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Scontri ideologici nelle scelte di priorità normativa, e trappole affini
Beh, quelli, che erano complimenti, sono arrivati dopo un bel po' che provocavi con commenti sull'utenza.Ricordi "cazzoni", "pagliacci" e compagnia? Ecco, queste cose le scritte tu.
Appellativi e nomignoli, ma soprattutto valutazioni pregiudicanti sulla persona e su intenti personali del quale non hai nessuna misura o idea.
Penso, comunque, che non siano in dubbio per nessuno le tue doti di perfetto coglione, visto che non fai altro che postarne, testimoniando a favore della mia ipotesi reiterata ma non abbastanza evidentemente, le caratteristiche principali.
Compresi i tentativi di sembrare interessato all'argomento dopo settimane di sfrangimento di coglioni e di disturbo sterile (non mirato a portare spunti, se non denigrare quanto da me e da altri detto), con un riassunto del cazzo, dove si straparla di concetti come l'ordine naturale, lamentandosi del fatto che nessuno abbia argomentato il perche' non esista, ma dimenticandosi di dire che nessuno ha mai argomentato la sua esistanza. Come farebbe un coglione da manuale.
Ordine naturale e' una vaga approssimazione di cio' che si intende imporre ad altri. Quando non ci sono motivazioni logiche accettabili si ricorre al Jolly "natura"... "naturale" ...
"Ordine naturale" e' alla stregua dei piu' banali dogmi religiosi, come "il volere divino". Sono concetti atti ad eliminare la possibilita' di confutazione delle proprie tesi, perche' impropriamente sottointendono la "naturalita'" delle proprie opinioni personali.
Il punto, ma i piu' limitati non sono mai nemmeno arrivati a considerare la cosa, e' che la "naturalita'" e' sempre fittizia ma, soprattutto, e' relativa.
Il comportamento e' legato all'individuo che agisce. Chi agisce non agisce per natura, agisce per coscienza.
Sono i risultati che che creano il codice comportamentale non la natura di appartenenza.
In una analisi (appropriatamente) piu' ampia si puo' facilmente intuire come l'ambiente e le necessita' definiscano i comportamenti. L'abitudine ad agire per come si e' imparato (in base a risultati e necessita') diventa naturale per comune accezione, ma e' solo l'epilogo di una piu' materiale pratica abitudinaria.
Poi il termine "naturale" e' talmente vago che sarebbe impossibile da definire perche' necessiterebbe di relativizzazioni specifiche per ogni argomento al quale si vorrebbe avvicinare.
La natura dell'uomo e' la stessa che si intende per quella di un insetto? Non credo...
E la naturalita' delle scelte umane e' naturale perche' riferibile alla natura umana o perche' riferibile alla natura in generale? Non si puo' rispondere perche' non esiste che una risoluzione alla questione del tutto speculativa.
Il fatto di non vedere la "speculazione" fa parte di una trasformazione culturale in base al quale si e' deciso spontaneamente (o subculturalmente) di accettare l'oggettivita' di alcune scelte come scontata. In realta' trattasi di abitudini apprese come scontate, non avendo mai subito variazioni nel corso del tempo che con il passare degli anni diventano "naturali", ma impropriamente.
La vera banalizzazione sta proprio in questo:
ritenere naturale una abitudine perche' "buona", ma in realta' e' "buona" perche' ci hanno insegnato a farla cosi' ed e' solo una scelta (delle tante scelte) determinata in base alla valutazione dei risultati, o piu' semplicemente sull'abitudine di scegliere in quel modo.
A me questo basta per determinare l'artificiosita' del termine naturale.
Il connubio Uomo Donna ha senso per la procreazione, di sicuro non ha senso per l'educazione.
Questa e' merda propagandistica fino al midollo, proprio per quanto detto finora.I bambini hanno bisogno di una figura femminile e di una maschile (come minimo) per crescere sani ed equilibrati, e quindi l'adozione per le coppie gay va assolutamente vietata, perché non ha nessuna importanza cosa queste persone desiderino di fronte al benessere e all'equilibrio dei bambini.
Il benessere del bambino non dipende certo dall'avere genitori etero, ma dinnanzi al dogma naturale si smette di ragionare logicamente e si mangia la merda che ci viene insegnato a ingurgitare.
Una considerazione che potrebbe risultare alla portata di tutti, anche dei piu' stupidi del blog:
Il Potere agisce soprattutto nel mantenere lo status quo. Molto semplice ed "intuitivo" (direi quasi "naturale").
mc
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BehHo appena fatto un post argomentato
Uno dopo 100 atti a provocarmi...:
una bella media non c'e' che dire.
*** *** *** *** *** ***
Poi "argomentato"??... lascia perdere... hai autocelebrato le tue affermazioni senza spiegare una mazza. :puke:
Ma lo sai, per questo ti limiti a criticare e provocare e basta:
non sei in grado di motivare nessuna delle tue "affermazioni" senza ricorrere ad un ragionamento circolare chiuso su se' stesso.
mc
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la diga di un uomo è naturale?
è un problema di materiali usati per l'edificazione dello strumento?
Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
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Ordine naturale e' una vaga approssimazione di cio' che si intende imporre ad altri. Quando non ci sono motivazioni logiche accettabili si ricorre al Jolly "natura"... "naturale" ...
"Ordine naturale" e' alla stregua dei piu' banali dogmi religiosi, come "il volere divino". Sono concetti atti ad eliminare la possibilita' di confutazione delle proprie tesi, perche' impropriamente sottointendono la "naturalita'" delle proprie opinioni personali.
Quindi stai negando che esista un ordine naturale per l'uomo?
Gli animali seguono l'ordine naturale oppure no?
Esiste un ordine naturale per gli animali?
Devo dedurre che per te non esiste un ordine naturale per gli uomini.
Gli uomini sono forse esenti da questo?
Il ciclo naturale previsto per gli uomini è sempre quello animale.
Nascita, stagione degli amori, figli, nipoti MORTE.
Per quanto te la stai a raccontare con masturbazioni intellettuali e sofismi assortiti, anche tu da questo ciclo non ne esci caro mc.
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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incredulo ha scritto: mc
Nascita, stagione degli amori, figli, nipoti MORTE.
Per quanto te la stai a raccontare con masturbazioni intellettuali e sofismi assortiti, anche tu da questo ciclo non ne esci caro mc.
@Mc
Di un po ci stai ripensando? Andiamo insieme in clinica per quella modifica che ci guarirà da quella malattia chiamata invecchiamento?
:peace:
@Incredulo
Non si scappa per ora, cosi come un tempo non si scappava dal freddo e si finiva morti per ipotermia, ora c'è l'abbigliamento tecnico.
:pint:
Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
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Non si scappa per ora, cosi come un tempo non si scappava dal freddo e si finiva morti per ipotermia, ora c'è l'abbigliamento tecnico.:pint:
Illusione.
Questa è l'illusione eterna dell'uomo, quella di riuscire a sconfiggere la morte fisica e diventare immortale.
Il Mito di Faust , uno degli obiettivi più assurdi che la mente umana possa mai concepire.
Per quanto vi arrabattiate il fisico-materiale è destinato alla dissoluzione.
Solo l'Anima, fatta della stessa sostanza del Divino può raggiungere l'immortalità, il fisico dovrà necessariamente tornare da dove viene.
Polvere eri e polvere ritornerai.
Ma voi siete "scientifici", voi siete stregoni moderni che vi arrabattate per raggiungere l'immortalità fisica.
Quanto stupido orgoglio coltivate nelle vostre menti.
L'ordine naturale, la Vita, è più forte di voi e voi soccomberete a Lei presto o tardi, come tutti gli uomini del resto. :pint:
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Come al solito manipoli i fatti a tuo esclusivo uso e consumo.
Come mai non sono sorpreso? :laugh:
mc ha scritto: invisibile
Beh, quelli, che erano complimenti, sono arrivati dopo un bel po' che provocavi con commenti sull'utenza.
Appellativi e nomignoli, ma soprattutto valutazioni pregiudicanti sulla persona e su intenti personali del quale non hai nessuna misura o idea.
Penso, comunque, che non siano in dubbio per nessuno le tue doti di perfetto coglione, visto che non fai altro che postarne, testimoniando a favore della mia ipotesi reiterata ma non abbastanza evidentemente, le caratteristiche principali.
Compresi i tentativi di sembrare interessato all'argomento dopo settimane di sfrangimento di coglioni e di disturbo sterile (non mirato a portare spunti, se non denigrare quanto da me e da altri detto), con un riassunto del cazzo, dove si straparla di concetti come l'ordine naturale, lamentandosi del fatto che nessuno abbia argomentato il perche' non esista, ma dimenticandosi di dire che nessuno ha mai argomentato la sua esistanza. Come farebbe un coglione da manuale.
