di Monica Dematté (*)
'Non tamponi ma cibo, non lockdown ma libertà, non menzogne ma dignità, non [un'altra] rivoluzione culturale ma riforme, non capi ma votazioni; non schiavi ma [finalmente] cittadini.'
Sono le parole scritte in grande su uno dei due striscioni appesi il 13 ottobre 2022 sul ponte di Sitong nel quartiere nordoccidentale Haidian a Beijing (Pechino). Sullo striscione di destra c'è addirittura un'accusa diretta al 'leader maximo': Sciopero a scuola e sul lavoro, rimuoviamo Xi Jingping, dittatore e traditore del paese! Solleviamoci se non vogliamo essere schiavi! Opponiamoci alla dittatura, all'autoritarismo! Salviamo la Cina con votazioni presidenziali aperte a ogni cittadino!
Il tutto accompagnato da un gran fumo nero emanato da un falò di copertoni e da slogan dello stesso tenore diffusi da altoparlanti. Un'azione compiuta da una persona vestita con un gilet fosforescente da operaio, che si intravede portato via su una delle auto della polizia accorse sul luogo. Il video dell'accaduto si diffonde a macchia d'olio via WeChat per tutta la Cina e all'estero, poi viene cancellato. Peng Zaizhou (pseudonimo della persona in questione, che sembra si chiami Peng Lifa, diventa l'eroe di milioni di persone, che pur ammirandolo e invidiandone il coraggio, sono ormai abituate a limitare l'ambito delle proprie azioni a un clic sugli insidiosi mezzi tecnologici .
Qualche giorno dopo a Shanghai due giovani (una ragazza e un ragazzo, entrambi con lunghe chiome) percorrono qualche centinaio di metri in mezzo alla strada tenendo uno striscione che cita quello pechinese senza ripeterne i contenuti, lasciando che sia il 'non scritto' a veicolarne il significato (non...ma, non...ma... ). Una scelta molto più in linea con il carattere e la cultura cinesi, che si esprimono tradizionalmente in maniera indiretta e allusiva. Dal 3 novembre circola su WeChat la foto di un giovane uomo che va a fare il tampone quotidiano anti-Covid (obbligatorio in molte città della Cina) a Guangzhou, nudo sotto un impermeabile trasparente. Si parla del 'nuovo abito dell'imperatore' laddove l'imperatore è il corrispettivo cinese del nostrano 're'.
Dopo la fine della ventesima Assemblea Generale del Partito Comunista Cinese, terminata da poco con l'auto-proclamazione a leader assoluto da parte di Xi Jingping, sono tantissimi i commenti scambiati ancora una volta via WeChat che contengono due ideogrammi: wandan, 'è la fine' (o 'si fa una brutta fine'), tanto è vero che dopo poco tutti i messaggi contenenti questa e altre espressioni simili vengono bloccati. Sembra che circa 700.000 gruppi WeChat siano stati chiusi durante l'Assemblea nella settimana dal 16 al 23 ottobre 2022.
A Zhengzhou, capoluogo dello Henan (circa 10 milioni di abitanti rinchiusi in casa, impossibilitati in molti casi a procurarsi cibo e altri articoli di prima necessità) si sta svolgendo l'inquietante vicenda della fabbrica Foxconn che dà lavoro a più di 200.000 operai (a 350.000 secondo altre versioni), in maggioranza ragazzi nati negli anni Novanta e provenienti da varie località dello Henan (la provincia più popolosa della Cina). La fabbrica produce a livello mondiale un'alta percentuale degli iPhone più recenti, ed è molto importante per l'economia della regione. Ospita la mensa e i dormitori per gli operai, ma dopo che al suo interno hanno iniziato ad esserci dei positivi al Covid 19 è scoppiato il caos. Ogni mattina gli operai devono fare file lunghissime per raggiungere il tavolino dove farsi fare il tampone, gestito da una sola persona. E' diventato molto difficile procurarsi il cibo (si vedono immagini di lavoratori che si spintonano per accedere a provvigioni portate all'interno dell'area dello stabilimento) e logisticamente molto complesso se non impossibile isolare i 'positivi'.
