Ho seguito il telegiornale, ma non sono riuscito a capire la questione delle banche. Ho seguito "Otto e mezzo" della Gruber, che parlava di banche. Ho seguito Paolo del Debbio, che parlava di banche. Ho seguito "La gabbia", dove parlavano di banche. Ma dopo quattro ore di rimbecillimento televisivo, nessuno è riuscito a spiegarmi il meccanismo attraverso il quale un risparmiatore che ha investito in obbligazioni possa trovarsi senza una lira dall'oggi al domani.
Tutti i commentatori davano i fatti per scontati, e nessuno sembrava sentire la necessità di dare una risposta alle domande più banali che vengono in mente a chiunque: come funziona, se esiste, il meccanismo di tutela del risparmiatore? [...]
Come funziona il meccanismo di controllo della Banca d'Italia sulle varie banche private? Chi controlla come e perché i soldi di una banca vengano prestati con tanta facilità a gente che poi non è in grado di restituirli? E soprattutto, chi è responsabile penalmente quando avvengono fatti del genere?
Gradirei tanto, se c'è qualcuno esperto in materia, avere queste risposte in modo chiaro e preciso.
Grazie
Massimo Mazzucco
A mio modesto parere a queste persone non va restituito nulla. Ogni prodotto finanziario presenta dei profili di rischio. Una ben nota regola dell'investitore e' "non mettere tutte le uova nello stesso cesto" ... se poi prendi e scommetti tutto su di un unico cavallo ...
Che poi vi siano profili di rilievo anche penale per promotori finanziari, questo e' altro discorso.
Dal Corriere:
roma.corriere.it/.../...
Il salvataggio delle banche
Alla fine di novembre un decreto del governo ha messo quattro banche in «risoluzione», o liquidazione ordinata, per non farle chiudere sotto il peso dei crediti in default: le casse di risparmio di Ferrara e di Chieti, Banca delle Marche e la Banca popolare dell’Etruria e del Lazio. In regime di unione bancaria in Europa, l’operazione si è svolta sulla base di un decreto del governo del 22 novembre che applica in Italia - undici mesi dopo la scadenza prevista - i principi della direttiva comunitaria su «risanamento e risoluzione» degli istituti. Il principio di base di quelle norme è che va ridotto l’onere dell’intervento quando c’è un salvataggio pubblico di una banca in dissesto. Quindi va imposto ai creditori dell’azienda in crisi di perdere parte dei loro soldi. Nel caso di quelle quattro banche, la tagliola è scattata: sono stati azzerati il capitale azionario che restava e le obbligazioni «subordinate» - più redditizie ma meno sicure - per un valore (teorico) di circa 780 milioni di euro. Per quei titoli il prezzo reale sul mercato era già crollato a una frazione del valore nominale, ma moltissimi piccoli risparmiatori ora sono sotto choc: alcuni, soprattutto i più deboli, non avevano capito i rischi, non avevano trovato qualcuno che li spiegasse loro, e hanno subito danni gravissimi.
a mio di parere invece capace che se capitava a te non saresti stato cosi lapidario e stavi li a gridare allo scandalo come tutti.
in ogni caso è assolutamente contro ogni principio di logica (se non quella del potere delle banche ) che se un ente (chiunque esso sia) fallisce i suoi creditori ne escono azzerati mentre all'ente gli rimane anche un solo centesimo.
poi questa cosa che si salvano le banche con interventi statali è un paradosso che solo una società malata fino al midollo poteva partorire
radio24.ilsole24ore.com/.../...
più o meno da min 46,20.
Spiega che i 13 amministratori e 5 sindaci di banca etruria, quindi quella del babbo del ministro Boschi e dove lavora il fratello ma ovviamente è solo un caso, facevano un pò come cazzo gli pareva.
in soldoni buona parte dei debiti della banca erano prestiti erogati a loro stessi o ad amici degli amici nel ruolo di imprenditori che facevano investimenti a rischio che poi.....se andavano male .....pazienza .
su 1900 dipendenti solo 19 erano addetti al recupero crediti ed il problema era IL RECUPERO CREDITI ma appare ovvio che non potevano fare un pignoramento al sig. Boschi e compagnia.
in pratica poi la banca ha fatto finta che quei crediti fossero ancora esigibili e quindi la banca sembrasse sana in modo da attirare obbligazionisti che ci hanno rimesso il culo per salvare i loro debiti ed adesso loro sono lindi e possono ricominciare daccapo.
questa almeno è la sintesi più azzeccata di quello che ci ho capito fin ora su etruria ma non penso che le cose siano molto diverse per le altre, il fatto è che per salvare famiglia Boschi non è che potevano fare un decreto tipo "tutte le banche che si chiamano Etruria possono ....." secondo me è un decreto salva-boschi ma non è ecologista.
La cosa assurda della storia è quella che cita fefochip, azionisti e obbligazionisti sono come soci finanziatori di un impresa che fallisce e quindi, in questo caso col cavolo che dovrebbero riavere i soldi ma la banca non è fallita ma si è fusa con quella del lazio ed ora è appetibile sul mercato........ma loro perdono tutto lo stesso, non ha senso.
la cattiva fede è evidente per le misure umanitarie di Padoan che, in un mercato normale non avevano senso, se metti i soldi in azioni o obbligazioni ad alta resa, sai che rischi e nessuno ti ripaga.
@ Massimo
pazzesco come alcuni dei tuoi colleghi riescano a fare ore di trasmissione senza porre nessuna vera domanda.........cioè ci vuole arte perchè anche per caso o distrazione una ti può scappare.
EDIT correzione di forma discorsiva.
Il meccanismo di tutela del risparmiatore, tutela solo i depositi, i conti correnti sotto i 98.000€ e le obbligazioni ordinarie.
Per gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate invece non esiste nessuna tutela.
Le obbligazioni subordinate, che offrivano alti rendimenti, sono quelle che sono state azzerate ed i loro possessori hanno perso tutto il capitale investito.
Chiaramente molti dei suoi sottoscrittori non lo sapevano, ma questo aspetto è tipico di queste situazioni, il caso Parmalat insegna.
I risparmiatori vengono attirati a sottoscrivere questi strumenti finanziari con il miraggio di alti tassi di interesse e firmano ogni documento che gli si sottopone, senza avere nessuna competenza specifica su cosa stanno acquistando.
I funzionari che gliele propongono, non si curano troppo di spiegare che questo tipo di sottoscrizione è più rischioso rispetto agli altri e attirano il cliente grazie agli alti tassi di interesse.
In poche parole vendono un prodotto come un altro, potrebbero vendere pentole ma vendono titoli, il meccanismo è simile.
La maniera classica di convincere i sottoscrittori all'acquisto di questi strumenti finanziari, è proprio quello di rispondere, ma solo a quelli più diffidenti, che solamente se la banca dovesse fallire loro perderebbero i loro soldi.
A quel punto i sottoscrittori si convincono pensando fra sè e sè: "Ma figurati se la banca può fallire....."
In sintesi, spettano alla Banca centrale europea compiti di vigilanza su banche e gruppi bancari italiani, in misura diversificata in relazione alla loro rilevanza e alla Banca d'Italia compete materialmente la vigilanza sulle banche ed i gruppi bancari “non rilevanti”, in un’ottica di supervisione unitaria guidata dagli orientamenti e dalle istruzioni generali impartite dalla BCE.
Quindi la Banca d'Italia controlla la gestione delle banche minori e, in caso di irregolarità gestionali e di violazioni della normativa riscontrate in esito alle verifiche a distanza e ispettive, interviene avviando procedure sanzionatorie nei confronti degli esponenti aziendali, che....ATTENZIONE... possono concludersi con l’irrogazione di sanzioni amministrative, per lo più di carattere pecuniario.
Quindi la Banca d'Italia può sanzionare le banche, le può multare per convincerle a cambiare registro e politiche più rigorose, ma non può obbligarle a farlo d'imperio.
Semplicemente la Banca d'Italia, dopo avere rilevato gravi mancanze amministrative e gestionali, può sanzionare pecuniaramente l'istituto di credito in un primo momento, per poi intervenire successivamente per verificare se c'è stato il cambio di rotta da lei richiesto.
Nel caso di banca dell'Etruria, il processo ispettivo di Banca d'Italia cominciato nel 2012, si è concluso l'11 febbraio scorso, quando i funzionari di Banca d'Italia interruppero la riunione del Cda e invitarono l'intero vertice a togliere il disturbo, commissariando l'istituto, perchè la Banca Popolare dell'Etruria era tecnicamente fallita.
Questo perchè, con le nuove maxi-perdite rilevate dagli ispettori della Vigilanza, la banca non aveva più un briciolo di capitale.
Ovvero i dirigenti di questo istituto, hanno letteralmente portato alla rovina finanziaria questa banca, con operazioni che hanno favorito amici ed amici degli amici a discapito degli azionisti e dei possessori di queste obbligazioni ad alto rischio.
QUI una bella analisi dell'enormità del buco causato da questi "amministratori".
Eccolo qui il punto caldo della questione ed il perchè avvengano queste situazioni.
Questa banca è stata usata come "mangiatoia" da politici ed amici compiacenti, gente con connivenze politiche ad alti livelli.
Basta pensare al padre del ministro Boschi che è vice-presidente di questa banca, amico di mr.Renzi e della gang toscana che gravita nell'orbita del PD.
Una banca che Travaglio definisce efficacemente come: "un salottino di cattolici e massoni".
In questo scenario, l'intervento di salvataggio è stato compiuto dal“Fondo di Risoluzione”, che è un organismo alimentato con le contribuzioni di tutte le banche del sistema.
Sono loro hanno messo i soldi ricostituendo circa il 9 per cento del totale dell’attivo della vecchia banca e scorporando tutto il marciume precedente dalla "Nuova banca Etruria", svalutandolo pesantemente.
In pratica, le banche che hanno messo le risorse per il salvataggio, hanno diviso la parte sana della vecchia banca da quella "marcia", salvando così i correntisti e gli obbligazionisti ordinari, quella parte "marcia" che aveva accumulato un passivo che ammontava a 8,5 miliardi composto principalmente da crediti inesigibili.
Questi "crediti" sono stati svalutati a 1,5 miliardi, che saranno coperti dallo stesso fondo di salvataggio che cercherà di recuperarli, anche affidando il compito a società specializzate nel recupero crediti.
Quindi ci sarà la "Nuova banca dell'Etruria" che non avrà nulla a che fare con la vecchia banca se non per il periodo di tempo necessario per cercare di recuperare quel credito di 1,5 miliardi che è la nuova cifra a cui è stato ridotta la vecchia cifra di 8,5 miliardi di sofferenza bancaria costituita dai crediti precedenti in maggior parte "inesigibili".
Praticamente le banche si sono pappate la vecchia banca ed il suo giro di affari mentre, per i "vecchi" amministratori, ci saranno sicuramente nuovi incarichi in qualcun'altra delle tante mangiatoie pubbliche che ancora pullulano nel sistema di potere.
Quindi il conto, sarà pagato solo dai vecchi azionisti di banca Etruria e dai possessori delle obbligazioni subordinate che perderanno il 100% del loro investimento.
Ma non ci sarà nessuno che andrà a toccare i beni degli ex-amministratori che, in fondo, hanno lavorato "bene", riuscendo a fornire grandi risorse finanziarie sia a loro e sia ai loro potenti amici.
L'unica soluzione che rimane ai piccoli risparmiatori rimasti intrappolati in questo giochino, sarà quella di effettuare una class-action contro gli ex-amministratori dell'istituto, ma sappiamo bene come queste azioni in Italia, ottengano sempre scarsissimi risultati.
Sono uno scettico H24
Mi ricordo ancora quando da piccolo mi dicevano "mai firmare niente!".
O capisci quello che fai o queste sono le conseguenze.
A questo punto rimborsiamo tutti, anche le perdite dell'azionario, e che cuccagna fino in fondo sia.
Ridicoli.
