LA GRAN TARTARIA E’ ESISTITA O NO ?

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5 Mesi 2 Settimane fa #52937 da chgall
A parte la solita contrapposizione Moscovia/Tartaria, della mappa di Ortelius postata da Mark, mi ha colpito il settore in basso a sinistra:

sanderusmaps.com/our-catalogue/antique-m...raham-ortelius-28637

Piuttosto piatto, quasi pianeggiante, sono rappresentate infatti Persia, India e Cina, ma quella regione composta prevalentemente da montagne (Himalaya) dove sta?


L'altopiano del Tibet ha solo, quindi, qualche secolo di vita (visto che la mappa è del XVI secolo)?

P.S.
Quelle rappresentate sulla mappa rinascimentale sembrano corrispondere alle montagne dell'odierno Kyrgyzstan.

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5 Mesi 2 Settimane fa #52938 da Mark28
Il monte Imaus corrisponde al Karakorum, il monte Dalanguer dovrebbe corrispondere al Dhaulagiri, e Ussonte sarebbe Utsang. Quella catena montuosa che è disegnata nella mappa si estende fino al Tibet e alla Cina, quindi è l'Himalaya.

Questi nomi derivano dalle informazioni del 1500, come diceva l'altra immagine che ho postato la maggiorparte di quello che si sapeva all'epoca erano informazioni portate ancora da Marco Polo, o al massimo da qualche missionario Portoghese.
D'altronde sarebbe assurdo pensare che se una cosa non compare su una mappa allora essa non esisteva, specialmente quando scrivevano di non sapere molto di quelle terre.
Altrimenti dovremmo prendere tutta la mappa per vera, dovremmo prendere anche il fatto che la Cina è più piccola che nella realtà, il Giappone ha forma completamente diversa, e così via...
Invece il fatto che nessuna mappa mostri la Tartaria in Europa o negli USA, né tantomeno come impero globale, viene ignorato.
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5 Mesi 1 Settimana fa - 5 Mesi 1 Settimana fa #52946 da chgall
Certo che se utilizzi l'enciclopedia del pensiero unico come fonte:

la.wikipedia.org/wiki/Imaus

Ti esce che il nome latino Karakorum odierno è il monte Imaus di un tempo,

Ma siccome Uikipidia non è affatto indipendente come vogliono far credere i loro amministratori, cercando un pò più affondo, si ottiene:


dsr.nii.ac.jp/toyobunko/VII-1-62/V-7/page-hr/0109.html.en

Che in pratica, colloca il monte Imaus nell'odierno Turkestan (o Turkistan, ovvero "Terra dei Turchi", che è una regione dell'Asia centrale, ben al di sopra dell'Himalaya), che annovera tra i suoi rilievi montuosi, montagne di tale genere:

it.wikipedia.org/wiki/Turkestan



Questo che significa? Che la tua affermazione non corrisponde a verità ("Quella catena montuosa che è disegnata nella mappa si estende fino al Tibet e alla Cina, quindi è l'Himalaya").

Perchè il Karakorum odierno, ovvero l'Himalaya occidentale, si trova moooolto più in basso (niente Pakistan per Mark, gne gne gne!).

Ma c'è qualcosa di ancora più interessante nella tua affermazione, ed è questo stralcio qui: ("...si estende fino al Tibet").

Dove lo leggi Tibet?

Io, al massimo, alla fine della catena montuosa leggo un "Thebet".

Che non può corripondere al Tibet odierno (estensione di 2,5 milioni di chilometri quadrati, un quarto dell'intera Cina!), perché è pianeggiante ed è piuttosto piccolino.

Davvero vuoi farmi credere che nessuno dei viaggiatori/viadanti/straccioni europei, passando da quelle parti, non abbia mai sentito parlare del Tibet, a quei tempi?


Manco approssimativamente (a differenza del mare nero e del mare caspio che sono rappresentati) c'è disegnato sulla carta da te postata, niente.


Questo vuol dire che l'altopiano del Tibet e l'Himalaya in generale, nel 1500, NON ESISTAVANO ANCORA!

Pazzesco.

Le montagne più alte del mondo sono più recenti di quello che vogliono farci credere (un pò come il Sahara, bisogna togliere uno "0" alla sua "anzianità"!).

Infine... dove cacchio è la muraglia "cinese"?!
(doveva essere già presente in quegli anni)

Eppure alcune città della Cina sono rappresentate.

Forse è come sosteneva Aigor qualche pagina fa, ovvero che le merlature difensive di tale colossale struttura, in realtà, stavano dalla parte "mongola" (=tartarica)?!?

