di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

Tutto il mondo diplomatico ed economico-finanziario sembra trattenere il fiato in attesa spasmodica del prossimo vertice dei paesi del BRICS di Johannesburg. Questo vale in particolar modo per i paesi occidentali che – completamente tagliati fuori dalle scelte e incapaci di influire – stanno tentando in tutti i modi di influenzare indirettamente le scelte di questa organizzazione informale che sempre di più sembra pesare nello scacchiere mondiale grazie a imponenti risorse economiche e finanziarie oltre che energetiche, militari e demografiche.

Certamente i temi in agenda nella riunione del BRICS che più stanno a cuore al blocco occidentale (“l'occidente allargato” come lo chiamano i diplomatici russi) è quello dell'allargamento dell'organizzazione a nuovi paesi e la creazione di una nuova unità di conto che dovrebbe sostituire il dollaro come moneta standard negli scambi internazionali in via principale tra i paesi appartenenti al BRICS ma aperta anche agli altri paesi che la vorranno utilizzare.

Certamente tra i paesi che hanno chiesto di aderire all'organizzazione abbiamo: Bielorussia, l'Iran, l'Arabia Saudita, l'Algeria e gli Emirati Arabi Uniti, per citare quelli dal maggior peso nello scacchiere mondiale. Un allargamento che certamente porrà problemi di governance per l'organizzazione ma che è anche denso di opportunità strategiche. In particolare grazie a colossi energetici come Iran, Algeria e Arabia Saudita che se sommati alla Russia consentono al BRICS di disporre un asset strategico come quello energetico da una posizione di “quasi monopolio”. 

Non rimane che da attendere - sotto questo aspetto - i risultati del vertice di Johannesburg ricordando che il Brasile peraltro spinge per l'accettazione della candidatura dell'Argentina, paese che però a breve avrà le elezioni presidenziali e dove sta emergendo il candidato filoamericano e autoproclamato “anarcocapitalista” Javier Milei che vorrebbe addirittura dare corso legale al dollaro americano in Argentina trasformando di fatto il paese in una sorta di protettorato di Washington (più di quanto già non lo sia ora).

L'altro tema fondamentale del vertice di Johannesburg sarà l'implementazione della cosiddetta unità di conto per gli scambi internazionali dei paesi BRICS. Le voci che si rincorrono sono tantissime, alcuni parlano di unità di conto agganciata al valore dell'oro ma quella che appare la scelta più probabile è quella della costituzione dell'unità di conto sulla base di un paniere di monete “pesate” in base al Pil dei singoli paesi aderenti. Ovviamente le monete utilizzate nel paniere saranno le famose R5 (Rupia, Reail, Rublo, Renminbi e Rand), ovvero le monete dei paesi aderenti al BRICS che per una coincidenza iniziano tutte per R.

Certamente qualcosa succederà, basti pensare infatti che per la prima volta, il Renminbi ha superato il dollaro USA nelle transazioni bilaterali della Cina nell'ultimo trimestre anche perchè a pesare è stato soprattutto l'aumento degli scambi sino-russi. Precisamente nell'ultimo trimestre, i pagamenti internazionali denominati in Renminbi sono cresciuti dell'11% nell'anno a $ 1,51 trilioni, mentre i pagamenti in dollari si sono ridotti del 14% a $ 1,4 trilioni. Questo è stato il primo trimestre dal 2010 in cui la valuta cinese ha superato il dollaro USA (1).

Un'altra notizia importante è che India ed Emirati Arabi Uniti hanno effettuato il primo acquisto di petrolio in valute nazionali. Il meccanismo utilizzato per il pagamento è quello noto come  LCS (Local currency Settlement) in vigore fra i due Paesi dal 15 luglio, dove operatori possono scegliere la valuta di pagamento, se Dirham degli Emirato o Rupie indiane. Il saldo in eccedenza nelle valute locali può essere utilizzato per investire in attività in valuta locale come obbligazioni societarie, titoli di Stato, compravendita di titoli. Un meccanismo semplice ed intelligente che aiuta a non creare squilibri finanziari pericolosi tra i due paesi. 

