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Credo che non hai risposto, forse l'hai interpretata male. In ogni caso dal discorso precedente credo si capisca. Ecco il post completo:Il punto del mio discorso è questo: quanta validità hanno i nostri pensieri?
Il fatto che la Creazione debba essere "questo o quello", è un pensiero umano. Ma non sto dicendo che è vero o falso quello che hai detto, solo che può essere vero o falso, indipendentemente dai nostri pensieri. Stai (mi sto riferendo a tutti) giudicando la Creazione, ci stai spiegando come è stato creato il tutto.
Il punto del mio discorso è questo: quanta validità hanno i nostri pensieri? A meno che tu non usi qualcos'altro oltre al pensiero per parlare di questo, allora lì la questione è diversa. Tempo fa, Invisibile mi disse che il mondo ci ama. Io concordavo su questa cosa senza aver mai avuto qualsiasi riscontro reale. Credevo semplicemente ad un mio pensiero che mi sembrava corretto. Poi un giorno mi sono sentito veramente amato dal Mondo attorno a me, anche solo per qualche attimi, e la cosa iniziava ad influenzarmi molto profondamente e concretamente. Qui non si tratta di pensieri. Ed infatti esperienze così dette a parole non rendono quasi nulla della loro realtà. Per cui dico: riflettere su ciò è perfettamente inutile se si usa solo la Mente. Qui non si tratta di opinioni, io non ho giudicato quello che mi è successo, non ho avuto opinioni a riguardo, non ho fatto ipotesi o altro, allora. Come faccio a dirlo? Perchè per più volte ho provato la differenza tra entrembe le cose (giudicare e non giudicare). Le opinioni su come è stata fatta la Creazione, non valgono nulla. I pensieri non hanno collegamento diretto con la Realtà, sono invenzioni e sono soggettivi. Esistono le cose, non i giudizi su di loro. Alla Creazione "non importa nulla" di quel pensi di essa. Alla Realtà non importa nulla. Per cui mi chiedo, cosa oltre al pensiero, ti ha spinto a pensare ciò della Creazione? Partendo dal presupposto che i pensieri valgono poco sia da un punto di vista ontologico (la Realtà è una cosa, i pensieri son un'altra, sono due cose diverse distaccate), che gnosologico (pensare è soggettivo e "interno", non ha niente a che fare col mondo oggettivo e "esterno").
per varie tendenze intendo tutte le ideologie, religioni, ambiti in cui ci si ostina a indagare o a rimuginare. Fissarsi in generale su qualcosa è indice di "inquinamento" da parte di forme pensiero che prevalgono. Se una forma pensiero diventa dominante, si rischia di perdere le coordinate, a mio parere. Per questo è sempre bene cercare di rendersi conto quando si è diventati un po' troppo fissati su qualcosa...e variare per tempo riaprendo gli interessi su altre attività.
Non so forse perchè sono donna o perchè molto indietro evolutivamente, ma per me la comprensione è globale. Per me l'esperienza è interpretazione. Non scindo le due cose le inglobo in un unico atto esistenziale. Ogni qualvolta vivo un'esperienza, è coinvolto tutto il mio essere. La mente non è isolata a interpretare, la mia mente è parte attiva nell'esperienza perchè corrisponde alla consapevolezza che ho di quell'evento.
