di P.K.89
Il crollo del ponte Morandi di Genova, fra i tanti interrogativi che ha sollevato, ha anche sdoganato nel dibattito pubblico - ma soprattutto politico - un impensabile processo inverso riguardo alla nazionalizzazione.
Che forze di maggioranza e governative fossero le promotrici di un’iniziativa di questo genere è un fatto del tutto nuovo e in totale controtendenza rispetto all’indirizzo privatista-liberale che si protrae dalla seconda metà degli anni ’80.
Gli interessi dietro le privatizzazioni sono molto forti e a vario titolo.
Si è argomentato per anni circa l’inefficienza, lo sperpero di risorse pubbliche, la corruzione, la malagestione, il clientelismo, la libera concorrenza, l’esigenza di risanare le casse statali, ed oggi dopo un disastro sicuramente non figlio dell’imponderabile e della calamità naturale, si è messo pubblicamente in discussione il modello che voleva il privato necessariamente più efficiente di un’amministrazione pubblica.
È importante puntualizzare una banalità: esistono degli asset che rappresentano esigenze primarie per ogni individuo e società “civile” che voglia fregiarsi di questo appellativo, e parliamo di energia e le sue reti, acqua, sanità, reti di comunicazione (trasmissione dati in primo luogo, ma anche radio ecc…), salute, infrastrutture per il trasporto, e io vi aggiungerei l'accesso al cibo, e per una società dai modelli produttivi ed economici complessi vi è anche la gestione e l’accesso al credito.
È questa un’importante occasione per tornare a riflettere sull’importanza pubblica di questi asset, del disagio che comporta un loro malfunzionamento e di come il controllo, di questi che sono beni primari, orienti e influenzi in maniera determinante lo sviluppo economico, sociale, culturale di un popolo.
È importante riflettere sul fatto che questi settori tendono anche a svilupparsi secondo modelli monopolistici naturali, e che quindi questo comporta un accentramento del controllo, e viene da chiedersi se il modello privatista-liberale sia il più adatto per gestire queste fondamentali risorse.
Ma vi è anche da osservare, con tutta onestà, che per diverse ragioni il modello di amministrazione burocratico e quello pubblico in genere si è dimostrato, in più di un’occasione, non solo inefficiente, ma anche inefficace, e le contestazioni e le argomentazioni che hanno spinto verso le privatizzazioni non erano prive di fondamento.
Sebbene si possa supporre e contestare il fatto che molti dirigenti di questi grossi asset siano stati spinti ad una mala gestione, quel che è importante rilevare nel dibattito è che effettivamente non sempre l’amministrazione pubblica è sinonimo di garanzia minima di funzionamento.
Pertanto non si può prescindere dal fatto che è necessario comunque trovare modelli amministrativi e di controllo tali da garantire livelli minimi di efficacia ed efficienza, anche in quei settori che sono attualmente a gestione pubblica.
Tornando quindi alla questione delle autostrade, le domande sulle quali confrontarsi oggi sono:
- In che direzione deve andare questo governo rispetto alla gestione delle fondamentali infrastrutture stradali?
- Nazionalizzare o trovare un altro gestore privato più affidabile?
- Quali dovranno essere gli obiettivi di sviluppo futuri per questo asset?
- E quali dovranno essere i vincoli, i modelli di amministrazione da adottare per raggiungere gli obiettivi?
Come può fare lo stato a GARANTIRSI dei seri controlli sui vari enti dati in gestione ai privati?
Perchè è chiaro che (anche volendolo fare) non si può nazionalizzare tutto dall'oggi al domani. Però si può cominciare a stringere la cinghia su tutte le concessioni che sono attualmente attive, con un sistema di controllo che punisca platealmente e rigorosamente chi sgarra.
Io utilizzerei lo stesso medtodo loro.
1) primo passo, si rende inefficente l'ente da comprare /fatto
2) si mettono in giudizio gli amministratori e li si infanga mezzo stampa /duro da fare visto che giudici e giuria sono in mano agli oligarchi.
3) si ricompra l'azienda per un tozzo di pane, meglio ancora si fanno pagare delle penali per l'obrobriosa gestione /da fare.
credo però siano tutte illusioni:
www.maurizioblondet.it/.../
L'unica differenza è che il privato può corrompere gli amministratori pubblici per entrare in possesso del bene su cui lucrare, mentre la gestione privata non può corrompere il privato per farlo fallire e rientrare in possesso del bene.
Tutta qui sta la differenza.
