Aldilà e casi di pre-morte

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3 Anni 10 Mesi fa #41002 da qilicado
Risposta da qilicado al topic Aldilà e casi di pre-morte
@Volano49
A parte i primi tre libri, il resto dei suoi lavori esula da qualsiasi paradigma scientifico/metodologico.
Tutto qui, riguardo il suo rapporto con il mondo accademico.
C'è da dire che C è stato una delle figure chiave della New Age e della psichedelia. Quando, al contrario, è stato messo da parte dall'esoterismo tradizionale.
A me preme porlo alla luce di un giudizio equilibra, che faccia vedere luci ed ombre del personaggio.
In generale la ricezione è stata grossomodo pessima. Anche tra i suoi lettori affezionati.
Se ci limitiamo al contenuto dei suoi libri, parti del sistema tolteco sono appena accennate, altre comprensibili solo in particolari situazioni, altre mancano del tutto (come la terza attenzione e tre dei sette varchi del sognare, per non parlare di tensegrità).

"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)

χιλικάδο

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3 Anni 10 Mesi fa #41005 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ciao Qilicado
Non volto le spalle ai fatti, ovvero al successo e alla conseguente pecunia che Castaneda ottene in campo letterario. Solo entro nel merito di ciò che intese infondere e che solo gli sprovveduti gli negano. Ed entrando nel "merito" si entra in un mondo da sempre sommerso (per i malpensanti ovviamente), personaggi e tecniche iniziatiche, le quali, per chi come me le ha vissute in prima persona, non possono essere dichiarate effimere. Castaneda al di lù di tutto era un uomo, con le sue voglie e i suoi errori, ma era anche un ricercatore al limite della soglia. Nei suoi libri ebbe incertezze, confusioni e ripensamenti (così come appare nel libro "Il secondo anello del potere"). Cambiamenti che possono trarre in inganno una fascia di lettori, considerando ambigua la sua figura.

Vado contro il tuo giudizio, a mio parere il vero Castaneda forse lo si può riscontrare nel suo terzo libro " Viaggio a Ixtlan", dove in venti capitoli riesce a condensare le varie tecniche del brujo Don Juan (se mai è esistito...). Qui Castaneda sente la necessità di cancellare la sua storia personale, d'infrangere le sue stesse abitudini di vita.
Altro libro profondo risulta "Il fuoco dal profondo" in cui spiega il suo rapporto sia Con Don Juan che con l'altro curandero Don Genaro, i suoi mentori "psicadelici"... e i misteriosi meccanismi con l'antica sapienza toltheca. Meccanismi che per l'autore vorrebbero significare la libertà totale.
Infine mi rendo che per chi non ha mai sperimentato, non dico lo sciamanesimo, ma almeno un minimo di meditazione, risulterà sempre DIFFICILE comprendere ciò che veramente voleva dire Castaneda, mentre gli risulterà sempre FACILE rinnegarlo, proprio perchè non sa di cosa in realtà si sta parlando. Certo è che Castaneda era uno dei tanti che sondando se stessi ambivano, almeno simbolicamente ad una trasformazione.
Un saluto

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3 Anni 10 Mesi fa #41038 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Provo ad inoltrarmi ancor più nella parte più nascosta e profonda dell'uomo, in eventuale considerazione delle NDE, di ciò che potrebbe vivere e sopravvivere anche aldifuori di lui stesso. Poi detto tra noi, non credo che ci sia l'obbligo di avallare granchè quando certi fenomeni eclatanti parlano da soli. Ne citerò uno a caso: il dirigibile 101, senza alcuna segreta speranza di convincere alcuno.

Il 5 ottobre 1930 il dirigibile inglese R. 101 precipitava vicino a Beauvais, lo comandava l'ufficiale H. Carnichael Irwin, morto anch'egli nel disastro. Due giorni dopo, 7 ottobre, in una seduta medianica condotta da Harry Price, che era stata organizzata per avere un contatto con lo scrittore Sir Arthur Conan Doyle(il creatore di Sherlock Holmes, morto un tre mesi prima), avente come medium l'allora famosissima E. Garret. Durante tale seduta si presentò una entità che voleva darle un messaggio. Si trattava appunto di H. Irwyn (così si autodefiniva). La medium, in trance profonda e sotto dettatura dell'entità, fece una descrizione completa della tragedia e delle cause, usando un linguaggio "tecnico" del tutto ignoto alla medium, che nulla sapeva di dirigibili e di aerei o di qualunque motore.

Non solo, l'entità dette particolari e dettagli in quel momento assolutamente sconosciuti a chiunque e che solo più tardi l'inchiesta ufficiale mise in luce. Harry Price fece quindi un dettagliato rapporto delle notizie trasmesse dall'entità del comandante Irwin e lo presentò al Ministero dell'Aria Inglese, che ne convalidò ogni particolare. E' questo un fatto che va oltre la telepatia, perchè tutti coloro che avrebbero potuto parlare con uguale perizia della vicenda erano deceduti nell'incidente e la commissione d'inchiesta aveva appena iniziato ad indagare.
E' questo uno di quei fatti che assume un grande significato per la teoria spiritica e paranormale, nonchè rappresenta una prova a sostegno delle NDE.
Un saluto

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3 Anni 10 Mesi fa #41051 da orsoinpiedi
È solo una mia impressione,ma ho la sensazione che Castaneda abbia scritto i suoi libri più per se stesso che per fare soldi.Un po' come si fa per riorganizzare i propri studi ,le proprie sensazioni.
Ripeto,solo una sanzione.

