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Il voto ha ancora ragione di essere segreto ?
- Di gente che vota "leggendo il programma" credo ce ne sia davvero poca forse solo qui su LC, anche perchè poi quel programma te lo devi studiare nel dettaglio e capirlo, e non tutti sono in grado o hanno il tempo (o la voglia) per farlo (anzi diciamo la verità, molto pochi e di sicuro non i politici).
Provocatorio perchè sono sicuro che le "risposte aperte" sarebbero veramente curiose per non dire tristemente.
Scusa se ti ho sporcato il thread, un saluto.
Ed
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Il thread e' nostro (grazie a Massimo) e ogni apporto e' benvenuto!Rif. 30/07/2018 #19442.
Scusa se ti ho sporcato il thread, un saluto.
Tu non lo hai affatto sporcato, anzi hai toccato un argomento estremamente importante:
Il programma politico.
Tanto importante che il M5S, del sistema operativo Rousseau, ne ha fatto un cavallo di battaglia che gli ha permesso di prevalere nelle ultime elezioni.
E' uno strumento che a mio modesto avviso va migliorato, nel senso di renderlo un pochino piu' accessibile ai piu', pero' l'idea di base e' senz'altro lodevole.
Per quanto riguarda i contenuti e le loro eventuali attuazioni, fanno parte di un processo che purtroppo siamo abituati a delegare, forse per via di tecnicismi, ma che dovrebbero entrare nei dibattiti quotidiani per una corretta informazione.
Spero che Marcello Foa nominato presidente della Rai possa concedere lo spazio adeguato a divulgare queste funzioni necessarie.
P.S.: Edmondo, di nuovo grazie per l'apporto, libero di postare quando credi, ciao.
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“Vogliamo Santoro presidente della Rai”. L’ultimo delirio firmato Pd
«Michele Santoro presidente della Rai? Mai Forza Italia voterebbe una persona simile. Michele Anzaldi straparla e fa proposte deliranti».
Così su Twitter il senatore di Forza Italia e componente della commissione di Vigilanza, Maurizio Gasparri, sulla proposta lanciata ieri dal deputato Dem e segretario della Vigilanza, Michele Anzaldi, di nominare Michele Santoro presidente della Rai.
Rai: Foa bocciato da Forza Italia, torna in ballo Santoro
Una provocazione, quella lanciata dal deputato dem, che però certifica la situazione paradossale di Forza Italia, costretta a ragionare su Santoro quando avrebbe la possibilità di dare il via libera a Marcello Foa, giornalista e intellettuale da sempre nell’alveo del centrodestra. Difficile da spiegare ai lettori, tantomeno agli elettori.
domenica 12 agosto 2018 - di Penelope Corrado
www.secoloditalia.it/2018/08/vogliamo-sa...-delirio-firmato-pd/
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P.S.: Sabina alla RAI: O.T. ?
A Roma, viale Giuseppe Mazzini 14, vedrei di buon grado Sabina Guzzanti come presidente della Rai .
Perche' no, la TV/satira invece della TV/menzogna ?
Sicuramente avrebbero lo spazio che meritano, persone come G.Chiesa, B.Grillo, S.Montanaro, F.Grimaldi, M.Mazzucco, ecc.
Insinuare il dubbio con un sorriso e' un'arma letale contro la disinformazione,
... sognare non costa nulla.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Camp Darby, il più grande arsenale Usa all' estero
Due anni fa (2001) la base americana sgombrò dai bunker pericolanti 100 mila ordigni. Roma non fu avvisata
Camp Darby, il più grande arsenale Usa all' estero
Da questa cittadella nascosta nella pineta toscana provenivano quasi tutte le munizioni usate in Iraq nel 1991 e il 60 per cento delle bombe scagliate sulla Serbia nel 1999
Nel 1947 il Tombolo era «Il paradiso nero»: la pineta maledetta delle signorine che facevano la vita, dei contrabbandieri che si arricchivano con la fame, dei disertori stufi di guerre. Il film, scritto da Indro Montanelli e interpretato da Aldo Fabrizi, mostrava questo angolo di costa tra Livorno e Pisa come una terra selvaggia, popolata di gangster e sbandati, dove tutti potevano perdere l' anima o la vita. Poi, quattro anni dopo, un accordo siglato tra Roma e Washington ha fatto scomparire dall' Italia quei mille ettari di litorale tirrenico e li ha trasformati in un segreto americano: Camp Darby.
Da allora nessuno è mai venuto a sapere cosa contenesse esattamente quella base: l' unica certezza era la sua importanza, ribadita dal Pentagono ogni volta che si avvicinava un conflitto. E solo ora grazie alle ricerche svolte da una fondazione della Virginia è possibile penetrare nel mistero della pineta più blindata d' Europa. A Camp Darby infatti è custodito il più grande arsenale americano all' estero. Qualche numero? Ventimila tonnellate di munizioni per artiglieria, missili, razzi e bombe d' aereo con 8.100 tonnellate di alto esplosivo ospitate in 125 bunker. E, ancora, gli equipaggiamenti completi per armare una brigata meccanizzata: 2.600 tra tank, blindati, jeep e camion. Nella lista ci sono tutti i migliori sistemi dell' esercito statunitense, inclusi 35 carri armati M1 Abrams e 70 veicoli da combattimento Bradley. Ma l' inventario prosegue con un elenco impressionante, sintetizzato da una cifra: ci sono materiali bellici del valore di due miliardi di dollari (l' equivalente in euro), missili e ordigni esclusi.
IL RUOLO DELLA BASE
Per avere un' idea del ruolo di questa cittadella basta esaminare due dati: da Camp Darby provenivano quasi tutte le munizioni usate durante la Tempesta nel Deserto nel 1991 e il 60 per cento delle bombe scagliate sulla Serbia nel 1999. Grazie al canale navigabile che arriva all' interno della base - la struttura toscana è l' unica nel mondo che dispone di un simile collegamento - carichi giganteschi di armi vanno e vengono senza che nessuno possa spiarli. Per la prima guerra con l' Iraq c' è stato un traffico complessivo pari a 4 mila tonnellate di bombe e granate; per la campagna del Kosovo ne sono bastate 16 mila. Nei giorni del Natale 1998, alla vigilia del conflitto balcanico, sui moli tirrenici sono sbarcate 3.278 cluster bomb: i congegni a frammentazione, micidiali e delicati anche nei traslochi. La capacità complessiva dei magazzini nel 1999 è stata certificata per contenere 32.000 tonnellate di ordigni. Una santabarbara impressionante, gestita da un reparto - il 31° Squadrone munizioni - che ha un simbolo abbastanza infelice: il profilo della penisola italiana disegnato su una vecchia bomba con la miccia accesa.
I «PIRATI SPAZIALI»
La storia di Camp Darby è stata ricostruita con un' attività certosina dai ricercatori di GlobalSecurity.org, una fondazione americana che crede «in un approccio innovativo alle sfide della sicurezza nel nuovo millennio» e vuole ridurre «l' incidenza mondiale di conflitti sanguinosi». Sono celebri come «pirati spaziali»: acquistano e mettono sulla rete foto delle installazioni più segrete di tutto il pianeta scattate dai satelliti commerciali. Il direttore, John Pike, è un personaggio molto noto nella intelligence community. La loro attendibilità è giudicata altissima: finora non sono mai stati smentiti. «Abbiamo ricavato le informazioni sulla base toscana - spiega François Boo, ex ufficiale del Centro alti studi delle Forze armate francesi che ora in California guida lo staff dei ricercatori - esclusivamente dalle "fonti aperte", documenti che erano di libero accesso fino all' 11 settembre 2001». Alcuni dei dossier da loro consultati sono stati secretati dopo l' attentato alle Torri Gemelle: la pubblicazione su Internet è stata vietata con una decisione che ha fatto gridare alla censura. Altri fascicoli restano disponibili. Boo ne elenca alcuni: foto dei bunker tratte da un dépliant che pubblicizza ai marines le vacanze premio «sulla riviera italiana»; «record di produttività» nello stoccaggio dei razzi sui bollettini degli encomi. O il caso forse più incredibile per il pubblico italiano, narrato dalla rivista tecnica del genio militare.
