Penso di non essere l’unico ad essere rimasto profondamente colpito dalla tragedia di Caselle. L’idea che un aereo della pattuglia acrobatica si schianti al decollo, e vada a colpire casualmente un’auto di passaggio, che si trovava proprio in quel momento sulla traiettoria dello schianto, ha qualcosa di sconcertante. Tutti noi avremo pensato “bastava che passasse cinque secondi prima, oppure cinque secondi dopo, e non sarebbe successo nulla di grave”.
E invece, l’auto è passata PROPRIO in quel momento.
Ho provato ad immaginare gli ultimi quindici minuti prima della tragedia, “sincronizzando” mentalmente su uno split-screen (uno schermo diviso a metà) le azioni del pilota da un lato, e quelle della sfortunata famiglia dall’altro.
Siamo a –15 minuti dal momento X. Sullo schermo di sinistra vediamo il pilota che sale la scaletta dell’aereo e si sistema nel suo sedile. Sullo schermo di destra, il padre apre la portiera posteriore dell’auto, e sistema la bambina nel suo seggiolino.
A sinistra, il pilota si allaccia le cinture di sicurezza, a destra il padre allaccia la cintura di sicurezza della bambina. Contemporaneamente, si sentono i due “clack” delle cinture che si chiudono.
A sinistra, il pilota accende il motore del suo aereo, e fa un cenno di intesa con i suoi colleghi, attraverso il cupolino trasparente. A destra, il padre accende il motore dell’auto, e scambia un sorriso con la moglie, seduta al suo fianco.
Il pilota rilascia i freni, e l’aereo inizia a rullare sulla pista. Il padre inserisce la marcia, e l’auto si mette in movimento, dirigendosi verso casa.
In formazione di decollo, i cinque aerei della pattuglia acrobatica danno massima potenza, e si lanciano lungo la pista. Accanto a loro, in parallelo, l’auto percorre gli ultimi metri di strada che costeggia la pista.
Gli aerei si staccano da terra, e iniziano a decollare. Il padre curva a sinistra, e l’auto si mette in posizione perpendicolare rispetto alla linea di decollo.
Sullo schermo di sinistra, il pilota di Pony4 si accorge di avere un problema, e cerca disperatamente di mantenere l’aereo in quota. Sullo schermo di destra, padre e madre chiacchierano serenamente fra di loro, parlando del più e del meno.
Il pilota si rende conto di non poter salvare l’aereo, e si eietta pochi secondi prima dell’impatto. Nell’auto, la bimba e il fratellino scherzano fra loro sul sedile posteriore.
Sullo schermo di sinistra, l’aereo si schianta ed esplode, mentre la carcassa prosegue oltre la pista, e sfonda la recinzione dell’aeroporto. Sullo schermo di destra, l’auto percorre gli ultimi metri, con i passeggeri completamente ignari di quello che sta per succedere.
I due schermi si fondono in uno. La carcassa dell’aereo colpisce l’auto. Nell’impatto l’auto si ribalta e prende fuoco. Il padre estrae il figlio dall’auto in fiamme, poi prova a liberare sua figlia dalle cinture di sicurezza, ma non ci riesce. La bimba muore fra le fiamme.
Ed è qui che entra in gioco la nostra mentalità occidentale, che vede gli eventi come il risultato di una infinita concatenazione del meccanismo causa-effetto: per tutta la sua vita il pilota continuerà a domandarsi cosa sarebbe successo se solo avesse abbandonato l’aereo tre secondi prima, facendolo cadere prima della fine della pista. Per tutta la sua vita il padre continuerà a domandarsi cosa sarebbe successo, se si fosse lanciato fra le fiamme tre secondi prima, e fosse riuscito a liberare la figlia dalle cinture di sicurezza.
Ma ciò NON E’ accaduto. La vita è questa, non è un’altra. E in questa vita, le cose sono andate esattamente in questo modo. Non ci sarà un remake, non ci sarà alcuna possibilità di assistere ad una versione anche solo millimetricamente diversa dei fatti.
E a questo punto viene in mente il concetto di sincronicità, spiegato in modo affascinante da Jung nella sua introduzione al libro cinese dell’ I-Ching.
“La nostra scienza – scrive Jung - è basata sulla causalità, e quest’ultima è considerata una verità assiomatica. I cinesi invece sembrano poco interessati alla spiegazione causale degli eventi, poichè questi debbono essere nettamente separati fra di loro prima di poter essere trattati in modo appropriato. Per i cinesi invece l’istante che sta sotto osservazione sembra essere più che altro la configurazione che gli eventi accidentali vengono a formare in quel momento. Mentre la mentalità occidentale accuratamente separa, pesa, sceglie, classifica, isola ecc., l’immagine cinese del momento contiene ogni particolare fino al più minuto assurdo dettaglio, poiché l’istante osservato è il totale di tutti gli ingredienti. […] Questa assunzione implica un certo strano principio che io ho nominato “sincronicità”, concetto che si pone da un punto di vista diametralmente opposto alla causalità. Il punto di vista causale ci narra la storia precisa in cui giunse all’esistenza D, che prese origine da C, il quale aveva avuto un padre che si chiamava B, il quale veniva da A, ecc.. La visione sincronistica invece tenta di produrre un quadro altrettanto significativo della coincidenza: come accade che A,B,C e D compaiono tutti nel medesimo momento e al medesimo posto?” (In realtà, la stessa scienza occidentale stava elaborando in quel periodo i principi della fisica quantistica, che avrebbe introdotto una visione della realtà di tipo probabilistico, molto simile a quella descritta da Jung con il termine di sincronicità). Tutto questo non significa che la cultura orientale neghi in assoluto il rapporto causa-effetto. Chiunque veda il bicchiere che cade dopo che qualcuno l’ha urtato può solo concludere che la prima azione sia stata causata dalla seconda. Ma per gli orientali il rapporto causa-effetto si limita alle concatenazioni più immediate, e resta localizzato agli eventi specifici, mentre nella visione complessiva della realtà subentra la variabile probabilistica, e il meccanismo causa-effetto cessa di avere la sua importanza.
Altri, in modo molto meno complesso e articolato, direbbero semplicemente che “la tragedia di Caselle è stata voluta dal destino”.
Massimo Mazzucco
A parte le battute giornalistiche (mi ricordo il titolo "la tragedia delle riaperture" per quanto riguarda il Mottarone) segnalo un paio di link presi al volo.
www.youtube.com/watch?v=tfQp8FbSVOU
avionews.it/.../...
Cosa hanno in comune? Fanno tanto le pulci a chi usa l'auto per andare a lavoro... però per fare le acrobazie o le gare di F1 non si bada al consumo di carburante, all'inquinamento ambientale e sonoro... no, questi non danno fastidio. Se invece lo fai tu sei un nemico dell'ambiente.
Loro possono uccidere per "sport". Tu invece devi rispettare la natura.
Causa ed effetto è a mio parere una legge naturale a tutti gli effetti ebgiustamente proprio come riportato da redazione abbiamo a che fare con una gabbia percettiva che ci allontana sempre più dalla comprensione .. e quindi si giustifica il tutto .non comprensibile con la sincronicità.. condizione questa che a mio avviso è solo una illusione
Un monomotore con un presa d'aria così grande in un'area con forte "birds Activity" soprattutto dopo la.pioggia è una pistola carica. Se sparo all'impazzata prima o poi qualcuno lo colpisco.
Un mio amico (del settore) abitante di quelle zone aveva letteralmente vietato alla moglie di portare il figlio a vedere lo spettacolo.
Inoltre trattasi di strumenti di guerra e non è la prima volta che uccidono innocenti giovanissimi a terra.
Lasciando stare Rammstein dove molto probabilmente c'è stata una manomissione, a Casalecchio quei bambini gridano ancora vendetta.
PS: La dificoltà a comprendere questo punto è uno dei motivi per cui molte persone, parlo per esperienza diretta, fanno fatica a capire la teoria evoluzionistica (che è non meno complicata e controintuitiva di quelle quantistiche e relativistiche ma tutti pensano che sia concettualmente semplice e di poter dire la loro sull'argomento dopo aver visto due puntate del Mondo di Quark, mentre nessuno si azzarda a dire "ahò a me questo principio di indeterminazione proprio non mi convince")
Avrei preferito vedere gli attivisti di ultima generazione bloccare le strade distesi a terra e riuscire a fermarla in toto.
Chissà quanto inquina di più uno di questi Jet rispetto ad una panda degli anni 80.
Quante pande ci vogliono e quanti km devono percorrere per 5 minuti di volo di questi aerei???
Cmq una tragedia agghiacciante.
Spero interrompano immediatamente queste "manifestazioni".
Esempio: l'esplosione di una bomba con timer è un evento rigidamente deterministico alla Laplace, ma il fatto che abbia ucciso un bambino che passava in quel momento è puro caso, contingenza pura (perché il passaggio del bambino non ha alcuna relazione con le relazioni casuali che hanno fatto esplodere la bomba, e avrebbe tranquillamente potuto non essere lì in quel momento).
dissento, l'esempio sopra è invece la dimostrazione secondo me che il puro caso proprio non può esistere perchè l'ordigno citato è uno strumento che può anche uccidere e questo evento probabilistico nell'esempio accade.. poi.. perchè proprio quel bambino? perchè proprio in quell' istante?
causa ed effetto è una legge e l'uomo non può modificarla, può si ignorarla oppure pensare che non esiste ma è una verità oggettiva presente ed operativa sempre, resta solo da comprendere
si a mio parere la tua è una lungimirante osservazione
Per quanto un aereo possa cadere ovunque per un guasto, a mio avviso non ci dovrebbero essere strade nelle vicinanze delle piste di decollo e atterraggio entro una certa distanza.
Non ho approfondito la notizia ma da quel che leggo nell'articolo di Massimo, la strada costeggiava la pista ed evidentemente non era a una distanza tale da scongiurare l'incidente o quanto meno a minimizzarne i rischi.
Nelle piste di F1 (quelle realizzate appositamente, non quelle schifezze chiamate "circuiti cittadini") ci sono apposite ampie vie di fuga per le auto che escono di pista in curva, e non sempre sono sufficienti.
Ma nelle vicinanze delle piste di decollo e atterraggio convivono tranquillamente strade urbane.
bastava proteggere con un tunnel la strada che attraversa la linea di decollo / atterraggio, oppure, bastava non mettercela proprio quella strada.
La testa di una pista di decollo è il luogo più pericoloso in assoluto per quanto concerne gli aeromobili.
Bisognerebbe arrestare (e buttare via la chiave) l'idiota che ha firmato il collaudo o dell'aeroporto o della strada.
Quando ero piccolo, all'aeroporto di Verona, ricordo di un incidente di un F-104. In decollo qualcosa andò storto e quel "missile" andò a finire la sua corsa nelle corsie dell'autostrada A4, non ricordo se ci furono morti o feriti, ma queste cose sono basilari.
Certo.....le frecce tricolori non servono a un cazzo, quindi tutti i morti che hanno causato si sarebbero potuti evitare, ma credo che sarebbero morti in un altra maniera.
Il destino ,se esiste, non si preoccupa.
Massimo potevi mettere un altra foto...
Il volto della bimba è uno strazio.
agghiacciante osservazione:doveva salvarle la vita ma l'ha condannata .. è vero.