Se l'interpretazione è costituita da giudizi non necessari, per me limitano il significato dell'esperienza. Sì, perchè non giudicare non significa non essere consapevoli e non significa partecipare a tutto come uno zombie. Forse ci hanno insegnato che è solo giudicando che si è partecipi a quello che succede intorno...che dire, o uno lo esperimenta di suo (operare senza giudicare) oppure rimarrà (giustamente) nella credenza che il giudizio e la continua filtrazione del mondo siano necessari alla sua sopravvivenza. Certo, concordo sul fatto che bisogna essere consapevoli di quello che accade, ma pensiamoci un momento: sono i pensieri che ci distraggono e ci limitano la visione. Cosa fa uno (di solito) quando vuole concentrarsi? Scaccia i pensieri non necessari. Se io vado nello spazio cosmico solo per ammirare la sua oscurità, è probabile che perda di vista il resto. Se vado in un posto solo per cercare il supermercato, perdo di vista il resto (e questo capita spessissimo a tutti noi). Se leggo il Ra material con l'unico obbiettivo di trovare il senso della vita, è probabile che non veda tutto quello che ha da dare (anche perchè per comprendere cose come il senso della vita, bisogna essere puri, liberi e aperti...se la "conoscenza" vede che tu ritieni già di sapere, ti lascia). Se medito con l'unico pensiero di vedere quanto è bello meditare, è impossibile che riesca a meditare e a sentire la sua magia. Se mi metto a pensare all'incontro di ieri col mio amico mentre taglio il pomodoro, posso farmi male, perchè perdo di vista l'esperienza attuale, non ne sono più consapevole e non vivo più nel presente. Sì, perchè la domanda è: il presente lo vivo immerso nei pensieri o pensando il meno possibile? Sono esempi di tipo diverso (ho cercato di mostrare la situazione da angolazioni differenti), ma la radice è la stessa.Per me l'esperienza è interpretazione.
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Io che mi interesso di questioni spirituali e filosofiche, non sento la minima attrazione verso il desiderio di sapere di alieni, di storia galattica e di erranti e compagnia, perché so che non serve a nulla se non a portare in un vicolo cieco, che è il vero scopo di queste visioni del mondo, vicolo cieco che serve proprio a far dimenticare l'indagine più importante, quella su se stessi fatta senza sapere acquisito, senza la quale nessun passo reale può essere fatto.
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Ra ha mai parlato di entità che non si sono mai incarnate e che si trovano nelle densità più "alte"?
A quanto pare Malanga afferma che tali entità non siano mai scese in terza e che abbiano una paura folle di farlo. Le entità che sono davvero scese rappresentano solo il 20% dell'umanità.
Ti risulta qualcosa in merito?
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Franco893 ha scritto: Io che mi interesso di questioni spirituali e filosofiche, non sento la minima attrazione verso il desiderio di sapere di alieni, di storia galattica e di erranti e compagnia, perché so che non serve a nulla se non a portare in un vicolo cieco, che è il vero scopo di queste visioni del mondo, vicolo cieco che serve proprio a far dimenticare l'indagine più importante, quella su se stessi fatta senza sapere acquisito, senza la quale nessun passo reale può essere fatto.
Se mi permetti, questa è una visione prettamente antropocentrica...
...aldilà del credere alle canalizzazioni o meno ( per me sono dei mitomani, dalla confederzione galattica di luce fino ad Adamski ) non vedo niente di sbagliato, anzi, nè di malvagio o deviante ( addirittura ) nel "desiderare" di sapere e conoscere lo spazio che ci circonda..
da una parte capisco che il fatto stesso di ammettere che non siamo soli nell'universo può essere destabilizzante per chi crede nella vita dopo la morte, nello spirito etc perchè appunto toglie quell'aurea di "sacralità" della vita, come cosa unica che accade solo a noi umani perchà siamo "speciali"...
quando invece altro non siamo che l'animale con il cervello più grande fra gli animali e ch ealla fine la vita altro non è che un ciclo, nasci, caghi, pisci, cresci, ti riproduci, mangi, dormi e crepi. Finito.
Dipende ha scritto: No no no no! Avrete notato dal mio modo di esporre questi argomenti che io non dico mai no, ma questa volta non ne posso fare a meno.
Invisibile, io e te ci siamo già “scontrati” una volta quando parlavamo di cannabis, ma ho rispettato il tuo punto di vista e amen, ora sei venuto a riportarmi la tua visione delle cose anche qui.
Sai che c'è? A me i tipi come te mi hanno stufato. Questa vostra gravità così religiosa e intransigente che va insegnando in giro la professionalità del sapere, è alquanto fastidiosa.
Mettete paletti e catenacci proprio come fa la religione, ma rilassati un po'.
Nessuno di noi ha mai parlato di novità, dove lo vedi scritto?
Io avrei potuto scrivere altre 50 pagine, sempre attenendomi al materiale di Ra e altre 5000 attenendomi al mio di materiale, ma non mi è parso il caso. Esiste un'essenza delle cose e la puoi ritrovare anche in 2 righe se sei capace, tu dal mio punto di vista, almeno per quello che scrivi e come lo scrivi, non lo sei ancora,
Questa tua “pesantezza” spirituale non ti da modo di accettare qualsiasi altra visione delle cose, ma ripeto per l'ennesima volta che va bene così.
