AVVISO: QUESTA SERA LUOGOCOMUNE ON AIR ANDRA' IN ONDA (SU COLORS RADIO) ALLE 22. ARGOMENTO: VACCINI.

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di Gianmarco Murru

In un epoca dove si ragiona sempre meno e si accetta acriticamente ogni commento di seconda mano sulla realtà, dove ci si schiera senza sapere davvero su cosa si discute fino in fondo, le arti sono ancora oggi l’ancora di salvezza per una società più matura.

Nel discorso che lo scorso giugno 2018, il maestro Baremboim ha tenuto al Parlamento di Bruxelles in seduta plenaria, invitato a difendere il patrimonio europeo, afferma l’importanza fondamentale che rivestono le arti per comprendere la realtà che ci circonda. “Chi ama la cultura, ama conoscere tutto. Non ha paura del diverso, si confronta ma non disprezza l’altro”. Dice ancora Baremboim “per combattere la chiusura verso l’altro è fondamentale riportare l’educazione musicale nelle scuole. La musica ha una caratteristica unica, quella di creare le condizioni per aprire la mente, come e forse più di altre discipline. Dobbiamo infine pensare alle nuove generazioni, che trovano oggi una diversità culturale aperta e pacifica, questa caratteristica è ciò che unisce l’Europa”.

Si, perché l’insegnamento della musica nelle scuole superiori italiane, ad eccezione del liceo musicale, è definitivamente compromessa. L’appello accorato del maestro Baremboim si unisce alle centinaia di docenti che fanno del loro lavoro una missione, a volte impossibile.

Più arte e più musica, non come esercizio ripetitivo utile ad imparare una melodia, ma un vero e proprio metodo di studio, che usa la musica per imparare a ragionare, capire le dimensioni di spazio e tempo che spiegano anche il nostro vivere quotidiano.

Scienza e arte sono da sempre antagoniste. Vicine e lontane, apparentemente opposte. Ogni arte presuppone una tecnica di esecuzione, una preparazione che si affina conoscendo le regole.
Certo, ci sono i casi di artisti autodidatti. Musicisti come Paco de Lucia che non conoscevano la musica “non sapeva leggere gli spartiti, ma non ne aveva bisogno. Fin da bambino aveva sentito, e poi suonato, quella musica. Poi, diventato un adulto, aveva imparato a comporre i suoi brani, a memoria, e li ricordava nota per nota”. Si tratta di uno dei più grandi chitarristi di flamenco di tutti i tempi, ma è un’eccezione.
La regola invece è lo studio, e quello vero inizia fin da piccolissimi. Le scuole primarie accolgono i bambini nel loro periodo di vita più produttivo, dove le capacità si sviluppano meglio di ogni altra età. La mente è pronta ad accogliere ogni cosa senza le sovrastrutture a cui ci costringe la vita sociale adulta, anche lo studio serio della musica.

Mi è capitato tra le mani un manuale di musica per bambini “MusicArte – Musica Arte e Immagine nella scuola primaria”, autoprodotto dal maestro Daniele Pasini. Il libro ti costringe alla concentrazione massima, un adulto medio avrebbe difficoltà a capire ogni passaggio. Il famoso analfabetismo di ritorno, oppure difficoltà primordiali a comprendere un testo complesso. I bambini no, loro sono spugne pronte ad accogliere anche le difficoltà più dure. Come afferma lo stesso autore “se non faticano adesso, quando avranno una seconda possibilità per imparare?”.

Per un approfondiento sul metodo Pasini, l'articolo prosegue qui.

Comments  
"Dice ancora Baremboim “per combattere la chiusura verso l’altro è fondamentale riportare l’educazione musicale nelle scuole"

Il significato reale di questa frase è che bisogna rinchiudere i bambini e gli adolescenti in una stanza e costringerli ad eseguire esercizi di musica affinché sviluppino le stesse idee politiche di Baremboim.
@Nomit

Oppure che si dia loro, fin da piccoli, la possibilità di ascoltare e di comprendere, indirizzarli verso un futuro di cultura, che siano spartiti musicali e/o testi di ogni genere.

Non so se sei sarcastico o contrario ma io prendendoti per come ti ho interpretato e ammettendo che non conosco Baremboin ti dico questo:

L'umanità ha bisogno di menti fresche e assimilanti e non fresche ma vuote o a senso unico: piccoli nuovi umani che abbiano a disposizione un ampio spettro di informazioni e che vengano tempestati costantemente da ogni genere di informazione per l'appunto, essendo loro, come diceva mio padre: "un Sacco vuoto in attesa di essere riempito".

Quel povero Cristo di mio padre, nome Giuseppe, e mia madre Anna Maria non scherzo, ironia del caso (Giuseppe+Maria= Cristo come ci raccontano alcuni), volevan per me il meglio.
Voleva che riempissi il mio Sacco di informazioni e Sapere prima che i laccetti che ne chiudessero l'apertura, crescendo, iniziassero a restringersi facendo passare meno informazioni e meno conoscienza..

Relegare un piccolo essere umano ad un solo "indirizzo" di qualsiasi tipo culturale potrebbe portare ad un umano limitato e che in futuro forse tenderà a limitare i propri figli, conoscenti e così via al suo stesso destino: un unico "settore" di conoscenza.
Nel migliore dei casi il suddetto piccolo umano potrà magari eccellere in un campo, uno soltanto, giovandolo così di un futuro radioso ma incapace di relazionarsi e condividerne il frutto (secondo la mia visione accadrebbe in una percentuale troppo alta dei casi sottoposti).


Se il Significato Reale fosse simile o in parte a come lo descrivi beh... BEN VENGA.

Guardati un film semi-stupido ideato come commedia, ma che poi ti ci soffermi e magari ti tagli le vene, come "Idiocracy" e ne riparliamo.


Non è un caso che da piccoli siamo "spugne" come suggerisce, non per primo, l'articolista del caso Gianmarco Murru.


Se in pasto a quelle spugne dai solo tv spazzatura oppure "un cellulare touch perché tutti ce l'hanno" oppure "mettiamolo alla tivù che sta buono" oppure "dai mettigli Angry Birds sul tablet così intanto ci famo una scopata, da buoni genitori che siamo" allora porca puttana preferisco infarcirlo di romanzi d'autore, libri, studio e così via.

E che cacchio!
Autorimosso
Grazie a Murru, articolo condivisibile con un 'ma'. Piuttosto grande pure. Innanzitutto conosco il maestro Daniel Barenboim personalmente (si scrive con la N se parliamo del pianista/direttore d'orchestra) ed è l'artefice di un progetto incredibile ossia l'aver formato un'orchestra di arabi e israeliani e non è cosa da poco da quelle parti. Il messaggio è ovvio qui. Barenboim ha ragione nell'affermare che la musica apra il cervello. Detto questo qui c'è un problema di fondo a più punti. Cercherò di essere sintetico (ed ora vi arrabbierete con me ma questo lo debbo denunciare). L'Italia ha contribuito alla musica più di qualunque altro popolo, non v'è dubbio. La scrittura musicale (che fa sì che le partiture siano tutt'ora in italiano per la maggior parte), la matematica applicata al contrappunto, il pianoforte, il violino (e tutta la famiglia degli archi), il melodramma (l'opera), la musica vocale, quella strumentale ecc. Insomma secoli di cultura e, come spesso accade, abbiamo preparato la strada per altri. Ho già espresso in un mio articolo qui su LC come anche il mito di Mozart (che venne in Italia a prendere qualche lezione ma soprattutto partiture pronte all'uso) sia stato creato proprio grazie alla mole enorme di opere musicali prodotte proprio nel Belpaese. Detto questo, oggi abbiamo il paese più ignorante di tutti in ambito musicale. Lo dico con tristezza, anche se ciò non è colpa degli italiani, ma di programmi scolastici passati scellerati.

Fino agli inizi degli anni '60, l'Italia era tra cinque nazioni dove la musica non veniva insegnata nelle scuole tra le quali v'erano: l'Afganistan, Ceylon (oggi Sri-Lanka), Zambia e qualche altro stato africano. Insomma eravamo allineati musicalmente col Terzo Mondo (mentre i Watussi di quell'imbecille di urlatore, spopolavano in TV e nelle radio). Questo era il quadro.


Non c'è dubbio che si debba ripartire con una guida all'ascolto ed un'educazione di base che oggi manca (dico: avete sentito il letame che si sente oggi alla radio, per caso? E non venitemi a dire 'de gustibus' perché questo può essere il tema per un altro articolo sull'estetica ed i suoi canoni - dopotutto milioni di mosche mangiano merda, non possono sbagliarsi tutte, no?!). Questo in Germania, ad esempio, non succede. L'educazione all'ascolto e quindi allo sviluppo del gusto musicale, avviene sin da piccoli e, di ritorno, la popolazione tedesca oggi ha orchestre migliori delle nostre ed una cultura musicale superiore alla nostra (malgrado il nostro contributo enorme alla musica). Non parliamo dei viennesi, che rappresentano un caso a parte. Chi dirige al Musikverein a Vienna, sa benissimo che il pubblico entro la fine del concerto ti ha fatto radiografia, TAC e Risonanza Magnetica, tutti assieme. Non in Italia, purtroppo.

Questo trend va cambiato e va cambiato il prima possibile. Se non educhi il bambino all'ascolto della musica (al gusto musicale) e non lo esponi ad esperienze musicali piacevoli sin da piccolo, rimarrà apatico proprio come il sistema nel quale viviamo, vuole che sia. L'idea di cambiare arti visive e musicali di per sé è interessante, ma se penso ad un Benedetti-Michelangeli (il più grande pianista che sia mai vissuto e che ho avuto l'onore di conoscere personalmente, mangiavamo nello stesso ristorante spesso), posso assicurare che si formò in un'Italia dove non c'erano troppi fronzoli, c'era invece una fame di conoscenza, fame oggi sostituita dall'apatia, purtroppo. Oggi i bambini sono più affascinati dallo schermo di un iPad ed i colori di un iPhone invece che da una sinfonia di 'Nozart' (oops... Luchesi, volevo dire).
È la musica salutare?

Dipende, non tutta la musica è musica, anche se ha un ritmo che appare gradevole.
La musica esprime delle frequenze,
- ed indovinate come lavorano le cellule del nostro corpo?
Ma per frequenze ovvio.
- e come reagisce il cervello alle sollecitazioni esterne?
a seconda delle frequenze che queste impartiscono.
- e come riverbera il cervello le solleitazioni esterne al suo interno (pensiero e cellule)?
tramite impulsi elettrici con una determinata frequenza.

Ora perchè vivere in un ambiente naturale, ovvero dove non ci sono rumori molesti, ne edifici "sintetici" è più salutare e meno stressante in generale?
- perchè in esso è più facile assorbire frequenze benefiche della natura circostante e le frequenze nostre (come il pensiero) non vengono sormontate o disturbate da altro.

È tutto in base alle frequenze, perchè la nostra natura è pressochè elettromagnetica, essendo l'uomo [così come ogni altra cosa in verità] energia che vibra e per cui è soggetto alla natura elettromagnetica.

Per cui andare a dire che la musica fa bene è un pò pericoloso, perchè dovresti definire come è fatta la musica, come è emessa oltre a definire anche la ripetizione delle melodie ed i loro significati, che nel caso della musica 'progressive' sono dei veri e propri mantra continui che innescano uno stato di depressione.
Alcune droghe sfruttano la musica, o meglio alcune specifiche frequenze musicali (ad esempio i bassi) per esercitare un maggiore effetto: qualcuno ha presente quella musica composta da un DJ di Radio DJ Italia che aveva questo ritornello 'e sale sale, sale sale, sale sale...'?
Bhè questo ritornello era studiato apposta perchè innescava con alcune pasticche di droga uno specifico effetto di esaltazione, quando vi è il ritornello in effetti creava una strana pressione alle vene giugolari.
Le pasticche venivano vendute dagli unici che avevano il permesso di entrare in discoteca con il 'giumbotto', ma non erano paninari, piuttosto skinhead, la discoteca era stata presa in affitto da un organizzazione, ed i carabinieri erano tenuti lontano a controllare.

