Breve storia della Cisgiordania
Dopo la prima guerra mondiale, grazie alla sconfitta dell’Impero Ottomano, Gran Bretagna e Francia presero il controllo di quell’ampia zona nel Vicino Oriente che si chiamava Grande Siria. Alla Francia andarono gli attuali Siria e Libano, all’Inghilterra andarono la Palestina, parte della Mesopotamia (oggi Iraq), e l’attuale Giordania (che ancora non esisteva con quel nome).
Quando Churchill divenne Ministro delle Colonie inglesi, nel 1921, decise di affidare la gestione della terra a est del Giordano all’emiro ashemita Abdullah. Questa terra, che rimase comunque sotto il controllo degli inglesi fino al 1946, fu chiamata Transgiordania, che significa letteralmente “al di là del Giordano”.
La terra “al di quà del Giordano” (l’attuale Cisgiordania) rimase invece a far parte del territorio palestinese, gestito direttamente dal mandato britannico.
Nel 1946 la Transgiordania divenne indipendente, dando origine all’attuale stato di Giordania.
Nel 1948 gli inglesi rimisero il mandato sulla Palestina alla Nazioni Unite, mentre Israele dichiarava a sua volta la nascita di uno stato indipendente. Gli stati confinanti (Siria, Giordania, Libano, Egitto, Iraq) dichiararono subito guerra a Israele, ma furono sconfitti. Gli unici che riuscirono a guadagnarci qualcosa (secondo la narrazione ufficiale) furono proprio i giordani, che durante gli scontri armati “conquistarono” la Cisgiordania, che comprendeva anche Gerusalemme est.
In realtà, c’è il forte sospetto che la Cisgiordania sia stata concessa da Israele ai giordani, proprio in cambio di una opposizione “morbida” da parte loro durante la guerra. Basti dire che le forze armate giordane erano comandate, curiosamente, proprio da un inglese, John Bagot Glubb (detto Glubb Pasha). Secondo lo storico israeliano Avi Shlaim, “I sospetti che re Abdullah fosse in contatto con i leader ebrei [durante la guerra del ’48 n.d.r.] danneggiò fortemente la sua immagine nel mondo arabo. Molti critici sostengono che fosse disposto a rinunciare alla pretesa araba sull’intera Palestina, in cambio di una fetta di Palestina tutta per sè”.
Di fatto, Abdullah la ottenne, e dopo il 1949 la Cisgiordania divenne a tutti gli effetti territorio giordano. Fu in quel territorio che confluì gran parte dei rifugiati palestinesi che dovettero fuggire dalla loro terre, durante la pulizia etnica (Nakba) operata dai sionisti nel 1948. Altri palestinesi, scacciati dalla loro terre, trovarono rifugio nei campi profughi in Siria, Libano, nella stessa Giordania.
Dal ‘49 in poi si aprì in Israele il dibattito – a tutt’oggi inconcluso – se non fosse stato meglio annettere direttamente anche la Cisgiordania, durante la guerra del ’48. Questa tesi era sostenuta dai nazionalisti più accaniti, i quali vedevano nell’annessione della Cisgiordania il completamento del progetto sionista per la realizzazione di Eretz Israel, ovvero la creazione del “Grande Israele” dei tempi biblici (non a caso, i sionisti odierni si ostinano a chiamare la Cisgiordania “Giudea e Samaria”, proprio in omaggio alla denominazione che avevano quelle terre ai tempi della Bibbia).
In ogni caso, a partire dal ’49 la Cisgiordania rimase sotto il controllo della Giordania, e questo durò fino al 1967, quando Israele la occupò militarmente, durante la Guerra dei Sei Giorni.
Da allora la Cisgiordania è considerata ufficialmente “territorio occupato”. Nel novembre del ’67, le Nazioni Unite emanarono la famosa Risoluzione 242, che imponeva ad Israele il ritiro dalla zone occupate e il ritorno ai confini dell’armistizio del ’49. Ma Israele ignorò questa risoluzione, e iniziò invece a incoraggiare l’insediamento progressivo dei coloni ebraici in Cisgiordania.
