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El Consejo de Seguridad no aprueba la resolución rusa que condena el ataque occidental a Siria
Il Consiglio di sicurezza non approva la risoluzione russa che condanna l'attacco occidentale alla Siria
Pubblicato: 14 abr 2018 15:03 GMT
Rusia ha convocado este sábado una sesión extraordinaria del Consejo de Seguridad de la ONU tras las acciones militares contra Siria que emprendieron EE.UU., Reino Unido y Francia.
La Russia ha convocato una sessione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'ONU sabato dopo le azioni militari contro la Siria intraprese da Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
Rusia ha presentado ante el Consejo de Seguridad de la ONU un proyecto de resolución que condena el ataque de EE.UU. y sus aliados en Siria y exige de inmediato detener la agresión contra este país.
La Russia ha presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite un progetto di risoluzione che condanna l'attacco degli Stati Uniti. e i suoi alleati in Siria e chiede immediatamente di fermare l'aggressione contro questo paese.
El documento, cuya extensión es de una sola página, ha sido sometido a votación en esta reunión. Rusia, China y Bolivia han votado a favor del documento. Ocho países han rechazado el proyecto de resolución, mientras que otros cuatro se han abstenido.
Il documento, la cui lunghezza è di una pagina, è stato messo ai voti in questo incontro. Russia, Cina e Bolivia hanno votato a favore del documento. Otto paesi hanno respinto il progetto di risoluzione, mentre altri quattro si sono astenuti.
El texto exigía condenar la "agresión contra Siria por EE.UU. y sus aliados, que viola el derecho internacional y la Carta de la ONU". El proyecto de resolución también contenía el requisito de "detener de inmediato" la agresión contra el país árabe.
Il testo chiedeva di condannare "l'aggressione contro la Siria da parte degli Stati Uniti e i suoi alleati, che viola la legge internazionale e la Carta delle Nazioni Unite". Il progetto di risoluzione conteneva anche l'obbligo di "fermare immediatamente" l'aggressione nei confronti del paese arabo.
El proyecto de resolución también expresaba preocupación por el hecho de que los ataques a Siria fueron lanzados en un momento en que los expertos la Organización para la Prohibición de las Armas Químicas (OPAQ) ya "comenzaban a trabajar para reunir pruebas del ataque químico no confirmado en la ciudad de Duma".
Il progetto di risoluzione esprimeva inoltre preoccupazione per il fatto che gli attacchi alla Siria furono lanciati in un momento in cui gli esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) stavano già "iniziando a lavorare per raccogliere prove di un attacco chimico non confermato". nella città di Duma. "
"Rusia condena de forma enérgica el ataque a Siria", ha afirmado el embajador de Rusia ante la ONU, Vasili Nebenzia, ante el Consejo de Seguridad, que celebra la quinta reunión sobre la cuestión siria de la semana.
"La Russia condanna fermamente l'attacco alla Siria", ha detto al Consiglio di sicurezza l'ambasciatore russo presso l'ONU Vasili Nebenzia, che ha indetto il quinto incontro sulla questione siriana della settimana.
Nebenzia ha asegurado que EE.UU. y sus aliados siguen haciendo caso omiso de las leyes internacionales.
Nebenzia ha assicurato che gli Stati Uniti e i suoi alleati continuano a ignorare le leggi internazionali.
"Están pisoteando la Carta de las Naciones Unidas y la estructura del Consejo de Seguridad", ha afirmado el diplomático, quien ha lamentado también que Washington, París y Londres "han preferido ignorar los llamamientos al razonamiento".
"Stanno calpestando la Carta delle Nazioni Unite e la struttura del Consiglio di sicurezza", ha detto il diplomatico, che ha anche lamentato che Washington, Parigi e Londra "hanno preferito ignorare gli appelli al ragionamento".
"No hay alternativa a una solución política"
"Non c'è alternativa a una soluzione politica"
Por su parte, el representante permanente de China ante la ONU, Ma Zhaoxu, ha asegurado que "China siempre ha defendido la solución pacífica de las controversias".
Da parte sua, il rappresentante permanente della Cina all'ONU, Ma Zhaoxu, ha assicurato che "la Cina ha sempre difeso la soluzione pacifica delle controversie".
"Nos parece necesario que se realice una investigación completa y exhaustiva del ataque químico para llegar a una conclusión fiable. Mientras que esto no se produzca ninguna parte puede prejuzgar el resultado de la investigación", ha indicado Ma Zhaoxu. El diplomático chino ha dejado claro que "no hay alternativa a la solución política" para Siria.
"Pensiamo sia necessario condurre un'indagine completa ed esauriente sull'attacco chimico per raggiungere una conclusione attendibile, a patto che ciò non accada, che possa pregiudicare il risultato delle indagini", ha detto Ma Zhaoxu. Il diplomatico cinese ha chiarito che "non c'è alternativa alla soluzione politica" per la Siria.
"Cualquier acción unilateral viola los principios de la Carta de la ONU y el derecho internacional", ha enfatizado el diplomático chino, quien, además, ha hecho "un llamado para abstenerse de acciones que pudieran llevar a una escalada" mayor de la tensión.
"Qualsiasi azione unilaterale viola i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale", ha sottolineato il diplomatico cinese, che ha anche fatto "una chiamata ad astenersi da azioni che potrebbero portare a un'escalation" della tensione.
Ataque sin pruebas
Attacco senza prove
EE.UU. Reino Unido y Francia han decidido bombardear Siria la madrugada del 14 de abril en respuesta al supuesto ataque químico llevado a cabo la semana pasada en la ciudad de Duma (Guta Oriental), del que Occidente acusa al Gobierno de Bashar al Assad sin tener ninguna prueba.
Stati Uniti Regno Unito e Francia hanno deciso di bombardare la Siria all'inizio del 14 aprile in risposta al presunto attacco chimico effettuato la scorsa settimana nella città di Duma (Guta Orientale), che l'Occidente accusa il governo di Bashar al Assad senza alcuna prova .
El ministro de Exteriores ruso, Serguéi Lavrov, aseguró este viernes que Rusia tiene "datos irrefutables" de que el incidente en Duma fue un montaje de un país rusófobo y agregó que los expertos de su país que examinaron el lugar no hallaron "ninguna confirmación del uso de armas químicas".
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto venerdì che la Russia ha "dati inconfutabili" che l'incidente a Duma è stato un montaggio di un paese "russofobo", aggiungendo che gli esperti del suo paese che hanno esaminato il luogo non hanno trovato "alcuna conferma dell'uso di armi chimiche".
El embajador ruso en EE.UU. aseguró que habrá consecuencias por el ataque militar desatado contra el Estado sirio por EE.UU., el Reino Unido y Francia.
L'ambasciatore russo negli Stati Uniti ha assicurato che ci saranno conseguenze per l'attacco militare scatenato contro lo Stato siriano dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Francia.
El presidente ruso, Vladímir Putin, ha señalado que su país "condena con la mayor seriedad el ataque a Siria" y que "con sus acciones, EE.UU. agrava aún más la catástrofe humanitaria en Siria, afecta a la población civil, y de hecho consiente a los terroristas que han estado atormentando al pueblo sirio durante siete años".
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto che il suo paese "condanna con la massima serietà l'attacco alla Siria" e che "con le sue azioni, gli Stati Uniti aggravano ulteriormente la catastrofe umanitaria in Siria, colpisce la popolazione civile, e di fatto favorisce i terroristi che stanno tormentando il popolo siriano durante sette anni".
actualidad.rt.com/actualidad/268505-reun...onsejo-seguridad-onu
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P.S.: Troppi "parenti" di Mubarak nel consiglio di Sicurezza dell'O.N.U. per essere vero.
Oggi e' un giorno importante, altro che:
« Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità. »
Grazie alla guerra in Siria, l'ISIS si era rivelata al mondo.
U.S.A. si sono trovati per la prima volta nelle guerre di conquista nel M.O. senza coperture, tanto che James Mattis, in estrema difficolta' e' stato costretto a dire:
"Abbiamo forze in territorio siriano, non possiamo supporre che se [Bashar al Assad] non abbia usato [armi chimiche] contro di noi in passato, non lo farà questa volta", ha detto Mattis, rispondendo alla richiesta di un legislatore di presentare conferma. base giuridica che giustifica un intervento.
Oggi, grazie alla guerra in Siria, per quest'ultimo attacco sconsiderato l'o.n.u. si e' rivelata al mondo.
U.S.A. ha perso definitivamente il suo alleato piu' prezioso, un sacrificio di Regina nello scacchiere mondiale.
Probabilmente la cosa era gia' nota agli addetti ai lavori, perche' non era giustificabile tanta reticenza.
A trarre in inganno l'opinione pubblica, oltre al solito Mainstream, perfino la Russia di Putin che ancora si ostina a convocare riunioni dalle quali continua ad uscirne sbeffeggiato.
Probabilmente anche questa formalita' e' necessaria per non spezzare equilibri sempre piu' fragili, in attesa di "qualcosa" che si evince dalla rassegnazione (la ripetitivita' degli eventi).
La parola fine: o.n.u. addio.
Minuto 0:55 - dichiarazione anno 2003 di David Icke
... il livello di potere che hanno raggiunto, e' cosi' elevato, che ormai non hanno piu' bisogno di giustificare le proprie azioni ...
Dopo aver perso la faccia, U.S.A. seguono imperterriti (data la impunita') in Siria e in M.O. con gli stessi registi&attori, forti degli investimenti colossali per gli armamenti.
Pero' la fiducia illimitata nel consenso pubblico e nelle proprie capacita'/risorse puo' essere scalfita dalla presa di coscienza dei Paesi non allineati e dei Paesi neutrali per costituire una nuova Organizzazione non U.S.A.-dipendente, MA DI TUTTI.
P.P.S.: La parola addio NON SI CONCEPISCE.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Usa, Francia e GB hanno violato il diritto internazionale
Attacco illegale in Siria
Condanniamo questo attacco. E' un atto illegale che viola l'articolo 2 della Carta dell'ONU che recita: "I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza, sia contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite".
Chiunque conosce il diritto internazionale sa che Usa, Francia e Gran Bretaglia, con questa azione militare, si sono arrogati un ruolo militare internazionale illegittimo ed espressamente vietato dalla Carta dell'ONU.
"Il sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite - si legge sull'Enciclopedia Treccani - è imperniato su un divieto generale dell’uso della forza armata (esteso anche alla sua minaccia) stabilito dall’art. 2, par. 4 della Carta (che si riflette nell’obbligo di soluzione pacifica delle controversie tra Stati membri: Controversia internazionale) e che prevede come un’unica eccezione quella della legittima difesa individuale e collettiva. Nell’ambito di questo sistema il monopolio dell’uso della forza è attribuito al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Questi concetti semplici, chiari, rigorosi sono stati posti a fondamento del diritto internazionale nel 1945 per evitare che ogni stato si facesse giustizia da sè, come è stato fatto purtroopo nella storia dell'umanità, con le conseguenze drammatiche e talvolta catastrofiche che chiusque sturia la storia conosce.
14 aprile 2018 - Alessandro Marescotti
www.peacelink.it/pace/a/45278.html
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P.S: Pochi giorni prima, c'erano state le elezioni in Russia
(non c'entra nulla ma, dato il risultato, sembra un punto fermo di legalita').
Pochi giorni dopo, c'e' stato un attacco mediatico, il caso Skripal:
Occasione che ha permesso, in alcuni punti del globo , la raccolta dati per lo svolgersi delle "globali":
Quindi, riferito all'attacco in Siria, "legalmente" non rispondono piu' gli U.S.A. ... ma gli a.s.a.
(Stati annessi all'America).
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Per decenni gli Stati Uniti, insieme agli alleati della NATO, hanno aiutato l’Arabia Saudita ad esportare il metodo di indottrinamento politico conosciuto come wahabismo, allo scopo di radicalizzare e ingrossare le fila di mercenari usati per scatenare guerre per procura e manipolare le popolazioni occidentali direttamente a casa loro.
Ciò che per la casata dei Saud fu inizialmente un mezzo per stabilire, espandere e consolidare il proprio potere nella Penisola Araba nel XVIII secolo, è ora diventato uno strumento finemente perfezionato di potere geopolitico, integrato nella politica estera di Washington.
Uno strumento, non un’ideologia
Le “moschee” che Arabia Saudita e altri stati del Golfo Persico finanziano lontano dal Medio Oriente, comprese quelle in Europa e Asia, servono come centri d’indottrinamento e reclutamento per gli USA e i suoi alleati nelle varie guerre per procura finalizzate alla destabilizzazione, in tutto il Pianeta.
Come si perfeziona il wahabismo
I foreign fighters [combattenti stranieri] reclutati da tutto il mondo per combattere nel conflitto in corso in Siria sono stati attinti principalmente da questa rete wahabita finanziata e diretta dai sauditi.
Moschee e madrase operanti nel Nord America e in Europa agiscono in questo modo, con la piena conoscenza e cooperazione dei servizi d’intelligence occidentali. Il reclutamento, il dispiegamento e il ritorno a casa dei mercenari indottrinati dai wahabiti in Occidente è un processo ammesso persino dai media occidentali.
Sorprendentemente, i media occidentali hanno ammesso che una moltitudine di queste moschee reclutano apertamente uomini da tutto l’Occidente, affinché combattano come mercenari in Siria sotto la bandiera di Al Qaeda e i vari gruppi affini, prima di ritornare a casa diventando così una minaccia alla sicurezza delle popolazioni occidentali.
