Penso di non essere l’unico ad essere rimasto profondamente colpito dalla tragedia di Caselle. L’idea che un aereo della pattuglia acrobatica si schianti al decollo, e vada a colpire casualmente un’auto di passaggio, che si trovava proprio in quel momento sulla traiettoria dello schianto, ha qualcosa di sconcertante. Tutti noi avremo pensato “bastava che passasse cinque secondi prima, oppure cinque secondi dopo, e non sarebbe successo nulla di grave”.

E invece, l’auto è passata PROPRIO in quel momento.

Ho provato ad immaginare gli ultimi quindici minuti prima della tragedia, “sincronizzando” mentalmente su uno split-screen (uno schermo diviso a metà) le azioni del pilota da un lato, e quelle della sfortunata famiglia dall’altro.

Siamo a –15 minuti dal momento X. Sullo schermo di sinistra vediamo il pilota che sale la scaletta dell’aereo e si sistema nel suo sedile. Sullo schermo di destra, il padre apre la portiera posteriore dell’auto, e sistema la bambina nel suo seggiolino.

A sinistra, il pilota si allaccia le cinture di sicurezza, a destra il padre allaccia la cintura di sicurezza della bambina. Contemporaneamente, si sentono i due “clack” delle cinture che si chiudono.

A sinistra, il pilota accende il motore del suo aereo, e fa un cenno di intesa con i suoi colleghi, attraverso il cupolino trasparente. A destra, il padre accende il motore dell’auto, e scambia un sorriso con la moglie, seduta al suo fianco.

Il pilota rilascia i freni, e l’aereo inizia a rullare sulla pista. Il padre inserisce la marcia, e l’auto si mette in movimento, dirigendosi verso casa.

In formazione di decollo, i cinque aerei della pattuglia acrobatica danno massima potenza, e si lanciano lungo la pista. Accanto a loro, in parallelo, l’auto percorre gli ultimi metri di strada che costeggia la pista.

Gli aerei si staccano da terra, e iniziano a decollare. Il padre curva a sinistra, e l’auto si mette in posizione perpendicolare rispetto alla linea di decollo.

Sullo schermo di sinistra, il pilota di Pony4 si accorge di avere un problema, e cerca disperatamente di mantenere l’aereo in quota. Sullo schermo di destra, padre e madre chiacchierano serenamente fra di loro, parlando del più e del meno.

Il pilota si rende conto di non poter salvare l’aereo, e si eietta pochi secondi prima dell’impatto. Nell’auto, la bimba e il fratellino scherzano fra loro sul sedile posteriore.

Sullo schermo di sinistra, l’aereo si schianta ed esplode, mentre la carcassa prosegue oltre la pista, e sfonda la recinzione dell’aeroporto. Sullo schermo di destra, l’auto percorre gli ultimi metri, con i passeggeri completamente ignari di quello che sta per succedere.

I due schermi si fondono in uno. La carcassa dell’aereo colpisce l’auto. Nell’impatto l’auto si ribalta e prende fuoco. Il padre estrae il figlio dall’auto in fiamme, poi prova a liberare sua figlia dalle cinture di sicurezza, ma non ci riesce. La bimba muore fra le fiamme.

Ed è qui che entra in gioco la nostra mentalità occidentale, che vede gli eventi come il risultato di una infinita concatenazione del meccanismo causa-effetto: per tutta la sua vita il pilota continuerà a domandarsi cosa sarebbe successo se solo avesse abbandonato l’aereo tre secondi prima, facendolo cadere prima della fine della pista. Per tutta la sua vita il padre continuerà a domandarsi cosa sarebbe successo, se si fosse lanciato fra le fiamme tre secondi prima, e fosse riuscito a liberare la figlia dalle cinture di sicurezza.

Ma ciò NON E’ accaduto. La vita è questa, non è un’altra. E in questa vita, le cose sono andate esattamente in questo modo. Non ci sarà un remake, non ci sarà alcuna possibilità di assistere ad una versione anche solo millimetricamente diversa dei fatti.

E a questo punto viene in mente il concetto di sincronicità, spiegato in modo affascinante da Jung nella sua introduzione al libro cinese dell’ I-Ching.

“La nostra scienza – scrive Jung - è basata sulla causalità, e quest’ultima è considerata una verità assiomatica. I cinesi invece sembrano poco interessati alla spiegazione causale degli eventi, poichè questi debbono essere nettamente separati fra di loro prima di poter essere trattati in modo appropriato. Per i cinesi invece l’istante che sta sotto osservazione sembra essere più che altro la configurazione che gli eventi accidentali vengono a formare in quel momento. Mentre la mentalità occidentale accuratamente separa, pesa, sceglie, classifica, isola ecc., l’immagine cinese del momento contiene ogni particolare fino al più minuto assurdo dettaglio, poiché l’istante osservato è il totale di tutti gli ingredienti. […] Questa assunzione implica un certo strano principio che io ho nominato “sincronicità”, concetto che si pone da un punto di vista diametralmente opposto alla causalità. Il punto di vista causale ci narra la storia precisa in cui giunse all’esistenza D, che prese origine da C, il quale aveva avuto un padre che si chiamava B, il quale veniva da A, ecc.. La visione sincronistica invece tenta di produrre un quadro altrettanto significativo della coincidenza: come accade che A,B,C e D compaiono tutti nel medesimo momento e al medesimo posto?” (In realtà, la stessa scienza occidentale stava elaborando in quel periodo i principi della fisica quantistica, che avrebbe introdotto una visione della realtà di tipo probabilistico, molto simile a quella descritta da Jung con il termine di sincronicità). Tutto questo non significa che la cultura orientale neghi in assoluto il rapporto causa-effetto. Chiunque veda il bicchiere che cade dopo che qualcuno l’ha urtato può solo concludere che la prima azione sia stata causata dalla seconda. Ma per gli orientali il rapporto causa-effetto si limita alle concatenazioni più immediate, e resta localizzato agli eventi specifici, mentre nella visione complessiva della realtà subentra la variabile probabilistica, e il meccanismo causa-effetto cessa di avere la sua importanza.

Altri, in modo molto meno complesso e articolato, direbbero semplicemente che “la tragedia di Caselle è stata voluta dal destino”.

Massimo Mazzucco

Comments  
Se quella famiglia fosse rimasta chiusa in casa in smart living sarebbe rimasta al sicuro.
A parte le battute giornalistiche (mi ricordo il titolo "la tragedia delle riaperture" per quanto riguarda il Mottarone) segnalo un paio di link presi al volo.
www.youtube.com/watch?v=tfQp8FbSVOU
avionews.it/.../...

Cosa hanno in comune? Fanno tanto le pulci a chi usa l'auto per andare a lavoro... però per fare le acrobazie o le gare di F1 non si bada al consumo di carburante, all'inquinamento ambientale e sonoro... no, questi non danno fastidio. Se invece lo fai tu sei un nemico dell'ambiente.
Loro possono uccidere per "sport". Tu invece devi rispettare la natura.
Chiunque veda il bicchiere che cade dopo che qualcuno l’ha urtato può solo concludere che la prima azione sia stata causata dalla seconda. Ma per gli orientali il rapporto causa-effetto si limita alle concatenazioni più immediate, e resta localizzato agli eventi specifici, mentre nella visione complessiva della realtà subentra la variabile probabilistica, e il meccanismo causa-effetto cessa di avere la sua importanza

Causa ed effetto è a mio parere una legge naturale a tutti gli effetti ebgiustamente proprio come riportato da redazione abbiamo a che fare con una gabbia percettiva che ci allontana sempre più dalla comprensione .. e quindi si giustifica il tutto .non comprensibile con la sincronicità.. condizione questa che a mio avviso è solo una illusione
Invece io vedo molta poca casualità e tanta tragedia annunciata.
Un monomotore con un presa d'aria così grande in un'area con forte "birds Activity" soprattutto dopo la.pioggia è una pistola carica. Se sparo all'impazzata prima o poi qualcuno lo colpisco.
Un mio amico (del settore) abitante di quelle zone aveva letteralmente vietato alla moglie di portare il figlio a vedere lo spettacolo.
Inoltre trattasi di strumenti di guerra e non è la prima volta che uccidono innocenti giovanissimi a terra.
Lasciando stare Rammstein dove molto probabilmente c'è stata una manomissione, a Casalecchio quei bambini gridano ancora vendetta.
Credo che tutto questo dolore, questo male possa trovare un senso, una spiegazione solo nell'Oltre, in quel Grande Mistero. In ciò che va oltre la pura Materia.
Il pensiero di Jung qui non coglie come un evento possa essere allo stesso tempo causato e casuale. Non intendo la scienza probabilistica moderna, ma proprio il fatto che perfino un evento causato da relazioni rigidamente deterministiche può causare un evento in modo casuale quando il secondo evento, quello casuato, si situa su un piano di relazioni completamente distinto dalla catena casuale che produce il primo evento. Esempio: l'esplosione di una bomba con timer è un evento rigidamente deterministico alla Laplace (che infatti possiamo predirre con assoluta precisione), ma il fatto che abbia ucciso un bambino che passava in quel momento è puro caso, contingenza pura (perché il passaggio del bambino, il quale avrebbe tranquillamente potuto non essere lì in quel momento, non ha alcuna relazione con le relazioni causali che hanno fatto esplodere la bomba).

PS: La dificoltà a comprendere questo punto è uno dei motivi per cui molte persone, parlo per esperienza diretta, fanno fatica a capire la teoria evoluzionistica (che è non meno complicata e controintuitiva di quelle quantistiche e relativistiche ma tutti pensano che sia concettualmente semplice e di poter dire la loro sull'argomento dopo aver visto due puntate del Mondo di Quark, mentre nessuno si azzarda a dire "ahò a me questo principio di indeterminazione proprio non mi convince")
Banalmente io mi chiedo se queste esibizioni pseudo nazionaliste/pseudo sportive siano ancora necessarie nel 2023.

Avrei preferito vedere gli attivisti di ultima generazione bloccare le strade distesi a terra e riuscire a fermarla in toto.

Chissà quanto inquina di più uno di questi Jet rispetto ad una panda degli anni 80.
Quante pande ci vogliono e quanti km devono percorrere per 5 minuti di volo di questi aerei???

Cmq una tragedia agghiacciante.
Spero interrompano immediatamente queste "manifestazioni".
Io invece, da mamma anni '70, ho pensato semplicemente che quel seggiolino che doveva salvare la vita alla bambina l'ha condannata. Ulteriore distorsione della tecnologia e della protezione ad ogni costo.
#5 Andrea Bini2023-09-19 08:51
Esempio: l'esplosione di una bomba con timer è un evento rigidamente deterministico alla Laplace, ma il fatto che abbia ucciso un bambino che passava in quel momento è puro caso, contingenza pura (perché il passaggio del bambino non ha alcuna relazione con le relazioni casuali che hanno fatto esplodere la bomba, e avrebbe tranquillamente potuto non essere lì in quel momento).

dissento, l'esempio sopra è invece la dimostrazione secondo me che il puro caso proprio non può esistere perchè l'ordigno citato è uno strumento che può anche uccidere e questo evento probabilistico nell'esempio accade.. poi.. perchè proprio quel bambino? perchè proprio in quell' istante?
causa ed effetto è una legge e l'uomo non può modificarla, può si ignorarla oppure pensare che non esiste ma è una verità oggettiva presente ed operativa sempre, resta solo da comprendere
#7 matedena2023-09-19 09:04

si a mio parere la tua è una lungimirante osservazione
Io dico solo una cosa.
Per quanto un aereo possa cadere ovunque per un guasto, a mio avviso non ci dovrebbero essere strade nelle vicinanze delle piste di decollo e atterraggio entro una certa distanza.

Non ho approfondito la notizia ma da quel che leggo nell'articolo di Massimo, la strada costeggiava la pista ed evidentemente non era a una distanza tale da scongiurare l'incidente o quanto meno a minimizzarne i rischi.

Quote:

In formazione di decollo, i cinque aerei della pattuglia acrobatica danno massima potenza, e si lanciano lungo la pista. Accanto a loro, in parallelo, l’auto percorre gli ultimi metri di strada che costeggia la pista.

Gli aerei si staccano da terra, e iniziano a decollare. Il padre curva a sinistra, e l’auto si mette in posizione perpendicolare rispetto alla linea di decollo.

Nelle piste di F1 (quelle realizzate appositamente, non quelle schifezze chiamate "circuiti cittadini") ci sono apposite ampie vie di fuga per le auto che escono di pista in curva, e non sempre sono sufficienti.
Ma nelle vicinanze delle piste di decollo e atterraggio convivono tranquillamente strade urbane.
c'è solo 1 cosa che avrebbe evitato la tragedia, anzi non solo quella ma tutte le mancate tragedie che si sarebbero potute verificare in quel luogo:
bastava proteggere con un tunnel la strada che attraversa la linea di decollo / atterraggio, oppure, bastava non mettercela proprio quella strada.

La testa di una pista di decollo è il luogo più pericoloso in assoluto per quanto concerne gli aeromobili.

Bisognerebbe arrestare (e buttare via la chiave) l'idiota che ha firmato il collaudo o dell'aeroporto o della strada.

Quando ero piccolo, all'aeroporto di Verona, ricordo di un incidente di un F-104. In decollo qualcosa andò storto e quel "missile" andò a finire la sua corsa nelle corsie dell'autostrada A4, non ricordo se ci furono morti o feriti, ma queste cose sono basilari.
E una fatalità punto è basta.
Certo.....le frecce tricolori non servono a un cazzo, quindi tutti i morti che hanno causato si sarebbero potuti evitare, ma credo che sarebbero morti in un altra maniera.
Il destino ,se esiste, non si preoccupa.
Massimo potevi mettere un altra foto...
Il volto della bimba è uno strazio.
E' veramente atroce questo fatto, insopportabile per me pensare alla bambina. Quel povero padre avrà questa immagine per tutta la sua vita. I migliori auguri vanno a lui per il percorso che dovrà fare.

Quote:

#7 matedena

agghiacciante osservazione:doveva salvarle la vita ma l'ha condannata .. è vero.
Credo che capiremo appieno il perchè di tutto quando avremo terminato la nostra esperienza qui.

Complimenti a Massimo, davvero un bell'articolo , molto profondo.
Tutto quello che è successo ha un nome ben definito, si chiama "karma".
Mi capita mio malgrado tutti gli anni di assistere all'AirShow di Jesolo.
Ci sono le frecce, ma anche elicotteri, aeroplanini acrobatici e diversi caccia che fanno evoluzioni pazzesche.
Mi fa scaturire sempre almeno 4 considerazioni:
1. Il pericolo è ENORME che accada qualche tragedia: le persone che assistono sono migliaia e gli aerei (non solo la pattuglia acrobatica) sfrecciano letteralmente sopra le teste della gente;
2. L'inquinamento causato da questi bolidi è stratosferico: in primis c'è il consumo di carburante, ma poi ci sono i fumogeni che alla fine della manifestazione letteralmente oscurano il cielo e non ultimo l'inquinamento acustico;
3. Il costo di queste manifestazioni non oso nemmeno immaginarlo...la macchina organizzativa, i carburanti, gli addestramenti, spostare centinaia di persone...quanto ci costa tutto ciò?
(a margine ed a proposito di costi resto sempre sconcertato quando penso che il CASCO del pilota di un F35 costa 400 000 euro)
Le frecce costano 8 milioni di euro all'anno solo per carburante e manutenzione....
4. ...e questa davvero mi lascia molto pensieroso: l'ammirazione estatica di migliaia di persone con il naso all'insù ha come oggetto (nel caso dei caccia in particolare), in ultima analisi, strumenti di morte.

Fossi io a decidere non avrei dubbi sul cancellare airshow e frecce tricolori; i commenti che ho sentito sono stati
"ce l'hanno tutti gli stati" :roll:
"è una tradizione!" :roll:
"sono bellissime!" :roll:
"sono un segno di grandezza della Nazione" :roll:
"sono un vanto dell'Italia" :roll:

Resto della mia idea.
La casualità degli eventi descritti mi ha fatto ricordare il film: “Il Curioso Caso Di Benjamin Button”, dove Cate Blanchett viene investita da un' automobile per una serie di combinazioni.

Il problema di fondo è che il pilota è vivo, mentre la piccola Laura non c’è più.
Questa è una cosa che, anche solo inconsciamente, destabilizza.

Come ho già scritto nei commenti liberi, il pilota di un aereo militare dovrebbe avere le stesse consegne che hanno i comandanti delle navi.

3bushfamilyguy ha citato l’incidente dell'Istituto Tecnico Salvemini a Casalecchio dove morirono 12 giovani tra i 14 e 15 anni, e 88 rimasero feriti, alcuni in modo grave; anche in quel caso il pilota si lanciò.
Si sperava che cose simili non sarebbero mai più accadute.

