La scorsa settimana, il ministero degli esteri russo ha denunciato il fatto che il Corriere della Sera, dopo aver intervistato Lavrov, abbia deciso di non pubblicare la sua intervista. La ridicola giustificazione del Corriere è stata che “Lavrov ha fatto troppe affermazioni discutibili, che avrebbero richiesto troppo tempo per essere verificate”.
Ora il ministero russo ha pubblicato l’intervista integrale, che da noi non è mai uscita. Il lettore potrà giudicare da solo quante “affermazioni discutibili” ci possano essere nelle risposte di Lavrov.
1. Domanda: Si dice che il nuovo incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump a Budapest non abbia avuto luogo perché persino l'amministrazione americana si è resa conto della vostra mancanza di disponibilità a negoziare sulla questione ucraina. Cosa è andato storto dopo il vertice di Anchorage che aveva fatto sperare nell'avvio di un vero processo di pace? Perché la Russia rimane fedele alle richieste formulate da Vladimir Putin nel giugno 2024 e su quali temi potreste essere disposti a un compromesso?
Risposta: Gli accordi di Anchorage rappresentano una tappa importante nel percorso verso una pace duratura in Ucraina, attraverso il superamento delle conseguenze del cruento colpo di Stato anticostituzionale a Kiev del febbraio 2014, organizzato dall'amministrazione Obama. Essi si basano sulla situazione creatasi e sono strettamente in linea con le condizioni per una risoluzione equa e sostenibile della crisi ucraina, enunciate dal Presidente Vladimir Putin nel giugno 2024. Abbiamo ritenuto che tali condizioni siano state ascoltate e comprese, anche pubblicamente, dall'amministrazione di Donald Trump, soprattutto per quanto riguarda l'inammissibilità dell’ingresso dell'Ucraina nella NATO che creerebbe minacce militari strategiche alla Russia, proprio ai suoi confini. Washington ha inoltre riconosciuto apertamente che non sarà possibile ignorare la questione territoriale alla luce dei referendum svoltisi in cinque regioni storiche del nostro Paese, i cui abitanti si sono espressi in maniera inequivocabile a favore dell'autodeterminazione rispetto al regime di Kiev che li aveva definiti “subumani”, “esseri” e “terroristi” e della riunificazione con la Russia.
Proprio intorno al tema della sicurezza e delle realtà territoriali è stata costruita la concezione americana, che una settimana prima del vertice in Alaska è stata portata a Mosca, su incarico del Presidente degli Stati Uniti, dal suo rappresentante speciale Steve Whitcoff e che, come ha comunicato il Presidente Vladimir Putin al Presidente Trump ad Anchorage, abbiamo accettato di assumere come base, proponendo al contempo un passo concreto che aprisse la strada alla sua realizzazione pratica. Il leader americano ha risposto che avrebbe dovuto consultarsi, ma neanche dopo il suo incontro con gli alleati il giorno successivo a Washington, abbiamo ricevuto alcuna reazione alla nostra risposta positiva alle proposte menzionate, presentate a Mosca da Steve Whitcoff prima del vertice in Alaska. Nemmeno durante il mio incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio a settembre a New York ho avuto alcuna reazione, quando ricordai che eravamo ancora in attesa di un riscontro. Per aiutare i colleghi americani a decidere in merito alla loro stessa idea, abbiamo messo per iscritto in via non ufficiale gli accordi di Anchorage e li abbiamo trasmessi a Washington. Pochi giorni dopo, su richiesta di Donald Trump, ha avuto luogo una sua conversazione telefonica con Vladimir Putin, durante la quale si è convenuto di organizzare un nuovo incontro a Budapest, da preparare accuratamente in anticipo. Non c'era dubbio che si sarebbe parlato degli accordi di Anchorage. Dopo un paio di giorni ho avuto una conversazione telefonica con Marco Rubio, dopo di che Washington, definendo la conversazione costruttiva (era stata davvero seria e utile), ha comunicato che a seguito di tale colloquio, non era necessario un incontro personale tra il Segretario di Stato e il Ministro della Federazione Russa in preparazione del contatto al vertice. Da dove e da chi siano giunti i rapporti riservati che hanno spinto il leader americano a rinviare o forse cancellare il vertice di Budapest, non mi è dato saperlo. Ma vi ho esposto la sequenza dei fatti in modo preciso, assumendomene la totale responsabilità. Non intendo invece rispondere alle evidenti falsità sulla “mancata disponibilità della Russia a negoziare” e sul “fallimento” dei risultati di Anchorage. Rivolgetevi al Financial Times che, a quanto mi risulta, ha diffuso questa versione mendace, distorcendo la sostanza e la sequenza degli eventi per attribuire tutta la responsabilità a Mosca e allontanare Donald Trump dalla strada da lui stesso proposta, ovvero quella di una pace stabile e duratura, anziché quella di un cessate il fuoco immediato, come invece lo spingono a fare i padroni europei di Zelensky, ossessionati dal desiderio di ottenere una tregua e di rifornire il regime nazista di armi per continuare la guerra contro la Russia. Se la BBC è arrivata a falsificare un video del discorso di Trump, mettendogli in bocca l'appello ad assaltare il Campidoglio, a maggior ragione al Financial Times costerà poco mentire, come si dice da noi. Siamo ancora pronti a tenere a Budapest il secondo vertice russo-americano, purché si basi realmente sui risultati accuratamente elaborati dell’Alaska. La data tuttavia non è stata ancora fissata. I contatti russo-americani continuano.
2. Domanda: Le forze armate della Federazione Russa controllano attualmente un territorio inferiore rispetto a quello del 2022, dopo le prime settimane della cosiddetta operazione militare speciale. Se state davvero vincendo, perché non riuscite a sferrare il colpo decisivo? Potete anche spiegare il motivo per cui non fornite informazioni ufficiali sulle vostre perdite?