Mi piace questo passaggio
Infatti finché ragioniamo in termini di ammanchi e problemi finanziari non capiamo il problema.
Banca Etruria era un associazione a delinquere finalizzata a distribuire soldi ad una cricca politica a discapito dei correntisti, azionisti e obbligazionisti
Da quel che so la class action in questo casi neppure è possibile.
Se così non fosse non si spiega la condotta folle di questa banca che pareva far di tutto per fallire compreso rifiutare proposte di acquisto favorevoli quando già era in crisi e negando ai soci la possibilità di pronunciarsi in merito.
In pratica anche a me sembra che abbiano svolto bene il loro compito perché l'alternativa è che siano dei totali incompetenti a livelli da gag comica ma che, come al solito, avranno altre offerte per posti di rilievo
sei una ingenuo (scusami)
Gli stati sono al servizio delle banche e i politici camerieri dei banchieri. Te lo ha mai detto nessuno?
Qua parliamo di onesti lavoratori e pensionati anche di 80 anni, che avevano come unico scopo mettere da parte un po' di soldi per la loro vecchiaia o per aiutare i figli.
La loro unica colpa e' quella di essersi fidati della banca dove andavano da decenni.
Trattarli come speculatori in gessato blu e bretelle alla Wall Street e' inaccettabile.
Il tasso che rendevano questi fondi era del 2,60% netto, ripeto 2,60%.
Certo, in banca adesso non ti danno nulla, ma accusare persone che magari anno vissuto in anni dove i tassi erano alle stelle, di aver voluto rischiare per ingordigia i loro soldi per un 2,60% e' totalmente ingiusto.
Un testimone ha addirittura raccontato che nei primi mesi del 2015, avendo visto che la rendita era calata, si era recato in banca Etruria per ritirare il capitale, ma e' stato prontamente fermato dal direttore che gli ha detto "ma no, se ritiri adesso perdi dei soldi, aspetta la fine (2018), cosi' avrai la certezza di ritirare almeno quanto avevi versato".
La Banca d'Italia, non solo sapeva, ma ha favoreggiato questo furto schifoso.
#ILPDTIFREGA ANCHE IN EUROPA. LE PROVE CHE IL DECRETO SALVA-BANCHE È UNA TRUFFA
L'ultima furbata di Matteo Renzi non passa inosservata in Europa. Il suo decreto salva-banche coinvolge la Banca delle Marche, la Banca Popolare dell'Etruria (la banca del papà della Boschi), CaRiChieti e CaRiFerrara. Quattro istituti che hanno avuto gestioni deplorevoli per anni: prestiti allegri a politici, imprenditori amici, amici degli amici e avventure di varia natura senza alcuna base razionale. Tutto nel silenzio di Mario Draghi, attuale presidente della Banca Centrale Europea ma, fino al 2011, governatore della Banca d'Italia. Un quadretto sconsolante ma a cui il contribuente italiano si sta tristemente abituando. A lui verrano chiesti, tramite un giro di legislazioni che vi spiegheremo nel dettaglio, i soldi per salvare le fantastiche quattro di cui sopra. Quando si tratta di fare gli spacconi, infatti, questi moderni protagonisti di "Happy Days" sostengono che lo Stato interferisce negli affari, che va eliminato in favore degli automatismi del mercato. Se invece sono loro con le "pezze al culo" e sull'orlo del fallimento l'intervento della mano pubblica - che era prima inefficiente - diviene necessaria e salvifica.
IL DECRETO SALVA-BANCHE
Domenica 22 novembre il Consiglio dei Ministri, come sapete, si è riunito d'urgenza e ha partorito il tanto atteso (per le banche) decreto. Il piano prevede la creazione e capitalizzazione di quattro banche ponte ripulite dai non-performing loans (NPL, ovvero dalle attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori) che verranno sistemate e vendute sul mercato. Oltre a questo, è prevista la creazione di una "bad bank" in cui verranno conferiti tutti gli NPL che saranno a loro volta venduti come carta straccia a società di recupero crediti. Tutta l'operazione sarà finanziata dai contributi del settore bancario italiano al "Fondo di Risoluzione", in accordo con la nuova direttiva UE.
CHI FINANZIA IL "FONDO DI RISOLUZIONE"?
Ad oggi il "Fondo di Risoluzione" risulta senza dotazione. Successivamente verrà finanziato da Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit e UBI Banca, che forniranno un prestito ponte a 18 mesi e a tassi di mercato. L'ammontare del prestito sarà di €3,6 miliardi: circa €1,7 miliardi a copertura delle perdite delle banche originarie, "recuperabili forse in piccola parte", come dice Banca d'Italia. Altri €1,8 miliardi per ricapitalizzare le banche "buone", recuperabili (forse) con la vendita delle stesse. Circa €140 milioni per dotare la "bad bank" del capitale minimo necessario a operare. Inoltre, parte delle perdite saranno a carico di azionisti e detentori di obbligazioni non subordinate. Il documento di Banca d'Italia, al punto 4, garantisce esplicitamente che l'operazione non preveda alcun esborso da parte del contribuente e sia conforme con la normativa sugli aiuti di stato.
L'EUROPA NON CI CASCA. A PAGARE SARANNO GLI ITALIANI
La comunicazione della Commissione Europea diverge da quella data dal Governo Renzi e da Banca d'Italia. La commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager, infatti, cita esplicitamente la presenza di aiuti di stato. "Il fondo di risoluzione dell'Italia erogherà 3,6 miliardi di Euro alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività. Le misure comprendono anche un trasferimento di attivi deteriorati dalle banche ponte a una nuova società veicolo per la gestione degli attivi. Il fondo di risoluzione garantirà questa misura concernente gli attivi deteriorati rafforzando ulteriormente i bilanci delle banche ponte. Il beneficio connesso a tale garanzia è stato quantificato approssimativamente in 400 milioni di euro di ulteriore supporto del fondo di risoluzione. Tali interventi del fondo di risoluzione costituiscono aiuti di stato ai sensi delle norme europee sugli aiuti di Stato". Avvisa inoltre che "la Commissione valuterà ai sensi delle norme UE sugli aiuti di stato la redditività del soggetto risultante dalla vendita delle banche ponte". Avete letto bene: aiuti di Stato. E quindi i nostri risparmi a garanzia delle porcate fatte dagli istituti di credito in connivenza con gli attori politici.
ARRIVA LA MANO PUBBLICA A GARANTIRE LE PERDITE
Una nota di Intesa San Paolo rivela ciò che era tenuto all'oscuro da Governo e Banca d'Italia. Citando testualmente il comunicato: "L'erogazione di un finanziamento a favore del Fondo [di Risoluzione] per circa 550 milioni di euro, corrispondente alla quota di pertinenza di un finanziamento complessivo di 1.650 milioni di euro, a breve termine (scadenza 18 mesi meno un giorno), a fronte del quale la Cassa Depositi e Prestiti ha assunto un impegno di sostegno finanziario in caso di incapienza del Fondo alla data di scadenza del finanziamento". Ecco dunque la prova, Cassa Depositi Prestiti (CDP) farà da garante in caso di incapienza del Fondo. Ovvero, se le quattro banche ponte verranno vendute a un valore inferiore a quello pronosticato o se il recupero crediti procederà più lentamente del previsto (due fatti altamente probabili) interverrà CDP - la mano pubblica del ministero delle finanze di Padoan - a restituire il prestito alle banche coinvolte.
IL GOVERNO MENTE, ANCORA
Viene ancora una volta da chiedersi come facciano il Governo e Banca d'Italia a mentire così candidamente. Sostenendo in aggiunta che: "Lo Stato, quindi il contribuente, non subisce alcun costo in questo processo. L'intero onere del salvataggio è posto innanzitutto a carico delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle quattro banche, ma è in ultima analisi prevalentemente a carico del complesso del sistema bancario italiano, che alimenta con i suoi contributi, ordinari e straordinari, il Fondo di Risoluzione". Purtroppo non finisce qua. Lo sgravio IRES previsto per i contributi obbligatori consentirà alle Banche di recuperare il 27,5% dei 3,6 miliardi di Euro versati, cioè circa €990 milioni. Il confine tra pubblico e privato, anche qui, si assottiglia e suona molto come la classica supposta gigante da inserire dove tutti sanno.
PERCHE' QUESTO GIRO DI LEGISLAZIONI?
Lo scopo finale è quello di aggirare la legislazione europea che, negli anni, è diventata molto stringente. Lo schema di salvataggio originario prevedeva l'azione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che sotto la guida di Banca d'Italia doveva andare a ricapitalizzare e assorbire le perdite e le enormi quantità di crediti deteriorati delle quattro banche. Il FITD era già stato protagonista nel salvataggio della Tercas e le indagini della "Direzione Generale Competition" della Commissione Europea per aiuti di stato non si erano fatte attendere. Dopo un lungo tira e molla politico, la Commissione aveva dichiarato quello schema non ammissibile. E allora Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan si sono ingegnati per trovare una soluzione differente, capitando nel classico dei paradossi su cui spesso inciampa in Europa: lo stesso Governo che ha votato in Europa e ha spinto fortemente per recepire nei tempi stabiliti la direttiva europea BRRD, quella che prevede il bail-in a partire da Gennaio 2016, si è trovato in una corsa contro il tempo per evitarne l'applicazione. Se il Governo ha sostenuto la BRRD, come mai ora fa di tutto per evitare la sua applicazione? Finalmente avete la risposta.
Poi quello che critico e' il foraggiare il mercato azionario,sottoscrivere azioni senza voler sapere realmente chi si sta finanziando e ci scommetto sono rimasti in pochi a non saperlo,non importa se la classe politica,i mass media,il mondo finanziario dice che e' rimasta l'unica fonte di investimento e se lo dicono un motivo ci sara' senz'altro no?
Sono uno scettico H24
Vi butto il mio ragionamento. Sarò sintetico, forse troppo: Vi ricordate che nel mondo girano una cosa come 150 volte il PIL del pianeta in derivati ed altre configurazioni esotiche di investimento/speculazione?
Come pensate che gli istituti criminali rientrino di questa SUPERBOLLA? Chiaro. Schema Ponzi ingigantito al massimo grazie alla DEREGULATION, ora la musica sta cominciando a fermarsi e le sedie sono sempre meno... mancano solo le nostre per i nostri culi. Quelle per i loro culi ci sono eccome.
Via i soldi dai conti correnti, se non il minimo indispensabile (in questo modo proteggerete i vostri risparmi e non permetterete alla banca di creare moneta dal nulla (non solo banconote ma azioni e quant altro).
Moneta straniera CASH. Io il 30% dei miei risparmi sono in valuta estera in cash (franchi svizzeri).
Un consiglio spassionato che anche SERTES in un altro thread qualche tempo fa aveva donato a tutti i presenti.
www.ilfattoquotidiano.it/.../2291590
Gli stessi Cinque Stelle hanno spesso criticato l’uso del denaro pubblico per “salvare le banche”, senza spiegare, NULLA, che le perdite dei creditori privati a quel punto sarebbero diventate automatiche»
unaliraperlitalia.altervista.org/.../...
Dimentichi che abbiamo controllori strapagati, con i nostri soldi, per dirci chi sono i "bari".
Quindi fanno + che bene a lamentarsi.
non credo che li abbiano conquistati così.
sempre dal tirreno leggo
cioè mediamente ogni risparmiatore che dava 8500 euro si attendeva di riprenderne 15 o 20.000 ora, sapendo che alcune erano in scadenza gia nel 2018...........mi sembra che la redditività attesa dovesse essere molto elevata.
in questo caso non è ammissibile che se ti va bene ti metti in tasca il malloppo e se va male facciamo tutti quanti colletta per renderti il capitale iniziale.