Forse il ponte Morandi sarebbe crollato lo stesso anche se gestito dallo Stato, ma almeno gli utili incassati dai pedaggi di autostrade ce li saremmo tenuti noi.
piu che chiedersi
#1 Redazione
Come può fare lo stato a AUTOGESTIRE i vari asset impedendo gli errori del passato (malagestione e mazzette)?
il caso autostrade può fare da apripista per espandere poi lo stesso sistema di gestione ad altri asset uno su tutti l'acqua
su cui mi pare il governo sia unanime come visione.
a mio avviso le bombe di falcone e borsellino sono il culmine della sconfitta dello stato contro la mafia.(tanto è che poi non ci sono stati piu attenatati del genere perche la mafia ha vinto sullo stato)
la mafia non sono piu i picciotti che chiedono il pizzo al negozietto di turno ma la mafia delle corporazione e della finanza è quella
che tiene in pugno gli asset nazionali (gestione rifiuti , costruzioni, demani, energia , ecc, ecc)
l'unica è dare una mano NOI
ricostituiamo tanto per cominciare la leva obbligatoria e otteniamo due piccioni con una fava:
una forza armata da poter usare a discrezione dello STATO e della comunità fuori da logiche di profitto
e smammiamo un po di ragazzini imbecilli che non sanno nemmeno piu allacciarsi le scarpe da soli
Primo punto importante e' che se si decide di lasciare la gestione privata a delle societa', i contratti e le concessioni devono essere ATTI PUBBLICI, consultabili da tutti,specialmente dalle autorita' competenti, quando occorre ,non documenti secretati.
Secondo punto, i controlli devono essere gestiti da apparati dello stato fuori dall'influenza partitica e politica, qualcuno stravede per lasciare il paese in mano ai tecnici,bene gli diamo in gestione i controlli.
Il terzo punto fondamentale : deve essere sottoscritta da tutti al momento della firma di qualsiasi accordo,pubblico o privato. la clausola del CHI SBAGLIA PAGA!!.
Quello che ha facilitato il far west anche nelle privatizzazioni e' stata una impunita' diffusa che ha autorizzato a compiere nefandezze tipo quella di Genova.
Se non vengono posti in essere questi punti a mio modesto parere parlare di pubblico o privato lascia il tempo che trova.
IN RED WE TRUST
Il problema e' che in questo paese ,non c'e' una giustizia efficiente .
Chi muove enormi quantita' di soldi,sa che non mettera' mai piede in un carcere ,anche con una strage.
Poi puo' essere un amministratore: privato ,pubblico,semi-pubblico o semi-privato.
In Italia il pubblico ha sempre dato pessima prova di sé, così come il privato, quindi evidentemente il problema sta altrove.
Il problema credo stia nella carenza, dopo la seconda guerra mondiale, e poi nell'assenza totale, dopo Mani Pulite, di un autentico interesse nazionale nella gestione delle risorse strategiche del paese.
Quando sono potentati stranieri a dominare la politica di una nazione, le risorse strategiche di quest'ultima sono viste, se va bene, come asset da svendere a imprenditori e finanzieri internazionali perché ne ricavino liquidità da immettere sui mercati; se va male, sono viste come pericolosi catalizzatori di una possibile resurrezione nazionalistica, dunque da smantellare o annichilire il prima possibile.
Nei paesi che ancora possiedono un minimo di sovranità o di dignità nazionale, pubblico, privato o partecipazione pubblica sono tutte scelte praticabili, che rispondono al medesimo progetto politico di rafforzamento dello stato.
Nei paesi privi di sovranità, pubblico, privato o partecipazione rappresentano tre diversi strumenti dell'asservimento della nazione e della predazione delle sue risorse strategiche da parte dei dominanti.
l'unica soluzione è n cambiamento di Coscienza, ma la vedo lunga...
beh, senza che io mi dilunghi nello spiegartelo a parole mie, che controbbatteresti sicuramente, cito
"Hai mai avuto la sensazione che la realtà non sia ciò che pensiamo che sia? La scienza, la tecnologia, l’evoluzione umana ci portano a svariate domande sulla natura della realtà e sul ruolo della coscienza. La realtà è un ologramma o un’illusione? Stiamo sognando o siamo in una simulazione? Ci spostiamo tra universi paralleli, quando facciamo scelte diverse?
E cosa dire delle dimensioni spirituali? Gli esseri umani sono veramente un’unica coscienza cosmica unificata, la quale sperimenta se stessa da miliardi di punti differenti, che hanno ognuno percezione limitata e isolata? Chi lo sa per certo?
Alcuni sono al corrente dei segreti della vita, ma il viaggio di risveglio inizia quando si comincia a mettere in discussione tutto.
Sia che si tratti delle grandi cospirazioni globali, delle società segrete, della Matrix di controllo delle multinazionali, di Big Pharma e del cartello medico, del sistema bancario, della forma della terra o dello scopo della vita… il viaggio comincia quando ci si comincia a fare domande.
Lungo il percorso, potrete notare come vi cambi affrontare la vita con una mente aperta e come delle credenze mantenute da tempo, vadano di colpo “a gambe all’aria” alterando per sempre la vostra percezione e la vostra relazione al tutto."
Si diventa consapevoli di molte cose, che prima non capivamo e si capiscono le vere priorità per l'Anima e le virtù degne di onorarla....
Beh, insomma...
Io ricordo ferrovie statali da terzo mondo (e vivevo al nord!), ospedali fatiscenti, poste con ritardi inverosimili, aziende come la SIP abitate da autentici vampiri e criminali...
