Il Tempo

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8 Anni 10 Mesi fa #1101 da mc
Risposta da mc al topic Il Tempo
Muramaki
no prob.

qilicado
La domanda era precisa e molto meno impegnativa da risolvere.
Avevo inteso il senso, non avevo inteso quale fazione attribuivi agli attori del tuo esempio.
Cicap = sapere assoluto o Cicap = sapere esatto?
LC = sapere assoluto o LC = sapere esatto?

Se non si specifica questo l'azione esemplificativa dell'esempio viene a mancare... non e' una questione di termini: quello che mi sfuggiva era (e tutt'ora mi sfugge) l'attribuzione corretta delle definizioni generiche riportate dalla tua analisi e poste in una similitudine per essere piu' intelleggibili possibile. Me ne basta una delle due, non e' necessario dichiarare entrambe le attribuzioni: andro' per esclusione.

Ciao :-)

mc


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8 Anni 10 Mesi fa #1102 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo
www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/gesuiti-e-galileo

Scusa...rimediato...in fondo era da supporto all'altro articolo, c'entra ben poco col tempo, ...esattamente come il CICAP/TEMPO.,,
..va beh dettagli...

...il tempo è una fotografia col maglione verde, quando avresti giurato fosse blu...

Anteater

La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta

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8 Anni 10 Mesi fa #1104 da Murakami
Risposta da Murakami al topic Il Tempo

Anteater ha scritto: La seconda rivoluzione, invece, che introdusse una nuova visione del tempo fu la meccanica quantistica, la fisica che descrive il mondo degli atomi. La teoria dei quanti suggerì ben presto che su scale molto piccole, la realtà diventava alquanto strana e bizzarra. Ad esempio, due particelle possono diventare “correlate” (via entanglement quantistico) in modo tale che esse agiscono in tandem. In altre parole, un esperimento che viene eseguito su una particella influenzerà immediatamente l’altra, non importa quanto esse siano distanti. Dunque, le particelle distanti “comunicano istantaneamente”, un fatto che apparentemente viola non solo la regola in base alla quale nulla può viaggiare più veloce della luce ma anche lo stesso concetto di tempo.


Anteater 

Bravo hai fotto una buona panoramica dell'interpretazione che il la scienza, nel corso degli anni, ha dato al tempo, vorrei approfondire le ultime interpretazioni relative alla fisica quantistica.
Come hai spiegato bene la il tempo varia (indipendentemente dall'osservatore) in relazione alla velocità, più questa aumenta più la velocità del tempo diminuisce e questa velocità non può superare la velocità della luce, questa regola vale per tutto l'universo, quindi se noi riuscissimo ad andare su un missile che viaggia a miliaia di chilometri orari e dopo 10 anni riscendiamo sulla terra troveremo tutti invecchiati più di noi, questa regola fatichiamo a digerirla, perchè questo tipo di esperienza, allo stato attuale e con le tecnologie che abbiamo oggi, non è possibile sperimentare.
Con la fisica quantistica queste regole universali riconosciute a livello mondiale sono state messe in discussione, uno dei motivi principali è che secondo la fisica quantistica la velocità della luce in realtà può essere superata, perchè secondo questa teoria tutto l'universo a livello microscopico oltre l'atomo è un flusso di energia connesso dove ogni cosa è differente dall'altra, solo per cariche elettriche differenti, e dietro a tutto questo universo connesso, la fisica quantistica ti dice che se una particella cambia di direzione la seconda particella anche se a miliaia di kilometri di distanza cambia anch'essa, in modo immediato, perchè tutto è connesso, in questa maniera non c'è un tempo in cui la particella comunica all'altra che qualcosa è cambiato ma avviene in maniera immediata superando la fomosa velocità della luce.

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8 Anni 10 Mesi fa #1107 da qilicado
Risposta da qilicado al topic Il Tempo
@ mc
www.etimo.it/?term=manifesto
www.etimo.it/?term=esempio
www.etimo.it/?term=similitudine

La prima ha a che fare con l'essere colpito, toccato.
Nelle altre due si ha che fare con l'astrazione.
Usando queste due ti/vi ho indirizzato in un sentiero mentale dove si vedono fazioni contrapposte e statiche. Errore mio, ribadisco.
In teologia, quando si ha a che fare con l'assoluto, si danno solo domande, mai risposte. E' una delle tante leggi di questo mondo.
Il sapere assoluto non è un attaccabrighe.
Ora, non interpretare la mia come una supercazzola.

Ciao, mc ;)

"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)

χιλικάδο

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8 Anni 10 Mesi fa #1116 da mc
Risposta da mc al topic Il Tempo
qilicado

Il sapere assoluto non è un attaccabrighe.


Il sapere assoluto non e'... e basta. :ok:

;-)

mc


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8 Anni 9 Mesi fa #1168 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo
La seconda rivoluzione, invece, che introdusse una nuova visione del tempo fu la meccanica quantistica, la fisica che descrive il mondo degli atomi. La teoria dei quanti suggerì ben presto che su scale molto piccole, la realtà diventava alquanto strana e bizzarra. Ad esempio, due particelle possono diventare “correlate” (via entanglement quantistico) in modo tale che esse agiscono in tandem. In altre parole, un esperimento che viene eseguito su una particella influenzerà immediatamente l’altra, non importa quanto esse siano distanti. Dunque, le particelle distanti “comunicano istantaneamente”, un fatto che apparentemente viola non solo la regola in base alla quale nulla può viaggiare più veloce della luce ma anche lo stesso concetto di tempo.

Nell'ultima frase credo ci sia qualcosa che non quadri, a meno che sfugga solo a me una regola per il concetto di tempo in fisica.

Per altro personalmente non trovo un fondamento assoluto anche nella regola per la quale nulla può viaggiare più veloce della luce. E trovo una "giustificazione" forzato il fenomeno per il quale secondo la teoria, viaggiano alla velocità della luce è come fermarsi nel tempo. E troveremmo di colpo tutti più invecchiati. L'ho semplificata.

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8 Anni 9 Mesi fa - 8 Anni 9 Mesi fa #1378 da Calvero
Risposta da Calvero al topic Il Tempo

P.K.89 ha scritto: In questo ho una versione completamente differente.
La luce rientra nel campo fisico, ovvero della materia, infatti non sono altro che dei fotoni che a seconda della forza che li stimola viaggiano su una frequenza e quando colpiscono il nostro sensore occhio il cervello ne da una lettura-visione.


E noi di cosa siamo fatti? di carne? ... :blush:

La Luce si piega davanti a enormi forze gravitazionali. Eh già. Il problema non è di cosa è fatta la luce o la materia grigia di un cicappino. Nell'infinitamente piccolo ogni "cosa" è interazione, noi siamo la manifestazione a un determinato stadio di osservazione. A livello subatomico devi arrivarci e oltre il subatomico non può non esserci un altro livello ancora. Tu parli di fotoni come fossero cosa a Sé: niente è a Sé.

C'è ovviamente una verità assoluta, è logico: e non può essere che Dio.

Non serve la scienza per comprendere come stanno le cose. Non solo non serve, ma è anche dannosa. Dannosa nel momento che la si ritiene un metodo affidabile per comprendere il perché - qualsiasi perché. Non è servito certo e non serve certo avere un microscopio per avere consapevolezza che esista l'atomo.