Roberto Nicastro, presidente delle “nuove” Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti, riceverà uno stipendio di 400mila euro. E in tutto i consigli di amministrazione e i collegi sindacali delle quattro good bank costeranno 2,4 milioni di euro. Il presidente degli istituti a cui con il decreto del 22 novembre sono stati trasferiti gli attivi sani delle banche risolte, escludendo i crediti deteriorati, avrà un compenso (senza bonus o altre voci legate ai risultati) di 120mila euro l’anno per l’incarico al vertice di Banca Marche e di Banca Etruria e di 80mila euro l’una per le più piccole Carife e Carichieti. Si tratta di un quarto di quanto prendeva fino all’estate scorsa come direttore generale di Unicredit.......
www.ilfattoquotidiano.it/.../2291626
Ma perchè queste banche piccole sono nell'occhio del ciclone mentre le grandi, a partire da MPS, vengono sempre ignorate, nonostante scandali analoghi se non ben peggiori?
La domanda si pone anche nel mondo dell'industria. Perchè nelle grandi multinazionali assistiamo a sprechi, sovrappoosizioni, duplicazioni di lavori inutili finanche a conflitti interni, e queste, nonostante debiti enormi (pensate a Telecom Italia, a Fiat, ma il discorso vale per tutti) non falliscono mai, mentre il piccolo imprenditore, attento ai costi e lavoratore stakanovista, non ce la fa, fallisce e a volte si sucida pure perchè gli tolgono il finanziamento e gli chiedono di rientrare dall'oggi al domani?
Perchè gli amici degli amici stanno nei CDA delle grandi corporations e grandi banche; i piccoli, il più delle volte, sono difficili da controllare. E allora via a dare contro ai piccoli, per far credere ai risparmiatori che hanno sbagliato a fidarsi, per metterle in vendita (cosa ha fatto renzi col decreto che trasforma le Popolari in SpA? Di fatto ha eliminato il voto capitario e le ha rese scalabili dai grandi gruppi della finanza internazionale) e permettere concentrazioni sempre maggiori.
Questo sistema non sopporta la democrazia, le spinte centrifughe: vuole accentrare tutto nelle mani di pochi: un unico governo mondiale, unica banca, una industria.
E lo realizza grazie alla creazione di denaro, facoltà sottratta dai governi - ancora per poco o per finta - democraticamente eletti, e lasciata nelle mani di privati che non devono rispondere a nessun elettorato. Per questio la primaria battaglia che deve essere condotta è quella contro questo sistema finanziario: perchè inquina, come un tossico inquinante, tutta la società, l'economia, le istituzioni.
qui una testimonianza di un obbligazionista che dice che la rendita era del 5 per cento, non poco direi.
In realtà il crimine non sussiste, alle attuali regole. Spiegata alla luce del signoraggio assume un colorito diverso.
Grande parlare, soprattuto dalle nostre parti, della vicenda che sta gettando una luce oscura sulla Banca Popolare di Vicenza e i suoi manager: pare che abbiano truffato i clienti, riducendo sul lastrico moltissime famiglie. Proviamo a dare una doppia lettura, quasi una intervista doppia, alla luce della conoscenza che ha chi conosce i meccanismi di creazione del denaro (aka “signoraggio”), come ad esempio chi frequenta le pagine di questo bel sito.
Versione ufficiale
La banca Popopolare di Vicenza, o Bpopvi, avrebbe truffato migliaia, decine di migliaia di famiglie, piccoli risparmiatori ed imprenditori costringendoli ad acquistare, a prezzi esagerati, azioni della banca stessa in cambio di favori. Indagini in corso sui vertici della banca.
Quello che è successo veramente.
La Bpopvi, come tutti gli istituti di credito, pratica condizioni privilegiate ai propri dipendenti ed azionisti. Anzi, questa pratica è comune più o meno in tutti i settori: se siete dipendendenti della Fiat avete accesso a sconti particolare per acquisto di auto Fiat. Fin qua, niente di irregolare o di illegale. Come si diventa azionisti? Semplice, si comprano delle azioni della banca. Ma se queste azioni non sono quotate in borsa? Qui si aprono due varianti: quando le posso comprare, e a quanto. Mentre per titoli quotati in borsa il prezzo è fatto dal mercato, e si può acquistare quando si vuole, nel caso di Bpopvi si può comprare solo in momenti paticolari e ad un prezzo stabilito dal consiglio di amministrazione che, per così dire “decide” qual è il valore della azione in base a parametri finanziari. Anche qui, finora nulla di illegale o di particolarmente scandaloso.
Ma come funzionava esattamente? All’imprenditore che chiedeva un prestito, o al padre di famiglia che chiedeva un mutuo per comprare casa, veniva detto: il tasso, le condizioni di uscita anticipate, ecc. sono questi, ma, se tu fossi azionista, sarebbero queste altre (ovviamente molto migliori). “e come faccio a comprare – diciamo – quote della Bpopvi per 20.000 €? Io 20.000 € non ce li ho!” “Non c’è problema!” rispondeva il solerte impegato “anzichè prestarti i 100.000 che tu ci hai chiesto, te ne prestiamo 120.000, che problema c’è?”
Anche qui, a pensarci bene, non c’è nulla di illegale o scorretto: a meno che i clienti non possano provare di essere stati minacciati con la forza, si è trattato di una normale trattativa commerciale. Ti offro condizioni diverse, tu scegli in base alle tue esigenze. Per questo sono sicuro che l’accanimento è puramente strumentale (le Popolari sono sotto il mirino del PD, che è il partito della grande finanza internazionale, e bisogna fiaccarne la resistenza alle scalate internazionali, come ha fatto Renzi col decreto legge sul voto capitario), ma dal punto di vista giuridico processuale non si riuscirà a provare un bel niente, e tutto questo si risolverà, fra qualche anno, con un bel nulla di fatto.
A questo punto subentrano però le considerazioni che solo alla luce dei meccanismo di creazione del denaro si possono fare. Se
il denaro fosse una variabile indipendente;
in quantità costante presente nel mercato
e non fosse creato a debito dalle banche nel momento in cui viene prestato,
tutti i ragionamenti fatti sopra ci starebbero.
Ma siccome noi sappiamo che non è così, e il denaro viene creato nel momento in cui viene prestato, paradossalmente, la Bpopvi aveva tutto l’interesse che l’indebitamento fosse il maggiore possibile, perchè da quell’indebitamento trae il suo lucro e il suo profitto (senza rischiare nulla, ovviamente! Mica se li tira fuori di tasca sua, quei soldi!). Il sistema premia la costituzione di debiti assurdi perchè solo con quei debiti permette la creazione di denaro e di utili spaventosi a chi quei debiti ha creato, senza rischiare nulla. Sapendo e mettendo in luce questo, il comportamento truffaldino potrebbe essere stigmatizzato e sanzionato: ma questo implicherebbe che la magistratura inquirente mettesse in luce questa verità indicibile, e questo non succederà mai.
I dirigenti della Bpopvi si sono comportati inmaniera deprecabile, scandalosa, schifosa, per aver sfruttato il meccanismo a loro uso e consumo senza nessuna considerazione per i danni alla collettività, soprattuto locale, che hanno creato. E questo è ancora peggio se si considera la natura della banca cosiddetta “Popolare“, rivolta al territorio, che dovrebbe promuovere e del quale dovrebbe avere a cuore gli interessi. Soprattutto quando si sono assegnati stipendi, premi e buone uscite che sono 20, 30, fino a 100 volte lo stipendio medio di un operario della zona, di un loro compaesano, di un loro fratello. E questo è veramente rivoltante.
Ma dal punto di vista legale, stante il meccanismo attuale, non hanno fatto nulla di penalmente rilevante. E’ per questo che il sistema va cambiato.
Come regola generale: per embeddare un video di Youtube bisogna usare solo il codice che viene DOPO il segno uguale (=) nel link originale. Se non c'è il segno =, prendete la parte finale del link, quella che effettivamente identifica il video in oggetto.
Es. ujoI3uRvlVY
firenze.repubblica.it/.../?refresh_ce
3,50% lordo=2,60% netto
La solita cretinata del "sono tutti uguali". Gli altri fanno porcate.... e la colpa è di Grillo. Di cosa dovrebbe VERGOGNARSI il M5S in questa vicenda???
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Risparmi espropriati
I piccoli azionisti e obbligazionisti potevano godere di queste garanzie? Certo. E invece nulla. E’ arrivato l’esproprio, l’azzeramento totale dei risparmi. “Perché così ci impone la normativa Ue sugli aiuti di Stato”, tenta di difendersi Padoan.
Eppure esiste l’alternativa al decreto che aiuta manager e banchieri ‘svuota-caveau’ e uccide il piccolo risparmio. E il M5S farà una dura battaglia di merito, da domenica, in commissione Bilancio alla Camera, per far passare la propria visione.
La proposta del M5S per salvare i risparmiatori
Di fronte a una crisi bancaria, interviene il ministero dell’Economia che fa un prestito e un’iniezione di liquidità all’istituto. Non si tratta di soldi gratis e a perdere: il sostegno frutta all’erario e ai cittadini un interesse al 3%. Nel frattempo, però, la banca viene commissariata dallo Stato e prende avvio la ristrutturazione. Durante questo periodo, stop a bonus ai manager e stop ai dividendi. Alla scadenza del prestito, il ministero valuta se la banca è in grado di restituirlo (solo se è stato ristabilito un sufficiente livello patrimoniale). Se così non è, lo Stato diventa azionista della banca stessa. La seconda alternativa che il M5S proporrà domenica in commissione sarà l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), che era già pronto a salvare le quattro banche e che aveva anche modificato il suo statuto per aggirare i vincoli Ue sugli aiuti di Stato. Il MoVimento 5 Stelle, in ogni caso, farà di tutto per salvare in toto i risparmi dei piccoli investitori.
beppegrillo.it/.../...
il M5S che non informa e "come al solito fa finta di nulla", secondo il link che hai postato:
beppegrillo.it/.../...
beppegrillo.it/.../...
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Con tutto il rispetto, la proposta grillina mi sembra scritta da un altro banchiere...
Puoi pensare anche che tutto ciò che propone il M5S siano stronzate, è un tuo diritto d'opinione.
Ciò che trovo sbagliato è l'ormai consolidata moda di accusare/diffamare il M5S di non informare (per chissà quali loschi fini), su determinati argomenti, e di non proporre niente.
non credo proprio. il presidente dell'ABI 30 gg ha detto che il fondo era insufficiente e ha chiesto l'intervento del governo. il governo è intervenuto dicendo che le banche private rimpinguino tale fondo e ci ha messo la garanzia di cassa depositi e prestiti che è di fatto statale, quindi l'ue lo ha bocciato come aiuto di stato anche perchè le banche che partecipano al fondo hanno poi agevolazione fiscale sui soldi immessi nel fondo in quanto sono per loro una perdita.
Questo per quanto riguarda salvare i conti correnti della banca. quando invece si parla di salvare le obbligazioni, queste no, giustamente, come tu fai notare. ovviamente più risani il bilancio della banca meno le obbligazioni perdono di valore e quindi salvi in parte anche quelle. Peccato che non si può fare.
La serracchiani ci ha fatto un mutuo a suo tempo e ha comprato 18mila euro di azioni(sarà più o meno un suo stipendio attuale) e questo la dice lunga sulla capacità di capire le cose da parte della dirigenza del pd.
2) Poi non solo ti offrivano tassi più favorevoli come azionista, ma la carriera del dipendente bancario era probabilmente anche essa legata al numero di azioni possedute. cioè non salivi se non avevi un buon pacchetto di azioni. in altre parole la banca paga il dipendente che poi gli ridà i soldi comprando azioni. Tecnicamente, per ipotesi, se uno non usava lo stipendio anche per vivere ma lo investiva tutto in azioni, per la banca sarebbe stato come se lavorasse gratis e in più allargava il mercato interno delle azioni. Oppure se comprava obbligazioni era come se prestasse alla banca i soldi per pagargli lo stipendio.