"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."

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3 Anni 10 Mesi fa #41059 da qilicado
Risposta da qilicado al topic Aldilà e casi di pre-morte
In tema...

Mette sempre i brividi riascoltarla.
Life on a ship

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3 Anni 9 Mesi fa #41339 da orsoinpiedi
“L’Universo è un organismo vivente e noi siamo le sue cellule”: lo sostiene il fisico teorico Lee Smolin
L'Universo, stando alle parole del fisico teorico Lee Smolin, sarebbe un organismo vivente e noi le sue cellule. Ecco cosa sarebbe in realtà il Big Bang

“Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l’universo esiste. Siate curiosi”

www.meteoweb.eu/2019/09/luniverso-e-un-o...-lee-smolin/1309905/
..................
L'Universo è sorprendentemente simile al cervello umano, ecco le incredibili somiglianze

notiziescientifiche.it/universo-e-..._rete_neuronale

L'Universo è senziente?

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3 Anni 9 Mesi fa #41349 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
L'Universo è simile ad un cervello? Molti scienziati lo sostengono, ancor più se intuito al contrario, nel senso che molti astrofisici teorizzano che il cervello umano in realtà si espande oltre la sua stessa massa, così come gli universi sarebbero molteplici, forse infiniti. In verità con qualche titubanza da parte del povero Hawking che preferiva pensare (forse desiderava solo pensarlo), che sarebbe bello se l'Universo si trovasse chiuso in se stesso. Non che avesse basi sicure per pensare questo.

Quindi "cervello infinito", simile a universi infiniti. Visualizzare questo è tutt'altro che facile, abituati come siamo ad una "logica comune". Già pensando alla matematica la questione mentale si allarga a dismisura. Nell'ambito della matematica pura, già nello spazio immaginario della semplice aritmetica, possiamo contare da uno fino all'infinito, il così detto "infinito potenziale". Robetta che il più che conosciuto P. Odifreddi rapporta il numero ad una più intuitiva conoscenza della realtà che può effettuare rapportando l'uomo all'infinito, fino ad escludere l'esistenza di un Dio. Ma qui dovrei ribattere ed entrerei in un campo che amo molto... e allora potrei diventare logorroico. Meglio soprassedere...
Un saluto caro Orso

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3 Anni 9 Mesi fa #41363 da orsoinpiedi
Caro Volano,cito:
..."nel senso che molti astrofisici teorizzano che il cervello umano in realtà si espande oltre la sua stessa massa".......

È esattamente dove volevo arrivare.Se riusciamo a capire questo punto,si dovrà resettare il concetto che abbiamo della vita e della posizione che abbiamo nel "tutto".
Altro discorso è dove questo concetto ci potrà portare,in funzione dell'esistenza o meno di un Dio Creatore.
Odifreddi può fare tutti i ragionamenti che vuole,ma non può dimostrare l'inesistenza di un Creatore,come nessuna filosofia o religione può dimostrarene l'esistenza.
Penso che se si raggiungesse la capacità di dare risposta a questa domanda,in un verso o nell'altro,l'uomo non avrebbe più bisogno di nulla.Sarebbe giunto alla fine del suo percorso.La raggiunta capacità di rispondere alla domanda finale.

PS ,tu logorroico?il logorroico è colui che parla,parla,parla...del nulla,e non come te,che esprimi concetti così interessanti e ben esposti.Quindi,parliamone. Sarà un piacere.
Un abbraccio

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3 Anni 9 Mesi fa #41380 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Orsoinpiedi dice:
Altro discorso è dove questo concetto ci potrà portare,in funzione dell'esistenza o meno di un Dio Creatore.
Odifreddi può fare tutti i ragionamenti che vuole,ma non può dimostrare l'inesistenza di un Creatore,come nessuna filosofia o religione può dimostrarene l'esistenza.
.............................................................


Certamente. Questo implicherebbe ulteriori approfondimenti a raggiera, cambierebbero gli scenari teologici e i susseguenti innumerevoli (e deleteri) orientamenti religiosi, nonchè di conseguenza lo stesso modo d'intendere e di affrontare la vita, con i suoi pochi alti e i suoi tanti bassi

Seguendo quanto detto viene da sè il chiedersi se l'Universo è solo un calderone chimico. Se partiamo dal fatto che l'uomo è dotato di coscienza, volontà e finalità, è logico desumere con una certa verosomiglianza che la natura, di cui esso fa parte, sia dotata in qualche misura delle sue stesse proprietà. Ci fondiamo infatti su di una realtà vissuta e accertata dal di dentro per indurre che tale realtà si estenda anche a un "Molteplice" che non possiamo conoscere intimamente/totalmente, ma che sappiamo essere quello da cui deriviamo per un processo continuo e nel quale non si vede come potrebbero essersi inserite, a un certo momento queste qualità umane se non erano in esso fin dalle origini. Non sto parlando del pomo d'Adamo e della pera di Eva... Ragionamento in sè che non include più di tanto l'evoluzione darwiniana, ma che NON liquida interventi extra e, in più, spazia in pieno nei tanti campi del para-normale.

Il meccanicismo di cui fa parte P. Odifreddi e del quale accennammo negli interventi precedenti, considera per prima cosa la natura come se egli non ne facesse parte, limitandosi a considerarne alcune caratteristiche esteriori, dalle quali crede (numeri alla mano...) di poter dedurre che la natura e quindi tutto ciò che lo circonda è un grande meccanismo incosciente, ed estende poi, arbitrariamente e illogicamente questa deduzione alla sola matematica, e quindi a sè stesso... identificandosi con un meccanismo che NEGA di fatto una realtà che tuttavia egli (l'Odifreddi, così come qualsiasi altro uomo...) esperimenta OGNI giorno.