Anche l’insediamento dei coloni nei territori occupati è una palese violazione della Quarta Convenzione di Ginevra, che all’articolo 49 recita: “La Potenza occupante non potrà procedere al trasferimento di una parte della propria popolazione civile nel territorio da essa occupato.”
Invece, la storia andò diversamente. In barba a tutte le risoluzioni e a tutti gli accordi internazionali Israele, con la costante protezione degli Stati Uniti, ha proceduto impunemente a colonizzare la Cisgiordania, mentre nel frattempo la spezzettava in mille isole separate fra di loro.
Oggi la Cisgiordania è una specie di groviera, il cui territorio è stato diviso in tre zone: A, B e C.
La zona C (colore rosa chiaro), che copre circa il 60% del territorio, è amministrata e controllata militarmente da Israele. Nella zona C vivono circa 300.00 palestinesi, che sono soggetti ad ogni tipo di vessazione da parte dell’IDF (dalle difficoltà negli spostamenti alla mancanza di scuole primarie, dalla difficoltà ad accedere alle cure mediche all’impossibilità di ottenere permessi di costruzione). Per i palestinesi inoltre è limitato l’uso dell’acqua, che possono ottenere, a prezzo maggiorato, solo con l’utilizzo di speciali tessere prepagate. Nel frattempo i coloni israeliani si costruiscono ville con piscina, ed innaffiano liberamente i loro orti con acqua corrente.
La zona B (rosa scuro, circa il 22% del territorio) è amministrata civilmente dall’autorità palestinese, che deve però “condividere” il controllo militare con Israele (traduzione: Israele gestisce e controlla tutti i checkpoint – vedi cartina - e quindi di fatto controlla il movimento dei palestinesi sulla loro terra).
La zona A (verde) costituisce il restante 18% del territorio, ed è teoricamente sotto controllo diretto dei palestinesi, anche se in realtà gli uomini dell’IDF entrano ed escono quando vogliono, facendo il bello e il cattivo tempo. Aprono e chiudono strade a piacimento, e con la scusa della “sicurezza” mettono cancelli e blocchi dappertutto, e arrestano arbitrariamente i palestinesi per qualunque motivo. La zona A inoltre non è un territorio continuo, ma è la somma di una decina di “isole” separate fra di loro da muraglie, barricate e strade percorribili sono dagli israeliani, il che rende ancora più difficile per i palestinesi spostarsi da una zona all’altra del loro stesso territorio.
L’intenzione da parte di Israele di rendere impossibile la vita ai palestinesi, per obbligarli prima o poi ad andarsene, è evidente anche per chi fosse cieco, sordo e pure un pò rimbambito.
Ma tutti questo non disturba l’amministrazione americana, che permette ormai da decenni questa continua violazione del diritto internazionale, ed anzi la facilita in ogni modo possibile. E ora che tutta l’attenzione è su Gaza, i coloni della Cisgiordania ne stanno approfittando per compiere continue scorribande e azioni di violenza contro i palestinesi, con il tacito accordo della polizia israeliana.
E se Trump dovesse diventare presidente, ha già promesso a Myriam Adelson (la miliardaria sionista, principale finanziatrice della campagna elettorale di Trump) che aiuterà in ogni modo possibile Israele ad annettere definitivamente la Cisgiordania nel suo territorio nazionale.
A quel punto il sogno sionista sarebbe completato, con la sottomissione (ormai di fatto) della Striscia di Gaza e le cosiddette “Giudea e Samaria” (attuale Cisgiordania) che tornerebbero finalmente a far parte del glorioso territorio biblico di Eretz Israel.
Mentre il mondo finge di non vedere.
Massimo Mazzucco
Non crederò mai che qualcuno dagli Stati occidentali che di fatto sono coloro che pesano in ogni caso geo-politicamente, si discosteranno dall'appoggio classico, che mi chiedo come facciano a salire sempre quelli favorevoli.
