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Film da vedere assolutamente?
- flor das aguas
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Ma figurati, non era certo compito tuo, ho passato la maggiore eta' da un bel po' di tempo, purtroppo...

"Poi a me le spiegazioni son piaciute ... mi piace anche il mistero, MA deve essere fatto con del criterio, spesso viene utilizzato solo perchè l'autore non sa dare una spiegazione a questo o quello ... "
Ahhaaah!! questo e' vero! E' un po' un trucchetto per passare da intellettuali, dipingere il tutto senza una spiegazione apparente e pretendere che invece vi sia una profonda sintesi nascosta tra le righe, e se non la cogli sei un sempliciotto...
Mi hai fatto venire in mente uno spettacolo teatrale che vidi anni fa con un'amica che si occupava di critica teatrale in dolce attesa (non dimenticare questo particolare!).
Lo spettacolo aveva la pretesa di sviscerare i dogmi e la propaganda occidentale, una specie di teatro d'avanguardia...almeno cosi' si presentava... morale, scene da brivido, senza senso alcuno. Spaziava da immagini sullo schermo di mc donald's, ikea, allevamenti di bestiame in batteria, cataclismi e terremoti... mentre sul palco c'erano giovani nudi, uomini e donne, che correvano, urlavano e si.... beh, come descriverlo... introducevano oggetti tipo ortaggi nelle loro parti intime, mangiavano e rivomitavano una specie di lasagna riscaldata al micronde,
Il tutto in un'orgia di colori e odori penetranti, fino alla nausea. Insomma la mia amica e buona parte della platea, si sono sentiti male... Se questo lo chiamano teatro d'avanguardia...
Mi aspettavo una performance alla Nekrosius, ma l'avevo sopravalutato!
"che secondo me era il caso di DD."
No, dai non me lo smontare cosi'... io ci vedo un potenziale che puo' spaziare in diverse interpretazioni, ha la sua logica se si vede da un'angolazione diversa da quella a cui siamo abituati
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Fino al momento in cui avviene un dialogo tra padre e figlio, quasi alla fine del film
mi sembrava solo di aver visto una lunga serie di citazioni di Visconti, Bertolucci, De sica.
Poi quel dialogo trasforma tutto il racconto in uno squarcio di vera vita, in una di quelle follie
che tutti noi siamo stati ad un millimetro dal compiere, e non abbiamo avuto il coraggio di superare
quel piccolo segmento di spazio.
Grandissima sceneggiatura di James Ivory.
Sarebbe grande anche la regia, solo che ogni tanto scade in piccole sbavature e ingenuità .
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- monsieur Verdoux
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Un grandissimo regista ed una grandissima intuizione, il cambiamento della coscienza di coloro che si riconoscevano in un ideale comunista, lo si vede molto bene oggi.
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- monsieur Verdoux
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Un inno alla stupidità ed all'avidità di certi individui appartenenti alla razza umana, le figure centrali sono il padre di John Huston che impersonifica la saggezza di chi ha capito tutta l'inutilità di questo continuo agitarsi ( la scena è il finale del film dove il destino si beffa di tutto questo agitarsi ed è fantastica la maniera di rappresentare quello che il regista ci vuole dire ), Tim Holt che impersonifica coloro che sono disposti ad imparare ed ascoltare e Bogart impersonifica l'avidità, vittima di se stessa.
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- monsieur Verdoux
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Un documentario sugli effetti di una guerra nucleare, nello specifico un attacco della Russia contro la Gran Bretagna.
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Bellissimo.
Solitudine, sensi di colpa, tutte le piccole miserie dell'essere umano
condensate in una storia ambientata nel profondo sud americano,
tra razzismo, piccoli bigotti e grandi ipocrisie.
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17 e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
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- monsieur Verdoux
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Mi sono piaciuti altrettanto " La verità " ed anche " Un marito per mia madre ", comunque tutti quelli che ho visto sono film che io consiglierei.
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- OrtVonAllen
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Ma la mancanza di ritmo è il suo forte, forse perché si parla di musica e umanità!
