Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia", scriveva l'intellettuale italiano. E' importante riproporlo oggi nella sua interezza per la sua stroardinaria attualità e per comprendere quanto in basso sia caduto il Corriere della Sera passato a Rampini e Gramellini.

Corriere della Sera, 14 novembre 1974

Cos'è questo golpe? Io so

di Pier Paolo Pasolini

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.


Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974.
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.
Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.
Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi.
Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.
Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.
Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità. È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.
Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.
Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch'essi come uomini di potere.
Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpe e delle spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.
L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.
Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a servire.
Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l'intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.
Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità, cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon - questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

Fonte L'Antidiplomatico

Comments  
ma questo mito sinistroide detto Pasolini , sarebbe ora di metterlo in armadio , viste le attuali emergenze : o dobbiamo sempre citare il passato come maestro del presente .

Pasolini assassinato : pace alla sua anima e stop
poi se ci sono necessita' possiamo spaziare in 2000 oppositori dei sistemi di potere succedutisi nella storia occidentale ; avete rotto le balle con il mito di Pasolini .
Risposta a: #2 Ciak

Quote:

possiamo spaziare in 2000 oppositori dei sistemi di potere succedutisi nella storia occidentale

Pubblica un paio di nomi (italiani) allora, così ne discutiamo.
...Io so, noi sappiamo...
solo chi è colluso o chi ancora ignora tale sapere non riesce ad apprezzare la grandezza di Pier Paolo Pasolini...
e per citarne un'altro:
...fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza...
purtroppo non è per tutti, fatevene una ragione...

Quote:

In una società dove tutto è proibito, si può fare tutto: in una società dove è permesso qualcosa si può fare solo quel qualcosa.” “Finché l'uomo sfrutterà l'uomo, finché l'umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui.”

.

Non per tutti purtroppo
Condivido molto, ma non questo :


Quote:

...Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto...

Certo, lo sapevano e lo sanno tutti che i comunisti le tangenti non le prendevano e non rubavano mai, tutti uomini onesti e retti loro.


Altra frase di Pasolini, fuori contesto, che personalmente aborro:

“Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.”

Io si e quel poco che me ne rimane me lo tengo stretto.

Tra l'altro mi è venuto in mente che qualche "illuminato" politico attuale, in sostanza, ha detto la stessa cosa con frasi tipo : "Ma che se ne fa il popolo della Libertà ?"
Bha...

Sinceramente nel complesso, trovo che per non dire debole, dico che non è efficace in quel che vuole raggiungere.

A me non dice tanto.

Sui nomi che conosce non mi esprimo. Se è stato ammazzato fu proprio per quella conoscenza.
Personaggio scomodo
P2 su tutti .
Lui, Pecorelli, moro, Luciani, tutta gente che ha osato troppo .Tutti silenziati come diceva il divo .
Oggi al confronto solo attori di un film già visto

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#6 Ruminator 14-11-2024 21:35
:

Se si parla del Pasolini politico, si è di parte
Ma lui come intelletuale si è sempre definito indipendente
È stato travolto da questo suo "io so", da questa sue analisi e collegamenti dei fatti,e a quel punto, se sapeva non avrebbe dovuto esporsi, forse è per questo che è stato ucciso, per un difetto di altezzosità che aveva, se magari avesse mantenuto un profilo più basso sarebbe arrivato ai giorni nostri,che ormai è tutto alla luce del sole.
...è un'argomento che tocca tasti delicati, e quindi rischia di essere divisivo (proprio quello che sarebbe da evitare nel Forum) ma è storia vera, e dobbiamo farcene carico...

Quote:

...rischia di essere divisivo (proprio quello che sarebbe da evitare nel Forum)...

Certo! Ci mancherebbe ! Bisogna per forza pensarla tutti allo stesso modo...

E chi lo decide qual'è il modo ?

Tu ?

Io ?

Qualcuno che scrive qua dentro da anni ?

Mazzucco ?

Per quel che mi riguarda : niente da fare.

Oltretutto il fatto di pensarla tutti allo stesso modo qua dentro, senza confronto e discussione, in un appiattimento beota ed ottuso, è proprio

la miglior arma che ha contro di noi il nemico che sta fuori, genio.

Quote:

Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

A me piace interpretarla a modo mio.
Non c'è colpo di stato peggiore per i potenti, che la presa di coscienza del più malvagio di loro .
Non credo che Massimo abbia aperto questa discussione per una tribuna poliitica !!!!
Molto più semplicemente credo veda in questo articolo un messaggio che andrebbe condiviso o discusso.
...non essere divisivi non vuol dire pensare tutti allo stesso modo, significa non puntare a dividersi... cioè non fare quello che qualcuno qui sta facendo (su spinta "superiore") a sua insaputa...
invece "io so" dovrebbe diventare "luogo comune" e forma mentis per fronteggiare la minaccia invisibile che volutamente non si palesa...
Io so, che il re è nudo, e lo so perché lo posso vedere con gli occhi della storia, con gli occhi della vita quotidiana, con gli occhi di chi non gira la testa da un'altra parte...
Che ognuno la pensi in modo diverso non è solo importante ma è addirittura fondamentale, però perde valore quando diventa divisivo.
Memento, divide et impera...
Cassandro #11;

Quote:

...è un'argomento che tocca tasti delicati, e quindi rischia di essere divisivo (proprio quello che sarebbe da evitare nel Forum) ma è storia vera, e dobbiamo farcene carico...

Lo dici giustamente, ed io ci concordo.

Tuttavia devo dirlo e dico che non dovrebbe essere un alibi per non discuterne, e secondo me il rischio può valerne.
In questo caso c'è da giocare, e se non lo si fa vince sempre il super-contendente: il furbo che si muove tra gli immobili.