E poi, non ho mai scritto che questa sia la verità, ho solo scritto che a me convince, certamente molto, ma molto di più delle altre visioni, specie della tua.
Questo tuo modo di fare è molto simile al modo di fare di chi ha instaurato un èlite su questo Pianeta, sia di pensiero che di persone.
E anche se questa fosse spiritualità for dummies? Da così fastidio alla tua persona così saggia? Pensi che qualcuno possa dannarsi per sempre dopo aver letto queste cose? E tu vorresti fare il paladino della Luce vero?
Il Pianeta non ne può più di voi, dei vostri codici, dei vostri segreti, delle vostre gerarchie spirituali.
Ti prego di non ribattere ancora, primo perché la tua visione mi piace molto meno di quella di Ra e secondo perché questo è il thread del materiale di Ra e si discute di questo. Tu potresti aprire una sezione intitolata “Il materiale di invisibile” o aprire una discussione dal titolo” le boiate new age” se liberissimo di farlo, ma non in questo luogo.
Io non sono il “profeta di RA” come vuol far intendere quell'altro imbecille, che me lo ha riscritto per la seconda volta.
Vi lascio nella pace dell'Uno Infinito Creatore, voi fate un po' come vi pare. Buona vita a tutti
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TheNecrons ha scritto: @Dipende:
Riguardo alla mia domanda:Credo che non hai risposto, forse l'hai interpretata male. In ogni caso dal discorso precedente credo si capisca. Ecco il post completo:Il punto del mio discorso è questo: quanta validità hanno i nostri pensieri?
Il fatto che la Creazione debba essere "questo o quello", è un pensiero umano. Ma non sto dicendo che è vero o falso quello che hai detto, solo che può essere vero o falso, indipendentemente dai nostri pensieri. Stai (mi sto riferendo a tutti) giudicando la Creazione, ci stai spiegando come è stato creato il tutto.
Il punto del mio discorso è questo: quanta validità hanno i nostri pensieri? A meno che tu non usi qualcos'altro oltre al pensiero per parlare di questo, allora lì la questione è diversa. Tempo fa, Invisibile mi disse che il mondo ci ama. Io concordavo su questa cosa senza aver mai avuto qualsiasi riscontro reale. Credevo semplicemente ad un mio pensiero che mi sembrava corretto. Poi un giorno mi sono sentito veramente amato dal Mondo attorno a me, anche solo per qualche attimi, e la cosa iniziava ad influenzarmi molto profondamente e concretamente. Qui non si tratta di pensieri. Ed infatti esperienze così dette a parole non rendono quasi nulla della loro realtà. Per cui dico: riflettere su ciò è perfettamente inutile se si usa solo la Mente. Qui non si tratta di opinioni, io non ho giudicato quello che mi è successo, non ho avuto opinioni a riguardo, non ho fatto ipotesi o altro, allora. Come faccio a dirlo? Perchè per più volte ho provato la differenza tra entrembe le cose (giudicare e non giudicare). Le opinioni su come è stata fatta la Creazione, non valgono nulla. I pensieri non hanno collegamento diretto con la Realtà, sono invenzioni e sono soggettivi. Esistono le cose, non i giudizi su di loro. Alla Creazione "non importa nulla" di quel pensi di essa. Alla Realtà non importa nulla. Per cui mi chiedo, cosa oltre al pensiero, ti ha spinto a pensare ciò della Creazione? Partendo dal presupposto che i pensieri valgono poco sia da un punto di vista ontologico (la Realtà è una cosa, i pensieri son un'altra, sono due cose diverse distaccate), che gnosologico (pensare è soggettivo e "interno", non ha niente a che fare col mondo oggettivo e "esterno").
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@Alroc:
per varie tendenze intendo tutte le ideologie, religioni, ambiti in cui ci si ostina a indagare o a rimuginare. Fissarsi in generale su qualcosa è indice di "inquinamento" da parte di forme pensiero che prevalgono. Se una forma pensiero diventa dominante, si rischia di perdere le coordinate, a mio parere. Per questo è sempre bene cercare di rendersi conto quando si è diventati un po' troppo fissati su qualcosa...e variare per tempo riaprendo gli interessi su altre attività.