Credo che capiremo appieno il perchè di tutto quando avremo terminato la nostra esperienza qui.
Complimenti a Massimo, davvero un bell'articolo , molto profondo.
Mi capita mio malgrado tutti gli anni di assistere all'AirShow di Jesolo.
Ci sono le frecce, ma anche elicotteri, aeroplanini acrobatici e diversi caccia che fanno evoluzioni pazzesche.
Mi fa scaturire sempre almeno 4 considerazioni:
1. Il pericolo è ENORME che accada qualche tragedia: le persone che assistono sono migliaia e gli aerei (non solo la pattuglia acrobatica) sfrecciano letteralmente sopra le teste della gente;
2. L'inquinamento causato da questi bolidi è stratosferico: in primis c'è il consumo di carburante, ma poi ci sono i fumogeni che alla fine della manifestazione letteralmente oscurano il cielo e non ultimo l'inquinamento acustico;
3. Il costo di queste manifestazioni non oso nemmeno immaginarlo...la macchina organizzativa, i carburanti, gli addestramenti, spostare centinaia di persone...quanto ci costa tutto ciò?
(a margine ed a proposito di costi resto sempre sconcertato quando penso che il CASCO del pilota di un F35 costa 400 000 euro)
Le frecce costano 8 milioni di euro all'anno solo per carburante e manutenzione....
4. ...e questa davvero mi lascia molto pensieroso: l'ammirazione estatica di migliaia di persone con il naso all'insù ha come oggetto (nel caso dei caccia in particolare), in ultima analisi, strumenti di morte.
Fossi io a decidere non avrei dubbi sul cancellare airshow e frecce tricolori; i commenti che ho sentito sono stati
"ce l'hanno tutti gli stati"
"è una tradizione!"
"sono bellissime!"
"sono un segno di grandezza della Nazione"
"sono un vanto dell'Italia"
Resto della mia idea.
Il problema di fondo è che il pilota è vivo, mentre la piccola Laura non c’è più.
Questa è una cosa che, anche solo inconsciamente, destabilizza.
Come ho già scritto nei commenti liberi, il pilota di un aereo militare dovrebbe avere le stesse consegne che hanno i comandanti delle navi.
3bushfamilyguy ha citato l’incidente dell'Istituto Tecnico Salvemini a Casalecchio dove morirono 12 giovani tra i 14 e 15 anni, e 88 rimasero feriti, alcuni in modo grave; anche in quel caso il pilota si lanciò.
Si sperava che cose simili non sarebbero mai più accadute.
Se il pilota avesse cercato di impedire che il suo velivolo potesse causare dei danni a persone inermi, magari anche senza riuscirvi, ce ne potremmo fare una ragione.
Ma che per salvare la propria vita, lasci in balia del caso un oggetto pesante 3 tonnellate che può piombare in testa a chiunque si trovi nelle vicinanze, non è tollerabile.
Da un pilota militare, e ancora di più se fa parte di quell’elite, come nel caso degli appartenenti alla pattuglia acrobatica, ci si aspetta che, oltre agli onori derivanti dal ruolo, mettano al primo posto la salvaguardia delle persone, anziché la propria vita.
Dante Bertello.
Non concordo al 100%.
In italia e al mondo siamo letteralmente pieni di attività inutili ma che non disdegnamo e seguiamo con interesse e accanimento.
Non possiamo condannare solo le Frecce senza considerare anche tutto il resto.
P. es. qualunque sport a livello agonistico è una inutile manifestazione se non praticato dal diretto interessato.
A cosa servono le gare di F1?
Sono costose, rumorose, inquinanti (meno di un aereo, d'accordo ma non producono certo innocuo vapore acqueo) e pericolose dove le misure di sicurezza sono vacanti.
Peggio va per le gare di rally, dove le auto inutilmente truccate all'inverosimile sfrecciano pericolosamente per strade provinciali (non progettate per queste attività) con la gente ai bordi della strada senza il briciolo di una protezione, con il solo scopo di battere un record di velocità.
Ma anche parate, circhi e feste paesane.
Tutto senza una vera utilità se non quella dello svago e intrattenimento.
Concordo sul fatto che certe manifestazioni sono inquinanti, ma come punto a favore c'è il fatto che avvengono saltuariamente a differenza di altre attività che avvengono quotidianamente.
Quello che, a mio avviso, bisognerebbe fare invece è ridurre i pericoli per evitare di avere, con il senno di poi, discorsi di questo genere.
Io mi chiedo come si possa lasciare una strada a così pochi metri dalla fine di una pista di un aeroporto!
Agli antiarmi che incolpano l'inutilità delle frecce tricolori, chiedo se dopo il disastro di Linate, si sono scagliati ad incolpare l'inutilità degli aerei commerciali...e dopo il disastro del Giglio, avete attaccato le navi?
E devi anche obbedire!Tanto non hai dalla tua parte armamenti e ombrelli nato che possono implicitamente e tante volte neanche tanto implicitamente "minacciare" i governi di turno se non di fare colpi di stato di guardare dell'altra parte in qualche situazione "strana".
Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo iniziato a perdere la guerra
D.Risi
Firenze 1997
Bergamo 2016
Di chi è la colpa? dei piloti?
O di chi organizza male le infrastrutture attorno alle piste?
Però, se come in questo caso, il pilota è un militare, apriti cielo!!!
Questo a mio avviso è un punto molto interessante.
# CharlieMike
Sarò populista o qualunquista ma eliminerei gran parte delle cose che hai elencato -escluse le sagre di paese- ed includerei esercitazioni militari, che in questo caso sono ot..
A parte questo, dico solo che una cosa che viene costruita per fare guerra non può che fare del male.
Che li facciano sopra il mare questi spettacoli se proprio li devono fare(allenamenti compresi), e la gente se li guarda da una spiaggia. E concordo per una ulteriore zona di distanza dai confini degli aeroporti.
Molto genericamente io eliminerei tutto ciò che non ha una utilità pratica, ma così facendo non rimarrebbe nulla.
Lasciamo le cose come stanno ma cerchiamo di farle in sicurezza.
#19 damiano78
esattamente quanto ho detto io poco sopra.
Anche le strade parallele agli aeroporti hanno una componente di pericolosità legata alle manovre di volo ma infinitamente più bassa rispetto a una strada perpendicolare alla testa della pista.
Trovo sbagliati tutti i commenti circa l'inutilità o pericolosità dei dispositivi tipo i seggiolini o cinture di sicurezza delle automobili. Trovo ugualmente sbagliato scagliarsi contro gli airshow soltanto perché la materia in questione non interessa a chi protesta.
Perché allora la prima cosa da fare sarebbe di eliminare dalla circolazione tutte le moto con cilindrata oltre i 50cc, perché sono totalmente inutili ed estremamente pericolose.
E dopo le moto via a cascata tutti gli sport considerati pericolosi.
Quindi in buona sostanza andiamo a consolidare la tesi che ci vuole tutti a piedi, auto max 30 km/h, restare chiusi casa al riparo dai pericoli del mondo esterno.
Guardate le fiamme scaturite dalla caduta del piccolo aereo Aermacchi MB-339
it.wikipedia.org/wiki/Aermacchi_MB-339
e confrontatele con quello che avrebbe fatto un Boeing da 100m e 90 tonn.
xoomer.virgilio.it/911_subito/mister5.jpg
L'aereo nel cadere a terra ,si vede dalle foto, ha sradicato delle piante di mais . Perchè proprio quella pianta di mais?Chissà da dove è arrivato quel seme,da quale parte del mondo per venire a finire i suoi giorni su un campo di Caselle .Questa domanda non ce la facciamo mai .
Siamo noi che vogliamo sempre dare un perchè alle cose che succedono .Dobbiamo sempre dare un senso alle cose. Un senso che in qualche modo ci tranquillizzi .
Non è che i "buoni" muoiono meno dei "cattivi".
Morire non è una cosa rara per nessuno.
Il mondo è enormemente più "grande" di quanto una qualsiasi mente potrà mai comprendere.
Questo lo avevano capito i cinesi, gli indiani ed altri, migliaia di anni fa e quindi la base della visione orientale non è fatta di "cose" ma piuttosto di processi, di divenire.
Una delle cose straordinarie che la fisica subatomica ha confermato, è proprio il divenire di tutto ciò che esiste, il fatto che quando la mente vede un "cane" e dice "quello è un cane" ecco che appena finito di dirlo quello non è più "quel cane" perché ha già subito enormi trasformazioni diventando "un altro cane".
Solo una visione "globale", e quindi non solo mentale ma anche e soprattutto spirituale, può farci comprendere il mondo, i suoi avvenimenti ed il senso dell' esistenza.
Nel mondo spirituale, mistico, il tempo non esiste. Jung ha intuito questa realtà e gli ha dato un nome che personalmente trovo giusto ma anche riduttivo, perché anche lui era troppo condizionato dalla mente. Infatti il termine "sincronicità" presuppone il tempo mentre esistono mondi dove il tempo non esiste e questi mondi "interagiscono", o per meglio dire sono un unica cosa, con il mondo come noi lo vediamo, e qui si capisce quanto la mente sia limitata perché questa realtà non potrà mai arrivare a comprenderla.
Non è un caso che l'I Ching si chiami "Il libro dei mutamenti" e non, per esempio, "il libro delle cose", perché gli antichi cinesi avevano compreso che la realtà è fatta di divenire e che la visione basata sulle "cose" è solo una illusione della mente.
Cercare un motivo per l'incidente dell' aereo potrebbe essere impossibile per la sola mente. Forse ci sono dei motivi spirituali e se è così nessuna mente da sola potrà mai trovare la risposta.
Un vecchio saggio, un contadino molto povero ,viveva in una capanna con la moglie ed un unico figlio maschio. Un giorno il ragazzo trovò nel bosco un bellissimo cavallo bianco che lo seguì docilmente fino al villaggio.
Tutto gli abitanti del villaggio si complimentarono con il vecchio per la grazia ricevuta dal Cielo. Ora, dicevano, potrai usarlo per lavorare i campi e non dovrai più soffrire della tua povertà, sei stato benedetto dagli dei.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere" e tutti rimasero molto sorpresi da quella risposta iniziando a pensare che il vecchio oramai non avesse più la testa tanto a posto.
Il ragazzo imparò a cavalcare ma un giorno cadde e si ruppe una gamba. Al che tutto il villaggio disse che quel cavallo era stato mandato dai demoni maligni perché ora il vecchio, solo con il cavallo, non avrebbe potuto più fare il lavoro per riuscire a non essere così povero.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere" e a quel punto tutti furono convinti che il povero vecchio aveva perso le facoltà mentali.
Scoppiò la guerra ed un giorno arrivarono nel villaggio i soldati per reclutare tutti i figli maschi. Ma il figlio del vecchio era a letto con la gamba rotta e quindi non lo portarono via. Tutto il villaggio era stupefatto per la lungimiranza del vecchio saggio e onorarono il Cielo per aver protetto l'unico figlio di quel vecchio in un modo così straordinario. Andarono tutti a complimentarsi con lui perché solo un uomo retto poteva aver ricevuto un simile aiuto dal Cielo.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere".
L’aeroporto civile è stato inaugurato nel 1953 (quello militare nel 1941), la cascina sembra di costruzione anteriore, la statale non so.
E qui di chi è la colpa?
it.wikipedia.org/.../...
