di Stefano Re
Dopo quasi cent’anni di democrazia, finalmente ci siamo accorti che alla maggioranza delle persone non importa affatto essere libera. Anzi, quel che desiderano è esattamente il contrario.
Desiderano che qualcuno gli dica che cosa fare e come farlo. E che obblighi chiunque a farlo. Desiderano che qualcuno gli venga presentato come “esperto” per potergli ubbidire sentendo di stare facendo “la cosa giusta”. E istintivamente indirizzano le proprie frustrazioni ed angosce contro chiunque non si allinei, contro chiunque dissenta o metta in discussione gli ordini dell’esperto cui essi vogliono obbedire.
Poco importa se l’esperto non ne sappia in effetti più di loro: la sua funzione non è realmente quella di aiutare ad analizzare, affrontare o persino risolvere un problema, bensì soltanto quella di scrollare di dosso alla massa la responsabilità di decidere. Fornire ai molti l’alibi per ubbidire, sentendosi anche tanto, tanto intelligenti. E soprattutto, sentendosi “liberi”.
Troppo impegnativo
Il motivo è semplice: decidere da soli è impegnativo. Significa doversi informare seriamente, significa pesare con attenzione le informazioni ricevute. Significa prendersi la responsabilità delle scelte che si fanno. Significa accettare anche la possibilità di sbagliarsi. Troppa fatica, troppo rischio. Ubbidire invece offre ottime condizioni: se sbagli, stavi facendo quel che ti han detto loro, “gli esperti”, mica lo hai deciso tu. Niente di nuovo qui: “ubbidivo solo agli ordini” era la difesa standard, a Norimberga.
E questa necessità di obbedire, questa codardia esistenziale di fondo, è il terreno su cui prende piede oggi il nuovo modello di società autoritaria. Una società autoritaria non più centrata sulla imposizione diretta di una ideologia e sulla brutale repressione del dissenso, come è stato per i totalitarismi del secolo scorso, bensì su un patto implicito: quello tra i pochi che si trovano nella posizione di comandare e dei moltissimi che desiderano, a tutti gli effetti, obbedire. Il patto prevede che questa obbedienza non sia imposta con la forza ma “consigliata”, indirizzata, presentata insomma in modo dolce e appetitoso, come “la cosa giusta da fare per il bene di tutti”. Comandami, ma senza urlare. Dammi l’impressione che sia io stesso a scegliere di obbedire, mentre obbedisco. E premiami: loda la mia intelligenza nell’obbedire, dammi modo di vantarmi di essa ripetendo all’infinito le tue spiegazioni come fossero pensieri miei. Fammi sentire “dalla parte giusta” fornendomi dei ribelli, dei dissenzienti da odiare, da disprezzare, da condannare pubblicamente – cosi che mi possa sentire migliore di loro.
Ecco come qualcuno oggi riesca in modo schizofrenico ad indignarsi alla vista di una bandiera con la svastica e al tempo stesso ad applaudire con un sonoro “era anche ora!” la sospensione a tempo indeterminato dei propri Diritti Costituzionali.
Mica come il nonno
Cent’anni di democrazia hanno insegnato alle popolazioni che la democrazia è una vera fregatura. Informarsi, decidere, votare? Giudicare chi ci governa e in seguito dover persino ammettere di aver sbagliato a fare queste valutazioni? Troppa fatica. Finalmente la massa ha capito quel che davvero vuole: non solo poter stare seduta sul divano a guardare Netflix, ma esservi proprio obbligata. Ringraziando anche che sia questo l’obbligo che subiscono, e non quello di andare in guerra, come accaduto ai loro nonni. Completamente dimentichi che i loro nonni hanno combattuto quelle guerre perché loro oggi potessero essere liberi. Completamente dimentichi che la libertà non consiste nel fare questa o quella cosa, ma nel decidere davvero cosa fare.
Ci tengo però a sottolineare un passaggio che mi ha particolarmente colpito.
Non solo sono totalmente d'accordo, ma nel mio piccolo sono almeno un paio d'anni che dico la stessa identica cosa, e cioè che questo paradossale status quo non potrebbe essere mantenuto se non con la partecipazione (attiva o passiva poco importa) del popolo.
Il problema si pone quando il diritto momentaneamente soppresso diventa soppresso a vita senza motivo.
Obbedire ciecamente non và bene, obbedire con coscienza è cosa diversa.
C'è chi non è abituato a fare sacrifici, e forse è questa la lezione che non abbiamo imparato dai nostri nonni.
D'altronde è comprensibile, siamo abituati ad avere tutto e subito, e diamo molte cose per scontato.
Per quanto mi riguarda la vera "prigionia" non è esteriore (le mura di casa) ma quella interiore, fatta di pensieri e abitudini che mi obbligano (quelli sí) a giudicare prima di conoscere.
Buona serata a tutti.
ma è inevitabile che sia così, è la natura dell'essere umano.
ed è per questo che la democrazia sarà sempre il sistema più disfunzionale, perché è orizzontale, mentre la funzionalità sociale è gerarchica, in ogni sistema animale o biologico.
la democrazia finisce per essere una forma di monarchia in cui non si sa chi è il re, e l'eventuale sfruttamento diventa impossibile da ribaltare.
E' inutile farsi tatuaggi..adesso ci identifichiamo nella grande missione e battaglia contro il virus..e questo ci basta..
Ma poi la parte consapevole di noi stessi dice anche qualcosa che non vorremmo sentire..
che gli uomini non sono uguali..
Se gli uomini non sono uguali..e c'è chi ama la dittatura e altri che amano ubbidire a se stessi..illuminati non dall'arbitrio ma dalla comprensione..allora la democrazia è un'idea balorda..
In realtà adesso il re è nudo..e la politica è l'arte di ingannare il popolo da parte di chi non vuole essere ingannato..
La differenza allora è tra chi vuole ingannare per i suoi interessi..e tra chi lo fa per i suoi e nostri interessi..
Dobbiamo cioè scegliere la dittatura migliore..quella che invece di farci stare in casa ci obbliga ad uscire..o quella che ci lascia la libertà di correre..camminare o stare fermo o in poltrona..ma è severa nell'osservanza della legge...giusta..
Molti fanatici di oggi lo sono perché il Potere li ha lasciati liberi di subire angherie..adesso sentono che il Potere è deciso..inflessibile..e solo questo rende ai loro occhi veniale qualsiasi scempiaggine proponga come legge divina..
È peggio un'elite di criminali con la faccia come il culo o la massa composta da pecore superficiali che disprezzano chi gli propone di ragionare e di uscire dal recinto???
La massa ha ucciso Gesù, mentre Erode aveva fallito.
La differenza l'hanno fatta i re Magi che non si sono messi al servizio dell'elite e da Ponzio Pilato che invece di opporsi all'assurdita' della massa, ha preferito assecondarla per non avere problemi.
Ma Dio è oltre. Oltre l'invidia, oltre il potere politico, oltre la ricchezza e la fama.
Chi sta nel giusto e ci vuole stare, è felice e non pretende altro. Non vuole prendere un posto nell'elite e non vuole essere osannato dalla massa.
Re Magio o Ponzio Pilato?
youtu.be/1lyu1KKwC74
mi permetto di aggiungere una riflessione.
Vi sono persone (e parlo per esperienza diretta) che hanno accolto con enfasi il lock-down, come fosse una manna dal cielo, perché col loro modo di interagire con gli altri si erano fatti terra bruciata attorno, mi riferisco a quei soggetti che penso avremo tutti incontrato almeno una volta nella nostra vita, sono coloro che si dimostrano sempre polemici o rissosi, che dimostrano una bassa qualità nelle relazioni personali, invidiosi della felicità altrui, e che a causa di questo loro atteggiamento asociale, hanno finito per isolarsi.
Dunque loro soffrivano per l'isolamento dalla società ed ora si pasciono nel vedere anche gli altri isolati.
Per fortuna rappresentano una minoranza della popolazione ma ci sono e perseverano nella loro acrimonia, sono quelli che esigono che tu rispetti i diktat stabiliti dai ministri in fatto di sicurezza, che se ne stanno affacciati alla finestra od al balcone e da quei pulpiti ti chiedono cosa ci fai a giro e ti inveiscono contro perché porti a spasso il cane: il prossimo deve soffrire tanto quanto hanno sofferto loro prima dell'avvento di questa influenza.
Non tengono conto che nel mondo c’è sufficiente spazio per la felicità di tutti, inclusa la loro, non sanno quello che si perdono!
razionalmente, una volta capita la psicologia delle masse, per l'elite diventa piu' efficiente gestirne il consenso con gli strumenti giusti piuttosto che applicare la forza in modo diretto e visibile.
non solo per il minore "costo", ma anche perche' col pugno duro a un certo punto la gente reagisce, mentre il primo sistema rimane sempre sotto traccia e si puo' andare aventi nel tempo.
Avere il diritto di poter sbagliare non cancella automaticamente le conseguenze generate degli errori commessi.
A Norimberga la maggior parte di quelli che hanno detto "seguivo soltanto gli ordini" hanno avuta salva la vita.
Per curiosità: i nostri eroici nonni quale guerra avrebbero combattuto per la libertà? Quella al fianco dei tedeschi prima di Cassibile, o quella successiva al miserabile voltafaccia?
Se ancora siamo al livello di legittimare l'ignobile farsa di Norimberga, mi viene da dire che il concetto della storia scritta dai vincitori è solo apparentemente banale, persino qui.
L'elite applica con rigore scientifico le sue conoscenze sulla massa, giacché vince. Inutile e vano ogni tentare di svegliarla, responsabilizzarla, erudirla; si può solo plasmarla. C'è dunque bisogno di un buon pastore che conduca il gregge, il resto è pia illusione. Ma questa dovrebbe essere accademia.
I diritti di cui abbiamo goduto finora erano cambiali; la democrazia un simulacro della libertà che ora legittimamente ci tolgono in quanto si trattava di una gentile, temporanea concessione; non certo una nostra conquista!
#8 BELLINI
Essenziale e dritto al punto.
Io ormai ho (quasi) rinunciato a cercare di far cambiare idea a chi mi sta intorno, parenti, amici o colleghi che siano. Si viene prima derisi e poi piano piano ostracizzati. Anche in questa situazione surreale di arresti domiciliari e soppressione dei diritti fondamentali, la gente normale (e lo dico con tutto il mio disprezzo) storce il naso quando legge qualcosa che va contro il suo sistema di pensiero: meglio farsi due risate guardando qualche video idiota su whatsapp, no? In fondo è questo quello che vuole la gente normale.
Vale la pena lottare (anche) per questi esseri?
Il problema è che le vittime, consapevoli e inconsapevoli, non ammeteranno mai di esserlo, ma ci si scontra con questi personaggi praticamente tutti i giorni, sono tra noi, essi vivono.
Spesso dispero di trovare persone veramente colte e veramente intelligenti, ma con la mente LIBERA.
Tu sei un'eccezione.
Grazie per il tuo commento che condivido in pieno.
Non avrei saputo esprimere così compiutamente il MIO pensiero.
Grazie ancora.
No, non ho intenzione di fare harikiri. Ma non ho alcuna intenzione di rischiare la pelle per una massa informe di persone non-pensanti che hanno accettato di buon grado, se non addirittura acclamato, il lavaggio del cervello a cui sono stati soggetti da quando sono nati.
Ed è per questo che ho aggiunto un anche nella mia frase. Io lotterò fino alla fine contro vaccini e microchip. Lotterò per me, per chi mi è vicino e per tutti gli spiriti liberi e a me affini. Non lotterò per la massa di pecore che in questi giorni strillano insulti quando vedono un runner al parco, che guardano storto chi va a fare la spesa senza mascherina e guanti manco fosse un untore, che fra qualche mese non vorranno i loro figli a scuola insieme a chi non è vaccinato, insegnanti inclusi, e così via.
Quello per cui lotterò sarà la speranza di avere un angolino dove il potere ci lascerà in pace, dove un'esigua minoranza di uomini e donne, diciamo anarchici se vuoi, potranno vivere a modo loro senza essere disturbati e senza avere troppi contatti col resto del mondo. E quando parlo di angolino, non intendo necessariamente un luogo fisico, ma soprattutto un luogo immateriale, intellettuale.
Non credo nel risveglio di massa delle coscienze, anche se spero di sbagliarmi. Il potere ha impegnato troppo tempo e troppo risorse perché questo accada.
Condivido il tuo disprezzo.
Me lo chiedo pure io, se valga la pena lottare per dei coglioni...
Grazie.
Ma qualsiasi, è ovvio! La libertà non ha una fazione o una bandiera, è una aspirazione, come lo è la giustizia. Chiunque abbia combattuto, combatta o combatterà, lo fa per garantire al futuro qualcosa che considera migliore del presente. Se ci fai caso, la parola o dei richiami alla "libertà" ricorrono in quasi ogni tipo di esercito, gruppo, fazione, banda, crocchio e coppietta combattente. L'unica fazione in cui non figura è quella che vuol guardarsi Netflix sul divano. Per loro la libertà consiste nel poter decidere se ordinare su JustEat cinese oppure pizza.
Sul serio avrei legittimato da qualche parte Norimberga? Orpo, mi sai mica dire dove, di preciso?
No, niente, non c'è modo di indurti a commentare quel che scrivo io, sei troppo appassionato al film che ti stai facendo nella tua testa.
"Legittimo" è semplicemente ciò che un codice condiviso ritiene tale.
Nel corso di gran parte della mia vita, ho quasi costantemente lavorato a modificare codici condivisi. Un post alla volta, un libro alla volta, un video alla volta, una conferenza alla volta, una chiacchierata alla volta, fino a rendere "illegittimo" fare quelle cose che, in buona sostanza, non mi piacciono.
Devo dire che finora a questo riguardo ho ottenuto risultati più che soddisfacenti, in qualsiasi contesto. Che fosse una Compagnia di Carabinieri, una task force di consulenti in criminologia, una redazione, una classe di studenti, un club di radioamatori o gruppo di persone con cui volevo fare sesso. A volte ci ho messo qualche minuto, altre volte qualche ora, giorno, settimana, mesi, anni... ma alla fine ci sono sempre arrivato.
Basta esser pazienti, imparare dal passato, definire il futuro. Tenere ben chiaro che cosa si sta facendo e perché lo si sta facendo.
Sono ottimista: ho tutto il tempo che voglio.
Sono nato e resterò in giro finché non morirò.
Mi permetto di intervenire.
Non ti conosco. E mi riprometto di leggere ciò che hai pubblicato. Senza preconcetti.
Dal tuo post, condivido alcune cose, ma non tutte (ora non ho tempo).
Mi sembri molto intelligente, ma anche molto scaltro.
Vado ad istinto (di solito non sbaglio mai).
Però condivido il post di Eulero. Specie per quanto concerne i concetti di "democrazia" e sui sacrifici dei nonni. Ma QUALi ??? Uscire dalle trincee per morte sicura con gli schioppi dei Carabinieri alle spalle ???
Ma per carità.
Per capirlo è essenziale mettere a fuoco che cosa si sta facendo, perché lo si sta facendo.
Ad esempio, sei davvero convinto di stare combattendo per qualcun altro che te stesso? Non fraintendermi: non parlo delle *motivazioni* per cui combatti, parlo del fatto che qualsiasi esse siano, sono motivazioni per cui TU hai deciso valesse la pena di combattere.
Messo dunque a fuoco che se combatti, o se rinunci (allo stesso modo in cui scegli come vestirti, mangiare o a cosa pensare quando scopi) lo fai comunque per soddisfare una TUA esigenza, che "valga la pena" salvare qualcun altro diventa una questione oziosa: se lo fai, significa che ti serviva farlo. Altrimenti, non lo fai.
In ogni caso, il tuo scopo lo hai già raggiunto: stai attuando te stesso.
Non che ci sia molto per cui esserne contento, ma negli ultimi mesi sono praticamente sommerso da persone che mi garantiscono di leggere negli sviluppi quotidiani praticamente ogni riga del primo "Mindfucking", che ho scritto ormai vent'anni or sono.
Preferirei aver scritto qualcosa di più allegro.
Gli ho risposto qui sopra, pochi minuti fa, precisamente sulla democrazia e sull'eroismo dei nonnetti.
Forse le mie risposte ti faranno sorgere un po' di preconcetti :)
Non puoi aiutare chi non vuol essere aiutato !! Il tuo articolo è molto chiaro .
