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Shavo ha scritto: @Calvero
ps: mi prendo il merito d'averti dato l'occasione per il riscatto
Io parlo di mito in quanto funzione che gli diamo e per cui parlo di qualsiasi "tipo" di mito.
Quindi parlo anche degli altri significati che la stessa Treaccani riporta come per esempio:
E io non concordo con Platone, seconde me è in errore quando dice che sono essenzialmente universali, quelli lo sono gli archetipi che sono una cosa molto diversa.
E non sappiamo se 125.000 anni fa (per es) esisteva qualcuno dei miti che oggi, ma anche nell'antica Grecia, vengono considerati "universali".
Qui sta l'inghippo. Non è così.
Perché nella creazione del mito, operazione mentale, vengono ad inserirsi elementi che possono addirittura cambiare il significato dell'archetipo stesso, nel senso di dipingerlo "a piacere"
L'esempio di Maksi è lampante a mio avviso (scusa Maksi ma è troppo perfetto l'esempio). Da una idea di "purezza originaria ancestrale" (archetipo) che non contiene assolutamente in sé nessun riferimento al sangue ed al suo rapporto con lo Spirito, ecco che questi ultimi diventano l'unica cosa che conta
Io invece dico che i miti non sono naturali, ma creazioni esclusivamente mentali umane.
Secondo me inverti i termini.
Si può dire che l'uomo ha creato miti partendo dagli archetipi del mondo spirituale, non che il mondo spirituale è un mito.
Anche il mondo Spirituale è un mito, un mito che discende da un archetipo, un mito che diventa realtà solo dopo un lungo lavoro su sè stessi.
Non sto dicendo che l'uomo non deve essere un cavaliere duro e puro, all'occorrenza, è il renderlo mito che è a mio avviso MOLTO dicutibile.
L'uomo non ha bisogno di nessun cavaliere duro è puro per viver bene. E proprio il fatto che qualcuno lo abbia sacralizzato che mi preoccupa, sapendo quanto mascalzone l'uomo può essere...
Esageri, ma incasso comunque... grazieM'inchino a questa tua esemplare manifestazione d'intelligenza poetica.
Torna a bordoMi levo dalla discussione
Mrexani ha scritto: ''Un mito è una biforcazione in un ramo di un immenso albero. Per capirlo occorre avere una qualche percezione dell'intero albero e di un alto numero delle biforcazioni che vi si celano. Quell'albero non c'è più da lungo tempo, asce ben affilate l'hanno abbattuto.'' Cit.
Ma i miti non sono "creazioni" mentali, non fanno parte dello psichismo umano, ma dell'inconscio.
Per loro, il Mondo Spirituale è solo un mito...
Pyter ha scritto: Invisibile
Lui vive realmente una condizione in cui i genitori sono dei, esseri magici dalle capacità straordinarie e per cui non si tratta di "racconto fantastico" ma di "realtà fantastica" :-)
L'archetipo, infatti.
Ti stai avvolgendo nelle tue stesse spire.
Anche io ho avto perplessità per quanto riguarda i simboli, per esempio, e sulla loro funzione.
Il simbolo veicola idee, e nel passato era proprio il linguaggio usato dalla casta. Il geroglifico.
Con la nascita del linguaggio moderno i concetti sottesi dai simboli possono essere mistificati
mentre un ideogramma no. I miti i simboli e le leggende possono così essere creati o mistificati.
Un esempio di mito moderno falso è, come dice Battiato, il progresso...
I simboli allo stesso modo possono essere legati agli aspetti della natura e antropomorfizzati, ma allo stesso tempo inventati.
Per esempio il leone è simbolo di forza e regalità. Tu potresti dirmi che è una fesseria, perché anche altri animali hanno forza.
Il toro per esempio. Ma il toro è simbolo di forza, ma quella sessuale. Perché il leone rende meglio?
Per una fatto naturale incontrovertibile della natura. Caccia e sottomette. Il toro no.
Poi ovviamente questo magari c'entra di meno con la favola fantastica di Disney, che usa i simboli mischiando le carte perché vuole utilizzarli per un fine specifico. Il leone è re della foresta, ma solo nella nostra mente, lui mica si sente re, occupa un territorio magari, ma anche un cane si sente padrone degli angoli dove piscia.
Non so se ho reso l'idea.
