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Il soffitto di Micerino
- CharlieMike
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Rox2 ha scritto:
Chefren, non Ramses.charliemike ha scritto: Se non sbaglio la stessa Sfinge era in realtà la statua di un leone dove però fu scolpita in un secondo tempo la testa di Ramses (non so che numero :question: )
Quella testa fu mostrata ad un disegnatore forense della polizia di New York, Frank Domingo, specializzato in identikit.
Per confronto, gli diedero una foto della statua in diorite, sempre attribuita a Chefren.
Lo specialista disse che erano chiaramente due persone diverse, probabilmente anche di etnia differente.
Grazie della correzione.
E anche grazie della conferma che non ho detto una str*****.
:shake:
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Apri un topic sulla Sfinge, se ti va, altrimenti lo faccio io appena ho un po' di tempo.charliemike ha scritto: E anche grazie della conferma che non ho detto una str*****.
Non attribuire a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità
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- CharlieMike
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Rox2 ha scritto: Apri un topic sulla Sfinge, se ti va, altrimenti lo faccio io appena ho un po' di tempo.
Grazie ma non riesco a seguire un topic come responsabile.
Il mio era solo un breve intervento a sostegno della tesi dell'utilizzo da parte dei faraoni di monumenti precedentemente costruiti.
:shake:
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www.aton-ra.com/egitto/approfondimenti-a...llantico-egitto.html
...pietra, selce, smeriglio e taaaanto olio di gomito, et voilà:
FranZη
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- DanieleSpace
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Mi pare che tu sia un conoscitore / appassionato delle piramidi. Io ne so poco ma ne intuisco l'indubbio fascino e mi sembrano un argomento molto interessante dal punto di vista ingegneristico.
A parte la vostra notevole scoperta del soffitto a iperbole, secondo te quali sono alcune tra le caratteristiche più stupefacenti ?
Una teoria del complotto è ridicola solo quando sono ridicoli i suoi moventi.
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Grazie dell'offerta, ma combinazione mi ha parlato di quel libro mio cognato giusto la sett scorsa... ha la versione ebook e me la ha già mandata, è nel mio magazzino da leggere"
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
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Quanti mesi ho?...:woa:DanieleSpace ha scritto: ...secondo te quali sono alcune tra le caratteristiche più stupefacenti ?
Scherzi a parte, approfitto per ringraziarti del meme su Fantozzi.
Ora devo mollare il computer, ma più tardi approfondirò una cosuccia che ho già accennato, estendendola anche alle altre due piramidi di Giza.
Poi deciderai tu, se ti sembra "stupefacente"
Aggiungo un dettaglio anche al post di FranEta, sui vasi in diorite.
Ce ne sono anche di più piccoli, dove non ci passa un dito, ma sono stati trovati in pezzi; ti fanno vedere quelli grandi perché sono arrivati integri fino a noi.
In base ai luoghi di ritrovamento, sembra che siano molto più antichi dell'Egitto dinastico. L'archeologia ufficiale (non tutti) li fa risalire alle popolazioni nomadi, che abitavano la valle del Nilo prima dei faraoni.
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- giuseppedifalco
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Ciao, il tema affascinante delle OOPart è affascinante, e seguo questo topic con molto interesse. Continuate.
Mi stupisce sempre che alcuni manufatti, davvero magnifici, come il soffitto di Micerino, non siano studiati a fondo.
Addirittura una caratteristica peculiare di esso, ovvero la sua "iperbolicità" non è oggetto di approfondimento da chi fa dello studio della storia egizia il suo lavoro. Voglio dire: anche se non fosse una OOPArt sarebbe incredibile.
Io non ho elementi per sostenere una tesi o per argomentare dubbi. Solo molta curiosità per leggere con attenzione tutto e tutti.
A proposito, complimenti a tutti coloro che mostrano impegno e la competenza che io mi posso soltanto sognare.
Per questo mi chiedo: oltre a questo forum dove ci sono anche io, persona davvero ignorante sull'argomento, ci sono altri forum, comunità, gruppi di bravi come te ad esempio il cui confronto/dialogo/dibattito contribuisce a ricercare meglio la verità.
Ponendo in maniera diversa la domanda: la speranza che tutto quello che c'è da sapere sul soffitto di Micerino la devo riporre solo su questo topic?
L'argomento, e chissà quanti altri ce ne sono, mi sembra incredibilmente interessante; un'avventurosa caccia al tesoro tra le pieghe dei secoli.