Io sono nato nel 1968 è il mondo era già una merda . Adesso è solo peggio . La gente era uguale . Venivano presi per il culo come adesso solo che adesso lo si fa piu velocemente e con strumenti più sofidticati ed efficienti . E quelli che vanno in guerra sono i primi ad essere presi per il culo .
Lo so che può suonare una frase fatta ma " l'unica guerra degna da essere combattuta è quella nella nostra testa" .
Credo di averla sentita da qualche parte ma non ricordo dove .
Standing Ovation...
Ho capito ma quindi te li farai e obbedirai, perché nel luogo fisico e per andare a lavorare se queste cose sono obbligatorie come farai?
E quello il punto
Ti considero molto preparato e soprattutto diretto, un uomo libero, capace di ragionare e mai banale, una rarità insomma. Ma voglio analizzare meglio il significato che è racchuso in questo passaggio, non per contestarlo, ma per metterlo nel suo reale piano di comprensione. In questa frase si presuppone che in questi "cent’anni di democrazia" si sia stati liberi e che solo oggi, con le misure restrittive mai prese prima, ci si renda conto che gli uomini non amino essere liberi. Ecco su questa affermazione ho parecchie riserve. Il popolo è sempre popolo, in ogni epoca storica ed il popolo vuole essere guidato, da sempre. La libertà è soprattutto il risultato di uno sforzo personale, di una tensione dell'anima, di una volontà individuale e non è qualcosa che dipenda dal sitema politico esistente in un qualsiasi momento storico, non è qualcosa che qualche altro uomo o potere terreno possa concedere ad un altro uomo. Chi compie quello sforzo, chi riesce a percorrere la strada stretta ed impervia che porta alla liberazione, (parola usata non a caso in ogni dottrina Spirituale umana) è un uomo libero anche se è in galera, perchè essere liberi è uno stato dell'essere che si conquista, con pazienza, metodo, perseveranza e anche con l'apertura verso l'altro da noi. Perchè è solo grazie all'altro da noi, grazie a colui che non è come noi, che noi possiamo trovare un riconoscimento interiore su chi siamo o siamo diventati. Senza l'altro che ci fa da specchio, non avremmo nessun riferimento in grado di farci luce e, inoltre, ognuno di noi ha un suo dono da offrire a chi sia capace di aprirsi a lui. È anche evidentemente grazie a questo tipo di interazione con l'altro che ci rendiamo conto che anche noi siamo stati nella sua stessa condizione di inconsapevolezza, anche noi siamo stati ciò che ora vediamo negli altri. Non c'è bisogno di libertà, ma c'è bisogno di uomini liberi e, quelli, sono veramente pochi, perchè la strada è stretta e faticosa e sono pochi coloro che la scelgono. Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi. Ma la Verità fa poco denaro e non è utile per ottenere una comoda posizione sociale, di conseguenza molti preferiscono la comoda menzogna ad una scomoda verità ed è per anche per questo che gli uomini liberi sono pochi...
Vorrei ricordare a tutti i commentatori, con le parole di questa canzone che dobbiamo ricordiamocelo sempre, gli altri siamo noi.
Sì. Ho sbagliato interlocutore.
Comunque, sei molto acuto e preparato.
Però anche molto scaltro.
Ed è un giudizio "sospeso".
Mi riprometto di informarmi di più sui tuoi lavori.
C'è un problema però: A meno che tu possa evitarlo, il tuo destno è legato alle masse di "non-pensanti". Le élite "illuminate" (non sono illuminate: hanno i soldi. E' diverso) chiudono le pecore in casa, e tu finisci col seguire la loro stessa tragedia.
E te ne accorgi tu stesso:
Scusami, ma non suona benissimo.
Quello di "lottare per la speranza di..." è un concetto che non saprei nemmeno come cominciare ad approcciare, per cercare di metterlo in pratica.
Per come la capisco io "lottare per la speranza di..." si riduce a nient'altro che a un supplicare a voce più alta o con parole più forbite rispetto ai "non-pensanti".
Come strategia per una trattativa mi sembra poco promettente.
In pratica saresti disposto ad elemosinare nient'altro che la concessione, da parte degli "illuninati", di convincere te stesso di essere libero vivendo però esattamente come adesso.
Mi viene il mal di testa solo a mettere questi concetti una parola dietro l'atra.
Siamo sicuri che un simile "onore" lo riserverebbero ai "pensanti"?
E poi, mio fratello è uno stupido, ma gli voglio bene.
Forse si può aspirare a qualcosa di meglio.
È la raffigurazione più plastica possibile del passaggio dalla fase adolescenziale di scontro come misura del sé a quella di incontro come costruzione del "noi". Il tutto sempre e comunque imperniato su un individualismo estremo, tanto fisico quanto spirituale.
Ah, che vita. E che morte!
La Boetie - Discorso della servitù volontaria credo sia possibile reperirlo anche in rete gratuitamente.....
Vedete qui liberliber.it/.../...
Purtroppo queste frasi non stanno insieme. La maggioranza delle persone ne sa davvero veramente molto molto meno dell'esperto.
E su questo stesso blog io sto scoprendo con amara rassegnazione che buona parte di quella minoranza che si atteggia a risvegliata ne sa in gran parte molto meno non solo dell'esperto ma di chiunque abbia occhi per vedere.
Questo vale da sempre per il concetto stesso di democrazia indiretta, anche senza retropensieri.
O davvero qualcuno pensava che la maggioranza degli operai (ma anche dirigenti) dopo una giornata di lavoro e dopo aver dedicato quel che gli resta del tempo ai figli e alla casa dovrebbe prendersi in mano manuali di virologia e fisica nucleare per sapere se i nostri esperti ci stanno raccontando la cosa giusta sui virus e sulle fonti energetiche? Non raccontiamoci favolette. E non venite a dirmi che la gente preferisce una partita di calcio ad informarsi, perché conosco benissimo quale sia la differenza tra leggersi due articoli di terza mano su internet o ascoltarsi un Montanari in podcast e studiare davvero per avere le competenze di decidere con la propria testa se Montanari è l'unico che ha capito tutto o se sta semplicemente dicendo stupidaggini (in relazione a questo argomento intendo). Perché poi qui si fa passare l'idea che ascoltare Montanari o Del Re sia pensare con la propria testa... invece purtroppo o per fortuna no, e la stragrande maggioranza delle persone non sarebbe proprio in grado di pensare con la propria testa a certi argomenti, perché non ne ha le competenze sufficienti. Tendo a pensare che per l'argomento coronavirus questo valga anche per l'autore di questo post (se ho letto bene altri articoli e messaggi nei giorni scorsi).
È impossibile per il 99% della popolazione. Cerchiamo di non raccontarci favolette.
Se non è retorica questa...
Devo ancora trovare quello che mi spiega quale era la cosa giusta da fare.
Ma non alla Montanari, che mi continua a ripetere che era meglio prendersi delle belle dosi di virus e di vitamina D piuttosto che rinunciare a entrambi. Qualcuno che mi faccia una analisi seria dei numeri e mi dimostri cosa andava fatto e mi dimostri che non si sarebbe verificato su scala nazionale il disastro che si è verificato in un paio di province.
...La nostra applicazione traccia i sani, ne individua le interazioni e costruisce dinamicamente i gruppi di persone contagiabili..
...Ovviamente l’uso dell’app dovrebbe essere obbligatorio per muoversi nella fase post-crisi. Invece di verificare se abbiamo l’autorizzazione cartacea, le forze dell’ordine dovrebbero verificare se l’app sta funzionando e non è stata manomessa. Per questo motivo, credo saranno necessari interventi di Legge. In particolare, per rendere obbligatorio il portare con sé un cellulare...
www.key4biz.it/.../297013
Poi anche il discorso dei nonni che lottarono per le nostre libertà è una bufala, i nostri nonni vennero mandati al macello della guerra non certo per difendere la Libertà, questo è un luogo comune assai inflazionato e non veritiero.
Furono mandati in guerra sotto minaccia di arresto e fucilazione, semmai.
Cmq, la democrazia non è mai esistita, a meno che si voglia chiamare così il sistema marcio in cui viviamo.
E già che ci sono cito anche Norimberga, dove i criminali di guerra vincenti giustiziarono i loro colleghi criminali di guerra perdenti, e questo è quanto.
It's democracy, baby.
Se può farlo solo Redazione potrebbe gentilmente provvedere il prima possibile . Grazie.
Cordiali saluti.
Kosmo
E istintivamente indirizzano le proprie frustrazioni ed angosce contro chiunque non si allinei, contro chiunque dissenta o metta in discussione gli ordini
Presumo che tutti,qui dentro,abbiano subito più volte, la pazzia ingiustificata delle persone,palesatosi il nostro schieramento su determinate questioni.
Ecco,questo passaggio,queste parole,sono l'esatto motivo per il quale sono diventato completamente un figlio di puttana con le persone.
Non posso provare pietà per persone ignoranti,che acclamano il loro seviziatore.
Non ci riesco,non più.
Sono stanco di lanciarmi nel vano tentativo di spargere dei semi,anche solo con semplici domande,si fottessero.
Ovviamente, l'incazzatura si fomenta, nel momento in cui realizzo,che nel giochino ci sono finito a piè pari anche io,essendo l'ennesimo tassello insignificante di questo puzzle,costruito come ?
Grazie al benestare delle pecorelle.
Grazie alle persone che "lo ha detto la TV"
Grazie alle persone che " lo ha detto il medico"
Grazie alle persone che " lo ha detto il politico "
Dicono che Cristo sia perdono e misericordia.
Ad oggi,wrong side of Heaven dei five finger death Punch,mi risulta più attuale che mai.
Grazie Stefano per l'articolo.
Non è importante . Anzi è meglio.
Se non fosse che stiamo a casa perche vorremmo limitare la diffusione dell'influenza, direi che questo modo di vedere e di esporre in merito alla visione di liberta e democrazia va bene per tutte le stagioni.
Ciononostante consiglierei cautela a chi è in prima linea da fre-vax. In un secondo momento tutto cio potra essere usato come arma di ritorno per deleggittimare l'opinione del portatore.
Jhonson insieme a Trump si è ricreduto, Bolsonaro ci riprova ed aspettiamo che la naturale resistenza degli africani alle malattie endemiche dia qualche risposta.
Forse qualche dubbio potrebbe sollevarlo il caso Giapponese. Prima che si decidesse di sospendere le olimpiadi nessun titolone allarmista. Cosa che è puntualmente successa il giorno dopo la decisione di rinvio delle olimpiadi.
Tutto da esaminare
alla gente importa restare viva.
Questa è il primo obiettivo, poi il resto.
L'approccio di questi articoli copia e incolla proprio non lo capisco.
A seguire la logica di fondo ogni disposizione, ogni prescrizione è di per sè ontologicamente sbagliata in quanto tale perchè limita qualcosa a qualcuno.
Secondo questa filosofia ognuno dovrebbe poter fare quel kazzo che gli pare.
Insomma la giungla dove il più forte è "più libero" degli altri.
Le disposizioni sono giustificate o no?
Questo dovrebbe essere il punto.
Se le motivazioni sono valide
=misure necessarie
Se le motivazioni sono invalide
=dittatura
CASO x CASO.
Semplice, invece no.
Si parte sempre dall'EFFETTO ignorando la CAUSA.
E partono la filosofia spiccia, i voli pindarici, le teorizzazioni astratte slegate dalla realtà.
Prendiamo il covid.
Sefano/altri cosa proponi/nete come soluzione?
1. Liberi tutti
2. Non seve alcuna soluzione perchè il problema è immaginario.
3. Misure restrittive nell'attesa, si spera breve, di un farmaco efficacie
Se poi il governo nasconde cure efficaci a basso costo (vitamina C e D) e/o approfitta della crisi per fare interessi altri, quello è un altro discorso su cui è giusto vigilare.
Come dice Chiesa infine questo reset generale può essere l'occasione per cambiare le cose, regole, convenzioni in meglio (EUROPA, ECONOMIA, ecc.) se si giocano bene le carte a disposizione.
"Dal male un pò di bene."
Chi può dire con certezza assoluta che cos'è la libertà? Nessuno, perché tutti siamo legati in una certa misura alle cose del mondo, non fosse altro che della materia del mondo siamo fatti, e il mondo ci lega tutti.
Siamo fatti per stare insieme e per volerci bene. Anche solo spendendo una parola di comprensione.
Pace e bene a tutti.
la7.it/.../otto-e-mezzo-sabato-28-03-2020-316288
Massimo, si è incasinata la Homepage: la colonna a destra dell'anteprima dei commenti è finita in fondo alla pagina.
Fine OT
Questo è il link Youtube della puntata.
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"Non dicevi Tu allora spesso: “Voglio rendervi liberi?”. Ebbene, adesso Tu li hai veduti, questi uomini “liberi”, – aggiunge il vecchio con un pensoso sorriso. – Sí, questa faccenda ci è costata cara, – continua, guardandolo severo, – ma noi l’abbiamo finalmente condotta a termine, in nome Tuo. Per quindici secoli ci siamo tormentati con questa libertà, ma adesso l’opera è compiuta e saldamente compiuta. Non credi che sia saldamente compiuta? Tu mi guardi con dolcezza e non mi degni neppure della Tua indignazione? Ma sappi che adesso, proprio oggi, questi uomini sono piú che mai convinti di essere perfettamente liberi, e tuttavia ci hanno essi stessi recato la propria libertà, e l’hanno deposta umilmente ai nostri piedi. Questo siamo stati noi ad ottenerlo, ma è questo che Tu desideravi, è una simile libertà? (...)Tu vuoi andare e vai al mondo con le mani vuote, con non so quale promessa di una libertà che gli uomini, nella semplicità e nella innata intemperanza loro, non possono neppur concepire, che essi temono e fuggono, giacché nulla mai è stato per l’uomo e per la società umana piú intollerabile della libertà! Vedi Tu invece queste pietre in questo nudo e infocato deserto? Mutale in pani e l’umanità sorgerà dietro a Te come un riconoscente e docile gregge, con l’eterna paura di vederti ritirare la Tua mano, e di rimanere senza i Tuoi pani”. Ma Tu non volesti privar l’uomo della libertà e respingesti l’invito, perché, cosí ragionasti, che libertà può mai esserci, se la ubbidienza è comprata coi pani? Tu obiettasti che l’uomo non vive di solo pane, ma sai Tu che nel nome di questo stesso pane terreno, insorgerà contro di Te lo spirito della terra e lotterà con Te e Ti vincerà, e tutti lo seguiranno, esclamando: “Chi è comparabile, a questa bestia? Essa ci ha dato il fuoco del cielo!”. Sai Tu che passeranno i secoli e l’umanità proclamerà per bocca della sua sapienza e della sua scienza che non esiste il delitto, e quindi nemmeno il peccato, ma che ci sono soltanto degli affamati? “Nutrili e poi chiedi loro la virtú!”, ecco quello che scriveranno sulla bandiera che si leverà contro di Te e che abbatterà il Tuo tempio. Al posto del Tuo tempio sorgerà un nuovo edificio, sorgerà una nuova spaventosa torre di Babele, e, quand’anche essa restasse, come la prima, incompiuta, Tu avresti però potuto evitare questa nuova torre e abbreviare di mille anni le sofferenze degli uomini, giacché essi verranno a noi, dopo essersi arrovellati per mille anni intorno alla loro torre! Essi torneranno allora a cercarci sotto terra, nelle catacombe, dove ci nasconderemo (perché saremo di nuovi perseguitati e torturati), ci troveranno e ci grideranno: “Nutriteci, perché quelli che ci avevano promesso il fuoco del cielo non ce l’han dato”. E allora saremo noi a ultimare la loro torre, giacché la ultimerà chi li sfamerà e noi soli li sfameremo, in nome Tuo, facendo credere di farlo in nome Tuo. Oh, mai, mai essi potrebbero sfamarsi senza di noi! Nessuna scienza darà loro il pane, finché rimarranno liberi, ma essi finiranno per deporre la loro libertà ai nostri piedi e per dirci: “Riduceteci piuttosto in schiavitú ma sfamateci!”. Comprenderanno infine essi stessi che libertà e pane terreno a discrezione per tutti sono fra loro inconciliabili, giacché mai, mai essi sapranno ripartirlo fra loro! Si convinceranno pure che non potranno mai nemmeno esser liberi, perché sono deboli, viziosi, inetti e ribelli. Tu promettevi loro il pane celeste, ma, lo ripeto ancora, può esso, agli occhi della debole razza umana, eternamente viziosa ed eternamente abietta, paragonarsi a quello terreno? E se migliaia e diecine di migliaia di esseri Ti seguiranno in nome del pane celeste, che sarà dei milioni e dei miliardi di esseri che non avranno la forza di posporre il pane terreno a quello celeste? O forse Ti sono care soltanto le diecine di migliaia di uomini grandi e forti, mentre i restanti milioni, numerosi come la sabbia del mare, di esseri deboli, che però Ti amano, non devono servire che da materiale per i grandi e per i forti? No, a noi sono cari anche i deboli. Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella libertà che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi! Ma noi diremo che obbediamo a Te e che dominiamo in nome Tuo. Li inganneremo di nuovo, perché allora non Ti lasceremo piú avvicinare a noi”.
