Nel settembre 1973 un aereo dei servizi segreti italiani - sigla Argo 16 – viene usato per riportare in Libia dei terroristi arabi sospettati di pianificare un attentato in Italia contro un aereo passeggeri israeliano in partenza da Fiumicino. La restituzione dei terroristi fa parte di un accordo segreto (conosciuto come “Lodo Moro”) fra il governo italiano e l’OLP di Arafat: restituzione di eventuali terroristi catturati, in cambio di una “immunità” da attentati sul suolo italiano. Ma questa restituzione fa infuriare il Mossad, che aveva contribuito proprio alla cattura dei terroristi coinvolti, segnalando le loro azioni ai servizi italiani.

Due mesi dopo, Argo 16 si schianta a terra subito dopo il decollo dall’aeroporto di Venezia. Le cause del disastro non sono chiare. A bordo c’era lo stesso equipaggio che aveva riportato in Libia i terroristi arabi due mesi prima.

Il sospetto di una ritorsione da parte di Israele ha portato il giudice Mastelloni a condurre indagini approfondite, che sono sfociate in un processo contro i vertici del Mossad (accusati come mandanti) e quelli dei servizi italiani (accusati di insabbiamento delle prove). Ma come ogni favola che si rispetti, “Gli avvocati della difesa riuscirono però a smontare tutte le accuse e il 16 dicembre 1999 i giudici conclusero il processo stabilendo che l'aereo cadde per un'avaria o per un errore del pilota.”

La vicenda storica, ben riassunta in questo servizio di Minoli, è particolarmente interessante perchè si inquadra in un periodo in cui l’Italia cercava di mantenere il piede in due scarpe: l’amicizia con gli arabi da una parte, e la collaborazione con Israele dall’altra. La storia ci insegna che tale equilibrismo non è possibile.

Massimo Mazzucco

(Putroppo non è possibile embeddare il video di Minoli, dovete guardarlo direttamente su youtube).

 

Comments  
Aggiungerei anche che la storia si ripete qualche anno dopo con Ustica.
Stesse amicizie, stesse collaborazioni, nessuna verità.
La mia opinione sull'argomento l'ho scritta e riscritta diverse volte ma alla fine l'ho cancellata.
Devo considerare che la responsabilità di ciò che scrivo ricade anche sulla gestione del sito.

Ma volendo riassumere, è una fortuna che io non sia tra coloro che stabiliscono i rapporti tra Italia ed Israele...
Del coinvolgimento del mossad negli affari italiani ne sono pieni gli archivi storici e giudiziari, nel caso di questi ultimi dobbiamo ringraziare i nostri depistatori a tutti i livelli, sia politici che di intelligence che di magistratura, se non si e' ancora arrivati alla "verita' giudiziaria" e ai colpevoli condannati, in questo caso i "veri patrioti" hanno difeso e difendono ancora la loro appartenenza e subordinazione alla nato.
Moro e' morto anche per questo, per non aver scelto di stare solo dalla parte degli israeliani, ma la cosa non e' cosi' netta come sembra,quando si tratta di servizi segreti non esiste il bianco e nero, ma una zona grigia molto estesa.
Della cosa si occupo' anche il giudice Casson ma poi fece anche lui come di pietro, carriera politica, nel pd,figuriamoci!
Comunque sarebbe interessante ascoltare qualche giornalista di inchiesta riguardo alle ingerenze dei servizi occidentali ed in particolare del mossad almeno fino alla morte di Moro, abbiamo gia' Fracassi ma anche Cucchiarelli non sarebbe male ascoltarlo, in particolare sul suo ultimo lavoro.."Ustica e Bologna attacco all'Italia"
ibs.it/.../...
Redazione

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La vicenda storica, ben riassunta in questo servizio di Minoli, è particolarmente interessante perchè si inquadra in un periodo in cui l’Italia cercava di mantenere il piede in due scarpe: l’amicizia con gli arabi da una parte, e la collaborazione con Israele dall’altra. La storia ci insegna che tale equilibrismo non è possibile.