La paura di essere infettati ha causato la fuga notturna di molti operai, che si sono avviati a piedi verso casa, distante anche centinaia di chilometri, trascinando dei trolleys - sembra di rivedere la vicenda analoga accaduta in India a molti precari, ma qui i lavoratori hanno un'apparenza molto più 'presentabile' . Di giorno percorrono strade secondarie, di notte le superstrade. Gli abitanti dei centri abitati attraversati dai ragazzi lasciano loro cibo e bevande sulla strada. Il governo locale, per scongiurare altri episodi simili, ha ritenuto opportuno emettere un comunicato in cui cerca di rassicurare la gente sulla pericolosità del virus, definendolo una malattia che 'guarisce da sola'. "Ma se non è una malattia grave" cominciano a chiedersi anche le persone più ingenue, che si sono fidate fino ad ora della benevolenza e avvedutezza dei diktat governativi, "perché regole e proibizioni così estreme?"
A Lanzhou, nel quartiere di Qilihe a maggioranza mussulmana Hui, un padre chiama l'ambulanza per il figlioletto di tre anni, ma dopo mezzora non è ancora arrivata e il bimbo muore. Vicini e parenti inferociti si assiepano al limite della zona accessibile (limitata dal lockdown all'immediata vicinanza dell'abitazione), e arriva di corsa un gruppo di militari in tenuta antisommossa, dotati di scudi, con sopravvesti bianche e mascherine. I cittadini si schierano dietro la transenna con i telefoni e filmano tutto; non mostrano l'intenzione di indietreggiare. Fanno commenti sulla velocità d'arrivo dei militari rispetto all'ambulanza, questi dopo qualche minuto si dileguano. Tutti i video diffusi vengono cancellati entro pochi minuti .
In Mongolia interna un gruppo di qualche centinaia di studenti universitari è su un treno apposito che li porta dalla capitale Huhehot a Baotou. All'interno del treno sono tutti bardati da capo a piedi con divise bianche anti-contagio. Arrivati alla stazione di Baotou si scopre che alcuni di loro sono positivi. Non viene quindi dato il permesso a nessuno di scendere dal treno, dove i ragazzi rimangono chiusi senza cibo, con difficile se non impossibile accesso al bagno, in condizioni disumane. Diffondono messaggi chiedendo aiuto e documentando la situazione, che verranno cancellati in tempo reale.
Sempre in Mongolia interna, a Huhehot, una donna rinchiusa in un edificio la cui entrata è sbarrata dall'esterno (durante il lockdown in molte aree i portinai e gli addetti alla 'sicurezza' sanitaria appongono sigilli agli edifici, diventando i carcerieri dei cittadini e impedendo loro di uscire per qualsivoglia motivo) si butta dalla finestra. La figlia adolescente, disperata, comincia a mandare messaggi al portinaio chiedendogli di aprire la porta e a lei si aggiungono gli altri inquilini, ma il portinaio temporeggia. Solo dopo parecchio tempo si vede che qualcuno è riuscito ad avvicinarsi al corpo disteso a terra, morto.
In tutta la Cina, con poche eccezioni, i lockdown durissimi stanno impedendo ai cittadini di uscire di casa, nel peggiore dei casi anche per andare a fare la spesa, nel migliore per lavorare, andare a scuola, fare due passi. L'acquisto del cibo si fa, per chi è pratico, su internet, con autentiche lotte virtuali di velocità per assicurarsi i generi disponibili. Si sono visti anche zelanti 'controllori' che percorrono le strade con l'altoparlante incitando le persone chiuse in casa a dormire di mattina, pomeriggio e sera, così da ingannare il tempo e la fame. Gli ascensori nei grattacieli vengono attivati solo per essere utilizzati nell'unico momento in cui si può/deve uscire dalla porta di casa, cioè per fare il tampone (ogni 24 ore nelle aree più 'a rischio'). Le persone risultate positive, che durante il lockdown di Shanghai venivano portate via a forza e separate anche da bambini in età prescolare (in genere isolati con altri coetanei e non con i genitori), ora vengono invitate a recarsi da sole nei luoghi d'isolamento. Non c'è più abbastanza personale per occuparsene. A Lanzhou (Gansu) si sono concentrati i positivi perfino in un'area all'aperto, dove hanno dimorato per giorni con una temperatura inferiore ai 10°. Nella maggior parte dei casi non risulta peraltro che alle persone ammalate vengano somministrate cure.