L' ALLARME DEI BUNKER
E' una storia di due anni fa. A Camp Darby ci sono enormi depositi sotterranei refrigerati, per proteggere dal calore gli apparati più sofisticati destinati ai caccia e ai bombardieri. Furono costruiti negli anni Settanta ma hanno cominciato presto a mostrare problemi strutturali. Dieci anni dopo i tecnici della base li hanno rinforzati con lastre d' acciaio: un intervento che forse ha peggiorato la situazione. Le crepe si sono allargate, inesorabilmente. Nel maggio 2000 pezzi di cemento cominciano a cadere dal soffitto sulle armi e i genieri fanno scattare l' allarme. Con cautela estrema tra giugno e luglio vengono sgomberati dodici bunker, contenenti 100 mila ordigni con 23 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale. L' operazione viene descritta come delicatissima dagli stessi esecutori, che l' hanno realizzata utilizzando robot telecomandati: nella loro rivista la chiamano «un piccolo miracolo». Nessun pericolo, quindi. Ma anche nessuna informazione alle nostre autorità: in genere in Italia si fanno evacuare aree gigantesche solo per disinnescare un residuato bellico con una carica di pochi chili. Che precauzioni sarebbero state adottate per muovere migliaia di ordigni a ridosso delle spiagge più affollate? Il mezzo milione di pallet allineati nei viali della base non sono serviti solo per spedizioni di morte. Dagli 11 mila stock di provviste e vestiario spesso si è attinto anche per operazioni umanitarie in Kurdistan, nei Balcani, in Africa. Dai piazzali con cinquecento tra ruspe, bulldozer e trattori in diverse occasioni sono partiti veicoli preziosi per soccorrere le vittime di catastrofi naturali, come il terremoto in Turchia del 1999.
IL CANALE NAVIGABILE
Ma la funzione principale resta quella di santabarbara: l' unica fuori dai confini nazionali dove mezzi e munizioni vengono custoditi insieme. In pratica, un' intera brigata corazzata americana può volare fino al Kuwait senza portarsi dietro nemmeno un calzino di ricambio: tutto il necessario - dai cannoni alla biancheria, dal cibo ai lubrificanti, dai tank alle razioni, dai camion alle gavette - viene trasbordato sulle navi dal molo di Camp Darby, riducendo di un terzo il tempo necessario al trasferimento dagli Usa. Quanto ad armamenti per aerei, invece, le dotazioni sono sterminate: tutta la riserva pensata a suo tempo per sostenere la guerra con l' Urss sul fronte europeo. «E' una posizione ideale - dichiara il responsabile dei magazzini in una rivista dell' Us Army -. Siamo vicini al porto, allo scalo di Pisa, all' autostrada e abbiamo una linea ferroviaria che arriva dentro la base». Insomma, è il caposaldo principe che viene potenziato in questi mesi con l' ampliamento del canale navigabile, il Tombolo, appunto: la Nato ha varato un programma per allargarlo e cementificarne i fondali, in modo da raddoppiare la capacità di carico. Entro il 2010 non lo percorrerà più un mercantile alla volta, ma due contemporaneamente accelerando i tempi di mobilitazione dell' armata. Perché senza Camp Darby gli americani non possono entrare in guerra.
A sorvegliarla ci sono pochi soldati statunitensi: 350 militari professionisti, 700 della Guardia nazionale. Manutenzione, pulizia e manovalanza invece sono appaltate ad aziende italiane, con 580 dipendenti, per i quali però esistono zone off limits. Ma le presenze americane si moltiplicano in estate: 50 mila solo nel 2000. Perché - come recitano le brossure del Pentagono - «la spiaggia privata di Camp Darby offre sole, mare, giochi e relax riservato al personale autorizzato». Il tutto accanto ai bunker più esplosivi d' Europa.
LE OPERAZIONI
Nel 1990-91 durante lo schieramento nel Golfo transitarono da Camp Darby 20 mila tonnellate di munizioni, altre 22 mila invece durante i combattimenti della Tempesta del Deserto. Nel 1999 per la campagna del Kosovo furono smistate 16 mila tonnellate, pari al 60 per cento degli ordigni schierati dalla coalizione atlantica. Nei giorni del Natale 1998, alla vigilia del conflitto balcanico, sui moli tirrenici sono sbarcate 3278 cluster bomb: i congegni a frammentazione, micidiali e delicati anche nei traslochi
NATA 52 ANNI FA (67)
LA STORIA
La nascita della base di Camp Darby risale al 1951, con un accordo tra Italia e Stati Uniti
IL NOME
La base è dedicata a William O. Darby, generale delle forze speciali morto in azione in Italia nel 1945
GLI AIUTI
Il mezzo milione di pallet coperti di merci imballate e allineati nei viali della base non sono serviti solo per spedizioni di guerra. Dagli 11 mila stock di provviste e vestiario spesso si è attinto anche per operazioni umanitarie in Kurdistan, nei Balcani, in Africa. Dai piazzali con cinquecento tra ruspe, bulldozer e trattori - che l' aeronautica americana usa per riparare o costruire aeroporti - in diverse occasioni sono partiti veicoli preziosi per soccorrere le vittime di catastrofi naturali, come il terremoto in Turchia del 1999.
4 novembre 2003 - Gianluca Di Feo
Fonte: Il Corriere della Sera 13/1/03 - 13 gennaio 2003
www.peacelink.it/disarmo/a/2180.html
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Rischio nucleare in Toscana: informazione fra porto di Livorno e Camp Darby
“Il nostro impegno per la pace e per il disarmo nucleare continua. Nell’anniversario della strage di Hiroshima vogliamo rompere il silenzio, la Regione Toscana deve sostenere la ratifica, da parte del nostro Paese, del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato dall’Assemblea generale dell’ONU il 7 luglio dello scorso anno”, afferma Tommaso Fattori, capogruppo di Sì - Toscana a Sinistra. “Il miglior modo per commemorare le vittime di allora è adoperarsi oggi per eliminare le armi nucleari dal nostro pianeta, e ciascuno può e deve fare la sua parte”, continua Fattori.
Commenta Fattori: “Le informazioni, secondo la legge, devono essere fornite alle popolazioni interessate senza che ne debbano fare richiesta. Le informazioni devono essere accessibili al pubblico, sia in condizioni normali, sia in fase di preallarme o di emergenza radiologica. Si tratta di misure di protezione sanitaria e sul comportamento da adottare in caso di emergenza. Dunque chiediamo che la Regione invii a tutti i Sindaci dei Comuni interessati dal rischio nucleare connesso con il complesso militare - portuale di Livorno e Camp Darby una lettera che allerti rispetto al rischio, raccomandando loro di diffondere presso la popolazione le corrette informazioni, come prevede la legge. Nessuno deve sottovalutare né dimenticare i rischi del nucleare civile e militare: la conoscenza è un elemento fondamentale per costruire la pace e disarmare il mondo, a partire dal porto di Livorno e dalla conversione ad usi civili della base di Camp Darby”.
lunedì 06 agosto 2018 - Redazione Nove da Firenze
www.nove.firenze.it/rischio-nucleare-in-...rno-e-camp-darby.htm
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P.S.: Gli USA in Italia hanno fatto Tombol...o
Credo che la presenza dei loro armamenti bellici sul nostro suolo meriti un coinvolgimento dell'opinione pubblica e un ampio dibattito parlamentare.