Capito, ora. In linea generale concordo.
Non so forse perchè sono donna o perchè molto indietro evolutivamente, ma per me la comprensione è globale. Per me l'esperienza è interpretazione. Non scindo le due cose le inglobo in un unico atto esistenziale. Ogni qualvolta vivo un'esperienza, è coinvolto tutto il mio essere. La mente non è isolata a interpretare, la mia mente è parte attiva nell'esperienza perchè corrisponde alla consapevolezza che ho di quell'evento.
Come detto prima, qui bisogna avere sempre dei riferimenti diretti alla Realtà, e non limtarsi a fare ipotesi astratte (è una premessa generale non specifia per il tuo psot).Se l'interpretazione è costituita da giudizi non necessari, per me limitano il significato dell'esperienza. Sì, perchè non giudicare non significa non essere consapevoli e non significa partecipare a tutto come uno zombie. Forse ci hanno insegnato che è solo giudicando che si è partecipi a quello che succede intorno...che dire, o uno lo esperimenta di suo (operare senza giudicare) oppure rimarrà (giustamente) nella credenza che il giudizio e la continua filtrazione del mondo siano necessari alla sua sopravvivenza. Certo, concordo sul fatto che bisogna essere consapevoli di quello che accade, ma pensiamoci un momento: sono i pensieri che ci distraggono e ci limitano la visione. Cosa fa uno (di solito) quando vuole concentrarsi? Scaccia i pensieri non necessari. Se io vado nello spazio cosmico solo per ammirare la sua oscurità, è probabile che perda di vista il resto. Se vado in un posto solo per cercare il supermercato, perdo di vista il resto (e questo capita spessissimo a tutti noi). Se leggo il Ra material con l'unico obbiettivo di trovare il senso della vita, è probabile che non veda tutto quello che ha da dare (anche perchè per comprendere cose come il senso della vita, bisogna essere puri, liberi e aperti...se la "conoscenza" vede che tu ritieni già di sapere, ti lascia). Se medito con l'unico pensiero di vedere quanto è bello meditare, è impossibile che riesca a meditare e a sentire la sua magia. Se mi metto a pensare all'incontro di ieri col mio amico mentre taglio il pomodoro, posso farmi male, perchè perdo di vista l'esperienza attuale, non ne sono più consapevole e non vivo più nel presente. Sì, perchè la domanda è: il presente lo vivo immerso nei pensieri o pensando il meno possibile? Sono esempi di tipo diverso (ho cercato di mostrare la situazione da angolazioni differenti), ma la radice è la stessa.Per me l'esperienza è interpretazione.
Ultimo chiarimento: si potrebbe pensare che è impossibile tagliare un pomodoro senza pensare. Voglio che guardiate questo esempio: non so se avete mai calciato un pallone, ma dovreste sapere che per portare il pallone in un punto preciso anche a 30-40m di distanza (come fanno i "fuoriclasse") bisogna mettere in gioco un infinità di fattori e parametri: il punto della palla da colpire (su una distanza di 30m, 1mm di troppo è un altro paio di maniche), il punto del piede con cui colpire (alcuni punti sono più adatti di altri riguardo a certi tiri, e anche qui sbagliare di poco manda il pallone da tutta un'altra parte), la forza da dare (anche qui...), il movimento tridimensionale della testa, delle braccia, del tronco, delle gambe, dei piedi e delle dita dei piedi (soprattutto quando si tratta di beachsoccer) e chi ne ha più ne metta....e se pensate che alla fine non sia così difficile vi sfido a provarlo. Ma ve lo dico per esperienza, che è impossibile pensare a tutti questi fattori quando si sta per tirare. Eppure migliaia di giocatori nella storia erano capaci di compiere questi gesti con pochissimi secondi di riflessione. Come ci sono riusciti? Esattamente come un violinista che deve compiere infiniti micro movimenti degli arti superiori mentre suona (differenza tra un dilettante e un artista che è diventato parte della sua arte), o come un illusionista che maneggia le carte con movimenti complessissimi ecc. dopo mesi di pratica il Corpo impara questi movimenti super-complessi, e ci permette di farli senza pensarci.."ci vengono naturali". Se noi utilizziamo questo modo naturale di imparare le cose, la "necessità di pensare" viene sempre meno. Ovviamente la metodologia precisa è molto complessa, ho solo dato un'idea del suo funzionamento. Quindi prendete con le pinze quello che scritto, e non tirate conclusioni troppo in fretta.
