Opinioni sull'universo e su Dio

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5 Anni 1 Mese fa #31134 da tommy77
ROB-erto sul colle :

Se proprio vogliamo parlare di dio, cominciamo ad eliminare quello della bibbia




:laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:

Ok...è vero hai mostrato i tuoi ''attributi'' da ''PRIMATE'',però stai ''calmo'' ora....nè!!! Non t'esaltare,fa male alle coronarie ed alla salute in generale.

E poi,sinceramente,una CITA ''esaltata'' non riesco proprio ad immaginarla.

Purtroppo noto con rammarico che non solo sei partito con ''la zampa'' sbagliata,ma addirittura hai preso di mira anche l'albero errato...Stai attenta...

Spetta se vuoi ti do una Banana cosi ti passa il mal di ''testa'' che ti fa sparare cotali ''NEFANDEZZE LUNARI''...

quello che conta è solo LA PAROLA (dalla Lettera di San Pietro)

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5 Anni 1 Mese fa #31135 da Reiuky

Tonki ha scritto: Quindi - e ci sono esempi anche molto più complessi della proteina - già il fatto che si formi una proteina è matematicamente assurdo, che poi se ne sviluppino centinaia di tipi, rasenta l'inimmaginabile, e via dicendo.

Certo, è accaduto: la proteina esiste. Ma che sia accaduto per "caso" non è matematicamente contemplabile: anche ammettendo sia possibile, servirebbe un tempo di gran lunga superiore alla durata del nostro universo, e per una proteina sola.
Se poi contiamo che sono organizzate per produrre tutte i tessuti in maniera intelligente ( muscoli, organi, ossa, etc ) che hanno un codice genetico che le informa e gli fa organizzare la materia etc etc, le cose si complicano ancora di più.

Questo ragionamento se vogliamo, può essere riportato a tante cose. Alla struttura degli elementi, etc.

Da questo mi viene da pensare che apparte il superfluo, come potrebbe essere "come siamo fatti io e te", certamente unici e in parte fatti così per caso, per quanto concerne gli elementi fondamentali, come lo sono le proteine nel nostro corpo, questi non sono il frutto di un caso. Ma sono chiaramente il risultato di un azione. E' un ragionamento che a molti non piace perché contempla tradizionalmente l'idea di Dio. In realtà, peraltro, non è neppure necessario farlo. Ma pur non credendo in Dio in senso tradizionale, riconosco che è più logico pensare che la proteina l'abbia pensata Dio, che credere in un evento che è matematicamente impossibile.


Ok, facciamo un piccolo passetto avanti: non è che le proteine si sono generate a caso tra miliardi di possibilità. Quello che è accaduto è che grazie alle leggi fisiche che noi ben conosciamo e grazie successivamente al processo di selezione che conosciamo, si sono andate a formare delle proteine.

Come vedi non è solo tirare a caso un bussolotto ma applicare al tiro di un bussolotto delle leggi fisiche.

Noi non sappiamo quali leggi esistano nell' "oltre" l'universo di cui stiamo parlando, ma una ipotesi è proprio che ci siano delle leggi che hanno fatto avvenire il big bang. Ipotesi che trovo ben più plausibile di una entità intelligente.

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5 Anni 1 Mese fa #31136 da Reiuky

charliemike ha scritto:

gbhnjk ha scritto: Un domanda a chi crede in DIO, quando ha deciso di creare l'universo, pensate che avesse già l'intenzione di creare l'uomo oppure lo ha deciso in seguito?

Dio ha creato l'Universo.
Poi, dopo qualche milioncino di anni, disse: "Uhmmm, eppure devo avere dimenticato qualcosa."
:laugh:


:laugh: :laugh: :laugh: :laugh:

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5 Anni 1 Mese fa #31137 da Roberto70
Volano49,
per favore potresti dire a tommy 7+7 (14 anni) detto anche asiNo materno di evitare tutti i

martelletti
risatine
????
K maiuscole
cita..zione
tarzan

e tante altre bimbominkierie?

Almeno qui, visto che parliamo di un argomento molto serio.

Grazie

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare

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5 Anni 1 Mese fa #31138 da Reiuky

tommy77 ha scritto: 1)Dio è unico o no?


Riformulerei la domanda in "esiste un dio?" e quindi "cosa è un dio?"

Perché un Q di trekkiana memoria è molto più simile a Dio di quanto lo possa essere un ipotetico essere intelligente che si trova oltre l'universo.

