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Houston, abbiamo un problema!...
Tuttavia, c'è un debunker nascosto in un angolino del mio cervello, che mi pone una domanda da 20 anni, ovvero da quando vidi il film "Apollo 13" con Tom Hanks.
Nel corso degli anni, mi sono dato tre possibili spiegazioni, che mantengono inalterata la teoria del "Moon Hoax".
Le pongo all'attenzione del forum, chiedendo quale vi appare più plausibile; potete anche formularne una quarta, una quinta... Ma se scegliete una delle mie, vi prego di motivare la vostra scelta.
- Ipotesi 1
Dopo due missioni lunari, ufficialmente riuscite agli occhi del Mondo, la corsa "di propaganda" era ormai finita.
La NASA aveva acquisito un prestigio internazionale ampiamente consolidato; non temeva più di sputtanarsi con un eventuale fallimento.
Pertanto, potrebbero aver pensato: "Perché non provarci davvero, questa volta?... Le tecnologie le abbiamo sviluppate, gli astronauti sono preparati, gli impianti ci sono... Facciamolo!"
Se fosse andata male... si sa... non tutte le ciambelle vengono col buco. Tutto sommato, si trattava pur sempre di un'impresa difficilissima; dopo due successi, l'opinione pubblica avrebbe capito anche un incidente.
Così lo hanno fatto davvero, poi è andata come sappiamo... E da lì in avanti sono tornati nel capannone.
- Ipotesi 2
Anche il fallimento è stato simulato.
Con tutto ciò che poteva andare storto, era poco plausibile che 7 missioni su 7 scorressero lisce come l'olio. Così, per dare maggiore credibilità al programma, alla NASA si sono inventati l'avaria di Apollo 13.
Con me, ad esempio, ci sono riusciti... Sono vent'anni che mi ci spremo il cervello.
Quell'incidente, con le vite degli astronauti a rischio, avrebbe anche riacceso i riflettori sulle missioni lunari, su cui si stava spegnendo l'interesse della gente.
- Ipotesi 3
In tutte le missioni Apollo, gli astronauti andavano davvero nello spazio; non certo sulla Luna, ma rimanevano comunque in un'orbita bassa, fuori dall'atmosfera ed in assenza di gravità.
Quelli che facevano le "passeggiate lunari", nel capannone, erano attori che il casco rendeva irriconoscibili, mentre la voce veniva mascherata dalla pessima qualità audio dell'epoca.
L'incidente di Apollo 13 sarebbe quindi avvenuto veramente, ma mentre si trovavano in quell'orbita di parcheggio.
In attesa delle vostre risposte, comincio io.
Ritengo che la spiegazione più probabile sia l'ipotesi 1. Questo farebbe di Apollo 13 l'unica vera missione lunare tentata dalla NASA.
In altre parole, Jim Lovell e Jack Swigert sarebbero stati i primi a calpestare il suolo della Luna, se fosse andata bene.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità
(Rasoio di Hanlon)
- Ghilgamesh
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Visto l'aumento esponenziale di disinteresse nei viaggi spaziali (dopo il quarto, non li guardava praticamente più nessuno ... in finale era gente che saltava co na tuta, nel deserto, visivamente parlando) e considerato che ad ogni viaggio farsa, le possibilità di venire scoperti aumentavano, si son trovati a dover giustificare un "abbandono alla corsa spaziale".
Così si sono inventati Apollo 13 e hanno potuto dire: troppi problemi, smettiamo!
Che l'hanno riciclata anche per dismettere gli shuttle (li ci son scappati i morti, ma penso abbiano preso la palla al balzo per eliminare altre scomode prove ... alla fine ora è sparito tutto, il primo filmato, non c'è, il mezzo con cui ci sono andati, manco! Se uno volesse replicare l'esperimento per verificare fosse impossibile, NON può!)