Insomma, andiamoci piano con la musica, anche io la adoro [soprattutto quella dei Pink Floyd] ma è distrattiva e tramite degli strumenti artificiali (radio, walkman, televisione) anche la musica decente è in realtà velenosa, magari crea uno stato di esaltazione o tranquillità momentaneo, ma l'effetto sulle cellule e di ricaduta sui nostri pensieri (sulla psiche) è a più lungo termine.

I bambini fategliela fare la musica, ma sia quella tradizionale con strumenti in legno o pelle o vocale e rispetti la tradizione del luogo, il resto è cibo per l'ego.
PS - Non parliamo poi di Jazz... quanti di voi lo apprezzano?? (a parte Miles - che ha tutta la mia approvazione).
E' indubbio il risultato ottenuto attraverso lo studio della musica in Venezuela con "El sistema" di José Antonio Abreu.

Estratto da:

www.linkiesta.it/.../11398

Consapevole di dirigere una sorta di esercito della salvezza, l’anziano maestro non si ferma mai un momento. Il suo sistema di orchestre e cori giovanili è entrato di diritto nella storia del Venezuela, e si estende in America Latina con progetti simili nelle favelas di Rio de Janeiro, negli angoli più remoti dell’Argentina o nei quartieri più poveri della Colombia. Poi ancora negli Stati Uniti, in Asia, in Europa, dove molti Paesi – anche l’Italia – sta cercando di copiare quel metodo prodigioso per salvare il futuro della musica classica.

Altri link utili a comprendere "El sistema" .

quinteparallele.net/.../...

ilcorrieremusicale.it/.../...


Vorrei sottolineare in riferimento all'articolo come è carente in Italia lo studio della musica a livello scolastico e non solo.

Nelle scuole primarie a parte la buona volontà di alcune maestre non vi è uno specialista ad insegnare musica ai bambini, finita la quinta elementare si passa alla scuola medie dove solo in questo arco temporale (tre anni) è strutturata una attività musicale di due ore settimanali e infine alle superiori (a parte i pochi licei musicali ) dove non vi è nessun tipo di insegnamento musicale.

In un paese, dove in passato, la nostra musica ha influenzato mezza/tutta Europa e vedere mediamente una cultura musicale ridotta ai minimi termini e considerata dai più poco importante e ininfluente mi rattrista.

Non è che questa generalizzata ignoranza musicale riflette lo stato comatoso del nostro martoriato Paese?
#7 Andoram -

Quote:

Vorrei sottolineare in riferimento all'articolo come è carente in Italia lo studio della musica a livello scolastico e non solo.

Non potrei essere più che d'accordo con quanto scrivi. Voglio raccontare un aneddoto personale. Da bambino ascoltavo moltissima musica, a tal punto che i miei, oltre che ad un discreto giradischi, mi avevano pure comprato un mangiadischi rosso (per i 45 giri). Ebbene a 10 anni la maestra il Sabato mi permetteva per 20 - 30 minuti di portarlo in classe e di farlo suonare per tutti. Ovviamente, avevo i dischi che passava il convento, ma dico io: vi rendete conto, un bambino di 10 anni che faceva guida all'ascolto della musica per la classe? Non doveva per caso farlo l'insegnante?? (altro che canzoni per bambini, facevo sentire loro 'Battisti' 'Mina' & Co.). Quando iniziavano a chiedermi cretinate, spegnevo e finivo la lezione.
l'Educazione musicale è come il latino.... sembra superfluo ma non lo è affatto...
#8 Vapensiero

Quote:



Voglio raccontare un aneddoto personale. Da bambino ascoltavo moltissima musica, a tal punto che i miei, oltre che ad un discreto giradischi, mi avevano pure comprato un mangiadischi rosso (per i 45 giri). Ebbene a 10 anni la maestra il Sabato mi permetteva per 20 - 30 minuti di portarlo in classe e di farlo suonare per tutti. Ovviamente, avevo i dischi che passava il convento, ma dico io: vi rendete conto, un bambino di 10 anni che faceva guida all'ascolto della musica per la classe? Non doveva per caso farlo l'insegnante?? (altro che canzoni per bambini, facevo sentire loro 'Battisti' 'Mina' & Co.). Quando iniziavano a chiedermi cretinate, spegnevo e finivo la lezione.

Con la tua esperienza Vapensiero confermi purtroppo lo stato vergognoso in cui versa lo studio della musica in Italia.

Varie ricerche hanno sempre dimostrato che la musica aiuta a a migliorarsi in molteplici ambiti.

Se si va ad analizzare il cervello quando si ascolta o meglio si fa musica praticamente tutte le aree del cervello si "accendono" si attivano contemporaneamente.

universome.eu/.../...

Posso citare anche l'esperienza diretta di una mia amica specializzata nel settore musicale/terapeutico dove con gruppi classe omogenei nel livello degli alunni si è evidenziato che la classe che studiava musica aveva risultati migliori delle classi dove la musica non veniva studiata.
Ritengo che la musica, qui in Italia, sia stata "strappata" dalla società, per motivi che oso solo immaginare...

Nell'800 ogni cittadina appena più grande di un paese aveva il suo teatro, la sua banda musicale, la sua associazione musicale, nonostante l'analfabetismo rasentasse percentuali pazzesche e il lavoro rendesse simili a bestie la gente ascoltava, suonava, viveva di musica.
E, benché fossero tutti "dilettanti", quando si entrava in un teatro ad ascoltare musica dai professionisti si pretendeva di ascoltare musica ben suonata e ben cantata: non bastava un acuto lungo per scatenare un applauso, se stonavi ti urlavano di tutto.
Non li fregavi.

Oggi la musica mi sembra un fenomeno di massa legato principalmente al consumo: concerti, youtube, discoteche.
I gruppi vengono creati per marketing con musicisti bravi dietro le spalle che fanno tutto (compongono, arrangiano, registrano) lasciando alla "facciata" il compito di far cassetta.
Difficilmente la musica viene vissuta personalmente: si è solo "spettatori", "fruitori", ma non si partecipa all'atto creativo e, soprattutto, si è completamente persa la capacità critica di accorgersi se l'artista è degno di tale nome o no.
Se il nome è famoso, può persino ruttare nel microfono: avrà la sua folla osannante.

Purtroppo penso ci sia poco da fare: è un fatto culturale e, allo stato, l'italiano medio è culturalmente sottosviluppato.
Ed è difficile provare ad insegnare bene musica nella scuola: tutto il contorno, a partire dai tuoi colleghi e dal preside, rema contro.
Mio fratello ha fatto parte e continua (per ora) a far parte di un progetto pilota, credo presente solo a Genova e a Parma, che vedeva la musica nelle scuole d'infanzia e nelle primarie come incontro multiculturale e come momento ideale per liberare tutte le forze espressive latenti dei bambini: non si metteva un flauto dolce in mano ai bimbi, gli si insegnava a buttare fuori quello che nascondevano dentro tramite musica, danza, recitazione, gioco, e quant'altro.
Gli si faceva imparare ad essere una parte di un tutto, anche se neri, bianchi, latinos, italiani, cinesi ecc.

Come è finita? Nonostante l'enorme successo con i bambini il lavoro è stato osteggiato da tutto il sistema scolastico, a partire dalla dirigenza fino alla colleganza e ormai mio fratello è quasi solo a portare avanti il progetto, tanto è vero che si sta organizzando per farlo da libero professionista. Almeno decide lui senza nessuno che gli tiri la giacchetta da una parte o dall'altra.

Che dire... per quanto riguarda l'Italia sono piuttosto pessimista, spero sempre di essere smentito...

PS: "El sistema" è anche a Genova, l'orchestra si chiama Trillargento www.trillargento.org
#10 Andoram - È assolutamente così. Anche studi recenti hanno dimostrato che le classi che ascoltavano musica colta (rispetto alla spazzatura) rendevano meglio. Tra l'altro esiste uno studio pubblicato dall'autore Oliver Sacks titolo originale "Musicophilia: Tales of Music and the Brain" dal quale, grazie alle risonanze magnetiche, si evince che il cervello del musicista sia l'unico riconoscibile in quanto il multi-tasking sviluppa meglio certe aree e ne accende un numero maggiore.
#11 Aigor -

Quote:

per quanto riguarda l'Italia sono piuttosto pessimista, spero sempre di essere smentito...

Condivido il pessimismo e lo argomento con un esempio. I cinesi, grazie a quel mostro di Mao, hanno smesso di saper leggere. Mi spiego meglio. La controrivoluzione nel giro di due-tre generazioni ha sostituito il cinese classico con quello semplificato ed il risultato è che oggi, un miliardo e trecento milioni di cinesi non sa più leggere i testi antichi (vorrei sottolineare che da oltre tremila anni la scrittura cinese non è affatto cambiata), cosa che i Taiwanesi, ad esempio, sanno fare ancora bene, dato che nella Repubblica Cinese (nome ufficiale di Taiwan) si usa ancora il cinese classico.

In poche generazioni... spaventoso, no?
#11 Aigor

Quote:

PS: "El sistema" è anche a Genova, l'orchestra si chiama Trillargento www.trillargento.org

Bellissimo progetto! Auguro a tuo fratello di non rimanere solo a fare questa battaglia, magari cambia il dirigente e si presenta una persona sensibile al tema.

Bisognerebbe estendere questo modello e modelli tipo "El sistema" in tutta l'Italia per dare strumenti di consapevolezza e autostima ai nostri giovani.

Quote:

Condivido il pessimismo e lo argomento con un esempio. I cinesi, grazie a quel mostro di Mao, hanno smesso di saper leggere. Mi spiego meglio. La controrivoluzione nel giro di due-tre generazioni ha sostituito il cinese classico con quello semplificato ed il risultato è che oggi, un miliardo e trecento milioni di cinesi non sa più leggere i testi antichi

Io sostituirei anche il cinese semplificato con la scrittura alfabetica.

Quote:

Mio fratello ha fatto parte e continua (per ora) a far parte di un progetto pilota, credo presente solo a Genova e a Parma, che vedeva la musica nelle scuole d'infanzia e nelle primarie come incontro multiculturale e come momento ideale per liberare tutte le forze espressive latenti dei bambini: non si metteva un flauto dolce in mano ai bimbi, gli si insegnava a buttare fuori quello che nascondevano dentro tramite musica, danza, recitazione, gioco, e quant'altro. Gli si faceva imparare ad essere una parte di un tutto, anche se neri, bianchi, latinos, italiani, cinesi ecc. Come è finita? Nonostante l'enorme successo con i bambini il lavoro è stato osteggiato da tutto il sistema scolastico, a partire dalla dirigenza fino alla colleganza e ormai mio fratello è quasi solo a portare avanti il progetto, tanto è vero che si sta organizzando per farlo da libero professionista. Almeno decide lui senza nessuno che gli tiri la giacchetta da una parte o dall'altra.

Che schifo. Davvero deprimente.

Si, tuo fratello fa bene ad aprirsi un'attività in privato. Fa prima e soprattutto, se ai bambini è piaciuto, spazzerà l'eventuale concorrenza.

Gli faccio i miei migliori auguri, perché so perfettamente cosa significhi lavorare con le persone contro, in continuazione.