Che la Luce si fletta o che certe cose sono verificabili tramite l'osservazione e determinate strumentazioni, con chi sa quali telescopi e altre amenità simili, in realtà è solo un diletto romantico. La scienza serve per far rientrare --> ARBITRARIAMENTE <--- in determinati diagrammi, determinate considerazioni, su determinate osservazioni, in un dato spazio, da una determinata prospettiva. Sua peculiarità è essere menomata: per scelta ideologica.

Ogni momento della nostra esistenza è totale e dev'essere considerato "anima & corpo" e QUALSIASI cosa che si escluda da quest'equazione non può riguardare la realtà.

"La luce corre nel tempo" ? ... questa è una delle necessarie domande. La mia risposta è NO. Il tempo è il risultato di un'interazione che si sviluppa a seconda dell'interazione stessa. Consapevolezza "umana" compresa.

Quel che resta difficile da accettare è che noi chiamiamo (sempre arbitrariamente) "stati di coscienza alterati" ciò che si distanzia da quella che noi riteniamo essere una "coscienza non alterata" - quando in realtà ogni coscienza sta vibrando CONTINUAMENTE in uno stadio ALTERATO ... così e sempre; ora siamo sintonizzati su l'uno ora sull'altro, e la cosiddetta "coscienza collettiva" può interferire con un determinato stadio di una determinata frequenza della realtà, "adesso" a noi manifestata in una determinata FORZA ...

... in sostanza "ti ho" spiegato e sto spiegando cosa sono i miracoli - o meglio, con quali meccanismi possono essere messi in funzione. Compreso prevedere il "futuro" o conoscere il "passato" ... o spostare un sasso col pensiero.

Non solo niente è impossibile. Non solo Dio esiste al di là di ogni dubbio (basta abbandonare la paura e l'ego ipertrofico che ci inquina [meccanismi ben oliati dalla propaganda] per averne consapevolezza) e non per niente il cosiddetto "ateo" è oggettivamente un individuo dogmatico e asservito a una realtà irreale: scomposta e parcellizzata, dettata dal mito dell'orgoglio che gli fa dire "...io ho il coraggio di accettare la vita per quella che è, "IO" non ho bisogno di illusioni" :beers: ...

... il problema è che la realtà ---> è <---- un'illusione, la quale si manifesta ----> A SECONDA...

... Tempo compreso.
Questo è certo e assoluto.

Non v'è nulla di relativo nell'esistenza, tutto è certo; non per niente è la scienza che devo sottostare a imperiose lacune e mancanze logiche.

Mentre il tempo non è parte del mondo fisico, è un misura percettiva del moto dell'energia nel mondo fisico, pertanto non ci puoi andare ne avanti ne indietro, anzi non significa proprio nulla spostarsi nel tempo. Il tempo stesso non esite ma è un concetto astratto come lo è il peso o la distanza. La percezione del movimento invece è relativa rispetto al percettore.


Il problema è che comunque siamo fottuti dall'idea [inculcata da chi?] che vi sia un mondo fisico, che vi sia una metafisica, e si dividano le cose .. da cosa? ... ogni cosa è energia.

Quindi la nostra esistenza esiste perchè almeno una parte dell'energia è in movimento, secondo delle leggi, e tutta l'energia che si muove su queste leggi è il nostro universo, il sistema di cui facciamo parte. Ma può esserci altra energia ferma, o altra energia in movimento magari secondo altre leggi o altra quantità.


e ok

Quindi non è casuale la sua caduta ma ci appare tale perchè non abbiamo una visione dell'insieme di tutti i fattori che agiscono in quella caduta.


Hai dimentica che tu puoi cambiare le Leggi che fanno "cadere" la foglia, così come un fascio di luce può illuminare una stanza buia.

Pertanto il fatto che concepiamo il Tempo, è prova che l'energia è in movimento e di conseguenza diviene la prova della Volontà dell'Energia.


La volontà è solo primigenia, il resto è divenire.

Il tempo non è cosa a sé ... ecco perché ci è difficile identificarlo.

[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
Ultima Modifica 8 Anni 9 Mesi fa da Calvero.
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8 Anni 9 Mesi fa - 8 Anni 9 Mesi fa #1385 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

Calvero ha scritto:

P.K.89 ha scritto: In questo ho una versione completamente differente.
La luce rientra nel campo fisico, ovvero della materia, infatti non sono altro che dei fotoni che a seconda della forza che li stimola viaggiano su una frequenza e quando colpiscono il nostro sensore occhio il cervello ne da una lettura-visione.


E noi di cosa siamo fatti? di carne? ... :blush:


Energia secondo me, tutto quello che ci circonda è fatta di energia. Carne, atomi, particelle ecc.. ecc.. per finire ad energia. Siamo tutti la stessa cosa.

La Luce si piega davanti a enormi forze gravitazionali. Eh già. Il problema non è di cosa è fatta la luce o la materia grigia di un cicappino. Nell'infinitamente piccolo ogni "cosa" è interazione, noi siamo la manifestazione a un determinato stadio di osservazione. A livello subatomico devi arrivarci e oltre il subatomico non può non esserci un altro livello ancora. Tu parli di fotoni come fossero cosa a Sé: niente è a Sé.


C'è un fraintendimento, non è a se, e forse l'ho chiarito in altri post. E' tutto la stessa energia, in forme different, anzi non in forme, in un diverso modo di muoversi. A seconda di come si muove ha un modo differente di "apparire" all'osservatore.

C'è ovviamente una verità assoluta, è logico: e non può essere che Dio.


Questo lo sostengo anche io. Non esiste il caso, non esiste perchè l'energia in questo esistenza, in questo universo si muove secondo leggi, secondo schemi, pertanto non è frutto di un caso, ma di una volontà

Non serve la scienza per comprendere come stanno le cose. Non solo non serve, ma è anche dannosa. Dannosa nel momento che la si ritiene un metodo affidabile per comprendere il perché - qualsiasi perché. Non è servito certo e non serve certo avere un microscopio per avere consapevolezza che esista l'atomo.


Effettivamente basta l'osservazione, di un ecosistema, ma la scienza in ogni sua scoperta non fa altro che confermare tutto ciò, il ripetersi di schemi, sempre uguali, in proporzioni differenti. Sono alcune menti parzializzate che dimenticano l'insieme. Ma la scienza e la sua logica, la sua matematica non fanno altro che mostrare continuamente la stessa matrice, leggi che si ripetono. In una parola la volontà.

Che la Luce si fletta o che certe cose sono verificabili tramite l'osservazione e determinate strumentazioni, con chi sa quali telescopi e altre amenità simili, in realtà è solo un diletto romantico. La scienza serve per far rientrare --> ARBITRARIAMENTE <--- in determinati diagrammi, determinate considerazioni, su determinate osservazioni, in un dato spazio, da una determinata prospettiva. Sua peculiarità è essere menomata: per scelta ideologica.


Non è peculiarità della scienza, ma degli ideologici che parcellizzano per distorcere. Ma questo non solo in ambito scientifico, come mi insegni.

Ogni momento della nostra esistenza è totale e dev'essere considerato "anima & corpo" e QUALSIASI cosa che si escluda da quest'equazione non può riguardare la realtà.


Io la dico diversamente ma forse è simile, ogni momento deve essere considerato parte di un unico percorso universale. O meglio questo è inevitabile, va solo accettato per viverlo nel migliore dei modi. E si quella pietra ha proprio la stessa nostra "importanza" è fatta uguale a noi, così come lo è quella pianta, o quel animale o calvero. E' la livella. L'energia che ci compone.

"La luce corre nel tempo" ? ... questa è una delle necessarie domande. La mia risposta è NO. Il tempo è il risultato di un'interazione che si sviluppa a seconda dell'interazione stessa. Consapevolezza "umana" compresa.


