- Messaggi: 7
- Ringraziamenti ricevuti 1
Cosa mi leggo oggi
- antonio2pagliari
-
- Offline
- Utente
-
Less
Di più
1 Mese 1 Giorno fa #55146
da antonio2pagliari
Risposta da antonio2pagliari al topic Cosa mi leggo oggi
Ho iniziato a leggere Dune.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
1 Mese 19 Ore fa #55149
da menkaure
Risposta da menkaure al topic Cosa mi leggo oggi
Ne sto leggendo (rileggendo) 3.
"Massoneria e sette segrete" per la prima volta, che se unite al "santo graal' e "l'eredità messianica" (gia' letti in passato e ripresi) forniscono un quadro interessante sulla storia europea degli ultimi 2000 anni.
"Massoneria e sette segrete" per la prima volta, che se unite al "santo graal' e "l'eredità messianica" (gia' letti in passato e ripresi) forniscono un quadro interessante sulla storia europea degli ultimi 2000 anni.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Less
Di più
- Messaggi: 184
- Ringraziamenti ricevuti 26
1 Mese 19 Ore fa - 1 Mese 19 Ore fa #55150
da robyale
La Giustizia esiste . . . quindi Repetita Iuvant!
Risposta da robyale al topic Cosa mi leggo oggi
Sto iniziando a leggere per la prima volta nella mia vita e per linearità cronologica, la Bibbia.
Prima non avendola mai letta, conoscevo solamente tutti i svariati episodi in modo confuso e vago.
Detto in tutta la mia sincerità ero convinto che per questo libro dalla storia mastodontica, ci fossero da leggere una infinità di pagine per solo una di queste singole parti. Ma sapendo quando invece fossero corti per esempio i vangeli, ho dovuto senz'altro ricredermi per questo luogo comune, nel quale vedevo chi ne citava i passi come se fossero dei geni che hanno memorizzato per intero tutti i singoli particolari.
Prima non avendola mai letta, conoscevo solamente tutti i svariati episodi in modo confuso e vago.
Detto in tutta la mia sincerità ero convinto che per questo libro dalla storia mastodontica, ci fossero da leggere una infinità di pagine per solo una di queste singole parti. Ma sapendo quando invece fossero corti per esempio i vangeli, ho dovuto senz'altro ricredermi per questo luogo comune, nel quale vedevo chi ne citava i passi come se fossero dei geni che hanno memorizzato per intero tutti i singoli particolari.
La Giustizia esiste . . . quindi Repetita Iuvant!
Ultima Modifica 1 Mese 19 Ore fa da robyale.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Dragonborn
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
1 Mese 17 Ore fa - 1 Mese 17 Ore fa #55151
da joppo82
Risposta da joppo82 al topic Cosa mi leggo oggi
Sto per finire questo libro
Louis Pasteur viene spesso descritto come un genio indiscusso, l’eroe che ha salvato il mondo con le sue scoperte sui vaccini e la pastorizzazione. Ma scavando un po’, viene fuori che la sua storia è piena di ombre, omissioni e, forse, veri e propri inganni.
Le sue note di laboratorio, rimaste segrete per più di un secolo, rivelano che non ha davvero inventato il vaccino contro la rabbia e che non era l’unico a lavorare sulla pastorizzazione. Il suo mito è stato costruito con un po’ di realtà e un po’ di narrazione ben confezionata. È il classico caso di scienziati che si appropriano delle idee altrui e si fanno un nome sulla pelle di chi lavora nell’ombra.
E poi c’è Antoine Béchamp, un nome che quasi nessuno conosce. Lui aveva teorie rivoluzionarie sulla malattia e la vita stessa: parlava di microsimi, piccoli esseri all’interno delle cellule che si trasformano a seconda dell’ambiente. Secondo lui, non sono i germi esterni a farci ammalare, ma è il nostro equilibrio interno a determinare se quei germi diventano un problema. Un’idea molto diversa da quella di Pasteur, che invece puntava tutto sull’invasione di agenti esterni.