Ultima cosa: la Tartaria non viene rappresentata nella sua interezza da nessuna parte perché ha commesso l'errore di opporsi (o, per meglio dire) tentare di opporsi al reset globale di metà ottocento (visto che è costato la pelle alla stragrande maggioranza dei suoi abitanti).
Il suo "Impero" (che dava parecchia autonomia alle sue province e forse questo è stato il problema fondamentale) è stato smembrato e frazionato: il NWO ha ereditato, ad esempio, Nord America ed Europa ed il fatto che la massoneria occidentale abbia come motto "Novus Ordo Seclorum":

ossia "Nuovo Ordine dei Secoli", ne è la prova schiacciante (per la serie: abbiamo stravolto la cronologia e ve lo sbattiamo anche in faccia!)

P.S.
Mark sei sicuro di non essere un debunker, visto che dimostri di avere la tendenza a fare di un'erba, un fascio?
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5 Mesi 1 Settimana fa - 5 Mesi 1 Settimana fa #52947 da cekota
Vajra
Il vajra è uno strumento assolutamente straordinario e allo stesso tempo un'arma, utilizzata da antiche civiltà; é un importante oggetto rituale nell'induismo, nel buddismo e nel giainismo; è un simbolo di culto.
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vajra a due raggi
In sanscrito ha diversi significati: "fulmine" e "diamante"; in Tibet è chiamato dorje e in Giappone kongosho.
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vajra a quattro raggi
Il doppio vajra significa equilibrio e armonia sul sentiero della realizzazione della verità, allontanandosi dagli estremi e la campana che serviva per sintonizzare e attivare il vajra, simboleggia la perfezione della saggezza.
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campana con vajra
E' interessante che oggetti simili appaiano come attributi di divinità e in monumenti culturali antichi in diversi paesi; Zeus negli antichi affreschi greci tiene chiaramente in mano un vajra ed il Tonante possedeva un'arma potente, in grado di scagliare fulmini e controllare il tempo atmosferico.
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C'è un complesso di templi Boudhanath in Nepal, costruito nel VI secolo d.C.; al centro si trova il cosiddetto Stupa buddista e vicino ad esso c'è un enorme vajra; oggetto di culto per molti pellegrini. I monaci locali affermano che gli dei usavano questo vajra come strumento: tagliavano pietre, creavano blocchi per la costruzione di templi e altre enormi strutture; secondo loro, questa era la “macchina degli antichi” che volava e macinava le montagne.
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Recentemente, con la teoria del paleocontatto si prende in considerazione l'ipotesi che una volta esistevano alte tecnologie sul nostro pianeta.
Il vajra funziona solo sull'energia psichica del “dio” che lo controlla e l'effetto distruttivo dello strumento viene effettuato sulla base dell'interferenza della radiazione dell'onda longitudinale (differenza di fase dovuta alle diverse lunghezze del percorso del segnale lungo l'asta centrale del vajra e delle sue gambe).
Il metodo stesso dell'attivazione del vajra rientra nel regno dell'esoterismo, poiché l'attivazione richiede l'energia psichica di una persona; esistono due metodi di attivazione del vajra.
Il primo è quello del mantra, custodito dai servitori delle antiche religioni orientali e possibile solo per una ristretta cerchia di iniziati, se esiste.
Il secondo è con l'aiuto dell'energia umana; il vajra viene preso nella mano destra, con l'aiuto della concentrazione l'energia viene reindirizzata nella mano e poi nel vajra stesso e sull'oggetto che è il bersaglio dell'influenza del vajra. In questo modo, con l'aiuto del "chi" o del "prana" nel corpo umano è possibile compiere incredibili miracoli: tagliare pietre, spostare oggetti di peso molte volte superiore a quello della persona stessa o usarlo come una potente arma, che non sarà inferiore alle armi più moderne.
Il famoso Nikola Tesla nel 1896 creò il suo misterioso generatore di risonanza (bobina di Tesla), che funziona senza mantra e, creando una tensione di diversi milioni di volt, lancia letteralmente fulmini; quindi, si può proporre la versione secondo cui il vajra è anche un generatore di risonanza con una potenza molto elevata; questo dispositivo si basa su campi di torsione poco studiati.
Per comprendere il principio di funzionamento del vajra, si consideri la figura seguente, tratta dal libro di G. I. Shipov  “Physical Vacuum".
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Questa figura mostra un modello dei campi di torsione di una particella elementare; per facilità di percezione, il disegno viene ruotato in senso antiorario e assume una posizione orizzontale.
Il vajra riproduce geometricamente il modello dei campi di torsione di una particella elementare e, poiché riproduce questo modello, allora può entrare in risonanza con qualsiasi particella elementare e, se viene pompato con un campo di torsione, allora, attraverso la risonanza, sarà in grado di influenzare questa particella.
Campo di torsione è un termine originariamente coniato dal matematico Élie Joseph Cartan nel 1922 per riferirsi ad un ipotetico campo fisico generato dalla torsione dello spazio; ha attirato l'attenzione sul ruolo speciale di un'altra caratteristica geometrica della “torsione” dello spazio, cioè la curvatura dello spazio, causata dalla rotazione.
Occorre in primo luogo costruire una teoria in grado di descrivere la corrispondente gamma di fenomeni e, in secondo luogo, creare generatori e ricevitori di radiazione di torsione. La soluzione al primo di questi è stata intrapresa dal giovane fisico moscovita G.I. Shipov.