Sarebbe interessante conoscere il sistema di corruzione di cui prenderanno sicuramente parte anche quelli del Mossad, per corrompere chiunque abbia voce in capitolo sempre in ogni contesto.
Ma comunque oggi come oggi, CHI può riuscire a fermare tutte queste azioni di Israele? Forse é la domanda da valore inestimabile.
In Europa continua a persistere la solita favola che i regimi europei stanno collassando, quindi da loro innanzitutto proprio no.
Poiché i risvegliati si riversano principalmente su internet ma con poca inclinazione e mediocre partecipazione a fare le cose, tanto tempo passerà come anche soprattutto per trovare tutte le persone giuste per fare le azioni. La scintilla per cambiare le cose deve ancora nascere.
Non hanno per caso appena cominciato somministrazioni di massa da qualche parte?
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6121585/
Se qualcuno ha piú delucidazioni in merito ci dica
“This is not as much about Hamas as it is about the Israeli state’s long-term plan to eliminate, wipe Palestine off the map.”
theintercept.com/.../...
In due righe hai descritto ciò che io sostengo da sempre, la loro meta è conquistare tutta la parte orientale e asiatica, (per il momento) per poi estendersi in tutto il mondo, di che cosa avete bisogno per capirlo? Si va avanti per piccoli passi (per così dire) per non destare sospetti ai futuri stati che saranno invasi e conquistati. Gli arabi sono troppo presi dal loro ego e dal far soldi in ogni dove e quando per potersi accorgere di ciò che la Nato, la Gran Bretagna e con la complicità di Israele sta tramando alle loro spalle.
Al netto della loro miserevole storia, dobbiamo riconoscere che mentre nei secoli venivano perseguitati, avevano capito che il mondo almeno in quello occidentale i soldi potevano comprare potere e ricchezza e cosi' mentre i figli, sia dei ricchi, sia dei poveri seguivano le orme del rispettivo padre, loro piano piano si sono infilati nel vecchio detto ...saper leggere, scrivere e soprattutto far di conto, ramificandosi nelle famiglie piu' ricche e potenti.
Certo aver "rubato" loro la bibbia o meglio il vecchio testamento piegandolo alla religione cristiana non ha giovato, anzi, ma e' fuor di dubbio che prima l'impero francese e poi quello inglese li spalleggiano da secoli, fino al secolo precedente quando anche il novello impero statunitense si e' aggiunto reggendogli la coda,finanziandolo e proteggendolo militarmente e permettendo al sionismo di espandersi.
Ora la situazione appare senza via di uscita, almeno fino a quando i coglioni messianici smetteranno di parlare di armageddon, ma il progetto del grande israele sta andando avanti e se qualcuno o qualcosa non si mettera' di traverso la situazione rischia di precipitare.
Il fiume chi la fa' l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
ilmessaggero.it/.../...
haaretz.com/.../...
italiaoggi.it/.../...
In pratica c'è stato un "fallito attentato" a Tel Aviv, dove però l'unica vittima è l'attentatore stesso (e te pareva).
A detta dell'IDF l'attentatore proveniva dalla Cisgiordania, e l'ordigno pure.
Non e' molto ma e' gia' qualcosa, aspettiamo di vedere gli sviluppi.
#9 Taize
I loro espertoni hanno ragione, l'ordigno sanno che proveniva dalla Cisgiordania perche'il botto e' caratteristico degli ordigni Cisgiordani, pero' sono stati imprecisi nello specificare la provenienza, dalla Cisgiordania ma quale zona, a, b o c?
Dal 7 ottobre se c'era qualche dubbio lo hanno dissipato entrando di diritto primi nella classifica dei "mastri" false flag.
Il fiume chi la fa' l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
PAUSA VACCINALE
Questa mattina per farmi del male ascoltavo una radio merdstream che sparava bestialità incredibili sull'utilità assoluta a vaxxinare i bambini a Gaza bla bla bla.......