Poi, certo, sulle autostrade crollava qualche ponte in meno (ma i ponti avevano anche qualche anno in meno...). Alla fine dei conti, non mi sembra che le privatizzazioni abbiano peggiorato più di tanto i servizi (neanche migliorato, questo è sicuro).
Il problema, come dicevo più sopra, non è di scegliere tra pubblico e privato: è che in un paese in cui la politica non possiede più alcun potere sovrano ed è totalmente asservita a potentati esteri, non esistono soggetti pubblici o privati utilizzabili per perseguire interessi collettivi, nazionali o internazionali.
Siamo arrivati al punto che gli interessi nazionali vengono additati al pubblico come un demone da esorcizzare.
Esistono solo parassiti, pubblici e privati, che sciamano sulle macerie divorando i pochi rimasugli di cibo ancora commestibili.
Possiamo dibattere finché vogliamo ma alla fine loro privatizzano quando c'è da guadagnare e nazionalizzano quando c'è da spendere.
Detto questo io ritengo che un ente economico che gestisca infrastrutture a livello nazionale non può essere semplicemente "privato" anche se di proprietà privata.
Da qui a ideare un quadro legislativo che lo faccia funzionare nell'interesse di tutti ce ne corre, ma saranno anche 30 anni che si pone il problema! Possibile che 30 anni di giuristi, economisti e politici non siano stati capaci di ideare un sistema efficiente? Io non credo. Io penso che il quadro normativo ci sia, ma che a certi livelli qualunque legge è difficile da far rispettare.
Ti rivelerò un segreto: sono discorsi che seguo da sempre e con immenso interesse.
Però o parliamo di questo o parliamo di politica.
I minestroni con ingredienti troppo eterogenei non piacciono a nessuno.
Non capisco però sinceramente cosa c'entri la reintroduzione del servizio di leva (per carità !!!) con la nazionalizzazione...boohh...???
E' normale che un privato faccia i propri interessi, non è normale che chi stipula i contratti per conto dello stato avvantaggi tacitamente quel privato. Ma è addirittura agghiacciante che contratti del genere siano coperti da segreto!
E mentre ancora ci chiediamo come possano accadere tragedie simili nel 2018, la società che ha in questa sicuramente delle responsabilità… minaccia il governo di chiedere i danni per le perdite in borsa! Quanto vale la vita umana per questi signori? Quanto una cattiva pubblicità? Perché un valore sacrosanto come la vita viene stuprato in questo modo?
Altro che dibattito se giusto o sbagliato privatizzare, qui siamo alle fondamenta della civiltà. Anche queste ormai marce come il ponte.
e peggiorano i servizi.
Quindi determinate sconcezze del pubblico, oltrechè dalla purtroppo normale avidità e disonestà umana, sono state incoraggiate, amplificate e foraggiate opportunamente.
Strategie decise a tavolino con tanto di testi, nomi e cognomi, come spiega Barnard nell'immortale "Il più grande crimine", quindi insisto: il nocciolo è invece eccome se privatizzare o statalizzare ! Per riprenderci dalle grinfie dei privati servizi indelegabili, il primo passo è statalizzare, il resto verrà dopo.
Io ricordo ferrovie statali da terzo mondo...ospedali fatiscenti, poste con ritardi inverosimili, aziende come la SIP…
#21 david
Con il privato, non di rado, aumentano i costi e peggiorano i servizi.
Concordo con David, e non con Totalrec.
Guardate il servizio postale, un servizio di una banalità estrema. E' vero che prima la posta era spesso in ritardo, e ora? NON ARRIVA PROPRIO! Hanno spezzettato sempre più, qua in Toscana c'è anche la Nexive, (PRIVATA) che NON consegna MAI.
Negli anni tariffe e disservizi sono solo aumentati.
Tanto per capire il disagio per le persone normali, qua in campagna chi non ha domiciliazione bancaria, non ha internet per ricevere le bollette via mail, è completamente in balia di minacce di distacco per morosità e addebito interessi per ritardato pagamento, hai voglia di dire che non avevi ricevuto la bolletta!
Anni di proteste (tramite PEC) alle varie poste, Nexive, Enel, Publiacqua…..pensate che sia servito a qualcosa?
Ma anche in città le cose non vanno meglio, postini sempre di corsa che cambiano continuamente, zero cura nel recapitare la posta, e chi paga in termini di soldi e tempo siamo noi cittadini.
E la Telecom? qua in campagna, con linee fatiscenti, la linea fissa è continuamente soggetta a malfunzionamenti, per giorni, anche settimane. Hai voglia di inviare reclami!!! E scordatevi l'ADSL, perbacco! Rimani isolato e non funziona neanche il cellulare (questo PER FORTUNA! dico io).
E le ferrovie sempre più spezzettate tra privati? Funzionano meglio di prima?? Non direi proprio....chiedere ai pendolari per credere.
Insomma stiamo parlando di servizi essenziali. Non vedo tutti questi benefici che ci hanno sbandierato per anni!!
Lungi da me difendere il privato (che come ho detto, in Italia ha le stesse magagne del pubblico), però non esageriamo con le invenzioni.
