di Giacomo Cavalli (jck74)
Nutrivo molte aspettative sull’ultimo film di Nolan, soprattutto in virtù della stima che nutro nei suoi confronti. I suoi lavori mi avevano abituato a racconti complessi e sfaccettati, che speravo di ravvisare anche in questa sua ultima opera. Così non è stato (secondo il mio modestissimo parere) e vi spiego perché.
Al primo anno del corso di storia contemporanea, rimasi colpito dall’affermazione di un professore: “A Dunkerque Hitler scelse di non infierire sull’esercito inglese, in quanto convinto della necessità di addivenire ad un accordo con l’Inghilterra. Considerava i britannici come dei cugini con i quali si poteva venire a patti, e voleva lasciare aperta la porta ad una riappacificazione con loro”. Tenete a memoria questa considerazione.
Premessa
Prima di procedere alla disamina del film, è d’obbligo precisare alcuni punti:
1) La Germania, uscita umiliata e mutilata dal Primo conflitto mondiale, aveva dovuto subire il pesante diktat della Pace di Versailles, una pace dichiaratamente punitiva che aveva posto le basi dell’ascesa del nazionalsocialismo. Pertanto, la possibilità di presentare l’alleanza franco-britannica come l’esclusivo rappresentante delle “forze del bene” decade d’ufficio.
2) All’affermazione precedente, molti si sentiranno moralmente in dovere di porre la domanda: “Avresti preferito che vincesse Hitler?”. Ovviamente no. Esattamente come non avrei voluto che vincesse Stalin, tanto per citare un dittatore inviso a chiunque. Il quid riguarda le responsabilità di tutti gli attori che si disputarono la scena a quel tempo. Uno storico non ha il compito di glorificare o giustificare, ma semplicemente di analizzare ed esporre. A questo proposito consiglio la lettura di questo pezzo di Franco Bandini, risalente al 1989.
3) La guerra scoppia nel settembre 1939 con l’attacco tedesco alla Polonia, che viene sconfitta in brevissimo tempo. Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania, ma non accade alcun fatto bellico rilevante: si tratta della cosiddetta “strana guerra”, durata fino alla primavera successiva. Ad aprile i Tedeschi invadono Danimarca e Norvegia, per poi assalire la Francia, nel maggio 1940. Convinti di trovarsi di fronte ad una ripetizione della strategia della Prima Guerra mondiale, i comandi franco-inglesi si fanno sorprendere dalla Blitzkrieg tedesca. Invaso il Benelux, le truppe tedesche, facendo largo uso di reparti corazzati e motorizzati, ampiamente sostenuti dall’aeronautica, progrediscono in territorio francese inizialmente da nord, ed aggirando a sud la poderosa linea Maginot. La vertiginosa avanzata tedesca chiude in una enorme sacca le truppe alleate a nord, ricacciandole verso il porto di Dunkerque, da cui prende le mosse la narrazione del film.
Il film
Dall’inizio alla fine i Tedeschi non vengono neppure nominati. Sparano e bombardano, neppure massicciamente, e basta. Un testo in sovrimpressione, in apertura, li definisce “il nemico”; vengono mostrati aerei germanici durante i combattimenti nel cielo, ed alcuni soldati (rigorosamente fuori fuoco) che, nel finale, catturano uno dei protagonisti. Una simile omissione può essere spiegata come una precisa scelta registica, che a me pare però riduttiva. Sembra quasi voler conferire una “dimensione metafisica del male” all’avversario, del genere: “questi sono i cattivi, non sono umani, e non si pensi neppure di metterlo in discussione”. Un simile taglio, antistorico e pesantemente stantio, fa parte della tradizione cinematografica; ma da Nolan mi sarei aspettato di più. Ma questo è ovviamente il mio giudizio, e come tale non è rilevante.
La vicenda si svolge sulla spiaggia, sul mare e nei cieli. A dispetto delle cifre che menzionano “400.000 soldati da evacuare”, le immagini mostrano sparute colonne di esseri umani in attesa di essere imbarcati, sicché ci si può legittimamente domandare dove fossero tutti gli altri. Tutto concorre a creare una dimensione parallela, ben lontana dai giochi politici e diplomatici che – è bene ricordarlo- sono alla base dell’immane carneficina del 1939-45. Da Nolan, che in Interstellar aveva dimostrato un’approfondita sensibilità per la relatività, avrei gradito un approccio più problematico, considerando che la storia è disciplina assai più abbordabile della fisica.
L’umanità rappresentata dai semplici soldati mette in evidenza la paura, anche la vigliaccheria, stigmatizzata dai trucchetti (degni dei Sordi e Gassman de “La Grande Guerra”) messi in atto dai protagonisti pur di imbarcarsi; ma non basta a bilanciare il becero patriottismo degli alti gradi (come il buon Branagh, che nel finale, invece di salpare con la nave, afferma “rimango qui per salvare anche i Francesi”; che sia una sottile ed improbabile metafora dello sfacelo dell’Unione Europea?) e della popolazione civile che, in modo dissimulato ed astuto, contrappone i “buoni ed umani” al nemico metafisico.
Il film è ben girato, perché Nolan ci sa fare; la fotografia della cupa spiaggia, battuta da un mare schiumoso, si contrappone al fulgore delle scene aeree; la colonna sonora incombe con toni magniloquenti e drammatici, alle volte anche troppo. I dialoghi sono ridotti all’osso, ed il fatto che il film scorra senza creare tedio è un indubbio merito del regista e della sua capacità di raccontare per immagini. Ciononostante sono uscito profondamente deluso dal cinema. Sognavo un affresco storico in cui trovassero spazio il cinismo dei governanti, i dubbi e le paure dei singoli da ambo le parti, la complessità della narrazione storica: nulla di tutto ciò. Mi sono imbattuto nell’ennesimo polpettone patriottico, confezionato con grande stile, ma nulla più; anzi, ho incocciato nella consueta celebrazione del pensiero unico, bidimensionale, in cui il nemico sia ben distinguibile, si chiami esso fascismo, nazismo, populismo o senso critico. Si potrà obiettare che Nolan non era interessato a mostrare altro che le reazioni umane in una situazione drammatica; ma una simile scelta esclude il film dal novero della filmografia di guerra. Il messaggio che filtra è comunque destinato a formare un’opinione negli spettatori, ed a mio avviso esso è fuorviante. A questo punto, ripensare all’affermazione del mio professore suona come una pedante pretesa di chi proprio non si sa accontentare; anche se il regista si chiama Christopher Nolan.
non sono d'accordo che l'omissione voluta dei "kattivi nazi" serva a disumanizzare ulteriormente il "nemico" ma anzi per una volta hollywood ci risparmia il solito nazi-kitsch
in quanto al resto, si vedono spesso i soldati alleati ( francesi, inglesi ) scontrarsi ed al massimo quello che se ne ricava e' che la sgm sia stata piu' una "brothers war" che altro, il nemico era il bolscevismo non i tedeschi.
per me il film é fatto sull'onda di Brexit per affermare che, anche se l'Inghilterra é destinata temporaneamente a cedere terreno nei confronti dell'Europa, riuscira comunque a uscirne trionfante, grazie al provvidenziale aiuto USA.
Poveri Inglesi...