L'idea che mi sono fatto è che il concetto di vaxxinazione è entrato un poco in crisi con il coviddi e bisogna rilanciarlo con forza.
E quindi:
La vaccinazione è così importante e preziosa che supera le ostilità belliche, ovvero vaxxinare è così essenziale che si fermano anche le guerre.
Concetto da ribadire al popolaccio.
Il commento nemmeno lo scrivo.
Spero che qualcosa di imprevisto possa mandare a puttane i loro piani.
Altrimenti, ci tocchera' assistere pure a questa.
Purtroppo credo che il loro concetto sia molto più "basico". Ossia: Se proprio dovremo smettere di bombardare Gaza per non rischiare che il mondo intero ci si rivolti contro, nonostante tutte le protezioni eccellenti di cui godiamo, tuteliamoci almeno vaccinando tutti i bambini della striscia. In tal modo, anche se con un comunque accettabile ritardo, otterremo il risultato auspicato... Spero vivamente che le "vaccinazioni umanitarie" siano state ZERO!
Il ragionamento si applica anche a Hitler nel bunker, che resta al timone mentre la barca affonda, a Stalin durante l' assedio di Leningrado, che resta al timone in una situazione disperata... perché biasimarli?
PAUSA VACCINALE
Tempo fa scrissi che non mi meraviglierei se facessero il mercato delle vacche stile coviddi:
«Vaxxina il tuo bambino! in omaggio mezzo chilo di pane e due litri di acqua potabile»
#11 unkle72
No.
Vogliono prendere due piccioni con una fava.
1. BigPharma fa notare agli occhi del mondo il suo "senso di umanità" andando a proteggere i bambini di Gaza che "possono essere colpiti dalla polio a causa della debilitazione". (Il vaccino per non essere colpiti dalle bombe è ancora in fase di studio).
2. Ne approfittano per vendere qualche migliaio di dosi del loro veleno.
Il fatto che siano costantemente bombardati e che la debilitazione sia stata causata scientemente da Israele e che forse oltre che le vaccinazioni sarebbero più utili gli aiuti umanitari: cibo e medicinali, non passa nemmeno in secondo piano.
D'altronde a Bibi Netaniau non glie ne può fregare di meno dei bambini di Gaza ma se può fare un favore a BigPharma ("ricambiato") ben venga.
Il fiume chi la fa l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode comode.
Lontani dai riflettori e dalla campagna elettorale, quasi due milioni di israeliani vivono sotto la soglia di povertà
8 aprile 2019, 16:14
I 4 reportage dalla RSI dal 2019. Al epoca (2019) sono rimasto colpito dalla testimonianza giornalistica che in Israele ci siano moltissimi poveri (2 milioni) di cui non si parla da nessuna parte...
rsi.ch/.../...
Il fiume chi la fa l'aspetti e' sempre li' con le sue rive comode comode.
Cominciano a girare le cartine di Overton
La “trattativa” per il cessate il fuoco è una scusa per completare il genocidio
Finalmente, dopo mesi, lo dice anche Hamas
Ghazi Hamad, membro dell’Ufficio Politico di Hamas, sul risultato negativo degli ultimi colloqui a Doha tra Stati Uniti, Israele, Qatar ed Egitto per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di prigionieri:
“Ci aspettavamo già questo risultato ai negoziati Doha. Netanyahu cerca di ingannarci e non ha fornito risposte a nessuna delle richieste per raggiungere un accordo. Netanyahu stabilisce nuove condizioni, mina ciò che era stato precedentemente concordato e il suo obiettivo è quello di continuare la guerra.
Netanyahu vuole proporre una nuova formula per la negoziazione onde guadagnare più tempo.
“E’ un tentativo israelo-americano di dare all’occupazione il tempo di compiere altri massacri.
www.maurizioblondet.it/.../
Se i nazisionisti mostrano platealmente le carte dei loro piani espansivi, sono "buoni" e non fa una piega. Mah!