Certo questa Realtà Cosciente, Volitiva e Finalista, Dio, o chi per lui, risulta inconcepibile, di fatto avulsa come concetto preminente, dall'essere umano. In altri termini, il meccanicista Odifreddi stacca da sè stesso, con un processo filosofico/numerico, che ai miei occhi risulta ingenuo e addirittura infantile (mi consenta direbbe l'ex cav.), tutto ciò che in lui vive e pensa, e se ne vale per considerare ciò che rimane, come se fosse l'unica realtà esistente.

Un saluto.
Forse sono stato freddo con Odifreddi, ma valutandolo un commediografo dei numeri primi non potevo esimermi...

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3 Anni 9 Mesi fa - 3 Anni 9 Mesi fa #41391 da orsoinpiedi
Il problema di Odifreddi è che ragiona freddamente,senza dar spazio al pensiero metafisico,che esula dai freddi numeri,ma ben presente nella nostra vita.
Cosa hanno da spartire la fisica Einsteiniana e la fisica quantistica?A prima vista nulla,eppure il nostro macro mondo si fonda sul micromondo delle particelle.
Quando troveremo l'equazione che unifica le due concezioni di realtà,si farà un gran passo avanti nella scienze fisiche.Altrettanto lo avremo quando la matematica di Odifreddi saprà convivere con la metafisica Di Aristotele.

"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."
Ultima Modifica 3 Anni 9 Mesi fa da orsoinpiedi.

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3 Anni 9 Mesi fa #41412 da CharlieMike
Odifreddi è un socio emerito del CICAP come Patti, e ho detto tutto.
www.cicap.org/n/articolo.php?id=278316


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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3 Anni 4 Mesi fa - 3 Anni 4 Mesi fa #43665 da SAM
Risposta da SAM al topic Aldilà e casi di pre-morte
Questo è un argomento certamente interessante che meriterebbe approfondimenti e molti interventi. Peccato me ne sia accorto solo oggi.

Premessa: Credo che se tutti noi studiassimo, non a grandi linee, ma approfonditamente la Meccanica Quantistica -MQ- (cosa molto ardua e non per tutti), molte certezze ci crollerebbero addosso come un castello di carte. Un approccio al fenomeno NDE con le sole nozioni semi umanistiche come quelle della medicina e nello specifico della neuro-psicoanalisi, è quantomeno improbabile. La meccanica subatomica e particellare è un mondo altamente complesso, rigorosamente matematico, e soprattutto molto contro intuitivo. E’ ovvio dunque, che la medicina tenda a rimandare alla mera religione e/o esoterismo tutto ciò che non riesce a spiegare razionalmente; ovvero, la coscienza o la si intende necessariamente come un prodotto chimico cerebrale o la si rimanda inevitabilmente verso la religione. Non è proprio così; queste conclusioni superficiali sono infatti imputabili all’enorme distanza, in termini di approccio, tra la medicina e la fisica/matematica. Quando si parla ad esempio di “iperattività elettrica” (una delle tante giustificazioni al fenomeno delle NDE), in realtà, molti medici ignorano totalmente cosa sia davvero l’elettricità; la corrente elettrica non la si può descrivere semplicisticamente come un “percorso ordinato di elettroni”; gli elettroni non sono materialmente descrivibili come banali “microscopiche palline” che saltano di atomo in atomo costituenti il materiale conduttore. Essi sono particelle subatomiche non spaziali (sono e non sono fra noi), che non seguono traiettorie chiare e definite, e che si comportano, in determinati casi accertati e pluri-sperimentati, sia da Onda Elettromagnetica sia da particella/corpuscolo (dualismo onda-particella). Nell’orbitale dell’Atomo un solo singolo elettrone, è dappertutto (sovrapposizione degli stati) ma non è individuabile come particella; solo interagendo con esso -“disturbandolo”-, gli stati ad esso associati, collassano nell’individuazione della “particella”. Non si possono inoltre misurare contemporaneamente velocità e posizione di una singola particella subatomica in quanto una grandezza esclude inevitabilmente l’altra (Indeterminazione di Heisenberg), e non per cause riconducibili ai limiti delle capacità umane, ma per le peculiarità intrinseche delle fondamenta della materia. Questa è sola una delle tante bizzarrie della MQ. Ne sanno “qualcosa” le menti più brillanti che abbiano mai messo piede sulla terra in ambito della Fisica e nello specifico della MQ, di quanto sia complessa, bizzarra, affascinate, e contro intuitiva (chi più ne ha più ne metta) la Meccanica Quantistica; tanto da aver fatto sobbalzare dalla sedia anche menti straordinarie come quella di Einstein.

Ciò premesso, non ritengo idonea -da sola- la medicina tradizionale nello studio delle NDE in quanto non possiede le conoscenze fisico/matematiche richieste/necessarie al fine di per poter spiegare -o tentare di spiegare-, confutare o confermare, fenomeni complessi come quelli delle NDE. Al contrario risulterebbe molto interessante un approccio all’argomento con l’ausilio della Fisica Quantistica, con la quale geni come Schrodinger hanno aperto un varco verso studi e scoperte incredibili a mezzo di “strumenti” rivoluzionari come ad esempio la Biologia Quantistica e l’Elettronica Quantistica.
Lo stesso Schrodinger non riusciva a dare una spiegazione plausibile e prettamente quantistica alla cosiddetta coscienza; e se ci ha provato lui, perché mai oggi sussiste la presunta certezza che essa sia “solo” un prodotto della chimica cerebrale? E che tutte le altre idee -certamente controverse- siano solo bizzarrie da rimandare alle religioni?
Beh, se così fosse la Meccanica Quantistica non c’entrerebbe un bel fico secco. Ma se così non fosse? Le NDE potrebbero essere una testimonianza della vera natura della coscienza?