F. M. Dostoevskij, Discorso del Grande Inquisitore a Gesù Cristo ridisceso sulla terra, da "I Fratelli Karamazov".
"i brasiliani hanno gli anticorpi contro il virus"
Spero per lui sia così sennò lo impiccano in pubblica piazza oppure temo sarà costretto a fuggire all'estero..
lastampa.it/.../...
Bufera in Brasile per le parole di Bolsonaro: “Coronavirus un’influenza di poco conto”
Il presidente ha attaccato i governatori degli Stati più importanti che hanno deciso di imporre la quarantena chiudendo negozi, fabbriche ed uffici
A chi interessa solo questo è già morto nell'anima e non se ne rende conto. E' un automa. Ma tanto poi morirà comunque quindi che si danna l'anima a fare? Pensa forse di sfuggire?
Mi ricorda una storiella antica.
Tutti voi conoscete la canzone Samarcanda di Vecchioni.
Forse non tutti sanno che il testo è tratto da una storia mediorientale molto antica. Viene raccontata nelle tradizioni dei Sufi che hanno un corollario di storie, che usano come mezzo insegnamento, molto variegata e vasta.
La storia suppergiù fa così, la ricordo per chi non la conosce.
Il servitore di un noto e ricco ma di buon animo commerciante si trova al mercato a fare delle compere per il suo padrone.
Mentre è intento nei suoi affari, scorge e riconosce tra la folla, l'angelo della morte. E questi sembra guardare proprio lui molto attentamente.
Terrorizzato da questo incontro, lascia perdere tutti i suoi affari e corre a casa dal suo padrone, a cui spiega tutto quello che era successo.
Il padrone ascoltando attentamente quello che il suo servitore gli diceva ed essendo una persona giusta e di buon cuore, gli dice:
"Non ti preoccupare, prendi il migliore cavallo della scuderia, prendi un po' di soldi e corri a Samarcanda da mio cugino che ti ospiterà, finché non avremo capito meglio la situazione".
E così fu. Il servitore spronò il cavallo in modo di arrivare a Samarcanda entro il mattino seguente.
Nel mentre il padrone, riflettendo sulla questione decise di uscire ed andare al mercato per cercare di trovare l'angelo della morte.
Dopo varie ricerche lo trovò che ancora girava tra i banchi. E lo affrontò.
"Ei tu! Ma ti sembra questo il modo di terrorizzare una persona?"
La morte lo guardò perplesso e si fece spiegare di che cosa stesse parlando. Dopo che il padrone gli spiegò il tutto la morte rispose:
"Ma veramente io non lo stavo guardando con qualche intenzione malevola, ero solo stupito"
"Stupito di cosa?" replicò il padrone.
" Del fatto che non mi aspettavo di incontrarlo oggi, visto che ho con lui un appuntamento domani mattina a Samarcanda a più di 100 km. da qua!".
Filosofeggiare dentro la bara è complicato, ma tanto ci pensa l'anima nell'aldilà, giusto?
Il racconto arabo è sulla ineluttabilità (presunta) della morte, altrimenti detta "Fatalismo".
La vita non conta niente?
il video della gruber segnalato, lo sto sentendo mentre scrivo.
il brizzolato (Riccardo Luna, La Repubblica) al minuto 27' 35'' a proposito del servizio TG3 LEONARDO:
"se ho un dubbio sulle fake news chiedo a burioni.."
COMICITÀ (in)volontaria...
anch'io trovo l'articolo un puro esercizio di retorica.
La gente ama fare quello che vuole e non ama fare quello che non vuole. Questo non può essere messo in discussione.
La democrazia è un'illusione, e questo in fondo lo sappiamo tutti, e tutti sappiamo che esistono momenti in cui bisogna prendere una decisione in tempi incompatibili con l'esercizio della democrazia.
La gente non ama morire, ma soprattutto morire di fame, di freddo, di malattia e ammazzata. Ultimamente gli Stati moderni sono diventati bravissimi a ottenere tutti questi risultati, e perciò la gente ha paura. Io ho paura.
Queste sono tutte affermazioni per me banali, ma secondo me l'autore dell'articolo le dovrebbe meditare un po'.
Adesso parliamo di cose più complesse.
In uno Stato totalitario lo Stato prende decisioni che coinvolgono tutti. Se la decisione si basa su di un presupposto sbagliato gli effetti saranno tanto più gravi quanto più le persone saranno spinte ad agire su tali erronee basi.
Secondo me il presupposto sbagliato (veramente ce n'è più di uno) su cui si basa tutta la strategia di opposizione al Coronavirus è l'idea che il virus sia "qualche cosa di esterno" che ci attacca, e che noi ci dobbiamo difendere impedendogli a tutti i costi di entrare. Particolare attenzione darei all'espressione "a tutti i costi".
Adesso, chi segue questo sito avrà sicuramente una visione più complessa e variegata della strategia da seguire, come per esempio fortificare le difese immunitarie (cosa appare molto raramente nelle raccomandazioni), diffondere una conoscenza più approfondita della natura dei virus e delle loro modalità di diffusione, riflettere sulle modalità con cui un sistema complesso come il nostro possa fronteggiare una pandemia senza eccessivi traumi.
Onestamente, se il nostro sistema dovesse collassare per una cosa del genere faremmo lo stessa figura degli Inca con Cortés! A me, poi, preoccupa il fatto che, con quest'idea del "virus esterno" che non si sa da dove venga e dove vada, si continui allegramente col programma di distruzione degli habitat naturali, che adesso saranno considerati i responsabili dei nostri problemi, quando il problema è il nostro sistema economico che sta progressivamente trasformando il nostro pianeta in un deserto.
Adesso veniamo al problema di fondo. La gente vuole fare quello che vuole. Che si traduce in: vivere per sempre, stare al caldo, mangiare abbondantemente, scopare fino alla noia. Tutte cose che non si possono fare in Natura. Oggi viviamo convinti che la Natura non sia fondamentalmente necessaria, e che la Tecnologia potrà sostituirla, se non può già farlo. Sappiamo nel profondo che non è così, ma purtroppo non siamo disposti ad ammetterlo, e questo sì porterà alla fine della nostra civiltà.
Volete veramente fare un articolo?
Chiedetevi "quanto vale una vita umana". Vale una foresta, vale una specie animale, vale 300 mila euro (di soldi altrui, coi tuoi puoi fare quello che vuoi), vale la vita di un bambino (anche più di uno) che potrebbe nascere e vivere una vita intera? Io un articolo del genere non potrei scriverlo perché, credendo nell'aldilà e nell'idea che verremo giudicati per quello che abbiamo fatto sulla Terra, introdurrei nell'equazione una serie di elementi quelli sì discutibili.
- Non posso decidere se uscire o meno di casa senza l’opinione di un virologo;
- Non posso decidere come e con che cosa curarmi senza l’opinione di un medico (anzi: di un medico riconosciuto come tale dal “Patto Trasversale” di Burioni, perché gli altri non valgono);
- Non posso scegliere che cosa mangiare senza avere prima acquisito l’opinione di un dietologo;
- Non posso decidere quali libri leggere senza l’opinione di un laureato in letteratura;
- Non posso scegliere che auto acquistare senza avere preso prima una laurea in ingegneria meccanica;
- Non posso fare o recepire informazione senza avere una laurea in giornalismo;
- Non posso decidere dove andare in vacanza senza l'opinione di un esperto in geografia e storia delle società umane;
- Non posso decidere per chi votare senza essere un esperto di politica internazionale (cosa che sarebbe anche auspicabile, ma non intimabile);
- Non posso decidere se gli asini volano oppure no senza avere una laurea in zoologia e una in ingegneria aeronautica;
- Eccetera eccetera;
Se mi serve un esperto per ogni aspetto essenziale della vita, allora l’unica cosa che mi resta da fare, da non esperto quale sono (e quali tutti siamo in un campo o nell’altro dello scibile), è rinchiudermi in casa pieno di terrore, aspettando che sia la TV a dirmi come devo comportarmi.
E anche lì ci vorrà un esperto in comunicazione che mi spieghi quali programmi guardare, non posso certo deciderlo da solo.
Questa mentalità pazzesca e criminale della “delega all’esperto” l’abbiamo vista crescere e svilupparsi proprio sui siti di controinformazione, quando i debunker ci spiegavano che gli uomini possono andare sulla Luna e giocarci a golf perché lo dicono i libri di fisica. La naturale evoluzione di questa “forma mentis” da mentecatti ci ha portato alla prigionia in cui ci dibattiamo.
Le persone che sostenevano questa follia, quando ancopra era possibile farlo, avrebbero dovuto essere catturate e rinchiuse in una cella imbottita, passandogli il cibo dallo spioncino con uno stecco lungo per evitare di essere contagiati dalla loro demenza. Purtroppo li abbiamo contrastati dialetticamente e democraticamente, anziché con le spingarde caricate a sale, ed ora è accaduto l’irreparabile: i pazzi furiosi hanno rinchiuso in cella i sani.
L’esperto è sempre un mentecatto, da evitare con ogni mezzo.
Lo è quando, come accade nella maggior parte dei casi, è solo un cretino con una laurea (e a volte nemmeno quella), in possesso di una conoscenza puramente astratta e teorica della materia di cui parla.
Ma gli ignoranti sono forse gli “esperti” meno dannosi.
I più criminali in assoluto sono quelli che hanno davvero approfondito ogni più piccolo aspetto della loro materia, e che, proprio per questo, hanno smesso totalmente di percepire il mondo circostante, di cui il loro ramo di conoscenza è una minuscola frazione, per concentrarsi sull’unica cosa che sanno. Come un plurilaureato in ingegneria meccanica che conoscesse ogni più microscopico aspetto del funzionamento di un’automobile e poi guidasse senza guardare la strada.
Questi sono i più pericolosi in assoluto, quelli da rinchiudere subito, se vogliamo sopravvivere.
Gli “esperti” di cui fidarsi sono invece quelli “alla Montanari”: persone eclettiche, capaci di armonizzare ciò che sanno con la realtà concreta e con le conoscenze derivanti dall’esperienza quotidiana, anziché perdersi nell’analisi infinita di assiomi senza significato. Sono questi gli “esperti” che hanno sempre fatto progredire l’umanità: i “medici di campagna” di una volta che ti offrivano un consiglio, non ti chiudevano a chiave in una stanza con l’obbligo di obbedire alle loro direttive; gli “scienziati” che avevano studiato letteratura e astrologia, anziché fisica (come Galileo, come Newton) e che lasciavano che fosse la loro ragione, non il groviglio di formule scritte sui loro testi, a guidare la loro azione.
Ricordiamoci di dove gli “esperti” ci hanno portato, se e quando riusciremo a uscire dalla prigione che hanno predisposto per noi.
Ci sono valori molto più alti della mera vita anche per un materialista convinto.
La libertà è uno di questi.
Che te ne fai della vita, se non ne puoi annusare tutte le sue sfumature?
E' proprio perché la morte esiste e non può essere sconfitta che dovrebbe portare le persone a godere di ogni attimo prezioso della sua breve esistenza, ad avere curiosità,ad avere passione, ad avere unione. Alla ricerca di sé.
Invece vivete 10000 volte lo stesso identico giorno, lo stesso noioso giorno immersi nella paura e nel delirio che ne consegue.
Separati gli un dagli altri credendo di essere un Io pensante ed unico quando in realtà il vostro Io è fatto dal 99% (e sono stato buono) di influenze esterne. Dove siete?
Ha ragione perfettamente Stefano a dire che della libertà non gliene frega niente a nessuno. Perché la libertà porta le responsabilità di quelli che si è e si fa. Ed è la responsabilità che non vuole la gente. Responsabilità di niente anche della propria vita. Responsabilità di sapere che la libertà, quella vera, è soprattutto interiore poi è anche esteriore. Se c'è libertà interiore quella esteriore viene da sé, e se non c'è si combatte per averla. Ma è questo che non si vuole sentire, che le nostre scelte hanno una conseguenza, nel bene e nel male. Che tutti noi siamo chiamati continuamente a fare la cosa giusta (non in senso morale, per carità!), ed a volte questa mette a repentaglio le nostre convinzioni, addirittura in certe situazioni anche la nostra mera vita. E non si è disposti a rinunciare quel pugno di noci che ci intrappola per sempre come nella trappole per le scimmie.
No, non è filosofeggiare. E' praticità. Se non posso vivere nella libertà allora l'unico motivo per sopravvivere è quello di combattere.
"Il tempo della vita è breve. E se viviamo, viviamo per combattere i Re!"
Shakespeare
Ecco un'altra citazione che mi sembra utile, chissà se sarà oggetto di censura...
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere.
B. Brecht, Elogio dell'imparare.
Primo restare vivo, poi il resto.
Ma per te la "mera" vita conta poco.
E sotto questo profilo LC è un campo certamente fertile: mi offre un panorama di dinamiche mediamente molto più specifiche e articolate rispetto ad ambienti più generalisti, benché già selezionati, quali ad esempio i miei contatti sui social network, i presenti a qualche mio intervento pubblico o i lettori dei miei libri.
Quindi non posso che esser lieto di tale abbondanza di materiale di osservazione (a chi si sentisse preso a "topo di laboratorio", rammento di aver incluso anche me stesso, le mie reazioni e dinamiche nel "materiale di osservazione", e che non esiste alcun fenomeno senza un osservatore, quindi l'osservatore è necessariamente una delle componenti del fenomeno).
A questo riguardo e su questo specifico articolo, ad esempio, appare già evidente a un primissimo screening che in pochi cadono nella supposizione che stessi parlando del "covid" - benché nel testo non ci sia un solo riferimento esplicito ad esso - e a tale supposizione rispondono, proseguendo discorsi che evidentemente erano in corso già nelle loro menti da prima di leggere il mio articolo, mentre già un numero più elevato di altri gruppi si lancia nella accusa di "moralismo", leggendovi prediche e attribuzioni che vengono evocate ma non sono presenti nel testo. Una percentuale ancora minore, ma notevolmente articolata, si indigna abboccando a uno o due riferimenti specifici che ho inserito nel discorso in modo totalmente decorativo ma, lo ammetto, anche per "pescare" simili reazioni, come la citazione di Norimberga e l'accenno finale ai nonni combattenti. Va da sé che i concetti espressi erano del tutto fruibili senza tali riferimenti, che ho inserito come stimoli emotivi e di fatto "esche" per attivare reazioni percettive in chi ne fosse predisposto. Questo esercizio, che ho definito a volte "baiting emozionale" è una delle tecniche più efficienti di individuazione di una desiderata tipologia di soggetti e per la classificazione dei relativi temi di reazione psicologica.
Per chi non fosse a conoscenza del mio background, il mio lavoro è stato per diversi anni quello di studiare, elaborare, applicare e insegnare tecniche di interrogatorio. Vi prego di notare che condividere queste osservazioni con voi non fa parte delle "buone pratiche" di chi stia manipolando qualcuno, ma dei processi di formazione di chi cerca di trasferire consapevolezza su specifici processi.
Ultima notazione, la definizione di "pura retorica", utilizzata in forma squalificante, è davvero curiosa, almeno in questo contesto, in cui dovrebbe essere ben chiaro a tutti quanti che la comunicazione non decora ma *definisce* la percezione di realtà e di identità. La retorica non è un esercizio masturbatorio, a meno che venga esercitata in solitudine. Quando è diffusa tra le persone, è a tutti gli effetti un atto creativo.