In generale questi sono chiari segni di una stanchezza diffusa a livello mondiale sull'utilizzo del dollaro americano come moneta standard degli scambi internazionali perché ormai questa divisa rappresenta un paese con un debito estero virtualmente impagabile, con un sistema produttivo totalmente depauperato a causa delle delocalizzazioni selvagge con la finalità di abbattere i costi ambientali, del lavoro e delle tasse. Un paese – gli USA – che ormai vive di finanza, ovvero della capacità di contrarre nuovi debiti con il resto del mondo. Cosa fattibile certamente, ma solo fino a quando il paese indebitato non ha rivali militari, tecnologici e diplomatici. Una situazione che per gli USA si è realizzata dalla caduta del Muro di Berlino fino alla crisi finanziaria del 2008.

Ma ora le cose sono cambiate con l'emergere di nuove realtà quali la Cina ormai alla pari nel cruciale settore della ricerca e della tecnologia e la Russia, gigante energetico e potenza militare di primissimo livello. Una diffusa stanchezza per il Dollaro che ormai sta diventando una vera e propria aperta sfiducia tra i grandi creditori degli Stati Uniti. Si può affermare questo verificando il livello degli investimenti in titoli di stato USA di paesi come la Cina e l'Arabia Saudita. Per quanto riguarda la Cina possiamo vedere che Pechino ha ridotto la partecipazione agli acquisti di debito statale USA di quasi 500 miliardi di dollari rispetto ai massimi riportandola al livello del 2010.

(Figura 1: andamento storico degli acquisti di Treasury USA da parte della Cina)

Non meglio va la situazione per quanto riguarda l'Arabia Saudita che ha ridotto l'acquisto dei titoli USA riportandoli ai livelli del 2016. Rispetto ai massimi del 2020 i sauditi hanno ridotto le proprie posizioni creditorie su Washington di quasi il 50%. Una vera e propria mozione di sfiducia, tenuto anche conto che Riyad è da sempre la colonna portante del sistema di alleanze di Washington nel Medio Oriente oltre che cardine fondamentale del potere del dollaro dal 1971 con la nascita del cosiddetto petrodollaro ovvero l'obbligo di acquistare il petrolio saudita in dollari che ha permesso agli USA di mantenere la sua moneta al vertice mondiale anche dopo l'abbandono del Tallone Aureo.


(Figura 2: andamento degli acquisti di Treasury USA da parte dell'Arabia Saudita)

Chiaramente con simili premesse non può che attivarsi immediatamente il meccanismo di mercato tipico di quando diminuisce la domanda di qualunque cosa: abbassare il prezzo. Che nello specifico dei titoli di stato significa aumentare i tassi di interesse offerti sul mercato. Cosa che si è immediatamente verificata per quanto riguarda i Treasury USA sia a 5 anni, che a 10 anni che a 30 anni.


(Figura 3: Andamento tassi dei Treasury USA a 5, 10 e 30 anni)

A peggiorare la situazione del Dollaro americano peraltro vi è anche il susseguirsi delle notizie secondo cui le principali banche statali cinesi sono impegnate a vendere dollari USA per acquistare Renminbi nei mercati valutari spot onshore e offshore. A rilanciare la notizia vi è anche la Reuters certamente non un agenzia accusabile di avversare gli USA e l'Occidente (2). Dunque è evidente come l'aumento dei tassi d'interesse dei titoli di stato USA non stia riportando verso i Treasury gli investitori internazionali come i cinesi e conseguentemente l'unico modo per reperire le risorse finanziarie per sottoscrivere i titoli USA è quella che coloro che detengono le obbligazioni bancarie (di banche USA) le vendano per acquistare Treasury,

E a questo punto le banche private USA che si vedono fuoriuscire risorse importanti dovranno affrontare una crisi che potrebbe essere fatale per le banche peggio gestite. Sarebbe la continuazione di ciò che stava avvenendo questa primavera con il fallimento di banche regionali importantissime come la Silicon Valley Bank. Una situazione che la FED è riuscita a tamponare con il solito metodo dei REPO (Pronti contro termine in italiano) ovvero sia, acquistare titoli di stato USA  (o altri titoli dichiarati “eligibili”) dalle banche e concedere loro la liquidità necessaria. Chiaro però che questa situazione non può andare avanti all'infinito, anche perché il peccato originale è quella enorme posizione finanziaria netta (NIIP) passiva degli USA che espongono il paese a ciò che decidono i creditori internazionali (a partire da Cina e Arabia Saudita).  Situazione questa temuta anche dalle agenzie di rating USA che come Moody's hanno già declassato le banche commerciali americane o si apprestano a farlo come Fitch (3).