Bla bla bla "io sono una verginella innocente e tu sei brutto e cattivo".
Fuffa, menzogne, insulti e denigrazioni gratuite.
Se è questo il tuo livello capisco perché cerchi di nasconderlo con quei post ultra-arzigogolati con il nulla dentro.
Ma ora si vede bene cosa si cela dietro tanta prosopopea, insulti infantili e null'altro.
Se questo livello ti fa sentire un figo sono dispiaciuto per te, a proposito di compassione.
Ordine naturale e' una vaga approssimazione di cio' che si intende imporre ad altri. Quando non ci sono motivazioni logiche accettabili si ricorre al Jolly "natura"... "naturale" ...
"Ordine naturale" e' alla stregua dei piu' banali dogmi religiosi, come "il volere divino". Sono concetti atti ad eliminare la possibilita' di confutazione delle proprie tesi, perche' impropriamente sottointendono la "naturalita'" delle proprie opinioni personali.
Il punto, ma i piu' limitati non sono mai nemmeno arrivati a considerare la cosa, e' che la "naturalita'" e' sempre fittizia ma, soprattutto, e' relativa.
Hai fatto ben CINQUE affermazioni senza portare nessuna evidenza.
Quindi tutto questo è "secondo te" e inoltre non ci hai dato nessun riferimento a qualcosa di preciso che è stata detta qui.
Non ce ne facciamo nulla delle tue opinioni che, tra l'altro, sono straconosciute.
Dai, osa entrare nel concreto del discorso. Chi crede, è, fa, quello che affermi ma soprattutto devi mostrare come e perché, altrimenti la tua è fuffa.
Il comportamento e' legato all'individuo che agisce. Chi agisce non agisce per natura, agisce per coscienza.
Ma che idiozia.
Qui in pratica affermi che i condizionamenti non esistono.
Davvero ne sei convinto?
Bè, io ho evidenziato come anche tu sia fortemente condizionato dalla propaganda e che le tue "azioni", sicuramente su questi temi, sono solo un automatismo inconsapevole conseguente alla volontà altrui.
Infatti non sei in grado di argomentare la questione "ordine naturale" ma solo dire che "non esiste".
Tipico di chi è condizionato dalla propaganda il non saper sostenere in modo razionale le proprie convinzioni.
Sono i risultati che che creano il codice comportamentale non la natura di appartenenza.
In una analisi (appropriatamente) piu' ampia si puo' facilmente intuire come l'ambiente e le necessita' definiscano i comportamenti. L'abitudine ad agire per come si e' imparato (in base a risultati e necessita') diventa naturale per comune accezione, ma e' solo l'epilogo di una piu' materiale pratica abitudinaria.
Io non ho mai negato che ANCHE questo sia vero, e nessuno qui l'ha fatto.
Quindi questa cosa è totalmente inutile al discorso.
Poi il termine "naturale" e' talmente vago che sarebbe impossibile da definire perche' necessiterebbe di relativizzazioni specifiche per ogni argomento al quale si vorrebbe avvicinare.
Sarà vago per te che non hai mai studiato seriamente la questione.
La Treccani lo spiega bene e quando ho postato il link era per aiutare chi non conosce l'argomento, tipo te, almeno per iniziare a ragionarci con un minimo di basi serie. Ma vedo che tu devi ancora iniziare, eppure ti senti in grado di affermare un sacco di cose.
Interessante la sicurezza che riponi nella tua ignoranza.
La natura dell'uomo e' la stessa che si intende per quella di un insetto? Non credo...
Ecco, questa domanda (e risposta) evidenziano il fatto che tu non ci abbia proprio mai ragionato seriamente.
La domanda è stupida e di conseguenza lo è la risposta.
Cosa intendi per "natura"?
Non lo sai nemmeno tu vero?
Forse inizi a capire che la questione è molto complessa e vasta, e profonda, e che una simile domanda è una roba scema.
Comunque la risposta, dal punto di vista onnicomprensivo, è "si e no" e quindi il tuo "non credo" è totalmente inadeguato.
E la naturalita' delle scelte umane e' naturale perche' riferibile alla natura umana o perche' riferibile alla natura in generale? Non si puo' rispondere perche' non esiste che una risoluzione alla questione del tutto speculativa.
Si che si può rispondere, sei tu che non hai studiato la materia.
La risposta è "entrambe".
Il fatto di non vedere la "speculazione" fa parte di una trasformazione culturale in base al quale si e' deciso spontaneamente (o subculturalmente) di accettare l'oggettivita' di alcune scelte come scontata. In realta' trattasi di abitudini apprese come scontate, non avendo mai subito variazioni nel corso del tempo che con il passare degli anni diventano "naturali", ma impropriamente.
E te pareva LOL
Chi afferma che esiste un ordine naturale è perché è bigotto e retrogrado.
Si vabbè, l'hai messa morbida ma la canzocina propagandistica è sempre la solita.
Ma che noia.
La vera banalizzazione sta proprio in questo:
ritenere naturale una abitudine perche' "buona", ma in realta' e' "buona" perche' ci hanno insegnato a farla cosi' ed e' solo una scelta (delle tante scelte) determinata in base alla valutazione dei risultati, o piu' semplicemente sull'abitudine di scegliere in quel modo.
A me questo basta per determinare l'artificiosita' del termine naturale.
Va bene MC, a te basta.
Evidentemente ti accontenti di molto poco, ma soprattutto non te ne frega evidentemente una fava di indagare seriamente e ti accontenti di tuoi ragionamenti puramente teorici ed autoreferenziali.
Ti informo che esistono studi plurimillenari sull'argomento, che sono giunti a conclusioni precise mai smentite da altre osservazioni.
Ma se a te non te ne frega niente allora rimani con la tua ignoranza e ti auguro ogni felicità.
Il connubio Uomo Donna ha senso per la procreazione, di sicuro non ha senso per l'educazione.
Appunto. Ignori qualsiasi cosa che no rientri nel tuo granitico costrutto.
Dici che non è così ed è quanto ti basta.
Ripeto gli auguri come sopra.
I bambini hanno bisogno di una figura femminile e di una maschile (come minimo) per crescere sani ed equilibrati, e quindi l'adozione per le coppie gay va assolutamente vietata, perché non ha nessuna importanza cosa queste persone desiderino di fronte al benessere e all'equilibrio dei bambini.
Questa e' merda propagandistica fino al midollo, proprio per quanto detto finora.
Il benessere del bambino non dipende certo dall'avere genitori etero, ma dinnanzi al dogma naturale si smette di ragionare logicamente e si mangia la merda che ci viene insegnato a ingurgitare.
Peccato che, ancora una volta, affermi cose senza sentire il bisogno di spiegare perché.
Forza, per una santa volta nella storia di LC, spiega perché "Questa e' merda propagandistica fino al midollo". Non ti limitare a DIRLO che di quello che tu pensi frega molto poco, credimi.
Guarda che dire perché i "cattolici e le religioni" non è una spiegazione, perché come altri hanno fatto notare certe regole sociali si trovano in tutti i popoli nel corso di svariate migliaia di anni.
Vedi come la tua convinzione granitica è assolutamente inesistente?
Ma tranquillo, lo so che non sei disposto a mettere in discussione le tue credenze.
Una considerazione che potrebbe risultare alla portata di tutti, anche dei piu' stupidi del blog:
Il Potere agisce soprattutto nel mantenere lo status quo. Molto semplice ed "intuitivo" (direi quasi "naturale").
Lo status quo deve seguire il divenire, ops...
E nulla può arrestare il divenire, un altra legge naturale.
PS
E piantala di fare la lagna che ti provocano, quando è oggettivo che questo è il tuo modus operandi.
Basta frignare, ricordi? :laugh:
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incredulo ha scritto: perspicace
Non si scappa per ora, cosi come un tempo non si scappava dal freddo e si finiva morti per ipotermia, ora c'è l'abbigliamento tecnico.:pint:
Illusione.
Questa è l'illusione eterna dell'uomo, quella di riuscire a sconfiggere la morte fisica e diventare immortale.
Il Mito di Faust , uno degli obiettivi più assurdi che la mente umana possa mai concepire.
Per quanto vi arrabattiate il fisico-materiale è destinato alla dissoluzione.
Solo l'Anima, fatta della stessa sostanza del Divino può raggiungere l'immortalità, il fisico dovrà necessariamente tornare da dove viene.
