Miti di ieri e oggi

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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #835 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Miti di ieri e oggi

Maksi ha scritto: Mitologia da Hollywood... :laugh:

... ma quanto li odio quando fanno queste porcate. :missle:




Non sono porcate: si tratta di due personaggi storicamente non esistiti così come raccontati, quindi immaginati.
E la fantasia è sempre stata al potere.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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9 Anni 11 Mesi fa #836 da Maksi
Risposta da Maksi al topic Miti di ieri e oggi

Pyter ha scritto:

Maksi ha scritto: Mitologia da Hollywood... :laugh:

... ma quanto li odio quando fanno queste porcate. :missle:




Non sono porcate: si tratta di due personaggi storicamente non esistiti così come raccontati, quindi immaginati.
E la fantasia è sempre stata al potere.


Hehe... Sarebbe stata una stron*ata anche un Otello "ariano" o Gengis Khan transgender :ok: (oddio meglio che non gli faccia venire qualche idea :woa: )
Stanno depredando l'identita' di ogni cosa. Vanno eliminati e basta.
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9 Anni 11 Mesi fa #837 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Miti di ieri e oggi
Stanno solo cadendo i simulacri. Cioè, li stanno lentamente abbattendo.
L'idea, di per sé, non sarebbe male, se non fosse che l'intento vero sia di sostituire, con la scusa del risanamento dell'ambiente, una realtà
di plastica con una ancora peggiore di cartongesso.
Direi di lasciar fare.
Le rivelazioni indeboliscono chi le fa e potenziano chi le riceve.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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9 Anni 11 Mesi fa #838 da Calvero
Risposta da Calvero al topic Miti di ieri e oggi

Mrexani ha scritto:
Qualche ghianda da trovare e far germogliare a fatica, in ambiente arido e ostile.
Il resto dell'albero si trasforma in cellulosa per produrre corrieri della sera...


M'inchino a questa tua esemplare manifestazione d'intelligenza poetica.

Allora c'è vita nell'universo.

Non sono propriamente d'accordo, ma il tuo pensiero lo accolgo nella sua magnifica e melanconica potenza.

[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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9 Anni 11 Mesi fa #839 da Calvero
Risposta da Calvero al topic Miti di ieri e oggi
__________
______


Invisibile, ultimamente, quale prodigiosa zucchina ha riservato le sue attenzioni ai tuoi reconditi piaceri?

invisibile ha scritto:
Come sarebbe che nessuno da niente? Il mito è creato dalla mente umana e per cui gli da la sua stessa esistenza e funzione, che se non è quella del mito (con tutte le opzioni possibili che la Treeccani spiega) significa che non stai parlando di mito ma di un altra cosa.


Mi fa piacere che la tua mente sappia creare dei miti; è probabile che una qualche quintessenza olimpica abbia infuso le tue sinapsi e abbia sviluppato cotanta immaginativa, caduta dal cielo e colpito proprio Te, poi, nel momento in cui ti accorgevi che non apparteneva alla tua dimensione umana, giustamente la ripudiasti nell'ade o nella geenna, orsù ...

.. ma tutto ciò, tosto così avvenne, a guisa di una simile e greve calamità, nulla dice di quanto in realtà appartenga al mito nella sua primigenia essenza

[e via discorrendo, in ciò che fai seguire]

Non capisco cosa c'entri questo.
Io parlo di creazione e tu mi porti un esempio di uso.


Che non lo capisci, ha senso a questo punto. L'uso della psiche, non è l'uso di una forchetta che infila uno spaghetto nr. 5 della Barilla. Non è che siamo in simbiosi con noi stessi: noi ---> siamo simbiosi.

Ah, e la figa è meravigliosa, flaccida ed "scomposta" come è, proprio come deve essere, magnificamente addativa :cool:



Niente, non ce la fai proprio eh... come con Silvestro giorni addietro.

Tu stai dicendo che la figa ti piace, non che è bella. Il discorso, anche se giocoso, è un altro.

Senza lo Yin, la gloriosa potenza dello Yang (il glorioso cazzo), non esisterebbe :pint:



Ma ci fai o ci sei?

Che non possa esistere il glorioso cazzo senza la squallida figa, non lo mette in dubbio nessuno.

[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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9 Anni 11 Mesi fa #840 da Shavo
Risposta da Shavo al topic Miti di ieri e oggi
Caro Calvero, [strike]a rischio[/strike] con la certezza di abbassare il livello della discussione.. stiamo parlando di armonia, no? E' logico considerare il corpo umano nell'intero come soggetto, non il pene. E' proprio osservando il corpo nel suo insieme che ci si accorge di questa protuberanza che stona con le armonie che legano arti, busto, testa... dirò anzi, questa disarmonia è ancora più evidente quando il pene è eretto.

Calvero ha scritto: Il cazzo è un monumento alla potenza della creazione, che appunto il maschio non può permettersi, e quindi lo erge imperioso, bello, che punta al cielo, sopra le parti rammollite e flaccidamente ripiegate che devono accogliere il seme e accudirlo.


Questa splendida, colorita definizione mi resterà scolpita nella mente; ad ogni modo ciò che leggo mi fa intendere che non siamo in disaccordo, la disarmonia si manifesta quando osserviamo il corpo umano nella sua interezza



Le tue critiche alla vagina invece non le capisco proprio. Come prima, non puoi sezionare una parte del corpo a tuo piacimento e dar giudizi, come dire te la canti e te la suoni! Anche un orecchio potrebbe rimetterci così facendo. Il punto è che non si può fare sia il macellaio che il filosofo, si chiama Tenere il piede in due staffe.