Quote:

magari cambia il dirigente e si presenta una persona sensibile al tema

:hammer: :hammer: :hammer:

Perdonami, ma la dirigenza è lo specchio peggiorato dell'umanità medi(ocre)a...
15 - Nomit -

Quote:

Io sostituirei anche il cinese semplificato con la scrittura alfabetica.

andrebbero a perdere tutte le scritture e i documenti antichi, patrimonio culturale dell'umanità e non solo dei cinesi. Direi che il danno di Mao, basta e avanza.
Avete messo tanta di quella carne al fuoco, in una materia che mi appassiona molto, che non so da dove iniziare.
In quale parte del dna si annidi la propensione per amare la musica, francamente non lo saprei dire.
Come ha detto Vapensiero, sulle nostre terre, e proprio qui dove vivo, la musica scritta, con tutto quello che ne è conseguito,
è stata pensata e messa in pratica.
Voglio dire, siamo il paese che ha trasformato un istinto più o meno primordiale, in qualcosa di tangibile e tramandabile,
al pari della letteratura o delle arti grafiche.
Però è innegabile, siamo il paese dei Vivaldi e delle tarantelle.
Avremo sempre queste vette inarrivabili, e poi le porcherie che vengono trasmesse alla radio, oppure suonate nelle feste paesane estive.
E qui non so se essere d'accordo con l'autore dell'articolo.
Che la scuola faccia sempre più cagare (scusate l'eufemismo) è fuor di dubbio, ma non penso che, insegnando a leggere un pentagramma,
e martoriando qualche ragazzino con un po' di ore di solfeggio, (ho detto martoriando perchè se qualcuno ha preso lezioni di solfeggio puo' capire di cosa parlo) avremmo improvvisamente una popolazione di scafati appassionati di jazz e adoratori di Respighi e Bela Bartok.
La stragrande maggioranza delle persone oltre al easy listening, non riescono proprio ad avventurarsi, e temo che sia proprio un fatto di predisposizione mentale.
Vapensiero ha raccontato del suo approccio alla musica, e mi ha fatto ricordare il mio, per certi versi molto simile.Passavo ore con una vecchia magnadyne a valvole con il giradischi suonando i 45 giri di allora, che per puro caso sono riuscito a conservare.
Non ho avuto una famiglia di musicisti alle spalle, ma ricordo che , mio padre aveva tre fratelli e quando si ritrovavano nei pranzi domenicali,
finita la mangiata e da buoni piemontesi la discreta bevuta, invece come si fa ora farsi inebetire dalla tv, si mettevano a cantare.
Cantavano alcune arie di opera(quelle più semplici e popolari) oppure canzoni popolari, sopratutto in piemontese.
Questa cosa veniva da mio nonno, che evidentemente con gli amici quando si ritrovavano erano soliti fare, e loro a poco a poco ne avevano preso l'abitudine, conservandola poi da adulti.
Arrivato all'adolescenza vedevo questa cosa come un abitudine da vecchi rincoglioniti, i miei idoli erano Bob Dylan, I Genesis o i Deep Purple.
Solo più tardi ho compreso la bellezza e la semplice grandiosità che si celavano dietro a quelle riunioni famigliari.


Quote:

Tra l'altro esiste uno studio pubblicato dall'autore Oliver Sacks titolo originale "Musicophilia: Tales of Music and the Brain" dal quale, grazie alle risonanze magnetiche, si evince che il cervello del musicista sia l'unico riconoscibile in quanto il multi-tasking sviluppa meglio certe aree e ne accende un numero maggiore.

Conosco Sacks e anche se non ho letto quello specifico libro, penso che sia vero. Posso anche dire con un buon margine di certezza che ai gatti(almeno i miei) piace il jazz. Ho persino un filmatino in cui con un sottofondo di Miles (blue in green) due di loro sono in estasi e si leccano beati e soddisfatti.
Però resto dell'idea che, alla stragrande maggioranza degli umani, la musica troppo complicata risulti indigesta.
Ma questo succede anche nella letteratura, nella pittura, nel cinema.
Sono pronto a scommettere che, se metti l'urlo di Munch a fianco di uno di quei quadri che vendono alle fiere rappresentanti il vecchio ubriacone o la bimbetta che piange, il 90% degli astanti ti direbbe che è più gradevole il quadro della fiera....
#19 miles - i 45 giri li ho conservati anch'io ed ho pure un registratore a bobine (dove ho riversato in analogico i vinili di Miles - tutti). Godo come un riccio a sentire quel meraviglio suono e, si gode ancora di più, quando in sala di registrazione, registravamo tutto in analogico con il Dolby SR che ha prestazioni decisamente superiori al digitale. La tristezza, senza voler aprire un nuovo capitolo, è che le nuove generazioni sono abituati a file MP3 compressi di pessima qualità e non sanno neppure apprezzare una dissonanza, la sua tensione e risoluzione (a volte irrisolta) che crea. Mah... Faccio notare che Bartók - che adoro - aveva al suo funerale solo 10 persone. Era Settembre del 1945. Lo Zeitgeist era già in bella mostra allora.

PS tra l'altro il tema dopo l'introduzione del I movimento dal suo 'Concerto for Orchestra' viene parafrasato dal grande Gil Evans in uno dei dischi con Davis. Suggerisco a tutti di ascoltare qualsiasi registrazione del duo Davis/G. Evans. Irraggiungibili (anche se ci sono errori di lettura da parte dei musicisti).

Quote:

Mah... Faccio notare che Bartók - che adoro - aveva al suo funerale solo 10 persone.

E che dire di Charlie Parker, che riceveva 20 dollari per seduta di registrazione.
Registrazioni che sono diventate pietre miliari della musica, con le quali i discografici si sono arricchiti per mezzo secolo.
Ma questo forse è il triste destino di chi con il proprio estro lascia un segno nella storia,restando totalmente incompreso e sconosciuto
dalla stragrande maggioranza dei propri simili contemporanei.
Anche la storia dell'arte è in fase di estinzione. In generale l'insegnamento delle materie umanistiche ha subito una grave penalizzazione.
#21 miles - O di Michael Brecker che suonava a New York negli anni '80 e '90 per $100 !! No comment.... fortunatamente si rifaceva in Europa e Giappone ma sappiamo benissimo che la Musica (quella con la M maiuscola) è spesso stata ostacolata dal sistema, a meno che il sistema stessa non la controllasse (come avviene nel caso dei grandi teatri d'opera o sale da concerto).
#22 Andrea_1970 -

Quote:

Anche la storia dell'arte è in fase di estinzione.

E con essa il gusto dei curatori delle gallerie e dei clienti che comprano banalità all'ennesima potenza. Ho sottolineato come il 'de gustibus' sarebbe un paragrafo da esplorare perché posso dire che preferisco Miles Davis a Dizzy Gillespie o Freddy Hubbard, ma di certo non posso dire che gli altri due siano degli scarti. In questo caso, il 'de gustibus' si applica ma, se il trio menzionato sopra sia buono oppure no, spiacenti, ma qui non si discute e non è nemmeno aperto a discussione. Lo stesso potrò dire di Beethoven al quale qualcun altro potrà preferire Brahms, (il de gustibus) ma sul fatto che siano due titani della musica di ottima qualità, qui non si discute. Punto e basta.
#18 Vapensiero -

Quote:

15 - Nomit - Citazione:

Io sostituirei anche il cinese semplificato con la scrittura alfabetica.

andrebbero a perdere tutte le scritture e i documenti antichi, patrimonio culturale dell'umanità e non solo dei cinesi. Direi che il danno di Mao, basta e avanza.

Gli unici patrimoni dell'umanità sono la libertà ed il benessere degli individui e dover rinchiudere i bambini a scuola più a lungo del necessario per il piacere di preservare un sistema di scrittura poco intelligente non è il modo migliore di proteggere tale patrimonio. Chi vuole leggere i testi classici si può studiare gli ideogrammi, il latino, il greco antico o il sumero per conto suo.


" I giovani devono studiare e lavorare, ma la gioventù è il periodo della crescita del fisico, pertanto occorre bilanciare adeguatamente il lavoro e lo studio dei giovani, da una parte, con il loro divertimento, l’attività fisica e il riposo, dall’altra "

" I programmi accademici che esistono attualmente sono troppo densi. È una cosa tremendamente pericolosa, in quanto tiene gli studenti delle scuole medie e primarie e delle università in uno stato di tensione costante.
I programmi possono essere tagliati per metà. Gli studenti passano le giornate sui libri, il ché non va per niente bene, in quanto dovrebbero avere il tempo per partecipare a qualche tipo di lavoro produttivo ed avere la debita vita sociale "

"Il carico sulle spalle degli studenti è eccessivo. Ciò non può che avere conseguenze negative e priva lo studio di ogni sua utilità. Propongo di tagliare un terzo del totale delle attività"

" Ho molti dubbi nei confronti dell’attuale sistema di istruzione. Dalla scuola primaria alla laurea, in tutto trascorrono sedici, diciassette anni. Gli ultraventenni non sanno niente di riso, sorgo, legumi, frumento, miglio, non sanno come lavorano gli operai, come i contadini coltivano la terra, non sanno niente del commercio di beni, e per di più ne risente la loro salute. Tutto questo può portare davvero a conseguenze disastrose. Una volta dissi ai miei figli: “Andate in campagna a parlare con i contadini poveri e medio-bassi, e dite loro: il mio papà dice che, a forza di studiare per anni, più si studia sui libri, più si diventa stupidi."

"L’istruzione universitaria deve trasformarsi. Non va bene stare così tanto tempo a lezione."

"Lo sviluppo scientifico passa da un livello inferiore ad un livello superiore, dal semplice al complicato, ma l’insegnamento non può seguire questa sequenza: nello studio della storia, bisogna dare la priorità alla storia moderna. Per adesso abbiamo tremila anni di storia scritta, ma quando arriveremo a diecimila anni, come faremo a insegnarli tutti? "
- Mao
Quando mi sono laureato in Scienze della Formazione Primaria ho presentato una tesi sull'Infinito Matematico.

Il mio ex professore di Didattica della Matematica presso l'Università degli Studi di Cagliari (anche relatore della mia tesi), prof. Francesco Paoli, mi ha fatto il regalo di introdurre il libro con una Prefazione:

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"Sin dai tempi più antichi sono state costantemente sottolineate parentele e affinità tra matematica e musica. Quest’ultima disciplina affiancava l’aritmetica, la geometria e l’astronomia tra le *artes reales* del quadrivio; la tradizione pitagorica e platonica identificava nelle proporzioni numeriche corrispondenti agli intervalli musicali i rapporti matematici che stanno a fondamento dell’anima del mondo e, quindi, dell’intero universo; lo stesso Euclide fu autore di alcuni trattati di teoria musicale.

Anche i moderni scienziati cognitivi insistono sui paralleli tra intelligenza matematica e intelligenza musicale, incuriositi ad esempio dal fenomeno dei “geni precoci” che pare accomunare i due ambiti. Molto si è scritto sui grandi compositori che hanno strutturato diverse loro opere in base ad affascinanti strutture formali a carattere matematico: Bach *in primis*, ma in tempi più recenti anche i maestri della dodecafonia e della musica seriale e aleatoria, oltre a jazzisti come Coltrane.

Quando la musica incontra la matematica, quindi, è lecito attendersi sorprese straordinarie. È in questa terra di confine, in questo accostamento ad alto potenziale creativo, che nasce il metodo didattico ideato da Daniele Pasini, flautista, compositore, nonché maestro di scuola primaria laureato in Scienze della Formazione Primaria. Il percorso di educazione musicale che Daniele non si è limitato a progettare, ma che sperimenta giorno per giorno nelle sue classi con esiti straordinariamente interessanti, coniuga spunti e suggestioni dove le barriere disciplinari tra musica, matematica e arti visive scompaiono come per magia: il disegno a mano libera, le stime e le approssimazioni, la valorizzazione degli aspetti geometrici della scrittura musicale. Ne esce una proposta in cui l’interdisciplinarità non rimane solo proclamata, ma è agita nel concreto.

