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La storia nascosta
Pyter ha scritto:
charliemike ha scritto: Il solito "guardare il dito che indica la Luna".
Che adorassero il Sole, Manitù, Wakan Tanka o Topolino non cambia la sostanza delle cose, ovvero che hanno subito espropri, discriminazioni, sfruttamenti e genocidi con la sola motivazione che non fossero cristiani, ma in realtà per appropriarsi delle loro terre e tesori.
Questi modi di porsi in gergo sportivo Quechua si chiama "entrata in scivolata alla cazzo di cane".
Cosa c'entra l'ingiustizia dei pellerossa con il fatto che io contesto l'idea del culto del sole?
Ho forse negato da qualche parte che i pellerossa abbiano subito ingiustizie?
Viceversa, penso invece che si faccia un grande favore ai Nativi, se si smette di attribuire a essi culti che sono stati messi in giro dagli stessi che ne hanno ucciso la cultura, proprio con lo scopo di omologarli a funzionali archetipi occidentali.
ps:
Dalle mie parti si dice che è meglio sempre guardare sia la luna che il dito perché a guardare troppo la luna si rischia di prendere il dito nel didietro.
Pyter guarda che i popoli del Nord America, i Nativi, hanno praticati quei riti e li praticano tutt'ora. Furono sospesi ma poi reintrodotti. La Danza del Sole si chiamava Wi wanyang wacipi
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Essi, ad esempio, credevan nel Grande Spirito e lo osannavano, lo veneravano
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- CharlieMike
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Se ti ho interpretato male chiedo scusa.Pyter ha scritto: Questi modi di porsi in gergo sportivo Quechua si chiama "entrata in scivolata alla cazzo di cane".
Cosa c'entra l'ingiustizia dei pellerossa con il fatto che io contesto l'idea del culto del sole?
Ho forse negato da qualche parte che i pellerossa abbiano subito ingiustizie?
ps:
Dalle mie parti si dice che è meglio sempre guardare sia la luna che il dito perché a guardare troppo la luna si rischia di prendere il dito nel didietro.
Dal tuo breve intervento ho creduto che volessi puntualizzare la tipologia di credo dei nativi, mettendo in secondo piano il fatto che abbiano subito soprusi.
Chiedo venia per l'equivoco.
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charliemike ha scritto: Chiedo venia per l'equivoco.
Ok, ora chiedo a Bonobo se ci passa un Calumet.
Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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In realtà, il nome indiano è “danza guardando il sole” e si capisce bene dall’atto finale della danza in cui il guerriero danzatore è sollevato al cielo tenuto da pezzi d’osso conficcati nel petto e “guarda il sole”
E’ un rituale che si conclude in modo decisamente cruento e pericoloso e, per questo, fu vietato.
Vedi “Un uomo chiamato cavallo” (astenersi impressionabili…)
Direi che questo divieto è un aspetto marginale rispetto al genocidio che subirono i nativi d’America, certamente uno dei maggiori della storia dell’umanità
PS. La danza del sole è stata reintrodotta ma senza il finale cruento....
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Pyter ha scritto:
charliemike ha scritto: Chiedo venia per l'equivoco.
Ok, ora chiedo a Bonobo se ci passa un Calumet.
sarebbe interessante Pyter sapere cosa ne pensi allora della cultura dei Nativi
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A me sembrava ovvio che se invochi il Grande Spirito non puoi avere un culto del sole se non come fenomeno naturale compreso nello Spirito stesso.
E' bene però tenere presente che la cultura pellerossa è stata compromessa, così come quella di tutte le popolazioni precolombiane.
La porta del sole di Tiahuanaco è un'altro esempio di manipolazione a scopi pagani di culture autoctone.
Ps
Ho visto il film al cinema da piccolo e a un certo punto ho chiuso gli occhi e non ho più guardato.
Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
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Pyter ha scritto: Ma non potevano certo rimanere insensibili a tanta pagana violenza...
A me sembrava ovvio che se invochi il Grande Spirito non puoi avere un culto del sole se non come fenomeno naturale compreso nello Spirito stesso.
E' bene però tenere presente che la cultura pellerossa è stata compromessa, così come quella di tutte le popolazioni precolombiane.
La porta del sole di Tiahuanaco è un'altro esempio di manipolazione a scopi pagani di culture autoctone.
Ps
Ho visto il film al cinema da piccolo e a un certo punto ho chiuso gli occhi e non ho più guardato.
con questa frase del film che vuoi dire ? perdonami
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Pyter ha scritto: Ma non potevano certo rimanere insensibili a tanta pagana violenza...
A me sembrava ovvio che se invochi il Grande Spirito non puoi avere un culto del sole se non come fenomeno naturale compreso nello Spirito stesso.
E' bene però tenere presente che la cultura pellerossa è stata compromessa, così come quella di tutte le popolazioni precolombiane.
La porta del sole di Tiahuanaco è un'altro esempio di manipolazione a scopi pagani di culture autoctone.
Ps
Ho visto il film al cinema da piccolo e a un certo punto ho chiuso gli occhi e non ho più guardato.