Pyter ha scritto: Ma neanche per sogno, caro invisibile, io ti ho dato ragione..
Hai sostenuto che il mito è un prodotto della mente...
... e che tu puoi benissimo farne a meno.
Questo non è possibile, e te lo hanno esposto bene Calvero Incredulo e Alroc.
Dico, anzi, scrivo di pIù:
Se il mito è creazione della mente e secondo te la mente mente, se ella ti dice che non devi credere più ai miti, io non gli crederei neanche un attimo.
Per cui non è corretto dire "se ne può fare a meno" (espressione che non ho usato).....
.Io ho solo affermato che i miti non fanno bene all'uomo e che per poter vivere bene non ne ha nessun bisogno. Apriti cielo...
Non è la mente che "me l'ha detto"; ho usato anche la mente per esaminare la questione.
invisibile ha scritto: Ma la tua reazione veramente non la capisco, perché se dire quello che si pensa significa avere una colpa (???) non so proprio cosa pensare...
Ti voglio bene lo stesso anche se mi hai trattato, senza motivo, di merda.
Mrexani ha scritto:
Torna a bordo
incredulo ha scritto: invisibile
Per cui non è corretto dire "se ne può fare a meno" (espressione che non ho usato).....
Cosa significa espressione che non ho usato?
Questa frase l'hai scritta tu:
.Io ho solo affermato che i miti non fanno bene all'uomo e che per poter vivere bene non ne ha nessun bisogno. Apriti cielo...
Mi sembra proprio che tu abbia affermato che l'uomo "ne può fare a meno" se per vivere bene non ne ha nessun bisogno.
L'uomo ha vissuto per millenni appoggiandosi ai miti.
Dei, Faraoni (uomini-dei), Re e nobiltà, ricchi, potenti e famosi, oggi anche attori e musicisti ma anche presentatori tv, che rappresentano il successo sociale e con questo l'attribuzione di "valere".
Questo appoggiarsi, prendere a riferimento dei miti da ammirare e da seguire, è stato considerato per millenni come normale ma anche come cosa buona, positiva.
La verità è che l'uomo non ha bisogno di nessun mito per vivere.
Al contrario, l'essere umano viene danneggiato seriamente quando con la mente ed il cuore si appoggia e prende riferimento verso un mito, perché la realtà è che la "forma-mito" non esiste, è una illusione e per cui la persona viene portata lontana dalla realtà.
[...]
Pensavo che fossi più in sintonia con il "sentire" di Pyter.
Il suo post non necessitava di risposta, era perfetto così come era.
Ironia e profondità, koan finale ed applausi del pubblico.
Come ben sai vi sono diversi modi di trattare male qualcuno: tu lo hai fatto, non te ne accorgi; e non ho intenzione di argomentarlo...
alroc ha scritto: Popoli primitivi, molto distanti geograficamente tra loro, hanno raccontato miti identici, come mai?
Il mito è parte della natura stessa dell'uomo...
...in passato si riusciva a comunicare con i contenuti dell'identità naturale del cosmo, oggi ci giungono solo simulacri narrativi defraudati, dallo scorrere dei secoli, della loro valenza informativa.
Un linguaggio che ha il potere di ri-programmare l'uomo, come un verbo dai poteri "magici".
Io associerei il Questo verbo che comunica in modo profondo con la nostra psiche ha un potenzialità immense, per questo è stato scarnificato e reso innocuo da chi ha potere.
invisibile ha scritto:
@Calvero
Come ben sai vi sono diversi modi di trattare male qualcuno: tu lo hai fatto, non te ne accorgi; e non ho intenzione di argomentarlo...
Te la rigiro para para, sempre in amicizia e con immutata stima.
L'ammirazione per qualcuno, per i suoi principi o comportamenti, sono esempi, non miti, che si possono seguire in funzione delle proprie scelte, che devono essere fatte sempre in piena libertà.
La verità è che l'uomo non ha bisogno di nessun mito per vivere.
Calvero ha scritto:
Appunto: la rigiri. Vedi di tenerla nell'ordine corretto. Visto che tu hai cominciato a rompere il cazzo.
L'ammirazione per qualcuno, per i suoi principi o comportamenti, sono esempi, non miti, che si possono seguire in funzione delle proprie scelte, che devono essere fatte sempre in piena libertà.