Su questo mi permetto di dissentire, se e' vero che la scelta da quale parte stare implica una "pace" tra paesi "amici" (fino ad un certo punto perche' il pericolo di attentati e' sempre dietro l'angolo), dall'altra implica una perdita ulteriore di sovranita' limitata, una classe politica inferiore alle piu' rosee previsioni una svendita completa del paese, come possiamo vedere da almeno 30 anni.
Lodo Moro o meno i nostri alleati ce la stanno facendo pagare da quando Mattei ebbe la presunzione di risollevare le sorti politiche ed economiche di questo paese, eravamo e siamo tutt'ora la nazione che si alleata con la germania e ha provocato la seconda guerra mondiale e come germania e giappone siamo stati sconfitti nonostante le capriole dell'8 settembre fatte dagli stessi che appoggiarono il regime fascista e che poi abbandonarono la nave come i topi,lasciando il paese in balia del caos piu' totale.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
Questa vicenda non la conoscevo.
Ci sono stati tempi in cui l'Italia non era completamente piegata alla mafia sionista, non ricordo immagini di Andreotti o Craxi con la kippa al muro del pianto...
Dopo "mani pulite" poi tutto è cambiato.

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#3 starburst3
..eravamo e siamo tutt'ora la nazione che si alleata con la germania e ha provocato la seconda guerra mondiale e come germania e giappone siamo stati sconfitti..

Si è vero, ma quanto deve durare ancora? Ormai la generazione che si è resa responsabile di questi errori di valutazione non c'è più.
Chi sta pagando ora in teoria non sa nemmeno il perchè.
Che dite, famo basta?
Più grave ancora, secondo me, è il disastro avvenuto a Ustica con l’aereo dell’Itavia abbattuto da un missile.

Nel saggio di Claudio Gatti, “IL QUINTO SCENARIO”, Rizzoli editore, l’autore indica come colpevoli gli israeliani.

Ma anche nel saggio “THE OTHER SIDE OF DECEPTION” di Victor Ostrovsky, ex agente del Mossad ed ex ufficiale dell’esercito israeliano, viene scritto che il superiore di Ostrovsky confidò che ad abbattere l’aereo italiano, nel quale morirono 81 persone erano stati loro (PS. il libro non è mai stato tradotto e pubblicato in Italia).

Vi è poi un terzo libro, un “romanzo”, “IL CONSIGLIO DELLE OMBRE”, Pironti editore, nel quale l’ex generale Gerardo Serravalle, cambiando anno e luogo per motivi legati al suo essere militare (lo colloca temporalmente nel 1978 a Ponza), accusa Israele dell’abbattimento.

A seguito di quel disastro c’è stato l’attentato alla stazione di Bologna (36 giorni dopo Ustica e nella città dalla quale decollò l’aereo Itavia) e a mio parere (ma non solo mio), i due eventi sono strettamente correlati (85 morti).

Infine c’è l’incidente nel 1988 di Ramstein, in Germania, dove tre aerei delle Frecce Tricolori si scontrarono e caddero sulla folla (70 morti).

Due dei tre piloti coinvolti, Naldini e Nutarelli, di li ad una settimana sarebbero stati ascoltati dal giudice inquirente su Ustica, in quanto la sera che venne abbattuto l’aereo dell’Itavia erano in missione di addestramento e avevano visto “qualcosa”.

Dante Bertello.
#3 starburst3


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eravamo e siamo tutt'ora la nazione che si alleata...

sempre con gli alleati sbagliati.

E' sintomatico che il nostro paese è a forma di "scarpa vecchia."
#5 bebbo.r

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Che dite, famo basta?

E' una domanda che in altra forma rivolse la littizzetto,quando faceva finta di essere indipendente, alla subalternita' dell'italia verso gli usa dopo la seconda guerra mondiale e il conseguente piano marshall...ma quanto dura questo mutuo?
Se il "che dite famo basta" e' rivolto a loro e' una domanda piu' che legittima, se e' rivolto a noi del blog ti rispondo...la domanda falla a loro.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue riva comode-comode.
#6 dantebert

Quote:

A seguito di quel disastro c’è stato l’attentato alla stazione di Bologna (36 giorni dopo Ustica e nella città dalla quale decollò l’aereo Itavia) e a mio parere (ma non solo mio), i due eventi sono strettamente correlati (85 morti).

Infatti nel libro inchiesta di Cucchiarelli si parla di doppio ordigno, il secondo molto piu' potente del primo era un carico di esplosivo destinato ai palestinesi e fatto esplodere con una carica esterna da un gruppo del mossad quasi in contemporanea con il primo, in mezzo ancora dei nostri connazionali presi in ostaggio dalla famigerata "ragion di stato".

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
Non so se "tale equilibrismo non è possibile", sicuramente si paga un prezzo salato, ma per molti anni, durante la Prima Repubblica, i governi italiani strapparono qualche piccolo spazio di manovra nelle relazioni internazionali, cosa oggi impossibile.