Si potrebbe spiegare -in termini molto, ma molto semplicistici- il fenomeno delle NDE con la Fisica?

Proviamo:

Immaginiamo il cervello come fosse una sorta di “Ricevitore biologico” collegato ad un corpo biologico; esso sarebbe predisposto ad intercettare e stabilire connessione con una sola -delle innumerevoli- “particolarissime” Radiazioni Elettromagnetiche di Energia provenienti dalla “Sorgente”, sita da qualche parte nell’Universo (impossibile immaginare dove). Tali Onde Elettromagnetiche, che potrebbero essere appunto le coscienze/entità, giungerebbero sulla Terra dalla Sorgente alla velocità della luce ed avrebbero una frequenza peculiarissima, impossibile da intercettare/captare con un ricevitore/apparato elettronico; solo il cervello sarebbe in grado di farlo. Stabilita la connessione con il cervello, la coscienza -Onda Elettromagnetica- prenderebbe il controllo totale del corpo (movimento, apparato sensoriale, ecc.) direttamente dalla Sorgente.
E’ qui che entrerebbe in campo un altro fenomeno interessante noto nell’ ambito della Meccanica Quantistica, ovvero l’Entanglement Quantistico (comunicazione istantanea a distanza fra particelle subatomiche -azione non locale-); anche se la Sorgente fosse distante dal corpo controllato migliaia di Anni Luce, il corpo stesso sarebbe governato/controllato in modo istantaneo.
Nel momento in cui il ricevitore -cervello- venisse per qualsiasi motivo irrimediabilmente danneggiato (morte cerebrale), lo stesso si disconnetterebbe dal segnale elettromagnetico -coscienza/entità-, che, di conseguenza, tenderebbe a tornare alla velocità della luce verso la Sorgente.
Tutte le “coscienze/entità” sarebbero dotate di pari conoscenze, pari consapevolezze e pari potenzialità; nella vita terrena ciò che determinerebbe la differenza tra un uomo e l’altro, in termini di intelligenza, bontà/cattiveria, intuito, qualità/proprietà psicomotoria, percezione della realtà ecc., nient’altro sarebbe che la “qualità” del ricevitore biologico; ovvero il modo di interpretare/leggere il segnale (la coscienza). Tuttavia ogni cervello/ricevitore biologico, anche fra quelli più brillanti in termini di funzionamento, riuscirebbe a interpretare/palesare solo una piccola frazione del potenziale della CONOSCENZA della coscienza.
Rimarrebbero diversi interrogativi, le cui risposte sono pressoché impossibili da dare, anche utilizzando le più fervide fantasie e/o immaginazioni:

1- Dove sarebbe collocata nell’Universo questa ipotetica “Sorgente di Energia”?

2- Dopo la morte cerebrale, il segnale elettromagnetico -coscienza/entità- tornerebbe alla Sorgente (la vera e propria casa), per restarci per sempre? Oppure stabilirebbe subito una nuova connessione con un altro apparato ricevitore biologico -cervello- appena concepito nel grembo materno, ricominciando daccapo una nuova esperienza terrena senza nulla ricordare della precedente?

3- Se la risposta al quesito fosse affermativa, l’istinto potrebbe essere una qualità frutto delle ipotetiche innumerevoli esperienze terrene vissute?

4- Potrebbero essere apparati ricevitori biologici tutti i cervelli, anche quelli delle altre specie? Se la risposta è sì, potrebbe una coscienza/entità che ha appena terminato un’esperienza terrena umana, stabilire successivamente una connessione -ad esempio- con il ricevitore biologico -cervello- di un gatto, di un cane, di una carpa o di una mosca? Oppure ogni specie ha una propria Sorgente di Energia da cui partono i rispettivi segnali/onde Elettromagnetiche -coscienze-? 

Domande simili generano altre domande e nessuna risposta. Tuttavia, non necessariamente la coscienza dovrebbe essere un prodotto chimico dell’attività cerebrale.

Questa interpretazione, certamente potrebbe essere una montagna/accozzaglia di stupidaggini; nessuno lo mette in dubbio, neanche il sottoscritto. Ma, in ogni caso, sarebbe un errore etichettarlo a priori come tale. Dovremmo essere aperti ad ogni soluzione/spiegazione, senza escludere nulla. In un Universo come questo, di fatto meraviglioso/bizzarro e stupefacente, anche le ipotesi più stravaganti meriterebbero indagini approfondite; non dovremmo meravigliarci di nulla, in quanto è la vita e la natura stessa ad essere meravigliosa e stupefacente nel senso stretto del termine.
Ultima Modifica 3 Anni 4 Mesi fa da SAM.

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3 Anni 3 Mesi fa #43667 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Sam dice: non ritengo idonea -da sola- la medicina tradizionale nello studio delle NDE in quanto non possiede le conoscenze fisico/matematiche richieste/necessarie al fine di per poter spiegare -o tentare di spiegare-, confutare o confermare, fenomeni complessi come quelli delle NDE.
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Pienamente d'accordo. Le NDE, così comelLe Out Body Experiences (O.B.E.) non risulta essere una sindrome di Stendhal &/o C... Le esperienze fuori dal corpo portano con se una considerevole casistica, di per sè molto attendibile, nel senso che sembra sostenere, senza forzare più di tanto, l'ipotesi che una componente immateriale di una persona, in determinate condizioni, può effettivamente fuoriuscire dal soma umano (ma credo si possa allargare il concetto a tutto ciò che vive). In considerazione del comportamento deì Quanti.

