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La storia nascosta
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Pyter ha scritto: Ma non potevano certo rimanere insensibili a tanta pagana violenza...
A me sembrava ovvio che se invochi il Grande Spirito non puoi avere un culto del sole se non come fenomeno naturale compreso nello Spirito stesso.
E' bene però tenere presente che la cultura pellerossa è stata compromessa, così come quella di tutte le popolazioni precolombiane.
La porta del sole di Tiahuanaco è un'altro esempio di manipolazione a scopi pagani di culture autoctone.
Ps
Ho visto il film al cinema da piccolo e a un certo punto ho chiuso gli occhi e non ho più guardato.
Per favore potresti spiegarmi la parte delle "manipolazioni a scopi pagani" ... e la frase del film?
Ti ringrazio Pyter
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- CharlieMike
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Pagana?Pyter ha scritto: Ma non potevano certo rimanere insensibili a tanta pagana violenza...
Perché Pagana?
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Bonobo ha scritto: il modo cruento fa parte di una determinata tradizione, e gli statunitensi, dopo le porcate che avevano fatte verso dei popoli che erano un tutt'uno con la natura, non avevano nessun diritto di sospendere alcur rito. Potevano togliere i crocifissi loro dalle chiese innalzate sui cimiteri dei Nativi
Anche i sacrifici umani o animali fanno parte di una “determinata tradizione” di alcuni popoli....…
E allora, continuiamo così ??
Il divieto della “danza del sole” è veramente un granello di sabbia in mezzo alle angherie subite dai nativi………
"A proposito della ritualità sacra dei Lakota, e dei Popoli Nativi in particolare, spesso le persone non hanno una consapevolezza esatta di ciò che queste nazioni hanno dovuto affrontare nel corso degli ultimi 500 anni, a causa della forzata conquista da parte dei Colonizzatori europei, quindi prima di esporre brevemente quali siano i riti Lakota, vorrei fornire alcune informazioni necessarie alla migliore comprensione di questi aspetti ed in particolare sulla Spiritualità.
La domanda che spesso mi è stata posta è la seguente:
E’ vero che anche essa fu proibita dai Conquistatori Europei Bianchi?
Certo, ed il primo a parlarne fu proprio il mio Antenato: Pietro Martire D’Anghiera, nella sua Opera chiamata “De Orbe Novo et accronicris”. I primi infatti a proibire a costo della vita la pratica della spiritualità dei Nativi furono gli Spagnoli, tramite il loro sacro braccio operativo: “L’inquisizione”.
Ovviamente anche per i “selvaggi pagani Indiani” erano comminate atroci torture, e poi ovviamente, la morte dopo atroci sofferenze, se non si accettava la conversione al cristianesimo. Già nei disegni di Bartolomeo de Las Casa vediamo la pratica dei Messi del Papa, arrostire a fuoco lento i Nativi ed i loro bambini, fatti sbranare dai cani degli Spagnoli davanti agli occhi atterriti dei genitori. Erano soliti gli Spagnoli, fare scommesse in denaro, fra loro, e avrebbe vinto colui che indovinava il tempo minore in cui, un cane affamato dell’esercito Spagnolo, sbranava e dilaniava un bambino nativo. Ovviamente i genitori venivano fatti assistere allo spettacolo, che tanto divertiva Spagnoli e uomini della Chiesa, poi i genitori a loro volta, venivamo messi a cuocere sui carboni a fuoco lento.
Ecco che il mio Antenato descrive e denuncia tali atrocità nell’ottava decade della sua opera, appunto il De Orbe Novo, e ci racconta Pietro Martire che i Nativi (che lui chiama nell’opera i Lyucayani) preferivano dare la morte loro stessi ai loro figli in maniera veloce e poi uccidersi loro stessi prima di essere presi dagli Spagnoli. A causa di questi fatti storici, oggi molti nativi sono sia Cristiani sia seguaci della spiritualità originaria. Altri solo cattolici –cristiani, altri solo seguaci della tradizione spirituale originaria. Poi già nel 1646 nella baia del Massachusetts fu promulgata una legge dai coloni ed in particolare dal pastore John Elliot, con la quale si prevedeva la pena di morte per impiccagione per i nativi se seguaci della loro spiritualità originaria.