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31139 da tommy77
Reiuky

Riformulerei la domanda in "esiste un dio?" e quindi "cosa è un dio?"


La domanda è corretta,come è stata posta.
Se per te andrebbe ''riformulata'' diversamente non ci posso fare nulla.
L'unica cosa che puoi fare,secondo me,è di postare,come ho fatto io, un ''panel'' di domande che ti piacerebbe discutere con gli altri utenti.
Sempre,sperando che la discussione non venga mandata in vacca dall'ignoranza abissale che ci ''circonda''.
Se vogliamo parlare di ''argomenti'' solidi e portanti,bisogna mettere in mostra :
1)Rispetto
2)Umiltà
3)Desiderio di arricchirsi nello scambio di conoscenze diverse.

In caso contrario non arriveremo da nessuna parte.
Specie se partiamo in 4a animati non da uno spirito ''umile'' ma da :
1)Ignoranza
2)Egocentrismo
3)Presupponenza
4)Pregiudizi vari

...





T77

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Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da tommy77.

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5 Anni 1 Mese fa #31140 da Reiuky

tommy77 ha scritto: Reiuky

Riformulerei la domanda in "esiste un dio?" e quindi "cosa è un dio?"


La domanda è corretta,come è stata posta.
Se per te andrebbe ''riformulata'' diversamente non ci posso fare nulla.
L'unica cosa che puoi fare,secondo me,è di postare,come ho fatto io, un ''panel'' di domande che ti piacerebbe discutere con gli altri utenti.
Sempre,sperando che la discussione non venga mandata in vacca dall'ignoranza abissale che ci ''circonda''.
Se vogliamo parlare di ''argomenti'' solidi e portanti,bisogna mettere in mostra :
1)Rispetto
2)Umiltà
3)Desiderio di arricchirsi nello scambio di conoscenze diverse.

In caso contrario non arriveremo da nessuna parte.
Specie se partiamo in 4a animati non da uno spirito ''umile'' ma da :
1)Ignoranza
2)Egocentrismo
3)Presupponenza
4)Pregiudizi vari

...

T77


La domanda "C'è più di un Dio" presuppone che si sappia che almeno un Dio ci sia. Eppure non possiamo affermarlo in alcun modo.
Inoltre, cosa è un dio? Di cosa stiamo parlando esattamente?

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5 Anni 1 Mese fa #31141 da tommy77
Con il permesso di VOLANO49 e per ROBERTO70 :

Hai scritto in ''COMMENTI LIBERI''

massa...cra-cra-rti di CITA..zioni...


CRA-CRA al mio paese lo fanno le cornacchie...non le persone che hanno un ''pelo'' di umiltà in zucca.

Per il resto Roberto70...sei entrato per ''tua'' stessa ammissione nel recinto.

E se hai fretta o pazienza la scoppola che stai per racimolare arriverà allo stesso modo...

Come le altre volte...do you remember dear friend???

Ascolta,se ci riesci,parti da qualche ''presupposto'' :

1)Non puoi usare un ''piglio'' autoritario,in quanto non hai e non sei stato ''divinamente'' investito di una qualsivoglia ''autorità'' (ragion per cui quando dici : SE dobbiamo parlare di DIO,ELIMINIAMO il DIO della BIBBIA) hai già fatto il passo + lungo della gamba e la tua ombra è già finita nella ''figura di merda'' dove evidentemente ti piace sguazzare
2)Non mettere sempre ''in mostra'' il copia/incolla di quello che dicono i tuoi ''mentori''.Una tantum dici qualcosa di ''tuo'',non scomodare sempre l'incredulo o il ciarlatano o il chicchessia di turno.
3)Per un apporto ''costruttivo'' alla discussione è necessario che si ''capisca'' appieno quello che si legge,per cui regolati di conseguenza senza estrapolare admuzzum da un contesto.Cosa che già hai fatto con le citazioni bibliche.Quando parli di qualcosa devi partire da una ''premessa'' e quando ''citi'' qualcosa devi delinearne lo ''sfondo'',ammesso che tu ne sia capace.

Quindi il fare i ''bimbiminkia'' come dici tu,riguarda per prima cosa te stesso ed il tuo ''atteggiamento''...

Stai attento che la ''pagliuzza'' che rimarchi nell'occhio altrui ,non si trasformi in ''trave'' per il tuo...di occhio.

