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Gesù è da considerarsi lo stesso Dio della Bibbia?
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Le profezie del Antico Testamento rivelano la bontà del Dio.
Come si concilia con la 'crudeltà' dei massacri?
Con il fatto che quella giustizia è superiore alla nostra.
Faccio notare un particolare. E' vero che nel passo di Deuteronomio citato da Volano Dio dice che prova piacere nel distruggere (è ciò fa orrore a ogni persona buona) ma lo stesso verbo è usato in Isaia quando si dice che Dio provò piacere nella sofferenza e nella morte del Messia. La giustizia di Dio è tanto 'inflessibile' verso gli uomini che verso se stesso. Ci disorienta è vero, ma sono cose più grandi di noi talvolta.
Se l'amore di Dio è superiore al nostro, tanto da aver dato la vita di Gesù sulla croce, così deve essere la sua giustizia, la quale risulta a volte incomprensibile e distante dai nostri parametri.
Comprendo a pieno la sensibilità di Volano, la parzialità di Dio fa orrore anche a me a volte, non ho risposte sufficienti per i tuoi interrogativi che poi sono anche i miei perché ancor'oggi non sopporto vedere le ingiustizie e mi tormento a volte al pensiero che esistono uomini che vivono nelle agiatezze e altri che soffrono terribilmente mentre Dio osserva e non fa nulla, ma la fede mi permette di fare il salto di qualità, perché se Dio agisse sempre in una maniera che per noi umani risulti comprensibile, non sarebbe più Dio ma sarebbe un uomo.
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Darsi delle risposte di parte, possono essere assunte soltanto per fede, MA all'inizio. DOPO debbono necessariamente subentrare elementi di giudizio. Io non ammetto che un uomo possa accettare per fede qualunque cosa, perchè la fede è SEMPRE una violazione della ragione, e l'essere umano è un essere intelligente che deve giungere a delle conclusioni in piena coscienza e valutando bene ciò che accetta. C'è chi poi si pente di aver accettato o negato con superficialità, senza un giudizio preciso, o perchè hanno creduto o negato subito. La fede immediata è sempre una condizione superflua, anche se si dice che smuove le montagne...
L'uomo (pure la donna neh...) non è fatto per credere supinamente, a meno che si trovi in uno stato di perenne ignoranza, perchè l'uomo spiritualmente adulto e che abbia una psiche bene armonizzata e pienamente inserita nella cultura e nella storia del proprio tempo, deve accogliere o respingere dopo aver verificato. Siamo insomma in grado di avvicinarsi, anche se parzialmente, a certe verità che si discostano dal credo comune. Certo è difficile per molti discostarsi dalla cultura comune e dal credo comune, accettare qualcosa di diverso da quello che ci è sempre stato detto, le religioni in primis (lo affermo almeno da... ex chierichetto...).
En resumidas quentas, al dunque, mi sento di affermare che il Dio dell'A.T. non ha niente da spartire con l'Entità Suprema
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Questo ti fa onore, dico davvero. Grazie a te.
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Se il buon Gesù non rappresenta o diciamo non è ambasciatore del vendicativo Dio del Vecchio Testamento, chi è Gesù?
Comunque Gesù per te è un personaggio storicamente vissuto che se anche non fosse ambasciatore di quel Dio, sarebbe comunque una sorta di messia o profeta o quantomeno il Signore da guardare come modello di vita no?
@Andersonp hai un messaggio privato.
C'è un ultima cosa che vorrei sottolineare, fermo restando che ritengo validissimo Volano tutto il tuo commento e il fatto di dover usare il raziocinio e di fare le valutazioni senza accettare tutto aprioristicamente, io credo che anche usando tutta la nostra ragione abbiamo un limite, la nostra cultura, da cui non possiamo uscire. Viviamo in un mondo occidentale praticamente plasmato dal pensiero platonico, dal pensiero lineare. Parlo in generale non del tuo pensiero che in profondità non conosco. Il monoteismo invece è nato in oriente laddove prevale un pensiero circolare e non lineare. L'introduzione del cristianesimo nel mondo romano ha comportato un'operazione delicata, quel pensiero circolare biblico sarà sempre un poco estraneo alla nostra cultura che vive la contraddizione o la lotta fra fede e ragione, parzialmente sconosciuta nel mondo orientale. Si potrebbe approfondire con molti esempi ma non voglio appesantire più di tanto. Spero che non sia stato troppo farraginoso il mio commento. Auguro a tutti buona serata.