Una situazione non facile che costringerà gli americani a rispondere in qualche modo, certamente continuando nella strategia di aggressione all'Europa e al suo sistema produttivo che vogliono trasferire in blocco in USA sia grazie al fatto che hanno creato una crisi (quella ucraina) che ci penalizza dal punto di vista energetico e commerciale sia perché hanno introdotto l'Inflation Reduction Act che garantisce enormi fondi alle aziende che costruiscono stabilimenti green in USA. Ma qualora questo non basti potremmo vedere aumentare l'aggressività militare di Washington magari nel Golfo Persico o direttamente contro la Cina sfruttando la crisi latente che coinvolge l'isola cinese secessionista di Taiwan.

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NOTE

(1) NikkeiAsia, Yuan exceeds dollar in China's bilateral trade for first time, 25 Luglio 2023

(2) Reuters, China's state banks seen selling dollars for yuan in London and New York hours, 17 Agosto 2023     

(3) CNBC, Fitch warns it may be forced to downgrade dozens of banks, including JPMorgan Chase, 15 Agosto 2023

Comments  
Non credo che sia la riunione più importante della settimana.
L'unica cosa interessante che potrebbe sorprendere è l'accenno ad altre materie prime, oltre che l'oro, su cui basare la loro "moneta". Argento magari?

La riunione più importante è Jackson Hole e in particolare le sorprese potrebbero arrivare dalle dichiarazioni degli alleati degli Usa
A mio avviso questi eventi portano finalmente alla destituzione della orrifica dinastia saudita, era solo una questione di tempo e secondo me ora ci siamo.. la domandina scomoda potrebbe essere, per sostituirla con?
Ne vedremo delle belle

Quote:

#2 elettronova

mi stai praticamente dicendo che tra un po´i laboriosissimi calciatori del campionato saudita batteranno cassa riguardo a stipendi non pagati?


Se è una sveglia non sognarmi! :pint:
L'obiettivo è la fine del "Esorbitante privilegio". Che i Brics lavorino per questo è chiaro. Che Giappone ed Europa lo condividano è determinante. Qualche piccolo segnale è già arrivato, vedremo a Jackson Hole se arriva la svolta definitiva.
In un mondo multipolare non c'è una valuta che può sostituire il dollaro. Probabilmente una fase che si basi sui metalli preziosi sarà la scelta obbligata, e poi si vedrà se si ritornerà ad un unipolarismo oppure no
Sarebbe cosa positiva se i cosiddetti BRICS diventassero una effettiva alleanza strutturata e protocollata cosa che, purtroppo, al momento sono ben lontani dall'essere. Per ora sono un gruppo di Paesi con debolezze e ambiguità rilevanti sia interne che esterne.
Per esempio Cina ed India hanno una rivalità che va avanti da decenni. Inoltre l'instabilità di campo di alcuni Paesi va inficiare l'intera alleanza in embrione: il caso dell'Argentina con il potenziale nuovo presidente che sembra un indemoniato atlantista filo americano e liberista globalista è un caso da manuale.

Inoltre pare essere una sorta di sodalizio di stampo puramente commerciale ed economico.

Il fatto poi che il presidente di uno dei Paesi chiave dei BRICS cioè la Russia non possa partecipare a causa dei rischi gravi che può correre è alquanto indicativo sul peso dei BRICS.
Domanda: ma se il $ venisse sostituito da un'altra moneta negli scambi dei Brics e dei Paesi petroliferi cosa accadrebbe alla montagna di $ in eccesso? Faranno in bel falò in piazza? E quali sarebbero le conseguenze?
Sta per nascere un nuovo impero...
Purtroppo non si è mai visto un impero giusto e buono.
E quando gli imperi cadono, c'è sempre molto rumore e sangue.
#4 BELLINI - #7 Kent12