Un po' retorica, ma quello che voglio dire è che probabilmente mancano quei pezzi di cose che mancano per formare una consapevolezza del passato.
Convengo con chi ha scritto che P.P.P. “non è per tutti”, ed i commenti che ho letto sopra lo dimostrano.
Sono 50 anni che Il Romanzo Delle Stragi (com’è stato poi ribattezzato l’articolo sulla raccolta Scritti Corsari) ci riporta alla Verità, ogni qualvolta il potere ci racconta un mondo inesistente per distaccarci dalla Realtà: è una Buona Medicina che, pur essendo amara, guarisce l’Anima.
Pasolini è ancor oggi il più grande Sacerdote-Martire del culto di Aletheia, che permette di risalire la corrente del fiume dell’oblio per giungere alla Fonte del terribile Vero…. E “la verità vi renderà liberi” (Vangelo di Giovanni - 8, 32): è il culto che celebriamo qui su Luogocomune.
Altro che sinistroide….
Ogni volta che sento parlare di Pasolini mi viene in mente Jean-Jacques Rousseau.
Un grande pedagogo, scrisse "Émile ou De l'éducation" sull'educazione dei figli, che abbandono i suoi 5 figli figli in orfanatrofi vari;
per non parlare del fatto che si facesse mantenere dalle sue compagne; alcune erano agiate e se lo potevano permettere, ma l'ultima faceva la sartina, che all'epoca era un eufemismo per indicare una donna che si prostituiva per sopravvivere: come dire mentre lui faceva il filosofo, lei faceva le seghe ai clienti mentre cuciva loro i calzoni.
Non ho una grande stima per costoro.
Attenzione, non cadete nella trappola del pensare al partito comunista con gli occhi di oggi.
Negli anni 70 rappresentava l'unica speranza di pulizia contro il potere marcissimo della DC e Berlinguer era una figura integerrima. Infatti e stato ammazzato.

Io personalmente la ritengo un'ideologia non conforme a uno standard di benessere sociale ma come partito era l'unica ancora di salvezza in un sistema orrendo. Esattamente come i 5 stelle 10 anni fa o la Lega nel periodo di Craxi.

Il fatto che poi tutti si siano rivelati peggio di quelli che combattevano non toglie l'idea che comunque avevano raggruppato milioni di persone pulite e civilmente desiderose di un cambiamento. Anche tramite ideologie discutibili.
Rispetto infinito per Pierpaolo.
Per dargli la considerazione che merita non c'è bisogno di concordare con le sue idee politiche, e neanche con l'articolo sopra:
la riconoscenza ed il rispetto vengono per quello che ci ha insegnato come intellettuale, sul come interpretare le vicende sociali, storiche e politiche,
nonché come preparato uomo di lettere, grande umanista,
e pure per il suo impegno civile.

Andrebbero letti e commentati nelle scuole i suoi articoli (non tanto quello sopra, troppo politico di parte).

Quote:

#15 Cassandro

invece "io so" dovrebbe diventare "luogo comune" e forma mentis per fronteggiare la minaccia invisibile che volutamente non si palesa...

Infatti la differenza fondamentale tra me e quelli come te e che io assieme al "Io so" ci metto anche un pesante "So di non sapere"...

E da tutto questo, anche ricollegandolo a certe a cose che leggo qua dentro su un Pasolini "non sinistrode", traggo le mie conclusioni.

Detto per inciso Pasolini lo stimo pure io, ma la stima non mi offusca il cervello.
#18 SANDRO PAPAROZZI

Anche io se sento parlare di "uomo" mi viene in mente Stalin, Pol Pot, qualche serial killer, ecc.

A me Pasolini intriga perché
1) crocifiggeva crocifiggendosi
2) guardava ben oltre l'apparenza
3) benché comunista stimava la figura di Cristo

A lei, di grazia, perché viene di accostare Pasolini a Rousseau?
Prima di sputtanare qualcuno è carino argomentare.
O.T.
Donald J. Trump via X @realDonaldTrump

Donald J. Trump
I am thrilled to announce Robert F. Kennedy Jr. as The United States Secretary of Health and Human Services (HHS). For too long, Americans have been crushed by the industrial food complex and drug companies who have engaged in deception, misinformation, and disinformation when it comes to Public Health. The Safety and Health of all Americans is the most important role of any Administration, and HHS will play a big role in helping ensure that everybody will be protected from harmful chemicals, pollutants, pesticides, pharmaceutical products, and food additives that have contributed to the overwhelming Health Crisis in this Country. Mr. Kennedy will restore these Agencies to the traditions of Gold Standard Scientific Research, and beacons of Transparency, to end the Chronic Disease epidemic, and to Make America Great and Healthy Again!
.
Sono entusiasta di annunciare Robert F. Kennedy Jr. come Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS). Per troppo tempo, gli americani sono stati schiacciati dal complesso alimentare industriale e dalle aziende farmaceutiche che hanno commesso inganni, disinformazione e informazioni errate quando si tratta di Salute Pubblica. La sicurezza e la salute di tutti gli americani sono il ruolo più importante di qualsiasi Amministrazione e l'HHS svolgerà un ruolo importante nell'aiutare a garantire che tutti siano protetti da sostanze chimiche nocive, inquinanti, pesticidi, prodotti farmaceutici e additivi alimentari che hanno contribuito alla travolgente Crisi Sanitaria in questo Paese. Il signor Kennedy ripristinerà queste Agenzie alle tradizioni della Ricerca Scientifica Gold Standard e ai fari della Trasparenza, per porre fine all'epidemia di Malattie Croniche e per Rendere l'America di Nuovo Grande e Sana!
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10:13 PM · 14 nov 2024 72,9 Mln visualizzazioni
x.com/realDonaldTrump/status/1857170020427595797
C'è un passaggio-chiave, nell'articolo di Pasolini, che forse non tutti hanno colto.

Lui dice: "Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, ..."

Pasolini ci sta dicendo che non servono prove tangibili per capire chi siano i veri colpevoli. Basta ragionare, basta capire le logiche del potere, e ai nomi ci arrivi da solo.
I nomi in effetti sono anche relativi.
Se si fa parte di un Sistema si è oggettivamente tutti coinvolti, non varia granché in base al grado di responsabilità.

Anche un servo ha il suo peso specifico ed anzi è ancora più odioso quando, da tradizione, si giustifica "eh, ma eseguivo solo ordini"

Quote:

#2Ciak
avete rotto le balle con il mito di Pasolini

E’ una questione di punti di vista, per me sei tu a rompere le balle, non chi lo porta ad esempio.