Un artista di Yinchuan nel Ningxia, ormai esasperato, avendo qualche patologia di altro tipo prenota online una visita all'ospedale e questo gli permette di convincere il portinaio del suo compound a farlo uscire. In realtà il suo intento è di andare in studio; prima però passa per l'ospedale, disdice la visita e poi può raggiungere 'legalmente' lo studio; dove, impotente e angosciato, rimane a riflettere sulla situazione. Ogni qualvolta vorrà avere qualche ora di solitudine dovrà utilizzare questo stratagemma. Un gruppo di artisti riusciti a scampare al feroce lockdown di Zhengzhou, rifugiatisi in un villaggio quasi disabitato sulle pendici di un monte, per 'far la vita meno amara' scrivono una canzone accompagnata da video che inquadra inizialmente una testa di maiale assai allusiva, poi il fuoco che brucia sotto un pentolone. Il testo chiede con impazienza 'quando la testa del maiale sia cotta'.
Non esistono più media non governativi in Cina, e le notizie non circolano nemmeno da provincia a provincia. Per conoscere la situazione nelle altre zone, ed eventualmente prendere le dovute precauzioni per non essere impreparati all'arrivo della prossima chiusura, bisogna avere amici altrove. L'inizio del lockdown viene generalmente annunciato dopo le 23, troppo tardi perché si riesca a fare rifornimenti adeguati di cibo o altri articoli di prima necessità. I cittadini cinesi apprendono dall'estero, su internet, anche molte notizie importanti riguardanti il loro stesso paese, ma accedere ai canali 'proibiti' sta diventando sempre più difficile. L'operazione si chiama 'saltare il muro', e ogni persona con una certa dimestichezza informatica, un minimo senso critico e la necessità di difendersi dall'indottrinamento onnipresente, lo ha installato da anni (VPN e simili), ma ora il controllo è più stringente.
Come si spiega che mentre nel resto del mondo i lockdown sono ormai diventati un triste ricordo (indimenticabile, peraltro), e nonostante la malattia indotta dalle ultime versioni del cosiddetto Covid-19 sia ormai considerata una comune influenza, in Cina le chiusure più selvagge si sono verificate quest'anno? A cominciare da Shanghai, unanimemente considerata la città più civile e avanzata del paese, i cui cittadini hanno affrontato con incredulità, frustrazione, fra enormi incongruenze e violenze gratuite e inutili ben due mesi di chiusura che hanno lasciato strascichi profondi a livello psicofisico. E come mai proprio prima e durante lo svolgimento dell'annuale assemblea generale dei vertici del partito comunista, che quest'anno era più importante per l'intenzione - poi realizzatasi - di Xi Jingping di proseguire l'opera di accentrare tutto il potere nelle mani sue e dei suoi seguaci più fedeli, le chiusure sono diventate sempre più diffuse e più severe, superando ogni ragionevole limite di sopportazione?
E' interessante e illuminante sentire il parere di Cai Xia (1952), figlia di rivoluzionari di prima generazione, membro del partito Comunista Cinese fin dalla giovinezza, professoressa in pensione presso la Scuola Centrale di formazione degli alti dirigenti di partito (Zhonggong Zhongyang Dangxiao), che nel 2019 è andata in esilio negli U.S.A. e nel 2020, in seguito alla sua opposizione al partito sotto la direzione dell'attuale leader Xi Jingping, ne è stata espulsa. E' una delle poche persone che hanno ardito mettere in discussione il regime; e per questo le è stata tolta anche la retribuzione pensionistica. La sua analisi attenta e razionale, nonché la conoscenza approfondita del sistema dal suo interno, ci può aiutare per rendere meno abissale l'incomprensione della politica cinese e del motivo per il quale Xi Jingping sia riuscito a raggiungere, apparentemente incontrastato, un potere così enorme.
Cai Xia ha osservato l'andamento del PCC negli anni, sottolineando il suo procedere per 'aperture e chiusure'. Uno degli esempi più eclatanti è stato il comportamento di Deng Xiaoping, che dopo aver incoraggiato lo sviluppo economico a qualsiasi costo, e pur mostrando di essere interessato alle voci provenienti dagli ambienti universitari, ha poi ordinato il massacro di Tian An Men. Fino al 2012, anno in cui l'attuale leader Xi è salito al potere, pur consapevole dei moltissimi problemi ancora da risolvere e delle enormi pecche, fra cui la piaga enorme e purulenta della corruzione, Cai Xia ha mantenuto una cauta speranza che la situazione potesse migliorare. Dal 2014, due anni dopo la salita al potere di Xi Jingping, che prima di arrivare nella rosa delle persone più in vista aveva rivestito importanti ruoli di governatore nelle province del Fujian e del Zhejiang, c'è stato un cambiamento di linguaggio e di modalità d'azione all'interno del Partito che ha portato all'eliminazione di molte procedure che ne garantivano una seppur relativa 'pluralità', e ha oltrepassato un limite che i leader precedenti avevano rispettato.