La realta' e' che gli USA hanno gia' deciso (da tempo) il nostro ruolo nelle loro guerre, mitigate da impegni di pace.
E' questo ruolo che gli italiani dovrebbero conoscere, cosi' come l'assunzione di responsabilita' relative alle forniture delle armi del terrore utilizzate per guerre che non dovrebbero riguardarci.
E poi far decidere i cittadini, in Italia si sono fatti referendum per argomenti meno importanti, magari propositivo senza quorum , vecchia proposta M5S.
Ovviamente non c'e' solo Camp Darby (Tombolo - Pisa), anche se questo esempio basta e avanza per farci temere per la nostra sorte in caso di allargamento di conflitti bellici.
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L'Arte della Guerra - In Italia la più grande polveriera Usa
L’8 agosto ha fatto scalo nel porto di Livorno la Liberty Passion (Passione per la Libertà) e il 2 settembre la Liberty Promise (Promessa di Libertà), che saranno seguite il 9 ottobre dalla Liberty Pride (Orgoglio di Libertà). Le tre navi ritorneranno quindi a Livorno, in successione, il 10 novembre, il 15 dicembre e il 12 gennaio. Sono enormi navi Ro/Ro, lunghe 200 metri e con 12 ponti, capaci ciascuna di trasportare 6500 automobili. Non trasportano però automobili, ma carrarmati.
Pubblicato il 11 set 2018 - di Manlio Dinucci - PandoraTV - by Santiago Martinez
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Perché è inutile illudersi che la sinistra possa rinascere senza liberarsi degli attuali partiti e leader
La tragedia della sinistra è che ha completamente rimosso la disfatta subita alla fine degli anni ottanta: e che per dimenticarla, anzi far finta che non fosse mai accaduta, ha rinnegato la sua ideologia e una lunga tradizione di lotta. Piuttosto che prendere atto della sconfitta e usarla per rafforzare la propria identità (i sociologi li chiamano “chosen trauma”, eventi traumatici che rafforzano la coscienza del gruppo e la sua volontà di riscatto invece di inibirle), la classe dirigente e intellettuale dei partiti comunisti e socialisti preferì frettolosamente convertirsi alla religione dei vincitori in modo da potersi sentire anch’essa vincente.
E non parlo solo dei tanti opportunisti, i voltagabbana che erano stati fascisti ma che alla caduta di Mussolini avevano scoperto la loro eterna vocazione antifascista o i sessantottini che si erano dati all’impegno politico per far carriera, rimorchiare qualche ragazza o perché era di moda; parlo anche dei sognatori, disperatamente bisognosi di conferme, di certezze, di successo, e dunque disposti a seguire chiunque glielo garantisse.
Da qui la trasformazione dei primi, gli opportunisti, in seguaci entusiasti del libero mercato, e dei secondi, i sognatori, in fedeli adepti del culto capitalista della libertà individuale, della vita privata e della ricerca della felicità personale, i tre diritti universali sanciti dal documento fondativo degli Stati Uniti e totalmente estranei al marxismo.
Per questo è inutile illudersi che la sinistra possa rinascere senza liberarsi degli attuali partiti e dei leader che fanno finta di rappresentarla: sono tutti figli della trionfante controrivoluzione liberista degli anni ottanta e novanta. Tutti. Occorre invece accettare il trauma della propria sconfitta storica, analizzare i propri errori, ricostruire la propria identità attraverso la riscoperta del proprio passato e di una visione del futuro che nulla ha a che vedere con quella del neocapitalismo liberal o liberista. Abbiamo perso e per risorgere serviranno anni, lucidità, molto rigore e molto lavoro.
Post Facebook del: 28/09/2018 - Francesco Erspamer, Professore all'Harvard University.
www.lantidiplomatico.it/dettnews-perch__...i_e_leader/82_25537/
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Il Pm del processo sulla 'trattativa' al Tg2000: “Intermediazione di Dell'Utri con messaggi della mafia a Berlusconi proseguita anche dopo il 1992”
“Si ritiene da parte dei giudici che Silvio Berlusconi continuò a pagare ingenti somme di denaro a Cosa Nostra palermitana anche dopo essere diventato Presidente del Consiglio”. Lo ha detto il sostituto procuratore nazionale antimafia, Nino Di Matteo, storico magistrato del pool che ha istruito il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in un’intervista realizzata da Paolo Borrometi per il Tg2000, il telegiornale di Tv2000, presentando il suo libro ‘Il patto sporco’ scritto con il giornalista Saverio Lodato.
“Risultano annotati in un libro mastro della mafia palermitana – ha aggiunto Di Matteo – movimenti di denaro e ricezione di una somma montante a centinaia di milioni da parte del gruppo imprenditoriale legato a Berlusconi anche dopo che Silvio Berlusconi aveva assunto la carica di Presidente del Consiglio. Un Presidente del Consiglio, se questo è vero, il capo di un governo della nostra Repubblica pagava Cosa Nostra”.
“Nonostante un gravissimo silenzio e una gravissima ignoranza indotta nell’opinione pubblica, sull’argomento – ha raccontato Di Matteo – noi magistrati avevamo già una sentenza che aveva condannato definitivamente il senatore Dell’ Utri per concorso in associazione mafiosa. Questa stabiliva e statuiva che l’allora imprenditore Silvio Berlusconi nel 1974 con l’intermediazione di Marcello Dell’ Utri avesse stipulato un patto con esponenti apicali, esponenti di vertice della Cosa Nostra palermitana. Patto di reciproca protezione e sostegno. E che quel patto era stato rispettato dal 1974 almeno fino al 1992?.
“Ma questa sentenza di primo grado sulla trattativa Stato-mafia – ha sottolineato Di Matteo – va oltre. È stato dimostrato che l’intermediazione di Dell’Utri è proseguita attraverso la trasmissione di messaggi e richieste di Cosa Nostra a Silvio Berlusconi anche dopo il 1992. Soprattutto dopo che Silvio Berlusconi a seguito delle elezioni del marzo 1994 divenne Presidente del Consiglio. Quindi per la prima volta questa sentenza chiama in ballo Silvio Berlusconi non più come semplice imprenditore ma come uomo politico addirittura come Presidente del Consiglio. Questo è un passaggio che pochi hanno sottolineato che può essere incidentale ma è assolutamente indicativo della gravità del comportamento di Silvio Berlusconi che i giudici ritengono accertato, è un passaggio apparentemente slegato all’ imputazione mossa a Dell’Utri in questo processo ma molto significativo”.
27 settembre 2018 - Fonte: F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/27/stat...cosa-nostra/4654103/
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P.S.: AAA Cercasi alternative.
A mia memoria, di statisti italiani degni di questo nome, ricordo solo l'onorevole Aldo Moro.
Non parlo di epoche precedenti, anche perche' nutro una giustificata diffidenza del "sentito dire", anche se ritengo che ci possa essere stato "qualcuno" tra quelli che hanno realizzato la Carta Costituzionale.
Da allora c'e' stato un susseguirsi di figure, che se non fosse per i compensi ricevuti (in tutte le forme) si potrebbero catalogare come impiegati statali.
Nello schieramento politico la sinistra pur rappresentando i lavoratori e le classi meno agiate, erano perennemente all'opposizione.
