Come la storia degli ultimi decenni ci ha insegnato, i "grandi attentati" portano con sé quasi sempre dei livelli multipli di lettura, oltre a quello, primario, della destabilizzazione. Questo meccanismo poteva non essere del tutto chiaro nel lontano dicembre 1969, quando esplose a Milano la bomba di Piazza Fontana.
Riascoltando però le rievocazioni storiche di quel giorno, qualcosa di curioso salta all'occhio: quel giorno non fu una, ma furono ben tre le banche prese di mira dagli attentati. Non solo ci fu un'esplosione alla Banca dell'Agricoltura di Milano (quella che causò 13 morti e dozzine di feriti), ma ve ne fu anche una alla Banca Nazionale del Lavoro di Roma (che fortunatamente causò solo feriti, ma nessun morto).
La polizia inoltre trovò otto kilogrammi di esplosivo piazzati in una terza banca di Milano, la banca Commerciale, che furono disinnescati dagli artificieri prima che esplodessero. Una banca può essere una scelta a caso, due possono essere una coincidenza, ...
... ma tre banche prese di mira nello stesso giorno debbono avere necessariamente un significato che va ben oltre il caso o la coincidenza.
Massimo Mazzucco
Nota: Nei commenti alla pubblicazione originale, dell'anno scorso, un utente scriveva: "Mi scuso per eventuali imprecisioni, vado a memoria, il governo presieduto da Aldo Moro decise di emettere dei "biglietti di Stato a corso legale" in luogo delle monete d'argento da 500 lire, una pezzatura piccola ma non troppo, sulle quali il governo italiano aveva i diritti di signoraggio a differenza delle banconote da mille lire in su. Tali emissioni avrebbero permesso allo Stato italiano di finanziarsi a costo zero. Tali banconote non venivano stampate nei poligrafici della Banca D'Italia ma in tre filiali di banche a partecipazione statale attrezzate per la bisogna. Casualmente erano proprio le tre banche che furono oggetto di attentati..."
Son troppo giovane e non mi sono informato su quell'evento. Come mai volevano far saltare in aria quelle 3 banche?
I biglietti di stato a corso legale furono iniziati a stampare nel 1893 fino al 1944 per supplire alla mancanza di monete d' argento da 500 lire che erano state teurizzate ( moneta d' emergenza) le emise il ministero del tesoro fino al 1920 e stampate dall' officina carte valori di Torino , dal 1921 al 1939 furono sospese, e ripresero dal 1940 al 44 stampate (regno d' Italia e luogotenenza) dall' officina dell' istituto poligrafico di stato a Roma
A quelle a cui ti riferisci furono:
La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979. L' idea fu copiata dal periodo fascista da Moro e da Leone. Comunque non possiamo ricorrere a questo tipo di moneta, avendo firmato nel 1992 il trattato di Maastricht, cosa che inglesi e Danimarca hanno avuto una delega e perciò di fatto lo potrebbero fare
Speriamo che la gente non scambi queste monete parallele con i mini assegni , che erano fatte dalle banche commerciali come sono ora i mutui, i crediti , le carte di credito revolving, etc . I debiti privati erodono lo stato, e gli interessi si trasformano in debito pubblico a cui attingono sia i privati e sia il pubblico alle banche nazionalizzate, oppure di proprietà statale o parziale non è' permesso concedere prestiti ed altri servizi tipo finanziare ma affidarsi a banche terze, il banco posta tutti i servizi sono affidati a deutsche Bank, che aveva cannibalizzato la banca d' America e d' Italia per entrare nel mercato pubblico. Negli anni 92-94 i scantinati delle poste erano pieni di macchinari informatici della Olivetti nuovi di palla , da un decennio si voleva che le poste diventassero una banca , presente territorialmente come le stazioni dei carabinieri, il trattato di Maastricht, ci fece perdere migliaia di miliardi di investimenti.
