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Marijuana a scopo ricreativo
Floh ha scritto:
Ma per ottenere cambiamenti futuri non occorre provocarne alcuni attualmente in modo che questi possano essere causa efficiente di quelli futuri? Il tutto avviene secondo mutamenti progressivi per cui ciò che cambia oggi permette un più ampio cambiamento domani.
Non vorrei sembrarti ripetitivo, ma il senso gattopardiano di questi giochi, dovrebbe farci riflettere per bene.
Nel frattempo, vorrei tentar di elaborare delle ulteriori ipotesi, così da avere un più vasto panorama delle diverse possibili ragioni di questa sequenza schizofrenica di tendenze impresse alla politica sulla cannabis da parte delle élite mondiali.
Prima ipotesi: una spiegazione economica. Un buon metodo per comprendere le dinamiche degli avvenimenti politici è "seguire i soldi". Se prima esisteva una convergenza delle industrie petrolchimiche e farmaceutiche per sbarrare la strada alla cannabis, oggi le grandi multinazionali devono aver intuito di poter guadagnare di più lavorando con la marijuana che non con i prodotti del passato. Sarebbe interessante capire in che modo questo sia possibile.
Innanzitutto la chiamerei schizofrenia se osservata dal nostro punto di vista, soggettivamente quindi (per le masse); oggettivamente si chiama ---> strategia.
Comunque, può essere, perché no. Ma non è più importante. In questa (nella tua) equazione hai escluso i motivi fondanti per cui prima la guerra "alla droga" (quella volta), aveva profonde e diverse ragioni di esistere. Probabilmente, anzi dico certamente, potevano guadagnarci anche prima - e anche lo sapevano, il problema era che i problemi trasversali nella psicologia di massa erano prioritari. Oggi la psicologia di massa, non è quella di CINQUE anni fa ... :wink: figurati se ti allontani di altre decadi :wink:
Seconda ipotesi: una diversa spiegazione economica. Potrebbe essere che il guadagno derivante ai ricchi del mondo non dipenda da un incremento del fatturato delle sole imprese da loro controllate. Mi spiego meglio. Milton Friedman, un eminente economista, già negli anni settanta affermava che il proibizionismo sulla marijuana è fortemente antieconomico (semplicemente: i costi che ne derivano sono maggiori dei ricavi).
I think tank potrebbero aver fatto tesoro degli studi di Friedman (e di analoghi studi successivi) e aver concluso che la ricchezza totale che si genererebbe dalla fine del proibizionismo permetterebbe di compensare una diminuzione delle unità vendute (da parte delle imprese del petrolchimico e delle case farmaceutiche) con un aumento dei prezzi unitari (derivante dall'incremento della ricchezza prodotta dall'intera società).
Come sopra
Terza ipotesi: una spiegazione occulta (che io personalmente ritengo la meno plausibile). La marijuana possiede delle qualità (celate ai più, ma note agli Illuminati) che permetteranno - mediante una sua più ampia diffusione nella società – di ottenere un più forte controllo sulle menti della popolazione. (Ma come ha detto Calvero, per qualche motivo [forse la pervasività dell'apparato mediatico e informatico?], un tale controllo sarebbe divenuto possibile solo su una società come quella odierna).
NO - stai facendo confusione. E tanta anche, te lo dico senza intenti provocatori; quando parli di ipotesi "occulta" è evidente che non sai mettere in ordine gli opportuni distinguo. Partendo già dai termini, che indicano una visione stereotipata (quella propagandata dal potere) della questione.
Intanto, il nostro sistema è occulto, non è che sia fantascienza. Nel momento in cui la sovranità popolare è una chimera, anche senza che esistesse il NWO ... saremmo già all'oscuro delle strategie nelle stanze dei bottoni. Figurati se poi un agenda gestisce appropriatamente, come oggi, i nodi cruciali del sistema.
Semplicemente: un modello di vita che abbraccia l'esistenza in un paradigma ove il potere è diverso da quello odierno e dove la psicologia di massa verteva su altre morali e altre dignità, poteva scatenare dei problemi; oggi ne scatenerebbe altri. Tutto qui. Non serve la spectre di stocazzo e altre stronzate. Semplicemente è il potere che agisce così come deve, e non è neanche difficile da gestire, sin dalla cosiddetta "Rivoluzione francese".
Quarta ipotesi: una spiegazione ideologica. I think tank sono di orientamento libertario e la proibizione delle droghe è solo uno dei vari tabù che pianificano di far cadere per forgiare una società libera da condizionamenti morali puramente bigotti.