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@Volano
Mia madre che è cattolica praticamente e fervente mi dice sempre 'lascia stare il Vecchio Testamento, ti porta fuori strada'. Giusto per essere in sintonia con il tuo pensiero. A volte con gli amici ho fatto questa considerazione e volevo chiedere la tua opionione visto che è perfettamente attinente alla tua domanda. Quando nel XVI secolo la Chiesa si trovò ad affrontare la grande crisi in Europa per la diffusione del protestantesimo rischiando di perdere la maggioranza dei fedeli, grazie soprattutto alla spinta dei gesuiti, riavvivò il suo spirito missionario 'conquistando' terre lontane, penso al Giappone che dopo il caso Ferreira però fu battuta in ritirata, penso alla Cina di Matteo Ricci senza proseliti, ma soprattuto al successo delle missioni in Paraguay e Argentina. Ora la differenza che si delineò e che 'salvo' il cattolicesimo a me pare essere stata la grande spinta nella figura di Gesù, basta pensare ai gesuiti, mentre nel Nord Europa la spinta missionaria arrivò più tardi e si delineava a quel tempo un'attenzione più generale della Bibbia che comprendesse il Vecchio Testamento, concentrandosi nelle figure dei patriarchi (che erano ricchi e lavoravano sodo) per imporre uno stampo più produttivo e ricco, meno 'povero' alla maniera del Cristo o di San Francesco. Condividi l'idea di queste due anime, quella protestante più legata al VT e quella cattolica/gesuitica più legata al Cristo? Che poi sono anche le due anime del mondo mediterraneo e dell'Europa continentale.
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La riforma protestante di M. Lutero, non nacque con indirizzi specifici, orientata (nel senso di contestazione) più verso il Vecchio che non il Nuovo T. prova ne sia che egli (Luther) li tradusse entrambi. Versioni ancora vigenti per le Chiese Luterane. Ancora oggi non c'è concordia tra Cattolici e Protestanti sui quali testi devono essere ritenuti autentici. Il Protestantesimo non aveva tutti i torti a protestare...
La chiesa da osteggiata giunse ad osteggiare ogni vero confronto con chi era indeciso o chiedeva lumi. Tu ti sei fermato ai protestanti che si definiscono "Evangelici" (vocabolo che in sè significa "testimoniare"), ma le riforme all'interno del potere ecclesiale furono decine, cito, solo per collegarne alcune alle Luterane, anche le chiese Presbiteriane e le Puritane. Chiese che intendevano rifarsi in modo più radicale al Vangelo e al Cristianesimo primitivo, stravolto da molti successori di Pietro, bigotti e bigottoni che ostentavano opulenza, figli ed amanti, sfruttando il popolino ignorante.
I Gesuiti in Sud America: indubbiamente partirono bene, lasciando inizialmente un segno positivo, meglio certamente dei GARROTATORI Domenicani... Ebbero col proseguio la "sfortuna" di arricchirsi e di arricchire troppo l'ordine, al punto che il papa del momento pensò bene di abolirlo, riuscendovi solo a metà.
Mi chiedi cosa ne penso di Gesù... Saprai certamente che ne discussero in ben due concili, di Nicea e di Costantinopoli, arrivando a conclusioni parziali con tanto di condanne per eresia. Dovrei fermarmi qui... Aggiungo che Gesù A DIFFERENZA di Yhwh fu portatore di un messaggio illuminante: l'avvento del regno di Dio e la seguente esortazione a convertirsi a indirizzare la propria vita per il bene, amando e perdonando anche quando si riceve il male, (niente a che vedere con occhio per occhio e dente per dente...)su queste basi io elevo Cristo fino all'Architetto dell'Universo. Sono stato chiaro, o... no...
Un salutone
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Grazie per la tua interessante ed esaustiva risposta.
Sono d'accordo in molti punti.
Sì, certo, sei stato chiaro.
A me la figura di Gesù appassiona davvero, d'altronde come si potrebbe non amare chi trasforma l'acqua in vino!
Buona domenica!
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www.borderlinez.com/2020/02/03/bibbia-di-kolbrin/
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Interessante.
Si parla di scrittori egizi e celti, che saranno gli autori originali, mentre il manoscritto medievale sembra scritto, ma non si vede bene, in una scrittura che sembra una via di mezzo tra il cuneiforme e l'arabo, però a me non sembra nè l'uno nè l'altro. Tu cosa dici?