Il punto del mio discorso: giudicare non è necessario alla comprensione e alla consapevolezza dell'esperienza, anzi li limita. E ricordiamoci: non giudicare, non significa dormire. Concordo con Alroc quando dice che bisogna essere consapevoli.
Quindi giudicare è una cosa cattiva da evitare? No, basta usarlo nel modo giusto, solo quando è necessario. Se devo scrivere un captcha, meglio che penso. Se sto facendo un test per l'ammissione a qualche università, meglio giudicare. Ma qui il quesito è un altro: in un mondo "ideale", la difesa contro i falsi utenti, le università, la scuola, la moda (per cui è necessario giudicare) e blablabla...sono necessari? In ogni caso, molte persone pensano e giudicano molto più del necessario, facendosi male, e io sono il primo.
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Dipende ha scritto:
Ra ha mai parlato di entità che non si sono mai incarnate e che si trovano nelle densità più "alte"?
A quanto pare Malanga afferma che tali entità non siano mai scese in terza e che abbiano una paura folle di farlo. Le entità che sono davvero scese rappresentano solo il 20% dell'umanità.
Ti risulta qualcosa in merito?
No, Ra non ha mai parlato in questi termini. Esistono delle entità che non si reincarnano più e sono di densità più alta, ma non credo non si siano mai incarnate.
La cosa funziona suppergiù così. La consapevolezza deriva dalle esperienze. Nei mondi non materiali le esperienze sono molto, molto diluite, nei mondi materiali non lo sono quasi per niente.
Visto che l'obiettivo è accumulare vibrazione tramite esperienza, nel caso un entità decidesse di non incarnarsi, avrebbe una limitazione non da poco.
La terza densità è, si materiale e distante dal concetto “io sono il Creatore” ma non sempre è terrificante e spaventosa.
La terza densità che viviamo noi qui sulla Terra potrebbe spaventare, ma non tutti i mondi di terza sono così.
Questa percentuale del 20% di Malanga è un po' ambigua, io ricordo che anni fa lui sosteneva che solo il 20% degli umani aveva anima, non so se lo sostiene ancora, ma devo dirti che di questo non ho trovato alcun riscontro nel materiale di Ra.
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Io non sono il “profeta di RA” come vuol far intendere quell'altro imbecille, che me lo ha riscritto per la seconda volta.
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Dipende ha scritto: Che io abbia trovato delle corrispondenze, non significa che debbano trovarle tutti, o tanti, significa solo che io ci ho trovato delle corrispondenze, a volte nette.
Questi argomenti qui non vanno ribattuti, non ha senso schierare due fazioni di pensiero che possano giocarsi la ragione, o il torto. Ho scritto all'inizio che avrei agito come anti Piero per cui chiedermi conferme o dimostrazioni è come sparare sulla croce rossa.
Che io scriva la mia impressione sul materiale di Ra condendola con così tanta visione personale mi mette nella posizione scomoda di risultare agli occhi di alcuni utenti in due posizioni ben specifiche entrambe negative per me.
Quella di “imbroglione” cioè colui che vi sta passando informazioni false per un proprio tornaconto, o quella di mentecatto simile alla tipa del video, ma con un po' più di intelletto e humor.
In entrambe le configurazioni io non mi ci vedo e non ho manco voglia di controbattere ad ogni post di invisibile, non solo perché l'ho già fatto e mi annoia rifarlo, ma perchè così facendo passerei per sostenitore della tesi di Ra, il che in definitiva non è vero.
Io dentro di me, davvero vi Amo tutti, ne sono certo, ma l'espressione di alcuni di voi che mi viene mostrata mi da ancora fastidio, non tanto per antipatia, quanto per la quantità assurda di energia e tempo che bisogna perdere per stargli dietro.
Vi auguro di riscoprire presto gli esseri stupendi quali davvero siete e sono certo che da ciò troverete conforto e fiducia, ognuno a suo modo, a prescindere da cosa dica Ra.