Pare ovvio che queste ipotesi (compresa quella di Calvero) non sono per forza mutamente esclusive. Cioè possono benissimo coesistere l'una con l'altra.
Sarebbe interessante sentire le opinioni e le ipotesi degli altri utenti di LC; e c'è un aspetto che più di ogni altro mi incuriosisce, ovvero l'opera di creazione del frutto proibito parallelamente all'applicazione di un feroce proibizionismo giuridico penalista. Trovo che ciò sia davvero misterioso.
Questo è un minestrone - con mezze verità e mezze fallace che, ovviamente, tu hai esposto in buonafede, lo so ... ma non riflettono la realtà. Magari fosse così :blush: :popcorn:
Lo società e i condizionamenti bigotti, come li hai chiamati, non esistono più, cioè come esistevano decadi lontane dalle nostre:
- è sempre la propaganda, attraverso il lavoro degli spin-doctor, i telefilm, i film, le pubblicità, i media, che ti illudono che esistano ancora questi stereotipi da bimbominkia ...
... siamo ad un altro stadio
It's propaganda baby
[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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Innanzitutto la chiamerei schizofrenia se osservata dal nostro punto di vista, soggettivamente quindi (per le masse); oggettivamente si chiama ---> strategia.
Ottimo rilievo.
Probabilmente, anzi dico certamente, potevano guadagnarci anche prima
Su questo non mi trovi d'accordo. Se ciò fosse vero implicherebbe che le ragioni della messa fuorilegge esposte nel doc. di Massimo siano errate. E magari può anche essere così, ma sinceramente io non riesco a trovare nessun argomento che le possa confutare.
Quindi, se si approccia la spiegazione economica, l'idea che il proibizionismo sulla cannabis sia inizialmente sorto per gli interessi economici di alcuni gruppi di potere rimane un punto fermo fino a che non si trovino delle validi spiegazioni alternative.
il problema era che i problemi trasversali nella psicologia di massa erano prioritari. Oggi la psicologia di massa, non è quella di CINQUE anni fa ... :wink: figurati se ti allontani di altre decadi
Lo ripeto, questo lo trovo un punto di vista interessante. Solo che io credo che l'interesse ad influire sulla psicologia della massa si sia trovato in perfetta sincronia con gli interessi economici dell'epoca (e giocando un ruolo sussidiario rispetto ad essi). Te invece poni la manovra psicologica come fattore centrale (o anzi, come unico fattore); per cui sarebbe interessante - al fine di avere più chiaro il tuo ragionamento - se fornissi qualche esempio particolare della differente attitudine psicologica delle masse per la quale la cannabis legale ora è un propulsore dell'oppressione mentre nel secolo scorso ne sarebbe stato un freno.
Sinceramente, Calvero, non riesco a figurarmi (mentre te le dài per implicite) quali siano - e soprattutto con che meccanismo agiscano - queste particolari differenze psicologiche in seno alla società che associate alla cannabis sostieni possano agire in modi così differenti nei due periodi.
NO - stai facendo confusione. E tanta anche, te lo dico senza intenti provocatori; quando parli di ipotesi "occulta" è evidente che non sai mettere in ordine gli opportuni distinguo.
Occulta nel senso che per comprenderla pienamente occorre figurarsi conoscenze sulla cannabis a disposizione dei soli IIluminati. Poi si potrà dire che la cannabis non possieda reali qualità ancora nascoste ai più (al di fuori dell'ambito terapeutico). E questo è anche il mio orientamento. Ma non noto nessuna confusione nei concetti espressi.
Semplicemente: un modello di vita che abbraccia l'esistenza in un paradigma ove il potere è diverso da quello odierno e dove la psicologia di massa verteva su altre morali e altre dignità, poteva scatenare dei problemi; oggi ne scatenerebbe altri.
Qui noto che c'è un divergenza di fondo. Davvero trovo un felice - quanto ingenuo – luogo comune questo rimpiangere il passato. Un tale sentimento è paragonabile alla nostalgia per le proprie vicissitudini degli anni orsono; una volta sbiatidi nella memoria e incastonati nella cornice del tempo passato, i ricordi (singoli o collettivi) si avvolgono come di un alone romantico e le vicende appaiono migliori di quello che furono realmente.
In verità le persone sono sempre state avide e insensibili (in tutti i periodi storici), esattamente quanto lo sono ora. E ciò perché tali qualità (insieme ad altre) - che ciò piaccia o no - sono parte inscindibile delle attitudini degli esseri viventi*1.