Tra i prezzi pagati mi viene in mente la strage di Fiumicino, quella del 27 dicembre 1985 (non quella del '73), organizzata da Abu Nidal, sedicente terrorista palestinese, e quindi dal Mossad, come risposta all'affaire Sigonella.
#7 CharlieMike

Quote:

sempre con gli alleati sbagliati.

Quelli sono come i parenti, non te li scegli, te li ritrovi e basta! ;-)

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
#10 Melville
Quoto, hai scritto in quattro righe quello che ho spiegato in 30! :-D

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
Visto che vengono citati Moro - Ustica - Bologna, ripropongo questa conferenza di Lamberto Rimondini che dal minuto 1:48:40 parla dei 3 casi.


www.youtube.com/watch?v=sVjtYjkpKW4
Di solito le colonie hanno un solo padrone, l' Italia ne ha almeno 5 o 6. inflessibili ed esigenti. Negli anni '60, fino al '92 c'era ancora qualche tentativo di proteggere in qualche modo la collettività nazionale. Ora la sottomissione è totale. Non credo che nelle istituzioni chiave vi sia ancora qualcuno che abbia quelle istanze.

#4 Aironeblu


Quote:

Dopo "mani pulite" poi tutto è cambiato.

A questo servono i "maidan" e le "spontanee rivoluzioni colorate". Oltretutto sporcano e si notano di meno dei vecchi golpe con i mitra.
@ Stillwood oramai
leggo solo te e pochissimi altri

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#8 starburst3
Se il "che dite famo basta" e' rivolto a loro e' una domanda piu' che legittima, se e' rivolto a noi del blog ti rispondo...la domanda falla a loro.

Non so.. la Littizzetto a chi si rivolgeva? Ecco "quelli".. Ma anche a nessuno in particolare. Semplicemente sta storia a rotto i coglioni e non è che si può pagare lo stesso errore all'infinito. Intanto cominciamo ad entrare nell'ordine di idee che "abbiamo già dato". Almeno, io lo sto facendo.

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#15 lanzo
@ Stillwood oramai leggo solo te e pochissimi altri

:hammer: :hammer:
#16 bebbo.r


Quote:

Semplicemente sta storia a rotto i coglioni e non è che si può pagare lo stesso errore all'infinito. Intanto cominciamo ad entrare nell'ordine di idee che "abbiamo già dato". Almeno, io lo sto facendo.

Anche a me ha rotto i coglioni e anche a qualche altro milione di italiani, ma personalmente non penso che cercando di fare chiarezza sul passato sia rimanere ancorati allo stesso.
Anzi e' proprio dal passato che si impara a non commettere gli stessi errori, ci lamentiamo sempre della poca memoria storica del paese, ma quando abbiamo l'occasione non la sfruttiamo, lasciandolo in mano a chi decide la narrazione ufficiale.
Chi controlla il passato controlla il futuro,chi controlla il presente controlla il passato. G. Orwell
Mai frase fu piu' azzeccata, ma questa e' solo la mia opinione.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.

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ma personalmente non penso che cercando di fare chiarezza sul passato sia rimanere ancorati allo stesso

Guarda , so che a volte la parola scritta può essere facilmente fraintesa (anche se spesso dipende da chi legge) quindi ti dico che la mia frase non è rivolta ne a te e ne a nessuno in particolare. Vedrai che se la rileggi in questa chiave ci trovi solo il mio disappunto per una condizione che non si può più giustificare. Poi se qualcuno è d'accordo (lo spero) bene, se qualcun altro no va bene lo stesso. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole.

Edit = tra l'altro io sono uno che quando legge di persone che si lamentano per certe condizioni ed in generale per la politica estera del noatro paese ricordo esattamente quello che hai scritto tu e cioè "noi siamo quelli che la guerra l'hanno persa".
All'elenco delle morti collaterali di Ustica aggiungerei quelle citate nell'articolo "mistero al punto condor" del buon MusicBand.

luogocomune.net/.../4964-mistero-al-punto-condor
#19 bebbo.r

Figurati, il mio e' solo il punto di vista personale della cosa.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
#18 starburst32024-05-22 16:17

Quote:

Chi controlla il passato controlla il futuro,chi controlla il presente controlla il passato. G. Orwell

1984 non è solo un romanzo.
AUTORIMOSSO
Per certi vigliacchi, covare odio, trovano piacere. Speriamo che nessuno di noi diventi come il piu' "buono" di loro..
Qualcuno disse Quelli che detengono il vero potere NON li puoi criticare o roba simile.
Ecco qui un link :
www.youtube.com/.../
Beh a noi è andata anche bene.
Pensate alla Francia con i vari Bataclan e Nizza.