E' solo un'altra possibilità, io la ritengo la più probabile, ma alla fine boh... magari ci son andati davvero, poi son stati così cretini da perdersi le prove, ed è vero che la tecnologia, ha solo complicato i viaggi ... cosa vuoi che ti dica, mi sembra fantascienza, ma non ci sono elementi per fare affermazioni.
Uno scettico dai piedi di balsa, inventore di una storia falsa ...
No, Ghilgamesh, questa non torna.Ghilgamesh ha scritto: ...Così si sono inventati Apollo 13 e hanno potuto dire: troppi problemi, smettiamo!
Sarebbe condivisibile se l'incidente fosse capitato ad Apollo 17, ma qui parliamo di due anni e mezzo prima.
Dopo l'Apollo 13, ci furono altre 4 missioni.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità
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Quale sia il significato, beh, non so proprio cosa dire, ma la coincidenza del numero (per me, lo ripeto) è l'evidenza di un ben preciso messaggio in codice da inviare.
Fra l'altro si è risolta in modo molto americano: eroi sulla terra e in aria, lieto fine hollywoodiano, ecc. ecc. ecc.
La 3) non la vedo molto possibile... rimanere in orbita bassa vuol dire correre il rischio che qualcuno delle migliaia di astronomi dilettanti (e professionisti) ti veda.
Per quanto riguarda la 1), ha sicuramente un suo fascino e potrebbe (chissà) anche essere quella giusta, ma aggiungerei questo corollario: l'incidente c'è stato perché qualcuno "di fuori" ha voluto far capire che sulla luna è meglio non andarci per davvero.
my two cents
PS: di sicuro la 13 ha:
1) ravvivato l'interesse;
2) messo a tacere le voci di critica sui costi
3) dato nuova spinta ai finanziamenti, tanto è vero che ne hanno fatte altre 4
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
- Ghilgamesh
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Rox2 ha scritto: - Ipotesi 2
Anche il fallimento è stato simulato.
Con tutto ciò che poteva andare storto, era poco plausibile che 7 missioni su 7 scorressero lisce come l'olio. Così, per dare maggiore credibilità al programma, alla NASA si sono inventati l'avaria di Apollo 13.
Con me, ad esempio, ci sono riusciti... Sono vent'anni che mi ci spremo il cervello.
Quell'incidente, con le vite degli astronauti a rischio, avrebbe anche riacceso i riflettori sulle missioni lunari, su cui si stava spegnendo l'interesse della gente.
Aigor mi ha tolto le parole di bocca.
L'ipotesi n.1 mi sembra improbabile. Agli USA non interessava veramente andare sulla Luna, ma solo fingere al mondo di esserci riusciti, e questo lo avevano già ottenuto con le prime due Apollo, guadagnandoci pure i fondi messi a disposizione per delle vere missioni.
Perchè rischiare quindi di vedersi cancellati i fondi governativi tentando una rischiosissima missione ormai inutile allo scopo, che avrebbe potuto invece risoversi in un altra Apollo 1 dove morirono tre persone ?
L'ipotesi n.3 potrebbe essere plausibile se non fosse che contiene un notevole numero di variabili che avrebbero potuto andare storte. Ricordiamo che i tre astronauti di Apollo 1 non riuscirono nemmeno a partire: morirono durante un esercitazione.
(Ecco. Apollo 1, per me, è l'unica vera reale missione, anche se si trattò solo di una esercitazione.)
No. In questa missione "fallimentare" i tre astronauti dovevano sopravvivere ad ogni costo per non perdere il consenso del Congresso e magari, già che c'erano, anche tornare da eroi.
L'ipotesi n.2 per me è quella che permette tutto questo: una missione nata appositamente per fallire senza vittime scomode, ma soprattutto senza nessun rischio di eventi imprevedibili.
Doveva fare vedere che non tutte le missioni erano un successo, dando adito a sospetti sulla effettiva riuscita, ma contemporaneamente non doveva causare morti scomode che avrebbero potuto cancellare le successive "missioni" ma soprattutto i fondi governativi.
"- Questa volta non ci siamo riusciti, mannaggia. Però non è morto nessuno, anzi sono tornati tutti da veri eroi."