..ti sto solo prendendo in giro, non faccio sul serio, so che puoi uccidermi con la dialettica :blush:
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #841 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

Calvero ha scritto: __________
______


Invisibile, ultimamente, quale prodigiosa zucchina ha riservato le sue attenzioni ai tuoi reconditi piaceri?


Quale bestia urticante ti ha punto, amico mio? :wink:

Mi fa piacere che la tua mente sappia creare dei miti; è probabile che una qualche quintessenza olimpica abbia infuso le tue sinapsi e abbia sviluppato cotanta immaginativa, caduta dal cielo e colpito proprio Te, poi, nel momento in cui ti accorgevi che non apparteneva alla tua dimensione umana, giustamente la ripudiasti nell'ade o nella geenna, orsù ...

.. ma tutto ciò, tosto così avvenne, a guisa di una simile e greve calamità, nulla dice di quanto in realtà appartenga al mito nella sua primigenia essenza

[e via discorrendo, in ciò che fai seguire]


E allora fammi vedere un mito non creato da mente umana, semplice.

Non puoi sai? Ma non è con la poesia (bella eh) che potrai cambiare questa realtà.

Non capisco cosa c'entri questo.
Io parlo di creazione e tu mi porti un esempio di uso.

Che non lo capisci, ha senso a questo punto. L'uso della psiche, non è l'uso di una forchetta che infila uno spaghetto nr. 5 della Barilla. Non è che siamo in simbiosi con noi stessi: noi ---> siamo simbiosi.


Non hai risposto.

Sei tu che confondi le cose, è un fatto.

Stai dicendo che il tuo cazzo lo hai creato tu?

Ah, e la figa è meravigliosa, flaccida ed "scomposta" come è, proprio come deve essere, magnificamente addativa


Niente, non ce la fai proprio eh... come con Silvestro giorni addietro.

Tu stai dicendo che la figa ti piace, non che è bella. Il discorso, anche se giocoso, è un altro.


No no, sto proprio dicendo che è ---> meravigliosa sei tu che non la vedi tale, e mi dispiace per te perché non sai cosa ti perdi.

Non capisco cosa c'entri questo.
Io parlo di creazione e tu mi porti un esempio di uso.

Che non lo capisci, ha senso a questo punto. L'uso della psiche, non è l'uso di una forchetta che infila uno spaghetto nr. 5 della Barilla. Non è che siamo in simbiosi con noi stessi: noi ---> siamo simbiosi.

Senza lo Yin, la gloriosa potenza dello Yang (il glorioso cazzo), non esisterebbe :pint:



Ma ci fai o ci sei?

Che non possa esistere il glorioso cazzo senza la squallida figa, non lo mette in dubbio nessuno.


Per te è squallida. Io dico che è magnifica ---> nella sua natura Yin, che è perfettamente equivalente alla gloria dello Yang.

Ma non vedendo la meraviglia ovunque, che è ovunque, l'uomo si indebolisce :wink: perché con questa sua scelta ---> divide se stesso.

Comunque siamo arenati a:

-Per te i miti sono naturali, per me no, ma non puoi portarmi un mito non creato dalla mente.

-Per te la figa è squallida, per me è meravigliosa e secondo me non ci hai capito ---> un cazzo :-D (solo su questo ovviamente).

Ma non ho capito perché te la prendi così tanto...
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #842 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

...la disarmonia si manifesta quando osserviamo il corpo umano nella sua interezza


Questo lo dici tu. Io quando osservo un corpo nella sua interezza continuo a vedere la perfezione assoluta, cazzo (eventuale) compreso e che sia moscio o che sia dritto :ok:
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9 Anni 11 Mesi fa #843 da Shavo
Risposta da Shavo al topic Miti di ieri e oggi

invisibile ha scritto:

...la disarmonia si manifesta quando osserviamo il corpo umano nella sua interezza


Questo lo dici tu. Io quando osservo un corpo nella sua interezza continuo a vedere la perfezione assoluta, cazzo (eventuale) compreso e che sia moscio o che sia dritto :ok:

Per te è diverso. Tu non giudichi, fai un atto di fede. Siccome il pene è lì, è armonioso. La natura funziona così, smetti di giudicare, lo accetti e basta.

E poi alt, io sto parlando di armonia nel senso di estetica, armonia di forme. E' ovvio che in un senso più ampio il pene sia parte armoniosa del corpo, suvvia
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9 Anni 11 Mesi fa #844 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

Shavo ha scritto:
Per te è diverso. Tu non giudichi, fai un atto di fede.


Si, non giudico, ma questo non significa fare un atto di fede, significa semplicemente non giudicare. Sono due cose molto diverse.

Ed è proprio grazie al non giudizio che si può percepire l'armonia nella sua completezza, che è ovunque.

Siccome il pene è lì, è armonioso. La natura funziona così, smetti di giudicare, lo accetti e basta.


No per niente, io lo vedo.

E per chiarire eh.... la vedo ovunque e quindi anche nella patonza :-)

E poi alt, io sto parlando di armonia nel senso di estetica, armonia di forme. E' ovvio che in un senso più ampio il pene sia parte armoniosa del corpo, suvvia


L'estetica è soggettiva e quindi... infatti io non parlo di estetica, parlo di Armonia.

Tu vedi il pisello (o patonza che sia) disarmonico perché lo vedi tu così. Io per niente.

Come mai?