Tra l'altro per loro attentati come quello di Argo 16 sono passeggiate di salute. Per autofinanziarsi, visto comunque si tratta di un popolo abbastanza famoso per la poca gioia nell'aprire le borse, sono soliti prestare i propri servigi anche el di fuori di ambiti che li riguardano in cambio di cospicue remunerazioni.
Stragi, rapimenti, operazioni di vario genere in sudamerica, anche regolamenti di conti per la criminalità comune.

Un cancro che fa sembrare la mafia e la massoneria le missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta
Spesso le coincidenze non sono tali
Sull'argomento c'è un bel video di Alberto Bonato su you tube dove racconta la storia, l'ho trovato molto interessante.
#9 starburst3

Quote:

Infatti nel libro inchiesta di Cucchiarelli si parla di doppio ordigno, il secondo molto piu' potente del primo era un carico di esplosivo destinato ai palestinesi e fatto esplodere con una carica esterna da un gruppo del mossad quasi in contemporanea con il primo, in mezzo ancora dei nostri connazionali presi in ostaggio dalla famigerata "ragion di stato".

Di Paolo Cucchiarelli ho letto solamente “L’Ultima Notte di Aldo Moro”, ma quello su Ustica no.

Da quanto hai scritto, l’esplosivo venne fatto brillare dal Mossad, ma era destinato ai palestinesi.

Personalmente (ma è una valutazione soggettiva senza riscontri oggettivi) ritengo si sia trattata di una strage a scopo intimidatorio.

E' servita a far capire a magistrati e politici che, il continuare ad indagare sulla pista missile, avrebbe potuto innescare tutta una serie di ulteriori attentati.

Venne così data prova della spietatezza e decisione da parte degli attentatori, in più vennero distolti media ed opinione pubblica da Ustica, che non ebbe più le prime pagine della stampa.

Colpevolizzando i palestinesi si ottenevano “due piccioni con una fava” ma, sia loro, che i “fascisti” poi condannati, non si capisce quale motivazione avrebbero avuto per compiere un atto di tal natura.
Invece, commesso da coloro i quali avevano abbattuto l’aereo dell’Itavia, il movente si palesa in tutta la sua evidenza.

Non dimentichiamo che si tratterebbe di chi, nel 1967, bombardò volontariamente la nave della Marina Americana USS Liberty, uccidendo 34 marinai e ferendone 171, per occultare le prove delle loro malefatte durante le guerra dei 6 giorni.

Quel che rimane da scoprire è sul chi possa essere stato l’esecutore materiale.

Dante Bertello.
prova
Minoli era un Giornalista.
Mi sorprendo della qualita' delle persone di un'epoca in cui la professionalita' non si prostituiva come accade oggi.
Questi "terroristi" rimpatriati in Libia precedentemente da Argo16, puzzavano di false flag made in Mossad pure loro. Non ho dubbi che i generaloni messi al vertice dei servizi (catapultati lì dai bersaglieri o dagli alpini via massoneria) abbiano pure abboccato, per fortuna il governo (di allora) no.. beh, sfortuna però per Argo16 che ne ha subito le conseguenze.
Questa storia dei fantomatici "terroristi palestinesi" mi è sempre sembrata come improbabile e assurda.
Ricordo che "urlarono" al possibile attentato terroristico palestinese anche per la strage dell'Italicus e addirittura la strage della stazione di Bologna.
Il metodo è sempre lo stesso, lanciare il sasso - nascondere la mano e dare la colpa all'altro!
Come infatti fu anche per le BR che, all'opposto della logica elementare, nel momento in cui avevano la possibilità di diventare i "salvatori dell'italia" avendo in mano i documenti dimostrativi della collusione dello stato con la mafia e massoneria (Andreotti & co.), decisero invece di ammazzare Moro.
Ma tornando ai presunti "terroristi palestinesi", il discorso è identico.
A parte che risulta difficile che un palestinese riesca ad uscire indisturbato dal territorio, quale cazzo di motivo avrebbe avuto per fare un attentato in italia?
Come potevano essere palestinesi se proprio in quegli anni in italia c'era un fortissimo movimento di protesta popolare a favore della "palestina libera"????
Come era possibile se proprio l'italia era il primo paese in europa ad essere dalla parte dei palestinesi???
Come poteva essere possibile se proprio in italia c'era il più grande partito comunista europeo (direi mondiale) che aiutava i palestinesi ???
Quindi tutte menzogne, tutte balle, nessun terrorista palestinese e nessun attacco terroristico ad opera di palestinesi.