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Dipende ha scritto: ♠♠♠Si nota in te una grossa rabbia che molto probabilmente è il tuo ostacolo maggiore, ma non è detto, molti si polarizzano proprio usando questa rabbia, ma è comunque una situazione che ti porta via, per forza di cose, un mucchio di opportunità e di occasioni♠♠♠
♪♪♪♪Ora, dire che è “boiata new age” o “ spiritualità da fast food” non solo è un'offesa/aggressione alla mia persona♪♪♪♪
♥♥♥Io dentro di me DAVVERO vi Amo tutti, ne sono certo, ma l'espressione di alcuni di voi che mi viene mostrata mi da ancora fastidio♥♥♥
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@ slobbysta
Io sul serio certe volte non ti capisco.. e te lo dice un utente che in linea di massima apprezzai tuoi interventil'intenzione con cui molto spesso intervieni.
ma in questo specifica discussione i tuoi interventi stonano decisamente con l'accordatura generale della discussione.
come quello che nel mezzo di una bella discussione su un tema di qualsiasi tipo comincia a raccontare una barzelletta solo perché non si sente al centro dell'attenzione.
Io non dico che tu non abbia diritto di intervenire opolemizzarecontroargomentare con il tuo punto di vista
Però la barzelletta potevi andare a raccontarla da qualche altra parte questa volta.
Proprio non capisco
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Dipende ha scritto: Invisibile, hai ragione, ho reagito male, ma avevo il timore (e ancora ce l'ho) che questa discussione si arenasse in infinite diatribe tipo come è successo con la discussione sulla canapa.
Io vedo molta intransigenza in te, il che non è male se è un tuo sentire autentico...
In effetti io non ce l'ho con te come persona, o personaggio, tu sei sempre molto cortese, anche se devo dirti la verità, io non ho ancora capito cosa ti “spaventa” cosi' tanto della new age. Il nome?
E' assolutamente logico che Ra non sia stato il primo nel 1981 a dirci cose del genere, non dimenticare che Ra la prima volta che ha espresso questi concetti è stato 11.000 anni fa. Lui così dice. Ora se tu senti dire in giro roba del genere da più di 10,000 anni, è pure colpa/merito suo. Per cui non ha senso dire che le rivelazioni di Ra è roba new age,
Poi, pensi che qui la gente sia talmente stupida da confondere la mia interpretazione del materiale di Ra con quella massa di deficienti che fanno comizi e congressi e che si fanno pagare per far da intermediario con il primo “cazzone” galattico che incontrano? Pensi che non siano in grado di capire l'evidente differenza?
Io ho cercato di argomentare tesi che hanno una logica secondo il mio punto di vista, non ho mai fatto riferimento ad altri contattisti o medium (anche se ci sarebbe altro materiale antecedente a quello di Ra che, secondo il mio punto di vista vale la pena visionare) l'ho fatto per essere il meno invasivo possibile e per dare modo di lasciare una porta aperta che ognuno può varcare secondo un proprio sentire.
Come scriveva incredulo in un post precedente, la versione di Ra da più risalto alla libertà che alla devozione e forse è questo fattore che mi ha preso.
Vi ho detto anche che secondo la mia visione del materiale viene fuori che fondamentalmente ognuno deve fare quel che cazzo gli pare, dov'è il pericolo in ciò?
Gli alieni poi, dal resoconto delle seduta con RA, viene fuori che siamo solo noi umani che consideriamo le altre entità dell'Universo “alieni” , tu pensavi di essere da solo? Non credo, qui davvero stiamo parlando di semantica. Spiriti, guide, alieni, demoni, angeli, chiamali un po' come ti pare ma la derivazione è la stessa.
Io il pericolo più grosso lo avverto quando vedo qualcuno che non pensa con la propria testa, ...
Se il problema è Ra in quanto tale, potremmo chiamarlo “Peppe” Il materiale di Peppino” ma il risultato per me non cambia, quei due personaggi che si sono intercettati nel 1981 mi hanno fatto comprendere un mucchio di cose, o meglio mi hanno dato modo di poter poi comprendere un mucchio di cose, e mi hanno fatto comprendere anche che su questo Pianeta c'è tanto di quel fumo, ma tanto di quel fumo che non si vede da un palmo dal naso.