Immaginate i primi coloni arrivano nel 1610, e soltanto 36 anni dopo il loro arrivo in un mondo a loro sconosciuto e che li aveva accettati ed ospitati con amicizia ed amore, questi fanno una legge che mette a morte i Nativi, che li avevano accolti fraternamente, se trovati a pregare secondo la loro tradizione e se non si fossero subito convertiti alla fede cristiana sebbene protestante. Immaginate questo comportamento folle ed assurdo, che comunque spiega e rende bene l’idea dell’approccio dei conquistatori Bianchi nel così detto Nuovo Mondo.
Poi ancora dal 1493 e poi sino al 1883 una serie di leggi che proibiscono ai Nativi le loro pratiche spirituali, ricordiamo l’atto promosso dal segretario del dipartimento degli interni Henry M. Teller (ovviamente proveniente da una organizzazione cristiana cattolica) dal nome “ la corte per giudicare le offese degli indiani”, lo scopo era dichiarato: quello di eliminare totalmente la pratica delle odiate “pratiche atee indiane” la legge poi rivisitata in maniera ancora più drastica nel 1870, proibiva la pratica religiosa di ogni ritualità nativa americana all’interno delle riserve e comunità native, l’assurdo di questa legge era che, se un bianco , avesse praticato alcuno di questi rituali non sottostava alla legge che era riservata solo ai Nativi Americani e non ai bianchi! L’opposizione del Governo Americano alle pratiche spirituali dei Nativi proseguì fino a tutto il 1920, quando il timorato cattolico osservante Agente degli affari Indiani Sig Charles Burke inviò formale dichiarazione a tutti gli “Indiani” ordinando loro di abbandonare ogni danza e pratica religiosa nativa o volontariamente od altrimenti ciò sarebbe stato ordinato anche con l’uso della forza (Spicer 1969, p.241). Solo nel 1978 – praticamente ieri - viene emesso l’atto del Congresso conosciuto come “L’Indian Freedom Religious act”, il quale restituisce la libertà delle pratiche spirituali ai Nativi."
Estratto da un articolo di Alessandro Martire, pubblicato sulla rivista “News From Indian Country”, 1993. Edito da: Indian Country Communications, Inc. - Rt.2 Box 2900A, Hayward, WI 54843.
Fonte: www.wambligleska.org/
E’ un ottimo sito per chi vuole approfondire DAVVERO un po' di cultura e di storia, scritta dalla parte dei “vinti”.
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Ho fatto appello al rapporo Nativi - locomotiva, poiché non va, secondo il mio parere, dimenticato e va sottolineato, quando il treno fece male a queste popolazioni. Negli Stati Uniti una grande compagnia, la Union Pacific Railroad, fondata nel 1862, disboscò mezzo continente per costruire le rotaie dove sarebbe passata la locomotiva a vapore. Questi erano i territori di diverse tribù di Nativi, come i Sioux, Pawnee, Arapaho, Shoshone, Blackfoot (Piedi Neri, o nella loro lingua "Niitsitapi"), gli Snake, Crow e Bannock. In un primo tempo i Nativi non ostacolarono la locomotiva, ma con questa videro che dopo la stessa portava altri "uomini bianchi", e con essi le loro malattie, famiglie intere, banditi, disoccupati e gente della peggiore risma che non vedevano di buon occhi quelli che in realtà sono i veri americani, i Nativi. Inoltre l'uomo bianco disboscava quei boschi che da sempre erano territorio delle tribù autoctone, costruendo paese e città. Iniziarono così gli attacchi dei Nativi lungo la linea della ferrovia, dove perirono a lungo andare anche molti soldati americani in questi attacchi.
Penso sia normale la rabbia dei Nativi. Se io non ti ho chiamato, se io non ti ho invitato, tu non sei nessuno per venire in casa mia e depredarmi, facendomi passare ai posteri come "cattivo", come "spietato".
