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incredulo ha scritto:
Beh Calvero mi sembra che affermare che tutti condividiamo la Vita nello stesso istante sia molto diverso dall'affermare:
Perciò se faccio una cosa fatta bene, il merito è anche di Attivissimo?
Ti sembrano due affermazioni equivalenti?
l'IO Calvero-Giulio o sei l'IO Spirituale che ci unisce tutti?
Sai chi sei?
Perchè siamo tutti diversi ma siamo tutti uniti nello Spirito...
Allora:
SCHEMINO
Il Sè inferiore, e il Sè superiore coesistono in noi.
Noi siamo esseri duali, siamo indivi-duo.
Infatti ogni tanto noi parliamo fra sè e sè.
Ci siamo fino qui?
Bene, ora mettiamoci la variabile temporale, ovvero il tempo.
Ogni seme, per diventare un albero, ha bisogno di tempo, ma quel seme è in realtà già un albero in potenza.
Quindi è nello stesso momento sia seme e sia albero, ma solo quando sarà albero si accorgerà di chi è veramente.
Così è per l'uomo.
Quindi tu sei, per te ciò che la tua consapevolezza ti permette di concepire, ma in potenza sei un essere Spirituale immortale in divenire.
Il fatto di assoggettarsi a questo, non significa dipendere da qualcuno, la tua eguaglianza ASSOGGETTARSI=DIPENDERE, è priva di consistenza.
Tu consideri lo Spirito, Dio o chiamalo come cazzo ti pare, qualcosa di altro rispetto a te, ma così non è.
Noi SIAMO anche Spirito, Dio è solo Spirito.
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Eliminando la mente e le sue percezioni come ho fatto prima, dalla tua risposta rimarrebbe "nella realtà", e io concordo. Ma "dove" nella realtà?
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Quindi, l'invito che ti porto è quello di riuscire a focalizzare per bene ad esempio quando si usano termini quali UNIRE ... cosa tu INTENDI con unire - e cosa tu puoi lasciare intendere ... e, soprattutto, non hai tenuto presente per bene a quale contesto si associa, a quale problema; pensa al problema che lecitamente ho sollevato io, perché, non vorrei dire eh, però capita se ti unisci a qualcuno, può venirne fuori un figlio
... ti pare un gioco dialettico il mio? Non penso, no?
E torniamo coi piedi per Terra. Perché io so che tu sai, che stare coi piedi per terra non significa escludere la spiritualità. Ma intendo dire di evitare tutto ciò che può divenire spocchiosamente intellettuale.
Il punto era sapere come e quando si fa una cosa fatta bene o meno. Ricordi?
Voi chiamate "scelta personale" quello che probabilmente è comunque un destino, o chiamalo come vuoi.
Mi spiace, credo nell'armonia, ma non credo che questa armonia possa essere considerata nel libero arbitrio, così come intendete considerarla.
La tua metafora dell'albero è comunque a dirmi quello che sostengo. Però non ti va bene. L'albero segue il suo destino e se non si allunga verso il cielo, non prenderà la luce che gli serve e si secca. Mi sta bene.
Sai benissimo che le metafore le trovo importantissime, ovviamente devono essere man mano sempre più attinenti al problema. Un uomo non è un albero e l'albero non deve decidere se ascoltare Ligabue o amare i suoi bambini. Per dire la prima tra miliardi di cose. Significherà qualcosa, no? Cioè, tu, prova pensa. Cioè, vuoi mettere scegliere di ascoltare Ligabue invece che giocare coi propri figli, eppure accade. Poi dice che non esiste Belzebù.
Se questi dubbi io li vedo imprigionati in un falso libero arbitrio, non è per dispetto che li vedo tali, cazzarola:
Nessun problema. Questa è la vita? L'accetto. Ma non vedo libero arbitrio.
Dirò di più. Di principio, non vedo differenza tra me e una cozza su uno scoglio.
Se non che posso godermela più di una cozza. Questo sì.
Però bisogna avere una promozione che ti permetta di utilizzare il traffico internet senza patemi
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Se tu decidi di fare il caffè blu (e poi non berlo, così tanto per vedere come è a guardarlo o per fare uno scherzo ad un amico), lo Spirito ti guida a "fare bene il caffè blu".