Si è determinato che in frequenti casi di pre-morte, il centro della coscienza dell'individuo sembra occupare una posizione ESTERNA rispetto al corpo fisico, fino ad arrivare in luoghi distanti e di assistere a situazioni ed eventi che ad un controllo posteriore risultano veridici. Senza con questo menzionare TUTTA la nomenclatura della spirale di luce, della pace interiore, di un cambiamento umorale e radicale che porta l'individuo a considerare in modo diverso la vita e le finalità legate ad essa.
Un saluto

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2 Anni 6 Mesi fa #46063 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Notizie dall'aldilà... Non solo ipotesi. Avendo toccato con mano per oltre un ventennio, confermo molto di quanto si evidenzia nei due video.



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2 Anni 3 Mesi fa #46611 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Un fenomeno straordinario è quello della sensazione di distacco dal proprio corpo e nella constatazione di poter osservare se stessi dall'alto, come raccontano i protagonisti di NDE. Da un punto di vista scientifico, studi e ricerche nel campo dei fenomeni EPM, ovvero delle Esperienze di Pre-morte, non hanno fatto passi univoci, veri e risolutivi per il settore. Non che ci troviamo in un punto... morto, il fatto è che, purtroppo, c'è sempre chi, con tanto di lauree appese, preferisce il garbuglio, sicchè i fatti (documentatissimi) restano (per loro) non razionalizzabili e non inequivocabili. Pertanto una soluzione precisa della questione sulle NDE rimane ancora in aria, pur se l'aneddotica sembra dare molte indicazioni.

Quando negli anni '60 i servizi segreti americani vararono il "Progetto Stargate" (ovvero utilizzo di sensitivi per scopi militari) un ruolo importante ebbero nel corso delle sperimentazioni, i soggetti divenuti sensitivi DOPO un'esperienza di pre-morte. A titolo di cronaca ricordo che il progetto fu diretto dal fisico californiano Harold Puthoff. Il fumo negli occhi che ne deriva, è la chiusura del progetto per i risultati considerati "scarsi". La solita menzogna degli UFO ora diventati UAP? Si! Tale sembra, anche solo considerando un soggetto, tale John McMoneagle, che aveva vissuto un'esperienza di pre-morte. Egli riusciva a vedere cosa accadeva in lontanissimi determinati posti.

Un altro eccezionale soggetto, anch'egli reduce da una esperienza NDE, riuscì addirittura a vedere gli anelli di Giove, quando ancora non erano stati scoperti dai telescopi. ma di tali e tanti sorprendenti risultati non si saprà mai, essendo coperti da segreto militare. La sensazione classica di pre-morte e che quasi tutti riferiscono la sensazione di essere morti, una grande sensazione di pace, con scomparsa immediata dei dolori fisici, persistenza della coscienza.

A questo primo gruppo di sensazioni, ne seguono molte altre che si possono classificare in: cenestesiche e trascendenti. Si chiamano cenestesiche quelle che in linguaggio medico, danno l'impressione della persistenza di tutte le capacità percettive dell'uomo. Ovvero la visione della stanza, dove realmente si trova il malato, che avviene spesso dall'alto. Visione di locali adiacenti e/o lontani. La percezione di quanto viene detto, siano medici che parenti o infermieri nei minuti di arresto cardiaco. Visione degli apparecchi e delle procedure mediche usate, ecc.

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2 Anni 2 Mesi fa #46657 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Negli anni in cui spopolavano i libri/ipotesi di Moody, neuropsichiatra americano, indagatore della fenomenologia delle NDE, anche in Italia c'era chi si interrogava sulla questione pre-morte. Come le ricerche condotte scientificamente da A. Todaro, primario presso gli ospedali Fatebenefratelli di Roma, e A. Pacciolla, psicologo e teologo, anch'egli clinico di vasta esperienza ospedaliera, nonchè docente presso la Pontificia Università. Nel loro lavoro medico ebbero modo di osservare e studiar molti pazienti che in momenti di "morte clinica" furono portatori di strane esperienze. Ossia di una ricca casistica di fenomenologie extrasensoriali, difficilmente spiegabili.

Sodaro e Pacciolla ebbero a riassumere un documento informativo (vedi Ospedali Fatebenefratelli, rivista medico-scientifica-di "Vita Ospedaliera, Roma 1990) tutto quanto si potesse indicare per tali fenomeni. In una tabella schematizzarono quanto segue:
1- Esperienze Cenestesiche, ovvero la "solita"... visione della stanza, spesso dall'alto. Visione di locali adiacenti o lontani (questo mi porta a considerare una linea, una visione-percezione che sta al di là dei nostri attuali sensi). Percezione dei discorsi dei medici, infermieri e parenti. Vision degli apparecchi e procedure mediche. Visione del proprio corpo.
2- Esperienze Trascendenti, ovvero del "solito" tunnel, percezione di luci,visioni di paesaggi, spesso pastorali. Visione panoramica della propria vita. Diversa percezione di tempo e spazio. Incontro con esseri disincarnati. Comunicazione telepatica. (interessantissima) Non desiderio di ritornare. Percezione di Dio (o chi per Lui) in sè.