Io ti posso dimostrare che Ra esiste nella stessa misura in cui tu puoi dimostrarmi che non esiste, io però ho delle foto delle sedute, e ben 5 libri che parlano di cose abbastanza complesse. Tu che hai?
Ah....quel no no no che ho scritto riferito a te era più un "Oddio no, mo' ricomincia" :)
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FrancescaR ha scritto:
@ slobbysta
Io sul serio certe volte non ti capisco.. e te lo dice un utente che in linea di massima apprezzai tuoi interventil'intenzione con cui molto spesso intervieni.
ma in questo specifica discussione i tuoi interventi stonano decisamente con l'accordatura generale della discussione.
come quello che nel mezzo di una bella discussione su un tema di qualsiasi tipo comincia a raccontare una barzelletta solo perché non si sente al centro dell'attenzione.
Io non dico che tu non abbia diritto di intervenire opolemizzarecontroargomentare con il tuo punto di vista
Però la barzelletta potevi andare a raccontarla da qualche altra parte questa volta.
Proprio non capisco
Utente Regom, permetti: a chi è diretto il tuo post? Potresti chiarire?
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il mio post era diretto a slobbysta
Utente Regom fa ciao con la mano e saluta
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Potrebbe arrivare a 11.000 anni fa ... allora, siccome questa filosofia si basa su un concetto praticamente identico della legge dell'uno, potrebbe essere che RA sia l'ìorigine di tale filosofia, oppure potrebbe essere che RA non esiste e che qualcuno abbia pescato sapientemente e furbescamente nelle antiche conoscenze spirituali del'uomo, per poi raccontare tutto questo in chiave alienista-new age per i propri scopi.
Il pericolo è nella distorsione della visione del libero arbitrio, verso una interpretazione che finisce per ignorare la realtà, perché nessuno può fare il cazzo che gli pare in assoluto, in quanto facente parte di un mondo che funziona secondo certe leggi universali.
Questo "sottile suggerimento", secondo me "detto a mezzavoce" in questo materiale di RA, appartiene alla visione luciferina e quando individuo anche solo in parte quella matrice mi si drizzano le antenne, perché so bene dove si va a parare.
Comunque non c'è nessun problema Dipende, dico davvero. Anche io penso che ognuno debba fare il suo percorso e trovare la Verità per conto proprio, perché altrimenti non avrebbe valore.
Il mio è solo un richiamo alla cautela e ad ampliare la visione e la conoscenza della materia, che è vastissima.
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Io ti posso dimostrare che Ra esiste nella stessa misura in cui tu puoi dimostrarmi che non esiste, io però ho delle foto delle sedute, e ben 5 libri che parlano di cose abbastanza complesse. Tu che hai?
Vari millenni di studi e ricerche in campo spirituale. Ma non la mettiamo a che ce l'ha più lungo dai :-)
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Dipende ha scritto:
La vera origine di questa filosofia è il Creando stesso non Ra.
In effetti la questione sarebbe semplice. Da eoni di tempo cronologico le entità si passano sempre le stesse notizie, lo fanno perché non potrebbero fare altrimenti. Tonino lo dirà a quelli di Zeta reticoli, Pasquale lo ha detto a quelli di Sirio e Peppino lo ha detto a noi. Poi saremo noi quando cresceremo a dire queste cose ad altre civiltà. Non ha senso scoprire chi è stato il primo a dire queste cose. Tu non hai bisogno di Ra o di qualche altro aiutante se riesci a collegarti con l'infinito perché lì sono scritte queste informazioni. Abbiamo tutti i mezzi per farlo, ma pochi di noi ci riescono per le grosse distorsioni in atto, che non sono solo i paradossi della Legge dell'Uno, ma sono più banalmente la TV e la ipercomunicazione di oggi.
Il pericolo è nella distorsione della visione del libero arbitrio, verso una interpretazione che finisce per ignorare la realtà, perché nessuno può fare il cazzo che gli pare in assoluto, in quanto facente parte di un mondo che funziona secondo certe leggi universali.