Se il pilota avesse cercato di impedire che il suo velivolo potesse causare dei danni a persone inermi, magari anche senza riuscirvi, ce ne potremmo fare una ragione.

Ma che per salvare la propria vita, lasci in balia del caso un oggetto pesante 3 tonnellate che può piombare in testa a chiunque si trovi nelle vicinanze, non è tollerabile.

Da un pilota militare, e ancora di più se fa parte di quell’elite, come nel caso degli appartenenti alla pattuglia acrobatica, ci si aspetta che, oltre agli onori derivanti dal ruolo, mettano al primo posto la salvaguardia delle persone, anziché la propria vita.

Dante Bertello.
#14 NickName

Quote:

Fossi io a decidere non avrei dubbi sul cancellare airshow e frecce tricolori;

Non concordo al 100%.
In italia e al mondo siamo letteralmente pieni di attività inutili ma che non disdegnamo e seguiamo con interesse e accanimento.
Non possiamo condannare solo le Frecce senza considerare anche tutto il resto.

P. es. qualunque sport a livello agonistico è una inutile manifestazione se non praticato dal diretto interessato.
A cosa servono le gare di F1?
Sono costose, rumorose, inquinanti (meno di un aereo, d'accordo ma non producono certo innocuo vapore acqueo) e pericolose dove le misure di sicurezza sono vacanti.
Peggio va per le gare di rally, dove le auto inutilmente truccate all'inverosimile sfrecciano pericolosamente per strade provinciali (non progettate per queste attività) con la gente ai bordi della strada senza il briciolo di una protezione, con il solo scopo di battere un record di velocità.

Ma anche parate, circhi e feste paesane.

Tutto senza una vera utilità se non quella dello svago e intrattenimento.

Concordo sul fatto che certe manifestazioni sono inquinanti, ma come punto a favore c'è il fatto che avvengono saltuariamente a differenza di altre attività che avvengono quotidianamente.

Quello che, a mio avviso, bisognerebbe fare invece è ridurre i pericoli per evitare di avere, con il senno di poi, discorsi di questo genere.


Io mi chiedo come si possa lasciare una strada a così pochi metri dalla fine di una pista di un aeroporto!

Agli antiarmi che incolpano l'inutilità delle frecce tricolori, chiedo se dopo il disastro di Linate, si sono scagliati ad incolpare l'inutilità degli aerei commerciali...e dopo il disastro del Giglio, avete attaccato le navi?
#danilofreiles

Quote:

Fanno tanto le pulci a chi usa l'auto per andare a lavoro... però per fare le acrobazie o le gare di F1 non si bada al consumo di carburante, all'inquinamento ambientale e sonoro... no, questi non danno fastidio. Se invece lo fai tu sei un nemico dell'ambiente.
Loro possono uccidere per "sport". Tu invece devi rispettare la natura.

E devi anche obbedire!Tanto non hai dalla tua parte armamenti e ombrelli nato che possono implicitamente e tante volte neanche tanto implicitamente "minacciare" i governi di turno se non di fare colpi di stato di guardare dell'altra parte in qualche situazione "strana".

Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo iniziato a perdere la guerra
D.Risi


Firenze 1997



Bergamo 2016

Di chi è la colpa? dei piloti?
O di chi organizza male le infrastrutture attorno alle piste?

Però, se come in questo caso, il pilota è un militare, apriti cielo!!!
#15 dantebert



Quote:

Ma che per salvare la propria vita, lasci in balia del caso un oggetto pesante 3 tonnellate che può piombare in testa a chiunque si trovi nelle vicinanze, non è tollerabile.

Questo a mio avviso è un punto molto interessante.

# CharlieMike

Sarò populista o qualunquista ma eliminerei gran parte delle cose che hai elencato -escluse le sagre di paese- ed includerei esercitazioni militari, che in questo caso sono ot..
Ah quindi l'aereo non ha creato una buca, ci è finito dentro e la buca si è richiusa nascondendolo completamente. Ok.

A parte questo, dico solo che una cosa che viene costruita per fare guerra non può che fare del male.

Che li facciano sopra il mare questi spettacoli se proprio li devono fare(allenamenti compresi), e la gente se li guarda da una spiaggia. E concordo per una ulteriore zona di distanza dai confini degli aeroporti.
#20 checilascialozampino2023-09-19 10:35

Quote:

Sarò populista o qualunquista ma eliminerei gran parte delle cose che hai elencato -escluse le sagre di paese- ed includerei esercitazioni militari, che in questo caso sono ot..

Molto genericamente io eliminerei tutto ciò che non ha una utilità pratica, ma così facendo non rimarrebbe nulla.
Lasciamo le cose come stanno ma cerchiamo di farle in sicurezza.
#17 damiano78
#19 damiano78

esattamente quanto ho detto io poco sopra.

Anche le strade parallele agli aeroporti hanno una componente di pericolosità legata alle manovre di volo ma infinitamente più bassa rispetto a una strada perpendicolare alla testa della pista.

Trovo sbagliati tutti i commenti circa l'inutilità o pericolosità dei dispositivi tipo i seggiolini o cinture di sicurezza delle automobili. Trovo ugualmente sbagliato scagliarsi contro gli airshow soltanto perché la materia in questione non interessa a chi protesta.

Perché allora la prima cosa da fare sarebbe di eliminare dalla circolazione tutte le moto con cilindrata oltre i 50cc, perché sono totalmente inutili ed estremamente pericolose.

E dopo le moto via a cascata tutti gli sport considerati pericolosi.

Quindi in buona sostanza andiamo a consolidare la tesi che ci vuole tutti a piedi, auto max 30 km/h, restare chiusi casa al riparo dai pericoli del mondo esterno.
OT
Guardate le fiamme scaturite dalla caduta del piccolo aereo Aermacchi MB-339
it.wikipedia.org/wiki/Aermacchi_MB-339

e confrontatele con quello che avrebbe fatto un Boeing da 100m e 90 tonn.
xoomer.virgilio.it/911_subito/mister5.jpg
Credo che quello che ci sembra che non va in vicende come queste è che per noi "una bambina non deve morire così" .Perchè no??
L'aereo nel cadere a terra ,si vede dalle foto, ha sradicato delle piante di mais . Perchè proprio quella pianta di mais?Chissà da dove è arrivato quel seme,da quale parte del mondo per venire a finire i suoi giorni su un campo di Caselle .Questa domanda non ce la facciamo mai .

Siamo noi che vogliamo sempre dare un perchè alle cose che succedono .Dobbiamo sempre dare un senso alle cose. Un senso che in qualche modo ci tranquillizzi .
Non è che i "buoni" muoiono meno dei "cattivi".
Morire non è una cosa rara per nessuno.
Molti millenni fa l'uomo scelse la mente, ed in particolare la mente razionale, come principale strumento per vivere e comprendere il mondo. Più recentemente in occidente questa scelta è diventata pressoché assoluta e noi siamo stati educati, fin dalla più tenera età, ad usare la mente in questo modo. Ma come tutte le "cose" anche la mente ha i suoi limiti, limiti che vengono praticamente, e spesso inconsapevolmente, totalmente ignorati e si va avanti come se la mente potesse comprendere e spiegare tutto, invece non è così. La mente infatti può solo esaminare una cosa alla volta ed inoltre è obbligata a farlo nel tempo, mentre tutto ciò che esiste si manifesta contemporaneamente. E tutto ciò che è manifesto di trasforma in continuazione durante la sua esistenza.
Il mondo è enormemente più "grande" di quanto una qualsiasi mente potrà mai comprendere.
Questo lo avevano capito i cinesi, gli indiani ed altri, migliaia di anni fa e quindi la base della visione orientale non è fatta di "cose" ma piuttosto di processi, di divenire.
Una delle cose straordinarie che la fisica subatomica ha confermato, è proprio il divenire di tutto ciò che esiste, il fatto che quando la mente vede un "cane" e dice "quello è un cane" ecco che appena finito di dirlo quello non è più "quel cane" perché ha già subito enormi trasformazioni diventando "un altro cane".
Solo una visione "globale", e quindi non solo mentale ma anche e soprattutto spirituale, può farci comprendere il mondo, i suoi avvenimenti ed il senso dell' esistenza.
Nel mondo spirituale, mistico, il tempo non esiste. Jung ha intuito questa realtà e gli ha dato un nome che personalmente trovo giusto ma anche riduttivo, perché anche lui era troppo condizionato dalla mente. Infatti il termine "sincronicità" presuppone il tempo mentre esistono mondi dove il tempo non esiste e questi mondi "interagiscono", o per meglio dire sono un unica cosa, con il mondo come noi lo vediamo, e qui si capisce quanto la mente sia limitata perché questa realtà non potrà mai arrivare a comprenderla.
Non è un caso che l'I Ching si chiami "Il libro dei mutamenti" e non, per esempio, "il libro delle cose", perché gli antichi cinesi avevano compreso che la realtà è fatta di divenire e che la visione basata sulle "cose" è solo una illusione della mente.
Cercare un motivo per l'incidente dell' aereo potrebbe essere impossibile per la sola mente. Forse ci sono dei motivi spirituali e se è così nessuna mente da sola potrà mai trovare la risposta.

Un vecchio saggio, un contadino molto povero ,viveva in una capanna con la moglie ed un unico figlio maschio. Un giorno il ragazzo trovò nel bosco un bellissimo cavallo bianco che lo seguì docilmente fino al villaggio.
Tutto gli abitanti del villaggio si complimentarono con il vecchio per la grazia ricevuta dal Cielo. Ora, dicevano, potrai usarlo per lavorare i campi e non dovrai più soffrire della tua povertà, sei stato benedetto dagli dei.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere" e tutti rimasero molto sorpresi da quella risposta iniziando a pensare che il vecchio oramai non avesse più la testa tanto a posto.
Il ragazzo imparò a cavalcare ma un giorno cadde e si ruppe una gamba. Al che tutto il villaggio disse che quel cavallo era stato mandato dai demoni maligni perché ora il vecchio, solo con il cavallo, non avrebbe potuto più fare il lavoro per riuscire a non essere così povero.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere" e a quel punto tutti furono convinti che il povero vecchio aveva perso le facoltà mentali.
Scoppiò la guerra ed un giorno arrivarono nel villaggio i soldati per reclutare tutti i figli maschi. Ma il figlio del vecchio era a letto con la gamba rotta e quindi non lo portarono via. Tutto il villaggio era stupefatto per la lungimiranza del vecchio saggio e onorarono il Cielo per aver protetto l'unico figlio di quel vecchio in un modo così straordinario. Andarono tutti a complimentarsi con lui perché solo un uomo retto poteva aver ricevuto un simile aiuto dal Cielo.
Per tutta risposta il vecchio saggio disse "può essere".
Dura da accettare, ma evidentemente doveva accadere, quella bimba aveva accettato prima di nascere che la sua fine sarebbe stata così. Chissà cosa deve insegnare la sua morte, sia alla famiglia, che a chi ha assistito alla sciagura.

Quote:

#17 damiano78 o mi chiedo come si possa lasciare una strada a così pochi metri dalla fine di una pista di un aeroporto!
#19 damiano78 Di chi è la colpa? dei piloti? O di chi organizza male le infrastrutture attorno alle piste?

Prova ad andare su google map e vedrai che a 150-200 metri dalla fine della pista c’ è una grossa cascina.

L’aeroporto civile è stato inaugurato nel 1953 (quello militare nel 1941), la cascina sembra di costruzione anteriore, la statale non so.



E qui di chi è la colpa?

it.wikipedia.org/.../...

Dante Bertello.
#21 desert

ci sono delle regole a cui deve attenersi chi organizza un airshow. Misure di sicurezza introdotte dopo l'incidente (o sabotaggio per chi non crede che quello possa essere stato un incidente) di Ramstein del 1988. Prima di allora gli airshow venivano svolti letteralmente sopra la gente. Mio padre mi ha portato a diversi eventi, anche ad Aviano. All'epoca ci facevano entrare e girare "liberamente" per la base. Ricordo che la gente era assiepata al margine della pista di decollo e non c'era nemmeno una rete a protezione.

Oggi la maggior parte di questi eventi avviene appunto sul mare e la gente guarda dalla spiaggia. Come abbiamo dovuto constatare nel 2017 a Terracina, gli incidenti purtroppo accadono e, se c'è la giusta distanza, la gente non si fa male.
anche senza motori l'aereo poteva essere fatto schiantato altrove o sbaglio? farlo schiantare in fondo alla pista e vicino ad una strada forse non é stato molto saggio..se capita 100 volte probabilmente una ventina di volte colpisce qualche auto che passa..quindi di casuale qui c'é ben poco..manco fosse un fulmine o una meteora che sono totalmente imprevedibili..
#28 dantebert

guarda che si tratta costruire una trincea per 50 metri e metterci una copertura sopra. Avrebbe costato infinitamente meno di quanto dovrà pagare l'assicurazione a quella povera famiglia. Cifra che in ogni caso non restituirà la vita a quella bimba e la serenità a quei genitori.

Riguardo le case lontane 150 metri la questione è analoga, c'è un rischio concreto che un aereo vada finisca su quella casa?
Hai 4 possibilità:
- fai abbattere le case e sposti la gente;
- non construisci l'aeroporto lì;
- ci metti un adeguata protezione;
- fai una copertura assicurativa congrua e accetti il rischio.
Questo è un discorso filosofico e su questo piano vorrei dire qualcosa.

Intanto esprimo il mio apprezzamento a #5 Andrea Bini che ha fatto un'osservazione molto corretta nello specifico.
Ma vorrei procedere ulteriormente nella critica al concetto di sincronicità.
Se un escursionista, in cima a una montagna aguzza, prende un sasso e lo lascia cadere sulla punta, il fatto che il sasso poi precipiti da una parte invece che da un'altra ha un motivo fisico preciso, determinato dalla risultante di tutte le forze e i vincoli in gioco che hanno prodotto quell'esatto esito cinematico.
Noi potremmo dire che cade da un lato "a caso" in quanto il risultato ci pare indifferente.
E anche se quel sasso al termine della caduta finisse sulla mia testa, dal punto di vista fisico c'è un motivo preciso, ovvero che al tempo t la posizione della mia testa (prodotta da precedenti movimenti perfettamente coerenti e spiegabili) si trovava nella stessa posizione del sasso, giunto lì a seguito della sua lunga caduta.
Ma se il sasso mi ha rotto la testa e questo fatto è rilevante per me, in termini di dolore, sentimenti e tutto ciò che elaboro con la mia coscienza, ciò non toglie che la rottura come fatto fisico è comunque il risultato deterministico di una serie di cause ed effetti.

Si capisce dunque che la domanda "perché il sasso mi ha rotto la testa" è una domanda mal posta in quanto mescola un evento fisico deterministico, con le analisi i sentimenti e le ipotesi (tutti enti immateriali) che io faccio a posteriori.

Il principio di causalità non può essere confutato con esempi ambigui, ma brilla nella sua evidenza quando, anziché essere applicato a un caso particolare, viene applicato al tutto: "perché le cose esistono?"
In questa sua forma forte, il principio di causalità costituisce una delle prove dell'esistenza di Dio.
Trovo l'articolo molto interessante e alquanto complesso da digerire dalla nostra mente, credo adirittura impossibile. Gli argomenti trattati, tipo la sincronicità, sono indigesti per uno strumento limitato come la nostra mente (questo è naturalmente il mio punto di vista maturato negli anni, spero che nessuno si senta offeso). Comprendere il perchè o il per come di certe situazioni ingiuste, violente assurde non è cosa semplice, anzi credo sia un percorso estremamente arduo e lungo (molteplici esistenze secondo me). Sono sempre più convinto però che sia un errore cercare di dare un significato basandosi sulla logica, sul buon senso, sulla razionalità, perchè sono limitate nel tempo e nello spazio di questo piano. Se proviamo a pensare alla nostra vita come ad un percorso molto più lungo rispetto a quello di una sola esistenza, allora forse si possono aprire le porte per comprendere e prendere coscienza a cosa esiste sotto al rumore del flusso mentale, che altro non è, sempre secondo me, una specie di tappo involutivo di ciò che noi veramente siamo. Come tutti penso di aver vissuto pagine molto dolorose della vita, abbiamo tutti avuto persone care che sono finite in situazioni tragiche e pessime, noi stessi inclusi come scritto. Se veramente facciamo caso a cosa succede ogni giorno nel mondo, tra gli uomini, tra gli uomini e gli animali, l'ambiente e chi più ne ha pi ne metta, non possiamo non constatare che il dolore, la violenza e la sofferenza sono parte integrante del nostro "vivere" e la nostra mente in questo caso diventa uno strumento di difesa di esternazione di isolamento, ma non di coscienza, basterebbe secondo me scioglerla e unirla al nostro Se per poter cambiare noi stessi, la percezione del mondo e chi ci circonda...
Non riesco ad immaginare cosa abbiano provato e come si possa continuare a vivere . Se non riuscissi a liberare mio figlio dalle cinture di sicurezza e lo vedessi morire tra le fiamme mi ucciderei all'istante. Un dolore inconcepibile e non misurabile. I figli sono una cosa troppo grande, solo il pensiero mi fa rabbrividire. Una tragedia
Gli aerei volano! E fin qui penso che siamo tutti daccordo...
E se volano, potenzialmente, vista la gravità, possono venire giù!
Ora, se si ha un guasto in volo, non sempre si può decidere dove farlo cadere, a volte si e a volte no.
Se si è "sfortunati" lo schianto può avvenire ovunque e fare parecchie vittime

Quello che sostengo io è che si potrebbe essere più cauti su ciò che accade attorno ai 2 momenti più delicati per qualunque aereo, ossia, il decollo e l'atterraggio

Quote:

#15 dantebert2023-09-19 10:10

Se il pilota avesse cercato di impedire che il suo velivolo potesse causare dei danni a persone inermi, magari anche senza riuscirvi, ce ne potremmo fare una ragione.