Poi i "rossi" si sono progressivamente scoloriti, logorati dall'assenza di potere solo intravisto all'epoca dei fatti di "Mani Pulite".
Con il lavoro degli ideatori dell'Isis hanno potuto completare l'opera di massa, realizzata da noi con le supposte "Brigate Rosse" (da stay-...behind) con la strategia della tensione, per impedire il rinnovamento delle classi dirigenti ai vertici dei poteri nazionali.
Nel mondo al contrario la "sinistra" ha potuto "annusare" il comando delle operazioni a supporto dei "poteri" reali, finalmente accondiscendenti (quando non paladini dei complotti), alla compagnia teatrale.
Si perche' non saprei definire altrimenti il voltafaccia prima di D'alema e seguaci, fino alla sbornia del "renzismo" tutt'ora non smaltita dall'intera area politica e relative zone di influenze.
E' a partire dalla discesa in campo del Cavaliere che l'Italia ha perso la sinistra, ossia la forza di opposizione, la speranza di concrete alternative.
Ora, che ci sia stata una trattativa tra la mafia e lo Stato, e' quasi accertato, c'e' una sentenza di primo grado.
Che una trattativa per distruggere cio' che rimaneva della sinistra, orfana dei socialisti del "dopo Craxi", non e' provato ma la logica me lo fa pensare (e a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, G.A.).
Nel nostro mondo mediatico, promotore di "fenomeni" contro il malcontento generale, le mele avvelenate sono di moda per alimentare e appassionare la gente in discussioni da cavalcare abilmente (tipo i fenomeni migratori).
Quindi dopo Renzi verra' il turno di Salvini, per una nuova finta alternativa di reale cambiamento.
La sentenza definitiva della trattativa, quando arrivera', sara' troppo tardi per incanalare le proteste delle classi defraudate, penalizzate ora dalla scomparsa di veri rappresentanti politici.
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P.P.S.: Carmen Consoli - AAA Cercasi
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Paolo Becchi racconta a Byoblu la sua disavventura di questa mattina a Tadaga, La7, dove è stato costretto ad alzarsi e andarsene.
Pubblicato il 8 ott 2018 - Byoblu
BECCHI Vs TAGADA (LA7 ): ECCO COME MI HANNO TRATTATO!
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P.S.: Verso un nuovo modello di informazione.
Sottolineo le ultime parole di Becchi nel filmato:
"Un nuovo modello che e' basato non sulla falsita', ma sulla ricerca della verita'".
Trovo che sia importante la sollecitazione a provare ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, il modello "ibrido" in questo caso rappresentato da televisioni e stampa, in aggiunta alla rete.
Non si possono concedere vantaggi alla disinformazione gettando l'asciugamano sul ring per manifesta inferiorita'.
Io non dimenticherei la radio e perche' no anche il cinema:
"Lo schermo è un mezzo magico. Ha un tale potere che può mantenere interesse, poiché trasmette emozioni e stati mentali che nessuna altra forma di arte può trasmettere" (Stanley Kubrick).
Poi si potrebbe andare oltre, alle radici della disinformazione, ossia la scuola, con il trasferimento delle conoscenze (alcune da rivedere ...), da accompagnare con strumenti base per la ricerca sistematica della verita'.
Con la certezza del dubbio da preferire alla certezza della verita'.
Parlo per me, che uno possa scoprire da cane sciolto, in tarda eta', di essere stato ingannato tutta la vita da menzogne appurate, non e' di alcuna utilita' alla collettivita', anzi spesso la cosa non viene compresa proprio a causa dell'indottrinamento iniziale.
E' qui che attualmente si forma, purtroppo, l'esercito disposto poi a difendere idee e interessi altrui, e qui occorre prendere atto e riconoscere l'abilita' di chi ci ha imposto il "dìvide et ìmpera".
E' questa la prima battaglia, trovare alleati tramite una nuova mentalita' in grado di leggere gli eventi con la forza del dubbio e le energie per trovare risposte adeguate alla disinformazione.
Anche in altri ambiti poi si possono trovare " eroi " per mandare pillole di verita' alternative, in questa guerra comunque ìmpari.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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SIAMO NELLA BOCCA DELLA TIGRE - Valerio Malvezzi
Valerio Malvezzi Svela le falsità dei media sullo spread, sul debito pubblico, sulle agenzie di rating e rimette al suo posto Juncker, in un crescendo di impeto che suona la carica e chiama a una nuova responsabilità tutti i cittadini italiani.
Pubblicato il 13 ott 2018 - byoblu
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Giulietto Chiesa: L’Europa di Bruxelles ha dichiarato guerra all’Italia
L'ultimo attacco all'Italia, che potrebbe configurare il reato agiotaggio, è arrivato da Jeroen Dijsselbloem, presidente del MES, di cui l'Italia è tra i maggiori finanziatori europei. E' ormai evidente la necessità di ripensare l'Unione Europea dalle sue fondamenta, attraverso la definizione di principi e regole che siano realmente condivisi tra i popoli che ne fanno parte.
Pubblicato il 22 ott 2018 - PandoraTV
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P.S.: L'amore per la liberta' ... traspare da tutto il discorso fatto da Malvezzi.
Non sono un economista e non mi addentro in tecnicismi versi i quali ho un po' di diffidenza (involontaria).
Nel quotidiano, mi limito a prestare attenzione (come molti, immagino, e non e' facile) al bilancio familiare, per non indebitarmi, perche' come si ricava dalla bibbia , "Il ricco domina sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta ...".
Pero' mi e' piaciuto il coraggio di Malvezzi per esporsi in prima persona, in un campo dove gli interessi possono spazzare via chi mette i bastoni fra le ruote dei "potenti".
Non voglio neppure ricorrere ad esempi per non scendere in polemiche inutili.
Pero' si' mi preme di incoraggiare chi come lui e come Giulietto Chiesa, si spende a favore della liberta' e dell'indipendenza per il nostro Paese, voci fuori dal coro.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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SORPRESA: ABBIAMO ANCORA LA SOVRANITÀ MONETARIA! Fabio Conditi e Francesco Carraro
L'avvocato Francesco Carraro e l'ingegnere Fabio Conditi discutono animatamente di economia e soprattutto di moneta, di denaro e della potestà di crearli: questo è il cuore di ogni questione e la madre di tutte le battaglie.
La tesi rivoluzionaria, ma giuridicamente fondata, è che l'Italia non abbia affatto perduto la sovranità monetaria con l'ingresso nell'area euro, come da più parti si sostiene. La sovranità monetaria è ancora, a pieno titolo, nelle mani del popolo italiano e dei suoi rappresentanti. Carraro e Conditi ci guidano attraverso i passaggi tecnici e giuridici in grado di avvalorare questa straordinaria "scoperta". Possiamo esercitare già adesso -approfittando delle smagliature dei Trattati- un potere che credevamo perduto.
Pubblicato il 14 nov 2018 - byoblu
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P.S.: La madre di tutte le battaglie.
SORPRESA, SORPRESA!
Se un avvocato e un ingegnere in meno di una ora (51:25), prospettano soluzioni di economia che ci farebbero uscire dalla crisi nella quale politici & economisti ci hanno cacciato, credo che ci sia perlomeno un problema di rappresentanza!
Che la "grande finanza", abbia rappresentanti adeguati a tutela, e' storia nota con l'affamazione progressiva del 99% della popolazione, a vantaggio di pochi.
E' evidente che la materia e' complessa e proprio per questo i detentori della conoscenza hanno conseguito un ruolo importante nelle decisioni cruciali per lo sviluppo delle politiche monetarie.
