Missioni lunari, pellicole fotografiche e radiazioni

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6 Anni 9 Mesi fa #13228 da kamiokande
@ kappauno21

Long story short. Le radiazioni spaziali possono variare la risposta delle pellicole fotografiche alla luce. Queste variazioni sono quantificabili in termini di densità (annebbiamento) e di contrasto. La NASA ha effettuato diversi studi sugli effetti delle radiazioni spaziali sulle pellicole fotografiche nell'ambito del progetto Skylab. Alcune delle pellicole studiate sono state usate anche nelle missioni Apollo. DA questi studi emerge che le pellicole bianco e nero (B/N) usate durante le missioni Apollo 12 e 14 (SO-267) erano decisamente più sensibili alle radiazioni rispetto alle pellicole B/N usate nelle altre missioni. Gli unici dati disponibili sugli effetti delle radiazioni sulle pellicole durante le missioni Apollo riguardano Apollo 16. Confrontando gli effetti subiti dalle pellicole di Apollo 16 con i quelli che avrebbero dovuto subire le pellicole di Apollo 12 e, in particolare, di Apollo 14 (che è stata di gran lunga la più esposta alle radiazioni), calcolati sulla base dei dati sperimentali NASA, ho evidenziato come le foto di queste ultime due missioni avrebbero dovuto mostrare evidenti danni da radiazioni in termini di contrasto e densità. Ho inoltre confrontato i miei risultati con altri studi effettuai sullo space shuttle e la MIR, confermando le conclusioni da me riportate per le pellicole Apollo.

"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)

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6 Anni 9 Mesi fa #13229 da kamiokande
@ Sergioruoccoo

Ti ringrazio per i complimenti e soprattutto per esserti letto quanto ho scritto, che ammetto essere non proprio facilmente fruibile.

Confermo il fatto che non sono ne un esperto di fotografia ne di radiazioni, ma il mio background scientifico mi ha però dato alcuni strumenti utili per cimentarmi in analisi come questa che, nonostante non sia particolarmente complessa dal punto di vista della procedura, richiede l'analisi di una certa quantità di dati riguardo alle pellicole e quindi mi ha "costretto" a studiare la letteratura scientifica specifica prima di poter fare una qualunque affermazione credibile.

Mi concedo una piccola premessa prima di risponderti, quella che hai letto è stata la mia prima analisi riguardo alle affermazioni che ruotano intorno al Moon Hoax. Ho iniziato in maniera estremamente neutrale, senza propendere per una parte o per l'altra, e sono finito per schierarmi dalla parte dei truthers in seguito ai risultati che ho trovato, e che smentiscono le affermazioni estremamente poco circostanziate di chi liquida come inesistente la questione dei danni da radiazioni sulle fotografie perché: "le dosi assorbite non sono sufficienti a danneggiar le pellicole". Frasi dette dalle stesse persone che affermano che le missioni Apollo avrebbero evitato le fasce di Van Allen e che le dosi assorbite dagli astronauti sono minori di una radiografia al torace. Mentre la questione fotografica è decisamente più complessa, e non può essere liquidata senza fare un'analisi minimamente seria della questione, le altre due affermazioni sono facilmente smentibili guardando semplicemente i dati ufficiali NASA. Questo per dire che la tua critica a Mazzucco, riguardo alle sue affermazioni sulle fasce di Van Allen, doverebbe essere rivolta anche verso chi afferma erroneamente che le fasce non sarebbero state pericolose perché attraversate con particolari traiettorie che hanno ridotto le dosi a quella di una radiografia al torace. Ultimo appunto, io non ho problemi a smentire tesi sul Moon Hoax quando non siano sostanziate da dati evidenti, come per la questione della dimensione "tropo piccola" della Terra in alcune foto, così come il fatto che la dose assorbita dall'attraversamento delle fasce sarebbe stata sicuramente fatale (un'altra questione riguarda gli effetti biologici di radiazioni per l'epoca sconosciuti, e che in parte sono sconosciuti tutt'ora).

Ora passo a risponderti.

1. Parametri di esposizione. Hanno scarso impatto sull'effetto delle radiazioni ionizzanti che penetrano tranquillamente il corpo macchina e l'otturatore. La maggior parte delle dosi assorbite dalle pellicole sono dovute all'attraversamento delle fasce all'andata ed al ritorno, un po' come quando si passano le pellicole, già esposte o meno, agli scanner aeroportuali. I parametri di esposizione possono invece modificare l'effetto dei raggi UV, che non erano filtrati durante le missioni Apollo (erano filtrati invece durante le missioni Gemini, per esempio), di cui però non mi sono occupato.