Polvere eri e polvere ritornerai.
Ma voi siete "scientifici", voi siete stregoni moderni che vi arrabattate per raggiungere l'immortalità fisica.
Quanto stupido orgoglio coltivate nelle vostre menti.
L'ordine naturale, la Vita, è più forte di voi e voi soccomberete a Lei presto o tardi, come tutti gli uomini del resto. :pint:
Tu cosa intendi per anima?
Per me l'Anima è la somma delle esperienze avute in vita e non vive dopo la mia morte cesso di esistere come anima finita la mia esperienza mortale.
Si potrebbe dire che una parte di me continuerà a vivere nelle persone che ho conosciuto, in fatti non esiste un solo ME ma in ogni persona che ho conosciuto una versione di me cosi come esiste una versione delle persone che ho conosciuto dentro di me. Da qui il mito della reincarnazione e del paradiso e l'inferno, se ho fatto del bene in vita quelle persone manterranno vivo un mio ricordo positivo continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre ovvero il Logos, se ho fatto del male le persone coinvolte manterranno un ricordo negativo di me mi immagineranno all'inferno continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre il Logos.
Ma non credo a un entità energetica che mi da vita e mi abita e che è eterna e passerà a piani dimensionali altri.
Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
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Dimenticavo una cosa importante.
Che l'ordine naturale esista, io ci sono arrivato grazie ai miei studi filosofici, per così dire, ed è a quelli che mi riferisco quando parlo di conoscenze plurimillenarie.
Ma per chi non sia interessato a tali tipi di indagini, c'è anche una vastissima letteratura psicologica che, pur con varie visioni diverse, per la stragrande maggioranza arriva alle stesse identiche conclusioni per quanto riguarda l'educazione dei bambini, ovvero che i bambini hanno bisogno sia della figura femminile che di quella maschile e che quando c'è una mancanza di una di queste figure i bambini ricevono gravi danni, che possono permanere anche per tutta la vita.
Si parla di vere e proprie fobie, incapacità di relazionarsi socialmente, insicurezze devastanti e tutta una serie di problemi serissimi, tutti osservati innumerevoli volte.
Basta che ti fai una ricerca e vedrai quanti studi trovi. E stanno continuando perché chi si interessa a questi aspetti ha capito la serietà della questione e come questa arriva a condizinare la base stessa non solo dell'individuo, ma dell'intera società.
Quindi ti consiglio prudenza quando fai affermazioni come quella sopra, perché gli studi, sia antichi che moderni, dinostrano l'esatto opposto.
Buono studio.
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perspicace ha scritto:
incredulo ha scritto: perspicace
Non si scappa per ora, cosi come un tempo non si scappava dal freddo e si finiva morti per ipotermia, ora c'è l'abbigliamento tecnico.:pint:
Illusione.
Questa è l'illusione eterna dell'uomo, quella di riuscire a sconfiggere la morte fisica e diventare immortale.
Il Mito di Faust , uno degli obiettivi più assurdi che la mente umana possa mai concepire.
Per quanto vi arrabattiate il fisico-materiale è destinato alla dissoluzione.
Solo l'Anima, fatta della stessa sostanza del Divino può raggiungere l'immortalità, il fisico dovrà necessariamente tornare da dove viene.
Polvere eri e polvere ritornerai.
Ma voi siete "scientifici", voi siete stregoni moderni che vi arrabattate per raggiungere l'immortalità fisica.
Quanto stupido orgoglio coltivate nelle vostre menti.
L'ordine naturale, la Vita, è più forte di voi e voi soccomberete a Lei presto o tardi, come tutti gli uomini del resto. :pint:
Tu cosa intendi per anima?
Per me l'Anima è la somma delle esperienze avute in vita e non vive dopo la mia morte cesso di esistere come anima finita la mia esperienza mortale.
Si potrebbe dire che una parte di me continuerà a vivere nelle persone che ho conosciuto, in fatti non esiste un solo ME ma in ogni persona che ho conosciuto una versione di me cosi come esiste una versione delle persone che ho conosciuto dentro di me. Da qui il mito della reincarnazione e del paradiso e l'inferno, se ho fatto del bene in vita quelle persone manterranno vivo un mio ricordo positivo continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre ovvero il Logos, se ho fatto del male le persone coinvolte manterranno un ricordo negativo di me mi immagineranno all'inferno continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre il Logos.
Ma non credo a un entità energetica che mi da vita e mi abita e che è eterna e passerà a piani dimensionali altri.
Nessuno ti obbliga a credere. Come dice Pascal puoi solo scommettere.
Se scommetti che dopo la morte non c'è nulla e perdi .. perdi tutto.. se vinci non vinci niente.( o peggio perché si dice che l'inferno sia pieno di gente che non credeva al paradiso )
Se scommetti che dopo la morte esiste ancora la vita ( tua ) e perdi ...non perdi niente.. ma se vinci .. vinci TUTTO.
Dunque solo gli " idioti" ( la fa capire Pascal .. mica io ) scommettono sul nulla dopo la morte.
I vari Eco e Margherite ATEI granitici... non esitavano a ribadire che la persona più importante mai vissuta è stata Gesù Cristo.. che Gesù Cristo è un "miracolo" anche per i non credenti...
Ma dico io... sapevano quello che diceva Gesù Cristo oppure no ?
Sicuramente lo sapevano... e perché continuare la recita dell'ateismo ? Erano pagati da chi per continuare con questa recita?
In fin dei conti si sono convertite pubblicamente persone ben più "quotate" di loro due...
Attenzione che Gesù Cristo è infinitamente buono ( ed assolutamente non stupido ).. può perdonare anche il peggiore dei serial killer.. ma non perdonerà mai chi peccherà contro lo Spirito Santo.. ovvero coloro che lo rifiutano perché pensano che non possa dare la salvezza.
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Capire che il "numero" giusto non comprende il far quadrare i conti nella staticità, ma quello che raccoglie il caos in una danza "ipnotica" è in realtà, il movimento+l'essenza...quello che tu fai è ...un'istantanea..un po' come controllare le "circonvallazioni" pensando di circuire il "problema" ...saper guardar il "completo"...compreso il non "previsto" è pretendere che il calice non sia destinato a scivolare via dalle mani...frantumandosi...
È imprescindibile che naturale non è uno 0,457254368742157...
Che sia una combinazione tridimensionale di numeri primi?
O numeri netti come 1 2 3 eccetera?
I tre colori primari? + "nero" & "bianco" ...?
Il piacere?...non la compensazione..!
mc...non hai nulla da farti "odiare" sull'eutanasia? Preferisci abdicare ad un: quando è troppo è troppo!...?
..e tu Invisibile..che chiamiii...pareri degli altri su beghe da OT...! Dimmi cosa ne pensi dell'eutanasia...piuttosto che mettere in vetrina egoismo..sai ..hai pensato se ciò è interessante per chi rimane...?
Anteater
La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta
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mangog ha scritto:
perspicace ha scritto:
incredulo ha scritto: perspicace
Non si scappa per ora, cosi come un tempo non si scappava dal freddo e si finiva morti per ipotermia, ora c'è l'abbigliamento tecnico.:pint:
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Questa è l'illusione eterna dell'uomo, quella di riuscire a sconfiggere la morte fisica e diventare immortale.
Il Mito di Faust , uno degli obiettivi più assurdi che la mente umana possa mai concepire.
Per quanto vi arrabattiate il fisico-materiale è destinato alla dissoluzione.
Solo l'Anima, fatta della stessa sostanza del Divino può raggiungere l'immortalità, il fisico dovrà necessariamente tornare da dove viene.
Polvere eri e polvere ritornerai.
Ma voi siete "scientifici", voi siete stregoni moderni che vi arrabattate per raggiungere l'immortalità fisica.
Quanto stupido orgoglio coltivate nelle vostre menti.
L'ordine naturale, la Vita, è più forte di voi e voi soccomberete a Lei presto o tardi, come tutti gli uomini del resto. :pint:
Tu cosa intendi per anima?
Per me l'Anima è la somma delle esperienze avute in vita e non vive dopo la mia morte cesso di esistere come anima finita la mia esperienza mortale.
Si potrebbe dire che una parte di me continuerà a vivere nelle persone che ho conosciuto, in fatti non esiste un solo ME ma in ogni persona che ho conosciuto una versione di me cosi come esiste una versione delle persone che ho conosciuto dentro di me. Da qui il mito della reincarnazione e del paradiso e l'inferno, se ho fatto del bene in vita quelle persone manterranno vivo un mio ricordo positivo continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre ovvero il Logos, se ho fatto del male le persone coinvolte manterranno un ricordo negativo di me mi immagineranno all'inferno continuerò a vivere nella stessa sostanza del Padre il Logos.