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- monsieur Verdoux
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Ancora un film sulla follia dell'uomo e sull'insostenibilità di un sistema basato sull'egoismo, avidità ed ogni altro corollario di sentimenti connessi.
Il globo è ormai un arido deserto a causa della guerra atomica, solo una piccola roccaforte resiste, ma è solo una questione di tempo, poi i venti cancelleranno ogni follia umana.
Ma pare arrivare un messaggio da dove non dovrebbe arrivare nulla, flebile speranza od amara ultima beffa?
Questa scena, verso la fine del film, illustra in maniera surreale l'uomo che ormai davanti ad una inevitabile fine si libera della paura più grande, facile rischiare la vita quando ormai è persa.
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OrtVonAllen ha scritto: Ho appena finito di vedere su Rai5 questo simpatico film, direi interessante anche se assolutamente non dinamico.
Ma la mancanza di ritmo è il suo forte, forse perché si parla di musica e umanità!
L'ho visto pure io, e come al solito, posso constatare che rai5 è l'unico
canale di tutto il panorama televisivo ad offrire cose non banali.
Una visione diversa della cultura islamica, che normalmente
i canali mainstream si guardano bene dal mostrare.
Fantastica la scena in cui confessano il loro amore per Chet Baker
e il tipo suona "My funny Valentine" alla tromba.
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- monsieur Verdoux
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La seconda scena non la ricordo proprio, ( quella dell'uomo steso ad oziare nel campo ) deve essere una di quelle censurate.
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- monsieur Verdoux
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Su questo punto Renoir è molto chiaro nel delineare i tratti della borghesia, mentre la critica sociale risulta annacquata nel successivo rifacimento ad opera di un altro mostro sacro come Fritz Lang nel comunque bellissimo " La strada scarlatta " con l'altrettanto bravissimo Edward Robinson.
Mi sono fatto l'idea che a Lang siano rimasti molto impressi i temi della colpa e del perdono grazie alla moglie Thea von Harbou, una drammaturga che ha collaborato con i più grandi registi dell'epoca.
Infatti in un'intervista Friedkin, Lang fa ammenda del finale di Metropolis, dove il capitale stringe la mano alla classe operaia, un riconoscimento che Lang dice che non avrebbe filmato, anzi avrebbe mostrato gli spiriti del capitalismo liberi da ogni catena.
Renoir è uno dei miei registi preferiti, una serie di capolavori assoluti con i quali traccia la vita e l'animo umano come in pochi hanno fatto.
In entrambi i film, la storia è quella di un uomo sfruttato da una prostituta del quale s'innamora.
Renoir e Lang faranno ancora una stessa versione di un altro film: " L'angelo del male " e " La bestia umana ", ma ci sarà tempo per approfondire.
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- bebialcool
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Guardate l'episodio SAFE AND SOUND, per chi è su questo sito dal 2003 come me (leggo tutto ma non sono mai intervenuto) niente di nuovo, secondo me molto bello e illuminante.
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- monsieur Verdoux
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Un professore all'apparenza freddo e distaccato è oggetto di nessuna considerazione, sia dai colleghi che dagli studenti e la vita privata è una tragedia, non è un caso che nel film sia citata la tragedia greca Agamennone.
Questa miscela esplosiva, porterà il protagonista a riconsiderare le sue posizioni e le motivazioni che lo hanno portato a questo comportamento.
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www.dailymotion.com/video/x5lc1up
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- monsieur Verdoux
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Il titolo è più che mai azzeccato per questo film, rende perfettamente la schizofrenia del mondo odierno, nessuno spiraglio come ne " Il settimo sigillo ".
La storia è quella di un uomo in cerca di una pace che non trova in nessun rapporto umano, l'effetto è amplificato dal fatto che è accompagnato in questo suo percorso dalla piccola figlia, avuta dalla donna che lo ha abbandonato e causa di questo peregrinare.
Conclusione inevitabile di un affresco monumentale.