Già questo per me, in generale, è indicatore di un film molto scadente. O per dirla diversamente: indica che il film è essenzialmente uno strumento di propaganda e/o revisionismo storico per le masse, o pecore che dir si voglia.
Non vado oltre sul film poichè non l'ho visto. Dico solamente che ne avevo sentito parlare e già avevo pensato: o è un Filmone, o è una delle solite cagate. Questa recensione, molto ben fatta, mi fa pensare che il mio presentimento che si trattasse della seconda delle due ipotesi fosse giusto.
Far così è come dire a Leonardo che magari una mini biografia della Monna Lisa era meglio da mettere sotto il quadro.
Interstellar è un fantasy spacciato per film di fantascienza assolutamente non sense dal punto di vista scientifico altro che avvicinamento di Noland alla scienza o peggio alla fisica per la realizzazione del film. Ecco perché si può stare certi che come chi ha un briciolo di conoscenze scientifiche schifi l'Interstellar di Nolad e non lo definirebbe mai un film di fantascienza, ecco che chi come te è uno storico di professione o lo è per passione non può reputare questo film un film storico o di guerra, è l'ennesimo film di fantasia di Noland niente più di questo.
Se i "cinematografari" - come li chiami tu - volevano fare dell'intrattenimento, perchè non si sono inventati una battaglia di fantasia? Perchè andare a prendere un episodio storico realmente avvenuto, quando non ce n'era alcun bisogno?
Piuttosto - permettimi di dirtelo - siete che che avete stufato con questa storia che il "cinema è intrattenimento". Il cinema è un'arma di propaganda micidiale, travestita da intrattenimento. Ed è fatto proprio per i fessacchiotti che vanno al cinema per vedere "una bella fotografia, delle belle musiche e dei bei costumi", e nel frattempo si bevono inconsapevolmente la falsificazione storica trasmessa dal film.
Io sono cresciuto guardando i western americani, e ci ho messo vent'anni per scrollarmi di dosso l'idea dei pellerossa selvaggi, ignoranti e cattivi.
Altro che "intrattenimento".
Mi sembrava fosse ormai scontato! , Hollywood....è sinonimo...
Dunkerque (a proposito non si scrive cosi? ) è da sempre uno dei passaggi chiave per capire che non è esistito nella storia il bianco e il nero, la pistola fumante che dimostra come oltre la propaganda ci fosse spazio per risparmiare milioni di morti e che i nazisti fossero tutt'altro che fanatici con cui non si potesse dialogare.
Non è scelta casuale questo episodio, ha ragione Massimo, fosse solo intrattenimento avrebbero potuto inventare una battaglia. Lo vorrei guardare (anche se non so se resisterei, già american sniper è stato un agonia) solo per capire se l'impostazione data è quella di soldati abbandonati sotto uno stivale pronto a schiacciarli e che vengono risparmiati o se sono eroi che si salvano da un nemico che prova a massacrarli anche se inermi.
anche per colpa dei fumetti...
lucky luke, tex willer, zagor, mister no, mac coy, larry yuma, cocco bill
it.wikipedia.org/wiki/Fumetti_western
che a ben vedere veicolano sempre gli stessi valori e mistificano.
senza contare il filone degli eroi mascherati... che riflettono una vera e propria patologia secondo me....
non smetto di consigliare la lettura di questo libro;
Kleeves John - Un Paese Pericoloso
Hitler scelse ? Hitler non era ancora il capo della Wermacht, non aveva alcuna influenza nelle decisioni dell'OKW, lo sarebbe stato l'anno successivo ma non nel 1940. Dunkerque fu colpa di :
1) Goering, in primis, che boriosamente affermava di essere in grado di ridurre la sacca semplicemente colpendola dall'alto con la Luftwaffe.
2) Lo scollamento profondo tra i comandanti sul campo, pionieri della panzerwaffe e della guerra di movimento, e lo stato maggiore tedesco, ancorato agli standard della prima guerra mondiale nonostante le riforme di Seekt, recalcitranti ad avanzare con i fianchi scoperti e ansiosi di riportare la fanteria sulle posizioni avanzate al seguito dei tank
3) il contrattacco di de gaulle a Montcornet (Arras) il 17 maggio che mandò nel panico il comandante della 4° armata (Kluge) e il capo dell OKH (Halder) che davano la colpa dell'imminente disastro (risolto direttamente sul campo) alla eccessiva velocità dei corpi corazzati e obbligando Rommel, Guderian etc... a tirare il freno e aspettare le fanterie, vietando ogni ulteriore azione arbitraria
4) Il canale Alberto e la mancanza di unità del genio, la gran parte dei materiali per i ponti mobili era ancora sulla Mosa quando i panzer arrivarono a Calais, e per quanto gli fosse stata data massima priorità, le arterie stradali nelle Ardenne e in Belgio erano già al collasso per gli sforzi di alimentare le dispendiosissime unità corazzate, per drenare i profughi e per muovere le fanterie appiedate o ippotrainate, nel migliore dei casi.
5) i carri Matilda inglesi, l'intelligence tedesca riteneva che ce ne fosse una gran quantità nella sacca del BEF in Belgio (infatti il 7° royal tank stava proprio lì) e lo scontro a Montcornet aveva mostrato quanto fossero invulnerabili ai cannoni dei panzer tedeschi, questo obbligava Guderian a valutare con attenzione gli obbiettivi tattici da perseguire, perchè solo l'aviazione o gli 88 antiaerei davano la certezza di eliminare i Matilda in uno scontro frontale.
6) l'usura micidiale cui erano stati obbligati i mezzi tedeschi in 10 giorni di combattimenti ininterrotti, ricordiamoci che la massa corazzata tedesca era formata dalle scatolette, tecnicamente inaffidabili, dei panzer I e II e gli stop per le manutenzioni erano necessari per mantenere alta l'efficienza delle unità corazzate
7) l'impossibilità di drenare ulteriori forze dal fronte sud, perchè il grosso dell'esercito francese, intatto, era schierato nell'area di Parigi e lo stato maggiore tedesco riteneva l'esercito francese capace di contrattaccare (l'aveva già dimostrato) a massa e, per quanto lento, il pericolo di vedersi tagliati fuori era concreto. In fondo l'esercito francese era considerato il più potente al mondo, con fanteria addestrata e tank migliori e più numerosi di quelli tedeschi.
Tutto ciò, sommato, fu la causa della riuscita di Dynamo, non l'intromissione di Hitler e le idee fantasiose che gli sono attribuite, perchè di questa storiella dei cugini inglesi vogliamose bene, nei verbali, non ce n'è traccia.
Quando uno come Nolan dirigerà un film Storico sui crimini contro l'umanità commessi dagli alleati (bombardamenti + atomiche sui civili), il che non vuol dire film pro-nazisti, il mondo sarà un posto migliore.
L'autore della recensione avrebbe preteso tutt'altro tipo di film, cioè un vero e proprio documentario storico capace di rappresentare le diverse dimensioni attorno all'evento in sè, compresa quella politica.
Ma è la scelta stessa del soggetto che è stata diversa, e paradossalmente qui si vorrebbe imputare al regista di aver girato il film coerentemente con il soggetto scelto.