Per me la luce si muove. Punto. Il tempo è solo il metro di comparazione che dell'osservatore. In questo momento ad esempio questo monitor è fermo. Ma i suoi atomi sono in movimento. Uno spostamento che percepiamo, comparato ad un altro spostamento che percepiamo lo individuiamo come tempo.

Quel che resta difficile da accettare è che noi chiamiamo (sempre arbitrariamente) "stati di coscienza alterati" ciò che si distanzia da quella che noi riteniamo essere una "coscienza non alterata" - quando in realtà ogni coscienza sta vibrando CONTINUAMENTE in uno stadio ALTERATO ... così e sempre; ora siamo sintonizzati su l'uno ora sull'altro, e la cosiddetta "coscienza collettiva" può interferire con un determinato stadio di una determinata frequenza della realtà, "adesso" a noi manifestata in una determinata FORZA ...


La coscienza credo sia solo un forma di interazione dell'energia. C'è coscienza anche tra piante, o tra sassi. Non la riusciamo a comprendere e percepire perchè siamo sintonizzati su altre frequenze. Possibile cambiare frequenze? Non escludibile.

... in sostanza "ti ho" spiegato e sto spiegando cosa sono i miracoli - o meglio, con quali meccanismi possono essere messi in funzione. Compreso prevedere il "futuro" o conoscere il "passato" ... o spostare un sasso col pensiero.


Una spiegazione che probabilmente già condividevo, magari con qualche piccola differenza di espressione, ma concettualmente sicuramente condivisa.

Non solo niente è impossibile. Non solo Dio esiste al di là di ogni dubbio (basta abbandonare la paura e l'ego ipertrofico che ci inquina [meccanismi ben oliati dalla propaganda] per averne consapevolezza) e non per niente il cosiddetto "ateo" è oggettivamente un individuo dogmatico e asservito a una realtà irreale: scomposta e parcellizzata, dettata dal mito dell'orgoglio che gli fa dire "...io ho il coraggio di accettare la vita per quella che è, "IO" non ho bisogno di illusioni" :beers: ...


Ateo non ha bisogno, ma è già illuso. Perchè per la sua credenza (e quindi crede) si sforza di non vede il problema nell'interezza illudendosi non esista.

... il problema è che la realtà ---> è <---- un'illusione, la quale si manifesta ----> A SECONDA...


Mi piace questa definizione.

... Tempo compreso.
Questo è certo e assoluto.

Una parte dell'illusione più grande direi io.

Non v'è nulla di relativo nell'esistenza, tutto è certo; non per niente è la scienza che devo sottostare a imperiose lacune e mancanze logiche.


Condivido il non relativo, perchè il punto di partenza è uno il resto è solo una conseguenza. Anche il nostro scambio, conseguenza di altri avvenuti in passato. Solo che io non attribuirei le lacune alla scienza, ma coloro i quali si definiscono scienziati ma sono solo ciechi o al meglio orbi, i qual si illudono per ritornare a quanto detto su, di non vedere, si sforzano di convincersi di non vedere perchè se non riescono a misurare non possono credere. Questa è follia non è scienza. Non è logica. La misurazione non è un fattore determinante per la realtà, serve solo a comparare una manifestazione energetica ad un altra. Ma non è detto che lunghezze d'onda differenti si possano comparare. Con questi occhi non posso vedere il movimento degli atomi, non per questo non si muovono.

Mentre il tempo non è parte del mondo fisico, è un misura percettiva del moto dell'energia nel mondo fisico, pertanto non ci puoi andare ne avanti ne indietro, anzi non significa proprio nulla spostarsi nel tempo. Il tempo stesso non esite ma è un concetto astratto come lo è il peso o la distanza. La percezione del movimento invece è relativa rispetto al percettore.


Il problema è che comunque siamo fottuti dall'idea [inculcata da chi?] che vi sia un mondo fisico, che vi sia una metafisica, e si dividano le cose .. da cosa? ... ogni cosa è energia.


Mi è uscita male, scrivo di getto e in aggravante non ho le capacità di trovare sempre le espressioni giuste. Non volevo dire che esiste un mondo fisico e uno metafisico, ne esiste uno energetico. Metafisico e fisico sono solo nomi, neanche i più corretti che dovrei usare per indicare la lunghezza d'onda. Tutto ciò che ha la stessa lunghezza d'onda è fisico il resto metafisico. Con un esempio mi esprimo meglio. Per le cellule del nostro corpo siamo metafisici e l'amico virus è fisico, così come per gli atomi, anche la cellula è metafisica. E' solo una esemplificazione per dire che tutto è collegato, ma non sempre le forme di energia riescono a avere coscienza l'una dell'altra, la differenza di forma appare estranea e quindi metafisica.


Quindi la nostra esistenza esiste perchè almeno una parte dell'energia è in movimento, secondo delle leggi, e tutta l'energia che si muove su queste leggi è il nostro universo, il sistema di cui facciamo parte. Ma può esserci altra energia ferma, o altra energia in movimento magari secondo altre leggi o altra quantità.


e ok

Quindi non è casuale la sua caduta ma ci appare tale perchè non abbiamo una visione dell'insieme di tutti i fattori che agiscono in quella caduta.

Hai dimentica che tu puoi cambiare le Leggi che fanno "cadere" la foglia, così come un fascio di luce può illuminare una stanza buia.


Illusione, non posso cambiare, è già deciso dal moto intrapreso se soffierò o meno sulla foglia, ci soffierò se per altre cause mi sarò trovato in quel posto e avrò per altre cause la necessità o desiderio di soffiarci, dal primo movimento dell'energia è tutto scritto dalla volontà che ha avviato il moto. Non si sfugge.

Pertanto il fatto che concepiamo il Tempo, è prova che l'energia è in movimento e di conseguenza diviene la prova della Volontà dell'Energia.


La volontà è solo primigenia, il resto è divenire.


Quà abbiamo una visione diametralmente opposta, la volontà primogenia per me me ha influenzato ogni cosa, il divenire può esserci solo con un cambiamento della prima volontà, un cambiamento delle leggi. Il resto è conseguenza.

Il tempo non è cosa a sé ... ecco perché ci è difficile identificarlo.


Non solo io non credo il tempo non sia cosa a se. Ma non esiste assolutamente. Non esiste come non esiste il metro. Concetto astratto che ha senso come astrazione in questa manifestazione energetica.

P.S. Calvero io non ho presunzione di portare la verità. E' solo la mia visione. E la stò confrontando con la tua. Non è in contrasto, nel senso che ci sarebbe una vincitrice. Per questo ti ringrazio degli interventi. Alla tua :pint:
Ultima Modifica 8 Anni 9 Mesi fa da P.K.89. Motivo: impaginazione

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8 Anni 9 Mesi fa #1553 da mc
Risposta da mc al topic Il Tempo
pk
Ah quindi, dire che dio esiste, va bene ed e' considerabile una "opinione" come un'altra.
"Dio non e' interessante", invece, non puo' essere una opinione, perche' non concorda con il tema proposto che prevede dio e basta ... ma si intitola "il tempo"... ed e' in "energia"... e non sono stato nemmeno l'unico a dichiarare di non essere interessato alla divinita'...

Gran moderazione!!! Coi fiocchi.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Ma v'a...ahahaha... E io che ti ho dato pure retta per un po'.


mc


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8 Anni 9 Mesi fa - 8 Anni 9 Mesi fa #1567 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo

Ateo non ha bisogno, ma è già illuso. Perchè per la sua credenza (e quindi crede) si sforza di non vede il problema nell'interezza illudendosi non esista.