Ma che per salvare la propria vita, lasci in balia del caso un oggetto pesante 3 tonnellate che può piombare in testa a chiunque si trovi nelle vicinanze, non è tollerabile.

Da un pilota militare, e ancora di più se fa parte di quell’elite, come nel caso degli appartenenti alla pattuglia acrobatica, ci si aspetta che, oltre agli onori derivanti dal ruolo, mettano al primo posto la salvaguardia delle persone, anziché la propria vita.

Il pilota in quella situazione ha fatto quanto poteva per tenere su l'aereo il più possibile e cercare di evitare le case, ma non è bastato ad evitare la macchina che probabilmente non ha nemmeno visto. Morire nello schianto non avrebbe salvato la bambina e comunque eviterei di dare giudizi morali su una persona che comunque avrà per sempre la vita rovinata da questa terribile tragedia.
Henry Ford disse : "Quel che non c'è non si rompe"

Io aggiungo: "Se eviti di iniziare a far cazzate magari non degenerano in tragedie"

Far decollare una pattuglia di aerei a reazione zeppi di carburante, per fare le prove di un'esibizione, nel 2023 è un'offesa all'intelligenza.

Nel 1923 poteva avere un senso, un secolo dopo sicuramente no.

Il pilota, obiettivamente incolpevole, somiglia alla squadra duramente addestrata in Full Metal Jacket: tanti sforzi per poi essere messi sotto scacco da una cecchina donna.

Qui, tanto addestramento per avere l'unico risultato di accoppare una bambina.

Qualcuno riesce a trovare un senso in tutto questo?
Gli incidenti non si possono eliminare, si può cercare di ridurre la probabilità che queti possano accadere.
Ma se la sfurtuna ci mette lo zampino non ci sono ragionamenti che tengano

Ma a chi giudica l'operato del pilota chiedo se si ha la solita esperienza di volo e preparazione prima di giudicare
#15 dantebert2023


Quote:

Se il pilota avesse cercato di impedire che il suo velivolo potesse causare dei danni a persone inermi, magari anche senza riuscirvi, ce ne potremmo fare una ragione.

Ma che per salvare la propria vita, lasci in balia del caso un oggetto pesante 3 tonnellate che può piombare in testa a chiunque si trovi nelle vicinanze, non è tollerabile.

Istinto di sopravvivenza

In ogni caso quando il mezzo non è più controllabile, eiettarsi o morirci dentro non fa alcuna differenza.
Sempre li va a sbattere
Metto alcune citazioni da Hans Jonas, Il principio di Responsabilità, scritto nel 1979.
Egli si prefiggeva un arduo compito: lo riassumo così: quello di fondare un'etica umana sulla ragione.
La prima, l'etica, avrebbe fondamento nella filosofia morale, la seconda, in quella teoretica.
Egli prova a fonderle, per trovare degli "imperativi", ripartendo da Kant.
Questi dovrebbero essere la guida per l'uomo "tecnologico".

Le sue massime sono applicabili per essere da deterrenti dai "giochi" dal gain of function, ai vaccini sperimentali applicati in massa, alle acrobazie degli aerei con strade vicino alla pista e quanto altro.

Non siamo responsabili di tutto il nostro destino.
Ma delle scelte che individualmente o socialmente facciamo, sì.




Quote:

Soltanto il rispetto, rivelandoci «qualcosa di sacro», cioè d’inviolabile in qualsiasi circostanza (il che risulta percepibile persino senza religione positiva), ci preserverà anche dal profanare il presente in vista del futuro, dal voler comprare quest’ultimo al prezzo del primo.


Quote:

Nessun’etica del passato doveva tener conto della condizione globale della vita umana e del futuro lontano, anzi della sopravvivenza, della specie. Proprio il fatto che essi siano oggi in gioco esige, a dirla in breve, una nuova concezione dei diritti e dei doveri, per la quale né l’etica né la metafisica tradizionali offrono i principi e, men che mai, una dottrina compiuta.


Quote:

Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un'autentica vita umana sulla terra.


Non mettere in pericolo le condizioni della sopravvivenza indefinita dell’umanità sulla terra.


Includi nella tua scelta attuale l’integrità futura dell’uomo come oggetto della tua volontà.


La violazione della natura e la civilizzazione dell’uomo vanno di pari passo.


L’uomo è l’artefice della propria vita in quanto umana; egli sottomette le circostanze alla propria volontà e ai propri bisogni e, tranne che dinanzi alla morte, non è mai disarmato.


Quote:

“ La responsabilità ci obbliga ad essere responsabili e a fare in modo che se ne garantisca la permanenza della sua presenza nel mondo. L'essere-così, l'essere-in un determinato modo è, dunque, la capacità di essere responsabili, di essere capaci di esercitare la responsabilità


Quote:

Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un'autentica vita umana sulla terra.

#39 Venusia

Quote:

Istinto di sopravvivenza

ah giá come quello di Schettino!


Quote:

In ogni caso quando il mezzo non è più controllabile, eiettarsi o morirci dentro non fa alcuna differenza.

ilmeteo.it/.../...
si vede molto bene che al momento dell espulsione l aereo cambia direzione..cmq in pochi secondi il pilota seve fare parecchie decisioni..non é facile!
Tutto il discorso sulla" coincidenza", "sincronicità" e "fisica quantistica", decade inevitabilmente di fronte alla CONSAPEVOLEZZA.
La consapevolezza di conoscere i rischi e le conseguenze.
Quindi, basta che non ci sia una strada a ridosso della pista dell'aeroporto, basta non costruire gli aeroporti in prossimità delle abitazioni,
basta che gli spettacoli delle frecce tricolori (e altri) non si facciano o almeno li facciano ben distanti dalle abitazioni e dal pubblico ec....
Insomma, basta solamente il buon senso!
Se poi, pur avendo la "consapevolezza" e "il buon senso", accade la tragedia allora è solo pura sfortuna e casualità!
#41 macco83

ci sono 2 motivazioni che potrebbero portare a cambiare direzione l'aereo al momento dell'espulsione:

- il seggiolino e cambe del pilota vanno a cozzare contro la closh;
- nel momento in cui il caccia va in stallo i piani mobili di quota diventano inefficaci, considerando il distaccamento della vena fluida, quindi anche volendo il caccia non poteva più essere corretto dal pilota.
#42 maxtube100

Quote:

Turro il discorso sulla" coincidenza", "sincronicità" e "fisica quantistica", decade inevitabilmente di fronte alla CONSAPEVOLEZZA.

No non "decade" o almeno non detta così in assoluto.
Certo che quella strada li non ci doveva stare e quindi ci sono delle responsabilità da considerare, ma ci sono anche incidenti in situazioni senza strade messe dove non dovrebbero starci.
I discorsi che vogliono cercare "altro" non sono riducibili al singolo caso, perché vogliono indagare sui motivi profondi degli avvenimenti.
Vediamo se eravate voi a pilotare l'aereo, casa facevate.!!!
Morivate per par condicio ???
Sapete come si pilota un jet ??

Se vogliamo discutere sulle sicurezze e responsabilità e una cosa, ma sull'accaduto c'è poco da dire, ha scontrato con uno stormo di uccelli e il pilota ha perso il controllo,
Quando non c'era più nulla da fare si è salvato la pelle.
Dalla poltrona e facile giudicare

Ps ; che cazzo ci azzecca Schettino lo sai solo te

Quote:

ha scontrato con uno stormo di uccelli e il pilota ha perso il controllo

Cmq se basta veramente così poco per fare cadere un jet e provocare una potenziale tragedia, resto della mia.. queste cose non s'hanno da fare.
Sono anacronistiche al giorno d'oggi.
O meglio, lo sarebbero se la nostra società non ci avesse abituato al sensazionalismo puro.

Poi sul fatto che il pilota abbia avuto qualche millesimo di secondo per decidere, non discuto.
Secondo me non doveva essere messo nelle condizioni di dover prendere quella decisione.
gli antichi certe cose le sapevano e infatti avevano sviluppato un sistema di interpretazione dei segnali della natura e il volo degli uccelli era uno dei principali di questi segni e a quanto si dice proprio degli uccelli avrebbero provocato l'incidente
#46 checilascialozampino
I jet militari non sono come gli aerei normali.
Hanno una bassa portanza e si sostentano solo con la spinta dei motori.
Se si guastano vengono giù come sassi.
Sempre portare in auto:
1) un paio di cesoie (per tagliere le cinture)
2) un martello (per rompere un finestrino)
3) un piccolo estintore.

Perché magari non li userai mai, ma se capitasse un evento che rende necessario usarli potrebbero essere la differenza fra la vita e la morte.

Detto questo, è vero che un pilota è un essere umano, ma le responsabilità che ha non sono quelle di un essere umano normale e nessuno ti mette una pistola alla tempia per farti diventare pilota.
Quindi in questi casi ti sacrifichi tu e porti l'aereo dove non fa male a nessuno.
A costo della tua vita.
Altrimenti stai rubando lo stipendio e occupando un posto che non meriti.

my two cents
#46 checilascialozampino

guarda che il bird strike è un incubo tanto per un mb339 quanto per un qualsiasi airbus o boeing.

Vedi quanto accaduto al volo US Airways 1549, nel gennaio 2009, ammaraggio sull'Hudson proprio di fianco ai grattacieli di Manhattan.
#46 checilascialozampino

il bird strike è un evento estremamente pericoloso che può coinvolgere qualsiasi aereo; se al posto del jet della PAN ci fosse stato un aereo civile le conseguenze sarebbero state le stesse per cui non ha senso puntare il dito sull'esibizione.
Chiediamoci piuttosto se c'era modo di proteggere la strada in fondo alla pista, come fanno in altri paesi, o segnalare meglio l'attività degli uccelli in una zona così delicata. Indietro non si può tornare ma si può sempre attingere da questa terribile esperienza per migliorare la sicurezza futura.

Quote:

che cazzo ci azzecca Schettino lo sai solo te

il suo istinto di sopravvivenza lo ha portato a fotternese degli altri e salvarsi la pelle..cmq vedendo il video se il pilota si gettava fuori prima, l'aereo cadeva ben dentro la pista..chissá magari non voleva danneggiare la pista o pensava di poterlo riprendere..ripeto non é facile decidere in pochi istanti ma lui é il pilota ed é addestrato per quello..
Mi sono deciso a vedere il video.

Sembra cmq che il pilota abbia fatto di tutto per fare cadere l'aereo in pista, ed abbia abbandonato il velivolo all'ultimo momento utile.

La dinamica sembra cmq strana..
La cosa degli uccelli è accertata?

Forse la picchiata dell'aereo è voluta o forse è il rilascio della cloche o forse la reazione dell'espulsione, che cmq sembra avvenga con una certa forza ed in un punto del baricentro dell'aereo molto avanzata rispetto alle ali..
#53 checilascialozampino

Quote:

Forse la picchiata dell'aereo è voluta o forse è il rilascio della cloche o forse la reazione dell'espulsione

voluta o casuale, quella picchiata finale fa sembrare che l'aereo fosse ancora un minimo controllabile..
#49 Aigor

Quote:

Quindi in questi casi ti sacrifichi tu e porti l'aereo dove non fa male a nessuno.
A costo della tua vita.
Altrimenti stai rubando lo stipendio e occupando un posto che non meriti.

Stai dando un giudizio su una cosa che evidentemente non conosci... in decollo col motore andato l'aereo non ha portanza per cui va giù come un sasso, non lo porti proprio da nessuna parte, al massimo hai qualche secondo per provare a indirizzare la caduta su uno spazio sicuro ed è la cosa che ha fatto il pilota cercando di rimanere dentro l'aeroporto, ma dopo lo schianto l'inerzia ha portato i resti dell'aereo ad investire la macchina.
49 Aigor2023-09-19



Quote:

Quindi in questi casi ti sacrifichi tu e porti l'aereo dove non fa male a nessuno.
A costo della tua vita.

Pensate che se avesse voluto ,poteva continuare fino a Genova e buttarlo in mare ??

La situazione perdere il controllo,alias il mezzo non è più controllabile, sapete cosa vuol dire.....





Se avesse potuto portare l'aereo dove voleva,non c'era nessuna emergenza.
cmq siam tutti piloti con la cloche degli altri :-P
#54 macco83

"quella picchiata finale fa sembrare che l'aereo fosse ancora un minimo controllabile.."


no la mia impressione è che il pilota abbia cabrato (puntato il muso verso l'alto) per cercare di farlo rallentare. Questo rallentamento ha portato allo stallo ovvero le ali perdono il sostegno e da quel momento accadono 2 cose: 1) l'aereo punta improvvisamente il muso verso il suolo 2) accelera. Al momento dello stallo lui si eietta ma a quel punto non poteva più fare nulla, l'aereo sarebbe andato per i cazzi suoi in quanto i piani di quota, con le ali in stallo, non comandano più niente. Essendo vicino al suolo gli rimaneva soltanto l'espulsione.

Quote:

#4 stillwood2023-09-19 08:49
Credo che tutto questo dolore, questo male possa trovare un senso, una spiegazione solo nell'Oltre, in quel Grande Mistero. In ciò che va oltre la pura Materia.

E' da sempre anche il mio pensiero.
:::..........

Una tragedia simile lascia certamente spazio a dubbi sulla coincidenza degli eventi, RIportati in auge da Jung con la teoria della "sincronicità". Coadiuvato, se così si può dire, dal fisico e premio Nobel Wolfang Pauli, dallo scienziato austriaco Kammerer e dal filosofo Arthur Koestler. Per quanto mi riguarda ho da tempo messo in relazione i fenomeni ESP con i fenomeni sincronici, anche se non ancora spiegati dalla fisica moderna, ma che con i Quanti si sta comunque avvicinando a quei fenomeni sincronici che sfrondano le monotone catene di eventi casuali, entrando di buon grado nelle ipotesi interpretative di natura paranormale.
#51 boss.adc2023-09-19 12:51

Quote:

Chiediamoci piuttosto se c'era modo di proteggere la strada in fondo alla pista, come fanno in altri paesi, o segnalare meglio l'attività degli uccelli in una zona così delicata. Indietro non si può tornare ma si può sempre attingere da questa terribile esperienza per migliorare la sicurezza futura.

Mettere un ca...o di semaforo sulla strada??
E' già un po' che non attraverso passaggi a livello, ma ricordo che dove abitavo una volta, si accedeva il semaforo rosso e scendeva la sbarra diversi minuti prima del passaggio del treno.

Per un aereo che decolla? Niente?? Tanto passa sopra e le macchine sotto.
#55 boss.adc


Quote:

Stai dando un giudizio su una cosa che evidentemente non conosci... in decollo col motore andato l'aereo non ha portanza per cui va giù come un sasso

Prova a guardare il video..
Si vede il gruppo di aerei lontano in aria..
Quello dello schianto si stacca piano piano dalla formazione e sembra -almeno a me- volersi portare sulla pista, poi quasi alla fine della pista, ed un 20 una di metri dal suolo stimati, il pilota di stacca, l'aereo picchia sulla fine della pista e poi ladisgrazia.