Questi sono fatti storici completamente stravolti.
Questo è puro revisionismo storico che ha determinato l'inserimento nella storia di questi presunti terroristi palesitnesi pronti a fare attentati in italia.

Bastarda israele, bastardi usacanaglia, bastardi servizi segreti deviati, bastarda politica venduta, bastardi giornalisti di merda........spero tanto che un giorno la vita e la storia vi chieda i danni con gli interessi.
Bastardi.
#32 edo

Quote:

Minoli era un Giornalista.
Mi sorprendo della qualita' delle persone di un'epoca in cui la professionalita' non si prostituiva come accade oggi.

Minoli, da Parenzo, il 15 maggio 2024 al minuto 1.05.10 (-44.32), dice che la Russia vuole conquistare tutta l’Europa, dalla Polonia in avanti.

Sarà l’età, e anche se dopo dice che Netanyahu è colpevole di gran parte del disastro in medio oriente, la sparata sulla Russia non gliela si può perdonare, neanche ad uno come lui.

la7.it/.../...

Dante Bertello.
Ciao Max,

ti sei dimenticato di dire che l'aereo si schiantò a due passi da un deposito di fosgene; se lo avesse centrato, la nuvola tossica avrebbe potuto uccidere tutti a Mestre e anche a Venezia
#36 music-band
infatti...
«Ma è sicuro di quel che dice?», chiede Remo Smitti, pm della Procura di Venezia.
«Sicurissimo dottore, sono ottant’anni che faccio la guerra al mio cognome», risponde il teste.
L’interrogato è Pietro Buffone, vecchia gloria della Democrazia cristiana, non solo calabrese. È il 23 novembre 1999. Siamo sempre a Venezia, in Corte d’Assise, dove si svolge un dibattimento delicatissimo, su un mistero “minore”, ma non per questo meno tragico della storia repubblicana.
Tra gli incriminati, c’è una figura eccellente: Zvika Zarzevsky, più conosciuto come Zvi Zamir, ex capo del Mossad.
Argo 16: uno schianto a Marghera

È l’alba del 24 novembre 1973. L’Argo 16, un bimotore Douglas C47-Dakota in dotazione al 306° gruppo del 31° stormo dell’Aeronautica Militare.
L’aereo è decollato da poco dall’Aeroporto “Marco Polo” di Venezia per raggiungere la base Nato di Aviano. Ma poco sopra Porto Marghera, a Mestre, succede qualcosa.
Il velivolo perde quota, urta un lampione e precipita verso le strutture della Montedison.
Evita per un soffio gli enormi serbatoi di combustibile dello stabilimento petrolchimico e si schianta sull’ingresso del Centro elaborazione dati della Montedison: il muso dell’aereo sfonda l’atrio e devasta gli uffici. Un pezzo della fusoliera si stacca nell’impatto e finisce nel cortile, dove demolisce venti auto parcheggiate.
Lo strano incidente di Argo 16

In quest’incidente terribile perdono la vita i quattro membri dell’equipaggio: il colonnello Anano Borreo, capo-equipaggio, il tenente colonnello Mario Grande, secondo pilota, e i marescialli Aldo Schiavone e Francesco Bernardini rispettivamente motorista e marconista.
Ma è davvero un incidente? Secondo l’Aeronautica Militare, che ordina un’inchiesta frettolosa, sì. Ma c’è chi nutre seri dubbi: il deputato missino Beppe Niccolai, che deposita un’interrogazione scritta al Ministero della difesa il 10 agosto 1974.
Seconda domanda: cosa c’entra Pietro Buffone in questa vicenda?
Pietro Buffone: il sottosegretario dei segreti

In quel periodo terribile, Buffone è sottosegretario alla Difesa nel quarto governo di Mariano Rumor, che gli conferma l’incarico rivestito nel precedente governo Andreotti.
Il deputato calabrese non è un sottosegretario qualsiasi, ma vanta un piccolo record: è il primo a gestire la delega ai Servizi segreti, fino ad allora riservata ai presidenti del Consiglio.
Sull’argomento, Buffone è un esperto, visto che ha fatto parte della Commissione d’inchiesta sul Sifar, il Servizio militare, che in quegli anni si chiama Sid, e sa vita, morte e miracoli dei nostri 007. Soprattutto, ne conosce i peccati.
L’antefatto: terroristi palestinesi in Italia