Risposta: L'operazione militare speciale (OMS) non è una guerra per il territorio, ma un'operazione per salvare la vita di milioni di persone che vivono da secoli su queste terre e che la giunta di Kiev vuole sterminare - giuridicamente, vietandone la storia, la lingua, la cultura, e fisicamente, con l'aiuto delle armi occidentali. Un altro obiettivo fondamentale dell'Operazione militare speciale è quello di garantire in modo affidabile la sicurezza della Russia, sventando i piani della NATO e della UE volti a creare ai nostri confini occidentali uno Stato fantoccio ostile, strutturato nella legislazione e nella pratica sull'ideologia nazista. Non è la prima volta che fermiamo gli aggressori fascisti e nazisti: è stato così durante la Seconda guerra mondiale e così sarà anche questa volta.
A differenza degli occidentali, che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi proteggiamo le persone, sia civili che militari. Le nostre forze armate agiscono con massimo senso di responsabilità, sferrando attacchi di precisione esclusivamente contro obiettivi militari e relative infrastrutture di trasporto ed energetiche.
Di norma, non si parla pubblicamente delle perdite sul campo di battaglia. Dirò solo che quest'anno, nell’ambito del rimpatrio dei militari caduti, la parte russa ha consegnato oltre novemila salme di soldati delle Forze armate ucraine. Dall'Ucraina abbiamo ricevuto 143 corpi dei nostri combattenti. Traete voi stessi le conclusioni.
3. Domanda: La Sua apparizione al vertice di Anchorage con una felpa con la scritta “URSS” ha sollevato molte domande. Alcuni vi hanno visto la conferma del Suo desiderio di ricreare, se non addirittura ripristinare, l'ex spazio sovietico (Ucraina, Moldavia, Georgia, Paesi baltici). Si trattava di un messaggio in codice o semplicemente di uno scherzo?
Sono orgoglioso del mio Paese, in cui sono nato e cresciuto, ho ricevuto un'istruzione di livello, ho iniziato e continuo la mia carriera diplomatica. La Russia, come è noto, è l'erede dell'URSS, e nel complesso il nostro Paese vanta una civiltà millenaria. Il governo popolare della veche di Novgorod risale a molto prima che in Occidente si iniziasse a giocare alla democrazia. A proposito, ho anche una maglietta con lo stemma dell'Impero russo, ma questo non significa che vogliamo riportarlo in vita. Uno dei nostri più grandi patrimoni, di cui andiamo giustamente fieri, è la continuità dello sviluppo e del rafforzamento dello Stato nel corso della sua grande storia di unificazione e coesione del popolo russo e di tutti gli altri popoli del Paese. Su questo tema si è soffermato di recente il Presidente Vladimir Putin durante le celebrazioni della Giornata dell'Unità Nazionale. Quindi non cercate segnali politici dove non ci sono. Forse in Occidente il sentimento patriottico e la lealtà verso la patria stanno scomparendo, ma per noi sono parte del nostro codice genetico.
4. Domanda: Se uno degli obiettivi dell'operazione militare speciale era riportare l'Ucraina nella sfera d'influenza della Russia, come potrebbe sembrare, ad esempio, dalle richieste di determinare la quantità dei suoi armamenti, non ritiene che l'attuale conflitto armato, qualunque sia il suo esito, conferisca a Kiev un ruolo e un'identità internazionali ben definiti e sempre più distanti da Mosca?
Risposta: Gli obiettivi dell’Operazione Militare Speciale sono stati definiti dal presidente Putin nel 2022 e sono ancora attuali. Non si tratta di sfere di influenza, ma del ritorno dell'Ucraina a uno status neutrale, non allineato e non nucleare, del rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre minoranze nazionali: è proprio così che questi impegni sono stati sanciti nella Dichiarazione di indipendenza dell'Ucraina del 1990 e nella sua Costituzione, ed è proprio tenendo conto di questi impegni dichiarati che la Russia ha riconosciuto l'indipendenza dello Stato ucraino. Stiamo ottenendo e otterremo il ritorno dell'Ucraina alle sane e stabili origini della sua statualità, il che presuppone il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio allo sfruttamento militare da parte della NATO (e dell'Unione Europea, che si sta rapidamente trasformando in un blocco militare non meno aggressivo), la purificazione dall'ideologia nazista, messa fuori legge a Norimberga, il ripristino dei pieni diritti dei russi, degli ungheresi e di tutte le altre minoranze nazionali. È significativo che le élite di Bruxelles, trascinando il regime di Kiev nella UE, tacciano sulla palese discriminazione dei “popoli non autoctoni” (così Kiev definisce con disprezzo i russi che vivono da secoli in Ucraina) e allo stesso tempo esaltino la giunta di Zelensky come difensore dei “valori europei”. È un’ulteriore conferma del fatto che il nazismo sta rialzando la testa in Europa. C'è su cosa riflettere, soprattutto alla luce del fatto che all'ONU, Germania e Italia, insieme al Giappone, hanno recentemente iniziato a votare contro la risoluzione annuale dell'Assemblea Generale sull'inammissibilità della glorificazione del nazismo.
Gli occidentali non nascondono che di fatto stanno conducendo per procura, tramite gli ucraini, una guerra contro la Russia, guerra che non finirà nemmeno “dopo l'attuale crisi”. Ne hanno parlato più volte il segretario generale della NATO Mark Rutte, il primo ministro britannico Keir Starmer, i burocrati di Bruxelles Ursula von der Leyen e Kaya Callas, l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per l'Ucraina Keith Kellogg. È evidente che la determinazione della Russia a garantire la propria sicurezza di fronte alle minacce create dall'Occidente con l'aiuto del regime da esso controllato, è legittima e giustificata.
5. Domanda: Anche gli Stati Uniti inviano armi all'Ucraina e recentemente hanno persino discusso della possibilità di fornire a Kiev missili da crociera “Tomahawk”. Perché la vostra posizione e la vostra valutazione della politica degli Stati Uniti e dell'Europa sono diverse?
Risposta: La maggior parte delle capitali europee costituisce attualmente il nucleo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” che desidera solo una cosa: che le ostilità in Ucraina durino il più a lungo possibile, “fino all'ultimo ucraino”. A quanto pare, non hanno altro modo per distogliere l'attenzione del loro elettorato dai problemi socio-economici interni che si sono drasticamente aggravati. Con i soldi dei contribuenti europei finanziano il regime terroristico di Kiev, fornendo armi con cui vengono uccisi sistematicamente civili delle regioni russe e ucraini che vogliono fuggire dalla guerra e dai carnefici nazisti. Sabotano qualsiasi tentativo di pacificazione e rifiutano i contatti diretti con Mosca. Introducono sempre nuove “sanzioni” che, come un boomerang, colpiscono ancora più duramente le loro economie. Preparano apertamente una nuova grande guerra europea contro la Russia. Inducono Washington a non accettare una soluzione diplomatica onesta e giusta.
