Al Signor Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana, Luigi Di Maio. (
E, per conoscenza, al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. (https://servizi.quirinale.it/webmail/)
Siamo certi che lei non ignori in quale situazione di pericolo, per la propria incolumità fisica e mentale, si trovi Julian Assange, attualmente in detenzione in un carcere britannico. Non è cittadino italiano e neppure europeo. Ma ha il merito di avere rivelato al mondo, cioè a noi, e anche a lei, “di che lacrime gronda e di che sangue” lo scettro di chi, ormai da decenni, ci comanda. Ora Assange rischia di essere consegnato — in oltraggio alle norme e ai dettati dell’Europa e della Dichiarazione Universale dei diritti umani — alla cosiddetta “giustizia” statunitense. Egli dovrebbe, al contrario, essere insignito delle più alte onorificenze, anche di quelle dello Stato italiano, per i suoi meriti professionali, di giornalista, e umani.
Siamo consapevoli che dire la verità, per persone che hanno sulle loro spalle il peso di una carica che comporta inevitabili contraddizioni, sia molto difficile e perfino, spesso, pericoloso.
Tuttavia riteniamo che vi siano dei limiti, non solo morali ma sicuramente politici, oltre i quali il silenzio diventa corresponsabilità.
Le chiediamo pertanto di trovare il modo di far sentire la voce dell’Italia, e del popolo che lei rappresenta, perché Julian Assange non solo non sia estradato negli Stati Uniti, ma sia al più presto liberato e restituito alla sua famiglia, e possa tornare, da vivo, a contribuire alla libertà di tutti.
Con deferente saluto,
Giulietto Chiesa, Massimo Mazzucco
(tutti gli altri che vorranno associarsi, possono copiare questa lettera e spedirla agli indirizzi sopra riportati)
Bravi, ben fatto, anche se dubito che il "signor Ministro" abbia tempo,capacità e voglia di leggere queste righe...
Però, non si sa mai,a volte i miracoli accadono, miracoli dello Stato Italiano e dei suoi rappresentanti, voglio dire...
Per esempio, qualche giorno fa inveivo con un post su Comedonchisciotte sul fatto che i massimi Giudici Statali, quelli della Cassazione per intenderci, ritenevano e ribadivano che è reato la coltivazione anche di una sola pianta di Cannabis sul balcone di casa propria mentre non vedevano o facevano finta di non vedere,il colossale traffico di Cocaina mafiosa nel porto di Gioia Tauro.
Ebbene, sembra che mi abbiano letto e si siano vergognati, infatti da oggi non è più reato coltivare alcune piante per uso personale in casa propria, indipendentemente dal contenuto di THC.
Coincidenza? Ben venga, comunque.
Grazie Giudici di Cassazione, meglio tardi che mai.
Speriamo che Giggino riesca ad ammorbidire il Mostro Angloamericano, magari gesticolando un po alla napoletana, con una pizza e un mandolino in fronte a Trump...
Bella mossa.
Dipinsi l'anima su tela anonima
A prenderselo in patria, per gli yankee ci sarebbe solo un maggiore pericolo di essere attaccati dagli hacker di tutto il mondo alla sua morte.
Molto meglio far lavorare i torturatori della CIA in Inghilterra così la faccia ce la metteranno gli inglesi.
Io faccio ancora più fatica a immaginarmi l'ambasciatore americano che rimane serio, in una scena del genere.
Massimo, inserisci anche questo nella lettera "faremo qualcosa per te (tenchiu' veri mecc)"
anche su queste pagine a proposito di julian assange..
riguardante il fatto che alcuni messaggi,
rivelazioni fossero divulgate altre no..
a "orologeria" o all'uopo, verrebbe da dire,
su israele zero, su altre questioni qualcosa,
x inguaiare, oltre ai gringo, l'obiettivo di turno..
ma niente di serio..
il 99% carte e cablogrammi senza valore
=assange una pedina in mano ai soliti
(snowden, quello ha ribaltato tutto, non assange..)
chissà forse trattasi di fuoco amico,
assange non serve più
e bisogna fare pulizia,
o è tutta una messinscena..
tornato in usa, lo mettono a riposo,
lontano dai riflettori,
piscina e drinks,
però intanto bisogna drammatizzare,
sennò pare strano..