E qui che a mio avviso la cosa si fa interessante.
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #845 da Calvero
Risposta da Calvero al topic Miti di ieri e oggi

Shavo ha scritto: Caro Calvero, [strike]a rischio[/strike] con la certezza di abbassare il livello della discussione.. stiamo parlando di armonia, no? E' logico considerare il corpo umano nell'intero come soggetto, non il pene. E' proprio osservando il corpo nel suo insieme che ci si accorge di questa protuberanza che stona con le armonie che legano arti, busto, testa... dirò anzi, questa disarmonia è ancora più evidente quando il pene è eretto.


Certo che sì, ma la mia provocazione nasce su una precisa specifica. Nasce da una battuta. Avresti ragione a criticarmi in tal senso, se io avessi fatto delle premesse che volevano introdurre un ampio ragionamento, nonché esaustivo. Ma non è così. Sono pillole che ho buttato palesemente di passaggio, senza volerle spacciare per una dissertazione "sul perché degli ammennicoli sessuali in rapporto al piacere, alla vita... eccetera" ... insomma, chi più ne ha più ne metta.

Ti rispondo parzialmente a seguire in modo da rimanere in tema.

Questa splendida, colorita definizione mi resterà scolpita nella mente; ad ogni modo ciò che leggo mi fa intendere che non siamo in disaccordo, la disarmonia si manifesta quando osserviamo il corpo umano nella sua interezza




Dal vero manda in estasi, provato? :-)

Le tue critiche alla vagina invece non le capisco proprio. Come prima, non puoi sezionare una parte del corpo a tuo piacimento e dar giudizi, come dire te la canti e te la suoni! Anche un orecchio potrebbe rimetterci così facendo. Il punto è che non si può fare sia il macellaio che il filosofo, si chiama Tenere il piede in due staffe.



Mi sento di dire che constato, e non che critico.

E la differenza, concettualmente, è abissale.

Comunque.

Non solo, infatti nel momento che ho fatto questa "critica" (come dici tu) l'ho fatto nell'intenzione di analizzarla in sé - da una parte, e nell'insieme, proprio come dici Te, dall'altra. E cioè che l'equilibrio femminile è insito proprio in questo; ove il corpo femminile esercita - dal vero - un'attrattiva estetica più divina e meno rude, in ragione proprio di equilibrarsi con un'inevitabile contrasto ... cioè di ciò che ha in mezzo alle gambe e che, come dicevano in South Park, "perde sangue cinque giorni al mese, e non muore - meglio non fidarsi" ... insomma, sono battute che comunque danno la precisa visione di una bellezza profondamente contraddittoria ...

... in realtà, è questione di EROS (a proposito di Miti) poiché esso viene a manifestarsi (volgarmente detto: arrapamento) proprio nei contrasti più provocatori (da qui il famoso "provocante" che è divino nella donna in senso erotico, da dove pensi che venga il provocante? dall'uomo? ;-) ).... lì dove la natura animalesca e sanguigna che la vagina inevitabilmente deve possedere per ragioni fisiologiche di procreazione, eccita il maschio appunto lì dove - a lui - gli viene data la possibilità di --->dissacrare <--- quella natura angelica e delicata (Venere) nel cosiddetto coito, che per quanto stiamo a fare i diplomatici di "cosa animale" trattasi.

Non c'è nessuna discriminante, né filosofica, né estetica, né di altro; infatti il glorioso pene dell'uomo, a orgasmo ottenuto, ecco che ti ritorna nella sua condizione mortale: - si abbatte e si piega a se stesso, cede sfibrato; mentre a quel punto invece, la vagina, di converso, ora è rigogliosa, calda, fulgida, palpitante e ha così adempiuto all'uccisione del guerriero glorioso che prima l'aveva dominata ed ora - LEI - ha consumato, battuto e annichilito. E il gioco continua...

Eros e Psiche - sempre a proposito di Mito

L'uomo caccia, la donna pesca

Il resto sono fanfallucchere e ipocrisie assortite

[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
Ultima Modifica 9 Anni 11 Mesi fa da Calvero.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Shavo
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9 Anni 11 Mesi fa #846 da Calvero
Risposta da Calvero al topic Miti di ieri e oggi

invisibile ha scritto:
Quale bestia urticante ti ha punto, amico mio? :wink:


Una invisibile


E allora fammi vedere un mito non creato da mente umana, semplice.


Scegline uno qualsiasi a caso.

Il problema è la tua presunzione.

Se tu metti nome all'amore, hai creato l'amore?

Se tu metti nome all'odio, hai creato l'odio?

Se tu metti nome alla bellezza, hai creato la bellezza?

In nome di un armonia che stai idolatrando, tu uccidi la nobile e divina arte del gioco e di ciò che nasce dal cuore.

Non hai risposto.

Sei tu che confondi le cose, è un fatto.

Stai dicendo che il tuo cazzo lo hai creato tu?


No, sto dicendo che nulla si crea e nulla si distrugge.


No no, sto proprio dicendo che è ---> meravigliosa sei tu che non la vedi tale, e mi dispiace per te perché non sai cosa ti perdi.



... Uno spettacolo! Ne sono certo. Un quadro di Picasso è più elegante. Soprattutto quando partorisce, un'eleganza e una delicatezza, non hai idea; una poesia in un gioco di colori e forme che Monet non ha capito niente dell'impressionismo

Per te è squallida. Io dico che è magnifica ---> nella sua natura Yin, che è perfettamente equivalente alla gloria dello Yang.

Ma non vedendo la meraviglia ovunque, che è ovunque, l'uomo si indebolisce :wink: perché con questa sua scelta ---> divide se stesso.