Della serie, nei tuoi primi interventi e dopo aver provocato Maksi
...perché Tu sai come stanno le cose!
tu OSI anche una simile perentorietà e che misura INCONTROVERTIBILMENTE che tu del MITO sai assolutamente una minchia.
Quando non sai qualcosa o non l'hai maturata adeguatamente, impara ad ascoltare per bene.
Perché, oltre all'ignoranza manifesta che lampeggia come una scritta al Neon nell'asserzione di cui sopra (e sono le prime con cui eri intervenuto), OSI anche aggiungere e con prosopopea! una simile frase:
La verità è che l'uomo non ha bisogno di nessun mito per vivere.
Le verità è che tu del MITO non sai e non hai capito un cazzo di niente ... e hai adattato il problema in maniera arbitraria alla tua "visione arrnonica" di stocazzo; di "stocazzo" perché invece di avere l'umiltà di capire che il ragionamento si stava sviluppando debitamente, sei entrato a gamba tesa con presunzione e arrabbattando mano mano le contro-argomentazioni, mentre venivano confutate una alla volta, insieme alle basi dei tuoi ragionamenti posati sulla sabbia. Cioè sulla tua presunzione.
Infatti, a riprova: - nei tuo interventi successivi hai dovuto ridimensionare le sparate perentorie, che non stanno né in cielo né in terra.
Vedi di non fare il furbo con me e vedi di non trasformare una lezione sul MITO che ---> stanno dando a Te<---- in una lezione sul MITO che tu staresti dando agli altri. Non farmi girare i coglioni.
E ancora non hai capito perché hai offeso e perché hai smeriglato i coglioni come qui li hai smerigliati.
La stima non è contemplata.
Pyter ha scritto: Invisibile
Lo dice l'etimologia che i miti sono racconti, non io, e se la cosa ti fa infuriare prenditela con l'etimologia, non con me.
Chiami in soccorso l'etimologia e con questo cosa speri di fare, di esimerti dalle responsabilità?
Un pò come Obama che uno spara e lui se la prende con le armi.
Lo sapevi poi che l'etimologia è un mito moderno, si?
.
Sai una cosa?
Ad un certo punto avevo pensato di "chiamare in soccorso" la Treccani, ma mi son detto che con gli amici non è carino che poi sembra brutto.. ed ecco che qualcuno la tira fuori per dire che non capisco un cazzo
(no, non incredulo)
Pyter ha scritto:
Mi piacerebbe tanto. E' un po' che aspetto qualcosa di significativo.
Si, su questo hai ragione. A volte Incredulo ha di queste trovate. A volte addirittura mette delle pagine di Wikipedia, ma non penso lo faccia per cattiveria. Secondo me è un suo modo di reagire quando pensa di trovarsi davanti a degli avatar con carenze di pensiero, e tenta di sollevarlo partendo da pagine che esprimano concetti più diluiti e quindi non impegnativi quanto quelli di prima mano.
Bisogna scusarlo, d'altronde le sue sono solo creazioni mentali sui cui limiti tu penso sarai d'accordo.
L’esigenza di spiegare l’universo venne messa in opera con l’antropomorfismo delle energie, dei fenomeni della natura, ma anche delle caratteristiche animali che trascesero a simbolo e, significativo, vivificare quella “realtà speculare” che dava anima al significato in Terra. Era come se si trasferissero nei “Cieli” le battaglie del nostro mondo interiore; si poteva così parlare di esorcizzare i mali ritenuti responsabili del nostro destino, così come le cose che più ci irretiscono, non ultimo il senso della bellezza e il suo Potere. In un certo senso l’uomo metteva sul lettino della psicanalisi il mondo interiore. Direi con estrema intelligenza. Già pensare al Tempo così come lo viviamo, come è considerato; diviso, parcellizzato, figlio di una violenza, fa riflettere non poco.
invisibile ha scritto: Wow Clavero.... mi spiace, io ho cercato di evitarlo, ma se insisti con questo tono inaccettabile, te lo devo dire, il problema è solo tuo perché evidentemente sei stato toccato in un punto sensibile, perché la tua reazione di rabbia è immotivata nei mie riguardi e quindi sarebbe il caso di guardare te stesso prima di riversare la tua rabbia sugli altri.