Per favore potresti spiegarmi la parte delle "manipolazioni a scopi pagani" ... e la frase del film?
Ti ringrazio Pyter
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Pagana?Pyter ha scritto: Ma non potevano certo rimanere insensibili a tanta pagana violenza...
Perché Pagana?
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Bonobo ha scritto: il modo cruento fa parte di una determinata tradizione, e gli statunitensi, dopo le porcate che avevano fatte verso dei popoli che erano un tutt'uno con la natura, non avevano nessun diritto di sospendere alcur rito. Potevano togliere i crocifissi loro dalle chiese innalzate sui cimiteri dei Nativi
Anche i sacrifici umani o animali fanno parte di una “determinata tradizione” di alcuni popoli....…
E allora, continuiamo così ??
Il divieto della “danza del sole” è veramente un granello di sabbia in mezzo alle angherie subite dai nativi………
"A proposito della ritualità sacra dei Lakota, e dei Popoli Nativi in particolare, spesso le persone non hanno una consapevolezza esatta di ciò che queste nazioni hanno dovuto affrontare nel corso degli ultimi 500 anni, a causa della forzata conquista da parte dei Colonizzatori europei, quindi prima di esporre brevemente quali siano i riti Lakota, vorrei fornire alcune informazioni necessarie alla migliore comprensione di questi aspetti ed in particolare sulla Spiritualità.
La domanda che spesso mi è stata posta è la seguente:
E’ vero che anche essa fu proibita dai Conquistatori Europei Bianchi?
Certo, ed il primo a parlarne fu proprio il mio Antenato: Pietro Martire D’Anghiera, nella sua Opera chiamata “De Orbe Novo et accronicris”. I primi infatti a proibire a costo della vita la pratica della spiritualità dei Nativi furono gli Spagnoli, tramite il loro sacro braccio operativo: “L’inquisizione”.
Ovviamente anche per i “selvaggi pagani Indiani” erano comminate atroci torture, e poi ovviamente, la morte dopo atroci sofferenze, se non si accettava la conversione al cristianesimo. Già nei disegni di Bartolomeo de Las Casa vediamo la pratica dei Messi del Papa, arrostire a fuoco lento i Nativi ed i loro bambini, fatti sbranare dai cani degli Spagnoli davanti agli occhi atterriti dei genitori. Erano soliti gli Spagnoli, fare scommesse in denaro, fra loro, e avrebbe vinto colui che indovinava il tempo minore in cui, un cane affamato dell’esercito Spagnolo, sbranava e dilaniava un bambino nativo. Ovviamente i genitori venivano fatti assistere allo spettacolo, che tanto divertiva Spagnoli e uomini della Chiesa, poi i genitori a loro volta, venivamo messi a cuocere sui carboni a fuoco lento.
Ecco che il mio Antenato descrive e denuncia tali atrocità nell’ottava decade della sua opera, appunto il De Orbe Novo, e ci racconta Pietro Martire che i Nativi (che lui chiama nell’opera i Lyucayani) preferivano dare la morte loro stessi ai loro figli in maniera veloce e poi uccidersi loro stessi prima di essere presi dagli Spagnoli. A causa di questi fatti storici, oggi molti nativi sono sia Cristiani sia seguaci della spiritualità originaria. Altri solo cattolici –cristiani, altri solo seguaci della tradizione spirituale originaria. Poi già nel 1646 nella baia del Massachusetts fu promulgata una legge dai coloni ed in particolare dal pastore John Elliot, con la quale si prevedeva la pena di morte per impiccagione per i nativi se seguaci della loro spiritualità originaria.
Immaginate i primi coloni arrivano nel 1610, e soltanto 36 anni dopo il loro arrivo in un mondo a loro sconosciuto e che li aveva accettati ed ospitati con amicizia ed amore, questi fanno una legge che mette a morte i Nativi, che li avevano accolti fraternamente, se trovati a pregare secondo la loro tradizione e se non si fossero subito convertiti alla fede cristiana sebbene protestante. Immaginate questo comportamento folle ed assurdo, che comunque spiega e rende bene l’idea dell’approccio dei conquistatori Bianchi nel così detto Nuovo Mondo.
Poi ancora dal 1493 e poi sino al 1883 una serie di leggi che proibiscono ai Nativi le loro pratiche spirituali, ricordiamo l’atto promosso dal segretario del dipartimento degli interni Henry M. Teller (ovviamente proveniente da una organizzazione cristiana cattolica) dal nome “ la corte per giudicare le offese degli indiani”, lo scopo era dichiarato: quello di eliminare totalmente la pratica delle odiate “pratiche atee indiane” la legge poi rivisitata in maniera ancora più drastica nel 1870, proibiva la pratica religiosa di ogni ritualità nativa americana all’interno delle riserve e comunità native, l’assurdo di questa legge era che, se un bianco , avesse praticato alcuno di questi rituali non sottostava alla legge che era riservata solo ai Nativi Americani e non ai bianchi! L’opposizione del Governo Americano alle pratiche spirituali dei Nativi proseguì fino a tutto il 1920, quando il timorato cattolico osservante Agente degli affari Indiani Sig Charles Burke inviò formale dichiarazione a tutti gli “Indiani” ordinando loro di abbandonare ogni danza e pratica religiosa nativa o volontariamente od altrimenti ciò sarebbe stato ordinato anche con l’uso della forza (Spicer 1969, p.241). Solo nel 1978 – praticamente ieri - viene emesso l’atto del Congresso conosciuto come “L’Indian Freedom Religious act”, il quale restituisce la libertà delle pratiche spirituali ai Nativi."