Dante Bertello.
ci sono delle regole a cui deve attenersi chi organizza un airshow. Misure di sicurezza introdotte dopo l'incidente (o sabotaggio per chi non crede che quello possa essere stato un incidente) di Ramstein del 1988. Prima di allora gli airshow venivano svolti letteralmente sopra la gente. Mio padre mi ha portato a diversi eventi, anche ad Aviano. All'epoca ci facevano entrare e girare "liberamente" per la base. Ricordo che la gente era assiepata al margine della pista di decollo e non c'era nemmeno una rete a protezione.
Oggi la maggior parte di questi eventi avviene appunto sul mare e la gente guarda dalla spiaggia. Come abbiamo dovuto constatare nel 2017 a Terracina, gli incidenti purtroppo accadono e, se c'è la giusta distanza, la gente non si fa male.
guarda che si tratta costruire una trincea per 50 metri e metterci una copertura sopra. Avrebbe costato infinitamente meno di quanto dovrà pagare l'assicurazione a quella povera famiglia. Cifra che in ogni caso non restituirà la vita a quella bimba e la serenità a quei genitori.
Riguardo le case lontane 150 metri la questione è analoga, c'è un rischio concreto che un aereo vada finisca su quella casa?
Hai 4 possibilità:
- fai abbattere le case e sposti la gente;
- non construisci l'aeroporto lì;
- ci metti un adeguata protezione;
- fai una copertura assicurativa congrua e accetti il rischio.
Intanto esprimo il mio apprezzamento a #5 Andrea Bini che ha fatto un'osservazione molto corretta nello specifico.
Ma vorrei procedere ulteriormente nella critica al concetto di sincronicità.
Se un escursionista, in cima a una montagna aguzza, prende un sasso e lo lascia cadere sulla punta, il fatto che il sasso poi precipiti da una parte invece che da un'altra ha un motivo fisico preciso, determinato dalla risultante di tutte le forze e i vincoli in gioco che hanno prodotto quell'esatto esito cinematico.
Noi potremmo dire che cade da un lato "a caso" in quanto il risultato ci pare indifferente.
E anche se quel sasso al termine della caduta finisse sulla mia testa, dal punto di vista fisico c'è un motivo preciso, ovvero che al tempo t la posizione della mia testa (prodotta da precedenti movimenti perfettamente coerenti e spiegabili) si trovava nella stessa posizione del sasso, giunto lì a seguito della sua lunga caduta.
Ma se il sasso mi ha rotto la testa e questo fatto è rilevante per me, in termini di dolore, sentimenti e tutto ciò che elaboro con la mia coscienza, ciò non toglie che la rottura come fatto fisico è comunque il risultato deterministico di una serie di cause ed effetti.
Si capisce dunque che la domanda "perché il sasso mi ha rotto la testa" è una domanda mal posta in quanto mescola un evento fisico deterministico, con le analisi i sentimenti e le ipotesi (tutti enti immateriali) che io faccio a posteriori.
Il principio di causalità non può essere confutato con esempi ambigui, ma brilla nella sua evidenza quando, anziché essere applicato a un caso particolare, viene applicato al tutto: "perché le cose esistono?"
In questa sua forma forte, il principio di causalità costituisce una delle prove dell'esistenza di Dio.
E se volano, potenzialmente, vista la gravità, possono venire giù!
Ora, se si ha un guasto in volo, non sempre si può decidere dove farlo cadere, a volte si e a volte no.
Se si è "sfortunati" lo schianto può avvenire ovunque e fare parecchie vittime
Quello che sostengo io è che si potrebbe essere più cauti su ciò che accade attorno ai 2 momenti più delicati per qualunque aereo, ossia, il decollo e l'atterraggio
Io aggiungo: "Se eviti di iniziare a far cazzate magari non degenerano in tragedie"
Far decollare una pattuglia di aerei a reazione zeppi di carburante, per fare le prove di un'esibizione, nel 2023 è un'offesa all'intelligenza.
Nel 1923 poteva avere un senso, un secolo dopo sicuramente no.
Il pilota, obiettivamente incolpevole, somiglia alla squadra duramente addestrata in Full Metal Jacket: tanti sforzi per poi essere messi sotto scacco da una cecchina donna.
Qui, tanto addestramento per avere l'unico risultato di accoppare una bambina.
Qualcuno riesce a trovare un senso in tutto questo?
Ma se la sfurtuna ci mette lo zampino non ci sono ragionamenti che tengano
Ma a chi giudica l'operato del pilota chiedo se si ha la solita esperienza di volo e preparazione prima di giudicare
Istinto di sopravvivenza
In ogni caso quando il mezzo non è più controllabile, eiettarsi o morirci dentro non fa alcuna differenza.
Sempre li va a sbattere
Egli si prefiggeva un arduo compito: lo riassumo così: quello di fondare un'etica umana sulla ragione.
La prima, l'etica, avrebbe fondamento nella filosofia morale, la seconda, in quella teoretica.
Egli prova a fonderle, per trovare degli "imperativi", ripartendo da Kant.
Questi dovrebbero essere la guida per l'uomo "tecnologico".
Le sue massime sono applicabili per essere da deterrenti dai "giochi" dal gain of function, ai vaccini sperimentali applicati in massa, alle acrobazie degli aerei con strade vicino alla pista e quanto altro.
Non siamo responsabili di tutto il nostro destino.
Ma delle scelte che individualmente o socialmente facciamo, sì.
ah giá come quello di Schettino!
ilmeteo.it/.../...
si vede molto bene che al momento dell espulsione l aereo cambia direzione..cmq in pochi secondi il pilota seve fare parecchie decisioni..non é facile!
La consapevolezza di conoscere i rischi e le conseguenze.
Quindi, basta che non ci sia una strada a ridosso della pista dell'aeroporto, basta non costruire gli aeroporti in prossimità delle abitazioni,
basta che gli spettacoli delle frecce tricolori (e altri) non si facciano o almeno li facciano ben distanti dalle abitazioni e dal pubblico ec....
Insomma, basta solamente il buon senso!
Se poi, pur avendo la "consapevolezza" e "il buon senso", accade la tragedia allora è solo pura sfortuna e casualità!
ci sono 2 motivazioni che potrebbero portare a cambiare direzione l'aereo al momento dell'espulsione:
- il seggiolino e cambe del pilota vanno a cozzare contro la closh;
- nel momento in cui il caccia va in stallo i piani mobili di quota diventano inefficaci, considerando il distaccamento della vena fluida, quindi anche volendo il caccia non poteva più essere corretto dal pilota.
No non "decade" o almeno non detta così in assoluto.
Certo che quella strada li non ci doveva stare e quindi ci sono delle responsabilità da considerare, ma ci sono anche incidenti in situazioni senza strade messe dove non dovrebbero starci.
I discorsi che vogliono cercare "altro" non sono riducibili al singolo caso, perché vogliono indagare sui motivi profondi degli avvenimenti.
Morivate per par condicio ???
Sapete come si pilota un jet ??
Se vogliamo discutere sulle sicurezze e responsabilità e una cosa, ma sull'accaduto c'è poco da dire, ha scontrato con uno stormo di uccelli e il pilota ha perso il controllo,
Quando non c'era più nulla da fare si è salvato la pelle.
Dalla poltrona e facile giudicare
Ps ; che cazzo ci azzecca Schettino lo sai solo te
Sono anacronistiche al giorno d'oggi.
O meglio, lo sarebbero se la nostra società non ci avesse abituato al sensazionalismo puro.
Poi sul fatto che il pilota abbia avuto qualche millesimo di secondo per decidere, non discuto.
Secondo me non doveva essere messo nelle condizioni di dover prendere quella decisione.
I jet militari non sono come gli aerei normali.
Hanno una bassa portanza e si sostentano solo con la spinta dei motori.
Se si guastano vengono giù come sassi.
1) un paio di cesoie (per tagliere le cinture)
2) un martello (per rompere un finestrino)
3) un piccolo estintore.
Perché magari non li userai mai, ma se capitasse un evento che rende necessario usarli potrebbero essere la differenza fra la vita e la morte.
Detto questo, è vero che un pilota è un essere umano, ma le responsabilità che ha non sono quelle di un essere umano normale e nessuno ti mette una pistola alla tempia per farti diventare pilota.
Quindi in questi casi ti sacrifichi tu e porti l'aereo dove non fa male a nessuno.
A costo della tua vita.
Altrimenti stai rubando lo stipendio e occupando un posto che non meriti.
my two cents
guarda che il bird strike è un incubo tanto per un mb339 quanto per un qualsiasi airbus o boeing.
Vedi quanto accaduto al volo US Airways 1549, nel gennaio 2009, ammaraggio sull'Hudson proprio di fianco ai grattacieli di Manhattan.
il bird strike è un evento estremamente pericoloso che può coinvolgere qualsiasi aereo; se al posto del jet della PAN ci fosse stato un aereo civile le conseguenze sarebbero state le stesse per cui non ha senso puntare il dito sull'esibizione.
Chiediamoci piuttosto se c'era modo di proteggere la strada in fondo alla pista, come fanno in altri paesi, o segnalare meglio l'attività degli uccelli in una zona così delicata. Indietro non si può tornare ma si può sempre attingere da questa terribile esperienza per migliorare la sicurezza futura.
Sembra cmq che il pilota abbia fatto di tutto per fare cadere l'aereo in pista, ed abbia abbandonato il velivolo all'ultimo momento utile.
La dinamica sembra cmq strana..
La cosa degli uccelli è accertata?
Forse la picchiata dell'aereo è voluta o forse è il rilascio della cloche o forse la reazione dell'espulsione, che cmq sembra avvenga con una certa forza ed in un punto del baricentro dell'aereo molto avanzata rispetto alle ali..
voluta o casuale, quella picchiata finale fa sembrare che l'aereo fosse ancora un minimo controllabile..
Stai dando un giudizio su una cosa che evidentemente non conosci... in decollo col motore andato l'aereo non ha portanza per cui va giù come un sasso, non lo porti proprio da nessuna parte, al massimo hai qualche secondo per provare a indirizzare la caduta su uno spazio sicuro ed è la cosa che ha fatto il pilota cercando di rimanere dentro l'aeroporto, ma dopo lo schianto l'inerzia ha portato i resti dell'aereo ad investire la macchina.
Pensate che se avesse voluto ,poteva continuare fino a Genova e buttarlo in mare ??
La situazione perdere il controllo,alias il mezzo non è più controllabile, sapete cosa vuol dire.....
Se avesse potuto portare l'aereo dove voleva,non c'era nessuna emergenza.
"quella picchiata finale fa sembrare che l'aereo fosse ancora un minimo controllabile.."
no la mia impressione è che il pilota abbia cabrato (puntato il muso verso l'alto) per cercare di farlo rallentare. Questo rallentamento ha portato allo stallo ovvero le ali perdono il sostegno e da quel momento accadono 2 cose: 1) l'aereo punta improvvisamente il muso verso il suolo 2) accelera. Al momento dello stallo lui si eietta ma a quel punto non poteva più fare nulla, l'aereo sarebbe andato per i cazzi suoi in quanto i piani di quota, con le ali in stallo, non comandano più niente. Essendo vicino al suolo gli rimaneva soltanto l'espulsione.
:::..........