L’entusiasmo con cui gli allievi di Daniele accolgono ogni giorno il suo lavoro stanno a testimoniare una sfida educativa paziente e tenace, ispirata al binomio che secondo Corrado Mangione contraddistingue la didattica migliore: chiarezza e fascino.

Ognuno di noi, tuttavia, in qualsiasi campo del sapere o dell’agire sia occupato, investe e rispecchia nel proprio lavoro tutto il complesso della propria personalità e della propria esperienza di vita. Se parliamo di Daniele Pasini, non è pensabile che la fede cristiana non giochi un ruolo importante nel suo impegno didattico e nel percorso che ci propone in queste pagine.

Scriveva Hans Kung che si può benissimo vivere senza credere, così come si può benissimo vivere senza conoscere la musica; in entrambi i casi, però, ci perdiamo qualcosa."
#11 Aigor
Mio fratello ha fatto parte e continua (per ora) a far parte di un progetto pilota, credo presente solo a Genova e a Parma, che vedeva la musica nelle scuole d'infanzia e nelle primarie come incontro multiculturale e come momento ideale per liberare tutte le forze espressive latenti dei bambini: non si metteva un flauto dolce in mano ai bimbi, gli si insegnava a buttare fuori quello che nascondevano dentro tramite musica, danza, recitazione, gioco, e quant'altro.


§
Proprio bello, proprio bello venire al mondo in compagnia della frequenza posta nell'organo del cuore.

Edit
#9 peonia
l'Educazione musicale è come il latino.... sembra superfluo ma non lo è affatto...

Quote:

Anche la storia dell'arte è in fase di estinzione. In generale l'insegnamento delle materie umanistiche ha subito una grave penalizzazione.

Le materie Umanistiche, alla scuola Primaria, sono ritenute materie di minore importanza rispetto ad altre, come ad esempio Italiano e Matematica. Nella scuola dell'Infanzia, invece, bisognerebbe potenziare ai massimi livelli l'educazione motoria e artistca. I bambini imparano con il movimento, e attraverso forme abbinate al movimento, si può sviluppare una concezione "artistica" del corpo. Il movimento armonioso del corpo come ARTE, abbinato alla musica.

Invece soprattutto in un'epoca in cui fioccano casi di DSA e BES, materie come Arte e Musica dovrebbero non dico essere principali, ma di sicuro sono veicoli ESSENZIALI per valorizzare le "Intelligenze alternative" dell'essere umano.

Prima le alleniamo SERIAMENTE, prima i bambini cresceranno con capacità fuori dal comune di sviluppare il pensiero divergente, allenando la creatività, la flessibilità mentale, la genialità.

Molti pensano che la genialità sia qualcosa di "dato". In parte è così: un bambino che a 3 anni suona Mozart perfettamente come lo vuoi chiamare, se non plusdotato? {it.wikipedia.org/wiki/Plusdotazione}. Tuttavia, si può anche allenare.
#25 Nomit - Ottimo Nomit, aboliamo la scuola, la cultura, l'alfabetismo e tutto il resto. Ti faccio notare che se stai qui a farfugliare concetti in ordine sparso, lo devi a chi ti ha insegnato l'italiano (orale e scritto).

Quote:

Mah... Faccio notare che Bartók - che adoro - aveva al suo funerale solo 10 persone. E che dire di Charlie Parker, che riceveva 20 dollari per seduta di registrazione. Registrazioni che sono diventate pietre miliari della musica, con le quali i discografici si sono arricchiti per mezzo secolo. Ma questo forse è il triste destino di chi con il proprio estro lascia un segno nella storia,restando totalmente incompreso e sconosciuto dalla stragrande maggioranza dei propri simili contemporanei.

Mi pare che anche Bach sia morto in povertà. Solo con Mendelssohn, con la prima esecuzione assoluta della Passione secondo San Matteo, si è riscoperta l'opera egregia di un musicista, le cui opere musicali costituiscono il passaggio obbligato per chi vuole approcciarsi seriamente allo studio della composizione.
#29 Nomit - Mia moglie è cinese, le minchiate di Mao le conosco direttamente tradotte dal cinese (in italiano o in inglese sapete si o no un decimo di quello che avvenne effettivamente durante la contro-rivoluzione, compreso il fatto che fu proprio per non rendere le masse consapevoli che gli studiosi venivano uccisi e le nuove generazioni istruite col cinese semplificato in modo che non leggessero i testi antichi e quindi sapessero la verità).

Quote:

magari cambia il dirigente e si presenta una persona sensibile al tema

Per le disastrose riforme di cui la scuola è stata vittima, ormai la scuola è diventata un'azienda.

Devono tornare i conti.

Sono RARI i dirigenti che rivolgono l'attenzione alla didattica.
#33 danielepasini -

Quote:

ormai la scuola è diventata un'azienda

Oserei dire peggio, ossia la scuola è al servizio dell'azienda.
Mi sembra stia esagerando dare tutto questo potere a dei suoni tenuti assieme da un gusto del tutto personale, definita come musica.
Io ascolto ancora la Gabber hardcore cioè quella del numeber one anni 90, goran bregovic, Mozart, rossini, suono il basso e sax eppure sono un comunista ed i neri per strada non li vedo per niente di buon occhio e vorrei fossero rimpatriati
Ie solite parole vuote di uno che si crede arrivato
Ps nei Balcani suonano tutti senza spartito te lo dice un mezzo croato
Viva la libera Repubblica del kekistan
#31 danielepasini -

Quote:

Mi pare che anche Bach sia morto in povertà. Solo con Mendelssohn, con la prima esecuzione assoluta della Passione secondo San Matteo, si è riscoperta l'opera egregia di un musicista, le cui opere musicali costituiscono il passaggio obbligato per chi vuole approcciarsi seriamente allo studio della composizione.

E lo sai come? grazie al suo macellaio che incartava i pezzi di vitello nei manoscritti di Bach. Una volta a casa, Felix Mendelssohn si mise a suonare questi 'incarti' e corse nella macelleria sotto casa chiedendo al macellaio incredulo da dove venissero questi 'pezzi di carta'. Dalla soffitta, gli rispose... ed era già da un po' che vendeva le bistecche alla Bach...

Inoltre con tutti quei figli invece di scrivere "L'arte della fuga" avrebbe dovuto scrivere "l'arte di qualcos'altro..." Diciamo che fu un uomo impegnato su molteplici fronti.

Quote:

E lo sai come? grazie al suo macellaio che incartava i pezzi di vitello nei manoscritti di Bach. Una volta a casa, Felix Mendelssohn si mise a suonare questi 'incarti' e corse nella macelleria sotto casa chiedendo al macellaio incredulo da dove venissero questi 'pezzi di carta'. Dalla soffitta, gli rispose... ed era già da un po' che vendeva le bistecche alla Bach...

Tu pensa, gli artisti quelli di un'epoca non avevano il tempo e probabilmente le possibilità di catalogare tutto come facciamo oggi.

Questa storia mi era stata raccontata e tu me l'hai ricordata. Grazie!

Chissà come avrà fatto a mettere in ordine tutte quelle carte.....tra partiture generali e parti di ogni strumento.....
#37 danielepasini - Come sarai al corrente c'è un gran trambusto nel repertorio dell'epoca con false attribuzioni e quant'atro. Non dico che la musica di Bach sia falsa, anzi (la sua toccata e fuga in re minore non è sua, ormai è appurato), ma certo il problema esiste purtroppo, soprattutto per la musica di Mozart e J.F. Haydn.
Io la imposterei un po' diversamente da come fa l'autore dell'articolo.
D'accordissimo che la musica (e altre arti) contribuisce ad uno sviluppo sano della persona, ma là fuori c'è una marea di sordi che non vuol sentire, per cui imporre la musica a scuola potrebbe essere un po' come buttare le perle ai porci. Secondo me potrebbe funzionare meglio lavorare nell'ambiente casalingo: se i figli vedono che i genitori passano del tempo ad ascoltare musica, col tempo potrebbero incuriosirsi, iniziare ad ascoltare, chiedere di saperne di più e così via.
Mi ricordo ancora relativamente bene l'episodio che - per usare il gergo giusto - diede il LA al mio rapporto con la musica. Avevo 6 anni, erano gli ultimi giorni di asilo e un mio compagno trovò un pezzo di uno spartito nella pineta dove stavamo giocando. Lo prese ed disse qualcosa come: "io questo lo so leggere, è un pentagramma con le note, guardate, chiave di sol, quattro quarti, mi, re...". E noi altri tutti intorno a lui che lo seguivamo curiosi. Io poi gli chiesi dove aveva imparato a leggere questi strani segni e lui mi disse che da quasi un anno aveva iniziato a seguire lezioni di pianoforte e solfeggio. Per farla breve: arrivai a casa e dissi a mia mamma che c'era questo amico che sapeva leggere le note e che io non volevo essere da meno. Poi, come si dice, il resto è storia.

Tra le cose contemporanee che ascolto volentieri c'è ad esempio questo gruppo:

#39 Luxio - Posso pure essere d'accordo in linea di principio, ma a questi genitori l'educazione chi gliela da? Dico questo perché malgrado il lavoro che faccio, ricordo mia madre cantare "Eeeee Macarena!". Cioè, mia madre ha due lauree e sono direttore d'orchestra e compositore. Non so se rendo... (le ho messo in mano subito un cofanetto delle sinfonie di Beethoven - ascolta queste 'ma...)
#40 Vapensiero - Hai ragione, avrei dovuto aggiungere: e VIETARE la musica dimmerda. Non vietare di farla, non si può, ma vietare di divulgarla. Perché è dannosa e chi ha interesse a propagarla lo sa benissimo.
#41 Luxio -

Quote:

e VIETARE la musica dimmerda

Non potrei essere più d'accordo!


Quote:

Perché è dannosa e chi ha interesse a propagarla lo sa benissimo.

Assolutamente.
#17 Aigor


Quote:

magari cambia il dirigente e si presenta una persona sensibile al tema :hammer: :hammer: :hammer: Perdonami, ma la dirigenza è lo specchio peggiorato dell'umanità medi(ocre)a...

Non ne farei di tutta un'erba un fascio... ho avuto a che fare con pessimi dirigenti ma anche con diversi dirigenti sensibili e attenti alla musica e non solo.
Insomma..
io non sono per vietare nulla, nemmeno le droghe pesanti, figuriamoci la musica.
Ma io parto dal presupposto che, per molti Coltrane e Bela Bartok sarebbero una tortura comunque, anche se sapessero leggere
qualunque partitura e avessero fatto anni di solfeggio e composizione.
E poi non tutta la musica commerciale è da buttare, anzi....
Causa il ventennale della morte, ho riascoltato un po' di Battisti, uno che suonava ad orecchio e non sono sicuro abbia mai preso in mano uno spartito.
E' musica di merda?
Non ne sarei cosi' sicuro.
#44 miles
È vero che mi sono espresso in modo drastico, ma penso che abbiate colto il senso di quello che intendevo. Riformulando: secondo me non bisognerebbe dare il respiro che viene dato alla "musica" che va di moda oggi. E sono d'accordo che per molti alcuna musica di alta qualità risulta indigesta (io in primis: ad esempio non ascolto musica dodecafonica, provo un senso di fastidio sentendola, ma non mi permetterei mai di dire che suoi compositori ed interpreti siano musicisti scarsi, anzi).
P.S. Battisti è stato un grande, full stop.
#44 Miles -

Quote:

per molti Coltrane e Bela Bartok sarebbero una tortura comunque

Vero, purtroppo

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E poi non tutta la musica commerciale è da buttare, anzi....