Se sembro provocatorio è solo perchè scrivo un po' di getto.
grazie, giuseppedifalco.
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- CharlieMike
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Se oggi realizziamo un vaso con del cemento puro, liquefacendolo dentro uno stampo, potremo ottenere qualcosa simile al vaso in diorite, duro come... "il cemento" e simile alla pietra.
Non potrebbe essere che avessero usato un sistema simile?
Magari chi all'epoca avesse le giuste conoscenze di chimica.
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Forse l'ho già scritto, ma non me lo ricordo... Casomai, chiedo scusa per la ripetizione.giuseppedifalco ha scritto: la sua "iperbolicità" non è oggetto di approfondimento...
Il metodo di studio, che gli archologi hanno dimostrato di seguire, è indietro di almeno 500 anni rispetto alla Fisica, la Chimica e la Matematica.
Consentitemi qualche riga OT, per fare un esempio.
Tra Tolomeo e Copernico, la mente più geniale era sicuramente quella di Tolomeo; tuttavia aveva torto... non perché fosse meno sveglio di Copernico, ma perché applicò il metodo in uso ai suoi tempi, ovvero:
- Io so già come funziona l'Universo; tutto il mio lavoro serve a dimostrare che le cose stanno così, che tutto funziona come si dice da sempre.
Qualora trovassi delle incongruenze, il mio scopo è inventare espedienti e stratagemmi, per forzare il risultato portandolo dove voglio io.
Come livello intellettuale, Copernico poteva al massimo allacciargli le scarpe, ma ha avuto ragione perché ai suoi tempi esisteva un nuovo strumento: il Rasoio di Occam, enunciato 200 anni prima.
- Se una teoria richiede tutti quegli espedienti ideati all'uopo, tutte quelle forzature create "su misura", per far tornare conti che non tornano...
...Probabilmente è sbagliata!
Quello fu il primo passo, poi ci volle fino a Keplero per buttare via tutti gli espedienti di Tolomeo.
Ora torniamo alle piramidi...
La differenza tra me e Zahi Hawass è evidente a chiunque, nelle competenze di Egittologia. Lui ha passato tutta la vita a studiare le piramidi, mentre io le ho viste solo come turista.
Tuttavia, il suo metodo è quello di Tolomeo, mentre io ho una vera e propria adorazione per il Rasoio di Occam.
Se lui trova un soffitto che potrebbe essere una parabola, oppure un'iperbole, di sicuro non va a cercare FranzEta per farsi aiutare a dimostrarlo.
Anzi, spera che nessuno se ne accorga. E se qualcuno lo fa, cerca di inventare ipotesi all'uopo per giustificare l'esistenza quella curva, ma senza intaccare le teorie consolidate con cui ha fatto carriera.
E' per questo che l'iperbole di Micerino non può essere, come dici tu, "oggetto di approfondimento da chi fa dello studio della storia egizia il suo lavoro".
La vera differenza è nell'apertura mentale: per arrivare alle mie idee, io ho letto anche il libro di Hawass e ho visto anche i documentari di Alberto Angela...
Loro, al contrario, considerano qualsiasi tesi alternativa come "cazzate di ciarlatani complottisti".
Non lo so... Ci saranno sicuramente, visto che esistono forum su qualsiasi argomento, però non mi interessa molto.ci sono altri forum, comunità...
Io non cerco gente che la pensi come me, per cantarcela e suonarcela da soli.
Cerco persone di libero pensiero, anche se magari credono alla storia ufficiale, purché siano disposte a confrontarsi su argomenti "scomodi".
Luogocomune è nato dalle macerie delle Twin Towers; se qui si può mettere in dubbio la verità del NIST, credo lo si possa fare anche con quella di Zahi Hawass.
Secondo me, no.charliemike ha scritto: Non potrebbe essere che avessero usato un sistema simile?
Nello specifico delle anfore, la diorite non sembra affatto aver subito una fusione; altrimenti non dovrebbero esserci quelle macchie di colore diverso, con contorni così netti.
In senso più generale, invece, stai spiegando la mancanza di una tecnologia avanzata... con l'esistenza di un'altra ancora più avanzata.
In altre parole, se un egizio di 5000 anni non poteva scavare la diorite, di sicuro non poteva scioglierla chimicamente.