Infatti non è equivalente, è funzionale.

Ma non ho capito perché te la prendi così tanto...



Perché sei partito a gamba tesa dando per scontate troppe cose e con aria di sufficienza.

[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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9 Anni 11 Mesi fa #847 da TheNecrons
Risposta da TheNecrons al topic Miti di ieri e oggi
@Shavo:

Per te è diverso. Tu non giudichi, fai un atto di fede.


Secondo me, è proprio chi giudica che fa un atto di fede, perchè si fida ciecamente del suo ego. Se tu dici che il cazzo è brutto, come fai a sapere che è vero? (Domanda sincera e preciso che non è retorica).
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9 Anni 11 Mesi fa #848 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

Calvero ha scritto:
E allora fammi vedere un mito non creato da mente umana, semplice.

Scegline uno qualsiasi a caso.

Il problema è la tua presunzione.

Se tu metti nome all'amore, hai creato l'amore?

Se tu metti nome all'odio, hai creato l'odio?

Se tu metti nome alla bellezza, hai creato la bellezza?


Creare un mito non è "mettere un nome", è ben di più.

In nome di un armonia che stai idolatrando, tu uccidi la nobile e divina arte del gioco e di ciò che nasce dal cuore.


Vedi che fraintendi?

Io non idolatro nulla e io non uccido nulla ed un mito per essere tale, non è un gioco.

Ed il mito non nasce dal cuore, ma dalla mente, e solo dopo ---> ci si mette il cuore ed è li che ci si appoggia, come ho detto fin dall'inizio.

Non hai risposto.

Sei tu che confondi le cose, è un fatto.

Stai dicendo che il tuo cazzo lo hai creato tu?

No, sto dicendo che nulla si crea e nulla si distrugge.


Non ho capito.

No no, sto proprio dicendo che è ---> meravigliosa sei tu che non la vedi tale, e mi dispiace per te perché non sai cosa ti perdi.


... Uno spettacolo! Ne sono certo. Un quadro di Picasso è più elegante. Soprattutto quando partorisce, un'eleganza e una delicatezza, non hai idea; una poesia in un gioco di colori e forme che Monet non ha capito niente dell'impressionismo


Chi è che presume?

Stai dando per scontato che la tua visione delle figa squallida sia reale.
Non lo è perché io la vedo magnifica, e si, anche quando partorisce. Un miracolo e molto meglio di un quadro di Picasso, ma non c'è proprio paragone eh.

Come mai che tu la vedi squallida? Non sarà perché ... presumi? E non sarà che anche i miti che ami hanno potuto distorcere la tua visione?

Bada bene, non sto dicendo che è così, sto dicendo che non te lo chiedi, perché sei sicurissimo che la figa sia squallida, e questo è significativo ---> presumi.

Per te è squallida. Io dico che è magnifica ---> nella sua natura Yin, che è perfettamente equivalente alla gloria dello Yang.

Ma non vedendo la meraviglia ovunque, che è ovunque, l'uomo si indebolisce :wink: perché con questa sua scelta ---> divide se stesso.

Infatti non è equivalente, è funzionale.



No, è equivalente. Tu dai valori che per carità, non contesto, contesto, ma soprattutto non posso accettare, che tu affermi che è così.
Per me non lo è affatto e così come tu vedi una figa squallida, io la vedo straordinaria.

Sarà anche perché ho abbandonato i miti? Io credo di si e quindi credo che sia tu a prederci.

Ma non ho capito perché te la prendi così tanto...

Perché sei partito a gamba tesa dando per scontate troppe cose e con aria di sufficienza.


Per nulla. E' un altra cosa che ti ha fatto scattare...

Allora Maksi? Che da addirittura un intero sistema mitologico per scontato? E ne fa discendere addirittura valori assoluti e concreti (razza, purezza del sangue ...)? Non lo fa con aria di sufficienza, lui?
Altroché se lo fa!

Eppure con lui non ti è saltata la mosca al naso...

Io ho solo affermato che i miti non fanno bene all'uomo e che per poter vivere bene non ne ha nessun bisogno. Apriti cielo....

Io non ho miti eppure gioco senza problemi, con la fantasia, con il Cuore, con lo Spirito e con tutto quello che mi pare e piace.

Un abbraccio
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #849 da Maksi
Risposta da Maksi al topic Miti di ieri e oggi
Calvero ha scritto:

L'uomo caccia, la donna pesca

Mi ricorda il fallo di Osiride che fu mangiato da un pesce...

Qualcuno pensa agli obelischi come simboli fallici, che si ricollegano appunto al mito osiridiaco:



Il fallo eretto usufruisce della potenza degli Dei, che si reincarnano momentaneamente nel corpo umano (l'eccitazione sessuale e' qualcosa che va oltre la nostra volonta') per effettuare un processo di creazione. Dipende dalla psiche umana , anzi maschile, come gestisce tutta questa potenza (qualcuno non ci riesce proprio... si tratta di impotenza). Il maschio difficilmente riesce a contenere tutta questa forza (in qualche modo deve espellerla... ci sono invece tecniche che usufrusicono di tale forza per trascendere il livello corporeo) ed e' la femmina che e' relegata a riceverla (con essa si rigenera) per portarla al punto di formazione di un nucleo senziente: la Vita. La femmina ha un corpo energetico (Vril), che li garantisce la trasmutazione di energia in corpi organici. Il maschio non puo' farlo, perche' li disintegrerebbe e brucerebbe all'istante...troppa forza.