Ma non credo a un entità energetica che mi da vita e mi abita e che è eterna e passerà a piani dimensionali altri.
Nessuno ti obbliga a credere. Come dice Pascal puoi solo scommettere.
Se scommetti che dopo la morte non c'è nulla e perdi .. perdi tutto.. se vinci non vinci niente.( o peggio perché si dice che l'inferno sia pieno di gente che non credeva al paradiso )
Se scommetti che dopo la morte esiste ancora la vita ( tua ) e perdi ...non perdi niente.. ma se vinci .. vinci TUTTO.
Dunque solo gli " idioti" ( la fa capire Pascal .. mica io ) scommettono sul nulla dopo la morte.
I vari Eco e Margherite ATEI granitici... non esitavano a ribadire che la persona più importante mai vissuta è stata Gesù Cristo.. che Gesù Cristo è un "miracolo" anche per i non credenti...
Ma dico io... sapevano quello che diceva Gesù Cristo oppure no ?
Sicuramente lo sapevano... e perché continuare la recita dell'ateismo ? Erano pagati da chi per continuare con questa recita?
In fin dei conti si sono convertite pubblicamente persone ben più "quotate" di loro due...
Attenzione che Gesù Cristo è infinitamente buono ( ed assolutamente non stupido ).. può perdonare anche il peggiore dei serial killer.. ma non perdonerà mai chi peccherà contro lo Spirito Santo.. ovvero coloro che lo rifiutano perché pensano che non possa dare la salvezza.
Ma io credo in Cristo e per bocca sua ti dico: "il paradiso è in Terra, per gli uomini di buona volontà"
Noi non dobbiamo aspirare al paradiso ma essere l'opera che lo realizza qui sulla Terra in vita.
Si deve essere pronti a sacrificarsi si, ma non per un immaginifico regno futuro, per gli uomini con le opere di buona volontà il paradiso è qui ora a disponibilità di tutti.
Senza bisogno di incanti o incantesimi.
Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
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Anteater ha scritto:
..e tu Invisibile..che chiamiii...pareri degli altri su beghe da OT...!
Eh?
...piuttosto che mettere in vetrina egoismo..sai ..hai pensato se ciò è interessante per chi rimane...?
Eh?
Dimmi cosa ne pensi dell'eutanasia...
Non penso nulla, perché la ritengo una questione prettamente privata.
Quello che penso è che è un falso problema, perché chi vuole morire, muore, senza bisogno di leggi e strana roba simile.
I bambini hanno bisogno delle leggi fatte dagli uomini, gli adulti no.
Agli adulti bastano le leggi naturali.
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MC
Poi "argomentato"??... lascia perdere... hai autocelebrato le tue affermazioni senza spiegare una mazza. :puke:
Ma lo sai, per questo ti limiti a criticare e provocare e basta:
non sei in grado di motivare nessuna delle tue "affermazioni" senza ricorrere ad un ragionamento circolare chiuso su se' stesso.
AHAHAHAHAHAHAH
Cioè, mi accusi di fare esattamente quello che fai tu.
Non hai motivato una cippa di niente in millemila post. Hai solo caricato al parossismo di dialettica assurda ed insensata i tuoi ragionamenti circolari e, come al solito, autoreferenziali.
In pratica hai detto una cosa sola: "voi" siete bigotti, retrogradi e condizionati da subculture, perché la natura non esiste.
E ti ci sono voluti fiumi di parole per sparare sta minchiata.
E, come al solito, è arrivato il momento del rigiramento di frittata.
E tu saresti lo stesso tizio che accusa me di non essere in grado di confrontarsi? :laugh: :laugh: :laugh:
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Ma per chi non sia interessato a tali tipi di indagini, c'è anche una vastissima letteratura psicologica che, pur con varie visioni diverse, per la stragrande maggioranza arriva alle stesse identiche conclusioni per quanto riguarda l'educazione dei bambini, ovvero che i bambini hanno bisogno sia della figura femminile che di quella maschile e che quando c'è una mancanza di una di queste figure i bambini ricevono gravi danni, che possono permanere anche per tutta la vita.
Si parla di vere e proprie fobie, incapacità di relazionarsi socialmente, insicurezze devastanti e tutta una serie di problemi serissimi, tutti osservati innumerevoli volte.
Andate a leggere gli studi xyz, tutto debunkato, è così e basta perchè si
Se usi gli "studi di pisiccologgia" per darti ragione devi postarne almeno UNO per non fare le figure dell ominide qui sopra..sai com'è..mio cuggino mio cuggino
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Detto ciò, sta minchia, ho appena fatto una ricerca mo'.
Ecco cosa vuol dire che sta storia del linkare pure le virgole, sta diventando un trollaggio. Non ci vuole niente a googlare, e in questo caso è ancora più facile, perchè gli articoli sono a cascata. Almeno sii onesto e prenditi le tue responsabilità e il tuo impegno. A tutto c'è un limite.
Ecco, per il principio di xyz, Invisibile è un cialtrone.
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TheNecrons ha scritto: Sta storia di dover linkare tutto sta sfuggendo di mano (non ti basare sull'ultima frase come farai probabilmente, ma pensa alle motivazioni). C'è un limite a tutto. Non so te, ma io tramite una semplice ricerca (un po' di tempo fa) ho letto parecchie volte sta cosa del bisogno 'duplice' di un bambino. Certamente in modi diversi tra di loro e tra "la posizione" di Invisibile (infatti ha parlato della letteratura psicologica come una possibilità remota di indagine che ha implicitamente fatto capire di non aver intenzione di prendersi completa responsabilità della sua validità, quindi non cagare il cazzo).
Detto ciò, sta minchia, ho appena fatto una ricerca mo'.
Ecco cosa vuol dire che sta storia del linkare pure le virgole, sta diventando un trollaggio. Non ci vuole niente a googlare, e in questo caso è ancora più facile, perchè gli articoli sono a cascata. Almeno sii onesto e prenditi le tue responsabilità e il tuo impegno. A tutto c'è un limite.
Ecco, per il principio di xyz, Invisibile è un cialtrone.
Non hai afferrato.
Se tu dici "ah io ho letto gli studi di psicologia che dicono questo e mi danno ragione perchè ho ragione comunquie perchè le millenarie conoscenze dicono così" a me, a parte il solito estiquatsi, fai fresco.
E, o posti almeno UNO degli "studi" oppure vuol dire che, sicuramente a tua insaputa, stai USANDO il principio di autorità.
Vale per TUTTO, i noplanes, i rettiliani, le scie chimiche, i false flag
Fai uno sforzo anche tu.
Non ci vuole niente a googlare, e in questo caso è ancora più facile, perchè gli articoli sono a cascata. Almeno sii onesto e prenditi le tue responsabilità e il tuo impegno. A tutto c'è un limite.
E allora visto che è tutto così autoevidente postali TU gli studi che DIMOSTRANO che
c'è anche una vastissima letteratura psicologica che, pur con varie visioni diverse, per la stragrande maggioranza arriva alle stesse identiche conclusioni per quanto riguarda l'educazione dei bambini, ovvero che i bambini hanno bisogno sia della figura femminile che di quella maschile e che quando c'è una mancanza di una di queste figure i bambini ricevono gravi danni, che possono permanere anche per tutta la vita.
Si parla di vere e proprie fobie, incapacità di relazionarsi socialmente, insicurezze devastanti e tutta una serie di problemi serissimi, tutti osservati innumerevoli volte.
La capisci questa cosa o no?
Che poi, aspetta, leggi bene, non è tanto lo studio singolo che "pur con varie visioni diverse" ( e qui già BOH chissà quali sono le DIVERSE correnti di "psicologia"..che quando fa comodo è un moloch ) ma il fatto che SONO TUTTI D'ACCORDO..LOL nel dire che "Si parla di vere e proprie fobie, incapacità di relazionarsi socialmente, insicurezze devastanti e tutta una serie di problemi serissimi, tutti osservati innumerevoli volte"
E vediamolo questo concerto di psicologi tutti concordi e gli studi a corredo. Ma vediamoli però no che dici che mi devo "impegnare"..perchè se questyi studi e questo consenso NON esistono tutto il cartello cade e rimane solo colla sapienza millenaria..
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Comunque, è inutile che il fai il finto serio dopo che hai dimostrato il tuo atteggiamento varie volte Sai una cosa? Mi ricordi Mc.
Se ho voglia di risponderti domani, ti rispondo.