Il 5 settembre 1973 emerge una strana notizia: i nostri Servizi segreti sventano un attentato contro un areo di linea della El Al, la compagnia di bandiera israeliana.
Il bersaglio reale degli attentatori sarebbe Golda Meir, la premier israeliana in visita in Italia.
Grazie a una soffiata del Mossad, gli agenti segreti ammanettano cinque arabi, legati a Settembre Nero, l’organizzazione terroristica palestinese interna all’Olp di Yasser Arafat. Due di loro hanno il passaporto algerino e, su pressione di Gheddafi, vengono messi in libertà provvisoria il 30 ottobre.
Il giorno successivo vengono “esfiltrati” in Libia. Li trasporta l’Argo 16, che fa un breve scalo a Malta, prima di portarli a destinazione.
Oltre ai due libici, a bordo ci sono quattro funzionari del Sid, tra cui il capitano Antonio Labruna e il colonnello Stefano Giovannone.
Intermezzo: rivalità nei Servizi

Tra i peccati delle nostre barbe finte uno è particolarmente grave. Anzi mortale: la rivalità interna.
Il capo del Sid, nella prima metà degli anni ’70, è il generale dei Bersaglieri Vito Miceli, che si distingue per uno spiccato filoarabismo e per la vicinanza a Gheddafi.
Il numero due del Sid è il generale Gianadelio Maletti, capo dell’Ufficio D e acerrimo rivale di Miceli.
Maletti è il collegamento tra gli israeliani e il Sid. Questa schizofrenia dei nostri servizi trova un equilibrio nel 1973, grazie a una spregiudicata operazione condotta da Aldo Moro.
Il lodo Moro

Stefano Giovannone, uomo di fiducia di Moro e capocentro del Sid a Beirut, è l’uomo chiave del lodo Moro, un accordo di diplomazia parallela (cioè fuori dai canali diplomatici ufficiali) e asimmetrica (cioè tra uno stato e organizzazioni non statali).
Il contenuto dell’accordo è semplice ed efficace: l’Italia avrebbe tutelato gli uomini dell’Olp e questi si sarebbero astenuti dal fare attentati sul nostro territorio. Come, ad esempio, quello del 17 dicembre del 1973.
L’attentato di Fiumicino

Sono quasi le 13 del 17 dicembre 1973. Cinque palestinesi entrano nel terminal di Fiumicino e si mettono a sparare all’impazzata.
Uccidono due uomini e raggiungono un Boeing 707 della Pan Am. Vi gettano dentro una bomba al fosforo e due granate. L’esplosione uccide trenta passeggeri, tra cui quattro italiani.
Poi, gli attentatori salgono a bordo di un altro aereo: un Boeing 737 della Lufthansa diretto a Monaco. Prendono sei ostaggi e lo dirottano. Dopo un volo rocambolesco, l’aero atterra a Kuwait City, dove i cinque tornano in libertà.
Argo 16: il processo

L’Argo 16 è un areo che scotta: non trasporta solo agenti segreti e presunti terroristi arabi. Ma si occupa soprattutto dei membri di Gladio, l’organizzazione Stay Behind italiana: li porta periodicamente a Poglina in Sardegna, dove c’è il loro centro d’addestramento.
Anche per questo particolare utilizzo dell’Argo 16, l’“incidente” di Porto Marghera è al centro di dietrologie dure a morire. Soprattutto perché su questa vicenda non ci sono chiare verità giudiziarie.
Il primo magistrato a occuparsene è il giudice istruttore Carlo Mastelloni, che mette sotto inchiesta Zvi Zamir, il suo braccio destro Asa Leven e 22 ufficiali della nostra Aeronautica.
Il teorema di Mastelloni è inquietante: sono stati gli Israeliani.
Buffone il superteste