Il soggetto riguardava il massiccio impegno messo in campo dall'esercito e dai civili inglesi per evacuare più soldati (inglesi) possibile dalla spiaggia di Dunkirk. Era insomma un soggetto centrato sull'Inghilterra, e dunque non vedo che senso abbia lamentarsi che non parla abbastanza dei tedeschi o dei francesi.
Qui tedeschi e francesi fanno da sfondo rispetto all'azione degli inglesi, ma ripeto: è il soggetto stesso ad imporre questa scelta (legittima) ed il regista semplicemente la asseconda.
Non ci vedo nemmeno alcun revisionismo, francamente: dove starebbe la falsicazione a livello di ricostruzione storica? Scegliere di narrare un evento da uno specifico punto di vista (gli inglesi) non significa necessariamente falsificarlo, bensì appunto scegliere un'ottica non documentaristica.
Alla fine della fiera a me pare che si stia imputando ad un film di guerra di non essere un documentario. Non mi sembra un'accusa molto solida.
Dopo una serie di ragionamenti sull'equilibrio delle potenze europee, Hitler scrive " Colui che, iniziando da questi argomenti, si mette a studiare le possibilità che ha la Germania di avere alleati, deve riscontrare che l'unica alleata possibile è l'Inghilterra" (Mein Kampf, Casa editrice La lucciola, Varese 1991, pag. 200).
Per ragioni di sintesi non mi dilungo nelle citazioni, ma chi è interessato ad approfondire può rilevare come, nel testo programmatico di Hitler, vi sia una chiara consapevolezza della necessità di trovare un accordo con gli Inglesi.
Per quanto riguarda il ruolo decisionale di Hitler in seno all'OKW nel frangente di Dunkerque, è opportuno citare, tra gli altri, Basil Liddell Hart ed il suo "Storia militare della Seconda guerra mondiale", Mondadori, 1996.
L'ascendente di Hitler sul suo popolo, non esclusi i massimi rappresentanti delle forze armate, è oggetto di speculazioni che vanno ricercate in campo antropologico e psicologico; ciò non toglie che le giuste precisazioni di peterpan3 (che ringrazio per aver arricchito il dibattito) sul ruolo di Goering e sui timori dei militari abbiano influito sulla sua decisione, per cui abbia deciso di segnare il passo, risparmiando così al suo esercito una ulteriore prova del cui esito non era completamente sicuro, e sperando in un atteggiamento inglese più morbido. Ovviamente stiamo ragionando sulla base di indizi, appoggiandoci alle fonti (siano essi archivistiche o di natura "letteraria" come il "Mein Kampf"), per cui possiamo ragionevolmente concludere che la decisione di non infierire a Dunkerque sia il risultato di tutte queste componenti. La citazione del pensiero del professore, lungi dall'essere oro colato, è utile proprio per indurci a considerare tutti i fattori che determinarono quella decisione. Certo è che "il miracolo di Dunkerque", come viene presentato dal film di Nolan, è ben lungi dall'essere una vittoria dei "buoni" e della loro organizzazione, che indubbiamente fu importante.
Molti eventi storici sono motivati da decisioni personali, sulla base di giuste od errate valutazioni, dipendenti dalla psicologia dei protagonisti. Quella di Hitler è stata analizzata a fondo, non sempre con spirito spassionato, volendo individuare in lui esclusivamente la follia e la megalomania; ma che fosse conscio della possibilità (e della necessità) di una soluzione di compromesso con il Regno Unito, è argomento ampiamente dibattuto dagli storici, e tutt'altro che peregrino. Riguardo alla concezione degli Inglesi come "cugini", non è un mistero per nessuno che Hitler, anche in base alla sua predilezione per l'occultismo, avesse convinzioni precise sul ruolo delle "razze", e che queste influissero sulle sue decisioni politiche.
Ribadisco tuttavia il mio apprezzamento per le precisazioni logistiche di peterpan3, che avrebbero appesantito il testo della recensione, ma che sono utili ad esporre il concorso di fattori che resero possibile l'operazione Dynamo.
Nonostante sia stato un buon appassionato di cinema, da qualche anno a questa parte sono giunto a conclusione,
che, tranne in qualche raro caso, si tratta sempre di merda preconfezionata, a volte per essere venduta, altre per fare propaganda.
Non che la propaganda o il bussines non appartenessero al cinema di quaranta o trenta anni fa, ma diciamo che esisteva anche un tipo di cinematografia più nobile, con il quale dover fare i conti.
Che razza di c.......a sia questo film si vede già con la sola visione del trailer.
Revisionismo storico e propaganda pro england, guarda caso proprio nel momento in cui è partita la brexit.
Ma la mia probabilmente è una visione da complottista paranoico.(che per fortuna non sono)
Quando holliwud farà un film dal punto di vista di un abitante di Nakasaghi il giorno prima della bomba, e poi il giorno dopo,forse anche solo per curiosità, tornerò a spendere 10 euri al cinema.
1) Nolan non credo abbia voluto fare un film storico "attendibile", non era il suo scopo. I temi di questo film, come quelli della sua intera filmografia, sono il Tempo e il rapporto che si cela nel Cinema tra Realtà e Sogno. Che poi questo possa non essere accettato o considerato cosa buona e giusta, è un altro paio di (grosse) maniche. Accusare Nolan di non essere stato accurato nel suo ritratto storico o addirittura tacciarlo di revisionismo, mi pare eccessivo.
2) Ciononostante, è interessante discutere su ciò che un film del genere può "lasciare" in chi non possiede gli strumenti culturali per discriminare tra un film che parla di un episodio di guerra, prendendolo però quasi come un pretesto per parlare di altro, e un documentario di RAI 3.
3) Colonna sonora: qui ci sarebbe da aprire un capitolo troppo lungo, ma già in Inception, Nolan e Zimmer avevano "esplorato" le potenzialità dell'uso della colonna sonora sul sub-conscio.
Molti scientiati, incluso il famoso Neil deGrasse Tyson confermano che è tutto molto plausibile (a parte il buco nero).
Definire non sense scientifico Interstellar è come parlare di medicina avendo finito la prima elementare.
E quindi è un nonsense.
O il liceo classico.
Definire non sense scientifico Interstellar è come parlare di medicina avendo finito la prima elementare.
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Per grazia o per disgrazia non posso definire, non ricordo da quanti anni non vedo un film nuovo e non qualcosa di nuovo in un film.
Certo, è la grancassa del senso comune, e un film generalista quasi sempre suole replicare l'immaginario collettivo all'interno del proprio arco narrativo. I nazisti storicamente sono i cattivi, e con tutta probabilità lo sono stati davvero; se vengono ritratti nella loro versione archetipica, okay non è degno di un encomio ma nemmeno degno di biasimo, io non direi che questo film proponga una visione della storia (e già su questo termine potremo sindacare parecchio) distorta, semplicemente non accurata che si mira a riproporre lo schema noto e, questo sì, storicamente accurato, dei "nazisti cattivi".
Il Cinema è uno strumento pericoloso ma spesso la malizia sta negli occhi di chi guarda, su questo forum spesso e volentieri si replica l'errore tipico della società del politicamente corretto, quello di voler vedere messaggi e significati pericolosi ovunque a volte enfatizzando inutilmente se non generandoli da zero.