I Brics non vogliono sostituire il dollaro con un'altra valuta nazionale (è proprio questa l'aberrazione) ma con una "unità di conto" (la proposta di Keynes a Bretton Woods).
Un sistema contabile che azzeri gli scambi compensati e offra i criteri per regolare le eccedenze.
Non servono metalli e non c'è nessuna valuta nazionale egemone nel futuro.
Keynes propose la creazione del “bancor”. L’idea era di dar vita ad una valuta non ancorata all’oro per evitare squilibri eccessivi nelle bilance commerciali. La parità fissa delle monete nazionali rispetto al bancor, rivista di anno in anno, avrebbe regolato gli scambi internazionali, grazie ad un sistema di compensazione.
Che strana coincidenza! Negli USA il governo Biden sta reintroducendo le misure anti-covid ( zerohedge.com/.../... )! Non sarà mica per impedire ai cittadini di sfogare la propria rabbia dopo quello che è successo lì nelle Hawai ( zerohedge.com/.../... )? Tutto secondo programma, secondo Martin Armstrong( armstrongeconomics.com/.../... )...
STOLYPIN:

Quote:

I Brics non vogliono sostituire il dollaro con un'altra valuta nazionale (è proprio questa l'aberrazione) ma con una "unità di conto" (la proposta di Keynes a Bretton Woods).

Scusa se approfitto della tua conoscenza. Mi spieghi meglio questo concetto (che mi sembra basilare)?

Grazie.
CON IL VERTICE DEI BRICS SI ALLARGA IL MONDO MULTIPOLARE – DAVIDE ROSSI
www.byoblu.com/2023/08/22/il-vertice-dei-brics/

"Il vertice dei Brics in Sudafrica rappresenta una sfida al G7, al mondo occidentale e un segnale del fatto che un mondo multipolare è sempre più una realtà. Ne parliamo su Byoblu con lo storico Davide Rossi."
ECCO LE STRATEGIE SUL TAVOLO DEI BRICS – L’APPROFONDIMENTO
www.byoblu.com/2023/08/22/le-strategie-dei-brics/

"Cosa sono i Brics? Perché sono diventati così importanti oggi?
Il mondo sta cambiando il suo assetto geopolitico.
Siamo stati abituati per anni, soprattutto con il periodo della guerra fredda, a dividere il mondo in due grandi blocchi.

Oggi quel mondo non esiste più perché anacronistico.
Con la crisi sanitaria prima e con la guerra poi si è innescato un processo di trasformazione verso un mondo multipolare. Stanno emergendo nuovi centri di interesse economici e politici.

Il termine BRICS indica 5 Paesi: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Il termine fu coniato da Jim O’Neill di Goldman Sachs agli inizi del XXI secolo.
Il primo vertice dei Brics risale al 2009 e si tenne in Russia. Oggi in Sudafrica comincia il 15esimo vertice.

Tra i temi e le strategie in discussione: la sfida all’egemonia del dollaro. Porterà a risultati già nel breve periodo? Ne parliamo su Byoblu con dati e numeri alla mano."
#11 redazione

Quote:


Scusa se approfitto della tua conoscenza. Mi spieghi meglio questo concetto (che mi sembra basilare)?

Domandina da nulla...
Hai presente quando anni fa hai chiesto cos'è la moneta?
E' un po' come chiedere a dei fisici cos'è l'energia.

Rispondere richiederebbe una quantità smisurata di tempo e sono curioso di vedere l'approccio di altri.
Per ora mi limito a un breve commento.

Quote:


#1 BELLINI
Non credo che sia la riunione più importante della settimana.

Le date sono questioni da storici.
Può essere benissimo che resti una data insignificante oppure diventi un nuovo 1945.
Quello che conta sono i processi in atto che non cominceranno ne finiranno con quella data.

Cominciamo la disamina parlando di Trump e del suo slogan elettorale... L'American first
Sintetizzando all'estremo Trump si era accorto che usare il dollaro come moneta di scambio internazionale aveva indebolito la base produttiva del paese e voleva porvi rimedio.
Non dunque solo vantaggi ma anche svantaggi nell'attuale equilibrio internazionale degli scambi.
Una tra le prime mosse di Trump in questo ambito fu la denuncia di Germania e Cina come manipolatori dei cambi.
Alcuni titoli a caso (veramente a caso solo per chi non ricordasse)
umbrialeft.it/.../...
finanza.lastampa.it/.../MTk3XzIwMTktMDctMDNfVExC
repubblica.it/.../borsa_20_luglio_2018-202230129

Tralasciando le risposte (????) della Merkel parliamo della Cina.