Illuminante, al riguardo la testimonianza di Buffone, che conferma le dichiarazioni del generale della Guardia di Finanza Vittorio Emanuele Borsi.
L’ex sottosegretario traccia un nesso inquietante tra il fallito attentato di Ostia, il disastro dell’Argo 16 e la strage di Fiumicino.
Secondo quanto gli avrebbe confidato Maletti, il responsabile di questo intrigo sarebbe stato Miceli.
Miceli avrebbe liberato i due libici, nonostante il contrario avviso di Maletti. E l’Argo 16 sarebbe stato sabotato dagli israeliani per ritorsione.
Sempre Miceli avrebbe dato l’assenso all’attentato di Fiumicino, come risposta agli israeliani.
Il processo finisce in niente

Alla fine, il processo naufraga dietro la classica sequenza di insufficienze di prove, che per il codice di Procedura penale, entrato in vigore poco prima di Tangentopoli, equivale alla formula piena.
Zamir e gli altri imputati la fanno franca, anche perché il segreto di Stato massacra l’istruttoria di Mastelloni. Tutto questo sebbene Maletti e Cossiga confermino, l’anno successivo le dichiarazioni di Buffone.
Argo 16 e i documenti distrutti

Il 29 gennaio scorso si è celebrato in sordina il decimo anniversario di Buffone, spentosi ultranovantenne nella sua Rogliano.
Il caso Argo 16 è solo uno dei dossier su cui l’ex big ha messo le mani. Di molti altri non si sa nulla perché, una volta ritiratosi a vita privata, Buffone ha distrutto ogni documento.
Nulla da nascondere a livello personale, ci mancherebbe. Solo il senso dello Stato di cui ha dato prova una persona in guerra perenne col proprio cognome.
Una guerra vinta.
icalabresi.it/.../...
#6 Salve Dante, credo che lei ci ha visto giusto.

Il libro di Ostrovsky cita esattamente l'abbattimento dell'Itavia da parte delle forze armate israeliane, in modo quanto meno peculiare - l'autore stà spiegando la "ragione di Stato" di Israele per escluderne ogni responsabilità sull'abbattimento dell'aereo Pan-Am di Lockerbie.

Gatti cita Ostrovsky come sua fonte primaria. Il libro di Serravalle non l'ho letto.

La ricostruzione più accurata e verosimile è a mio avviso quella di Lannes, accessibile qui: www.ariannaeditrice.it/.../ (salvatevi il contenuto di questa pagina in quanto per qualche oscuro motivo non è più consultabile neanche nel sito dell'autore).

Questo scenario ha una logica e spiegherebbe come mai anche a distanza di 44 anni dalla strage la verità non viene a galla sui mass media - se si fosse realmente trattato di "incidente in un'esercitazione militare da parte di aerei francesi" (così come dichiarato da Cossiga e Amato), ad oggi il Governo Francese avrebbe potuto prendersi la responsabilità dell'errore con buona pace di tutti. La verità non raccontabile è che l'abbattimento fu deliberato.

La strage di Bologna poi fu un avvertimento al governo italiano per dirgli di tacere e stare buono. Con Israele non si scherza.
Naturalmente è solo una coincidenza temporale che fosse da poco scattata l'operazione "Ira di Dio" del Mossad in risposta alla strage di Monaco....
#30 dantebert

Quote:

Colpevolizzando i palestinesi si ottenevano “due piccioni con una fava” ma, sia loro, che i “fascisti” poi condannati, non si capisce quale motivazione avrebbero avuto per compiere un atto di tal natura.

L' esplosivo destinato ai palestinesi non serviva per l'attentato di Bologna, era solo in transito, come qualsiasi cosa che riguardava l'olp e fatah, tramite il "lodo Moro".
Come per l'uranio imbarcato sul volo itavia abbattuto a Ustica, i nostri 007 se ne fregarono altamente dei civili, usandoli come scudi umani e lasciandoli in balia della vendetta del mossad, di cui conosciamo benissimo la spietatezza.

A mio parere toglierei le virgolette a fascisti riferito a fioravanti e mambro, anche perche' si offenderebbero molto, dato che il termine fascisti se lo sono attribuito loro e anche con orgoglio.
Per quanto riguarda la motivazione e' sempre la stessa che hanno usato in tutti gli attentati di matrice nera, destabilizzare per stabilizzare, inutile tentativo , dato che ci avevano gia' pensato le brigate di servizio a finire il lavoro, le formazioni clandestine di destra hanno sempre operato, dietro finanziamenti e fornitura di esplosivi, alle dipendenze della nato, in tale contesto rientra la strage di Bologna,servita tra l'altro per sviare l'attenzione per la strage di Ustica, unito al messaggio di avvertimento all'italia di smetterla con la sua politica estera riguardo il medio oriente.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
#41 starburst3

Quote:

L' esplosivo destinato ai palestinesi non serviva per l'attentato di Bologna, era solo in transito

Stento a credere che l’esplosivo fosse “per caso” nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria, e sia detonato a causa di un’altra esplosione.