Riguardo agli attentati e' possibile ci fosse un nesso, ma gli interessi erano tanti per individuare i mandanti. C'era Sip, Olivetti , le banche commerciali. E non avevamo nemmeno governi forti, come del resto da allora ad oggi
Nel dicembre 2016 esplodeva il bomba di Firenze e saltavano le banche private.
www.signoraggio.com/.../
qui viene spiegato che nel 1966 la Gazzatta Ufficiale scriveva e limitava la quantità in 100 banconote.
Bisogna stare attenti quando qualcuno usa il termine "bufala", perchè tende ad applicarlo al tutto invece che alla parte.
Per chi volesse approfondire e cercare di avere chiarezza di informazioni, consiglio il blog della Sig.ra Manfredi Solange (giurista, scrittrice ...) e i suoi testi che trattano l'argomento con precisione e documentando i fatti in modo puntuale e soprattutto serio!!!
solangemanfredi.blogspot.com/
saluti
Massimo
La limitazione ( a 100 pezzi) riguarda il potere liberatorio, cioè il potere legale di essere cambiato per pagare , acquistare, depositare, etc, se si eccede quella somma bisogna avvalersi a moneta bancaria. Tutte le monete hanno limitazioni di potere liberatorio, in Italia dovrebbe essere 20 mila euro come massimale, o meno non so con le nuove misure sul contante, se passi le frontiere la limitazione viene stabilita da regole internazionali o dello stato di transito , superato il contante limite deve essere dichiarato, la non dichiarazione può prevedere sanzioni, misure penali come il riciclaggio, confisca o sequestro e dichiarare non costa nulla.
La limitazione riguarda l' uso come contante, non il numero delle banconote circolanti
Qui cosa dice Wikipedia: Nel 1966 fu stampata un biglietto di stato da 500 lire. Il fronte rappresenta la testa della ninfa Aretusa attorniata da vari simboli: i delfini e l'aquila con i serpenti. Le cornucopie appaiono invece in filigrana. Le dimensioni sono 110 x 55 mm. Era un biglietto di stato a corso legale, non emesso dalla Banca d'Italia, ma stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e firmato dal tesoriere delministero del Tesoro. Si trattava, dunque, di un titolo non pagabile dalla Banca d'Italia, ma emesso direttamente dallo Stato. Era in effetti dal punto di vista legale una moneta, ossia un titolo il cui signoraggiospettava allo Stato e non alla banca centrale, come dimostra la dicitura "Repubblica Italiana" al posto di "Banca d'Italia". In effetti sostituiva, per motivi di costi la moneta argentea da 500 lire i cui costi di produzione avevano ormai raggiunto il valore effettivo, a causa del crescere della quotazione dell'argento.
E poi diciamolo chiaro...sarebbe che con tre bombette rinunciano ad emettere un taglio da 500 economico? Comunque pessima analisi, la data è diversa, le premesse di carton bagnato...
Slobbysta
Articolo interessante sull'argomento:
sporchibanchieri.wordpress.com/.../...
Intervista interessante a Solange Manfredi (grazie Testagrossa):
Per esempio la contabilità di questo fenomeno?
it.m.wikipedia.org/wiki/Miniassegni
I miniassegni furono un particolare tipo di denaro che circolò in Italia alla fine degli anni settanta in sostituzione degli spiccioli che in quel periodo scarseggiavano e che fino ad allora erano stati sostituiti da caramelle,francobolli, gettoni telefonici e in alcune città anche biglietti di trasporto pubblico.
Qui secondo me, bisogna resettare il concetto di Stato...troppi segmenti reclamano verità sul signoraggio e stranamente tutti partono da cose già compiute...questa è una doppia truffa...
Il valore delle cose può essere compreso leggendo il Capitale di Marx...il flusso dei valori sono in base alla richiesta...se ciò rappresenta il duomo di Milano il valore è relativo e non contabilizzabile...se è stagionale pure, sarà determinato dal raccolto...