E già che c'erano hanno sfruttato pure la proverbiale fobia del numero 13, famoso numero sfortunato agli americani.
"- Mica è colpa nostra. Questa è sfiga."
E in base a cosa, di grazia?Pyter ha scritto: Secondo me la missione numero 13 è l'unica che è andata sulla luna.
L'argomento relativo all'Apollo 13 è molto interessante e riguardo la domanda iniziale non ho alcuna esitazione a rispondere che condivido pienamente la seconda ipotesi.
Ci sarebbe inoltre da domandarsi come mai, nonostante Hollywood abbia sfornato migliaia di film di ogni genere sullo spazio a partire da Capricorne one fino a Mars, interstellat, Passenger ecc ecc , come mai dicevo nessuno abbia mai tentato di trasformare in un film il primo storico sbarco sulla Luna della missione Apollo 11.
Recentemente (nel novembre 2016) è stato fatto un film interessante (Operazione Avalanche) che però non è mai arrivato nelle sale italiane (io l'ho acquistato in DVD, magari ne parliamo in un altro post) ma comunque mi è sembrato piuttosto strano che l'America non abbia colto l'occasione per evidenziare l'eroismo dei tre astronauti, le difficoltà ed i timori che sicuramente avranno incontrato durante la missione, le emozioni ed il coraggio infarcito di patriottismo e sottolineato da una colonna sonora strappalacrime. Invece nulla.
Mi sono iscritto da poco a questo sito e credo sia giusto anche presentarmi. Da oltre dieci anni ho cercato di approfondire ogni argomento possibile riguardo agli sbarchi sulla Luna e ho raccolto con infinita pazienza oltre diecimila pagine di articoli, interviste e ricerche che poi ho suddiviso e classificato per singoli argomenti. Dopo questo lungo percorso di ricerca sono arrivato alla conclusione che si sia trattato solo di un gigantesco inganno. Qualche anno dopo, nel 2015, ho sentito il desiderio di tradurre tutta questa mole di informazioni in un romanzo storico, una specie di ricostruzione possibile del grande inganno del primo sbarco sulla Luna . Il libro si intitola "Il giorno della verità" e credo sia l'unico romanzo che affronti il tema del complotto lunare su basi scientifiche e avvenimenti certi.
Riguardo alla domanda dell'Apollo 13 , nel mio romanzo c'è anche la risposta a questo dubbio legittimo . Ecco un piccolo estratto .
«Ieri mi avevi detto che volevi farmi alcune domande...»
«Sì, hai ragione. In effetti molte cose non mi tornano proprio...»
Sara prese il suo tablet e diede una scorsa ai suoi appunti digitali.
«Dunque, innanzitutto la cosa che più mi lascia perplessa è questa: se la missione dell’Apollo 11 è stata una gigantesca finzione che è riuscita ad ingannare il mondo intero, per quale motivo dopo questo straordinario successo la NASA avrebbe dovuto rischiare di essere scoperta simulando altri cinque sbarchi nell’arco di soli tre anni? Insomma, una volta raggiunto l’obiettivo di arrivare sulla Luna per primi avevano dimostrato a tutti la superiorità tecnologica e organizzativa degli Stati Uniti e quindi da quel momento in poi sarebbe stato molto più logico evitare di correre dei rischi inutili. Quindi perché lo hanno fatto?»