T77

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5 Anni 1 Mese fa #31142 da tommy77
Reiuky :

La domanda "C'è più di un Dio" presuppone che si sappia che almeno un Dio ci sia. Eppure non possiamo affermarlo in alcun modo.
Inoltre, cosa è un dio? Di cosa stiamo parlando esattamente?


Il FORM recita testualmente :

Opinioni sull'universo e su Dio...

Dicci la ''tua'' di opinione...se rimaniamo in ''TOPIX'' ...

Per quanto mi riguarda Dio esiste,è UNO,è una Persona che ha ''creato'' tutte le cose,il suo nome è : Signore Gesù Cristo e va amato,ringraziato,lodato ed ubbidito tutti i giorni della vita che uno vive sulla Terra...

E poi c'è molto altro...ma prima bisognerebbe chiarirsi in merito ai vari punti da discutere...almeno penso

T77

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5 Anni 1 Mese fa #31144 da gbhnjk
Finalmente una persona che crede nell'esistenza di un creatore, sarei curioso di conoscere la sua opinione riguardo la domanda che ho fatto più su, se non viene non fa niente.

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5 Anni 1 Mese fa #31145 da Tonki
Risposta da Tonki al topic Opinioni sull'universo e su Dio

Ok, facciamo un piccolo passetto avanti: non è che le proteine si sono generate a caso tra miliardi di possibilità. Quello che è accaduto è che grazie alle leggi fisiche che noi ben conosciamo e grazie successivamente al processo di selezione che conosciamo, si sono andate a formare delle proteine.

Come vedi non è solo tirare a caso un bussolotto ma applicare al tiro di un bussolotto delle leggi fisiche.

Noi non sappiamo quali leggi esistano nell' "oltre" l'universo di cui stiamo parlando, ma una ipotesi è proprio che ci siano delle leggi che hanno fatto avvenire il big bang. Ipotesi che trovo ben più plausibile di una entità intelligente.


Ti sbagli, la proteina è letteralmente una combinazione di aminoacidi vincente, e le altre sono tutte inefficaci. Darwin scrive testualmente, visto che parliamo di proteine, di un "piccolo e tiepido stagno, contenente ammoniaca e sali fosforici, luce, calore, elettricità, ecc., in modo che una proteina fosse chimicamente prodotta pronta per subire nuovi e più complessi cambiamenti".

Quindi si, la "prima proteina" o il "primo gruppo di proteine" si è letteralmente formata a caso, se la si vuole attribuire al caso. Certo, in virtù di alcune leggi della fisica, chimiche, elettriche, che agiscono dentro il bussolotto che è scosso, che in questo caso è l'ipotetico brodo primordiale, di cui non abbiamo alcuna prova però. E infatti nessuno in realtà ha mai visto formarsi una proteina o altro per conto suo, ed è una mera ipotesi che, come ho scritto prima, è matematicamente impossibile e senza alcun riscontro sperimentale. Nessun esperimento dimostra che è possibile, anzi, tutti i tentativi dimostrano eventualmente il contrario. E un requisito della scienza dovrebbe essere la riproducibilità. E' pertanto per mera scelta ideologica che si crede che qualcosa di indimostrabile e matematicamente non plausibile, possa essere accaduto.

Anzi, se vogliamo essere empirici e onesti, l'unico modo per creare una proteina conosciuto e funzionante a questo mondo, è avere del codice genetico necessario alla biosintesi di una proteina. Infatti, ciò che mette realmente in imbarazzo, non è tanto come si sia formata una proteina. E' come si possa essere prodotto un codice genetico che le forma, il quale contiene informazioni e avvia operazioni come le contiene un software in un hard disk. E' anzi a tutti gli effetti un programma biologico che manipola e regola la sintesi di tutto, in primis le proteine, anche nell'organismo più semplice. Darwin, porello, non sapeva dell'esistenza del dna. Così come non lo sapevano tutti i neodarwinisti, e così potevano credere che le cose si formassero per caso. Ma le cose si formano solo se qualcuno gli dall'input sulla base di informazioni codificate. E noi lo sappiamo adesso. Le proteine, in fondo, vengono letteralmente stampate sui modelli scritti nel codice genetico.
E il problema è quindi al limite stato spostato indietro, non più alla prima proteina, ma al codice genetico. Ma questo è una cosa intelligente, non un aggregato di molecole...al massimo si può far finta di no.
D'altro canto bisognerebbe anche essere onesti e guardare il dna di un ameba, o di un organismo probabilmente primordiale, e rendersi conto che il computer con cui sto scrivendo adesso, in termini di complessità, al confronto è un abaco, un giochetto per bambini ritardati. Nessuno penserebbe che un pc, tanto semplice a confronto, si sia autocreato. Eppure per il codice genetico, neppure rappresentabile e tuttora puro mistero e complessità e estrema precisione, lo si pensa.