Il loro obiettivo principale è quello di minare la posizione dell'attuale amministrazione del Presidente degli Stati Uniti, che inizialmente era favorevole al dialogo, comprendeva la posizione della parte russa e mostrava la volontà di cercare una soluzione pacifica e duratura. Donald Trump ha più volte riconosciuto pubblicamente che una delle cause delle iniziative della Russia è stata l'espansione della NATO, l'avvicinamento delle infrastrutture dell'alleanza ai confini del nostro Paese, vale a dire esattamente ciò da cui il Presidente Putin e la Russia hanno messo in guardia negli ultimi vent'anni. Confidiamo che a Washington prevalgano il buon senso e l'adesione a questa posizione di principio e che si astengano da atti che potrebbero portare il conflitto a un nuovo livello di escalation.
Detto ciò, le nostre forze armate non fanno distinzioni sulla provenienza delle armi fornite alle forze armate ucraine, che siano europee o statunitensi. Qualsiasi obiettivo militare viene immediatamente distrutto.
6. Domanda: Lei è stato colui che ha premuto il “pulsante di reset” con Hillary Clinton, anche se poi le cose sono andate diversamente. È possibile un riavvio delle relazioni con l'Europa? Potrebbe la sicurezza comune costituire un terreno fertile per migliorare le relazioni attuali?
Risposta: La conflittualità a cui ha portato la politica sconsiderata e senza prospettive delle élite europee non è stata una scelta della Russia. L'attuale situazione non risponde agli interessi dei nostri popoli. Sarebbe auspicabile che i governi europei, la maggior parte dei quali attua una politica ferocemente anti-russa, prendessero coscienza della pericolosità di questa rotta distruttiva. L'Europa ha già combattuto sotto le bandiere di Napoleone e, nel secolo scorso, sotto gli stendardi e i vessilli nazisti di Hitler. Alcuni leader europei sembrano avere la memoria corta. Quando questo furore russofobo – non si può chiamarlo altrimenti– sarà passato, saremo aperti ai contatti, ad ascoltare come i nostri ex partner intendano comportarsi nei nostri confronti in futuro. Solo allora decideremo se ci saranno ancora prospettive per una collaborazione onesta.
Il sistema di sicurezza euro-atlantico esistente fino al 2022 è stato completamente screditato e smantellato dagli sforzi degli stessi occidentali.
A questo proposito, il presidente Vladimir Putin ha avanzato l'iniziativa di creare una nuova architettura di sicurezza equa e indivisibile in Eurasia. Essa è aperta a tutti gli Stati del continente, compresa la sua parte europea, ma occorrerà comportarsi in modo rispettoso, senza arroganza neocoloniale, sulla base dei principi di uguaglianza, considerazione reciproca ed equilibrio degli interessi.
7. Domanda: Il conflitto armato in Ucraina e il conseguente isolamento internazionale della Russia vi hanno probabilmente impedito di agire in modo più efficace in altre aree di crisi, come ad esempio in Medio Oriente?
Risposta: Se l'Occidente storico ha deciso di isolarsi da qualcuno, allora si tratta di autoisolamento. E anche in questo caso le fila non sono così compatte: quest'anno Vladimir Putin ha incontrato i leader di Stati Uniti, Ungheria, Slovacchia e Serbia. È anche chiaro che il mondo moderno non si riduce alla minoranza occidentale. Quei tempi sono finiti con l'avvento della multipolarità. Le nostre relazioni con i paesi del Sud e dell'Est del mondo, che rappresentano oltre l'85% della popolazione mondiale, continuano ad ampliarsi. A settembre si è svolta la visita di Stato del Presidente russo in Cina, solo negli ultimi mesi Vladimir Putin ha partecipato ai vertici di SCO, BRICS, CSI, Russia-Asia centrale, nostre delegazioni governative ad alto livello hanno partecipato ai vertici di APEC, ASEAN e ora si stanno preparando per il vertice del G20. Si tengono regolarmente vertici e incontri ministeriali Russia-Africa, Russia-Consiglio di cooperazione degli Stati arabi del Golfo Persico. I paesi della maggioranza mondiale si fanno guidare dai propri interessi nazionali fondamentali e non dalle indicazioni delle ex metropoli coloniali.
I nostri amici arabi apprezzano il contributo costruttivo della Russia agli sforzi volti a risolvere i conflitti regionali in Medio Oriente. Le attuali discussioni sulla questione palestinese alle Nazioni Unite confermano la necessità di coinvolgere tutti gli autorevoli attori esterni, altrimenti non si otterrà nulla di duraturo, ma solo cerimonie di facciata. Su molte altre questioni internazionali, le nostre posizioni coincidono o sono molto vicine a quelle dei nostri amici mediorientali, il che favorisce la cooperazione nell’ambito dell'ONU e in altre piattaforme multilaterali.
8. Domanda: Non ritiene che nel nuovo ordine mondiale multipolare che Lei promuove e sostiene, la dipendenza economica e militare della Russia dalla Cina sia cresciuta, creando così uno squilibrio nella vostra storica alleanza con Pechino?
Risposta: Non stiamo “promuovendo” un ordine mondiale multipolare, esso si sta oggettivamente formando, non attraverso la conquista, la schiavitù, l'oppressione
e lo sfruttamento, come facevano i colonizzatori costruendo il loro “ordine” (e in seguito il capitalismo), ma attraverso la cooperazione, la considerazione degli interessi reciproci, la distribuzione razionale del lavoro basata sulla combinazione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione.
Per quanto riguarda le relazioni tra Russia e Cina, non si tratta di un'alleanza nel senso tradizionale del termine, ma di una forma di interazione più efficace e avanzata. La nostra cooperazione non ha carattere di blocco e non è diretta contro paesi terzi. Le categorie di “leader” e “subordinato”, tipiche delle alleanze formatesi durante la guerra fredda, qui non sono applicabili. Pertanto, parlare di un qualsiasi “disequilibrio” è inappropriato.