Piuttosto che smantellare questo network ed eliminare la minaccia, l’Occidente lo ha intenzionalmente lasciato crescere, creando divisioni sociopolitiche all’interno delle nazioni occidentali. L’incremento di razzismo, bigottismo e xenofobia aiuta da una parte a giustificare le guerre all’estero, e dall’altra a creare uno stato di polizia in casa propria.
L’insabbiamento
L’uso dei network wahabiti da parte di americani e sauditi, allo scopo di riempire i ranghi di gruppi militanti che combattono attorno al mondo, è palese. Questi soldati “accidentalmente” reclutati nelle moschee finanziate dai Sauditi tra Europa, Medio Oriente ed Asia formano gruppi armati, finanziati, addestrati e sostenuti da USA, Europa e relativi alleati mediorientali – inclusa l’Arabia Saudita.
Il viadotto saudita-americano del terrore globale
Dalle moschee finanziate dai sauditi, che indottrinano, radicalizzano e reclutano militanti, i combattenti sono poi dislocati verso i teatri di guerra. Gli estremisti finanziati da USA e sauditi spostati dalla popolazione cinese degli Uyghur [in inglese] fino alla provincia occidentale cinese dello Xinjiang sono stati poi portati attraverso l’Asia sudorientale prima di raggiungere la Turchia, dove vengono addestrati e armati per combattere l’esercito regolare in Siria.
E, se al momento l’obiettivo primario del viadotto saudita-americano del terrore globale è di alimentare la guerra per procura in Siria, l’indottrinamento, radicalizzazione e reclutamento wahabita sponsorizzato da americani e sauditi è circoscritto. Mentre gli estremisti Uyghur vengono portati in Siria, altri sono reclutati e schierati nella stessa Cina.
Attraverso l’Asia sudorientale, i finanziamenti sauditi sono arrivati ai combattenti dell’Asia nelle Filippine. Ci sono preoccupazioni fondate che questo network finanziato da USA e sauditi abbia cercato di raggiungere la Thailandia [in inglese] per sfruttare la lotta separatista nel profondo Sud.
Allo stesso tempo, americani e sauditi hanno creato un gruppo militante di Rohingya guidato da Ata Ullah – cresciuto ed educato in Arabia Saudita.
La storia di Ata Ullah è nebulosa. La sua “leadership” è simile a quella di Abu Bakr al Baghdadi, una figura a capo di un’organizzazione controllata in ultima istanza da Riad e Washington.
L’uso di terroristi è servito ad una varietà di obiettivi. Per la Siria, è il cambio di regime. In Cina è destabilizzazione e possibilmente balcanizzazione all’interno delle frontiere statali. Nell’Asia sudorientale, la divisione e l’indebolimento di nazioni in cui Washington sta cercando di installare governi-fantoccio. In altre nazioni come il Myanmar gli USA hanno bisogno di un regime obbediente. Nelle Filippine necessitano un modo per mantenere una presenza militare americana nel Paese.
Smascherare e smantellare l’azienda del terrore di Washington e Riad
Gli USA vedono il wahabismo come uno strumento geopolitico a proprio vantaggio, tanto che da decenni è stato affinato e utilizzato. Mentre loro – e i loro alleati – fingono di non sapere come è nato e come poterlo fermare, continuano ad investire nella sua continuazione.
E, mentre il wahabismo può essere servito all’Arabia Saudita per consolidare ed espandere il suo ruolo di potenza regionale, il sostegno a questi network oggi è insostenibile e sta rapidamente diventando un problema. Gli USA – com’è stato provato da molti altri ex alleati – continuerà ad utilizzare la costruzione wahabita dell’Arabia Saudita finché sia il wahabismo che lo stesso Regno Saudita non esisteranno più.
Se da una parte è troppo presto per dirlo, i sauditi hanno parecchie ragioni per dare realtà al proprio interesse – a lungo simulato – di rivelare e smantellare questi network.
Per il pubblico, spazzare via il futile dibattito usato dall’Occidente per proteggere questi network di indottrinamento, radicalizzazione e reclutamento è essenziale per poter fare luce sul ruolo di Arabia Saudita ed Occidente nella costruzione e perpetuazione di essi.
Articolo di Tony Cartalucci pubblicato su Journal-Neo il 5 aprile 2018
Traduzione in italiano a cura di barg per SakerItalia.it
sakeritalia.it/politica/lazienda-del-ter...i-washington-e-riad/
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P.S.: La prossima tappa e' l'Iran, via Russia, ma l'obiettivo finale e' la Cina.
La Russia e' consapevole e per questo prova a "contenere" il ruolo della mina vagante Erdogan.
Quando la Cina lo capira' pienamente, potrebbe essere troppo tardi, per molti:
Forse una "rilettura" dell'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, "aiuterebbe" gli yemeniti a superare la crisi umanitaria , con altre "coalizioni" possibili ... (?)
Poi a seguire, dovrebbero rileggere il Colin Powell di qualche anno dopo ...
Il problema e' che gli U.S.A. sanno di essere in guerra ( war on terror ), gli altri NO (finche' non ne sono colpiti).
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Meritano menzione anche la qualità delle notizie ed i commenti che egli fa.
Un 110 e lode con bacio accademico!
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
come realizzare l'unità Yankee e annettersi mezzo mondo.
"Sono il Paese che spende di più per la propria difesa e che ha il maggior numero di militari all'estero".
Dopo che la NATO si e' annessa mezza Europa, con le guerre nei Balcani e Ucraina e con il rafforzamento della propria presenza nell’Europa centrale e dell’est, le "manovre" U.S.A. proseguono nel proprio "patio trasero":
Argentina, Brasil, Chile, Colombia, Paraguay y Perú se retiran de la Unasur
Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay e Perù si ritirano dall'Unasur
Pubblicato: 20 apr 2018
Seis países han comunicado que abandonan el bloque de integración regional, según fuentes citadas por Reuters.
Sei paesi hanno riferito di lasciare il blocco dell'integrazione regionale, secondo fonti citate da Reuters.
Argentina, Brasil, Chile, Colombia, Paraguay y Perú habrían anunciado la suspensión de su participación, por tiempo indefinido, en la Unión de Naciones Suramericanas (UNASUR).Estas seis naciones son la mitad de los países que conforman el bloque.
Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay e Perù hanno annunciato la sospensione della loro partecipazione, per un periodo indefinito, all'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), che sono la metà dei paesi che formano il blocco.
Según fuentes citadas por Reuters, el motivo del abandono es que el organismo regional está a la deriva bajo la actual presidencia pro tempore de Bolivia, que apenas asumió este 17 de abril, de manos de Argentina.
Secondo le fonti citate da Reuters, la ragione dell'abbandono è che l'organismo regionale è alla deriva sotto l'attuale presidenza pro tempore della Bolivia, che ha appena assunto questo 17 aprile dall'Argentina.
El abandono habría sido informado a Bolivia a través de una carta enviada al canciller boliviano, Fernando Huanacuni, firmada por sus pares de estos seis países, en la que dicen que la decisión responde a la urgente necesidad de resolver la situación de acefalía de la organización.
L'abbandono sarebbe stato segnalato in Bolivia attraverso una lettera inviata al cancelliere boliviano Fernando Huanacuni, firmata dai suoi colleghi di questi sei paesi, in cui si afferma che la decisione risponde alla necessità urgente di risolvere la situazione della mancanza di attenzione dell'organizzazione.
El presidente de Venezuela, Nicolás Maduro, dijo este viernes, en conferencia de prensa desde el aeropuerto internacional de Maiquetía, que confía en la dirección que impulsará Morales en la UNASUR.
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha detto venerdì in una conferenza stampa dall'aeroporto internazionale di Maiquetía che si fida della direzione che Morales guiderà in UNASUR.
"UNASUR es el legado de toda América Latina (...) es el camino de todos los pueblos y por eso tengo gran confianza en que Evo (Morales) logrará echar adelante por completo el camino del organismo", dijo.
"UNASUR è l'eredità di tutta l'America Latina (...) è la strada di tutti i popoli ed è per questo che ho una grande fiducia che Evo (Morales) sarà in grado di avanzare completamente il percorso dell'organizzazione", ha detto.
actualidad.rt.com/actualidad/269160-seis...ses-abandonan-unasur
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P.S.: Obiettivi UNASUR (Unione delle nazioni sudamericane)
La Dichiarazione di Cusco sulla Comunità delle nazioni del Sud America è l'atto di costituzione della Comunità, che prende a modello l'Unione europea.
I 12 Paesi sono: Venezuela, Bolivia, Ecuador, Uruguay, Guyana, Suriname, Argentina, Brasil, Chile, Colombia, Paraguay e Perú.
La Comunità intende stabilire una zona di libero scambio delle merci fra i Paesi aderenti alla Comunità andina, quelli aderenti al Mercosur, il Cile, la Guyana e il Suriname.
I 12 Paesi si sono impegnati inoltre a:
eliminare tutti i dazi doganali per i prodotti comuni entro il 2014;
eliminare tutti i dazi doganali per i prodotti "pericolosi" (armi, esplosivi...) entro il 2019;
stabilire un Parlamento comune, una moneta comune e un passaporto unico entro il 2019;
coordinare le politiche in campo agricolo, diplomatico, energetico, scientifico, culturale, sociale e in altri ambiti.
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Chávez destaca nacimiento de Unasur y la derrota del ALCA
Chávez evidenzia la nascita di Unasur e la sconfitta dell'ALCA
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28 agosto 2009
Chávez pide a Unasur estudiar iniciativa de paz para Colombia
Chávez chiede all'Unasur di studiare un'iniziativa di pace per la Colombia
Ante esto el mandatario venezolano, propuso para la discusión que el bloque suramericano cree una comisión que impulse los caminos que encuentren "la paz en Colombia".
Detto questo, il leader venezuelano ha proposto per la discussione che il blocco sudamericano crei una commissione che promuoverà i percorsi che troveranno "la pace in Colombia".
Cumbre UNASUR Bariloche Argentina Intervención presidente de Venezuela Hugo Chávez
Summit UNASUR Bariloche Argentina Intervento Presidente del Venezuela Hugo Chávez
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"Così rompiamo il cappio mediatico e combattiamo il nuovo Piano Condor contro l'America Latina". Intervista a Cynthia Garcia
Notizia del: 22/04/2018 - di Geraldina Colotti
www.lantidiplomatico.it/dettnews-cos_rom...a_garcia/5496_23766/
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P.P.S.: A proposito di annessioni:
Purtroppo non ci sono piu' i Fidel Castro, Hugo Chávez, Néstor Kirchner e ... neppure:
Rino Gaetano - Sfiorivano le viole
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Reduci dall'Afghanistan
Pubblicato il 19 nov 2013
P.S.: Nessuna menzogna mainstream, tipo 11S, puo' scalfire le motivazioni alla resistenza. ...
Solo gli stupidi occidentali se le possono bere puttanate simili, tappandosi gli occhi su "missioni di pace" e simili. ...
Le generazioni sono state ammaestrate al senso di appartenenza per difendere la "sovranita'" ... degli altri.
Certo e' facile parlare da fuori, con il senno di poi, pero' le storie si ripetono e pare proprio che non abbiano insegnato nulla.
Le nuove generazioni seguiranno l'esempio dei padri, semplicemente per difendere i loro recinti dai "cattivi" di turno.
E non e' difficile prevedere i nostri futuri "sacrifici", con manipolazioni simili.
Le battaglie continueranno finche' ci saranno "vende patria" disposti a combattere guerre per conto di altri.
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Siria senza filtri
Pubblicato il 3 feb 2017 - PandoraTV
Veterani siriani che guardano oltre le proprie ferite per una vita migliore.
Traduzione e sottotitoli a cura di Fabrizio Fantoni.
P.S.: Nessuna menzogna mainstream, tipo primavera araba, puo' scalfire le motivazioni alla resistenza.
Solo gli stupidi occidentali se le possono bere puttanate simili, tappandosi gli occhi su mercenari e armamenti.
Le nuove generazioni seguiranno l'esempio dei padri, semplicemente per difendere i loro territori dagli "insorgenti" manipolati.
E non e' difficile prevedere il loro futuro sacrificio, con esempi simili.
Le battaglie continueranno finche' ci saranno "vende patria" disposti a combattere guerre per conto di altri.
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P.S.: Resistere.
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Rivelazioni di un veterano di Guerra - Mike Prysner ex soldato USA
Pubblicato il 13 apr 2014
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Estados Unidos Desclasificado
Documental de análisis del imperio norteamericano, desde sus inicios. Destapa el gobierno en la sombra y el estado profundo. El sistema carcelario, la crisis del opio y las razones tras la carrera armamentística
Analisi documentaria dell'impero americano, sin dal suo inizio. Scopri il governo nell'ombra e nello stato profondo. Il sistema carcerario, la crisi dell'oppio e le ragioni alla base della corsa agli armamenti
Pubblicato il 4 mar 2018 - Pablo Bohorquez - Durata: 74.73 min (attivare sottotitoli)
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P.S.: I soldi sconfiggono la pace qualche volta.
Affermazione (nel video) di George Bush quando rappresentava quell'1% che "civilizza" il resto del mondo.
Consiglio a Minuto 53:40 Guerre Interne:
Il mostruoso sistema carcerario (!!!)
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La Russia di Putin - Maurizio Blondet
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P.S.: Omaggio a Vladimir Putin, nel giorno dell'insediamento al Cremlino, per il suo quarto mandato presidenziale.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
(In futuro, sarà anche il tuo turno!)