comunque l'influenza di di maio o mattarella
sulla UK è nulla.
mi chiedo perchè preferiscono fare di assange un martire piuttosto che lasciarlo libero?
il potere è diventato cosi brutale e sfacciato che non ha piu necessità di celare le suo volto?
davvero è così pericoloso assange?
a mio avviso c'è qualcosa di personale in ballo probabilmente che ha a che vedere con la clinton
assange secondo me è diventato il martire non tanto della libertà per le persone ma un martire di una parte politica
del deep state americano che si vuole vendicare sull'altra confermando che ormai queste due parti
sono abbrutite e involute a livelli di lotte barbariche
assange è finito in mezzo a queste feroci battaglie e ne fa le spese
poi che assange sia in buona fede ormai è palese
P.s. ricordo anche io le considerazioni su assange fatte su luogocomune e mi sento di confermarle
Caso mai e' il contrario e da molti,molti anni,non per niente abbiamo la piu' numerosa genìa di collaborazionisti/mezzadri del mondo.
Dipinsi l'anima su tela anonima
Grazie.
Di quali meriti giornalistici state parlando?
Mi dite UNA cosa pubblicata da lui che abbia cambiato qualcosa?
Tra tutti i "paper" che avrebbe ricevuto, manco uno che parli di 11 settembre?
Scie chimiche?
5G?
Vaccini?
AIDS?
Se volete continuo!
Purtroppo Assange è stato utile al giornalismo, quanto lo sarebbe un secondo buco del culo in fronte!
p.s. Se non uso una finestra anonima, mi dà errore e non posso commentare... spesso manco vedere il sito.
verità selezionate..
alcune cose si possoni dire, altre no..
=propaganda (di guerra)
l'ennesima pedina..
secondo me lo vogliono,
per evitare che parli,
ecc.
snowden, quello rischia davvero..
infatti se ne sta inguattato in russia..
@roberto
grillo voleva fare la petizione all'onu !!
chissà che farebbe adesso...
il suo pensiero principale è salvare il figlio mandrillo
dalla galera..
sicuramente..
ma a che punto sta il processo penale?
o non è ancora partito?
sui media silenzio di tomba,
c avete fatto caso??
scommetto che, dietro le quinte,
stanno offrendo alla vittima
fior di milioni,
ma lei, benestante di buona famiglia,
rifiuta cocciuta il "risarcimento"..
insomma,
se accettasse sarebbe una baldracca,
pagata profumatamente,
ma sempre una baldracca..
Quindi Google mi bloccava l'accesso.
Me lo chiedevo anche io, qualche giorno fa.
Personalmente, trovo straziante la condizione di Assange e di tutte le persone sottoposte a quella che non può non definirsi tortura.
C'è da chiederselo. Concordo.
l'ultima notizia conosciuta risale a ottobre..
poi il buio..
secondo me stanno ancora nella fase istruttoria..
"cercano, vedono, controllano, analizzano.."ecc
=menano il can per l'aia..
se grillo sgarra,
viceversa il processo parte subito per direttissima..
l'impressione è quella..
insomma lo tengono per gli "zebedei"..
e con lui in ostaggio tutti i grillini..
negli ultimi 3-4 mesi i 5s
sono stati rivoltati dal signore di cui sopra come un calzino..
da anti-pd a contigui e stampella del pd..
roba da procurare crisi di identità..
fossi un elettore supersite sarei sotto shock..
è superfluo aggiungere che senza la sua costrizione
il governo conte bis giallo-rosso-fucsia, ecc.
non sarebbe mai nato..
m a queto punto ha finito le cartucce..
se perora ancora platealmente la causa del pd
viene giù tutto..
questo lo ha capito..
Ancora grazie a Massimo e a Giulietto.
Condivido la tua ipotesi.
Manca tutta la colonna di destra della home.
(Anche Beppe Grillo è un gatekeeper. Non per questo me ne starei zitto, se gli succedesse quello che è successo ad Assange).
Concordo. Non sono però così sicuro della sua buona fede iniziale. Certo, dopo anni di prigionia, anche un gatekeeper finisce per farti pena.
Io sta lettera l'avrei fatta per Snowden!