Ormai i valori son stravolti e risalire all'origine è assai speculativo...troppe variabili!
Se si analizza bene..su Moro si è detto di tutto...e il Vaticano?
Slobbysta
Ricordo perfettamente il periodo in cui i "resti" venivano dati in caramelle, miniassegni farlocchi e quant'altro. Vivevo all'estero in varie nazioni alcune delle quali del terzo mondo, Asia, quindi sull'Africa non mi pronuncio, mai constatato in vita mia un fenomeno del genere, dove lo stato non era in grado di stampare spiccioli (ricordo solo vagamente delle banconotine tipo monopoli da 5 e 10 lire, monetine di alluminio. Poi manco neanche quelle.
Ho pensato: Qui siamo mesi proprio male.
In Italia non si capisce mai se certe cose siano solo il risultato di incapacita' o se ci sia sotto altro.
Slobbysta
Il resto in caramelle o bustine da thè era perché mancavano le 10 lire e 5 lire. Non ci si prendeva più niente da tempo ma tornarono in voga grazie ai primi supermercati che facevano i prezzi in 990 lire, 895 lire etc. I gettoni del telefono venivano scambiati normalmente come moneta, l'ultimo valore che ricordo è 200 lire e al tempo del resto in caramelle credo valessero 50 o 100 lire e non venivano certo dati per le 10 lire.
Se ti riferisci a quella coniata dal 1997, quando ci agganciammo definitivamente all'Euro, io me le ricordo eccome, ma sparirono subito per via dell'entrata in circolazione dell'Euro 4 anni dopo (avrebbero dovuto coniarle prima per abituarci all'euro in moneta). Io ne ho persino una d'argento del 1970 che fu di mio nonno.
Riguardo all'articolo sporchibanchieri.wordpress.com/.../... non mi risulta che le banconote venissero comprate dal FMI, per quanto ne so erano stampate dalla Banca d'Italia. L'Italia divenne membro del FMI nel 1960 per avere la convertibilità della Lira in oro secondo gli accordi di Bretton-Woods, definendo in automatico un tasso di cambio con il Dollaro. L'unica banconota non stampata dalla Banca d'Italia (a parte la banconota da 500 lire di Moro) usata come moneta corrente di cui ho memoria è l'AM-Lira (American Military Lira), in uso soprattutto nel sud Italia fino al 1950, che non era garantita dall'oro bensì dal piombo dei proiettili americani che la imposero come moneta di scambio dopo lo sbarco in Sicilia, e convertibile sia in Lire italiane che in Dollari.
Riguardo alla storia delle 500 Lire di Moro mi pare un po' stiracchiata, le 500 lire in moneta esistevano già dal 1958 e come tali coniate dalla zecca dello stato con la dicitura "Repubblica Italiana" e non "Banca d'Italia" e con il signoraggio direttamente riscosso dallo stato. Il signoraggio fino ai primi ani 90, quando furono privatizzate le banche che detenevano le quote di Banca d'Italia, era comunque in mano allo Stato visto che i "debiti" con la Banca d'Italia altro non erano che una partita di giro con noi stessi essendo BI a tutti gli effetti posseduta dallo Stato italiano.
Si, mi riferivo a quelle 1000 lire, ma nella mia mente avevano almeno 10 anni in più, invece sono del '97.Ricordi confusi.
Riporto la segnalazione dell'errore dal sito originale.
Improbabile, Pasolini è morto nel 1975, Aldo Moro nel 1978.
Rispondi
sporchibanchieri ha detto:
agosto 22, 2013 alle 11:41 pm
Hai ragione. Bravissimo. Grazie della segnalazione. Correggiamo subito. Infatti ci stavamo riferendo in particolare agli scritti di Pasolini tra il ’74 (per esempio il celebre “Io so” uscito sul Corriere della Sera il 14 novembre 1974) ed il giugno del ’75.
Pasolini conosceva molti "segreti"...................... sulatestagiannilannes.blogspot.it/.../...