Scusami tu ma è per te che la vita conta poco. A te importa la mera vita, e quella non è la vita.
Allo schiavo interessa solo la mera vita, all'uomo libero interessa la vita.
"Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito".
Vecchio proverbio Zen che molti hanno sulla bocca ma quasi nessuno lo capisce veramente.
Scusate L OT
La conclusione è del tutto priva di senso, paiono 5 righe, anzi 4, riempite di concetti buttati là e mescolati insieme con parvenza di significato compiuto.
Probabile serva anche questo negli interrogatori per disorientare.
"retorica=atto creativo"
"comunicazione non decorativa bensì che definisce la percezione della realtà"
Qualcuno che ha capito, x davvero intendo non per finta, mi traduce??
Bah, forse dovrei farmi più i fatti miei..
@lux
Forse diciamo la stessa cosa con parole diverse, per tutti e due è giusto combattere per la vita che si ritiene degna di essere vissuta, giusto?
Il che presuppone in primis (combattere per ) il restare in vita e non il suicidio.
Su questo stiamo d'accordo,no?
Citazione: Filosofeggiare dentro la bara è complicato, ma tanto ci pensa l'anima nell'aldilà, giusto?
Sono felice che tu abbia gettato la maschera.
Ora mi tornano le urla,la rabbia,gli strilli,dei soliti articoletti di giornale.
Hai paura.
Paura fottuta.
E come ti ha detto lux,saggiamente,hai già perso.
Ti preoccupi per una cosa più grande di te sulla quale,nemmeno hai controllo.
Facci sapere come va
Quella intitolata: "ah, sì?"
La lessi ormai quasi 40 anni or sono, e mi ha accompagnato e fornito più serenità, nel corso degli anni e specie nei momenti più difficili, persino delle occasionali ma preziose, lunghe e notturne chiacchierate immaginarie con il dottor Hannibal Lecter.
Non so se avete sentito e soprattutto Visto la foto dell'apparizione della Madonna, sopra la capoccia di quell'uomo vestito in modo strano che chiamano papa? Ma dove vogliamo andare con questa popolazione di imbecilli che vedono due nuvole e pensano sia la Madonna e soprattutto con i giornali che fanno titoloni su una cazzata del genere?
" mentre tu guardi la luna il saggio ti ficca un dito nel culo!" "Calvero "
Grazie per le segnalazioni ma io resto della mia opinione che sia tutta aria fritta.
Ciao.
Se in due righe mi spieghi cosa significa:
"retorica=atto creativo"
e "comunicazione che definisce la realtà"
(qui forse c'entra heisenberg e l'osservatore che modifica e "decide" ciò che viene osservato, quindi diciamo che penso di aver afferrato dove vuole andare a parare il concetto)
mi toglieresti una curiosità personale, ma se hai cose più importanti da fare, non ti voglio far perdere tempo.
Questo da un gruppo locale:
La tua analisi è pressoché condivisibile. Non ti conosco, ma così su due piedi mi sembri una persona profonda e intelligente. Ciò premesso, dico:
Anche chi ti ha permesso di avere uno smartphone o un pc è un esperto
Anche chi ti ha permesso di interagire su un forum online è un esperto
Anche chi ti permette di fare una radiografia o una tac nel momento del bisogno è un esperto
Anche chi ti permette di volare con una aereo per andare a Las Vegas è un esperto
Anche chi ti permette di andare in frecciarossa è un esperto
Anche chi ti permette di andare in auto è un esperto
Anche chi ti permette di prendere una semplice compressa per il Mal di testa o mal di denti (altrimenti da sbattere la testa contro il muro) è un esperto
Ecc ecc ecc
Vedi, ogni esperto per il suo campo. Le cose sopra elencate (neanche un decimo di quelle oggi a disposizione), non sono frutto del fruttarolo di Licata (con tutto rispetto per la categoria), ma di testoni con certe palle che neanche se ti arrampichi sull annapurna né riesci a vedere la vastità. Parlo di geni dei primi del novecento, di fisico matematici vissuti tra il 500 e 800. Avrai sentito certamente parlare di equazioni di Maxwell. È grazie a lui se oggi l elettronica fa miracoli (Solo per citarne uno, avrei tanto di quel materiale da tediare anche me stesso).
Per quanto riguarda gli esperti di oggi, un po’ c hai ragione. Molti vivono di rendita sulle geniali intuizioni della fisica e della matematica del passato. Molti sono dei cialtroni, anche se hanno due o tre lauree. Il mondo già da anni va a rotoli (non da oggi), non è un bel posto e tanto meno un luogo sicuro per far nascere e crescere i nostri figli. Questo in un certo senso ti da ragione, non lo posso negare. Ciò che voglio dire è che comunque ci sono teste e teste, esperti e diversamente tali, cialtroni accademici ottusi e arroganti e persone geniali. Ma è fra loro che dovresti scegliere, non fra le persone cosiddette comuni. Ciao
adnkronos.com/.../...
...La cura per l’Italia è il mio ex compagno di scuola Mario Draghi...
www.ilfattoquotidiano.it/.../5753058
Ora e qui, ad esempio, invece che spiegarti quei due concetti, invero piuttosto semplici e che ho spiegato ormai centinaia di volte, preferisco osservare qualcosa di presente e attivo, lo trovo più utile, oltre che più divertente.
Osservo ad esempio che mi rispondi ringraziando per le segnalazioni ma rifiutando anche solo di controllare di cosa si tratti, perché hai già deciso che sia tutta aria fritta. Dopodiché mi saluti, il che, normalmente, si fa volendo concludere una conversazione. Poi però la riprendi, chiedendomi spiegazioni, stavolta però sintetiche, perché evidentemente tu di tempo ne devi avere molto poco da usare. E azzardi anche un collegamento, corretto peraltro, con Heisenberg da cui ovviamente trai anche subito la conclusione di aver già capito tutto.
Anche ad una analisi totalmente superficiale, il tuo commento evidenzia alla perfezione una serie di elementi.
a) non hai alcun interesse effettivo nel capire che cosa intendessi dire
b) hai già formato una tua idea in merito, non su cosa significasse, che forse davvero continua a sfuggirti, ma che comunque non abbia alcun valore
Ma se non sei interessato a ricevere alcuna spiegazione, ritieni non solo di aver già capito, ma anche che si tratti di concetti privi di valore, perché stai scrivendo? E perché in modo sconnesso e ripetitivo?
Fammi azzardare un minimo di analisi. Forse stai replicando esclusivamente perché senti di non esserne uscito bene, ai tuoi occhi e a quelli dei tuoi pari. Senti la necessità di "sistemare le cose un po' meglio", e butti giù le righe così come ti vengono in mente, per rimettere a posto le cose, e possibilmente, concludere questa conversazione. Questo è evidente nella sconnessione del messaggio, nelle richieste di spiegazioni smentite dal giudizio preformato, nell'ordine illogico degli elementi della comunicazione, come il saluto conclusivo inserito all'inizio, e l'evidente ripensamento immediatamente successivo. Elementi come questi sono assai significativi, in un testo così breve.
Difatti, nell'ultima riga, riassumi bene tutto: "penso di aver afferrato", era "solo una curiosità personale", non voglio alcuna risposta.
L'aspetto più buffo della situazione è che proprio in queste righe stiamo, di fatto, insieme rispondendo alle tue domande, quelle a cui peraltro annunci chiaramente di non voler ricevere alcuna risposta, perché credi di "averle già". Vedi, il tuo commento, come i miei ovviamente, come quelli di chiunque altro, dimostrano precisamente come la retorica sia un atto creativo e una "comunicazione che definisce la realtà".
Tu, anche se forse non ne sei del tutto consapevole, anche in queste poche righe stai semplicemente stabilendo, definendo, ai tuoi occhi e a quelli altrui, l'immagine di te stesso che desideri sostenere, cui desideri assomigliare. E l'immagine del mondo, dell'universo, e delle parole di Stefano Re, che desideri sia "reale", cioè, la realtà in cui definisci di vivere. La necessità che esprimi è precisa ed evidente: stabilire che tu sei "colui che sa già di cosa si parla" e che "sono tutte fregnacce". Il resto è decorazione, quel che effettivamente si definisce "retorica", e che esprime inconsapevolmente i processi più importanti: la sconnessione o invece l'ordine, la superficialità o invece la profondità, l'arroganza o invece la curiosità.
Il fatto che ti sembri tutta "aria fritta" non ha niente di stupefacente: quasi tutti gli esseri umani costruiscono, costantemente, modelli di identità e di realtà che spesso gli stanno stretti, procurano loro sofferenza o magari che persino odiano, o temono. Perché, molto semplicemente, usano costantemente strumenti di definizione della realtà e dell'identità senza esserne capaci, senza comprenderne né il potere né i meccanismi, né le regole. In sostanza, senza esserne consapevoli.
E quando trovano occasione di rendersene conto la rigettano, pensando che sia soltanto "aria fritta".
1 - Democrazia non è uguale e non significa libertà.
2 - Alle persone non importa di essere libere perchè nascono e crescono in un mondo non libero e senza scelte, pertanto non conoscono la libertà, non l'hanno mai sperimentata, possono solo immaginarla.
Ma quello che mi chiedo è: se il moralismo proletario eteronomo offre in compenso confini netti e definiti tra ciò che è lecito e ciò che illecito, dove finisce invece, nel moralismo autonomo, il diritto di una persona e comincia quello dell'altra? Dove finisce il diritto alla vita di una persona? Dove finisce la sua libertà? Quale diritti sono prioritari rispetto a quelli degli altri? A chi starebbe decidere quale dei due ideali che muovono le due persone sia più degno di essere premiato e quale di sprofondare nell'oblio? Dovrebbe stabilirlo soltanto la forza, come le ordalie dei popoli barbari nell'XI sec.? Perché se è così, in proporzioni più grandi, possiamo concludere che l'attuale sistema sociale dominante sia l'unico possibile, dato che è nato da ripetuti atti di forza e prevaricazione succedutisi nel tempo da parte di individui che avevano la facoltà di soggiogare le masse e la determinazione per farlo. E così scadiamo nell'ipotesi del mondo giusto. Siamo pur sempre animali sociali, che devono scendere a compromessi per vivere insieme, sottostando a una morale condivisa. Altrimenti vivremmo tutti da eremiti dentro casette sugli alberi. E a quel punto cosa rimarrebbe della parola uomo?
@Stefano Re
Le storie Zen o altre che siano (a me piacciono molto qiuelle Sufi, se non dovessi conoscerle te le consiglio se mi posso permettere), sono mezzi per superare la barriera dell'Ego che è fatto di principalmente di paure (lo ricordo per qualcuno) ed arrivare dritti all'anima o Sé se preferisci.
@stefano
Ho letto, grazie per l'attenzione, ma non hai risposto,
1. retorica = atto creativo
2. comunicazione che definisce la percezione della realtà
(qui mi pare di aver capito il concetto)
Ero/sono sincero e curioso.
Leggere i libri consigliati c vuole tempo, se c fosse un riassunto gradirei molto.
Il ciao non era di commiato ma un saluto amichevole.
Io la condivido, perchè penso sia solo retorica atta a definire la posizione dei personaggi della storiella
Ma non sarebbe la prima volta che fraintendo, se vuoi puoi aiutarmi a non ripetermi nella superficialità
per retorica io intendo questo:
Pur condividendo ( e alla grande ) il tuo commento non riesco ad applicarlo all'articolo di Stefano Re.
Che sia retorico siamo d'accordo ma non e' necessariamente un male.
edit
vorrei fare un appunto: troppo spesso uno scrive mele e l'altro capisce pere..ragazzi sarebbe bello poter scrivere nel modo piu' fantasioso ed estroverso ma purtroppo non siamo faccia a faccia e l'unico linguaggio possibile e' l'italiano. Sforziamoci tutti di leggere bene quello che scrivono gli altri evitando inutili e/o oscure citazioni e provando ad essere piu' chiari possibile.
Chiedo poi personalmente a chiunque posti link a video di una ora e mezza piuttosto che link ad altre pagine, cosi' come per documenti in PDF di descrivere in poche righe il contenuto dei post/articoli/video.
Grazie
Ciao
Citazione:
Quello che più dispiace, a me, è leggere di una persona che infierisce e ne giudica un'altra (o più).
Sarebbe interessante, visto che si stà parlando di reazioni umane, capire da dove viene questa tendenza al limite del distrittuvo.
A costo di sembrare "imbecille" posto qualche immagine scattata dal sottoscritto durante la salita sul Monte Križevac a Međugorje nell' Agosto del 2012.
A parte il meraviglioso spettacolo del tramonto sulle montagne della Bosnia, mi ha sempre colpito il fatto che quello strano evento, qualsiasi sia l'origine, naturale o no, sia capitato proprio mentre ero presente.
Un saluto.
#95 maurixio
In parte l'ho già spiegato di sfuggita, rispondendo a Stefano sulle funzioni delle storie.
Mai sentito parlare di metafora? O parabole, se si vuole usare un linguaggio arcaico o più religioso.
In sostanza una metafora è un simbolo, un ponte che collega qualcosa di sconosciuto a qualcosa di conosciuto. Un mezzo retorico se vuoi, ma non è che tutta la retorica sia necessariamente un male. Anzi potremmo dire che un "luogo comune" (toh, siamo proprio qui) anche se banale non è detto che non indichi una verità, anche grande.
Sai, è come se un tuo insegnante di matematica (facciamo finta che...) per insegnarti una formula complicata ricorresse ad una storia, ad una metafora, e tu gli dicessi che te lo sta mettendo al culo.
Ed è esattamente quello che la storiellina (è una storiellina anche se è di una frase sola) sta dicendo, vale a dire che si usano delle parole anche retoriche se vuoi per indicare una qualsiasi verità. Non per forza trascendente, ho fatto apposta l'esempio immanente della matematica. Ed il cretino si sofferma solo sulle parole e non vede, o meglio non vuol vedere, la verità indicata.
Poi la storiellina dice anche tante altre cose se le vuoi vedere. Come ad esempio indica la pericolosità dell'adorazione del maestro, come se uno si mettesse ad adorare il cartello segnaletico che indica la svolta per il paese che vuole raggiungere. Rimane fermo lì, e non raggiunge mai la destinazione.
Ogni storiella, metafora ha più di un livello di lettura. I Sufi ne indicano 3, la scolastica medioevale 4:
Quelli della scolastica sono:
Il significato letterale.
Il significato simbolico.
Il significato morale. Questo è scartato dai Sufi in quanto la morale non li riguarda ed è dopotutto un simbolo.
Il significato anagogico. Questo è difficile da afferrare, sarebbe il significato trascendente o spirituale.
Ebbene anche la tua interpretazione del dito in culo, è una possibilità, ma non credo esista una quarta o quinta interpretazione...
Concordo con te però che questa frase è stata talmente usata a cazzo da tanti (io l'ho sentita citata da DiPietro) che può essere interpretata facilmente come una cosa fastidiosa. Ma la banalizzazione di una verità non inficia la verità stessa. La verità rimane sempre. Se è una verità chiaramente. E' la mente degli uomini che spesso va in pappa, ma qui il discorso si fa complesso.
Spero di averti risposto.
Si chiama pareidolia. E' quando da un insieme astratto e confuso di immagini ci vedi qualcosa che ha un significato compiuto. E' molto comune.
Non sto denigrando, ha un suo significato simbolico, ma è un significato che è strettamente personale. Lo ha per te e per nessun altro. Non è universale.
Io lo trovo imbarazzante per te, comunque non volevo offendere ti chiedo scusa.
Una libertà individuale in universo di libertà individuali sarebbe il caos. Esattamente come accadeva ai primordi dell'esistenza umana.
vulcan
Quando scrivo "Dopo quasi cent’anni di democrazia, finalmente ci siamo accorti che alla maggioranza delle persone non importa affatto essere libera. Anzi, quel che desiderano è esattamente il contrario" non sto per nulla affermando che in questi quasi
(metamessgagio trasversale: qualcuno qui rilegga bene; QUASI. Scrivere "in questi ultimi circa 75 anni" mi suonava, come dire, un po' di merda? Però, certo, è tutta retorica :) )
non sto affatto affermando che in questi quasi cent'anni, dicevo, i popoli "siano stati liberi". Sto affermando che hanno avuto quasi cent'anni di contesto formale che permetteva di provarci, a riconoscere, esercitare e rivendicare come propria la libertà di DECIDERE delle proprie vite. Occasione che sotto dittature più o meno severe semplicemente non c'è.
potrebbe essere una qualche forma allotropica sensata de "il mezzo è il messaggio"?