Estratto da un articolo di Alessandro Martire, pubblicato sulla rivista “News From Indian Country”, 1993. Edito da: Indian Country Communications, Inc. - Rt.2 Box 2900A, Hayward, WI 54843.
Fonte: www.wambligleska.org/
E’ un ottimo sito per chi vuole approfondire DAVVERO un po' di cultura e di storia, scritta dalla parte dei “vinti”.
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Ho fatto appello al rapporo Nativi - locomotiva, poiché non va, secondo il mio parere, dimenticato e va sottolineato, quando il treno fece male a queste popolazioni. Negli Stati Uniti una grande compagnia, la Union Pacific Railroad, fondata nel 1862, disboscò mezzo continente per costruire le rotaie dove sarebbe passata la locomotiva a vapore. Questi erano i territori di diverse tribù di Nativi, come i Sioux, Pawnee, Arapaho, Shoshone, Blackfoot (Piedi Neri, o nella loro lingua "Niitsitapi"), gli Snake, Crow e Bannock. In un primo tempo i Nativi non ostacolarono la locomotiva, ma con questa videro che dopo la stessa portava altri "uomini bianchi", e con essi le loro malattie, famiglie intere, banditi, disoccupati e gente della peggiore risma che non vedevano di buon occhi quelli che in realtà sono i veri americani, i Nativi. Inoltre l'uomo bianco disboscava quei boschi che da sempre erano territorio delle tribù autoctone, costruendo paese e città. Iniziarono così gli attacchi dei Nativi lungo la linea della ferrovia, dove perirono a lungo andare anche molti soldati americani in questi attacchi.
Penso sia normale la rabbia dei Nativi. Se io non ti ho chiamato, se io non ti ho invitato, tu non sei nessuno per venire in casa mia e depredarmi, facendomi passare ai posteri come "cattivo", come "spietato".
Qua in Europa la storia della locomotiva non è andata così male, poiché essa portava lavoro anche in quelle popolazioni rurali che ben l'accolsero. Ma in Nord America il tutto fu un tantino differente
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Appunto.Bonobo ha scritto: Difatti gli statunitensi cercarono di tenere i Nativi lontani da loro e appunto in quella "ignoranza", da non farli entrare nel "mondo civile". Oltre a depredare i loro territori, li scansavano come fossero appestati in casa loro.
...
La religione non c'entra nulla.
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charliemike ha scritto:
Appunto.Bonobo ha scritto: Difatti gli statunitensi cercarono di tenere i Nativi lontani da loro e appunto in quella "ignoranza", da non farli entrare nel "mondo civile". Oltre a depredare i loro territori, li scansavano come fossero appestati in casa loro.
...
La religione non c'entra nulla.
Sì, ma solo nel XIX secolo non fu un problema religioso, ma solo di progresso, che i Nativi "ostacolavano". Spagnoli in primis, Inglesi e Francesi sino alla fine del XVIII secolo li vedevano come selvaggi perché non seguivano usi e costumi cristiani, ed il credo naturale era visto come una avversità a Dio, che aveva da sempre benedetto i cristiani
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La religione è sempre stata la scusante per giustificare le imprese di conquista fin dalla "scoperta " dell'America e non solo.Bonobo ha scritto: Sì, ma solo nel XIX secolo non fu un problema religioso, ma solo di progresso, che i Nativi "ostacolavano". Spagnoli in primis, Inglesi e Francesi sino alla fine del XVIII secolo li vedevano come selvaggi perché non seguivano usi e costumi cristiani, ed il credo naturale era visto come una avversità a Dio, che aveva da sempre benedetto i cristiani
Poi, una volta insediati e conquistati i nativi, gli "americani" hanno gettato la maschera e mostrato i loro veri scopi.
Poiché la storia è spesso scritta dai vincitori, noi sappiamo che i "buoni Americani" sono andati a convertire i cattivi e idolatri nativi, portando loro il cristianesimo con le statue di legno del crocifisso, e sequestrando le statue d'oro delle divinità pagane.
Questo almeno in sudamerica.
Al nord c'erano territori sterminati "apparentemente" inabitati, dove costruire città e dove iniziare nuovi commerci, senza contare poi il petrolio.
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Infatti io ho scritto virgolettato "apparentemente inabitati".Bonobo ha scritto: quei territori "inabitati" erano fatti di praterie, montagne, foreste a perdita d'occhio, vallate, tutte rigorosamente abitate. L'"americano" se n'è ampiamente fregato di tutti quegli abitanti, nonché degli animali e della natura tutta
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