Quando nei primi anni '80 ordinavo qualcosa alla Postal Market, se andava bene arrivava dopo due-tre mesi.
L'altroieri ho ordinato su Amazon un dizionario di giapponese alle ore 18.00. Alle 9.30 della mattina dopo il postino me l'ha consegnato.
Se vuoi portare anche questa discussione sul tradizionale modello delle "opposte tifoserie" (in questo caso tifosi del pubblico contro tifosi del privato), che in Italia riscuote successo, ma che non consente di comprendere le cause di nessun problema, almeno fallo senza spararle così grosse.
Se ha voglia lavora.. e se ha voglia non lavora.. e sputa sul muso del sindaco se questi osa dirgli qualcosa...
Ecco perché i comuni appaltano anche i lavori più risibili.. come cambiare una lampadina nelle scuole o tagliare l'erba dei giardini. Meno dipendenti del comune e meno sputi in faccia riceverà il sindaco o gli assessori..
Nella riforma del "lavoro" di Renzi hanno messo nero su bianco che un dipendente pubblico quando riceve una contestazione non deve ridere sfacciatamente o girare i tacchi o sputare sul muso..
Con gli appalti lo stato ci guadagna.
Ovvio che "regalare" ai Benetton la concessione delle autostrade è una beffa.
Io non sopporto di essere fregato dallo stato e non posso farci niente... ma non voglio essere fregato dai Benetton che in una situazione di privilegio fanno i padroni delle autostrade ( che concorrenza possono avere ? ) Un Benetton qualsiasi è un cittadino come me.. non un duca-conte-barone-imperatore..
Il problema non si pone nella gestione di un ente in cui esiste la concorrenza, il problema viene fuori quando, quello che deve essere gestito è un monopolio naturale.
Esempio, nelle poste, esistono centinaia di "corrieri" diversi a cui si appoggiano le diverse ditte. e una ditta ha tutto l'interesse che la propria merce arrivi a destinazione nel migliore dei modi, sopratutto se di oggettistica.
Tu e dona state facendo raffronti diversi. tu parli di amazon e bay, wish, ecc che è nel loro interesse trovare una ditta che gli recapiti la merce il prima possibile,ed in modo impeccabile Dona invece riferisce di una ditta privata che in una località rurale ha preso il monopolio naturale della "posta" intesa come servizio.
LA ditta privata ha poco interesse che le cose vadano bene se ha già il monopolio in quella zona (magari concessa da politici compiacenti) e a meno che il privato (cittadino) non contatti personalmente una ditta come Bartolini (con cui si risparmia se devi spedire centinaia di pacchi a settimana ma mandare una sola lettera..) dovrà affidarsi sempre alle "poste" che nella sua realtà locale è in mano ad una ditta privata.
Dove esiste monopolio naturale (autostrade, sanità, trasporti pubblici come le ferrovie, tramvai e autobus cittadini) ossia dove il cittadino non può scegliere un concorrente (non puoi scegliere di percorrere un'atra autostrada che fiancheggia la principale, o scegliere di andare in un ospedale invece di un'altro se stai male...almeno di non voler rischiare grosso) la gestione deve essere sempre in mano allo stato...perchè, anche quando questo è corrotto, le spese per il mantenimento, l'ampliamento e il servizio al cittadino sono un'investimento e non una spesa, investimento oltretutto all'interno di un organismo più grande.
Del resto basta chiedersi perchè le grandi multinazionali continuino a cercare in ogni modo l'acquisizione dei propri concorrenti...una volta raggiunto il monopolio, come affermò il consigliere di Stalin "il capitalismo si trasforma in comunismo...basta aspettare".
Quando si spediva per ferrovia e non avveniva la consegna nei tempi ragionevoli.. bisognava andare nella stazione di arrivo o presunto arrivo e chiedere notizie. Risposta: Solo dopo un mese dalla partenza si poteva reclamare il ritardo ..magari per merce spedita da Milano per Padova.
Il ferroviere magazziniere non era certo solerte nell'alzare il culo dalla sedia e controllare nel magazzino .. per lui la fretta non esisteva. ( i pacchi se li lanciavano incuranti di quello che poteva esserci dentro )
Praticamente nel privato quasi nessuno usava spedire la merce per ferrovia.
I ferrovieri magazzinieri preposti erano contenti se il lavoro per loro calava.. potevano giocare a briscola o a tennis tutto il tempo. Andando ovviamente in pensione il mese dopo aver avuto l'aumento di livello o di due livelli..
Il problema è proprio il popolo Italiano.. ?
Per legge, gli assenteisti e fannulloni statali rischiano il licenziamento come nel privato. Se ci sono norme o cavilli che rendono più difficile il licenziamento per giusta causa, bisogna intervenire legiferando su questi.
Veramente non sto dicendo e non ho mai proferito niente di neppure lontanamente somigliante ad una simile asserzione.
Evidentemente qualunque discorso esuli dalla litania "dipendenti pubblici brutticattivi" non riesci a capirla né a recepirla.