2. Modifiche alla Hasselblad. Confermo quanto detto da Redazione in merito. Le uniche modifiche fatte alla macchina lunare, a parte il Reseau Plate, la rimozione del finder ed il "pulsantone antipanico" per facilitare gli scatti, sono state (fonte NASA ):
  1. la vernice argentea a base di alluminio, che avrebbe dovuto proteggere la macchina da sbalzi termici (cosa per altro smentita sempre da me)
  2. accorgimenti per dissipare le cariche elettrostatiche
  3. l'utilizzo di lubrificanti speciali qualificati per lo spazio
L'effetto di assenza dell'atmosfera è minimo ed è assimilabile all'effetto di atmosfere poco umide, ovvero l'aumento della possibilità di accumulo di cariche elettrostatiche di cui sopra al secondo punto.

3. La foto AS16-105-17060 fatta con la pellicola 3401 invaliderebbe la mia analisi. No. Io uso proprio la pellicola di Apollo 16 come unità di confronto visto che la NASA ci dice che non ha subito alcun danno. Il confronto che ho fatto è atto a mostrare che non vi è differenza sostanziale tra le qualità delle foto di Apollo 12, 14 e 16. Se le foto di Apollo 16 con un DN di 0.1 non hanno mostrato alcuna evidenza apprezzabile di variazione di contrasto e di annebbiamento, le foto di Apollo 14, secondo la mia analisi, avrebbero dovuto mostrare un contrasto ridotto di almeno il 40% rispetto alle foto di Apollo 16. Riducendo quindi il contrasto alle foto di Apollo 16 si dovrebbe produrre un risultato simile a quanto mostrato nelle foto di Apollo 14, cosa che invece non avviene poiché foto di paesaggi simili appaiono per l'appunto simili, e questo nonostante il divario di contrasto e densità fotografica che avrebbe dovuto manifestarsi a causa delle radiazioni.

"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)

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6 Anni 9 Mesi fa #13230 da matrizoo

Redazione ha scritto: TIZIO8020:

E io dovrei credere che una missine come quella sulla luna, sia stata impostata in questo modo? "Fate le foto, senza preoccuparvi, poi al ritorno vediamo SE si vede qualcosa o no!" Nessuno ragionerebbe così...

Se è solo per quello, nessuno manderebbe MAI gli astronauti sulla luna a scattare DIAPOSITIVE. Proprio perchè l'esposizione è critica, e non puoi più correggerla, sulla luna sarebbe stato saggio utilizzare il negativo. Quello sì che puoi correggerlo come vuoi, in fase di stampa, senza doverti preoccupare troppo dell'esposizione.

Ma scegliere le dia è una stupidaggine talmente grossolana che dimostra da sola come non fossero minimamente preoccupati di sbagliare le esposizioni. E' c'è un solo modo per non essere preoccupati dell'esposizione: Quello di utilizzare un buon esposimetro. Che sulla luna però non era disponibile.


ma cosa ritieni di così sconvolgente nelle condizioni di luce di un deserto di sabbia e sassi con un cielo nero come il carbone?

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6 Anni 9 Mesi fa - 6 Anni 9 Mesi fa #13231 da kamiokande
@ Raudh1

Come sempre, grazie per la disponibilità.

Grazie a te per aver letto il mattone che ho scritto. Ma veniamo alle tue domande.

Avrei diverse domande per te:
- La γ che hai definito, è una variazione di D in rapporto ad una variazione logaritmica di E ?

Sí. γ è per definizione la pendenza della parte (quasi) lineare della curva sensitometrica quando è espressa in funzione del Log( E ).

Sai che so quanto sia difficile fare previsioni di questo genere, ma quando hai scritto che la Apollo 16 ha beccato nella sua missione 0,51rad, è riportato per un valore misurato, giusto ?
Perchè se così fosse, uno potrebbe benissimo fare il confronto tra stato della pellicola atteso e effettivo. Proprio perché il dato è già misurato, quindi ci togliamo il problema della caratteristica dell'orbita.

Il fatto è che 0.51 rad è la dose misurata sulla "pelle" degli astronauti (skin dose), mentre le pellicole sono state stivate in un compartimento del CSM con un differente shielding (non noto per altro). Ho assunto quindi che la dose assorbita dalle pellicole sia inferiore a quella assorbita dagli astronauti.