Ovviamente esistevano ed esistono ipotesi interpretative di carattere per così dire "RAZIONALI", che i due studiosi così sintetizzano come ipotesi "organiche": Variazione pressione endocranica, aumento di CO2, alterazioni del metabolismo cerebrale, scarica endorfinica, allucinazioni.
Ipotesi "psicologiche", ovvero: difesa contro la morte, regressione al servizio dell'io, riattivazione ricordi di nascita, archetipi di Jung, logoterapia e analisi esistenziali.
Continua...

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2 Anni 2 Mesi fa #46677 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
L'ipotesi psicologica, vista come difesa per la paura della morte del soggetto, viene spesso presa in considerazione della variazione di pressione endocranica, ovvero l'aumento di CO2 (anidride carbonica) nel sangue. Gli assertori di questa ipotesi accomunano proprio questo al passaggio nel "tunnel". Per sostenere questa ipotesi vanno a rivangare gli anni '50 e gli studi fatti, associati ad inalazione di CO2. In questi casi veniva riferita la sensazione di scendere rapidamente in un tunnel o di essere circondati da luci vive. Ma QUESTA ipotesi prenderebbe in considerazione un SOLO aspetto dell'NDE.

Il cardiologo M.Sabom mise a suo tempo in evidenza casi dove (in corso di NDE) la CO2 era molto più alta della norma, con alterazione del metabolismo cerebrale conseguente ad arresto temporaneo della circolazione. Esistono però casi di pre- morte SENZA arresto della circolazione cerebrale. Note sono anche per le NDE, le interpretazioni come frutto di allucinazioni derivate dallo stress. Ma questa è una ipotesi che non può essere accettata, sia perchè le allucinazioni non potrebbero rispecchiare la realtà vissuta in fase d'incoscienza del paziente che INVECE, è spesso in grado di descrivere con precisione assoluta le procedure mediche e gli apparecchi usati, e sia perchè il fenomeno si è verificato ANCHE in persone con EEG piatto, senza contare che anche le allucinazioni vengono registrate nell'EEG.

Si è voluto poi spiegare le NDE come frutto di una scarica endorfinica. Anche questa ipotesi è inaccettabile, perchè nella "trance" ipnotica profonda, si hanno notevoli scariche endorfiniche, ma mai però i pazienti hanno riferito vere assonanze con le NDE, come non esiste un rapporto di causa ed effetto tra endorfine e allucinazioni. Si dice anche di tener presente le cause psicologiche che si vorrebbe comprendessero la difesa contro la morte, ovvero la sostituzione, in prossimità di un evento inevitabile come la morte, ovvero di una fantasia spiacevole, sostituendola con una serie di "fantasie piacevoli", immaginando così di sopravvivere... Ma anche questa ipotesi va a ramengo in considerazione dell'inaccettabilità delle NDE di bambini al di sotto di un anno.

Questa delle NDE o casi di pre-morte che dir si voglia, è una fenomenologia che dovrebbe interessare tutti i medici del mondo ospedaliero, senza pregiudizi, costituendo la chiave specifica del più radicale problema dell'esistenza umana. Ovvero: può la coscienza sopravvivere alla morte del cervello attraverso un'altra modalità dell"IO"? la autoconsapevolezza, la memoria e l'attività mentale possono davvero estrinsecarsi ed operare mediante un "doppione" astrale, ossia attraverso un campo energetico a sè stante (magari quantistico...) e staccabile dal cervello?
Continua (forse...)

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2 Anni 2 Mesi fa #46760 da braghinil
Risposta da braghinil al topic Aldilà e casi di pre-morte
Leggo sempre con piacere ed interesse i tuoi interventi,se devo dare la mia opinione,mi pare che la "scienzah"voglia togliere ogni speranza di "continuità" del nostro IO,Spirito,Anima o Coscenza che dir si voglia,in base alle proprie esperienze,su di un altro piano/dimensione.
Togliere ogni speranza di un continuo "migliore" e fideizzare l'uomo a questa nostra vita,dà loro un grande potere sulle persone che li ascoltano inebetiti o terrorizzati(lo abbiamo visto chiaramente in questi due anni)
E' il grandissimo limite della cosidetta "scienzah" al servizio del potere,che invece di farsi domande e cercare risposte,che magari non arriveranno mai,si chiude dietro a parole come credenze,superstizioni ecc.....

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2 Anni 2 Mesi fa #46762 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ciao. Ogni forma di dispotismo, sia politico che scientifico, ha sempre avuto le basi minate da schiere di... "partigiani", intolleranti alle prevaricazioni date dai poteri assoluti. La scienzah, quella di facciata ma (purtroppo) "al comando", ha fatto in seguito figure barbine, dalla supponenza di non voler scrutare attraverso il cannocchiale di Galilei, al deridere il fonografo di Edison, tacciato di essere un ventriloquo, alle "pietre" (meteoriti) che non potevano stare in cielo perchè più pesanti dell'aria, al confermare ad ogni costo bacilli inesistenti,... ecc ecc.

In assoluto le NDE, viste anche come correnti spiritualistiche/scientifiche della "Gnosi" è, di fatto, una corrente della quale fanno parte anche scienziati detentori del Premio Nobel. Ai casi di pre-morte, mi interessai come componente di un gruppo circa 27 anni fa, ma prima ancora quando un amico di liceo, con fatica, ebbe il "coraggio di confidarsi". Perchè ancora oggi si verifica quella famosa e nota reticenza che attanaglia chi abbia vissuto un'esperienza fuori dal normale e che crea il timore, (quando la si voglia confidare) di non essere creduto o di essere considerato uno squilibrato.