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Non fare il Tolomeo adesso :goof: Dai per scontato che sia una fusione perchè ne hai esperienza. Magari è una tecnologia che non si basa su alte temperature (alte frequenze tipo..roba che noi non possiamo ancora immaginarci).Nello specifico delle anfore, la diorite non sembra affatto aver subito una fusione
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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- Revisionist82
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www.oocities.org/unforbidden_geology/anc...one_vase_making.html
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il vaso del disegno da te segnalato ha un buco di entrata cilindrico bello grosso e cmq non spiega come scavare all'interno-laterale del durissimo vaso stesso. In pratica spiega solo come scavare un "pozzo" in una pietra.
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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- CharlieMike
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Non intendevo questo.Rox2 ha scritto: In senso più generale, invece, stai spiegando la mancanza di una tecnologia avanzata... con l'esistenza di un'altra ancora più avanzata.
In altre parole, se un egizio di 5000 anni non poteva scavare la diorite, di sicuro non poteva scioglierla chimicamente.
Stavo ipotizzando un possibile sistema per realizzare il vaso, non dare una spiegazione al mistero.
Ma ho sparato a caso.
Detto francamente io non so nemmeno cosa sia la diorite.
In ogni caso, ammessa per assurdo la fattibilità di un simile sistema, credo che fosse privilegio di "altri" e non di egizi le cui conoscenze chimiche erano forse limitate ai mattoni di paglia e fango.
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- doktorenko
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Rox2 ha scritto: Tra Tolomeo e Copernico, la mente più geniale era sicuramente quella di Tolomeo; tuttavia aveva torto... non perché fosse meno sveglio di Copernico, ma perché applicò il metodo in uso ai suoi tempi, ovvero:
E' così che sono nati gli equanti, gli eccentrici, gli epicicli e i deferenti. Perché i pianeti dovevano girare circolarmente intorno alla Terra.
- Io so già come funziona l'Universo; tutto il mio lavoro serve a dimostrare che le cose stanno così, che tutto funziona come si dice da sempre.
Qualora trovassi delle incongruenze, il mio scopo è inventare espedienti e stratagemmi, per forzare il risultato portandolo dove voglio io.
Come livello intellettuale, Copernico poteva al massimo allacciargli le scarpe, ma ha avuto ragione perché ai suoi tempi esisteva un nuovo strumento: il Rasoio di Occam, enunciato 200 anni prima.
- Se una teoria richiede tutti quegli espedienti ideati all'uopo, tutte quelle forzature create "su misura", per far tornare conti che non tornano...
...Probabilmente è sbagliata!
Scusami se alimento il "fuori tema", ma vorrei correggere quelle che mi sembrano due "lievi" imprecisioni:
1) nelle primissime righe della sua opera più famosa, Tolomeo distingue un sapere "invisibile" (teologico: chi o cosa muove l'Universo in primo luogo; fisico: di cosa è fatta la materia), da uno basato su evidenze (matematico: descrizione e previsione del moto dei corpi); il primo è oggetto di disputa filosofica (quindi niente verità eterne), il secondo è "vero" nella misura in cui riesce ad approssimare i movimenti che intende descrivere: gli equanti, gli epicicli, ecc., saranno quindi strumentali a questa aprossimazione.
2) il rasoio di Occam (principio di economia) si può far risalire ad Aristotele. Citazione di San Tommaso:
"... Platone ... aveva distinto tre specie di provvidenza: la prima, attribuita al Dio supremo, che avrebbe cura delle cose celesti e di tutti gli enti universali; la seconda, attribuita a dèi di secondo grado, i quali si aggirerebbero per il cielo occupandosi delle cose soggette a generazione e a corruzione; la terza, affidata a certi demoni che sorveglierebbero le azioni umane sopra la terra ... se è possibile, è meglio che una cosa sia fatta da uno solo che da molti, come dice Aristotele. Ora Dio è in grado di governare tutte le cose da solo, senza bisogno di cause intermedie. Quindi le governa tutte immediatamente."
"Melius est aliquid fieri per unum quam per multa, si sit possibile (ut dicitur in Ph. "
Aristotele stesso:
Ἓν δὲ μᾶλλον ἢ πολλά, καὶ πεπερασμένα ἢ ἄπειρα, δεῖ νομίζειν.