Se vuoi rispondere a questo commento fai vedere che tu hai le “palle” e, a differenza di #3unkle 72, che ti chiede di fare un paio di nomi, io ti chiedo di farne solo uno, IL TUO, firmando quello che scrivi.

La raccolta completa degli articoli di PPP la trovate nel saggio:


Dante Bertello.
#2 Ciak 14-11-2024 20:12

Quote:

avete rotto le balle con il mito di Pasolini .

OT
Non entro nel merito dell'articolo in quanto sono un ignorante di prima categoria, ma una cosa la devo dire.

@ Ciak e tutti quelli che "avete rotto le balle con il mito di Pasolini".
Se non vi piace l'argomento non seguite il thread.
Nessuno vi punta la pistola alla schiena tanto meno ve lo ha ordinato il medico, men che meno potete dire (anche velatamente) agli altri di non parlare.

Le divergenze di opinioni si possono dibattere ma non limitare.

LuogoComune è un sito (una mosca bianca) dove ognuno può esprimere liberamente la propria opinione e discutere di qualsiasi argomento senza che si impongano censure o limitazioni qualsiasi, tipo "avete rotto le balle con il mito di Pasolini"

Detta in francese: "Andate a cagare!"

Eccheccazzo!!

Fine dello sfogo OT
Redazione ha scritto:

Quote:

Pasolini ci sta dicendo che non servono prove tangibili per capire chi siano i veri colpevoli. Basta ragionare, basta capire le logiche del potere, e ai nomi ci arrivi da solo.

Pasolini è figlio del suo tempo, e si merita la massima stima. Ma abbiamo poi visto che anche facendo i nomi e mostrando le prove, in concreto non cambia niente:

- Per il 9/11 abbiamo mostrato le prove e abbiamo fatto i nomi: Dick Cheney e Donald Rumsfeld. Sono così potenti che nessuno si è azzardato a toccarli.

- Per il coronavirus abbiamo mostrato le prove e abbiamo fatto i nomi: Antony Fauci, Bill Gates, e Neil Ferguson. Sono così potenti che nessuno si è azzardato a toccarli.

- Per il disastro iracheno abbiamo mostrato le prove, abbiamo fatto i nomi (Colin Powell, Tony Blair), qui addirittura l'intera popolazione mondiale sa che è stata una truffa criminale. Ma nessuno si è azzardato a toccarli.
Ciò che è fastidioso in Pasolini è un certo moralismo. Tuttavia, in lui c'era questo spasmodico e serio desiderio di verità che denota il funzionamento almeno parziale dell'intelletto. Il vero è infatti il "ben dell'intelletto" cui Dante accennava. Chi non sente questo desiderio dimostra scarso o nullo uso dell'intelletto. Mi sembra di ricordare che, in questo caso, secondo Ermete, l'intelletto si scoccia e abbandona l'individuo.
Sempre nel 1974, ma a febbraio, uscì un articolo sul quotidiano napoletano “ROMA” a firma del suo direttore Piero Buscaroli, il quale aveva intervistato l’allora Ministro degli Interni, Paolo Emilio Taviani.

Taviani confidò al direttore : “…dico che certe bombe, quelle attribuite alla sinistra, le abbiamo messe noi”.

Buscaroli chiese se per “loro” intendesse la DC (Taviani era democristiano), ma il ministro disse no, noi Ministero dell’Interno (si può trovare traccia dell’intervista anche nel saggio:”Dalla Parte dei Vinti” P.Buscaroli, ed. Mondadori pag. 463).



Un altro ex Ministro degli Interni che fece un’affermazione simile fu Francesco Cossiga che, alla pagina 127 del saggio “FOTTI IL POTERE”, Aliberti editore, scrisse: “ … l’eco dello scoppio di alcune bombette piazzate apposta per non far male a nessuno, il tutto sotto elezioni, furono, ai tempi della Prima repubblica, in molti casi opera dell’Ufficio Affari riservati del Ministero dell’Interno...



Dante Bertello.

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#21 Ruminator


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Infatti la differenza fondamentale tra me e quelli come te e che io assieme al "Io so" ci metto anche un pesante "So di non sapere"...

...c'è una sola cosa che (forse) non sai o non capisci, ossia che sentenziare con pregiudizio e arroganza chi nemmeno conosci ti da la tua misura...

È il "potere" ad essere arrogante, e questo si evince con chiarezza dal pensiero di Pasolini, ma non è necessario né obbligatorio leggerlo dal suo lavoro. Per chi ne ha sensibilità si evince facilmente...
Pasolini elabora un pensiero alto e un pensiero altro e ci fornisce le chiavi per trovare "la via" che conduce verso la verità, sempre nascosta ai più...

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#26 dantebert

...colgo l'occasione fornita da Dante per palesarmi come fa lui, ed anche per questo lo stimo.
Senza obblighi per nessuno, ma chi sente questa impellenza di chiarezza può mostrarsi con il suo nome. Il nickname, se non sei un'agente segreto, è un dito dietro cui nascondersi...
Conosco alcuni di voi da tempo (anche personalmente).. siete tutti amici stimati. Grazie... chissà cosa avrebbe pensato Pasolini di Luogocomune...
Sergio Anderloni

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#24 redazione 15-11-2024 08:03

Tutto vero, però Pasolini si è dimenticato di scrivere come combattere il potere che lui conosceva .
Perché dalla sua morte ad oggi non è cambiato nulla, anzi e tutto drammaticamente peggiorato .
Magari stava per dircelo, se non fosse morto ammazzato proprio dal quel potere..
A volte penso che essere intelligenti a questo mondo porti più sofferenze che gioie.

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#33 Venusia

...Pasolini non si è dimenticato di scrivere come combattere il potere...
Pasolini non era un dio, era un'Uomo... un grande uomo, una mente lucida.
Egli ci ha mostrato che la vita, anche se effimera, ha un valore alto se vissuta nella continua ricerca delle verità (il plurale non è un'errore). La morte è un passaggio, è una compagna indissolubile...
...buoni compagni di vita a tutti voi...
#19 bushfamilyguy

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Il fatto che poi tutti si siano rivelati peggio di quelli che combattevano non toglie l'idea che comunque avevano raggruppato milioni di persone pulite e civilmente desiderose di un cambiamento. Anche tramite ideologie discutibili.