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Oliver Stone: "Gli Stati Uniti alzano la 'falsa bandiera' degli attacchi in Siria ma amano la guerra chimica per procura"
Il cineasta statunitense descrive come "malato" il comportamento del suo paese, ricordando l'aiuto che ha fornito a Saddam Hussein per uccidere centinaia di migliaia di iraniani con agenti chimici.
"Nella guerra Iran-Iraq, Saddam Hussein, all'epoca nostro alleato, ha largamente usate armi di distruzione di massa (WMD) - gas mostarda e altro - con il nostro aiuto, per attaccare l'Iran", ha ricordato Stone su Facebook, dopo aver visitato recentemente diversi musei di guerra in Iran.
"Eppure, solleviamo costantemente" false bandiere "di armi di distruzione di massa in Siria e in Iraq, amiamo la guerra chimica, ma "per procura", significa non stare bene!", ha scritto il regista, ricordando che gli USA hanno fornito assistenza nell'assassinio di tra 500.000 e 600.000 iraniani tra il 1980 e il 1988.
Criticando l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo nucleare raggiunto con l'Iran nel 2015, Stone ha deplorato che Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita continuino con il loro attuale piano di dividere la Siria, rovinare l'Iran e "distruggere creativamente" il Medio Oriente. "Questo va oltre la pazzia", ha sostenuto il regista.
Notizia del: 12/05/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-oliver_...er_procura/82_23948/
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Il leaders europei iniziano a prendere le distanze da Washington ?
Una importante dichiarazione pubblica della Merkel fatta oggi fa intuire che qualche cosa sta cambiando nei rapporti fra la Germania e gli USA e in generale fra l’Europa e Washington.
“L’Europa deve prendere il suo destino nelle proprie mani, non può più fare affidamento sugli Stati Uniti per la sua protezione”
“Non è più così che gli Stati Uniti semplicemente ci proteggono, ma l’Europa deve prendere il suo destino nelle sue mani, questo è il compito del futuro”
Queste dichiarazione della Merkel sono arrivate due giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha di fatto dichiarato la propria uscita unilaterale l’accordo nucleare con l’Iran, noto come il trattato “int Comprehensive Plan of Action” (JCPOA), oltre a sostenere che Washington non solo ripristinerebbe le sanzioni anti-Iran come parte del l’accordo, ma “istituirebbe anche il più alto livello di” divieto economico contro la Repubblica Islamica.
Il leader americano ha annunciato la sua decisione controversa dopo che i suoi alleati europei, tra cui Regno Unito, Germania e Francia, e un certo numero di altri paesi non è riuscito a convincerlo nel non ritirarsi dall’accordo fondamentale per la coesistenza pacifica. Trump ha anche minacciato tutti i paesi con sanzioni, inclusi gli alleati degli Stati Uniti, se avessero violato gli embarghi statunitensi contro l’Iran, preoccupando i tradizionali alleati di Washington in Europa.
La posizione di Trump è apparsa totalmente supina ai desideri del regime israeliano e ha suscitaro molte critiche fra gli stessi alleati in quanto segna l’inaffidabilità di Washington nel mantenere qualsiasi tipo di accordo multilaterale quando questo non risulti conforme ai propri interessi.
Considerando la politica di totale subordinazione fatta dai paesi europei nei confronti del potente alleato ed i disastri che questa ha causato, sembra che la presa d’atto del leaders europei sia arrivata ormai a tempi scaduti. Meglio tardi che mai si potrebbe osservare.
Notizia del: 10/05/2018 - Luciano Lago
www.controinformazione.info/il-leaders-e...tanze-da-washington/
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P.S.: Meglio prendere le distanze dai guerrafondai:
In the future, it is going to be your turn too!
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Fulvio Grimaldi “TARGET IRAN”
fulviogrimaldi.blogspot.it/2018/05/iran-...sono-partigiano.html
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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www.ansa.it/sito/notizie/mondo/medioorie...d8-04763fad106b.html
Gaza: 60 morti, anche bimba. In Cisgiordania sciopero e lutto
Tensione altissima nei Territori. Cerimonia con Ivanka Trump e Jared Kushner. Quattro Paesi spaccano l'Ue
Con la morte oggi di uno dei manifestanti palestinesi feriti ieri è salito a 60 il bilancio complessivo degli uccisi nel corso degli scontri con l'esercito israeliano sul confine tra Gaza e lo Stato ebraico. Lo riferisce la Wafa. In questo numero è compresa anche la bebè di otto mesi morta, secondo il ministero della sanità della Striscia, per l'inalazione dei gas lacrimogeni sparati dall'esercito e che si trovava sotto una tenda con i genitori, allestita dagli organizzatori della manifestazione, non distante dai reticolati della barriera difensiva.
L'ambasciata americana apre a Gerusalemme in una giornata segnata a Gaza dallo scontro più sanguinoso tra Hamas e Israele dalla guerra del 2014. Quasi sessanta manifestanti palestinesi, secondo il ministero della Sanità, sono rimasti uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano lungo la barriera difensiva ed oltre 2800 feriti, di cui 27 versano in condizioni gravi.
Due fatti che hanno calamitato l'attenzione mondiale, a partire dal gruppo terroristico al-Qaeda, che ha chiamato i musulmani al Jihad contro l'America di Trump e Israele.
In un videomessaggio Donald Trump ha ribadito che "Israele, come ogni Stato sovrano, ha il diritto di determinare la sua capitale" e ha salutato via Twitter "un grande giorno per Israele". Poi ha aggiunto: "La nostra speranza è per la pace e gli Stati Uniti restano impegnati per un accordo di pace".
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P.S.: Chiusura (consueta) del videomessaggio, nel giorno in cui Israele celebra il Giorno della Indipendenza:
" ... may God bless the United States of America ... "
" ... che Dio benedica gli Stati Uniti d'America ... "
Significato biblico di "benedire" dare tutti i beni materiali al primogenito
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Choquehuanca: Es Abya Yala, no "América", nuestro continente.
Choquehuanca: è Abya Yala, non "America", il nostro continente.
Entrevista a David Choquehuanca, canciller de Bolivia.
Intervista a David Choquehuanca, cancelliere della Bolivia.
Nuestro continente se llama Abya Yala, no América.
Il nostro continente si chiama Abya Yala, non America.
11.08.2017 - Walter Martínez, Dossier (Venezuela)
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"El Condor Pasa" - ( Plácido Domingo )
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I soliti usa-canaglia, che da sempre sono in guerra contro qualcuno e che da sempre ogni loro presidente ha la sua guerra
e che da sempre utilizzano lo stesso metodo alla pearl harbor per avere il pretesto di scatenare guerre.
Ma vorrei aggiungere che un'enorme responsablilità per la riuscita dell'ennesima menzogna che lanciano al mondo
ce l'hanno i media che immancabilmente danno voce allo zio sam nel modo che vuole lo zio sam!
Infatti quì in italia, ad esempio, il Venezuela è sempre stato disegnato come uno stato oppresso da una feroce dittatura!
Come anche la Siria, come anche Cuba, come anche tutti quegli altri paesei SOVRANI che non si sono allineati al volere degli yankee.
Il problema di base è proprio l'informazione, perchè se da decenni i media italiani continuano a cagare balle su balle
allora poi la gente ignorante (maggioranza) che non si sbatte a ricercare le vrità viene indpottrinata a tal punto da essere cieca
e vedere solamente quello che il fottuto zio sam vuole far vedere!
Questo perchè l'italia è dal dopoguerra una colonia degli usa-canaglia che hanno ben stabilito la logistica delle redini di tutto lo stato,
dalla politica (solo una determinata politica deve esserci altrimenti bombe sui treni o in stazione o fanno saltare le autostrade...),
all'informazione, alle abitudini, al modo di pensare e di vivere....
Tuttoi quanto un continuo indottrinamento culturale di merda attraverso anche films e telefilms che ci hanno inondato l'etere dall'avvento della tv.
E a forza di dai e dai, dopo decenni, dopo generazioni, questi sono i risultati.
Ovvero un paese, l'italia, senza più cultura ne valori ne morale, doppiogiochisti opportunistri ignoranti.
I soliti usa-canaglia!
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Erdogan: La ONU "colapsó" frente a la violencia en Gaza
Erdogan: Le Nazioni Unite "sono crollate" di fronte alla violenza a Gaza
El presidente de Turquía, Recep Tayyip Erdogan, ha expresado que la ONU "colapsó" frente a los últimos acontecimientos en Gaza, en los que las fuerzas israelíes mataron a decenas de palestinos que protestaban por el traslado de la embajada estadounidense a Jerusalén. "Ante todos estos acontecimientos, la ONU se acabó. Se agotó y colapsó", ha dicho el mandatario turco.
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che l'ONU "è crollata" di fronte ai recenti eventi a Gaza, in cui le forze israeliane hanno ucciso dozzine di palestinesi che protestavano contro il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme. "Di fronte a tutti questi eventi, l'ONU è finita. Si è esaurita ed è crollata", ha detto il presidente turco.
Publicado: 17 may - RT
actualidad.rt.com/actualidad/271819-erdo...apsar-violencia-gaza
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Turquía: Israel debe ser llevado ante la Corte Penal Internacional por la violencia en Gaza
Turchia: Israele deve essere portato davanti alla Corte Penale Internazionale per le violenze a Gaza
El ministro de Asuntos Exteriores turco, Mevlut Cavusoglu, ha expresado que Israel debe ser llevado ante la Corte Penal Internacional por los últimos acontecimientos en Gaza, donde las fuerzas israelíes mataron a decenas de palestinos que protestaban por el traslado de la embajada estadounidense a Jerusalén. Asimismo, el ministro ha afirmado que una comisión independiente necesita preparar un informe sobre la violencia en Gaza y que Israel tiene que afrontar la ley, informa Daily Sabah. Turquía quiere que la Asamblea General de la ONU pase una moción sobre Jerusalén, ha agregado Cavusoglu.
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha detto che Israele deve essere portato davanti alla Corte Penale Internazionale per gli ultimi eventi a Gaza, dove le forze israeliane hanno ucciso dozzine di palestinesi che protestavano contro il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme. Il ministro ha anche detto che una commissione indipendente deve preparare un rapporto sulle violenze a Gaza e che Israele deve far fronte alla legge, riferisce Daily Sabah. La Turchia vuole che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite trasmetta una mozione su Gerusalemme, ha aggiunto Cavusoglu.
Publicado: 17 may 2018
actualidad.rt.com/actualidad/271822-turq...l-internacional-gaza
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P.S.: Commento alla notizia:
Yoel Pinah - Universidad de La Habana
Erdogan debe ir a la corte internacional por matar kurdos, y por llevar a su ejercicio a Siria a la cacería de kurdos
Erdogan deve andare al tribunale internazionale per aver ucciso i curdi, e per esercitarsi in Siria alla "caccia" (o safari) dei curdi
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VIDEO: Turquía "humilla" públicamente al embajador israelí
VIDEO: La Turchia "umilia" pubblicamente l'ambasciatore israeliano
Eitan Naeh fue sometido a estrictas inspecciones de seguridad en el aeropuerto de Estambul antes de abandonar el país y Tel Aviv respondió con la misma moneda a Ankara.
Eitan Naeh è stato sottoposto a severe ispezioni di sicurezza all'aeroporto di Istanbul prima di lasciare il paese e Tel Aviv ha risposto nella stessa moneta ad Ankara.
El Ministerio de Asuntos Exteriores de Israel ha calificado de "humillación pública" los "abusos" sufridos este miércoles por su embajador en Turquía, Eitan Na’eh, en el aeropuerto de Estambul. El diplomático había recibido la orden de abandonar el país, recoge AP.
Il ministero degli Esteri israeliano ha qualificato come "pubblica umiliazione" gli "abusi" subiti questo mercoledì dal suo ambasciatore in Turchia, Eitan Na'eh, all'aeroporto di Istanbul. Il diplomatico aveva ricevuto l'ordine di lasciare il paese, afferma AP.
Publicado: 17 may 2018
actualidad.rt.com/actualidad/271873-turq...te-embajador-israeli
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"F*ck Turkey": El hijo de Netanyahu echa más leña al fuego en la crisis diplomática con Turquía
"F*ck Turchia": Il figlio di Netanyahu aggiunge benzina al fuoco nella crisi diplomatica con la Turchia
Yair Netanyahu, hijo del primer ministro israelí, Benjamín Netanyahu, publicó una polémica imagen en su cuenta privada de Instagram este miércoles que dice "F*ck Turkey". El hecho se produce en medio de la disputa diplomática que mantienen Israel y Turquía, en la cual Ankara expulsó al cónsul israelí en Estambul e instó al embajador a salir del país a raíz de la violencia en Gaza.
Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha pubblicato oggi una controversa immagine sul suo account Instagram questo mercoledì che dice "F*ck Turchia". Il fatto arriva in mezzo alla disputa diplomatica tra Israele e Turchia, in cui Ankara espulse il console israeliano ad Istanbul e sollecitò l'ambasciatore a lasciare il paese in seguito alle violenze a Gaza.
Publicado: 17 may 2018
actualidad.rt.com/actualidad/271830-hijo...nyahu-turquia-israel
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Portavoce israeliana "spiega" la carneficina di Gaza: "Non possiamo mettere tutte quelle persone in prigione"
Per la portavoce del ministero degli Esteri israeliano, l'uso di un fuoco letale contro i manifestanti sembra giustificato dal fatto non c'è abbastanza spazio per imprigionare tutto il popolo palestinese.
Nelle ultime ore, sui social network è diventata virale l'insolita osservazione fatta su questi fatti. lunedì scorso, da una portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele. Un reporter della rete irlandese RTE News ha chiesto a Michal Maayan perché le forze israeliane sparino per uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza. E la portavoce ha risposto: "Beh, non possiamo mettere tutte quelle persone in prigione".