«È una bella domanda Sara e me la sono posta anch’io. L’unica spiegazione plausibile è la sete di denaro e di potere. Credo che dopo il successo dell’Apollo 11 i vertici della NASA e dell’esercito siano stati contagiati da una specie di sindrome di onnipotenza e sulla scia di quel travolgente consenso popolare che aveva prepotentemente risvegliato l’orgoglio nazionale sapevano perfettamente che nessuno si sarebbe mai sognato di tagliare i fondi per le successive missioni spaziali e così hanno deciso di cavalcare l’onda del successo. Godevano della massima considerazione, si sentivano protetti ed intoccabili, perché dunque rinunciare a tutto quel fiume di denaro? Il fallimento della missione Apollo 13 è stata un’altra geniale finzione ed era stata ideata con lo scopo di rendere più veritiere sia le precedenti che le successive missioni Apollo. Insomma si erano perfettamente resi conto che se avessero portato a termine tutte quelle missioni senza nemmeno un piccolo guasto qualcuno avrebbe potuto sollevare dei dubbi e così nell’aprile del 1970 misero in scena una missione drammatica che avrebbe tenuto il mondo intero con il fiato sospeso. La storia racconta che durante la procedura di rimescolamento dell’ossigeno si era verificata una violenta esplosione che aveva causato gravi danni alla navicella, costringendo di fatto l’equipaggio a dover interrompere la missione e a cercare di invertire la rotta per poter ritornare sulla Terra. A Houston la situazione era apparsa subito disperata perché molti strumenti non rispondevano più ai comandi e c’era il rischio che la navicella potesse perdersi per sempre negli abissi dello spazio infinito. Vennero superati momenti drammatici e convulsi in cui le speranze di poter salvare gli astronauti sembravano appese ad un filo, ma dopo alcune ore di angosciante silenzio il contatto radio fu ristabilito e seppur con molte difficoltà venne avviata la complessa fase di recupero e di salvataggio che si concluse felicemente con grande sollievo di tutti. Se ci pensi bene quella missione sembra la sceneggiatura di uno spettacolare film americano ed infatti nel 1995 il regista Ron Howard ha avuto l’idea di poterla riutilizzare per poter girare le scene del film Apollo 13. Nelle sue intenzioni questo film voleva essere un omaggio al coraggio e all’eroismo americano ma un giorno qualcuno potrebbe avere qualcosa da ridire in proposito. In ogni caso il film ha avuto un certo successo e si è trasformato in una specie di spot pubblicitario per la NASA.»
Questo passaggio va sottolineato, a mio avviso.guido.t. ha scritto: Se ci pensi bene quella missione sembra la sceneggiatura di uno spettacolare film americano
Sì, lo so... Ho già detto che voto per la prima ipotesi, però pensiamoci un attimo...
Se un regista, PRIMA di Apollo 13, avesse voluto realizzare un'opera DI FANTASIA sull'argomento, che seguisse tutti i cliché del cinema hollywoodiano (tensione, sangue freddo, gesti eroici, buoni sentimenti, lieto fine, ecc. ecc.)...
...Il film non gli poteva venire meglio di così.
Peccato che Howard avesse 16 anni, nel '70; altrimenti potremmo pensare che sia nato prima il film e poi la missione, non viceversa.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità
(Rasoio di Hanlon)
Ovvero prima la terza ipotesi, poi la seconda e infine la prima....
In tutte e tre le ipotesi vi è una costante che le accomuna, ovvero l'inganno!
E ciò viene confermato dal fatto che il tutto proviene dall'impero delle menzogne, del denaro, delle armi, delle guerre, del consumo,
della provocazione, delle minacce, degli assassini, dei soprusi ecc....
L'impero del male!
I soliti usa-canaglia.
:hammer: esatto! :hammer:altrimenti potremmo pensare che sia nato prima il film e poi la missione, non viceversa.
e... non è che mancassero bravi sceneggiatori negli anni '60... :popcorn:
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Volevo chiedere se qualcuno ha mai fatto cenno, nei vari forum sulle missioni Apollo del sito, al riferimento fatto nel film Interstellar di Nolan alle missioni lunari.
Intendo all'inizio del film, quando l'insegnante dichiara che il programma Apollo fu creato a tavolino a scopo di propaganda nell'ambito della corsa allo spazio e che quindi nessuna missione ebbe mai luogo.
Mi chiedevo perché sia stata inserita questa affermazione nel film e mi è venuto da pensare che forse l'hanno fatto appositamente: "Non siamo mai andati sulla Luna, ma te lo stiamo dicendo in un film di fantascienza, cioè l'unico contesto in cui è accettabile un'affermazione del genere".