Il detto: 'opporsi alla corruzione porterà alla fine del partito, non opporsi porterà alla fine della Cina' può rendere l'idea della gravità del problema. Fin dall'inizio Xi Jingping ha ottenuto il consenso del popolo per le misure anti-corruzione di durezza inedita messe in atto. Con grande soddisfazione le 'persone comuni' hanno accolto alcune misure molto visibili, come la proibizione di tenere banchetti per e con i leader locali con soldi pubblici (tanto che molti ristoranti che vivevano su questi eventi hanno dovuto chiudere o cambiare il proprio target). Il popolo è stato incoraggiato a segnalare comportamenti scorretti, e questo ha senz'altro costretto molti 'quadri' ad essere molto più prudenti. Ma poi col tempo si è trasformato in un mezzo spregevole che incoraggia la delazione. Dal momento che ogni rappresentante del PCC è obbligato ad essere 'sincero' nei confronti del partito, è anche tenuto a consegnare al partito il resoconto delle proprie azioni e dei propri beni. Ciò vuol dire che ogni funzionario mette il 'codino', cioè gli errori che possono essere utilizzati contro di sé, nelle mani del PCC. I files consegnati non vengono esaminati lì per lì, ma sono tenuti a disposizione per essere verificati in qualsiasi momento: a seguito di una segnalazione, oppure nel caso di un'opposizione ai diktat superiori.
Se si pensa che da poco questa regola ha ottenuto un effetto retroattivo di 20 anni, si può capire come è probabile che non ci sia un solo funzionario che si senta tranquillo. Anche perché si sa che è un gioco da ragazzi per il potere in carica attribuire qualsivoglia irregolarità a un sottoposto - o anche a un milionario del cui patrimonio ci si voglia appropriare - e in Cina ci sono molti casi eclatanti di questo tipo. Peraltro le purghe nei confronti dei funzionari sono state dirette principalmente contro gli appartenenti ad altre correnti del partito rispetto a quella capitanata da Xi, per esempio contro i pupilli di Jiang Zemin. Un effetto diretto di tale politica di controllo e intimidazione è l'atteggiamento di totale passività dei funzionari 'operativi', che si limitano a obbedire pedissequamente ai compiti assegnati dai 'quadri' assegnati al controllo (come i famigerati shuji, segretari del partito presso le unità a vari livelli e in genere i funzionari destinati a servire e indirizzare gli affari all'interno del partito, dangwufuwujigou) e vengono privati di ogni iniziativa personale. Il passo successivo però comporta che, man mano che si passa da un livello alto giù giù verso le realtà locali e periferiche, i funzionari si sentano tenuti a dimostrare la loro obbedienza con maggiore scrupolosità, e questo ha contribuito per esempio a rendere ancora più ossessivi e ingiustificati i comportamenti dei 'controllori' durante i lockdown. Ne sono esempi concreti, nella realtà più minuta, molti portinai, diventati temibili carcerieri dei loro inquilini. Una volta messo in condizione, ognuno ha abusato del proprio piccolo potere.
Un'altra interessante e importante osservazione della professoressa Cai Xia è il cambiamento del linguaggio utilizzato all'interno del Partito, che progressivamente è passato da una parvenza di 'appropriatezza e legittimità', a modi ed espressioni che contraddistinguono le strutture mafiose. Lo stesso termine 'laodà' (letteralmente 'vecchio grande', utilizzato per indicare qualcuno che vuol fare il capo in un ambito o in un'area definita) attribuito a Xi platealmente nell'ambito del partito ne è un esempio. Una caratteristica di molti alti funzionari fin dai primi anni del partito (i cosiddetti gugan, etimologicamente 'osso o struttura portante', metaforicamente funzionari importanti) è la scarsa cultura, ad eccezione di leader carismatici come Mao Zedong e Zhou Enlai, peraltro.