Notizia del: 17/05/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-portavo...n_prigione/82_24009/
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P.S.: Vai avanti tu ...
Beh, c'e' poco da ridere, tant'e' che ci si dimentica che gia' c'e' una prigione a cielo aperto .
La O.N.U. e' incredibilmente fuori dai giochi e trovare ora un arbitro "accettabile" e che possa poi far rispettare le risoluzioni, sara' molto difficile.
Gli "occidentali" hanno perso la faccia, se mai l'hanno avuta.
Nel frattempo ci sono mediazioni necessarie, piu' o meno avallate, per contenere le differenze nei termini accettabili e per non allargare i conflitti, questo perlomeno mi pare di capire.
The Godfather - Vito Corleone Funeral
Che possa essere "T.(essio )" Erdogan, personaggio a volte ambiguo, l'arbitro "garante" nei destini del Medio Oriente , anche questo mi pare di capire, in linea di continuita' con la "scomparsa" amministrazione precedente.
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Intrigo alla corte d'Inghilterra:
Bomba, bombau (da Chi li ha visti?):
La "gestione" di Sergej/Yulia Skripal , per le gravi conseguenze che avrebbe potuto scatenare attraverso la guerra mediatica , autorizza ora ad ipotizzare coperture per intrighi internazionali.
Nel caso Sergej Skripal, il Novichok potrebbe evolvere fino ad essere l'arma segreta di... D.T.?
(non l'insetticida dicloro-Difenil-Tricloroetano)
minuto 11:30 - 15:00
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Leni e Stefano, “Chi li ha visti??” Skripal, Assange e MBS
Stefano Orsi contatta Leni Remedios per parlare degli Skripal, di Assange e del sultano Saudita MBS. Ringraziamo Leni per le preziose informazioni condivise con noi in questa puntata.
Buona visione!
Durata 1h e 13 min circa
Pubblicato il 25 maggio 2018 - Sascha Picciotto
sakeritalia.it/video/leni-e-stefano-chi-...ripal-assange-e-mbs/
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La Colombia entra nella NATO. Il Venezuela denuncia: «Una minaccia per la pace regionale»
«Il Venezuela denuncia ancora una volta alla comunità internazionale l'intenzione delle autorità colombiane di prestarsi ad introdurre, in America Latina e nei Caraibi, un'alleanza militare straniera con capacità nucleare, che costituisce in ogni modo una seria minaccia per la pace e la stabilità regionale», si legge in una nota emessa dal ministero degli Esteri di Caracas
Il presidente della Colombia, vincitore premio Nobel per la Pace (sic!) Juan Manuel Santos, ha annunciato l’ingresso del suo paese nella NATO come global partner. Si tratta della prima volta che un paese sudamericano entra a far parte dell’alleanza militare creata e dominata dagli Stati Uniti d’America. La vicina Repubblica Bolivariana del Venezuela, da sempre nel mirino di USA e NATO, ha immediatamente denunciato l’improvvida mossa decisa dai governanti colombiani.
«Il Venezuela denuncia ancora una volta alla comunità internazionale l'intenzione delle autorità colombiane di prestarsi ad introdurre, in America Latina e nei Caraibi, un'alleanza militare straniera con capacità nucleare, che costituisce in ogni modo una seria minaccia per la pace e la stabilità regionale», si legge in una nota emessa dal ministero degli Esteri di Caracas.
La Colombia sarà il primo "partner globale" della NATO in America Latina, a partire dalla prossima settimana.
Il Venezuela ha inoltre ricordato come la Colobia faccia parte del Movimento dei paesi Non Allineati. Organizzazione internazionale che vieta espressamente ai propri membri di far parte di qualsiasi alleanza militare.
L’emittente teleSUR evidenzia come la NATO fu fondata durante la Guerra Fredda ed era principalmente un mezzo per le nazioni occidentali - guidate dagli Stati Uniti - per sopprimere il blocco sovietico militarmente ed economicamente.
La dichiarazione chiede che il governo colombiano adempia ai suoi obblighi verso la pace e soluzioni pacifiche alle controversie regionali.
Continua a svolgere un ruolo di primo piano nei conflitti moderni ed è stata coinvolta in importanti interventi militari in alcuni paesi sovrani. In tempi recenti si ricorda il rovesciamento e l'omicidio del leader libico Muammar Gheddafi nel 2011.
I prossimi obiettivi sono la Repubblica Bolivariana del Venezuela e il suo principale dirigente Nicolas Maduro?
Notizia del: 27/05/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_colo...egionale/5694_24107/
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"No alla Nato in America Latina". Il presidente della Colombia Santos contestato al Parlamento europeo
Mercoledì 30 maggio, l'ormai quasi ex presidente della Colombia, Juan Manuel Santos si è recato in visita al Parlamento europeo a Strasburgo. L'ultimo triste lascito di Santos è l'annuncio dell'adesione come socio del suo paese all'organizzazione maggiormente responsabile degli ultimi crimini internazionali, la NATO. Il presidente del Parlamento europeo Tajani sul suo profilo Twitter ha dichiarato: "Dobbiamo rafforzare i nostri legami con i paesi dell'America Latina. Siamo alleati naturali per storia, cultura e interessi comuni. È un piacere dare il benvenuto al presidente della Colombia, Juan Manuel Santos al Parlamento Europeo, primo leader latinoamericano a venire, in sei anni".
Per fortuna nel Parlamento europeo ci sono anche deputati che conoscono gli avvenimenti internazionali, la storia della Colombia e hanno protestato contro Santos e la sua decisione di esportare le "bombe umanitarie" della Nato anche nel suo continente. Javier Couso, eurodeputato spagnolo ha scritto: "Oggi al Parlamento europeo abbiamo detto al Presidente della Colombia che l'America Latina è una zona di pace. No alla Nato in America Latina".
Notizia del: 30/05/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-no_alla...to_europeo/82_24189/
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P.S.: Missione compiuta, Juan Manuel Santos Calderón.
Credo proprio che in America Latina lo ricorderanno per qualche generazione, forse anche piu' di Uribe, ed era una impresa veramente ardua.
Non ha voluto/potuto aspettare l'esito del ballottaggio, ININFLUENTE, per la sua successione, Ivan Duque vs Gustavo Petro:
La continuita' contro il candidato di una sinistra che non sa raccogliere il consenso popolare (mi ricorda qualcuno in Italia).
Un Paese perfettamente allineato, dove solo per il Mainstream c'e' una partita per il potere:
"Secondo turno in Colombia: Potrà vincere Petro?"
www.lantidiplomatico.it/dettnews-secondo...cere_petro/82_24216/
Chiusa la parentesi del ballottaggio, torniamo a Manuel Santos.
C'era ancora una missione da compiere per l'ex ministro della difesa di Álvaro Uribe Vélez, per provare a lasciare una impronta indelebile nel destino della Colombia, e tre (3) e' il numero perfetto:
1: Falsi Positivi.
Qué son los "falsos Positivos" y quiénes sus responsables, José Miguel Vivanco de Human Rights Watch
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FALSI POSITIVI - Documentario sull'atroce storia dei contadini colombiani
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Y así mataron miles de jóvenes. Los mal llamados "falsos positivos"
2: Il processo di pace.
Farc: "in carcere o nella tomba"
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Il premio Nobel per la Pace, Santos, a colloquio da Papa Francesco
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Colombia: requiem per gli accordi di pace?
3: L'ingresso alla NATO.
Basi USA in America Latina
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Colombia y la OTAN Realizan nuevamente ejercicios militares pero ahora cerca de sus países
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Santos: "La próxima semana formalizaremos el ingreso de Colombia a la OTAN"
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Importante premessa:
Mauro Biglino risponde alla domanda di uno spettatore su un dato secondo lui ricorrente.
L'olocausto di sei milioni di ebrei. Un dato ricorrente
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Poi, ripropongo questo video, sempre importante a mio avviso, per capire i "progetti di Israele".
Come Israele lavora sul web
Un servizio sui dettagliati progetti di Israele - alcuni pubblici, altri segreti - per influenzare che cosa la gente vede in Internet, e che cosa non vede.
Dall'articolo di Alison Weir "Come Israele e i suoi sostenitori lavorano per censurare Internet" iakn.us/2Ixc6LC
Il video è stato prodotto da "If Americans Knew", "Se gli statunitensi sapessero".
Pubblicato il 8 giu 2018 - PandoraTV
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VIDEO. Giornata mondiale di Al Quds: Milioni di iraniani manifestano il loro appoggio alla causa palestinese
Milioni di iraniani sono scesi in piazza questo venerdì per partecipare alle marce del World Al-Quds Day nel rifiuto dell'occupazione israeliana.
Le dimostrazioni, sotto lo slogan "Giornata mondiale di Al-Quds, la vittoria del fronte della Resistenza, la sconfitta del complotto sionista USA, la volontà del popolo palestinese per il ritorno", sono iniziate a Teheran, la capitale, e in 900 altre città del paese persiano. Più di 5300 giornalisti, tra cui 160 stranieri, coprono l'evento nel territorio iraniano.
I manifestanti hanno portato bandiere della Palestina, per mostrare solidarietà al popolo palestinese e nel ripudio delle atrocità del regime israeliano, oltre chiedere la fine dell'occupazione dei territori palestinesi.
Sui loro cartelli, hanno anche denunciato la decisione del governo degli Stati Uniti di spostare la sua ambasciata da Tel Aviv alla città di Al-Quds (Gerusalemme), e hanno invitato la comunità internazionale a condannare le aggressioni di Washington e del regime israeliano contro i palestinesi.
Proteste simili sono state organizzate in diverse parti del globo, negli Stati Uniti, in Europa e in diversi paesi dell'America Latina. Inoltre ci sono campagne di social media con etichette come #HolocaustoPalestino e #PalestinaLibre per esprimere sostegno ai palestinesi oppressi dal regime israeliano.
Nell'agosto del 1979, il fondatore della Repubblica Islamica dell'Iran, l'Imam Khomeini proclamò l'ultimo venerdì del mese del Ramadan (nono mese del calendario lunare islamico) il giorno mondiale di Al-Quds per attirare l'attenzione della comunità internazionale verso la liberazione delle terre palestinesi, usurpate dal regime israeliano.
Notizia del: 08/06/2018 - Fonte: Presstv
www.lantidiplomatico.it/dettnews-video_g...alestinese/82_24293/
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Gol della Palestina: annullata amichevole dell’Argentina contro Israele
L’Albiceleste avrebbe dovuto giocare un amichevole contro la nazionale israeliana sabato a Gerusalemme. La federcalcio palestinese esulta: “Grazie Messi, oggi hanno vinto lo sport e la morale”. La ministra israeliana allo sport Regev: “Assurdità che legittima il terrorismo”
Dopo il Giro d’Italia dello scorso mese, Tel Aviv pensava di ricevere un altro dono dallo sport internazionale: poter ospitare questo sabato i fuoriclasse di calcio dell’Argentina a Gerusalemme, “la capitale eterna dello stato ebraico”. Un regalo tanto atteso da milioni di israeliani che, nel giro di soli 20 minuti, avevano letteralmente polverizzato tutti i tagliandi a disposizione (oltre 30.000) per assistere alla partita. O meglio: per vedere da vicino il fenomeno Messi così tanto amato da queste parti. Ieri in serata, però, l’inaspettata doccia fredda: la nazionale argentina di calcio ha deciso di annullare l’amichevole, ultima sua tappa di avvicinamento all’ormai imminente Mondiale in Russia.
Tra i primi a rivelare la notizia era stato in serata l’attaccante argentino Gonzalo Higuain il quale, intervistato dall’emittente Espn, aveva commentato laconicamente: “Hanno fatto la cosa giusta alla fine”. Felicità, come era prevedibile, veniva subito espressa dai palestinesi: “Mi felicito per questa grande vittoria sportiva e per il duro colpo dato all’occupazione” ha scritto su Facebook Abdel Salem Haniyeh dell’Alto consiglio palestinese per lo sport.
Ad esultare è soprattutto però la federcalcio palestinese (Pfa) guidata da Jibril Rajoub. “La federcalcio ringrazia i giocatori argentini capitanati da Messi per essersi rifiutati di partecipare a un evento non sportivo” – ha dichiarato Rajoub – I valori, la morale e lo sport hanno oggi vinto e hanno dato un cartellino rosso a Israele annullando la partita”. Convocata per oggi una conferenza stampa a Ramallah fuori l’ufficio di rappresentanza dell’Argentina. Raj
Rajoub può cantare davvero vittoria: da giorni, infatti, protestava ad alta voce contro l’organizzazione dell’evento calcistico. L’ultimo appello della Pfa a Buenos Aires era stato lanciato ieri: “Accettando di giocare un’amichevole contro Israele nella città occupata di Gerusalemme – si leggeva in un suo comunicato – la federcalcio argentina rischia di segnalarsi inadatta e indegna ad ospitare il Mondiale nel 2030 qualora volesse presentare la sua candidatura”.
“Il fatto che – continuava la nota – questa partita si disputi in un periodo e in un luogo particolare, dopo la condanna internazionale, le proteste del mondo arabo e musulmano per la decisione dell’amministrazione Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele, manderà senza alcun dubbio il messaggio che le star dell’Argentina stanno legittimando le azioni illegali dell’occupazione [israeliana, ndr] che sistematicamente compie abusi contro i diritti umani di circa 5 milioni di palestinesi”.