Magari questo non si collega direttamente al big bang, ma occorre capire che se c'é un errore interpretativo nell'attribuire tutto al caso anche quando c'é evidenza di precisione e organizzazione ( come nella sintesi proteica ) lo stesso errore si ripercuote anche nei campi circostanti.
Non c'é neppure bisogno di credere a entità intelligenti. Tanta gente in questo sito crede agli ufo e li vede come i codificatori genetici dell'umanità. Possibile, ma perlomeno non nega l'esistenza di quella intelligenza. L'intelligenza è pianificazione e non nasce dal caso. Crederlo è un atto di fede, come credere in Giove o nel dio Indra. Negare l'intelligenza è una cosa, e significa negarla credendo al dio caso; attribuirla ( a Dio, agli Ufo, alla Matrix, all'olouniverso ) è un altra faccenda.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Ghilgamesh

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5 Anni 1 Mese fa #31146 da Roberto70
Io leggo la bibbia e la bibbia e' chiarissima, se a te non piace e' un tuo problema. La realtà non la cambi con i bla bla bla.
Per quanto riguarda dio, io non ho la certezza degli atei, quindi non so se esiste o non esiste e non mi pongo il problema. Diciamo che se esistesse non capisco come possa permettere guerre e altre ingiustizie varie. La storiella del libero arbitrio e di una vita migliore dopo la morte (e di conseguenza giustificare la sofferenza) e' una bella invenzione per far stare bene i meno e male i più.

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31149 da orsoinpiedi
Gbhnjk,chi crede in Dio,crede nella sua atemporalita',quindi la tua risposta (per che crede) non ha senso.
P.s ma come caspita si pronuncia il tuo nik?Mi si è intrecciata la lingua a furia di provarci

"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da orsoinpiedi.

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31150 da orsoinpiedi
Tonki,il tuo discorso non fa una grinza.Difficile pensare che dietro la creazioni non ci fosse un intento ben definito.Tutto sembra così perfetto che diventa difficile credere al caso.Ma potrebbe esistere una spiegazione alternativa.Se guardiamo all'universo vediamo che questo è percorso da "autostrade"(perdonatemi il termine),che collegano tutte le galassie.Visto nella sua interezza,troviamo una sorprendente similitudine con la rete neurale del nostro cervello (a sua immagine e somiglianza).
È eresia pensare,ad un dato momento, ad una presa di coscienza dell'universo stesso?Da qui l'iniziale intento di creare i presupposti per la vita in tutto se stesso.
Questo è solo un pensiero.D'altronde, non siamo fatti della stessa sostanza delle stelle?

"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da orsoinpiedi.

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31151 da Ghilgamesh
Prendo spunto dal post di Tonki, per dire che personalmente ritengo l'uomo una creazione aliena, MA questo non implica che una forza creatrice abbia creato gli alieni.
E come hanno fatto notare in tanti, credere a un Dio, o al Tutto, sposta solo il problema ... sto Dio, quando è nato e come?

Ritengo il corpo umano troppo limitato per trovare ste risposte ... alcune cose, semplicemente, in questa vita non possiamo saperle.

Anche io fatico a credere al "caso", ma forse, fra miliardi e miliardi di universi, il nostro è uno dei pochi in cui il bussolotto, ha partorito al vita ... però non credo avremo mai una risposta certa.
Non in questa vita ...

Uno scettico dai piedi di balsa, inventore di una storia falsa ...
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da Ghilgamesh.

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5 Anni 1 Mese fa #31153 da Corrado-5834

Ghilgamesh ha scritto: Ritengo il corpo umano troppo limitato per trovare ste risposte ... alcune cose, semplicemente, in questa vita non possiamo saperle.