Insomma...adesso devo leggere come è un ateo? Con queste colate premesse e un Calvero che reclama Dio come vero...

...il tempo della pazienza...preferisco a questo punto una
Reclam sullo Swacth che spacciare un argomento scientifico per uno religioso...

...si parla dell'Ateo..ora lo si differenzi con l'Agnostico...
,
Anteater

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Ultima Modifica 8 Anni 9 Mesi fa da Anteater.

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8 Anni 9 Mesi fa #1569 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

Anteater ha scritto:

Ateo non ha bisogno, ma è già illuso. Perchè per la sua credenza (e quindi crede) si sforza di non vede il problema nell'interezza illudendosi non esista.


Insomma...adesso devo leggere come è un ateo? Con queste colate premesse e un Calvero che reclama Dio come vero...

...il tempo della pazienza...preferisco a questo punto una
Reclam sullo Swacth che spacciare un argomento scientifico per uno religioso...

...si parla dell'Ateo..ora lo si differenzi con l'Agnostico...
,
Anteater



Ateo se ne occupa e come di Dio. Soltanto che il suo Dio è il caso il ripetesi del tempo infinito. Soltanto che gli da fastidio chiamarlo così, ma quel caso, quel è così perchè lo è da sempre senza un tempo, e senza una volontà, è lo stesso perchè senza una volontà per il quale è forse quì a scrivere su una tastiera.
Soltanto che l'ateo sente questa necessità di differenziarsi, perchè il concetto di Dio è troppo spesso identificato necessariamente anche come volontà creatrice. E la volontà non è accettata da un ateo. Ma non è un atto di fede quello di escludere una volontà, a discapito di una casualità?

Ovviamente poi non mi pare ci sia stata l'assurda intenzione di trattare la cosa in modo scientifico. Ma puramente filosofico, concettuale.
Poi per precisione, non mi sogno mica di dare una definizione universale di Ateo, è quel che io penso di un ateo, se a te da fastidio come mc, puoi glissarci su, non occorra tu porti pazienza, occorre al più soltanto che nel rispetto come tutti porti un tuo contributo.

PER MC.

Ora te lo dico con il tono che merita la tua petulante insistenza e ignoranza. NON CONTINUARE CON LE TUE RIMOSTRANZE NON MI INTERESSA SE LO RITIENI GIUSTO O MENO.
Rileggiti il primo commento se lo capisci bene, ti è stato spiegato in ogni modo, o ti adegui o commenta altro.

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8 Anni 9 Mesi fa - 8 Anni 9 Mesi fa #1572 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo

E la volontà non è accettata da un ateo.


Il mondo come volontà e rappresentazione ...di Arthur Shopenhauer

Eccetera....!

Anteater

NB: ....da capire la differenza tra Ateo ed Agnostico....visto il bisogno di citar un confrontro tra Ateo e non...mi domando dove cacciare l'Agnostico...se non il dubbioso cronico! ...o il Maori...

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Ultima Modifica 8 Anni 9 Mesi fa da Anteater.

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8 Anni 9 Mesi fa #1573 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo
www.academia.edu/11711756/_La_suddivisio...t._Ilary_Sechi_2015_

Ho un'amica che è vissuta tra i maori...il tempo per loro...

Anteater

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8 Anni 9 Mesi fa #1581 da maleko
Risposta da maleko al topic Il Tempo
Mi intrufulo qua dentro perchè ho letto una cosa interessante, visto che anche qui si parla di meccanica quantistica.
Nella relatività generale il tempo ha un direzione invariata. (Se si va indietro verso il big bang c'è una cosa prima di un'altra). Questa è una caratteristica dei numeri reali stessi. Nella comologia quantistica però il tempo è stato alterato attravero un cambio di regime matematico. Dai numeri reali si è passati ai numeri complessi. Questi hanno un vantaggio: non sono ordinati, non vanno da nessuna parte, non hanno direzione. Se il tempo è misurato attraverso i numeri complessi non esiste un "prima", la singolarità è scomparsa. Se il tempo è misurato attraverso i numeri complessi non esiste il tempo.

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8 Anni 9 Mesi fa #1588 da mc
Risposta da mc al topic Il Tempo
pk
... ancora ne viene a te?

Unbelievable!!!

mc


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8 Anni 9 Mesi fa #1590 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

maleko ha scritto: Mi intrufulo qua dentro perchè ho letto una cosa interessante, visto che anche qui si parla di meccanica quantistica.
Nella relatività generale il tempo ha un direzione invariata. (Se si va indietro verso il big bang c'è una cosa prima di un'altra). Questa è una caratteristica dei numeri reali stessi. Nella comologia quantistica però il tempo è stato alterato attravero un cambio di regime matematico. Dai numeri reali si è passati ai numeri complessi. Questi hanno un vantaggio: non sono ordinati, non vanno da nessuna parte, non hanno direzione. Se il tempo è misurato attraverso i numeri complessi non esiste un "prima", la singolarità è scomparsa. Se il tempo è misurato attraverso i numeri complessi non esiste il tempo.


E' un interessante considerazione, effettivamente forse è anche già stato detto che sostanzialmente per la meccanica quantistica tutto è contemporaneamente fermo e in movimento (per dirla proprio semplificata), in termini astratti potrebbe essere, ma ciò non toglie che la nostra coscienza ne ha una percezione direzionale.
Secondo quindi la fisica quantistica, per quel che riesco a capirne io non può esistere in termini assoluti.

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8 Anni 9 Mesi fa #1601 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo
...mc... incredibile cosa...?

Che qualcuno abbia by-passato quello che ho postato su Nietzsche... e parli di Ateo/Agnostico in modo drammaticamente confuso....se si ignorano tutti i concetti antropologici e si tifa per un Dio occidentale...ribadisco che la figura di Dio...è soggettiva...un interpretazione, un ghetto!

Far passar per scontato che Dio "regola" il tempo...ed è sempre esistito...è uno sputo denso, contro il buonsenso umano...perché escludere...il delirio di uno sciamano drogato...che ti "spiega" cos'è il tempo?...perché escludere che tutto ciò che si immagina in parte è vero?....

Dio è una proiezione l'orologio NO! Dio è orribilmente soggettivo...per gli idioti ha pure la barba lunga e bianca...e tu mi scodelli questo minestrone a pezzi grossi...neppure facendolo diventare, dopo una frullata, una crema irresistibile? accendiamo una candela e standole vicino, priviamoci dell'ossigeno...

Blindare il concetto di tempo...occidentalizzandolo...a mio avviso è scadere in un limite, evitando la panoramica...pure quella interiore...libera...e non accompagnata!

Anteater

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8 Anni 9 Mesi fa #1628 da maleko
Risposta da maleko al topic Il Tempo
Tra ID e sant'agostino mi sa che qua mi prenderanno tutti per cristiano =D

Un'obiezione

10. 12. Non sono forse pieni della loro vecchiezza quanti ci dicono : "Cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra? Se infatti, continuano, stava ozioso senza operare, perché anche dopo non rimase sempre nello stato primitivo, sempre astenendosi dall'operare? Se si sviluppò davvero in Dio un impulso e una volontà nuova di stabilire una creazione che prima non aveva mai stabilito, sarebbe ancora un'eternità vera quella in cui nasce una volontà prima inesistente? La volontà di Dio non è una creatura, bensì anteriore a ogni creatura, perché nulla si creerebbe senza la volontà preesistente di un creatore. Dunque la volontà di Dio è una cosa sola con la sua sostanza. E se nella sostanza di Dio qualcosa sorse che prima non v'era, quella sostanza viene chiamata erroneamente eterna. Che se poi era volontà eterna di Dio che esistesse la creatura, come non sarebbe eterna anche la creatura?".