Non e' in gioco l'importanza del ruolo, anzi e proprio per questo, si tratta di ampliare il raggio d'azione per incentivare l'economia reale, potrei sbagliarmi ma non vedo conflittualità in questo, ossia con l'attuale utilizzo della moneta elettronica.
C'e' molto da fare per divulgare correttamente le informazioni per formare cittadini prima e rappresentanti poi, per conseguenza, competenti culturalmente su questioni di questa importanza basilare.
Trovo lodevole l'iniziativa di supporto parlamentare (alla Camera dei deputati il 23/11/2018), dell'avvocato Francesco Carraro e dell'ingegnere Fabio Conditi, con esempi di integrazione di competenze altrettanto valide di quelle richieste nello specifico:
Societa', Economia e Moneta Positiva.
Spero che i nostri rappresentanti possano far tesoro di questa "lezione" e imparino a legiferare sulla base si' di consulenze economiche, non di "diktat" della finanza.
Grazie anche a byoblu, auguri per questa battaglia veramente importante per la nostra società: la moneta.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Lettera aperta a Marco Travaglio sulla politica estera raccontata dal Fatto Quotidiano
Buongiorno Marco,
mi chiamo Giorgio Bianchi e sono un fotoreporter e documentarista romano. La lettera aperta che ti sto scrivendo e che mi auguro tu decida di pubblicare è frutto non tanto delle considerazioni di un professionista del settore, quanto piuttosto delle aspettative deluse di un ex abbonato.
Ricordo ancora quando Antonio Padellaro si presentò dalla Gruber per lanciare la vostra iniziativa editoriale; ancora oggi ricordo molte delle parole che pronunciò in televisione in quell’occasione ma su questo ritornerò tra breve. La mattina seguente ero davanti all’edicola alle 7:00 del mattino per acquistare una copia, pertanto ho buoni motivi per ritenere di essere stato uno dei primi fruitori del vostro quotidiano. Ricordo ancora la copertina, titolava “Letta indagato”.
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Notizia del: 29/11/2018 - Giorgio Bianchi
www.lantidiplomatico.it/dettnews-lettera...quotidiano/82_26240/
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P.S.: Dacci oggi il nostro "Pacco" Quotidiano.
"Nuovo «Padre Nostro», cambia il testo della preghiera: «Dio non ci può indurre in tentazione»".
Il Fatto Quotidiano ha smesso da parecchio tempo di indurmi in tentazione, spero che dopo la Chiesa, anche gli utenti della "informazione" possano iniziare a porre dubbi.
Mi associo idealmente a Giorgio Bianchi, ha saputo dettagliare le sensazioni che da "mo'" mi hanno fatto disamorare dell'ennesima patacca (come diceva Andreotti) che allegramente ci rifilano in questo mondo ... .
Mi sono ritrovato spesso a condividere le opinioni di Travaglio per le questioni di politica nazionale, ha sicuramente influenzato per anni migliaia di elettori nel nostro Paese.
Col senno di poi, e' "fattibile", oltre alle quotidiane verita' dispensate per credibilita', il rilascio di un "pacco" ad hoc, quasi chirurgico, se non subliminale per una certa platea.
Da spettatore osservo come il teatrino nazionale, dove le politiche sono dettate altrove, e' distrazione di massa rispetto alle grandi manovre internazionali che pur ci riguardano.
Non ho elementi per dire che tutto questo era preordinato, pero' rimane il dubbio di un sacrificio a favore di interessi che sono evidentemente maggiori e che sono di difficile comprensione per le difficolta' interposte sapientemente dal mainstream.
Per quanto mi riguarda "Il Fatto Quotidiano" rimane ancora un riferimento per i "fatti nostri", pero' la delusione purtroppo e' proporzionale alle aspettative.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Ciao Europa!
Hai voglia di dire rigore inesistente ...
E poi, ... Non ti fidar di stelle galeotte ...
Salvini vorrebbe dire "Sono incazzato nero" pero', il gioco delle parti non glielo consente.
E poi, non che a lui sia andata meglio, con la Manovra, sui social la rabbia dei militanti di Lega e M5s: "Promesse tradite"
"Ma c'è anche chi, e sono tanti, si dichiara apertamente deluso dalla retromarcia del governo gialloverde di fronte alla Ue".
... Gialloverdi e Rossoneri ... , a casa, con le pive nel sacco.
I 5 ceffoni , due del Dudelange, piu' i tre di questa notte, ci hanno mandato a casa, come e' giusto che sia, ma non e' la fine del mondo.
Ad essere incazzato nero sono io, ma non con Calhanoglu (turco per caso), ma con il leader della lega (nero per caso), per le sue affermazioni in tema di politica estera, autentico bacio a mezzanotte:
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SALVINI CONTRO HEZBOLLAH: LA GEOPOLITICA VISTA (E PRATICATA) DA UN IGNORANTE
Sorvolando sulle parole pronunciate a favore dello Stato Ebraico che nella testa del leghista sarebbe il soggetto chiave per la pace nella regione, affermazione singolare visto che il giudizio sulla politica di Netanyahu in Medio Oriente è largamente contestato e osteggiato sia nel paese che all’estero, ciò che colpisce sono le parole pronunciate nei confronti di Hezbollah, il partito sciita libanese che siede nei banchi del governo ed è un elemento centrale nella vita istituzionale e sociale in Libano. Il ministro Salvini, a pochi passi dalle pantofole del premier israeliano, parafrasando una bella immagine del mio amico Pino Cabras, ha detto che Hezbollah è un’organizzazione terroristica islamica. L’affermazione, che dimostra una palese ignoranza dell’uomo politico italiano, la cui scarsa propensione allo studio e all’approfondimento delle tematiche delle quali si occupa è proverbiale, è grave, falsa e pericolosa per almeno due ragioni.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini, che parla di geopolitica senza cognizione di causa, mettono a serio rischio la sicurezza dei nostri militari impegnati nella missione delle Nazioni Unite lungo la blue line. Giustamente le fonti del Ministero della Difesa hanno manifestato preoccupazione per queste parole e per gli effetti devastanti che potrebbero avere su quell’area.
Il definire terroristi i miliziani di Hezbollah, poi, manifesta un altro elemento di grossolana ignoranza da parte del vice premier italiano, che tratta la politica estera con la superficialità tipica di chi è abituato a fare propaganda per qualche manciata di voti. Salvini dovrebbe chiedere a Putin, di cui in maniera confusa si dice un estimatore, chi è che in questi anni ha combattuto il terrorismo di matrice jihadista in Siria, quello finanziato dalla Turchia, dal Qatar, dall’Arabia Saudita, dagli Usa, dalla Francia, dalla Gran Bretagna e anche da Israele.
Tra coloro che si sono distinti nella lotta contro gli estremisti islamici dell’ISIS, di Al Qaeda e delle altre sigle del terrore radicale, c’è proprio Hezbollah che ha pagato questo suo impegno per la sicurezza in Medio Oriente ma anche in Europa con un elevato numero di vittime, martiri come vengono definiti da quelle parti. Le parole del vicepremier contro il Partito di Dio sono minacciose perché mettono sullo stesso piano i terroristi veri, come il giovane che ha causato morti e feriti a Strasburgo, e quelli che invece il terrorismo lo combattono.
Salvini, pronunciando quelle parole a pochi centimetri dalle pantofole di Netanyahu, ha assunto una posizione molto pericolosa. Non è avventato dire che il vice premier italiano abbia sposato la tesi del terrore per procura. Quella di Israele che di terrore, dopotutto, se ne intende.
Notizia del 13 Dicembre 2018 - di Alessandro Aramu
www.controinformazione.info/salvini-cont...ata-da-un-ignorante/
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P.S.: Un bacio a mezzanotte .