Il risultato di un tale elogio infondato del passato non finisce che per essere un mero meccanismo di conservazione di obsoleti rituali sociali, ai quali l'appellativo di "valori" tenta in vano di conferire un'aura di legittimazione. In realtà siamo dinnanzi solo a degli ostacoli all'evoluzione del corpo sociale verso il rispetto della volontà del singolo nel suo ambito personale.
*1 Con questo non intendo dire che non sia possibile concepre l'eventualità che alcuni esseri umani riescano a vincere tali pulsioni. Ma si tratta di casi più che straordinari (e che senza ombra di dubbio non hanno costituito la regola nemmeno (e tantomeno) nel Novecento).
Lo società e i condizionamenti bigotti, come li hai chiamati, non esistono più, cioè come esistevano decadi lontane dalle nostre:
- è sempre la propaganda, attraverso il lavoro degli spin-doctor, i telefilm, i film, le pubblicità, i media, che ti illudono che esistano ancora questi stereotipi da bimbominkia ...
... siamo ad un altro stadio
E ciò si ricollega a quanto ho appena detto. Ti farò alcuni esempi di cosiddetti "valori" del passato che altro non erano che una forte limitazione da parte del corpo sociale (per mezzo dello Stato) sulla sovranità dei singoli nella propria sfera personale:
- il patriottismo (che limitava la libertà dei singoli di scegliere di non divenire assassini retribuiti)
- la castità e la fedeltà nella donna (che limitava la libertà delle donne di fare ciò che meglio credevano prima del rituale sociale del connubio e dopo di esso)
- l'eterosessualità (che limitava la libertà degli individui nel decidere come vivere la propria vita sessuale)
Ora invece ti farò degli esempi di cosiddetti "valori" attuali:
- il proibizionismo su alcune sostanze stupefacenti (che limita la libertà degli individui di scegliere come divertirsi senza far male agli altri)
- l'indisponibilità della vita (che limita la libertà dei singoli di scegliere di non vivere se dovessero ritenere le proprie condizioni di vita soggettivamente insopportabili)
- l'indisponibilità dell'integrità fisica (che limita la possibilità del singolo di dispensare anticipatamente l'altro da sanzioni giuridiche per l'aver provocato a sé un danno fisico in una specifica occasione preventivamente definita)
Noterai che si tratta di situazioni in cui si vuole imporre un modello di vita agli altri perché li si ritiene incapaci di decidere da sé cosa li renda felici (o comunque di capire cosa sia giusto o meno fare di se stessi). Il che è un evidente controsenso.
It's propaganda baby
Scusa, Calvero, ma prima di bollare qualcosa come propaganda occorre dire perché effettivamente lo sia (per ora infatti hai spiegato solo con che mezzi si effettuerebbe tale propaganda; e il solo fatto che quei mezzi facciano propaganda su alcune cose non implica che lo facciano su qualsiasi cosa).
Mi rendo conto che stiamo affrontando gli argomenti più delicati che si possa concepire, per cui sento la necessità di rimarcare che quanto ho scritto non sono altro che le obiezioni spontanee che mi sorgono alla lettura del tuo post.
Trovo il dibattito molto interessante e spero di non annoiarti.:popcorn:
PS:
Circa i possibili dubbi sull'essere o meno tale dibattito parte integrante del Topic, meglio tranquillizzare chi altro volesse intervenire. Stiamo partendo dai presupposti necessari per affrontare il dibattito sulla cannabis, se non si chiariscono queste cose, non ci si potrà mai comprendere quando si discute di legalizzazione. Per cui intervenite senza remore, esponete i vostri dubbi e le vostre opinioni, siamo IN TOPIC.
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Volevo incorporarla direttamente nel thread ma non ci riesco (spero che 1k8 possa aiutarmi domani).
Per ora potete consultarla nella pagina originale:
www.fainotizia.it/contributo/14-12-2015/...is-legale-confronto#
Aggiornamento (19/12/2015): qui sul nuovo sito non è possibile inserire direttamente nel forum immagini interattive (ho chiesto a 1k8).
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Gli stati dell'Oklahoma e del Nebraska avevano ciatato il Colorado di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti sostenendo che la legalizzazione della cannabis favorisce la commissione di illeciti (legati al possesso e al commercio di cannabis) da parte dei cittadini all'interno dei loro stati (che appunto confinano col Colorado).