Vero anche questo

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ho riascoltato un po' di Battisti

Un grande della musica pop, senza se e senza ma. A casa sua, Paul McCartney (II perché l'originale è deceduto) ha tutti gli LP di Battisti e lo ascolta spesso.


Visto che ti piace il Jazz e ascolti anche musica classica, se hai modo, sentiti il Septet del mio amico e pianista/compositore jazz preferito Armando 'Chick' Corea. Adoro come suona Jazz poi... (Three Quartets roba stratosferica!)
#45 Luxio -

Quote:

ad esempio non ascolto musica dodecafonica, provo un senso di fastidio sentendola

Se accetti un suggerimento ascolterei la Lyric Suite di Alban Berg (il padre naturale di Carlos Kleiber a quanto pare). Inoltre suggerirei Verklärte Nacht di Arnold Schönberg. Prima di buttare via tutto, le ascolterei un po' di volte... poi ne riparliamo. Suggerisco di Atmosphères di György Ligeti così come il suo Nouvelles Aventures. Infine i 6 quartetti di Bartók (anche se non è musica dodecafonica questa) ma sono delle perle. (Ovviamente i suggerimenti sono per chiunque abbia voglia di un po' di musica moderna buona...).
Ma Verklärte Nacht è dodecafonica?
Effettivamente, dall'Africa osannata da tanti, di musica sensata è arrivato ben poco: qualche bongo della sera, su cui battere gonadi e belino degli accogli...sti tutti!
#32 Vapensiero


Quote:

compreso il fatto che fu proprio per non rendere le masse consapevoli che gli studiosi venivano uccisi e le nuove generazioni istruite col cinese semplificato in modo che non leggessero i testi antichi e quindi sapessero la verità

D'altro lato ha debellato l'analfabetismo in una generazione...
#48 Nomit - Non strettamente, ma molto cromatica e molto avanzata per l'epoca. Un ottimo pezzo per poi muoversi verso la dodecafonia. Detto ciò, esiste un passaggio dodecafonico in una delle ultime sinfonie attribuite (erroneamente) a Mozart.
#50 stacchio -

Quote:

D'altro lato ha debellato l'analfabetismo in una generazione...

E come no? Prima di Mao almeno qualcuno sapeva leggere, dopo di lui nessuno sapeva più leggere il cinese. Oggi, per fortuna, stanno cercando di riprendere la tradizione, ma il cinese classico è studiato come da noi si studia greco e latino. Bella roba.
#49 Teoclasto - Ma infatti il Jazz nasce negli USA ed è un connubio della musica europea con i ritmi africani. La scala blues deriva un po' dalle pentatoniche africane e molto dal fatto che gli africani non sapessero cantare i semitoni (non erano tipici della loro musica). L'ignoranza della lettura ha poi dato spazio all'improvvisazione (cosa, tra l'altro già praticata abbondantemente in Europa a partire dai bassi numerati, ma probabilmente anche prima).
@#53 Vapensiero
Lasciamo cadere il discorso: già sull'argomento "Jazz" e su come lo considero mi sono fatto troppi nemici! :hammer:
Sulla musica non si pensa a far scrivere e copiare spartiti.

Uno spartito è un bel ed ordinato disegno geometrico, in cui le note vengono posizionate a occhio secondo criteri matematici e geometrici.

La mia domanda è: perché i bambini imparano a scrivere in italiano, inglese e non gli si devono fornire gli strumenti per scrivere autonomamente musica?

Io detesto il flauto dolce e le canzoncine dello Zecchino d'oro.

Insegniamo a leggere e comporre musica ai bambini! Si può fare!
A scuola ho fatto ascoltare musica DIFFICILE. Olivier Messiaen, John Zorn, Coltrane, Arvo Part, Bach, Mozart, Chet Baker, Jobim, etc.....

Quando entravo a scuola e cominciavo la lezione, dopo un po' i bambini mi dicevano: "Maestro, ci metti la musica?".

I bambini sono straordinari! Si abituano alle cose difficili!

Siamo noi che pensiamo che siano difficili. Loro hanno una mente straordinariamente aperta!

Ho fatto ascoltare musica con benda, testa poggiata sul cuscino e tapparelle abbassate. Come gli piaceva!
#56 danielepasini


Quote:

I bambini sono straordinari! Si abituano alle cose difficili! Siamo noi che pensiamo che siano difficili. Loro hanno una mente straordinariamente aperta! Ho fatto ascoltare musica con benda, testa poggiata sul cuscino e tapparelle abbassate. Come gli piaceva!

Infatti sono pienamente d'accordo si pensa sempre che ai bambini bisogna far ascoltare solo canzoncine...invece possono ascoltare le cose anche più complesse.

Non ricordo bene dove ho letto (mi sembra una rivista di neuroscienza) che appunto affermava che anche bambini piccolissimi di pochi anni possono ascoltare praticamente qualunque cosa...ovviamente musica di qualità.
#54 Teoclasto -

Quote:

Lasciamo cadere il discorso: già sull'argomento "Jazz" e su come lo considero mi sono fatto troppi nemici!

Perché? Come lo consideri? E normalmente che musica ascolti? È un forum, puoi dire tranquillamente la tua, senza venire offeso da nessuno spero.
#56 danielepasini -

Quote:

A scuola ho fatto ascoltare musica DIFFICILE. Olivier Messiaen, John Zorn, Coltrane, Arvo Part, Bach, Mozart, Chet Baker, Jobim, etc.....

Però... mancano solo gli Weather Report e Berio ed abbiamo fatto tombola qui! Spero che di Zorn non abbia fatto loro ascoltare il 'Torture Garden' col cantante giapponese (cantante tra virgolette s'intende)... Comunque approvo! Bravo!


ascoltatevi sto solo della madonna! Altro che i batteristi Afroamericani! youtu.be/eGP85_-szRk?t=420
#49 Teoclasto

Hai scritto una cazzata...dall'Africa è arrivato tantissimo! Giusto per dirne una il Jazz è l'evoluzione di Blues e Gospel, generi nati dai neri americani. Per non parlare della ricchezza e complessità dei ritmi...altro che "battere bonghi", ascoltati un po' di musica tradizionale dell' Africa occidentale (giusto per dirne uno Mamady Keita), e se hai un minimo di preparazione musicale ti assicuro che cambierai idea. La stessa presenza nella nostra musica di ritmo e strumenti a percussione la dobbiamo all' Africa, oltre che alla musica popolare.

Tornando all'insegnamento della musica nelle scuole io sono assolutamente d'accordo, ma userei un approccio diverso da quelli usati nel passato.
Sarebbe da concentrarsi meno su lettura e scrittura della partitura (che ci possono stare caso mai in seguito per quelli che manifestano interesse) privilegiando invece soprattutto nelle scuole elementari e medie un approccio maieutico.
Ovvero cercare di lasciar uscire e aiutare a sviluppare quella musicalità che tutti hanno dentro.
Anzichè "torturare" i bambini con noiosi esercizi di teoria e solfeggio, potrebbe essere più formativo lasciare che "giochino" con lo strumento, permettere loro di esplorarlo e di imparare in modo istintivo (che ai bambini riesce bene) alcune semplici melodie (magari anche le sigle dei cartoni), in modo che abbiano un ritorno in termini di piacere da ciò che stanno facendo.
E' chiaro che imparare scale o noiosissimi esercizi difficilmente reca qualche soddisfazione e quindi non aiuta a innamorarsi dello strumento o della musica in genere.
Fra l'altro esistono tantissimi grandi musicisti che hanno imparato da soli suonando "a orecchio"...non si può negare che tale approccio non produca risultati. Semplicemente si sviluppano qualità diverse, il musicista "colto" che sa eseguire direttamente ciò che sta leggendo possiede indubbiamente delle capacità di coordinazione occhio-mani notevoli. L' occhio legge la partitura interpretando i simboli e trasformandoli in movimenti che produrranno quei suoni, il tutto senza guardare dove si mettono le dita e in tempi praticamente quasi istantanei. Mica poco direi!
Dal canto suo, il musicista "a orecchio" sviluppa altre qualità che in genere al musicista colto mancano, prima di tutte la memoria. Chi è abile nella lettura diretta non ha alcun bisogno di memorizzare i brani che deve eseguire (visto che basta leggere) mentre chi non lo sa fare deve necessariamente ricordare tutto. Se vi sembra poco tenere a memoria ore di repertorio costituito da migliaia e migliaia di note, accordi, pause etc. provate a imparare a memoria un libro :-)
Certo non sapendo leggere è impossibile sedersi in un'orchestra ad eseguire le partiture, per cui è improbabile che un musicista istintivo trovi lavoro in qualche filarmonica, ma dalla sua ha la possibilità di essere molto più espressivo nelle sue esecuzioni! L'attenzione non va allo spartito ma può essere impiegata per lasciarsi coinvolgere (e quindi coinvolgere chi ascolta), oltre naturalmente ad arricchire di espressione ciò che si sta suonando. Da notare che anche i grandi solisti di musica classica, (genere in cui la lettura diretta è obbligatoria),proprio per questi motivi, in genere non leggono (pur sapendolo fare).
Sono proprio questi grandi solisti a rappresentare il musicista "completo" ovvero il possesso di entrambi i requisiti.
Il musicista diplomato sa leggere ed eseguire accuratamente quasi qualsiasi partitura, ma quasi tutti senza il foglio davanti agli occhi non sono in grado di fare nulla. Fanno fatica a memorizzare le parti, non hanno idea di cosa sia un'improvvisazione e spesso sono poco espressivi. D'altronde a un violino di fila non viene richiesto questo, ma certo non ci si può considerare completo come musicista.

Un' altra importantissima cosa che dovrebbe essere materia di insegnamento è l'educazione all'ascolto!
Chi pensa che i bambini non siano in grado di apprezzare musica complessa commette un grave errore, è molto più facile che sia un bambino dalla mente ancora pulita ad apprezzare che ne so...un Bartok (visto che è apparso nei commenti precedenti) piuttosto che un adulto assuefatto alla musica-spazzatura.
Un' ora alla settimana di puro ascolto di musica di qualità, già dalle elementari credo sarebbe un vero toccasana!

Certo se queste idee fossero messe in pratica l'industria discografica ne soffrirebbe molto.
L'interesse dei venditori di merda sonora è in posizione opposta a quella di una diffusa cultura musicale.
Diversi anni fa un produttore discografico dopo aver ascoltato un demo che gli era stato proposto da un gruppo nel quale suonavo rispose più o meno così:
"Musica di qualità...invendibile! Non troverete nessuno disposto a produrvela.
La musica di qualità costa, rende solo nel lungo periodo e ha il difetto di abituare gli ascoltatori a pretendere.
La musica commerciale costa poco, fa guadagnare subito e mantiene basso il livello culturale degli ascoltatori che così continueranno a comprare musica di scarso livello.
A cosa mi serve produrre uno o due artisti validi se poi la gente mi diventa esigente e non mi compra più gli altri 200?
A cosa mi serve investire un sacco di soldi per promuovere artisti che mi renderanno forse fra 5 o 10 anni?
Non siamo più negli anni '60 (erano gli anni '90), se oggi dovesse arrivare un nuovo De Andrè verrebbe messo alla porta da tutti.
#60 zlatorog - Aggiungo non solo dall'Africa ma, dall'India. Ascolta Trilok Gurtu ed i ritmi che fa lui con il trio di John McLaughlin "live alla Royal Festival Hall del 1989 se non erro. Fa degli assoli strabilianti. La vera scomposizione ritmica la fanno gli indiani e molto meglio dei neri afro-americani. Te lo dice uno che con Antonio Sanchez ha suonato ed era a scuola assieme. Tutto il resto, vero quello che hai sottolineato.
#61 Vapensiero

Ah, concordo assolutamente! Mettiamoci pure vicino Zakir Hussein e molti altri. La ritmica della musica indiana è una meraviglia di complessità e varietà! Già lo strumento ritmico x eccellenza, il tabla che molti ignoranti definiscono "bongo" è un capolavoro di artigianato! Si pensi che esistevano in India famiglie di artigiani che si tramandavano le tecniche di costruzione di tale strumento e il loro lavoro veniva considerato quasi come quello dell'artista che lo suonava.
Figure ritmiche stupende, poliritmie, a volte anche frasi in dispari...una meraviglia. Anche tutto il resto delle musiche tradizionali indiane è molto interessante, soprattutto il culto dell'intonazione e gli intervalli microtonali.