Silvestri, Guido ?
Eccolo, in buona compagnia:
lastampa.it/.../...
Come ha detto Calvero: il target primario sono i bambini. E' bene iniziare presto alla caccia alle streghe.
Giovanni, io apprezzo molto i tuoi post che invitano alla serenita' e al non-giudizio.
Ma con questi, si fa una fatica....
focusjunior.it/.../...
L'articolo di Stefano centra perfettamente uno dei punti fondamentali della questione, per come la vedo io gran parte dell'umanità è stata del tutto addomesticata da certuni nello stesso modo nel quale l'essere umano ha addomesticato i cani (troppo spesso forse l'uomo dimentica che è alla fine un animale e che come tale "obbedisce" a certe dinamiche). Abbiamo quindi una larga parte della popolazione che ormai è del tutto dipendente dai governanti che li tengono al guinzaglio ora con la paura ora nutrendo il loro narcisismo patologico. Credo che il "corona virus" stia tirando pian piano il peggio delle persone di fatto mettendola le une contro le altre. Lo vedo nella mia stessa famiglia che se la prende con i meridionali perché assaltano i negozi additandoli come "incoscienti, irresponsabili e disobbedienti" (non capendo assolutamente la gravità e la necessità di una tale reazione), oppure alcuni dipendenti di market che stanno cominciando a comportarsi come sceriffi vietando l'accesso a cittadini solo perché senza mascherina (che tra l'altro non è obbligatorio portare), alcune guardie giurate che cacciano le persone dai negozi se non espongono loro la carta d'identità... Senza parlare delle forze dell'ordine che non hanno molte volte la minima comprensione per le esigenze e le necessità del cittadino che viene trattato come una pezza da piedi.
Insomma la mia idea è che molti rancori, pregiudizi e atteggiamenti non positivi stiano emergendo pian piano ma con una costante crescita nel tempo. Se davvero come sembra si arriverà oltre Aprile cosa potrà succedere se le cose già adesso mostrano queste evidenti criticità?
Mi verrebbe da scrivere altro ma mi fermo qui, penso che come mio primo intervento possa bastare.
Come facilmente si poteva supporre.
open.online/.../...
Anzi:
Grazie a te di avermene dato la possibilità.
Comunque la frase dice apposta "il saggio", e tra tutti quelli citati che hanno usato questa frase non mi sembra di vedere una minima parvenza di saggezza!
Non ho fatto in tempo ad uscire dal balcone che era andato via, ma sentivo chiaramente che ripeteva per le strade "state a casa, non uscite!", e la gente dagli altri balconi guardava e rideva. A me non veniva da ridere, ma ancor di più mi ha rattristato veder tutti gli automi in giro e la loro reazione.
Come poi, appurando che il governo ha di fatto prolungato le restrizioni sino al 18 aprile.
Altra tecnicuccia della rana che bolle. E i bollettini giornalieri sulle morti che non scendono. E l'avviso che ci potrebbero essere prolungamenti. E ancora, e ancora per settimane. Poi arriva la conferma, e la gente reagisce facendoci un meme su facebook.
Si stanno abituando. Diventa normale attendere l'ennesima autocertificazione, l'ennesima proroga. A forza di sentire i media parlare di catastrofi se la gente non sta casa, ecco che pare normale sentir gente che dice :" a sto punto riapriamo a settembre per sicurezza".
Articolo perfetto, in questo senso. Discutere di influenza si o no, ormai non ne vedo più il senso. Si è raggiunto lo scopo. Si è creato il precedente. La folla è pronta ed ordinata, a seguire ordini e a far da delatrice ( ancora ieri leggevo su facebook di una "amica" di tanti anni fa pronta a denunciare un suo vicino di casa perchè sentiva che si stava prendendo una birra in casa con due amici che erano venuti a trovarlo ). Tutto ciò è terrificante.
quoto al 100%.
sarebbe da ricordare agli esperti quanto la "scienza" sia stata, nella storia, al servizio del potere.
sarebbe anche da chiedere, ad esempio: da che parte stavano gli "esperti" quando tale Semmelweis disse: se vi lavate la mani, evitate di ammazzare le puerpere. Lo dice la storia: gli esperti stavano dalla parte che ha voluto ignorare, denigrare e pertanto causare la morte inutile di tante e tante puerpere per decenni a venire.
Sarebbe bastato ascoltare senza pregiudizio, verificare, testare.
E perche' gli esperti invece non lo hanno fatto ?
Questo non vuol togliere valore alla ricerca, ci mancherebbe.
Vuol dire GUAI ad obbligare e GUAI a censurare. E prima ancora, GUAI a venerare.
Pessimi segnali all'orizzonte.
Fin dalla nascita dobbiamo seguire il sistema noi non decidiamo un bel niente, ci fanno credere che abbiamo delle scelte ma in realtà siamo obbligati a seguire l'unico sistema imposto.
prova a cambiare il sisitema : nasco, studio, (mi sposo), lavoro, Pensione, muoio e vedi che fine fai.
La differnza è che in una dittatura tutto è alla luce del sole mentre nei paesi cosidetti democratici ti prendono per il c.lo.
Goccia dopo goccia stanno sfondando il cranio e dunque il cervello dei pochi superstiti.
Io stesso conosco persone che all'inizio della quarantena dicevano: "no fino a tutto marzo no impossibile, inaccettabile..."
Poi lo hanno accettato e alla nuova proroga: "no fino a dopo pasqua non lo possono fare, la gente si ribellerà"
e di nuovo poi accettato verso l'accettazione di quella che verrà dopo.
Se non ti ribelli tu non si ribelleranno neanche gli altri ma la gente non lo capisce e reagisce in questo modo sottomettendosi ai dictact.
La gente ride? Lascia che rida per quel poco che potrà... Concordo che tutto quello che sta accadendo è raccapricciante, è un vero sciopero dell'intelligenza di massa...
*Scusate eventuali errori o brutture varie ma scrivo da cell ed è un vero casino
Mentre sarebbe attendibile il cinese fondatore del giornale, che diffonde l'articolo, cinese addestrato a Stanford University?
Open è edito da una società a impresa sociale fondata da Enrico Mentana con lo scopo di costruire un giornale online che valorizzi i giovani, negli ultimi anni tagliati fuori anche dal giornalismo.
Lo preciso solo perché Chicco è popolare da queste parti ed è giusto che abbia i riconoscimenti che merita
www.ilfattoquotidiano.it/.../5753112
Mentre abbiamo anche paesi "amici ufficiali" come la Germania...
Ma allora...dove sono i nemici ?
a me pare di ricordare che Trump qualche mese fa rispedi' ASAP in Cina dei ricercatori cinesi che lavoravano in USA, perche' a suo dire (mi pare) stavano facendo spionaggio. Qualcun altro ricorda meglio ?
BLONDET dice che il CORONA VIRUS potrebbe essere una operazione della FINANZA APOLIDE per costringere gli STATI ad immettere enormi quantità di LIQUIDITA' nel MERCATO FINANZIARIO GLOBALE ormai al collasso...
in più, con la PANDEMIA, si riduce la popolazione nel mondo, specie quella più ANZIANA che vive di PENSIONI, considerati uno spreco dal criminale Sistema Capitalistico in cui viviamo...
Due piccioni con una fava...
www.maurizioblondet.it/.../
Io non ho affatto seguito l'unico sistema imposto. Perché ho avuto occasione, di non seguirlo, e la ho avuta perché, in questi quasi cent'anni di democrazia, anche se sviliti e ristretti e poco più che formali, i diritti dell'individuo esistevano e c'era dunque la possibilità concreta, pur se costosa (e non parlo di soldi), di esercitarli. Cosa che in dittatura non c'è.
Ti faccio un esempio semplice: quando tra aprile e maggio del 2017 un mio ex collega mi ha passato una bozza del decreto Lorenzin, io appartenevo a quell'insieme di persone che considerava le vaccinazioni qualcosa di fondamentale, necessario e del tutto sicuro. Impensierito da elementi di modificazione percettiva di massa che conoscevo per lavoro assai bene, chiaramente già presenti in quella bozza, iniziai ad interessarmi del tema, e nel corso degli ultimi tre anni mi sono trovato, spesso senza averne affatto intenzione, a partecipare ad una lotta all'ultimo sangue contro l'obbligo vaccinale. In una dittatura, semplicemente, non avrei avuto né modo di trovare con facilità le informazioni che mi hanno indotto a questa mobilitazione, né modo di diffonderle a mia volta, di conoscere e organizzare insieme a centinaia di migliaia di persone una qualche, pur confusa, forma di resistenza collettiva. Questa è la possibilità che le democrazie hanno offerto alle popolazioni per quasi cent'anni.
Certo, la maggior parte degli italiani non era interessata e si riteneva del tutto soddisfatta a credere che bambini sani minacciassero la salute degli immunodepressi e che imbottire i propri figli, obbligatoriamente, di vaccini per malattie scomparse fosse un'ottima idea. Ma la possibilità la hanno avuta come la ho avuta io. In dittatura, semplicemente, non avrebbero avuto nemmeno questo.
Sinceramente non vorrei offendere i tuoi sentimenti religiosi, ma a me sembrano semplici scie (chimiche o di condensa in questo caso è ininfluente). Di "croci" nel cielo e altre figure interpretabili ne vedo (purtroppo) piuttosto spesso e non le collego a nulla di mistico.
Io non so dire se sono ateo o credente, non credo alle religioni ufficiali ma ritengo piuttosto innegabile la presenza di un'intelligenza universale, inoltre apprezzo molto la filosofia cristiana.
Credo che questa...intelligenza (definiamola così) disponga di ben altri mezzi per comunicare con noi, visto che siamo bene o male parte di essa. O meglio più ci avviciniamo alla divinità che abbiamo già dentro (senza bisogno di capi, autorità, regole e dogmi) e la ascoltiamo, e più le nostre azioni saranno...diciamo "buone" mentre maggiore è il nostro distacco da essa (a vantaggio di un ego stupido e automatico) più apriamo le porte ai comportamenti aberranti e disumani.
Questo per dire che la mia opinione è che dovremmo cercare (o solamente lasciare che si manifesti, tanto è li che ci aspetta) la divinità dentro di noi.
Non dico che la tesi sia falsa, ma chiunque la sostenga dovrebbe portare un minimo di prove specifiche al riguardo.
Mi resta un mistero in cosa non concordiamo: non ho mai scritto che la libertà ci è stata "concessa".
Ho scritto che in democrazia ci sono, per la massa, più occasioni di prendere coscienza che possiamo farne uso.
"L'uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi. E poi quali sono i criteri su cui può basare le sue decisioni? L'uomo è abituato che gli si dica cosa deve pensare anche se gli si dice che deve essere veramente convinto di ciò che pensa. Ma l'uomo sa che questo è un trucco, perché ci si aspettano da lui cose ben determinate. Ciò dipende dalla situazione sociale. Deve cioè pensare ciò che è più utile al funzionamento della società esistente, non deve pensare ciò che può essere dannoso o che crea troppe frizioni. Certo, deve poter fare un pò di critica affinché non pensi che non abbia critiche da fare, ma ciò deve essere limitato (...)
(...) ha paura della libertà. Perché deve decidere lui stesso e ciò comporta dei rischi, può danneggiarsi, perché deve assumersi tutta la responsabilità. Se invece si sottomette ad una autorità allora può sperare che l'autorità gli dica ciò che è giusto fare. E ciò vale tanto più se c'è un'unica autorità, come è spesso il caso, che decide per tutta la società ciò che è utile e ciò che è nocivo.
E' una scelta che è stata fatta, e che non ha più le scusanti che poteva avere nel passato o durante le dittature.
Mai come in quest'ultimi anni si è avuto l'occasione giusta per raggiungere, o per lo meno provarci, quella libertà interiore che ha efficacemente spiegato Incredulo. Era molto ma molto più difficile, e costoso, nei secoli precedenti.
Occasione persa?
Buon proseguimento con le tue sperimentazioni.
Un nuovo potere reazionario (chiamatelo come volete, fascimo, nazismo, liberismo, neo liberismo , turbo capitalismo ect. ) e pronto già da tempo ad entrare prepotentemente nelle nostre vite.
Basta vedere le stronzate che girano sui vari social per capire l'enorme deriva... spero vivamente che vi sia una parte del mondo civile, culturale, politico, e sopratutto umano che riesca in qualche modo a contrastare questo tsunami becero e inqualificabile.
Non ho soluzioni... la sola speranza che mi rimane e che le idee ( umane) possano contaggiare favorevolmente le menti troppo ottonebrate che volteggiano intorno a tutti noi.
ma ci rendiamo conto? ma dove vogliamo andare?
complimenti per l articolo, rispecchia fedelmente la situazione vissuta ANCHE oggi. in famiglia
#132 TdC Ghost
Benvenuti nel club.
Questa è davvero una delle cose più dolorose e insopportabili di tutta la faccenda.
Non c'è verso di scuoterli.
Massima solidarietà ragazzi
A prescindere da chi lo ha pubblicato: la notizia è su tutti
i giornali.
Perché c'è qualcuno che crede ai dati ufficiali
della Cina?
Popolazione di circa 25 volte quella italiana, con una sanità,
che mediamente non può essere paragonata a quella italiana,
nonostante tutti i tagli scellerati fatti negli ultimi decenni; ad
oggi avrebbe 1/4 dei decessi di quelli italiani.
A questo punto è più semplice credere a Babbo Natale.
Il fatto che la notizia sia su tutti i giornali non è indice di un bel nulla: gli attacchi alla Cina e gli attacchi alla Russia finiscono sempre su tutti i giornali, sulla Russia ormai siamo andati ben'oltre il ridicolo a riguardo.
Poi non so la situazione specifica, ma spesso questi paesi si attaccano senza uno straccio di prova e l'attacco riceve visibilità e conseguente autorità.
Ciao e benvenuto. Purtroppo la foga dei post fa dimenticare le regole di buona creanza
Non che io voglia darti consigli, ci mancherebbe, ma uno scrittore di attualità deve per quanto possibile rispettare date e tempi, altrimenti tutto il discorso per altro notevole, perde in precisione.
Sono scrittore anch'io e un tempo (quando avevo ancora voglia di scriverli) Massimo mi pubblicava in Home.
Mio,per es. fu questo articolo mai smentito e anzi ormai sdoganato, dove per primo ben 13 anni fa parlavo di bombe atomiche a Ghedi, quando era una "eresia" il solo pensarlo.
www.luogocomune.net/8-imported/2283-italiastat1469
Lasciando da una parte i giornali, ragionando per logica,
a te ti sembrano attendibili i dati di molti paesi?
Potrei, al mio solito, cominciare una lunga dissertazione cominciando ad esempio col sottolienare il fatto che con il solo esserci incarnati qui, ci siamo di fatto preclusi la Libertà. Senza nemmeno sfiorare disquisizioni filosofiche, il solo essere soggetti alla forza di gravità, la trovo una gran rottura di balls rispetto alla mia voglia di volare liberamente.
E per natura, 'nudi e crudi', non avremmo nemmeno una pelliccia per difenderci dal freddo, o un solo artiglio per difenderci dai predatori.
Quindi salto a piè pari tutto l'argomento, ma ti porgo una speranza (!) per le nuove generazioni, quella luce in fondo al tunnel, quel famoso Freccia Rossa che ci viene incontro a 300 all'ora quando speriamo di essere vicini all'uscita...
Ed il fatto che tu sia già esperto in materia, mi consente di non aggiungere altro su cosa, una nota agenzia di comunicazione, voglia realmente comunicare al suo target di riferimento con questi due spot.
Per quanto ancora possibile, dopo i prossimi 2 minuti, ti auguro una buona serata
Totalrec rispondeva a un mio messaggio in cui dicevo che il 99% delle persone ne sa e capisce molto molto meno degli "esperti". Tu mi peschi Semmelweis?! Ormai è come il prezzemolo... secondo te quello non era un "esperto"??! Ma ti rendi conto che al suo tempo gran parte della gente non sapeva nemmeno leggere e scrivere?? Ma di cosa stiamo parlando??