Invisibile ha scritto:

Allora Maksi? Che da addirittura un intero sistema mitologico per scontato? E ne fa discendere addirittura valori assoluti e concreti (razza, purezza del sangue ...)? Non lo fa con aria di sufficienza, lui?
Altroché se lo fa!

Ti voglio bene. :wave:
Ultima Modifica 9 Anni 11 Mesi fa da Maksi. Motivo: Trollolelotrallala'
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #850 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

Maksi. Motivo: Invisibile rompe le palle


Certo che rompo le palle, dai talmente tante cose per scontate (ignorando quello che ti fa comodo) che pare peggio che stare in chiesa :laugh:

Il fallo eretto usufruisce della potenza degli Dei, che si reincarnano momentaneamente nel corpo umano


...guarda che non è che devi credere proprio a tutto quello che ti dicono le donne a letto eh... :cool:

Maksi. Motivo: Trollolelotrallala'


Allora davvero ci hai creduto!!! :hammer:
Ultima Modifica 9 Anni 11 Mesi fa da invisibile.
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #851 da Shavo
Risposta da Shavo al topic Miti di ieri e oggi
@Calvero

Cosa si può aggiungere d'altro?.. Nulla, ti ringrazio, non solo hai reso omaggio alla vera essenza della sessualità, ma con tutta probabilità ti sei pienamente riscattato agli occhi delle lettrici del forum dopo le famose iniziali (rischiosamente equivoche?) constatazioni
..per non parlare poi di come hai eroicamente ricollegato il discorso al Mito, il topic è salvo :clap:


ps: mi prendo il merito d'averti dato l'occasione per il riscatto
Ultima Modifica 9 Anni 11 Mesi fa da Shavo. Motivo: ragioni egoistiche
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9 Anni 11 Mesi fa #852 da incredulo
Risposta da incredulo al topic Miti di ieri e oggi
invisibile

Io ho solo affermato che i miti non fanno bene all'uomo e che per poter vivere bene non ne ha nessun bisogno. Apriti cielo....


Mi sembra una presa di posizione che presta il fianco a molte confutazioni.

Il mito, nelle sue varie forme, discende da un archetipo.

2. In filosofia, spec. nella tradizione platonica, l’essenza sostanziale delle cose sensibili.
Anche come agg.: idee archetipe.

3. Nel pensiero dello psichiatra e psicologo svizz. C. G. Jung (1875-1961), immagine primordiale contenuta nell’inconscio collettivo, la quale riunisce le esperienze della specie umana e della vita animale che la precedette, costituendo gli elementi simbolici delle favole, delle leggende e dei sogni.


Quell'archetipo, la sua matrice primaria, è parte di quell'albero a cui si riferiva Mrexani, è parte dell'inconscio collettivo ipotizzato da Jung.

Ogni mito, ogni fiaba, ogni leggenda, deriva da un archetipo primario, un realtà che non fa parte dello psichismo umano, ma deriva direttamente dai mondi superiori.

Quei mondi superiori che interagiscono con la nostra consapevolezza cosciente, attraverso i miti, le fiabe, i sogni.

Il mito è il linguaggio dei sogni.

Sostenere che i miti non siano utili all'uomo significa negare l'utilità delle fiabe per un bimbo, significa negare e togliere dignità al mondo onirico, al mondo dei simboli, ovvero il linguaggio che ci collega ai mondi superiori.

Ridurre tutto questo patrimonio umano ad una "costruzione psichica" di nessuna utilità per l'evoluzione umana, è un'affermazione pesante e difficilmente sostenibile.

E' proprio attraverso il mito che si forma nell'essere umano un solido mondo onirico e si affinano gli strumenti interiori per decifrare i mondi superiori e gli stati profondi di coscienza.

I miti sono un'utile strumento per orientarsi in altri mondi, sono fatti per essere trascesi e superati, ma sono sicuramente necessari per la crescita individuale.

Il mito diventa un danno per l'uomo, solamente se acquista più importanza del mondo da cui discende, solamente se viene introiettato e mai superato dalla coscienza.

Quello è il solito lavoro compiuto dall'EGO, che si appropria del mito e lo fa suo.

Quel mito diventa il suo nascondiglio, la tana profonda del bianconiglio, il luogo dove si nasconde il nostro coniglio interiore, ovvero l'EGO in noi.

Solo in quel caso, quando lo strumento diviene più importante di quello a cui ci conduce, come ogni cosa al mondo del resto religioni e discipline misteriche comprese, da utile strumento per la coscienza, diventa un limite.

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #853 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi
@incredulo

Credo che si stia dando diversi significati al termine mito e che sia per quello che non ci si capisce.

Il mito può discendere da un archetipo (miti classici per es.) ma può anche "discendere" da quello che uno vuole.

Perché il mito non è un archetipo, non è una favola, non è un sogno e mi sembra che si stiano confondendo le cose.

Il mito è una creazione della mente umana non per forza (anzi) condiviso da tutti gli uomini come lo è un archetipo (immagine primordiale e quindi universalmente condivisa), in quanto il mito è una creazione successiva a cui si attribuisce una funzione, e che si può possedere.

Infatti si può dire di avere un mito, ma non si può dire di "avere un archetipo" in quanto è un "bene collettivo" perché è una "traduzione" di realtà spirituali (matrici come hai giustamente detto).