Però non ne farei una questione di meglio o peggio rispetto alla musica africana, si tratta di generi completamente diversi e ognuno vale per quello che è.
In realtà a questo mondo c'è tantissima musica tradizionale di altissimo valore che dovrebbe venir tutelata come patrimonio dell'umanità, mentre invece finisce per essere distrutta o snaturata dalla cultura occidentale.

Già l'inserimento di strumenti occidentali in scala temperata (ahimè...molto di moda fra i musicisti sia indiani che africani che arabi etc. etc.) costituisce un impoverimento notevolissimo alle musiche tradizionali (che a parte in occidente non si basano sulla scala temperata). Gli indiani per esempio non hanno mai usato le modulazioni (tecnica compositiva che consente all'interno dello stesso brano di passare da una tonalità a un'altra) in quanto i loro strumenti non lo consentono. Cambiare tonalità è sicuramente una figata nella musica occidentale, ma in quella indiana che si basa sull'intonazione perfetta ciò non è possibile. La scala temperata (la nostra) è di fatto leggermente stonata, noi non ce ne accorgiamo, ma gli indiani assolutamente si! Hanno un orecchio più fine del nostro. Nonostante ciò, ormai da decenni questa peculiarità si sta perdendo, soprattutto nella musica da film (Bollywood), molto popolare in India, gli strumenti elettronici in scala temperata stanno progressivamente rimpiazzando le scale tradizionali. D'altronde è questione anche in questo caso di soldi...produrre musica commerciale (seppur in stile asiatico) con gli strumenti occidentali costa molto meno.

Con questo non ho nulla in contrario alle contaminazioni, in fondo tutto è contaminazione. Gli incontri fra culture differenti sono sicuramente una ricchezza, finchè avvengono in modo "naturale". Diverso è quando una cultura si mangia letteralmente le altre, cosa che sta succedendo oggi. Per questo sarebbe veramente il caso di tutelare le musiche tradizionali, altrimenti perderemo questi patrimoni in poche generazioni.
E' una riflessione che si potrebbe estendere anche ad altri campi, x esempio i mestieri artigianali. Abilità che si sono perfezionate in secoli di intere vite dedicate a quello che in pochi decenni stanno scomparendo...
Se per qualche motivo ci dovessimo ritrovare a dover vivere senza quelle "comodità" che rendono possibile la produzione industriale (x esempio l'elettricità) cosa sarebbe di noi? Non saremmo capaci di fare più nulla, neppure di costruirci una sedia.
E mi è difficile leggere questo come un progresso...
A proposito di ritmi, strumenti a percussione e contaminazione...ascoltati questo:

www.youtube.com/watch?v=eB_SQ4wmzE0

Ecco un'altra idea da mettere nei programmi di educazione musicale nelle scuole...l'ascolto della musica tradizionale delle varie parti del mondo.
Lindi e pinti in fila per due come si conveniva ad una collegiale scolaresca recantesi al battesimo di un'aria, recantesi a teatro.
Tra i miei preferiti quel memorizzato attimo "sconquassante" della prima volta legato alla prima opera che ascoltai: Lucia di Lammermoor.
Di "sconquassante" postai il "penetrante".
"Emozioni di poco conto".
#62 zlatorog - Ti avevo inviato un link, ma non lo vedo su LC. L'hai visto/sentito il solo di Gurtu? Si a dirla tutta la scala temperata mi fa star male (e se penso che pago anche il tizio per scordarmi il pianoforte peggio mi sento!). Abbiamo anche noi la scala naturale, ad esempio una quinta sul pianoforte non è affatto una quinta suonata dagli archi (più aperta appunto). Per questo che chi canta un aria o suona su uno strumento variabile, suonerà un Re# un pelino più in alto del Mib, ma sul pianoforte o la chitarra, sono la stessa cosa. Non è così, questo si sa.

Certo il contributo delle poliritmie indiane è stupefacente e loro imparano tutto sui tabla per poi arrivare a figure tipo 5:1, 6:1, 7:1, 8:1, ecc e suonano come degli accelerando quando in realtà la pulsazione è rimasta invariata (e viceversa). Quanto all drumming afroamericano hanno contribuito in maniera diversa anche loro moltissimo, se penso ad un Jack De Johnette (tra l'altro ottimo pianista jazz, non a caso) ad un Roy Haynes (quando invece lui accelerava davvero per poi tornare a tempo come sul disco TRIO MUSIC con Corea quando suonano la musica di Monk) ed altri batteristi fenomenali.

A livello microtonale vorrei segnalare Le Mystère des Voix Bulgares, che fanno cose strepitose (ad un quarto di tono di distanza l'una dall'altra) con arrangiamenti della musica popolare bulgara da far venire i brividi (una volta a Sofia, cacciai via di malo modo l'ambasciatore italiano perché parlava durante un loro concerto due sedie a fianco della mia!)

Infine una curiosità che pochi sanno: mia moglie è cinese (ma non è questa la curiosità) e mi ha tradotto un articolo dal cinese molto interessante. Lei ha suonato il flauto cinese per 15 anni e lo suona anche bene. Mi dice che hanno rinvenuto in una tomba cinese un flauto di oltre 8000 anni (così è risultato all'esame del carbonio 114) e sembra ci fossero tutti e 12 i semitoni come li conosciamo noi...
#65 Vapensiero

No, il link non c'è, ma in compenso di quel solo di Trilok ho il CD :-), così come 3 delle voci bulgare...
E appunto che dire della musica tradizionale bulgara...o di quella balcanica tutta in dispari. E che dire della vocalità dei mongoli e dei tuvani... Tesori da salvaguardare!
E sempre nelle scuole pensa a come sarebbe bello integrare le ore di geografia con dei bei ascolti delle musiche locali!

Questa del flauto cinese è interessante, ma sarebbe da approfondire un po'. Nel senso che un flauto (e ancora di più una tromba) a meno che non possieda una complessa meccanica (tipo flauto traverso) che dubito riesca a durare integra x 8000 anni, può fare in realtà qualsiasi nota chiudendo più o meno i fori. Diciamo che possono aver trovato un flauto con 12 fori, ma questo non significa che sia stato in grado di eseguire la scala temperata, visto che basta una minima variazione del diametro di uno di essi per cambiare nota e credo sia difficile che i calibri siano rimasti perfetti in questo tempo lunghissimo.
Che siano stati ritrovati strumenti così antichi credo sia una cosa possibile, della storia remota dell'umanità sappiamo veramente poco e non è improbabile che siano esistite altre civiltà evolute e in seguito scomparse, così come è abbastanza credibile che gli strumenti musicali abbiano accompagnato l'umanità da sempre. In effetti non esiste popolo sul pianeta che non abbia in qualche modo prodotto musica!
Pensa te...siamo l'unica specie fra milioni ad aver sempre convissuto con la musica...vabbè anche gli uccelli cantano, però nessun altro animale suona.
Fra l'altro in genere non ci si fa caso, ma lo suonare uno strumento musicale credo sia una delle attività umane più complesse in assoluto.
Quale altra attività richiede la coordinazione di tutte le dita, magari leggendo contemporaneamente uno spartito, il tutto con una precisione di frazioni di secondo e soprattutto sincronizzato con altre persone... Non ci si pensa mai ma in verità è un lavoro complicatissimo, eppure c'è chi lo riesce a fare anche da ubriaco o drogato...
Come qualcuno ha scritto sopra. Non tutto è musica .

Credo che ci stiano abituando a musica di basso livello . A musica semplice o solo orecchiabile e basta .Sono molto d'accordo che si deva insegnare musica nelle scuole . Insegnar,sopratutto , ad ascoltare e capire musica più complessa e più ricca più stimolante intellettualmente .
Non è per niente un caso , secondo me , che non si insegni più . Se la gente capisce ed apprezza musica più complessa più impegnativa dal punto di vista intellettuale ,cio'è diventa più esigente nella musica ,dopo questa esigenza l' applicherebbe a tutti li aspetti della vita . Dalla politica, all'economia ,ecc .

In pratica si stà abbassando il livello culturale della gente tanto da permettere alla testa del meno acculturato di sfiorare questo livello e poter dire che ce più cultura .

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eppure c'è chi lo riesce a fare anche da ubriaco o drogato...

Potrei certificare che si fa anche meglio.......
#67 zlatorog -

Quote:

Fra l'altro in genere non ci si fa caso, ma lo suonare uno strumento musicale credo sia una delle attività umane più complesse in assoluto.

Assolutamente così, è quello che chiamano multi-tasking (e lì avviene davvero!). In merito al commento del flauto, sembra che addirittura avete 9000 anni e come vedi ha molteplici fori. Esistono dei flauti a 4 fori basati su delle pentatoniche. Detto ciò, quello che forse importa di più sono il set di campane cromatiche (12 semitoni) rinvenute in Cina all'interno di una delle tombe. Sono fatte in bronzo e si pensa abbiano tra i 2000 e i 3600 anni.

Concordo con tutti gli altri commenti, Zakir Hussein et Co.
#69 miles -

Quote:

Potrei certificare che si fa anche meglio....

Beh se sentiamo certi soli di Zawinul tipo quello su 8:30 (tipo quello su Black Market) direi che si faceva a partire dalle 6 della mattina in avanti... Oppure come suonava su Volcano For Hire... e la NYC Suite! Fantastico!
#68 ELFLACO - Concordo con tutto!
#61 Vapensiero


Quote:

Aggiungo non solo dall'Africa ma, dall'India. Ascolta Trilok Gurtu ed i ritmi che fa lui con il trio di John McLaughlin "live alla Royal Festival Hall del 1989 se non erro. Fa degli assoli strabilianti. La vera scomposizione ritmica la fanno gli indiani e molto meglio dei neri afro-americani. Te lo dice uno che con Antonio Sanchez ha suonato ed era a scuola assieme. Tutto il resto, vero quello che hai sottolineato.

Si parla di ritmo indiano, ascoltate questo breve assolo, stupefacente!

www.youtube.com/watch?v=lRcne9GaKtY
A proposito di ritmi indiani.

A scuola ho fatto ascoltare i konnakol.

Si sono divertiti da morire.

In questo video youtu.be/jA_3g8zgMf0, ad esempio, si nota come i due musicisti battano le mani a ritmo regolare.

È divertentissimo far vedere come muovono le mani e poi invitarli ad imitare.

Già solo tenere il ritmo costante della mano non lasciandosi confondere dalle variazioni con la voce, è un esercizio di potenziamento eccezionale dell'attenzione.
Che bella discussione, vi leggo con curiosità.


Quote:

#4 Vapensiero 2018-09-14 08:25
...
Questo trend va cambiato e va cambiato il prima possibile. Se non educhi il bambino all'ascolto della musica (al gusto musicale) e non lo esponi ad esperienze musicali piacevoli sin da piccolo, rimarrà apatico proprio come il sistema nel quale viviamo, vuole che sia.
....c'era invece una fame di conoscenza, fame oggi sostituita dall'apatia, purtroppo. Oggi i bambini sono più affascinati dallo schermo di un iPad ed i colori di un iPhone invece che da una sinfonia di 'Nozart' (oops... Luchesi, volevo dire).