Non era in decollo.
#61 checilascialozampino

tu dal vivo non hai mai assistito a nessun airshow, per carità, non è una critica ma se non conosci la dinamica di un decollo in doppia formazione, abbastanza tipico per le frecce tricolori, forse hai un minimo di difficoltà a capire quanto è successo.
Un pilota di caccia deve saper dove espellersi con il seggiolino.... Per esempio se sotto c'ê una strada ritarda di mezzo secondo l'aereo si schianterá dove nn c'ê nessuno... non credo che il pilota non poteva ritardare di mezzo secondo l'espulsione , dipende tutto dal coraggio e bravura del pilota.
#Redazione

Ho riletto il testo del thread..


Quote:

L’idea che un aereo della pattuglia acrobatica si schianti al decollo

Non ho seguito la notizia sui giornali, a parte i titoli, e non so cosa abbiano detto.. ma l'aereo non era in decollo..
#62 stefanob
No infatti.. non prediligo questi spettacoli..
Dopo aver visto il video ho visto gli aerei già ad alta quota in formazione.

Non mi pareva un decollo.. ma può essere che sbagli io..

Anche per #Redazione
#32 Stolypin

Grazie per l'apprezzamento. Tuttavia ti devo correggere: se accettiamo il paradigma non deterministico della fisica moderna non c'è modo di stabilire da quale versante cadrà il sasso. Se lo giudichiamo "casuale" non dipende dalla nostra ignoranza riguardo alle forze in gioco, e neanche da fatto che la cosa ci sia indifferente. Avere un forte interesse riguardo al risultato di un evento fisico non ce lo fa valutare meno casuale (chiedere ai giocatori di dadi), e viceversa.
#63 Fabiodoc76

ancora con la storia di decidere dove farlo schiantare.

Un aereo non è un automobile che se sei ai 20 km/h, in folle e senza freni, riesci comunque a girare il volante.

Quell'aereo lo ha governato finché era governabile, una volta che entra in stallo a 20 metri dal suolo, il pilota ha 2 possibilità: morire bruciato oppure eiettarsi.
#65 checilascialozampino

da questo video si vede bene come decollano in formazione, di solito si alzano prima quelli dietro, per ultimi quelli davanti...

www.youtube.com/watch?v=diZAfAy4W1Q
#59 Volano49

Credo profondamente che quello che vediamo e tocchiamo sia solo una piccolissima parte della Realtà. Solo la Scienzah! e i suoi adoratori pensano che tutto sia esclusivamente materiale certo, conosciuto e indiscutibile. Naturalmente con assoluta certezza.
#61 checilascialozampino2023-09-19 13:29

Quote:

Citazione:
Stai dando un giudizio su una cosa che evidentemente non conosci... in decollo col motore andato l'aereo non ha portanza per cui va giù come un sasso
Prova a guardare il video..
Si vede il gruppo di aerei lontano in aria..
Quello dello schianto si stacca piano piano dalla formazione e sembra -almeno a me- volersi portare sulla pista, poi quasi alla fine della pista, ed un 20 una di metri dal suolo stimati, il pilota di stacca, l'aereo picchia sulla fine della pista e poi la disgrazia.

Non era in decollo.

La PAN solitamente decolla in formazione a V. Non ricordo di averli mai visti decollare uno alla volta.
Nel video non si vede lo stacco dal suolo per cui potrebbe benissimo essere un passaggio a bassa quota, ma quel che si vede bene è l'aereo che perde quota, probabilmente per mancanza di potenza.
Il pilota quando si è reso conto di non poter più recuperare il velivolo si è lanciato.

Occorre notare che, sebbene penso che la PAN abbia paracadute ad apertura rapida, un paracadute ha bisogno di tempo per aprirsi nonostante il sedile eiettabile, e questo si traduce in una quota minima per essere efficace e impedire al pilota di sfracellarsi al suolo.
Immagino che il pilota abbia tentato fino all'ultimo di recuperare l'aereo fino a che fosse possibile.
Raggiunta la quota limite si è eiettato.

Non esiste che si immolino per evitare un centro abitato perché queste esibizioni solitamente avvengono lontano per sicurezza, appunto per evitare che possano cadere su una abitazione in caso di incidente.
Probabilmente non si è nemmeno accorto della presenza dell'automobile sulla strada.

Come ha detto qualcuno prima, non sono persone normali.
Una persona normale sarebbe entrata nel panico e, o si sarebbe eiettata ben prima, al primo segnale di danno al motore, o sarebbe rimasta immobile congelata dal terrore.
Questi piloti sono addestrati a mantenere il sangue freddo fino all'ultimo.
Il seggiolino del 339 è zero zero
Grazie Massimo per il bellissimo articolo.
Certissimo è che spesso il destino ci "mette il naso".
Ricordo come se fosse ieri di quando una ventina di anni fa ero in macchina con mio figlio di 3 anni e tornavo dalla piscina, dopo la sua lezione.
Sono arrivato in prossimità del semaforo che indicava (quasi) il giallo, ma mi sono fermato anche se ce la facevo benissimo a passare senza alcun problema. Dopo qualche km, ad un rondò una macchina guidata da uno straniero (che poi è risultato senza patente ed assicurazione) non ha dato la precedenza alla macchina che mi precedeva di qualche centinaio di metri. La macchina guidata dallo straniero ha centrato in pieno l'altra auto, che nell'impatto si è capottata ed è finita in un campo. Mi sono subito fermato e ho chiamato l'ambulanza. Altra gente si è fermata a prestare i primi soccorsi, ma ho saputo poi che un passeggero è deceduto.
Forse se non mi fossi fermato a quel semaforo (quasi) giallo, saremmo potuto essere noi, io e mio figlio, in quell'auto scaraventata nel campo. Ma forse quel giorno il destino si era distratto!
#71 peterpan32023-09-19 13:53

Quote:

Il seggiolino del 339 è zero zero

Come la farina? :hammer:

Sul serio, cosa significa?
#73 CharlieMike

significa che funzionano anche da quota 0 e velocità 0.
#55 boss.adc
#56 Venusia
#58 stefanob

Se l'aereo era ormai già ingovernabile, ok, non c'è problema.
"portare" ovviamente significa dirigere dove si può, non pensavo di doverlo specificare, ma tant'è...

#72 cronotopo
E' successa anche a me, un paio di volte, una cosa del genere...
Se quel 14/08 il ponte morandi fosse caduto nel momento in cui non passava nessuno?(ma non e' stato)Tanti se ci sono sempre nelle tragedie, perché appunto tali, fanno discutere,ma c'è anche,se mi sbrigavo non perdevo il treno(ma non e'stato) e questo lo so solo io, fa riflettere me non la collettività,che questi accadimenti ci servano in qualche maniera da lezione?Forse un domani non faranno finire una pista vicino a un'autostrada,i ponti avranno più manutenzioni,i comandanti non faranno i fighi affondando le navi,ho molti dubbi, perché siamo cocciuti,non impariamo mai.
Il destino non esiste, non esiste un libro a ciascuno personale dove vi è scritto giorno per giorno quello che ci aspetta, altrimenti a cosa servirebbe la nostra libertà personale di decidere quello che vogliamo? Non esiste quinti il fato che gli atei mettono avanti per giustificare. A cosa servirebbe allora pregare? Il destino casomai ce lo facciamo variabile a seconda dei nostri volenterosi comportamenti.
Penso che Massimo, scrivendo l’articolo non volesse tanto entrare nel merito di eventuali responsabilità (che pure ci saranno)per il fatto in sè, quanto piuttosto – in modo un po’ inusuale rispetto ai consueti temi che si dibattono sulla chat – andare a stuzzicare un po’ la metafisica e la filosofia.

Quando noi esaminiamo una circostanza negativa (drammatica in questo caso) o positiva, istintivamente andiamo a ripercorrere i fatti immediatamente antecedenti, soffermandoci su quelli che – per ironia del destino – sembrano essere stati messi lì apposta per determinare un certo svolgersi degli eventi , sino a quello tragico (o bellissimo) che stiamo esaminando.

Ma in realtà tutti gli eventi sono ugualmente importanti, e quando noi esaminiamo un fatto negativo che ci è accaduto (ad esempio dopo che – per puro caso – abbiamo fatto le scale e non preso l’ascensore, con ciò determinando un ritardo di 1 minuto che ci è poi costato l’incidente in macchina) non pensiamo alla miriade di volte in cui, grazie ad una qualunque variabile (come l’ascensore, il telefono occupato, l’amico al bar che ci attacca un bottone che non finisce più) gli eventi NON avvengono.

Se io perdo due minuti di tempo perché l’ascensore è occupato, arriverò con l’auto con due minuti di ritardo ad un incrocio, dove due minuti prima un tizio è sfrecciato senza dare la precedenza. Non è quindi avvenuto nessun incidente, perché solo io e solo con quel preciso sincronismo, avrei potuto completare il “quadro” del potenziale incidente. Ma nessuno si può accorgere di un tale sincronismo per così dire “negativo”.
Il mio ritardo per l’ascensore, inoltre, può non solo aver evitato un incidente mortale, ma magari ha poi consentito che la stessa sera, con gli amici, il tale della precedenza non data abbia incontrato la donna della sua vita.
E così via.

Inutile dire che “Sliding doors”, film del 1998 è ottimo per fare riflessioni sul tema, avendo cura di eliminare gli ultimi 20 minuti, come si dovrebbe fare per quasi tutti i film ammerigani.
#77 roberboni

Concordo..
Molti ragionamenti mi ricordano certe scuse sul Covid.. ah ma allora non si sapeva, ah ma col senno di poi..
Fai volteggiare per svago degli aerei da guerra acrobatici?
Beh.. prima o poi il morto ci scappa.

La strada è in fondo alla pista?
A maggior ragione.

La grandezza di HJonas nelle citazioni che ho messo sopra è proprio quella di tentare di scardinare l'etica dalla morale di ciascuna religione o animismo o società.
Certo il razionale non può conchiudere tutta la vita umana, concordo.

Ma nelle nostre scelte NOI siamo responsabili.

In tutta la catena degli eventi no, ma nella mancata manutenzione del ponte si.
Nella massificazione di un vaccino sperimentale SI.
Nella scelta di fare ricerca o nel negare sistematicamente le cure SI.
Ognuno ha la propria responsabilità.

Certi scenari alla "Sliding Doors" per quanto affascinanti mi lasciano piuttosto perplesso..
#77 roberboni

Concordo..
Molti ragionamenti mi ricordano certe scuse sul Covid.. ah ma allora non si sapeva, ah ma col senno di poi..
Fai volteggiare per svago degli aerei da guerra acrobatici?
Beh.. prima o poi il morto ci scappa.

La strada è in fondo alla pista?
A maggior ragione.

La grandezza di HJonas nelle citazioni che ho messo sopra è proprio quella di tentare di scardinare l'etica dalla morale di ciascuna religione o animismo o società.
Certo il razionale non può conchiudere tutta la vita umana, concordo.
Ma rimette cmq al centro la responsabilità delle nostre scelte.

Nelle nostre scelte NOI siamo responsabili.

In tutta la catena degli eventi no, ma nella mancata manutenzione del ponte si.
Nella massificazione di un vaccino sperimentale SI.
Nella scelta di fare ricerca o nel negare sistematicamente le cure SI.
Ognuno ha la propria responsabilità.

Certi scenari alla "Sliding Doors" applicarti alla scelta individuale, politica, sociale, per quanto affascinanti mi lasciano piuttosto perplesso..

Poi un individuo è liberissimo di scegliere di portare avanti la propria vita nella totale inconsapevolezza delle sue scelte.
Liberisso. Accetterà quello che gli arriva.
Ma ha scelto di non scegliere.
#74 stefanob2023-09-19 14:32

Quote:

significa che funzionano anche da quota 0 e velocità 0.

Grazie 1000.
Resta quindi il fatto che sotto una certa velocità il jet diventa ingovernabile e, dato che perde quota, sembra l'ipotesi più probabile.
Forse il pilota ha tentato di farlo atterrare sulla pista (molto probabile) ma visto lo spazio ormai ridotto al limite, il motore non funzionante, non ha potuto fare altro che eiettarsi.

Quì le coordinate per Google Maps
45.21979886402292, 7.650836364500436

Se attivate lo Street View e posizionate l'omino davanti alla pista, la vista è impressionante: vedi gli aerei che ti si precipitano contro.
Oltretutto il pilota come faceva a sapere che proprio in quel momento stava passando un utilitaria e la sua famiglia
Poteva deviare prima e la bambina ora sarebbe salva ,magari però centrando uno stabile ammazzando 30 persone....
Quindi, di cosa stiamo parlando
#82 Venusia


quote]Poteva deviare prima e la bambina ora sarebbe salva ,magari però centrando uno stabile ammazzando 30 persone....Quindi, di cosa stiamo parlando


Stiamo.parlando.appu ti di aerei da guerra che per svago lasciano scie colorate sopra la testa di persone facendo acrobazie.

Se ne stessero a terra.
Il rischio ovviamente è enorme.
E se per molto tempo va molto bene, non significa che non possa andare anche mooolto male.
CHARLIEMIKE:

Quote:

Se attivate lo Street View e posizionate l'omino davanti alla pista, la vista è impressionante: vedi gli aerei che ti si precipitano contro.

Hai ragione, la vicinanza è pazzesca. In una situazione del genere si poteva pensare almeno a mettere una specie di sbarra che si alza e si abbassa, come nei caselli ferroviari: quando c'è un decollo le sbarre momentaneamente si chiudono, e sul tratto proprio davanti al fine pista non passa nessuno.

Ma col senno di poi...
ROBERBONI:

Quote:

Il destino non esiste, non esiste un libro a ciascuno personale dove vi è scritto giorno per giorno quello che ci aspetta, altrimenti a cosa servirebbe la nostra libertà personale di decidere quello che vogliamo?

Anch'io la pensavo così, una volta. Dicevo "se esiste il libero arbitrio, il destino non può essere già scritto".

Poi in seguito ho cambiato idea, e ho capito che le due cose possono coesistere tranquillamente.

Un giorno magari proverò a spiegare cosa intendo. Non è semplice.

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#11 stefano - Quando ero piccolo, all'aeroporto di Verona, ricordo di un incidente di un F-104. In decollo qualcosa andò storto ... non ricordo se ci furono morti o feriti, ma queste cose sono basilari.

Dipende da quando eri piccolo, ma ho trovato:
digilander.libero.it/air10/f104/inc_270788.htm
Ahimè ci fu un deceduto (il pilota).
- - - - - -
Col senno di poi (son bravi tutti), se il pilota avesse anticipato un di pò la manovra-espulsione (se la picchiata l'ha favorita, o cercata) sarebbe stato meglio.
In quel frangente credo abbia fatto bene a prendere tempo. Secondo me lo ha fatto anche perchè di fianco alla pista ci son comunque le strutture aeroportuali e quindi persone. Alle estremità no (o meno).
Credo che se fosse rimasto al suo posto sarebbe finito nel campo*. Ma a quel punto fra la sua morte certa e l'alta probabilità di non morire nessuno (per la stima che in quel momento poteva fare) ha scelto la seconda.

*ANZI: rivisto il video, pare proprio che, come diceva qualcuno su, fosse giunto allo stallo. Fa un beccheggio strano, come se provasse a tenere il muso su e invece incomincia a andare a picco pari pari. Quindi è capace che, se fosse rimasto ai comandi, sull'auto ci sarebbe caduto preciso sopra, e ora piangevamo 5 vittime. Mboh, se la dinamica fosse vagamente vicina a così come m'è parsa, mi pare abbia fatto tutto quello che poteva farsi in quel momento. A me resta in capo il sospetto che, almeno da un certo momento in poi, abbia deciso di puntare a raggiungere il campo (fosse o meno conscio che c'era anche da "saltare" la strada).


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#70 CharlieMike Il pilota quando si è reso conto di non poter più recuperare il velivolo si è lanciato.

A me sembra che già da parecchi secondi (prima dell'espulsione) avesse capito che il mezzo era perduto.
Il problema della sincronicità include inevitabilmente il destino/predestinazione che si lega inevitabilmente alla reincarnazione, alla quale si deve per logica dare peso, dal momento che è molto difficile, per non dire impossibile raggiungere la massima maturità spirituale in una sola vita. Quanta vera libertà c'è nelle nostre "libere scelte"? Ma è questo un argomento che porterebbe lontano perchè ci si sposterebbe anche sul piano teologico e filosofico. Predestinazione e reincarnazione sono due grandi temi che non si possono esaurire nel breve...
#84 redazione2023-09-19 15:18

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Ma col senno di poi...

Come ho scritto prima, ai passaggi a livello la sbarra si abbassa alcuni minuti prima del passaggio del treno.
Non stiamo parlando di un eventi impossibili e imprevedibili.
Se possiamo prevedere delle sicurezze (semplici) per i passaggi a livello, si possono prevedere anche per le strade davanti alle piste di decollo (e atterraggio).