Una tragedia simile lascia certamente spazio a dubbi sulla coincidenza degli eventi, RIportati in auge da Jung con la teoria della "sincronicità". Coadiuvato, se così si può dire, dal fisico e premio Nobel Wolfang Pauli, dallo scienziato austriaco Kammerer e dal filosofo Arthur Koestler. Per quanto mi riguarda ho da tempo messo in relazione i fenomeni ESP con i fenomeni sincronici, anche se non ancora spiegati dalla fisica moderna, ma che con i Quanti si sta comunque avvicinando a quei fenomeni sincronici che sfrondano le monotone catene di eventi casuali, entrando di buon grado nelle ipotesi interpretative di natura paranormale.
Mettere un ca...o di semaforo sulla strada??
E' già un po' che non attraverso passaggi a livello, ma ricordo che dove abitavo una volta, si accedeva il semaforo rosso e scendeva la sbarra diversi minuti prima del passaggio del treno.
Per un aereo che decolla? Niente?? Tanto passa sopra e le macchine sotto.
Prova a guardare il video..
Si vede il gruppo di aerei lontano in aria..
Quello dello schianto si stacca piano piano dalla formazione e sembra -almeno a me- volersi portare sulla pista, poi quasi alla fine della pista, ed un 20 una di metri dal suolo stimati, il pilota di stacca, l'aereo picchia sulla fine della pista e poi ladisgrazia.
Non era in decollo.
tu dal vivo non hai mai assistito a nessun airshow, per carità, non è una critica ma se non conosci la dinamica di un decollo in doppia formazione, abbastanza tipico per le frecce tricolori, forse hai un minimo di difficoltà a capire quanto è successo.
Ho riletto il testo del thread..
Non ho seguito la notizia sui giornali, a parte i titoli, e non so cosa abbiano detto.. ma l'aereo non era in decollo..
No infatti.. non prediligo questi spettacoli..
Dopo aver visto il video ho visto gli aerei già ad alta quota in formazione.
Non mi pareva un decollo.. ma può essere che sbagli io..
Anche per #Redazione
Grazie per l'apprezzamento. Tuttavia ti devo correggere: se accettiamo il paradigma non deterministico della fisica moderna non c'è modo di stabilire da quale versante cadrà il sasso. Se lo giudichiamo "casuale" non dipende dalla nostra ignoranza riguardo alle forze in gioco, e neanche da fatto che la cosa ci sia indifferente. Avere un forte interesse riguardo al risultato di un evento fisico non ce lo fa valutare meno casuale (chiedere ai giocatori di dadi), e viceversa.
ancora con la storia di decidere dove farlo schiantare.
Un aereo non è un automobile che se sei ai 20 km/h, in folle e senza freni, riesci comunque a girare il volante.
Quell'aereo lo ha governato finché era governabile, una volta che entra in stallo a 20 metri dal suolo, il pilota ha 2 possibilità: morire bruciato oppure eiettarsi.
da questo video si vede bene come decollano in formazione, di solito si alzano prima quelli dietro, per ultimi quelli davanti...
www.youtube.com/watch?v=diZAfAy4W1Q
Credo profondamente che quello che vediamo e tocchiamo sia solo una piccolissima parte della Realtà. Solo la Scienzah! e i suoi adoratori pensano che tutto sia esclusivamente materiale certo, conosciuto e indiscutibile. Naturalmente con assoluta certezza.
La PAN solitamente decolla in formazione a V. Non ricordo di averli mai visti decollare uno alla volta.
Nel video non si vede lo stacco dal suolo per cui potrebbe benissimo essere un passaggio a bassa quota, ma quel che si vede bene è l'aereo che perde quota, probabilmente per mancanza di potenza.
Il pilota quando si è reso conto di non poter più recuperare il velivolo si è lanciato.
Occorre notare che, sebbene penso che la PAN abbia paracadute ad apertura rapida, un paracadute ha bisogno di tempo per aprirsi nonostante il sedile eiettabile, e questo si traduce in una quota minima per essere efficace e impedire al pilota di sfracellarsi al suolo.
Immagino che il pilota abbia tentato fino all'ultimo di recuperare l'aereo fino a che fosse possibile.
Raggiunta la quota limite si è eiettato.
Non esiste che si immolino per evitare un centro abitato perché queste esibizioni solitamente avvengono lontano per sicurezza, appunto per evitare che possano cadere su una abitazione in caso di incidente.
Probabilmente non si è nemmeno accorto della presenza dell'automobile sulla strada.
Come ha detto qualcuno prima, non sono persone normali.
Una persona normale sarebbe entrata nel panico e, o si sarebbe eiettata ben prima, al primo segnale di danno al motore, o sarebbe rimasta immobile congelata dal terrore.
Questi piloti sono addestrati a mantenere il sangue freddo fino all'ultimo.
Certissimo è che spesso il destino ci "mette il naso".
Ricordo come se fosse ieri di quando una ventina di anni fa ero in macchina con mio figlio di 3 anni e tornavo dalla piscina, dopo la sua lezione.
Sono arrivato in prossimità del semaforo che indicava (quasi) il giallo, ma mi sono fermato anche se ce la facevo benissimo a passare senza alcun problema. Dopo qualche km, ad un rondò una macchina guidata da uno straniero (che poi è risultato senza patente ed assicurazione) non ha dato la precedenza alla macchina che mi precedeva di qualche centinaio di metri. La macchina guidata dallo straniero ha centrato in pieno l'altra auto, che nell'impatto si è capottata ed è finita in un campo. Mi sono subito fermato e ho chiamato l'ambulanza. Altra gente si è fermata a prestare i primi soccorsi, ma ho saputo poi che un passeggero è deceduto.
Forse se non mi fossi fermato a quel semaforo (quasi) giallo, saremmo potuto essere noi, io e mio figlio, in quell'auto scaraventata nel campo. Ma forse quel giorno il destino si era distratto!
Come la farina?
Sul serio, cosa significa?
significa che funzionano anche da quota 0 e velocità 0.
#56 Venusia
#58 stefanob
Se l'aereo era ormai già ingovernabile, ok, non c'è problema.
"portare" ovviamente significa dirigere dove si può, non pensavo di doverlo specificare, ma tant'è...
#72 cronotopo
E' successa anche a me, un paio di volte, una cosa del genere...
Quando noi esaminiamo una circostanza negativa (drammatica in questo caso) o positiva, istintivamente andiamo a ripercorrere i fatti immediatamente antecedenti, soffermandoci su quelli che – per ironia del destino – sembrano essere stati messi lì apposta per determinare un certo svolgersi degli eventi , sino a quello tragico (o bellissimo) che stiamo esaminando.
Ma in realtà tutti gli eventi sono ugualmente importanti, e quando noi esaminiamo un fatto negativo che ci è accaduto (ad esempio dopo che – per puro caso – abbiamo fatto le scale e non preso l’ascensore, con ciò determinando un ritardo di 1 minuto che ci è poi costato l’incidente in macchina) non pensiamo alla miriade di volte in cui, grazie ad una qualunque variabile (come l’ascensore, il telefono occupato, l’amico al bar che ci attacca un bottone che non finisce più) gli eventi NON avvengono.
Se io perdo due minuti di tempo perché l’ascensore è occupato, arriverò con l’auto con due minuti di ritardo ad un incrocio, dove due minuti prima un tizio è sfrecciato senza dare la precedenza. Non è quindi avvenuto nessun incidente, perché solo io e solo con quel preciso sincronismo, avrei potuto completare il “quadro” del potenziale incidente. Ma nessuno si può accorgere di un tale sincronismo per così dire “negativo”.
Il mio ritardo per l’ascensore, inoltre, può non solo aver evitato un incidente mortale, ma magari ha poi consentito che la stessa sera, con gli amici, il tale della precedenza non data abbia incontrato la donna della sua vita.
E così via.
Inutile dire che “Sliding doors”, film del 1998 è ottimo per fare riflessioni sul tema, avendo cura di eliminare gli ultimi 20 minuti, come si dovrebbe fare per quasi tutti i film ammerigani.
Concordo..
Molti ragionamenti mi ricordano certe scuse sul Covid.. ah ma allora non si sapeva, ah ma col senno di poi..
Fai volteggiare per svago degli aerei da guerra acrobatici?
Beh.. prima o poi il morto ci scappa.
La strada è in fondo alla pista?
A maggior ragione.
La grandezza di HJonas nelle citazioni che ho messo sopra è proprio quella di tentare di scardinare l'etica dalla morale di ciascuna religione o animismo o società.
Certo il razionale non può conchiudere tutta la vita umana, concordo.
Ma nelle nostre scelte NOI siamo responsabili.
In tutta la catena degli eventi no, ma nella mancata manutenzione del ponte si.
Nella massificazione di un vaccino sperimentale SI.
Nella scelta di fare ricerca o nel negare sistematicamente le cure SI.
Ognuno ha la propria responsabilità.
Certi scenari alla "Sliding Doors" per quanto affascinanti mi lasciano piuttosto perplesso..
Concordo..
Molti ragionamenti mi ricordano certe scuse sul Covid.. ah ma allora non si sapeva, ah ma col senno di poi..
Fai volteggiare per svago degli aerei da guerra acrobatici?
Beh.. prima o poi il morto ci scappa.
La strada è in fondo alla pista?
A maggior ragione.
La grandezza di HJonas nelle citazioni che ho messo sopra è proprio quella di tentare di scardinare l'etica dalla morale di ciascuna religione o animismo o società.
Certo il razionale non può conchiudere tutta la vita umana, concordo.
Ma rimette cmq al centro la responsabilità delle nostre scelte.
Nelle nostre scelte NOI siamo responsabili.
In tutta la catena degli eventi no, ma nella mancata manutenzione del ponte si.
Nella massificazione di un vaccino sperimentale SI.
Nella scelta di fare ricerca o nel negare sistematicamente le cure SI.
Ognuno ha la propria responsabilità.
Certi scenari alla "Sliding Doors" applicarti alla scelta individuale, politica, sociale, per quanto affascinanti mi lasciano piuttosto perplesso..
Poi un individuo è liberissimo di scegliere di portare avanti la propria vita nella totale inconsapevolezza delle sue scelte.
Liberisso. Accetterà quello che gli arriva.
Ma ha scelto di non scegliere.
Grazie 1000.
Resta quindi il fatto che sotto una certa velocità il jet diventa ingovernabile e, dato che perde quota, sembra l'ipotesi più probabile.
Forse il pilota ha tentato di farlo atterrare sulla pista (molto probabile) ma visto lo spazio ormai ridotto al limite, il motore non funzionante, non ha potuto fare altro che eiettarsi.
Quì le coordinate per Google Maps
45.21979886402292, 7.650836364500436
Se attivate lo Street View e posizionate l'omino davanti alla pista, la vista è impressionante: vedi gli aerei che ti si precipitano contro.
Poteva deviare prima e la bambina ora sarebbe salva ,magari però centrando uno stabile ammazzando 30 persone....
Quindi, di cosa stiamo parlando
quote]Poteva deviare prima e la bambina ora sarebbe salva ,magari però centrando uno stabile ammazzando 30 persone....Quindi, di cosa stiamo parlando
Stiamo.parlando.appu ti di aerei da guerra che per svago lasciano scie colorate sopra la testa di persone facendo acrobazie.
Se ne stessero a terra.
Il rischio ovviamente è enorme.
E se per molto tempo va molto bene, non significa che non possa andare anche mooolto male.