I rapporti paritari e autosufficienti tra Mosca e Pechino si basano sulla fiducia e sul sostegno reciproci, nonché su secolari tradizioni di buon vicinato. Siamo fermamente impegnati a rispettare il principio di non ingerenza negli affari interni.
La cooperazione commerciale, tecnologica e in materia di investimenti tra Russia e Cina porta benefici pratici concreti a entrambi i Paesi, contribuisce alla crescita stabile e sostenibile delle nostre economie e al miglioramento del benessere dei cittadini. La stretta collaborazione tra le forze armate garantisce un'importante complementarità, aiuta i nostri paesi a difendere i propri interessi nazionali nel campo della sicurezza globale e della stabilità strategica e a contrastare efficacemente le sfide e le minacce nuove e tradizionali.
9. Domanda: L'Italia è un Paese “ostile”. Lei stesso lo ha ripetuto più volte, nel novembre 2024, e lo ha persino sottolineato in modo particolare. Tuttavia, negli ultimi mesi, anche sulla questione ucraina, il nostro governo ha dimostrato solidarietà all'amministrazione statunitense, che Vladimir Putin ha definito non un alleato, ma senza dubbio un “partner”. E il recente cambio dell'ambasciatore italiano a Mosca fa supporre che a Roma si desideri un certo avvicinamento. A che punto sono le nostre relazioni bilaterali?
Risposta: Per la Russia non esistono paesi e popoli ostili, esistono Paesi con governi ostili. In presenza di un tale governo a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia postbellica. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa. Ci ha sorpreso la facilità con cui l'Italia, a discapito dei propri interessi nazionali, si è schierata con coloro che hanno scommesso sulla “sconfitta strategica” della Russia. Finora non vediamo alcun cambiamento significativo in questo atteggiamento aggressivo. Roma continua a fornire assistenza a tutto campo ai neonazisti di Kiev. Colpisce anche la volontà di interrompere i legami culturali e i contatti tra le società civili. Le autorità italiane cancellano le esibizioni di eminenti direttori d'orchestra e cantanti lirici russi e da diversi anni non autorizzano lo svolgimento del “Dialogo di Verona”, nato proprio in Italia, dedicato alle questioni della cooperazione eurasiatica. Non sembra affatto un atteggiamento tipico degli italiani, che sono solitamente aperti all'arte e al dialogo tra le persone.
Allo stesso tempo, molti dei vostri cittadini cercano di capire le ragioni della tragedia ucraina. Ad esempio, nel libro “Il conflitto ucraino visto da un giornalista italiano”, del noto pubblicista italiano Eliseo Bertolazzi, sono raccolte prove documentarie delle violazioni del diritto internazionale da parte delle autorità di Kiev. Vi consiglierei di leggere questa pubblicazione. Oggi in Europa non è facile trovare la verità sull'Ucraina.
Una cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia è nell'interesse dei nostri popoli. Se a Roma saranno disposti a muoversi verso il ripristino del dialogo sulla base del rispetto reciproco e della considerazione degli interessi di entrambe le parti, ce lo facciano sapere, siamo sempre pronti ad ascoltare, ivi compreso il vostro ambasciatore.
Fonte L'Antidiplomatico





A parte che lo puoi fare in coda all'intervista, mica è vietato: fai dire all'intervistato quello che ha da dire (sennò che intervista è?) e poi in coda fai le tue considerazioni.
L'intervista, fra l'altro, era stata richiesta dal Corriere stesso, ma è il trend di oggi: puoi dare solo le risposte che piacciono (puoi eleggere solo i candidati che sono stati approvati, puoi presentare partiti solo di un certo tipo ecc. ecc.).
Se ne sono inventate di tutte per non pubblicare, addirittura che non avevano spazio sulla pagina web per inserire il link all'intervista completa fornita dal Ministero russo...
avercene di politici cosi!!
Infatti capisci il livello di un paese (una istituzione, una ditta, qualsiasi cosa) da chi viene scelto per rappresentarlo.
Tajani è ancora un lusso, pensa che in giro c'è un certo Di Maio a rappresentare l'UE...
Non è nella discussione il confronto?
Se avessero discusso pubblicamente tutte le affermazioni dei russi dall’inizio della guerra si vedrebbe che loro sono rimasti coerenti, mentre l’occidente ha detto tutto e il suo contrario.
Abbiamo perso del tutto il senso delle proporzioni.
Se tu non pubblichi un intervista e lo dichiari apertamente non fai altro che mettere la mosca al naso alla gente: "allora c'è qualcosa da nascondere!!" "Se vanno li e poi non riportano quello che gli è stato detto vuol dire che hanno timore che possa essere considerata una cosa sacrosanta"
La psicologia delle massa,se vuoi manipolarla, la devi mettere in mano a gente di un certo livello.
Questi sono solo dei cialtroni raccomandati e ottengono l'effetto inverso.
Se prima Putin aveva il gradimento del 50% della nostra popolazione, dopo sta cafonata del Corriere ne ha il 60%.
Ogni volta che qualche governo di prepotenti si impossessa del Paese riusciamo a farci ridere o a fare pena a spese degli italiani.
È accaduto quando i primi regnanti Savoia, si improvvisarono economisti e provocarono l'emigrazione di milioni di poveri contadini, si è ripetuto con le note imprese della dittatura del novecento, e si sta riproponendo ora con le scalmane a favore del nazismo di Kiev la regia delle quali, dettata dall'esterno, ha trovato sponde favorevoli offrendo un'occasione di sopravvivenza agli ambienti in disuso, già allestiti per la guerra fredda.
Non faccio l’apologia del personaggio ma della sua arte oratoria si’:
semplice, chiaro, assertivo.
Uno così non può che fare paura a chi deve raccontare balle ogni giorno.
Questa domanda purtroppo manca, perchè è scomoda sia per il Corriere della Nato che per lo stesso Lavrov.
E poi si dovrebbe poter denunciare il quotidiano di turno che omette deliberatamente di far conoscere le cose.
Non esiste una scusante, una spiegazione, per omettere di dare informazione.