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#24 CharlieMike

..ma quell'haarp-ino in basso a destra non l'ha notato nessuno?!?! :-?
CHARLIEMIKE: Scusa, vedo adesso che lo avevi già proposto tu. (Non volevo rubarti l'idea... :perculante: )

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#84 redazione ...In una situazione del genere si poteva pensare almeno a mettere una specie di sbarra che si alza e si abbassa, come nei caselli ferroviari: quando c'è un decollo le sbarre momentaneamente si chiudono.

Come notato anche da altri, a me sembra che stessero facendo un passaggio "radente", avevano decollato prima. Dal video parrebbe.
@Macco83 #41

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Istinto di sopravvivenza



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ah giá come quello di Schettino!

Attenzione a fare certi paragoni, si rischia di incorrere nel luogo comune. ;)


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per tutta la sua vita il pilota continuerà a domandarsi cosa sarebbe successo se solo avesse abbandonato l’aereo tre secondi prima, facendolo cadere prima della fine della pista

Credo che il pilota, a parte le frasi di circostanza, e/o pensieri lacrimogeni a favor di telecamera per il popolicchio della d'Urso, si sia già messo in dima.
Probabilmente, ma non sicuro, questo lo può sapere solo lui, penserà di essere felice di aver abbandonato l'aereo giusto in tempo per non schiantarsi e morire.
Ma di sicuro del destino di vita o morte degli altri, visto che i piloti militari, sono addestrati, per portare in giro aerei carichi di bombe da sganciare su vittime civili e non, poco gli importa.
Quanti di voi hanno notato, al Gp scorso, mi riferisco alle moto, in un tripudio di inni, bandiere, fumogeni a tre colori, quel bellissimo aereo svolazzare in decollo verticale sui beoti che plaudivano felici al cherosene che gli pioveva in testa?
Senza contare i costi mostruosi per queste buffonate.
Ma qualcuno sano di testa, può mai credere, che mostrare un vecchio rottame a decollo verticale, possa in qualche modo impensierire i "nemici"?
Qualcuno qua crede che Putin, Mister Ping, o chiunque altro, si sia impensierito per la dimostrazione? O che possa pensare alla Italia come ad una super potenza militare? Gli unici che dovevano preoccuparsi erano i babbei che stavano sotto.. Comunque il destino si accanisce contro gli innocenti. E quella bambina di sicuro era una innocente.
Lo sceneggiatore che vive in Massimo si manifesta e unisce le culture ;-)
Colui che era ai comandi del velivolo è un UFFICIALE PILOTA dell’ AVIAZIONE ITALIANA appartenente alla elite delle FRECCE TRICOLORI, la crema dei nostri PILOTI MILITARI.

Qui tanti scrivono come se si trattasse di un tale che stesse pilotando un ultraleggero a motore, e che si era addestrato con “microzozz flight simulator”.

LUI LO SA D’ AVERE SBAGLIATO.

Ha preso la decisione di lanciarsi e gli è andata male, perchè in virtù di questa sua decisione è morta una bambina.

Forse parlate così perché non conoscete le regole della RESPONSABILITA', del DOVERE e dell’ONORE a quei livelli.

Che riuscisse o meno ad evitare l’incidente con l’automobile (che neppure avrà visto, ma sapeva potessero esservi), aveva il DOVERE di cercare di evitare che innocenti potessero venire coinvolti anche a costo della propria vita. Ma non l’ha fatto.

Dante Bertello.

Quote:

#7 matedena Io invece, da mamma anni '70, ho pensato semplicemente che quel seggiolino che doveva salvare la vita alla bambina l'ha condannata.

Bisognerebbe mettere sul piatto della bilancia anche tutti i bambini che - dall'entrata in vigore di queste normative sulle cinture - NON sono partiti come proiettili fracassandosi il cranio nel parabrezza al minimo tamponamento/impatto con guard rail. Cosa che accadrebbe quotidianamente.
Un jet che ti entra di fianco speriamo sia una dinamica non rara, unica. Credo oltrettutto fosse carico di carburante quasi al massimo. Le misure di sicurezzale pensi per eventi probabili.


Quote:

#7 matedena ... Ulteriore distorsione della tecnologia e della protezione ad ogni costo.

Il fatto che dilaghino determinate derive iper-securiste maniaco-steriliste, soprattutto diffuse e fomentate da una deteminata scienzah corrotta non ci deve far buttare alla discarica ogni approccio scientifico-statistico, credo.

E preciso che come tipo sono più vicino al luddismo che all'entusiasmo per "l'ultimo ritrovato tecnologico" (che ormai generalmente trattasi di minkjiata)
Mi autocito

Quote:

Penso che Massimo, scrivendo l’articolo non volesse tanto entrare nel merito di eventuali responsabilità (che pure ci saranno)per il fatto in sè, quanto piuttosto – in modo un po’ inusuale rispetto ai consueti temi che si dibattono sulla chat – andare a stuzzicare un po’ la metafisica e la filosofia.

No, evidentemente si voleva parlare proprio del fatto in sè.
:-D
Chiedo a chi è competente: le acrobazie le fanno solo sulla proiezione verticale dell'aeroporto? Oppure "sconfinano, e pure di parecchio?
A giudicare dal video, se il problema tecnico (birdstrike o altro) si fosse verificato 20 secondi dopo, si sarebbero trovati ben oltre la staccionata che si vede, giusto?
Si dovrebbero quindi chiudere tutte le strade che, in proiezione verticale (più un delta di sicurezza) sono interessate dalle acrobazie aeree. Mah! ...

Concordo con chi sostiene l'inutilità di queste manifestazioni (che un tempo volevano rappresentare l'efficienza militare).
#86 Upaut

Quote:

*ANZI: rivisto il video, pare proprio che, come diceva qualcuno su, fosse giunto allo stallo. Fa un beccheggio strano, come se provasse a tenere il muso su e invece incomincia a andare a picco pari pari. Quindi è capace che, se fosse rimasto ai comandi, sull'auto ci sarebbe caduto preciso sopra, e ora piangevamo 5 vittime. Mboh, se la dinamica fosse vagamente vicina a così come m'è parsa, mi pare abbia fatto tutto quello che poteva farsi in quel momento. A me resta in capo il sospetto che, almeno da un certo momento in poi, abbia deciso di puntare a raggiungere il campo (fosse o meno conscio che c'era anche da "saltare" la strada).
...
A me sembra che già da parecchi secondi (prima dell'espulsione) avesse capito che il mezzo era perduto.

E' un pò difficile (se non impossibile) capire cosa ha pensato e deciso il pilota in quel frangente estremo.

I piloti della PAN sono tutti piloti militari che hanno alle spalle migliaia di ore di volo su caccia militari.
Sono addestrati a mantenere il sangue freddo in tutte le condizioni di pericolo e valutare quale sia la procedura migliore da seguire in ogni circostanza.

Noi non abbiamo avuto lo stesso addestramento e la stessa esperienza.

Forse, ripeto FORSE, ha tentato di raggiungere il prato perchè atterrare sulla pista era ormai impossibile senza sfracellarsi.

Nella mia inesperienza penso sia stata la manovra più sensata. Peccato che la poca potenza nel motore (sempre che fosse rimasto acceso) ha impedito di raggiungerlo.
#90 redazione2023-09-19 15:40

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CHARLIEMIKE: Scusa, vedo adesso che lo avevi già proposto tu. (Non volevo rubarti l'idea... :perculante: )

No problem. Non l'ho ancora registrata. :hammer:
Mi è venuto in mente il 15 febbraio 2003.
Centinaia fa a Roma eravamo, secondo le stime, dai 3 ai 5/6 milioni, a manifestare contro la guerra in Iraq (stimate svariate milioni in tutto il mondo)

3milioni di persone praticamente in un'unico corteo, e c'erano sti minchia di elicotteri che ci sorvolavano sopra la testa.
E pensai.. succede una minchiata all'elicottero e qui di fa una strage.
Che bisogno c'è di stare sopra alla testa di 3/6 milioni di persone?
Volontà di potenza?
Volontà di controllo?
Sfoggio di virilità?

Per fortuna non capitò nulla, ed anzi poi la guerra scoppiò cmq.
Ma che bisogno c'era di volare sulle nostre teste?
Beh speriamo che per i 100 anni dell'Aeronautica militare (2023) qualcuno abbia capito..
#91 Upaut2023-09-19 15:41

Quote:

Come notato anche da altri, a me sembra che stessero facendo un passaggio "radente", avevano decollato prima. Dal video parrebbe.

Passaggio radente o meno, quello è un aeroporto civile e un incidente al decollo o atterraggio può sempre capitare.
Riguardo alla possibilità di evitare l'incidente l'unica cosa che mi viene in mente è (col senno di poi è sempre facile ovviamente). Se il pilota picchiava quel secondo prima il tutto restava all'interno dell'aeroporto ma credo che l'istinto sia sempre quello di salvare il mezzo fino all'ultimo istante possibile.

Togliere le strade attorno agli aeroporti è tanto impossibile quanto inutile, cosa fai una striscia di tot chilometri da entrambi i lati in cui non c'è nulla? E se cade oltre?
Nel caso in questione l'impatto non è avvenuto esattamente in coincidenza con il fine pista ma spostato sul lato (si vede bene nella foto postata da #17 damiano78) se per assurdo un gruppo di persone (come succede spesso) si fosse messo alla fine della pista per farsi sorvolare sarebbero rimasti illesi.

Per quanto riguarda il "fato", "destino", casualità chiamatela come volete scrivo questa iperbole se così possiamo definirla.
C'era una volta una famiglia che teneva molto alla propria incolumità, non uscivano mai di casa per non avere incidenti, non entravano in contatto con nessuno per non prendere malattie, coltivavano il cibo per non essere contaminati. Morirono tutti il 6 agosto del 1945.

La vita va vissuta, ognuno con il livello di rischio che ritiene opportuno. Quello che ha me fa incazzare sono le disgrazie come quella del Mottarone (e ce ne sono a centinaia solo in Italia) dove se il protocollo di normale funzionamento fosse stato applicato non vi sarebbe stata nessuna disgrazia, ma no, i soldi sono più importanti della vita delle persone.
#95 dantebert2023-09-19 15:50


Quote:

LUI LO SA D’ AVERE SBAGLIATO.

Ha preso la decisione di lanciarsi e gli è andata male, perchè in virtù di questa sua decisione è morta una bambina.

Mi spiace ripeterlo ma da quello che scrivi si capisce che non conosci l'argomento... Si è lanciato all'ultimo momento con l'aereo in stallo ingovernabile e ha cercato di puntarlo dove faceva meno danno possibile decidendo in pochi secondi con la propria vita in estremo pericolo. Se fosse passato a 5 mt. dalla macchina ora staremmo parlando di comportamento eroico invece purtroppo è andata male.
Vedi la questione del rigassificatore.
Ci hanno.rotto.le scatole per 20 anni col terrorismo, ed ora che siamo in guerra con Putin, la "soluzione" per il gas è mettere una potenziale bomba nucleare vicino.ad una città.
Questo.non è destino.
È che te le cerchi.
E prima o poi possono avvenire.
La vita secondo me è un connubio , un misto fra destino e libero arbitrio questo descritto in forma molto leggera nel film sliding doors con la giovane Paltrow. La traccia della vita in ognuno di noi è scritta poi subentra la scelta personale ergo per la Paltrow prendo o non prendo la metro? Nel nostro caso il papà decide o non decide di portare la povera bimba all’evento? È innegabile che tutti siamo stati difronte al fare delle scelte che hanno incanalato la nostra esistenza.
Altro aspetto sono queste manifestazioni che dovrebbero vietare assolutamente nei e vicino centri abitati ma anche le folle che vi assistono in zone isolate potrebbero essere coinvolte in disastri per cui cosa aspettano a eliminarle?
Per non parlare dell’aspetto , tanto di moda dell’ambiente, in questi eventi c’è un inquinamento pauroso , io purtroppo lavoro vicino all’aeroporto di Ciampino proprio sulla rotta di atterraggio di centinaia di aerei e controlli sull’aria hanno rivelato in molte ore del giorno un inquinamento elevato. Senza contare il come finisce la pista stessa proprio a ridosso di una strada ad altissimo scorrimento e dove decine e decine di macchine si fermano sempre a vedere gli aerei che si alzano o atterrano, pericolosino direi.
Concludo con un abbraccio a quella povera bimba e che riposi in pace.
#97 richimonti2023-09-19 15:52


Quote:

Chiedo a chi è competente: le acrobazie le fanno solo sulla proiezione verticale dell'aeroporto? Oppure "sconfinano, e pure di parecchio?
A giudicare dal video, se il problema tecnico (birdstrike o altro) si fosse verificato 20 secondi dopo, si sarebbero trovati ben oltre la staccionata che si vede, giusto?
Si dovrebbero quindi chiudere tutte le strade che, in proiezione verticale (più un delta di sicurezza) sono interessate dalle acrobazie aeree. Mah! ...

Ho visto alcune volte le Frecce e lo spazio aereo è molto vasto sia in altezza che in orizzontale.
La proiezione verticale dell'aeroporto è sufficiente solo per gli aeromodelli.

Per quanto un incidente può sempre capitare, stiamo parlando dei migliori piloti dell'Aeronautica Italiana, l'equivalente dei Top Gun americani. La probabilità di un incidente è piuttosto remota anche se non impossibile.
Appunto per questo, solitamente le esibizioni acrobatiche avvengono su spazi prevalentemente disabitati o in mare.
#92 El_Barbudo
grazie..era il primo che mi é venuto in mente ;-)

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#101 CharlieMike ... Passaggio radente o meno,

Chiedo venia, pare effettivamente avessero appena decollato. Beh, così dice ....wikipedia!
e cmq, concludendo, riguardo a

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#97 richimonti Concordo con chi sostiene l'inutilità di queste manifestazioni (che un tempo volevano rappresentare l'efficienza militare).

direi che concordo.
Finchè chiedi una visita in ospedale e ti rispndono: "nel '24" o "prova 550 km più a nord" direi che non c'è molta grandeur nazionale da ostentare, nè soldi da (fondamentalmente) sprecare, nè molto da festeggiare. Ma più siam nella palta e più c'è bisogno di circenses, per cui nulla verrà messo in discussione.
A tacer poi dell'inquinamento e del costo.
Cmq dopo il decollo.
"Appena" può essere molto relativo.. specie per degli aerei che raggiungono quelle velocità..
Per esperienza personale difficile da dimostrare, posso tranquillamente ammettere che molti eventi, spesso importanti, non dipendono dalle nostre scelte ma ci vengono piazzati da qualche energia che risuona con il nostro desiderio (positivo o negativo che sia)..c'entra la gratitudine incondizionata verso l'universo che puó essere focalizzata su un particolare evento (mi viene in mente per es. Djokovic e la sua ossessione nel gioco del tennis fin da quando era ragazzino)..eventi talmente improbabili che parlare di coincidenze diventa molto difficile..sugli eventi traumatici e le "sfortune della vita" invece consiglio qualche lettura di Gabor Maté..
#102 Stefano.A2023-09-19 16:11

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Togliere le strade attorno agli aeroporti è tanto impossibile quanto inutile, cosa fai una striscia di tot chilometri da entrambi i lati in cui non c'è nulla? E se cade oltre?

Come ho già detto un aereo può cadere ovunque, ma più ti avvicini a una pista aeroportuale e più la probabilità aumenta (ovviamente diminuisce più ti allontani).

Fortunatamente non cadono aerei come guano di piccione, per cui si può pensare che oltre a una certa distanza dalla pista il pericolo sia sufficientemente circoscritto da non richiedere precauzioni particolari.
In casi estremi come questo si può pensare di chiudere la strada giusto il tempo del passaggio dell'aereo, come già si fa per i passaggi a livello ferroviari.

Per le persone che assistono ai decolli a piedi è necessario un Servizio di Sicurezza efficiente che impedisca l'accesso alle zone più pericolose, come ad esempio le estremità della pista.

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#103 boss.adc Mi spiace ripeterlo ma da quello che scrivi si capisce che non conosci l'argomento

Sei un militare?