Quale migliore metodo di addivenire a patti con gli inglesi che non conseguendo una grande vittoria sul campo, condotta con onore e rispetto degli avversari?
Inoltre, dire che Hitler non abbia voluto infierire riguardo Dunkerque quando ha mandato l'aviazione per massacrarli dall'alto ed affondare le navi alleate, attaccate anche dagli s-boote, è in evidente contrasto col "non volere infierire":
affondare navi stracariche di soldati alleati o bombardarli mentre sono sulla spiaggia è forse un comportamento cavalleresco? Degno e testimone della volontà di non infierire?
Cosa sarebbe stato più odioso per la Gran Bretagna, sapere che i suoi soldati sono morti combattendo sul campo,
o che alcune migliaia sono morti inermi su una nave colpita da bombe\siluri nemici senza neanche sparare un colpo?
Ovviamente la seconda, e questo, unito al fatto che due giorni dopo, appena resisi conto del trasferimento via mare, Hitler ed il comando tedesco hanno riattivato subito i panzer, dimostra che non c'è mai stata nessuna volontà di non infierire da parte di Hitler, è una leggenda nata da quello che è considerato un errore militare l'alt di un paio di giorni ai panzer.
In assenza di prove le spiegazioni più semplici sono sempre quelle più probabili:
la spiegazione più semplice è quella di considerazioni inerenti la guerra (militari\tattiche\logistiche) dei generali tedeschi, approvate da Hitler,
perchè tutti gli ordini importanti dovevano passare ed essere approvati da Hitler,
è stato probabilmente uno sbaglio se vogliamo, ma questo possiamo dirlo oggi,
sul punto ritengo che wikipedia spieghi molto bene gli avvenimenti:
it.wikipedia.org/.../...
Definire non sense scientifico Interstellar è come parlare di medicina avendo finito la prima elementare.
Dove un nazista che cerca di salvare gli ebrei dai forni crematori, sbatte contro l'indifferenza del papa, che preferisce voltarsi dall'altra parte e far finta di non vedere.
Film tra l'altro tratto dalla storia di un personaggio realmente esistito.
I nazisti sono certo cattivi e malvagi, ma non tutti lo sono, perlomeno allo stesso livello.
E quelli che dovrebbero essere i buoni fanno finta di non capire.
Ma forse una visione cosi' realistica del mondo infastidisce ed è meglio non sbandierarla troppo.
Citando piuttosto uno storico autorevole come il già menzionato Liddell Hart:
"Il carattere di Hitler era di una tale complessità che qualsiasi spiegazione troppo semplice ha poche probabilità di essere vera. E' molto più plausibile che la sua decisione fosse frutto di un complesso intreccio di motivi diversi. Tre sono abbastanza evidenti: il desiderio di mantenere in buone condizioni le sue forze corazzate per il colpo successivo, il timore che aveva sempre suscitato in lui l'idea di avventurarsi nella paludosa regione delle Fiandre, e le richieste di Goering che alla Luftwaffe fosse assegnato un ruolo di primo piano. Ma è molto verosimile che anche alcuni motivi politici s'intrecciassero a quelli militari nel cervello di un uomo che aveva una grande inclinazione alla strategia politica e tante storture nella mente." (op. cit, p.117)
Sempre Liddell Hart, p. 111:
"Entro la mezzanotte del 2 giugno anche le retroguardie inglesi furono imbarcate. L'evacuazione del BEF era stata così ultimata: 224.000 uomini erano stati portati in salvo, e solo 2000 circa avevano perso la vita in seguito all'affondamento delle navi che stavano riportandoli in Inghilterra [...] La mattina del 4 l'operazione fu dichiarata conclusa, dopo che in Inghilterra era stato sbarcato un totale di 338.000 soldati inglesi ed alleati"
e ancora:
"Le frequenti incursioni dei bombardieri in picchiata tedeschi mettevano a dura prova la resistenza delle truppe in attesa sulle spiagge, nonostante che la soffice sabbia attenuasse gli effetti delle esplosioni. Danni materiali furono quelli che i tedeschi riuscirono a provocare in mare [...] e fu una grossa fortuna che la marina di guerra tedesca quasi non tentasse neppure di interferire con i sommergibili e le motosiluranti"
Si potrebbe andare avanti, ed il mio invito a consultare e confrontare fonti attendibili è sempre valido. Ma lo scopo di questa recensione non era una lezione di storia, come già detto, bensì di far balenare i retroscena che permisero il "miracolo di Dunkerque". L'Inghilterra aveva dichiarato guerra alla Germania, ed è abbastanza ovvio che, nella crudele logica bellica, Hitler volesse dare una dimostrazione di forza; le perdite di 2000 uomini imbarcati su un contingente 200 volte superiore non dimostrano un atteggiamento sterminatore, nemmeno dopo aver fatto passare il momento di tregua, nemmeno con l'assegnazione del compito di attaccare alla Luftwaffe, come scriveva il generale Halder nel suo diario:
"Per ordine diretto del Fuehrer l'ala sinistra, forte di formazioni corazzate e motorizzate e che non ha più nemici davanti a sé, dovrà segnare il passo. Il compito di dare il colpo di grazia sarà affidato alla Luftwaffe"
"La cattura del BEF a Dunkerque avrebbe rappresentato per l'onore degli inglesi una macchia che forse essi si sarebbero sentiti obbligati a cancellare. Lasciando che il BEF si mettesse in salvo, Hitler sperava di riconciliarsi con gli inglesi" (op. cit., p.116)
Eliminata la tesi dello sterminio che non ci fu,considerato che la Marina tedesca quasi non si mosse, e che i bombardamenti furono attenuati dalla conformazione del suolo, trovo arduo sostenere che "non c'è mai stata nessuna volontà di non infierire da parte di Hitler, è una leggenda nata da quello che è considerato un errore militare l'alt di un paio di giorni ai panzer". A questo punto, non appare più "buffo" argomentare partendo da queste basi.
In generale, trovo assai più utile discutere del ruolo del film di Nolan nella formazione di un'opinione, e il ruolo (come sottolineato da Massimo) del cinema nel consolidamento degli stereotipi, dato che la maggior parte della gente si fa un'idea storica in base a ciò che le propina lo schermo, grande o piccolo che sia. Insomma...come sempre..vogliamo guardare la Luna e non il dito?
Tutto ciò che mi piacerebbe è vedere un bel film di guerra, che sia in grado di "intrattenere" ed "informare".
Hitler non aveva alcun intento politico a lasciar partire il BEF, per una ragione molto semplice, gli inglesi avevano affondato un terzo della flotta di Reader in Norvegia, avevano sconfitto i tedeschi persino a terra e gli uboat si erano rivelati inutili per via dei siluri che soffrivano le temperature così basse. Hitler non era arrabbiato con gli inglesi, di più, e infatti, pochi giorni dopo Dynamo gli inglesi vennero massacrati a Saint Valery en Caux mentre si imbarcavano in un altra piccola Dunkerque. In sostanza, se s'intromise a Dunkerque, perchè non lo fece pochi giorni dopo e durante tutta l'operazione Ariel ? Ok, che cambiava idea ogni tre per due... ma insomma...