Non riesco a vedere molto la compatibilità di 0.1 Dn con 0.8 rad, ma questo è più un problema mio personale, perchè da cattiva persona non mi sono ancora letto l'articolo da te mandato.. o forse perchè avrei bisogno dei dati ahahahah

Guardando la Fig.1, per avere un valore di DN = 0.1 (come da documento NASA) dobbiamo avere una dose circa 0.3 rad di raggi gamma, e di circa 0.8 rad di protoni a 130MeV; parlo di compatibilità perché non posso ragionare in termini assoluti visto che la dose reale è una combinazione di protoni a diverse energie (la NASA stessa ci dice che i protoni intorno a 400MeV/500MeV sono comparabili, in termini di danno, ai raggi gamma). Ovviamente una dose di 0.8 rad non la posso considerare realistica poiché supera del 57% la dose assorbita dagli astronauti; anche considerando una radiazione secondaria dovuta all'impatto delle particelle ionizzanti con l'eventuale schermo metallico addizionale, il 57% è effettivamente un po' troppo.

Abbiamo detto che L'apollo 16 si è presa 0,51 rad totali, però come metti in legame lo 0,1 con il passaggio nelle fasce di Van Allen ? E anche la compatibilità dell'assorbito, a questo punto, perchè se ho 0,31 rad di raggi γ sono compatibili con 0,51 rad dell'apollo 16 ( cioè come valuto il contributo dei protoni ? )

La dose reale assorbita dalle pellicole di Apollo 16 dovrebbe essere compresa tra 0.31 rad (raggi gamma o protoni a 400MeV) e 0.51 rad (per lo più protoni intorno ai 100MeV), ma a noi interessa solo DN e non tanto la dose in se e per se. Differenti pellicole reagiscono diversamente alla stessa dose di radiazione, come puoi vedere dalle differenze tra la 3401 e la SO-267, oltre a considerare il tipo di radiazione (protoni o raggi gamma) e al possibile differente shielding rispetto agli astronauti. Se uso per l'Apollo 16 i raggi gamma come termine di paragone, cosa fatta per altro dalla stessa NASA giungendo però al risultato non realistico di 0.8 rad, devo usare lo stesso riferimento per l'Apollo 14. A questo punto diventa solo un confronto relativo tra una dose di raggi gamma assorbita da Apollo 16 ed una dose di raggi gamma assorbita da Apollo 14.

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Ultima Modifica 6 Anni 9 Mesi fa da kamiokande.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Raudh1

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6 Anni 9 Mesi fa - 6 Anni 9 Mesi fa #13236 da kamiokande
@ matrizoo

ma cosa ritieni di così sconvolgente nelle condizioni di luce di un deserto di sabbia e sassi con un cielo nero come il carbone?

L'assenza di atmosfera per esempio. Se con il sole alle spalle, se ti va bene, hai circa il 14% di luce riflessa dal suolo (ma si può andare dal 6% al 15%) con il sole di fronte direi che ce ne sarebbe uno zinzinello di più. Se poi prendiamo per vero il comportamento peculiare della regolite lunare, la quantità di luce proveniente dal suolo può cambiare violentemente a seconda dell'orientazione (angolo di fase). Cosa che per altro è stata detta dalla stessa NASA, indicando le condizioni di luce estreme dell'ambiente lunare come una sfida per la fotografia spaziale.

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6 Anni 9 Mesi fa #13247 da matrizoo

kamiokande ha scritto: @ matrizoo

ma cosa ritieni di così sconvolgente nelle condizioni di luce di un deserto di sabbia e sassi con un cielo nero come il carbone?

L'assenza di atmosfera per esempio. Se con il sole alle spalle, se ti va bene, hai circa il 14% di luce riflessa dal suolo (ma si può andare dal 6% al 15%) con il sole di fronte direi che ce ne sarebbe uno zinzinello di più. Se poi prendiamo per vero il comportamento peculiare della regolite lunare, la quantità di luce proveniente dal suolo può cambiare violentemente a seconda dell'orientazione (angolo di fase). Cosa che per altro è stata detta dalla stessa NASA, indicando le condizioni di luce estreme dell'ambiente lunare come una sfida per la fotografia spaziale.


infatti non avevano una kodak usa e getta ma una macchina fotografica della hasselblad, cosa che io non posso permettermi, forse nemmeno tu.
le condizioni di luce estreme che la nasa riteneva di trovare, erano insormontabili?
che vuol dire estreme?
io vedo cieli neri e un deserto sabbioso.
tu ritieni impossibile fare foto con la giusta coppia di diaframma e tempo?