Infatti, la sostanza è questa.
Pasolini, il Partito Comunista Italiano e il complottismo
Il PCI non è stato un oggetto statico, finito, definito e immutabile. È stato, un organismo sociale vivente, con una sua nascita/evoluzione/involuzione/morte. È innegabile che rappresentò un positivo movimento di massa a cui spettano i ‘principali meriti per tutta la legislazione “sociale” italiana e per i “diritti” politici e del lavoro conquistati con dure lotte. Ad esempio il divorzio fu conquista soprattutto comunista, il peso dei radicali fu ridicolo. Detto questo come ogni organizzazione sociale “pericolosa” per il sistema capitalistico fu osteggiata e infiltrata…. È evidente il suo percorso involutivo, e del resto con dentro gente come Napolitano, D’Alema, Veltroni, Occhetto il suo destino era segnato… Ma prima della “malattia e della morte” svolse un grande ruolo positivo nella storia italiana. L’unica reale opposizione.
E nonostante Pasolini si riferisca al PCI ancora di massa e di lotta (anche se già ammalato), oltre alle lodi svolge anche critiche: il PCI che è diventato potere, insofferente verso le libertà e le critiche che intellettuali “ribelli” e “spezzoni “rivoluzionari” svolgevano contro governo, stato e lo stesso partito.
Pasolini, una grande mente, libera.
La sua teoria sul “doppio complotto stragista” (il complotto della strategia della tensione è il primo grande complotto finito nei nostri libri di storia e universalmente riconosciuto, ma di cui fanno finta di dimenticarsi per sostenere l’inesistenza dei complotti): uno in funzione anticomunista (contro l’unica vera opposizione di classe) e l’altro in funzione “antifascista” (per creare la mitologia antifascista a sostegno dello stato) è a mio avviso geniale. Attualissimo: ci spiega come e perché lo stato “antifascista” appoggia nazisti e guerre imperialiste.

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#32 Cassandro 15-11-2024 10:12


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Se un giorno ci stringeremo la mano allora ti dirò il mio nome .
Ma davanti a un monitor non ti serve saperlo..

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Andrebbero letti e commentati nelle scuole i suoi articoli

E chi li dovrebbe leggere e commentare? Gli stessi che attualmente stanno insegnando il "cambiamento ambientale" e "la parità di genere"?

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#38 danielas

...si proprio loro, quelli che devono seguire il programma ministeriale che non prevede di leggere e commentare i suoi articoli... se invece fosse previsto...

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#37 Venusia


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Se un giorno ci stringeremo la mano allora ti dirò il mio nome .
Ma davanti a un monitor non ti serve saperlo..

...è vero, ma non lo devo sapere io, deve essere la tua spinta interiore ad indurti a farlo per te, solo per te...
Cassandro:

Quote:

...si proprio loro, quelli che devono seguire il programma ministeriale che non prevede di leggere e commentare i suoi articoli... se invece fosse previsto...

Pia illusione, perchè gli stronzi sono dappertutto:
Nel periodo covid ci sono stati alcuni atenei che hanno violato ogni legge dalla Costituzione a scendere, e che chiedevano il greenpass rinforzato come requisito indispensabile pur di consentirti di discutere la tesi...
Recentemente c'erano atenei che bandivano l'accesso agli studenti russi e/o che hanno rimosso i testi russi dalle biblioteche universitarie...
Capito? L'apice dell'insegnamento statale, mica una scuolina di paese con un rettore particolarmente retrogrado.
...Il coraggio intellettuale della verità...

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...hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista…

...che continua attualmente con il dualismo tra il blocco occidentale (i buoni) e la Russia (i cattivi)… ma non confondiamo il comunismo di allora con la sinistra di oggi...


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...Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.…

...oggi non solo in Italia, ma certamente non in eguale misura dovunque...


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...i politici ... distinguono verità politica da pratica politica…

...correttezza politica - politicaly correctness...


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...questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere…Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

...immunità parlamentare? Come è stato anche per i medici? E del servile giornalismo invece che dire?…
Se mancasse l’immunità potrebbe essere diverso?...
Per guarire il mondo moderno più che gli intellettuali servono gli incoscienti .
Il pensiero e nemico dell'azione
...peccato che l'azione senza pensiero sia spesso disastrosa...

...si rischia di sparare prima di aver chiesto chi é...
#32 Cassandro
Grande Sergio!

Adesso anche tu fai parte del ristrettissimo club presente sul sito assieme a Guido Giors, Andrea Cavalleri, Massimo Lo Iacono, Luciana Gilardoni,
Angelo Martone, Gianluca Montuschi, Christian Pirani, Leone Crivelli, Piero Costa, Simone Portinari, Simone Zampini, Sandro Paparozzi, Roberto Piliosini, Riccardo Magnani, Nicholas Owen, Maurizio Antolini, Maurizio Agostini, Giuseppe Di Falco, Gino Sighicelli, Gianni Aulicino, Gabriele Ricci, Ernesto Valli, Antonio Silvestro, Andrea Bini, Alessandro Buzzoni, Alessio Piana. (scusate se ne ho dimenticato qualcuno)

Del resto neppure Massimo avrebbe il seguito e la credibilità che ha conquistato in tutti questi anni, se non ci avesse messo nome e faccia.

In quanti si fiderebbero delle cose che ha pubblicato se si firmasse con un che so… “Oscuro & Difficile”?

Dante Bertello.
Pasolini era sicuramente una spanna sopra gli intellettuali di ieri e di oggi ma era anche molto contraddittorio e banale quando se la prendeva coi "fascisti" per poi ammirarne l'architettura, come nel caso di Sabaudia. Li chiamava delinquenti al potere; ma, come possono dei delinquenti fare opere pubbliche di pregio? Qui scade Pasolini, col suo riflesso pavloviano incorporato.

Poi. Diceva di sapere questo e quello, i nomi e i fatti. E parla no? Sputtanali tutti! No. Zitto. Almeno lascia un documento bomba in caso di morte, visto che sai tutto. No, nulla.