Sul film di Nolan, niente da dire, ha ricostruito storicamente la più bruciante sconfitta inglese nella campagna francese, perchè è stata una sconfitta, comunque la si rigiri... hanno salvato gli uomini, ma non la capacità combattiva dell'esercito inglese, tutto l'armamento, le munizioni, i mezzi, persino le cucine e un mese di razioni, tutto quello che fa funzionare un esercito, era rimasto in Francia, in mano ai tedeschi. Un esercito senza armi non può combattere. E gli inglesi non riuscirono mai a ripristinare l'efficienza di quelle unità, perchè nella foga di riarmarle misero in produzione una ciofeca dopo l'altra. Dunkerque è un film su una sconfitta, non su una vittoria.
Dottore, dottore, mio marito ?
L'operazione è perfettamente riuscita ma il paziente rimarrà paralizzato a vita.
Ah, ma per fortuna l'operazione è riuscita perfettamente, grazie!
Film di guerra in grado di intrattenere ed informare ? i primi che mi vengono in mente:
La Caduta
U-boat 96
Talvisota
Tali-Ihantala 1944
Salvate il soldato Ryan (sto scherzando!!! hihi)
Il film su lyudmila pavlichenko la memoria mi cilecca sul titolo
le cifre finali sono irrilevanti per capire le intenzioni dei tedeschi, non dicono nulla.
Detto in altro modo: merito della RAF che ha contrastato efficacemente la Luftwaffe,
le cifre sulla perdita degli aerei sono variabili, qua parlano di 106 aerei inglesi persi a fronte di 226 aerei della luftwaffe abbattuti
www.brentbaxterbooks.com/.../
non so se sono 226 gli aerei tedeschi abbattuti (forse sono meno) ma di sicuro sono più di quelli della RAF che ha svolto una dura battaglia, vittoriosa (sia per numero di aerei abbattuti sia per aver svolto il compito di proteggere l'evacuazione), sugli aerei tedeschi.
Ti risulta che l'evacuazione degli uomini avvenisse dalla spiaggia invece che dalle banchine di un molo?
E perchè?
Perchè piovevano bombe che avrebbero massacrato gli uomini sulle banchine,
come hai riportato tu stesso:
questa condotta delle operazioni da parte dei tedeschi è indubbiamente volta ad uccidere uomini e ad affondare navi, sei d'accordo?
Ora possiamo solo immaginiarci se non ci fosse stata la RAF, o se non fosse stata all'altezza di svolgere il suo compito, che "sterminio" ne sarebbe risultato a Dunquerke!
O non penserai che Hitler era lì dietro ad aspettare i risultati degli alleati massacrati per fermare i suoi aerei se le perdite alleate erano troppe
"perchè voleva ingraziarsi gli inglesi"?
Se vuoi farmi ridere pensalo pure.
Per la verità i tedeschi hanno usato le motosiluranti con le quali hanno colpito naviglio alleato, per esempio i destroyer francesi Cyclone e Sirocco silurati rispettivamente dalle motosiluranti tedesche s-24, ed s-23 e s-26
(anche se la foto nel link mi risuta essere il Bourrasque che ha urtato una mina, non lo Sirocco)
weaponsandwarfare.com/.../schnellboote-at-dunkirk
Tra le fonti di wikipedia:
Raymond Cartier, La seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1996
Alistair Horne, Come si perde una battaglia, Mondadori, 1970
William L. Shirer, La caduta della Francia, Einaudi, 1971
tutte fonti di primo piano, che hanno un interpretazione diversa rispetto alla cervellotica espressa da Liddel Hart e da altri.
Il punto è che Hitler NON HA LASCIATO che la BEF si mettesse in salvo,
inviare aerei che lanciano bombe dall'alto su uomini e naviglio non è "lasciare che si mettessero in salvo",
inviare motosiluranti ad affondare naviglio alleato che faceva la spola di uomini nel canale della manica non è "lasciare che si mettessero in salvo",
mandare l'artiglieria a bombardare la spiaggia non corrisponde a "lasciare che si mettessero in salvo",
è ridicolo sostenerlo,
che poi l'evacuazione sia in massima parte riuscita, per merito della RAF e delle capacità logistiche degli alleati, non prova certo che Hitler non volesse catturare, sconfiggere, uccidere gli alleati.
Ritengo si sia trattato di un semplice stop di un paio di giorni ai panzer ispirato da contingenti ragioni militari, a cui Hitler ha dato il suo assenso.
Su questo certi storici, per deformazione professionale, abituati spulciando dopo la storia a tavolino e con calma, ad attribuire a tutto un significato preciso, ci hanno ricamato sopra,
piuttosto che ritenerlo (eventalmente) un semplice sbaglio,
una spiegazione non certo affascinante come quella dei "cugini inglesi", che magari può avere anche qualcosa di vero in generale, ma non certo su Dunquerke.
Riguardo il diario di Halder, penso che gli errori in qualche modo vanno giustificati.
Trovo due difetti a questo film: l'insistenza sull patriottismo nazionalista inglese (ma per fortuna, con così pochi dialoghi, non mi ha dato fastidio più di tanto! ); e lo svolgimento inutilmente complicato (tre storie parallele, con salti temporali).... riuscirà un giorno Nolan a fare un film che non comporti lo scervellarsi per seguire la trama? Ha cominciato con "Following" e non ha più smesso.
Però secondo me questi difetti non bastano a incrinare la riuscita di questo film. Il punto è che sembra di essere lì, e non in maniera puramente sensoriale, ma (anche) emotivamente. Sono convinto che lascerà il segno nella storia del cinema.
dunkirk, indianapolis,
ecc.
(ma mettiamoci pure i vari spider-man, iron-man..)
ecc. ecc.
(si capisce subito..)
ormai li sub-odoro da km..
e li evito come la peste,
nemmeno gratis,
concedere 2 ore del mio tempo
a questa propaganda scontata e di infimo livello
è stupido e autolesionista..
cambiano titoli e trame, largo uso di effetti speciali,
regie sopraffine, profusione di danari,
ma la sostanza è identica..
sembrano programmati con lo stampino..
polpettoni propagandistici di questo tipo,
dunkirk, indianapolis,
ecc.
(ma mettiamoci pure i vari spider-man, iron-man..)
ecc. ecc.
(si capisce subito..)
ormai li sub-odoro da km..
e li evito come la peste,
Ma l'hai visto Dunkirk?!?
Come accidenti fai ad accostarlo a Indianapolis (quello sì una cagata propagandistica, e anche fatta male)... per non parlare poi dei film di supereroi....
Ah certo, li "sub-odori"! Tutti lo stesso odore...
NO: "Mister No" non è un fumetto western!!!
Una nota sui discorsi fatti in precedenza su Interstellar:
Secondo me non ha molto senso parlare di "non sense scientifico" o di "scientifico" in un film che, a mio parere, sfrutta il setting di viaggi spaziali, buchi neri etc per raccontarci una storia (con la solennita' "classica" di Nolan diciamo) e che e' annoverabile nella fantascienza.
Il film stesso non si preoccupa piu' di tanto (giustamente) di fornire spiegazioni.
1) Vi e' una misteriosa "piaga" che rendera' la terra inabitabile. Ok, lo spettatore ne prende atto e questo serve come motore della storia.
2) Vi e' una astronave per viaggiare fino a Saturno. Ok, ne prendiamo atto e la cura nei dettagli permette allo spettatore, anche esigente, di godersi il tutto (ad esempio, per quanto banale, la mancanza di suoni nello spazio).