Non si può non quotare,
e lo dico io che prediligo la italodisco anni '80 (essenzialmente '82-'83-'84), non sono mai riuscito ad apprezzare la classica e credo che derivi da una mancanza di educazione musicale vera e propria fin dall'infanzia, e da grande da una mancanza di tempo ad approfondire l'argomento, ammesso che sia possibile da grande rieducarsi al riconoscimento ed al piacere di determinati suoni, penso questo perché con alcune (poche) sinfonie famose, vedi la 40 di Mozart, se mi capita tendo ad ascoltarle con piacere, spengere lo sento quasi come un delitto, seppure non è la musica che prediligo, ma sento che su quel versante mi manca qualcosa, mentre, invece, per esempio il jazz non mi ha mai detto niente, l'ho sempre percepito con discreto fastidio.


Quote:

#4 Vapensiero 2018-09-14 08:25
Non c'è dubbio che si debba ripartire con una guida all'ascolto ed un'educazione di base che oggi manca (dico: avete sentito il letame che si sente oggi alla radio, per caso?

Non ho un cervello musicalmente educato, sono un pò ignorante da questo punto di vista, ma alcune commerciali, che seppure non seguo ma prima o poi ti capita di sentirle a giro, sono (o mi sembrano) notevoli, ad esempio questa, che ne pensi?

#73 Andoram - Ottimo solo grazie per la segnalazione. Te ne segnalo due io, riprovo col link precedente che non si è caricato purtroppo.

www.youtube.com/watch?v=cJNg4bFGpdM -

lo stesso solo (a mio avviso migliore) qui youtu.be/eGP85_-szRk?t=419

e qui con la voce in duetto al minuto 4.30 www.youtube.com/watch?v=ObsTcReqZzk
#75 redribbon - Ciao, allora grazie per il post. Innanzitutto simpatica la tizia. Se ti piace la musica latina c'è, però di meglio. Posso iniziare a proporti Bajofondo (argentina) col brano Zitarrosa

www.youtube.com/watch?v=VIIBJnRSjrk

e qui Asere (cubani) con Habanera (Billy Cobham alla batteria)

www.youtube.com/watch?v=VeBmBXBKCXk


Per quanto riguarda il Jazz anche qui va fatta una guida all'ascolto perché se uno prende in mano un disco di Ornette Coleman (che a me piace moltissimo) come prima esperienza nel jazz, va da sé, che ne rimarrà traumatizzato.

Kind of Blue è l'album che consiglio per iniziare di M. Davis. Lo splendido Blue In Green (TC 00:18:47) è di Bill Evans. Davis diceva sempre che i bianchi non sapevano suonare jazz, però se ne avvaleva continuamente...

www.youtube.com/watch?v=j9QXpfvgSVk

PS col jazz bisogna avere un po' di pazienza e non buttare via tutto dopo 5 minuti. Consiglio iniziare con Blue in Green e molteplici ascolti.
#76 Vapensiero

Per rimanere sul ritmo ti propongo questo ragazzino...

www.youtube.com/watch?v=7Bqj3wrawvc
#78 Andoram - Bravo ma è ancora piccolo e deve crescere. Ho sentito tanta tecnica ma poca musica in quello che fa. Ho suonato anche con John Blakckwell (ora deceduto purtroppo RIP John!) che ha lavorato con Prince e tanti altri grandi della musica. Un grande batterista che iniziò a 4 anni con suo padre e poi arrivò a suonare a livelli stratosferici. Il punto è che come qualsiasi altro strumento, anche la batteria può essere suonata 'meccanicamente' (caso del ragazzino sul video) o musicalmente come in questo assolo del mio amico Antonio Sanchez. Il ragazzino si spera crescerà e scoprirà i colori e i suoni della batteria. Nel solo di Antonio che propongo qui col PMG, ascoltate quanta musica fa e come viene orchestrata. Inoltre, ai musicisti, ascoltate come sviluppa il motivo ritmico-melodico (perché la batteria è pure accordata per chi non lo sapesse). Inoltre Antonio si avvale di modulazioni ritmiche e lo fa in maniera strabiliante (un po' come le modulazioni da una tonalità all'altra solo fatte con i metri e la percezione di essi).

Qui si fa MUSICA.

www.youtube.com/watch?v=efERFCN0B_0
#79 Vapensiero

Eh...con Pat Metheny si sfonda una porta aperta :-), grande il batterista e pure tutti gli altri.
Fra l'altro Lyle Mays è uno dei miei tastierai preferiti...gusto, sensibilità, suoni stupendi...altro che solo tecnica!
Sicuramente artisti di quel calibro hanno tecnica da vendere, ma la mettono al servizio della Musica e non viceversa.

Ecco uno dei fenomeni che mi stanno più sui coglioni degli ultimi decenni, quello di ridurre la musica a "circo" ovvero ostentazione di velocità e tecnica fini a se stesse.
Mi è capitato di vedere video di giovanissimi asiatici velocissimi e abilissimi ma completamente inespressivi. La musica dov'è finita? Quello che mi comunicano questi fenomeni è solo la tristezza al pensiero di quanta durezza hanno subito quei bambini per costringerli a sacrificare la loro infanzia a studiare per gratificare l'ego dei genitori.
Non mi importa nulla che un musicista riesca a fare 1000 note al minuto o altre cose difficilissime se non mi comunica nulla! La musica è comunicare emozioni, non dimostrare bravura!
E un'altra "moda" che mi irrita moltissimo è quella delle competizioni fra artisti...
Credo sia una delle cagate più puzzolenti...come si può gareggiare fra artisti? Quali caratteristiche vengono valutate?
E soprattutto CHI può decidere che un artista sia migliore di un altro?
#80 zlatorog -

Quote:

Lyle Mays è uno dei miei tastierai preferiti...gusto, sensibilità, suoni stupendi...altro che solo tecnica!

Concordo, Lyle è pure uno dei miei pianisti preferiti (le tastiere le usa solo per colori perché a parte su Are You Going With Me? i soli li fa tutti al pianoforte). Sto cercando di invitarlo a fare qualcosa assieme con la London Symphony Orchestra perché non so se lo sai, ma si è ritirato dalle scene. Un vero peccato! Lui poi è un compositore ed orchestratore sopraffino.

Concordo, la musica in questi talent show (ma non solo) è presentata come 'fenomeno da baraccone'. Fa parte, a mio avviso, del piano di ridotta (se non nulla) consapevolezza delle masse. La musica che si può definire tale, ossia quella vera, è portatrice di un messaggio di verità enorme. E per capirlo bisogna fare un percorso di consapevolezza, che piaccia o no. Pertanto, i messaggi di verità, debbono essere nascosti o secretati, per poter continuare ad indottrinare le masse con tutte le altre idiozie che i media di regime e non, (la c.d. opposizione controllata), cercano di imporre alle masse. Un vero e proprio controllo mentale collettivo, se vogliamo metterla così.

Per questo, la musica in quanto linguaggio universale è estremamente pericolosa. Sveglia le menti, le impone a lavorare in multi-tasking. In più acuisce il senso critico. E t'ho detto poco...


Quanto all'Asia, dove viaggio spesso, hanno l'hardware ma non il software. Tutto è funzionale e il culto della cultura semplicemente non esiste (a parte forse il Giappone). Loro non capiscono neppure l'utilità. Però si guardino le loro città e le nostre, la loro arte e la nostra e trovi subito la risposta. La Cina come fu ai tempi d'oro, è stata rimpiazzata da un mostro a due teste, una imperialista l'altra finto-comunista. Si compete a botte di soldi (i nuovi miliardari sono quasi tutti in Cina) e di quantità (le tue famose 1000 note al minuto).
dobbiamo riportare nelle scuole

la musica
l'arte
il latino
il greco
l'ittita
il cineforum
la geografia
la filosofia
la religione
la guida del carro
l'educazione alla pace
l'educazione sentimentale
la gastronomia
il curling
il canto yodel
la mungitura a mano
l'amore
la pace nel mondo
il galateo
postura e dizione
la scultura, ecco, e che non vuoi insegnare i principi della scultura, viviamo in un paese che vive sulle spalle dei grandi scultori!!
Sapete quando, secondo me, l'insegnamento universale della musica dovrà essere introdotto? Quando la musica verrà impiegata (secondo me "tornerà", ad essere impiegata) per favorire la crescita, la produzione e la salute delle piante. Ma ci vorrà qualche secolo.

Secondo me questo era l'utilizzo originale della musica.
Purtroppo alla scuola si pretendono cose che una volta erano, non per nulla, appannaggio dell'educazione ludica familiare e comunitaria. A furia di delegare la formazione del bambino alla scuola, nessuno sa fare piu niente e tutti siamo in balia, nonché in dipendenza vassallatica dalla merda che passa il convento.
#81 Vapensiero


Quote:

le tastiere le usa solo per colori

Già...ma che dipinti stupendi riesce a fare...:-)
Cmq concordo assolutamente sulle sue qualità! Un musicista eccezionale a tutto tondo!
Non sapevo si fosse ritirato e me ne dispiace, artisti così non si trovano facilmente. Avevo sentito che soffre di problemi di salute ma non saprei quali. Speriamo bene, vorrei vederlo almeno ancora una volta dal vivo e sicuramente ha ancora tanto da dire.


Quote:

Per questo, la musica in quanto linguaggio universale è estremamente pericolosa. Sveglia le menti, le impone a lavorare in multi-tasking. In più acuisce il senso critico. E t'ho detto poco...

Verissimo! La musica (quella vera) è assolutamente nociva per i sistemi di potere!

In Cina non ci sono mai stato ma conosco persone che ci vanno, e mi confermano quanto hai scritto. Eh...il turbocapitalismo sta distruggendo tutto...questo è il vero virus letale.
#82 Nomit

la musica Sicuramente!
l'arte Idem
il latino Almeno quella minima base per capire da dove veniamo
il greco Idem
l'ittita Beh...magari è un po' troppo :-)
il cineforum Si ma scegliendo film di qualità
la geografia Dovrebbe esserci ancora...mi auguro
la filosofia Si
la religione Si ma con molta attenzione...a non indottrinare. Meglio ancora studio delle religioni.
la guida del carro
l'educazione alla pace Importantissimo
l'educazione sentimentale Idem
la gastronomia Anche molto utile
il curling Boh...questa non l'ho capita
il canto yodel Diciamo il canto in generale
la mungitura a mano Direi rudimenti base delle principali attività agricole
l'amore Eh...difficile insegnarlo...quello bisogna maturarlo dentro.
la pace nel mondo Qui mancherebbero gli esempi
il galateo Mah, questo non lo reputo particolarmente importante
postura e dizione Direi una sana educazione fisica che includa anche la postura, fondamentale per la salute. La
dizione diciamo che può essere utile ma non indispensabile.
la scultura Come per greco e latino un minimo di base ci sta.

Aggiungerei quelle che in passato venivano definite "attività tecniche" (edilizia, falegnameria, ferro, attrezzi, meccanica, elettrotecnica ma anche taglio, cucito, ricamo etc.), una buona base di "fai da te" in modo che i futuri uomini non si ritrovino a dover chiamare un tecnico ogni qual volta si brucia una lampadina o perde un rubinetto, insomma imparare almeno le basi di quello che tutti in passato sapevano fare.

Ci aggiungerei l'educazione al risparmio, ai fini di evitare di ritrovarsi generazioni di sperperoni che si fanno fregare dai tanti furbacchioni in giro. Non si può vedere gente che chiede prestiti per comprare telefonini o vestiti...proprio non si può vedere.