Bravo, il cervello soprattutto.
Quanti Filosofi, pensatori, scienziati, religiosi, etc..., etc..., etc..., si sono cimentati in passato?
E NESSUNO ci ha capito niente.
E dovremmo riuscirci noi ... adesso ... ???
Mi dispiace, passo.
Forse dobbiamo solo rassegnarci, forse il nostro cervello è inadatto a concepire l'immensità dell'universo. E noi stessi.
Confido nella AI ... :poop:

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5 Anni 1 Mese fa #31154 da orsoinpiedi
Corrado,il fatto stesso,come umanità, che ci interroghiamo su chi siamo e dove siamo,non è cosa di poco conto.
Nel nostro piccolo,in questa discussione,ci confrontiamo con le nostre idee e le nostre sensibilità. Lo scopo non è trovare la verità, ma ,in qualche modo,arricchirsi nel confronto

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5 Anni 1 Mese fa #31155 da Corrado-5834
Giusto.
Almeno questo risultato possiamo ottenerlo.
Ma in realtà lo scopo sarebbe quello, cioè trovare la verità.
Il nostro desiderio, la nostra ambizione, la nostra speranza.
Non ce lo nascondiamo.

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5 Anni 1 Mese fa #31156 da Roberto70
Probabilmente, molti di voi gia' sapranno che il collaboratore di Darwin, Alfred Russel Wallace, "contestava" Darwin dicendo che la loro teoria funzionava con tutti gli animanli meno che con l'uomo perche' l'uomo

Ma la differenza più significativa fu il rifiuto di Wallace di accettare la selezione sessuale (si mantenne sempre su posizioni iperevoluzioniste, e non accettò le conclusioni di Darwin che attribuisce determinate caratteristiche di maschi e femmine a meccanismi morfogenetici, relativamente indipendenti da condizioni ecologiche e fattori evolutivi) e, soprattutto, la convinzione che un’intelligenza superiore avesse predisposto lo sviluppo dell’intelligenza umana. Infatti nel 1864 Wallace pubblica sulla “Anthropological Review” l’importante saggio The origin of human races and the antiquity of man deduced from the theory of “natural selection”. Wallace vi afferma che la selezione naturale cessò, ad un certo punto, di agire sul corpo dell’uomo: da quando l’uomo è diventato uomo, le sue caratteristiche fisiche hanno perso ogni valore per la sopravvivenza; questa è garantita da un fattore nuovo e sconvolgente, la mente, che rende l’uomo capace di esercitare sulla natura quello stesso potere a cui egli si è sottratto. Darwin ne fu colpito e sorpreso e quando Wallace giunse a concezioni spiritualiste sostenendo che l’evoluzione dell’uomo è guidata da intelligenze superiori ne fu sbalordito e costernato; scrisse a Wallace: “Spero che lei non abbia assassinato del tutto il suo e mio figlio”.

E forse è per questo motivo che non lo conosce quasi nessuno.
www.liberliber.it/online/autori/autori-w/alfred-russel-wallace/

L'homo sapiens è stato creato da INTELLIGENZE SUPERIORI e questo spiegherebbe tante "stranezze" che ha solo l' homo sapiens

Poi magari, un dio, ha creato le INTELLIGENZE SUPERIORI, ma noi con dio "quello vero" abbiamo poco a che fare

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I seguenti utenti hanno detto grazie : Ghilgamesh

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31157 da pencri93

Ni. Dare per scontato che l'universo esista veramente con certezza significa cancellare prima metà filosofia antica, dove a partire da Parmenide si insinua il dubbio che il molteplice in realtà non esista. E poi significa eliminare, finalmente dopo qualche millenio dalle intuizioni di Parmenide, l'ultimissima fisica che osa avanzare l'ipotesi - avvalorata da non pochi esperimenti - che lo spazio-tempo, e ciò che contiene, non esista affatto, ma sia solo un ologramma. E che l'universo, in effetti, sia non locale.
E' qualcosa a cui si arriva anche per vie traverse, ad esempio vedendo come funziona il cervello in modo un tantino più raffinato, come il neurofisiologo Karl Pribram, di Stanford, che si è convinto della natura olografica della realtà studiando in particolare la memoria, che a suo parere non è certo immagazzinata nei neuroni o da qualche parte.

Insomma, quale che sia la verità, non darei per scontato niente.

Occorre anche dire che filosoficamente la distinzione tra Dio e Universo è anche fallace perché se Dio è tutto, è anche l'universo. Diventa inconcepibile quindi vedere una realtà separata da l'unica cosa che c'é. Ma ancora una volta lo spiega benissimo Parmenide e chi lo ha capito pur senza citare mai niente di religioso, essendo superfluo farlo.



Guarda, la filosofia è una materia su cui ho idee ben precise e non necessariamente lusinghiere.

Tuttavia, mi cimento in una risposta.