Dante Bertello.
Per questo fattaccio leggo molte cose così a caso . Qualcuno annuisce ad una antenna HAARP ma trattasi di una antenna VOR (VHF omnidirectional range), altri consigliano delle sbarre come un passaggio a livello ecc.
Io abito in una città dove esiste un aeroporto in cui una delle due piste termina con la testata proprio come quella in questione. All’epoca era sede di uno stormo di volo, ora trasferito, era militare aperto al traffico civile. All’epoca era anche sede della scuola di volo dell’ALITALIA. Solo oggi si trova circondato da infrastrutture civili che all’epoca della costruzione erano pochissime. In questo aeroporto si sono succeduti vari incidenti , sia militari che civili, senza creare nessun danno alle persone civili. Un G91R in fase di decollo ingerì dei gabbiani e prese fuoco restando all’interno dell’area aeroportuale, un F104 cadde nell’avamporto, altri due F104 , nello stesso giorno causa forte maltempo , uscirono di pista in atterraggio, non ultimo, sempre maltempo, uscì di pista in atterraggio un piccolo aereo civile bireattore proprio sulla pista che si conclude con la testata a ridosso della strada, ma anche questo rimase nell’area aeroportuale.
Per concludere dove voglio arrivare : proprio su questa testata esisteva, oggi non più perché non più utilizzata, un semaforo gestito dalla torre di controllo ,con sotto un cartello AEREI A BASSA QUOTA. Stava poi al cittadino se rischiare di passare o no…..
#113 dantebert

Non sono un militare ma mi piacciono gli aerei e un pochino ne capisco.
Stato = Borderline

Titolo: Per qualche follower in più

Piloti=mere comparse di uno spettacolo estremamente rischioso (vedi precedenti) e SOCIALMENTE INUTILE

Pilota eiettato: il pensiero di quella bimba non lo abbandonerà mai

Famiglia in auto=Li dimenticheremo a breve

I vertici della Casta: THE SHOW MUST GO ON

Amen
#103 boss.adc

In quei momenti non è la sua vita a contare, ma quella degli innocenti che stanno sotto.

Se fosse passato a 5 mt. dall’auto non sarebbe stato un eroe, ma solo molto fortunato.

Ha messo l’Arma in estrema difficoltà.
Mai era successo, in Italia, che un aereo delle Frecce Tricolori provocasse vittime, e si tratta di una bambina di 5 anni.

Io rimango dell’idea che poteva evitare, o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni.

Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.

Dante Bertello.
#113 dantebert

"Sei un militare?" equivale al "Sei un medico?" che veniva sbattuto in faccia a ognuno che cercava di usare il cervello di fronte alla follia del covid.

Io non sono un militare ma sono un appassionato di volo.
Non ho un brevetto di volo ma ho costruito e pilotato parecchi aeromodelli che, seppur in dimensioni e con valori in campo diversi, funzionano allo stesso identico modo di un aeroplano vero, sia esso un aliante o un jet.

La manovra che ha fatto, ai miei occhi (certamente potrei avere torto), aveva lo scopo inizialmente di vedere se riusciva a recuperare il motore, in seconda battuta di mantenerlo sulla linea della pista e cercare di farlo fermare nel più breve tempo possibile. Ma di certo non può farlo fermare all'istante. La velocità minima di sostentamento all'atterraggio è dichiarata a circa 185 km/h ma probabilmente doveva viaggiare più veloce in quanto era carico di carburante (aereo più pesante velocità di stallo maggiore) e in fase di spinta per vincere la forza di gravità. Dalle dichiarazioni e dai video sembra fossero in fase di decollo, unico momento in cui passano così bassi sopra la pista di un aeroporto. Nel presente video www.youtube.com/watch?v=NTtlqvLmje4, girato proprio vicino alla fine della pista, si nota (al sec 6), come l'aereo abbia iniziato a perdere quota. Sarà stato a 500 metri in linea d'aria da quella strada maledetta, a circa 50 metri di quota attorno ai 200-250 km/h. Io mi posso immaginare che se avesse immediatamente picchiato a mò di kamikaze forse l'aereo non sarebbe andato sulla strada e molto probabilmente lui sarebbe morto. Ora tu dici, eh giusto così perché altrimenti se ne stava sul divano invece di fare il pilota. Ok ma bisogna capire bene quali istruzioni aveva per una situazione del genere e se le ha rispettate. Perché giudicare è sempre facile, soprattutto quando non si conosce la complessità di una materia.

Qualsiasi pilota militare, top gun o meno, è comunque soggetto alle leggi della fisica al pari di qualsiasi altro individuo, nonostante abbia la preparazione teorica pratica e mentale per saper cosa fare meglio di chiunque altro.

Ma il saper cosa fare non ti consente sempre e in ogni caso di fermare in sicurezza un jet in fase di decollo che ha perso il motore. L'unica cosa che può fare è cercare di limitare i danni e, se può, di salvarsi la vita.

Ci sarà un inchiesta con dei periti che setacceranno tutto quanto è possibile fare visto che, apparantemente, non sembrano esserci i presupposti di un incidente voluto, come ad esempio accaduto a Ramstein.

A mio avviso rimane il problema di una strada, con un certo volume di traffico, che attraversa un punto molto pericoloso di un aeroporto. Come ho già detto, secondo me, decisamente molto più pericolosa di una strada parallela alla pista.
#117 dantebert beh in Italia no... , in Italia no, ma all' estero mmmh.

Dubito che sto poveraccio potesse fare più di quanto ha fatto , ma come giustamente dici nessuno qui è un pilota ergo visto che gli faranno pelo e contropelo se ha qualche responsabilità oggettiva questa verrà fuori
#117 dantebert

"o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni."

si e dopo il campo c'era un cascinale non proprio piccolo.

Purtroppo è andata così e credo che la commissione si farà carico di valutare attentamente quanto avvenuto e stabilire le responsabilità.



I

Quote:

#118 stefanob
Sei un militare?

La domanda che ho fatto era per capire se la sua strenua difesa nei confronti del pilota fosse dovuta a solidarietà, appartenendo allo stesso corpo.

E questo perché a me sembra invece ovvio, che avrebbe potuto portare il velivolo in mezzo al campo.

Non nutro troppa fiducia nelle commissioni...

Dante Bertello.

Quote:

#117 dantebert

In quei momenti non è la sua vita a contare, ma quella degli innocenti che stanno sotto.

Se fosse passato a 5 mt. dall’auto non sarebbe stato un eroe, ma solo molto fortunato.



Io rimango dell’idea che poteva evitare, o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni.

Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.

Dante Bertello.

E' evidente che la tua passione è un po come quella di un bambino di 4 anni che si emoziona al passaggio di un jet. Ha la passione ma non capisce una emerita cippa di quello che sta succedendo. Basta leggere la sequenza imbarazzante di stupidaggini che hai scritto. Poi adesso mi spieghi di fronte a tutti dove avrei scritto che sono capace di pilotare un 757 perchè quest'idea sta solo nella tua testa. Dimmi un po fenomeno, secondo te dove si addestrano TUTTI i piloti prima di prendere in mano un aereo vero? Facci ridere. Perchè il mio non sarà un simulatore professionale e di sicuro non saprò far volare un 757, ma la conoscenza di tutti i sistemi e di ogni singolo pulsante che sta dentro ad una cabina di pilotaggio passa dalla TEORIA. Persino tu saresti in grado di impararti a memoria una check list di accensione di un liners. E vedi di non permetterti più di mettermi in bocca cose che non ho scritto. Veramente dopo tutte le cose imbarazzanti che ho letto mi passa la voglia di leggere questo thread. Non vi piacciono gli aerei? Chiudetevi in casa e viaggiate con i cavalli!
#121 dantebert

E questo perché a me sembra invece ovvio, che avrebbe potuto portare il velivolo in mezzo al campo.

quel campo misura 126 metri tra la strada e il cascinale.

Se l'aereo ha stallato sopra alla pista mi spieghi come faceva a raggiungere quel campo senza motore, passando sopra le recinzioni e sopra la strada?
E ammesso che ci arrivasse (cosa impossibile visto lo stallo) mi spieghi come lo avrebbe fermato essendo basso da scivolare sul suolo e non piantarsi?
L'unica cosa che forse avrebbe potuto fare era piantarlo in pista non appena aveva sentito la perdita di spinta, ma dubito fortemente che un pilota abbia ricevuto istruzioni di operare in questo modo.

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#309 Blutarsky
La mia è una conoscenza teorica ovviamente, ma so mettere in moto, programmare e volare (anche con controllo radar sempre simulato) una serie di aerei. La realtà è certamente un'altra cosa, ma a parte il decollo che rimane ancora manuale, un aereo di linea può atterrare tranquillamente senza che il pilota intervenga su cloche e manette. Basta saper armeggiare con il cuore dei moderni aerei di linea cioè il computer di bordo (FMC), tra l'altro già presente su tutti gli aerei di linea nel 2001. Per questo dico che su un aereo che è già in volo è più "facile" manovrare se si conosce un minimo di teoria.

Dante Bertello.

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#124 dantebert

Benissimo! Oltre a non capire una fava di aerei non sai nemmeno l'italiano. Per me finisce qui, non ha senso discutere con te. Chi legge potrà farsi la sua idea

La realtà è certamente un'altra cosa
Così vediamo se, oltre ai problemi con la lingua hai anche problemi di vista
Dantebert ti do anche un'altra dritta. Ho conosciuto personalmente piloti di linea che ripassavano le checklist sul simulatore da 50 euro perchè, parole loro, erano identici a quelli reali. Mi riferisco ovviamente a software di terze parti che funzionano all'interno dei simulatori da 50 euro. Dopo di che ci facevamo insieme la nostra tratta simulata. Ma la tentazione di scrivere baggianate evidentemente è più forte di qualsivoglia bang sonico.
sono spettacoli inquinanti e soprattutto di una tristezza infinita,come il Circo con l'orso costretto ad andare in bici o il Luna Park con la donna cannone....nel 2023?non esiste ,non deve esistere...
IL DESTINO
È un argomento affascinante, misterioso e oggettivamente indimostrabile.
È giusto che ognuno abbia la propria opinione a proposito e questa deve essere accettata con lo stesso rispetto di tutte le altre. Si va da chi non crede al destino, a chi crede che tutto ma proprio tutto sia stato prestabilito nei minimi dettagli passando da chi crede che solo certi avvenimenti siano stati predeterminati mentre quasi tutti gli eventi meno significativi non siano stati stabiliti in principio e siano frutto del caso o del libero arbitrio.

Ma se il destino esiste, come funziona?
Fondamentalmente ci dovrebbe essere qualcosa che costringe le persone ad agire in un certo modo.
Sappiamo che ci sono 2 modi per fare in modo che le persone agiscano seguendo il volere di qualcun altro. Il primo è costringendole fisicamente, con la forza. Il secondo è convincendole o manipolandole mentalmente: pur essendo fisicamente libere di scegliere agiranno come vuole il manipolatore. Come può funzionare il destino? Se il destino esiste, ci deve essere qualcosa in più del corpo e della mente e cioè lo spirito. Tramite questo ogni essere percorre il proprio inevitabile cammino scegliendo ciò che gli è stato predestinato

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#127 marcoaugusto
sono spettacoli inquinanti e soprattutto di una tristezza infinita,come il Circo con l'orso costretto ad andare in bici o il Luna Park con la donna cannone....nel 2023?non esiste ,non deve esistere...

Va così, non c'è niente da fare. Un morto in 20 anni di esibizioni aeree vi fa uscire di senno, migliaia di morti all'anno per incidenti stradali vanno benissimo. Fate pace con il cervello

E comunque il topic parlava d'altro.

Quote:

#293 Blutarsky
Il Boeing 757, ma anche il 767, sono aerei relativamente semplici rispetto ai liners moderni.
Questo per dire che una persona mediamente intelligente può imparare i comandi principali di questi aerei in poco tempo. Certo, questo non vuol dire saper fare determinate manovre su un aereo vero e non vuol dire nemmeno saper usare tutti i sistemi di bordo. Ho espresso questi pareri non per confutare le tesi di Massimo Mazzucco, ma per dire semplicemente che non è vero che sono aerei impossibili da pilotare per un profano. Soprattutto per chi abbia un minimo di basi di volo e soprattutto per chi abbia letto almeno qualche pagina dei manuali.


Quote:

Ma la tentazione di scrivere baggianate evidentemente è più forte di qualsivoglia bang sonico.

E quando il gioco si fa duro…

Dante Bertello.
Dantebert, continui a mettermi in bocca cose che non ho mai sostenuto. A questo punto chiedo che la Redazione intervenga perchè gente come te serve solo a sporcare le discussioni.
Riporto così forse capisci: "Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.
Non è il gioco che si fa duro. Sei tu che sei duro di comprendonio. Ma posso capirlo, uno che afferma che il pilota in questione poteva fare qualcosa o vuole provocare o non ha mai fatto volare nemmeno un aereo di carta.
@macco83 #107

Quote:

grazie..era il primo che mi é venuto in mente ;-)

Figurati.
Se ti capita, il primo video che ti ho postato vale la pena di guardarlo.
Sono 2 o 3 ore, non ricordo, Lombardi è molto prolisso, ma ne sono uscito sconvolto.
Basta con questi spettacoli inutili,anche solo un incidente come quelli visti in passato avrebbe dovuto far cessare subito questo stupido e unicamente pericoloso intrattenimento del ca..o...possiamo vivere benissimo senza vedere 4-5-6 (o quanti diavolo sono)aerei che fanno le giravolte(ma come sono in gamba...)e poi la bandierina italiana etc...lo fanno per unire gli italiani?Ma va a cagher... :-?
BLUTARSKY:

Quote:

Basta leggere la sequenza imbarazzante di stupidaggini che hai scritto. ... Dimmi un po fenomeno... Facci ridere.

Al prossimo attacco personale sarai espulso.

hai tutto il diritto di chiedere chiarimenti su quello che hai detto, ma questo non ti autorizza ad insultare.

E PERFAVORE NON FARE POLEMICA CON ME. Ne ho pieni i coglioni di fare il poliziotto.
#134 redazione2023-09-19 19:30

E PERFAVORE NON FARE POLEMICA CON ME. Ne ho pieni i coglioni di fare il poliziotto

Ahah redazione .. trattasi di libero arbitrio oppure era già scritto? :hammer:

Quote:

La questione del destino è stata oggetto di dibattito, riflessione e speculazione per secoli ed è un tema complesso che coinvolge credenze religiose, filosofiche e culturali. La prospettiva sulla presenza o l'assenza di un destino può variare notevolmente da persona a persona. Ecco alcune delle principali posizioni in merito: 1. **Credenze Religiose**: In molte tradizioni religiose, esiste una credenza in un destino o piano divino. Si ritiene che gli eventi siano predeterminati da una forza superiore o da un dio e che il destino sia in qualche modo controllato o guidato da questa entità divina. 2. **Determinismo**: Alcuni filosofi e teorici sostengono il determinismo, che suggerisce che tutto nell'universo è determinato da cause e effetti e che il futuro è già scritto. In questa prospettiva, il destino è considerato inevitabile e preordinato. 3. **Libero Arbitrio**: Al contrario, altri sostengono il libero arbitrio, che implica che gli individui hanno il potere di prendere decisioni autonome e influenzare il proprio futuro. In questa visione, il destino è considerato il risultato delle scelte personali. 4. **Punti di Vista Intermedi**: Molte persone adottano punti di vista intermedi, credendo che alcune cose possano essere predeterminate o influenzate da circostanze esterne, ma che vi sia ancora spazio per il libero arbitrio e le scelte personali in molte aree della vita. In ultima analisi, la concezione del destino è spesso una questione di fede personale, prospettiva filosofica o credenza culturale. Alcune persone credono fermamente nel destino, mentre altre lo respingono a favore del libero arbitrio. Altre ancora possono adottare una visione più sfumata che combina elementi di entrambe le prospettive. Non esiste una risposta definitiva o scientificamente provata alla domanda sul destino, ed è un argomento su cui le persone hanno opinioni molto diverse. La tua visione personale del destino può essere influenzata dalla tua esperienza di vita, la tua cultura, la tua religione e le tue credenze filosofiche.

fonte: chat.openai.com/
:hammer:
ELETTRONOVA:

Quote:

Ahah redazione .. trattasi di libero arbitrio oppure era già scritto?

Tutte e due le cose. Un giorno proverò a spiegarti che è possibile.

Era già scritto che IO AVREI DECISO di incazzarmi.
.. sempre da fonte: chat.openai.com

La sincronicità è un concetto introdotto dallo psicologo svizzero Carl Gustav Jung. Si riferisce a eventi o situazioni apparentemente casuali o coincidenti che, tuttavia, sono percepiti come significativi o correlati in qualche modo. In altre parole, la sincronicità è l'idea che alcuni eventi possono verificarsi insieme in modo significativo, senza che ci sia una relazione di causa ed effetto evidente tra di loro.

Alcuni punti chiave sulla sincronicità includono:

1. **Coincidenza Significativa**: La sincronicità coinvolge coincidenze che vengono percepiti come significative o pertinenti alla vita di una persona. Queste coincidenze possono sembrare troppo strane o improbabili per essere spiegate solo come eventi casuali.

2. **Mancanza di Causa ed Effetto**: A differenza della causalità tradizionale, in cui un evento è causa di un altro, la sincronicità suggerisce una connessione significativa tra eventi che non possono essere spiegati da una relazione di causa ed effetto.