Ma col senno di poi...
Poi in seguito ho cambiato idea, e ho capito che le due cose possono coesistere tranquillamente.
Un giorno magari proverò a spiegare cosa intendo. Non è semplice.
digilander.libero.it/air10/f104/inc_270788.htm
Ahimè ci fu un deceduto (il pilota).
- - - - - -
Col senno di poi (son bravi tutti), se il pilota avesse anticipato un di pò la manovra-espulsione (se la picchiata l'ha favorita, o cercata) sarebbe stato meglio.
In quel frangente credo abbia fatto bene a prendere tempo. Secondo me lo ha fatto anche perchè di fianco alla pista ci son comunque le strutture aeroportuali e quindi persone. Alle estremità no (o meno).
Credo che se fosse rimasto al suo posto sarebbe finito nel campo*. Ma a quel punto fra la sua morte certa e l'alta probabilità di non morire nessuno (per la stima che in quel momento poteva fare) ha scelto la seconda.
*ANZI: rivisto il video, pare proprio che, come diceva qualcuno su, fosse giunto allo stallo. Fa un beccheggio strano, come se provasse a tenere il muso su e invece incomincia a andare a picco pari pari. Quindi è capace che, se fosse rimasto ai comandi, sull'auto ci sarebbe caduto preciso sopra, e ora piangevamo 5 vittime. Mboh, se la dinamica fosse vagamente vicina a così come m'è parsa, mi pare abbia fatto tutto quello che poteva farsi in quel momento. A me resta in capo il sospetto che, almeno da un certo momento in poi, abbia deciso di puntare a raggiungere il campo (fosse o meno conscio che c'era anche da "saltare" la strada).
A me sembra che già da parecchi secondi (prima dell'espulsione) avesse capito che il mezzo era perduto.
Come ho scritto prima, ai passaggi a livello la sbarra si abbassa alcuni minuti prima del passaggio del treno.
Non stiamo parlando di un eventi impossibili e imprevedibili.
Se possiamo prevedere delle sicurezze (semplici) per i passaggi a livello, si possono prevedere anche per le strade davanti alle piste di decollo (e atterraggio).
Attenzione a fare certi paragoni, si rischia di incorrere nel luogo comune. ;)
Probabilmente, ma non sicuro, questo lo può sapere solo lui, penserà di essere felice di aver abbandonato l'aereo giusto in tempo per non schiantarsi e morire.
Ma di sicuro del destino di vita o morte degli altri, visto che i piloti militari, sono addestrati, per portare in giro aerei carichi di bombe da sganciare su vittime civili e non, poco gli importa.
Quanti di voi hanno notato, al Gp scorso, mi riferisco alle moto, in un tripudio di inni, bandiere, fumogeni a tre colori, quel bellissimo aereo svolazzare in decollo verticale sui beoti che plaudivano felici al cherosene che gli pioveva in testa?
Senza contare i costi mostruosi per queste buffonate.
Ma qualcuno sano di testa, può mai credere, che mostrare un vecchio rottame a decollo verticale, possa in qualche modo impensierire i "nemici"?
Qualcuno qua crede che Putin, Mister Ping, o chiunque altro, si sia impensierito per la dimostrazione? O che possa pensare alla Italia come ad una super potenza militare? Gli unici che dovevano preoccuparsi erano i babbei che stavano sotto.. Comunque il destino si accanisce contro gli innocenti. E quella bambina di sicuro era una innocente.
Qui tanti scrivono come se si trattasse di un tale che stesse pilotando un ultraleggero a motore, e che si era addestrato con “microzozz flight simulator”.
LUI LO SA D’ AVERE SBAGLIATO.
Ha preso la decisione di lanciarsi e gli è andata male, perchè in virtù di questa sua decisione è morta una bambina.
Forse parlate così perché non conoscete le regole della RESPONSABILITA', del DOVERE e dell’ONORE a quei livelli.
Che riuscisse o meno ad evitare l’incidente con l’automobile (che neppure avrà visto, ma sapeva potessero esservi), aveva il DOVERE di cercare di evitare che innocenti potessero venire coinvolti anche a costo della propria vita. Ma non l’ha fatto.
Dante Bertello.
Un jet che ti entra di fianco speriamo sia una dinamica non rara, unica. Credo oltrettutto fosse carico di carburante quasi al massimo. Le misure di sicurezzale pensi per eventi probabili.
Il fatto che dilaghino determinate derive iper-securiste maniaco-steriliste, soprattutto diffuse e fomentate da una deteminata scienzah corrotta non ci deve far buttare alla discarica ogni approccio scientifico-statistico, credo.
E preciso che come tipo sono più vicino al luddismo che all'entusiasmo per "l'ultimo ritrovato tecnologico" (che ormai generalmente trattasi di minkjiata)
No, evidentemente si voleva parlare proprio del fatto in sè.
Chiedo a chi è competente: le acrobazie le fanno solo sulla proiezione verticale dell'aeroporto? Oppure "sconfinano, e pure di parecchio?
A giudicare dal video, se il problema tecnico (birdstrike o altro) si fosse verificato 20 secondi dopo, si sarebbero trovati ben oltre la staccionata che si vede, giusto?
Si dovrebbero quindi chiudere tutte le strade che, in proiezione verticale (più un delta di sicurezza) sono interessate dalle acrobazie aeree. Mah! ...
Concordo con chi sostiene l'inutilità di queste manifestazioni (che un tempo volevano rappresentare l'efficienza militare).
E' un pò difficile (se non impossibile) capire cosa ha pensato e deciso il pilota in quel frangente estremo.
I piloti della PAN sono tutti piloti militari che hanno alle spalle migliaia di ore di volo su caccia militari.
Sono addestrati a mantenere il sangue freddo in tutte le condizioni di pericolo e valutare quale sia la procedura migliore da seguire in ogni circostanza.
Noi non abbiamo avuto lo stesso addestramento e la stessa esperienza.
Forse, ripeto FORSE, ha tentato di raggiungere il prato perchè atterrare sulla pista era ormai impossibile senza sfracellarsi.
Nella mia inesperienza penso sia stata la manovra più sensata. Peccato che la poca potenza nel motore (sempre che fosse rimasto acceso) ha impedito di raggiungerlo.
No problem. Non l'ho ancora registrata.
Centinaia fa a Roma eravamo, secondo le stime, dai 3 ai 5/6 milioni, a manifestare contro la guerra in Iraq (stimate svariate milioni in tutto il mondo)
3milioni di persone praticamente in un'unico corteo, e c'erano sti minchia di elicotteri che ci sorvolavano sopra la testa.
E pensai.. succede una minchiata all'elicottero e qui di fa una strage.
Che bisogno c'è di stare sopra alla testa di 3/6 milioni di persone?
Volontà di potenza?
Volontà di controllo?
Sfoggio di virilità?
Per fortuna non capitò nulla, ed anzi poi la guerra scoppiò cmq.
Ma che bisogno c'era di volare sulle nostre teste?
Beh speriamo che per i 100 anni dell'Aeronautica militare (2023) qualcuno abbia capito..
Passaggio radente o meno, quello è un aeroporto civile e un incidente al decollo o atterraggio può sempre capitare.
Togliere le strade attorno agli aeroporti è tanto impossibile quanto inutile, cosa fai una striscia di tot chilometri da entrambi i lati in cui non c'è nulla? E se cade oltre?
Nel caso in questione l'impatto non è avvenuto esattamente in coincidenza con il fine pista ma spostato sul lato (si vede bene nella foto postata da #17 damiano78) se per assurdo un gruppo di persone (come succede spesso) si fosse messo alla fine della pista per farsi sorvolare sarebbero rimasti illesi.
Per quanto riguarda il "fato", "destino", casualità chiamatela come volete scrivo questa iperbole se così possiamo definirla.
C'era una volta una famiglia che teneva molto alla propria incolumità, non uscivano mai di casa per non avere incidenti, non entravano in contatto con nessuno per non prendere malattie, coltivavano il cibo per non essere contaminati. Morirono tutti il 6 agosto del 1945.
La vita va vissuta, ognuno con il livello di rischio che ritiene opportuno. Quello che ha me fa incazzare sono le disgrazie come quella del Mottarone (e ce ne sono a centinaia solo in Italia) dove se il protocollo di normale funzionamento fosse stato applicato non vi sarebbe stata nessuna disgrazia, ma no, i soldi sono più importanti della vita delle persone.
Mi spiace ripeterlo ma da quello che scrivi si capisce che non conosci l'argomento... Si è lanciato all'ultimo momento con l'aereo in stallo ingovernabile e ha cercato di puntarlo dove faceva meno danno possibile decidendo in pochi secondi con la propria vita in estremo pericolo. Se fosse passato a 5 mt. dalla macchina ora staremmo parlando di comportamento eroico invece purtroppo è andata male.
Ci hanno.rotto.le scatole per 20 anni col terrorismo, ed ora che siamo in guerra con Putin, la "soluzione" per il gas è mettere una potenziale bomba nucleare vicino.ad una città.
Questo.non è destino.
È che te le cerchi.
E prima o poi possono avvenire.
Altro aspetto sono queste manifestazioni che dovrebbero vietare assolutamente nei e vicino centri abitati ma anche le folle che vi assistono in zone isolate potrebbero essere coinvolte in disastri per cui cosa aspettano a eliminarle?
Per non parlare dell’aspetto , tanto di moda dell’ambiente, in questi eventi c’è un inquinamento pauroso , io purtroppo lavoro vicino all’aeroporto di Ciampino proprio sulla rotta di atterraggio di centinaia di aerei e controlli sull’aria hanno rivelato in molte ore del giorno un inquinamento elevato. Senza contare il come finisce la pista stessa proprio a ridosso di una strada ad altissimo scorrimento e dove decine e decine di macchine si fermano sempre a vedere gli aerei che si alzano o atterrano, pericolosino direi.
Concludo con un abbraccio a quella povera bimba e che riposi in pace.
Ho visto alcune volte le Frecce e lo spazio aereo è molto vasto sia in altezza che in orizzontale.
La proiezione verticale dell'aeroporto è sufficiente solo per gli aeromodelli.
Per quanto un incidente può sempre capitare, stiamo parlando dei migliori piloti dell'Aeronautica Italiana, l'equivalente dei Top Gun americani. La probabilità di un incidente è piuttosto remota anche se non impossibile.
Appunto per questo, solitamente le esibizioni acrobatiche avvengono su spazi prevalentemente disabitati o in mare.
grazie..era il primo che mi é venuto in mente
direi che concordo.
Finchè chiedi una visita in ospedale e ti rispndono: "nel '24" o "prova 550 km più a nord" direi che non c'è molta grandeur nazionale da ostentare, nè soldi da (fondamentalmente) sprecare, nè molto da festeggiare. Ma più siam nella palta e più c'è bisogno di circenses, per cui nulla verrà messo in discussione.
A tacer poi dell'inquinamento e del costo.
"Appena" può essere molto relativo.. specie per degli aerei che raggiungono quelle velocità..
Come ho già detto un aereo può cadere ovunque, ma più ti avvicini a una pista aeroportuale e più la probabilità aumenta (ovviamente diminuisce più ti allontani).
Fortunatamente non cadono aerei come guano di piccione, per cui si può pensare che oltre a una certa distanza dalla pista il pericolo sia sufficientemente circoscritto da non richiedere precauzioni particolari.