NON ESISTE.
Anzi, è proprio contro l'etica e le regole del giornalismo!
Il corriere dovrebbe essere pesantemente sanzionato, dovrebbe mettere l'intervista con tanto di scusa agli italiani e ai russi.
Dovrebbe intervenire il garante, invece......
Questa è una tua interpretazione e come tale rimane.
C'è anche chi come me pensa l'opposto. Cioè che quando Putin ha offerto la pace, gli è stata rifiutata e allora lui ha deciso di andare avanti oltre il limite che si era prefissato pensando: se non l'accettano ora non sarò così scemo da concederla più avanti così a gratis. L'unico modo per farli cedere è andare avanti a costo di arrivare a Kiev.
E Assad l'ha mollato perché non aveva abbastanza risorse e doveva concentrare tutto per continuare ad avanzare in Ucraina.
Il giornalista sa che ogni domanda può contenere una risposta a tranello e sa che ogni dietrologia può nascondere una figuraccia.
Con una risposta del genere cosa gli diceva? No non è vero, è come dico io?
Grande Lavrov, grande Russia...
Si vede che era disperato, o forse anche lui sta perdendo i colpi?
E chi altro avrebbe potuto pubblicare quell'intervista se non L'Antidiplomatico, che pubblica tutto ciò che esce dalla bocca dei russi e lo spaccia per vangelo e verità assoluta.
Perchè viceversa, stando ai fatti, dopo il summit Putin-Trump sono successe 2 cose, la Russia ha sospeso la difesa della Siria, e Trump ha detto che Zelensky avrebbe dovuto fare concessioni territoriali pur di raggiungere la pace, e che loro smettevano di sovvenzionare direttamente l'Ucraina: se l'Ucraina voleva altre armi statunitensi, gli europei dovevano dare i soldi agli americani per pagare tali armamenti.
peonia:
mid.ru/en/foreign_policy/news/2058998/
L'Antidiplomatico l'ha solo tradotta. Quale è il tuo problema?
Siamo ai livelli che non si giudica più il contenuto, ma il contenitore...
Non sono certo che esista un "livello" per questo tipo di commenti provocatori.
Hanno bisogno dell'insegnante di sostegno.
Però quando perla Zel non c'è bisogno di una analisi dei fact checkers...
Perché lui no, lui...lui no....
Beh guarda, L'antidiplomatico ha solo riportato i fatti, ossia l'intervista integrale del Ministro Lavrov.
Ma ti capisco, i giornalacci oro-fecali italici non sono abituati a fare della "cronaca oggettiva", bensì spacciano la loro propaganda d'odio per informazione. Come conseguenza si leggono frasi deliranti come:
Quello che:
Non è stato Lavrov a chiedere di essere intervistato dal corriere,
bensì il contrario!
...e quindi il corriere dopo averlo intervistato si è reso conto di non essere riuscito a screditarlo con le proprie domande provocatorie. Anzi, le risposte ricevute hanno ottenuto l'effetto contrario!
Questo, oltre ogni ragionevole dubbio, denota la totale pochezza è servilismo da parte del corriere.
Sti imbecilli cosa speravano che rispondesse Lavrov?
Questa vicenda è una chiara dimostrazione della stupidità e dell’incapacità di chi oggi ci comanda, che dovrebbe far riflettere quelli che attribuiscono superpoteri all’élite con l’agenda… sono una banda di idioti marci, riescono a ingannare ancora solo quella parte si popolino che li suoera in stupidità.
Giuseppe Abruzzese
16:00 (2 minuti fa)
a ambassador.mosca
Sul sito italiano "Luogo Comune" è stata pubblicata l'intervista fatta al Min. Lavrov da parte del Corriere delle Sera. Nella discussione che si è svolta un Utente (non sapendo quali sono le normative sulla privacy non metto il suo nome, però potreste accedere al sito e verificare il testo e chi ha fatto tale domanda) ha posto la domanda che ho copiato in calce. Potrebbe il Min. Lavrov dare una risposta a questa domanda?
"10. Domanda: Ma è vero che Vladimir Putin ha concordato con Donald Trump di tradire ed abbandonare la Siria in favore dell'ISIS (e quindi di Israele), dopo 14 anni in cui la proteggevate, in cambio della promessa di Trump di non ostacolare l'annessione illegale delle due regioni ucraine conquistate con la forza militare e non originariamente previste nell'Operazione Militare Speciale?"
Ringrazio per la gentilezza e mi assumo ogni responsabilità sull'invio di questa lettera, nonché sul contenuto della domanda aggiunta.
Abruzzese Giuseppe
la domanda fatta da Sertes, sperando che Mosca invii una risposta. Mi sembra il modo più corretto di agire, perché di chiacchiere ne facciamo tante, ma di azioni per SAPERE non ne facciamo mai.
Ho soltanto sottolineato il fatto che L'Antidiplomatico, come Donbass italia, è apertamente filo-russo e diffonde propaganda a favore dei russi e contro l'Occidente. E questo è un fatto.
Quindi chi altro avrebbe potuto pubblicare l'intervista se non uno di loro? Il Foglio?
Per quanto riguarda l'intervista, io non l'ho letta e non voglio saperne nulla, ma mi chiedo: cos'altro avrebbe potuto dire Lavrov di così inedito che ancora non ho letto o sentito negli ultimi quattro anni?
Era una domanda retorica e non voglio saperlo.
Perché dovrei nutrirmi delle cagate di Lavrov, Zelensky o della von der Leyen?
Pensi che io sia incapace di formarmi una mia opinione senza il supporto di ciò che dicono quei pagliacci?
Così come è ovvio che il nuovo attacco alla Siria che ha portato al rovesciamento di Assad sia stato organizzato anche e soprattutto con lo scopo di distogliere le risorse della Russia dal fronte ucraino, ma Putin non è stato al gioco.
(Che fastidio questo ravanare nella propria insipienza pur di criticare ad ogni costo chi sta riuscendo ell'impresa di liberare il pianeta da due secoli di sottomissione alla finanza dal naso adunco...)