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CHE GUERRA SARA'? INTERVISTA AL GENERALE FABIO MINI
Molti analisti ritengono non ci sarà alcuna guerra nel prossimo futuro. Il generale Fabio Mini, già capo di Stato maggiore del comando NATO del Sud Europa, ci aiuta a dipanare la questione mettendoci in guardia. Una guerra si sta già preparando e sarà l'ultima.
Pubblicato il 14 dic 2018 - Margherita Furlan - PandoraTV
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Generale Fabio Mini parla del mondo parallelo delle armi e delle guerre segrete
Pubblicato il 6 gen 2017 - Emiliano Babilonia
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P.S.: Chi E' Stato ?
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GLI STATI UNITI CHIEDONO ALL’EUROPA DI UNIRSI NELLA LORO GUERRA CONTRO LA RUSSIA
Negli ultimi decenni, la clausola della Costituzione degli Stati Uniti che richiede una dichiarazione di guerra del Congresso prima di invadere qualsiasi paese, è stata ignorata. Inoltre, sin dal 2012 e dal passaggio al Congresso alle sanzioni del Magnitsky Act contro la Russia, sono state imposte sanzioni economiche da parte del governo degli Stati Uniti contro qualsiasi azienda che non rispetta una sanzione economica imposta dagli Stati Uniti; un’azienda può persino essere multata per oltre un miliardo di dollari per aver violato una sanzione economica statunitense.
E così accade che le sanzioni sono attualmente il modo in cui il Congresso degli Stati Uniti autorizza effettivamente una guerra – il nuovo modo, non più come descritto nella Costituzione degli Stati Uniti.
Tuttavia, nella fase delle sanzioni economiche di una guerra – questa in fase iniziale – la guerra viene imposta direttamente contro qualsiasi compagnia che viola una sanzione economica ordinata dagli Stati Uniti, contro la Russia, l’Iran o qualunque altro paese bersaglio del Congresso degli Stati Uniti, attraverso il mezzo di tali sanzioni, in realtà autorizzano una guerra da parte degli Stati Uniti – per giustificare uno ‘stato di guerra già esistente.
Per il Congresso degli Stati Uniti, il passaggio delle sanzioni economiche contro un paese serve in questo modo ora come un’autorizzazione al presidente degli Stati Uniti per ordinare alle forze armate statunitensi di invadere quel paese, se e quando il Presidente deciderà di farlo. Nessuna ulteriore autorizzazione del Congresso è necessaria (eccetto che con la Costituzione degli Stati Uniti). Questa fase iniziale di una guerra penalizza solo le compagnie che violano le sanzioni verso altre nazioni direttamente, non il paese di destinazione. Sebbene il governo degli Stati Uniti punisca la società che effettuano la violazione, l’obiettivo reale è il paese bersaglio (sanzionato).
Le sanzioni vengono usate per strangolare il paese che risulta l’obiettivo. Le compagnie multate sono meri “danni collaterali”, in questa fase della nuova guerra americana. In tale escalation, che è ora la prima fase standard dello stato di guerra deciso dal governo degli Stati Uniti, il governo USA sta obbligando le multinazionali a unirsi alla guerra economica americana, contro un dato paese preso di mira – in questo caso, è una guerra contro la Russia; La Russia è il paese che il governo degli Stati Uniti vuole strangolare, in questo caso particolare.
Pubblicato il 15 Dicembre 2018 - di Eric Zuesse
www.controinformazione.info/gli-stati-un...ra-contro-la-russia/
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P.S.: Chi E' Stato ?
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P.S.: Chi E' Stato?
Gli argomenti sono talmente seri che forse bisogna ridere per non piangere.
Che un ex capo di Stato maggiore del Comando NATO per il Sud Europa, già comandante della missione KFOR in Kosovo, possa riferire tranquillamemnte di alcuni fatti mi lascia un poco perplesso.
Non vivo a Udine, pero' nondimeno mi sento tranquillo riguardo ad alcune "esercitazioni" che avrebbero potuto avere un esito catastrofico e che per fortuna siamo ora in grado di venirne a conoscenza.
Da qui il passo successivo, ossia di cosa possiamo fare noi ecc. ecc., come diceva JFK, e' veramente una cosa che mi fa pensare anche a "vai avanti te che mi scappa da ridere", riassunta nell' epigrafe dell'immaginario collettivo oltre il Cimitero Nazionale di Arlington.
La presa di coscienza e' un processo individuale che in quanto tale non ci portera' da nessuna parte perche' con queste regole, purtroppo, saremo sempre in ritardo, sempre a rincorrere (e troppo pochi) per tentare di capire, figuriamoci per altro.
Forse c'e' da lavorare di piu' sulla presa di coscienza delle nostre debolezze, sul non aver bisogno di "dotti medici e sapienti" per vivere serenamente questa vita senza le paure del "dopo".
Puo' essere utile per far scricchiolare gli "incantesimi" che da troppo tempo supplichiamo (prontamente accontentati), forse si scoprirebbe che essere indipendenti e' una paura che appartiene anche ad altri ...
L’inganno continua...per gli idioti - Mauro Biglino
"Le fantasticherie hanno preso il posto della verita'".
Quando arrivera' il "gavettone" per i malcapitati di turno, sara' probabilmente accompagnato dalla pioggia acida suggerita dal travaglio interiore (Ci pisciano in testa e ci dicono che piove!).
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Prendo spunto da uno degli ultimi post in "Home" del 2018:
"Battuto il record storico di velocità a piedi"
Sono convinto che la teoria T.P. sia stata messa in pista "ad arte" per depistare, nella migliore delle ipotesi.
La solita distrazione di massa per far discutere la gente di problemi con l'obiettivo di farli dividere (divide et impera), sottraendo energie altrimenti utili per affrontare veri problemi comuni che solo con l'unita' delle forze si puo' tentare di combattere.
Per questo non sono d'accordo che Mazzucco faccia il video che ha promesso, gettera' benzina sul fuoco e credo che non smuovera' le opinioni delle tifoserie, che francamente non mi appassionano.
Certo capisco le opinioni dei delusi, di quelli che si sono resi conto di essere stati presi per i fondelli da una vita, e mi riferisco alle speranze mal riposte nelle classi politiche passate, alla consapevolezza che i cambiamenti erano impossibili per i diktat dei nostri "alleati" internazionali.
Certo farebbe comodo aggiungere un altro carico alle beffe della telefonata alla luna del presidente U.S.A., Nixon, del 69 e delle menzogne con la demolizione della torre 7 del 2001.
Pero' non e' certamente con un argomento come la T.P. che possiamo sperare di risvegliare le coscienze, per combattere INSIEME la guerra di sopraffazione che ancora troppo pochi tardano a riconoscere, non possiamo cadere nel tranello.
Tra l'altro l'argomento e' gia' stato abbondantemente dibattuto e le posizioni sono chiare, non c'e' alcuna utilita' a proseguire, eventualmente potrebbe solo fare danni.
Parlando invece dei discorsi di fine d'anno, non avendo volutamente visto alcun rappresentante politico, mi e' piaciuto molto il video di Roberto Quaglia, che consiglio.
Non ho frasi particolari da segnalare perche' condivido completamente le sue analisi e per questo lo ringrazio, peccato che non e' in politica (almeno credo).
Il suo "Controdiscorso populista di fine anno" vorrei vederlo, aggiornato, almeno con cadenza settimanale sula TV di Stato, magari da Freccero e poi non mi spiacerebbe rivedere Luttazzi , dopo l'Editto Bulgaro.
