Contrazione termica - Nuovo capitolo film?

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17536 da redazione
Stavo valutando se inserire questo breve capitolo nella versione finale del film.

Voi cosa ne pensate?

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6 Anni 6 Mesi fa #17537 da Sertes
Valido, è interessante che i fotografi privati e le aziende che lavorano sui problemi veri e concreti dicano le stesse cose, mentre la NASA non è nemmeno tenuta a spiegazioni.

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6 Anni 6 Mesi fa #17538 da michele.penello
Per quanto non sia un esperto, mi sembra un argomento solido e anche di facile comprensione. Senza contare che chiunque, dal professionista all'amatore, può ever sperimentato tale problematica. Lo inserirei

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6 Anni 6 Mesi fa #17539 da DanieleSpace
Interessante, l'argomento non è stato molto trattato nel forum. O meglio si parlava sì di problemi termici che influenzavano la pellicola ma non dei meccanismi.
Poi c'è chi di noi ha fatto una bella simulazione termografica della fotocamera in funzione del tempo...:clap:
Se non erro, un problema importante riguardo la fotocamera era che questa fosse stata concepita per funzionare con del lubrificante tra gli ingranaggi, per agevolarne lo scorrimento. Nello spazio era impossibile usare questo lubrificante perché si sarebbe ghiacciato e avrebbe subito bloccato i meccanismi. È vero che l'hanno usata solo per pochi giorni ma hanno comunque fatto migliaia di foto e non so se avrebbero potuto usarla "a secco"
Oltre al problema del lubrificante, quello della dilatazione termica degli ingranaggi, secondo me, è critico per il funzionamento, sopratutto se la macchina doveva funzionare sia al sole che in ombra. Anche il comportamento della molla che comandava l'otturatore era influenzato dal freddo. Persino l'umidità dell'aria della cabina entrava nella fotocamera e una volta portata sulla superficie lunare, questa sarebbe condensata e congelata.

Questi problemi sono talmente fondamentali che avrebbero richiesto una completa riprogettazione dell'apparecchio, mentre non mi pare sia stato il caso.

Una teoria del complotto è ridicola solo quando sono ridicoli i suoi moventi.

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17540 da redazione
DANIELE:

Poi c'è chi di noi ha fatto una bella simulazione termografica della fotocamera in funzione del tempo...

la simulazione è quella che ho usato nel video qui postato, ma ho tolto il rapporto temporale. L'ho usata solo per dare un'immagine plastica (accelerata) della irradiazione di calore.

Ritengo infatti che sia impossibile stabilire un valore ASSOLUTO di dispersione termica dell'Hasselblad nell'ombra lunare. Ho preferito fare il paragone con il video dell'Audi, chiedendomi "Se loro temono il bloccaggio delle parti meccaniche dopo soli dieci minuti..."
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6 Anni 6 Mesi fa #17541 da DanieleSpace
@ Redazione " la simulazione è quella che ho usato nel video qui postato, ma ho tolto il rapporto temporale."

Sisi lo so era per dare il giusto credito a Kamiokande per il suo lavoro.
Hai fatto benissimo ad includere il riferimento ad Audi.

@TUTTI Una domanda: ma quanto pensate possa costare prendere una Hasselblad con pellicola e metterla in una camera a vuoto per vedere se funziona o meno e che razza di foto produce ?

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6 Anni 6 Mesi fa #17542 da Crotti
Io lo inserirei, assolutamente! Se le macchine si bloccano già a -40 gradi come dice Toscani, non è possibile che possano funzionare perfettamente attorno ai -100!!

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17543 da Crotti

DanieleSpace ha scritto: @TUTTI Una domanda: ma quanto pensate possa costare prendere una Hasselblad con pellicola e metterla in una camera a vuoto per vedere se funziona o meno e che razza di foto produce ?

Per i prezzi, butta un occhio qui: www.kijiji.it/elettronica/fotografia/hasselblad+500/ Come vedi c'è, al prezzo di 2.677 euro, la Hasselblad 500 EL/M Lunare 10 years. Edizione limitata, seriale N* 10.Per il resto, bisognerebbe scattare le foto non solo mettendola sotto vuoto, ma anche bombardandola contemporaneamente con radiazioni che replichino quelle generate dalle radiazioni cosmiche e dai venti solari, e, sempre contemporaneamente, passarla da +100 a -100 gradi. Solo che non ho idea di dove si possano replicare tutte insieme queste condizioni..
P.S. Mi viene in mente, per estensione di pensiero: ma oltre alla macchina fotografica, le pellicole stesse proprio non subiscono nessun danno passando da +100 gradi a -100 (ma fosse anche da +50 a -50, per dire)?
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6 Anni 6 Mesi fa #17544 da Sertes
Questa cosa di comprare una hasselblad per testarla dal vero non ha molto senso: sarebbe come dire che per dimostrare che le twin towers sono demolite bisogna ricostruirle uguali e poi tirargli contro 2 aerei.

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6 Anni 6 Mesi fa #17545 da edo
si, è un argomento tecnico, quindi scientificamente di peso.