Teoricamente se io banca non ho da pagarti lo stipendio tu mi compri 1000€ di obbligazioni, ti pago 1000€, il mese dopo mi ricompri 1000€ di obbligazioni, ti ripago lo stipendio e via così all'infinito. Non all'infinito perchè vi sono i fattori drenanti esterni: cioè oltre lo stipendio ti devo pagare le tasse e le spese della banca, più gli alti dirigenti che ovviamente non sono così stupidi da rimettere i soldi in banca ma se li portano via. Quindi servono nuovi clienti per tenere in piedi lo schema. Crisi, clienti a picco, lo schema salta.
Nel 2005 la pop di vicenza mi voleva fare socio. A quel tempo non avevo capito il motivo, ma non ho più risposto alle telefonate e lasciato perdere. Il motivo era semplice ed era la vecchia massima di Grucho Marx: "I don't care to belong to a club that accepts people like me as members." Se volevano me come azionista questi erano disperati.
www.ilfattoquotidiano.it/.../2292694
ok, ricevuto
@ bernuga
guarda che nel link che hai postato non si dice che il 3,5 fosse lordo e il video del tuo stesso link parla del 5 come tasso.
io credo che nel 2011 fosse il 5-6 come ho sentito e come dice il pensionato del video e via via sia andato calando come nel caso citato che parla di 3,5 e che si riverisce a metà 2013, magari qualcuno ha preso anche meno....
comunque ripeto che i dati parlano mediamente di 8500 euro a azionista-obbligazionista come versamento e 15-20.000 come atteso, se parliamo di 2,6 per cento sarebbero obbligazioni trentennali o giù di lì.
insomma in quel mucchio ci sono i giocatori di poker e il povero pensionato probabilmente insieme.
@ medicialbe
interessante considerazione ma non capisco come ha fatto a fallire se poteva creare tutto il denaro che voleva semplicemente prestandolo, bastava non intaccare la riserva frazionaria o sbaglio ?
Posso aggiungere una mia testimonianza di prima mano visto che ho lavorato per anni in una piccola banca, ed ero presente quando, nelle lunghe notti durante una ispezione della Banca d'Italia, i pezzi grossi della banca (tra cui direttore generale e ragioniere capo e funzionari vari), cercavano di manipolare e "far quadrare" i numeri che avrebbero dovuto presentare agli ispettori e scrivere in bilancio.
Nessuna sorpresa per quello che e' stato fatto all'Etruria quindi.
Non vediamo il sistema bancario come un monolite. Anche le suore di clausura, nel loro piccolo, fra loro litigano.
Proprio perchè piccole e difficili da controllare, alcune banche sono state messe nella condizione di fallire (i parametri di Basilea 2 e 3 non permettono di "alzare il gomito" più di tanto), Nella valutazione della riserva frazionaria contano gli attivi, e la valorizzazione degli asset è una operazione altamente creativa, e quello che si lascia fare ad un MontePaschi può essere rappresentato come un crimine per una piccola banca, specie se ha un padre-padrone forte ed indipendente, come era ad esempio Consoli per Veneto banca.
E' vero, le banche possono creare soldi dal nulla rispettando la "riserva di garanzia", però se prestano a larghe mani (nascondendo ma non per sempre le sofferenze derivanti da speculazioni andate male o investimenti alla c...o di cane come il padre del bomba) è chiaro che prima o dopo crei talmente tanto denaro che quello presente non è più sufficiente. Ergo: vanno a prendere dalle tasche di più soggetti possibili l'ammontare mancante per mantenere questo equilibrio.
@f_z
ho una definizione azzeccata: Le banche sono istituzioni criminali private legalizzate
Infatti non può: molti semplicemente non hanno capito come funziona la riserva frazionaria, che si applica ai depositi e non ai prestiti (per verificare basta leggere la definizione su qualsiasi testo economico)
Cioè se in cassa hai 100 tu non puoi mettere 100 a riserva e creare 5000. Non è tua facoltà: solo la banca centrale detiene il monopolio della creazione del denaro, le banche commerciali no.
Se una banca commerciale ha 100 in deposito può prestare 98 di questi, ma siccome non lo dice al correntista che i suoi soldi sono usciti dalla banca, allora è come se se avesse creato i 98 che sono a copertura del suo deposito.
La banca commerciale non ha il potere legale di creare denaro, altrimenti nessuna banca fallirebbe mai: può solo creare moneta bancaria (a copertura dei depositi che non ha). Semplicemente la disinformazione in materia è diffusissima.
infatti a me, che comunque non ho competenze specifiche in materia, questi fallimenti sembrano un argomento contro la creazione del denaro da parte di banche private.
Mi sembra che però in molti non la vedono così e non capisco come possano essere vere entrambe le cose.
non voglio però nemmeno spostare di nuovo il 3d nell'annosa questione che va sempre in loop.
vabbè, papino ne avrà guadagnati 1000 volte tanto ma......... poverina, spero che recuperi con il fondo umnitario
Esatto: criminali ma a norma di legge.
Non può creare "denaro" nel senso stretto che noi diamo del termine, ma può creare altri strumenti finanziari che comprano e vendono altri prodotti funzionando come una moneta vera e propria. Sbaglio?
Dire che le banche commerciali possono moltiplicare il danaro da prestare alla clientela, tramite la pratica del moltiplicatore finanziario, non significa che possano mettere in atto questa pratica senza nessun limite e senza nessun controllo.
Puoi moltiplicare il danaro che presti, ma hai un limite per farlo.
Se la banca supera quel limite fallisce perchè finisce i soldi veri necessari per creare i soldi virtuali che presta, non è che la banca puoi creare tutti i soldi che vuole come e quando vuole lei.
Il denaro creato dalle banche commerciali, si nullifica quando il prestito viene restituito.
Nel caso di banca Etruria, con ben 8,5 miliardi di crediti che non verranno restituiti, si è azzerato il capitale sociale della banca che manteneva in piedi tutta la baracca ed è per questo che la banca è fallita.
Spero che sia chiaro il perchè siano vere entrambe le cose assieme.
I rendimenti variavano molto da caso a caso, ma dalle informazioni che ho letto erano comunque sopra la media di mercato e in alcuni casi raggiungevano il 10%.
ps primo commento sul nuovo sito, bello!
non sono un esperto, ma mi sembra di poter dire che la gesione dei prestiti (loan) si può riassumere nei seguenti passi.
1) Eroagazione
In questa fase l'istituzione finanziaria controlla la solvibilità pregressa del cliente e
il suo stato patrimoniale.
Lo classifica all'interno delle varie categorie creditizie interne, che si possono dividere in due classi:
performing e non performing.
Il prestito è erogato solo a clienti performing, ai quali viene associata una probabilità di default (PD,
che sintetizza la solvibilità del cliente) e una loss-given-default (LGD, che dipende da quanto collateral è stato richiesto in garanzia,
per esempio dei bond subordinati dell'istituto stesso).
Il mutuo erogato viene iscritto all'attivo della banca (credito, + passivo rappresenato dal CC del cliente),
a fronte del quale la banca mette in garanzia un capitale di vigilanza (Pillar 1) pari a Nominale*PD*LGD.
Visto che il Capitale di vigilanza ha un costo per la banca, l'istituto ha l'interesse nel minimizzarlo,
di solito attraverso la richiesta di maggiori garanzie (diminuisce LGD),
oppure con la scelta di clienti migliori (minore PD).
Ovviamente dal punto di vista dei ricavi, clienti migliori rendono meno (i.e. hanno un tasso debitore minore).
Nel caso in cui il cliente non sia performing e/o cada al di fuori del risk-appetite della banca,
un opportuno comitato interno (e.g. comitato crediti) può comunque avvallare il prestisto,
con le relative evidenze delle motivazioni e manager coinvolti.
Fermo rimane anche in questo caso la necessità di provvedere alla copertura tramite capitale di vigilanza.
2) Gestione
Una volta erogato il muto e per tutti i clienti, la banca effettua una misurazione periodica
dello stato creditizio (e.g. stanno pagando le rate) e aggiorna PD, LGD (e.g. a frotne di una variazione del
valore del collateral).
Il mancato pagamento di una rata determina dapprima il passaggio ad una categoria "in sofferenza",
dove viene dato tempo al cliente di riprendersi (ma l'azienda deve aumentare la PD e quindi mettere più
capitale di vigilanza da parte).
Solo nel caso in cui dopo qualche tempo (e.g. un anno) non si hanno riscontri positivi,
il cliente viene passato in categoria "default", la PD marcata a 1 e le relative LoanLossProvisions consumate.
Il meccanismo è un po più complicato di questo, in quanto ha un impatto sia a conto economico (LLP) che a patrimonio.
--- Cosa può andare male ?
L'organo di vigilanza, nel rispetto dell'autonomia dell'istituto finanziario, controlla che
i processi e modelli aziendali siano in linea con quanto la legge richiede per una corretta gestione.
Ma non interviene direttamente nella gestione dell'istituto, se non tramite ispezioni periodiche (e.g. annuali).
Un deterioramento delle PD determina un aumento del requisito di capitale, con conseguente necessità di ri-capitalizzazione
(e.g. il rapporto assets / capitale-vigilanza > 11%).
La riclassificazione del mutui in sofferenza a "default" scatena perdite in conto economico che non possono essere ripianate
dagli asset della banca.
Salva banche, anche Cassa di Ravenna del presidente dell’Abi Patuelli ha sistemato i conti vendendo bond subordinati
A marzo di quest'anno l'istituto ha rinnovato 170 milioni di obbligazioni facendole sottoscrivere a clienti retail. E i funzionari si davano anche da fare per "smaltire" le azioni. Bankitalia, che ora rivendica di aver chiesto un rafforzamento della tutela dei risparmiatori, non si è mossa. Come a gennaio 2014, quando La Cassa ha assunto Daniele Forin, ultimo dg di Carife
Circonvenzione di incapace.
e questo limite è dato dalla riserva frazionaria, quindi quel rapporto 2-98 di cui si parla sempre ?
credo che sia uno degli argomenti con più disinformazione in circolazione.
grazie per gli chiarimenti.
Ma il distinguere formalmente fra moneta "contante" e moneta "bancaria" dando ad intendere che solo la prima sia "vero denaro", oltre a fare molto vintage (ah, la nostalgia per il Gold Standard di ottocentesca memoria...) serve anche ad alimentare quella stessa disinformazione che a parole si dice di combattere.
@ Incredulo
Sai benissimo, perchè hai partecipato alle relative discussioni su LC, che diverse fonti affermano che tale "nullificazione" spesso e volentieri NON avvenga, facendo sì che nella stanze di compensazione interbancaria si creino immensi fondi neri da utilizzare in varie operazioni di riciclaggio.
Tu sei sicuro che tale dinamica non avvenga?
Su quali basi ti senti di affermare ciò?
Se una stanza è allagata perché c'è il rubinetto aperto, si può disquisire in cento modi su come o cosa sia più efficace usare per asciugare il pavimento, ma finché nessuno si accorge che l'unica cosa da fare è chiudere il rubinetto, il problema rimane sempre li. NOn c'è molto altro da aggiungere. se volete capire meglio i fondamenti di questa truffa, vi consiglio di andarvi a vedere qualche video di Marco Saba.
Grazie "medicialbe"!!
Riccardo hai ragione: le banche commerciali non possono creare denaro (nè tantomeno stamparlo).
Ma possono creare "promesse di pagamento", secondo certi rapporti e regole tipo Basilea, che, per accettazione comune, diventano, di fatto, denaro a tutti gli effetti, anche se denominati "moneta scritturale". Et voilà, quella che "ece" dalla Banca come una promessa, per accettazione collettiva, diventa come magicamente denaro vero.
Se ci pensi bene, anche il tuo datore di lavoro non ti paga con denaro, ma con "promesse di pagamento"; che tu accetti e metti in circolo come se fosse denaro. Solo che il tuo datore di lavoro può promettere solo quello che ha (rapporto di 1:1), mentre le banche commerciali 10, 20, anche 50:1.