Shipov ha avuto l'opportunità di continuare la sua ricerca teorica, il cui risultato è stata la monografia scientifica "La teoria del vuoto fisico". L'ulteriore sviluppo di questa teoria portò alla previsione di effetti fisici fondamentalmente nuovi associati alla torsione o, che è lo stesso, alla rotazione. Secondo la teoria di Shipov, l'analogia tra la forma del campo di torsione e la forma del vajra è alla base della possibilità di trarre energia dal mondo circostante.
Questi effetti cominciarono a essere chiamati “torsione”, e i campi fisici che si generano in questo caso furono chiamati “campi di torsione”. Si è scoperto che la radiazione di torsione dinamica è in grado di creare campi molto forti.
È interessante notare che i campi di torsione nel vuoto fisico non sono soggetti al “divieto” della teoria della relatività sull’impossibilità delle velocità superluminali. È altrettanto importante che la radiazione di torsione sia in grado di trasmettere informazioni preziose e poiché quasi tutti gli oggetti sono generatori di tali radiazioni e poiché qualsiasi corpo materiale è costituito da microparticelle per le quali la rotazione è una proprietà quasi universale, i campi di torsione possono diventare una fonte di informazioni complete sul mondo circostante.
La particolarità di qualsiasi sistema risonante (ottenendo un'onda stazionaria in un risonatore) è che può funzionare a diverse lunghezze d'onda; la cosa principale è che la lunghezza del risonatore si adatta a un numero intero di semionde, ad es. è possibile avere più frequenze multiple.
L'energia che si può ricavare dall'ambiente grazie ai campi di torsione è colossale; i campi di torsione che si formano nel vajra possono influenzare i materiali circostanti, provocando in essi campi di torsione e vortice, portando all'emergere di nuove proprietà: riduzione del peso e levitazione, cambiamento nella struttura della pietra, possibilità di ammorbidire la pietra, possibilità di ritornare allo stato solido originario dopo l'ammorbidimento.
Il vajra può essere combinato con altri accessori per il taglio e la lavorazione della pietra e di altri materiali.
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Il "rasoio" con ornamento consente di formare bordi/plinti in un monolite di pietra; questi bordi sono elementi di dispositivi elettromagnetici che funzionano con onde superficiali in un dielettrico/conduttore.
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Combinazione di vajra con strumento tagliente
Il materiale per la sua realizzazione é elettricamente conduttivo, spesso in bronzo; qualsiasi metallo contiene un numero sufficiente di elettroni liberi, facili da controllare. Nelle tecnologie di torsione, questi elettroni sono facilmente riorientabili e il loro momento rotatorio (spin) può essere utilizzato per gli scopi dell’operatore; in un modo o nell'altro, funzionerà solo un vajra di metallo; un vajra di legno o plastica non funzionerà.
La parte degli spinterometri adiacente al blocco risonante può essere decorata: realizzata a forma di teste di animali o piante da cui fuoriescono gli spinterometri. La forma degli scaricatori è semicircolare e le estremità sono appuntite; attivare il vajra è la parte più difficile, ormai quasi dimenticata.
Come è noto dal libro dei ricercatori, in particolare da E. Muldashev, il vajra lavora sull'energia psichica dell'operatore o, più semplicemente, sul campo di torsione di una persona; ciò significa che il metodo per attivarlo non è tecnico, ma esoterico.
Entrando in risonanza di torsione con le particelle elementari della materia, il vajra è in grado di cambiare il momento di torsione di queste particelle, le forze di attrazione tra le particelle e quindi la posizione geometrica delle stesse, l'una rispetto all'altra.
L'immagine seguente si presenta come una campana:
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Ma c'è una sfumatura: perché la campana ha un'impugnatura così complicata, stilizzata come un vajra? La risposta è semplice: è un modello di vajra, con l'emissione di energia su un lato e la campana imita le vibrazioni sonore dei mantra e l'emissione direzionale del suono; disegniamo i flussi di energia.
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Il punto di tutto questo è giustificare la messa a disposizione del pubblico di informazioni che potrebbero essere considerate un dispositivo per armi a fascio di energia; pensare che le informazioni sul dispositivo del generatore di energia chiamato vajra debbano essere strettamente limitate è un'illusione di pensiero stereotipato.
Fonti:
Евгений Шамала, Научно-практическая техномагия
sofyapremudraya.livejournal.com/557106.html
aribut.ru/forum/15-88-1
sell-off.livejournal.com/2394751.html
nano-world-articles.nethouse.ru/page/1067799
salik.biz/articles/16688-vse-o-vadzhre-p...%2Fduckduckgo.com%2F
Шипов Г. И., Теория физического вакуума в популярном изложении
александр матанцев, Технологии древних цивилизаций: полигональная кладка и размягчение камней
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5 Mesi 1 Settimana fa - 5 Mesi 1 Settimana fa #52948 da Mark28
@Chgall il verso "gne gne gne" lo fai a qualcun'altro, io sto facendo fatica e ti parlo in modo rispettoso, perché già mi hai chiamato "troll", adesso pure "debunker", continui a non rispondere alle domande e ignori fatti appurati, avrei tutti i motivi per risponderti male, ma non lo farò. Conosco bene il trucco, è da anni che faccio dibattiti, cercano sempre di provocare una reazione per poi incolparti, e magari bannarti.