In ogni caso come sostieni te, certo, è una mia interpretazione, esattamente come sostengo io che sia una tua interpretazione. Ma se tu giornalista vai davanti ad uno statista come Lavrov, che non è certo Calenda, Salvini o Di Maio e gli fai una domanda che non ha riscontri ma solo tue deduzioni personali quello ti sbrana.
Tra l'altro non so neanche se al Corriere abbiano qualcuno capace di avere pensieri deduttivi.
.......isolamento internazionale della Russia ???, ......devastante la risposta di Lavrov.......“... il mondo moderno non si riduce alla minoranza occidentale“.
....ma perche' noi abbiamo i meloni, i tajani i salvini ....che male abbiamo fatto ?
Non che me be freghi neanche di Lavrov .
Peggio o meno peggio cambia poco .
E un politico del cazzo come tutti gli altri .
non si capisce come tu possa formarti una tua personale opinione se non ascolti cosa affermano i diretti interessati.
meglio che sentire dalle loro vive parole il loro pensiero cosa c'è?
forse (dico forse) per te c'è bisogno di qualcuno che quelle parole te le spieghi..oggi può essere vespa, domani mentana, dopodomani formigli e la settimana prossima floris..e così la tua opinione è formata tramite l'intermediazione di qualcun altro..
non mi sembra un gran risultato..
scusa ma mi sentivo in dovere di scrivertelo..
Se il Corriere avesse pubblicato tutto, avrebbe avuto modo di esprimersi e probabilmente raggiungere persone che certe cose non le hanno mai sentite.
Se il Corriere avesse censurato - come ha fatto - ci sarebbe stata l'opportunita' di farci sopra un po' di casino, e anche cosi' si ottiene qualcosa. Non ultimo qualcuno ha scoperto che il Corriere censura (non sono tutti imparati). E qualcuno si e' incuriosito di leggere l'intervista completa e trovare le differenze.
Per lui e' stato un win-win.
Tra l'altro essendo l'intervista in forma scritta e' tutto ben chiaro e facile da ritrovare, molto meglio delle interviste a voce dove le cose si perdono tra interruzioni, traduzioni e tempi stretti.
occidente vuol dire NATO? vuol dire unione europea subordinata alla volontà USA?
Vuol dire l'amministrazione USA controllata dal mossad?
Ungheria e slovacchia sono occidente? Venezuela è occidente?
I popoli dell'occidente sono occidente?
A me sembra che siano alla follia tutti quanti, nessuno escluso.
Anzi, tajani e Salvini sono due pupazzi innocenti rispetto a Macron, Merz, steinmeier, starmer o la stessa von der Pfizern. Per non parlare di RutteN che rutta ogni volta che apre bocca.
La meloni si, lei si, è fatta della stessa pasta dei campioni sopra menzionati, ma non perché condivida quello che dicono (in realtà si odiano gli uni con gli altri) ma piuttosto perché costretta/confinata a condividerne l'agenda comune a tutti.
Ma non vedi che pletora di criminali siede al tavolo europeo? E vieni qui a lamentarti di tajani e Salvini?
Questi sono personaggi che non sarebbero buoni manco per concimare la vigna.
Tutto il resto è solo propaganda che noi usiamo per giocare al nostro personale Risiko.
Allora gli altri diventano eroi , la misantropia diventa come i dadi da tirare, l'occidente diventa il Freddie krueger che ti uccide nei sogni e così via
Tutto questo serve per fare salotto.
Le pulci che fanno la cresta agli elefanti.
Credo che in realtà nessuno sia contro nessuno e tutti siano sulla stessa barca.( vedere pandemia )
Tutti hanno gli stessi interessi e il sistema e così ramificato che oramai se cade uno cadono anche gli altri .
Le dichiarazioni dei politici valgono come la cacca di un cane .
Sicuramente la Meloni o Salvini stanno sul culo .
Ma alla fine la verità è che loro comandano l'Italia, siedono con i potenti ( come Lavrov ) e anche dopo aver fatto il loro corso continueranno ad avere dei privilegi che noi non avremmo in 50 vite.
Lavrov??
Domani mi compro il poster !!!
"Le richieste della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen di inviare più soldi all'Ucraina in mezzo a scandali di corruzione sembrano tentativi di curare un alcolista dandogli un'altra cassa di vodka"
Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orbán.
cdt.ch/.../...
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Non sapevo l'esistenza di questa nullità di successo.
"nel gennaio 2022, entrando prima a far parte della redazione di LA7 come analista politico[12][13] e poi fondando insieme a Enrico Mentana la rivista di geopolitica Domino[14], di cui Fabbri diventa direttore editoriale[15][16]. "
it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fabbri
Donald Trump è stato eletto presidente il 5 novembre 2024.
L' assalto Isis nel quale la Russia dopo 14 anni di status quo ha rinunciato di difendere la Siria è del 27 novembre 2024.
Non aggiungo altro.
Scommettiamo che è pure vaccinato ??
Non ricordo all'epoca interviste col corriere
Ripetiamo insieme:
Da che mondo è mondo, la Terra non è mai appartenuta a nessuno in particolare.
Solo chi l'ha conquistata e ha saputo mantenerla in suo possesso può dire: questa terra è nostra, indipendentemente dall'anno o dal sistema vigente.
È quindi perfettamente naturale e logico che chiunque vinca o stia chiaramente vincendo una guerra detta o può permettersi di dettare le regole e le condizioni sia della pace sia della spartizione del bottino e dei territori conquistati.
Detto questa innegabile ovvietà, adesso mi concentrerò su quella guerra santa in Ucraina.
Capisco Lavrov e capisco perché diffonde propaganda a favore del suo Paese, ma non capisco perché gli europei diffondano propaganda a favore dei russi.
Sarebbe molto più saggio astenersi da qualsiasi propaganda e, se qualcuno non ce la fa proprio a rimanere in silenzio, limitarsi a criticare entrambe le parti.
Purtroppo, per molti, la guerra è come una partita di calcio.
Le guerre vengono pianificate nei minimi dettagli, con anni di anticipo, e i russi sono i meno ingenui e sprovveduti del mondo.
Noi non sappiamo un cazzo dei russi a causa della loro lingua e della loro scrittura, idem per i cinesi, ma anche perché i russi non sono così coglioni come gli occidentali da vantarsi di ciò che fanno e spifferare tutto ai quattro venti.