In casi estremi come questo si può pensare di chiudere la strada giusto il tempo del passaggio dell'aereo, come già si fa per i passaggi a livello ferroviari.
Per le persone che assistono ai decolli a piedi è necessario un Servizio di Sicurezza efficiente che impedisca l'accesso alle zone più pericolose, come ad esempio le estremità della pista.
Dante Bertello.
Io abito in una città dove esiste un aeroporto in cui una delle due piste termina con la testata proprio come quella in questione. All’epoca era sede di uno stormo di volo, ora trasferito, era militare aperto al traffico civile. All’epoca era anche sede della scuola di volo dell’ALITALIA. Solo oggi si trova circondato da infrastrutture civili che all’epoca della costruzione erano pochissime. In questo aeroporto si sono succeduti vari incidenti , sia militari che civili, senza creare nessun danno alle persone civili. Un G91R in fase di decollo ingerì dei gabbiani e prese fuoco restando all’interno dell’area aeroportuale, un F104 cadde nell’avamporto, altri due F104 , nello stesso giorno causa forte maltempo , uscirono di pista in atterraggio, non ultimo, sempre maltempo, uscì di pista in atterraggio un piccolo aereo civile bireattore proprio sulla pista che si conclude con la testata a ridosso della strada, ma anche questo rimase nell’area aeroportuale.
Per concludere dove voglio arrivare : proprio su questa testata esisteva, oggi non più perché non più utilizzata, un semaforo gestito dalla torre di controllo ,con sotto un cartello AEREI A BASSA QUOTA. Stava poi al cittadino se rischiare di passare o no…..
Non sono un militare ma mi piacciono gli aerei e un pochino ne capisco.
Titolo: Per qualche follower in più
Piloti=mere comparse di uno spettacolo estremamente rischioso (vedi precedenti) e SOCIALMENTE INUTILE
Pilota eiettato: il pensiero di quella bimba non lo abbandonerà mai
Famiglia in auto=Li dimenticheremo a breve
I vertici della Casta: THE SHOW MUST GO ON
Amen
In quei momenti non è la sua vita a contare, ma quella degli innocenti che stanno sotto.
Se fosse passato a 5 mt. dall’auto non sarebbe stato un eroe, ma solo molto fortunato.
Ha messo l’Arma in estrema difficoltà.
Mai era successo, in Italia, che un aereo delle Frecce Tricolori provocasse vittime, e si tratta di una bambina di 5 anni.
Io rimango dell’idea che poteva evitare, o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni.
Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.
Dante Bertello.
"Sei un militare?" equivale al "Sei un medico?" che veniva sbattuto in faccia a ognuno che cercava di usare il cervello di fronte alla follia del covid.
Io non sono un militare ma sono un appassionato di volo.
Non ho un brevetto di volo ma ho costruito e pilotato parecchi aeromodelli che, seppur in dimensioni e con valori in campo diversi, funzionano allo stesso identico modo di un aeroplano vero, sia esso un aliante o un jet.
La manovra che ha fatto, ai miei occhi (certamente potrei avere torto), aveva lo scopo inizialmente di vedere se riusciva a recuperare il motore, in seconda battuta di mantenerlo sulla linea della pista e cercare di farlo fermare nel più breve tempo possibile. Ma di certo non può farlo fermare all'istante. La velocità minima di sostentamento all'atterraggio è dichiarata a circa 185 km/h ma probabilmente doveva viaggiare più veloce in quanto era carico di carburante (aereo più pesante velocità di stallo maggiore) e in fase di spinta per vincere la forza di gravità. Dalle dichiarazioni e dai video sembra fossero in fase di decollo, unico momento in cui passano così bassi sopra la pista di un aeroporto. Nel presente video www.youtube.com/watch?v=NTtlqvLmje4, girato proprio vicino alla fine della pista, si nota (al sec 6), come l'aereo abbia iniziato a perdere quota. Sarà stato a 500 metri in linea d'aria da quella strada maledetta, a circa 50 metri di quota attorno ai 200-250 km/h. Io mi posso immaginare che se avesse immediatamente picchiato a mò di kamikaze forse l'aereo non sarebbe andato sulla strada e molto probabilmente lui sarebbe morto. Ora tu dici, eh giusto così perché altrimenti se ne stava sul divano invece di fare il pilota. Ok ma bisogna capire bene quali istruzioni aveva per una situazione del genere e se le ha rispettate. Perché giudicare è sempre facile, soprattutto quando non si conosce la complessità di una materia.
Qualsiasi pilota militare, top gun o meno, è comunque soggetto alle leggi della fisica al pari di qualsiasi altro individuo, nonostante abbia la preparazione teorica pratica e mentale per saper cosa fare meglio di chiunque altro.
Ma il saper cosa fare non ti consente sempre e in ogni caso di fermare in sicurezza un jet in fase di decollo che ha perso il motore. L'unica cosa che può fare è cercare di limitare i danni e, se può, di salvarsi la vita.
Ci sarà un inchiesta con dei periti che setacceranno tutto quanto è possibile fare visto che, apparantemente, non sembrano esserci i presupposti di un incidente voluto, come ad esempio accaduto a Ramstein.
A mio avviso rimane il problema di una strada, con un certo volume di traffico, che attraversa un punto molto pericoloso di un aeroporto. Come ho già detto, secondo me, decisamente molto più pericolosa di una strada parallela alla pista.
Dubito che sto poveraccio potesse fare più di quanto ha fatto , ma come giustamente dici nessuno qui è un pilota ergo visto che gli faranno pelo e contropelo se ha qualche responsabilità oggettiva questa verrà fuori
"o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni."
si e dopo il campo c'era un cascinale non proprio piccolo.
Purtroppo è andata così e credo che la commissione si farà carico di valutare attentamente quanto avvenuto e stabilire le responsabilità.
I
E questo perché a me sembra invece ovvio, che avrebbe potuto portare il velivolo in mezzo al campo.
Non nutro troppa fiducia nelle commissioni...
Dante Bertello.
E questo perché a me sembra invece ovvio, che avrebbe potuto portare il velivolo in mezzo al campo.
quel campo misura 126 metri tra la strada e il cascinale.
Se l'aereo ha stallato sopra alla pista mi spieghi come faceva a raggiungere quel campo senza motore, passando sopra le recinzioni e sopra la strada?
E ammesso che ci arrivasse (cosa impossibile visto lo stallo) mi spieghi come lo avrebbe fermato essendo basso da scivolare sul suolo e non piantarsi?
L'unica cosa che forse avrebbe potuto fare era piantarlo in pista non appena aveva sentito la perdita di spinta, ma dubito fortemente che un pilota abbia ricevuto istruzioni di operare in questo modo.
La realtà è certamente un'altra cosa
Così vediamo se, oltre ai problemi con la lingua hai anche problemi di vista
È un argomento affascinante, misterioso e oggettivamente indimostrabile.
È giusto che ognuno abbia la propria opinione a proposito e questa deve essere accettata con lo stesso rispetto di tutte le altre. Si va da chi non crede al destino, a chi crede che tutto ma proprio tutto sia stato prestabilito nei minimi dettagli passando da chi crede che solo certi avvenimenti siano stati predeterminati mentre quasi tutti gli eventi meno significativi non siano stati stabiliti in principio e siano frutto del caso o del libero arbitrio.
Ma se il destino esiste, come funziona?
Fondamentalmente ci dovrebbe essere qualcosa che costringe le persone ad agire in un certo modo.
Sappiamo che ci sono 2 modi per fare in modo che le persone agiscano seguendo il volere di qualcun altro. Il primo è costringendole fisicamente, con la forza. Il secondo è convincendole o manipolandole mentalmente: pur essendo fisicamente libere di scegliere agiranno come vuole il manipolatore. Come può funzionare il destino? Se il destino esiste, ci deve essere qualcosa in più del corpo e della mente e cioè lo spirito. Tramite questo ogni essere percorre il proprio inevitabile cammino scegliendo ciò che gli è stato predestinato
E comunque il topic parlava d'altro.
Dante Bertello.
Riporto così forse capisci: "Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.
Non è il gioco che si fa duro. Sei tu che sei duro di comprendonio. Ma posso capirlo, uno che afferma che il pilota in questione poteva fare qualcosa o vuole provocare o non ha mai fatto volare nemmeno un aereo di carta.
Figurati.
Se ti capita, il primo video che ti ho postato vale la pena di guardarlo.
Sono 2 o 3 ore, non ricordo, Lombardi è molto prolisso, ma ne sono uscito sconvolto.
hai tutto il diritto di chiedere chiarimenti su quello che hai detto, ma questo non ti autorizza ad insultare.
E PERFAVORE NON FARE POLEMICA CON ME. Ne ho pieni i coglioni di fare il poliziotto.
E PERFAVORE NON FARE POLEMICA CON ME. Ne ho pieni i coglioni di fare il poliziotto
Ahah redazione .. trattasi di libero arbitrio oppure era già scritto?
Era già scritto che IO AVREI DECISO di incazzarmi.
La sincronicità è un concetto introdotto dallo psicologo svizzero Carl Gustav Jung. Si riferisce a eventi o situazioni apparentemente casuali o coincidenti che, tuttavia, sono percepiti come significativi o correlati in qualche modo. In altre parole, la sincronicità è l'idea che alcuni eventi possono verificarsi insieme in modo significativo, senza che ci sia una relazione di causa ed effetto evidente tra di loro.
Alcuni punti chiave sulla sincronicità includono:
1. **Coincidenza Significativa**: La sincronicità coinvolge coincidenze che vengono percepiti come significative o pertinenti alla vita di una persona. Queste coincidenze possono sembrare troppo strane o improbabili per essere spiegate solo come eventi casuali.
2. **Mancanza di Causa ed Effetto**: A differenza della causalità tradizionale, in cui un evento è causa di un altro, la sincronicità suggerisce una connessione significativa tra eventi che non possono essere spiegati da una relazione di causa ed effetto.
3. **Significato Personale**: La percezione della sincronicità spesso dipende dall'interpretazione personale. Ciò che è sincronico per una persona potrebbe non avere lo stesso significato per un'altra.
4. **Ruolo nell'Individuazione**: Jung ha suggerito che la sincronicità può giocare un ruolo importante nel processo di individuazione, che è il percorso di sviluppo personale e di auto-scoperta. Può aiutare una persona a prendere coscienza di aspetti nascosti di sé stessi o ad acquisire una nuova comprensione del proprio percorso di vita.
5. **Esperienze di Vita**: La sincronicità può manifestarsi in varie forme, come incontri casuali con persone, sogni, eventi o oggetti che sembrano collegati in modo significativo.
È importante notare che la sincronicità è un concetto controverso e soggettivo e non è ampiamente accettato dalla comunità scientifica, poiché non può essere riprodotto o misurato in modo affidabile. Tuttavia, per alcune persone, l'esperienza di sincronicità può essere significativa e avere un impatto profondo sulla loro percezione del mondo e della realtà. La sincronicità è spesso discussa in contesti psicologici, spirituali e filosofici, piuttosto che in termini scientifici rigorosi.
Il comune ha dei moduli prestampati per richiedere la sistemazione dei tetti danneggiati a causa del passaggio degli aerei (volano così bassi sopra le case da spostare le tegole.....).