Alla gioia palestinese per la vittoria ottenuta, si contrappone l’inevitabile rabbia israeliana: l’ambasciata d’Israele in Argentina ha twittato oggi che “le minacce e le provocazioni [palestinesi] contro Lionel Messi, sono note alla popolazione civile israeliana le cui celebrità sportive sono state in numerose occasioni obiettivi della violenza e degli attacchi [palestinesi]”. Fino alla fine il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva provato a scongiurare la cancellazione della partita. Il primo ministro era arrivato a chiamare due volte il presidente argentino Mauricio Macri facendogli pressioni affinché l’Albiceleste disputasse la partita. Tentativi risultati vani: secondo quanto riferisce la stampa israeliana, la seconda volta si era sentito rispondere da Macri che “non aveva alcuna influenza sulla questione”.
Roma, 6 giugno 2018, Nena News - Roberto Prinzi
www.controinformazione.info/gol-della-pa...ina-contro-israele/#
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A Ramallah i ragazzi palestinesi di 15 anni muoiono così. Come fate a non provare vergogna per il regime israeliano?
Ramallah - Nel villaggio di Nabi Saleh, assurto alcuni mesi fa agli onori della cronaca per l’arresto della giovane Ahed Tamimi, della mamma, colpevole di andare a chiedere sue notizie, della cugina, colpevole a sua volta di aver gridato contro i soldati occupanti e del cugino, colpito e devastato da un proiettile in pieno volto e poi arrestato, i soldati hanno fatto una nuova vittima in modo al tempo stesso assurdo e crudele.
Izz Abdelafez Tamimi, un ragazzino di 15 anni della stessa grande e sfortunata famiglia, è stato colpito alla gola da un soldato israeliano.
E’ una morte di “routine”, non farebbe neanche notizia se il caso non ci avesse portato ad assistere all’incredibile dinamica che ha reso ancora una volta evidente la crudeltà dei soldati dell’esercito che, a nessun titolo, viene definito il più morale del mondo.
Incredibile non in sé, purtroppo la morte da queste parti è sempre in agguato, ma soltanto perché si tratta dell’azione di soldati di uno Stato che ambisce ad essere definito democratico. E’ vero che anche nei “democratici” States, di queste esecuzioni, generalmente contro uomini di origine africana ce ne sono a volontà e a nessuno viene in mente di privare gli USA della qualifica di nazione democratica, ma questo non impedisce, a chi al termine attribuisce un significato autentico, di notarne l’orrore e le contraddizioni.
Una cosa unisce gli USA ad Israele, anche mettendo da parte la protezione (ormai fattasi pubblicamente vera e propria connivenza) dei primi sul secondo. Ciò che li unisce è un sottile e sempre riaffiorante razzismo. Per gli Usa lo è verso i neri, come attestano i numerosi casi che riescono ad emergere grazie a chi questo razzismo lo detesta e lo denuncia filmandolo, per Israele lo è nei confronti dei palestinesi come mostrano i casi quotidiani, sia quando si tratta di immotivati assassinii, sia quando si tratta di arresti, sia quando si tratta di mortificazioni quotidiane come quelle cui abbiamo il “privilegio” di assistere stando qui, ad esempio tra la gente che prende i bus pubblici e che, se palestinese, è costretta a scendere a comando dei soldati per essere controllata fuori del bus, allineata come gregge alla mercé dei controllori e dei loro capricci.
Stamattina i soldati dell’IDF hanno dato ulteriore prova di questo loro sentire, non solo sparando al collo di un ragazzo colpevole di aver lanciato dei sassi contro le camionette che andavano a devastare il suo villaggio cercando la preda quotidiana, ma impedendo ai suoi familiari di soccorrerlo e portarlo in ospedale.
L’omicidio del giovane Izz Abdel Tamimi, che forse verrà ignorato dai media mainstream, o forse verrà infilato nella categoria “scontri” sempre adatta a giustificare i killer, è un’ulteriore conferma di questa perdita costante di decenza umana dalla quale Israele sembra ormai affetto senza possibilità di cura. Gli stessi, pochi israeliani, che manifestano contro questi avvenimenti vengono dileggiati o ignorati, e questo è un altro sintomo del male.
Notizia del: 06/06/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-a_ramal...israeliano/82_24275/
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Jeremy Corbyn: "Il sostegno dell'occidente alla violenza israeliana è vergognoso"
Il leader del Partito Laburista del Regno Unito, Jeremy Corbyn, ha criticato l'uccisione israeliana di manifestanti palestinesi - insieme al "silenzio" e "sostegno" dei governi occidentali - bollandola come "vergognosa”.
"L'uccisione di Razzan Najjar, il volontario medico ventiduenne sparato da un cecchino israeliano a Gaza venerdì scorso, è l'ultimo tragico promemoria della brutale e indiscriminata violenza subita, sotto gli ordini del governo (Benjamin) Netanyahu" ha denunciato Corbyn in un post su Facebook.
"Il silenzio, o peggio il sostegno, a questa flagrante illegalità, di molti governi occidentali, incluso il nostro, è stato vergognoso".
Corbyn ha detto che il Regno Unito, in qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha una "particolare responsabilità" nell’assicurare ci sia responsabilità e "un'azione internazionale efficace per fermare le uccisioni".
"La decisione del governo britannico di non sostenere una Commissione d’Inchiesta dell'ONU sulla scioccante esclation delle uccisioni di manifestanti civili a Gaza, o la più recente risoluzione delle Nazioni Unite che condanna l'uso indiscriminato della forza israeliana - e di chiedere protezione ai palestinesi - è moralmente indifendibile", ha detto il leader laburista.
La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che ha condannato l'uso della forza da parte di Israele contro i palestinesi dopo essere passata ai voti. Il Regno Unito si è astenuto dal voto, mentre Francia, Russia, Bolivia, Cina, Costa d'Avorio, Kazakistan, Perù, Svezia e Guinea Equatoriale hanno appoggiato la misura proposta dal Kuwait.
Gli Stati Uniti hanno presentato una contromisura che condanna e incolpa il gruppo palestinese Hamas per la violenza, una misura che non ha ricevuto il sostegno di un singolo paese nel consiglio di 15 membri.
Notizia del: 06/06/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-jeremy_...vergognoso/82_24264/
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P.S.: In difesa dei milioni di palestinesi:
- Sandro Pertini al fianco dei palestinesi contro i crimini d Israele .
- Il pensiero di Ahmadinejad sull'OLOCAUSTO .
P.P.S.: Ma che colpa abbiamo noi
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Il Presidente degli Stati Uniti ricorda un personaggio dei fumetti. Ciuffo compreso
www.corriere.it/sette/illuso/17_aprile_2...c-1412672da04e.shtml
Gli elettori sono quasi sempre un passo avanti rispetto ai politici ed i cittadini statunitensi l'ultima volta che sono stati interpellati lo hanno confermato.
I democratici, dopo la sbornia "yes, we can" hanno finalmente rivelato al quel Paese, e a cascata al resto del mondo, che una era e' finita:
C'e' una nuova realta' con la quale bisogna fare i conti, tutti.
Sento parlare di populismo (forse il termine e' riduttivo) anche per descrivere situazioni nelle quali non ci si sente pienamente rappresentati, che invocano un cambio di rotta rispetto a credenze defraudate.
Mi piace pensare che finalmente abbiano tolto il cappuccio all'ISIS e che le cose devono essere chiamate con il loro nome.
La realta' e' che ora le mezze figure hanno vita dura in questa lotta senza quartiere, perche' di lotta si tratta, dietro a scaramucce solo a volte insignificanti.
Il "superbone", nel suo raggio d'azione (modalita') ha carta bianca nell'altra funzione (trombone) destabilizzante.
Le sue performance che inizialmente suscitavano ilarita', hanno via via scardinato le riserve degli interlocutori e continuera', a mio parere per molto tempo, nel tempio dei compromessi.
Certo non e' ancora tempo di bilanci, pero' un anno e mezzo alla guida del governo U.S.A. e' gia' significativo.
Trump si e' costruito un alone di imprevedibilita' utile per destabilizzare i mestieranti della politica, ricercando quando necessario, complicita' "ad hoc".
Che la funzione e' ritenuta importante "in patria" e' dimostrato, se proprio ce n'era bisogno, dal censimento/adesione provocato dal caso (ridicolo) Skripal.
Trump ha il vantaggio di sapere che puo' giocare a carte scoperte e che qualunque cosa dica, in passato considerata "gaffe", e' tollerata dal personaggio.
Non fa neppure notizia la reprimenda all'USA-dipendente Merkel per le posizioni e le decisioni da lei prese sulla crisi dei rifugiati siriani :
"«Il crimine in Germania – ha detto – è in deciso aumento. E’ stato fatto un grande errore in tutta Europa, consentendo l’ingresso a milioni di persone che hanno fortemente e violentemente cambiato la loro cultura». Una dura e inusitata critica che conferma il pessimo stato dei rapporti tra Germania e USA."
"In pratica Trump avverte gli europei in modo indiretto: noi destabilizziamo i paesi, creiamo il caos per i nostri interessi geopolitici voi ne pagate i costi.
A queste dichiarazioni si aggiungono le decisioni sui dazi imposti all’ UE da parte del presidente USA che dimostra, con le sue azioni apparentemente contraddittorie, di voler spezzare la vecchia alleanza e cooperazione tenuta con l’Unione Europea nel suo insieme.
In sostanza l’Amministrazione Trump sta utilizzado il bullismo politico per imporre i propri interessi geopolitici ed economici non risparmiando di rivoltare come un calzino il vecchio sistema di alleanze preferenziali che Washington ha perseguito negli ultimi 30 anni. “America the First” è più di uno slogan per Trump, rappresenta il modo di intendere i rapporti degli USA con tutti i paesi del mondo.
Il paradosso della situazione è quello che la tattica di Washington sarà quella i spingere i partiti “populisti” europei a contestare la preminenza della Germania per far scivolare i paesi europei, insofferenti delle vessazioni imposte da Berlino, verso una più stretta dipendenza dagli USA. Un salto dalla “padella nella brace” che non risponde ai veri interessi europei che sono quelli di ristabilire una cooperazione con la Russia ed abolire le sanzioni".
Non fa neppure piu' notizia, in questa visione di mondo senza regole:
Gli Stati Uniti si ritirano dal Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu
"E' un organismo ipocrita che deride i diritti umani', spiega l'ambasciatrice Haley, attribuendo la decisione americana al trattamento riservato Israele"
Il paradosso è che l'ONU, i vari Consigli e regole, sono strumenti che non possono in alcun modo contrastare le politiche USA, filo israeliane:
Dr. Kevin Barrett: Stati Uniti ora completamente sotto il controllo della fazione brutale con sede a Tel Aviv
Quindi tornando a Trump, durante la sua presidenza, fara' di tutto per assecondare Benjamin Netanyahu contro il nemico giurato, che infatti denuncia il pericolo:
L'Iran chiede di affrontare "la vera minaccia": 80 testate nucleari di Israele
Con la guerra contro Iran potrebbero terminare le sue funzioni di "apripista" per Mike Pence, quando saranno maturi i tempi per passare alle vie di fatto con la Russia del dopo Putin.
P.S.: La speranza e' che il prossimo ritorno di fiamma per dominare lo spazio li possa distrarre dai soliti problemi terrestri:
President Trump Meets with the National Space Council
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Gia' avevo parlato delle ingerenze, perche' questo e' il termine appropriato, nelle politiche di alcuni stati dell'America Latina.
(08/04/2018 #16647 : La guerra giuridica in Brasile)
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"Vergognosa". Da Evo a Milagro Sala fino a Melenchon: il mondo progressista insorge contro l'ordine di arresto a Rafael Correa
Un nuovo caso Lula. Un nuovo golpe bianco in America Latina dove è in corso quella nuova forma di Piano Condor che sta scuotendo tutte le esperienze politche progressiste che hanno sradicato la povertà di milioni di persone e irritato così tanto quei potentati imperialisti che sono tornati alla carica con tanta ferocia.
L'ex deputato in esilio Fernando Balda aveva chiesto all'Ufficio del Procuratore di indagare sulle circostanze del suo rapimento in Colombia nel 2012, che secondo lui costituirebbe un "crimine di stato". Per quanto riguarda il presunto coinvolgimento di Correa nel caso, il procuratore generale, Paúl Pérez, ha presentato una richiesta di detenzione preventiva durante un'udienza per riesaminare le misure precauzionali applicate a Correa.
Diverse personalità e leader sociali hanno espresso la loro solidarietà al presidente dell'Ecuador, Rafael Correa. Il presidente boliviano Evo Morales ha respinto la richiesta del Procuratore che ha deciso per la 'politicizzazione della giustizia ecuadoriana', condannando l' interferenza degli Stati Uniti nelle intenzioni di imprigionare una persona innocente.
L'azione è stata anche criticata dall'ex presidente peruviano Ollanta Humala, che ha colto l'occasione per esprimere solidarietà anche all'ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva; detenuto da quasi tre mesi dopo un processo farsa senza prove al solo scopo di impedirgli una elezione certa alle prossime elezioni presidenziali.
Notizia del: 04/07/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-vergogn...ael_correa/82_24573/
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P.S.: Il fine di queste "coincidenze" e' soggiogare America Latina e quindi isolare Il Venezuela per appropriarsi delle sue risorse, stile paranoia "primavera araba".
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Venezuela, Maduro espelle l'incaricato d'affari statunitense: «Basta con le cospirazioni!»
Il dirigente bolivariano ha poi spiegato che Robinson e Naranjo hanno agito come ‘cospiratori’ commettendo ingerenze negli affari interni del Venezuela.