Non possiamo attribuire la stessa importanza al concetto di Dio e a quello di universo. L'universo è la' fuori. Che sia un'illusione, un ologramma, o chissà cos'altro, dal punto della tangibilità è una spanna sopra a Dio, un tavolo che si regge in piedi su una gamba sola: la fede.

Ogni individuo ha tendenzialmente una sua fede, convinzioni che non hanno riscontri oggettivi ma che ricoprono un ruolo molto importante nel sistema persona.

Considerando i bisogni dell'essere umano, la sua attitudine deresponsabilizzatoria, e la disponibilità a credere a qualsiasi cosa pur di darsi una risposta, nel mio piccolo la nascita delle religioni e quindi di Dio è tutto meno che un mistero.

Sostanzialmente, nel considerare il concetto di Dio e quello di universo come egualmente importanti, si sta facendo un atto di fede.
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da pencri93.

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5 Anni 1 Mese fa #31158 da tommy77
Il volano di questo topic comincia a sbandare vistosamente e non tenere il centro della strada .La discussione come di consueto si sta arenando. Quello che temevo, come di consueto, si materializza.Ognuno al posto di portare un argomento ben definito comincia spaziare indistintamente tra fede e filosofia ,creatore e non creatore ,alieni e boiate varie.E fu così che non si arrivò mai a nulla... Proseguiamo con questo minestrone fate vobis...

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5 Anni 1 Mese fa #31160 da zeppelin
Facciamo finta che l'Anima sia un lettore che prende un libro da una biblioteca e incomincia a leggerlo.
Lo legge in treno finché scende alla stazione, lo riprende mentre mangia e poi fa un pisolo...
Il Tempo della storia è lineare e non coincide con quello del lettore.

Facciamo finta che (mi sono Biglinizzato!) il libro sia "Il Signore degli Anelli" e che, scelto un personaggio, si legga solo quanto accade al personaggio.
Ecco che l'Anima si è incarnata.
L'Anima-Lettore "accende" il personaggio, lo fa "vivere".
Tralascio di prendere in considerazione se fa un'esperienza passiva (legge quello che Tolkien ha scritto e si comporta come l'autore ha deciso, e in questo caso abbiamo definito precisamente anche il Destino) oppure attiva (in qualche modo l'Anima-Lettore ha modo di influire sugli eventi narrati dal libro, e in questo caso abbiamo invece definito il Libero Arbitrio).

E durante l'interminabile lettura troveremo millemila riferimenti a fatti avvenuti precedentemente alla fine della Terza Era della Terra di Mezzo, ma nessuno avvenuto "veramente", intendendo con questa parola il fatto che ci fidiamo di come Tolkien ce la racconta e confidiamo che la sua pignoleria abbia intrecciato tutto in modo che la storia (anzi: la Storia) risulti coerente.

Ed ecco che chiunque ricerchi Dio dentro il libro, avrà fallito.
Troverà gli Ainur, suddivisi tra Valar e Maiar, che sono un'alternativa (fantasy) ai più realistici Elohim o Theoi del nostro libro.
Machissenefrega, nel senso che l'Anima-Lettore li considera "personaggi" come tutti gli altri.

Ecco perché "Il Tao di cui si può parlare non è il vero Tao".
Perché, dal punto di vista del personaggio del libro, il mondo del lettore è inconoscibile.
Se chiedessimo a Frodo di cosa è fatto il suo mondo, risponderebbe: Cielo, Terra, alberi, acqua, hobbit...
Se la stessa domanda la facessimo all'Anima-Lettore, risponderebbe: di carta e inchiostro.

Se quindi i Libri-Vita sono il mezzo tramite il quale il Lettore-Anima fa esperienza, la domanda "Cosa c'era prima del Big-Bang (e facciamo finta che sia esistito)" è senza senso.
Non c'era niente.

Con questo mio intervento non intendo dire che "è così", è solo per mostrare come il guardare le cose da un Ordine superiore renda le risposte a molte domande senza alcuna importanza e molte domande senza senso.

Quindi non chiedetemi se per me Dio sarà il Bibliotecario o l'Autore di tutti i libri, perchè di Ordini Superiori io non ne so niente (Biglino! Esci da questo corpo!!!)

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5 Anni 1 Mese fa #31170 da orsoinpiedi

zeppelin ha scritto: Facciamo finta che l'Anima sia un lettore che prende un libro da una biblioteca e incomincia a leggerlo........