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6 Anni 9 Mesi fa #13504 da Crotti
Volevo chiedere: a parte il problema insormontabile delle radiazioni, che dovrebbero per forza aver deteriorato le pellicole come dimostra American Moon, non ci dovrebbe essere, in aggiunta, anche il problema delle temperature e degli sbalzi termici?Se sulla luna le temperature nelle zone di allunaggio vanno da circa +60 gradi al sole e -100 all'ombra, questo non crea proprio nessunissimo tipo di problema alla pellicola? Chiedo eh, magari sto dicendo una puttanata e la faccenda delle temperature sulla pellicola è già stata spiegata, nel caso chiedo venia.

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6 Anni 9 Mesi fa #13507 da Raudh1
@Crotti

Per quanto riguarda le temperature puoi trovare tutto a questo link . Tuttavia qui è solo stata analizzata ( solo per modo di dire ) la temperatura e non anche l'effetto sulle pellicole.
Chiaramente la cosa è da approfondire però questo è già un buon punto di partenza.

Ho conosciuto quello che i greci ignorano: l'incertezza.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Crotti

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6 Anni 9 Mesi fa - 6 Anni 9 Mesi fa #13508 da OrtVonAllen
Sarei curioso di capire quando la NASA ha digitalizzato le pellicole e che % di "perdita" sulle "originali"...
La digitalizzazione ha fatto "progressi" e infatti dipende da quale tecnologia si è usata.
C'è anche il deperimento delle pellicole che rende meno prossimo il risultato..se poi son state "smarrite"...
Correggere nel tempo ogni immagine digitale è solo questione di imprinting-pixel-e chissà d'altro.
Sentire musica analogica oppure no, è questione di orecchio, ma c'è una bella differenza!
Ho digitalizzato pellicole in modo "casalingo"...il risultato fa schifo! Poi da monitor a monitor cambiano addirittura i colori, è vero che kodak era diversa da Agfa piuttosto che Fuji..quest'ultima tendente a un blu~verde..però insomma...

..io credo sia "utile" aver qualcuno che abbia filmato l'evento televisivo con una telecamera..ignoro se a quei tempi era 1/60 piuttosto che meno...e visto che il videoregistratore non c'era..ignoro pure cosa avrebbe combinato una super8...invece lo so...
Ultima Modifica 6 Anni 9 Mesi fa da OrtVonAllen.

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6 Anni 9 Mesi fa #13541 da Crotti

Raudh1 ha scritto: @Crotti

Per quanto riguarda le temperature puoi trovare tutto a questo link . Tuttavia qui è solo stata analizzata ( solo per modo di dire ) la temperatura e non anche l'effetto sulle pellicole.
Chiaramente la cosa è da approfondire però questo è già un buon punto di partenza.

Grazie della risposta e del link; da quello che ho letto, perlomeno dalle missioni Apollo 14 alla 17, dovrebbero esserci dei segni di deterioramento dovuti proprio alle temperature....e invece nada de nada!

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6 Anni 8 Mesi fa - 5 Anni 3 Mesi fa #13629 da kamiokande
Per chi fosse interessato posto qua i dati di fatto che certe persone non vogliono vedere.

Le pellicole Kodak usate durante le missioni Apollo e specialmente quelle usate sulla handheld Hasselblad erano normali pellicole Kodak in cui cambiava soltanto il formato (70mm).

Dal documento NASA "PHOTOGRAPHY EQUIPMENT AND TECHNIQUES" (questa è la versione integrale di quella postata da Sergioruoccoo)



Come si può vedere le EK (Eastman Kodak) erano tutte di tipo commerciale. Caso chiuso. Ma abbiamo anche la conferma di Douglas Arnold, Vice Managing Director di Kodak Ltd durante il periodo delle missioni Apollo

Dal minuto 19m22s


Riguardo alle modifiche dei "contenitori" (magazine) questo è quello che si trova a pagina 5 dello stesso documento qui di sopra:

The modifications by NASA technicians for ease of operation were further improved by the manufacturer of the camera and incorporated in new models. The commercially available maga- zines for the camera were designed to accommodate 12 exposures on roll film. Realizing that the bulk and weight of the backing paper are detrimental to the efficient operation of the camera system, a NASA contractor modified one of these magazines to accommodate 70-mm film (figs. 4 and 5). The camera manufacturer, having started on the development of a suitable magazine for 70-mm film, put additional emphasis on the program to make the magazine available in time for the space explorations. The commercial 70-mm magazine was designed to take approximately 18 feet of film, permitting 70 exposures on the 70-mm film that was then available. In the earlier magazines NASA had demonstrated the advantages of obtaining a large number of exposures on a relatively small volume of film and thus stimulated photographic manufacturers to expand development of thin polyester base for application to conventional color emulsions.