Il caso del mio amico è come tanti altri emblematico. Dato per morto, si riprese, ebbe a confidarmi che appena ebbe la sensazione di perdere conoscenza, quasi nel contempo ebbe l'impressione di essere di nuovo sveglio, ma al di fuori di sè stesso. Si ritrovò di colpo sospeso verso il soffitto, e si sorprese nel vedere il suo corpo inerte sul letto (è un classico...). Sentiva le urla disperate di sua madre appena si accorse che il suo corpo era immobile e senza respiro. Lui cominciò a gridare che non era morto e che stranamente si trovava addossato sul soffitto della stanza. Ben presto si rese conto che era come se gridasse dentro sè stesso, comprendendo che non poteva parlare, se non illusoriamente.

I suoi sensi funzionavano. Poi scoprì che poteva camminare, anche sospeso dal suolo, ed attraversare pareti e persone. Si rifugiò per un pò in salotto per non vedere e non sentire il pianto di sua madre. Ebbe il tempo di riflettere che in effetti era morto, e che quello doveva essere il tipo di vita dopo la morte . Esaminò la sua nuova situazione ed anzichè impressionarsi trovò ch'era piacevole per la scoperta che non esiste la morte... "Vide" e sentì quel che accadeva in ogni stanza di casa sua, che si fece in seguito raccontare da sua madre per controllare, ma senza farle capire il vero motivo...

Mi disse che vide il medico che esaminava il suo corpo e comunicava la sua fine. Poi uscì di casa... e appena in strada tra le persone, notò che passavano come se lui non ci fosse, stava per provare a chiedere loro qualcosa quando ad un tratto si sentì risucchiare nella sua stanza e poi dentro il suo corpo disteso sul letto, con sensazioni di terribile sofferenza fisica.
Simili esperienze le confidò uno zio di mia moglie, in seguito deceduto davvero, così come mi disse un primario d'ospedale (Prof. Baldi, che dopo un infarto descrisse il suo "aldilà" in un libro).
Un saluto

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2 Anni 2 Mesi fa #46767 da braghinil
Risposta da braghinil al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ciao.
Anche io iniziai ad interessarmi a questo "fenomeno" in seguito al ricordo di un racconto fatto da un amico di mio padre,che, una volta investito, si era ritrovato fuori dal proprio corpo osservando tutta la scena,le sue gravissime ferite(aveva il cuoio capelluto staccato dal cranio)la gente che accorreva ed il trasporto in ospedale,lui raccontò di essere arrivato fino alla luce perfetta(era un artista di un certo livello,pittore e scultore)ma di essere stato rimandato indietro.
Avevo 15 anni,quindi 35 anni or sono e l'argomento era abbastanza fuori dal comune all'epoca,ma il fatto che diede il via a tutto questo fu la morte di mio padre a 47 anni,che, dopo una breve malattia,un paio di mesi,se ne andò dicendo, poco prima di esalare l'ultimo respiro,che erano venuti a prenderlo morendo molto serenamente.
Un saluto.

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2 Anni 2 Mesi fa #46768 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Un fenomeno straordinario (a parte le "luci" i "tunnel" e gli "incontri con trapassati" riferiti da molti soggetti) risiede nella sensazione di distacco dal proprio corpo e nella constatazione di poter osservare e "camminare", un fenomeno che non può attribuirsi solo ad allucinazioni. Gustav Jung quando fu colpito da infarto, affermò di essersi sentito sopra il nostro pianeta, vedendo il globo avvolto in una splendida luce azzurrina, disse di distinguere i continenti e l'azzurro scuro del mare, descrizione fatta molti anni dopo dagli astronauti. Interessante come somiglianza, sono i casi di vissuti in larga misura sovrapponibili pur venendo da persone di culture e religioni diverse.

C'è poi chi, da positivista logico come il filosofo Alfred Ayer, aveva speso tutta una vita per sostenere dalla sua prestigiosa cattedra di Oxford che la realtà della vita è soltanto ciò che può cadere sotto i nostri sensi. Definiva ridicoli i resoconti dei medium nelle sedute spiritiche e impossibile l'esistenza dell'anima. Ma... gli accade che durante i 4 minuti di "morte clinica", per un arresto cardiaco, potesse staccarsi con la "mente" dal proprio corpo, e potesse vedere cose che accadevano altrove.

Al "ritorno in vita" dovette ammettere, pur controvoglia, che la sua esperienza extracorporea poteva spiegarsi soltanto ipotizzando l'esistenza di un "QUID" staccabile dal nostro cervello: l'anima. Ed al filosofo non rimase che sentirsi amareggiato, poi, per un paradossale motivo: a suo dire aveva ormai raggiunto la certezza che dopo la morte doveva andare a far parte di quell'aldilà descritto da tanti spiritisti, da lui deriso, qualificato "squallido" ed "assurdo".

Situazioni ultime di pace, di serenità verso l'imminente distacco che ha riguardato tuo padre lo posso confermare per lo zio di mia moglie, incosciente da tempo, ma che riprese le sue facoltà nell'imminenza della morte, trovando addirittura la forza di sedersi sul letto, tendere le braccia e sorridere verso un'invisibile (per noi) figura da lui amata: la madre.
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2 Anni 2 Mesi fa #46805 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Un amico ha avuto una terribile perdita famigliare, riporto qui, perchè inerente all'argomento, una lettera a lui indirizzata, che lo possa parzialmente risollevare.