Tempo ed eternità

11. 13. Quanti parlano così non ti comprendono ancora, o sapienza di Dio, luce delle menti. Non comprendono ancora come nasce ciò che nasce da te e in te. Vorrebbero conoscere l'eterno, ma la loro mente volteggia ancora vanamente nel flusso del passato e del futuro. Chi la tratterrà e la fisserà, affinché, stabile per un poco, colga per un poco lo splendore dell'eternità sempre stabile, la confronti con il tempo mai stabile, e veda come non si possa istituire un confronto, come il tempo dura per il passaggio di molte brevi durate, che non possono svolgersi simultaneamente, mentre nell'eternità nulla passa, ma tutto è presente, a differenza del tempo, mai tutto presente; come il passato sia sempre sospinto dal futuro, e il futuro segua sempre al passato, e passato e futuro nascano e fluiscano sempre da Colui che è l'eterno presente? Chi tratterrà la mente dell'uomo, affinché si stabilisca e veda come l'eternità stabile, non futura né presente, determini futuro e presente? Sarebbe la mia mano capace di tanto, o la mano della mia bocca produrrebbe con parole un effetto così grande?

Risposte: - Dio non faceva alcunché;

12. 14. Ecco come rispondo a chi chiede: "Cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra". Non rispondo come quel tale, che, dicono, rispose, eludendo con una facezia l'insidiosità della domanda: "Preparava la geenna per chi scruta i misteri profondi". Altro è capire, altro è schernire. Io non risponderò così. Preferirei rispondere: "Non so ciò che non so", anziché in modo d'attirare il ridicolo su chi ha posto una domanda profonda, e la lode a chi diede una risposta falsa. Invece dico che tu, Dio nostro, sei il creatore di ogni cosa creata; e se col nome di cielo e terra s'intende ogni cosa creata, arditamente dico: "Dio, prima di fare il cielo e la terra, non faceva alcunché". Infatti, se faceva qualcosa, che altro faceva, se non una creatura? Oh, se io sapessi quanto desidero con mio vantaggio di sapere, allo stesso modo come so che non esisteva nessuna creatura avanti la prima creatura!

- non v'è tempo senza creazione.

13. 15. Se qualche spirito leggero, vagolando fra le immagini del passato, si stupisce che tu, Dio che tutto puoi e tutto crei e tutto tieni, autore del cielo e della terra, ti sia astenuto da tanto operare, prima di una tale creazione, per innumerevoli secoli, si desti e osservi che il suo stupore è infondato. Come potevano passare innumerevoli secoli, se non li avessi creati tu, autore e iniziatore di tutti i secoli? Come sarebbe esistito un tempo non iniziato da te? e come sarebbe trascorso, se non fosse mai esistito? Tu dunque sei l'iniziatore di ogni tempo, e se ci fu un tempo prima che tu creassi il cielo e la terra, non si può dire che ti astenevi dall'operare. Anche quel tempo era opera tua, e non poterono trascorrere tempi prima che tu avessi creato un tempo. Se poi prima del cielo e della terra non esisteva tempo, perché chiedere cosa facevi allora? Non esisteva un allora dove non esisteva un tempo.

L'eternità divina superiore ai tempi

13. 16. Ma non è nel tempo che tu precedi i tempi. Altrimenti non li precederesti tutti. E tu precedi tutti i tempi passati dalla vetta della tua eternità sempre presente; superi tutti i futuri, perché ora sono futuri, e dopo giunti saranno passati. Tu invece sei sempre il medesimo, e i tuoi anni non finiscono mai. I tuoi anni non vanno né vengono; invece questi, i nostri, vanno e vengono, affinché tutti possano venire. I tuoi anni sono tutti insieme, perché sono stabili; non se ne vanno, eliminati dai venienti, perché non passano. Invece questi, i nostri, saranno tutti quando tutti non saranno più. I tuoi anni sono un giorno solo, e il tuo giorno non è ogni giorno, ma oggi, perché il tuo oggi non cede al domani, come non è successo all'ieri. Il tuo oggi è l'eternità. Perciò generasti coeterno con te Colui, cui dicesti: "Oggi ti generai". Tu creasti tutti i tempi, e prima di tutti i tempi tu sei, e senza alcun tempo non vi era tempo.

Il concetto di tempo

14. 17. Non ci fu dunque un tempo, durante il quale avresti fatto nulla, poiché il tempo stesso l'hai fatto tu; e non vi è un tempo eterno con te, poiché tu sei stabile, mentre un tempo che fosse stabile non sarebbe tempo. Cos'è il tempo? Chi saprebbe spiegarlo in forma piana e breve? Chi saprebbe formarsene anche solo il concetto nella mente, per poi esprimerlo a parole? Eppure, quale parola più familiare e nota del tempo ritorna nelle nostre conversazioni? Quando siamo noi a parlarne, certo intendiamo, e intendiamo anche quando ne udiamo parlare altri. Cos'è dunque il tempo? Se nessuno m'interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi m'interroga, non lo so. Questo però posso dire con fiducia di sapere: senza nulla che passi, non esisterebbe un tempo passato; senza nulla che venga, non esisterebbe un tempo futuro; senza nulla che esista, non esisterebbe un tempo presente. Due, dunque, di questi tempi, il passato e il futuro, come esistono, dal momento che il primo non è più, il secondo non è ancora? E quanto al presente, se fosse sempre presente, senza tradursi in passato, non sarebbe più tempo, ma eternità. Se dunque il presente, per essere tempo, deve tradursi in passato, come possiamo dire anche di esso che esiste, se la ragione per cui esiste è che non esisterà? Quindi non possiamo parlare con verità di esistenza del tempo, se non in quanto tende a non esistere.

La durata del passato e del futuro

15. 18. Eppure parliamo di tempi lunghi e tempi brevi riferendosi soltanto al passato o al futuro. Un tempo passato si chiama lungo se è, ad esempio, di cento anni prima; e così uno futuro è lungo se è di cento anni dopo; breve poi è il passato quando è, supponi, di dieci giorni prima, e breve il futuro di dieci giorni dopo. Ma come può essere lungo o breve ciò che non è? Il passato non è più, il futuro non è ancora. Dunque non dovremmo dire di un tempo che è lungo, ma dovremmo dire del passato che fu lungo, del futuro che sarà lungo. Signore mio, luce mia, la tua verità non deriderà l'uomo anche qui? Perché, questo tempo passato, che fu lungo, lo fu quando era già passato, o quando era ancora presente? Poteva essere lungo solo nel momento in cui era una cosa che potesse essere lunga. Una volta passato, non era più, e dunque non poteva nemmeno essere lungo, perché non era affatto. Quindi non dovremmo dire del tempo passato che fu lungo: poiché non troveremo nulla, che sia stato lungo, dal momento che non è, in quanto è passato. Diciamo invece che fu lungo quel tempo presente, perché mentre era presente, era lungo. Allora non era già passato, così da non essere; era una cosa, che poteva essere lunga. Appena passato, invece, cessò all'istante di essere lungo, poiché cessò di essere.