Faccio un esempio:

Le ali sono un archetipo e su questo archetipo si può costruire un mito di un tizio che se ne fa mettere un paio e vola in cielo; soddisfacendo anche un desiderio atavico dell'uomo, quello di volare.
Poi sappiamo come va a finire :)

Ma se una persona (villaggio-popolazione) è un cagasotto, dallo stesso identico archetipo crea un mito che giustifichi la sua fifa a se stesso* e crea un mito di un tizio che pur avendo ricevuto in dono dagli dei le ali per volare, non le dispiega mai perché è una persona umile e responsabile e sa che se provasse l'ebbrezza del volo anche una volta sola, la sua famiglia finirebbe per morire di fame perché lui non tornerebbe più indietro, affascinato dal suo nuovo potere divino e dimentico del suo passato (magari c'è anche una dea malvagia che gli fa dimenticare il suo passato appena dispiega le ali).
Ecco un mito che loda l'altruismo.

(*o magari questo mito è stato inventato da chi comanda e sfrutta questo popolo :wink:)

Il mito è una funzione che l'uomo stesso attribuisce ad un archetipo, narrazione fantastica (Treccani), fiaba e quant'altro e quindi è una creazione umana, che si può possedere e quindi è proprio una azione dell'ego a cui ti sei riferito.

Io non sto lanciando un anatema sui miti, sto dicendo che se questi diventano punti di riferimenti assoluti per qualcosa di personale, e se persistono nel tempo, ovvero che non vengono superati dalla coscienza (che è quello che hai detto tu), diventano il "palo" su cui "l'albero" si appoggia per crescere e quindi lo rendono disarmonico, perché quel dato essere non è disegnato dalla Natura per crescere in quel modo.

Non è dannoso raccontare i miti, le favole, i racconti fantastici ai bambini (bisogna vedere quali però... il mio bambino non lo darei mai in mano a Maksi e fargli sentire quei miti orrendi :-D ), è dannoso che i bambini rimangano appoggiati a questi racconti per molto tempo e ci sono molte persone che rimangono per sempre appoggiate a questi racconti fantastici.

Oggi qualunque cosa può diventare un mito infatti ci sono moltitudini di persone che hanno come mito un Berlusconi, un Totti o un Ligabue, perché "il mito racconta" che quando si riesce a possedere ricchezza, fama e celebrità, si trova la felicità o come minimo la maggioranza dei proprio problemi spariscono.

La funzione di queste credenze, è esattamente quella dei miti classici ma in versione dissacrata e moderna per così dire, ma è a tutti gli effetti un "rendere fantastico" un racconto e metterci il cuore, ovvero appoggiare una parte di sè stessi a quel racconto fantastico.
La funzione è identica perché un mito è proprio quello, rendere "fantastico" (in tutti i sensi) un racconto, una fiaba, un archetipo.

Il mito è un rapporto particolare che l'uomo crea con una "cosa" nel suo intimo.

Questo è solo questo è quello che a mio avviso reca un grave danno alla persona, non il fantasticare, il giocare od il sognare in sé, cose assolutamente fondamentali ad ogni età, perché normalissime manifestazioni di quello che siamo.

Quindi, secondo me, la tua frase:

"Solo in quel caso, quando lo strumento diviene più importante di quello a cui ci conduce, come ogni cosa al mondo del resto religioni e discipline misteriche comprese, da utile strumento per la coscienza, diventa un limite."

non tiene conto di cosa è veramente un mito e di che funzione gli si attribuisce, che è molto più comune e variegata (in quanto a cosa si eleva a mito) di quanto si possa supporre.
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #856 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Miti di ieri e oggi
Il problema sollevato da Invisibile, seppur in modo farraginoso, non è di poco conto.
Se ho capito bene, il nodo della questione sarebbe, secondo lui, nell'utilità del mito stesso.
In realtà è una posizione, la sua, abbastanza superficiale, perché purtroppo non possiamo lavarci del mito, perché i recordi ancestrali vivono dentro di noi.
Il problema è che chi governa li interpreta sotto diverse luci, facendoci credere che siano storielle e per di più manipolandoli (Bibbia docet).
Un esempio molto famoso di manipolazione del mito è quello operato dai "Greci" e dai "Romani."

Una domanda si pone: il fatto che un ricordo ancestrale sia presente in noi significa automaticamente che esso sia vero?
No, e per dimostrarlo dovremmo avere reale capacità di relazione tra noi il mondo esterno, e conoscere le regole che determinano il suo funzionamento.
Noi non sappiamo più quale siano queste regole alla base della conoscenza - in parte grazie ai rami tagliati e in parte al processo di inquinamento apportato sistematicamente dalle classi dominanti.
Da qui deriva secondo me l'impressione di Invisibile, dovuta solo all'effetto, cioè la mancanza dei tronchi.
Una potatura fatta male, tagliando i rami vivi e lasciando i secchi, per favorire i cacciatori di uccelli, i famosi kazhari..

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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9 Anni 11 Mesi fa #857 da invisibile
Risposta da invisibile al topic Miti di ieri e oggi

Pyter ha scritto: Il problema sollevato da Invisibile, seppur in modo farraginoso,..


Farraginoso ci sarai :-D

In realtà lo è diventato e non sono una cima a scrivere, ma all'inizio mi sembrava di averlo esposto bene... forse non è così...

Se ho capito bene, il nodo della questione sarebbe, secondo lui, nell'utilità del mito stesso.


Esatto.

In realtà è una posizione, la sua, abbastanza superficiale, perché purtroppo non possiamo lavarci del mito, perché i recordi ancestrali vivono dentro di noi.


I ricordi ancestrali non sono i miti, casomai lo sono sono gli archetipi.

Il mito è, secondo Treccani, un "racconto fantastico" quindi creazione mentale.