Per questo Pasolini mi ha rotto il cazzo e scusate per il francesismo.
Per lavoro mi sono ritrovato a fare un'inchiesta sull'omicidio di Pasolini, era in realtà un segmento di un'inchiesta più grande. Come succede spesso nei "misteri italiani" non c'è nulla di misterioso.

A Pasolini è stata tesa una trappola. È stato ucciso da un gruppo di fascisti e qualche elemento della criminalità organizzata guidati dai servizi. È stato ucciso su mandato della NATO (ovvero della CIA e dello "stato profondo" diremmo oggi). Semplicemente, come scrisse nell'articolo, aveva capito chi c'era dietro le stragi italiane, come funzionava il tutto e sopratutto cosa stava per arrivare. Probabilmente era anche riuscito ad ottenere informazioni riservate su alcuni personaggi implicati nelle manovre. Ma la sua vera colpa era, non solo di essere credibile, ma anche di essere un cane sciolto poco incline al guinzaglio.

Quindi la messa in scena mediatica. Una vera e propria operazione psicologica di demolizione del personaggio, dell'intellettuale e della sua credibilità tesa a delegittimare e demonizzare il "frocio" che "pagava i ragazzini" agli occhi degli italiani che ancora oggi funziona.

La cosa su cui bisognerebbe interrogarsi semmai è come mai, ancora oggi, benché la vera dinamica della sua morte sia dimostrabile, nessun giornalista o autore (se non pochissimi e spesso isolati) si azzardi a parlarne. Basti pensare a quell'imbecille di Abel Ferrara.

Questo per almeno rendere un po' di giustizia a quel povero cristo.
Pasolini era un intellettuale radicale che esprimeva idee fortemente critiche, tutt'oggi attualissime, sia per la destra che per la sinistra italiana dell'epoca.

Pasolini era una spina nel fianco potere

Quote:

#19 bushfamilyguy
Attenzione, non cadete nella trappola del pensare al partito comunista con gli occhi di oggi.
Negli anni 70 rappresentava l'unica speranza di pulizia...

Del Noce fu il primo a prevedere la mutazione della sinistra dal comunismo allo spirito radical, la resa al capitalismo globale, all’individualismo e alla liberazione sessuale, che è poi il marchio di quella che egli definiva l’irreligione occidentale.
Secondo Del Noce il comunismo si sarebbe suicidato nelle braccia del capitalismo, i comunisti sarebbero diventati agenti della nuova borghesia cinica e permissiva, braccio secolare della nuova rivoluzione dei diritti civili contro la tradizione, la chiesa e la civiltà cristiana.
Per Del Noce era rimasto irrealizzato e tradito tutto ciò che aveva di grande il socialismo, a cominciare dalla denuncia dell’alienazione; la nuova sinistra aveva invece traghettato la società cristiano-borghese nella società neo-borghese di massa, dominata dall’ateismo pratico.
Lo scriveva prima della caduta del Muro di Berlino, sin dai primi anni ’70.

E direi che la profezia sia stata azzeccata egregiamente.
Dice bene Marcello Veneziani
"La differenza tra i conservatori e Pasolini fu che i primi lo erano nel nome del padre, da cui il loro paternalismo autoritario, lui lo era invece nel nome della madre.
In quella differenza c'è la sua omosessualità. All'amor patrio Pasolini preferì l'amor matrio.
Più che le radici amava le matrici: la madre terra, la madre Chiesa e la madre lingua"

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La cosa su cui bisognerebbe interrogarsi semmai è come mai, ancora oggi, benché la vera dinamica della sua morte sia dimostrabile, nessun giornalista o autore (se non pochissimi e spesso isolati) si azzardi a parlarne.

c'è per esempio un film, stessi anni di P.P., che lo spiega benissimo: "Sbatti il mostro in prima pagina", con G.M. Volontè, militante.
#46 utrevolver

Concordo.
Non sono mai stato un grande fan dei cosiddetti "intellettuali" (cosa vuol dire esattamente?)

Quote:

ma era anche molto contraddittorio e banale quando se la prendeva coi "fascisti" per poi ammirarne l'architettura, come nel caso di Sabaudia. Li chiamava delinquenti al potere;

Giudicare le capacità di una persona, metterne in dubbio l'onestà e la competenza, in base al proprio orientamento politico, non è da persona intelligente.
Poi dividere il mondo in buoni e cattivi (comunisti e fascisti), è già di per sé imbarazzante quanto banale.
Fondamentalmente è questo l'aspetto che più di tutti mi ha portato a considerare Pasolini al pari degli altri.
E comunque, la letteratura non è mai stata il mio forte, quindi non sono credibile.
Segnalo questo artcolo di Paolo Franceschetti sulla morte di P.P.P. :
petalidiloto.com/.../...


Un altro suo articolo parla di un presunto movente esoterico:
petalidiloto.com/.../...
#46 ultravolver

Quote:

Poi. Diceva di sapere questo e quello, i nomi e i fatti. E parla no? Sputtanali tutti! No. Zitto. Almeno lascia un documento bomba in caso di morte, visto che sai tutto. No, nulla.

Vero come vero e' che forse e dico forse non ha fatto in tempo a farli i nomi, visto che da li' a breve e' stato ammazzato.
Poi non e' mai stato completamente di parte visto che dopo gli scontri di valle giulia difese i proletari in divisa invece che i "fighetti" sessantottini.

#45 dentebert

Visto che siamo in vena di presentazioni mi presento anche io.....Spartaco Avolio alias Starburst3.

Il fiume chi la fa' l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
Faccio presente che non è tanto per venerare Pasolini che è stato pubblicato l'articolo, ma per far capire il grado di libertà intellettuale che aveva il Corriere della Sera in quegli anni. Rileggetevi la premessa.

Con tutta la buona cronaca, la telenovela politica, il risiko e tutti i fatti secondari con cui riempiono le pagine oggi, non ci sarebbe certo spazio per una testimonianza simile; e non solo sul Corriere, ma su tutti i quotidiani.
Segnalo un sito che seguo da tempo e che cerca di fare luce sui segreti italiani , questo in particolare e' uno dei tanti che parla del delitto Pasolini.



Il fiume chi la fa' l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode-comode.