Qua in Europa la storia della locomotiva non è andata così male, poiché essa portava lavoro anche in quelle popolazioni rurali che ben l'accolsero. Ma in Nord America il tutto fu un tantino differente
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Appunto.Bonobo ha scritto: Difatti gli statunitensi cercarono di tenere i Nativi lontani da loro e appunto in quella "ignoranza", da non farli entrare nel "mondo civile". Oltre a depredare i loro territori, li scansavano come fossero appestati in casa loro.
...
La religione non c'entra nulla.
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charliemike ha scritto:
Appunto.Bonobo ha scritto: Difatti gli statunitensi cercarono di tenere i Nativi lontani da loro e appunto in quella "ignoranza", da non farli entrare nel "mondo civile". Oltre a depredare i loro territori, li scansavano come fossero appestati in casa loro.
...
La religione non c'entra nulla.
Sì, ma solo nel XIX secolo non fu un problema religioso, ma solo di progresso, che i Nativi "ostacolavano". Spagnoli in primis, Inglesi e Francesi sino alla fine del XVIII secolo li vedevano come selvaggi perché non seguivano usi e costumi cristiani, ed il credo naturale era visto come una avversità a Dio, che aveva da sempre benedetto i cristiani
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La religione è sempre stata la scusante per giustificare le imprese di conquista fin dalla "scoperta " dell'America e non solo.Bonobo ha scritto: Sì, ma solo nel XIX secolo non fu un problema religioso, ma solo di progresso, che i Nativi "ostacolavano". Spagnoli in primis, Inglesi e Francesi sino alla fine del XVIII secolo li vedevano come selvaggi perché non seguivano usi e costumi cristiani, ed il credo naturale era visto come una avversità a Dio, che aveva da sempre benedetto i cristiani
Poi, una volta insediati e conquistati i nativi, gli "americani" hanno gettato la maschera e mostrato i loro veri scopi.
Poiché la storia è spesso scritta dai vincitori, noi sappiamo che i "buoni Americani" sono andati a convertire i cattivi e idolatri nativi, portando loro il cristianesimo con le statue di legno del crocifisso, e sequestrando le statue d'oro delle divinità pagane.
Questo almeno in sudamerica.
Al nord c'erano territori sterminati "apparentemente" inabitati, dove costruire città e dove iniziare nuovi commerci, senza contare poi il petrolio.
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Infatti io ho scritto virgolettato "apparentemente inabitati".Bonobo ha scritto: quei territori "inabitati" erano fatti di praterie, montagne, foreste a perdita d'occhio, vallate, tutte rigorosamente abitate. L'"americano" se n'è ampiamente fregato di tutti quegli abitanti, nonché degli animali e della natura tutta
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Lui ci faceva sempre l'esempio dei castelli medievali, quindi dell'incastellamento. Ricordo con quale enfasi si scagliava verso le "credenze" che i castelli fossero sola ed esclusiva dimora dei signori feudali. Il mio professore di storia diceva che divennero dimora dei signori, e non per forza nobili, ma anche di masnade, nel Rinascimento e dopo, quando vennero modificati da ciò che erano in realtà: fortezze sì, ma per il popolo diceva lui. Lui ci diceva di come, in caso di attacco, e prima era frequente, di masnade e non solo, il popolo di un borgo, del manso, di una cittadina, si rifugiava dentro il castello; che poi in una grande città vi erano diversi fortilizi, alcuni dei quali , specialmente nel nord, erano fatti di legno attorno all'anno 1000. Il castello era una grande armeria e poi, ma solo poi ci andarono i signori feudali, ma nel Rinascimento.
Lui prendeva ad esempio i potenti italiani del XV secolo, come Sigismondo Pandolfo Malatesta; grande mecenate. Egli conquistò e perse diversi castelli nella sua vita, nei territori dell'odierne province di Rimini, Forlì, Cesena , Pesaro e Urbino. Fece costruire Castel Sismondo in Rimini sì, ma appunto siamo nel XV secolo, dove muore e dove era già morto il pensiero dell'uomo medievale, che, sottolineava, era un pensiero rurale poiché all'epoca l'uomo era ancora a contatto con la terra. La maggior parte dei territori erano coltivati e la maggior parte della genta era contadina. I castelli che si occupavano (i Malatesta pagavano le persone al loro servizio) era grandi armerie e avamposti di controllo; quindi al di là dell'immagine medievale del vassallo che dal suo castello domina tutto e tutti, con balli di corte ecc (che ci saranno pure stati , ma non era la prassi).