La cosa più inquietante? Pasteur potrebbe aver plagiato molte scoperte di Béchamp, oscurandolo per far brillare il proprio nome. E oggi, la medicina moderna si basa proprio sulla sua teoria dei germi, ignorando quasi completamente la visione di Béchamp.
Insomma, la scienza non è sempre questa cosa pura e oggettiva che ci raccontano. È fatta di competizione, giochi di potere e anche di credenze popolari che si adattano alle esigenze del momento. La storia di Pasteur è un esempio perfetto di come certe verità vengano riscritte a seconda di chi ha il potere di raccontarle.

Louis Pasteur viene spesso descritto come un genio indiscusso, l’eroe che ha salvato il mondo con le sue scoperte sui vaccini e la pastorizzazione. Ma scavando un po’, viene fuori che la sua storia è piena di ombre, omissioni e, forse, veri e propri inganni.
Le sue note di laboratorio, rimaste segrete per più di un secolo, rivelano che non ha davvero inventato il vaccino contro la rabbia e che non era l’unico a lavorare sulla pastorizzazione. Il suo mito è stato costruito con un po’ di realtà e un po’ di narrazione ben confezionata. È il classico caso di scienziati che si appropriano delle idee altrui e si fanno un nome sulla pelle di chi lavora nell’ombra.
E poi c’è Antoine Béchamp, un nome che quasi nessuno conosce. Lui aveva teorie rivoluzionarie sulla malattia e la vita stessa: parlava di microsimi, piccoli esseri all’interno delle cellule che si trasformano a seconda dell’ambiente. Secondo lui, non sono i germi esterni a farci ammalare, ma è il nostro equilibrio interno a determinare se quei germi diventano un problema. Un’idea molto diversa da quella di Pasteur, che invece puntava tutto sull’invasione di agenti esterni.
La cosa più inquietante? Pasteur potrebbe aver plagiato molte scoperte di Béchamp, oscurandolo per far brillare il proprio nome. E oggi, la medicina moderna si basa proprio sulla sua teoria dei germi, ignorando quasi completamente la visione di Béchamp.
Insomma, la scienza non è sempre questa cosa pura e oggettiva che ci raccontano. È fatta di competizione, giochi di potere e anche di credenze popolari che si adattano alle esigenze del momento. La storia di Pasteur è un esempio perfetto di come certe verità vengano riscritte a seconda di chi ha il potere di raccontarle.
Ultima Modifica 1 Mese 17 Ore fa da joppo82.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- antonio2pagliari
-
- Offline
- Utente
-
Less
Di più
- Messaggi: 7
- Ringraziamenti ricevuti 1
1 Mese 10 Ore fa #55157
da antonio2pagliari
Risposta da antonio2pagliari al topic Cosa mi leggo oggi
Sei specializzato in questo argomento?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
1 Mese 9 Ore fa #55158
da joppo82
Risposta da joppo82 al topic Cosa mi leggo oggi
Non so cosa intendi per specializzato,diciamo che questo libro,ed altre letture mi hanno dato un quadro più ampio riguardo l'argomento.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
3 Settimane 6 Giorni fa #55160
da Aigor
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Risposta da Aigor al topic Cosa mi leggo oggi
@joppo Bechamp
Grazie dell'input, me lo cerco (conosco l'argomento superficialmente, questa è un'ottima occasione per approfondire)
Grazie dell'input, me lo cerco (conosco l'argomento superficialmente, questa è un'ottima occasione per approfondire)
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
3 Settimane 6 Giorni fa - 3 Settimane 6 Giorni fa #55161
da Aigor
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Risposta da Aigor al topic Cosa mi leggo oggi
Per parte mia sto leggendo diverse cose (non riesco proprio a leggere un libro alla volta...!)