3) Si giunge vicino ad un buco nero e si sperimentano distorsioni temporali enormi. Ok, tanto il pubblico che ne sa realmente del tempo? Io ad esempio ho letto diverse cose ma sempre a livello divulgativo visto che entrare nel tecnico richiede competenze che non ho, ma non ho trovato "brutto" l'uso che ne fa il regista, ha senso? Ovviamente no, ma non e' importante, a me spettatore e' piaciuto e quindi va bene cosi'.
E questo senza nemmeno parlare del tesseratto che e' bellissimo ma e' pura fantascienza.
Secondo me, in questi casi, l'importante e' la coerenza del film con i suoi presupposti e poi la sua capacita' di farmi accettare elementi inventati senza rigetto.
Citazione:
IL cinema è anche intrattenimento. Avete stufato nel cercare il "significato", l'esperienza "metafisica" in una pellicola.
Ti sbagli Alinos, qui nessuno cerca "esperienze metafisiche" nel film. L'autore dell'articolo ha denunciato una visione distorta della storia, non una mancanza di dimensione filosofica. Si chiama revisionismo, ed è una delle armi più micidiali della propaganda di regime.
REDAZIONE
Se i "cinematografari" - come li chiami tu - volevano fare dell'intrattenimento, perchè non si sono inventati una battaglia di fantasia? Perchè andare a prendere un episodio storico realmente avvenuto, quando non ce n'era alcun bisogno?
Piuttosto - permettimi di dirtelo - siete che che avete stufato con questa storia che il "cinema è intrattenimento". Il cinema è un'arma di propaganda micidiale, travestita da intrattenimento. Ed è fatto proprio per i fessacchiotti che vanno al cinema per vedere "una bella fotografia, delle belle musiche e dei bei costumi", e nel frattempo si bevono inconsapevolmente la falsificazione storica trasmessa dal film.
Io sono cresciuto guardando i western americani, e ci ho messo vent'anni per scrollarmi di dosso l'idea dei pellerossa selvaggi, ignoranti e cattivi.
Altro che "intrattenimento".
Dove lo vedete voi il revisionismo. Racconta la storia di 3/4 personaggi, il comandante della barchetta, il pilota, il soldato francesce travestito da fante inglese e pochi altri che cercano in tutti i modi di darsela a gambe dalla spiaggia mitragliata e nemmeno poi tanto dai tedeschi. L'unico personaggio stonato a mio parere a Branagh con la retorica finale stucchevole e fuori luogo. Come quell'atteggiamento "patria o muerte" sempre di Branagh. D'altra parte, nell'esercito questi personaggi imbevuti di nazionalismo e retorica sono all'ordine del giorno. Io i tedeschi cattivi e i British buoni non li ho visti. POi se in ogni cosa volete vedere il marcio, ok.
E infatti Zukhov mandò al massacro i suoi soldati per poter conquistare una città prima del suo "compagno" Konev, quella città si chiama Berlino, e l'esercito tedesco era già stato distrutto.
A Dunkerque il nemico era stato distrutto, come già detto, se gli togli le armi e il cibo, un esercito non è più in grado di combattere. Se poi andiamo ad esaminare l'impegno dei britannici in Europa notiamo che neanche un decimo degli inglesi salvati da Dunkerque è tornato a combattere. Furono destinati alla produzione bellica, con pessimi risultati. Il panico degli industriali e degli appaltatori e la pressione cui vennero sottoposti per produrre qualsiasi cosa che potesse fermare l'invasione, portò alla costruzione di migliaia di veicoli inutili, senza neanche una pervenza di test sul campo, che vennero poi lasciati a marcire nei magazzini. Quindi a Dunkerque gli inglesi salvarono solo altre bocche da sfamare, proprio mentre gli uboat massacravano il traffico mercantile e le razioni alimentari toccavano il minimo storico. Certo il boost sul morale fu concreto e abilmente sfruttato da Churchill.
Lo corona britannica foraggiò anche i russi contro il nazismo, un anno dopo. Si tratta di manovre politiche sottobanco, sono sempre esistite... Per assurdo gli inglesi e i francesi studiavano azioni militari contro i russi già dal 18 settembre 1939, pur senza mai metterle in pratica.
Hess è un mistero, non s'è mai capito davvero cos'avesse in testa di fare con quella missione suicida... Ne come sia stato possibile che la RAF l'abbia lasciato volare così addentro il territorio inglese.
Ma in realtà i russi avevano scatenato l'offensiva invernale davanti a Mosca il 13 dicembre '41, e Hitler dichiara guerra agli USA l'11 dicembre. Che gli alleati, poi, siano rimasti fermi mentre i russi le prendevano non è vero, in Africa si combatteva, per esempio, e il lend lease era già avviato quando i russi sbriciolarono le linee tedesche a ridosso di Mosca, ricacciandoli indietro di centinaia di km.
Continuo a non capire dove sia la propaganda in questo film che, ripeto, è solo la cronaca della peggiore sconfitta inglese in Europa. Che poi abbiano vinto la guerra è dovuto solo ed esclusivamente all'intervento americano, senza di quello avrebbero accettato una pace armata con la Germania e mantenuto l'Impero, invece con l'intervento americano hanno vinto la guerra, imposto la pax americana in Europa e perso l'Impero.
Saluti
Detto questo, non ho visto il film quindi non posso giudicare il suo valore cinematografico. Ma so di sicuro che da sempre, Dunkerque, è stata la classica umiliazione fatta passare, dalla propaganda prima e da storici compiacenti poi, per una grande vittoria.
E' vero, Hitler non infierì sul corpo di spedizione inglese perchè sperava ancora che potesse addivenire ad una pace senza elevare il conflitto a livello prima continentale e dopo mondiale. Cosa che invece vollero a tutti i costi gli anglo-americani.
Non dimentichiamo che i famosi carteggi di Mussolini furono fatti sparire proprio per questo. Perchè Churchill, attraverso Mussolini appunto, promise prima una pace che non ci fu e dopo addirittura un'alleanza per volgere le forze congiunte contro il pericolo del bolscevismo. E' inutile continuare a negarlo, Mussolini fu giustiziato dai servizi segreti britannici e non dai partigiani. Solo dopo la sua uccisione il corpo, insieme a quello della Petacci, Bombacci, Pavolini e Starace, fu dato ai partigiani i quali fecero lo scempio di Piazzale Loreto .
P.S. Per gli scettici che non credono che Hitler non infierì a Dunkerque: Dato la schieramento delle forze in campo e l'enorme superiorità in quel periodo della Luftwaffe, se la Germania avesse voluto non sarebbero tornati in patria oltre 250.000 uomini.
La NASA dipinta a tinte disneyane, la battuta misera sull'allunaggio, il Pilota bravissimo e cazzuto che parte nello spazio con un astronave di ultimo grido senza studiare una pagina di manuale o fare 3 secondi di prove (e non mi dite che non c'erano i tempi cinematografici per dar corpo a 15 secondi di scene da addestramento).
La logica, la razionalità, sono qualità che non possono essere sponsorizzate nel mainstream, proprio perchè viviamo in un mondo in cui sono necessarie persone senza queste pericolose doti.