Alfabetizzazione emozionale! Sapersi guardare dentro, imparare ad accettare senza pregiudizi quello che sentiamo e a capire da dove arriva. Educarci all'autostima, cosa ben diversa dall'avere un ego tronfio ma fragile come un palloncino.

Educazione al rispetto! Degli altri, dell'ambiente, di se stessi.

Gestione delle situazioni di crisi. Saper affrontare momenti problematici senza farsi prendere dal panico e fare cazzate.

Nozioni di base di pronto soccorso. Possederle può salvare vite.

Educazione stradale, visto che la maggior parte dei bambini in futuro guiderà perchè non iniziare già precocemente? Sono certo che funzionerebbe molto più di multe e sanzioni varie per responsabilizzare i futuri conducenti.

E poi ci potrebbero stare anche cose meno importanti ma sempre utili, quali saper riconoscere le erbe officinali, le specie animali presenti nel territorio, un minimo di storia della propria città, i monumenti presenti, gli artisti locali etc.
#86 zlatorog -

Quote:

Aggiungerei quelle che in passato venivano definite "attività tecniche" (edilizia, falegnameria, ferro, attrezzi, meccanica, elettrotecnica ma anche taglio, cucito, ricamo etc.)

Ci aggiungerei l'educazione al risparmio

Alfabetizzazione emozionale

Educarci all'autostima, cosa ben diversa dall'avere un ego tronfio ma fragile come un palloncino.

Educazione al rispetto! Degli altri, dell'ambiente, di se stessi.

Gestione delle situazioni di crisi. Saper affrontare momenti problematici senza farsi prendere dal panico e fare cazzate.

Nozioni di base di pronto soccorso. Possederle può salvare vite.

Educazione stradale

saper riconoscere le erbe officinali, le specie animali presenti nel territorio, un minimo di storia della propria città, i monumenti presenti, gli artisti locali etc.

Hai ragione, non possiamo limitarci solo a musica, arte, scultura e guida del carro. Oltre a quelle che hai detto tu, aggiungerei il web-marketing, fioricultura e bachicoltura, il riconoscimento dei vini, la montatura di tende e tendaggi, l'uso del mitra e l'autopalpazione del seno. Inoltre, dividerei la materia "rispetto per se stessi e per l'ambiente" in due discipline distinte: rispetto per se stessi (almeno 2 ore a settimana) e rispetto per l'ambiente (almeno 4 ore a settimana), che andrebbero integrate con dei corsi periodici di "rispetto per le altre culture", a sua volta da bilanciare con un'ora a settimana di "orgoglio patrio".


Quote:

Alfabetizzazione emozionale

Questa sarà anche facile da collegare nella tesina con la musica, grazie a Michele Zarrillo
www.youtube.com/watch?v=Gygsg509UCg
#85 zlatorog -

Quote:

Avevo sentito che soffre di problemi di salute ma non saprei quali. Speriamo bene, vorrei vederlo almeno ancora una volta dal vivo e sicuramente ha ancora tanto da dire.

Mah, da quello che ne so io, non ce la fa più con tutti questi Tour, i fusi orari, i concerti a prescindere da dove sia e che ora sia a livello fisiologico, ecc. Quindi so che si sta occupando di music-software per un'azienda specializzata e che sta facendo orari non dico d'ufficio ma quasi. Se ci penso mi viene il magone... uno come lui! Per non parlare di quanta poca roba ha pubblicato da solo. Lyle Mays (l'album) lo consiglio a chiunque, una perla davvero. Bellissimo anche Fictionary con Johnson (un genio del contrabbasso) e DeJohnette ed anche Street Dreams album degli anni 80 ma che musica!


Quote:

Eh...il turbocapitalismo sta distruggendo tutto...questo è il vero virus letale.

Non ti dico che fanno questi, distruggono edifici di 3-400 anni per far passare l'autostrada! Come se la Cina fosse piccolina e non avessero spazio!
#79 Vapensiero


Quote:

2018-09-16 09:20 #78 Andoram - Bravo ma è ancora piccolo e deve crescere. Ho sentito tanta tecnica ma poca musica in quello che fa. Ho suonato anche con John Blakckwell (ora deceduto purtroppo RIP John!) che ha lavorato con Prince e tanti altri grandi della musica. Un grande batterista che iniziò a 4 anni con suo padre e poi arrivò a suonare a livelli stratosferici. Il punto è che come qualsiasi altro strumento, anche la batteria può essere suonata 'meccanicamente' (caso del ragazzino sul video) o musicalmente come in questo assolo del mio amico Antonio Sanchez. Il ragazzino si spera crescerà e scoprirà i colori e i suoni della batteria. Nel solo di Antonio che propongo qui col PMG, ascoltate quanta musica fa e come viene orchestrata. Inoltre, ai musicisti, ascoltate come sviluppa il motivo ritmico-melodico (perché la batteria è pure accordata per chi non lo sapesse). Inoltre Antonio si avvale di modulazioni ritmiche e lo fa in maniera strabiliante (un po' come le modulazioni da una tonalità all'altra solo fatte con i metri e la percezione di essi).

Hai perfettamente ragione e piccolo e ancora senza un suo carattere, suona con una tecnica notevole e solo con quella, per adesso e per far musica ne corre di acqua sotti i ponti...




#80 zlatorog


Quote:

Ecco uno dei fenomeni che mi stanno più sui coglioni degli ultimi decenni, quello di ridurre la musica a "circo" ovvero ostentazione di velocità e tecnica fini a se stesse. Mi è capitato di vedere video di giovanissimi asiatici velocissimi e abilissimi ma completamente inespressivi. La musica dov'è finita? Quello che mi comunicano questi fenomeni è solo la tristezza al pensiero di quanta durezza hanno subito quei bambini per costringerli a sacrificare la loro infanzia a studiare per gratificare l'ego dei genitori. Non mi importa nulla che un musicista riesca a fare 1000 note al minuto o altre cose difficilissime se non mi comunica nulla! La musica è comunicare emozioni, non dimostrare bravura! E un'altra "moda" che mi irrita moltissimo è quella delle competizioni fra artisti... Credo sia una delle cagate più puzzolenti...come si può gareggiare fra artisti? Quali caratteristiche vengono valutate? E soprattutto CHI può decidere che un artista sia migliore di un altro?

Sicuramente troppo spesso si ammirano i fenomeni da circo e le acrobazie tecniche...anche questo è molto vero.
#88 Vapensiero


Quote:

Lyle Mays (l'album) lo consiglio a chiunque

Bellissimo! :-)
#47 Vapensiero
Prendo nota ;-)
#91 Andoram

Scusa, posso?

www.youtube.com/watch?v=JnpyCEUESEw

(con Michael Brecker, Jaco Pastorius, Don Alias).


PS nello stesso album sul brano In france they kiss on main street Metheny cita l'intro di Phase Dance pure... che band! Poi per non parlare l'album in onore di Mingus con della gente da paura!
Citazione

#90 zlatorog -

Certo bellissimo! Vorrei far notare che intonazione ha Johnson con l'archetto nell'Alaskan Suite (si sente che ha studiato violoncello!). Poi the Mirror of the Heart c'è tutta la poesia di Mays.

Lyle if you're reading this, come back!
#93 Vapensiero



Quote:

Scusa, posso?

Ci mancherebbe!!

Da brivido...un concerto live stupefacente...

L'unica cosa che non mi piace in queste riprese del live è aver inserito filmati che mi disturbano dal godere e nel vedere in toto dei musicisti straordinari.
#95 Andoram -

Quote:

L'unica cosa che non mi piace in queste riprese del live è aver inserito filmati che mi disturbano dal godere e nel vedere in toto dei musicisti straordinari.

Concordo

Quote:

#77 Vapensiero
Innanzitutto simpatica la tizia.

Trovata l'altro giorno, cercavo sul tubo qualcuno che ballasse decentemente ed in modo apparentemente naturale, ma niente di esagerato, o professionale che poi dà il senso dell'inflazionato, ho trovato proprio quello che cercavo con quella coppia (segnalo sul loro sito anche la bella vente pa cà di Ricky Martin www.youtube.com/watch?v=kVr4jyOaWj8), bella coppia e bravi ragazzi!


Quote:

#77 Vapensiero
Posso iniziare a proporti Bajofondo (argentina) col brano Zitarrosa

e qui Asere (cubani) con Habanera (Billy Cobham alla batteria)

La prima la conoscevo, bella bella,
la seconda carina,
il jazz continua a non trasmettermi niente, ed allora preferisco il silenzio.

Un altra questione è che per godersi la musica serve anche l'hardware relativo, certamente oggi essendo in digitale si possono attaccare delle cuffie\auricolari (di qualità decente, non gli auricolari che si trovano a 2euro che hanno una risposta in frequenza risibile) ai riproduttori e sentire abbastanza bene, ma senza auricolari il problema dell'ascolto resta, dei miseri altoparlanti al pc non rendono bene i suoni, come fai a goderti una sinfonia di Mozart (Luchesi?) o le quattro stagioni di Vivaldi senza avere il vecchio hi-fi e con un equalizzatore settato per la stanza in cui sei? L'equalizzatore in qualche modo può dartelo il pc\riproduttore, anche se non sempre si regola in modo ottimale al pc, ma un buon amplificatore da 60-100watt, per un ambiente relativamente piccolo, con delle buone casse serve sempre.
@ 97 redribbon -

Quote:

Un altra questione è che per godersi la musica serve anche l'hardware relativo, certamente oggi essendo in digitale si possono attaccare delle cuffie\auricolari (di qualità decente, non gli auricolari che si trovano a 2euro che hanno una risposta in frequenza risibile) ai riproduttori e sentire abbastanza bene, ma senza auricolari il problema dell'ascolto resta, dei miseri altoparlanti al pc non rendono bene i suoni, come fai a goderti una sinfonia di Mozart (Luchesi?) o le quattro stagioni di Vivaldi senza avere il vecchio hi-fi e con un equalizzatore settato per la stanza in cui sei? L'equalizzatore in qualche modo può dartelo il pc\riproduttore, anche se non sempre si regola in modo ottimale al pc, ma un buon amplificatore da 60-100watt, per un ambiente relativamente piccolo, con delle buone casse serve sempre.

Qui stiamo aprendo una scatola di vermi (come si suol dire in inglese). Certo avere un impianto ad alta fedeltà, aiuta a godersi l'ascolto. Oggi abbiamo files compressi, robaccia terribile a mio avviso, e cuffiette che sono più deleterie che altro per i timpani. Suggerisco sempre di non usarle, soprattutto quelle che entrano nell'orecchio. Facilitano una sclerosi del timpano precoce. Già esiste un problema di invecchiamento naturale (ogni 10 anni di media si perdono 2000 Htz, poi la cosa è soggettiva ma le frequenze acute le sente bene un bambino di 5 anni e meno bene un uomo di 40 o 60 anni). Consiglio vivamente di andare a vedere i concerti dato che il miglior impianto non allaccia neppure le scarpe alla musica dal vivo (e costa sicuramente meno di un impianto da 300.000 Euro!).

Quanto al jazz, non puoi aspettarti che ti piaccia dalla sera alla mattina, è un percorso un po' lento. Ma io una chance fossi in te, gliela darei. Inizia con Kind of Blue che ti ho inviato e magari ascoltalo più volte poi vedrai che l'orecchio non sarà più così nuovo alle dissonanze del jazz.
Continuo a chiedermi che genere di problemi ha questa gente. Piangono per qualsiasi cazzata. Penso di essere la persona più emotivamente disturbata d'Italia, ma non farei mai scenate così. L'unica spiegazione è la droga.
#99 Nomit - Hai forse sbagliato universo?
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* Luogocomune

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* Mediterraneaonline

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* La Tecnica della Scuola

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* Community "L'Armonico"

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