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Un neonato che si fa male se ne accorge che si è fatto male, lo sappiamo dalle sue espressioni (pianto per esempio), e sappiamo anche che non è possibile che stia pensando mi sono fatto male, perché ancora non conosce nemmeno una lettera dell'alfabeto.
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Allora ha ragione PK89, cazzo.
Preferiresti essere una cozza?
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Franco893 ha scritto: Eliminando la mente e le sue percezioni come ho fatto prima, dalla tua risposta rimarrebbe "nella realtà", e io concordo. Ma "dove" nella realtà?
Quel "dove" è la cosa interessante
::
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incredulo ha scritto: La Vita ci unisce, l'individualità ci separa.
Altolà, io ho specificato altre cose e non sono intervenuto su questo aspetto preciso della discussione e te l'ho anche scritto.
Infatti l'uomo non è un albero.
Un albero segue solo l'istinto, l'uomo può scegliere fra l'istinto ed il suo capriccio personale sostituendosi alla Vita.
Il suo libero arbitrio è totale.
Se segue l'istinto segue la Vita, ma può anche scegliere di non seguirlo.
Dove vedi l'imposizione?
Non lo vuoi seguire?
Nessuno ti impedisce di seguirlo per forza.
Ok, ci sta Calvero.
Tu ritieni che non sia un vero libero arbitrio perchè decidendo di andare contro la Vita faremmo le cose fatte "male" e quindi siamo obbligati per forza a seguire la direzione naturale.
Invece sbagli.
Ci sono molti uomini che vanno contro la Vita e lo fanno in piena consapevolezza esercitando appieno il loro libero arbitrio.
Anche tu puoi farlo, se non lo fai è perchè non lo vuoi fare.
Sei tu che decidi.
Ti sembra poco cogliere questo frutto di consapevolezza per un uomo?
Preferiresti essere una cozza?
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invisibile ha scritto: @Calvero
Dopo tutto quello che avete detto, a me sembra che la tua argomentazione è la stessa di quando parlammo di libero arbitrio e li siamo fermi.
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Se lo Spirito ti guida "semplicemente" a fare bene quello che vuoi, uno come fa a capire se ciò che fa è in Armonia con l'universo o no?
Edit: mettiamo che fare il "caffè blu solo per fare uno scherzo ad un amico", non sia naturale. E' possibile che lo Spirito ti guidi a farlo bene? Mica può solo aderire alla Realtà? O può anche guidarti a fare "bene" qualcosa di disarmonico? Sbaglio, o "fatto bene", significava "seguire la Natura"?
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Guidati e libertà sono proprio due concetti che non si possono associare.
Difatti io parlavo di accettare, prender consapevolezza del fatto che siamo proprio guidati e che non vi è verso di sfuggirne, ma non occorre neanche sfuggirne, non abbiamo noi la volontà, non è di questo mondo, di questo livello, e non lo è neanche di quello spirituale, la libertà è solo una e unica, e solo chi ha deciso di muoversi può averla.
La nostra fortuna invece è proprio il non conoscere la Verità, è quello che ci rende "liberi", liberi di muoverci in un recinto, come lo sono i sogni nella nostra mente mentre dormiamo. Conoscere la Verità, equivale a perdere ogni scopo, è l'immobilismo. Tutto il contrario della vita.
Voler vivere significa proprio voler morire, e se la nostra "coscienza", anima, spirito, insomma quella cosa che qualcuno suppone esserci oltre un cervello e dei neuroni e la carne, be questa cosa sperimenta la vita proprio grazie all'inganno, alla non coscienza della Verità
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Se andare contro la Vita è un male ed è contro l'armonia e io non sono una pianta, beh ... allora sto semplicemente facendo quello che DEVO fare. Tutto quello che sta in mezzo è solo un modo per giocare al gioco dell'oca invece che a risiko o a stregacomandacolor.
C'è una forte incongruenza in tutta questa storia. C'è qualcosa di profondo che non torna. Poiché non c'è niente di realmente armonioso in una decisione, e dove - nel momento che l'abbraccio - mi annullo.