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Franco893 ha scritto:
Andate a leggere gli studi xyz, tutto debunkato, è così e basta perchè si
Se usi gli "studi di pisiccologgia" per darti ragione devi postarne almeno UNO per non fare le figure dell ominide qui sopra..sai com'è..mio cuggino mio cuggino
Hai fatto almeno una ricerchina facile facile come ti ha suggerito TheNecrons?
Puoi cercare "psicologia+bambino+madre+padre" ma anche "psicologia evolutiva" .
Mai sentito parlare di psicologia evolutiva?
Wiki ti può dare una (molto elementare e a mio avviso discutibile per certi aspetti) base di partenza per studiare la questione: it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_dell%27...a_genetica_di_Piaget
Non ho postato niente sia per non influenzare le opinioni, visto che in psicologia ci sono millemila scuole e correnti e sia perché la letteratura in materia è ENORME e postare un articolo lascia il tempo che trova.
E' una questione che va STUDIATA e non basta novella 2000 per dire "ah si, è così", perché si sta parlando di materia molto complessa e vastissima, il che è naturale visto che si parla di esseri umani e non di una ricetta di cucina.
Io ne parlo con sicurezza perché la materia l'ho un po' studiata,ma soprattutto perché in famiglia avevo una persona proprio specializzata in queste tematiche che mi ha spiegato un bel po' di "cosette".
E considera che a me la psicologia non è che mi vada molto a genio, se è vista come "disciplina principe", ovvero come risoluzione di tutti i problemi umani. Anzi, trovo che questa visione sia limitante e, ancora una volta, autoreferenziale. Quindi sono molto critico verso certi approcci della psicologia (vedi Freud in primis), ma se studi condotti da varie persone nel corso di vario tempo tendono a confermare le stesse cose, non è che si può nascondere la testa sotto la sabbia in nome di principi che ci piacciono, soprattutto se questi studi indicano che certe mancanze provocano gravissimi danni a delle creature innocenti.
Se tu dici "ah io ho letto gli studi di psicologia che dicono questo e mi danno ragione perchè ho ragione comunquie perchè le millenarie conoscenze dicono così" a me, a parte il solito estiquatsi, fai fresco.
E, o posti almeno UNO degli "studi" oppure vuol dire che, sicuramente a tua insaputa, stai USANDO il principio di autorità.
Vale per TUTTO, i noplanes, i rettiliani, le scie chimiche, i false flag
Stai confondendo discipline scientifiche con la psicologia.
La psicologia non è una disciplina scientifica in senso stretto, perché si osservano i comportamenti, che sono soggettivi e mutevoli, mentre se i rettiliani, le scie chimiche e i false flags esistano o meno, è un fatto oggettivo.
Ed infatti non esiste una "autorità" in psicologia e quindi il mio non può essere in nessun modo un appello all'autorità.
Il mio è un invito a studiare, prima di sparare sentenze su una materia su cui si è ignoranti ma soprattutto prima di diffondere idee, come quelle che si stanno propagandando di questi tempi, che a mio avviso sono criminali.
Sicuro che vuoi avallare e di conseguenza diffondere idee che sono potenzialmente dannose per i bambini prima di informarti?
Che poi, aspetta, leggi bene, non è tanto lo studio singolo che "pur con varie visioni diverse" ( e qui già BOH chissà quali sono le DIVERSE correnti di "psicologia"..che quando fa comodo è un moloch ) ma il fatto che SONO TUTTI D'ACCORDO..LOL nel dire che "Si parla di vere e proprie fobie, incapacità di relazionarsi socialmente, insicurezze devastanti e tutta una serie di problemi serissimi, tutti osservati innumerevoli volte"
Primo: io non penso che ci sia nessun moloch. Mai detto.
Secondo: Mai detto che sono tutti d'accordo, ma che la stragrande maggioranza degli studi giunge a quelle conclusioni.
Terzo: io l'ho capito che ti sto sul cazzo, Franco, ma non so proprio cosa farci :fedora:
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Alcune volte bisogna chiedere le virgole, ma altre no. Altre bisogna fare uno sforzo interiore...se si è veramente interessati all'argomento. E addirittura qui stiamo parlando di SCONTRI IDEOLOGICI, anche di "modi di pensare". Non di geometria. O fai questo sforzo o non serve che discuti qui. È inutile che fai che fai tanto lo scientifico.
Ma siccome facendo una semplice ricerca, si trovano varie cose sul tema concordanti tra di loro (se proprio vuoi fare il cappriccioso magari posso pensare di riportarle...ma sai com'è: è talmente facile trovarle che sarebbe ridicolo), chiedo A TE di parlarmi di un qualche psicologo che neghi questi bisogni di un bambino, anche modo non troppo preciso. E guarda anche la data, se è una cavolata inventata nel 2016, c'è da pensare.
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invisibile ha scritto:
Anteater ha scritto:
..e tu Invisibile..che chiamiii...pareri degli altri su beghe da OT...!
Eh?
Dai TheNecrons, diglielo anche tu che è tanto intelligggggente così la pianta di frignare.
Senza polemiche...Eh?
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Ti ringrazio per avermi risposto sull'eutanasia, dici che è un falso problema, ma intanto staccare la spina, a certi è costata la galera...e fra un po' finirà per essere discussa in parlamento ...intanto è stato un tentativo per cercar di arginare tutti gli OT che si stavano manifestando ...
Anteater
La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta
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Breve storia del concetto di laicità nella dottrina cattolica
“Sul problema delle relazioni tra sfera politica e sfera religiosa Cristo aveva già offerto il criterio di fondo in base al quale trovare una giusta soluzione”. Tutto facile e risolto da duemila anni a questa parte, dunque.
O no? La citazione è tratta dal discorso che Benedetto XVI tenne all’Eliseo nel corso della cerimonia di benvenuto offertagli nel 2008 dall’allora presidente Sarkozy, a sua volta fautore di una “laicità positiva” (“positiva” come la risposta-standard da dare alle richieste delle religioni). Una rivendicazione molto forte, quella di Ratzinger. E tutto sommato, nel rivendicare le radici cristiane della laicità, gli ultimi papi sono stati anche assai prudenti, sia rispetto ai loro fedeli, sia rispetto a diversi sedicenti infedeli, purtuttavia devoti. Siamo in presenza di una rivendicazione legittima? O del tentativo di annettersi un principio che, nel terzo millennio, pochissimi sembrano avere il coraggio di combattere?
Cominciamo dall’inizio. Il “criterio di fondo” ricordato da Benedetto XVI è, ovviamente, l’episodio del tributo a Cesare: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Mc 12,17). Un passo che ha generato tantissime interpretazioni e già tale circostanza mostra che non è agevolmente decifrabile. Ma riveste ancora più importanza il fatto che Gesù non sarebbe assolutamente entrato nel merito: anche se nel caso improbabile che avesse istituito una separazione tra Stato e religione, non avrebbe in alcun modo distinto le competenze. Cos’è di Dio, cos’è di Cesare? Il Vangelo non lo dice. Non dice nemmeno nulla a proposito dei diritti degli individui, che a Gesù non sembra interessassero molto.
È uno dei versetti più conosciuti del Vangelo. Eppure, i Padri della Chiesa non sembravano conoscerlo molto, a giudicare dal numero estremamente basso di citazioni. Che peraltro non riguardavano in alcun modo il rapporto tra impero e religione: era piuttosto preso a esempio di come il fedele dovesse comportarsi nei confronti dell’autorità costituita. Che era dovere del fedele rispettare, in quanto posta sul trono da Dio per essere al suo servizio: la Lettera ai Romani è assai esplicita, su questo punto. Del resto Paolo aveva a sua volta chiesto di rendere “a ognuno quello che gli è dovuto, a chi è dovuto il tributo il tributo, a chi l’imposta l’imposta, a chi il timore il timore, a chi l’onore l’onore”. È “necessario stare sottomessi”, ribadiva.
Con l’unico limite del proprio culto. Quando, in alcune occasioni, gli imperatori imposero ai cristiani di sacrificare per loro, le gerarchie ecclesiastiche (non tutte) chiesero di resistere e molti fedeli (non tutti) rifiutarono di effettuare sacrifici, esponendosi al rischio della pena capitale. Quando fu Costantino, un cristiano, a diventare imperatore, la storia prese però un’altra piega. La setta (i suoi fedeli rappresentavano intorno al 5% della popolazione imperiale) aveva raggiunto il potere e doveva gestirlo. E fu gestito come aveva suggerito san Paolo: sottomissione.