Segnalo
Quantum Touch - il tocco che guarisce
Hitler: uccidete quei tre
Segnalo
Quantum Touch - il tocco che guarisce
Hitler: uccidete quei tre
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 3 Settimane 6 Giorni fa da Aigor.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
1 Settimana 5 Giorni fa - 1 Settimana 5 Giorni fa #55273
da joppo82
Risposta da joppo82 al topic Cosa mi leggo oggi
Ho riletto tra ieri e oggi questo libro che ho ormai da più di venti anni,e tra le pagine ingiallite una storia che non ricordavo ha catturato particolarmente la mia attenzione, e la voglio condividere con voi.
il libro è questo
<img src="<a href=" i.postimg.cc/k5WhpZG5/20250311-175012.jpg " style="color:#800000;" target="_blank" > i.postimg.cc/k5WhpZG5/20250311-175012.jpg " >
Lezioni dal cibo per gatti : Odio trovare nel lavello di cucina i piatti sporchi dei gatti assieme ai nostri. Non so perché questo mi irrita tanto, ma cosi è. Forse perché da bambino non ho mai avuto un animale domestico. O forse penso che sia antiigienico (paura dei virus e simili). Quando voglio lavare i piatti dei gatti, prima libero il lavello dai nostri. Comunque non mi piace vederli assieme e mi inalbero subito quando accade. Innanzitutto mi arrabbio, poi dirigo l'irritazione verso il presunto colpevole, solitamente mia moglie Myla. Mi sento offeso perché non rispetta i miei sentimenti; le ho detto innumerevoli volte che non mi piace, che quella commistione mi disgusta; le ho chiesto di non farlo con la maggior gentilezza di cui sono capace, ma spesso lei ci ricasca. É convinta che sia una sciocchezza, che esagero e quan-do è di fretta lascia nel lavello i piatti sporchi dei gatti. Quando me ne accorgo ha subito inizio un'animata discussione, il più delle volte perché sono irritato, offeso e soprattutto mi sento giu-stificato per la mia << irritazione» perché so di aver ragione». Il cibo per gatti non dovrebbe stare nel lavello! Ma quando lo trovo li, il mio egocentrismo si manifesta con una certa forza. Recentemente ho notato di essere divenuto meno suscettibile a questo proposito. Non perché abbia cambiato punto di vista; riman-go sempre dello stesso parere, ma in certo qual modo anch'io vedo la cosa diversamente, con maggior consapevolezza e umorismo. In-tanto, quando si ripete e questo accade ancora con fastidiosa fre-quenza mi accorgo che noto la mia reazione. «Ci siamo», ricordo a me stesso. Osservo la collera che mi sta prendendo, preceduta però da un leg-gero senso di repulsione. Poi avverto una sensazione di tradimento, questa non molto lieve. Qualcuno fra i miei familiari non ha tenuto conto della mia richiesta e io mi sento toccato molto personalmente.Dopo tutto, in famiglia il mio punto di vista dovrebbe contare, non vi pare? Ho iniziato a sperimentare le mie reazioni mantenendole sotto at-tenta osservazione senza intervenire. Posso dire che l'iniziale senso di disgusto non è poi grave e se mi soffermo su di esso, respiro e mi limito a registrarlo, dopo un secondo o due è scomparso. Ho no-tato anche che è la sensazione di tradimento, di noncuranza per i miei desideri a mandarmi in bestia, più che il fatto in sé. Scopro cosi che non è questo la fonte della mia ira, ma non essere ascoltato e rispetta-to. Si tratta di ben altro che dei residui di cibo per gatti! Prendo atto poi che mia moglie e i ragazzi la pensano in tutt'altro modo; sono convinti che io esageri e, pur cercando di rispettare i miei desideri quando lo ritengono giusto, in altre occasioni continua-no a comportarsi come vogliono, forse senza nemmeno pensare a me. Così ho smesso di sentirmi personalmente offeso e quando non voglio vedere cibo per gatti nel lavello, mi arrotolo le maniche della camicia e lavo i piatti. Altrimenti lascio tutto come si trova e me ne vado. Non litighiamo più per questo. Anzi, ora mi accade di sorridere quando vedo il materiale incriminato; dopo tutto, mi ha insegnato molto.