Questo "sottile suggerimento", secondo me "detto a mezzavoce" in questo materiale di RA, appartiene alla visione luciferina e quando individuo anche solo in parte quella matrice mi si drizzano le antenne, perché so bene dove si va a parare.
E' tutta qui la questione, finalmente ci siamo arrivati. Io ero consapevole e lo sono tutt'ora che parlare dell'importanza del male come forza operativa e non come un qualcosa di “guasto” avrebbe potuto creare “imbarazzo”. Io mi attengo alla versione di Ra, non posso farlo solo quando mi fa comodo e attenendomi a questa versione, non posso far altro che considerare il male importante quanto il bene. Ho spiegato che è tutta una questione di operatività e convenienza. Convenienza perché l'Universo tende a trovare la situazione che abbia il risultato migliore con uno sforzo accettabile.
Fare quel che cazzo ti pare ha più di un significato, ma quello principale è cominciare ad assumersi delle vere responsabilità. Tu puoi fare quel che cazzo ti pare certo, ma questo comportamento verrà comunque messo in conto e verrà aggiunto alla grande lista di cose che hai fatto e che genererà altre cose da fare che saranno comunque alimento per il Creando.
Fare quel che cazzo ti pare ti aiuta nel caso volessi polarizzarti negativamente, ma nemmeno tanto perché abbiamo visto che anche il “cattivo” fondamentalmente non può davvero fare come gli pare e non solo per rispetto alla prima Legge dell' Uno (libero arbitrio) ma perché si presume che anche lui abbia un suo programma, che comunque deve rispettare.
Fare quel che cazzo ti pare è anche un invito a seguire il proprio istinto e a non soffocare la propria indole che non è ne buona né cattiva, è la propria indole ed ha la stessissima importanza delle altre in tutto l'Universo.
Fare quel che cazzo ti pare e anche un estremo atto di fiducia che uno ripone verso le altre entità, lo so, dopo aver più di una volta etichettato l'umano medio come idiota, invitarlo a fare come cazzo gli pare sarebbe stupido...e invece no, io sono certo che molti di loro non fanno davvero come vorrebbero fare, ma fanno le cose perché quasi sempre con le spalle al muro.
Molti umani prendono decisioni che non vorrebbero prendere.
Dipende ha scritto: Ah questa mi era sfuggita...
Io ti posso dimostrare che Ra esiste nella stessa misura in cui tu puoi dimostrarmi che non esiste, io però ho delle foto delle sedute, e ben 5 libri che parlano di cose abbastanza complesse. Tu che hai?
Vari millenni di studi e ricerche in campo spirituale. Ma non la mettiamo a che ce l'ha più lungo dai :-)
Ma dai davvero pensi che fosse per questo motivo? Era per una semplice giustezza delle cose. Io in tribunale ci porto le foto di Don, di Carla e di Jim, poi porto le registrazioni e i 5 libri con quegli argomenti. Non dimostrano assolutamente che Ra esiste, però per sostenere la tua tesi tu che porti? Hai qualcosa che possa smontare completamente Ra?
Millenni di studi e ricerche non vale come prova specifica
Era questo il senso.
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Io non sto dicendo che RA "si può smontare" e non mi interessa nemmeno provarci. Sto solo dicendo che ho rilevato degli elementi che mi fanno pensare ad un certo tipo di intenzione e di visione di queste tematiche, intenzione e visione che io non approvo in quanto facilmente dannose per il ricercatore, se ci mette il cuore.
GUARDA QUANT'E' ATTRAENTE LA VERITA', DEVI IMPARARE A POSSEDERLA TUTTA...SEGUI LA NOSTRA STRADA E RIUSCIRAI FINALMENTE A PROVARE TUTTO IL SUO FASCINO".
Per risolvere quasi definitivamente i miei dubbi sull'attendibilità del RA m. ho fatto precendentemente una domanda nella pagina 1: "Il materiale RA, che strumenti ti dà per verificare ciò di cui tratta?" che non ha ricevuto (se non erro) risposta, ma sinceramente a me sembra che non ne dà. A confermare ancora la poca genuinità di tale metodo.
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Non è vero ho risposto che le verifiche te le devi trovare da solo se senti che questo materiale ti suona bene, vuoi che te le trovi io rispetto ad un mio sentire? Mi sembrerebbe inutile
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