Comunque avendo un manoscritto così tardo è difficile capire quale evoluzione può aver preso nel corso dei secoli, a me sembra molto vicino all'apocalisse di Giovanni. Il vantaggio della Bibbia è quello di avere una traccia costante nel corso dei secoli, compresi i famosi rotoli di qumran che sono coevi di Cristo.
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Rifare i vari passaggi che questa "Bibbia" ebbe a che vedere nei secoli è impresa ardua. La ricerca ci dice che i libri più antichi che la compongono, risalgono al tempo dell'Esodo, forse ancor prima. Trascritti e poi patrimonio della biblioteca di Alessandria (283 a.C.) insieme ad oltre mezzo milione di altre opere, in parte bruciati al tempo di Cleopatra. Prima inavvertitamente da G. Cesare e poi (volutamente) da Marco Antonio. Forse rimase qualche papiro inerente a questa bibbia, ma ci pensò quel furbone del Califfo Omar ad affumicarli definitivamente nel 640 d.C. Quelli tratti precedentemente in salvo avevano però da tempo preso la via dell'Inghilterra.
Senza contare che nel 1184 l'Abbazia di Glastonbury venne incendiata da alcuni facinorosi cristiani che erano venuti a sapere che ivi era conservata la bibbia "eretica". Gli andò buca, visto che i manoscritti erano stati trascritti su fogli di bronzo conservati in cassette d'argilla. Insomma: un disester... Oggi vengono menzionati 11 libri che la compongono, diversamente compilati nei secoli. Come la sorella più famosa, questa bibbia ha subito molte trascrizioni "moderne". Fa specie che in essa l'Apocalisse è descritta dall'impatto della Terra con un corpo celeste.
L'evento apocalittico è citato sia dagli Egizi (volume 1 a seguito dell'Esodo), scritto in egiziano prima e poi tradotto in fenicio (per rispondere alla tua domanda sulla strana scrittura cuneiforme), dagli Ebrei (manoscritto 3/4) e dai Celti (200 - 500 d.C. manoscritto 3/5). Ci sarebbe altro...
Un saluto
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Tutte cose che ignoravo.
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Le ali degli uccelli erano considerate mezzi di locomozione degli dei, Apollo possedeva un cocchio trasportato da dei cigni, Venere era trasportata da un'oca, ma pure le divinità asiatiche sono raffigurate mentre cavalcano enormi uccelli. Skanda, dio guerriero indo-cinese monta un pavone, mentre il dio dell'amore indiano Kama come destriero aveva un... pappagallo. ma anche i messaggeri degli dei erano alati, Mercurio aveva le ali ai piedi, mentre gli angeli nell'arte cristiana possiedono grandi ali. Non sono da meno la controparte, ovvero gli emissari delle forze del male. Anch'essi hanno ali, ma nere, generalmente di pipistrello.
Negli stessi riti magici o propiziatori le ali sono spesso presenti. Nei graffiti antichi si possono osservare uomini travestiti da uccello, ma anche ai giorni nostri, presso popoli "primitivi" si esprimono danze ispirate dal volo di uccelli. Gli indiani Hopi della California quando eseguono la danza della pioggia, imitano i movimenti dell'aquila. Più... modesti, gli indiani Taruhumare messicani si accontentano di imitare il tacchino. Così come in Africa, Siberia, e poi l'Egitto con le varie rappresentazioni "dell'occhio di Ra", Horus, ecc, ed altrove, come i tanti angeli della Genesi, rappresentati, come i Serafini, addirittura questi con sei ali, capaci di apparire e scomparire davanti ad Abramo e Lot. Ma perchè tutto questo? Forse che da sempre l'uomo volge lo sguardo al cielo come fosse un esule verso la patria perduta?
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Volendo si potrebbero aggiungere anche gli auguri (in genere etruschi) che nell'antica Roma predivano la volontà di Dio osservando il volo degli uccelli.
Il fatto stesso che la dimora di Dio sia chiamata 'cielo o i cieli' e che persino i cinesi chiamino il cielo Tian la causa prima o il destino credo che sia una sorta di antropomorfismo per indicare la superiorità delle verità spirituali con la superiorità dei cieli fisici. Per contro Gesù parlò di non gettare le perle ai porci, e non a caso menziona i maiali perché sono animali che avendo un collo di forma tronco conica rivolta sempre all'ingiù, non potendo quindi mai alzare lo sguardo verso il cielo, sono indirizzati solo unicamente verso la materia in contrapposizione con lo spirito, con il cielo. Da qui a credere che quella celeste sia la nostra patria secondo me il passo non è breve, io non mi sento esule, mi sento ancora legato a questa terra.