In un mondo di scambi internazionali fondati sul dollaro dove le valute fluttuano di valore nel "libero mercato" i prezzi dovrebbero aggiustarsi automaticamente in base alla legge della domanda e dell'offerta.
Sempre in maniera estremamente sintetica.
Se io (stato estero) sono in surplus commerciale (esporto merci più di quelle che importo) i miei clienti devono vendere la loro moneta per acquistare la mia. Questo fa si che la loro moneta si deprezzi mentre la mia vale ogni giorno di più. Più la mia moneta vale (moneta forte come l'eurone) più le mie merci diventano costose per i miei clienti che ne dovrebbero compare di meno. All'inverso più le monete degli altri stati si deprezzano più le loro merci diventano convenienti. Questo dovrebbe invertire il mio surplus commerciale e riportare l'equilibrio.

Concetti teorici che però non avvengono in pratica (come quasi tutti i teoremi del libero mercato). Perché?

Perché, come denunciava anche Trump, esistono i "manipolatori di valuta" che impediscono questo riallineamento delle bilance commerciali.
Tralasciando per il momento la Germania... di cosa veniva accusata la Cina?
Di acquistare tanto debito pubblico Americano (oltre a svariati altri asset in dollari ovviamente).
Sostanzialmente facendo questo vendevano la loro valuta per acquistare dollari con cui acquistare bond USA.
Dunque col surplus commerciale verso l'America la loro valuta avrebbe dovuto rafforzarsi ma in realtà non succedeva perché contemporaneamente la vendevano per acquistare aria fritta.

Ma, ci informa l'articolo, la Cina sta interrompendo questa strategia.

Quote:


A peggiorare la situazione del Dollaro americano peraltro vi è anche il susseguirsi delle notizie secondo cui le principali banche statali cinesi sono impegnate a vendere dollari USA per acquistare Renminbi nei mercati valutari spot onshore e offshore

Questo semplice passaggio ha delle conseguenze che qui in occidente vivremo come "epocali".
La data dell'incontro dei BRICS rischia di passare alla storia come data "simbolo" della svolta.
Se non sarà questa sarà la prossima ma il processo in atto è veramente ampio.
Il cambiamento epocale ci sarà quando la Cina non accetterà più dollari in cambio della sue merci
Vi pare che gli americani accettino yuan quando vendono i loro prodotti e servizi all'estero?
Eppure i cinesi sono primi per quota di commercio internazionale

Oppure ci sarà il cambiamento epocale quando UE e Giappone venderanno i titoli di Stato americani

Una riunione Brics lascerà un segno indelebile nella Storia? Dubito
L'eurozona è il primo detentore di titoli di Stato americani. Non viene mai citata perché i calcoli separano sempre i vari Paesi
Il Giappone è secondo
La Cina è terza
Poi Regno Unito
Il punto non è come tra di loro i Brics si pagano le merci e i servizi ma se hanno la forza di imporre agli altri di essere pagati come vogliono loro
Se la Cina ha bisogno dei Brics è perché è debole. Se domani la Cina non accettasse i dollari per le sue esportazioni, il mondo con difficoltà cercherebbe di produrre ed acquistare i beni di cui ha bisogno da altri, ad esempio l'India e la Cina subirebbe la sorte peggiore.
L'idea di incominciare ad accordarsi per costruire un cartello o un sindacato o una associazione per cercare di portare avanti interessi comuni è sicuramente positiva ma come in guerra, chi vince è sempre chi riesce ad aggregare la coalizione più potente

Sicuramente la voragine nella bilancia commerciale americana è la carta più convincente. Debiti internazionali che si accumulano fanno venire il dubbio che gli americani non ripagheranno mai i loro debiti e che la svalutazione del dollaro sarà inevitabile
Vertice BRICS: Putin parla in videochiamata a causa del mandato d'arresto (potete usare la traduzione automatica).
Date poi un occhiata ai commenti al video...

Grazie Mande. Diciamo che "intuisco" (che è già qualcosa).