Voi state confondendo l'importanza delle minoranze all'interno della categoria degli "esperti" con il fatto che chiunque possa davvero pensare di capirne più di chi studia argomenti squisitamente scientifici da una vita. Poi che uno voglia scegliere di sposare le posizioni delle minoranze controcorrente a me sta anche bene, ma non mi si venga a dire che sta pensando con la propria testa. Ha semplicemente deciso di delegare ad una persona invece che a un'altra.
Vi risparmio le considerazione sull'assurdo di dare per certa l'ipotesi che questo virus si comporterà come quelli del raffreddore e renderà inutile qualsiasi vaccino.
Mi preme invece qui fare qualche osservazione su questo messaggio di totalrec:
Insomma, di nuovo, quelli che a tutti i costi devono difendere la propria idea estrapolano e distorcono le informazioni e si comportano come (peggio?) quelli che combattono, in molti casi sono convinto che lo facciano per difetti di comprensione ed errate interpretazioni, in altri casi temo ci sia proprio dolo.
Ma l'avete visto il nuovo grottesco spot mediaset sulla promozione del pensiero unico?:
www.youtube.com/watch?v=pOjX7frRyo4
«Le notizie sono una cosa seria. Fidati dei professionisti dell'informazione. Scegli gli editori responsabili, gli editori veri. Scegli la serietà.»
Altro che altoparlanti del Grande Fratello, qui siamo davvero arrivati al ridicolo.
In una parodia distopica questa pagliacciata non entrerebbe nemmeno per eccesso di inverosimiglianza.
Di una pateticità inaudita quello spot, quando lo sento (indirettamente subisco la tv, fosse per me non la vorrei vedere neanche con un cannocchiale) mi metto a fare altro o cambio stanza, mi viene un orticaria immediata.
#137 Aigor
Grazie!
Lui ha qualche dubbio......e noi.
Buona visione
www.youtube.com/.../
Le loro necessità di privacy potrebbero indurre il governo di turno a limitare i controlli sui cellulari come i voli dei droni.
Così come hanno impedito che il limite del contante andasse al di sotto di quanto serva ad un latitante.
Noi abbiamo la libertà come obiettivo e siamo innocui.
Quelli hanno la libertà come strumento di lavoro e sono integrati con lo Stato.
E non credo in una perdita di libertà definitiva, perché ritengo che l'equilibrio raggiunto in tutti questi anni e con tutti i mezzi del "mainstream" fosse quello ottimale e non avrebbe senso cambiarlo, rischiando che gli schiavi, sentendosi più incatenati, funzionino peggio come consumatori.
Ciò che penso è che ci impongano un controllo orwelliano "di emergenza" semplicemente per placare le proteste quando ci porteranno via tutto come asset nazionali.
Il fatto che Conte voglia per forza usare il MES la dice molto lunga su dove si voglia andare a parare.
Quando avremo padroni esteri al posto di quelli nazionali, come è successo in Grecia, allora non serviranno più droni o app sui cellulari.
Cosa volete che cambi, per l'italiota medio, chi sia il padrone? tanto lui non conta mai una cippa e lo sa.
Il problema potrebbe essere nei vaccini obbligatori "per scongiurare un'altra emergenza". Ma le malattie per cui c'è il vaccino sono sempre state tra noi e
non hanno mai provocato danni veri.
E adesso lo sappiamo perché adesso abbiamo visto una vera pandemia in azione e le "pandemie" della De Lorenzin sono ormai solo delle barzellette.
Inoltre quando arriverà un "vaccino" per il covid19 potremo vedere quanto siano efficaci i vaccini...
Io non mi preoccupo della libertà a lungo termine. A mio avviso il problema è la rovina economica che Conte sta lasciando avvenire per consegnarci in mani straniere. Si è messo alla cassa e negli scaffali ci siamo noi e il nostro futuro.
so che sai che non e' un modo fine di ragionare. andiamo oltre.
Semmelweis era si' un esperto ma la comunita' scientifica di allora lo ha ridicolizzato (e licenziato). Oggi un Roberto Gava viene radiato dall'albo. Ci sono tanti Dottori che stanno buoni e zitti perche' sanno che se vanno controvento rischiano il posto. Secondo te e' molto diverso ? Il warning e' che spesso il sapere viene usato come bandiera dall'agenda politica o corporativa del momento. Si vuole tornare all'IPSE DIXIT.
(Tra parentesi, mi chiedo perche' i medici usino il camice, a parte i chirurghi. mi sembra un po' mettersi la divisa per rafforzare l'autorita'. Chi ricorda medicina 33 o trasmissioni simili... con il pubblico ridotto a la classe di scolaretti davanti al gran professore).
Gli esempi proliferano. Io vedo un grande pericolo in questo.
Ok magari sono entrato a sproposito. Se volevi solo dire che la maggior parte della gente ne sa meno degli esperti, che posso dire, nulla da obiettare. Finche' non usi quell'argomento per imporre alcunche'.
Gia' adesso se io voglio comperare certe erbe cinesi, non posso perche' la UE le ha vietate.
Ti ritieni un esperto nelle tecniche, un logico che usa le tecniche o un essere
etico-logico -tecnico?
Sono d'accordo, lo scopo è fare rovinare l'Italia (e non solo lei) dal punto di vista economico. Ammesso che l'unione europea rimanga in piedi non sarà più la stessa di prima e credo verrà riformata se non addirittura ristrutturata pesantemente.
Non so a voi ma me tornano alla mente le parole del Maestro Gelli...
Io tendo a pensare che sia giusto, ma non perché "penso con la mia testa", semplicemente perché mi sono sembrati più convincenti quelli che dicono così. Ho ascoltato anche gli altri, tipo Montanari, e non mi han convinto neanche lontanamente.
Questo rafforza la mia idea che il "piano" sì basi su un'enorme bufala, però pompata da VERI casi di assassinio in Lombardia. Dovuti ad attacco chimico a basso dosaggio (Sarin) tramite l'acqua e/o a protocolli medici che ammazzano il paziente.
Questa pubblicità è sicuramente funzionale a far chiudere i siti alternativi o in subordine, a renderli ridicoli agli occhi del "poppppolo".
Siamo ad un passo dal reato di negazionismo verso il "virus".
Vedrete...
vi seguo da molti anni, non intervengo mai.
Interrompo questo vergognoso comportamento per chiedervi un aiuto.
In passato ricordo di aver letto su luogocomune di un vecchio libro che trattava il tema delle vaccinazioni .. e di come molti aspetti legati a questa pratica, pur essendo passati molti anni, si ripresentassero pressochè uguali (untori, prassi, vaccini..) ai giorni nostri.
Mi sembra di ricordare che il libro fosse stato segnalato da un utente e messo in home da MM.
Qualcuno gentilmente ha una memoria migliore della mia e sa dirmi come rintracciare il libro?
Sul tema, anzitutto ringrazio Stefano per i numerosi spunti di riflessione del suo scritto (mi sono ripromesso di leggere ulteriori suoi), in secondo luogo sono un po stupito nel vedere così tanti utenti confusi, a tratti spaventati mano a mano che la situazione si evolve.
Dal mio punto di vista, al centro di tutto c'è (come sempre) la paura.
In tanti anni e in tante situazioni siete/siamo stati capaci di riconoscere i meccanismi che permettono alla paura di aprirsi la strada e capire che la forza della paura sta nel fatto che sovente il presunto pericolo è intangibile.
Quindi focalizzare l'epicentro che genera la paura è un ottimo antidoto.
Mi sembra che fin'ora non tutti abbiano centrato correttamente l'epicentro, in quanto troppo concentrati su "dettagli" come numero di morti DA e PER, ingegnerizzato o no, sintomatici/asintomatici e via di questo passo.
Personalmente propendo per una analisi "vecchia scuola" ovvero: Cui Prodest?
Cui prodest smaterializzare questo "ordine mondiale"? (fin qua è facile: solo a coloro che intendono sostituirlo con uno nuovo)
E qui viene il difficile: l'ordine mondiale che subentrerà, sarà come sempre generato da coloro che già avevano creato il vecchio (Tutto cambi affinche nulla cambi) o .. sarà qualcosa di totalmente nuovo, mai visto e difficile da immaginare?
Abrazos
Gianni
beGood
Ma semplicemente non è così. In quell'intervista la Capua dimostra di non pensarla affatto come Montanari, la cosa fuorviante è che in quel punto sta parlando dei famosi 2 casi dichiarati (ormai settimane fa) dall'ISS... Ma la sua analisi va in tutt'altra direzione.
Non posso aiutarti purtroppo.
Per quanto riguarda le tue osservazioni sceglierei la prima opzione:
Questo virus mi pare un'ottima occasione per gettare le fondamenta di esso.
Se poi tu non consenti che la Dr.ssa Capua possa esprimere un pensiero privo della tua interpretazione autentica, ne prendo atto e me ne impipo, come sono solito fare con i tuoi pari.
Analisi eccellente che condivido. Sempre interessantissimi i tuoi commenti (ora te l'ho detto ).
Troppe informazioni depistano e confondono è purtroppo così, districarsi in quest'epoca è un'impresa titanica. Il caos regna sovrano.
Qualunque cosa, anche una pestilenza vera, sarebbe meglio che vivere in una società fondata su questi presupposti.
Invece di scrivere la "democrazia italiana", oppure la "democrazia americana", oppure (e più propriamente) la "democrazia borghese" scrive semplicemente "democrazia". (oh, è esistita anche la demorazia operaia. Il problema non è la democrazia, ma la poca democrazia.)
Beep... L'articolo non supera l'analisi semantica.
A parte gli scherzi qui si vuole usare una metonimia per fini ideologici. Non è giustificata per motivi formali. Per questo rigetto questa brodaglia di estrema destra.
Sulla svastica e la biopolitica ricordo che è stato il codice di norimberga a sancire il principio dell'assenzo informato.
it.wikipedia.org/wiki/Codice_di_Norimberga
Perché se sei contro la biopolitica sei contro la destra metapolitica razzista.
La medicina nazista
www.scienzainrete.it/.../la-medicina-nazista
Se è riferita al particolare, al caso italiano storicamente determinato, allora a grandi linee ci può stare.
Se l'espressione è riferita all'universale, è allora una colossale incomprensione di come funziona la realtà e di come si può agire su di essa.
In pratica, l'espressione è il principio del minimo sforzo che nei sistemi misterici viene chiamato non-fare.
Non comprendere questo principio implica a livello intersoggettivo l'ideologia. Non si parte dal già costituito ma da un modello ideale.
Mentre a livello individuale implica l'allontanamento dallo stato naturale, dalla presenza spontanea senza sforzo.
Non so se mi spiego!?
ps: smettete di guardare i film e le serie. Le trame e gli intrecci di questi, sono reali catene per la nostra mente.
Mentre tu te ne impipi lasciamo che chiunque se ne possa fare un'idea:
Mi considero un appassionato dilettante, molto curioso, che tenta, nei limiti delle proprie capacità, di applicare la logica nel modo più ferreo che gli riesca.
Per le tue opzioni:
- esperto nelle tecniche: dipende da quali tecniche intendi. Ho studiato, elaborato, applicato e insegnato ad esempio tecniche di interrogatorio, e credo di avere una esperienza considerevole anche nell'analizzare e fare divulgazione sulle tecniche di modificazione percettiva di realtà e identità. Ma la mia ignoranza generale e trasversale rimane un oceano infinito rispetto a queste e poche altre isolette di esperienza/competenza. Quando mi presentano come "esperto" mi viene sempre un po' da ridere.
- un logico che usa le tecniche: beh, la logica per me è uno strumento di ragionamento e comportamento, non arrivo a elevarla a chiave di definizione di me stesso. Posso spingermi a dire che talvolta amo violare la logica, esplorare comportamenti e esperienze che neghino il rapporto causa-effetto, ad esempio, o che violentino i codici etici che per qualsiasi motivo ho condiviso. Una cosa che davvero non amo è restare rinchiuso, anche solo all'interno di una definizione.
- un essere etico-logico-tecnico: non sono del tutto certo di che cosa questo significhi. In generale, l'aggettivo "etico" e il suo cugino sfigato "morale" mi ispirano una certa diffidenza, li trovo troppo spesso accompagnati da altri concetti che trovo pericolosi e spesso repellenti, come: "Giusto", "Vero", "Oggettivo" e varie loro combinazioni.
Ciao e benvenuto
Anche chi è contrario a tutte le stronzate che stanno dicendo e facendo, che fa?
Ti trovi con gli amici per organizzare una rivoluzione?
Assembramento non consentito!
Da uno a 5 anni di reclusione!
Capisci che è dura?
Fosse per me, Conte e tutti gli altri cani de sto teatrino (giornalisti e medici compiacenti), non dovrebbero morire di coronavirus, MA bruciati da una folla inferocita!
Il problema è che se provi a dirlo in giro, sol per il fatto che stai in giro, la folla inferocita si scaglia contro di te!
Arrestiamo per omicidio 60.000 milioni di sani immuni al virus.
Invece delle tute anti ebola compriamo droni per catturare i runner solitari sui monti.
Il terrore reciproco ci fa regredire a flagellanti medioevali, tutti, per decreto legge e ordinanza del sindaco.
www.coronablues.org www.coronablues.org www.coronablues.org
Ti sei mai chiesto perché è vietato in qualsiasi circostanza, anche rituale (sopratutto rituale), mostrarsi in copula?
Non ti sembra questo dato di fatto una forma di distanziamento sociale "ante litteram"?
...fosse l'unico fatto di questo tipo. Se si approfondisce l'argomento, si può scoprire che quello che chiamiamo oggi "distanzaimento sociale" è un dato di fatto frequente e comune alle società conosciute nel pianeta.
Per esempio, i giovani soggetti ai riti di passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta venivano allontanati dalla comunità, ugualmente per le ragazze con la loro prima mestruazione. Il costume si imponeva anche per il guerriero che ritornava dalla guerra. L'homo sacer nell'antica Roma poi?
Lo sai che in origine il termine "epidemia" veniva utilizzato per fenomi che non avevano nulla a che fare con i virus propriamente detti?
storieinmovimento.org/.../Zap41_4-Zoom3.pdf
www.uv.es/ramoncue/webgrupo2012/docs/Gentili1.pdf
Per questo considero questa corrente postmoderna, di cui l'articolo esprime la tendenza, veramente demenziale. E' come presentarsi di fronte ad un carro armato armati con una fionda.
Se permetti, ti inviterei a considerare le folle che inveiscono contro i dissenzienti come un karma collettivo plurimillenario. Vorresti affrontarlo forse con questa ideologia demenziale? Con l'informazione? o peggio ancora con la controinformazione?
In fondo l'informazione, come pure la controinformazione, non potrà mai essere di sinistra. Al massimo può ambire alla neutralità.
Grazie comunque, ..quanto vorrei che l'opzione 2 prevalesse. Realisticamente e statisticamente purtroppo propendo anche io per l'opzione 1.
Rimane il fatto che, al di la di come si evolveranno le cose, stiamo assistendo ad un cambio di paradigma.
Non è il primo ma, nessuno di noi ha mai vissuto una esperienza di questa portata. Sono più interessato a discutere di questo aspetto che sul mezzo (pandemia) con il quale è stato generato.
In particolare, un buon argomento di discussione potrebbe essere quello di valutare se è possibile approfittare del "change" per portare l'acqua al ns mulino.
# AIGOR
Grazie per l'accoglienza :)
Buon Tutto
Gianni
beGood
Stavo pensando a un #iolimandoaffanculo o #iomesorottorcazzodestaacasa... ma non sono così social da farli diventare virali. ^__^
Avevo condiviso il tuo commento del 26/03 su Facebook, e mi è stato cmmentato da una conoscente, medico anestesista, che vive in Australia con il marito, primario anestesista. Ho provata a farla raggionare sui numeri, ma ho riscontrato una gabbia mentale incredibile. Con dei luoghi comuni presi pari-pari dalla TV, con degli slogan ugualmente presi dalle tv e giornali. Con la ciliegina finale che lei sta al fronte (in ospedale), mentre io devo stare a casa. Il tuo libro non l'ho ancora letto (il Mind Fucking) ma lo leggero questa settimana. Ti ho visto in qualche conferenza, e devo dire che mi hai fato capire tante cose. Grazie
scusa cosa insegni te?? tecniche di interrogatorio? per la ps? per i ss?
e hai anche la faccia di scrivere di 'democrazia' e 'libertà' ?
ma ci sei mai sceso per strada a portare alle estreme conseguenze le tue parole (se si, da quale parte? da quella coi caschi blu sicuramente) o le lasci sospese in aria fra la tastiera e la finestra?
come dici giustamente tu, questo è un articolo "buttato lì, tanto per osservare le reazioni dei lettori", e si vede. quindi evito di perdere tempo e non capisco la gente che cazzo ti risponde a fare, tranne per chiedere chiarimenti di quali cazzo di interrogatori parli.