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- monsieur Verdoux
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Irene é la protagonista di questa storia, una famiglia borghese che potrebbe essere benissimo essere oggetto anche di un film di Bunuel, distaccata, che vive in un mondo che non è quello reale, non solo da un punto di vista materiale, ma prima di tutto morale, un mondo che ha perduto il significato profondo della parola vita.
Il figlio soffre di questa situazione e tenta di sottrarsi a tutto questo squallore morale che lo ferisce suicidandosi e mentre il marito e la suocera rimangono chiusi nella loro gabbia dorata, Irene parte alla ricerca di se stessa attraverso gli altri, gli ultimi, coloro che quotidianamente soffrono ed un mondo del quale negava a se stessa l'esistenza.
Ma il marito e la suocera.....
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- monsieur Verdoux
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Uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati.
Un'astronave atterra su un pianeta alla ricerca di una spedizione precedente e vi trova uno scienziato con la figlia ed un automa tuttofare.
Ci sono i resti di una civiltà molto progredità ma scomparsa improvvisamente da moltissimo tempo, però i macchinari sono ancora perfettamente funzionanti e le loro capacità non ancora comprese pienamente, perchè per farle funzionare è necessario un quoziente intellettivo fuori dalle possibilità umane.
Ben presto uno strano essere comincia a mietere vittime ed allora....
La morale del film è che un essere umano con l'intelligenza ma senza emozioni e sentimenti non è nulla, è in questo equilibrio che si trova la sua unicità e la civiltà originaria del pianeta aveva rinunciato proprio a questo, puro raziocinio senza sentimenti.
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- monsieur Verdoux
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Gian Maria Volontè e dei dialoghi oltre la perfezione nel spiegare come dice Volontè in una scena del film, la differenza fra quello che si pensa e quello che si dice.
Un binomio che costruisce un'immagine della realtà che andrebbe insegnata già all'asilo.
Un film più che mai attuale perchè parla di un particolare essere umano, quello disposto a vendere l'anima in cambio del nulla, nell'illusione di potersi prendere qualche vantaggio a discapito del prossimo, un Faust in chiave moderna con tutte le dinamiche che ne conseguono.
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- LoneWolf58
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Senza dimenticare la chicca iniziale un La Russa in comizio:
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
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- monsieur Verdoux
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Un film ad episodi divertente ma con un'ironia tagliente come un rasoio nel dipingere l'ipocrisia della borghesia italiana ed i suoi vizi inconfessabili.
Ho visto diversi film di Germi ed è uno dei registi italiani che preferisco, ma questo film rappresenta per me insieme a " Il ferroviere " la vetta della sua produzione.
La scelta degli attori ed il loro collocamento nei ruoli assegnati è davvero azzeccata, tutto contribuisce a rendere questo film molto comico, in realtà c'è ben poco da ridere, è un ritratto al vetriolo di noi stessi.
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Una introduzione in questo articolo:
"THE CORPORATION": un documentario assolutamente da NON perdere!
www.disinformazione.it/thecorporation.htm
"C’è un problema globale. Anzi, multinazionale
The Corporation non è spettacolare come un film di Michael Moore, divertente come uno show di Beppe Grillo o popolare come un libro di Naomi Klein ma è forse l'opera più interessante prodotta in questi anni dalla critica alla globalizzazione.
E’ un film di oltre due ore, ricco di documenti, storie, idee e d'ironia.
Una specie di affresco satirico sul mondo delle multinazionali, un viaggio sulla nave dei folli del capitalismo globale.
Nato da un libro inchiesta di Joel ßakan, professore di diritto alla British Columbia, che è anche coregista con Mark Achbar e Jennifer Abbot, il film, prodotto in Canada, è stato premiato dal pubblico dei Sundance festival, ma boicottato negli Stati Uniti.
Sullo schermo sfilano alcune delle icone del movimento no global, da Noam Chomsky a Michael Moore, da Jeremy Rifkin a Vandana Shiva, alla Klein.
Eppure The Corporation non è un manifesto politico. (...)"
Buona visione
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