***

PICCO:

Quote:

Putin parla in videochiamata a causa del mandato d'arresto

Minchia, ma dovevano proprio farlo tradurre da un indiano, che non si capisce una sega?
#11 redazione

Io Italia, vendo a te Svizzera un panino.

Caso 1: usiamo dollari, cioè soldi emessi da un altro stato, che li controlla (e con essi controlla il nostro commercio) e può stamparli per comprare le nostre merci.

Caso 2: usiamo le nostre valute nazionali, fidando che il cambio fluttuante sia autoregolante e mantenga la bilancia commerciale in pareggio nel medio periodo. Come ha spiegato #14 mande.

Caso 3: ti ho venduto il panino? Scriviamo che tu mi devi il prezzo del panino.
Poi tu mi venderai la senape e scriveremo che io devo a te il prezzo della senape.
A fine anno si fanno tutte le somme e le sottrazioni e si pagano solo le differenze.
Se il saldo è zero non si usano neanche i soldi.
Questo metodo si chiama camera di compensazione, l'ho esemplificato in un caso bilaterale (più facile da capire) ma funziona meglio in modalità multilaterale (con molti compratori-venditori).
Per stabilire il prezzo (del panino, della senape etc) occorre una unità di misura convenzionale, che potrebbe essere il valore di una moneta già esistente (ma che non si usa, come l'euro in relazione al sardex 1=1, utile consultare il sito del sardex per comprendere il meccanismo)
oppure una nuova moneta virtuale, ma che non si usa, un po' come fu l'Ecu prima dell'avvento dell'euro.
kent12
#7 kent12 2023-08-22 15:13

.


Quote:

Sta per nascere un nuovo impero...
Purtroppo non si è mai visto un impero giusto e buono.
E quando gli imperi cadono, c'è sempre molto rumore e sangue.

Io ci intravedo la formazione di due schieramenti.
Nulla di nuovo nella storia.
O l' imperatore abdica.
O potrebbe scorrere del sangue.

Ma il punto è che il nuovo impero nasce dal vecchio...
Il Brasile di Lula che si unisce a Putin.
Non vedo una grossa alternativa al vecchio mondo.
Non vedo una frattura con il passato.

Mi pare di saltare dalla padella alla brace.
STOLYPIN: Capito, grazie. Mi sembra più saggio così.
#18 picco2006


Quote:

Vertice BRICS: Putin parla in videochiamata a causa del mandato d'arresto

Questo mette in luce proprio limite e debolezza dei BRICS: il premier del principale Paese del sodalizio non si può presentare a casa di uno degli altri Paesi perchè corre il rischio di essere arrestato dalla magistratura e dalla polizia del suddetto Paese per conto dei nemici della Russia.

E questa sarebbe sovranità? Questo significa due cose: che i Paesi avversi ai BRICS possono avere le mani in pasta al loro interno e che i suddetti BRICS non sono alternativi al sistema dei Padroni del Pianeta perchè sono sottomessi alle regole dei suddetti Padroni.
#23 stillwood

Quote:

E questa sarebbe sovranità? Questo significa due cose: che i Paesi avversi ai BRICS possono avere le mani in pasta al loro interno e che i suddetti BRICS non sono alternativi al sistema dei Padroni del Pianeta perchè sono sottomessi alle regole dei suddetti Padroni.

Ad ogni modo gli USA alla fine dovranno accettare che non sono loro gli unici padroni del mondo, e un equilibrio di poteri è l'unica cosa che può ostacolare (almeno in parte) questo loro delirio di suprema onnipotenza su tutti gli abitanti del pianeta terra.

Il fatto poi che ci sia questo mandato di cattura internazionale (che non cattura nessuno) è una chiara prova di debolezza da parte di un occidente che non sa più cosa inventarsi per fermare il suo inevitabile declino, e constatando la sua impotenza si vendica usando questi mezzucci meschini.
#19 redazione

Qui c'è il video originale in lingua russa (si può usare il traduttore automatico).

www.youtube.com/watch?v=P2bSi07rZng
Ripeto la domanda che ho fatto a #6, cosa accadrebbe della montagna di $ in circolazione che non si userebbero più se si usasse un sistema di compensazione degli scambi internazionali basato su una moneta convenzionale tipo bancor come propose Keynes?
#21 Ste_79

Quote:

Io ci intravedo la formazione di due schieramenti.
Nulla di nuovo nella storia.
O l' imperatore abdica.
O potrebbe scorrere del sangue.