La durata del presente

15. 19. Consideriamo dunque, anima umana, essendoti dato di percepire e misurare le more del tempo, se il tempo presente può essere lungo. Che mi risponderai? Cento anni presenti sono un tempo lungo? Considera prima se possano essere presenti cento anni. Se è in corso il primo di questi cento anni, esso è presente, ma gli altri novantanove sono futuri, quindi non sono ancora. Se invece è in corso il secondo anno, il primo è ormai passato, il secondo presente, tutti gli altri futuri. Così per qualsiasi anno intermedio nel numero dei cento, che si supponga presente: gli anteriori saranno passati, i posteriori futuri. Perciò cento anni non potranno essere tutti presenti. Considera ora se almeno quell'unico che è in corso sia presente. Se è in corso il primo dei suoi mesi, tutti gli altri sono futuri; se il secondo, il primo è ormai passato, gli altri non sono ancora. Dunque neppure l'anno in corso è presente tutto, e se non è presente tutto, un anno non è presente, perché un anno si compone di dodici mesi, e ciascuno di essi, qualunque sia, è presente quando è in corso, mentre tutti gli altri sono passati o futuri. Ma poi, neppure il mese in corso è presente: è presente un giorno solo, e se il primo, tutti gli altri sono futuri; se l'ultimo, tutti gli altri sono passati; se uno qualunque degli intermedi, sta fra giorni passati e futuri.

15. 20. Ecco cos'è il tempo presente, l'unico che trovavamo possibile chiamare lungo: ridotto stentatamente alla durata di un giorno solo. Ma scrutiamo per bene anche questo giorno, perché neppure un giorno solo è presente tutto. Le ore della notte e del giorno assommano complessivamente a ventiquattro. Per la prima di esse tutte le altre sono future, per l'ultima passate, per qualunque delle intermedie passate le precedenti, future le seguenti. Ma quest'unica ora si svolge essa stessa attraverso fugaci particelle: quanto ne volò via, è passato; quanto le resta, futuro. Solo se si concepisce un periodo di tempo che non sia più possibile suddividere in parti anche minutissime di momenti, lo si può dire presente. Ma esso trapassa così furtivamente dal futuro al passato, che non ha una pur minima durata. Qualunque durata avesse, diventerebbe divisibile in passato e futuro; ma il presente non ha nessuna estensione. Dove trovare allora un tempo che possiamo definire lungo? Il futuro? Non diciamo certamente che è lungo, poiché non è ancora, per poter essere lungo; bensì diciamo che sarà lungo. Quando lo sarà? Se anche allora sarà ancora futuro, non sarà lungo, non essendovi ancora nulla, che possa essere lungo; se sarà lungo allora, quando da futuro ancora inesistente sarà già cominciato ad essere e sarà diventato presente, così da poter essere qualcosa di lungo, con le parole or ora riferite il tempo presente grida di non poter essere lungo.

La misurazione del tempo

16. 21. Eppure, Signore, noi percepiamo gli intervalli del tempo, li confrontiamo tra loro, definiamo questi più lunghi, quelli più brevi, misuriamo addirittura quanto l'uno è più lungo o più breve di un altro, rispondendo che questo è doppio o triplo, quello è semplice, oppure questo è lungo quanto quello. Ma si fa tale misurazione durante il passaggio del tempo; essa è legata a una nostra percezione. I tempi passati invece, ormai inesistenti, o i futuri, non ancora esistenti, chi può misurarli? Forse chi osasse dire di poter misurare l'inesistente. Insomma, il tempo può essere percepito e misurato al suo passare; passato, non può, perché non è.

L'esistenza del passato e del futuro

17. 22. Io cerco, Padre, non affermo. Dio mio, vigilami e guidami. Chi vorrà dirmi che non sono tre i tempi, come abbiamo imparato da bambini e insegnato ai bambini, ossia il passato, il presente e il futuro, ma che vi è solo il presente, poiché gli altri due non sono? O forse anche gli altri due sono, però il presente esce da un luogo occulto, allorché da futuro diviene presente, così come si ritrae in un luogo occulto, allorché da presente diviene passato? In verità, chi predisse il futuro, dove lo vide, se il futuro non è ancora? Non si può vedere ciò che non è. Così chi narra il passato, non narrerebbe certamente il vero, se non lo vedesse con l'immaginazione. Ma se il passato non fosse affatto, non potrebbe in nessun modo essere visto. Bisogna concludere che tanto il futuro quanto il passato sono.

Presenza del passato e del futuro

18. 23. Lasciami estendere, o Signore, la mia ricerca, tu, speranza mia . Fa' che nulla disturbi il mio sforzo. Se il futuro e passato sono, desidero sapere dove sono. Se ancora non riesco, so tuttavia che, ovunque siano, là non sono né futuro né passato, ma presente. Futuro anche là, il futuro là non esisterebbe ancora; passato anche là, il passato là non esisterebbe più. Quindi ovunque sono, comunque sono, non sono se non presenti. Nel narrare fatti veri del passato, non si estrae già dalla memoria la realtà dei fatti, che sono passati, ma le parole generate dalle loro immagini, quasi orme da essi impresse nel nostro animo mediante i sensi al loro passaggio. Così la mia infanzia, che non è più, è in un tempo passato, che non è più; ma quando la rievoco e ne parlo, vedo la sua immagine nel tempo presente, poiché sussiste ancora nella mia memoria. Se sia analogo anche il caso dei fatti futuri che vengono predetti, se cioè si presentano come già esistenti le immagini di cose ancora inesistenti, confesso, Dio mio, di non saperlo. So però questo, che sovente premeditiamo i nostri atti futuri, e che tale meditazione è presente, mentre non lo è ancora l'atto premeditato, poiché futuro. Solo quando l'avremo intrapreso, quando avremo incominciato ad attuare il premeditato, allora esisterà l'atto, poiché allora non sarà futuro, ma presente.

La predizione del futuro

18. 24. Qualunque sia la natura di questo arcano presentimento del futuro, certo non si può vedere se non ciò che è. Ora, ciò che è, non è futuro, ma presente, e così, allorché si dice di vedere il futuro, non si vedono le cose, ancora inesistenti, cioè future, ma forse le loro cause o i segni, già esistenti. Perciò si vedono non cose future, ma cose già presenti al veggente, che fanno predire le future immaginandole con la mente. Queste immaginazioni a loro volta già esistono, e chi predice le vede presenti innanzi a sé. Mi suggerisca qualche esempio l'innumerevole massa dei fatti. Se osservo l'aurora, preannuncio la levata del sole. L'oggetto della mia osservazione è presente; quello della mia predizione, futuro: non futuro il sole, che esiste già, ma la sua levata, che non esiste ancora. Però non potrei predire nemmeno la levata senza immaginarla dentro di me come ora che ne parlo. Eppure né l'aurora che vedo in cielo è la levata del sole, quantunque la preceda, né lo è l'immagine nel mio animo: queste due cose si vedono presenti, per poter definire in anticipo quell'evento futuro. Dunque il futuro non esiste ancora, e se non esiste ancora, non si può per nulla vedere; però si può predire sulla scorta del presente, che già esiste e si può vedere.

Il mistero della profezia

19. 25. Quindi tu, che sei il re del tuo creato, in che modo insegni alle anime il futuro? L'hai pure insegnato ai tuoi profeti. In che modo insegni il futuro, se per te nulla è futuro? O meglio, in che modo insegni le cose presenti che riguardano le future? Ciò che non è, non si può evidentemente insegnare. Il tuo procedimento qui è troppo lontano dalla mia vista, ha superato le mie forze, non vi potrò giungere; ma potrò con le tue, quando lo concederai tu, dolce lume dei miei occhi occulti.