Magari riuscissimo a rendere positivo per noi il cambiamento che sta per avvenire!
A prescindere da come andranno le cose mi sto già organizzando per cercare di cambiare in meglio la mia vita una volta che si potrà di nuovo uscire (o almeno tenterò).
Credo che la cosa davvero importante sia non farsi trovare impreparati (purtroppo la maggior parte lo sono...).
#175 Fabrio
Ormai siamo verso il tutti contro tutti, lo vedo sia nel piccolo che nel grande.
Siamo in piena fase "solve"...
in sostanza, ha fatto sapere a 2 o 3 milioni di telespettatori, quasi sicuramente ignari, che "l'autorevole consigliere del pres del consiglio ha detto che il coronavirus dipende dal 5G dei sistemi di telecomunicazione".
hai voglia poi a mettere questa frase fra due parole biascicate "complottismo" e "fake news"... ormai l'hai detta, l'hai fatta passare, chi fra i milioni di telespettatori non aveva nemmeno immaginato che ci potesse essere un collegamento tra virus e "il famoso 5G", ora ha la pulce nell'orecchio.
Guardate infatti la reazione stizzita del gruberSS.
E' così che va il mondo.
E adesso che ti sei fatto notare, CC, SS e PP, e tutte le altre forze del male, arriveranno di notte, con le scarpe tutte rotte, a portarti via!
Articolo vieppiu' condivisibile. Vorrei identificare però che cosa si considera oggigiorno col termine "libertà".
Ante lockdown ovviamente, vedevo 2 categorie di persone andare per la maggiore:
- chi lavorava 9-12 ore al giorno per arrivare a fine mese impiccato dal mutuo/rata affitto/bollette da pagare;
- chi lavorava 9-12 ore al giorno per accumulare più denaro possibile.
Sia i primi che i secondi nei festivi si ritrovavano nei centri commerciali chi a sognare l'acquisto di cose più o meno inutili e chi a comprarle davvero.
E quando andavano in viaggio, code chilometriche per arrivare in posti zeppi di altra gente come loro.
È libertà questa?
A me sembra che il dover stare in casa sia una prigione simile a quelle precedenti, diversa perché almeno ora non acquistiamo oggetti superflui che durano al massimo 2 anni come utilizzo ma centinaia nell'ambiente e inquiniamo meno questo piccolo pianeta.
La logica del dover consumare per forza, del dover guadagnare per forza per consumare, del doversi muovere vorticosamente per aumentare il PIL è una prigione che metteremo in discussione prima o poi?
ma tranquillo sono arrivati prima di te.
comunque non hai risposto
Ogni volta che entro lampeggia la lucina verde dei P.M.Adesso lampeggia anche se rimango connesso,dopo essere entrato.E' già stato segnalato a massimo ? Grazie.
P.S. Massimo,gentilmente,toglieresti il BAN a Satirus ? Grazie.
Perché hai postato quella tabella? È tutto completamente sballato...
certamente! volevo complimentarmi, ho sempre stimato Gletkin
In particolare, questo modello, che erroneamente si identifica spesso con il capitalismo (mentre il capitalismo è a tutti gli effetti un sintomo del paradigma stesso), è da poche decine di anni non soltanto superato e dunque inutile, ma anche sempre più dannoso, per il semplice motivo che grazie alla tecnologia siamo in grado di produrre (e volendolo, distribuire) risorse abbondanti per TUTTI. Invece continuiamo a competere per esse, intrappolati dalla misura che abbiamo universalizzato per rappresentarle, cioè il denaro. Denaro che manteniamo scarso PER DEFINIZIONE, proprio e soltanto per poter continuare a competere per risorse in realtà sovrabbondanti.
Ho scritto letteralmente milioni di pagine negli ultimi venti anni su questo fenomeno, sul cambio di paradigma necessario e sulle "modalità di transizione" utilizzabili.
Ad ultimo, il mio concetto di "libertà", mi sembra di averlo chiarito ormai alla nausea, e sta scritto anche in chiusura dell'articolo che si sta commentando: "non fare questa o quella cosa, ma poter decidere che cosa fare."
Dunque non subire questo o quel modello di vita, di società, di relazione, ma DECIDERE che modello vita, di società o di relazione si vuole attuare.
Ogni tipo di potere vive nei processi: non nei contenuti. Chi non afferra questo, resta sempre, comunque e soltanto uno schiavo.
È successo qualcosa di simile anche a mio cugino. Prima faceva l'elettricista. Ha uno stile tutto suo
A livello di singolo decidere non basta, come nel caso del fallace detto "volere è potere".
Esempi pratici.
Posso tenere anni lo smartphone rinunciando ai vantaggi del nuovo modello ben sapendo che ho solo rimandato il cambio, non interrompo il ciclo.
Si rompe la lavastoviglie fuori garanzia e la riparazione mi costa la metà del valore e se si rompe nuovamente tanto valeva ricomprarla.
Non si tratta propriamente di essere costretti a subire quanto impostoci bensì di non avere davanti alternative valide.
Noto una strada unica forse a 2 corsie e non incroci che si dirigono in altre direzioni.
Ci deve essere uno switch globale senza il quale possiamo solo cambiare corsia.
Io qualche ideuzza ce l'avrei: togliere le spese militari dal PIL, metterci un indicatore della qualità e sanità della vita, lavorare meno e tutti, più tempo libero da passare all'aria aperta non inquinata, le persone prima delle cose, robette così.
#194 Stefano Re
Cordiali saluti
Ovviamente l'accessibilità dipende dal livello di approfondimento.
Questo ad esempio è un pezzo molto divulgativo:
www.dolcevitaonline.it/.../
Mi ha sbloccato qualcosa nel profondo della mia coscienza, e adesso mi sento meglio.
E poi complimentissimi, DolceVita è una rivista decisamente frizzante!
And i say to myself, what a wonderful world!
«Ciò che verrà, ciò che anche la prossima ora, il prossimo giorno mi potranno portare incontro,sebbene mi sia del tutto sconosciuto, non lo posso cambiare mediante alcuna paura o timore.
Io l’attendo con il più profondo silenzio dell’anima, con la più assoluta calma del mare del sentire. Colui che può andare incontro al futuro con tale calma, e tuttavia non lasciar venir meno in alcun modo la sua energia, la sua forza d’azione, in costui le forze dell’anima possono svilupparsi nel modo più intenso e nella forma più libera.
È come se davanti all’anima cadessero al contempo impedimenti su impedimenti, quando essa viene compenetrata sempre più da quell’atmosfera di dedizione di fronte agli eventi che fluiscono dal futuro.
La nostra evoluzione viene ostacolata dalla paura e dal timore perché noi, attraverso le onde della paura e del timore, respingiamo quello che il futuro vuole far entrare nella nostra anima.
La dedizione a ciò che viene chiamata “saggezza divina” presente negli eventi, la sicurezza che ciò che verrà deve essere e che, in qualche direzione, darà frutti fecondi, l’evocazione di tale atmosfera nelle parole, nei sentimenti e nelle idee: questo è lo stato d’animo della preghiera di devozione.
Nella nostra epoca è veramente necessario imparare a saper vivere con vera fiducia senza alcuna preventiva rassicurazione esistenziale, con la fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.
In verità, affinché oggi il coraggio non venga meno, non resta che “divenire sovrani” nella nostra volontà con la giusta disciplina e cercare il risveglio interiore ogni mattina e ogni sera»
Rudolf Steiner
Adriano Olivetti(se non sbaglio) la prima cosa che valuto in un uomo è l'ETICA e do voto 1, poi se è anche intelligente aggiungo 0, se ha anche la volontà aggiungo un altro 0, se ha la ricchezza ancora uno 0 e arrivo a 1000, ma se manca l'ETICA rimane solo 0.
Nei primi anni 80 frequentai un corso di "decondizionamento" esperienza profonda e capii che ero io stesso ad accettare di essere condizionato da famiglia, amici, società, ecc.
Rivendico la LIBERTA' di discriminare le informazioni
Citazione:
...In sostanza i metamessaggi decidono tutto, i messaggi oggetto non contano niente...
...Per questo affermo spesso che quasi tutti subiscono la vita invece di viverla: compiono in ogni momento dei gesti senza sapere perché li stiano compiendo. Certo, si dichiarano delle ragioni a livello oggetto, ne sono anche convinti, ma non hanno la minima idea dei processi che davvero motivano i loro atti. Ubbidiscono costantemente a regole che non conoscono, regole che applicano senza nemmeno sapere che esistano. ...
§
Diario di viaggio
Uno degli "strascichi" ancora vivo tra le pagine del vecchio "archivio" recita più o meno così -sono io che vivo la vita o è la vita che vive me- . Interconnesso: annessi e connessi.
Tantio tempo fa ci inabissammo in un viaggio Hardcore nella caverna Dnacore. Uno dei vasi del nucleo Genoma.
#198 Stefano Re
Forse un articolo più approfondito sarà più esauriente.
Ancora grazie
Quindi potete filosofeggiare quanto vi pare ma tra capitalismo/prigione mentale e dittatura dei burocrati e scienziati/ prigione fisica, io preferisco la prima.
Poi per carita', il cambio di paradigma e' sempre auspicabile, ma per il momento io mi accontenterei di non essere arrestata mentre vado a passeggiare sulla spiaggia...
Se vuoi approfondire sul serio, il mio consiglio è quello di sempre: partire da "la pragmatica della comunicazione umana" di Watzlawick, Beavin e Jackson. Per me è la bibbia. Ma è anche un po' ostico, per chi non fosse allenato.
C'è una conferenza invece assai meno ostica, che ho tenuto mesi fa a Vittorio Veneto, e mi sembra di aver parlato anche di questo elemento, ma ti avviso che dura tre ore. La trovi qui se ti interessa: stefano.re/le-catene-nella-mente/
conosco il libro, lo ho letto molti anni fa insieme a "I persuasori occulti" di Packard.
In questo momento mi interessai anche di PNL e di tecniche di comunicazione, però trovai l'argomento incentrato su "come" e non sul "che", cosicché per colmare questo vuoto mi avvicinai alla psicoanalisi e soprattutto ai risvolti del linguaggio prestando molta attenzione alla dicotomia significato/significante, ed ai testi di Jaques Lacan.
Poi lasciai tutto e mi dedicai allo studio delle religioni e delle culture iniziatiche.
In questi tempi bui mi sembra doveroso un riavvicinamento al tema, studiare il "come" permette di comprendere le tecniche di manipolazione. Studiare il "che" porta verso l'elevazione personale.
Un abbraccio
Vincere la paura indotta per un nemico sconosciuto ..
Ascoltare se stessi per discernere il vero dal falso..
Spogliarsi dagli attaccamenti che divorano chi non può soddisfarli..(21 giorni sono il tempo che intercorre per compiere l'operazione..)..la quarantena è la caverna dove siamo rinchiusi..
Molti ne usciranno impazziti..altri ammalati..pochi fortificati..
Che siamo davvero di fronte al famoso cambiamento epocale verso un mondo più elevato..?
"How do you do?"
They're really sayin', "I love you."
Fino ad adesso non avevo capito nemmeno io perché in seguito alla lettura di quell'articolo mi era venuta in mente questa canzone.
Stamattina ci ho ripensato, e mi sono accorto di quanto questa distinzione tra processi e contenuti fosse ben chiara nella mente di Luis quando scrisse questa meraviglia.
Provo a risponderti:
Il processo sta al contenuto come il metalinguaggio sta al linguaggio.
La comprensione del linguaggio è funzionale alla comprensione del contenuto di un messaggio ed è necessaria al fine di interpretare correttamente il significato delle parole che lo compongono.
La comprensione del metalinguaggio è funzionale alla comprensione del processo che si determina tra gli interlocutori durante la comunicazione ed è necessaria per cogliere il significato profondo della relazione tra gli interlocutori.
Il rapporto tra la dicotomia processo/contenuto e la dicotomia metalinguaggio/linguaggio è dunque direttamente proporzionale.
Dunque la comprensione che hai del rapporto che sussiste tra i "contenuti" e i "processi" è direttamente proporzionale alla comprensione che hai del rapporto che sussiste tra il "linguaggio" e il "metalinguaggio".
"I see friends shaking hands, sayin'," = "Processo"
"How do you do?"= "Messaggio oggetto"
"They're really sayin'" = "Interpretazione metalinguistica"
"i love you" = "Significato metalinguistico"
@Stefano Re
Sintesi accettabile? Correzzioni? Suggerimenti? :)
Questa volta non è per far polemica. Almeno così dimostro di non attaccare in linea di massima nessuno.
Voglio capire una cosa, premettendo che non ho letto tutti i tuoi interventi
Per dire. Questo è nuovamente un altro tropo, con le stesse valenze ideologiche:
ma tornando a noi. La sostituzione linguistica a cui mi riferivo, la quale ha tutta una concatenazione di conseguenze a livello di prassi politica, è questa: "misura".
"Misura" è pure lei una metafora, perché il denaro non misura niente. Il denaro serve per contare. 100 euro non è una quantità. 100 mele è invece una quantità.
Capire questa differenza, pone uno spartiaque non solo tra ideologie (come pure all'interno di una precisa ideologia). Ma è la differenza della consapevolezza tra una certa classe sociale rispetto a tutte le altre, riguardo il denaro e ai campi semantici logicamente concatenati.
Ho l'impressione, infatti, che dando troppa importanza nella comunicazione alla pragmatica, si possano trascurare tutti gli altri livelli della relazione.
In secondo luogo, per me bisognerebbe riappropriarci dei fondamenti posti dalla cultura tedesca e austriaca tra 700-800 primi 900 per sopperire alle lacune della cultura anglo americana (sopratutto americana).
Qualcuno mi spiega perché per noi comuni mortali il Covid-19 è la pandemia del secolo e quando si tratta di pagare l'indennità di malattia (in UK...) è meno grave della normale influenza?
theguardian.com/.../...
Forse noterai che nei sistemi spirituali questo elemento è presente. Però, ti potrai rendere conto, che questo elemento in quei contesti poggia su altri elementi, che a loro volta poggiano su di esso.
Quindi la prova è iniziatica fino al punto in cui non entra in contraddizione con le altre condizioni dell'essere, o le oscuri del tutto.
Per spiegarmi meglio, prendo come argomento l'astrologia. Ben sapendo che ci sono molte incognite nella tradizione astrologica.
Secondo me a grandi linee i pianeti reppresentano questo . (Bada che non sono un esperto)
Il sole rappresenta lo stato di veglia, quindi l'io sovrano.
La luna rappresenta lo stato onirico: quando domina il desiderio, l'attrazione.
Questi sono i due luminari. Questa separazione in realtà non è un dato universale, perché c'è chi trascende questa distinzione e di conseguenza trascende tutti gli altri pianeti che poggiano sulla distinzione tra sonno e veglia.
Marte rapprenta l'avversario in un duello (o l'avversità). Quando cioè percepiamo di fronte a noi un avversario senza renderci conto che noi siamo l'avversario per il nostro avversario.
Mercurio rappresenta in generale l'atto di mettersi in comunicazione.
Giove rappresenta l'espansione o l'espansività
Venere rappresenta l'amore o meglio la venerazione.
Saturno rappresenza la restrizione.
Urano lo stato in cui ci si trova quando stiamo cercando qualcosa.
Plutone rappresenta lo stato liminare, lo stato di transizione: lo stare sulla soglia. Quando cioè non si è né carne né pesce, quando si sta tra la vita e la morte, tra la salute e la malattia, tra la giovinezza e la vecchiaia, quando ci si trova in viaggio, ecc.
Nettuno rapprenterebbe la visione e la visionarità.