Ovvero siccome avevano bisogno di un formato a 70mm, i magazine vennero modificati per contenere appunto rullini da 70mm, e siccome volevano avere più scatti possibile hanno incentivato lo sviluppo di "thin polyester base for application to conventional color emulsions". Il fatto che le fotocamere fossero state modificate per accogliere i formati richiesti direi che è lapalissiano, che cosa avesse questo a che fare con le radiazioni rimane per me un mistero della fede.

"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
Ultima Modifica 5 Anni 3 Mesi fa da kamiokande. Motivo: ripristinato le immagini

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6 Anni 8 Mesi fa #13631 da Crotti

kamiokande ha scritto: Per chi fosse interessato posto qua i dati di fatto che certe persone non vogliono vedere.

Proprio perchè non vuole vedere, tra un po' tornerà a risponderti con l'ennesima supercazzola kilometrica utile solo a fare confusione senza rispondere mai a niente.

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 8 Mesi fa #13633 da CharlieMike
Io almeno una cosa l'ho imparata.
Hanno fatto ben 6 missioni con macchine e pellicole commerciali senza preoccuparsi delle condizioni insolite che avrebbero trovato sia durante il viaggio, che a destinazione.
Si sono preoccupati solamente di avere tanta pellicola.

Metti che, per assurdo, sulla Luna le condizioni non fossero state pericolose per le pellicole, sarebbe stata giustificata l'assenza di precauzioni.
Ma per A11 avrebbero dovuto preoccuparsi un pochetto, almeno sulla base di quanto aveva scoperto Van Allen.
:question: :question:


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 6 Anni 8 Mesi fa da CharlieMike.

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6 Anni 8 Mesi fa #13636 da khalid
@Charliemike:

Ma per A11 avrebbero dovuto preoccuparsi un pochetto, almeno sulla base di quanto aveva scoperto Van Allen.

In realtà nel novembre 1967 la Nasa aveva condotto un test fotografico che aveva probabilmente dissipato alcune di queste preoccupazioni. La missione Apollo 4, infatti, che non aveva uomini a bordo, recava una macchina fotografica Hasselblad con pellicola da 70 mm (EK SO-368), che intorno all’apogeo di circa 18.000 km aveva scattato automaticamente 755 fotografie. L’orbita dell’Apollo 4 l’aveva portato in precedenza attraverso la zona centrale della fascia interna di Van Allen. Una volta sviluppate a Terra le fotografie si erano mostrate di buona qualità.

Ti do un po’ di fonti utili:

J.E. Dornbach, «Analysis of Apollo AS-501 Mission. Earth Photography», NASA TM X-58015, febbraio 1968 (a p. 10 si accenna a un possibile effetto delle radiazioni sulla pellicola);

T.T. White e A.C. Hardy, «Apollo 4 and 6 Radiation Analysis», Journal of Spacecraft and Rockets 7 (1970), pp. 785-788 (entrambe le missioni avevano a bordo dei dosimetri);

Apollo Image Atlas, 70mm Hasselblad Image Catalog; Apollo 4, Magazine (le 712 foto dell’Apollo 4 che inquadrano la Terra – soggetto alquanto monotono…).

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6 Anni 8 Mesi fa #13638 da CharlieMike
D'accordo.
Grazie Khalid.:shake:

Ho scritto una :poop: .

:cry: :cry:


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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6 Anni 8 Mesi fa #13640 da khalid
Che esagerato! :wink:

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6 Anni 8 Mesi fa #13650 da horselover
il formato 70 mm è quello normale di tutte le hasselblad

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 8 Mesi fa #13819 da kamiokande
@ khalid

Grazie khalid, purtroppo però su Apollo 4 e 6 non hanno usato una Hasselblad ma una Maurer, quindi fare confronti non è così facile, almeno per me. Non è che conosci per caso i parametri orbitali del test di Apollo 4? Io sono riuscito a ricostruire la traiettoria di Apollo 6, e un confronto con Apollo 4 mi permetterebbe di verificare l'effetto della fascia di Van Allen esterna.