Supponiamo uno, piuttosto che molti; e definito piuttosto che indefinito
"ῶν αὐτῶν γὰρ συμβαινόντων αἰεὶ τὰ πεπερασμένα μᾶλλον ληπτέον "
Di tutte le circostanze che portano allo stesso risultato, ammettiamo sempre quella più limitata. (traduzione libera)
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Ti ringrazio per l'interessante contributo, ma qui mi serviva una semplificazione per fare un esempio.doktorenko ha scritto: Scusami se alimento il "fuori tema", ma vorrei correggere quelle che mi sembrano due "lievi" imprecisioni.
Se e quando aprirai un topic sulla Rivoluzione Copernicana... voglio essere il primo a partecipare. :ok:
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Revisionist82 ha scritto: se qualcuno ha voglia qui c'e' una spiegazione
www.oocities.org/unforbidden_geology/anc...one_vase_making.html
Questa "spiegazione" illustra più che altro un'operazione di carotaggio e successiva rifinitura, ma prevede già l'utilizzo del rame, ufficialmente sconosciuto nell'Egitto predinastico. Infatti si parlava di soli strumenti di pietra. Senza considerare che un utensile di rame che cerca di forare la diorite è un po' come cercare di scolpire un blocco di ghiaccio usando per scalpello un bastoncino Findus. Ma molti di questi vasi, compreso quello dell'immagine che avevo postato, risalgono a un periodo in cui il rame non doveva essere nelle disponibilità degli artigiani egizi.
Non solo, come dicevo ci sono anfore o giare realizzati in diorite e altre pietre durissime scavate decisamente troppo bene. Non presentano fori grossomodo cilindrici, ma sembrano quasi oggetti realizzati al tornio dal tanto presentano pareti sottili. Forse Rox2 ha anche qualche immagine o fonte da postare, io ricordo di aver letto delle analisi piuttosto dettagliate in qualche libro che però ora non riesco a ritrovare. Può darsi che c'entri Christopher Dunn, un ingegnere esperto in utensili che ha analizzato molti manufatti egizi, giungendo alla conclusione che disponevano di attrezzi molto sofisticati, però adesso di più non saprei aggiungere, ho letto quei libri parecchi anni fa, nel frattempo ho traslocato un paio di volte, qualcuno potrebbe essere rimasto sepolto in cantina.
FranZη
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Sì... Ce l'ho sicuramente.FranZeta ha scritto: Forse Rox2 ha anche qualche immagine o fonte da postare...
Su due o tre dei miei libri quelle anfore vengono solo accennate, ma ne ricordo uno che le descriveva piuttosto bene.
Il problema è che saranno almeno una trentina, sullo scaffale; a occhio e croce avranno 400 pagine ciascuno.
Ora vado a dare un'occhiata, ma se non trovo nulla in 10-15 minuti, non chiedetemi di passare il pomeriggio a cercare quelle anfore... :nono:
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Ho fatto una rapida ricerca ed ho trovato qualcosa, poi sono dovuto uscire e mi rifaccio vivo solo adesso...Rox2 ha scritto: Ora vado a dare un'occhiata...
Per ora ho solo una citazione dell'egittologo Walter Emery, autore di Archaic Egypt, del 1961, che vi propongo tradotta in Italiano.
Ho alterato la punteggiatura, per motivi legati alle differenze linguistiche. Ho anche aggiunto la nota in fondo.
- I vasi in pietra degli egizi arcaici sono forse il più grande veicolo di espressione artistica; nessun paese, sia a quei tempi che da allora in poi, ha mai raggiunto una tale perfezione.
Sfortunatamente, non disponiamo di prove soddisfacenti, circa il metodo di fabbricazione di questi vasi.
Come sono riusciti ad ottenere una accuratezza tale che, quando si fa ruotare un piatto o una ciotola, essi formano un cerchio perfetto e senza nessuna deviazione?
Come riuscivano a tagliare delle giare tubolari, in cristallo di rocca(*), con pareti non più spesse di un millimetro?
Come si otteneva la pressione verso l'alto, che tagliava via la parte interna del margine?
(*) Il cristallo di rocca è un quarzo trasparente, impiegato per le note "sfere di cristallo" usate da maghi e stregoni.
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Relativamente all'algebra faraonica c'è una dotta (troppo dotta per me) analisi nel primo volume del libro "Il Tempio dell'Uomo" di Schwaller de Lubicz
Esoterismo... Metafisica...
L'unica pecca è che mi sembra che descriva una realtà ben posteriore al Regno Antico di cui qui si tratta, ma riguarda sempre la matematica, la geometria e l'Egitto.