Se vuoi si può dire che sono "ricordi dell'infanzia" o "ricordi dell'origine di una cultura-civiltà".
Se intendevi questo, secondo me certo che possiamo affrancarci da tali "ricordi", nel senso della funzione che gli attribuiamo, che sia conscia o meno, e lo possiamo fare proprio grazie al processo di crescita della coscienza di cui ha parlato incredulo.

Il problema è che chi governa li interpreta sotto diverse luci, facendoci credere che siano storielle e per di più manipolandoli (Bibbia docet).
Un esempio molto famoso di manipolazione del mito è quello operato dai "Greci" e dai "Romani."

Una domanda si pone: il fatto che un ricordo ancestrale sia presente in noi significa automaticamente che esso sia vero? No...


Appunto, ma anche senza la manipolazione del potere (millenario e non), parlando di qualsiasi mito (perché il mito è una funzione), quanto c'è di vero?

No, e per dimostrarlo dovremmo avere reale capacità di relazione tra noi il mondo esterno, e conoscere le regole che determinano il suo funzionamento.
Noi non sappiamo più quale siano queste regole alla base della conoscenza - in parte grazie ai rami tagliati e in parte al processo di inquinamento apportato sistematicamente dalle classi dominanti.
Da qui deriva secondo me l'impressione di Invisibile, dovuta solo all'effetto, cioè la mancanza dei tronchi.
Una potatura fatta male, tagliando i rami vivi e lasciando i secchi, per favorire i cacciatori di uccelli, i famosi kazhari..


Secondo me i tronchi ci sono, ma sono "fuori asse" perché cresciuti appoggiati ai "pali".
Perché senza tronco non ci sarebbe nessun ramo.
Ma è vero che molti hanno addirittura dimenticato di averlo un tronco e per cui a tutti gli effetti è come se non ci fosse.

Ho peggiorato le cose? :-)
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9 Anni 11 Mesi fa - 9 Anni 11 Mesi fa #858 da incredulo
Risposta da incredulo al topic Miti di ieri e oggi
invisibile

Credo che si stia dando diversi significati al termine mito e che sia per quello che non ci si capisce.


Esattamente.

Il mito può discendere da un archetipo (miti classici per es.) ma può anche "discendere" da quello che uno vuole.


Questa frase non la condivido.

Il significato principale di mito è questo:

1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati (esseri mitici) che per un popolo, una cultura o una civiltà costituisce una spiegazione sia di fenomeni naturali sia dell’esperienza trascendentale, il fondamento del sistema sociale o la giustificazione del significato sacrale che si attribuisce a fatti o a personaggi storici; con lo stesso termine si intende anche ciascuno dei temi della narrazione mitica in quanto trattati ed eventualmente rielaborati in opere letterarie o filosofiche (per Platone, rappresentazione verosimile, in forma di allegoria, di realtà inattingibili da parte della ragione): i m. della genesi del mondo e dell’uomo; il crearsi, il diffondersi di un m.; i m. greci, romani, orientali; il m. di Prometeo, di Teseo e Arianna; il m. della spedizione degli Argonauti può essere interpretato come allegoria delle antiche navigazioni; il m. della reincarnazione in Platone. In quanto fenomeno antropologico il mito, a partire dal sec. 19°, è stato oggetto di teorie che lo hanno interpretato, volta a volta, come espressione di una fase dello sviluppo storico della comunicazione umana, come testimonianza di esperienze e pratiche primitive ritenute comuni a tutti i popoli, o, più recentemente, come l’espressione simbolica di credenze e comportamenti tradizionali, radicati nelle strutture profonde della psiche (e dunque essenzialmente universali, al di là delle differenze di forma), oppure prodotti di condizioni socio-economiche storicamente determinate e allo stesso tempo strumenti di coesione ideologica e di conservazione sociale.

Perché il mito non è un archetipo, non è una favola, non è un sogno e mi sembra che si stiano confondendo le cose.


Infatti è vero.

Il mito non è un archetipo, ma discende da un archetipo.

Il mito non è una favola, ma viene tramandato sotto forma di favola.

Il mito è una creazione della mente umana non per forza (anzi) condiviso da tutti gli uomini come lo è un archetipo (immagine primordiale e quindi universalmente condivisa), in quanto il mito è una creazione successiva a cui si attribuisce una funzione, e che si può possedere.


Lo stesso archetipo può essere espresso in miti diversi fra loro, ma che discendono tutti dalla stessa matrice.

L'archetipo è condiviso da tutti gli uomini, i miti che derivano da quell'archetipo sono apparentementi diversi nella forma, ma esprimono lo stesso contenuto, è quello che è condiviso da tutti gli uomini.

Io non sto lanciando un anatema sui miti, sto dicendo che se questi diventano punti di riferimenti assoluti per qualcosa di personale, e se persistono nel tempo, ovvero che non vengono superati dalla coscienza (che è quello che hai detto tu), diventano il "palo" su cui "l'albero" si appoggia per crescere e quindi lo rendono disarmonico, perché quel dato essere non è disegnato dalla Natura per crescere in quel modo.


Non credo che sia così.

La Natura sa quello che fa e i miti ne fanno parte.

Il mito può essere una tappa molto importante per la crescita personale, non credo che il mito renda disarmonico un essere umano.

Tu puoi sostenere che quel dato essere non è disegnato dalla Natura per crescere in quel modo?

Se fosse così il mito come espressione di mondi superiori non esisterebbe.

Anche il mondo Spirituale è un mito, un mito che discende da un archetipo, un mito che diventa realtà solo dopo un lungo lavoro su sè stessi.