L'amministrazione Obama ha inviato alla Corte un parere in cui si invita a non perder tempo con la doglianza citata perché la legge del Colorado non incita certo le persone a commettere illeciti negli altri stati; per cui - quand'anche si appurasse che l'incremento degli illeciti negli stati confinanti fosse reale - il problema non sarebbe comunque di competenza della Corte Suprema.
Questo parere giuridico è un buon segnale da parte del Governo degli Stati Uniti in favore delle nuove legislazioni a-proibizioniste che si stanno instaurando sempre più a livello locale.
Per approfondire (in inglese):
www.hightimes.com/read/obama-tells-supre...t-colorado-marijuana
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Scusate se riprendo la notizia con un certo ritardo, ma si tratta di una notizia riporata solo negli Stati Uniti e a livello locale, perciò mi era sfuggita.
La cittadina di Keego Harbor (Michigan, USA) in data 03 novembre 2015 ha approvato con referendum (260 voti contro 210) una atto che ha reso legale il possesso, l'uso e il trasferimento di marijuana (a qualsiasi scopo).
Keego Harbor ha circa 3000 abitanti e la nuova normativa confligge sia con la legge federale che statale. Ecco perché è passata sotto tono. Fatto stà che le forze dell'ordine del luogo potranno rifarsi alla legge locale e non disturbare in alcun modo i consumatori d'erba.
In Michigan una ventina di città - nel corso del tempo - hanno passato misure simili (la prima fu Ann Arbor nel lontano 1971). Il motivo però per cui Keego Harbor merita una particolare attenzione è che non si tratta di depenalizzazione (non si tratta in altre parole di redere un semplice illecito amministrativo ciò che prima era un crimine) ma di legalizzazione.
Fonte:
www.freep.com/story/news/local/michigan/...possession/75128128/
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Sarà davvero un errore?
Proprio in questi giorni sono sulla bocca di tutti gli spot televisivi di Stoner Sloth (che in italiano si potrebbe tradurre "Il Bradipo Fattone").
Stoner Sloth è il bradipo protagonista della pubblicità progresso finanziata dallo Stato australiano del New South Wales. In teoria gli spot (iniziati ad andare in onda circa una settimana fa) vorrebbero rappresentare le difficoltà che dovrebbe incontrare nella vita di tutti i giorni chi assume cannabis (secondo la fantasiosa propaganda dello Stato australiano). In pratica però gli spot fanno solo ridere, Sloth (un personaggio decisamente simpatico) sembra più una mascotte della cannabis che un monito al suo consumo. La figura di Stoner Sloth sta spopolando tra la gente comune e sono stati creati anche oggetti kitsch come delle t-shirt per celebrare il personaggio. Gli spot sono stati anche rimontati per essere ridicolizzati ancora di più (vedi link: ; ).
Già fin qui - se consideriamo il tutto dalla prospettiva di chi possiede un dato insieme di informazioni sul processo di legalizzazione in corso - la faccenda ha davvero del sospetto. Sarà davvero uno strafalcione quello dello Stato australiano?
Ma andiamo avanti e consideriamo altri aspetti della vicenda.
La più influente associazione anti-marijuana australiana (National Cannabis Prevention and Information Centre) ha dovuto dissociarsi pubblicamente dalla campagna dello Stato del New South Wales e ha riferito di non essere stata informata della creazione degli spot, avendo saputo della loro esistenza solo nel momento in cui sono andati in onda.
Mike Baird, il premier del New South Wales, ha riferito anch'egli di essere stato tenuto all'oscuro di tutto (la creazione degli spot è infatti stata appaltata a un'azienda esterna che si è occupata dell'intero lavoro, dall'ideazione alla realizzazione) e ha preso la faccenda sul ridere esprimendosi con un paio di tweet goliardici sul noto social network.
Ma ora arriva la parte più bella: il dominio stonersloth.com/blog/ ospita un sito del Colorado (U.S.A) che tratta la cannabis come un prodotto di consumo (la prima frase che si legge se vi si entra è "Enjoy Every Smoking Experience" :hammer: ). Nonostante ciò i creatori della campagna hanno deciso di chiamare ugualmente la loro mascotte Stoner Sloth. Risultato? gli amministratori del sito sono molto contenti e hanno riferito al quotidiano inglese The Guardian di essere stati sommersi dalle visite da quando la campagna e cominciata.
Ma come sono "ingenui" questi australiani.