Ma un conto è annullare l'ego e un conto è non avere libero arbitrio: perché forse non ti rendi conto, ma quello che SINORA stai e state sostenendo è che solo andando contro la vita c'è probabilmente una libera volontà e un libero arbitrio.
Non ti sto dicendo che mi sembra poco. Anzi, ritengo che sia moltissimo.
Ma questo moltissimo è incongruente con tutto quello che sostiene anche Invisibile. Non solo Te.
Poiché tutto quello che c'è oltre la cozza:
- quando hai eliminato l'ego;
- quando porti l'io al suo punto fermo;
- quando lo spirito diviene guida e tu non sei;
- quando tutto il piacere è legato fondamentalmente ad atti di piacere;
- quello che state dicendo, alla fine di questo immenso panegirico, è che quando ho raggiunto il nirvana, finalmente sono diventato ...
... una cozza.
La giusta domanda è:
- ho libero arbitrio rispetto a una cozza?
Questa è la domanda.
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incredulo ha scritto:
Sostenere che Gesù-Cristo non possa esistere, significa credere che l'uomo può essere solamente una BESTIA.
Attenzione, non ho detto un animale, ho detto proprio una BESTIA, qualcosa che è molto peggio di un animale.
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Devo capire il senso di questa posizione. Ho detto il senso, non la posizione in sé.
Cioè, non è che bisogna sostenere qualcosa altrimenti qualcos'altro sarebbe brutto da accettare. Ecco, mi serve un chiarimento sulla formula di questa considerazione. Devi dirmi bene cosa ne pensi.
Per me chi sa dare amore e riceverlo è un mio pari di fronte alla vita.
Su questo non transigo.
Infatti sono in profonda divergenza con Te e con Invisibile in questo senso.
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Se non si crede che sia possibile ...
Sostenere che Gesù-Cristo non possa esistere, significa credere che l'uomo può essere solamente una BESTIA.
E dove sarebbe la divergenza Calvero?
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Esempio: tu vuoi imparare Tai Chi e scegli in libertà di impararlo = libertà.
Invece è proprio la Natura del Mondo che è così: Immobilità e movimento.
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Il Sè inferiore, e il Sè superiore coesistono in noi.
Noi siamo esseri duali, siamo indivi-duo.
Infatti ogni tanto noi parliamo fra sè e sè.
Ci siamo fino qui?
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Calvero ha scritto: Invisibile, ritiene che agli animali delle cose non sono concesse, io dico che lui non lo può sapere.
Detto questo, io non tollero atteggiamenti di superiorità nei confronti della natura.
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"Superiore" in numero e varietà di facoltà, è un fatto che l'uomo sia così rispetto a tutti gli altri esseri di questa dimensione e un motivo ci sarà, dico io, perché la Natura non fa niente per caso
L'essere umano può essere ogni cosa se vuole, dalla cozza al predatore, dal diavolo più crudele immaginabile fino ad arrivare al santo illuminato.
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P.K.89 ha scritto: Ciao Invisibile
Esempio: tu vuoi imparare Tai Chi e scegli in libertà di impararlo = libertà.
E no amico mio. Perchè nel tuo esempio sarei libero di scegliere se imparare o meno, poi sarei libero di scegliere se farmi guidare o fare di mia esperienza, ma una volta scelta la guida faccio quel che mi dice il guidatore altrimenti stò a fare a cavoli miei. Pertanto nel tuo esempio se Tu sei l'unico mezzo per imparare io il Tai Chi o mi faccio guidare, e quindi non sono libero nel percorso o non lo imparo.
Ma questo esempio di pseudo libertà funziona se parcellizzo, perchè io sostengo che a "scegliere" se praticare quel percorso o meno, non è una mia libera scelta ma sono obbligato a scegliere se far quella pratica.
Esempio: Ho un problema di umore, ho constatato che altri rimedi non riescono a portarmi su il tono, son venuto a sapere dell'esistenza del Tai Chi, non vedo altre alternative e "scelgo" di percorrere quella via. Ma quella non è una scelta è una conseguenza di un altra causa, che era figlia di un altra causa ed era a sua volta conseguenza ecc.. ecc... ecc...