Quote:

56 starburst3 15-11-2024 18:25
Segnalo un sito che seguo da tempo e che cerca

Grazie 1000 per il sito, non lo conoscevo
ok tutti i complotti che volete (vi aiuto ei fu' Berlusca era tessera 1816 della P2) , Pasolini era un limpido intellettuale in una palude di ideologie desta/sinistra pilotate dalla dominante nassoneria GOI = grande-oriente-d'Italia ;
assodato cio' oggi siamo in ben altro scenario dove i massoni volevano fare all-in mondiale invece gli e' rimasto solo l'occidente decadente :
basta a parlare dei miti del 20° secolo , il 21° e' molto + attuale e interessante
altrimenti possiamo fare ulteriori dietrologie sino a giulio Cesare che ebbe un figlio dalla regina Cleopatra = Cesarione , ragion x cui fu accoltellato a morte nel senato di Roma , ecc. ecc. , ma non e' stato mai detto ............. come Bruto era un prestasoldi leso dalle leggi emanate da Cesare .
Basta!!!!! con il mitizzare il passato : FACCIAMO il presente
o sarebbe il caso di fare una bella manifestazione di massa nella sede centrale GOI sul Gianicolo a Roma ; se volete vi fornisco l'indirizzo dove si decide e comanda attualmente la nostra nazione .
Pasolini era solo un "pedone" su una scacchiera molto + ampia e con strategie scacchistiche molto evolute , e come tutti i pezzi negli scacchi si possono sacrificare x vincere la partita , cosi' ha pagato con la vita .
Pasolini era solo un "pedone" su una scacchiera molto + ampia e con strategie scacchistiche molto evolute , e come tutti i pezzi negli scacchi si possono sacrificare x vincere la partita , cosi' ha pagato con la vita , come il suo contemporaneo banchiere Roberto Calvi suicidato a Londra o il famoso caffe' mortale all'arsenico del banchiere Sindona .
state attenti a bere i caffe' ....... e soprattutto ai "bar" che frequentate ..... perche' non sapete di quale partita di scacchi fate parte .
seguiranno molti pezzi dell'attuale scacchiera del potere che saranno sacrificati x il bene massonico
ma chi pensate abbia esumato Grillo a leader politico come Calenda, Bonino , Schlein ecc. ecc. , come in una scacchiera dove si possono rimpiazzare i pedoni a piacimento ................
N.B. : le liste degli appartenneti al GOI sono pubbliche , a Voi l'onorata analisi sui "grembiulini" che dirigono l'Italia
Ciak
Respira :-D
Spesso ci si aspetta da una persona che critica un qualsivoglia sistema che rappresenti un punto di riferimento certo, uno spadaccino senza macchia e senza dubbio, un’autorevolezza paterna intorno alla quale unirsi per migliorare il mondo e la personale condizione. Diversamente come si permette un contestatore di non essere perfetto?... Cosa me ne faccio delle sue parole illuminanti se mi suscitano incertezze e mi obbligano ad assumermi delle responsabilità?... In un periodo dove l’energia si muoveva, vivacemente, soprattutto tra i giovani, con la voglia di cercare esperienze nuove, di contestare, di ribaltare il mondo, con vitalità e tanta ingenuità, dove si credeva che cambiare le cose fosse più facile di quanto non fosse in realtà, in questo contesto, Pasolini, decisamente attento a certe dinamiche e direi lungimirante, era una buona presenza, un buon cervello, una bella energia. E’ più che facile collocare la sua uccisione, "non a caso" condita con circostanze denigratorie, tra le eliminazioni di persone, pensieri, dichiarazioni, scomodi.

Quote:

Diversamente come si permette un contestatore di non essere perfetto?... Cosa me ne faccio delle sue parole illuminanti se mi suscitano incertezze e mi obbligano ad assumermi delle responsabilità?...

Bellissimo intervento :-)

Quote:

altrimenti possiamo fare ulteriori dietrologie sino a giulio Cesare che ebbe un figlio dalla regina Cleopatra

In effetti per la regina Cleopatra sono troppo giovane, non posso parlare di “presente” :-D . Per Pasolini invece c'ero quando passava in tv, anche Pietro Germi Gian Maria Volontè Luigi Zampa Vasco Pratolini, e siccome sono ancora viva , in qualche misura, fanno ancora parte del “presente”. Non li considero “miti”, ma gente di talento che, pur dando battaglie, ha potuto esprimersi e farsi sentire. Adesso, un Mazzucco o un Fracassi in tv non li fanno passare, e questo è un danno per tutti.
Per questo dunque che l'han fatto fuori, ma chi di noi ha creduto a suo tempo della versione ufficiale scodellata?
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Prima di esprimersi su "il potere" cosa e' e cosa non e', consiglio di leggere le opere di Paulo Freire. Fenomenale pedagogo. Almeno possiamo capire ciascuno di noi che posto occupiamo e cosa eventualmente si possa fare per cambiare.
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Cara signora danielas, (non per Pratolini), ma posso dirle anche io "c'ero". Tuttavia a me sembra purtroppo, che non e' sufficiente esserci stati, nel senso di contemporanei, per capire. Ho apprezzato molto il passaggio direi romantico che ne ha fatto Nanni Moretti in uno dei suoi film di alcuni anni fa. Per Pasolini una statua al ricordo in un campo di sterpaglie... dov'era? ad Ostia? noi italiani siamo sta gente qua.. dimentichiamo tutto.. non abbiamo alcun rispetto dei nostri morti.