Ma allo stesso tempo penso anche che Interstellar è sì un film di fantascienza, ma non di fantasia come Transformer o Star Wars. Tratta infatti - non so quanto scientificamente in realtà (non sono un fisico né astronomo) - argomenti reali e non certo inverosimili, anche se ovviamente in maniera più o meno spettacolare (è pur sempre un film blockbuster e non un documentario).
Quindi mi rimane il dubbio sul motivo di quella citazione. Magari semplicemente Nolan ritiene gli sbarchi lunari delle bufale e ha voluto dirlo espressamente, senza mezze misure. Ma considerate le regole più o meno esplicite dell'informazione mainstream (con i relativi rischi di "ghettizzazione"), questa ipotesi non mi convince.
In ogni caso, sono felice che quella parte ci sia, in un film che mi è piaciuto molto
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro"
Finzi, il problema non è scusarsi con l'autore, o con altri. E' che il tuo post è piuttosto interessante, perché "Interstellar" non è l'unico caso.finzi78 ha scritto: Chiedo scusa in anticipo all'autore della discussione Rox2 se andrò leggermente fuori tema.
Il tuo OT non tratta una barzelletta, una citazione, un piccolo aneddoto, ma il segno di un atteggiamento che sta iniziando a cambiare.
In altre parole, è sbagliato relegarlo alla 14^ risposta di un'altra discussione, con tutt'altro titolo.
Questo argomento merita la visibilità di un topic tutto suo.
Se non sai come si fa... devi andare nel menu di questa sezione , dove c'è l'elenco delle discussioni; in alto troverai una fila di tre tasti, dove il primo ("Nuovo argomento") è evidenziato in verde.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità
(Rasoio di Hanlon)
Finzi78 "Non siamo mai andati sulla Luna, ma te lo stiamo dicendo in un film di fantascienza, cioè l'unico contesto in cui è accettabile un'affermazione del genere".
Infatti, è il solito metodo degli usa-canaglia...
Quello di fare prima il film e poi l'atto.
Così poi si potrà dire, pensare, "...aaa bè, tanto è un film!"
E immancabilmente tutti i films hollywoodiani sono precursori degli eventi, ma guarda un pò....
i soliti usa-canaglia.
Ti ringrazio per la risposta.
Scusa ma non me la sento di creare una discussione a parte, perché non avrei poi il tempo materiale di seguirla e coltivarla (il che mi sembra il minimo della correttezza, se uno apre un topic).
Per questo leggo molto le discussioni nei vari forum, ma scrivo poco.
Ovviamente se qualcuno volesse riprenderla e svilupparla, ne sarei solo contento.
La mia era comunque solo una riflessione.
A ragionarci meglio, mi pare di ricordare che nel film l'insegnante che parlava della falsità delle missioni non fosse messa in buona luce e fosse contrapposta al protagonista, veterano ed eroe delle missioni spaziali, che si indigna per le affermazioni sul moonhoax.
Quindi potrebbe essersi trattato di un giochetto psicologico per trasmettere agli spettatori il solito messaggio "allineato".
L'istituzione scolastica che propugna il moonhoax, nel film é fatta passare da "cattiva".
L'eroe del film, con il quale lo spettatore é portato ovviamente a simpatizzare, é invece il "buono" che crede alle missioni lunari e si indigna da buon patriota americano con chi nega siano avvenute.
Nel film Nolan mostra forse non a caso un futuro apocalittico, stravolto al punto tale che é addirittura lo stesso governo a negare gli sbarchi lunari.
Forse in questo modo vuole implicitamente far intendere che secondo lui, nella realtà, le missioni ci sono state eccome. Come a dire: teniamo ben distinta la fantascienza cinematografica dalla realtà!
O magari sono solo mie seghe mentali...
Ciao
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro"
Penso tu abbia proprio ragione, altroché seghe mentali... purtroppo... quella è propaganda astuta.Come a dire: teniamo ben distinta la fantascienza dalla realtà!