3. **Significato Personale**: La percezione della sincronicità spesso dipende dall'interpretazione personale. Ciò che è sincronico per una persona potrebbe non avere lo stesso significato per un'altra.

4. **Ruolo nell'Individuazione**: Jung ha suggerito che la sincronicità può giocare un ruolo importante nel processo di individuazione, che è il percorso di sviluppo personale e di auto-scoperta. Può aiutare una persona a prendere coscienza di aspetti nascosti di sé stessi o ad acquisire una nuova comprensione del proprio percorso di vita.

5. **Esperienze di Vita**: La sincronicità può manifestarsi in varie forme, come incontri casuali con persone, sogni, eventi o oggetti che sembrano collegati in modo significativo.

È importante notare che la sincronicità è un concetto controverso e soggettivo e non è ampiamente accettato dalla comunità scientifica, poiché non può essere riprodotto o misurato in modo affidabile. Tuttavia, per alcune persone, l'esperienza di sincronicità può essere significativa e avere un impatto profondo sulla loro percezione del mondo e della realtà. La sincronicità è spesso discussa in contesti psicologici, spirituali e filosofici, piuttosto che in termini scientifici rigorosi.
Per lavoro passo tutti i giorni accanto alla pista dell'aeroporto di Rivolto vicino a Codroipo (UD) sede della pattuglia acrobatica.
Il comune ha dei moduli prestampati per richiedere la sistemazione dei tetti danneggiati a causa del passaggio degli aerei (volano così bassi sopra le case da spostare le tegole.....).
Spesso si allenano sopra la base, facendo evoluzioni ecc., sorvolando i paesi, provocando pericolo in strada a causa dei curiosi che vedendoli inchiodano improvvisamente, si distraggono o parcheggiano sul ciglio della carreggiata per godersi lo spettacolo.

Sono uno spot del ministero della guerra difesa, mostrano quanto bravi e d'eccellenza sono le nostre forze armate, sono vanto per l'itaglia bla bla bla.....
Personalmente ritengo le frecce tricolori uno spreco di denaro pubblico, sono obsolete, costose, pericolose, inquinanti e rumorose.
questa volta non mi trovi d'accordo.
la famiglia poteva essere salvata, se alla guida dell'aereo ci fosse stato uno che non badava solo a se'. lo so che mi esprimo duramente. altro fatto di cronaca. lo so che le notizie buone che arrivano dalla Russia nessuno le riporta. e' di pochi giorni fa, l'incidente di un aereo passeggeri che volava da Sochi a Omsk. 170 persone a bordo con 27 bambini. ad un certo punto l'aereo ha perso quota e pur di salvare le vite, il pilota non si e' buttato di sotto, ma e' rimasto al suo posto, facendo atterrare l'aereo in un campo di sterpaglie. ci sono le fotografie. il carrello dell'aereo ha arato il campo per un centinaio di metri. tutti salvi. il pilota e il coopilota verranno insigniti di medaglie del coraggio e festeggiati come eroi nelle loro famiglie. vuoi che non se la siano vista brutta? e il pilota italiano? tutta la vita a ripetersi che lui non c'entra, che lo ha voluto il destino. (Barbotin: troppo comodo fare i bulicci col culo degli altri!) Barbottin savonese insegna...
italiavola.com/.../...
avatars.mds.yandex.net/.../
Coincidenze o destino? Non mi addentro in simili diatribe, essendo sempre stato un materialista convinto. Oddio, ebbi solo una piccola perplessità da imperterrito materialista, ma roba di quarant'anni fa. Quando dopo pochi mesi aver letto un libro di Castaneda, mi sforzai, con successo, in sogno a guardarmi le mani (come era descritto nel libro). Cactus, improvvisamente il sogno diventò veramente in tecnicolor e me lo ricordo tuttora. C'era qualcosa oltre la materia? No, no, non faceva per me, meglio far finta di niente e pensare a banali coincidenze. Castaneda era un romanziere e basta!
PS: prestai quel libro all'avvenente sorella di un mio amico, studentessa in storia e filosofia. Il libro non lo rividi più, ma quando le dissi del mio sogno le venne la pelle d'oca: ne era valsa la pena! Destino.

Altro (per esternazioni lette in vari siti, non parlo di LC): Ahh, le frecce. che inutilità!!!
Mi sovverrebbe dire: OK, eliminiamo le manifestazioni aeree, eliminiamo le frecce tricolori, eliminiamo pure a questo punto l'Aeronautica e anche di seguito le forze armate.
E poi continuiamo a lamentarci che siamo una colonia, mi raccomando.
#141 Argo1

Quote:

Mi sovverrebbe dire: OK, eliminiamo le manifestazioni aeree, eliminiamo le frecce tricolori, eliminiamo pure a questo punto l'Aeronautica e anche di seguito le forze armate.
E poi continuiamo a lamentarci che siamo una colonia, mi raccomando.

Pero' oggi l'esercito ce lo abbiamo, e colonia siamo.
Qualche conto non torna.

Soprattutto considerando che il nostro esercito lo utilizziamo come ci dice il padrone.
(Dall'Iraq alla Serbia, passando per la Libia e missioni di pace assortite).
#121 dantebert



Quote:

E questo perché a me sembra invece ovvio, che avrebbe potuto portare il velivolo in mezzo al campo.

Ma da dove ti pare ovvio!!!
Ma tu pensi che se avesse potuto farlo non lo avrebbe fatto.
Quando si è lanciato l'aereo oramai andava per cazzi suoi
@Redazione Va bene, non attaccherò più personalmente nessuno. Però questo vuol dire denigrare “ altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa”

Io questo lo chiamo un attacco personale. E non vengo qui a farmi prendere per il culo da chi spara“sentenze” senza uno straccio di analisi o di elementi in mano. Parliamo dello stesso identico comportamento. Comunque chiedo scusa a Dantebert se posso averlo offeso e alla Redazione se ti ho rotto i coglioni. Non era mio intento. Sono stato “trascinato” in questa discussione grazie alla frase di Dantebert.
In merito alla “questione” ridicola del saper pilotare o meno un 757 sollevata da lui ho già risposto. Voglio però contestare il merito di quello che Dantebert afferma.


Quote:

Dantebert- Se il pilota avesse cercato di impedire che il suo velivolo potesse causare dei danni a persone inermi, magari anche senza riuscirvi, ce ne potremmo fare una ragione.

E tu cosa ne sai se il pilota ha fatto il possibile o meno? Da cosa lo deduci? Perchè dal video dell'incidente si capisce chiara soltanto una cosa, l'MB339 prima di precipitare “delfina” una prima volta, probabilmente in seguito all'input di cabrata del pilota, dopo di che il velivolo privo di spinta entra irreparabilmente in stallo a non più di 20 metri dal suolo. E questo vuol dire soltanto una cosa, cioè non puoi più governare l'aeromobile. Il tutto dura non più di 10 secondi dallo stallo del compressore (a 7 secondi si sente il colpo e la perdita di potenza poi i suoni si fondono) fino all'impatto.
Adesso o ci spieghi cosa avrebbe potuto fare il pilota oppure non sei credibile tanto più che sei un militare (o ex)e queste cose dovresti saperle.

Poi va beh questa frase è proprio incomprensibile, non ha nessuna logica per come è espressa


Quote:

Dantebert Che riuscisse o meno ad evitare l’incidente con l’automobile (che neppure avrà visto, ma sapeva potessero esservi), aveva il DOVERE di cercare di evitare che innocenti potessero venire coinvolti anche a costo della propria vita. Ma non l’ha fatto

Ma tu che ne sai se il pilota ha diretto l'aeromobile in una zona che lui considerava sicura? Come diavolo faceva, nel caso, ad accorgersi dell'auto in movimento in quel lasso di tempo che è una bazzecola?



Quote:

Dantebert- Io rimango dell’idea che poteva evitare, o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni.
LUI LO SA D’ AVERE SBAGLIATO.
Ha preso la decisione di lanciarsi e gli è andata male, perchè in virtù di questa sua decisione è morta una bambina.

Se io fossi il pilota ti denuncerei per diffamazione.

Alla luce delle uniche prove video che ci sono, non hai dato una che sia una singola spiegazione ai fatti.
Perchè in fondo quello che ti interessava dire era questo giusto?:


Quote:

Dantebert- Ha messo l’Arma in estrema difficoltà.

Certo, il problema più grande è proprio questo. Hai centrato in pieno la questione :pint:

www.youtube.com/.../
#142 bandit

Quote:

Soprattutto considerando che il nostro esercito lo utilizziamo come ci dice il padrone.
(Dall'Iraq alla Serbia, passando per la Libia e missioni di pace assortite).

Condivido. Credo anch'io che il nostro esercito sia stato, dopo il fottutissimo crollo del muro di berlino, opportunamente indirizzato a dìventare un mero segmento dell'apparato Nato già sempre cmq a guida USA e da quel momento a guida sion-sinistra-globalista. Una volta avevamo centinaia di carri armati (erano M-60 e Leopard1? Non importa), un cospicuo numero di cacciabombardieri (erano F-104 e G-91Y? Non importa), decine di migliaia di militari di leva (vi erano sia gli incursori della marina sia gli addetti a spazzare il cortile del distretto militare? Non importa). Ora abbiamo un esercito di professionisti più piccolo e comandati da generali alla Figluolo: convinti atlantisti-global-resilienti-pandemic ultra vax). Il massimo del minimo.
Ma tornando a quello che volevo dire è che se non vuoi soggiacere ai desideria della potenza predominante dovresti prima di tutto provvedere ad armarti ben bene e selezionare meglio i quadri dirigenti senza input della predetta potenza dominante. In questo momento ammetto che forse è chiedere troppo, viste le teste opportunatamente selezionate vuote del quadro politico.
@Redazione-Massimo:

Bellissima trasposizione filosofica (non sono un amante di Jung)

Sto guardando la tua intervista con RR...trovi dei paralleli (sicuramente ci sono ma non è detto tu voglia parlarne) con l'episodio in Messico che ha cambiato la tua vita (lavorativa e non)?


Ps. (quello del treppiedi per intenderci)
#137 redazione2023-09-19 20:38
Tutte e due le cose. Un giorno proverò a spiegarti che è possibile.

Detta così lo penso anch'io e resto restiamo in attesa di tue..

Era già scritto che IO AVREI DECISO di incazzarmi.

Assolutamente si ma secondo me potevi anche SCEGLIERE diversamente,.. una variabile/possibilità questa nel programma/ piano realtà sperimentata manifesta, non da poco conto..
#117 dantebert

Quote:

Tu pensala come vuoi, ma non venire a dirmi che sei un esperto perché ti piacciono gli aerei, altrimenti fai il paio con blutarsky che pensa di essere in grado di pilotare un 757 perché gioca con i simulatori da 50€. con la TV di casa.

Io non ho mai detto di essere un esperto ma di capirne un po' di aerei e, come ti hanno confermato praticamente tutti quelli che conoscono la materia, i tuoi giudizi sulla condotta del pilota non hanno alcun fondamento tecnico. Detto questo la finisco qui perché ci siamo estremamente allontanati dal senso del bel topic di Massimo.

Quote:

#148 boss.adc

it.wikipedia.org/wiki/Manlio_Quarantelli

Dante Bertello.
#92 El_Barbudo

Questo signore del video ignora un codice cavalleresco, scusate il vecchiume, per cui gli ufficiali di bordo restano fino all'arrivo dei soccorsi per coordinarli ed indicare agli stessi la "mappa" della nave, invece quando arrivano i soccorsi (tra l'altro 8 pompieri e il loro comandante,perche' tutti i messaggi parlavano di un imbarcazione in blackout e senza considerare che la collisione fu segnalata 40 minuti dopo) si sentono rispondere in inglese dal personale di bordo "non ci sono ufficiali".
Consiglio a tutti di vedere "apnea" condotto da Carlo Lucarelli,uno che di questi programmi ne ha fatti decine recandosi sul posto e ascoltando testimoni,non certo stando davanti una tastiera.La versione video su raiplay.
raiplaysound.it/.../...

Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo iniziato a perdere la guerra.
D.Risi
"#98 CharlieMike ... E' un pò difficile (se non impossibile) capire cosa ha pensato e deciso il pilota in quel frangente estremo."

Ma dopo n-mila commenti mi sa che dobbiamo concludere quello che Peter ha detto all'inizio. :-) Per cui evidentemente il pilota ha fatto l'unica cosa che - da procedura - era prevista per quel caso.
Rallentare e provare a "centrare" la pista.
Tra l'altro risentendo il video mi sembra che al sec. 6 (in quel momento esce dalla formazione) si senta anche uno "sdong". E a me profano sembra che dopo si senta anche la sua turbina che suona in modo anomalo.
[aggiungo: vedo ora che #144 Blutarsky - post che mi sembra analisi tecnica condivisibile - l'aveva già sottolineato]
Esattamente 10 s. dopo lo sgancio dalla formazione si espelle.
Che dire, secondo me (analizzando con calma, da fuori, e dopo) se fosse stato ulteriormente ai comandi la strada l'avrebbe forse superata (perchè l'aereo cambia moltissimo direzione dopo l'espulsione, e la strada è davvero vicina al luogo dell'impatto; ammetto però che non si capisce quanto fosse in stallo "pieno" al momento del lancio). Ma morendo. Però al momento in cui ha dovuto prendere la decisione era per lui ragionevole pensare di averlo "accompagnato" su un luogo sicuro.


PS: rivisto il video, devo affermare che probabilmente avevo ragione, e su wikip. si trova invece una minkiata (strano). :-) A me non sembra proprio si possa dire che fosse in fase di decollo.
Non so se qualcuno ha letto quello che ho scritto al post 114 , specialmente in conclusione del post stesso.
Qui sembra che a tutti i costi si vuol trovare il colpevole, anche se ragionando si potrebbe trovare facilmente.
Faccio un altro esempio , come al 114: sempre nella stessa mia città ,per ben TRE volte, sono finite sotto un treno tre auto ad un passaggio a livello senza barriere, segnalato comunque dalla segnaletica stradale. Ora in questo caso è facile stabilire di chi è la colpa. Nel caso di Torino è come attraversare un tratto di strada pericoloso per via di aerei in decollo e in atterraggio. Vi era qualche segnalazione?.....
il buon @Peterpan (sarà mica che pan sta per Pattuglia Acrobatica Nazionale? ) nel suo #71 in otto parole specificava solo che il seggiolino eiettabile del 339 è del tipo zero zero, ora non so quanti di voi abbiano sentito il bisogno di approfondirne il significato, alcuni qui sembrano essere nati con "le" conoscenze innate, manca solo che augurino un molto onorevole Hara-Kiri al pilota per ovviare alla sua sopravvivenza seppur ferito a scapito della povera bimba, certo, poteva anche prolungare il volo, e così facendo magari invece di coinvolgere un'auto di passaggio poteva beccare un condominio, anche se nella zona non mi par ce ne fossero, oppure un casolare abitato, etc; cmq, quanto al sedile zero zero, penso sia stato un notevole passo in avanti tecnologico; mi risulta che non molto tempo addietro esisteva una "quota minima di eiezione" mi par di ricordare ben al di sopra dei 20 (venti) metri a cui si trovava il velivolo incriminato, ovvero eiettandosi a suo tempo a venti metri di altitudine per il pilota non c'era praticamente possibilità di scampo.
so che qui siete piuttosto pigri, a meno che non si tratti di presunte mummie aliene, o di dogmatiche "verità" religiose, dunque decido di aiutarvi con ciò che si poteva facilmente intuire, ovvero che lo zero zero non c'entra un fico secco con la farina come qualcuno ha ironizzato:


Quote:

.... I sistemi più moderni di sedili eiettabili sono chiamati "zero-zero", perché permettono un'espulsione sicura dall'abitacolo anche a una quota pari a quella del suolo e a velocità prossime allo zero. Il sistema di espulsione del pilota è quindi molto utile anche durante le fasi di decollo e atterraggio. ...

magari potreste leggere anche il resto qui, almeno vi si schiariscono le idee ad esempio sul perchè negli aerei di linea non vi sono seggiolini eiettabili:
www.geopop.it/.../

Quote:

#153 komax zero zero non c'entra un fico secco con la farina

sì, sì, era già stato detto. Fai bene (dico per me) a darci dei caproni pigri, ma sarebbe igienico prima leggere i post, sennò uno rischierebbe di esporre il fianco a boomerang :-P :-)

..però no, dai, geopipp, no. Ossia - come dire - polidoro ciènnel esteticamente ben confenzionato e reso accattivante.
Credo possa mettersi nelle encicolpedie come esempio di scuola di: pifferaio magico-guardiano del potere-impadronimento del discorso.
Lo consiglierei solo per l'intervista a Vale Rossi.