@ charliemike

In realtà non hai detto una cagata. Avevo già tentato di verificare le foto di Apollo 4, trovando un livello di rumore superiore a quello di Apollo 11, per esempio. Purtroppo però non essendo stata usata la stessa macchina e la stessa ottica, non sono in grado di dire se questo rumore sia dovuto alle radiazioni o alla Maurer. Esiste comunque un fatto anomalo, la pellicola SO-368 64 ASA usata nel test di apollo 4 è stata usata, per le fotografie durante le escursioni lunari, solo da Apollo 11 (e da Apollo 8 in orbita lunare). Le altre missioni Apollo hanno usato la pellicola SO-168 160 ASA che è 2.5 volte più sensibile alle radiazioni delle SO-368. Per Apollo 6, inoltre, hanno usato la pellicola SO-121 64 ASA che è 4 volte meno sensibile alle radiazioni della SO-168. La SO-168 non è mai stata testata in condizioni flight, ed è inoltre decisamente più sensibile della SO-368. Stesso discorso vale per le pellicole B/N 3401 usate per tutte le missioni tranne Apollo 12 e 14, in cui hanno usato la SO-267 circa 2 volte più sensibile alle radiazioni della 3401. Io direi che un po' di rischio inutile se lo sono preso, visto che le foto di Apollo 11 erano venute così bene perché cambiare? Usando per di più pellicole più sensibili alle radiazioni?

"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
Ultima Modifica 6 Anni 8 Mesi fa da kamiokande.

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 8 Mesi fa #13820 da Antdbnkrs
rimosso (non è il topic giusto)

La differenza tra un debunker e un ricercatore SERIO e' che il primo deve chiudere tutte le falle della VU mentre al secondo basta una sola prova INCONTROVERTIBILE per smontare tutto il caste!lo di bugie della VU :pint:
Ultima Modifica 6 Anni 8 Mesi fa da Antdbnkrs.

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6 Anni 8 Mesi fa #13822 da khalid
@Kamiokande:

sì, hai ragione, era una Mauer; sono stato tratto in inganno dall’Apollo Image Atlas, che nel titolo della pagina dedicata ad Apollo 4 scrive «70mm Hasselblad Image Catalog».

Comunque la situazione non cambia molto, visto che l’Apollo 11 aveva utilizzato per le foto sulla superficie della Luna la stessa camera (tranne le necessarie modifiche per azionarla nel vuoto) e la stessa pellicola dell’Apollo 8 e – credo – anche dell’Apollo 10. Questo esclude che ci sia stata una mancanza inesplicabile (e sospetta) di preoccupazione per gli effetti delle radiazioni sulle pellicole (che era il senso della mia risposta a Charliemike).

Per la pellicola SO-168 non so bene cosa intendi quando dici che non era mai stata testata in condizioni flight. Io so che era stata usata nelle missioni Apollo 8 e 10; in Apollo 11 per foto dalla cabina del LM e con l’ALSCC (quindi non con la Hasselblad) sulla superficie.

Una noticina sull’Apollo 6: è una missione che non fa molto testo, perché le foto a quanto mi consta sono state scattate tutte in orbita bassa, prima della partenza per l’orbita alta e le fasce di Van Allen.

Parametri orbitali di Apollo 4 (tratti dai soliti Orloff e Harland, p. 126): apogeo 9769 miglia nautiche, perigeo -45 (sic) mn, inclinazione 30,31°. Spero che basti per i tuoi calcoli.

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 4 Mesi fa #13840 da kamiokande
@ khalid

Perdonami, forse mi sono espresso male. Il fatto che sia stata usata una Maurer od una Hasselblad non cambia nulla in merito al danno da radiazione, ma cambia nel momento che si vogliono fare confronti. Come ho detto a charliemike le foto di Apollo 4 mostrano un livello di rumore maggiore rispetto ad Apollo 11 (che ha ricevuto una dose minore rispetto ad Apollo 4), però io non sono in grado di capire se questo rumore dipenda dal maggior livello di radiazioni o dal differente tipo di camera (se non posso essere sicuro non posso fare alcuno statement che non sia solo una mia personale opinione).

Per la pellicola SO-168 non so bene cosa intendi quando dici che non era mai stata testata in condizioni flight. Io so che era stata usata nelle missioni Apollo 8 e 10; in Apollo 11 per foto dalla cabina del LM e con l’ALSCC (quindi non con la Hasselblad) sulla superficie.