Questo tipo di 'mancanza' li ha resi insicuri e diffidenti nei confronti dei colleghi che hanno fatto studi avanzati, che col tempo hanno esclusi dai luoghi più alti di responsabilità. Xi Jingping non fa eccezione. Reduce da un'infanzia e giovinezza complesse, contraddistinte da periodi difficili quando il padre Xi Zhongxun, a sua volta alto funzionario del partito, cadde in disgrazia, ha un livello di istruzione molto basso. La pretesa laurea, o addirittura dottorato ottenuto presso la prestigiosa Università Qinghua di Pechino sono notoriamente stati ottenuti in maniere poco ortodosse. Fino a pochi anni fa era ancora possibile - e frequente - fare dell'umorismo sugli errori di lettura in cui Xi cadeva durante le sue apparizioni ufficiali. Una delle nuove regole all'interno del partito è che non si possa opporsi all'opinione di Xi Jingping (dingyuyizun, che letteralmente vuol dire 'tutti sottomessi ad una sola autorità' e risale ai tempi di Qinshuangdi, più di 2000 anni fa), e un'altra che sia un reato fare commenti definiti 'irragionevoli' sul gruppo dirigente centrale.
L'economia della Cina dopo tre anni di chiusure prolungate è in una situazione preoccupante, forse disperata; è evidente l'intenzione del governo di far fallire le imprese private per poi statalizzare tutto. E' recente la notizia che nelle campagne stanno già rinascendo esempi delle comuni agricole di memoria rivoluzionaria. Mentre fra i sette personaggi più potenti del partito non c'è più la figura di un economista (essendo stato Li Keqiang silurato insieme al suo protettore, il vecchio leader Hu Jingtao, allontanato dal tavolo dell'Assemblea con una manovra tanto irrispettosa da sbalordire tutti), il popolo non ha dimenticato le decine di milioni di persone morte di fame durante il 'Grande balzo in avanti' del 1958, a causa di un grossolano errore di valutazione, e sul prevalere di un atteggiamento ideologico prevaricatore della realtà.
In questi giorni circolano su WeChat consigli su come rendere commestibili le cortecce degli alberi in previsione di carestie. I cinesi sono forniti di un senso dell'umorismo 'nero' coniugato a una disperata rassegnazione che ha contribuito a portarli fino a oggi. Il pericolo per gli osservatori esterni alla Cina è di prendere alla lettera le affermazioni del leader Xi senza conoscerne il background politico e culturale, di credere a un sostegno popolare (che non è mai stato nemmeno chiesto) e di pensare che 'i nemici dei miei nemici (in questo caso gli Stati Uniti, sicuramente i più grandi guerrafondai e manipolatori al mondo) sono miei amici'. L'esperienza dovrebbe insegnare che nessuna ideologia può venir sostenuta e giustificata al prezzo della sofferenza di tutto un popolo - la Rivoluzione Culturale (1966-76) ne è un esempio lampante.
* Monica Demattè: dal 1986 ha trascorso gran parte della propria vita nella Repubblica Popolare Cinese, dedicandosi alla scoperta e al sostegno di artisti locali. Autrice di saggi sull'arte e sulla società contemporanea cinese.
Qualche notizia dal nostro futuro.
Evito citazioni letterarie ma mi pare proprio che ci siamo.
I tassi di crescita della Cina sono ancora di tutto rispetto..
Tutta questa disperazione non la vedo..
Articolo falso e tendenzioso.
Cosa penso?
Dopo l'Iran, la Cina..
Guerra ibrida, asimmetrica ecc.
Stanno scatenando tutti gli infiltrati e prezzolati a disposizione.
Poi c sono i fessi inconsapevoli mandati allo sbaraglio dai soggetti di cui sopra..
Per quel che è sappiamo anche l'autrice di questa roba potrebbe fare parte della cricca prezzolata di cui sopra..
Ah ecco..
Tra tutti i posti al mondo, proprio lì..
Coincidenze, si capisce.
E' vero che qui tutti hanno diritto alla propria opinione, ma devono anche saperla argomentare.
Non mi è piaciuto..
La Cina è la Cina..
Sono maniaci del controllo, lo sappiamo..
Ma se questa ossessione fosse causata dal timore (giustificato) di rivoluzioni colorate?
La figlia dell'esponente comunista rifugiata in USA è la ciliegina..
Con quello che sta succedendo in Iran, causato sappiamo tutti da chi, l'immagine di questo poveraccio che sventola in strada lo striscione anti-governativo non mi impressiona per niente..
Opinione personale..
Abbi pazienza, ma questa cosa che economicamente i cinesi stanno alla disperazione, come dice l'articolista, non mi risulta proprio..
Mi sembra tutto un po' forzato e tendenzioso, alla zelensky..