Mi viene in mente la storiellina degli indios americani che non videro avvicinarsi le navi di Colombo perché avevano una forma per loro sconosciuta.
P.S.: si scrive "ce la meritiamo". A noi dipendenti pubblici almeno la grammatica la insegnano.
Il mio punto è molto semplice: in Italia tanto il pubblico quanto il privato sono inefficienti, nient'altro che meccanismi per succhiare il sangue alla collettività. Ho lavorato a lungo in entrambi i settori e da entrambi sono rimasto e sono disgustato.
Non è secondo me questione di preferire l'uno o l'altro. Il problema è che se non esiste una direzione politica centrale che sia interessata a coordinarli per creare sviluppo e rafforzare il paese a livello geopolitico, ogni soggetto operante segue i suoi personali obiettivi, generando anarchia, inefficienza, menefreghismo e qualche volta - come spesso si è visto - cadaveri.
In Giappone, ad esempio, pubblico e privato, pur restando distinti, sono strettamente correlati e operano in sintonia per perseguire gli obiettivi strategici che il governo va via via indicando. Non è questione di superiorità morale dei giapponesi rispetto agli italiani, o di maggior senso civico, o altre simili fesserie. E' la semplice differenza tra una nazione che, per motivazioni storiche, ha conservato una frazione di sovranità nazionale e un'altra che l'ha perduta completamente, senza rimedio.
Non insinuavo niente di particolare anche se da quello che scrivi sembra che tu abbia proprio sfiducia nell'Italiano ( grazie per la correzione ) e di conseguenza in una qualsiasi classe dirigente che possa emergere. Sono sempre i cittadini che "fanno" il pubblico ed il privato.
No.
Laddove facessi grossi strafalciosi voi mi "corigerete" (senza offesa).
Credo che la dicotomia pubblico-privato non abbia più molto senso.
Da quando il pubblico non ha più sovranità monetaria è diventato un privato con la giacchetta diversa, con l'aggravante che ci si aspetta quello che un tempo era il pubblico, che poteva fare le cose necessarie (e non è detto che le facesse), senza dover rendere conto a un altro padrone (leggi: i mercati, gli investitori etc.etc.)...
Si puo' sostenere la privatizzazione in concessione come quella attualmente in atto in Italia SOLO se si e' direttamente ripagati dai dividendi altrimenti si e' solo confusi dalla propaganda capitalista.
Non c'e' via di scampo per voi sostenitori di questo tipo di privatizzazioni. Mi dispiace farvelo presente, ma e' cosi'.
Rinazionalizzazione con piu' controlli e trasparenza e' la soluzione che piu' soddisfa le popolazioni in ogni parte del globo: non puo' avere senso in nessun modo una privatizzazione cosi' sbilanciata verso i gestori.
Immaginatevi di essere proprietari di un negozio di famiglia.
Sacrifici di generazioni e risparmi di piu' vite investiti in quella struttura. Ad un tratto lo dai in cessione e invece di pagare uno stipendio di gestione lasci tutti i ricavi al nuovo gestore, tenendo per te uno stipendiucolo, come se foste voi stessi il dipendente del gestore appena assunto...
"Rinazionalizzazione forever" per i settori strategici e indispensabili, privatizzazioni in funzione redistributiva (demanio spiagge, per esempio, potrebbe, se non concentrato in poche mani, favorire una distribuzione di lavoro e richezza...).
mc
Ho fatto i compiti:
- In che direzione deve andare questo governo rispetto alla gestione delle fondamentali infrastrutture stradali? - Nazionalizzare o trovare un altro gestore privato più affidabile?
Innanzi tutto occorre valutare le reali responsabilità di Autostrade per l'Italia, perché potrebbe comunque essere un buon gestore o il migliore che abbiamo a disposizione. Potrebbe solo essere necessario fare qualche sostituzione nella componente manageriale. Non li si può costringere, ma mettendo sul piatto l'azione penale qualcosa si può ottenere. Nazionalizzare per me non ha senso perché per me lo Stato deve fare il suo mestiere (legiferare, controllare, dirigere, negoziare, proteggere) ed è molto meglio che si guardi dentro prima di assumersi altre funzioni.
- Quali dovranno essere gli obiettivi di sviluppo futuri per questo asset?
Gli obiettivi devono essere gli stessi di quelli che dovrebbe avere oggi!
- E quali dovranno essere i vincoli, i modelli di amministrazione da adottare per raggiungere gli obiettivi?
Vincoli di intelligenza, moralità, competenza, dedizione, coraggio, trasparenza, e produrre risultati di cui essere fieri in tempi non biblici.
-Come può fare lo stato a GARANTIRSI dei seri controlli sui vari enti dati in gestione ai privati?
GO TO prima risposta
RUN cambiando il soggetto da "Autostrade per l'Italia" a "Ministeri competenti"
E pensi forse che un ente privato possa costruire la sua strada senza un supporto statale?
keinpfusch.net/il-piano-malvagio/
Ma no...Monti si è già bruciato. Cottarelli ha provato a fare il rassicurante ma nemmeno i piddini si sono azzardati a dargli fiducia. E stiamo parlando di fiducia solamente annunciata.
