Fra le tante misure obbrobriose che il governo sta adottando contro i cittadini che non si vogliono vaccinare, ce n’è una in particolare che è destinata a rimanere negli annali della nostra vergognosa storia: l’impossibilità dei cittadini che vivono sulle isole di raggiungere la terraferma.

Decine di migliaia di persone che vivono sulle piccole isole italiane - da Ponza a Filicudi, dall’Elba a Pantelleria, da Capri all’isola del Giglio – sono letteralmente impossibilitate a raggiungere la penisola italiana, a meno di farsi le vaccinazioni.

Eppure non hanno violato nessuna legge, e non rappresentano alcun pericolo per gli altri, almeno fino a prova contraria.

Visto che i traghetti sono utilizzabili solo con il greenpass rafforzato (che, salvo guarigione, equivale a vaccinazione obbligatoria), chi non possegga un motoscafo o una barca privata è letteralmente prigioniero dell’isola in cui vive.

Questo comporta non solo una ingiustizia macroscopica rispetto agli altri italiani non vaccinati, che possono comunque muoversi su tutto il territorio italiano con i mezzi propri, ma comporta anche una limitazione che mette a rischio la loro salute: un cittadino che viva su una piccola isola non ha la possibilità di raggiungere gli ospedali sulla terraferma per fare eventuali visite e seguire cure di cui abbia bisogno. Una donna che stia per partorire sarà obbligata a vaccinarsi – mettendo a rischio la propria salute e quella del proprio figlio – a meno di rassegnarsi a partorire nel bagno di casa propria.

A questo arriva la ferocia di chi vuole imporre a tutti i costi il ricatto vaccinale.

Come sia stato possibile tutto questo lo decideranno i libri di storia, quando analizzeranno gli anni in cui in Italia è stato sospeso lo stato di diritto. Ma già noi i colpevoli li possiamo individuare: sono tutti quei concittadini silenziosi, che solo per aver fatto la vaccinazione se ne fottono della sospensione del diritto altrui. Tutti i vaccinati che oggi tacciono (oppure che addirittura godono segretamente per il loro presunto “privilegio”) non si rendono conto che stanno sdoganando un concetto pericolosissimo per le nostre libertà future: da domani lo stato potrà imporre un QUALUNQUE trattamento sanitario a QUALUNQUE cittadino – loro compresi – grazie all’arma del ricatto.

Tutti quelli che oggi tacciono di fronte a questo scempio si stanno rendendo complici di una futura vita in schiavitù, che riguarderà tutti noi indistintamente. Il problema è riuscire a farglielo capire, prima che sia troppo tardi per tutti.

Massimo Mazzucco

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#249 enzosky557 2022-01-14 09:42
#246 liutarmonico
scusa, ma hai omesso di indicare la fonte di quella frase, rimedio io, se permetti: titolo sul sito di Blondet, DARPA: “Possiamo modulare la funzione neurale. Col grafene”. www.maurizioblondet.it/.../
Per il #247 non la conosco, potresti illuminarci?

non è così, il link lo trovi, basta cliccare sul link che ho messo.
DARPA sta per Agenzia per i progetti di ricerca avanzata della difesa
La Defense Advanced Research Projects Agency (nome inglese che tradotto letteralmente in italiano significa "Agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa"), più conosciuto con la sigla "DARPA", è un'agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.
google traduttore e il web aiutano. :-)


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#250 Guguru 2022-01-14 09:44
#243 liutarmonico

grazie per l'apprezzamento, ma non è una cosa di poco conto
Nomen omen dicevano i latini. Nel nome c'è un destino, il nome quindi è importante.
Chiamandoli costantemente vaccini ci hanno fatto credere che lo siano veramente.
A tal punto che ANCHE NOI! li chiamiamo vaccini :cry: sono SIERI GENICI
Sbaglia anche Montesano quando dice cacchinati, portando la metafora/parodia che c'è in quel neologismo che porta al termine vaccinati.
Se tu continui a dire che quell'oggetto è verde invece è rosso, e tutti continuano a dire che è verde, alla fine anche tu dirai che è verde.
Non lo dico io. Sono stati fatti fior di esperimenti. In classe l'insegnante disse a tutti di asserire che una cartella rossa era verde, quando entro l'ultimo ritardatario.
Di che colore è questa cartella?
- verde disse l'alunno nel primo banco
- verde l'alunna nel secondo
- verde! l'alunno dall'ultimo banco.
e l'insegnante si rivolse all'ultimo entrato che non aveva capito d'essere la vittima.
allora?
verde, rispose.
Il meccanismo è lo stesso.
continuiamo a chiamarla pioggia mentre ci pisciano in testa e ci convinceremo che è pioggia.