Quindi non chiedetemi se per me Dio sarà il Bibliotecario o l'Autore di tutti i libri, perchè di Ordini Superiori io non ne so niente (Biglino! Esci da questo corpo!!!)


Parliamo di anima senza specificare cosa sia,o casa intendiamo sia.
Per quanto mi concerne,considero l'anima la scintilla dell'essenza di Dio,che come un frattale contiene tutte le informazioni del totale.
Il problema,a questo punto,è rispondere alla domanda:Chi è Dio?
Su questo punto concordo con Roberto70.Il dio della Bibbia non è il Dio creatore.O meglio,non è il creatore dell'universo.
Ma se l'anima è l'espressione di Dio,e questi non è che le consapevolezza dell'universo stesso,allora sorge spontanea la domanda:l'universo ha un inizio o è eterno?Per estensione,esiste un solo Dio?

"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31171 da Tonki
Risposta da Tonki al topic Opinioni sull'universo e su Dio

Parliamo di anima senza specificare cosa sia,o casa intendiamo sia.
Per quanto mi concerne,considero l'anima la scintilla dell'essenza di Dio,che come un frattale contiene tutte le informazioni del totale.


Ottima intuizione. Se l'universo fosse olografico ( come ad esempio qui: universo come ologramma
vorrebbe dire che sarebbe anche frattalico.
Caratteristica di un frattale è che ciò che ritrovi a una grandezza la ritrovi in un altra al variare della scala. Caratteristica di un ologramma, è che se spezzi un ologramma, questo conserva il contenuto informativo in ogni sua parte. Ogni parte dell'ologramma contiene l'intera informazione, e se lo tagli in due, in tre o mille pezzi, mostrano lo stesso oggetto interamente.
Sostanzialmente - per analogia - anche il corpo umano è fatto così, nel senso che ogni cellula ha potenzialmente il codice genetico di tutto il corpo. Non è che una cellula epatica perde il codice di una cellula cardiaca o o di una neuronale. Pur specializzandosi contiene l'immagine potenziale di tutto.

Viene quindi da pensare che l'intero universo, in un certo senso, sia strutturato esattamente in questo modo ad ogni sua scala, dal livello subatomico, fino a quello gigantesco. Un po' come il detto ermetico, "così in alto così in basso".

Il problema,a questo punto,è rispondere alla domanda:Chi è Dio?
Su questo punto concordo con Roberto70.Il dio della Bibbia non è il Dio creatore. O meglio,non è il creatore dell'universo.
Ma se l'anima è l'espressione di Dio,e questi non è che le consapevolezza dell'universo stesso,allora sorge spontanea la domanda:l'universo ha un inizio o è eterno?Per estensione,esiste un solo Dio?


Non credo la soluzione sia dire che Dio è quello o Dio è quellaltro. Il problema è più il rapporto che hai con la tua anima, o, nella maggior parte dei casi, il fatto che non hai proprio alcun rapporto con essa né la minima percezione di trascendenza. E in uno stato di assoluta assenza di trascendenza, è poco utile parlare di Dio, di cui tradizionalmente non si può dire nulla.

Ad esempio dire che il Dio della bibbia non è Dio è poco utile. Se si vuol credere all'anima e alla trascendenza, e quindi averne esperienza, tramite i percorsi devozionali e/o ascetici del cristianesimo, non pochi santi o anche persone più comuni hanno avuto esperienza dell'anima e di Dio, da intendersi in senso lato, come trascendenza. E l'hanno avuta indipendentemente dal fatto che la bibbia parli dei puffi, di un alieno cattivo, di un demiurgo creatore inferiore, o di Dio. Questo perché come dice il Buddha, è vero quello che funziona.
Io personalmente non lo trovo un percorso particolarmente adatto ai tempi, ed in questo sono in disaccordo con Tommy. Però se per lui e altri funziona, tanto meglio. Se per altri non funziona, direi di non accanirsi, nel senso che neppure capire che jhave è eventualmente un alieno cattivo avvicina alla verità ultima.

Ma in realtà lo scopo sarebbe quello, cioè trovare la verità.
Il nostro desiderio, la nostra ambizione, la nostra speranza.
Non ce lo nascondiamo.


La verità è una cosa pratica. Anche credere o non credere in Dio, o in qualunque altra cosa ha un valore solo propedeutico, strumentale. Diceva il monito di Abraxa "Tu non hai bisogno di credere, anzi: non devi credere. Prova. Osa"
Noi viviamo in un epoca dove ti hanno detto che sei una certa cosa, perlopiu un aggregato casuale di materia pensante, e noi ci siamo conformati a questa visione. Eppure le testimonianze che questo non è vero, sono molte. E una volta assunte in via ipotetica come possibili, allora occorre agire di conseguenza.