L'unico modo di far si che qualcosa trapeli è travestirlo come ha fatto Kubrick in Shining.
Sennò non si passa.
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
secondo me hanno creato un problema rimanendo sempre dove erano andati i predecessori e dove sarebbero andate le future missioni, in orbita bassa.
le precedenti e le successive le hanno fatte sempre girando in orbita bassa, lì hanno girato un pò di giorni trasmettendo... con un ritardo diverso e meno realistico che se fossero sulla luna, ma erano sempre in orbita intorno alla Terra.
gli attori in studio simulavano le camminate sulla Luna, i due (teoricamente) allunati se ne stavano nel LEM (che in realtà era appiccicato alla nave madre), poi tornavano tutti nella navicella madre, poi splash... e a casa...
l'alternativa potrebbe essere che sono stati lanciati dalla Florida e poi ammarati subito, via in studio a recitare, poi sono stati di nuovo lanciati da Vanderberg (così nessuno se ne è accorto...), sono ammarati dopo qualche orbita e a casa...
mi piace più la prima ipotesi perchè i lanci sono sempre vincolati dalle condizioni meteo ed avrebbero avuto il rischio di beccarsi brutto termpo... anche se da Vanderberg ci sono meno problemi che dalla Florida.
tutto facile, poco rischio, o comunque relativamente basso e certezza del risultato... con gran finale all'americana!
ilgiornodellaverita.blogspot.it/2017/05/...ndo-di-dirlo-in.html
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro"
Ci sarebbe inoltre da domandarsi come mai, nonostante Hollywood abbia sfornato migliaia di film di ogni genere sullo spazio a partire da Capricorne one fino a Mars, interstellat, Passenger ecc ecc , come mai dicevo nessuno abbia mai tentato di trasformare in un film il primo storico sbarco sulla Luna della missione Apollo 11.
Recentemente (nel novembre 2016) è stato fatto un film interessante (Operazione Avalanche) che però non è mai arrivato nelle sale italiane (io l'ho acquistato in DVD, magari ne parliamo in un altro post) ma comunque mi è sembrato piuttosto strano che l'America non abbia colto l'occasione per evidenziare l'eroismo dei tre astronauti, le difficoltà ed i timori che sicuramente avranno incontrato durante la missione, le emozioni ed il coraggio infarcito di patriottismo e sottolineato da una colonna sonora strappalacrime. Invece nulla.
Invece alla fine ti hanno accontentato. Ho appena visto il trailer del film biografico First Man su Neil Armstrong, interpretato da quella faccia da triglia surgelata di Ryan Gosling
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
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finzi78 ha scritto: Guido t.
Ci sarebbe inoltre da domandarsi come mai, nonostante Hollywood abbia sfornato migliaia di film di ogni genere sullo spazio a partire da Capricorne one fino a Mars, interstellat, Passenger ecc ecc , come mai dicevo nessuno abbia mai tentato di trasformare in un film il primo storico sbarco sulla Luna della missione Apollo 11.
Recentemente (nel novembre 2016) è stato fatto un film interessante (Operazione Avalanche) che però non è mai arrivato nelle sale italiane (io l'ho acquistato in DVD, magari ne parliamo in un altro post) ma comunque mi è sembrato piuttosto strano che l'America non abbia colto l'occasione per evidenziare l'eroismo dei tre astronauti, le difficoltà ed i timori che sicuramente avranno incontrato durante la missione, le emozioni ed il coraggio infarcito di patriottismo e sottolineato da una colonna sonora strappalacrime. Invece nulla.
Invece alla fine ti hanno accontentato. Ho appena visto il trailer del film biografico First Man su Neil Armstrong, interpretato da quella faccia da triglia surgelata di Ryan Gosling
C'è anche la mini serie "Dalla Terra alla Luna", prodotta da Ron Howard e presentata da Tom Hanks" che riprende tutta la storia dalla dichiarazione di Kennedy fino all'ultimo Apollo.