Ah ecco, e lo decidi tu quale è l'ordine corretto, giusto?
Io ho argomentato con Maksi, non provocato.
Si lo prendo apertamente per il culo per il modo in cui presenta i suoi miti, ma ho sempre argomentato in ogni scambio, e lo prendo per il culo perché li presenta come realtà assodate e mai mettendoli come sue credenze e perché delle argomentazioni che li smontano fino al nulla lui non si cruccia minimamente (confermando in pieno quello che vado dicendo qui tra l'altro).
Quindi mi stai accusando di cosa esattamente, di mentire? Di essere ipocrita o in malafede?
Va bene Calvero, ma è tutt'altro dall'essere dimostrato e questo mostra che il problema è tuo, dimostra che sei stato toccato su un punto sensibile e che sei scattato.
Perché? Io non vedo proprio come quella frase dimostri quanto affermi, ma nemmeno minimamente.
Guarda che ho scritto apposta che questa è una cosa che vado maturando da molto tempo.
E neanche tu hai mai affrontato la base del mio ragionamento, ovvero che è l'appoggiarsi al mito che reputo non sano e fino a quando non lo farai stai solo reagendo ad un tuo problema e non controargomentando in modo sensato, a proposito di chi non ascolta bene.
Se io dico X Y Z e mi si risponde solo su Y Z significa che si sta ignorando una parte fondamentale delle mie argomentazioni e stiamo parlando proprio dell'inizio che serve, come sai, ad inquadrare l'ottica in cui si espone la propria visione.
Mica è un dramma per carità, ma se poi ci si arrabbia e s insulta addirittura (!), soprattutto dopo che l'ho fatto notare molte volte, io faccio notare che la rabbia è insensata.
Non è vero, io non ho fatto nessun ingresso a gamba tesa ...
Io non ho visto nessuna confutazione di quanto ho affermato, ho visto invece che non si sono praticamente affrontati ben DUE concetti fondamentali: l'appoggiarsi e il fatto che i miti sono creazioni della mente-psiche umana, perché sono racconti.
Lo dice l'etimologia che i miti sono racconti, non io, e se la cosa ti fa infuriare prenditela con l'etimologia, non con me.
Ma che dici? Io negli interventi successivi ho cercato di chiarire quello che ho detto fin dall'inizio, evidentemente con poco successo e probabilmente anche per colpa mia. Ma che si siano evitati i punti sopra, o quantomeno che li si sia presi alla leggera, è evidente proprio perché ho cercato sempre di riportarli in primo piano, in quanto basilari per comprendere la mia visione.
Ma vedo che qualsiasi tentativo io faccia in tal senso cade sempre a vuoto, e secondo me la cosa è molto significativa.
Pensaci su eh.
Cerca prima di esaminare cosa stai tralasciando e cerca di non tralasciarlo più, visto anche che sono cose che ho ripetuto molte volte, prima di dare giudizi così duri su di me, altrimenti non ti stai dimostrando un interlocutore lucido ma qualcuno che si è arrabbiato per qualcosa di cui io non ho nessuna colpa,
Io non sto dando nessuna lezione sul mito, io sto inquadrando il tema mito in un ottica diversa, ottica che evidentemente ti fa saltare la mosca al naso.
Chi ha offeso qui sei solo tu e a questo punto i coglioni smerigliati ce li ho io a furia di dover ripetere cose che vengono puntualmente ignorate, e per dover mantenere la calma per due.
Stammi bene e cerca di capire cosa hai che ti fa incazzare così tanto, che così è impossibile parlare con te.
E se pensi che io abbia offeso e non vuoi dirlo pubblicamente, basta che mi fai un pm, non c'è nessun problema.
P.K.89 ha scritto:
@Calvero
Sai che sforzandomi anche di pensarci non mi viene in mente nessun mito che mi abbia mai affascinato particolarmente?
Anzi no (volutamente lascio la parte che ho scritto prima perchè stò scrivendo di impulso), il mito del superuomo credo abbia avuto un certo fascino nelle sue varie forme in cui è stato anche parzialmente espresso o che io abbia incontrato nella mia vita. Al solito quando leggo una tua domanda, mi spingi ad una profonda riflessione e imparo a conoscermi.
Una cosa Calvero a proposito della diatriba cazzo si vagina ni.