Chirone rappresenta la "ferita" in generale. La quale può riguardare il corpo oppure l'anima, il materiale oppure il sottile. Può essere un semplice prurito sul corpo oppure un taglio.
Ce ne sono altri? E' questo il problema.
Ho sbagliato post.
@stefano
retorica=atto creativo
non è dato sapere, prendo atto.
Dopo quasi cent’anni di democrazia, finalmente ci siamo accorti che alla maggioranza delle persone non importa affatto essere libera. Anzi, quel che desiderano è esattamente il contrario.
La libertà è un'utopia irrealizzabile, un concetto sostanzialmente privo di senso.
Desiderano che qualcuno gli dica che cosa fare e come farlo. E che obblighi chiunque a farlo. Desiderano che qualcuno gli venga presentato come “esperto” per potergli ubbidire sentendo di stare facendo “la cosa giusta”. E istintivamente indirizzano le proprie frustrazioni ed angosce contro chiunque non si allinei, contro chiunque dissenta o metta in discussione gli ordini dell’esperto cui essi vogliono obbedire.
L'agente tipo a cui fai i corsi. C'è una marea di gente che ha un'autentica idiosincrasia verso esperti e comandanti.
Poco importa se l’esperto non ne sappia in effetti più di loro: la sua funzione non è realmente quella di aiutare ad analizzare, affrontare o persino risolvere un problema, bensì soltanto quella di scrollare di dosso alla massa la responsabilità di decidere. Fornire ai molti l’alibi per ubbidire, sentendosi anche tanto, tanto intelligenti. E soprattutto, sentendosi “liberi”.
Se fosse stato realmente così non avremmo avuto 30 milioni di commissari tecnici della Nazionale.
Troppo impegnativo
Il motivo è semplice: decidere da soli è impegnativo. Significa doversi informare seriamente, significa pesare con attenzione le informazioni ricevute. Significa prendersi la responsabilità delle scelte che si fanno. Significa accettare anche la possibilità di sbagliarsi. Troppa fatica, troppo rischio. Ubbidire invece offre ottime condizioni: se sbagli, stavi facendo quel che ti han detto loro, “gli esperti”, mica lo hai deciso tu. Niente di nuovo qui: “ubbidivo solo agli ordini” era la difesa standard, a Norimberga.
Qui si confonde la "scusa" ex post col piacere di cumannari, (è megghiu ri futtiri).
E questa necessità di obbedire, questa codardia esistenziale di fondo, è il terreno su cui prende piede oggi il nuovo modello di società autoritaria. Una società autoritaria non più centrata sulla imposizione diretta di una ideologia e sulla brutale repressione del dissenso, come è stato per i totalitarismi del secolo scorso, bensì su un patto implicito: quello tra i pochi che si trovano nella posizione di comandare e dei moltissimi che desiderano, a tutti gli effetti, obbedire. Il patto prevede che questa obbedienza non sia imposta con la forza ma “consigliata”, indirizzata, presentata insomma in modo dolce e appetitoso, come “la cosa giusta da fare per il bene di tutti”. Comandami, ma senza urlare. Dammi l’impressione che sia io stesso a scegliere di obbedire, mentre obbedisco. E premiami: loda la mia intelligenza nell’obbedire, dammi modo di vantarmi di essa ripetendo all’infinito le tue spiegazioni come fossero pensieri miei. Fammi sentire “dalla parte giusta” fornendomi dei ribelli, dei dissenzienti da odiare, da disprezzare, da condannare pubblicamente – cosi che mi possa sentire migliore di loro.
Qui si evidenzia il solo stato psicologico della pecora ma le società (per fortuna o purtroppo) non sono costituite di sole pecore.
Ecco come qualcuno oggi riesca in modo schizofrenico ad indignarsi alla vista di una bandiera con la svastica e al tempo stesso ad applaudire con un sonoro “era anche ora!” la sospensione a tempo indeterminato dei propri Diritti Costituzionali.
Si parla ancora di idioti.
Mica come il nonno
Cent’anni di democrazia hanno insegnato alle popolazioni che la democrazia è una vera fregatura. Informarsi, decidere, votare? Giudicare chi ci governa e in seguito dover persino ammettere di aver sbagliato a fare queste valutazioni? Troppa fatica. Finalmente la massa ha capito quel che davvero vuole: non solo poter stare seduta sul divano a guardare Netflix, ma esservi proprio obbligata. Ringraziando anche che sia questo l’obbligo che subiscono, e non quello di andare in guerra, come accaduto ai loro nonni. Completamente dimentichi che i loro nonni hanno combattuto quelle guerre perché loro oggi potessero essere liberi. Completamente dimentichi che la libertà non consiste nel fare questa o quella cosa, ma nel decidere davvero cosa fare.
Periodo totalmente sgangherato, nessuno vuole essere obbligato a stare in casa e (come altri hanno fatto notare) i nonni si che erano obbligati.
Se l'intento era di mettere in stridente contrasto messaggio e metamessaggio l'obbiettivo è stato raggiunto, diciamo che l'articolo ha un effetto paralizzante. Getta in confusione il lettore tanto da non fargli capire quale sia l'atteggiamento per cui parteggiare ... quindi, ancora una volta (come sempre) verranno fuori le nature più profonde di ogni essere umano, l'anarchico rimarrà anarchico e la pecora rimarrà pecora.
Stefano Re, che io stimo tantissimo, ... questa volta ha scritto un'inutile supercazzola sul niente Try again.
Impedire che le altre condizioni dell'essere oscurino il Sole..e solo in questo caso è superata...altrimenti la prova è fallita..e la morte è assicurata..
Qui si fa sul serio..
Insomma..qualcosa o qualcuno ha stabilito che il gioco deve essere duro..e quindi anche il nostro approccio deve essere tale..
In certe situazioni oltre al caotico inconscio appare anche qualcosa di più coriaceo..o luminoso..
diciamo che è l'arma segreta..perché incomunicabile..ma la sola che può funzionare..
Ti avviso però: quando va bene ottieni dei complimenti e un rimborso spese. Quando va male, una serie di persone frustrate e terrorizzate ti fanno oggetto di sospetti, insulti e minacce senza nemmeno sapere perché lo stiano facendo.
Insegnare tecniche di interrogatorio è molto, ma molto più lucrativo. L'unico problema è che gli unici che ti pagano per farlo sono delle merde umane che lavorano per quei gruppi di potere che qui dentro tutti quanti consideriamo "il nemico". Il che spiega a chi ancora non lo avesse capito perché sono qui a parlare di questi argomenti con voi e non seduto a cena con un principe saudita.
La pragmatica studia le ricadute concrete dei parametri comunicativi.
O pensi che esistano comunicazioni prive di ricadute pragmatiche?
Più o meno fino al secolo scorso.
^__^
Da oggi la Rai ha una task Force contro le fake news, a guidarla Antonio Di Bella, attuale direttore di RaiNews.
L'annuncio della nascita di questa task force l'ha dato l'amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, nel corso di UnoMattina, aggiungendo che partirà oggi un osservatorio permanente in grado di raccontare a tutti cosa è una fake news e in grado di sminarla.
"Oggi le fake news sono un veleno - ha detto Salini - che rischiano di minare l'informazione corretta e di minare la coesione sociale. Rai sulla coesione e l'inclusione sociale ha un compito essenziale, noi oggi mettiamo in campo un ulteriore strumento....
rainews.it/.../...
-
La struttura della Rai proverà in prospettiva anche a capire i meccanismi attraverso i quali notizie false o fuorvianti si diffondono sul web e sui social. “Nella prima fase saremo concentrati sul compito di mettere in sicurezza l’informazione”, ha spiegato ancora Di Bella. Poi, attraverso l’interlocuzione con il Comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio e gli organi della polizia postale, potremo anche collaborare alla comprensione del fenomeno, per tracciare eventualmente in futuro l’origine delle fake news”.
primaonline.it/.../...
Alcuni estratti dall'intervista di oggi ad UnoMatina:
Conduttrice:
Il sottosegretario, Andrea Martella, con delega all’editoria, nei giorni scorsi ha lanciato un appello perché possa svilupparsi, in particolare contro la pandemia, una grande alleanza per smascherare le fake news che speculano sul dolore delle persone e delle famiglie e rischiano davvero di compromettere l’efficacia della lotta contro il virus, una sfida per i giornalisti che velocemente devono valutare, scegliere le notizie e raccontarle.
Ne parliamo in collegamento con l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini
Risposta:
- Be l’impegno è quello che mettiamo in campo tutti i giorni......
......però raccogliendo anche l’appello del sottosegretario Martella abbiamo fatto qualcosa in più, abbiamo costituito un presidio, un gruppo di lavoro, una task force, chiamiamola così, contro le fake news.
Una taske force che sarà coordinata dal direttore di RaiNews Antonio Di Bella, partirà appunto oggi, un osservatorio permanente in grado anche di raccontare che cosa è una fake news, in grado di raccontarla a tutti, in grado di sminarla, di lottarla, perché oggi le fake news sono il vero veleno in circolazione (oltre purtroppo a quello che conosciamo)...
Conduttore:
- Dottor Salini, abbiamo visto che la Rai ha risposto tempestivamente, come suo dovere, ma un’altro compito attende tutti noi, è quello della ricostruzione, di raccontare il Paese...
Risposta:
- Be la Rai anche su questo fronte ha un compito essenziale.....
....... è evidente che però ci aspetta un futuro, come dire, diverso sicuramente, anche la Rai dovrà trovare strumenti e linguaggi per adattarsi a questo…, come dire…, a una situazione in cambiamento.
E un altro elemento, perché voglio, come dire, confermare ed affermare oggi, è il sostegno che la Rai darà e continuerà a dare all’intera industria all’intero settore dell’audiovisivo, questo è un obbligo per la Rai, è un compito che teniamo, come dire, a rispettare e a mettere in campo.
raiplay.it/.../...
Mi fai arrossire...
Grazie per la risposta!
Spiritøsøne
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione…
Artista: Giorgio Gaber
Album: Far finta di essere sani
Data di uscita: 1973
Un vero profeta!!
-
Il governo pone dei piccoli argini ai fascisti trovanorme.salute.gov.it/.../...
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Posto anche qui le idee dell' "ultimo dittatore d'Europa" , da confrontare con quelle oggi in voga nei paesi esportatori di democrazia it.sputniknews.com/.../...
Costui, tal Re, parla di "grave limitazione della libertà personale", e "provar piacere, esser contenti, del fatto che qualcuno limiti la propria libertà". Ma per piacere! Rispondo io.
Forse qualcuno ha mai inteso come "grave limitazione della libertà personale" l'imposizione dell'uso del casco sulla motocicletta o dell'uso delle cinture di sicurezza in auto? Per esempio.
Eppure anch'esse sono limitazioni della libertà personale, forse, essendo anche illimitate ed estemporanee lo sono ancora di più di quanto lo sia questa forma a tutela della salute collettiva dall'invasione del CoVid19. Ma nessuno ha fiatato più di tanto.
Una volta esistevano i sofisti, quelli che utilizzando metodi dialettici discutibili erano praticamente in grado di risolvere a proprio favore ogni questione (e con "ogni questione" intendo proprio "ogni questione") roba che fa scuola agli avvocati...
Coraggio, fateci vedere, tra un po', che i fascisti sono quelli buoni dal cuore puro e che i cattivoni spregevoli stanno dall'altra parte.
Inaudito!
Riprova e controlla: Stefano Re.
www.ilfattoquotidiano.it/.../5734381
sarei curioso di conoscere il vostro parere a riguardo!
intendo prima ancora di fare carriera e ricevere missioni di friendly smart-monitoring-deletion&repression su internet per conto degli apparati repressivi dello stato.
da quando ho fatto notare che arlecchino si è confessato burlando è stato effettivamente un tripudio di suoni sul mio antivirus. ovviamente è un caso e le simpatiche minacce precedenti non c'entrano nulla.
io lo stimo, si impegna e riesce a portare a casa lead nonostante il suo lavoro sia obsoleto e inutile.
sono lead inutili, ma a lui basta pensare di svolgere un ruolo utile, tipo 'fantozzi va in pensione' quando trova lavoro come cancellatore di numeri sull'elenco telefonico.
Quei bond (come tutti gli altri CAT-bonds) sono titoli che vengono emessi per "distribuire" il rischio in modo simile a quello che fa l'assicurazione. in pratica chi li ha comperati riceve un rendimento molto alto in cambio del rischio che si assume: in caso di catastrofe, perde tutto o parte del capitale, che verra' utilizzato per coprire i danni. Nello specifico la pandemia rende molto probabile che in questo caso gli investitori perdano il capitale. Pero' devono essere verificate tutte le condizioni inizialmente previste, che a quanto pare saranno valutate tra qualche tempo.
Purtroppo questa storia e' stata venduta come "c'e' chi specula sui malati" mentre e' vero il contrario.
Chi ha investito in questi prodotti lo ha fatto credendo e sperando che l'evento non si verificasse.
Se poi per evitare di pagare qualcuno fara' il gioco sporco e cerchera' di truccare i numeri, sara' una cosa da vedere a suo tempo, ma allo stato attuale quelli che gridano alla speculazione non sanno di cosa parlano.
Ma che cazzo dicono?
Io sono del 68 e la guerra non l'ho mai vista. Ma oltre ad essermi informato, mio padre era del 32. Mio nonno del 1889 e di guerre ne ha viste e fatte due. 3 miei zii sono stati in guerra in quanto più anziani di mio padre. E la guerra l'ho vissuta attraverso i loro racconti.
Fame, privazioni, mancanza di vestiario, di una casa se bombardata. La morte che ti colpisce se sei bimbo, ragazzo, uomo o anziano. Uomo o donna. Soprattutto se sei nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma soprattutto un totale di morti di oltre 60milioni. Paesi devastati, città scomparse, profughi in fuga e potrei continuare.
Oggi bene o male una casa la abbiamo tutti. Bene o male mangiamo tutti ed abbiamo un benessere che nè nel 45 e nemmeno nel.Vietnam anni 70 avevano.
Per cui, fatemi il piacere, non vi sognate nemmeno per un attimo di accostare questa situazione ad una guerra.
I sindaci sono in trincea
I medici sono al fronte
La protezione civile è in prima linea
I morti sono caduti
Suonano il silenzio per i morti
Vinceremo questa battaglia
Le armi contro il virus
Etc.
Concordo, fanno venire il voltastomaco.
la guerra c'è, ma per come ce la raccontano sembra una guerra contro la natura, capitata per caso.
La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici
treccani.it/.../...
Oppure cosi:
La semantica (dal greco sêma, "segno") è quella parte della linguistica
it.wikipedia.org/wiki/Semantica
Quindi le distinzioni che tu prendi in considerazione sono quelle classiche dell'enciclopedia:
La pragmatica studia il rapporto fra i segni e i loro utenti.
La semantica è lo studio delle relazioni fra segno e designato.
La sintassi è lo studio delle relazioni fra segni.
treccani.it/.../...
La morfologia riguarda il rapporto delle forme con la struttura linguistica.
Se fosse stato il contrario, ovvero se tale metonimia l'avessi utilizzata nel tuo post... Alloro avresti letto altri miei strali. Dello stesso tenore.
Ti avrei riscritto infatti : "sei ricaduto nell'ideologia!"...
Per chiarire.
Il denaro "misura", è un espressione metaforica. Il metro, il voltometro, ecc misurano una grandezza fisica. Invece, il denaro conta. Il denaro è un unità di conto.
La metafora utilizzata pone nel campo semantico della merce e del valore un elemento del campo semantico delle grandezze, che si misurano. Le implicazioni metaforiche della metafora sono quindi che gli attributi del secondo campo semantico finiscono nel primo. Al valore gli si attribuisce una realtà pari a quella dello spazio o del tempo. Ecco la "parvenza oggettuale". Un illusione che appare reale.
Se non è frutto di tale consapevolezza, allora ritengo la tua uno dei vezzi classici dei post-moderni.
A te interessano gli effetti che produce il tuo scrivere. Ma eri consapevole della portata ideologica dei tuoi tropi?
Che scala temporale e spaziale poni agli effetti dei tuoi scritti?
Gli effetti delle tue metafore non possono avere effetti anche a distanza di anni, in una persona?
Consideri l'aspetto ritualsitico? Ovvero il ciclo di reiterazioni?
Consideri la delocalizzazioni, la velocità di spostamento, la migrazione degli utenti?