Riporto quì l'esempio che ho fatto in passato ad esempio nel topic che apri sul tempo. Il fatto di non conoscere la pressione atmosferica, la presenza di vento, la forma della foglia, la densità del fluido in cui si muove ecc... ecc... non significa affatto che quella foglia nella sua caduta dall'albero percorre una traiettoria casuale. Certo agli occhi di me profano che non posso calcolarla dirò che per me va a caso, e in egual modo posso utilizzare la traiettoria come variabile sconosciuta (casuale) per una scommessa con incredulo, perchè entrambi ignoriamo il risultato atteso. Ma il suo percorso NON è affatto casuale in termini assoluti. Lo è solo per chi non può calcolare tutte le variabili.
Invece è proprio la Natura del Mondo che è così: Immobilità e movimento.
E' una rappresentazione che condivido, molto più facile da individuare di quel che sembra. Basta guardare noi stessi fermi seduti su un divano, scendendo di piano siamo composti da cellule e poi ancora atomi ecc... Il movimento è percepito solo con il giusto punto d'osservazione, ma se non vi è una forma di energia "primordiale" in movimento non vi sarà alcuna manifestazione a nessun livello. Ecco quell'energia primordiale è per me il verbo. Il resto è conseguenza.
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P.K.89 ha scritto: @invisibile
"Superiore" in numero e varietà di facoltà, è un fatto che l'uomo sia così rispetto a tutti gli altri esseri di questa dimensione e un motivo ci sarà, dico io, perché la Natura non fa niente per caso
Superiore è un metro di paragone, non è una quantità in se. Quindi senza dei riferimenti non ha senso. Penso che sin quì converremmo entrambi.
Tu mi parli nell'esempio di scrivere: Se lo scopo è una gara a chi scrive meglio utilizzando una penna su un foglio di carta, certamente tu sei superiore ad una pianta. Ma stiamo parlando di una circostanza molto definita, allarga il campo, se diviene una gara di scrittura, punto, allora dovrei definire cosa sia scrittura (ipotizziamo sia comunicazione). Dovremmo prima inquadrare cosa sia scrittura, hai mai visto che spettacolo sono le venature della corteccia di un albero? Pure quelle comunica qualcosa della storia di quell'albero.
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Io trovo non solo deprecabile, ma anche vigliacco, ipocrita e di comodo, il non dover sostenere che Cristo non possa esistere, altrimenti significa che l'uomo è una bestia.
La verità non va adattata a ciò che altrimenti risulterebbe brutto da verificare. La verità deve essere quella che è, a prescindere e non a discendere.
Quindi o tu ti sei spiegato male, o io ho capito male, oppure è quello che ho capito, fatto sta che nella risposta che mi hai dato hai messo troppa carne al fuoco e la cosa è ancora ambigua. E questo è assolutamente in Topic, perché un percorso spirituale è debitore di una verità.
La divergenza è insita in primis nelle parole che dicono "è molto peggio" quindi indica che comunque c'è un grado di considerazione negativa.
Poi mi riferisco alla memoria storica del Sito e mi ricordo le discussioni su LC; per te l'uomo non è un animale, per me Sì. Tu dici che è anche un animale, io dico che è un animale. Avevi discusso anche con Pike in merito a questa cosa, che non la pensava come Te.
Invisibile, ritiene che agli animali delle cose non sono concesse, io dico che lui non lo può sapere.
Detto questo, io non tollero atteggiamenti di superiorità nei confronti della natura.
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E no. L'essere umano può essere tutte le cose che gli sono concesse in potenza. O vogliamo credere che una pianta non possa essere predatrice?
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Se mi posso permettere, ritenere il parlar con sé stessi duale è piuttosto limitativo...quello che sblocca l'ipnotismo di una chiacchierata con sé stessi è proprio un'eventuale "terzo incomodo" che irrompe, dentro se stessi, a relativizzare l'auto-convinzione...e che "mormora" che ci son "infinite" altre possibilità...
Poi inferiore/superiore dipende dalla leva che si utilizza per sollevare il peso del non conoscere tutto, e darsi per forza una risposta,che plachi le proprie "ansie"!
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