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Roberto Quaglia: Controdiscorso populista di fine anno
Per tutti coloro ai quali il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica pare incompleto o comunque insoddisfacente, ecco su Pandora TV un contro-discorso alternativo. Dato che però già Grillo ha pronunciato un suo contro-discorso, questo che vi presentiamo può in effetti allora essere ribattezzato un contro-contro-discorso. Per tutti quelli a cui anche il contro-discorso di Grillo vada un po' stretto
Pubblicato il 31 dic 2018 - PandoraTV
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Non te l'aspettavi eh!
invece eccola qua
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Terrapiattista in più, terrapiattista in meno…
Trovare stupefacente che io abbia sottoscritto questo patto richiede una mentalità pari a quella dei terrapiattisti. Il maremoto mediatico che ha seguito la sottoscrizione del patto per la scienza di Burioni e Silvestri costringe a riflettere. Davvero io posso essere No-Vax? Per credere seriamente ad una cosa del genere bisogna avere un tipo di mentalità da terrapiattista.
gennaio 10, 2019 - di Beppe Grillo
www.beppegrillo.it/terrapiattista-in-piu...rapiattista-in-meno/
P.S.: Una canzone per te , pro-Vax!
"Davvero io posso essere No-Vax?"
Il punto non e' piu' quello che dici ( o se coincide con quello che pensi ).
I fatti restano e vengono prima delle opinioni:
Anche per me sei un pro-Vax , dalla vicenda con Montanari e del microscopio maledetto in poi.
Da allora e' passato diverso tempo, occasioni ne hai avute, te ne ricordo due:
- La prima e' per la "beppa", ministra della salute, siamo proprio sicuri che non si poteva collaborare con Montanari, per favorire le sue ricerche a tutela della collettivita'?
Inoltre, ingenuamente, mi sarei aspettato che i risultati ai quali sono pervenute le analisi "Corvelva" non fossero opera di una associazione privata, bensi' di un Ente che dovrebbe supervisionare la salute di milioni di persone.
VACCINI S.P.A., FRA BUSINESS MARKETING E… SCIENZA
- La seconda e' per te e per il tuo erede politico, riprodotto per stretta di mano:
Siamo proprio sicuri che non si poteva destinare una somma dalla parte restituita del loro stipendio (promesso agli elettori) dei rimborsi dei parlamentari del "movimento" 5S per comprare il microscopio a Montanari, per favorire le sue ricerche a tutela della collettivita'?
Ora alle due occasioni perse, se ne aggiunge una terza, l'invito di Massimo Mazzucco, " Beppe, ritira la tua firma! ", per non aver "soppesato" correttamente i punti 2 e 3 dell'accordo firmato.
Occorre rispondere concretamente:
Quando ci sono in gioco "le liberta", non si possono fare calcoli di opportunismo politico, per questo abbiamo accompagnato la tua "discesa in campo", per sostenere i nostri diritti, a cominciare dall'opposizione.
Se i calcoli sono corretti ( Istat ), a quest'ora dovremmo essere in piazza, cosi' come stanno facendo i francesi (siamo proprio sicuri che noi siamo messi meglio?), invece siamo impantanati perche' abbiamo corresponsabilita' di governo.
Forse una alleanza con i "gilet gialli" sarebbe piu' lungimirante di una alleanza con la Lega, ma ci vorrebbero veri statisti.
Comunque per quanto mi riguarda, il tempo delle ambiguita' e dei calcoli (non miei) e' finito, i fatti parlano di una continuita' della linea politica con i governi precedenti, soprattutto per le relazioni internazionali ( NATO ecc. ).
Ne prendo atto, ... "see you later"
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Il Patto Sporco intervista agli autori, Nino Di Matteo e Saverio Lodato
Una sentenza memorabile per la vita politica italiana.
Un muro di gomma che, i media mainstream, hanno rappresentato con il loro silenzio. Antonino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia e il giornalista Saverio Lodato, intervistati da Massimo Bonella
Pubblicato il 25 gen 2019 - PandoraTV
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Il patto sporco Il processo Stato - Di Matteo Travaglio Pif 14/11/2018
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P.S.: Il coraggio di andare avanti.
Dopo la sentenza di primo grado della "trattativa" o meglio, delle condanne per il reato di minaccia politica al corpo dello Stato, e' calato il silenzio dei media mainstream.
Le conseguenze politiche avrebbero dovuto essere devastanti per qualsiasi Paese veramente democratico, dove la libera informazione fosse sentita come un dovere civico, per intenderci, le stesse motivazioni che hanno "animato" persone come il PM Di Matteo a far pervenire i giudicanti alle motivazioni delle conclusioni.
Certo si puo' dire che gli italiani hanno sempre saputo delle collusioni stato/mafia, pero' ora ci sono le prove.
Mi piace pensare che la maggior parte degli astenuti nelle contende elettorali hanno la consapevolezza che il voto non puo' cambiare questo "sodalizio", come motivazione principale.
Per quanto mi riguarda, avevo scelto di votare M5S nelle ultime elezioni, proprio perche' si trattava di una forza nuova, quindi esente da responsabilita' politiche per i governi precedenti.
Il modo con cui si sono accodati alle scelte illiberali (vaccini) e tragiche (politica estera) del governo del quale fanno parte, in linea con le amministrazioni precedenti, sono piu' che sufficienti per accomunarli agli altri partiti che hanno gia' sostenuto qualsiasi governo precedente.
Bisogna andare oltre, non possiamo lasciare il nostro Paese nelle mani di chi continua ad ingannarci impunemente, per giunta con il nostro consenso, quindi ATTENDO SEGNALI ... fiducioso ... da candidature adeguate.
Il coraggio di andare avanti significa intanto provare a chiudere il cerchio tra responsabilita' politiche (tutte) e interessi esterni (Alleati '?') che hanno indirizzato le nostre risorse (tutte) per fini non dichiarati (ai piu').
Certo il fine giustifica i mezzi e la nostra situazione dal 1945 in poi, ha risentito dei voleri del nostro alleato principale che considerava la posizione dell'Italia come zona strategicamente importante per i suoi obiettivi (difesa '?'), causa delle numerose basi USA/NATO ora installate.
... Io proverei a venderle ...
Scherzi a parte, evidente che queste difese non servono a noi e che sicuramente saremo i primi bersagli delle risposte alle "nostre" eventuali aggressioni.
Poi in materia di politica estera io sarei per ripudiare le "ingerenze" nel rispetto del diritto dei popoli all'autodeterminazione:
Il Comitato No Guerra No Nato alla Prima Conferenza Internazionale Contro le Basi Militari USA/NATO
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"Tutto cambia perché nulla cambi".
Se questo e' il leitmotif della politica italiana, dovrebbe essere un motivo in piu' per cambiarli o meglio per scalzarli.
C'e' molto da cambiare nel m5S, a cominciare dal nome, per far tesoro dell'inaspettata esperienza di governo in co-gestione.
E' inevitabile la trasformazione in partito politico e competere con gli altri ad armi pari, senza regalare nulla.
Se tutti i mezzi di comunicazione fanno da sempre tiro al bersaglio sul m5S, significa che questa e' una priorita' e che, come tale, deve essere condivisa da tutti i cittadini.
Non e' un problema di quantita' di informazione, ma di qualita', e' una esigenza ormai irrinunciabile per contrastare i consensi che questa disinformazione causa.
Che non sia solo un problema nazionale e' un motivo in piu' per sollevare la testa e impedire a "gruppi terroristici" di decidere le sorti del pianeta.
Solo due esempi recenti che mi hanno fatto vergognare della mia provenienza, dove si e' persa in gran parte la capacita' di indignarsi:
- Montevideo: l'Unione Europea promuove documento interventista sul Venezuela .