Da filologo, il mio professore ebbe modo di studiare negli archivi dei Comuni Italiani , e quando si parla di castelli si parla appunto di armi, vettovaglie, e di riparo per i popoli di questo e quel borgo, manso, contrada ecc. Nelle città ad esempio, vi erano tante torri, molte delle quali a scopo abitativo.
Perché allora dell'immagine medievale del castello come dimora feudale già nel XI-XIII secolo? Il nostro professore ci disse che la colpa era di Sir Walter Scott, che nel 1819 scrisse quello che gli storici considerano come il primo vero romanzo storico, ambientato nell'Inghilterra del XII secolo. Ci disse che , ovviamente come ogni romanzo, è frutto di invenzione, di fantasia e che Scott mise in quegli imponenti edifici di pietra, tutta la sua fantasia. Così un po' come hanno fatto tutti i romanzieri storici che hanno l'idea di un romanzo medievale, e come fanno i romanzieri dei fantasy medievale, come ad esempio Game of Thrones (Trono di Spade). Alla fine la fantasia non ha confini. Io posso anche creare un romanzo dove come abitazione prendo una piramide, no? A chi faccio male? A nessuno.
PS morale di tutto il discorso? Il mio professore venne licenziato in tronco.
Cosa ne pensate?
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Da chi è eletto il Presidente degli Usa?
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Intanto ti ringrazio per la risposta.che io sappia è il popolo statunitense, quindi non gli americani (Nativi) che votano il loro Presidente. Sbaglio?
La risposta è errata: non sono né gli uni né gli altri. Sono solo 538 le persone che eleggono il "presidente più potente della Terra" (almeno così si definisce). Il che mi ha sorpreso molto nel esserne a conoscenza.
La questione l'ho posta perché vorrei indurvi in riflessione circa la così "grande democrazia" che tanto si decanta oltreoceano (e, anche un pochino, diciamo, per mettere in evidenza quanto non sappiamo, quanto presumiamo, quanto diamo per scontato, che poi si rivela essere un falso clamoroso).
Qui su LC diciamo che dovremmo essere un po' tutti preparati a non prendere per scontate le cose. :wink:
Un piccolo contributo per il tuo ex professore che ha voluto scavare, riuscendovi, in un concetto dato per scontato con troppa leggerezza, leggenda metropolitana che aleggia nelle coscienze delle masse e persino in qualche libro di storia.
Grazie.
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Mig25 ha scritto:
che io sappia è il popolo statunitense, quindi non gli americani (Nativi) che votano il loro Presidente. Sbaglio?
Un piccolo contributo per il tuo ex professore che ha voluto scavare, riuscendovi, in un concetto dato per scontato con troppa leggerezza, leggenda metropolitana che aleggia nelle coscienze delle masse e persino in qualche libro di storia.
Grazie.
Grazie, sei stato gentilissimo nel tuo pensiero verso il mio ex professore. Sì bè, lui venne cacciato anche per altre cose che diceva, sulle Piramidi, sulla civiltà egizia. Lui non faceva affidamento agli anagrammi, od alla numerologia. Lui esaminava da filologo i testi ed anche diverse pergamene, oltre a farle datare nei laboratori scientifici. Oltre ad insegnare, aveva una vita da ricercatore; difatti alcune volte mancava alle lezioni poiché era a compere delle ricerche
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A proposito, molto bello il tuo nick, preso da una evidenza di una "stranezza della natura": al di là del fiume gli scimpanzé, aggressivi e bellicosi e al di qua i miti bonobo e non si sa il perché.
:ok:
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Tornando al mio prof, egli sosteneva molto di ciò che sto leggendo su LC, riguardo le Piramidi di Giza
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Secondo me la fantasia, il potere della mente, è altissimo: io posso anche creare nella mia mente un mondo fantasy, stile Trono di Spade, come hanno già fatto. No?