Sembra molto interessante la parte del primo volume che incomincia intorno a pagina 87, e dico sembra perché io non ho le capacità di valutare quanto scrive sebbene di alcuni passi (da pagina 132 in cui descrive il metodo per eseguire le quattro operazioni nell'antico Egitto) riesco ad intuirne l'acutezza.
Li avevo trovati online un po' di tempo fa e ora non mi riesce più di recuperarli, così li ho caricati e chi fosse interessato può scaricarli dai link qua sotto, che saranno rimossi in un tempo ragionevolmente breve.
www.nove-diciotto.it/_private/Temp/TempioDellUomo-1.pdf
www.nove-diciotto.it/_private/Temp/TempioDellUomo-2.pdf
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No, zeppelin, la "pecca" principale è un'altra...zeppelin ha scritto: L'unica pecca è che mi sembra che descriva una realtà ben posteriore al Regno Antico di cui qui si tratta, ma riguarda sempre la matematica, la geometria e l'Egitto.
Schwaller ha passato tutta la vita ad occuparsi del paranormale, circondato da esoteristi, teologi, filosofi del misticismo, astrologi e stregoni vari.
Nel suo lavoro ha fatto alcune scoperte sensazionali, ma proprio perché le ha fatte lui, ti senti rispondere:
- Schwaller?... Schwaller chi?... Quello della stregoneria?
Del resto, dobbiamo riconoscere che il suo metodo è figlio dell'ignoranza fin dalla Preistoria: quando non riesci a spiegare un fenomeno, la butti sulla magia, sul misticismo, sul paranormale; anticamente si adorava il fulmine come opera di Zeus, tanto per dirne una.
Personalmente, ho il massimo rispetto per le sue ricerche e le sue scoperte, soprattutto per l'impegno che ci metteva; ma non posso dire lo stesso delle sue conclusioni.
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Il Papiro Rhind è la fonte più estesa disponibile oggi sulla matematica egizia. Risale al 1650 a.C. circa ma si tratta di una copia di un testo che viene fatto risalire a 2-4 secoli prima, siamo quindo 500 anni dopo Micerino. Tuttavia pare non ci siano state evoluzioni eclatanti nelle conoscenze matematiche egizie, nè prima nè dopo. La formula più "sconvolgente" presente nel papiro è un'approssimazione di π/4 con la frazione (8/9)2, piuttosto buona ma lontana dalla precisione dei monumenti che ci hanno lasciato. Per quanto riguarda l'algebra risulta però che fossero parecchio indietro rispetto ai loro coevi e vicini Sumeri, che invece avevano sviluppato un'algebra insuperata fino all'epoca moderna.
Rispetto all'aritmetica invece avevano competenze relativemente normali, per quella che è la storiografia ufficiale. In particolare usavano solo frazioni con numeratore 1 oppure la frazione 2/3 che, chissà perchè, aveva un ruolo speciale. A proposito di parabole, 2/3 è l'area sottesa dalla parabola in figura:
...ma sarebbe un'eresia (sempre per la storiografia ufficiale) affermare che conoscessero questo risultato. Già l'approssimazione di π/4 riportata sopra è considerata il primo risultato degno di nota sulla geometria di una figura curva, nel papiro è espresso nella forma:
L'area di un campo circolare con diametro 9 unità è uguale all'area di un campo quadrato di lato 8 unità
...che in effetti è un esempio di quadratura approssimata del cerchio. Non risulta però che abbiano mai compreso la differenza fra risultato approssimato e risultato esatto, nè il concetto di dimostrazione matematica, che - sempre ufficialmente - arriverà solo con i greci quasi due millenni dopo. Comunque mi leggerò il tuo link e poi magari ne riparliamo, da una rapida occhiata mi sembra che sostanzialmente quando parla di aritmetica egizia riporti quello che viene normalmente insegnato in un corso di storia della matematica, simbolismi a parte.
FranZη
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Chissà che qualcuno non voglia commentare, o addirittura dare una risposta.
Per non farla troppo lunga, citerò solo le tre piramidi di Giza, ma prendetele solo come esempi.
Attenzione! Tutto quello che scriverò viene da fonti "ufficiali", compreso il libro di Zahi Hawass; nessuna informazione è stata tratta da opere di autori "eretici", indipendenti o addirittura complottisti (Vade retro!).:stuckup:
Andrò avanti in ordine cronologico di esplorazione. Scusate se sarò un po' "elastico" ma vado a memoria, non ho l'abitudine di fare copia-incolla da Wikipedia.