«Non vogliono capire che il Venezuela è sovrano e libero», ha affermato Maduro in una trasmissione congiunta di radio e televisione.
Dove ha ribadito che la nazione sudamericana è vittima di una minaccia mai vista prima e che lui è diventato il presidente più minacciato e attaccato della storia.
Notizia del: 23/05/2018
www.lantidiplomatico.it/dettnews-venezue...irazioni/5694_24073/
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04/07/2018 - Twitter
Jorge Arreaza M retwitteó
Nicolás Maduro @NicolasMaduro
Primero Cristina. Luego Lula. Ahora Rafael Correa. Cese a la persecución contra los líderes auténticos de nuestra América. La Revolución Bolivariana se solidariza con el pueblo de Ecuador y @MashiRafael
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Ritratto a distanza ravvicinata di Muammar Gheddafi.
Giulietto Chiesa intervista Andrea Amedeo Sammartano , che ha vissuto in Libia fino all’età di vent’anni e, sulla base di un meticoloso lavoro di ricerca, ha dato alle stampe un volume dedicato alla figura di Muammar Gheddafi: “Chiudo gli occhi due secondi, miei poveri detrattori. Ecco a voi il mio cammino inviolato.”
...
P.S.: E' bastato il normale svolgimento della coppa del mondo di calcio 2018 per ridicolizzare 2 anni di pubblicita' negativa contro Putin e la Russia.
Poi non passa giorno che non si scoprono particolari, che si aggiungono ulteriori dettagli a vicende internazionali, che raggruppate, raccontano poi storie diverse da quelle che ci avevano fatto credere.
Storie comuni ad altri Paesi, che si ripetono nei fini di sopraffazione, costantemente supportati e invocati come interventi umanitari necessari.
Informazioni che con la tecnologia di massa largamente disponibile sono ora piu' difficile da nascondere.
C'e' un serio problema di rifiuto delle versioni ufficiali e di tutto cio' che gli "interessi" continuano a promuovere attraverso i loro canali privilegiati.
Sento sempre piu' spesso, ormai da troppo tempo, che la storia e' tutta da riscrivere.
Sono convinto che questo vale per molte discipline, motivo per cui sara' piu' difficile vedere risultati concreti dati gli interessi in gioco, poi la storia sara' riscritta sempre e comunque.
Quindi ritengo opportuno superare questa fase seppur importante come ristabilire verita', per contrastare obiettivi presenti da riconoscere piu' facilmente data la ripetitivita' delle menzogne che siamo esortati ad assimilare.
Ad esempio, ci sono riflessioni urgenti da fare come Paese, tipo:
" A chi giova la forza militare europea? "
L'unica scelta possibile dovrebbe essere la nostra sovranita', se proprio ci si deve schierare, e' con chi non ha bisogno di raccontare menzogne, gli altri sicuramente non ci difenderanno nel malaugurato caso ... .
Occorrono alternative alle alleanze/complicita' che da troppo tempo siamo costretti a sostenere, solo per compiacere interessi che non ci dovrebbero riguardare.
Peraltro previste dalla nostra Costituzione.
...
P.P.S.: " GLI E' TUTTO SBAGLIATO, GLI E' TUTTO DA RIFARE "
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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In Russia le macchine di guerra: razzi, carri armati, navi ecc.. costano due volte e mezza meno che negli Stati Uniti. Nonostante il sistema capitalista lo stato Russo riesce ancora a tagliare le unghie a chi le ha troppo lunghe.
Pubblicato il 11 lug 2018 - Pandora TV
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Magnate sobre conflicto entre EE.UU. y China: "No hay duda de que afrontaremos una crisis económica"
El inversionista Mark Mobius alerta que de continuar la tensión entre EE.UU. y el país asiático, se producirán consecuencias tan negativas como una crisis económica global.
La escalada del conflicto comercial entre EE.UU. y China podría llevar a una crisis económica global, opina el famoso inversionista estadounidense Mark Mobius, informa Bloomberg.
"No hay duda de que afrontaremos una crisis económica, tarde o temprano, porque debemos recordar que salimos del periodo de dinero barato", afirma Mobius en la entrevista.
Además, el inversionista supone que el conflicto comercial podría provocar un 10 % de caída adicional en las acciones de mercados emergentes para finales del año. De momento, el índice ha caído en 16 % desde su pico en enero.
Las divisas de las naciones en desarrollo están bajo presión desde finales del martes, cuando el índice MSCI Emerging Markets cayó 6 %. Ese hecho, según el especialista, obliga a los bancos centrales respectivos –desde Turquía hasta Argentina e Indonesia– a aumentar tarifas para defender sus monedas.
Sin embargo, Mobius agrega que algunos países podrían beneficiarse de la guerra comercial. Según el inversionista, las manufacturas de India, las tecnologías de Corea del Sur y la agricultura de Brasil podrían aprovechar la situación.
Magnate sul conflitto tra gli Stati Uniti e Cina: "Non c'è dubbio che dovremo affrontare una crisi economica"
L'investitore Mark Mobius avverte che se la tensione tra gli Stati Uniti e il paese asiatico continuerà, ci saranno conseguenze negative come una crisi economica globale.
L'intensificazione del conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina potrebbe portare a una crisi economica globale, afferma il famoso investitore statunitense Mark Mobius, riferisce Bloomberg.
"Non c'è dubbio che dovremo affrontare una crisi economica, prima o poi, perché dobbiamo ricordare che abbiamo lasciato il periodo di denaro a buon mercato", dice Mobius nell'intervista.
Inoltre, l'investitore presume che il conflitto commerciale potrebbe causare un ulteriore calo del 10% delle azioni dei mercati emergenti entro la fine dell'anno. Per ora, l'indice è sceso del 16% dal suo picco a gennaio.
Le valute dei paesi in via di sviluppo sono sotto pressione dalla fine di martedì, quando l'indice MSCI Emerging Markets è sceso del 6%. Questo fatto, secondo lo specialista, costringe le rispettive banche centrali - dalla Turchia all'Argentina e all'Indonesia - ad aumentare le tariffe per difendere le loro valute.
Tuttavia, Mobius aggiunge che alcuni paesi potrebbero beneficiare della guerra commerciale. Secondo l'investitore, i produttori indiani, le tecnologie della Corea del Sud e l'agricoltura brasiliana potrebbero approfittare della situazione.
Pubblicato il 12 lug 2018 - Bloomberg
actualidad.rt.com/actualidad/281080-conflicto-eeuu-china-crisis
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Kim Jong-un visita un campo de patatas en vez de reunirse con Pompeo
El secretario de Estado de EE.UU. viajó a Corea del Norte y se encontró con otros altos cargos de ese país.
Varios medios de comunicación han sugerido que el líder de Corea del Norte, Kim Jong-un, eligió marcharse al campo en lugar de reunirse con el secretario de Estado de EE.UU., Mike Pompeo, quien visitó Pionyang los pasados 6 y 7 de julio.
Esta posible información ha surgido después de que la Agencia Telegráfica Central de Corea (KCNA, por sus siglas en inglés) publicara varias fotografías en las que el mandatario se encuentra en una granja de patatas del distrito norcoreano de Samjiyon.
A pesar de que se desconoce en qué momento Kim se desplazó a ese lugar, diversos canales de televisión supusieron que coincidió con las fechas de la estancia de Pompeo. Por ejemplo, el vicepresidente del Partido de los Trabajadores de Corea, Kim Yong-chol, explicó que su líder estaba de viaje en "una región local" durante esos mismos días, según informó la cadena CBS News.
En el tiempo que estuvo en la capital de Corea del Norte, Pompeo sí se reunió con otros altos cargos de ese país asiático.
Kim Jong-un visita un campo di patate invece di incontrarsi con Pompeo
Il Segretario di Stato americano Si è recato in Corea del Nord e ha incontrato altri alti funzionari di quel paese.
Diversi media hanno suggerito che il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, abbia scelto di andare sul campo invece di incontrare il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che ha visitato Pionyang il 6 e il 7 di luglio.
Questa possibile informazione è arrivata dopo che la Korea Central Telegraph Agency (KCNA) ha pubblicato diverse fotografie in cui il presidente si trova in una fattoria di patate nel distretto nordcoreano di Samjiyon.
Sebbene non sia noto a che ora Kim si sia trasferito in quel luogo, diversi canali televisivi presumevano che coincidesse con le date del soggiorno di Pompeo. Ad esempio, il vicepresidente del Partito dei lavoratori della Corea, Kim Yong-chol, ha spiegato che il suo leader stava viaggiando in "una regione locale" durante quegli stessi giorni, secondo la rete CBS News.
Nel periodo in cui fu nella capitale della Corea del Nord, Pompeo incontrò altri alti funzionari di quel paese asiatico.
Pubblicato il 11 lug 2018 - CBS News
actualidad.rt.com/actualidad/280928-medi...-campo-patata-pompeo
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P.S.: Patate.
Dubito fortemente che U.S.A. convertira' la produzione bellica in alimenti.
Le macchine da guerra dovrebbero essere bandite dal pianeta e la manodopera impiegata per usi piu' necessari.
Non so se Kim Jong-un voleva mandare questo messaggio, invece di perdere tempo con Pompeo.
Comunque, da wikipedia:
" ...Un'altra priorità di tali riforme economiche era l'ambito dell'agricoltura, nel quale venne introdotto il sistema di responsabilità del pojon (orto). Grazie a tale provvedimento ci fu un notevole aumento nella produzione di alcune aziende agricole collettive".
Aggiungo che Kim Jong-un potrebbe approfittare della situazione della guerra commerciale, beneficiando l'agricoltura.
... Molto meglio che missili.
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Rueda de prensa de Vladímir Putin y Donald Trump tras su reunión en Helsinki
Conferenza stampa di Vladimir Putin e Donald Trump dopo il loro incontro a Helsinki
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Dietro la cortina fumogena delle chiacchiere, la vera posta in gioco fra Trump e Putin
I rapporti con la Russia possono anche distendersi a condizione che la Russia abbandoni l’Iran e si avvicini ad Israele. A queste condizioni gli USA sono disponibili a lasciare campo libero a Mosca per l’Ucraina, mettendo in riga il Governo di Kiev e fare concessioni sulla Siria.
Putin non è stupido e sa bene che la Russia si gioca la sua credibilità come alleato dell’Iran e dell’Asse della Resistenza (Iran-Siria-Hezbollah) e la posizione strategica di Mosca sarebbe compromessa se dovesse essere colpito l’Iran che in questo momento è il suo alleato strategico, assieme alla Cina, nella contrapposizione al Nuovo Ordine egemonico ricercato da Washington.
La strategia USA è quella di affrontare i nemici uno per volta: prima l’Iran, poi sarà la volta della Russia ed infine della Cina. Fondamentale per la riuscita di questa tecnica è isolare ciascuno dei rivali, indebolendolo con sanzioni e guerra ibrida, prima di colpirlo.
Lug 16, 2018 - Luciano Lago
www.controinformazione.info/dietro-la-co...-fra-trump-e-putin/#
P.S.: Dopo i tentativi di dividere l'Europa, Trump prosegue con la Russia, sempre con l'Iran nel mirino.
Poi, dopo (♠♠ ), c'e' da scommettere che ci provera' anche con la Cina , sempre nel tentativo di spezzare alleanze pericolose per l'impero.
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Cotti: "L’Italia con mani sporche di sangue".
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Attacco saudita contro l’ospedale di Al Hudayda in Yemen lascia 42 vittime
I crimini commessi nello Yemen vengono oscurati dai media occidentali per coprire le responsabilità degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, oltre che dell’Arabia Saudita che risulta il maggiore acquirente di armi occidentali e il più stretto alleato di Washington e di Londra nella regione. Vedi: Le menzogne dei media non riescono a coprire i crimini commessi nello Yemen
Il conflitto dura da oltre tre anni e vede una caparbia resistenza dei gruppi di resistenza yemenita, gli Houty, che non vogliono accettare un governo fantoccio che l’Arabia Saudita vuole imporre nel paese per farne un proprio protettorato. La posizione strategica di questo paese, il più povero della regione, costituisce anche la causa delle sue disgrazie, visto l’interesse delle potenze ango USA a mantenere il presidio delle rotte del petrolio che passano attraverso il Golfo di Aden.
Ago 02, 2018 - Fonte: Hispan Tv
www.controinformazione.info/attacco-saud...n-lascia-42-vittime/
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Mercenari nello Yemen: la complicità degli Stati Uniti
La presenza di soldati di ventura latino-americani in Medio Oriente non è una novità. Sono anni che i mezzi di informazione colombiani intervistano mercenari di ritorno dal Medio Oriente. Tutti raccontano di essere stati reclutati da compagnie transnazionali con la promessa di paghe molto al di sopra di quelle che avrebbero potuto ricevuto in patria. In ogni caso, sembra che il conflitto nello Yemen sia quello in cui i mercenari latino-americani sono stati per la prima volta usati in combattimento.
Fin dagli inizi del “Piano Colombia”, gli Stati Uniti hanno speso, fra il 2000 e il 2015, almeno 7 miliardi di dollari per addestrare, formare ed equipaggiare le forze di sicurezza della Colombia. Negli ultimi anni, il governo degli Stati Uniti ha seguito la strategia di preparare i Colombiani per l’avvento di un nuovo tipo di industria: “l’esportazione della sicurezza”.
Quindi, un modo per esportare sicurezza è quello di diventare un mercenario addestrato dagli Americani per le guerre di Washington in tutto il resto del mondo.