Quote:

#153 - ...Peterpan (sarà mica che pan sta per Pattuglia Acrobatica Nazionale? ) nel suo #71

:-D


Quote:

#153 komax il buon @Peterpan specificava solo

E, mi sa in CL, aveva detto, subito, che nei dieci secondi fatidici il pilota aveva manovrato per perdere velocità. [è il #263 dei CL "in corso"]

Quote:

#87 Volano49
Il problema della sincronicità include inevitabilmente il destino/predestinazione che si lega inevitabilmente alla reincarnazione.

Il destino/predestinazione non si lega in nessun modo alla reincarnazione. La reincarnazione implica ripetizione (in questo caso di un individuo). Nel mondo fisico, che è in perpetuo divenire e sempre nuovo, non sono possibili ripetizioni, pena l'immediata scomparsa del mondo fisico stesso, che avrebbe così esaurito le sue possibilità di esistenza.

Riguardo alla "sincronicità", da Wikipedia è "la coincidenza temporale di due o più eventi senza nesso di causalità tra di loro e con lo stesso o simile significato [C. G. Jung, Les Racines de la conscience (1954), p. 528]". Nell'incidente dell'aereo ci sono molti nessi causali. Non vedo la junghiana sincronicità.

Quote:

#114 sparviero60 2023-09-19 ..Qualcuno annuisce ad una antenna HAARP ma trattasi di una antenna VOR (VHF omnidirectional range)

Io ironizzavo sul fatto che nessuno ancora non lo avesse alluso seriamente/dietrologicamente. :-) Hai ragione, potevo aggiungere un ":-)"
Chiaramente c'è solo una comunanza di forma, ma le dimensioni...
Una sfortuna, il pilota ha fatto quanto riteneva opportuno per non coinvolgere vite umane.


Quote:

#117 dantebert
Io rimango dell’idea che poteva evitare, o almeno provare, portando il velivolo in mezzo al campo dove non avrebbe fatto danni.

Come possiamo sapere che non avrebbe fatto danni nel campo? Se c'era qualcuno a lavorarci?
Ci poteva arrivare (se non avesse rallentato drasticamente prima, e\o estendo i flap se non erano già estesi), ma si vede chiaro che è stata una sua precisa scelta quella di schiantare l'aereo nel perimetro dell'aeroporto, che, essendo recintato con accesso interdetto al pubblico, non prevede la presenza di terzi, purtroppo la carcassa ha continuato a viaggiare per molte decine di metri, travolgendo la recinzione perimetrale, sorvolando il canale dopo la recinzione, ed attraversando la strada successiva ed impattando un auto circolantevi, che non si era avveduta dell'incidente in corso.
Ma c'era anche l'erba bagnata perché la carcassa abbia rotolato\scivolato così a lungo?
D'altro canto, scegliere di schiantare il velivolo nel campo è teoricamente più rischioso perché possono esserci nel campo delle persone, che da lontano il pilota, quando ha preso preventivamente la scelta di farlo schiantare nell'aeroporto, non può vedere, c'è il rischio di fare danni intorno con eventuali rottami che schizzano, peraltro, adiacente al campo vi sono delle case, un paese, c'è il rischio che la carcassa o rottami ci finiscano addosso...
voglio semplicemente dire che sul momento la decisione più logica era quello di farlo schiantare all'interno del perimetro dell'aeroporto, e non in un campo aperto, e questo ha scelto il pilota.
Sfortune che ricordano quelle in F1, come gli addetti alla sicurezza morti per i pneumatici vaganti, GP Italia 2000 e GP Australia 2001

Quote:

Al Gran Premio d'Italia 2000 il volontario CEA Paolo Gislimberti fu colpito da una ruota staccatasi dall'auto incidentata di Heinz-Harald Frentzen. Nel Gran Premio d'Australia 2001 un altro pneumatico, volato via dopo scontro tra le macchine di Jacques Villeneuve e Ralf Schumacher, uccise Graham Beveridge.
(wikipedia)


Quote:

#123 stefanob
Se l'aereo ha stallato sopra alla pista mi spieghi come faceva a raggiungere quel campo senza motore, passando sopra le recinzioni e sopra la strada?

non vedo lo stallo, o forse c'era vicino, ma quasi certamente ha alzato il trim del pitch per mettere un assetto a scendere, tenendo il joy indietro per continuare a volare qualche istante più o meno livellato finché non si è eiettato, dopo il joy è tornato in posizione centrale e l'aereo va giù perché ha impostato quell'assetto a scendere.
Il punto è che quel campo non è un opzione migliore del perimetro aeroportuale, inoltre c'è da supporre che abbiano queste indicazioni cioè, se inevitabile la caduta, possibilmente mandarlo in spazi intorno o a fine pista piuttosto che in campi aperti col rischio di coinvolgere altre persone o cose.
Comunque sono concettualmente d'accordo con te sul resto.
#85 Redazione

Ricordo la frase finale di un film con Kevin Spacey ( Kpax) dove diceva:
"Fai la scelta giusta questa volta, perché questa volta é tutto ció che hai"

Al di la della retorica del "fare la scelta giusta" molto in salsa yankee io credo che spieghi molto bene del perché libero arbitrio e destino possano esistere contemporaneamente:
Tutte le scelte sono le nostre, giuste/sbagliate o figlie di condizionamenti e non ci sarà per una data situazione un'altra scelta che non sia quella che prenderai
Ponendolo sotto il punto di vista dell'indeterminazione quantistica, tutto é potenzialmente possibile finche un fenomeno non si concretizza. Ma una volta concretizzato quello é, fine; il tempo non lo si puó riavvolgere.

Per cui tutto é gia scritto nel senso che in qualsiasi punto della mia vita (in connessione con tutti gli eventi che mi circondano) faró una determinata scelta o faró una determinata esperienza e quella sarà senza possibilità di cambiarla. Potró trovarmi di fronte ad un bivio, o dover scegliere e operare entro mille possibilità diverse, ma alla fine esiste solo un azione univoca, una scelta.
#159 Duluoz 2023-09-21 00:47

Eccellente
concordo su tutta la linea
#158 redribbon

Forse hai ragione che si è lanciato poco prima che questo avvenisse e, come dici tu, l'impuntamento finale sia stato determinato dal trim a picchiare, una volta rilasciato lo stick.
Le altre considerazioni comunque non cambiano.
In ogni caso ci sarà un processo a stabilire le responsabilità.
..sempre bellamente ignorando l'aura metafisica del thread (ma vi leggo e medito), aggiungo due altri elementi pragmatici:
- prima del delfinamento il pilota vira un po' a sin.. Sarà voluto
(tipo: "Visto che posso scegliere, lo "appoggio" sul prato e neanche rompo la pista, sforasse mai la franchigia dell'assicurazione e la addebitano a me"),
o semplice reazione a vento laterale?
- a fine pista c'è quella struttura rossiccia. (#17 - damiano78) Rimasta intonza, per quanto di cui al punto precedente. E' una mera fila di illuminazione, o ha anche un qualche effetto respingente? (se fosse la seconda, andrebbe a correlarsi al punto precedente, la cosa. Se alla fine di ogni pista vengono collocate strutture con quella funzione, e limitatamente alla larghezza della stessa, credo il pilota avrebbe dovuto saperlo).
#162 Upaut

Quote:

..sempre bellamente ignorando l'aura metafisica del thread (ma vi leggo e medito), aggiungo due altri elementi pragmatici:
- prima del delfinamento il pilota vira un po' a sin.. Sarà voluto
(tipo: "Visto che posso scegliere, lo "appoggio" sul prato e neanche rompo la pista, sforasse mai la franchigia dell'assicurazione e la addebitano a me"),
o semplice reazione a vento laterale?

Direi la prima, avendo il tempo di scegliere il luogo dell'impatto, ha fatto una piccola correzione di traiettoria, per evitare danni alle strutture (pista, antenne ils e stazione VOR). Caso volle (rientrando nel thread) che la carcassa della fusoliera, dopo l'impatto, proseguisse e provocasse quello che sappiamo.

Quote:

- a fine pista c'è quella struttura rossiccia. (#17 - damiano78)

Antenne ILS, instrument landing system.
#159 Duluoz " Potró trovarmi di fronte ad un bivio, o dover scegliere e operare entro mille possibilità diverse, ma alla fine esiste solo un azione univoca, una scelta.

L’ho detto al 114 ripetuto al 152, purtroppo l'automobilista non poteva fare la scelta giusta perché non ha potuto rispettare o fregarsene di un avviso che nel nostro caso era inesistente.

#159 Fai la scelta giusta questa volta, perché questa volta é tutto ció che hai"

Vuol dire che la prima gli è andata bene?

#161 stefanob In ogni caso ci sarà un processo a stabilire le responsabilità.

Se ci sarà un processo nessuno verrà perseguito per i motivi dei quali ho già fatto esempio. Mancava la segnaletica. Chi la doveva installare? Il gestore della strada o chi gestisce l’aeroporto?

#redazione .La tragedia di Caselle: destino e sincronicità

Ad un primo impatto è giusto e sacrosanto farsi queste domande.
#164 sparviero60

Scusa sparviero ma non ho capito a cosa ti riferisci.
Io ho sviluppato un discorso sul libero arbitrio e destino, per rispondere a #Redazione per spiegare che anche per me possono coesistere.

Non esiste la scelta giusta ( infatti non cito la frase del film per quello ma per il fatto che la scelta, per quanto arbitraria, é gia scritta e puó essere soltanto una)
#165 Duluoz

Ciao, io mi riferisco al fatto che il malcapitato non poteva assolutamente decidere se passare o meno da quel tratto di strada , proprio perché non vi era nessun cartello o semaforo che poteva cambiare la sua decisione. Di conseguenza il suo destino era segnato.
Sono pensieri tutti personali.
Mi è venuto in mente anche Magnolia..
Una vita che non vedo quel film.
Cmq se eliminiamo queste inutile manifestazioni, non servirà far piovere rane..
Puntata uno; Mazzucco (VS?) Red Ronnie:

www.youtube.com/watch?v=fC2SqP1u3Gc


[Min 0.17] Nel pannello principale RR cita tale Walter Chari, manca chiaramente una "i" sin dall'inizio, semplice errore?

..Mira il dito :-)
ovviamente il buon RR non l'ha fatto apposta ma ci vorrebbe maggior attenzione quando si intervista un Rappresentante con la R davvero Maiuscola!

Altrimenti si fa questa figura, lasciandosi prendere dalle emozioni :-)


www.youtube.com/watch?v=68rj68shIhY

Grande Massimo siamo con te
A tutti quelli che parlano di predeterminazione e scelta unica...
Allora nessuno è colpevole di niente.

Fauci era destinato a scatenare una pandemia e ad avvelenare la popolazione col pretesto di curarla, Colin Powell era destinato a mentire sulle armi di distruzione di massa, La Nuland aveva una scelta unica per provocare la guerra in Ucraina, e Schwab, Bill gates & soci erano destinati a governarci.
#159 Duluoz

E se fosse invece che ad un bivio noi prendiamo una decisione, ma in realtà su un altro piano, noi prendiamo "anche" l'altra decisione?
Ricordo una interessantissima intervista di Massimo pubblicata in home proprio su un esperimento che aveva dato, in effetti, questo risultato.
Chi sceglieva ad un bivio una direzione, aveva comunque nel tracciato cerebrale delle "reazioni" a degli stimoli che venivano proposti nell'altra direzione.
Non so se mi sono spiegato bene...
Cmq se riesco recupero il post
#154 Upaut
rispondo in ritardo per impegni di famiglia............

Quote:

sì, sì, era già stato detto. Fai bene (dico per me) a darci dei caproni pigri....

mai nominato i caproni, io amo gli animali e perciò li rispetto, ma forse tu ti riferivi a questi caproni

Los bombarderos Caproni. - Helepolishelepolis.blogcindario.com

Quote:

..però no, dai, geopipp, no.

sono stato un po' titubante, ma alla fine l'ho postato, non mi sembrava così male alla fin fine come sintesi della storia dei seggioloni eiettabili, dunque alla fine lo postai, non me ne vogliate

E, mi sa in CL, aveva detto, subito, che nei dieci secondi fatidici il pilota aveva manovrato per perdere velocità. [è il #263 dei CL "in corso"]

e io ben lo lessi, però sai, con qualche uccellaccio nel motore, a differenza di "metti un tigre nel motore", con tutto il rispetto per il buon Peter non penso fosse necessaria alcuna manovra per far perdere velocità al velivolo, ci pensava già abbondantemente di suo; a parte questo, la picchiata finale mi par possa essere verosimilmente attribuibile alla controspinta dell'impianto di eiezione, cariche esplosive e razzi

sul bird strike (uccellacci nel motore, non sul parabrezza) mi sembra non possano esserci dubbi; prima dell'esercitazione delle frecce un falconiere svolgeva il suo lavoro sull'aeroporto di Caselle a quel che mi è sembrato di capire, dunque, il problema uccelli in loco era ben noto, e sembra che il pilota poi precipitato lo avesse comunicato (il birdstrike) via radio ai compagni; d'accordo con Peter sul che la formazione alla sua destra si allargava per agevolarne l'eject, ma anche lui compie una leggera virata a dx per allontanarsi dalla formazione che poi sarebbe rimasta alla sua sx, roba di un attimo, poi si è riallineato alla pistaQuanto alla perdita di potenza e velocità, per accentuarla poteva solo picchiare al suolo all'istante, va beh che aveva uno zero zero, ma ne usciva una cometa infuocata, e probabilmente qualche frammento avrebbe causato lo stesso il fatal danno avvenuto...
Frecce Tricolori, il falconiere di Caselle mandato a casa due ore prima dell'incidente: «È successo l'imprevedibile»

informazione.it/.../...
#171

Ciao Aigor

Non conosco questo esperimento e a ragionarci un po' su apre scenari sicuramente interessanti ma al momento non riesco ad inquadrarlo nel discorso destino/libero arbitrio.
Se ho capito bene presupporrebbe il "materializzarsi" su un altro piano o campo quantico di tutte le possibilità potenziali di una qualunque situazioni. Che peró mi verrebbe da dire sono infinite, quindi infinite tracce

Ora rimanendo sul nostro piano percettivo ( perché altrimenti apriremmo l'ipotesi di multiversi paralleli) questa traccia cerebrale cosa comporterebbe? Ricordiamoci poi che il destino/libero arbitrio non si intreccia solo attorno alla scelta, ma anche a situazioni ed esperienze in cui ci veniamo a trovare ( che sono a loro volta il frutto della concausa di triglioni di avvenimenti/scelte del mondo che ci circonda).

Se invece vogliamo aprire la porta multiverso mi verrebbe da dire che la sostanza non cambia, ad ogni universo, una sola scelta possibile( a meno di capire cosa comporti e cosa sia questa traccia cerebrale)

Scusa se ho scritto in sumero/accadico ma ho ragionato scrivendo di getto :hammer:
Come dice il sergente Mentana, dobbiamo scendere a dimostrargli, che sono tutti cretini (o idioti o capre vabbè):

www.youtube.com/watch?v=Sa7cnzMgHBo

Ho preso la Merlino per dimostrarglielo, mi sono facilitato



Grande Sgarbi, ognuno fa il suo pezzo
prova

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=FkA83K379Q0[/youtube]
Mì! O la pista è molto lunga, o decollano veramente in un fazzoletto, fatto sta che - chiedo venia - ho pirleggiato io, non wiki.

Quote:

#151 Upaut ... PS: rivisto il video, devo affermare che probabilmente avevo ragione, e su wikip. si trova invece una minkiata (strano). :-) A me non sembra proprio si possa dire che fosse in fase di decollo.

Quindi anche la ricostruzione di redazione è anche fedele al vero. Avevano appena decollato.
E quindi, secondo me, ancor più incontestabile è stata la condotta del pilota. Anche per quanto di cui al paragrafo qui di seguito. Che poi l'istituzione frecce (ad oggi) sia parossistica, o che quella strada sia malstrutturata, sono altri discorsi, secondo me. Seppur validi e ineccepibili.

www.youtube.com/watch?v=iWpIw5GxGqs
pare che pericolo di uccelli fosse previsto "severe". (Ma il falconiere, "mandato a casa due ore prima dell'incidente" (non so se sostituito da altri), dice «È successo l'imprevedibile» !?! Se era imprevedibile perchè c'era il falconiere?)
informazione.it/.../...
avvengono continuamente incidenti ma chissa' perche' vanno in altro modo in altre parti del mondo.
riferisco dal sito Vesti.ru
www.vesti.ru/article/3572742