Per approfondire:
www.civilized.life/how-the-stoner-sloth-...tion-1521062216.html
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Resterà il carcere fino a un anno e la multa da uno a 4 milioni di euro per chi coltiva anche una sola piantina di cannabis, fosse pure a scopo terapeutico. I centristi puntano i piedi."
www.repubblica.it/cronaca/2016/01/11/new...inea_soft-130987046/
Ostaggi di Alfano. Incredibile.
(meno male che la sanzione è poca cosa, da 1 a 4 milioni di euro. :omg: :sos: )
Ma porc...
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«Non c’è stata alcuna depenalizzazione della cannabis», ha detto ieri il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Non soltanto non c’è stata alcuna depenalizzazione, ma nemmeno gli frullava per la testa.
Articolo su Lastampa.it
www.lastampa.it/2016/01/16/cultura/opini...FfPDzL3N/pagina.html
:cry:
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Detto questo, non ci troverei nulla di male alla legalizzazione, anche perchè l'alcool è legale e ci sono tante persone che dietro tale effetto hanno fatto cose orrende in famiglia, per strada uccidendo innocenti e le pene per tali azioni sono ridicole, rispetto a quelle relative alla cannabis, quindi se uccidi una famiglia per strada rovinando per sempre la vita a delle pesone non vai neanche in carcere, se invece coltivi la piantina è previsto il carcere, come mai? Semplicemente perchè nel corso dei decenni gli italiani hanno fatto varie cavolate sotto l'effetto dell'alcool e per risolvere il problema hanno aggiustato le leggi come gli faceva più comodo, ora fortunatamente si sta tornando a un po di severità anche perchè le strade non sono una pista.
Ragazzi per concludere vi posso dire che il mondo sta cambiando e probabilmente anche su questo tema le cose cambieranno, il quando sara inversamente proporzionale a livello di arretratezza della cultura Italiana. Una saluto
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quando il numero di persone che fanno uso di Marijuana sarà sufficientemente consistente e la malavita organizzata olierà meno i politici vedrete che i quest'ultimi voteranno per la legalizzazione
Mi pare una lettura molto ingenua la tua.
La cannabis è una sostanza che - sebbene si possano rintracciare numerosi altri motivi di cornice - è stata resa illegale essenzialmente perché non avrebbe permesso il consolidarsi di un'economia globale fondata sul petrolio, lo svilupparsi abnorme dell'industria chimica e dell'industria farmaceutica (fondate sulla brevettabilità dei loro prodotti).
L'hai visto il documentario di Massimo?
Nel momento in cui tali centri di interesse perderanno la forza economica sufficiente a mantenere la proibizione, la cannabis verrà legalizzata.
A quanto pare ci siamo quasi, le dinamiche economiche permettono oggi di legalizzare senza intaccare notevolmente gli interessi di cui sopra e al contempo consentono a nuove grandi imprese di guadagnare nel mercato della cannabis.
Quante persone usino cannabis all'interno della società è del tutto ininfluente. Sono i soldi che comandano. Il consenso sociale necessario si crea e si toglie con operazioni mirate di psicologia di massa.
Per quanto concerne le organizzazioni criminali, a chi ti riferisci? ai cani (perlopiù inconsapevoli) al guinzaglio dell'1% della popolazione mondiale che detiene il 50% della ricchezza mondiale? Il padrone può abbandonare la sua bestia sull'autostrada quando vuole, o ammazzarla a bastonate, se gli pare.
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A quanto pare dietro il brand "Nativa" (presentato alla stampa italiana dalla quella che si definisce la prima impresa di franchising per la cannabis ricreativa) si nasconderebbe Nestlé. Sembra che il marchio sia stato registrato addirittura nel 1972 (e ciò corrobora la mia tesi della progettazione a lungo termine della rilegalizzazione della cannabis) per essere utilizzato nell'ambito medico e nell'ambito degli ortaggi essiccati.
Qui il link all'articolo, molto completo e ben fatto (tratta la tematica anche in modo più ampio di questo solo argomento):
freeweed.it/cannabis-proposte-legge-riflessioni-mmm-italia/
Qui il link al sito dell'impresa Nativa:
www.cannabisnativa.it/
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Floh ha scritto: @ Murakami
quando il numero di persone che fanno uso di Marijuana sarà sufficientemente consistente e la malavita organizzata olierà meno i politici vedrete che i quest'ultimi voteranno per la legalizzazione
Per quanto concerne le organizzazioni criminali, a chi ti riferisci? ai cani (perlopiù inconsapevoli) al guinzaglio dell'1% della popolazione mondiale che detiene il 50% della ricchezza mondiale? Il padrone può abbandonare la sua bestia sull'autostrada quando vuole, o ammazzarla a bastonate, se gli pare.