- Piramide di Cheope
Inizio del IX secolo: il califfo Al-Mamun prova ad entrare, per cercare un ipotetico tesoro.
Si fa largo a colpi di piccone, scavando un tunnel dalla parete nord; oggi lo chiamano "il buco di Mamun", viene ancora usato come ingresso per i turisti.
Dopo una trentina di metri incontra il primo cunicolo interno, ma non basta... Riprende il piccone pochi metri più avanti, per aggirare un gigantesco "tappo" di granito che sigilla il secondo cunicolo.
Da lì in avanti, esplora tutti gli ambienti della piramide, trovandoli desolatamente vuoti. Nessun monile, nessuna statua, niente bassorilievi o iscrizioni di qualche genere, nemmeno un attrezzo da lavoro.
Se fosse stato il califfo a depredarla, lo sapremmo senz'altro. Ci era entrato apposta, per lui sarebbe stato motivo di vanto.
Vabbè... Si vede che ci erano già passati i tombaroli...:blank:
- Piramide di Micerino
Quasi 4 secoli più tardi, il sultano Al-Aziz Al-Malik decise di entrare in quella più piccola.
In basso, sulla parete nord, c'è ancora il rivestimento; i primi 16 corsi erano infatti realizzati in granito, non con il solito calcare di Tura.
Cominciarono a rimuovere i blocchi, prima in un punto... poi in un altro... Parliamo di robetta da 2-3 tonnellate:
Al terzo tentativo trovarono l'entrata; percorsero il cunicolo, il vestibolo, il corridoio, fino a quella che oggi chiamiamo "anticamera".
Non trovarono nemmeno una monetina; il Sultano se ne andò deluso e incazzatissimo.
Dopo oltre 600 anni, arriva il colonnello Howard Vyse, ex-militare britannico con la passione per l'archeologia.
Si accorge che nell'anticamera non si cammina sulla nuda roccia calcarea, ma c'è una pavimentazione in granito...:question: Vuoi vedere che nasconde qualcosa?
Con la sua predilezione per gli esplosivi, ben dimostrata anche nelle altre piramidi, fa saltare i lastroni del pavimento; sotto c'è un altro cunicolo, con un piccolo corridoio e due stanze, anche stavolta tutte vuote.
L'unico oggetto presente è un sarcofago di basalto, con dentro lo scheletro di una ragazza.
Accidentaccio!!... Anche stavolta, i tombaroli sono arrivati prima.
Ci hanno fatto pure lo scherzo di sostituire il cadavere, questi spiritosoni!
- Piramide di Chefren
Stavolta tocca aspettare il primo '800, prima che un italiano scopra l'ingresso; si chiamava Giovanni Belzoni, di Padova.
Inizia con un tentativo fallito, in cui scopre un cunicolo cieco scavato dai tombaroli (sempre loro, 'sti maledetti... ma diamine, qui hanno fallito, perché quello scavo non va da nessuna parte! Vuoi vedere che è la volta buona?)
Continua le ricerche e trova un blocco particolare: oltre alle ragguardevoli dimensioni, ha la stessa inclinazione degli altri cunicoli d'entrata.
E' troppo grosso per il piccone, quindi lo fa saltare con l'esplosivo (forse nell'800 andava di moda); finalmente riesce ad entrare, si inoltra nelle gallerie per oltre cento metri e... non trova nulla!
Anche qui, tutti gli ambienti sono completamente vuoti, nemmeno un posacenere.
E' proprio una maledizione, i tombaroli arrivano sempre per primi a depredare tutto!
- Riflessioni e domandone finale
Abbiamo quindi quattro personaggi, di epoche diverse: Al-Mamun, Al-Aziz, Howard Vyse e Belzoni, che sono entrati in cunicoli vergini, accuratamente nascosti e mai aperti da nessuno. Per trovarli, hanno dovuto sudare con i picconi o far ricorso agli esplosivi.
Visto che non ci sono altri passaggi, da dove sarebbero passati i tombaroli?
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Una volta che gli ambienti sono stati riempiti di ogni ben di dio hanno aspettato che tutti gli officianti il funerale se ne andassero, nottetempo hanno svuotato per benino tutto quanto e poi hanno terminato la costruzione sigillando i passaggi.
Si sa che portava sfortuna rientrare nelle sale sacre dedicate ai defunti... quindi hanno potuto operare senza problemi
Belin, sembro davvero un debunker :hammer:
Mitakuye Oyasin
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