Quote:

#69 luciana gilardoni

...sono concorde con "danielas" sul bellissimo intervento di Luciana.
Come già avevo provato a dire ad utenti come "Venusia" o ai più giovani (perché anch'io "c'ero"), Pasolini non era un dio ma era un'Uomo con con tutta la meraviglia e i limiti di un'esistenza.
Alcune persone sono speciali perché ci possono aiutare a capire, ad analizzare, e anche indicare un percorso, ma poi sta a noi continuarlo o trovarne altri ancora. Non dobbiamo aspettare un salvatore della patria perfetto e inattaccabile, perché queste figure mitiche nella realtà non esistono e la storia ci dice che quando compaiono sono spesso ambigue se non addirittura cavalli di troia (M5s docet).
"Io so i nomi dei responsabili...", come Pasolini stesso rammenta, sono quelli che in molti sappiamo, ma difficilmente sono svelabili perché mancano le prove... ma io aggiungo perché oggi mancano consapevolezza, conoscenza e volontà.
...non rattristatevi anime perse, alzate il culo e scendete in piazza, finché il nome di Pasolini e di tanti altri come lui saranno ancora pronunciabili!!!
(Tre punti esclamativi saranno troppi? Mah...)
Doppione autorimosso a causa dell'emozione...
NOTA STILISTICA

Leggo or ora l’articolo pasoliniano.
Certo che per essere un intellettuale scriveva proprio male… ma male, male, male!
72 audelmar

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Tuttavia a me sembra purtroppo, che non e' sufficiente esserci stati, nel senso di contemporanei, per capire.

Sono pienamente d'accordo. Capire non è solo una questione mentale, intellettuale. E' una questione individuale, voler e poter capire, ma influisce molto anche il contesto, quello più vicino come la famiglia in cui si cresce, quello più ampio in cui si è immersi. Ci sono contesti che sostengono il naturale interesse a capire e contesti che mettono in atto tutte le misure possibili per impedire che le persone, a cominciare dai bambini e dai giovani, possano capire e rendersi conto. So che, pur essendomi resa conto presto di tante cose, di fronte alla realtà mi prendeva un gran senso di confusione e mi ci è voluto tanto tempo per vederci più chiaro. Credo che non si finisca mai di capire e questo anche rende interessante la vita. Ci sono stati, e ci saranno ancora temo, momenti in cui avrei preferito non voler capire, come quando per esempio mi sono resa conto di come le vittime possano trasformarsi in carnefici. Nessuno ce la fa davvero da solo, serve un “contesto” per reggere il “capire”, a volte. Ecco, potrei dire che tanti artisti ( o intellettuali, se si preferisce chiamarli così), hanno anche fornito “contesto”, vicinanze, stimoli, sostegno, perchè l'isolamento non andasse a soffocare la ricerca individuale di verità .

Quote:

#75 Aironeblu NOTA STILISTICA

Ohibò! Ti ringrazio perchè mi hai fatto ridere! Pero nella mia libreria non ti lascerei mettere piede: saresti capace di condannare all'ergastolo il mio amato Thomas Bernard per "come scrive". Medardo Rosso me lo manderesti direttamente al patibolo temo ... :-D
Pasolini fu uno dei rari "comunisti" di livello in buona fede.

Sicuramente ingenuo e comunque sopravvalutato e pubblicato solo perché era "de sinistra" (inoltre scriveva in un italiano da cani).

Un Del Noce, un Preve, un Buscaroli che avessero scritto le stesse cose, non sarebbero mai stati pubblicati dal mainstream di allora, in quanto di destra e quindi "fascisti".

Pasolini ha avuto alcune intuizioni profetiche (ma, ripeto, non solo lui...), esempio sul potere manipolatorio/ipnotico della televisione, sull'importanza del mondo contadino/patriarcale in voluto disfacimento.

Purtroppo era pure lui obnubilato dall'incrostazione marxista e questo non gli ha permesso di "andare oltre".

A chi, inoltre, glorifica il PCI di quel tempo, ricordo che il grande latifondista sardo, il marchese Enrico Berlinguer, nel 1973 ebbe a pronunciare la famosa frase: "Mi sento più sicuro sotto l'ombrello della NATO".
E qui non c'è altro da aggiungere.

Il PCI è SEMPRE stato, fin dal 1943, come il PD oggi, il braccio operativo degli inglesi, con più a monte, come burattinaio, il vero potere giudaico sovranazionale.

Pasolini ha firmato probabilmente la propria condanna a morte col suo libro incompiuto "Petrolio" dove chiaramente faceva intuire chi fosse il referente degli inglesi per mezzo della P2, di cui fu il vero capo: Eugenio Cefis, che succedette (che caso...!) a Enrico Mattei dopo il suo assassinio.

Pasolini ebbe modo di conoscere i veri mandanti e motivazioni delle stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia, Peteano ed altre.
E molto probabilmente, anzi, sicuramente, seppe di Stay Behind.

E questo lo condannò.

Forse, se avesse fatto i nomi, si sarebbe salvato a prezzo, però, della propria damnatio memoriæ e dall'uscita dal circuito dei cosiddetti "intellettuali" (termine ridicolo utilizzato auto-referenzialmente dai cialtroni di sinistra).

Sarebbe stato fatto uscire dal sistema.