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6 Anni 6 Mesi fa #17546 da matrizoo
Per prima cosa verificherei se gli ingranaggi della hasselblad utilizzata sulla luna fossero di metallo.

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6 Anni 6 Mesi fa #17547 da DanieleSpace
Sertes, quella che citi sarebbe la ricostruzione ideale a fini scientifici. Ma sarebbe improponibile visti i costi, inoltre basterebbe un modello in scala o digitale, dato che i fenomeni fisici in questione sono gli stessi.
Per la macchina fotografica il costo non è proibitivo, inoltre si uscirebbe un po' dal solito bla bla da tastiera e si farebbe un esperimento documentato.

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6 Anni 6 Mesi fa #17548 da DanieleSpace
@Crotti,
grazie per il link.
Non importa replicare il 100% delle condizioni, sarebbe già bello vedere se a quelle temperature produce foto paragonabili a quelle magnifiche che ci hanno propinato oppure se la pellicola presenta danni da escursione termica.
Non sono mica convinto che l'emulsione chimica funzioni bene a quelle temperature.
Oppure se il meccanismo funziona a -100 gradi, per esempio.

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17549 da michele.penello
Ciao matrizoo.
Ricordo bene (non il numero preciso del messaggio) che nel topic di American Moon si era discusso ampiamente delle informazioni relative alle modifiche apportate alle macchine fotografiche e oltre a verniciature esterne e niente lubrificazione, non era specificato altro (di rilevante s'intende). Quindi credo che la risposta la alla verifica che proponi sia già nota ed è "si", le componenti meccaniche erano standard e quindi in metallo.
Una modifica del genere poi sarebbe spiccata tra le varie note tecniche sull'argomento, quindi credo che nessuno l'abbia mostrata perché non c'è.
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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17550 da DanieleSpace
Michele, nella documentazione si parla anche di bottoni e leve di settaggio più grandi per poter essere comandate dagli uomini in tuta pressurizzata. Anche l'ubicazione del pulsante di scatto mi pare fosse ristudiata (sotto il corpo macchina).
Viene citata anche una "emulsione speciale" fatta da Kodak per l'occasione. Non è ben chiaro però in cosa fosse speciale questa pellicola.
Se le modifiche erano queste comunque, possiamo dire che non c'era nulla di speciale nella macchina fotografica lunare per farla resistere alle temperature e radiazioni estreme.
È questo il giochino, dire "era speciale" o "accorgimenti speciali", senza dire quali.
Hai ragione tu, la modifica speciale NON c'è !

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I seguenti utenti hanno detto grazie : guido.t.

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6 Anni 6 Mesi fa #17551 da matrizoo
viene citato anche il teflon a causa della mancanza di lubrificanti tra parti in contatto, quindi presumo che le parti in contatto possano essere in teflon.

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6 Anni 6 Mesi fa #17552 da Crotti

DanieleSpace ha scritto: @Crotti,
grazie per il link.
Non importa replicare il 100% delle condizioni, sarebbe già bello vedere se a quelle temperature produce foto paragonabili a quelle magnifiche che ci hanno propinato oppure se la pellicola presenta danni da escursione termica.
Non sono mica convinto che l'emulsione chimica funzioni bene a quelle temperature.
Oppure se il meccanismo funziona a -100 gradi, per esempio.

Ecco, non ne sono convinto manco io.Anche perchè non si parla di passare che sò, da +50 gradi a -40, condizioni già estremissime ma possibili sul pianeta terra......qui si parla di temperature di circa + 100 gradi e -100 gradi!!!!Quindi, tra il problema delle radiazioni e la loro incidenza sulle pellicole spiegato in American Moon, e quello delle temperature che incidono sui meccanismi di funzionamento della Hasselblad, e che inevitabilmente ricadono pure sulle pellicole in essa contenute (a meno che qualcuno mi sbugiardi con dati che provano che le pellicole usate per le missioni Apollo erano in grado di funzionare anche con tali enormi, e quasi repentini, sbalzi termici), sono sempre più inspiegabili la bellezza e la nitidezza di molte foto dei presunti allunaggi.

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6 Anni 6 Mesi fa #17553 da Polidoro_
Anche a me sembra valido, e direi che rientra in quella categoria di problemi tanto banali da sembrare quasi assurdi.

Proprio perché tale direi che meriterebbe prima capire quale sia il parere ufficiale di fisici e debunkers a riguardo. (Ho provato a cercare un attimo ma sono venuti solo i link sulle radiazioni.)

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6 Anni 6 Mesi fa #17554 da JProctor
Redazione -

«Stavo valutando se inserire questo breve capitolo nella versione finale del film. Voi cosa ne pensate?»

Non se questa citazione si rivelasse fondata:

"The tough requirements of NASA led to a general refinement of camera mechanics and a surge in development. For example, Hasselblad became one of the first to use Teflon coating on metal to reduce friction." moon-landings.tripod.com/id18.htm

Qualcuno sa se c'è una fonte?

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6 Anni 6 Mesi fa #17555 da DanieleSpace
@ Matrizoo,
"quindi presumo che le parti in contatto possano essere in teflon."