Le opzioni accettabili per i sinistri sarebbero: Gentiloni, Draghi o uno sconosciuto senza il certificato di qualità "FMI" che aveva Cottarelli, che a quanto pare è gradito come il mal di denti.
Ma nel caso di Draghi, Salvini ha già pronto l'arsenale di tweet, perché tra autorizzazioni a comprare banche Antonvenete e mancati acquisti di titoli di Stato italiani quando si stava per formare il Governo, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ma stiamo parlando di cadaveri che camminano, e che perdono pezzi ad ogni passo. Perché è successa una cosa enorme: la popolazione ha preso il ciuccio.
La gente ha assaggiato un governo espressione del voto popolare, dopo un periodo di astinenza da democrazia, e sarà molto dura tornare allo stile di prima.
Le feste dell'Umidità vuote sono dovute proprio a questo: anche i sinistri di periferia hanno preso il ciuccio. Non è più possibile andare a rispolverare la retorica sui migranti o le menate del cazzaro sul lavoro. Per non parlare del ritiro delle sacre concessioni piddine ai Benetton.
Una volta vista l'alternativa, non c'è più verso di tornare indietro. I sinistri dovranno inventarsi un nuovo modello politico per continuare a truffare la gente come prima.
Non ha senso parlare di nazionalizzazione delle autostrade, perché sono già pubbliche.
E' la gestione che è privata.
Partiamo faccendo un confronto con degli stati dove il settore pubblico funziona meglio rispetto all'Italia, ad esempio Svizzera, Austria o Germania, oppure i paesi scandinavi; faccio il paragone con la Germania, avendo vissuto ad intermittenza molti anni in Germania ed in Italia.
Parlando in generale (si potrebbero anche approfondire i vari settori pubblici, sanità, istruzione, infrastrutture, mezzi pubblici etc.), il discorso pubblico o privato in Germania è nettamente a favore della gestione pubblica che è molto efficiente, veloce e di qualità.
Facendo un esempio, le autostrade di proprietà dello stato tedesco, una rete di 13.000 km (il doppio di quella italiana) in ottime condizioni di manutenzione e completamente gratuita per le auto, a pagamento per i mezzi pesanti; quindi si può fare, dato che funziona anche molto bene in Austria e Svizzera dove si paga una vignetta annuale, pari alla tratta Milano-Foggia solo andata.
Perchè in passato tutto quello che era pubblico/statale in Italia era uno schifo? Le poste, la sanità, le scuole, i mezzi pubblici di trasporto, i servizi pubblici, etc. e come mai invece tutti questi servizi in Germania funzionano e bene?
Sono le persone (collettività, senso civile, coscienza, consapevolezza) che fanno la differenza, privatizzare non ha migliorato nulla, bensì ha solo rubato vitali risorse allo stato italiano, difatti si è vista la qualità della gestione privata delle autostrade.
Lo stato italiano dovrebbe riprendersi tutto quello che è stato privatizzato negli ultimi decenni, un nuovo stato di persone con un senso civile, coscienza, consapevolezza, diverso da quello che si è visto negli ultimi decenni!!!
"Chi credi che abbia costruito le autostrade affidate ad "Autostrade"?
E pensi forse che un ente privato possa costruire la sua strada senza un supporto statale?"
Mi devo preoccupare?
Deve diventare realtà, altrimenti l'Italia affonderà miseramente.
L'Italia deve misurarsi con il nord europa, non con il nord Africa o l'Albania
Infatti domani danno neve nel nord est...
ilmeteo.it
mc
La genialità di Massimo Mazzucco, sta nel puntare il dito sul fumo, ignorando sapientemente il fuoco sottostante.
La domanda posta così è oziosa e priva di risposte (o ha troppe risposte che si elidono a vicenda) se prima non si decida quale modello di società vorremmo ( o meglio, intendiamo realizzare).
Perchè in un modello in cui la solidarietà è il valore fondante, è ovvio che il pubblico, inteso come valore condiviso da TUTTI è fondamentale ed essenziale (escludendo chi non lo condivide), anche perchè percependo il "pubblico" come valore "di tutti" (e non di nessuno), ognuno avrà il massimo rispetto e amore per esso.
L'altro modello, quello capitalistico, che ha come spinta primaria la competizione, invece tende a considerare ogni valore, ogni bene, una merce di scambio nel quale è importante che tutti ci si uniformi al "valore" di ogni cosa.
Valore che potrà essere stabilito a posteriori, empiricamente, e solo sulla base della domanda/offerta, e per il quale anche ogni valore umano acquisirà una quotazione.
Sempre ricordando che ogni ricchezza ha come contropartita una povertà in un sistema finito, nel quale la ricchezza tenderà a concentrarsi in poche mani distribuendo la povertà alle masse, invito ad esprimersi prima su tale scelta.
Ecco perchè senza stabilire a priori di che sistema stiamo parlando ... ma che si parla a fare ???