Che davvero ha pubblicato cose scomode e per quello sta rischiando la vita ...
ps ho ancora problemi a scrivere e spesso invece del sito mi comprare una pagina bianca con scritto "error" ... risolto ancora con la finestra anonima
Fa i bilaterali con Lavrov?
comedonchisciotte.org/.../4
In visita a Julian Assange, prigioniero politico nel Regno Unito
DI JOHN PILGER
Sono partito da casa all’alba. Belmarsh, la prigione di Sua Maestà si trova nel pianeggiante entroterra del sud-est di Londra, una serie di muri e di reti senza orizzonte. In quello che viene chiamato Centro visitatori, ho lasciato passaporto, portafoglio, carte di credito, carte mediche, soldi, telefono, chiavi, pettine, penna, carta.
Io uso due paia di occhiali, pertanto ho dovuto scegliere quale mi serve di più e ho lasciato gli occhiali da lettura. Da qui in poi, non potevo più leggere, proprio come Julian non riusciva a leggere durante le sue prime settimane di detenzione. Gli occhiali che gli avevano mandato, inspiegabilmente, ci hanno messo mesi prima di arrivare.
Al centro visitatori ci sono grandi schermi e la TV è sempre accesa e, a quanto pare, il volume è sempre alto. Giochi, spot, pubblicità di automobili, di pizza e di funerali, perfino i talk-show sembrano perfetti per una prigione: servono come il valium, per gli occhi.
Mi sono messo in fila con persone tristi e preoccupate, per lo più povere donne, bambini e nonne. Alla prima scrivania, mi hanno preso le impronte digitali, se si possono ancora chiamare così i test biometrici.
“Poggi tutte e due le mani e spinga forte!” Mi hanno detto e subito ho visto il mio file sullo schermo.
Adesso potevo attraversare il cancello principale, che si trova nelle mura esterne della prigione. L’ultima volta che sono stato a Belmarsh per vedere Julian, pioveva forte e, oltre il centro visitatori, non è permesso portare l’ombrello, così dovetti scegliere se bagnarmi tutto o correre come un pazzo. Stessa cosa dovevano fare anche le nonne.
Arrivato alla seconda scrivania, un impiegato mi disse: “Che cos’è quello?”
“Il mio orologio da polso”, risposi con un senso di colpa.
“Lo lasci nella sala precedente”, così dovetti correre di nuovo sotto la pioggia e ripassare per il test biometrico prima di tornare e fare la scansione completa del corpo e la perquisizione fisica completa dalla testa ai piedi incluso l’interno della bocca.
Ad ogni fermata, il nostro gruppetto silenzioso e obbediente si trascinava in una fila obbligata, stretta dietro una linea gialla. Peccato per chi soffre di claustrofobia. Una donna stava con gli occhi chiusi. Poi ci ordinarono di entrare in un’altra sala di attesa, di nuovo con porte di ferro che si chiudevano rumorosamente davanti e dietro di noi.
“In fila dietro la linea gialla!” Diceva una voce impersonale, poi si dischiuse un’altra porta elettronica e tutti saggiamente esitarono. Faceva venire i brividi ogni volta che si apriva e si richiudeva. Altra sala di attesa, altra scrivania, altra voce che ripeteva “Mostrare il dito!”
Entrammo in una grande stanza con dei quadrati sul pavimento dove dovevamo metterci uno in ogni quadrato, poi arrivarono due uomini con i cani da fiuto che ci annusarono davanti e didietro.
I cani ci annusarono il culo e ci sbavarono le mani. Altre porte ancora e un nuovo ordine “Mostrare il polso!”
Un marchio laser era il biglietto che ci permise di entrare nella grande sala, dove i prigionieri sedevano in silenziosa attesa, davanti a sedie vuote. Dall’altra parte della sala c’era Julian, che portava una sciarpa gialla sui vestiti della prigione.
Come prigioniero in custodia cautelare Julian avrebbe diritto a indossare i propri abiti, ma lo scorso aprile quando quei teppisti della polizia lo andarono a prendere per trascinarlo fuori dall’ambasciata dell’Ecuador, gli impedirono di prendere la sua borsa. I vestiti glieli avrebbero mandati dopo, dicevano, ma come per gli occhiali da lettura, andarono misteriosamente persi.