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Però però...C'è ben altro, e ben altro viene percepito praticamente da tutti con intensità variabili. Noi non siamo e non apparteniamo solo alla materia. Oltre alla tremenda viscosità del divenire storico, e nel considerare la dignità umana, questa, almeno una fetta di questa, sa benissimo che la sua materialità è duale: materia+spirito. Lo spirito si incarna nella persona ed è un'esperienza cardine: noi tutti siamo LO SCOPO FONDAMENTALE della presenza dello Spirito in Terra, che poi è quello di acquisire, con tutti i mezzi possibili, l'esperienza, la conoscenza dell'idea della materialità e, attraverso questa la Realtà universale.
Un saluto
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Ci vorrebbero più persone come te.
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Il discorso centrale è un altro. Ovvero andrebbe considerato che la ricerca della felicità all'esterno di noi stessi è fittizia, puramente apparente o, magari di brevissima durata. Questa è (sarebbe...) già in noi stessi se fossimo persuasi che in noi vive un più alto PRINCIPIO. L'errore fatale (riallacciandomi a quanto espresso dall'utente Gilbran e che nel nostro tempo si sta diffondendo dappertutto) è quello di aumentare la nostra dipendenza fisica e psicologica, morale e pseudo spirituale, da oggetti, personaggi, pratiche, che stanno all'esterno dell'io, dimenticando che siamo noi stessi , nell'intima profondità, i soggetti primari da tener presenti per non diventare irrimediabilmente schiavi di un draghetto qualunque, o di altre cose che stanno fuori di noi e che hanno soltanto apparenza (anche se pungono, ben rappresentati da una siringa delinquenziale), vita fittizia e provvisoria.
Un saluto
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La missione primaria di Gesù non è stata quella di essere venuto esclusivamente da parte di YHWH per il suo "popolo eletto" (storicamente mai stato tale), nè quella di ammaestrare tutte le nazioni (questo semmai sarà compiuto dagli apostoli, dai discepoli e dai loro successori). La missione essenziale di Gesù, unica e irripetibile nella storia (pur con alcune somiglianze con l'epopea di Krishna), è stata quella di aver compiuto il "mistero pasquale" e cioè di aver preso su di sè i peccati di tutti gli uomini, peccati che lo hanno condotto inevitabilmente alla morte. Tale sacrificio è valso non solo per lo sparuto "popolo eletto" del castigamatti YHWH, ma per l'intera umanità.
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Credo che ci siano delle buone ragioni per non averlo inserito nel canone, più per il contenuto io considererei il periodo storico. Tutti gli scritti che rientrano nel canone sono coevi al periodo storico di riferimento, questo libro di Enoc sarebbe stato scritto molti secoli dopo gli avvenimenti. Sembrerebbe che a un certo punto nel I secolo a.C., questo 'imbarazzante' silenzio di Dio che durava ormai dal V secolo, per gli scribi e i dotti era il segno della fine dell'era dei profeti e quindi della ispirazione divina, mentre per gli ebrei che si sentivano incastrati come topolini fra le potenze vicine, la Siria da una parte e i Tolomei dall'altra, era un silenzio inaccettabile, questo contesto suscitò sentimenti patriottici e tutta una serie di letteratura epica, si veda Giuditta, Tobia, Maccabei e visto che nessuno più veniva dal Cielo a parlare con gli ebrei è sembrato calzante riesaminare la figura di Enoc,uomo che come dice anche la Genesi a seconda di come lo si interpreta appare 'incastrato' fra i due mondi (se penso al somnium scippionis di Cicerone io ci vedo alcune analogie con il libro di Enoc) Eppure questi libri non furono inseriti nella Settanta, la versione greca della Bibbia ebraica, perché considerati non canonici. E' una letteratura che comunque dal punto di vista storico e narrativo ha un suo valore ma in più punti sembra accogliere il platonismo greco, gli eruditi e zelanti ebrei rigettando l'ellenismo non potevano accettare nel canone anche questa letteratura 'contaminata' dal pensiero greco.