Tutto qui.
se uno ha 100mila euro da parte e li investe TUTTI in obbligazioni della Banca d'Etruria....forse non ha capito bene cosa significhi "investire"
Il tutto per poter ottenere benefit premi scatti, una corsa al più bravo che fa perdere a molti dipendenti-marionette la concezione che stanno gestendo i soldi di chi ha lavorato una vita e non figurine. Banca d'Italia dovrebbe imporre maggiori controlli atti ad evitare consulenti impreparati e lavaggi del cervello da parte delle aziende.
Altro esempio: i prestiti sociali alle Coop. Gli anziani non hanno la minima idea su cosa investono ed i collocatori non hanno la minima idea cosa vendono in realtà.
In Friuli sono fallite due Coop. I risparmiatori rischiano di perdere i loro risparmi, ma chiaramente i media non hanno dato grande risonanza alla notizia. Come non è stato pubblicizzato che a causa delle nuove norme di vigilanza sono in molte le Coop che rischiano di saltare.
Aggiungo solo un intervento di Claudio Borghi che chiarisce altri dettagli.
Questa è la procedura ordinaria.
Le banche hanno la possibilità di ampliare la base monetaria e di riscuotere gli interessi sul danaro da loro creato artificiosamente, ma il danaro che viene restituito, nullifica l'operazione di creazione precedente pareggiando il bilancio.
Io affermo che esista una quantità enorme di danaro prestato agli amici e agli amici degli amici che non viene mai nullificato nè mai restituito con questo sistema di creazione artificiosa di moneta.
Questa situazione contabile infatti, assicura un vantaggio incolmabile per le aziende che beneficiano di questo trattamento.
Queste aziende, pagando solo gli interessi sul debito, godono di risorse perenni, risorse enormi che non restituiranno mai.
E' il caso di Telecom, di Pirelli e, in generale, di tutte le aziende che fanno parte del "salotto buono" della finanza italiana, tutte fortemente indebitate col sistema bancario che le ha finanziate con i soldi virtuali creati contabilmente, che sono diventate dei colossi grazie a quelle risorse virtuali che mai saranno restituite.
Un processo assimilabile a quello dei falsari, perchè il denaro virtuale così "creato" rimane perennemente nel sistema diventando denaro vero.
Nelle stanze di compensazione interbancaria si effettuano operazioni di vario genere, utili per semplificare i rapporti fra banche e con la sicurezza del "buon fine" delle transazioni che lì si compiono.
Si compensano fra loro operazioni di vario genere, vendita ed acquisto di contante fra banche, operazioni di dare e avere sui titoli, operazioni di diversa natura fra loro che semplificano le procedure e la contabilità dei vari istituti di credito fra le partite attive e passive, nella Camera di Compensazione, ogni banca paga la differenza fra debiti e crediti verso le altre banche, se questa è negativa, deve avere disponibili depositi pari al saldo debitorio.
Grazie ai miliardi di € guadagnati su danaro virtuale, grazie all'elusione fiscale, ai trucchi di bilancio, le banche creano i loro fondi neri, quei fondi che usano per supportare le operazioni al limite della legalità, quelle operazioni da non divulgare in pubblico.
Del resto si sa, Pecunia non olet.
Per affermare ciò che qualcuno afferma con tanta sicurezza, ovvero che le banche non nullifichino il danaro virtuale da loro creato, ci vogliono solide prove, prove che ancora nessuno ha mai prodotto.
Mi sembra che la questione dei privilegi di cui gode il sistema bancario nel suo insieme, sia più tecnica e che sia già molto poco etica ed ingiusta, anche nella situazione attuale, senza che ci sia il bisogno di propagare visioni irrealistiche di una bandi di ladri da macchietta.
Poi se per caso tu puoi portare delle evidenze contrarie supportate, sarò pronto a prenderle in esame.
Ciao
Anche se ora quel limite è stato cambiato, così come sono cambiati i parametri di operatività delle banche che sono diventati più ristretti e rigorosi.
Sono cambiati anche i parametri per definire la solidità patrimoniale di una qualunque banca, parametri che sono diventati più rigorosi e raffinati.
Per aiutare le banche dopo il grande botto del 2007 che ha fatto scoppiare la bolla dei derivati e ha rischiato di fare saltare tutto il Sistema e che si è protratta per gli anni successivi, la banca deve possedere una contropartita in contante di ogni passività, per un valore che oggi è dell'1%.
Oggi la BCE immette liquidità nel sistema principalmente con il QE, ovvero compra autonomamente titoli di Stato, una manovra che ha l'effetto di abbassare i tassi dei titoli ma che non stimola per nulla la crescita economica come dovrebbe fare lo stampare nuova moneta.
Perchè qulle misure, vanno a calmierare il mercato dei titoli di Stato in circolo nel sistema e detenuti dalle banche, ma non si riversano alle famiglie e alle imprese, nè si trasformano in un aumento della massa circolante.
Diciamo che la situazione è tenuta in piedi con artifici finanziari assortiti, ma che la coperta è comunque sempre troppo corta.
Capisci da solo che siamo ai limiti della sostenibilità di questo Sistema comatoso.
Quindi, per effetto degli "Accordi di Basilea" e della politica monetaria della BCE, che ha ristretto il campo di azione delle banche dopo la crisi creando forzatamente una scarsità di liquidità nel sistema, la BCE ha reso così più difficile reperire la liquidità per le famiglie e per le imprese e mettendo in difficoltà in questo modo, anche le banche più piccole che avevano operato con gestioni allegre e quelle dotate di meno mezzi propri.
A qualcuno piace confondere le acque, specialmente su una materia così specialistica ed importante come quella finanziaria.
Più voci girano, più contraddizioni e pareri opposti girano in rete e nei talk-show, più è facile continuare a fottere gli ultimi, quelli che sono nati per soffrire insomma, quelli che non comprendono tutti quei termini finanziari artificiosamente complicati ed astrusi, quelli che ancora saranno costretti per paura a "fidarsi" obtorto collo del rassicurante sistema che propaganda per le varie TV che pensa solo al tuo benessere , quelli che ancora saranno costretti a fidarsi del loro direttore di filiale perchè è una così brava persona, ignorando che quel funzionario, anche se fosse inconsapevole di ciò che sta facendo, deve seguire le direttive di questi squali in giacca e cravatta che lo pagano, gente a cui interessa solo una cosa a due facce: I SOLDI e il POTERE.
Ciao
Tra le fila dei signoraggisti figura anche Nino Galloni, persona di statura istituzionale in base agli incarichi ricoperti in passato, che mi pare davvero l'ultima persona che avrebbe voglia di portare avanti tesi ritenute poco solide.
In ogni caso, ripeto: sulla questione della "nullificazioni dei prestiti" io non mi sento abbastanza competente per sbilanciarmi, e mantengo semplicemente quello che considero un sano scetticismo. Certamente non mi sentirei di escluderla.
Però sono sicuramente d'accordo su una cosa: per quanto potenzialmente di enorme levatura, comunque non ritengo che sia questa la questione centrale.
Oltretutto, non sono nemmeno contrario al fatto che il sistema bancario in quanto tale possa, all'interno del circuito commerciale (lasciamo stare quello speculativo, che richiede un discorso diverso), creare moneta in simili quantità e con simili moltiplicatori: per me la moneta nel circuito economico dev'essere abbondante, perchè l'eventuale inflazione è certamente un problema molto meno grave e molto più facilmente risolvibile della deflazione... per cui meglio averne troppa che troppo poca.
Il punto centrale, e tutt'ora (secondo me inspiegabilmente, considerate le evidenze) controverso, consiste proprio nella possibilità di creare moneta dal nulla.
La mancata nullificazione e relativa (eventuale) elusione fiscale, è quasi un aspetto secondario.
Nel momento in cui sappiamo che le banche (private) creano di fatto quanta moneta vogliono, abbiamo già gli strumenti per interpretare uno dei tratti essenziali della crisi in corso in eurozona (il fatto che la creazione di denaro sia in mano a soggetti privati, di cui il principale esponente - la BCE - è un organo non eletto di natura tecnocratica) e la relativa soluzione (nazionalizzare il sistema bancario).
Insomma: il denaro dev'essere PUBBLICO, sino (anzi: soprattutto) dalla sua creazione.
Un saluto.
Intendo dire che la banca è soggetta ad obblighi procedurali e di gestione che sono facilmente verificabili dalle autorità monetarie.
Difficile farla franca agendo in un modo così grossolano....
Ma mi sembrava azzeccata, una truffa così dozzinale mi sembrava compatibile con l'ingenuità criminale mostrata dai protagonisti di quel film.
Vengono sfruttate opportunamente esenzioni, facilitazioni, smagliature delle norme tributarie previste per altri scopi. Ne sono esempi l’utilizzo di forme contrattuali anomale in luogo di quelle tipiche, ma per le quali è previsto un minore carico fiscale (invece di una compravendita si stipula un mandato a vendere con procura irrevocabile, oppure la costituzione di un usufrutto su un terreno messo a frutteto per i pochi giorni della raccolta, invece di siglare un contratto di compravendita di vegetali che è soggetto a imposizione più elevata), o il ricorso alla disciplina delle fusioni (➔ fusione), per compensare profitti e perdite di due società, oppure, in presenza di imposta progressiva sul reddito, il trasferimento di alcuni beni a società tassate con imposta proporzionale (➔ imposta p) più bassa, o a familiari con capacità contributiva minore (➔ capacità).
Questo soggetto veniva pagato dai dirigenti per non intervenire, perchè erano costretti a perdere un sacco di tempo ad ascoltarlo, questo soggetto campava in questo modo, un gran paraculo insomma....
Sentire Marco Saba in quel video, che ha parlato in qualità di delegato da parte di un altro azionista, con le sue contestazioni, per me pretestuose ed infondate, mi ha ricordato quel soggetto.
Non credo che sia Saba, che Galloni, fondino la loro azione di denuncia sulla presunta truffa dei prestiti che vengono interamente celati al fisco ed intascati in nero di cui stiamo discutendo.
Penso, soprattutto Galloni che conosco meglio, che siano altre e più fondate di questa le loro argomentazioni.
Il senso della frase del banchiere Mayer Amschel Rothschild, pronunciata nel XVIII secolo, sembra appartenere ad un altro mondo, ma è assolutamente attuale e piena di significato:
“Datemi il controllo sulla moneta di una nazione e non mi preoccuperò di chi ne fa le leggi”.
I privati si sono già pappati gli Stati nazionali di buona parte del mondo, svuotando il significato del loro ruolo e depredandoli dei loro beni, i privati, con il monopolio della crezione del danaro, ne sono diventati i legittimi proprietari ed i loro cittadini sono diventati loro sudditi, una massa oppressa, supplicante e senza alcuna voce in capitolo.
Se vuoi rimanere nel Mercato ed evitare problemi ancora più pesanti, devi fare come vogliono loro.
Tutto il resto, come già ben sapeva Mayer Amschel Rothschild e come ben sanno tutti i suoi consimili, è secondario.
Se fosse solo così, sarebbe tutto sommato un male minore. Capisco la pesantezza di questa affermazione, che si può esplicitare con "Meglio un falsario di un bancario",
ma secondo me è semplice se si considera che:
1) diversamente da un falsario, un bancario crea un debito sempre maggiore del denaro creato, quindi un debito matematicamente irripagabile, quindi eterno;
2) il falsario immette il denaro in circolo comprando, mentre il bancario esercita il potere assoluto di decidere a chi darlo e chi no, quindi decidendo chi può prosperare e chi no, chi deve vivere e chi deve morire. Con tanti saluti alla cosiddetta "democrazia": se anche i governi devono farsi prestare i soldi, secondo voi risponderanno agli elettori o ai creditori?
Perdonate l'autocitazione ma qui è spiegato in maniera semplice:
Ha detto che in banca il direttore gli aveva garantito il capitale finale alla scadenza.
Ma ha anche detto una cosa incredibile, ovvero che quando l'altro giorno si e' recato a Montecitorio per protestare, chi ha incontrato tra i protestanti?Il DIRETTORE della sua banca!
Quando ha chiesto cosa ci facesse la, il direttore ha detto che lui stesso aveva fatto quell'investimento e che aveva perso tutto.