Spesso si allenano sopra la base, facendo evoluzioni ecc., sorvolando i paesi, provocando pericolo in strada a causa dei curiosi che vedendoli inchiodano improvvisamente, si distraggono o parcheggiano sul ciglio della carreggiata per godersi lo spettacolo.
Sono uno spot del ministero della guerra difesa, mostrano quanto bravi e d'eccellenza sono le nostre forze armate, sono vanto per l'itaglia bla bla bla.....
Personalmente ritengo le frecce tricolori uno spreco di denaro pubblico, sono obsolete, costose, pericolose, inquinanti e rumorose.
la famiglia poteva essere salvata, se alla guida dell'aereo ci fosse stato uno che non badava solo a se'. lo so che mi esprimo duramente. altro fatto di cronaca. lo so che le notizie buone che arrivano dalla Russia nessuno le riporta. e' di pochi giorni fa, l'incidente di un aereo passeggeri che volava da Sochi a Omsk. 170 persone a bordo con 27 bambini. ad un certo punto l'aereo ha perso quota e pur di salvare le vite, il pilota non si e' buttato di sotto, ma e' rimasto al suo posto, facendo atterrare l'aereo in un campo di sterpaglie. ci sono le fotografie. il carrello dell'aereo ha arato il campo per un centinaio di metri. tutti salvi. il pilota e il coopilota verranno insigniti di medaglie del coraggio e festeggiati come eroi nelle loro famiglie. vuoi che non se la siano vista brutta? e il pilota italiano? tutta la vita a ripetersi che lui non c'entra, che lo ha voluto il destino. (Barbotin: troppo comodo fare i bulicci col culo degli altri!) Barbottin savonese insegna...
italiavola.com/.../...
avatars.mds.yandex.net/.../
PS: prestai quel libro all'avvenente sorella di un mio amico, studentessa in storia e filosofia. Il libro non lo rividi più, ma quando le dissi del mio sogno le venne la pelle d'oca: ne era valsa la pena! Destino.
Altro (per esternazioni lette in vari siti, non parlo di LC): Ahh, le frecce. che inutilità!!!
Mi sovverrebbe dire: OK, eliminiamo le manifestazioni aeree, eliminiamo le frecce tricolori, eliminiamo pure a questo punto l'Aeronautica e anche di seguito le forze armate.
E poi continuiamo a lamentarci che siamo una colonia, mi raccomando.
Pero' oggi l'esercito ce lo abbiamo, e colonia siamo.
Qualche conto non torna.
Soprattutto considerando che il nostro esercito lo utilizziamo come ci dice il padrone.
(Dall'Iraq alla Serbia, passando per la Libia e missioni di pace assortite).
Ma da dove ti pare ovvio!!!
Ma tu pensi che se avesse potuto farlo non lo avrebbe fatto.
Quando si è lanciato l'aereo oramai andava per cazzi suoi
Io questo lo chiamo un attacco personale. E non vengo qui a farmi prendere per il culo da chi spara“sentenze” senza uno straccio di analisi o di elementi in mano. Parliamo dello stesso identico comportamento. Comunque chiedo scusa a Dantebert se posso averlo offeso e alla Redazione se ti ho rotto i coglioni. Non era mio intento. Sono stato “trascinato” in questa discussione grazie alla frase di Dantebert.
In merito alla “questione” ridicola del saper pilotare o meno un 757 sollevata da lui ho già risposto. Voglio però contestare il merito di quello che Dantebert afferma.
E tu cosa ne sai se il pilota ha fatto il possibile o meno? Da cosa lo deduci? Perchè dal video dell'incidente si capisce chiara soltanto una cosa, l'MB339 prima di precipitare “delfina” una prima volta, probabilmente in seguito all'input di cabrata del pilota, dopo di che il velivolo privo di spinta entra irreparabilmente in stallo a non più di 20 metri dal suolo. E questo vuol dire soltanto una cosa, cioè non puoi più governare l'aeromobile. Il tutto dura non più di 10 secondi dallo stallo del compressore (a 7 secondi si sente il colpo e la perdita di potenza poi i suoni si fondono) fino all'impatto.
Adesso o ci spieghi cosa avrebbe potuto fare il pilota oppure non sei credibile tanto più che sei un militare (o ex)e queste cose dovresti saperle.
Poi va beh questa frase è proprio incomprensibile, non ha nessuna logica per come è espressa
Ma tu che ne sai se il pilota ha diretto l'aeromobile in una zona che lui considerava sicura? Come diavolo faceva, nel caso, ad accorgersi dell'auto in movimento in quel lasso di tempo che è una bazzecola?
Se io fossi il pilota ti denuncerei per diffamazione.
Alla luce delle uniche prove video che ci sono, non hai dato una che sia una singola spiegazione ai fatti.
Perchè in fondo quello che ti interessava dire era questo giusto?:
Certo, il problema più grande è proprio questo. Hai centrato in pieno la questione
www.youtube.com/.../
Condivido. Credo anch'io che il nostro esercito sia stato, dopo il fottutissimo crollo del muro di berlino, opportunamente indirizzato a dìventare un mero segmento dell'apparato Nato già sempre cmq a guida USA e da quel momento a guida sion-sinistra-globalista. Una volta avevamo centinaia di carri armati (erano M-60 e Leopard1? Non importa), un cospicuo numero di cacciabombardieri (erano F-104 e G-91Y? Non importa), decine di migliaia di militari di leva (vi erano sia gli incursori della marina sia gli addetti a spazzare il cortile del distretto militare? Non importa). Ora abbiamo un esercito di professionisti più piccolo e comandati da generali alla Figluolo: convinti atlantisti-global-resilienti-pandemic ultra vax). Il massimo del minimo.
Ma tornando a quello che volevo dire è che se non vuoi soggiacere ai desideria della potenza predominante dovresti prima di tutto provvedere ad armarti ben bene e selezionare meglio i quadri dirigenti senza input della predetta potenza dominante. In questo momento ammetto che forse è chiedere troppo, viste le teste opportunatamente selezionate vuote del quadro politico.
Bellissima trasposizione filosofica (non sono un amante di Jung)
Sto guardando la tua intervista con RR...trovi dei paralleli (sicuramente ci sono ma non è detto tu voglia parlarne) con l'episodio in Messico che ha cambiato la tua vita (lavorativa e non)?
Ps. (quello del treppiedi per intenderci)
Tutte e due le cose. Un giorno proverò a spiegarti che è possibile.
Detta così lo penso anch'io e resto restiamo in attesa di tue..
Era già scritto che IO AVREI DECISO di incazzarmi.
Assolutamente si ma secondo me potevi anche SCEGLIERE diversamente,.. una variabile/possibilità questa nel programma/ piano realtà sperimentata manifesta, non da poco conto..
Io non ho mai detto di essere un esperto ma di capirne un po' di aerei e, come ti hanno confermato praticamente tutti quelli che conoscono la materia, i tuoi giudizi sulla condotta del pilota non hanno alcun fondamento tecnico. Detto questo la finisco qui perché ci siamo estremamente allontanati dal senso del bel topic di Massimo.
Dante Bertello.
Questo signore del video ignora un codice cavalleresco, scusate il vecchiume, per cui gli ufficiali di bordo restano fino all'arrivo dei soccorsi per coordinarli ed indicare agli stessi la "mappa" della nave, invece quando arrivano i soccorsi (tra l'altro 8 pompieri e il loro comandante,perche' tutti i messaggi parlavano di un imbarcazione in blackout e senza considerare che la collisione fu segnalata 40 minuti dopo) si sentono rispondere in inglese dal personale di bordo "non ci sono ufficiali".
Consiglio a tutti di vedere "apnea" condotto da Carlo Lucarelli,uno che di questi programmi ne ha fatti decine recandosi sul posto e ascoltando testimoni,non certo stando davanti una tastiera.La versione video su raiplay.
raiplaysound.it/.../...
Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo iniziato a perdere la guerra.
D.Risi
Ma dopo n-mila commenti mi sa che dobbiamo concludere quello che Peter ha detto all'inizio. Per cui evidentemente il pilota ha fatto l'unica cosa che - da procedura - era prevista per quel caso.
Rallentare e provare a "centrare" la pista.
Tra l'altro risentendo il video mi sembra che al sec. 6 (in quel momento esce dalla formazione) si senta anche uno "sdong". E a me profano sembra che dopo si senta anche la sua turbina che suona in modo anomalo.
[aggiungo: vedo ora che #144 Blutarsky - post che mi sembra analisi tecnica condivisibile - l'aveva già sottolineato]
Esattamente 10 s. dopo lo sgancio dalla formazione si espelle.
Che dire, secondo me (analizzando con calma, da fuori, e dopo) se fosse stato ulteriormente ai comandi la strada l'avrebbe forse superata (perchè l'aereo cambia moltissimo direzione dopo l'espulsione, e la strada è davvero vicina al luogo dell'impatto; ammetto però che non si capisce quanto fosse in stallo "pieno" al momento del lancio). Ma morendo. Però al momento in cui ha dovuto prendere la decisione era per lui ragionevole pensare di averlo "accompagnato" su un luogo sicuro.
PS: rivisto il video, devo affermare che probabilmente avevo ragione, e su wikip. si trova invece una minkiata (strano). A me non sembra proprio si possa dire che fosse in fase di decollo.
Qui sembra che a tutti i costi si vuol trovare il colpevole, anche se ragionando si potrebbe trovare facilmente.
Faccio un altro esempio , come al 114: sempre nella stessa mia città ,per ben TRE volte, sono finite sotto un treno tre auto ad un passaggio a livello senza barriere, segnalato comunque dalla segnaletica stradale. Ora in questo caso è facile stabilire di chi è la colpa. Nel caso di Torino è come attraversare un tratto di strada pericoloso per via di aerei in decollo e in atterraggio. Vi era qualche segnalazione?.....
so che qui siete piuttosto pigri, a meno che non si tratti di presunte mummie aliene, o di dogmatiche "verità" religiose, dunque decido di aiutarvi con ciò che si poteva facilmente intuire, ovvero che lo zero zero non c'entra un fico secco con la farina come qualcuno ha ironizzato:
magari potreste leggere anche il resto qui, almeno vi si schiariscono le idee ad esempio sul perchè negli aerei di linea non vi sono seggiolini eiettabili:
www.geopop.it/.../
..però no, dai, geopipp, no. Ossia - come dire - polidoro ciènnel esteticamente ben confenzionato e reso accattivante.
Credo possa mettersi nelle encicolpedie come esempio di scuola di: pifferaio magico-guardiano del potere-impadronimento del discorso.
Lo consiglierei solo per l'intervista a Vale Rossi.
E, mi sa in CL, aveva detto, subito, che nei dieci secondi fatidici il pilota aveva manovrato per perdere velocità. [è il #263 dei CL "in corso"]
Riguardo alla "sincronicità", da Wikipedia è "la coincidenza temporale di due o più eventi senza nesso di causalità tra di loro e con lo stesso o simile significato [C. G. Jung, Les Racines de la conscience (1954), p. 528]". Nell'incidente dell'aereo ci sono molti nessi causali. Non vedo la junghiana sincronicità.
Chiaramente c'è solo una comunanza di forma, ma le dimensioni...
Come possiamo sapere che non avrebbe fatto danni nel campo? Se c'era qualcuno a lavorarci?