Ma state tranquilli, i russi stanno facendo esattamente le stesse cose, anche se in modo diverso.
Se non altro, Israele almeno si è lasciato attaccare, ma la Russia no, e ha scelto una strategia di guerra preventiva in stile americano, scegliendo di basare l'intera guerra contro l'Ucraina su minacce verbali che non si sono mai concretizzate e su decenni di espansione da parte di un club che, come abbiamo scoperto in seguito, era un club di tecnocrati fuori di testa, tigri di carta arcobaleno che hanno convertito il loro odio secolare e quello dei loro antenati verso i russi in una fobia che poi hanno instillato in noi.
Vorrei ricordarvi che l'Ucraina è ancora in attesa di entrare a far parte dei club degli eletti, come la Comunità Europea e la NATO.
Un'altra scusa russa per l'invasione dell'Ucraina fu l'opposizione al cambio di regime durante la Rivoluzione Colorata in Ucraina e il fatto che il governo ucraino stava conducendo una guerra contro le regioni ribelli russofone e filorusse dell'Ucraina, che i russi avevano sostenuto fin dall'inizio, sia ideologicamente che materialmente.
Ma come, la Rivoluzione colorata russa del 1917 è commemorata, celebrata e riconosciuta come una grande vittoria sia da Putin e che dai propagandisti russi in tutto il mondo, ma quella ucraina non va bene?
Vi ricordo che la rivoluzione in Russia ha causato diversi milioni di vittime e che sono stati i sionisti e le potenze occidentali dell'epoca a inventarla e a combatterla.
Ma la conseguenza più importante di questa rivoluzione colorata fu che cambiò completamente il futuro del mondo e lo divise letteralmente in due ideologie, una peggiore dell'altra, il che portò a varie guerre tra capitalisti e comunisti nei decenni successivi, per non parlare dei vari genocidi commessi in seguito in Russia dagli stessi russi.
Non so voi, ma io vedo che il più pulito qui ha la rogna.
Per non parlare del referendum che i russi hanno indetto in un paese straniero e, attraverso la guerra e l'uccisione di oltre un milione di persone, si sono appropriati del 20% del territorio di un'altra nazione.
La Russia vuole avere degli stati cuscinetto, come quelli che aveva durante l'Unione Sovietica?
Facciamo così: lasciamo solo dieci stati nel mondo e tutti gli altri fungeranno da stati cuscinetto, così i russi, e non solo loro, potranno dormire sonni più tranquilli.
Solo perché viviamo in democrazia da qualche decennio, gettiamo alle ortiche i precedenti mille anni di storia, di rivalità, di odio, di conflitti di ogni genere, di ruberie, di espansione e contrazione degli Stati attraverso le guerre?
E lo facciamo solo perché i russi ora si sentono i buoni, dopo aver conquistato un sesto del pianeta?
Ma che cazzo, sul serio?
Le conseguenze del conflitto, che dura ormai da quattro anni, sono:
Ci sono più di un milione di morti, un'enorme montagna di risorse è stata bruciata, per non parlare dell'inquinamento, entrambe le parti sono più bellicose che mai e il conflitto non è ancora finito.
L'economia europea si è deteriorata drasticamente, così come i nostri diritti, e i rapporti tra noi e loro sono praticamente cessati.
Soluzioni e benefici: zero e, se presenti, solo per i russi.
Per i benpensanti filorussi, gli ucraini sono dei coglioni perché continuano ad opporsi a un nemico molto più forte, pur sapendo che non riconquisteranno mai i territori perduti.
Ma lo stesso vale per anche per i palestinesi, che però per loro non sono più dei coglioni: non hanno più una casa in cui tornare, restano solo macerie, ma non vogliono andarsene, pur vedendo la realtà e sapendo che Israele è determinato a cacciarli via.
Sanno, per esperienza decennale, che non avranno mai indietro il territorio perduto e che non c'è futuro per loro a Gaza.
Ma non vogliono andarsene per avere la possibilità di ricominciare da capo altrove.
Non è una scelta razionale, ma è la loro scelta con un epilogo già scritto.
E più si ostinano a rimanere, peggio è. E' come sventolare una muleta davanti a un toro.
Una delle prime regole prima di iniziare una guerra è quella di disumanizzare il nemico: facilita le violenze, legittima la violenza, motiva i combattenti e mantiene i controllo.
Bastava dire che gli ucraini sono nazisti e li hai già disumanizzati.
Nel caso dei palestinesi, era sufficiente dire che erano terroristi.
Quante persone credono che gli ucraini siano nazisti?
Ecco, altrettante persone credono che i palestinesi siano terroristi.
L'odio si diffonde molto rapidamente e quasi sempre senza una buona ragione, e la russofobia è nata nello stesso modo.
E questo accade perché le persone non hanno né la voglia né il tempo di pensare alle cose, soprattutto se non le riguardano direttamente, e scelgono sempre la strada più breve, seguendo ciò che fa e dice la maggioranza o i loro guru.
Vero.
... ne ho lette di scemenze, anche oggi...
... tra chi raglia senza leggere l'intervista...
... chi dice che Lavrov è un politico del cazzo come tutti gli altri... magari, metterei la firma...
... purtroppo, condivido la domanda 10, e l'invio in ambasciata...
... e poi, mi permetto di fare un'appello:
... codesto invito, per richiamare nell'agone le grandi voci storiche di LC...
... a voi voci ardite e taglienti che avete saputo dare onore, l'ora è audace...
... vi rammento con tristezza... e comprendo la vostra muta presenza...
... non lasciate che l'eco di stolte grida trasformino questo sacro luogo in una valle di lacrime...
... amen... a modo mio ma l'ho detto...
... viva Lavrov, la Russia, LC, e le auto elettriche...
La Russia avra' i sionisti in casa, ma evidentemente non sono influenti tanto quanto l'AIPAC. Stessa cosa per i russi che vivono in Israele.
Soprattutto, bisogna guardare a quello che sarebbe successo senza il conflitto. C'erano cose in movimento (che peraltro non prendevano granche' della nostra attenzione).
Personalmente, trovo molto significativa la cautela con cui Lavrov si esprime nei riguardi dei rapporti con la Cina.