Per 22 ore al giorno, Julian è confinato nella “healthcare”. Non è proprio l’ospedale della prigione, ma un posto dove può restare in isolamento, essere curato e spiato. Lo spiano ogni 30 minuti, quando si vede qualcuno che guarda dallo spioncino della porta. E’ una procedura che si chiama “suicide watch”.
Nelle celle vicino ci sono gli assassini, e più giù un malato di mente che urla tutta la notte. “Questo è il mio unico volo sul nido del cuculo”, mi ha detto Julian. Come “terapia” qualche volta può giocare a Monopoli. Una volta a settimana può vedere qualcuno se va a messa. Il prete, un uomo gentile, è diventato suo amico. L’altro giorno, nella cappella del carcere un prigioniero è stato colpito con un pugno in testa. Gli è arrivato da dietro mentre si cantavano i salmi.
Appena arrivato, nel salutarlo, gli ho sentito le costole, le braccia non hanno più muscoli, da aprile scorso deve aver perso dai 10 ai 15 chili. Quando l’ho visto qui, per la prima volta a maggio scorso, la cosa più scioccante è stata vederlo tanto invecchiato.
“Penso che sto andando fuori di testa”, mi ha detto.
“No, stai tranquillo -gli ho risposto – guarda quanto sono spaventati loro e quanto sei potente tu”. L’intelligenza, la resilienza e il cinico senso dell’umorismo di Julian – tutto inutile per la povera vita a cui è condannato – credo che servano a proteggerlo. Sta molto male, ma non diventerà pazzo.
Mentre chiacchieriamo, lui tiene la mano sulla bocca per non far capire quello che dice, intorno ci sono le telecamere, all’ambasciata eravamo abituati a parlare scrivendoci dei bigliettini per non farci vedere dalla telecamere. Quando c’è un Grande Fratello, tutti hanno sempre paura.
Alle pareti ci sono slogan happy-clappy che esortano i prigionieri a “continuare ad andare avanti”, “a essere felici, avere speranza e ridere spesso”.
L’unico movimento che può fare Julian è fare su e giù, dentro una piccola macchia di asfalto in mezzo a mura alte con altri happy-clappy che dicono di godersi “i fili d’erba sotto i piedi”. Però lì l’erba non c’è.
Ancora gli negano un laptop o un software con cui preparare la sua difesa contro l’estradizione, non può ancora chiamare il suo avvocato in America o la sua famiglia in Australia.
L’opprimente meschinità di Belmarsh ti si attacca addosso come sudore. Se ti avvicini troppo al prigioniero, una guardia ti ordina di sederti. Se levi il coperchio dalla tazza del caffè, una guardia ti ordina di rimetterlo al suo posto. Si possono portare £ 10 da spendere in un piccolo caffè gestito da volontari. “Vorrei qualcosa di sano”, mi ha detto Julian e si è divorato un panino.
Dall’altra parte della stanza, un prigioniero e una donna che era andata a trovarlo stavano litigando: quello che potremmo chiamare un litigio “domestico”. È intervenuta una guardia e il prigioniero ha detto “vaff ….”.
Questo è stato un segnale per le guardie, uomini e donne in gran parte sovrappeso e pieni di voglia di saltargli addosso e di tenerlo a terra, poi l’hanno portato fuori di peso. In quell’aria stantia aleggiava un senso di soddisfazione violenta.
Allora le guardie hanno cominciato a urlare che era ora di andare per tutti, così insieme a donne, bambini e nonne, ho ripercorso il lungo viaggio attraverso il labirinto di sale chiuse, di linee gialle e di controlli biometrici, fino al cancello principale. Mentre lasciavo lo stanzone delle visite, mi sono guardato indietro, come faccio sempre e Julian stava ancora là, seduto da solo e teneva alto un pugno chiuso.
______
Assange, merce di scambio, di cambio tra il duo che ideò una U.E. a sostegno di una fin troppo risretta convenienza.
Chissà tra Boris e Donald chi ne trarrebbe vantaggio.
Sarebbe sufficiente portare il "mistero Assange" all'attenzione della U.E.!?
Avendone la possibità ci si dovrebbe comportare come quei 50 industriali inglesi.
Scrissero la causa del chè la "City" non doveva aderire all'€.
La lettera che ne scaturì fu pubblicata, come fosse pubblicità, su svariati quotidiani.