Oggi si può far successo in 2 modi: Il primo è vendersi al sistema, e fare ciò che il sistema vuole. Un esempio sono tutti i grandi registi che si sono chinati a 180° pur di continuare a girare. Spielberg, Nolan, Lucas, e altri, non sfornano un lavoro davvero di loro proprietà dagli anni 90 penso.
Oggi nei film, possiamo verificarlo tutti, un grande regista è costretto a inserire:
Favori all'immagine del Governo (I governi che tengono dei segreti ma lo fanno alla fin fine per il bene collettivo)
Favori a qualche impresa che il governo sta compiendo o deve compiere (Andare in guerra è un brutto affare che qualcuno deve imbarcarsi)
Favori alle lobby farmaceutiche (Classe medica infinitamente altruista)
Favori alle lobby "progressiste" (personaggi gay buoni e eroici nei film)
Favori alle logge massoniche (include tutto ciò che sta sopra)
Per cui l'unica cosa "PROPRIA" del regista, oggi come oggi, non può essere altro che la fotografia, la luce, i tempi, e tutti i cazzi e mazzi cinematografici che non sono altro che la cornice del film. Per il resto hanno le mani completamente legate. Mi stupisco come un artista possa sentirsi appagato da una tale intromissione. Ma del resto (grazie a questo lecchinaggio globale) i soldi ce l'hanno per cui troveranno un modo per appagarsi.
Ho appena letto un libro sulla relatività, e devo ammettere che mi sono immedesimato in un Nolan (o chi per lui) che viaggiava tra le pieghe dello spazio tempo per produrre le idee del film, molto bello senza dubbio. Ma essere precisi in un film di fantascienza non è un favore che il produttore/regista fa al suo pubblico, è un dovere. Dovere che Interstellar elude spesso. Ma del restol'hard scie fi non esiste più, essendo vestigia di un passato ormai lontano e glorioso, iniziato con Stanislaw Lem e finito con la decapitazione di STARGATE Universe nel 2011.
Il problema a mio avviso sono i clichè, i luoghicomuni, i pensieri sottostanti la trama, le conclusioni (il)logiche che inconsciamente facciamo, che i registi sono costretti a inserire per fare un piacere a tizio o caio. Fino a che il cinema "main" sarà schiavo di tali poteri, non sarà mai possibile una recensione positiva se fatta con onestà intellettuale.
Nolan, ma vaffanculo, vola basso, che le altezze non ti competono, bimbomix, che i Vanzina possono insegnarti
a prendere per il culo sì, ci sa fare, è migliorato molto, poi vi segnalo un link dove (e non è tutto) viene spiegato in parole semplici perché di buffone trattasi
La Germania violò lo status di diritto polacco il 1° settembre, senza alcuna dichiarazione di guerra ma semplicemente agendo di fatto. Inglesi e francesi presentarono regolare dichiarazione di guerra il 3 settembre.
Hitler, come già detto, non intervenne a Dunkerque perchè non aveva i poteri per farlo, il capo di stato maggiore dell'esercito non era lui, ci sarebbe voluto un altro anno prima di avere quel potere.
La Luftwaffe è stata presa a calci nelle palle a Dunkerque, non riusciva a mantenere la superiorità aerea nell'area e le perdite di Stukas lo dimostrano, se poi vogliamo scendere nei dettagli basta andarsi a vedere le perdite di velivoli in quella settimana.
Attaccare comunque, senza pontoni, significava passare attraverso la manciata di ponti ancora interi, obbiettivi obbligati e molto ben protetti, con mezzi al limite della tenuta e facili alle noie meccaniche, senza poter sfruttare la forza della massa dei corazzati che fino ad allora aveva funzionato più che bene.
In più c'era il problema dei rifornimenti, un incubo logistico, ricordiamoci che solo due arterie stradali rifornivano 1200 carri armati, e passavano per uno stretto corridoio, che i francesi avevano già provato a strangolare e quasi c'erano riusciti.
A già e i francesi ? obbligare la panzerwaffe a giocare al "salta il canale" significava levarla dalla prima linea a sud, dove i francesi, per quanto storditi dal colpo di falce, avevano ancora sufficienti uomini e mezzi per superare di numero i tedeschi, e le unità con i carri pesanti B1, frontalmente invulnerabili ai cannoni dei panzer, era pressochè intatte.
Quindi di che parliamo ? Usare i panzer, al limite dell'usura, per eliminare 330mila uomini disarmati oppure revisionarli e usarli per eliminare due milioni e mezzo di francesi, armati e pronti, costringendoli alla resa puntando su Parigi ? Nell'ottica del momento la seconda soluzione aveva maggiori probabilità di spingere gli inglesi ad una pace negoziata. Si sarebbero trovati isolati dal resto del mondo, soli, in una guerra che manco volevano combattere. In più si sperava che una pace con i francesi, avrebbe permesso alla marina tedesca di mettere le mani sulla flotta francese, che non era proprio uno schifo, anzi. E con quella aggiungere un altro bel peso sulla bilancia della pace in Europa.
In un ipotetico Seelowe, i disarmati di Dunkerque avrebbero avuto un valore pari a zero, perchè in Inghilterra non c'erano manco abbastanza fucili per riarmarli, ne tantomeno cartucce per ricaricarli, figuriamoci...
Senza stare a citare libri o diari, verbali, resoconti etc... Basta guardare le carte giornaliere dell'OKW, dettagliatissime. Salta subito all'occhio la situazione e il dilemma che mandò in bianco le notti di Halder e Rundstedt.
Minchia nomini il suo nome, neanche stessi parlando di qualche scivolone fatto da.... (che nessuno è perfetto eh gli scivoloni ci stanno sempre), dicevamo, di qualche scivolone fatto da Kubrick, da Kurosawa, da Leone, da Pekimpah, da Tarkovskij, da Coppola, da Monicelli, da Pietro Germi, da P.T. Anderson, da Bergman, ... cioè tu parli di Nolan, come se stessi parlando di qualcuno che semplicemente è un professionista, la cui arte ... dov'è? Persino Spielberg con le tonnellate di propaganda con cui ha farcito (fino a dare il vomito) i "suoi" film, è riuscito a dare un ché di autoriale all'intrattenimento.
Sapevo che questo di Nolan sarebbe stato una infinocchiata, ma almeno che emozionasse nelle parti migliori, se non artisticamente, almeno visivamente. E invece, nisba.
E attenzione, i film brutti, non sono i film cretini. Un film brutto, può essere non riuscito a un autore. Ci sta alla grande. Quando invece vuoi fare l'autore, e dimostri di fare solo cinepanettoni mascherati da 'cosa seria,' con l'unica differenza che questi hanno un budget stellare, e attori che sanno (saprebbero) fare gli attori (e neanche tutti), allora fai buffonate. E siccome sei anche recidivo, allora sono buffonate delle buffonate.