Sarò cocciuto... ma continuo a pensare che la Russia sia molto più europea dell'Inghilterra, tanto per essere chiari, e che abbia un'estrema cautela nei confronti di un'etnia fortemente razzista e totalmente estranea ai valori europei, con cui si è trovata a dover accettare la condiscendenza - non l'alleanza.
Piagnoni e fankazzastisti che non sanno piu cosa fare .
È indispensabile difendersi da questi malintenzionati.
Siamo in tre (ma molti di più ritengo)
"...continuo a pensare che la Russia sia molto più europea dell'Inghilterra..."
Si dovrebbero, però, tener presenti alcuni sviluppi e che ogni Stato è formato da diverse componenti sociali e perciò possiede molte anime.
L'Inghilterra, grazie al disinvolto razzismo della sua élite si è messa alla testa della colonizzazione prima e dell'industrializzazione poi, imitata e seguita, secondo le caratteristiche diciascun Paese, dal resto del Continente.
La Russia Imperiale, protetta dalla sua estensione, aveva fermato il tempo, sicura di poter bastare a se stessa.
L'élite britannica non vuol saperne di rassegnarsi ai rovesci sopraggiunti e al cambiamento dei tempi.
L'esperienza settantennale del comunismo ha fatto scoprire ai russi la possibilità del protagonismo e certi vantaggi dell'integrazione culturale.
Solo 10 anni fa, di questi giorni:
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Inoltre anch'io sono tra quelli che pensano che la Russia non ci consideri come dei nemici (nonostante tutto), ma che anzi ci consideri per quello che siamo, ovvero degli importanti partner strategici ed economici, tanto da non avere alcun interesse ad inimicarsi l'UE.
Ne ho già parlato ma vale la pena ripetermi. La stagnazione economica della Francia ed -in particolare- della Germania è considerata cronica da molti analisti, e non momentanea o dovuta alla particolare situazione geopolitica.
In soldoni Francia e Germania sarebbero affette dallo stesso male cronico dell'Italia, con la sola differenza che il bel paese ristagna da almeno trent'anni, in coincidenza con la sua massima crescita economica culminata intorno alla metà degli anni 90. Più di questo l'Italia non può fare, già è tanto che non cada in recessione.
La Germania (ed inevitabilmente tutta l'area euro) vede nel (finto) spauracchio della guerra un'opportunità di crescita economica, una sorta di stimolo alla debole crescita economica, un defibrillatore che induce il cuore a ripartire.
Italia e Francia non hanno scelta se non quella di assecondare questa follia, pena l'esclusione dai giochi di Leonardo, Fincantieri (e industrie francesi) dalle attività satellite di supporto logistico industriale al processo di conversione delle industrie tedesche da parte di Rheinmetall.
Per rendere fattibile tale ciclopica porcata è necessaria una scenografia di guerra ed una regia del terrore finalizzata a mettere il ciuccio in bocca all'opinione pubblica.
Il tutto si traduce in propaganda anti russa condita da fantomatici quanto inesistenti droni e missili russi che rappresenterebbero il preludio ad imminenti attacchi al cuore dell'Europa.
Il nostro governo non può esimersi da tale vergognosa propaganda dato che l'Italia sarà uno degli attori principali nel riarmo europeo.
Ed ecco che si inizia col dire che l'Ucraina è vittima tanto quanto la Palestina; che le dinamiche delle due guerre siano le stesse; che Putin come Bibi non combatte contro eserciti ma colpisce abitazioni e civili; che Putin è un criminale assassino tanto quanto Bibi; che l'UE abbia urgenza e necessità concrete di difendersi dal tiranno russo.
Sentire o leggere queste cose dal mainstream ci può stare, per carità, fa parte del gioco, la propaganda diventa tale proprio grazie ai mezzi di (dis)informazione. Ma quando leggi certe similitudini (ucraina vs Palestina) anche su LC, allora capisci che la propaganda ha fatto più danni di quanto si possa immaginare.
A scanso di equivoci vale la pena ribadire un concetto:
Riconoscere il colpevole non vuol dire supportare la controparte.
Affermare che la guerra in ucraina sia stata provocata, voluta e auspicata da nato e usa, non vuol dire supportare (o tifare) la Russia.
Non è così che funziona il mondo, non esiste alcun strumento di misura di capacità 1 e sensibilità 1/2 come molti vorrebbero.
"...Italia e Francia non hanno scelta se non quella di assecondare questa follia...
...Per rendere fattibile tale ciclopica porcata è necessaria una scenografia di guerra ed una regia del terrore finalizzata a mettere il ciuccio in bocca all'opinione pubblica. ..."
Forse giova ricordare che il Belpaese ha raggiunto gli egregi risultati economici che alcuni ambiscono di appuntarsi al petto a ogni piè sospinto, in un'epoca in cui il Partito Comunista era ai suoi massimi storici e la conflittualità sociale era alle stelle.
Se ne dovrebbe ricavare che senza una buona dose di protagonismo non andiamo da nessuna parte, e che l'attuale, voluta e scientificamente indotta rassegnazione fa il gioco di chi ci vuol male.
non esiste censurare, tantomeno i media che si permettono di giudicare, ciò che dice un Ministro degli Esteri di un altra nazione,
sarà che a qualcuno dava particolarmente noia questa parte dell'intervista di Lavrov (da incorniciare)?
... l'arroganza dell'ignoranza dice: so già tutto quello che devo sapere (David Icke)...
... fin qui la parte triste... poi spero non arrivi la parte comica, quando invece di scusarsi per le cazzate dette, si offendono e ti attaccano pretendendo di avere ragione...
... Kent, l'hai detta grossa oggi... fai qualcosa di buono per te stesso... rinsavisci...
... sei sicuramente meglio di quanto hai dimostrato oggi... esci dallo schema del sistema... puoi farlo, so che ne sei capace...
Questo si traduce in quello a cui quotidianamente sono sottoposti gli sfortunati che si dis-informano coi canali classici.
In questo caso. Loro hanno censurato un’intervista con Lavrov perché non grandivao le risposte. Cioè loro chiedono, e se tu non rispondi quello che vogliono semplicemente cestinano tutto.