Ma il punto è che il nuovo impero nasce dal vecchio...
Il Brasile di Lula che si unisce a Putin.
Non vedo una grossa alternativa al vecchio mondo.
Non vedo una frattura con il passato.

Mi pare di saltare dalla padella alla brace.

Esattamente cosi.
Cambieranno le figurine, le regole ma il gioco rimane lo stesso perché la struttura, il paradigma rimarrà lo stesso. Qualcosa cambierà nel macro ma non nel micro, anzi...

I cambiamenti epocali non esistono perché un cambiamento, almeno per come la vedo io, è un cambio di paradigma, e questa tendenza o anche un minimo accenno in quella direzione non la vedo da nessuna parte.

Dal feudalesimo al capitalismo... per millenni eri schiavo/ suddito e tale sei rimasto ma con più diritti, che ti vengono concessi (anche quelli cosiddetti inalienabili) dal tuo padrone. Non c'è nulla di tuo o per sempre e di questo ormai abbiamo le prove. E nessuno ha intenzione di cambiarlo.

Con quella enorme ricchezza naturale di cui dispone, la Russia potrebbe eliminare le tasse e lo stesso vale per i paesi africani.

Quando la guerra in Ucraina sarà finita e la Russia, come tanti altri, fra qualche anno saranno armati fino ai denti, il ciclo della crescita, spinto soprattutto grazie alla produzione di materiale bellico, si fermerà e ricomincerà il declino.
Sono i cicli naturali del capitalismo. Quindi ci saranno altre guerre, mutamenti, sconvolgimenti.
Come i criceti sulla ruota.

Non si può crescere all'infinito, soprattutto su un pianeta finito, e nessuno al mondo intende intraprendere la strada della decentralizzazione, anzi...

I paesi africani ora hanno la possibilità di ricominciare da zero, comprarsi le migliori tecnologie e scienziati per fare dell'Africa un paradiso terrestre ma nulla di ciò accadrà.

Il paradigma rimarrà lo stesso di prima. Proseguiranno sulla stessa strada dell'Occidente, del capitalismo, anche perché l'Occidente non li mollerà mai e perché non sanno fare e non conoscono altro, e perché dopo secoli di schiavitù hanno sviluppato pure la sindrome di Stoccolma.

Più le cose sembrano cambiare più restano le stesse e spesso diventano ancora peggio. Ormai è la regola. C'è un'involuzione all'orizzonte.

t.me/socialtvnetwork/15461

Quote:

# 26 giusepp

ovviamente la risposta è "iperinflazione".

Gli USA hanno già fatto almeno 2 guerre per questo motivo (IRAQ e Libia) ma una guerra mondiale contro Russia Cina e Iran assieme non riescono a sostenerla.

Per cui cercano di fomentare lotte intestine nei paesi competitori.

I quali secondo me otterrebbero molti più risultati con risposte asimmetriche, piuttosto che rispondere alle provocazioni dei vicini (Ucraina, Taiwan e simili).

Per esempio bombardando la BIS o Tring Park, a buon intenditor...
Se alla Fed sono deficienti, la risposta è iperinflazione
Se alla Fed sono intelligenti la risposta è svalutazione con mega-recessione
Se a Washington sono pazzi la risposta è guerra mondiale

Così ad occhio si può scegliere tra un futuro marrone, grigio o nero
Oggi oro +1% argento +3.5%
www.youtube.com/watch?v=otSm-9-_iFM

Ho ascoltato il discorso di Putin per l'occasione; francamente non l'ho trovato nè entusiasmante nè rassicurante.

In pratica vi è la piena accettazione dello schema liberista globalista in atto. Nessun accenno ad aspetti sociali, umani. Tecnologia come toccasana e, piena, pienissima accettazione della narrativa climatica in corso. Uso frequente del termine "sostenibile" come da manuale. Temevo saltasse fuori anche "resilienza".
L'ho messo anche qui per poterlo ritrovare.

La parte "più importante" è dal minuto 13:20.