E lui, che si sentiva una primadonna, non lo avrebbe mai e poi mai sopportato.
Grazie "cangrande 65" : analisi ottima che illumina il buio dei "sinistri" !!!!
e x favore : non rompete + con il passato , dobbiamo costruire il presente ,
perlomeno chi lo vuole/puo' fare ; non gli antogonisti da salotto di cui l'Italia e' piena .
Sono nato nel 1947.
Ho quindi avuto occasione di sentir parlare di P.P.P., di ascoltare varie trasmissioni televisive in cui era intervistato o in cui partecipava a dibattiti politici, invitato dai presentatori dei programmi.
Avevo l'età per capire bene.
Ricordo una sua affermazione, a proposito di una domanda che gli era stata posta, riguardo la presenza o esistenza al presente di un certo "fascismo".
Egli rispose che non c'era, o che non vedeva un certo "fascismo", ma che era invece presente una certa cosa, che lui definì "fascism' ", senza vocale finale, ma con l'apostrofo, come ebbe a precisare.
E ribadì una seconda volta tale affermazione.
La frase mi colpì appieno, e mi fece comprendere che egli aveva perfettamente inquadrato il problema.
Se qualcuno oggi mi ponesse la stessa domanda a lui rivolta, risponderei con le sue stesse parole.
Questa mia affermazione, ovviamente, mi colloca in questo forum da una parte ben precisa, dato che chiunque può capire da sè.
Ho visto molti film di Pasolini, e letto abbastanza.
Trovo che il suo modo di scrivere sia lineare. Non mi sembra un cane che scrive con i piedi. Trovo molto livore in chi giudica la sua scrittura in tal modo.
Quanto ai film, quelli che mi hanno colpito in modo particolare, per il contenuto di denuncia di aspetti della realtà umana, sono stati: "Porcile" e "Salò o le 120 giornate di Sodoma".
Certamente gli altri suoi film potrebbero essere giudicati più validi sul piano artistico, ma questi due mi hanno colpito per il sarcasmo con il quale ha voluto giudicare costumi ed eventi.
È lo stesso sarcasmo che io nutro personalmente per gli stessi argomenti, per i fatti storici e per certe abitudini di un certo tipo di società.
Siccome ho letto le opere del Divin Marchese, dalle quali ho tratto una consapevolezza non moralistica delle umane vicende, non è alla morale spicciola che faccio riferimento.
Io leggo invece un certo grado di putrefazione dei valori di una certa società, appiattita sulle apparenze, sulle convenienze, sull'ipocrisia, piuttosto che sui valori e sui bisogni reali delle persone autentiche, quelle che più in passato aspiravano ad un riscatto sociale, a difendere la dignità della condizione di essere ultimi e di aspirare ad un futuro di giustizia sociale.
Anche per questo mi piace Pasolini.
Ed oggi, in cui questa degenerazione avanza, in cui la conoscenza e l'istruzione di massa, pilotate dalla disinformazione e dalla ricerca di un falso benessere, hanno corrotto i valori più genuini del popolo, diventa più difficile sperare che da questa stessa società possa nascere ed elevarsi una forza, una energia che riporti l'uomo alla concretezza del vivere in comune senza barriere o divisioni.
Stranamente, nonostante molti decenni che li separano, ho intravisto un certo filo conduttore fra Parini e Pasolini.
Ho adorato Parini leggendo "Il Giorno".
E tornando ai due film sopra citati, secondo me, coloro che da essi sono stati punti, perché si sono riconosciuti idealmente come oggetti del suo sarcasmo, ne hanno ben donde per disprezzarlo.
Ripeto per Ciak e per altri come lui che si soffermano sul contenuto dell'articolo e sulla dipartita del personaggio. Non è tanto per elogiare Pasolini che è stato pubblicato, ma per sottolineare la libertà intellettuale che avevano certi quotidiani, la loro imparzialità di visione, il loro enunciare senza entrare nel merito, senza suggerimento di opinione. Invece di fare le pulci a Pasolini sarebbe più pertinente riflettere su come è cambiato il mondo del giornalismo negli ultimi 50 anni, e cosa ha contribuito a farlo cambiare.
tenetevi i vostri eroi storici ; ora siamo ne 2024 , svegliatevi ....................
81 algernon

Quote:

nonostante molti decenni che li separano, ho intravisto un certo filo conduttore fra Parini e Pasolini.

Me l'ero dimenticata il Parini. Mi procurerò "Il giorno", è interessante procedere con i "fili conduttori", scoprire le continuità sotterranee sotto apparenze distanti.

Quote:

Invece di fare le pulci a Pasolini sarebbe più pertinente riflettere su come è cambiato il mondo del giornalismo negli ultimi 50 anni, e cosa ha contribuito a farlo cambiare.

Già, sono d'accordo. L'impressione che mi è rimasta è che le tv di berlusconi abbiano dato il colpo di grazia.
Caio Flavio #82;

Quote:

Invece di fare le pulci a Pasolini sarebbe più pertinente riflettere su come è cambiato il mondo del giornalismo negli ultimi 50 anni, e cosa ha contribuito a farlo cambiare.

Francamente non saprei come mi abbia cambiato la vita, ma naturalmente non posso applicare lo stesso criterio di valutazione su di te ed altri a seguire.
Via l'obsoleto Pasolini!!!
Adesso abbiamo l'astro nascente Ciak, che ci illuminerà durante il cammino verso l'lluminazione.
#83 Ciak 17-11-2024 20:56
tenetevi i vostri eroi storici ; ora siamo ne 2024 , svegliatevi ....................


Parlo per me: se sono sveglio lo devo proprio ad eroi “ingenui” come Ernesto Guevara e Pier Paolo Pasolini.
Entrambi Poeti e figli del proprio tempo.
Entrambi imbarazzanti per chi si limita a “parolare”: loro, infatti, agivano.
Fatti, non parole: citando Silver Nervuti, “l’avete capita, o ve la devo spiegare?”
Comprendo l’imbarazzo, ma non lo giustifico: il passato serve a non ripetere gli errori già fatti: si chiama esperienza e serve a chi, oggi, non si limita a “parolare”, ma agisce.
#81 algernon 17-11-2024

Grazie per il post.

PS: il tuo nick mi rimanda ad uno straordinario racconto breve di fantascienza che amo da sempre: "Fiori per Algernon"... c'è qualche collegamento o è solo un caso?
tks

Quote:


#78 Cangrande 65 16-11-2024 13:27
Pasolini fu uno dei rari "comunisti" di livello in buona fede.

Che banale il suo "profondo" pensiero, anche perché non sapeva nemmeno spiegare cosa intendesse per comunismo.
Quale buona fede poteva avere uno che si dichiarava comunista nei salotti delle ricche signore annoiate che avevano bisogno del cicisbeo di turno, e con le quali trascorreva ore e ore a chiacchierare pasteggiando a caviale e bevendo champagne ? Uno così può essere solo un quaquaraqua. Come sono oggi quaquaraqua o cretini, quelli che pensano che anche i ricchi possano essere marxisti! Come certa gentaccia -ricca ed annoiata appartenente al popolo deicida- che si divertiva a formulare idiote teorie economiche e sociali..
Il pedofilo vergognoso era senza dignità perciò il giullare giusto per ridursi a fare il cicisbeo - nei salotti brindando con la Callas- prima o dopo aver goduto della compagnia dei morti di fame di borgata..., ai quali faceva ciao ciao con la manina una volta stufo della loro compagnia ( li aveva scambiati per delle scimmie nelle gabbie dello zoo ) auspicando che rimanessero per sempre nella disperazione per dare - al pedofilo - continuità nel godersi - a suon di gelati- i più disperati pronti a vendersi per andare con un mostriciattolo come lui.

Un Buffone al livello di Berlinguer