Ci poteva arrivare (se non avesse rallentato drasticamente prima, e\o estendo i flap se non erano già estesi), ma si vede chiaro che è stata una sua precisa scelta quella di schiantare l'aereo nel perimetro dell'aeroporto, che, essendo recintato con accesso interdetto al pubblico, non prevede la presenza di terzi, purtroppo la carcassa ha continuato a viaggiare per molte decine di metri, travolgendo la recinzione perimetrale, sorvolando il canale dopo la recinzione, ed attraversando la strada successiva ed impattando un auto circolantevi, che non si era avveduta dell'incidente in corso.
Ma c'era anche l'erba bagnata perché la carcassa abbia rotolato\scivolato così a lungo?
D'altro canto, scegliere di schiantare il velivolo nel campo è teoricamente più rischioso perché possono esserci nel campo delle persone, che da lontano il pilota, quando ha preso preventivamente la scelta di farlo schiantare nell'aeroporto, non può vedere, c'è il rischio di fare danni intorno con eventuali rottami che schizzano, peraltro, adiacente al campo vi sono delle case, un paese, c'è il rischio che la carcassa o rottami ci finiscano addosso...
voglio semplicemente dire che sul momento la decisione più logica era quello di farlo schiantare all'interno del perimetro dell'aeroporto, e non in un campo aperto, e questo ha scelto il pilota.
Sfortune che ricordano quelle in F1, come gli addetti alla sicurezza morti per i pneumatici vaganti, GP Italia 2000 e GP Australia 2001
Il punto è che quel campo non è un opzione migliore del perimetro aeroportuale, inoltre c'è da supporre che abbiano queste indicazioni cioè, se inevitabile la caduta, possibilmente mandarlo in spazi intorno o a fine pista piuttosto che in campi aperti col rischio di coinvolgere altre persone o cose.
Comunque sono concettualmente d'accordo con te sul resto.
Ricordo la frase finale di un film con Kevin Spacey ( Kpax) dove diceva:
"Fai la scelta giusta questa volta, perché questa volta é tutto ció che hai"
Al di la della retorica del "fare la scelta giusta" molto in salsa yankee io credo che spieghi molto bene del perché libero arbitrio e destino possano esistere contemporaneamente:
Tutte le scelte sono le nostre, giuste/sbagliate o figlie di condizionamenti e non ci sarà per una data situazione un'altra scelta che non sia quella che prenderai
Ponendolo sotto il punto di vista dell'indeterminazione quantistica, tutto é potenzialmente possibile finche un fenomeno non si concretizza. Ma una volta concretizzato quello é, fine; il tempo non lo si puó riavvolgere.
Per cui tutto é gia scritto nel senso che in qualsiasi punto della mia vita (in connessione con tutti gli eventi che mi circondano) faró una determinata scelta o faró una determinata esperienza e quella sarà senza possibilità di cambiarla. Potró trovarmi di fronte ad un bivio, o dover scegliere e operare entro mille possibilità diverse, ma alla fine esiste solo un azione univoca, una scelta.
Eccellente
concordo su tutta la linea
Forse hai ragione che si è lanciato poco prima che questo avvenisse e, come dici tu, l'impuntamento finale sia stato determinato dal trim a picchiare, una volta rilasciato lo stick.
Le altre considerazioni comunque non cambiano.
In ogni caso ci sarà un processo a stabilire le responsabilità.
- prima del delfinamento il pilota vira un po' a sin.. Sarà voluto
(tipo: "Visto che posso scegliere, lo "appoggio" sul prato e neanche rompo la pista, sforasse mai la franchigia dell'assicurazione e la addebitano a me"),
o semplice reazione a vento laterale?
- a fine pista c'è quella struttura rossiccia. (#17 - damiano78) Rimasta intonza, per quanto di cui al punto precedente. E' una mera fila di illuminazione, o ha anche un qualche effetto respingente? (se fosse la seconda, andrebbe a correlarsi al punto precedente, la cosa. Se alla fine di ogni pista vengono collocate strutture con quella funzione, e limitatamente alla larghezza della stessa, credo il pilota avrebbe dovuto saperlo).
Direi la prima, avendo il tempo di scegliere il luogo dell'impatto, ha fatto una piccola correzione di traiettoria, per evitare danni alle strutture (pista, antenne ils e stazione VOR). Caso volle (rientrando nel thread) che la carcassa della fusoliera, dopo l'impatto, proseguisse e provocasse quello che sappiamo.
Antenne ILS, instrument landing system.
L’ho detto al 114 ripetuto al 152, purtroppo l'automobilista non poteva fare la scelta giusta perché non ha potuto rispettare o fregarsene di un avviso che nel nostro caso era inesistente.
#159 Fai la scelta giusta questa volta, perché questa volta é tutto ció che hai"
Vuol dire che la prima gli è andata bene?
#161 stefanob In ogni caso ci sarà un processo a stabilire le responsabilità.
Se ci sarà un processo nessuno verrà perseguito per i motivi dei quali ho già fatto esempio. Mancava la segnaletica. Chi la doveva installare? Il gestore della strada o chi gestisce l’aeroporto?
#redazione .La tragedia di Caselle: destino e sincronicità
Ad un primo impatto è giusto e sacrosanto farsi queste domande.
Scusa sparviero ma non ho capito a cosa ti riferisci.
Io ho sviluppato un discorso sul libero arbitrio e destino, per rispondere a #Redazione per spiegare che anche per me possono coesistere.
Non esiste la scelta giusta ( infatti non cito la frase del film per quello ma per il fatto che la scelta, per quanto arbitraria, é gia scritta e puó essere soltanto una)
Ciao, io mi riferisco al fatto che il malcapitato non poteva assolutamente decidere se passare o meno da quel tratto di strada , proprio perché non vi era nessun cartello o semaforo che poteva cambiare la sua decisione. Di conseguenza il suo destino era segnato.
Sono pensieri tutti personali.
Una vita che non vedo quel film.
Cmq se eliminiamo queste inutile manifestazioni, non servirà far piovere rane..
www.youtube.com/watch?v=fC2SqP1u3Gc
[Min 0.17] Nel pannello principale RR cita tale Walter Chari, manca chiaramente una "i" sin dall'inizio, semplice errore?
..Mira il dito
Altrimenti si fa questa figura, lasciandosi prendere dalle emozioni
www.youtube.com/watch?v=68rj68shIhY
Grande Massimo siamo con te
Allora nessuno è colpevole di niente.
Fauci era destinato a scatenare una pandemia e ad avvelenare la popolazione col pretesto di curarla, Colin Powell era destinato a mentire sulle armi di distruzione di massa, La Nuland aveva una scelta unica per provocare la guerra in Ucraina, e Schwab, Bill gates & soci erano destinati a governarci.
E se fosse invece che ad un bivio noi prendiamo una decisione, ma in realtà su un altro piano, noi prendiamo "anche" l'altra decisione?
Ricordo una interessantissima intervista di Massimo pubblicata in home proprio su un esperimento che aveva dato, in effetti, questo risultato.
Chi sceglieva ad un bivio una direzione, aveva comunque nel tracciato cerebrale delle "reazioni" a degli stimoli che venivano proposti nell'altra direzione.
Non so se mi sono spiegato bene...
Cmq se riesco recupero il post
rispondo in ritardo per impegni di famiglia............
mai nominato i caproni, io amo gli animali e perciò li rispetto, ma forse tu ti riferivi a questi caproni
Los bombarderos Caproni. - Helepolishelepolis.blogcindario.com
sono stato un po' titubante, ma alla fine l'ho postato, non mi sembrava così male alla fin fine come sintesi della storia dei seggioloni eiettabili, dunque alla fine lo postai, non me ne vogliate
E, mi sa in CL, aveva detto, subito, che nei dieci secondi fatidici il pilota aveva manovrato per perdere velocità. [è il #263 dei CL "in corso"]
e io ben lo lessi, però sai, con qualche uccellaccio nel motore, a differenza di "metti un tigre nel motore", con tutto il rispetto per il buon Peter non penso fosse necessaria alcuna manovra per far perdere velocità al velivolo, ci pensava già abbondantemente di suo; a parte questo, la picchiata finale mi par possa essere verosimilmente attribuibile alla controspinta dell'impianto di eiezione, cariche esplosive e razzi
sul bird strike (uccellacci nel motore, non sul parabrezza) mi sembra non possano esserci dubbi; prima dell'esercitazione delle frecce un falconiere svolgeva il suo lavoro sull'aeroporto di Caselle a quel che mi è sembrato di capire, dunque, il problema uccelli in loco era ben noto, e sembra che il pilota poi precipitato lo avesse comunicato (il birdstrike) via radio ai compagni; d'accordo con Peter sul che la formazione alla sua destra si allargava per agevolarne l'eject, ma anche lui compie una leggera virata a dx per allontanarsi dalla formazione che poi sarebbe rimasta alla sua sx, roba di un attimo, poi si è riallineato alla pistaQuanto alla perdita di potenza e velocità, per accentuarla poteva solo picchiare al suolo all'istante, va beh che aveva uno zero zero, ma ne usciva una cometa infuocata, e probabilmente qualche frammento avrebbe causato lo stesso il fatal danno avvenuto...
informazione.it/.../...
Ciao Aigor
Non conosco questo esperimento e a ragionarci un po' su apre scenari sicuramente interessanti ma al momento non riesco ad inquadrarlo nel discorso destino/libero arbitrio.
Se ho capito bene presupporrebbe il "materializzarsi" su un altro piano o campo quantico di tutte le possibilità potenziali di una qualunque situazioni. Che peró mi verrebbe da dire sono infinite, quindi infinite tracce
Ora rimanendo sul nostro piano percettivo ( perché altrimenti apriremmo l'ipotesi di multiversi paralleli) questa traccia cerebrale cosa comporterebbe? Ricordiamoci poi che il destino/libero arbitrio non si intreccia solo attorno alla scelta, ma anche a situazioni ed esperienze in cui ci veniamo a trovare ( che sono a loro volta il frutto della concausa di triglioni di avvenimenti/scelte del mondo che ci circonda).
Se invece vogliamo aprire la porta multiverso mi verrebbe da dire che la sostanza non cambia, ad ogni universo, una sola scelta possibile( a meno di capire cosa comporti e cosa sia questa traccia cerebrale)
Scusa se ho scritto in sumero/accadico ma ho ragionato scrivendo di getto
www.youtube.com/watch?v=Sa7cnzMgHBo
Ho preso la Merlino per dimostrarglielo, mi sono facilitato
Grande Sgarbi, ognuno fa il suo pezzo
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=FkA83K379Q0[/youtube]
Quindi anche la ricostruzione di redazione è anche fedele al vero. Avevano appena decollato.
E quindi, secondo me, ancor più incontestabile è stata la condotta del pilota. Anche per quanto di cui al paragrafo qui di seguito. Che poi l'istituzione frecce (ad oggi) sia parossistica, o che quella strada sia malstrutturata, sono altri discorsi, secondo me. Seppur validi e ineccepibili.
www.youtube.com/watch?v=iWpIw5GxGqs
pare che pericolo di uccelli fosse previsto "severe". (Ma il falconiere, "mandato a casa due ore prima dell'incidente" (non so se sostituito da altri), dice «È successo l'imprevedibile» !?! Se era imprevedibile perchè c'era il falconiere?)
informazione.it/.../...
riferisco dal sito Vesti.ru
www.vesti.ru/article/3572742