" Una particolare menzione merita l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, che prende 25.845,35 euro al mese ".
- SANA: Un attacco della coalizione internazionale in Siria lascia almeno 70 vittime tra i civili .
Se si domanda alla gente comune: "Cosa sta succededendo in Venezuela?"
La risposta e' quasi ovunque: "Stanno morendo di fame per colpa di Maduro".
Nessuno che relazioni la situazione con la tragedia causata in Siria ...
Allora il problema e' serio, se e' la gente comune ad invocare gli interventi umanitari, cosi' come per la guerra in Kosovo (ed io ero tra quelli!), ecc., ripeto:
"Non e' un problema di quantita' di informazione, ma di qualita', e' una esigenza ormai irrinunciabile per contrastare i consensi che questa disinformazione causa".
Dobbiamo togliere tutti i nostri finanziamenti al cosiddetto Mainstream e appropriarci veramente delle televisioni e relativi megafoni.
Se pensiamo che in Venezuela l'informazione e' in mano all'opposizione e puo' orientare il voto per quasi la meta' della popolazione, si capisce che "vincere" e' una impresa ardua e che solo un popolo organizzato puo' contrastare.
E' il problema di tutte le "democrazie", in tutti i Paesi, e questa e' la risposta alle aspettative di vera democrazia, sempre frustrate dalle realta' elettorali che emergono dalle urne.
Il bombardamento mediatico, associato al terrore delle vere bombe che risuonano sempre da qualche parte per "rassicurarci", entra con noi nella cabina elettorale, non sottovalutiamolo piu'.
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Tutte queste settimane di protesta in Francia e non si vede l'ombra di un leader.
Dichiarano che Macron se ne deve andare, e' evidente che non si sentono rappresentati dal suo governo, che pure e' stato eletto legalmente.
Dichiarano che non ci sono rappresentanti da opporre agli "altri rappresentanti", quindi se non e' una crisi di sistema, certamente e' una crisi di rappresentanza, per me, di proporzioni " bibliche ".
"Giosuè chiede agli Israeliti di scegliere
Dopo aver terminato la prima parte della conquista della terra di Canaan, è lo stesso Giosuè che chiede al popolo di scegliere liberamente se continuare a servire l’Elohìm che li aveva guidati fino a quel momento o se seguire altri Elohìm, tutti presenti, reali, concreti e possibili destinatari di culto e servizio.
Solo dopo che il popolo conferma la sua intenzione di seguire l’Elohìm che si faceva chiamare Yahweh il patto viene riconfermato e gli impegni devono essere mantenuti per evitare conseguenze severissime".
La civilta' che ha prodotto "recinti" e in piu', da noi ... per quel che si conosce, l'alleanza stato/mafia, non lascia dubbi sulla coesione della controparte che di fatto si e' annesso quasi ovunque lo Stato (che noi paghiamo per rappresentarci).
L'inganno sta nel fatto di credere che lo Stato possa tutelare attraverso le istituzioni, ugualmente sia i cittadini che i poteri forti, la storia ne ha definitivamente decretato il fallimento attraverso i partiti politici.
Quindi non basta "fuori la mafia dallo Stato", lo Stato deve essere la nostra famiglia (come nel patto biblico), e' l'unica condizione che eventualmente potrebbe consentire una alleanza con la controparte.
Costituzione, strutture, eserciti devono essere dalla parte dei cittadini, in caso contrario sono la nostra controparte e pertanto dobbiamo riappropriarci di tutto e smetterla di lavorare gratis per loro, fino a nuovo eventuale patto, se veramente e' necessario farlo.
I poteri forti non dobbiamo essere noi a farli rappresentare, dovremmo avere ben altre preoccupazioni!
Sono sicuro che ce la potremmo cavare anche senza di loro.
... E quindi?
Se i gilet gialli avessero ragione (e per me hanno ragione), non dobbiamo perdere l'occasione "d'oro" di appoggiarli, e di EMULARLI, ossia di fare altrettanto.
Scendere in piazza, pacificamente, anche senza slogan, tanto "loro" conoscono molto bene le loro mancanze, certamente non meritano di continuare a rappresentarci.
Se si riesce far uscire questa realta' dai confini nazionali, forse c'e' qualche speranza di altre aggregazioni e far prendere consapevolezza dei nostri diritti universali
(che e' solo l'inizio per capire se siamo veramente liberi di scegliere di essere rappresentati).
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Ma che parlamme a fà
Sempe de stesse cose
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L'Arte della Guerra - A Camp Darby le forze speciali italiane
Pubblicato il 5 mar 2019 - PandoraTV
P.S.: Je sto vicino a te .
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pecchè 'o munno è spuorco
e nun cercà 'e sape'
meglio che duorme
...
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Non ci sono novita' di rilievo nel panorama politico nazionale, perlomeno io non riesco a vederle, nonostante le molte persone perbene di questo Paese.
Il movimento 5 stelle aveva suscitato qualche speranza di cambiamento, dopo le tante, troppe delusioni.
I "leaders " simbolo che avevo identificato (e credo di non essere solo) ossia Grillo e Di Battista, non sono piu' in prima fila per motivi che loro certamente sapranno.
Aldila' delle ragionevoli spegazioni, quello che percepisco continuamente da questa situazione, e' l'impotenza delle intenzioni, che se non ricordo male, era di rivoltare l'Italia come un calzino.
Per la verita' mi sarei accontentato di molto meno, semplicemente attuare la difesa dei principi della costituzione emersi dalla volonta' popolare con l'esito del referendum, che aveva bocciato la linea del P.D. di Renzi.
Evidentemente e' una impresa troppo rischiosa per gli "yes man", troppo dediti a "coprirsi" (allinearsi) alle sollecitudini di sacrifici che ora e' l'America (non piu' l'Europa, ma guarda un po' ...) a chiederlo.
La nostra storia racconta il sacrificio di martiri in periodi particolari di conflitti.
Nella mia vita li ho potuto identificare solo in poche persone che si sono opposte nella pretesa di mettere la difesa dello Stato ai primi posti della scala di valori, mi riferisco all'On. Moro, a Falcone e Borsellino e ad altri nel compimento del proprio dovere.
Ecco, questo era cio' di cui mi sarei accontentato:
Una Societa' che non dovesse piu' sacrificare persone nel compimento del proprio dovere.
Il problema e' che dovere e responsabilita' hanno ceduto il passo ad altri valori e i "martiri", sempre secondo me, hanno assunto lo stesso ruolo di monito, delle bombe atomiche del 1945.
Mi piace illudermi che il non voto degli astenuti abbia questa consapevolezza.
Infine penso che anche i burattinai del teatrino della politica si siano resi conto che siamo arrivati al capolinea e che forse il "reset" sia fisiologico.
Prevedo una riproposizione del ciclo/farsa precedente (tutta la storia della nostra politica) coinvolgendo le nuove generazioni del telefonino, confidando nelle amnesie della maggior parte del popolo, quello delle "tivvu'".
P.S.: Thread: Lavori in corso.
Visto il panorama piatto, quello che vorrei evitare e' la ripetizione dei miei commenti.
Anche se il titolo del thread, almeno nelle mie intenzioni, lasciava spazio a tutti gli altri argomenti, mi e' difficile proseguire avendo la certezza di annoiare i "miei" 60 lettori, nel sincero rispetto per l'intera nostra comunita'.
Quindi "Lavori in corso" in attesa dell'ok del padrone di casa, perche' sarei dell'idea di chiuderlo qui.
Grazie a tutti, soprattutto a Massimo per l'ospitalita' concessa.
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