Io voglio sperare ancora che nel Futuro, quando saremo più evoluti, sarà il Sistema migliore e venga applicato. Guardando alla guerra che stanno facendo a questo Governo però, si allungano i tempi...
Quindi fare il tifo per l'uno o l'altro serve solo a spostare l'attenzione e a perdere tempo. Per quanto ancora?
Semplicemente non direi "in primis". Come ti ho detto il problema é di carattere etico prima che politico o economico. Lo Stato innanzitutto deve tutelare gli interessi dei cittadini; tutto il resto può essere pubblico o privato.
Poteva risparmiarsi il piagnisteo. Ci sono 57 commenti all'articolo, e quindi più di uno ha speso del tempo ed energia per far muovere i propri neuroni. Dia il suo contributo se ne ha voglia, è una discussione aperta, dove poter esporre le proprie riflessioni, non è un confronto necessariamente ad personam tra lei e gli altri utenti. E come vede hanno letto anche il suo intervento.
Ad onor del vero l'autore non è firmato da Massimo.
Non si è reso conto che non veniva richiesta una semplice risposta alle 4 domande finali sul caso specifico, ma che si invitava ad una riflessione, partendo dal caso specifico, visto che dopo anni nei quali si è parlato solo di privatizzare sulla spinta delle argomentazioni poste dal pensiero dominante liberista, una forza governativa riapre alla possibilità di invertire la tendenza, e chiaramente questo poi significa indirettamente rimettere in discussione proprio il sistema. Se ne parla perchè si è aperto pubblicamente la possibilità di parlarne.
Ora le racconto anche un aneddoto dietro la pubblicazione:
Ho scritto a Massimo che lo scopo del preambolo alle domane era proprio quello di evitare i commenti faziosi di pro Stato o contro la corruzione della gestione pubblica. Ma di indurre ad una riflessione più ampia d'insieme, pensando a come poi questo si riflette su un bene e una necessità molto concreta e primaria, che tocca molto da vicino.
E devo dire con soddisfazione che in larga parte sono riuscito nel mio intento, in quanto molte risposte hanno posto nuovi quesiti più ampi e molti hanno riconosciuto, anche coloro i quali siano propensi ad una gestione pubblica, che poi si pone un problema di controllo e gestione. Perchè non basta dire nazionalizziamo, poi però bisogna farle funzionare le cose.
P.K.89, grazie per l'articolo.
#53 a_mensa 2018-08-25 09:43
scrivo anche se so benissimo che nessuno leggerà, o per lo meno, nessuno metterà in funzione due neuroni per generare la risposta.
La domanda posta così è oziosa e priva di risposte (o ha troppe risposte che si elidono a vicenda) se prima non si decida quale modello di società vorremmo ( o meglio, intendiamo realizzare).
Ecco perchè senza stabilire a priori di che sistema stiamo parlando ... ma che si parla a fare ???
^
a_mensa la tua irresistibile premessa esplica quello spiccato senso coinvolgente atto a generare umana incomunicabilità fra gli esseri.
Pubblico o privato, fra l'altro, di per sè, in sè, rappresentano un modello di società, o ve ne sono altri che non ne terrebbero conto.
Quale società un modello di società?!
Qui un mio intervento video su come la vedo io riguardo a tutti gli argomenti che ci coinvolgono sotto l'egida del mezzo più efficace per dominare: la Paura
traterraecielo.live/2018/08/25/il-crollo-ditalia/
traterraecielo.live/2018/08/25/italia-svegliati/
no, invece ci voleva , almeno per sollecitare una risposta.
Su molti argomenti ho postato riflessioni di un certo peso (almeno a mio umile parere ) senza uno straccio di commento o presa di posizione.
Luogo comune vorrebbe essere un'agorà in cui fioriscono discussioni, a senza controparti la discussione si riduce ad un "approvo" o "non sono d'accordo" quando poi le motivazioni sono quasi incomprensibili.
Lo so benissimo, come in altri luoghi virtuali si è formato "il circolo" di quei 15 o 20 utenti che fanno finta di discutere tra loro, ignorando qualsiasi altro apporto, forse perchè usano un loro linguaggio convenzionale per iniziati.
Di qui l'incipit provocatorio del mio post, tanto per suscitare un minimo di reazione per la quale fosse necessario leggere tutto.
Quindi si, a mio avviso era proprio necessario.
la corruzione, come molte altre deviazioni, sia del pubblico che del privato, derivano, sempre a mio umile parere, dalla mancanza di obiettivo, per cui , "in corso d'opera" continua a funzionare la visione tattica, in mancanza di quella strategica, non essendo più evidente lo spartiacque tra lecito e illecito nelle azioni che realizzano la direzione ondivaga della gestione corrente.
quello che sostengo è che se si hanno le idee chiare di quanto si vuole realizzare, è facile separare il grano dal loglio.
la migliore dimostrazione di quanto dico è nel funzionamento della giustizia, organo a tutelare l'applicazione delle leggi.
negli USA poche migliaia di direttive generali, sono sufficienti a far capire ad un giudice come agire.