La dipendenza di cui parli è molto forte, l'io sembra sparire. La gente sta sviluppando un'attitudine alla delegazione che a breve chiederà al proprio telefonino di fare gli spaghetti alle vongole al posto suo. Non solo pensare con la propria testa, ma anche agire autonomamente, riducendo le dipendenze, è un valore prezioso.
Condivido il tuo pensiero su Gesù, nella sua figura di redentore dell'intera umanità.
Non è venuto a giudicare ma a salvare, almeno nel suo primo avvento sulla terra.
Se vogliamo, la figura del redentore riprende però i connotati più vicini al Dio ebraico nell'Apocalisse, così da individuare nelle figura del Cristo nella sua seconda venuta una sorta di sintesi tra salvezza e giudizio. Ci godremo lo spettacolo.
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Non sono d'accordo con te, ma ogni parere è valido, sia chiaro, se la connoti con Gesù e in rapporto (assemblandolo) con il "DIO" ebraico. Un conto è parlare di una Apocalisse profetica, tuttora interpretabile, e un'altro è ottemperarla ai risultati ottenuti da YHWH, NON INTERPRETABILI, per i quali il discorso platonico va a farsi benedire... sangue e stermini non sono da interpretare.
E' tutt'altra roba insomma. L'Apocalisse se fosse considerata SOLO sui binari corrispondenti agli "insegnamenti" di Yhwh, si interporrebbe di fatto a TUTTA la dottrina cristica basata sull'amore reciproco e sul perdono. Gesù disse (più o meno...) ."Io vi lascio un COMANDAMENTO NUOVO, perdonate ed amatevi l'un l'altro come io vi ho amato".
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Può essere ugualmente interessante fare una disamina, possibilmente obbiettiva degli elementi di cui disponiamo, siano essi provenienti da fonti storiche-religiose che tecnico-scientifiche. Certo che risalire ai primordi della razza umana a quel lontanissimo "dies a quo" è impresa immane. Non per lo scrittore M. Biglino ovviamente, avendo egli da tempo, da par suo, specificato luogo (l'Eden) e tempistiche inquadrabili alla "creazione" dell'essere umano. Io non avendo le sicurezze di Biglino, so come sono nati i miei avi e tutti coloro che prima di noi hanno popolato questo pianeta, ma non so assolutamente nulla, dichiaro la mia ignoranza sul processo di creazione, in una parola ai NATALI di quel famoso Adamo che insieme alla sua compagna Eva (stando alla tradizione biblica e a quella di altre tradizioni) diede origine all'umana progenie. A dire il vero sembra che la prima compagna di Adamo sia stata Lilith, rifiutata posteriormente per tutta una serie di motivi.
Permangono tutt'ora incolmabili divergenze di fondo tra le antiche tradizioni religiose, prima di tutto la BIBBIA e le acquisizioni scientifiche. Divergenze che comportano un duplice ordine di possibili risposte: quelle che scaturiscono dalla tradizione religiosa quelle che offre la scienza, nessuna delle quali, per il sottoscritto (per quel che vale) sono soddisfacenti. Il "casino" è notevole... Come è nato il primo uomo (se era un uomo) chiamato per consuetudine Adamo? Chi lo ha generato, e come? Ed Eva? La Bibbia in Genesi tratta TUTTA la creazione in 6 giorni (o Ere) , ci dice che Dio stesso creò Adamo dall'argilla "a sua immagine e somiglianza", soffiandogli nelle narici il suo afflato divino e quindi la vita. La costola di Adamo che in seguito diede vita ad Eva è risaputo...
E già a questo punto affiorano le prime domande. Se Dio avesse creato una sola coppia per popolare la Terra, la razza umana sarebbe nata da una serie d'incesti con conseguenze di ordine genetico facilmente immaginabili. Quindi non posso fare finta che alla Biglino, ma devo necessariamente considerare che la Bibbia, come qualsiasi altro libro antico, non vada presa alla lettera (almeno in e per Genesi. Ciò che riporta nei periodi a noi più vicini e tutt'altra roba) ma considerata in chiave simbolica.. Sulla prima coppia si è detto di tutto e di più, alcuni per conciliare scienza e religione hanno ipotizzato che i primi esseri fossero... ermafroditi...., dotati cioè di apparati genitali sia maschili che femminili e quindi capaci di autogenerarsi, come alcune piante e specie animali inferiori...
Continua... forse
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