Avendone la possibilità inizierei a chiedermi quanti quotidiani sarebbero disposti a stampare la lettera Giulietto Chiesa, Massimo Mazzucco?!
Per quelli esteri basterebbe cambiare i destinatari.
Si sono quasi intrappolati mantenendolo "in vita" più del dovuto.
Troveranno la maniera per uscirne.
Qualcun'altro ha questo problema?
la posta di di maio
sembra un indirizzo PEC..
forse è x quello che non arriva
Nessuno aveva mosso un dito allora figuriamoci adesso
Certo quando si tratta del pericolo della vita di un essere umano il discorso cambia un po', ma non mi sembra un grande divulgatore, come lo è stato quanto meno Snowden, per fare un parallelo.
www.beppegrillo.it/.../index.html?s=n2010-11-27 (ovviamente è stato rimosso)
28-11-2010
“In queste ore il governo italiano teme la fuga di notizie presenti in rapporti segreti dell'amministrazione americana che saranno divulgate da Wikileaks. Gli Stati Uniti, che devono per forza conoscere i contenuti, hanno avvertito l'Italia dei danni che deriveranno all'immagine internazionale del nostro Paese. Le rivelazioni devono essere molto gravi per sputtanare l'Italia più di adesso. Attendiamo fiduciosi che dagli archivi si sappia che Fini è un uomo degli americani e De Benedetti pure, che Berlusconi ha stretto accordi anche personali con Putin e Gheddafi, che il Nigergate, con la bufala delle armi di distruzioni di massa in Iraq, fu un parto dei governi italiano e americano, che il coraggio della D'Addario, sola contro l'uomo più potente d'Italia, le venga da un protettore più potente di un semplice magnaccia, che il sostegno ai gasdotti russo South Stream e libico Greenstream costerà il posto a Berlusconi, che gli americani sanno in tempo reale, tramite i loro servizi, quello che avviene in Consiglio dei ministri, che la guerra in Iraq servì solo agli interessi petroliferi americani e dell'ENI, che la Seconda Repubblica è ormai finita e le potenze internazionali, con gli Stati Uniti in prima fila, stanno muovendo le loro pedine sullo scacchiere della penisola come fecero nel 1992, che le mafie saranno ripagate per l'eventuale lavoro sporco, che la massoneria sta scegliendo i sempreverdi uomini nuovi. Insomma, le solite cose di pessimo gusto che vanno in onda in questo disgraziato Paese da quando ha perso la sovranità nazionale con la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale.
Qualcosa però è cambiato dal 1945. La verità si può diffondere contro la volontà dei governi. Chi è in possesso dei documenti riservati relativi all'attentato a Falcone all'Addaura, alla strage di Capaci, alla strage di via D'Amelio, alla strage di piazza Fontana, alla strage dei Georgofili, alla strage di Bologna, all'assassino di Aldo Moro, di Enrico Mattei, alla strage di Ustica, all'esplosione della nave Moby Prince, all'omicidio del generale Dalla Chiesa, di Pier Paolo Pasolini, alla strage di piazza della Loggia, alla strage dell'Italicus e alle altre mille stragi e omicidi di Stato del dopoguerra (o forse è meglio dire di Stati perché è impossibile che parte dello Stato italiano (quello chiamato deviato...) abbia potuto fare tutto da solo con l'aiuto esterno del terrorismo e delle mafie), ecco chi ha questi documenti li invii a Wikileaks, l'organizzazione internazionale che pubblica in Rete documenti coperti da segreto. Non è necessario aspettare D'Alema (hai voglia), presidente del Copasir, o l'apertura post mortem della gobba di Andreotti, "la scatola nera", per sapere la verità sulla scia di sangue che ha tenuto in piedi la nostra Repubblica, una guerra civile non dichiarata con migliaia di morti, quasi tutti da una parte sola, quella dei perdenti e della giustizia. Wikileaks ha i propri server in Belgio e Svezia (due Paesi che proteggono l'anonimità degli informatori e con leggi che impediscono la chiusura del sito) e verifica l'attendibilità dei documenti prima di metterli in Rete. Contatterò Julian Assange di Wikileaks per avvertirlo di questo post.
Istruzioni per inviare i documenti a Wikileaks”.
Concordo con Massimo quando afferma che qui c’è in ballo non solo la libertà di Assange ma la libertà di informazione.