Andiamo con le paraculate e prese per il culo (anche offensive) spacciate per cinema:
Colonna sonora: ...a Zimmer dev'essere finita l'ispirazione dopo Interstellar (e si può capirlo eh, ci mancherebbe, dico davvero, non è che ti puoi inventare la musica come nulla fosse, ma cazzo, dico io... dai spazio a qualche nuovo autore se questo t'ha finito le idee, ah, vero! Zimmer fa anche lui cassetta oramai, dimenticavo), della serie: se Nolan vuole fare Kubrick, mi pare giusto che Zimmer voglia fare Morricone; peccato che Morricone sia Morricone, e Zimmer no (levati degli arrangiamenti magnifici e due/tre motivetti bellissimi [oltretutto riciclati per altri film, vedasi la serie de I Pirati e il Gladiatore che hanno la stessa colonna sonora ] non è che sia questo genio che vogliono venderci come tale, neh; in questo senso, allora, tanto di cappello a Williams, più banalotto/commerciale, certo, ma almeno ne ha tirate fuori di genialate)...
... e cosa fa il buon Zimmer? ... si prende l'orologio di suo nonno, e fa ticchettare UNA CAZZO DI NENIA fino a friggerti i coglioni durante tutto il film. Ripeto, se sei Morricone, allora puoi far diventare il fischio di Alessandroni e lo schiocco di una frusta, un motivo musicale inserito in una reale colonna sonora, altrimenti, il ticchettio e le corde di un violino masturbate a livelli di tortura cinese, per darti un senso d'angoscia perenne, lasciali agli psicopatici.
Montaggio: chiariamo subito una cosa. Non c'è. Semplicemente. Non so se l'anno capita i dotti critici che urlano al capolavoro, ma il montaggio così intassellato con salti temporali "sfasati", è stato concepito per supplire alla totale mancanza di narrazione.
Fotografia: dov'è? Grazie al cazzo, nessuno mette in dubbio la magnificenza delle immagini, voglio dire IMAX e il massimo della qualità che oggi possono permettersi su pellicola, per il resto, non appena i panorami suggestivi vengono a mancare, e siamo ad esempio nel paese disabitato, la tridimensionalità è a farsi fottere.
Regia: What?
Sonoro: strepitoso.
Vicenda (e qui c'è da ridere adesso): allora, figlio mio, se tu vuoi dare una lezione a tutti i film che vivono di Computer Grafica, e invece tu stai avanti e sei ORRIGGGINALE sei un autore RRREALISTA, non prenderti/cercarti una storia che parla di 300.000 uomini e poi - con le debite proporzioni - vedi "quattro gatti su quattro barchette con quattro aerei che si sparano" ... se non ti puoi permettere di essere rrrealista, non puoi. Punto. Fine. Allora lavori e ti cerchi, magari, una storia di guerra, ma più intimista...
... oppure fai come Malick, se proprio non vuoi fare come Spielberg e Michael Bay, fai così, caro Christopher: ecco, guardati la La Sottile Linea Rossa così vedi cos'è una regia, vedi cosa significa narrare secondo il potenziale della storia che hai deciso di raccontare, vedi come si può essere intimisti senza perdere il senso dell'azione, vedi come si fanno i film senza Computer Grafica, vedi come si spremono gli attori, vedi cosa significa narrare una storia che fondamentalmente è semplicissima, però la dirigi a livello umano e non la "copincolli" come un bimbominkia e, soprattutto, arrivando al prossimo punto, tocchiamo un'altra cosa penosa di questa cagata chiamata Dunkirk, e cioè i....
Dialoghi: no dico, veramante, ma avete presente i libri di storia raccontata a fumetti per i bamibini? Ecco, quelli. Dio che pena dover reggere a fraseggi tanto infantili e incollati, OLTRETUTTO, come "spiegone" nelle situazioni più improbabili, altrimenti il pubblico non capiva una sega (se c'era qualcosa da capire).
ATTORI: devono solo vergognarsi. Quelli famosi intendo. Quelli minori, molto bravi. Non fosse per loro, poteva sembrare di assistere a una storia evoluta di Vilcoyote.
Già solo quella Telenovela de Il trono di Spade (che è per la TV) nonostante la bimbominkiata (ma così è onestamente voluta) del PLOT, può vantare una recitazione - che anche l'ultimo gregario si mangia i culi flaccidi seduti sugli allori, ingaggiati per questo cinepanettone.
STRONZATE COME NON CI FOSSE UN DOMANI:
Soldati catatonici, ebeti, monoespressivi, una fotocopia uno dell'altro (non è colpa degli attori).
Tutto il film si regge sulle logiche che usa Michal Bay con i Transformers, ma quelli sono cinefumetti dichiarati, almeno. Dunkirk: - una sequela lobotomizzante dove chi non ce la fa, viene salvato sempre all'ultimo secondo, dall'ultima situazione, innescatasi all'ultimo cardiopalma, insomma... i B-Movie Horror (presente?) gli fanno una sega. E questo perché? Perché non c'è una narrazione che vive sulle proprie gambe, perché la sceneggiatura è semplicemente: VUOTA.
Poi c'è il soldato stronzo, poteva mancare? Bene, chi dice niente, ma quello che fa pietà è che almeno nei film seri, la spietatezza degli eventi, lascia ai cattivi di essere cattivi (ci siamo?) perché è la vita, non è una questione morale o di "politicamente corretto". Invece, lo stronzo, morirà bruciato e sarà riconoscibilissimo perché ovviamente, allo stronzo, hanno dato una faccia da stronzo. Cioè siamo a livelli d'infantilità semplicemente vergognosa, non c'è altro d'aggiungere.
Bella la scena (sono ironico) quando rinchiusi nella nave sparano con dei fucili e la bucano e - lo stronzo - li fa mettere davanti per vedere cosa succede; che ha la stessa valenza di guardare dentro la canna del fucile quando pulisci il grilletto col colpo in canna = Vilcoyote...
Bella la scena (sono ironico) quando all'inizio il ragazzo scappa e si mette schiena a un portone di legno, e mentre i nemici lo crivellano di colpi, lui sta li fermo ad aspettare di ricaricare il fucile, poi, non contento, caricato il fucile, si gira e spara verso il portone di legno, che stanno ancora crivellando con una forza di fuoco che è dieci volte la sua = Vilcoyote - ah, vero, domanda: altrimenti come fa lo spettatore a mangiarsi le unghie sperando che un colpo di quelli che lo sfiora sempre di più, non ferisca il povero soldato rimasto da solo, schiena al nemico ?
Con Inception, almeno ti coinvolgevi in un videogioco; con Interstellar avevi almeno la magia del mistero dell'universo (salvo poi dimostrarsi una supercazzola, l'ennesima per sentirsi Kubrick), il primo Batman, almeno aveva una sceneggiatura intrigante come cinefumetto, poi gli altri a seguire, pietosi e cretini, né più né meno, senza spina dorsale ...
...Nolan è capace di ingannare lo spettatore, perché si eleva dalla massa del cinema compulsivo che vuole lo spettatore inebetito da dinamiche stroboscopiche ed epilettiche (a essere gentili). Questo lui non lo fa, glielo concediamo. Per il resto, ha dalla sua quella di poter attingere a budget e a tempi che ad altri non sono permessi. Se si associa all'intelligentissima e alla sottile propaganda che ha inserito nei suoi film, si capisce anche perché Hollywood deve avere dalla sua anche "L'autore che fa film seri".
Che poi la gente gli perdoni di aver dato vita al Joker più cretino della storia, ecco, questo è offensivo. Certi archetipi non dovrebbero essere infamati. Ma tant'è.