Ciao ...... Permettimi alcune brevi considerazioni.
Prima di tutto sappi che ti sono vicino. Comprendo il tuo intimo stato d'animo per la perdita subita. Ho 51 anni ed ho da tempo una famiglia mia. Nacqui in una composta da 6 persone (sono il più giovane) che nell'arco di 13 anni (dall'inizio 1998) si disintegrò per tutta una serie di circostanze, sono l'ultimo rimasto, fui e sono tuttora sofferente, seppur dalla mia attuale visione, ancorate all'egoismo terreno. Capisco che l'aldilà per te rappresenti un mito, e non sei il solo ovviamente, anzi. Se si può tollerare di non darsi una risposta alla domanda "da dove vengo?", ingannandoci con la frettolosa teoria che l'origine riguarda un passato non più nostro, se si può sorvolare sul pretendere di sapere "chi siamo"?, consolandoci con l'osservazione che l'esserci sia comunque (qualche volta...) un privilegio, difficilmente si smette di chiederci "dove vado"?, terzo ed ultimo dei tre grandi interrogativi che hanno spaccato la capoccia a scienziati, filosofi, gente qualsiasi. A tutti. Mi avvicino, del tutto parzialmente, alla tua personalità, convinto come sono che anche l'ateo più convinto, il materialista più coerente, lo scientista più coriaceo ha ceduto, almeno una volta, alla tentazione di figurarsela quella impercettibile idea di "mondo altro", quello da frequentare dopo questo che può piacere o meno seppur breve di tempo.

Personalmente, come già ti dissi in altre circostanze, la morte e la sopravvivenza dell'essere umano (ma non solo questi) andrebbe trattata non solo con la fede o con la negazione di questa, ma anche con la scienza (per restare nel campo che più ti aggrada). Certo ci vorrebbe una rivoluzione olistica integrata per una visione globale e unitaria dell'uomo nella sua triplice natura: corpora, psichica, spirituale. Il problema è immenso, io ho avuto conferme positive, assolute, come già ti dissi, e quindi mi tiro un attimo fuori. Il problema è millenario, fra l'immanente e il trascendente, fra il noto e l'ignoto, fra il certo e l'incerto anche se probabile..., fra ragione e fede. Il problema "sopravvivenza" infatti, continua ad essere risolto nell'ambito fideistico o dogmatico delle varie religioni o tutt'alpiù in qualche frangia residua di studi filosofici.

Per quanto mi riguarda, sono andato oltre la sola ipotesi dell' "IO" che continua dopo la morte, e passo troppo spesso per uno che vuole forzare tutte le barriere della umana "prigione prometeica" promulgando altresì spazi ai contributi parapsicologici, apparendo con ciò, polemico ed accusatorio nei confronti di quel diffuso atteggiamento culturale-materialistico di maniera o di comodo che dir si voglia (cito NON a caso tal Polidoro & C.). Forse sono polemico, pur considerando un incoraggiante indirizzo scientifico attivo da pochi decenni in ambito medico sui casi di pre-morte.

Dovresti convenire, pur in un momento per te così triste, che la conoscenza (sull'aldilà) andrebbe considerata in una visione più globale ed unitaria dell'uomo nella sua tridimensionalità, che nulla toglierebbe nè impedirebbe, ma anzi imporrebbe ch'essa investisse ed affrontasse NON soltanto l'uomo corporeo, fisico, ma anche quello psichico ed altresì l'uomo spirituale. Ciò anche se ovviamente si debbano mutare gli strumenti le modalità di ricerca e di indagine, usando i mezzi più consoni a ciascuna dimensione, per cui, se necessario, alla "logica sensoriale", si sostituisca la "logica extrasensoriale", per esprimere un giudizio più libero di un più elevato "livello di coscienza".
Una forte stretta di mano
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2 Anni 2 Mesi fa #46818 da giovanni
Risposta da giovanni al topic Aldilà e casi di pre-morte
Non conosco il tuo amico, ma mi dispiace molto per la tua famiglia d'origine ed il fatto che sei rimasto l'unico, dev'essere stata una dura prova. Anch'io faccio parte di una famiglia di 6 persone e posso ritenermi fortunato perché siamo ancora tutti qui. 
Un caro saluto Volano. 

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2 Anni 2 Mesi fa #46819 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ti ringrazio davvero Giovanni. Leggendoti non avevo dubbi sulla tua sensibilità In effetti è stato un cataclisma la dipartita di tutti i miei cari, ancora adesso non passa giorno che non riviva i momenti e gli aneddoti che ci tenevano uniti. Erano comunque già alcuni anni, prima del 1998, che vivevo fuori dalla famiglia d'origine. Per quanto riguarda l'amico, ha tenuto la mano della mamma fino al momento del distacco, come del resto ho fatto io con la mia nel 2008. Tra le ultime parole che mi rivolse mio padre che morì nel 1999, ci fu un incoraggiamento verso il mio stato d'animo in quel frangente, mi disse: "E' una ruota che gira, non abbatterti, fatti forza".
Ecco, queste sue parole mi risuonano tutti i santi giorni.
Un saluto

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9 Mesi 3 Settimane fa #52453 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Gli esperimenti sull'esistenza della sostanza animica nel corpo umano, portati avanti dal medico Duncan MacDougall, secondo i quali il peso dell'anima equivalerebbe a 21 grammi. Gli esperimenti per chi si interessa di Parapsicologia sono noti ed intriganti, posto un video che ritengo serio nella sua stesura per chi non ne fosse al corrente.

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