Il direttore ha detto che era totalmente allo scuro di cosa stessero tramando e che quando facevano le riunioni in sede ad Arezzo, la proprieta' diceva di stare tranquilli, che la situazione era sotto controllo e che la banca si stava riprendendo.
Questo mi ha fatto venire in mente i famosi "livelli" secondo i quali non c'e' bisogno che tutti sappiano tutto affinche' una truffa possa essere perpetrata, ognuno fa il suo e non deve sapere nulla del livello superiore.
E' poi ancora più esplicito quando dice espressamente che l' "utile" delle banche coincide solo in minima parte con gli interessi, ed in massima parte con il denaro che gli viene restituito alla chiusura di un prestito.
Per me questa argomentazione, fondata o meno che sia, coincide appunto con la tesi della mancata nullificazione della moneta in fase di restituzione prestiti.
Forse mi sfugge qualcosa o la interpreto male: tu hai un'interpretazione diversa al riguardo?
Ripeto: a me interessa soprattutto capire il meglio possibile la tesi in questione, ed è poi relativamente secondario investigare su quanto sia fondata. Finchè la moneta sarà in mano ai privati, ogni altro problema (elusione fiscale compresa) non può che essere secondario.
Ma a livello politico nessuno ne parla e Grillo ad esempio a gettato la spugna a riguardo (inizio video 0:00-0:40):
Se poi mettiamo economisti come il su citato Borghi o un Bagnai i quali non sussiste come problema,"siamo a cavallo" ;rimane solo il parlarne fra di noi.
Quindi la strada è ancora lunga gente.
ps. scusate per qualcuno è cosa già nota,ma come si suol dire.... repetita iuvant
di solito uno associa la parola "obbligazioni" a un credito privilegiato (diverso dalle azioni). Ma facendo sottoscrivere obbligazioni "subordinate" la gente veniva indotta a credere di avere le stesse sicurezze. Anche i depositi dei correntisti potrebbero diventare ad esempio depositi "azionari" (con una semplice legge ad esempio è gia' stato fatto) e quindi perdere tutte le tutele che si sono sempre date per scontate legate al significato delle parole (deposito: custodia in totale sicurezza, obbligazioni: prestito con bassi interessi, azioni: titoli di proprieta' legati alla fluttuazione del mercato). La finanza creativa (ma anche in altri ambiti) sta truffando a norma di legge.
Va' ripensato l'intero meccanismo del denaro, dalla sua creazione alla sua distribuzione, alla sua moltiplicazione e anche alla sua distruzione.
In questo momento non ci resta che tenere traccia di tutte le persone che fanno parte di questa "cosca" (naturalmente facendo le distinzioni di responsabilita') cosi' che in un futuro vicino possano venire giudicate in pubblico. Ma ho come l'impressione che siano la maggioranza quelli che ci guadagnano dal funzionamento del capitale.
Molti fatti economici e geopolitici possono essere spiegati dal funzionamento e meccanismi del circuito monetario (e perche' ad esempio la russia e la cina stiano creando alternative e per questo prese di mira)
suggerisco veramente di leggere un saggio di Lenin del 1916 (100 anni fa') che è attualissimo:
L’imperialismo, fase suprema del capitalismo
www.marxists.org/italiano/lenin/1916/imperialismo/
Forse non centra molto con l'attività di prestito che le banche effettuano. Ma centra per quanto riguarda la nullificazione o meno di denaro (sia esso virtuale o cartaceo).
Un anno fa, per costruirmi un mio piccolo deposito in moneta estera e visto che volevo farmi anche le vacanze a Ginevra, per veridificare quanto detto da Marco Saba, ho fatto cambiare la mia quota di denari Euro cash con l'equivalente Franco Svizzero cash. Al momento della consegna dei miei euri ed il cassiere degli equivalenti franchi ho visto prendere la mazzettina in euro e metterla in un cassetto apposito. Allorchè ho chiesto al cassiere che conosco dal tempo delle scuole medie (quindi ho una certa confidenza anche per farci qualche battuta simpatica): "Chiedo scusa, non capisco, io ti ho dato euro e tu mi hai dato franchi, perchè le banconote in euro non vengono ditrutte nel momento in cui (o al limite a fine giornata) te le ho consegnate?
Risposta: le banconote in euro non vengono distrutte, perchè servono per prelievi bancomat e quant'altro.
Mia controrisposta: Allora se non vengono distrutte, tu hai creato X denaro euro in più! Non dovrebbero esistere quei denari nel momento in cui tu li cambi.
ERGO: è appena stata creata moneta "nuova" dal nulla.
Domanda: a quanto ammontano operazioni di questo genere ogni giorno solo in europa?
Risposta:
Per quanto riguarda lo scandalo delle agenzie di compensazione bancaria, ho letto (in lingua francese) il libro del famoso giornalista investigativo che viene citato spesso da Saba. Che ha indagato per 10 anni sui cossiddetti fondi neri di queste banche. Ti consiglio di leggerlo o fartelo tradurre. Perchè, credimi, nella realtà quelle 4 famose centrali di compensazione fanno TUTTO IL CONTRARIO DI QUELLO CHE TU AFFERMI (non tu, i regolamenti che citi). Sono d'accordo con ANAKYN: nella carta c'è scritto una cosa, nella realtà ne accade ben altra cosa. Questo giornalista dopo 10 anni di minacce a lui e famiglia, è riuscito a concludere il libro, ma ha dichiarato pubblicamente che non ce la fa più da solo a continuare. (Il giudice francese che ha aperto le indagini anche grazie alle info avute dal giornalista, sta procedendo anche lei tra minacce e altro). Questo mi fa pensare che abbiano centrato uno dei tasti molto dolenti per le banche.
-EDIT- il giornalista si chiama Denis Robert. Il libro si intitola: Révélation$
Un piccolo link che puo spiegare in sistesi la questione affrontata:
www.iconicon.it/.../clearstream-lava-piu-bianco
studimonetari.org/articoli/falsoinbilancio.html
-EDIT- Errata corrige: dopo 10 anni di minacce a lui e famiglia, uno dei processi si conclude. Il libro lo ha terminato e pubblicato nel 2001. Scusatemi
di Andrea Scanzi
Ieri, presentando il libro di Vespa, il ministro Boschi ha detto che suo padre è una persona perbene e che Banca Etruria non ha ricevuto favoritismi dal (suo) governo. Ne prendo atto e non fatico a crederci. Certo, magari sarebbe stato bello che ieri la Boschi avesse preferito al libro di Vespa la sua città, in questi giorni devastata dal caso Banca Etruria, ma capisco che dopo aver regalato a giugno la città al centrodestra imponendo un candidato smisuratamente debole e dopo che il suo governo (e la “sua” banca) hanno contribuito a gettare nella miseria migliaia di cittadini, Arezzo non sia ora la prima città che le venga in mente. Infatti, ad Arezzo, ieri c’era Salvini. E la Boschi no.
E’ assai probabile che, di fronte al disastro ormai conclamato, il governo Renzi non potesse fare altro che anticipare il bail-in di gennaio 2016 al 22 novembre scorso. I danni erano stati fatti prima, molto prima. Con gli omessi controlli, con i conflitti d’interesse, con i favori ai soliti noti. Con le regole cambiate in corsa, con l’atteggiamento di Bankitalia, con quello della Consob. Con una congrega di (pagatissimi) dirigenti che hanno fatto più danni della grandine. Già: ma la Boschi davvero non sapeva tutto questo?
Delle quattro bad bank “salvate”, la Banca Etruria è sempre sembrata più banca delle altre. L’ho detto anche ieri a Piazzapulita e qui desidero riassumere e integrare.
Dal 2011 fino al commissariamento dell’11 febbraio 2015, il papà Pierluigi faceva parte del Cda Etruria. Non appena la figlia Maria Elena diventa ministro, il papà diventa vicepresidente della Banca. Non solo: il ministro è azionista e il fratello è dipendente. Conflitti di interesse come se piovessero. La Banca Etruria viene commissariata a febbraio 2015, per un buco di 3 miliardi, sei volte il suo patrimonio netto, ma le obbligazioni subordinate vengono ancora sbolognate agli ignari e incolpevoli risparmiatori (che il governo Renzi vuole far passare per “speculatori”). Bankitalia, constatando le “forti criticità crescenti” e una situazione disastrosa, commina multe per 2.5 milioni di euro al cda della Banca. Viene multato per 144mila euro anche Pierluigi Boschi. Per cosa? “Carenza organizzazione e controlli interni, carenza gestione e controllo del credito, violazioni in materia di trasparenza, omesse inesatte segnalazioni”. Praticamente non ha fatto niente di tutto quello che doveva fare: anzi, ha fatto l’esatto contrario. Senz’altro persona “perbene”, come dice la figlia, ma che verosimilmente ha sbagliato lavoro.
La Banca Etruria, che Travaglio definì a febbraio “salotto di cattolici e massoni”, era una banca morta molto prima del commissariamento. Eppure si continuava a spendere fino a 15 milioni di euro l’anno in “consulenze” esterne. I dirigenti si erano anche inventati una legge ad hoc per cui bastava una firma per prestare soldi agli amici degli amici: prestiti che, ovviamente, mai sarebbero rientrati. Però, quando due anni fa l’allora presidente Fornasari aumentò il capitale di 100 milioni dicendo ai soci di comprare azioni da 60 centesimi l’una, li rassicurò, sostenendo che la banca era coesa e che “l’Etruria è la banca popolare più forte del centro Italia”. Il livello generale era questo.
C’è poi un altro aspetto. Da fine ottobre 2014 a gennaio 2015, strani movimenti riguardano alcune banche popolari. Su tutte l’Etruria. La banca è in crisi, ma molti di colpo si mettono a comprare azioni convinti che da marzo quelle azioni varranno molto di più. Perché? Non è dato sapere, ma è forse dato supporre. Nel pomeriggio del 20 gennaio 2015, in neanche due ore, il governo Renzi – tramite decreto – trasforma le banche popolari con almeno 8 miliardi di attivo in Spa. Chi ci guadagna di più? Guarda un po': Banca Etruria, che registra in borsa la migliore performance dell’anno (+62.5%).
La Boschi, durante il Consiglio di ministri che vara rapidamente il decreto, non c’è. E’ assente. Ma questo non basta forse per non parlare di conflitto di interessi. Ah: molte di quelle plusvalenze e speculazioni “indovine”, che faranno poi supporre casi di “insider trading”, arrivavano da Londra. A Londra, del tutto casualmente, sta anche Davide Serra, noto finanziatore renziano col suo fondo Algebris. Serra ha sempre detto di non avere mai comprato azioni Banca Etruria in quel periodo, ma di averlo fatto molto prima – a marzo 2014 – salvo poi rivenderle pochi giorni prima del decreto. Perdendoci un sacco di soldi (più di 20 milioni di euro). Sarebbe interessante sapere a chi le ha vendute.
www.ilfattoquotidiano.it/.../2295547
Questo è quello che sostiene Galloni.
L'enorme massa monetaria creata col meccanismo del moltiplicatore finanziario, non viene conteggiata come attivo di bilancio.
La sua proposta è di origine tecnica.
Con l'emissione di un semplice decreto che imponga alle banche di dichiarare queste somme come attivo di bilancio, cosa che oggi non viene fatta, lo Stato incasserebbe una barca di soldi, miliardi di €, ovvero quella barca di soldi che, secondo Galloni, viene oggi sottratta arbitrariamente al fisco.
Perchè in realtà il meccanismo attuale, prevede che, poiche questa creazione di moneta è solo virtuale, la sua produzione non venga registrata come attivo di bilancio e quindi tassata.
Qui, in questa intervista dello stesso Galloni si capisce meglio quale sia la sua posizione.
Ciao
Mi possono spiegare come mai su qualcosa di molto importante come "creazione del denaro", come funzionano le banche etc...etc... non ci sia una fonte UNIVOCA e CERTA per quanto riguarda regolamenti, chi detiene cosa, chi deve che cosa a chi?