Un'inesattezza del linguaggio corrente

20. 26. Un fatto è ora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono. È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell'animo e non le vedo altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l'attesa. Mi si permettano queste espressioni, e allora vedo e ammetto tre tempi, e tre tempi ci sono. Si dica ancora che i tempi sono tre: passato, presente e futuro, secondo l'espressione abusiva entrata nell'uso; si dica pure così: vedete, non vi bado, non contrasto né biasimo nessuno, purché si comprenda ciò che si dice: che il futuro ora non è, né il passato. Di rado noi ci esprimiamo esattamente; per lo più ci esprimiamo inesattamente, ma si riconosce cosa vogliamo dire.

Misurazione di spazi di tempo

21. 27. Dissi poc'anzi che misuriamo il tempo al suo passaggio. Così possiamo dire che questa porzione di tempo è doppia di quella, che è semplice, o lunga quanto quella; oppure, misurandola, indicare qualsiasi altro rapporto fra porzioni di tempo. In tal modo, come dicevo, misuriamo il tempo al suo passaggio. Se mi si chiedesse: "Come lo sai?", risponderei: "Lo so perché misuriamo, e non possiamo misurare ciò che non è, e non è né il passato né il futuro". Il tempo presente, poi, come lo misuriamo, se non ha estensione? Lo si misura mentre passa; passato, non lo si misura, perché non vi sarà nulla da misurare. Ma da dove, per dove, verso dove passa il tempo, quando lo si misura? Non può passare che dal futuro, attraverso il presente, verso il passato, ossia da ciò che non è ancora, attraverso ciò che non ha estensione, verso ciò che non è più. Ma noi non misuriamo il tempo in una certa estensione? Infatti non parliamo di tempi semplici, doppi, tripli, uguali, e di altri rapporti del genere, se non riferendoci a estensioni di tempo. In quale estensione dunque misuriamo il tempo al suo passaggio? Nel futuro, da dove passa? Ma ciò che non è ancora, non si misura. Nel presente, per dove passa? Ma una estensione inesistente non si misura. Nel passato, verso dove passa? Ma ciò che non è più, non si misura.


Il tempo e il movimento

23. 29. Ho udito dire da una persona istruita che il tempo è, di per sé, il moto del sole, della luna e degli astri ; e non assentii. Perché il tempo non sarebbe piuttosto il moto di tutti i corpi? Qualora si arrestassero gli astri del cielo, e si muovesse la ruota del vasaio, non esisterebbe più il tempo per misurarne i giri e poter dire che hanno durate uguali, oppure, se si svolgono ora più lenti, ora più veloci, che gli uni sono più lunghi, gli altri meno? E ciò dicendo, non parleremmo noi stessi nel tempo? e non vi sarebbero nelle nostre parole sillabe lunghe e brevi per la sola ragione che le prime risuonarono per un tempo più lungo, le seconde più breve? O Dio, concedi agli uomini di scorgere in un fatto modesto i concetti comuni delle piccole come delle grandi realtà. Esistono astri e lumi del cielo quali segni delle stagioni, dei giorni e degli anni, esistono, è vero; ma come io non oserei affermare che la rivoluzione di quella rotella di legno sia il giorno, neppure quel saggio oserà dire che perciò non sia un tempo.

23. 30. Io desidero conoscere il valore e la natura del tempo, lo strumento con cui misuriamo i movimenti del corpo e diciamo che uno di essi è per esempio lungo il doppio di un altro. Questo cerco di sapere: si dà nome di giorno non solo al periodo in cui il sole permane sopra la terra, secondo il quale si distingue il giorno dalla notte, ma anche all'intera rotazione che il sole compie da oriente a oriente, secondo la quale si dice: "Passarono tanti giorni", designando con i giorni anche le notti rispettive, che non si considerano a parte; ebbene, poiché il giorno si completa col movimento rotatorio del sole da oriente a oriente, io cerco di sapere se il giorno è il movimento stesso, oppure il periodo in cui si compie, oppure l'una cosa e l'altra. Se il giorno fosse il movimento del sole, avremmo un giorno anche quando il sole compisse quel suo corso nello spazio di tempo di un'ora; se fosse il periodo in cui si compie, non vi sarebbe giorno quando l'intervallo fra una levata e l'altra del sole fosse breve come quello di un'ora sola, ma il sole dovrebbe effettuare la sua rotazione ventiquattro volte per colmare un giorno intero; se fosse l'uno e l'altro, non si potrebbe parlare di giorno né quando il sole percorresse tutto il suo giro nello spazio di un'ora, né quando passasse tanto tempo col sole fermo, quanto ne impiega abitualmente il sole a compiere l'intero circuito da mattino a mattino. Quindi ora non cercherò più di sapere cosa sia ciò che chiamiamo giorno, ma cosa sia il tempo, con cui misuriamo la rotazione del sole, per il quale diremmo che la compì nella metà dello spazio di tempo abituale, qualora l'avesse compiuta nello spazio di tempo in cui si compiono dodici ore; e diremmo, confrontando queste due durate, che la seconda è semplice, la prima doppia, anche qualora la rotazione del sole da oriente a oriente avesse talvolta quella durata semplice, talvolta questa doppia. Dunque non mi si dica che il tempo è il movimento dei corpi celesti. Quando il sole si fermò all'appello di un uomo per dargli modo di concludere una battaglia vittoriosa, il sole era fermo 90, ma il tempo procedeva, tant'è vero che la battaglia fu condotta e finita nello spazio di tempo ad essa sufficiente. Vedo dunque che il tempo è in qualche modo un'estensione. Ma vedo veramente, o mi vedo vedere? Tu me lo chiarirai, o Luce, o Verità 91.

Il tempo misura del movimento

24. 31. Mi comandi di approvare chi dicesse che il tempo è il movimento di un corpo? No certo. Nessun corpo si muove fuori dal tempo; questo lo intendo: tu lo dici. Ma che il movimento stesso del corpo sia il tempo, questo non lo intendo: tu non lo dici. Di un corpo che si muove, misuro col tempo la durata del movimento, da quando inizia a quando finisce. Se non ho visto quando iniziò, e continua a muoversi di modo che non vedo quando finisce, mi è impossibile misurarlo, a meno di misurarlo da quando inizio a quando finisco di vederlo. Vedendolo a lungo, riferisco soltanto che è un tempo lungo, senza riferire quanto, poiché, per dire anche quanto, facciamo un confronto, ad esempio: "Questo è quanto quello", oppure: "Questo è doppio di quello", e così via. Se invece avremo potuto rilevare nello spazio il punto da cui è partito e il punto in cui arriva un corpo in movimento, oppure le sue parti, qualora si muova come un tornio, possiamo dire in quanto tempo si è effettuato il movimento del corpo o di una sua parte da un punto a un altro. Il movimento del corpo è dunque cosa distinta dalla misura della sua durata. E chi non capisce ormai a quale delle due nozioni conviene dare il nome di tempo? Infatti, se anche un corpo alternamente si muove e sta fermo, noi misuriamo col tempo non soltanto il suo movimento, ma anche la stasi. Diciamo: "Stette fermo tanto, quanto si mosse", oppure: "Stette fermo due, tre volte più di quanto si mosse"; oppure indichiamo altri rapporti, misurati con precisione o a stima, più o meno, come si suol dire. Dunque il tempo non è il movimento dei corpi.

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8 Anni 9 Mesi fa #1630 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

Anteater ha scritto: ...mc... incredibile cosa...?