Costantino si comportava da capo della Chiesa: convocava concili, nominava e trasferiva vescovi sgraditi, la dotava di fondi (pubblici) in relazione alle proprie esigenze, arrivava ad autodefinirsi “il tredicesimo apostolo”. La Chiesa – quella costantiniana – non fiatava. A protestare erano semmai i cristiani non costantiniani, come i donatisti. Quando il figlio di Costantino, Costanzo II, prese il potere, si verificò una curiosa situazione: l’imperatore era ariano. A protestare erano ora i cristiani non costanziani: Osio di Cordova, già consigliere di Costantino, si rivolse a Costanzo II in questi termini: “né è permesso a noi di esercitare un dominio terreno, né a voi, Sire, di avere alcuna autorità di bruciare incenso”.
Unanime era invece la condanna del “paganesimo”, prontamente identificato con l’idolatria. Già sotto Costanzo II uno scrittore cristiano come Firmico Materno diffondeva un libro in cui si chiedeva la completa obliterazione dei culti tradizionali, attraverso confische e distruzioni dei templi. Lo si chiedeva agli imperatori e si faceva notare loro che il favore divino era subordinato alla realizzazione di ciò che veniva loro comandato. La politica religiosa delle Chiese cristiane è stata fin da subito indirizzata all’annientamento della concorrenza. Qualsiasi concorrenza, anche cristiana.
Un ulteriore salto di qualità si ebbe con Ambrogio. Se i governanti fedeli sono tenuti all’obbedienza all’autorità costituita, non altrettanto si deve necessariamente dire della Chiesa; e se i governanti operano con l’approvazione di Dio, devono anche ottenere l’approvazione di chi Dio rappresenta su questo pianeta. Il vescovo di Milano fu il primo a scrivere che l’imperatore deve stare “agli ordini di Dio e della sacra fede” e quindi dei vertici della Chiesa stessa. L’efficacia della sua dottrina la si vide bene con l’editto di Tessalonica, del 380, che individuava nel cristianesimo la religione ufficiale dell’impero. Quando Simmaco scrisse a Valentiniano II per chiedere che l’altare della Vittoria potesse tornare in Senato (“Ognuno ha il suo modo di vivere, ognuno i suoi riti: la mente divina ha assegnato a ciascuna città un culto divino che la proteggesse”), Ambrogio ventilò la scomunica dell’imperatore rinfacciando a Simmaco che “ciò che voi ignorate, noi lo sappiamo dalla voce di Dio”. L’imperatore gli diede ragione. Qualche anno dopo fu Teodosio II a essere realmente scomunicato e poi costretto a fare pubblica penitenza: il tempo di un’unica religione per tutti era ormai venuto, tanto che con l’editto di Concordia del 391 i non cristiani (cattolico-ortodossi) erano di fatto esclusi dalla comunità civile. Né questi editti liberticidi né i successivi furono criticati dalle gerarchie ecclesiastiche.
A detta di Agostino, allievo di Ambrogio, le autorità temporali devono porre “il potere al servizio della maestà di Dio per estendere il suo culto”. Tanto che suggerì (con successo) una politica di conversioni forzate e di estesa repressione del dissenso religioso: “Dio, servendosi degli imperatori a lui sottomessi, ha voluto spaventare i cuori insensati”. Il concetto di totalitarismo religioso è stato ben espresso da Leone Magno rivolgendosi all’imperatore: “Sarà vantaggioso sia per la Chiesa universale, sia per il vostro dominio, se un Dio, una fede e un sacramento della salvezza umana, siano tenuti dall’unica confessione dell’intero mondo”. Gelasio I sostenne che, tra l’autorità temporale e quella spirituale, è quest’ultima a prevalere, perché i sacerdoti devono rendere conto a Dio anche del comportamento dei sovrani.
Sono affermazioni che, allora, ebbero un impatto circoscritto. La Chiesa, in Oriente e in Occidente, fu quasi sempre cesaropapista, subordinando l’intronizzazione dei vescovi all’accettazione imperiale. Quelle appena riportate furono più che altro impuntature di personalità carismatiche, che dovevano disporre di un buon seguito e di cui anche le autorità politiche dovevano quindi tenere conto. Vanno considerate eccezioni, anziché regole, ma costituiranno l’arsenale dialettico a cui la Chiesa cattolica attingerà nel secondo millennio.
E comunque gli imperatori non restavano con le mani in mano: fu proprio un sovrano come Giustiniano a introdurre la pena di morte per tutti gli apostati, i sacrificatori, i bestemmiatori, gli omosessuali. Così come furono gli imperatori germanici, all’inizio del primo millennio, a riportare in auge il papato decaduto ai livelli più bassi della sua storia. I pontefici seppero approfittare della situazione e recisero gli ultimi fili che li legavano a Costantinopoli. Poi seppero rendersi autonomi anche dall’impero germanico, avviato a una progressiva decadenza.
Un processo, questo, promosso dal cardinale Ildebrando di Sovana, in tarda età assunto al pontificato con il nome di Gregorio VII (1073-1085). Nel Dictatus papae rivendicò apertamente la superiorità del papa nei confronti di ogni sovrano temporale: definì la Chiesa infallibile, il papa non giudicabile e pretese che i prìncipi gli baciassero i piedi. Costrinse l’imperatore Enrico IV a umiliarsi a Canossa, ma morì in esilio. La Chiesa fece proprie le sue tesi fino all’epoca illuminista.
Si cominciava intanto a parlare di “braccio secolare”, laddove la mente era ovviamente quella ecclesiastica (e in particolare papale, visto il progressivo processo di centralizzazione e unificazione dell’autorità spirituale). Graziano, il fondatore del diritto canonico, istituzionalizzò anche dottrinalmente tale concetto: alle autorità secolari compete la mera esecuzione pratica delle direttive emanate dall’autorità spirituale sulle materie che essa stessa si riserva. Lucio III, nel 1184, emanò la decretale Ad abolendam, il documento fondante della moderna Inquisizione: stabilì che l’eretico, definito tale dall’autorità ecclesiastica, deve essere lasciato a quella civile per l’applicazione della pena. La quale autorità, se non avesse collaborato, sarebbe stata scomunicata, con la città colpita da interdetto.
Innocenzo III completò l’opera anche a livello ideologico. Riprese l’iconografia delle due spade (che spettano entrambe al pontefice, che lascia al sovrano quella temporale purché difenda gli interessi della Chiesa), introdusse il simbolismo del sole per il papa e della luna per l’imperatore e, ricalcando modelli antichi (l’unzione di Saul, la penitenza di Teodosio, l’incoronazione di Carlo Magno, l’umiliazione di Enrico IV), ribadì che il sacerdote che unge è sempre superiore a chi è unto, ovverosia il sovrano. Bonifacio VIII, con la bolla Unam Sanctam del 1302, perfezionò tale concezione, assegnando al papato ogni potestà diretta anche in ambito temporale: mentre il Medioevo declinava e attribuiva un significato nuovo al vassallaggio, dovuto in prima battuta al pontefice cattolico.
Un progetto di dominio universale (anche perché questo è il significato di “cattolico”). Che non si accontentava di allargare gli ambiti d’intervento all’interno degli Stati cristiani, ma che si estendeva ormai anche agli Stati non cristiani. Urbano II aveva lanciato già nel 1095 la prima crociata al grido di “Dio lo vuole”. Enrico da Susa, detto il cardinale ostiense, affermò che i papi detengono “la potestà non solo sui cristiani, ma anche su tutti gli infedeli”: si può, anzi si deve muovere guerra contro le loro nazioni, se non riconoscono tale primato. Un concetto che fu alla base della pratica del requerimiento, con cui l’esercito spagnolo giustificò la colonizzazione a mano armata di gran parte del continente americano.
Come si vede, siamo lontani anni-luce non solo dal concetto di separazione, ma anche da quello di distinzione tra Stato e Chiesa. In questo periodo nessun autore cattolico cita l’episodio del tributo (e chi lo fa, come Marsilio, viene guarda caso condannato). Il papa governa in prima persona lo Stato della Chiesa, stabilisce chi deve governare gli altri Stati, stabilisce gli ambiti nei quali è lecito governare, stabilisce persino come bisogna governare. Persino un “difensore degli indios” come Vasco de Quiroga, nelle comunità da lui fondate, faceva valere una regola in cui la fede e il culto cristiani erano obbligatori, e l’autorità era di nomina diocesana: un modello fatto proprio anche dalle reducciones gesuitiche. Il modello della comunità totalizzante valeva ovunque e per chiunque.