Un esperienza la si ha, la si vive, e la si esperisce; mentre a una storia si può credere o non credere. E la stessa fede, è un dono se regala una via verso l'esperienza, senno serve a poco o a nulla. Nell'interiore umano l'esperire il trascendente ha, per anologia, lo stesso valore della replicabilità che forma l'anello ultimo della catena di una scoperta fenomenica.
Come si fa a dire a uomo che riesce a entrare in uno stadio di illuminazione, di "Samadhi", di "Satori", ch'egli è superstizioso? Vi sorriderà. Sarebbe come trovarsi di fronte ad un uomo pronto a giurare ad un innamorato che stà solo credendo nell'amore e che quello che vive è superstizione, e che l'amore non esiste. L'innamorato gli risponderà: "l'amore non esiste, ma per te, che non riesci ad amare". Il fatto, come è intuibile, è che uno vive in una dimenzione nel quale l'altro non riesce ad accedere, così come chi è innamorato vive qualcosa che chi non lo è non può percepire.
Gesù invitava a entrare nel regno dei cieli – regno dei cieli che figuratamente descriveva un esperienza interiore -; ovviamente non è stato l'unico: e cosa bisogna rispondere a chi crede sia una superstizione o un "mistero della fede"? Occorre dirgli che un esperienza o la si vive o non la si vive.

Chi crederebbe nel sapore amaro se non fosse esperibile? L'unico fatto è che è più facile bere un bitter, che esperire uno stato interiore trascedente: poiché quest'ultimo richiede impegno, ispirazione, disciplina, concentrazione, fermezza, costanza, amore, presenza e determinazione. Inutile, pertanto, credere o non credere alla formula dell'acetone: basta utilizzarla ed esperire l'acetone. Lo stesso, per analogia, vale circa gli stati trascendenti dell'essere.
Darwinismo e creazionismo, infatti, se visti in questa ottica pratica sono entrambi pensieri pericolosi e malati, perché limitanti. Non danno nessuna esperienza interiore, non comportano nessuna evoluzione e non spingono a nessuna ricerca ulteriore del senso dell'esistenza. Sono due pensieri infetti e, nel senso dispregiativo del termine, luciferini. Ti dicono: "ok, il mondo è nato per questo motivo, ora torna al bar e prenditi un amaro."
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da Tonki.

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5 Anni 1 Mese fa - 5 Anni 1 Mese fa #31172 da medicineno
Questo è un argomento sul quale si potrebbe replicare all'infinito.

Sussiste un problema che ha origine dalle varie definizioni che vengono usate. Per fare un discorso che sia meno lontano possibile dalla verità occorrerebbe che ogni interlocutore avesse le stesse definizioni di Dio, Anima, Verità, ecc.

Se uno avesse come definizione di Dio un uomo anziano con barba e capelli bianchi e un triangolo dietro la testa e un altro invece quella di coscienza infinita indefinita, entrambi avrebbero molte difficoltà a capirsi.

Poi, una volta che ci fossimo messi d'accordo su quali definizioni usare, occorrerebbe considerare che le descrizioni che facciamo sono tutte narrazioni, ogni cosa è frutto della nostra mente e vediamo la nostra storia e quella dell'universo così come crediamo che sia, anzi come ci è stato fatto credere che sia.

In realtà non c'è nulla, ma siamo così bravi da esserci autoingannati da far credere a noi stessi di essere qui da qualche parte e in qualche tempo per poter partecipare a questo gioco chiamato vita sulla terra (e anche su altri pianeti) con un personaggio nel quale generalmente ci si identifica al punto da dimenticare che si tratta di un personaggio e che il tempo e lo spazio non esistono. E' una necessità altrimenti non ci sarebbe nulla su cui avere opinioni, su cui discutere, su cui litigare, concordare, difendere, combattere, ecc.

P.s: Approfitto per fare una domanda: sono iscritto dal 2006, in passato ho scritto diversi post e anche qualche articolo. Poi ho smesso per varie ragioni. Dove sono i vecchi messaggi?
Ultima Modifica 5 Anni 1 Mese fa da medicineno. Motivo: Non trovo più i miei vecchi messaggi e volevo approfittare per chiederne il perché.

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