Non mi riferisco alle forze dell'ordine che fanno il loro lavoro per far rispettare la legge, ma a quei soldi illegali frutto della vendita di stupefacienti che permette lo smercio di grosse quantita di droga sia nel nostro paese che in altri, grazie alla corruzione di persone che lavorano apparentemente nella legalità, tra questi sicuramente ci sono anche le forze dell'ordine ma non facciamo di tutta l'erba un fascio.
Per concludere anche se reputi quello che dico ingenuo, nella storia i grossi cambiamenti si sono verificati non per i grandi rivoluzionari ma perchè la una buona maggioranza della popolazione era pronta ad accettare il cambiamento, e su questo cambiamento i partiti politici fanno leva perchè se prendono più voti, mantengono il loro posto di lavoro, hanno dei bei stipendi e tanti privilegi legati al potere e per queste quattro cose la gente è disposta a fare molto più di quello che si immagina.
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Non mi riferivo alle forze dell'ordine ma alla criminalità esterna agli apparati dello Stato.
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Purtroppo i dettagli non sono disponibili, ma la notizia proviene da un sito affidabile: QUI
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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Floh ha scritto: "piantine di hashish", questa è bella. :hammer:
Hai ragione, non avevo colto l'assurdità della citazione....:blank:
Pensi che sia una cazzata?
Edit: Ho fatto qualche ricerca e sembra che la sentenza esista sul serio, nonostante il titolo sbagliato che la annuncia....
Qui qualche dettaglio aggiuntivo.
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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Pensavo non ci fosse più.... fa un po' tossire... ma è mitico..!
www.canalife14.it/producihashishlibanese.htm
Anteater
La speranza e la preghiera sono un chiedere...MEGLIO INVECE DARE! ...Slobbysta
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freeweed.it/cannabis-proposte-legge-riflessioni-mmm-italia/
Il dibattito vede contrapposta una corrente di pensiero che teme un complotto per rendere l'autocoltivazione illegale dopo l'approvazione del d.d.l - e che per questo ne avversa l'approvazione - a una corrente di pensiero (da me rappresentata) che pur non negando l'interesse di alcune multinazionali a entrare nel mercato della cannabis, ritiene che l'intento di vietare in futuro l'autocoltivazione in un contesto di legalizzazione non sia rinvenibile stante i dati a nostra disposizione e che in ogni caso i consumatori , i malati e la società in generale trarrebbero solo benefici dall'approvazione del d.d.l (pur nel caso assurdo che fosse vero l'intento di rendere in futuro l'autocoltivazione nuovamente illecita).
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Non esiterei a definirla rivoluzionaria. Avete presente i tempi di Reefer Madness? bene, l'esatto opposto. Credo che io non mi perderò una puntata.
Ecco il trailer (il format sembra assi ben fatto e curato ):
Per vedere il programma basta iscriversi al canale di Youtube di VICELAND:
www.youtube.com/channel/UCWF0PiUvUi3Jma2oFgaiX2w
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Il dibattito s'è concluso, infatti il presidente dell'associazione ha bloccato la mia possibilità di commentare all'articolo. Evidentemente nell'associazione non hanno sopportato che qualcuno fosse in grado di sgretolare con stretta coerenza logica i loro dogmi di fede. Impossibilitati a confutare razionalmente, han preferito ritirarsi. Ad ogni modo, in circa 90 commenti, quello che c'era da dire è stato detto e questo è l'importante.
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Il Vermont "rischia" davvero di diventare il primo Stato americano a legalizzare la cannabis ricreativa per via legislativa (anziché referendiaria).
Sarebbe inoltre il primo della East Coast.
In commissione hanno già detto sì, in settimana si esprimerà l'intera aula del Senato e le possibilità sono buone.
Ma è alla Camera che la presenza di 150 repubblicani rende incerto il futuro del d.d.l
Vedremo come finirà.
www.hightimes.com/read/vermont-makes-big...-toward-legalization
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Propaganda pro legalizzazione fatta da Saviano, ben fatta devo dire. Del resto, quando si ha ragione non è difficile trovare argomenti convincenti. I salti mortali nella propaganda devono farli i proibizionisti. :wink:
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Ecco il link al loro sito: Law Enforcement Against Prohibition
Finalmente il buon senso ha raggiunto anche le forze dell'ordine. Chiedono semplicemente di essere un organo che aiuta la società e di non essere obbligati a fare l'esatto contrario.
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