Se vuoi ti spiego perché varie fonti lo identificano con il Karakorum e non con l'Hindu-Kush, sono anche disposto a discutere del dito che indica la Luna, bello, affascinante, ma tenendo ben presente la Luna: sono tutte catene montuose collegate, e fanno parte dell'Himalaya.
Potrebbe anche essere un altro monte, o non essere nessuna delle due catene montuose, non cambia, non è che tutta la teoria si basa su questo.
Infatti c'erano anche altri monti, ti ricordo il Dalanguer e l'Ussonte, che sarebbero il Daulagiri e i monti dell'U-Tsang. Cosa che ho scritto e che tu hai bellamente ignorato.

U-Tsang era anche il nome della dinastia che governava l'Impero Tibetano di allora. Quindi sì, il Tibet era conosciuto.
Ovviamente non era stato esplorato e misurato e mappato, se non sbaglio i primi europei a visitarlo furono dei missionari Portoghesi nel XVII secolo, se si escludono gli eredi dei regni greco-battriani che combatterono anche una battaglia contro i Cinesi (Guerra dei cavalli celesti, 100 AC circa secondo la storia ufficiale) e passarono di lì.

Di sicuro non ne conoscevano la reale estensione, lo scrivono pure, che la maggiorparte delle informazioni derivano da Marco Polo, altra cosa che vi ho fatto vedere e che continui a non considerare.
Marco Polo è lo stesso che non menziona la muraglia cinese, quindi sarà per quello che non compare.
Alcuni addirittura mettono in dubbio che sia mai stato veramente in Cina, vedi un po' te...

Ma la data di costruzione della muraglia cinese, oppure la veridicità del viaggio di Marco Polo, alla fine lasciano il tempo che trovano.
Mentre dire che se una cosa non compare sulla mappa allora non esisteva, ce ne vuole. È un salto logico ingiustificato.
L'altra volta ti ho chiesto, Domanda 1 (iniziamo a numerare le domande come fa bene Mazzucco perché sono anche stufo di non ricevere una risposta) quindi siccome anche tutto il resto dell'Asia ha forma diversa, il Giappone ha forma diversa, manca la Kamchatka ecc. allora vuol dire che non esistevano quelle terre? Oppure vuol dire che non erano ancora state misurate e mappate?
Perché se hai le prove che furono misurate, basta che le mostri. Dicci quando e da chi, e siamo a posto.