Secondo l’analista William Hartung, il governo degli Stati Uniti ha addestrato in totale 30.000 uomini delle quattro nazioni che forniscono le truppe mercenarie latino-americane nello Yemen. In un recente rapporto investigativo da El Salvador, una fonte del Ministero della Difesa afferma che nello Yemen operano circa 100 Salvadoregni. Mentre i Colombiani asseriscono di essere stati arruolati direttamente dall’esercito degli Emirati, la fonte salvadoregna dichiara invece che (da loro) i contratti vengono subappaltati ad una compagnia locale dalla Northrup-Grumman.
Quello che è certo è che l’arruolamento di mercenari latino-americani è nella logica del nuovo stile di guerra disegnato dal Pentagono. Questa strategia riduce i rischi per le truppe americane, aumenta le perdite civili e i profitti di guerra. I droni, velivoli senza pilota, uccidono migliaia di civili senza che l’aggressore rischi anche una sola vita umana. Sono lontani dal sangue delle loro vittime e dall’orrore delle loro grida.
Se da un lato la tecnologia rende possibile i conflitti da remoto, un altro aspetto della guerra per procura è quello di far combattere agli altri le proprie battaglie. Il reclutamento di mercenari stranieri, una triste rappresentazione di violenza patriarcale e disuguaglianza economica, è un aspetto centrale del modo di combattere moderno.
Gli Stati Uniti hanno forti interessi nella regione, ma non sono disposti a pagarne il prezzo politico riportando a casa i propri soldati dentro i sacchi di plastica. La soluzione? Arruolare mercenari dalle nazioni povere dell’America Latina.
Articolo di Laura Carlsen pubblicato da Counter Punch il 9 dicembre 2015
sakeritalia.it/medio-oriente/yemen/merce...a-degli-stati-uniti/
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P.S.: Yemen, 1200 giorni di aggressione USA-Arabia Saudita: 14718 morti, tra cui 9225 bambini, 2185 donne
Il Centro legale per i diritti e lo sviluppo ha pubblicato nuovi dati sui crimini commessi dall'alleanza USA-Arabia Saudita contro il popolo yemenita durante i 1200 giorni della guerra allo Yemen.
Notizia del: 19/07/2018 - Fonte: Al Masirah - LCRDYE
www.lantidiplomatico.it/dettnews-yemen_1...2185_donne/82_24774/
P.P.S.: Yemen, Cotti: "L’Italia con mani sporche di sangue"
La denuncia esposta nel filmato, che ha dato origine anche a un servizio di prima pagina sul New York Times, è del senatore del M5Stelle Roberto Cotti.
volerelaluna.it/rimbalzi/2018/01/02/assassini-e-bugiardi/
Pubblicato il 25 ott 2016
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Vile attentato il 4 agosto 2018 al Presidente legittimo della Repubblica Bolivariana del Venezuela e Segretario generale del Movimento dei Paesi Non Allineati, Nicolás Maduro Moros, fatto con due droni carichi di ordigni esplosivi, diretti verso il presidente e abbattuti da personale militare addestrato.
Con l'intento di scatenare come reazione una guerra civile fratricida, da dirimere come nella ex Yugoslavia dal braccio armato della CIA, ora presente anche in America Latina grazie alla richiesta del premio nobel per la pace , Manuel Santos, premier uscente colombiano.
Il 24/7, parlando di Maduro, Juan Manuel Santos, presidente della Colombia : "E 'in stato di diniego. È irrazionale perché dice di no, non c'è crisi lì e non ha bisogno di aiuto. In tali circostanze, è molto difficile esercitare ulteriori pressioni per cambiare pacificamente il regime il più presto possibile. "Posso vederlo accadere nel prossimo futuro: un paese con il livello di inflazione che il Venezuela ha - lo dice il Fondo Monetario Internazionale raggiungerà un milione percento a quanto pare - quel regime deve cadere".
Parole profetiche? ( forse vedo troppi films ... )
Santos risponde a Maduro: sabato stavo battezzando mia nipote
Questo perche' la denuncia di Nicolas Maduro non si era fatta attendere: " Juan Manuel Santos è dietro questo attacco "
Ricordando come lo stesso Hugo Rafael Chávez Frías, spiegava gli attachi contro la sua persona :
La questione e' seria e non c'e' dubbio che si tratta di gente senza scrupoli, come dimostrato con i fatti dell'11 Settembre 2001.
( C'e' chi non ha dubbi per come sono state abbattute le 3 torri, con esplosioni nucleari, secondo la teoria spiegata da Dimitri Khalezov )
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La golpista Patricia Poleo rivendica da Miami l’attacco terroristico a Caracas
Ancora lei. Come avvenuto già in precedenti occasioni, quando si sono avute azioni violente e tentativi di destabilizzazione contro il governo Bolivariano (attacco da un elicottero, lancio di granate, disordini di piazza, tentato golpe militare, ecc..), un’altra volta è comparsa da Miami la pseudo giornalista Patrizia Poleo, a libro paga della CIA, per leggere il comunicato sul fallito attentato criminale contro il presidente Maduro, denominato come “operazione Fenix”.
Nel suo farneticante comunicato la Poleo attribuisce l’azione ad un gruppo di militari che opererebbero contro il Governo per “restaurare la democrazia” e convocare nuove elezioni. Dopo un lunga dissertazione il comunicato incita la popolazione venezolana a scendere in strada contro il Governo.
Notizia del 5 Agosto 2018
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Usa scatenati in America Latina---- UCCIDERE MADURO, DISTRUGGERE IL NICARAGUA ---- Sinistre sinistre fiancheggiano
Le varie Ong e associazioni impegnate nel golpe strisciante in Nicaragua sono state tutte scoperte legate a doppio filo alle centrali della destabilizzazione Usa, come USAID, National Endowment for Democracy (NED), la vetrina ufficiale per le operazioni sporche della CIA), Republican International Institute, Council for Foreign Relations. Tutte entità impegnate nel continente latinoamericano per riportare i paesi ricchi di risorse ambite dalle multinazionali nordamericane e UE alla situazione della famigerata operazione Condor, quando l’America Latina era stata affidata a sanguinari dittatori al servizio degli interessi statunitensi come Pinochet, VIdela, Somoza, Duvalier e altri in tutto il continente. Con il “manifesto” che avallava le cifre inventate dai rivoltosi nicaraguensi, capeggiati dalle università private e da una gerarchia cattolica che, pretendendo di favorire il dialogo proposto dal governo, sosteneva invece apertamente il terrorismo della teppa armata che incendiava sedi sandiniste, strutture statali, scuole, cliniche e assassinava poliziotti e sostenitori del governo. Circolano video in cui si vedono preti cattolici partecipare alle aggressioni ai militanti sandinisti e addirittura torturarli, sandinisti torturati e poi bruciati vivi. La lezione statunitense di Al Qaida e Isis applicata nell’altro emisfereo.
Pubblicato da Fulvio Grimaldi - DOMENICA 5 AGOSTO 2018
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P.S.: ... Ricomponendo il puzzle ...
La nomina di John Bolton potrebbe avere ripercussioni sull'America Latina
... Gallina che canta ha fatto l'uovo.
Maduro. I droni sono di fabbricazione americana. 5 agosto 2018. John Bolton dà spiegazioni
P.P.S.: Un gruppo semisconosciuto (' Soldati in T-shirt ') ha rivendicato l'attacco.
... Americane t-shirts, l'ultima versione (estiva) di Al Qaida e Isis.
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Trovo che sia una buona filosofia di vita.
Non la vivo come una ossessione, pero' di tanto in tanto mi piace dedicare un po' del mio tempo a riflettere per tentare di assimilare meglio alcune interpretazioni di avvenimenti che avevano richiamato la mia attenzione.
Sono convinto che a quasi tutto c'e' una spiegazione, pero' e' necessario disporre di informazioni utili per provare a capire, informazioni che nel tempo indicano un percorso a volte contradditorio.
Per restare nel tema della lotta al terrorismo, a volte ho la sensazione di assistere a un teatrino dove gli attori fanno la loro parte e alla fine dello spettacolo tutti tornano a casa armati degli stessi buoni propositi.
Se solo pensiamo alle risorse dedicate da U.S.A.:
- Uomini
- Mezzi,
negli ultimi anni e nelle intenzioni per i prossimi anni, "l'escalation" delle guerre alimentate dai terroristi e' incomprensibile per la disparita' dei valori in campo.
A questo dobbiamo aggiungere l'impegno oneroso dell'altra superpotenza e quindi il dubbio se entrambi stiano veramente remando dalla stessa parte, lo vedo come un insulto alle vittime incolpevoli di questo gioco al massacro.
U.S.A. e Russia (ex U.R.S.S.), come valutare le singole posizioni senza preconcetti?
Le guerre vengono storicamente da una sola parte e se escludiamo l'intervento (a gentile richiesta) in Siria, la Russia e' quasi sempre rimasta a guardare.
(Tra l'altro Al-Tanf (US base) - mi puzza di accordi "clandestini" per consentire una presenza INTOLLERABILE).
Forse gli interessi economici, agitati dalla tempesta Trump, sono il vero filtro per capire le "news" sempre che non siano "fake".
Comunque, a proposito di assimilare, queste sono le 2 notizie di cui parlavo sopra:
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EE.UU. promete dejar de volar en cohetes rusos "haciendo autoestop" y volver a la Luna "muy pronto"
Stati Uniti promette di smettere di volare sui razzi russi "facendo autostop" e tornare sulla Luna "molto presto"
El funcionario lamentó que el país norteamericano esté "obligado a viajar al espacio haciendo autoestop" a bordo de los cohetes rusos Soyuz desde que la NASA suspendiera en 2011 su programa de Transbordador Espacial, condenado tras el accidente del Columbia en 2003. Asimismo, recordó que cada butaca en la nave rusa le cuesta a EE.UU. casi 82.000.000 dólares.
L'ufficiale si è rammaricato che gli Stati Uniti siano "costretti a viaggiare nello spazio con l'autostop" a bordo dei razzi russi Soyuz da quando la NASA ha sospeso il suo programma Space Shuttle nel 2011, condannato dopo l'incidente della Columbia nel 2003. Ha anche ricordato che ogni posto sulla nave russa costa agli Stati Uniti quasi 82.000.000 di dollari.
"Estamos trabajando con el Congreso para ofrecer una suma sin precedentes de 500 millones para que la Plataforma Orbital Lunar avance de la propuesta a la producción", dijo Pence, que insistió en que EE.UU. debe garantizar su superioridad militar en el espacio ante la amenaza que Washington percibe en ese sector de parte de Moscú y de Pekín.
"Stiamo lavorando con il Congresso per offrire una somma senza precedenti di 500 milioni di dollari per la piattaforma lunare orbitale per passare dalla proposta alla produzione", ha detto Pence, che ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti devpno garantire la sua superiorità militare nello spazio di fronte alla minaccia che Washington percepisce in quel settore da Mosca e Pechino.
Pubblicato: 24 ago 2018 15:49 GMT
actualidad.rt.com/actualidad/286340-eeuu...pender-cohetes-rusos
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Putin: "Los esfuerzos de Rusia, Turquía, Irán y otros países permitieron grandes avances en Siria"
Putin: "Gli sforzi di Russia, Turchia, Iran e altri paesi hanno permesso grandi progressi in Siria"
La participación de Rusia y otros países, incluidos Turquía, Irán y Estados Unidos, ha logrado grandes avances a la hora de normalizar la situación en Siria, ha afirmado el presidente ruso, Vladímir Putin, en el Kremlin de Moscú.
La partecipazione della Russia e di altri paesi, tra cui Turchia, Iran e Stati Uniti, ha fatto grandi progressi nella normalizzazione della situazione in Siria, ha detto il presidente russo Vladimir Putin al Cremlino di Mosca.
"Gracias a los esfuerzos de nuestros países, la participación de otros Estados interesados —Irán, en particular— y nuestra colaboración con la ONU, los países europeos y Estados Unidos se ha podido avanzar de forma significativa en la normalización de la crisis siria", ha expresado el mandatario ruso durante una reunión que ha mantenido este 24 de agosto con los ministros de Exteriores y Defensa de Turquía, Mevlut Cavusoglu y Hulusi Akar, respectivamente.
"Grazie agli sforzi dei nostri paesi, alla partecipazione di altri Stati interessati - in particolare, e alla nostra collaborazione con le Nazioni Unite, i paesi europei e gli Stati Uniti, siamo stati in grado di compiere progressi significativi nella normalizzazione della crisi siriana", Il leader russo ha dichiarato durante un incontro tenutosi il 24 agosto con i ministri degli Esteri e della Difesa della Turchia, rispettivamente Mevlut Cavusoglu e Hulusi Akar.
Pubblicato: 24 ago 2018 12:49 GMT
actualidad.rt.com/actualidad/286325-puti...paises-avances-siria
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P.S.: Abbi Dubbi - Edoardo Bennato
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Segnalano che Trump valuta di inviare a Guantánamo i combattenti catturati dello Stato Islamico
Cinque funzionari statunitensi e due diplomatici europei hanno confermato che la Casa Bianca sta valutando la decisione.
Il governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta considerando l'invio di centinaia di combattenti catturati dallo Stato islamico (IS) alla prigione di Guantanamo Bay.
Secondo la NBC, l'informazione è stata confermata da cinque funzionari statunitensi e due diplomatici europei, sebbene il Dipartimento di Stato non abbia confermato o negato che Trump stia valutando tale possibilità. Tra i detenuti da inviare a Guantanamo ci sono Alexanda Amon Kotey e El Shafee Elsheikh, che sono stati accusati di aver partecipato all'uccisione di americani e altri ostaggi occidentali.