A casa mia se NESSUNO riesce a dare una spiegazione CERTA ed UNIVOCA, beh allora siamo proprio al gioco dei dementi. Per chi non capisce=ci stanno riempiendo il sedere di salsicce. TANTE CAZZATE, TUTTI ESPERTI DEL NIENTE, TUTTI PROFESSORI ma quando si deve passare alle cose "pratiche e reali" nessuno sa più un c...o di niente. Ergo, come mi insegna Socrate, una banda di delinquenti che si serve di un esercito di buffoni per raccontare BOIATE assurde. Questo è quello che penso. I tecnicismi servono solamente a due cose: 1- Nascondere l'incapacità completa oppure 2- Nascondere un comportamento coscientemente fraudolento.
Scusate ma ogni tanto mi devo sfogare anch'io signori. NON E' POSSIBILE CHE INTERROGANDO 20 PERSONE DIVERSE MI RISPONDONO CON 20 TEORIE DIVERSE. Che cavolo è? la favola di pinocchio o l'economia? ah... scusate, pinocchio è realmente esistito!
La banca ha bisogno di moneta fisica per potere riempire i bancomat o per i più disparati motivi, come soddisfare le richieste della clientela.
Se non ci fossero le operazioni di cambio oppure i versamenti in contanti dei correntisti, la banca dovrebbe chiedere moneta fisica alla BC per riempire i bancomat, oppure per cedere banconote a chi le richiede.
Se ce l'ha già in casa si risparmia la fatica di doverla chiedere alla direzione oppure alla BC.
Per quello che riguarda la tua operazione, basta che avvenga la registrazione dell'operazione e, contabilmente si rimetteranno in ordine il dare/avere delle operazioni effettuate durante la giornata alla chiusura dei conti giornalieri.
Se ci saranno banconote da distruggere queste verranno inviate alla BC.
Ci sono delle regole che le banche debbono seguire, non dobbiamo pensare ad ogni banca come se fosse una famiglia che gestisce i soldi che maneggia alla "Famo come cazzo ci pare"....
Che le banche creino fondi neri, che le banche siano dietro le operazioni più sporche immaginabili come traffico di armi, riciclaggio di danaro sporco ed operazioni illegali di finanziamento non credo sia questo grande scoop.
Quello che non credo assolutamente è che questi fondi neri siano ricavati dalle banche nel modo di cui stiamo discutendo.
Oggi con la Centrale rischi, ogni operazione di finanziamento è tracciata, persino ogni richiesta di finanziamento, anche quelle su prestiti che non vengono poi concessi, appare sotto al tuo nominativo quando si chiedono informazioni alla Centrale rischi a cui aderiscono tutte le banche.
Cos'è
Le banche che si imboscano i soldi che ricevono indietro dai prestiti, secondo me, è roba da barzelletta.
Ciao
Tale "entrata" senza corrispondente "uscita" avverrebbe (correggimi se sbaglio) in fase di rientro dai prestiti: l' "entrata" coincide con la restituzione del denaro ricevuto in prestito, la (eventuale) mancata uscita coincide con la NON-nullificazione (fisica o elettronico-virtuale) di tale denaro.
Quindi, in questo contesto, l'emissione di denaro in sè non è ancora un'entrata di cassa, ma lo diventa nel momento in cui tale denaro viene restituito alla banca. Dopodichè, se tale entrata contestualmente viene nullificata, allora esiste anche una corrispondente uscita e non avviene alcun utile aziendale.
Fino a qui ci siamo?
Ora, se Galloni ritiene che l'emissione di denaro vada tassata, non significa forse che la ritiene un utile aziendale?
E per ritenerla un utile aziendale, non significa sostenere che nel momento del rientro dal prestito, tale denaro NON verrà nullificato?
Perchè se invece viene nullificato a valle (senza dunque produrre alcun utile aziendale in sè... a quel punto l'utile è costituito dal solo interesse), perchè mai dovrebbe anche venire tassato a monte?
Se la nullificazione avviene di fatto (e non solo sulla carta), allora l'unica entità tassabile sono gli interessi, in quanto essi soli costituirebbero l'utile aziendale.
"Cercherò di riassumere: la società di compensazione CEDEL (poi Clearstream Bank) nacque con un meccanismo di riciclaggio inventato da Roberto Calvi e realizzato da Gerard Soisson, come tecnico informatico. Entrambi trovarono la morte anche se oggi si indaga solo su quella di Calvi. L'idea geniale di Calvi si basava sul sistema della riserva frazionaria. Cioè, quando devo compensare conti tra due istituzioni bancarie, posso limitarmi ad avere la riserva frazionale sulla differenza FINALE dello scompenso. Cioè, se riesco a cancellare la traccia delle transazioni (manomettendo le registrazioni nella cassa di compensazione), posso registrare molto di meno. Esempio: la Banca Bassotti è esposta con la Finanziaria IFIL per un miliardo. La IFIL deve alla Banca Bassotti un miliardo e cento. Differenza: CENTO. Se nascondo le transazioni sottostanti, posso impegnare riserva frazionaria sufficiente SOLO a garantire i CENTO. Ma se devo dichiarare le transazioni effettive, un miliardo PIU' un miliardo e cento, devo avere riserve frazionarie sufficienti per garantire un totale di 2,1 miliardi!"
Chiedo: tu giudichi un simile meccanismo per forza irreale, a livello di una "barzelletta"?
E se lo consideri realistico, esso non coincide proprio con una sostanziale mancata nullificazione del denaro in rientro, con relativo occultamento di enorme massa monetaria?
Ti ringrazio per la precisazione.
Capisco anch'io che quello di cui stiamo parlando siano ipotesi (cioè il COME le banche riescano a reperire/avere fondi neri con cui fare i loro sporchi comodi) e magari molte delle quali possono essere "sempliciotte", ma concordiamo tutti su un punto: LO FANNO, in un modo o nell'altro LO FANNO. Sicuramente lo FANNO in maniera "creativa" altrimenti gli inquirenti avrebbero l'imbarazzo della scelta nel perseguire questi personaggi. Il problema è che (denis robert da esempio) hanno una moltitudine di muri dietro i quali si difendono. Cominciamo a smontare mattone per mattone questi muri. Io sono dell'idea (post di cui sopra) che tutta questa gazarre è stata creata a suo tempo per evitare che in futuro persone come noi (che vogliono capire e usano la propria testa) possano trovare il bandolo della matassa. Se personaggi come Ford al tempo dichiaravano che "se la gente capisse come funziona il denaro, scoppierebbe una rivoluzione domani mattina...".
E soprattutto, chi è responsabile penalmente quando avvengono fatti del genere?
(estratto)
La procura di Civitavecchia vuole fare luce sui rapporti finanziari tra Banca Etruria e Luigino D'Angelo, il 68/enne suicida il 28 novembre dopo aver perso i suoi risparmi, e ha disposto l'acquisizione della documentazione all'istituto di credito. Saranno poi sentiti i responsabili della Banca Etruria che hanno gestito i risparmi di D'Angelo.
(estratto)
Si ritiene - secondo Tribunale Dreyfuss - che una volta accertato un comportamento delittuoso dei funzionari dell' istituto bancario nei rapporti tra gli stessi e Luigino D'Angelo, ciò possa comportare anche l'ipotesi del reato di omicidio colposo con pene aumentate...............
ansa.it/.../...
intanto il governo manda a dire che:
(estratto)
«è impossibile per le regole Ue salvare in modo definitivo gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati ma – ha assicurato - stiamo cercando con grande impegno e tenacia di individuare una soluzione, nei limiti delle regole europee».
ilsole24ore.com/.../...
Forse è la voce della speranza a parlare, ma chissà che non sia un modo per preparare il terreno a quell'uscita dall'eurozona che secondo la profezia di Sapir sarebbe dovuta accadere nella primavera 2015.
Galloni afferma:
"Giuridicamente, infatti, le banche non hanno una esplicita licenza di creare denaro virtuale, ma vengono considerate solo come società di intermediazione finanziaria. "
Galloni espone dunque la tesi che, le banche, a livello giuridico, non abbiano una licenza esplicita a creare danaro, cosa che invece che fanno nella forma di creazione di danaro scritturale usato per i prestiti come è ampiamente dimostrato.
Ancora Galloni che continua:
"L’attività principale delle banche consiste invece proprio nella creazione di denaro ex novo, che - ad oggi - non risulta contabilizzato a bilancio. Se gli istituti di credito evitano di iscrivere in contabilità, nel risultato lordo d’esercizio, la quota annuale di denaro virtuale che creano dal nulla, è evidente che lo considererebbero esse stesse “denaro falso”."
Ovvero Galloni sostiene che, poichè le banche non lo iscrivono a bilancio, questo danaro prodotto artificiosamente è considerato anche da loro stessi come danaro falso, perchè se fosse considerato danaro vero andrebbe messo a bilancio.
Poi continua:
"A norma di legge i debiti contratti con denaro falso sono viziati e non sono giuridicamente validi. Ne deriva che tutti i debiti contratti con le banche sarebbero annullabili, un vero e proprio miracolo degno della “Madonna dei Debitori”!"
Quindi se anche le banche stesse operano nella redazione dei loro bilanci come se il danaro da loro prodotto fosse falso, ne deriverebbe che ogni tipo di prestito erogato grazie alla creazione di questo danaro artificioso, sarebbe annullabile legalmente.
Quindi conclude Galloni:
"Ma la notizia buona è che non c'è nessun bisogno di cambiare le regole esistenti: se le banche seguissero la regola contabile principale ovvero quella che richiede che il bilancio esponga la situazione economica, patrimoniale e finanziaria reale, allora si regolarizzerebbe questo denaro”."
Ovvero Galloni sostiene che poichè la banca non è autorizzata a creare danaro eppure lo fa, poichè la banca non dichiara questo danaro creato come attività come vorrebbe la regola già esistente, la situazione giuridica che si viene a creare con questo comportamento è quella o di annullare tutti i prestiti perchè illegittimi, (penso che ne sarebbero contenti tutti i debitori d'Italia ), oppure quella di trattare questa moneta artificiosa come moneta reale e concreta pagandone le tasse che questo comporta.
Praticamente Galloni esprime una contraddizione giuridica esistente fra le varie norme che regolano il diritto civile e bancario che, se fosse risolta per decreto come lui auspica, porterebbe miliardi di Euro allo Stato.
Ma figurati se il potere politico potrà mai proporlo quel decreto, pia illusione.
Questa di Galloni, è solo una posizione da tecnico-politico di lungo corso, l'evidenziare una contraddizione nella normativa che regola la materia, una contraddizione che rimarrà immutata.
Roba per giuristi insomma.
Nascondendo le operazioni precedenti alla compensazione e dichiarando solo la cifra finale che si ricava dalla differenza fra il dare/avere dell'operazione, si abbassa la quota di riserva richiesta che così si libera per altre operazioni.
Nell'esempio che hai linkato tu, invece di usare capitale reale per garantire 2miliardi e 100 milioni, uso capitale reale per garantire solo 100 milioni, ovvero la differenza fra le due operazioni compensata.
Con la cifra reale che la banca non impegna per garantire l'intero importo della transazione, la banca può garantire altre operazioni.
Quindi non è che la banca si intaschi il danaro in nessun modo, ma agendo così amplia la sua possibilità di fare altri affari, come se avesse più risorse reali a disposizione.
Ho letto tutto il link.
Parla di riciclaggio, di corruzione, di camere di compensazione come organismi creati ad hoc per effettuare tutte le operazioni oscure della finanza mondiale.
Niente di nuovo, sono cose note da sempre.
L'ho già scritto più volte.
Tutto il danaro illegale che circola nel mondo, non viene messo in un buco sotto-terra, oppure sotto un materasso.
Ovvio che ci siano banche e società specializzate in questo genere di "affari".
Ti ripeto che l'idea che la banca si intaschi i soldi che ritornano dai prestiti da lei effettuati, è roba da ladri di polli.