Il sistema crollò con il pluralismo religioso. Quando i sovrani si resero conto che potevano rivolgersi ad altri forni (per esempio quello luterano, una sorta di cesaropapismo senza papa) e s’impose il principio del cuius regio eius religio, il papato dovette ridursi a più miti consigli. Il gesuita Giovanni Botero scrisse La Ragion di Stato, in cui l’accento si spostava sui “vantaggi” che il cattolicesimo può portare ai sovrani, perché soltanto “i sudditi devoti e religiosi sono sudditi obbedienti”. Roberto Bellarmino, pure gesuita, tornò a definire la potestà cattolica negli affari temporali soltanto “indiretta”, rischiando peraltro anche di finire nell’Indice dei libri proibiti. Paradossalmente, proprio i gesuiti furono le prime vittime dei sovrani assolutisti, che nel Settecento imposero durissime politiche giurisdizionaliste. I rivoluzionari francesi non fecero in fondo altro che applicare in maniera estrema gli stessi loro metodi.
Non esistevano più re per diritto divino e, soprattutto, non esistevano più sacerdoti che dovevano sancirlo sacralmente. Lo Stato aveva raggiunto il suo zenit. La Chiesa era invece quasi tornata ai minimi storici, per quanto disponesse ancora del territorio dello Stato pontificio, nel quale la sua dottrina trovava zelante applicazione. Nonostante alcuni pensatori cercassero di portarla su posizioni più liberali (gli stessi Cavour e Minghetti si dichiaravano cattolici), essa si chiuse sempre più a riccio. Nel 1864 Pio IX pubblicò il Sillabo, facendo letteralmente precipitare la considerazione generale nei confronti del papato: tra gli “errori” denunciati, anche quelli di ritenere che “tocca alla potestà civile definire quali siano i diritti della Chiesa e i limiti entro i quali possa esercitare detti diritti”, che “la Chiesa non ha potestà di usare la forza, né alcuna potestà temporale diretta o indiretta”, che “si deve separare la Chiesa dallo Stato, e lo Stato dalla Chiesa”.
Quando i bersaglieri separarono quantomeno lo Stato della Chiesa dalla potestà della Chiesa, Pio IX si chiuse tra le mura vaticane, vietando ai cattolici la partecipazione alle elezioni. Gran parte degli Stati del mondo cattolico era guidato da una élite anticlericale e positivista, mentre già cominciava a incidere il movimento socialista, ancora meno bendisposto verso i retaggi religiosi. Leone XIII cercò di portare qualche minima novità, quantomeno d’immagine. Continuò a condannare duramente il liberalismo e le libertà di coscienza, di culto, di stampa, tutte ritenute antitetiche alla dottrina cattolica. Ma nella Immortale Dei mostrò di accettare qualunque forma di governo, purché “riguardosa a Dio, padrone supremo del mondo”. In una lettera ai vescovi USA del 1895 parlò della “buona costituzione” di quello Stato, senza che si debba “concludere che sia la migliore”, perché per la Chiesa “produrrebbe ancora più frutti se si giovasse non solo della libertà, ma anche del favore delle leggi e della protezione dei poteri pubblici”. La regola è del resto sempre stata quella di trarre il massimo profitto sempre e ovunque dal potere pubblico, nella convinzione – talvolta ammessa anche esplicitamente – che da sola la Chiesa non ce la fa e non ce la può fare a imporsi. Leone XIII si azzardò persino a recuperare i versetti evangelici su Dio e Cesare: una novità forse assoluta, nella storia del papato. Il fine non era certo separare o distinguere le competenze tra Stato e Chiesa, ma solo riaffermare il diritto della Chiesa di resistere a un’autorità che ne voleva limitare la libertà d’azione.
Fu del resto Pio X a riportare i cattolici in politica, facendo in pratica decadere il non expedit attraverso il Patto Gentiloni. L’avanzata socialista spingeva sia le élite borghesi, sia le gerarchie ecclesiastiche a un’alleanza. Benedetto XV fu ancora più pragmatico: durante il primo conflitto mondiale i vescovi furono al fianco dei rispettivi governi, i cappellani militari al fianco dei soldati cattolici. Pio XI, una volta ristabilite le relazioni diplomatiche con la Francia, nel 1924 approvò lo statuto legale della Chiesa in Francia nel quadro della legge del 1905. Cinque anni dopo firmava, con il fascismo, il primo di una lunga serie di accordi con regimi dittatoriali.
Intanto che concordava a destra e a manca, però, Pio XI istituiva anche la solennità di Cristo Re dell’Universo: quasi a voler ribadire che certi compromessi, frutto delle contingenze, sono da considerare un male minore. Non dimenticò infatti di attaccare la “peste” del laicismo, negatore “dell’impero di Cristo su tutte le genti”: una definizione accettabile anche per tanti laicisti. Non c’è da sorprendersi che Pio XI abbia rivendicato che il vero totalitarismo è quello della Chiesa cattolica.
Pio XII, che da segretario di Stato aveva sottoscritto il concordato con il regime nazista, quando la seconda guerra stava terminando affermò, sulla scia di Leone XIII, “non è vietato di preferire governi temperati di forma popolare, salva però la dottrina cattolica”. Non è vietato nemmeno preferirne di diversi: nel dopoguerra, la Santa Sede sarebbe stata al fianco delle dittature militari sudamericane, senza però trascurare accordi con alcuni regimi comunisti. Un atteggiamento al limite dello spregiudicato, ma imposto dalle circostanze di fatto. Le stesse che portarono a cercare di distinguere non solo tra Stato e Chiesa, ma anche (e soprattutto) tra laicità e laicismo.
I due termini sono sempre stati considerati sinonimi, con una piccola sfumatura per l’uso preferenziale di “laicismo” per indicare il movimento di pensiero. L’Enciclopedia cattolica, pubblicata nell’immediato dopoguerra, non ha alcuna voce dedicata alla laicità: ne ha invece una sul laicismo, dipinto ovviamente a tinte forti. Un testo che contiene anche un’interessante considerazione: dov’è minoranza, la Chiesa pretende la neutralità delle istituzioni e la parità religiosa, mentre dov’è maggioranza pretende che lo Stato le riconosca un ruolo egemone.
Qualcosa tuttavia era già cambiato, già nel 1945. I vescovi francesi, di fronte alla possibilità che la nuova costituzione menzionasse la laicità (la laicità come espressa nella legge del 1905: statalizzazione dei luoghi di culto, per intenderci), emanarono un documento in cui si condannava il clericalismo come “contrario all’autentica dottrina della Chiesa” (sic!), un clericalismo definito però come “l’immissione del clero nel dominio politico dello Stato al fine di servirsi dei poteri pubblici per soddisfare la sua volontà di dominio”: solo la sua versione hard, insomma, peraltro largamente praticata in passato. La dichiarazione sosteneva inoltre che la laicità dello Stato può essere “pienamente conforme alla dottrina della Chiesa” se si limita a proclamare la sovranità dello Stato nell’ordine temporale, se non pretende che lo Stato imponga l’ateismo e se – notare bene – non viene intesa come “la volontà dello Stato di non sottomettersi ad alcuna morale superiore e di non riconoscere che il suo interesse come regola della sua azione”.
Pochi mesi dopo, sull’Osservatore Romano apparve un articolo a firma F. Rossi dal titolo Laicità e laicismo. Si riprendevano le considerazioni dei vescovi francesi, si aggiungeva – forse per la preoccupazione per i nuovi regimi comunisti nati a Est – la richiesta di garanzie costituzionali affinché lo Stato non imponga ai cittadini la professione di una qualunque ortodossia. Si affermava anche, nero su bianco, che la laicità dello Stato aveva origine nella distinzione fondamentale operata dal Vangelo tra Cesare e Dio. Articolo seminale, perché è da lì che vengono sia la rivendicazione che la laicità trae origine da Gesù, sia la distinzione tra laicità “bene intesa” e laicismo, in tale occasione definito “mistica dell’ateismo”. Laicità vs laicismo non è dunque una novità, semmai è il segno che la propaganda cattolica ha sfondato anche in ambienti laici.
Nonostante quell’articolo, tuttavia, la laicità non trovò spazio nella Costituzione italiana, a differenza dei Patti Lateranensi. Francesco Saverio Nitti provò a “importare” il testo costituzionale francese, ma gli si oppose l’uomo che voleva far cominciare la Costituzione con un’invocazione a Dio, Giorgio La Pira (assurto oggi a riferimento politico del premier Renzi). La Pira negò la possibilità stessa di uno “Stato laico”. Per quanto possa sembrare strano, l’art. 7 è frutto di un compromesso: poteva finire assai peggio. Vescovi e quotidiani papali potevano anche discettare di laicità, i politici no.