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Non mi è chiara una cosa: i vari individui sono portatori di un solo marcatore o all'interno dello stesso individuo se ne trovano diversi? Cioè, quel 4% europeo significa che il 4% degli individui erano europei o che nel genoma dei campioni c'è un mix di marcatori diversi di cui il 4% europei?
Ancient Rome: A genetic crossroads of Europe and the Mediterranean
NB - Lo studio potrebbe contenere il marchio del 92, ma non ne sono sicuro.
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In questo stesso periodo si sarebbero diffuse nel presunto impero il Cristianesimo, il Mitraismo ed il Giudaismo, cioè culti orientali.
Ma anche tra gli imperatori vediamo una chiara origine orientale: dal sacerdote siriano di El-Gabal Giulio Bassiano discesero Giulia Domna, influente moglie di Settimo Severo e madre dei due imperatori sucessivi, Giulia Soemia, madre di Eliogabalo, e Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo.
Dopo la dinastia dei Severi, il potere fu quasi sempre occupato da imperatori di origine orientale: arabi, traci, illirici, balcanici ed infine greci, dopo l'edificazione di Costantinopoli.
La mia domanda è: ma se dal 200 il potere imperiale viene perlopiù dall'Oriente, se nello stesso periodo assistiamo alla diffusione e all'imposizione di culti orientali e se i reperti archeologici rivelano che la popolazione italiana era di origine orientale, non può essere che a quel tempo l'Italia non fosse a capo di un impero, ma fosse invece stata conquistata ed invasa da un regno orientale?
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Non tutti sanno che Karl Marx, dopo la soppressione della comune di Parigi, fuggì al polo nord con alcuni collaboratori di bassa statura e vi fondò una repubblica socialista chiamata Elfgard.
Ad Elfgard tutti ricevevano i beni di prima necessità da un sistema di distribuzione statale che si serviva di grandi slitte trainate da renne per raggiungere ogni abitazione. Durante la notte artica (“nacht” in tedesco, “natt” nelle lingue germaniche nordiche), gli abitanti addobbavano le abitazioni con delle luci, in modo da risultare visibili ai conducenti delle renne, che altrimenti rischiavano di schiantarsi.
L'economia di Elfgard aveva però un problema: essendo pianificata e centralizzata, non disponeva di tutte le informazioni di cui dispone un'economia di mercato decentrata, per cui se una donna voleva comprarsi delle scarpe coi tacchi, non solo doveva girare per tutti i centri di distribuzione senza sapere se ne avrebbe trovato un paio, ma rischiava pure di sentirsi rinfacciare che una compagna non avrebbe dovuto piegarsi a tali stereotipi di genere.
Per cui venne escogitato un sistema per rimediare a questa mancanza: alla fine di ogni anno i cittadini avrebbero scritto una lettera nella quale elencavano le cose di cui avevano bisogno e le inviavano al presidente Marx, che le leggeva compiaciuto insieme ai suoi piccoli collaboratori, indossando la sua divisa di colore rosso-rivoluzionario, facendosi anche qualche risata per le richieste ancora piccolo-borghesi del suo giovane popolo.
Dopo la morte di babbo Marx, questo sistema venne mantenuto dal suo successore, Nikolaj Ulyanov (fratello di Lenin erroneamente ritenuto morto nel primo anno di vita) e poi ancora dal suo genero Klaus, anche loro dotati di una folta barba bianca ad imitazione del loro esimio predecessore.
Questa repubblica venne abbattuta in seguito dalla serie di colpi di stato che seguirono un’operazione false flag: qualcuno fece esplodere una casa e la colpa venne fatta ricadere su un fattorino estremista-islandese che vi avrebbe fatto schiantare le sue renne apposta.
Dopo il disfacimento della Repubblica di Elfgard, e i suoi rappresentanti politici emigrarono nella nascente URSS; ma la tradizione di inviare le lettere ad un vecchio barbuto a capo di un sistema di distribuzione capillare socialista che vive al polo è rimasta.
HO HO HO!
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