Che qualcuno abbia by-passato quello che ho postato su Nietzsche... e parli di Ateo/Agnostico in modo drammaticamente confuso....se si ignorano tutti i concetti antropologici e si tifa per un Dio occidentale...ribadisco che la figura di Dio...è soggettiva...un interpretazione, un ghetto!

Far passar per scontato che Dio "regola" il tempo...ed è sempre esistito...è uno sputo denso, contro il buonsenso umano...perché escludere...il delirio di uno sciamano drogato...che ti "spiega" cos'è il tempo?...perché escludere che tutto ciò che si immagina in parte è vero?....

Dio è una proiezione l'orologio NO! Dio è orribilmente soggettivo...per gli idioti ha pure la barba lunga e bianca...e tu mi scodelli questo minestrone a pezzi grossi...neppure facendolo diventare, dopo una frullata, una crema irresistibile? accendiamo una candela e standole vicino, priviamoci dell'ossigeno...

Blindare il concetto di tempo...occidentalizzandolo...a mio avviso è scadere in un limite, evitando la panoramica...pure quella interiore...libera...e non accompagnata!

Anteater


:puke:

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8 Anni 9 Mesi fa #1632 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo
Mah...il problema che sto mattone, è stato scritto dagli uomini...e ci son filosofi che lo contrasterebbero ad occhi chiusi....

Premesso che oramai è chiaro che chi abbonda di personalità responsabilizza Dio del tempo....credo sia più niente da aggiungere...

Poi c'è chi Dio non lo mette per argomentare il tema del tempo....

Spero questo non crei uno stallo...perché la mia impressione è che qualcuno usa il tempo per parlar di Dio e non il contrario....

Anteater

La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta

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8 Anni 9 Mesi fa #1635 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo
P.K.89

...Vagamente deluso per conati e vomito...pare che poi dopo, è bene evitar di lavarsi i denti...
aspettare del tempo ...sciaquando con bicarbonato, si salvaguarda lo smalto dentale!

Non eri obbligato a differenziare un ateo da un agnostico...ma avrei preferito guardare la panoramica del tempo in modo più ricco e differenziato...

Purtroppo col tuo omino che vomita non posso neppure trarre se eventualmente ho detto una cosa fuori posto oppure semplice opinione diversa...

Grazie per il contributo...Anteater

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8 Anni 9 Mesi fa #1637 da Tianos
Risposta da Tianos al topic Il Tempo
In termini di fisica, quello che si è ipotizzato fino ad ora (e in parte comprovato sperimentalmente (esempio latenza gps) è che il tempo e legato a doppia mandata alla materia (sarebbe pèiù giusto dire alla gravitazione) e alla velicità relativa (che è causa di gravitazione).
se non ci muovessimo non esisteremmo. per quanto lo scorrere del tempo sia relativo al nostro punto di vista (ossia non avremmo percezione di alcuna contrazione o dilatazione del tempo proprio perchè immersi in esso) e quindi se smettesse di esistere come vettore noi semplicemente non ce ne accorgeremmo (un po come mettessimo in pausa un film, gli attori del film stesso sarebbero soltanto sospesi fino a quando questo non riprendesse il suo cammino) esso a proporzionale alla nostra velocità, e più ci muoviamo velocemente esso si contrare per non violare la velocità della luce (esempio se due oggetti viaggiassero uno verso all'altro con una velocità sommata maggiore di quella della luce il tempo si dilaterebbe per fare in modo che tale velocità non sia comunque maggiore di 300k kilometri al secondo) se questo valore infatti venisse violato non si viaggerebbe nello spazio ma a quel punto nel tempo.
Anche la gravitazione ha influenza sul tempo ma questo perchè relativamente gli oggetti attratti dalla gravita avrebbero un moto...moto che sarebbe quindi da aggiustare nel tempo per evitare la possibilità di violare il limite della velocità della luce.

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8 Anni 9 Mesi fa #1770 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

Anteater ha scritto: P.K.89

...Vagamente deluso per conati e vomito...pare che poi dopo, è bene evitar di lavarsi i denti...
aspettare del tempo ...sciaquando con bicarbonato, si salvaguarda lo smalto dentale!

Non eri obbligato a differenziare un ateo da un agnostico...ma avrei preferito guardare la panoramica del tempo in modo più ricco e differenziato...

Purtroppo col tuo omino che vomita non posso neppure trarre se eventualmente ho detto una cosa fuori posto oppure semplice opinione diversa...

Grazie per il contributo...Anteater


Io non posso dare una panoramica ricca e differenziata, posso dare la mia panoramica, la discussione serve proprio a dare una moltitudine di panoramiche, ognuno porta quel che può e che gli va.

Sull'omino... ad altro utente avrei dato risposta articolata, come sempre faccio per cercare di evitare fraintendimenti, a te lascio alla tua libera interpretazione e non per ripicca ma per scelta di stile comunicativo tra di noi.

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8 Anni 9 Mesi fa #1772 da P.K.89
Risposta da P.K.89 al topic Il Tempo

Tianos ha scritto: In termini di fisica, quello che si è ipotizzato fino ad ora (e in parte comprovato sperimentalmente (esempio latenza gps) è che il tempo e legato a doppia mandata alla materia (sarebbe pèiù giusto dire alla gravitazione) e alla velicità relativa (che è causa di gravitazione).
se non ci muovessimo non esisteremmo. per quanto lo scorrere del tempo sia relativo al nostro punto di vista (ossia non avremmo percezione di alcuna contrazione o dilatazione del tempo proprio perchè immersi in esso) e quindi se smettesse di esistere come vettore noi semplicemente non ce ne accorgeremmo (un po come mettessimo in pausa un film, gli attori del film stesso sarebbero soltanto sospesi fino a quando questo non riprendesse il suo cammino) esso a proporzionale alla nostra velocità, e più ci muoviamo velocemente esso si contrare per non violare la velocità della luce (esempio se due oggetti viaggiassero uno verso all'altro con una velocità sommata maggiore di quella della luce il tempo si dilaterebbe per fare in modo che tale velocità non sia comunque maggiore di 300k kilometri al secondo) se questo valore infatti venisse violato non si viaggerebbe nello spazio ma a quel punto nel tempo.
Anche la gravitazione ha influenza sul tempo ma questo perchè relativamente gli oggetti attratti dalla gravita avrebbero un moto...moto che sarebbe quindi da aggiustare nel tempo per evitare la possibilità di violare il limite della velocità della luce.


Per come la vedo io, dire viaggiare nel tempo lo trovo impreciso, mi raffiguro la cosa in questi termini:
Immaginiamo un ammasso di energia, in questo ammasso c'è ne è una sezione in cui l'energia si muove secondo delle regole fisse(il ns. universo), quando dell'energia si muove seguendo regole differenti è come se uscisse dalla sezione (universo). Quindi avrà una forma differente da quella attesa se fosse rimasta in movimento nello sezione con le regole (ns. universo).
Se il tempo è un metro di paragone, di movimento tra energia dentro il ns. universo muoversi fuori dagli schemi equivale a muoversi non nel tempo ma fuori dal tempo.

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8 Anni 9 Mesi fa #1775 da Anteater
Risposta da Anteater al topic Il Tempo

Sull'omino... ad altro utente avrei dato risposta articolata, come sempre faccio per cercare di evitare fraintendimenti, a te lascio alla tua libera interpretazione e non per ripicca ma per scelta di stile comunicativo tra di noi.


Quale onore...comunque il tempo guarisce quasi tutto...se non la vacillante memoria, che da spazio a priorità ben più corpose che ad un omino che sostituisce uno stato d'animo...spero passeggero...

Anteater

La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta

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