Anche in questo caso si vuole far entrare i palestinesi dalla finestra, dopo che si era visto che non c’entravano nulla, ed erano stati fatti uscire dalla porta.


Quote:

“A mio parere toglierei le virgolette a fascisti riferito a fioravanti e mambro, anche perche' si offenderebbero molto, dato che il termine fascisti se lo sono attribuito loro e anche con orgoglio.

Fascisti” era per far capire che in Italia, ogni volta che avveniva un attentato, o era la mafia, o i fascisti o i comunisti o gli anarchici, senza andare più a fondo nelle cause, perché la motivazione era quella della “destabilizzazione” e tanto bastava.

In realtà, Cossiga ha svelato nel suo libro “Fotti il Potere”, scritto con Andrea Cangini, Aliberti editore, pagina 127, come alcune “bombette” era l’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno a metterle (capo dell’ufficio era Federico Umberto D’Amato nda).

Ma anche nel saggio “Colonia Italia”, di Fasanella e Cereghino, ediz. Chiarelettere, a pagina 252, gli autori indicano la Gran Bretagna come possibile mandante della strage di piazza Fontana, che avvenne in concomitanza con l’abbandono delle basi aeree inglesi in Cirenaica, dopo il golpe di Gheddafi, finanziato da noi italiani attraverso la banca dell’Agricoltura.

Come ho scritto precedentemente, bisognerebbe ricercare gli esecutori materiali, che potrebbero essere effettivamente “neri” o gladiatori, o anche mafiosi (n’drangheta?).

Come si è visto ad esempio per l’assassinio di Moro, appartenenti alle n’drine, erano presenti in via Fani. Ma anche ad uccidere lo Statista, Cucchiarelli, indica un certo De Vuono, che aveva come “marchio di fabbrica” quello di sparare a cerchio attorno al cuore più proiettili, senza colpire il muscolo cardiaco, così come è avvenuto per Moro.

Ricordo di aver letto, ma non ricordo dove, forse in “La Banda della Magliana” di Gianni Flamini, Kaos edizioni, che uno dei capi della banda della Magliana si trovava in quei giorni a Bologna, e non doveva essere un caso.

Questo è uno dei motivi per cui la n’drangheta è così potente nel nostro Paese, perché si presta a fare “lavori sporchi”, grazie ai quali può in seguito ricattare i poteri.

Dante Bertello.
#42 dantebert

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Stento a credere che l’esplosivo fosse “per caso” nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria, e sia detonato a causa di un’altra esplosione.

Possono benissimo essere stati messi l'uno accanto all'altro, anche all'insaputa dei nar, del resto io sono per l'ipotesi dei due ordigni anche per piazza fontana del 69, quando l'anarco farlocco valpreda, colloco' l'ordigno che doveva esplodere dopo la chiusura della banca e subito dopo all'insaputa dello stesso venne collocato il secondo ordigno con il timer regolato sull'esplosione a banca ancora aperta, si verifica in quel modo un'esplosione "per simpatia" come dicono gli esperti, cioe'uno "Scoppio di munizioni o di mine in seguito a una esplosione vicina, senza diretto contatto."

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Anche in questo caso si vuole far entrare i palestinesi dalla finestra, dopo che si era visto che non c’entravano nulla, ed erano stati fatti uscire dalla porta.

Perche'? L'esplosivo poteva benissimo essere per i palestinesi, visto che e lo ripeto,armi e uomini dell'olp e di al fatah,potevano circolare liberamente sul nostro territorio, grazie al lodo Moro, che non era per proteggere istituzioni e cittadini italiani, dato che l'opinione pubblica era a favore dei palestinesi, ma interessi occidentali e di conseguenza le persone ,in particolare statunitensi e israeliani sul nostro territorio, salvaguardando sia i cittadini italiani che lavoravano per loro, sia il turismo che era una delle prime voci di bilancio.
Infatti all'allentamento dello stesso lodo ci fu nel 1985, il dirottamento dell'achille lauro.
Ripeto, i palestinesi con Bologna non c'entrano nulla, l'esplosivo si, perche' doveva essere consegnato a loro.
Sempre secondo la mia opinione, ci mancherebbe.

Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.