Personalmente, ritengo che Assange sia stato un mezzo usato dall’élite criminale per far filtrare informazioni funzionali ai loro sporchi progetti.
Una delle prime campagne di "Wikileaks" di Julian Assange, è stata quella di danneggiare gravemente la banca svizzera Julius Baer, storica rivale della Banca Rothschild, favorendo "fughe di notizie" su Julius Baer e sui suoi clienti, che sostenevano che tale banca fosse indagata per "evasione fiscale", generando paura e panico nei clienti della banca e affondandone il valore delle azioni.
Nonostante il ricorso in tribunale di Julius Baer per impedire ad Assange di rivelare i dati dei suoi clienti, Assange, assistito dallo studio legale Fox Rothschild e da Mark Stephens di Finers Stephens Innocent, consulente legale del Rothschild Waddesdon Trust, vinse la causa, danneggiando definitivamente il rivale della banca Rothschild.
La persona che versò la cauzione per Assange, fu Jemima Khan nata Goldsmith (Goldschmidt), una cognata dei Rothschild.
"The Economist", controllato dai Rothschild, pubblicizzò Julian come un grande "eroe" per aver causato la fuga di dati sensibili su Julius Baer che consentirono ai Rothschild di distruggere il loro concorrente.
“Le centinaia di migliaia di comunicazioni riservate e diplomatiche passate a Wikileaks sono probabilmente gli scarti dell’immane apparato di intercettazione che i servizi israeliani esercitano in USA”.
Stranamente Israele si salva dai danni collaterali di Wikileaks. Non si sa nulla sulle uccisioni selettive da parte del governo israeliano, né dell’uso di mini bombe nucleari per creare un nemico visibile, come l’attentato di Bali nel 2002, eseguito dal Mossad e che uccise più di 5.000 persone, secondo documenti dell’intelligence militare della Tailandia, neanche una parola sull’infiltrazione degli agenti del Mossad nelle agenzie di spionaggio statunitensi. (Fonte Daniel Estulin)
E sull’11-09? Assange risponde:
“Sono continuamente infastidito dal fatto che le persone siano distratte da cospirazioni false, come l’11/9, quando ogni giorno forniamo prove delle vere cospirazioni della guerra o la frode finanziaria in massa”.
Tale dichiarazione fatta da una persona che si è costruita una reputazione di essere anti-sistema è sufficientemente chiarificatrice.
Secondo Brabantian di Henrymakow.com
La storia di “Assange che vive nell'ambasciata dell'Ecuador per 7 anni”, appare come una fiaba. È una facile bufala da tirare fuori alla bisogna, con Assange lì solo per foto di rito e incontri. Il FMI USA e il prestito di denaro all'Ecuador, non solo premia la messa in scena dell' "arresto" di Assange, ma anche l'insabbiamento del fatto che Assange non ha mai vissuto realmente lì.
Assange fu facilmente spostato dentro e fuori dalle case dei Rothschild, con parrucca, occhiali finti, baffi e uniformi da operaio. La polizia di Londra sorvegliava l’ambasciata 24/24, fornendo supporto in base agli ordini di sicurezza nazionale.
Il personale dell'ambasciata dell'Ecuador, forse corrotto e sotto minaccia di distruzione della carriera o peggio, si guarda bene dal dire qualcosa.
Per completare i dettagli, si può iniziare osservando la relazione amichevole e reciproca tra Julian Assange e il primo ministro israeliano Bibi Netanyahu, documentata su Veterans Today.
E sul principale sito di notizie israeliano Haaretz
haaretz.com/.../...
La rivista Veterans Today ha appreso che i media israeliani citano Bibi Netanyahu dicendo: "Assange ci sta parlando e non verrà rilasciato nulla che possa nuocerci", ha aggiunto VT: "Wikileaks è un'unità di intelligence israeliana ... già nel 2011, Julian Assange ha ammesso che tutto il materiale di Wikileaks è stato presentato ad Israele prima della pubblicazione, con alcune modifiche e recensioni fatte negli uffici del New York Times dallo staff del consolato israeliano a New York.
Al di là di tutto è mia convinzione che Julian Assange rimane un caso di umana pietà e deve per questo essere liberato quanto prima in quanto solo vittima del sistema.