Appunto, la SO-168 non è mai stata testata prima di mandarla attraverso le fasce : durante Apollo 8 hanno usato la SO-368 testata con Apollo 4 e la SO-121 testata con Apollo 6. La SO-168, per di più con un ASA 1000, è stata usata per le fotografie interne al CSM come ben hai detto tu, però rimane il fatto che una pellicola con un ASA così elevato, e sicuramente più sensibile della SO-368 alle radiazioni, era la prima volta che attraversava le fasce. Alla luce dei miei studi sulle pellicole, questo per me è quanto meno sospetto, di sicuro è stata una mossa azzardata.

Una noticina sull’Apollo 6: è una missione che non fa molto testo, perché le foto a quanto mi consta sono state scattate tutte in orbita bassa, prima della partenza per l’orbita alta e le fasce di Van Allen.

Invece conta parecchio, perchè rispetto ad Apollo 4 ha attraversato la fascia esterna ed è la missione con la dose di radiazioni maggiori tra tutte le missioni Apollo (1.31 rad, maggiore persino di Apollo 14). Il fatto che le foto siano state scattate in orbita bassa non cambia nulla, fintanto che non sviluppi la pellicola essa resta molto sensibile alle radiazioni, così come srotolando alla luce del sole un rullino di scatti non ancora sviluppato ne avrebbe rovinato il contenuto. Altra nota interessante è l'effetto dello shielding su queste radiazioni



Una volta che le radiazioni penetrano lo scudo esterno del CSM, che il dosimetro non sia schermato (0.1g/cm²) o fortemente schermato da 0.9inch (2.3cm, 6.17g/cm²) di alluminio poco cambia, quindi in qualunque cabinet avessero depositato le pellicole, esse sarebbero state esposte alla stessa dose di radiazione degli astronauti ( mostrando che il mio studio è molto conservativo). Per inciso il cabinet in cui depositavano i magazine era questo:



quello usato nelle 3 missioni Skylab, che sono durate sì decisamente di più delle missioni Apollo però in orbita bassa (dove l'energia dei protoni, cioè la loro capacità di penetrazione, è decisamente meno elevata), era questo



e nonostante ciò alcune pellicole, tra cui la SO-168, si sono comunque danneggiate.

Nota di colore, la film bag usata da Armstrong ed Aldrin sulla Luna era questa:


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Ultima Modifica 6 Anni 4 Mesi fa da kamiokande. Motivo: corretto l'italiano

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6 Anni 8 Mesi fa #13843 da khalid
@Kamiokande:

La SO-168, per di più con un ASA 1000, è stata usata per le fotografie interne al CSM come ben hai detto tu, però rimane il fatto che una pellicola con un ASA così elevato, e sicuramente più sensibile della SO-368 alle radiazioni, era la prima volta che attraversava le fasce. Alla luce dei miei studi sulle pellicole, questo per me è quanto meno sospetto, di sicuro è stata una mossa azzardata.

Scusami, non ti seguo molto: se quella pellicola è stata usata per le foto dell’interno del modulo di comando, cioè per foto di rilievo scientifico-tecnico assai limitato se non nullo, perché parli di mossa azzardata?

Ti ringrazio per le altre informazioni che mi hai dato.

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 8 Mesi fa #14041 da kamiokande
Mi fa piacere condividere le cose che ho trovato durante la mia ricerca. In effetti hai ragione, definire azzardata la mossa di scegliere una pellicola non testata in condizioni reali è esagerato. Decisamente più azzardata direi che è stata la mossa di mandare tre astronauti dove non si era mandata nemmeno una scimmia, questo concedimelo :wink: . Comunque, cercando meglio ho capito che i due magazine di pellicola SO-168 erano per le riprese interne con la Maurer 16mm, non per la fotografia come avevo inteso in un primo momento.

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Ultima Modifica 6 Anni 8 Mesi fa da kamiokande.

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6 Anni 8 Mesi fa #14073 da khalid
@Kamiokande:

Decisamente più azzardata direi che è stata la mossa di mandare tre astronauti dove non si era mandata nemmeno una scimmia, questo concedimelo.

Che ci sia stato un azzardo è innegabile, certo; però a me pare più a livello ingegneristico che a livello medico. Mandare con Apollo 8 attorno alla Luna un veicolo che aveva visto fino ad allora un’unica altra missione con esseri umani a bordo ha significato assumersi un grosso rischio – anche se spiegabile con l’ansia della corsa con i Russi (che erano stati a un passo dallo strappare questo particolare primato agli Americani, con le missioni Zond) e forse anche con la mentalità da piloti collaudatori (una categoria dalla mortalità per cause professionali piuttosto alta) che ancora permeava in parte la NASA.