A me risulta che il teflon abbia un coefficiente di dilatazione termica lineare pari o superiore a quello dell'acciaio. Quindi risolverebbero un problema ma ne sorgerebbe uno peggiore.
Vuoi riformulare la tua ipotesi ? ;o)

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6 Anni 6 Mesi fa #17558 da JProctor
@DanieleSpace
Il Teflon è noto per le sue elevate proprietà di scorrevolezza e antiaderenza: è il materiale con il coefficiente di attrito più basso conosciuto, con attrito dinamico TFE-Acciaio pari a 0,04, e un angolo di contatto di 127°, (non è noto alcun adesivo capace di incollare il PTFE). Queste caratteristiche rimangono inalterate in un range tra i -80 °C e i 250 °C. it.wikipedia.org/wiki/Politetrafluoroetilene

Se davvero il metallo della componentistica hasselblad era rivestito in teflon, allora è un punto a sfavore per lo specifico argomento.

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6 Anni 6 Mesi fa #17559 da DanieleSpace
@JProctor

Non sono sicuro di aver capito il tuo post. Io mi riferivo al fatto che il teflon si dilatasse di più dell'acciaio o dei metalli in genere. Quindi usare il teflon per i meccanismi, potrebbe risolvere il problema della lubrificazione ma aumenterebbe il problema delle tolleranze meccaniche degli ingranaggi.
Ma se davvero si potesse risolvere facilmente il problema termico e di lubrificazione, perché non mettere in vendita un apparecchio simile anche sulla Terra, per quelli che fanno spedizioni fotografiche al Polo o nei deserti ?
"Nuova Hasselblad Moonhoax, resiste a tutto e non ha bisogno di lubrificante. Meglio della vostra moglie ! " - Fine spot pubblicitario :laugh:

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17560 da redazione
A me non risulta nessuna fonte NASA - nè Hasselblad - che dica che la meccanica delle macchine fotografiche fu sostituita/modificata.

Le uniche modifiche di cui ho sempre letto sono la verniciatura argentata per il corpo macchina, l'aggiunta del reseau plate, e la rimozione dei fluidi lubrificanti, che sarebbero "bolliti" in mancanza di atmosfera.

Ma nulla che riguardasse i meccanismi di trascinamento.

Se qualcuno ha qualche fonte ufficiale che dice diversamente la pubblichi perfavore, altrimenti la discussione sta andando inutilmente fuori strada.

Grazie.
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6 Anni 6 Mesi fa #17561 da NoPlace
ma poco importa se fossero rivestiti di teflon o meno, ingranaggi del genere hanno precisioni centesimali, non si arriva di certo al decimo, avete idea di quanto si possa stringere un diametro su un alberino? Stare a -100°C potrebbero quasi non aggrappare i denti tra gli ingranaggi stessi.

Poco sopra si chiede se fossero realmente di metallo, possono essere stati fatti di qualsiasi cosa, ma la contrazione e dilatazione termica sono soggetti praticamente tutti i materiali.

Oltre alla contrazione secondo me si dovrebbe tener presente anche dell'irrigidimento delle molle, con chissà quale Ø di filo!

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6 Anni 6 Mesi fa - 6 Anni 6 Mesi fa #17562 da Fabrizio70
Ciao Massimo , ho visto il capitolo e personalmente eviterei accenni al discorso della dilatazione termica , sono più che sufficienti le testimonianze degli "addetti ai lavori".

Eviterei il discorso per un semplice motivo , non è detto che la dilatazione sia un problema , in fase di progettazione nelle misure dei pezzi da costruire si introducono dei fattori chiamati "tolleranza" e "scostamento" che servono a compensare eventuali errori di costruzione ed assemblaggio , per avere la "certezza" che che la dilatazione sia un problema bisogna che superi uno dei due , senza questo dato stiamo parlando di ipotesi , del resto la dilatazione dei binari è "progettata" e funzionano benissimo...

Giusto per capire di che valori stiamo parlando ipotizziamo che il rullo di trascinamento della pellicola sia lungo 20 cm e realizzato in alluminio che è il materiale con la maggiore dilatazione ( ci sarebbe il piombo ma non mi sembra il caso) , essendo un tubo parliamo di dilatazione lineare e rispetto alla temperatura standard di 20 C° le lunghezze raggiunte sono di 20,0384 cm per i 100 C° e 19,9424 cm per -100 C° , solo se uno dei due valori supera i valori limite ci sono problemi altrimenti la macchina è in grado di funzionare.

Ovviamente senza i progetti originali i valori limite li possiamo solo ipotizzare , per quello che mi riguarda 5 decimi di millimetro sono eccessivi ma non lascerei il fianco esposto a critiche.

Giusto per curiosità ho cercato nel manuale dell'Hasselblade 500EL e non ho trovato valori di temperatura limite.

www.cameramanuals.org/hasselblad/hasselblad_500el.pdf

EDIT: Stavo leggendo il manuale ed ho notato che il pacco batterie è in Nichel-Cadmio , il range di funzionamento è -20/+60 C° , questo è un dato interessante :hammer:

Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Ultima Modifica 6 Anni 6 Mesi fa da Fabrizio70.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Polidoro_

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