<strong>Alla fine si deduce che "Non è mai il piatto sporco a ferirci, ma il sentirci ignorati. E a volte, lavando via un po' di cibo per gatti, impariamo a pulire anche il nostro ego."</strong>
il libro è questo
<img src="<a href=" i.postimg.cc/k5WhpZG5/20250311-175012.jpg " style="color:#800000;" target="_blank" > i.postimg.cc/k5WhpZG5/20250311-175012.jpg " >
Lezioni dal cibo per gatti : Odio trovare nel lavello di cucina i piatti sporchi dei gatti assieme ai nostri. Non so perché questo mi irrita tanto, ma cosi è. Forse perché da bambino non ho mai avuto un animale domestico. O forse penso che sia antiigienico (paura dei virus e simili). Quando voglio lavare i piatti dei gatti, prima libero il lavello dai nostri. Comunque non mi piace vederli assieme e mi inalbero subito quando accade. Innanzitutto mi arrabbio, poi dirigo l'irritazione verso il presunto colpevole, solitamente mia moglie Myla. Mi sento offeso perché non rispetta i miei sentimenti; le ho detto innumerevoli volte che non mi piace, che quella commistione mi disgusta; le ho chiesto di non farlo con la maggior gentilezza di cui sono capace, ma spesso lei ci ricasca. É convinta che sia una sciocchezza, che esagero e quan-do è di fretta lascia nel lavello i piatti sporchi dei gatti. Quando me ne accorgo ha subito inizio un'animata discussione, il più delle volte perché sono irritato, offeso e soprattutto mi sento giu-stificato per la mia << irritazione» perché so di aver ragione». Il cibo per gatti non dovrebbe stare nel lavello! Ma quando lo trovo li, il mio egocentrismo si manifesta con una certa forza. Recentemente ho notato di essere divenuto meno suscettibile a questo proposito. Non perché abbia cambiato punto di vista; riman-go sempre dello stesso parere, ma in certo qual modo anch'io vedo la cosa diversamente, con maggior consapevolezza e umorismo. In-tanto, quando si ripete e questo accade ancora con fastidiosa fre-quenza mi accorgo che noto la mia reazione. «Ci siamo», ricordo a me stesso. Osservo la collera che mi sta prendendo, preceduta però da un leg-gero senso di repulsione. Poi avverto una sensazione di tradimento, questa non molto lieve. Qualcuno fra i miei familiari non ha tenuto conto della mia richiesta e io mi sento toccato molto personalmente.Dopo tutto, in famiglia il mio punto di vista dovrebbe contare, non vi pare? Ho iniziato a sperimentare le mie reazioni mantenendole sotto at-tenta osservazione senza intervenire. Posso dire che l'iniziale senso di disgusto non è poi grave e se mi soffermo su di esso, respiro e mi limito a registrarlo, dopo un secondo o due è scomparso. Ho no-tato anche che è la sensazione di tradimento, di noncuranza per i miei desideri a mandarmi in bestia, più che il fatto in sé. Scopro cosi che non è questo la fonte della mia ira, ma non essere ascoltato e rispetta-to. Si tratta di ben altro che dei residui di cibo per gatti! Prendo atto poi che mia moglie e i ragazzi la pensano in tutt'altro modo; sono convinti che io esageri e, pur cercando di rispettare i miei desideri quando lo ritengono giusto, in altre occasioni continua-no a comportarsi come vogliono, forse senza nemmeno pensare a me. Così ho smesso di sentirmi personalmente offeso e quando non voglio vedere cibo per gatti nel lavello, mi arrotolo le maniche della camicia e lavo i piatti. Altrimenti lascio tutto come si trova e me ne vado. Non litighiamo più per questo. Anzi, ora mi accade di sorridere quando vedo il materiale incriminato; dopo tutto, mi ha insegnato molto.
<strong>Alla fine si deduce che "Non è mai il piatto sporco a ferirci, ma il sentirci ignorati. E a volte, lavando via un po' di cibo per gatti, impariamo a pulire anche il nostro ego."</strong>
Ultima Modifica 1 Settimana 5 Giorni fa da joppo82.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Tempo creazione pagina: 0.264 secondi