Non è dannoso raccontare i miti, le favole, i racconti fantastici ai bambini (bisogna vedere quali però... il mio bambino non lo darei mai in mano a Maksi e fargli sentire quei miti orrendi :-D ), è dannoso che i bambini rimangano appoggiati a questi racconti per molto tempo e ci sono molte persone che rimangono per sempre appoggiate a questi racconti fantastici.


Anche qui esprimi un'opinione personale, può anche darsi che tu abbia ragione, intendiamoci, ma a me la tua sembra una posizione ideologica.

Non so se sia più dannoso e pauroso il mito seguito da Maksi per un bambino, piuttosto che quello del lupo cattivo nel bosco, quello della strega malvagia oppure quello antropofago di Hansel e Gretel, due fratellini abbandonati nel bosco dal padre e che trovano una strega cannibale che se li vuole mangiare.

Il mito di Maksi è quello più universale di tutti.

E' il mito del cavaliere sacro, dell'eroe duro e puro, un mito che persiste nell'immaginario di ogni essere umano, sia maschile che femminile.

La sua ideologia deriva da quel mito e da lì trae la sua forza.

Non è il mito ad essere "pericoloso", semmai lo è l'ideologia che lo accompagna ad esserlo.

Oggi qualunque cosa può diventare un mito infatti ci sono moltitudini di persone che hanno come mito un Berlusconi, un Totti o un Ligabue, perché "il mito racconta" che quando si riesce a possedere ricchezza, fama e celebrità, si trova la felicità o come minimo la maggioranza dei proprio problemi spariscono.


Anche questi esempi, sono miti che discendono dallo stesso archetipo primario e sono trasferiti nell'immaginario collettivo grazie alla propaganda mediatica.

Quelli che tu chiami miti in questo esempo, è in realtà lo stesso mito.

E' il mito dell'uno su mille ce la fa, quello del self-made man, quello del sogno americano che, come afferma George Carlin devi essere addormentato per crederci.

Anche questo mito parte dallo stesso archetipo del cavaliere senza macchia e senza paura che trova l'autorealizzazione, che vince alla lotteria, che riesce a farcela contro tutto e contro tutti.

Un archetipo talmente radicato nel nostro inconscio, che è anche lo stesso mito che porta alla nostra nascita.

Ognuno di noi è in origine, uno spermatozoo che ha vinto contro i miliardi di altri spermatozoi che volevano fecondare l'ovulo.

Grazie a questo meccanismo ancestrale, il potere crea artificialmente miti umani, uomini divinizzati.

Ma il mito espresso da queste figure, è una realtà superiore agli uomini che di volta in volta lo incarnano, è una realtà presente in noi che dobbiamo superare per crescere.

Ogni maestro Spirituale infatti non chiede di essere venerato o seguito, ma ti obbliga ad andare oltre la sua figura personale e questo per evitare che l'allievo lo faccia diventare inconsapevolmente un mito e rimanga inchiodato lì, su quel punto fermo.

Ciò che significa la famosa frase Bhuddista: "Se incontri un Bhudda sulla tua strada, uccidilo"


Questo è solo questo è quello che a mio avviso reca un grave danno alla persona, non il fantasticare, il giocare od il sognare in sé, cose assolutamente fondamentali ad ogni età, perché normalissime manifestazioni di quello che siamo.


E' quello che ho detto anche io.

Quindi, secondo me, la tua frase:

"Solo in quel caso, quando lo strumento diviene più importante di quello a cui ci conduce, come ogni cosa al mondo del resto religioni e discipline misteriche comprese, da utile strumento per la coscienza, diventa un limite."

non tiene conto di cosa è veramente un mito e di che funzione gli si attribuisce, che è molto più comune e variegata (in quanto a cosa si eleva a mito) di quanto si possa supporre.


Quella mia frase invece, esprime ciò che hai detto anche tu prima in altra forma.

Ciao

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
Ultima Modifica 9 Anni 11 Mesi fa da incredulo.
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9 Anni 11 Mesi fa #859 da incredulo
Risposta da incredulo al topic Miti di ieri e oggi
Pyter

Una potatura fatta male, tagliando i rami vivi e lasciando i secchi, per favorire i cacciatori di uccelli, i famosi kazhari..


Ottimo Pyter, vedo che ci sei arrivato anche tu.... :cool:

Ciao

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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9 Anni 11 Mesi fa #860 da Maksi
Risposta da Maksi al topic Miti di ieri e oggi
Il Mito non si fonde con l'immagine. Non sono i sensi che dettano il Mito, ma le emozioni.
Per esempio il "mito lovecraftiano" sono racconti fantasiosi, ma emotivamente sono veri. La struttura emozionale - o anima - li percepisce come tali. I sensi accentuano o meno la percezione.
Il Mito, comunque, non e' estirpato, ma corrotto. Trovare l'origine e' il punto cardine di ogni iniziato.

Come scritto qualche post fa, il Mito e' frattalico (come tutto). Puo spostarsi nello spazio-tempo, ma l'origine rimane sempre. Certo, esiste anche un processo entropico che disperde e disordina tutto, ma e' una fase ciclica.
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9 Anni 11 Mesi fa #861 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Miti di ieri e oggi

incredulo ha scritto: Pyter

Una potatura fatta male, tagliando i rami vivi e lasciando i secchi, per favorire i cacciatori di uccelli, i famosi kazhari..


Ottimo Pyter, vedo che ci sei arrivato anche tu.... :cool:

Ciao




Grazie, sebbene con quell'anche tu stia rischiando di uccidere un mito.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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