Qui , in Italia, con codici che superano le 50000 leggi (esiste anche una legge per definire la soglia di rumore dei tosaerba ) ovviamente disapplicata e ignorata, ma che esprime bene il fatto che per bloccare le regole della convivenza, applicando arbitrariamente le più convenienti al momento.
Ecco perchè, sempre a mio avviso, il modello è essenziale per ispirare i comportamenti derivati, sottostanti ad essi.
Senza modello tutto può essere infine giustificato, basta cambiare punto di vista.
Sintomatica la risposta di quel capo mafioso, a cui si contestava l'immoralità della sua organizzazione più o meno :"se devo scegliere se far star male i miei figli o degli sconosciuti, io non ho dubbi". Ecco la mancanza di un modello a cosa porta.
www.ilfattoquotidiano.it/.../4583697
"Autostrade pubblica convenzione col Mit. Di Maio: “Trasparenza fuori tempo massimo. Soluzione è nazionalizzare”"
www.ilfattoquotidiano.it/.../4583697
"Di Maio: "Il ponte Morandi? Di Autostrade non ci si può fidare, lo ricostruirà Fincantieri con i loro soldi""
"Poco dopo, rispondendo in commissione, anche Toninelli ha ribadito che non sarà Autostrade a ricostruire il Morandi: “Sarà Fincantieri con Cassa depositi e prestiti, con il bollino dello Stato. Loro ci metteranno i soldi, se vorranno iniziate a risarcire”"
dagospia.com/.../...
Insomma a questi non succederà niente...
Bisogna vedere se questi cavilli sono legali. I patti contro la legge sono nulli.
Certo, se hai un governo piddino nessuno farà notare la cosa e ti salvi.
Ma se hai un governo ostile, che può anche legiferare ad hoc in caso di bisogno, la cosa cambia.
Possono aver firmato tutto quello che vogliono, ma rimane tutto impugnabile.
E ci sono le leggi retroattive, alla bisogna (vedere i vitalizi "diritti acquisiti" degli ex parlamentari).
scenarieconomici.it/.../
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Autostrade ha :
1) “Costi non ammortizzati” € 17.402.993.583
2) “Patrimonio Netto” 1.986.808.214
3) “Capitale Sociale” 622.027.000
4) “Riserve” 1.364.781.214
In base al 5° comma art. 2426 Codice Civile le Riserve (4) dovrebbero “coprire” i costi di impianto e ampliamento (1). Siamo molto lontani dalla copertura e ciò significa che Autostrade non poteva distribuire dividendi. A che titolo solo nel 2016 sono stati distribuiti ai soci dividendi per € 775.000.000 e nel 2017 per € 764.000.000 visto che in base alle norme del codice civile i dividendi non erano distribuibili ?
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Inoltre, « Per essere fornitori di Autostrade bisogna non avere fretta nell’essere pagati »
nel 2017 in media i pagamenti avvennero dopo 536 giorni (nel 2016 la media fu 439 giorni)
Insomma, la condizione dei fornitori di Autostrade per l’Italia parrebbe essere niente affatto rosea
una vocina dice che:
vi e` stato un incontro presenti CDP /FINCANTIERI / Ministro ECONOMIA
Il capo colui che decide cioe` Fincantieri Ha praticamente ordinato a CDP di entrare nel capitale di Atlantia e di finanziare con atlantia la costruzione del ponte che fara fincantieri ,questa e` la sostanza ,infine Atlantia verra nazionalizzata nei fatti anche se ufficialmente non lo sara` ,il Gruppo Benetton sara l agnello sacrificale , il tutto ha una regia occulta Prodi ,e si il Prodi che fece le privatizzazioni ,al momento e` il fautore delle rinazionalizzazioni.cambiano i tempi e cambiano le esigenze .
sembra impossibile , ma al momento le scelte del M5s stanno convergendo con quelle dell ulivo (la mamma del pd) il sig Renzi e` destinato alla scomparsa politica se si ritira ,oppure se insiste avra seri guai giudiziari.Noterete nei prossimi mesi sempre piu sostegno al M5S da parte della parte del PD che sta vincendo (internamente) e` un tentativo di avvicinamento del PD al m5s in previsione di una crisi M5S/Lega ,cio` avverra appena il PD avra ricreato il nuovo soggetto PD(NEW) depurato dei renziani ,a quel punto il new PD assomigliera MOLTO PIU AL M5S e potrebbero fare una coalizione estromettendo lega ,questa strategia da parte del NEW PD avra come obbiettivo la cannibalizzazione del M5S
Se lo ha riportata da quelche altra voce che corre su internet, rigiri il consiglio alla stessa.
Poi per fare un po di cultura generale, vi informo che una società quotata, come lo è Autostrade, è soggetta alla revisione contabile legale, pertanto ogni azione che viene posta circa distribuzione di utili e simili, che richiedono come condizione determinati indici di bilancio, sappiate che sono state fatte TUTTE in rispetto di ogni legge. Non può essere altrimenti.
L'unico problema si potrebbe porre se un'impresa, e nel caso specifico autostrade, avesse truccato i bilanci.