Di nuovo... un fiume di parole e una montagna di cagate.
Queste marionette, e non lo dico per forza nel senso dispregiativo, possono agire solo nei limiti permessi da chi comanda veramente.

BRICS o non BRICS... non si parla e non si tratta di niente altro che del PIL. Economia = PIL. Punto.

Chi governa il mondo sono le multinazionali e gli oligarchi. Punto.
Gli oligarchi estraggono, producono e la popolazione lavora per loro, producendo per lo più merda e cose inutili che poi essi stessi consumano.
Produzione + consumo = PIL.

I rappresentanti dei paesi BRICS non rappresentano i loro popoli ma rappresentano i loro oligarchi che vogliono avere soltanto l'accesso senza limitazioni a qualsiasi risorsa e poterlo fare in santa pace senza dover fare le guerre.

Putin parla molto spesso, come in questo caso, del benessere dei cittadini. Ma cosa vuol dire?
Significa che finché l'economia andrà a gonfie vele, tu avrai il tuo lavoro di merda che ti è stato insegnato ad amare e ad apprezzare, con i soldi che guadagni puoi provare a curare i tuoi problemi di bassa autostima comprando stronzate imitando i ricchi, e non morirai di fame e di stenti da qualche parte sotto un ponte.
Ma questo non è il benessere!

Sono passati duecento anni dalla rivoluzione industriale e noi siamo ancora come dei criceti sulla ruota.

Intanto nessuno ci toglierà la videosorveglianza, le mille limitazioni attuali e future, la moneta elettronica, che sarà un vero disastro, le vaccinazioni, le tasse, le ore di lavoro ecc., ecc.

Ma la gente è troppo stupida per capirlo e troppo credulona e disperata per volerlo capire.
#20 Stolypin
Le camere di compensazione già operano sia internamente , vedi Banca d’Italia, che nell’area euro presso la BCE per regolare gli squilibri fra i vari soggetti economici . Il problema è che la fluttuazione delle valute nel caso degli scambi commerciali internazionali è molto complessai ci sono una miriade di fattori che influenzano i cambi:
www.google.com/.../
Ovviamente poi ci possiamo anche riferire alle speculazioni come al fatto di essere o meno un paese produttore di materie prime o come anche ai rapporti muscolari veri e propri , non ci scordiamo che gli USA “ convinsero” gli arabi ad accettare il dollaro come unico contraltare alla vendita di petrolio dietro la sua protezione militare. Questi ultimi aspetti non sono da trascurare e ai paesi BRICS non manca la forza militare ne tantomeno l’essere primari produttori di materie prime.
Insomma il guanto di sfida è stato lanciato vediamo l’Occidente( USA ) cosa potrà rispondere.
www.controinformazione.info/.../
#32 nardicar

Le camere di compensazione attualmente funzionano a livello bancario e hanno per oggetto i soldi.
Il passo ulteriore è di applicarle direttamente alle merci nel commercio internazionale.

Per tutto il resto siamo d'accordo.
Altri 6 Paesi nei Brics: Argentina, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi, Iran, Arabia Saudita

Ma l'Etiopia non è dove è precipitato il Boeing 737Max?
il 21° secolo comincia il 22 agosto 2023
Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo

Dichiarazioni censorie del direttore di Rai radio 1 - Intervento di Confederazione legale

Che il vero pluralismo non fosse di casa in RAI è cosa nota.

Tuttavia, le dichiarazioni rese alla stampa dal dott. Francesco Pionati, direttore di Rai Radio 1, in merito alla trasmissione radiofonica di Marcello Foa, che ha ospitato il dottor Massimo Citro, hanno indotto gli avvocati di Confederazione a sollecitarne le immediate dimissioni.

È infatti inaccettabile che un direttore di testata del servizio pubblico proclami a chiare lettere che le opinioni di un'ampia fetta della popolazione italiana, nonché della comunità scientifica internazionale, non possono e non devono trovare spazio sui principali media nazionali.

Qui si può scaricare la missiva inviata da Confederazione Legale. Chiunque voglia aderire può farlo scaricando il modello in formato .doc ed inviandolo a propria volta alla RAI con un messaggio e-mail e/o pec.

Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo

t.me/confederezionelegale

www.confederazionelegale.it/

Per sostenere la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo:
www.confederazionelegale.it/sostienici