Il principale ostacolo in questa decisione è l'opposizione dei Democratici al Congresso, così come i gruppi per i diritti umani, che si rifiutano di inviare nuovi detenuti a Guantanamo e raccomandano che i sospettati vengano processati dai tribunali federali, invece di essere detenuti. indefinitamente e senza accuse.
Pubblicato: 31 ago 2018 02:35 (tradotto con Google)
actualidad.rt.com/actualidad/287078-trum...ntanamo-combatientes
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Guantanamo: il volto disumano della lotta al terrorismo
“Remember, these are- the ones in Guantanamo Bay are killers”. Ricordate, questi qui, a Guantanamo Bay, sono assassini. Così disse l’ex presidente G.W. Bush jr. durante un’intervista nel 2002.
15 anni fa, presso la Baia di Guantanamo sull’isola di Cuba, venne istituita una prigione statunitense per gli accusati di terrorismo. Lì infatti, era presente, e c’è ancora, una base navale americana.
Dopo l’11 settembre del 2001, “the war on terror” per dirla con gli americani, era la prima preoccupazione della Casa Bianca.
Alcuni lo chiamano “valido motivo”, altri “pretesto”, quello che è certo è che gli USA sono passati all’attacco preventivo. Il 7 ottobre 2001, è iniziata la guerra in Afghanistan contro i Talebani e contro l’associazione terroristica Al-Quaeda, guidata da Osama Bin Laden, il ricercato numero uno.
I prigionieri catturati in questo contesto e considerati collegati ad attività terroristiche, dall’11 gennaio del 2002, furono destinati a volare per Cuba, con il mitra puntato, bendati e legati.
“The battle lab”, così è stata rinominata la prigione. Un laboratorio di guerra, dove i detenuti erano sottoposti a tortura per estorcere informazioni. “Are you of Al-Quaeda?”, “Where is Bin Laden?”- Queste le domande ricorrenti che si sentono nel film documentario Road to Guantanamo, che racconta la storia di un gruppo di amici in viaggio dal Pakistan, catturati per caso dai soldati americani e accusati di atti terroristici seppur innocenti. Dopo essere stati rilasciati nel 2004, hanno deciso di raccontare la loro storia.
Gabbie all’aperto come allo zoo, celle di isolamento, maltrattamenti.
La condizione dei detenuti, che fino ad oggi sono stati circa 800, risulta in palese violazione della Convenzione di Ginevra sul Diritto Umanitario Internazionale e sui Diritti delle Vittime di Guerra, sebbene l’ex segretario della difesa Donald Rumsfeld abbia dichiarato che essendo loro terroristi (o presunti tali, considerando che molti detenuti si sono trovati lì in attesa di giudizio e poi sono stati dichiarati innocenti), su di loro non si applica il diritto di guerra, essendo dei combattenti irregolari. Risultano infatti legalmente soltanto “detenuti”, privati così delle garanzie legali che lo status di prigionieri di guerra o di imputati di reati ordinari avrebbe loro garantito.
Negli anni passati, non sono mancate le prese di posizione contrarie alla situazione nei campi di Guantanamo.
Appena dopo l’apertura ufficiale, l’Alto Commissario per i Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, Mary Robinson, ha denunciato le condizioni dei prigionieri.
Un report di Amnesty international del 2006, sottolinea come nel 2005 abbia avuto luogo uno sciopero della fame, ripetuto poi nel 2013, e che molti detenuti denunciavano segni di violenze, di fronte ai quali il governo americano ha sempre negato.
Nel 2006, la Corte Suprema statunitense, in occasione dell’appello di un detenuto ha effettivamente giudicato presente la violazione della Convenzione di Ginevra per le condizioni dei detenuti nel carcere e per le modalità attraverso cui erano giudicati da un tribunale apposito.
Nel 2011, la pubblicazione di documenti segreti riguardanti gli anni dal 2002 al 2008 da parte di wikileaks prova ulteriormente la realtà della situazione.
Oggi il campi di prigionia è ancora aperto, sebbene nel 2008 Barack Obama, dopo essere stato eletto presidente, abbia annunciato l’intenzione di chiuderlo.
Quello della lotta al terrorismo è un argomento delicato, soprattutto in questi mesi in cui l’allerta è tornata a livelli molto alti. Le decisioni che i singoli stati si trovano a dover adottare in situazioni come queste sono complesse, vanno soppesate con intelligenza per capire dove si vuole porre il confine tra la sicurezza nazionale e la tutela della libertà e dignità della persona. La storia di Guantanamo fa riflettere su quanto sia grossolano dividere il mondo in buoni e cattivi, e ancora di più se lo si fa con pregiudizi. Se questo “Occidente” del mondo davvero condivide dei valori, quelli della democrazia e della libertà dell’individuo, che non li dimentichi, neanche nei momenti in cui rabbia e paura offuscano la mente.
11 GEN 2017-di GIULIA CLARIZIA-
fondazionenenni.blog/2017/01/11/guantana...lotta-al-terrorismo/
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Recorrido por los pasillos y celdas de la temida Guantánamo, donde custodian a 41 presos
Pubblicato il 10 mag 2018
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The Road To Guantanamo
"Ho guardato questo "film" dieci minuti alla volta, la mia coscienza di occidentale non mi permette tanto dolore tutto insieme. non sono riuscita a descrivere tutto ciò..guardo questi ragazzi e vedo solo dei ragazzi, i nostri figli con il colore della pelle di un altro colore. vedo le loro madri e le madri italiane e capisco che nessuno dei nostri "bambini" sono salvi dalle manipolazioni di gente orrenda che approfitta della giovane età e della mancanza di futuro che questa gente ha dato come sola eredità ai nostri figli...e noi, che in tempi non sospetti, abbiamo permesso che ciò accadesse. è ora che questa guerra tra poveri finisca, uniti saremo il cambiamento. le donne, le madri faranno il cambiamento, perché nessuna mamma, di nessuna etnia desidera che il suo bambino muoia in nome di niente, di miseri interessi, perché lei ricorda il momento in cui quel bambino vide la luce..e furono solo sorrisi e speranza. restiamo umani".
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P.S.: L'inside job del 11S rivela Guantanamo per quello che e':
Una offesa alla umanita'.
Per diversi anni non trovavo spiegazioni a come nella Cuba liberata da Fidel potesse esistere questa realta'.
... Il cartello al CAMP V - JTF GUANTANAMO dice:
HONOR BOUND TO DEFEND FREEDOM
ONORE VINCOLATO PER DIFENDERE LA LIBERTÀ
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(!!!)
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¿Cómo que Cuba aceptó ceder la Base de Guantánamo? Distorsión de Historia convertida en información
Per vedere i Sottotitoli in Italiano: clicca sulla ruota dentata (sotto lo schermo sulla destra).
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P.P.S.: Guantanamera - Joan Baez
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Ho assistito in diretta TV, RT en Español , alla ennesima farsa al palazzo di vetro ossia il consiglio per la sicurezza (dei terroristi, occasionalmente ad Idlib) alla organizzazione delle nazioni Disunite.
Mentre ascoltavo la traduzione al discorso del rappresentante della Svezia, non ho potuto fare a meno di visualizzare la reazione compiaciuta di Alfred Nobel (ma anche dei Bush e degli Obama) alla proposta di pace del conterraneo Staffan de Mistura.
Al turno del rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Vasili Nebenzia, non ho potuto fare a meno di pensare al sacrificio dei loro caduti e al dolore dei loro familiari, per questa guerra assurda (come tutte quelle scatenate dagli interessi U.S.A.).
Poi le dichiarazioni U.S.A. con Nikki Haley e a seguire il contributo dell'inviato speciale dell'ONU in Siria, Staffan de Mistura.
Certo sono piu' importanti le vite da salvare, raggruppate ad Idlib, per mitigare una sconfitta oltraggiosa per chi e'abituato a esportare qualcosa che non ha mai funzionato e che si ostinano a gettare in faccia al mondo del post Hiroshima-Nagasaki, al mondo del post 11S.
In Siria non si sono preoccupati di distruggere le case e relativi occupanti pur di raggiungere gli obiettivi economici prefissati, ossia lo sfruttamento delle risorse di quel Paese, tramite mercenari addestrati ed equipaggiati, ora intrappolati.
Hanno dimostrato costantemente nell'ultimo secolo che non hanno alcun rispetto per gli esseri umani e per i loro diritti, questa gente ha bisogno di una dura lezione, e' l'unica cosa che potrebbero capire, prima che sia troppo tardi per tutti.
Gli invasori sono stati ripetutamente avvertiti che se ne devono andare, che devono lasciare il territorio e i siriani liberi di decidere della loro sorte.
(Ovviamente la stessa cosa vale per Afghanistan, Iraq, Libia, ecc.)
E' importante che Al-Tanf e tutte le basi straniere presenti siano neutralizzate per impedire ai mandanti di destabilizzare un Paese sovrano, membro fondatore della O.N.U..
Di prezzolati come ad Idlib il mondo e' pieno (purtroppo), pero' senza basi per le organizzazioni a supporto, esportare "democrazia" e' molto piu' difficile.
L'intervento del rappresentante della Siria (minuto 2:07:20), ovviamente "fuori dal coro", descrive pacatamente la realta' che fa a pugni con le menzogne preconfezionate che la O.N.U. vuole condividere con il resto del mondo.
Ancora una volta "l'inside job" del 11S ci aiuta a decodificare.
I Paesi finanziatori del terrorismo hanno concentrato a Idlib 50.000 terroristi!
E ora evocano la tragedia umanitaria dopo aver ripetutamente allertato l'umanita' con le menzogne sull'uso delle armi chimiche.
Al giochino-pretesto hanno aggiunto la variabile gia' collaudata, quella che ha permesso i bombardamenti della ex Yugoslavia, in qualita' di "guardiani del mondo" e "difensori dell'umanita'".
Ora risulta che il ruolo e' sputtanato dall'evidenza di finanziatori del terrorismo e che O.N.U., come organizzazione, e' funzionale a questo.
Non sono piu' credibili, cosi' come le rivendicazioni indicate: ... Bin Laden, Al Qaeda, Isis, Al Nusra ...
Ovvio che ci riprovano, per i limiti di fantasia e ... per i limiti dei cerebolesi.
Tentare di capire l'attentato al World Trade Center del 2001 e non dimenticare la pericolosita' (tipo bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki) e' difficile, pero' fondamentale.
Auguri al VIDEO-QUIZ 11 settembre !
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Gli Stati Uniti vogliono tagliare 300 milioni di dollari di finanziamenti al Pakistan: “Non fanno nulla contro i terroristi”
Per il Pentagono, spalleggiato dal presidente Donal Trump, il Pakistan inganna gli Stati Uniti e non investe gli aiuti ricevuti per combattere il terrorismo
L’esercito americano ha comunicato di voler cancellare 300 milioni di dollari (circa 258 milioni di euro) di finanziamenti al Pakistan, a causa dell’insoddisfazione per le misure prese nel corso degli anni da Islamabad nei confronti di gruppi estremisti.
Il presidente Donald Trump in passato aveva accusato più volte il Pakistan ingannare gli Stati Uniti, ricevendo aiuti senza però intraprendere azioni concrete contro il terrorismo.
La decisione dell’esercito, per diventare esecutiva, deve essere approvata dal Congresso.
Il dipartimento di stato americano ha criticato il Pakistan, un alleato chiave, per non aver saputo controllare le reti terroristiche che operano sul suo territorio, tra cui i talebani afghani.
“Da tempo pressiamo il Pakistan per colpire tutti i gruppi terroristici che operano sul suo territorio”, ha dichiarato in una nota il colonnello Koné Faulkner, portavoce del Pentagono, aggiungendo che a quaesto punto gli aiuti da 300 milioni di dollari dovrebbero essere indirizzati altrove a causa della “mancanza di azioni decisive da parte del Pakistan” per affrontare il problema.
Tra pochi gironi il Segretario di Stato americano Mike Pompeo si recherà in visita proprio in Pakistan per incontrare il nuovo primo ministro, Imran Khan.
Gli Stati Uniti e altri paesi si lamentano da tempo del fatto che il Pakistan fornisca un rifugio sicuro alle reti di estremisti, consentendo loro di effettuare attacchi transfrontalieri in Afghanistan, cosa che Islamabad nega.
Non si tratta dell’unica azione di questo genere intrapresa negli ultimi giorni dagli Stati Uniti.
L’amministrazione del presidente Donald Trump vuole infatti cancellare tutti i finanziamenti degli Usa all’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, l’amministrazione di Trump con questa mossa vuole esprimere la propria disapprovazione sul modo in cui l’Unrwa spende i fondi e chiedere una riduzione del numero di palestinesi riconosciuti come rifugiati.
Per il quotidiano statunitense dietro a questa taglio ci sarebbero i timori sulla gestione del budget da 1,1 miliardi dell’Unrwa, le critiche dei leader palestinesi contro gli Usa e il mancato contributo dei partner nella regione, cominciando dall’Arabia Saudita.
02 Set. 2018
www.tpi.it/2018/09/02/stati-uniti-pakistan-300-milioni/
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P.S.: Anche per i fatti dell'inside job del 11S, si raccomanda di non guardare il dito e quindi ritengo fuorviante l'argomento Bin Laden perche' strumentalizzato ad arte per nascondere le vere intenzioni, ossia scatenare le guerre per impadronirsi del petrolio del medioriente.
Pero' alle conclusioni spesso ci si arriva per gradi ed e' grazie al difficile lavoro di pochi che le menzogne possono essere smascherate:
Il vero bin Laden è morto nel 2001
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