"La Tartaria non viene rappresentata interamente in nessuna mappa" ohh e finalmente, è qui che volevo arrivare. A parte che prima hai detto che se una cosa non compare sulle mappe allora non esisteva, adesso invece dici che esiste una realtà che le mappe non mostrano? Delle due l'una...
Ma a parte la contraddizione, quindi tutte queste mappe sono inaffidabili, come tutti quei testi che scrivono che era limitata all'Asia; quindi su cosa si basa la teoria della Tartaria come impero globale che governava su Europa e Stati Uniti?
Sulle foto in bianco e nero, ah no, anche quelle dite che sono fotomontaggi, quindi non affidabili.
Sull'architettura allora, ah no, non hai più risposto alle mie domande, domanda 2: qual'è il nesso fra quegli edifici e una civiltà di nome Tartaria? Il motivo sarebbe che alcuni edifici hanno dei grifoni? Ma mi faccia il piacere! Allora tutti gli edifici con i leoni sono stati fatti dai Veneziani o da altri popoli che usavano il simbolo del leone, non è possibile che più popoli usassero gli stessi simboli? O che un popolo usasse più di un simbolo? Anche come stemmi araldici di diverse famiglie?
Quindi zero assoluto, anche volendo credere che ci sia qualcosa di strano in quegli edifici non c'è alcuna connessione con una civiltà di nome "Tartaria". Sennò mi avresti già risposto.
Idem per la tecnologia perduta, se ne può parlare, auto e tram elettrici, antenne che ricavavano energia dall'etere, fantastico, ma (domanda 3) la Tartaria da dove salta fuori in tutto ciò?
Idem per gli star-forts e tutto il resto, qual'è il collegamento con la Tartaria? Questo vorrei che qualcuno spiegasse, è da 4/5 anni che sento parlare di Tartaria e nessuno lo ha ancora spiegato, meno che meno in queste 29 pagine. Dopo 4/5 anni almeno un'idea ve la sarete fatta, invece no, tu stesso hai cambiato versione 3 volte, prima l'impero era uno, poi due, adesso sono tanti stati diversi, aridaje. Gli edifici neoclassici hai amesso che c'entrano con gli Europei, quindi alla fine sostituisci agli imperi Europei degli imperi analoghi, nelle stesse zone e con gli stessi stili architettonici. Piano piano stai riconoscendo anche tu che la Tartaria non c'entra niente.

Adesso vediamo cosa ti inventerai per accusarmi, prima troll, poi debunker, comodo così, dovrei essere io a chiamarti troll, e le fallacie logiche che commetti sono le stesse dei debunker: ignorare fatti appurati, il falso problema, dare per scontato cose che non lo sono, ecc... Di sicuro non giova alla teoria della Tartaria.
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5 Mesi 1 Settimana fa #52951 da Kimera
Egregio , Mark 28 , alle domande che tu hai posto abbiamo già risposto nelle 29 pagine di commenti , mappe e foto che forse dovresti leggere , ma sembra trasparire che il tuo scopo sia un'altro , visto anche il tuo profilo creato ad hoc il 10 febbraio 2014 ,

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ma che strano con tutti gli iscritti di Luogocomune ci capita sempre qualcuno calato dall'alto che nessuno conosce spero che tu non sia qualcuno che ha già interagito con provocazione qui con altro nickname . Dici di seguire  luogo comune da molto tempo e di essere un tipo alla Mazucco ma molto sottilmente , usi il metodo mazzucco contro i mazzucchiani ossia noi ,  scusami se non lo faccio di getto , non sto ancora bene di salute , ma risponderò io con documentazione alle tue domande daltronde forse è quello che cerchi o sbaglio ? Inoltre vedo che come ho parlato di Abhram Ortellius  sei corso ad utilizzare le mappe fornite da wuikkipeddia sul profilo di Orthelius ma non hai idea dove prendere le mappe ed altlanti ad alta definizione anche di altri cartografi , cioè quelle che ti esporrò nelle risposte , anche di cartografi  del 1200 dove si parla di Tartaria ,Impero tartarico e anche di civiltà tartarica ,con tanto di antich-tec, pensa che tali antich-tec è indicata nella mappa di Othellius ma forse non sai dove è citata perchè forse non hai letto in profondità la mappa  . La Cina ai tempi di Marco Polo era chiamata Khatai,o come dicono i latini Cataio , il tibet non faceva parte del Khatai ma dell'attuale India ed era nella Tartaria indipendente , dimostrerò anche che la civilizzazione, modi costruttivi , e tecnologia erano liberi e diffusi dappertutto , anche in Europa. Allora a presto , intanto ti esorto a porre non solo domande ma anche tue spiegazioni agli argomenti che presenti , sempre per una buona conversazione tra brave persone. un saluto

" Chi controlla il passato, controlla il futuro" G. Orwell 1984
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