Passati quegli anni la laicità finì in sordina, specialmente nell’Italia democristiana. Anche l’attenzione ecclesiastica scemò. Si dovette attendere il 1958 per avere un papa, Pio XII, riprendere fugacemente il concetto di “sana e legittima laicità dello Stato”. La dichiarazione conciliare Dignitas Humanæ, nel ricordare che Gesù “riconobbe la potestà civile e i suoi diritti, comandando di versare il tributo a Cesare”, non dimentica però di aggiungere che “ammonì chiaramente di rispettare i superiori diritti di Dio” [corsivo mio]. Paolo VI, nel 1968, tornò a soffermarsi sulla “profonda distinzione tra laicità e laicismo”: la prima sarebbe la sfera propria delle realtà temporali, il secondo “l’esclusione dell’ordinamento umano dai riferimenti morali e globalmente umani, che postulano rapporti imprescrittibili con la religione”.
La laicità non è menzionata nemmeno dal Codice di diritto canonico del 1983 e dal Catechismo del 1992: che pur cita i versetti sul tributo, ma ancora una volta al fine di ribadire il diritto di resistere all’autorità civile. Nonostante quasi due millenni di pressoché totale oblio dei versetti su Dio e Cesare, però, la rivendicazione delle radici cristiane del concetto di laicità si fa progressivamente più frequente e va di pari passo con la negazione del proprio clericalismo, che pure nell’Ottocento diversi fedeli rivendicavano con orgoglio. Quando si arriva al dunque, tuttavia, questa spinta laica improvvisamente si affievolisce. Nel 2007 il segretario generale della CEI, l’allora monsignor Betori, di fronte al parlamento impegnato nel tentativo di superare la legislazione fascista sui culti ammessi non ebbe timori a esprimere “sorpresa e contrarietà [per] l’introduzione del principio di laicità”.
La laicità, per la Chiesa cattolica contemporanea, sembra dunque essere una mera stampella: un supporto per dare l’impressione di stare al passo col mondo, ma senza che riesca in alcun modo a camuffare il proprio incedere claudicante. Il cardinale Bagnasco ha chiesto che lo Stato “promuova la dimensione religiosa”, senza rendersi conto che, all’epoca dell’URSS, si chiedeva e si faceva lo stesso per la dimensione non religiosa. Benedetto XVI ha più volte rinverdito i fasti della “sana laicità”, ma ha anche accolto con disappunto l’introduzione del divorzio a Malta. Quand’era cardinale, la Congregazione per la dottrina della fede aveva diffuso una Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica in cui aveva negato l’autonomia della sfera civile e politica da quella morale (non a caso coincidente con la dottrina cattolica).
La Santa Sede “non è giudicata da nessuno”, recita il Codice di diritto canonico, e la Chiesa deve continuare a prevalere sullo Stato, ha sostenuto mons. Rino Fisichella nel libro Identità dissolta: “in virtù del suo essere democratico, lo Stato non solo deve accettare di confrontarsi con la Chiesa, ma deve anche saperne accogliere – solo in un secondo momento, temperandole – le eventuali ingerenze. […] La Chiesa invece, richiamandosi a princìpi che hanno un’origine superiore a quella umana, non potrebbe mai accettare una qualsiasi ingerenza dello Stato riguardo ai propri contenuti”. Parola di cappellano dei parlamentari.
Tirando le somme: pare proprio che la laicità alla cattolica non sia poi tanto laica. Se l’origine cristiana della laicità fosse fondata, avremmo alle spalle quasi due millenni di storia laica. La Chiesa non ha mai espresso un’opzione preferenziale per la laicità, ritenuta al massimo uno strumento idoneo a garantire la (sua) libertà religiosa. La dottrina, anche quella dei più autorevoli dottori della Chiesa, ha sempre visto lo Stato subordinato all’autorità ecclesiastica. La prassi si è sovente allineata, a cominciare dallo stesso Stato Pontificio. L’episodio del tributo a Cesare sembra essere non più di un mito di fondazione.
La pretesa di una radice cristiana della laicità è dunque destituita di ogni fondamento.
di Raffaele Carcano
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Perdonami, ma proprio non ho capito a chi ti riferisci quando parli di...
Giusto per evidenziare - se davvero ce ne fosse bisogno - l'insulsaggine di chi si ostina ad affermare che i tentacoli velenosi delle autorità religiose (e del loro nutrito seguito di nani e ballerine) non rappresentano un ostacolo e un enorme peso per il perseguimento dell'interesse collettivo.
...individui che si ostinerebbero ad affermare quanto sopra?
Non mi risulta che qui qualcuno si sia ostinato ad affermare quanto sopra, ma magari mi è sfuggito e nel caso, saresti così gentile da indicarmi chi l'ha fatto e dove?
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“Le nostre strade non sono più sicure in questi tempi carenti di valori. Sempre più spesso capita di imbatterci in delinquenti di tutte le razze, come atei, gay e musulmani, sui cui peccaminosi occhi il peperoncino non ha alcun effetto, in quanto è scientificamente dimostrato che sono figli del demonio. L’Italia è pioniera nella vendita della nuova arma di difesa dei valori cattolici, lo spray all’acquasanta, acqua benedetta da veri ministri della Chiesa, con la quale difendersi e magari convertire questi poveri senza Dio”.
Così Mario Adinolfi ha commentato con orgoglio l’approvazione del decreto che da il via libera alla vendita di Gender Pepper, lo spray all’acquasanta per la difesa personale, un dispositivo in grado di nebulizzare una miscela irritante a base di acque miracolose, che non reca offesa alle persone normali e a quelle che rispondano a precise regole di bigottaggine.
Largamente sponsorizzato dalla Cei, il Gender Pepper è il primo erogatore di acquasanta da borsetta per autodifesa personale contro ogni tipo di infedele. Il decreto che ne liberalizza il commercio ha ottenuto l’approvazione anche di settori dell’opposizione come la Lega di Salvini che lo ha definito “Uno strumento indispensabile per difendere i propri confini”, mentre Fratelli d’Italia ha proposto di dotare di queste bombolette una squadra di teste di cuoio da mandare in India a convertire gli induisti e liberare i Marò.
Ogni confezione contiene 12 cl. di una miscela di acqua di Lourdes, Fatima e di Medjugorje, distillata col metodo della grappa, filtrata con pagine della Bibbia e invecchiata in cripta 7 anni, ed è disponibile sia nella versione a getto conico sia in quella a getto balistico di precisione; può inoltre essere usata per piccoli esorcismi d’emergenza in attesa dell’arrivo di specialisti come Padre Amorth. Va usato in abbondanza nel caso incontraste uno sbattezzato dell’Uaar: offuscategli la vista perché gli torni la fede!
Alta appena 9 cm., è dotata di un’ottima erogazione che può sparare il prodotto fino a 3 metri e il grado di miracolosità oscilla tra gli 800.000/1000000 sulla scala Vescoville. Funziona esattamente come lo spray al peperoncino, discreto, maneggevole, portatile, sempre pronto all’uso e con lo stesso effetto urticante ma solo se spruzzato su omosessuali e miscredenti di ogni specie. Se poi a violentarvi è un vostro zio devoto che va alla messa tutte le domeniche col vestito buono, lo spray non farà effetto, ma potrete sempre provare a infilarglielo nel culo.
www.lercio.it/auto-difesa-in-commercio-l...-da-gay-e-musulmani/
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CVD.
Ok Floh è tutto chiaro.
Non sei in grado nemmeno di spiegare che cavolo di senso hanno le stupidaggini che posti.
Vedi bigotti inesistenti ovunque, basta che qualcuno non concordi con la tua ideologia ed ecco il baubau apparire minaccioso :laugh:
Tipico atteggiamento intransigente, proprio come quelli dei bigotti, quelli veri intendo non quelli che sono solo immaginati da te.
Ti è davvero così difficile accettare che si possa pensarla diversamente da te ed allo stesso tempo non essere catalogabile con facili etichette del tuo costrutto mentale?
Eh già, spesso le persone sono più complesse di come le immagini.
Eh lo so, capisco, così è più faticoso... bisogna addirittura pensare, riflettere, sforzarsi di comprendere l'altro... un incubo insomma ... :laugh: ma non è colpa mia, è la realtà che è così ... ma vedi, se neghi la realtà (caparbiamente mi sembra), non è che questa cambia perché tu lo desideri. No no, al contrario, in quei casi la realtà ti fa fare delle bruttissime figure proprio come quella che hai fatto qui.
Saluti.
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