Si ritiene che Julian, nato nel 1971 a Townsville, nel Queensland, in Australia, sia stato inserito insieme ad altri bambini nel programma di controllo mentale MK Ultra per conto della CIA e dei suoi amici”, gestito da una setta chiamata "The Family" conosciuta anche come Santiniketan Park Association e Great White Brotherhood. Il leader di "The Family" era tal Anne Hamilton-Byrne. "Byrne tingeva loro i capelli e li nutriva con l'LSD. Praticava la privazione del sonno, torture, rituali e abusi sessuali fino a quando i soggetti non si piegavano totalmente alla sua volontà. (fonte Henrymakow.com)
Mi dispiace di dover comunicare che il messaggio non poteva
essere consegnato a uno o più destinatari. E 'allegata di seguito.
Per ulteriore assistenza, inviare una mail a postmaster.
In tal caso, si prega di includere questo rapporto problema. Puoi
eliminare il proprio testo dal messaggio restituito allegato.
Il sistema di posta elettronica
< Segreteria.ministro@cert.esteri.it >: localhost4 host [127.0.0.1] ha detto: 550
5.1.0 id = 380.717-05 - Rifiutato da next-hop MTA inoltro, da
MTA (smtp: [signmail_mx_peo]: 2501): 550 messaggi di posta elettronica ordinaria non sono ammessi per
indirizzo < segreteria.ministro@cert.esteri.it > (in risposta alla fine dei dati
comando)
Final-Recipient: rfc822; segreteria.ministro@cert.esteri.it
Original-Recipient: rfc822;segreteria.ministro@cert.esteri.it
Action: failed
Status: 5.1.0
Remote-MTA: dns; localhost4
Diagnostic-Code: smtp; 550 5.1.0 id=380717-05 - Rejected by next-hop MTA on
relaying, from MTA(smtp:[signmail_mx_peo]:2501): 550 Ordinary emails are
not allowed for address
Infatti wikileaks nel 2015 aveva rilasciato un file crittografato con importanti rivelazioni, e che molti hanno scaricato, del quale sarebbe stata rilasciata la password qualora ad Assange fosse successo qualcosa.
Casualmente questa password non è stata rilasciata e tutti fingono di essersi dimenticati di quel file.
www.wired.com/2010/07/wikileaks-insurance-file/
In tutta probabilità Assange è solo un agente CIA che va in pensione, non ha mai rivelato un cazzo di niente finchè non è andato alla ribalta Snowden, quando wikileaks ha rivelato tonnellate di segreti della NSA con Vault7. Poi lui se ne va in pensione, Snowden casualmente scrive un libro dicendo che sono cazzate il 9/11, le scie chimiche e le teorie sugli alieni, e finisce tutto a tarallucci e vino.
Però fate bene tu e Giulietto a mettere le istituzioni davanti a questo paradosso tra la VU "Assange paladino della verità" e VU "Assange arrestato dalle autorità"
L'indirizzo cert.esteri.it accetta solo Posta Elettronica Certificata (PEC)
"Snowden casualmente scrive un libro dicendo che sono cazzate il 9/11, le scie chimiche e le teorie sugli alieni, e finisce tutto a tarallucci e vino."
questo?
www.ibs.it/.../9788830454392
Gli altri due temi sugli alieni e sulle scie chimiche invece li ricordavo giusti: lui nega pure quelli.
edition.cnn.com/.../index.html
il libro come lo giudichi?
avendo visto il suo documentario ed il film di Stone, aggiunge cose interessanti oppure 'visto documentario, letto libro'?
chiedo perché in questo momento mi pesano anche 15 euro.
grazie
A proposito di Libia, Obama e Hillary Clinton, i fari di quanti nel mondo si dichiarano di sinistra, sono ancora a piede libero. Julian Assange, che ne ha rivelato al mondo i crimini, sta in galera e lentamente è fatto morire. Così va il mondo. Lo sapevi, Luigi Di Maio? Lo sapevi quando Beppe Grillo ti ha ordinato di metterti con il partito italiano di Obama e Hillary?
fulviogrimaldi.blogspot.com/.../...
Dipinsi l'anima su tela anonima
Volevo ringraziarla per l'enorme lavoro che svolge benissimo,la guardo sempre,grazie