Dal punto di vista medico l’azzardo mi sembra meno significativo. È vero che le sperimentazioni animali e umane precedenti erano state molto limitate (escludendo le missioni sovietiche, nelle fasce c’erano andati solo i topolini Sally, Amy e Moe, e di striscio gli astronauti di Gemini 10 e 11; altro non mi viene in mente); ma le radiazioni nell’ambiente cosmico erano ben caratterizzate, grazie alle sonde automatiche, così come le condizioni all’interno della cabina del modulo di comando (anche se solo fino alle fasce), grazie ad Apollo 4 e 6. Anche gli effetti delle radiazioni ionizzanti sull’organismo umano erano ben noti. Il rischio c’era ancora ma era abbastanza calcolato, credo.

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6 Anni 8 Mesi fa #14074 da tommy77
citazioni KHALID

(escludendo le missioni sovietiche, nelle fasce c’erano andati solo i topolini Sally, Amy e Moe, e di striscio gli astronauti di Gemini 10 e 11


in merito a questo è doveroso fare una correzione

La fascia di van Allen interna,tranne nel caso dell'anomalia del Sud-Atlantico,si estende dai 1000 ai 6000 km di altezza....l'apogeo di Gemini 10 è stato 760km c. ..per cui,diciamo stando ai dati,che solo Gemini 11 con un apogeo di 1368 km...ha potuto ''tastare'' da vicino la fascia ''interna''..quella piccolina :wink:


Seconda tua citazione Khalid

Anche gli effetti delle radiazioni ionizzanti sull’organismo umano erano ben noti.


Le cose invece,stanno un po' diversamente :

Approfondendo i loro studi, gli scienziati divennero sempre più consapevoli dei potenziali effetti dannosi causati dell’esposizione a elevate dosi di radiazioni. In seguito alla necessità di regolare l’esposizione alle radiazioni, furono costituiti alcuni organismi, come la Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP)


Ancora

. Oggi l’ICRP raccomanda che qualsiasi esposizione al di sopra del fondo di radiazioni naturali sia mantenuta al livello ragionevolmente più basso possibile e al di sotto dei limiti di dose individuali. Il limite di dose individuale per le persone in generale è di 1 mSv all’anno. Questi limiti sono frutto di un approccio cauto, che presuppone che qualsiasi livello di esposizione possa avere un effetto negativo. Si assume cioè un rischio per la salute che aumenta proporzionalmente all’aumentare della dose


Infine

L’esposizione globale media alle radiazioni naturali è calcolata in 2,4 mSv per anno.

Sappiamo tuttavia che alcuni effetti dell’esposizione alle radiazioni non si verificano fintanto che non viene assorbita una certa dose elevata.Dosi superiori a 100 mSv,determinano un effetto dannoso sulle persone, come un’incidenza maggiore di tumori!!!.


Magari,come dici tu,essendo che era dal 1928 che si studiavano gli effetti delle radiazioni ionizzanti sul corpo umano..gli effetti potevano essere noti....:question: :question: :question: quindi,domanda,come si concilia questa pseudo o presunta ''conoscenza ante missioni Apollo'' con gli esperimenti di Van Allen,quando abbiamo ben visto nel documentario che l'esposimetro ad una certa altezza,visto il livello abnorme di radiazioni,smetteva addirittura di funzionare?

Altro che noti......non era noto un bel niente...e l'azzardo o presunto tale....è stato colossale.....anche nel caso del serbatoio pieno di carburante all'andata,come in un precedente post dì Kamiokande,il problema si poneva più arcigno che mai,in fase di rientro....ricordiamo la ''struttura'' modulo lunare....

Per quanto riguarda le foto,come ha detto Kamiokande,l'Hasselblad era nettamente la migliore macchina al mondo a livello di prestazioni,rispetto alla Maurer,ciò non toglie che ,a mio avviso,la differenza non la fa scattare una foto in una capsula o modulo pressurizzato,bensì quando si mette veramente il piede a terra e si comincia a scattare in un ambiente ''ostile'' e carico di radiazioni come quello lunare...per cui...Apollo 8 o no...Apollo 11 non poteva minimamente immaginare la situazione che si sarebbe presentata davanti all'obiettivo delle Hasselblad.

quello che conta è solo LA PAROLA (dalla Lettera di San Pietro)

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