Questi sono ladri molto più sofisticati.
Ciao
In verità, a più riprese Galloni ha parlato proprio di elusione fiscale dovuta al fatto che l' "utile operativo" (credo sia una citazione letterale delle sue parole) di una banca commerciale NON coincide con il semplice interesse (che sarebbe attorno al 5%, su cui effettivamente al momento paga le tasse), ma con l'intero ammontare dei prestiti in rientro, tolte le spese di gestione della banca stessa, e dunque siamo attorno al 90% e passa.
Secondo Galloni è su questo 90% che dovrebbe pagare le tasse. Anche le percentuali cui mi sto riferendo provengono da Galloni stesso.
Sono parole sue, che gli ho sentito pronunciare in diverse conferenze ed interviste.
Se vuoi provo a recuperare i link specifici in cui si esprime così, ma se lo segui anche tu credo che almeno qualche volta lo avrai sentito fare affermazioni del genere.
Ho davvero pochissimi dubbi sul fatto che la tesi di Galloni sia effettivamente questa, perchè le sue parole, ripetute in diverse sedi e quasi sempre allo stesso modo, non si prestano ad altre interpretazioni.
Magari è infondata, ma questa è.
Anche perchè, lo ripeto: l'emissione di denaro in quanto tale, se venisse nullificata nel momento del rientro del prestito, perchè mai dovrebbe essere considerata un "utile", e dunque tassata?
Se si ritiene che essa debba venire tassata allora la si considera un utile, ergo si crede che il denaro in rientro dai prestiti NON venga nullificato.
Se ritieni tale argomentazione errata, per piacere aiutami a capire dove sbaglio.
Occultare denaro può servire sia ad intascarselo, ma anche a reimpiegarlo.
La procedura descritta da Saba ed ideata da Calvi serve appunto ad occultare denaro: esistono transazioni fra due banche per 2,1 miliardi (nell'esempio) che in termini netti si riducono a 100 milioni, ma se manipolo le registrazioni "di cassa" posso far risultare artificialmente che tali transazioni equivalgono solo a quei 100 milioni.
2 miliardi sono spariti, di conseguenza possono "sparire" allo stesso modo anche le riserve bancarie necessarie a garantirli.
Quelle riserve sono state occultate: a questo punto possono essere sia intascate che reimpiegate... ma sono sempre denaro che è stato fatto sparire e su cui oltretutto (com'è ovvio, altrimenti che riciclo di denaro sarebbe?) non si sono pagate le tasse.
Sto cercando di inserire l'avatar.
Tieni conto che anch'io sostengo che esiste una grande massa di danaro in circolo nel sistema, che non sarà mai nullificato, ne ho scritto prima.
Su quel danaro diventato vero a tutti gli effetti, le banche non pagano imposte.
Ovvero non tutti i prestiti vanno a buon fine, non tutto il danaro creato artificialmente viene restituito, ci sono posizioni di credito aperte e mai nullificate, come se la banca avesse prestato soldi veri e non risorse fittizie.
Per questo secondo me fatichi a comprendere i vari piani delle tesi esposte.
Non perchè non ci arrivi, ma solo per la difficoltà del mezzo che stiamo usando.
Non trovo nessuna differenza fra usare o mettersi in tasca danaro rubato.
Sempre di danaro rubato si tratta.
Il danaro prestato era virtuale, non si occulta nulla di reale, ma solo transazioni fra computers con moneta virtuale che non vengono documentate.
La differenza di 100 milioni di quel danaro tutto virtuale è quella che conta, ed è quella che sarà garantita dalle riserve della banca.
Basta un milione di riserva oggi per garantire quei 100 milioni virtuali che sono il risultato della differenza fra il dare/avere delle due diverse posizioni debitorie, perchè oggi, la banca, deve possedere una contropartita in contanti di ogni sua passività, che sia pari all'1% dell'ammontare del suo debito.
Quello che è sparita è la documentazione che attestava il debito di uno nei confronti dell'altro, quel debito precedente alla compensazione che ammontava a 1miliardo e 100 milioni per uno dei due soggetti nei confronti dell'altro e 1 miliardo per l'altro nei confronti del primo.
Quelle due cifre, erano virtuali, ma dovevano essere garantite con moneta vera a riserva che allora, nell'epoca di Calvi era al 2%.
Facendo risultare solo il debito di 100 milioni, diminuivano le riserve necessarie a coprire quel debito di moneta virtuale precedentemente contratto fra di loro.
Non spariva nulla, nessuna somma di danaro vero veniva occultata, spariva solo la documentazione delle due operazioni di debito precedente che si compensavano con il debito finale di 100 milioni.
Occultare le riserve è controproducente per un istituto bancario.
Quello che si occultava erano le operazioni precedenti fra le due banche, evitando così di intaccare le riserve.
Nessuna somma di danaro reale veniva occultata con questo sistema.
Pensa a quante operazioni di questo tipo ci sono ogni giorno fra banca e banca e capirai il vantaggio che scaturisce per ogni banca se approfittassero dell'idea di Calvi e del suo socio nelle compensazioni interbancarie.
non se se l'avete sentito Diego Fusaro sull'usura delle banche
Se quel tuo amico cassiere fossi stato io ti avrei risposto una cosa del genere:
"Non c'è nulla di strano, caro Madyari. Forse non comprendi l'operazione che stai compiendo. Tu stai scambiando euro per franchi (svizzeri). O se così non ti è chiaro tu stai vendendo euro per comprare franchi. Se vai dal macellaio e dai euro per carne poi ti aspetti che lui distrugga gli euro che gli dai? La banca è andata al mercato (Forex) dove ha dato euro per avere in cambio i franchi che tu adesso ricevi. Gli euro che tu mi dai sono quelli che io ho già speso più una commissione e non li distruggo certo poiché sono il compenso del mio lavoro. Un commerciante compra un maglione in cina per dieci e te lo vende a quindici. Io ho comprato franchi dalla svizzera coi miei soldi e te li rivendo aumentati della commissione. Perché mai dovrei ditruggere questo denaro. Sei parecchio confuso sai, Madyari"
Io userei molta più attenzione al tipo di argomentazioni che si usano e non è una critica rivolta solo a te.
Se poi lo stesso Galloni parla di "utile operativo" che di fatto è pari NON a circa il 5% (interessi sui prestiti) bensì a circa il 90% (il capitale stesso che è stato prestato), nuovamente a me pare che la tesi in questione torni ad sostenere la mancata nullificazione.
Opzione A)
Il denaro in rientro viene nullificato --> l'utile coincide solo con l'interesse sul capitale prestato (quello emesso a monte), non con il capitale stesso --> non ha senso tassare il capitale prestato, cioè il denaro emesso a monte
Opzione B)
Il denaro in rientro NON viene nullificato, o viene nullificato solo in parte (ed in parte occultato) --> l'utile coincide non solo con l'interesse, ma soprattutto con il denaro non nullificato --> in questo caso acquista senso la proposta di tassare l'emissione di denaro
Non è che voglia sostenere che la tesi di Galloni sia corretta, ma vorrei capire in che modo possano esistere interpretazioni alternative delle sue parole che abbiano la stessa coerenza logica interna.
Infatti esiste un massa enorme di danaro elettronico che non viene mai nullificato, come dicevamo prima.
L'esempio illuminante è quello delle risorse usate dalle banche per comprare titoli del debito pubblico.
Quel debito non viene mai restituito e viene impiegato danaro scritturale per sottoscriverlo.
Basta appena l'1% di riserva per sottoscrivere il 100% del debito.
Penso che Galloni si riferisca principalmente a questo aspetto della questione e non a quello dei prestiti concessi alla clientela retail.
Davvero credete che la gente fosse consapevole dell'investimento "ad alto rischio"?
Funziona cosí:
Gli italiani investono da tremila anni sui BOT. Tutto quello che hanno. Perche sono sicuri, rendono poco ma si dorme tranquilli. Poi i giornali cominciano a dire che i BOT non rendono una minchia, che non li compra piu nessuno, e l'italiano allora va nella banca dove ha i soldi da trent'anni e chiede al funzionario col quale si dá del tu da trent'anni: mi consigli un'altra cosa uguale ai BOT?
Il funzionario ha appena ricevuto una letterina nella quale c'è scritto: o vendi queste obbligazioni o ti sbattiamo sotto i ponti.
Il funzionario, che tiene famiglia, conosce il suo cliente e quindi gli dice che le obbligazioni sono sicurissime come i BOT e può metterci sereno tutto il capitale. L'italiano si fida e firma.
Adesso ditemi se trovate giusto che costui paghi perché l'investimento era ad alto rischio.
GIUSTO PER SORRIDERE PRIMA DELLA NANNA...
goofynomics.blogspot.it/.../...
Buona lettura!
Devo sicuramente studiare molto ancora. Ti ringrazio per l'esempio per spiegare alcune dinamiche. Però, se posso, ti dimentichi che il macellaio gli euri che si tiene da me, li verserà in tasse, i quali teoricamente in quel momento verranno nullificati, lo stesso vale per il maglione. il macellaio e chi mi vende il maglione mi sta dando un bene reale in cambio di un codice accettato come mezzo di scambio e riconoscimento di valore (moneta). i suoi euri ripeto verranno distrutti una volta pagate le tasse. Io ti risponderei a mia volta cosi: (magari sbagliando di nuovo) hai ragione amico, peccato che tu dovresti distruggere la parte restante che avanza oltre il tuo guadagno (commissione) altrimenti tu hai aumentato la base monetaria. Tu hai la commissione (tuo guadagno legittimo) piu i miei euri. Quindi in quel momento girano 100 euri miei in mano tua+ 100 franchi svizzeri in mano mia+ le commissioni che ti devo. Prima esistevano solo 100, poi alla fine 200+commissione. E' stato creato valore dal nulla. (puo darsi che mi sbaglio).
-EDIT- ho utilizzato un cambio 1:1 per facilità di ragionamento
-EDIT2- scrivete pure svariati PM per farmi un disegnino di facile comprensione per capire dove mi faccio lo sgambetto da solo nel ragionamento
Praticamente se Renzi non avesse fatto questo decreto, la situazione sarebbe stata ancora peggiore di quella attuale all'entrata in vigore delle nuove norme del "Bail out" previste l' 1/1/2016.
La questione è quindi più importante del salvataggio delle quattro Banche oggetto del decreto governativo.
Questo è un cambio sistemico, una rivoluzione nel modo tradizionale di fare banca, quel modo che conoscevamo prima dei vari accordi di Basilea.
Il nostro sistema bancario era più conservativo e meno speculativo, era più orientato al finanziamento della piccola e media impresa perchè la nostra ricchezza nazionale era costituita dal sistema diffuso di imprese medio piccole, con punte di eccellenza.
Le grandi imprese erano per lo più quelle statali, con poche grandi aziende private con in testa la Fiat.
Con la crisi economica perdurante, le imprese sono in sofferenza perenne e le nostre banche stanno inguaiate, come dimostrano anche i grafici dell'articolo.
Ha ragione Bagnai a sottolineare l'enorme responsabilità della nostra classe politica che è composta di veri incapaci, persone che hanno accettato supinamente ogni richiesta dell'Europa senza nessuna trattativa a noi favorevole.
Rimpiangere Craxi ed Andreotti credevo che non fosse mai stato possibile farlo, ma mi sbagliavo di grosso....
Quelli erano dei giganti a confronto dei politici attuali.
Risale al 31 dicembre.
Senza neppure attendere l'inizio dell'anno ed alla faccia dei tutelati del bail-in, in Portogallo “la Banca Centrale Portoghese ha ordinato il trasferimento di alcune ordinazioni ordinarie di Novo Banco nella bad bank di Banco Espirito Santo, creata dopo lo smembramento dell'Istituto Espirito Santo, imponendo così le perdite sugli obbligazionisti ordinari”, i quali, in teoria, dovrebbero essere tutelati tanto quanto i correntisti con depositi inferiori ai 100.000 euro.
piovegovernoladro.info/.../...