Manipolatorio..
Vorrei sentire altre campane, possibilmente..
E poi tirare le somme..
Con tutte le rivolte causate dall'esterno probabilmente fossi a capo della Cina in questo momento farei le stesse cose..
Come sono le condizioni di vita?
Il reddito pro capite?
La sanità funziona?
(Ricordo che ai tempi del covid hanno tirato su un ospedale in poche settimane)
Quello mi piacerebbe sapere, invece niente..
La corruzione, quello e quell'altro, cioè fuffa..
Altre due cose
Non è vero..
Quello che io vedo è che vogliono ridimensionare i colossi economici (Alibaba, ecc.) prima che possano andare fuori controllo e remare contro.
Una sorta di anti-trust.
Sul lockdown nella fabbrica degli i-phone infine qualcuno parla di sanzioni economiche mascherate verso i gringo.
E io penso c sia del vero..
La cosa pazzesca é che i media "democratici" non sembrano neanche essersene accorti di cosa stia succedendo li ma son bene attenti alle situazioni di Ucraina e Iran.
Secondo voi perché questo silenzio da parte dei nostri media ( quindi degli americani) ?
Sono contento che tu abbia corretto la tua posizione.
Non entro nei dettagli dell'epopea vissuta durante la quarantena nel covid hotel, sarebbe da scriverci un libro, dico solo che aleggiava il terrore di risultare positivi a uno dei tamponi quotidiani che venivano a farci in camera e di finire in ospedale in balia di medici che non parlano una parola di inglese pronti a trattarti come una cavia da laboratorio.
Poi una volta uscito dalla quarantena mi sono trovato in una situazione surreale, immaginavo di trovare un Paese terrorizzato dal virus, tutti con le mascherine, che ad ogni angolo mi chiedessero i 3 green pass che mi ero guadagnato con gran fatica.
Invece a nessuno gliene fregava niente del virus, il covid per loro è solo un'insensata serie di regole senza nessun collegamento con il pericolo di ammalarsi e/o morire, solo regole da aggirare o seguire a testa bassa se proprio non c'è alternativa. Il green pass lo chiedevano solo per la metro e per viaggiare tra province diverse.
Inoltre l'opinione diffusa era che il governo avrebbe cambiato totalmente rotta dopo il congresso, addirittura molti erano convinti che Xi sarebbe stato defenestrato. Sono stato a contatto quotidiano con gente di Shanghai, mi ricordo molto bene che un manager mi ha detto: "Non c'è altro senso in tutto ciò che prepararci per una guerra...".
Dopo il congresso io ormai ero tornato in Italia ma ho sentito la grande delusione di tutti per com'è finita... però la quarantena l'hanno abbassata a 8 giorni e hanno una roadmap ufficiale per togliere tutte le restrizioni per marzo 23. Vedremo...
Nota: del vaccino a loro non frega niente, non è mai stato obbligtorio e per il green pass conta solo il tampone, ogni 5 giorni dove vado io. Tra l'altro girava voce che il loro vaccino causasse la leucemia e parenti di miei colleghi se la sono presa.
Sì dai, siamo già sulla buona strada
anche a me questo articolo non convince tanto.
Non credo affatto che la Cina sia in situazione economica disastrosa come viene descritta nell'articolo.
Un articolo palesemente contrario alla Cina, al suo sistema e soprattutto alla sua ideologia.
Già, ideologia, perchè alla fine l'autrice dell'articolo l'ha tirata fuori la questione "ideologia".
Perchè è proprio questo il punto sul quale vuole arrivare a parare sto pippone di articolone pedante.
Uno sfogo rasente l'odio verso un sistema, o meglio, un'ideologia.
E ovviamente l'autrice rimette su i soliti dischi, ritornelli, tanto utili e amati dall'occidente.
I soliti concetti, parole, come "DITTATURA", "LIBERTA'", "REDDITO" e condizioni di vita de sto cazzo!
I soliti concetti utilizzati dall'occidente per attaccare un altro stato sovrano pretendendo di avere ragione nell'intenzione di cambiare il sistema imponendo il proprio perchè sarebbe quello giusto.
Insomma, un ennesimo tentativo di screditare la Cina, il suo sistema, la sua ideologia!
Un articolo a mio parere tendenzioso scritto da chi , pur avendo vissuto tanti anni in Cina, non ha ancora capito che l'unico metodo è questo per mantenere in piedi un paese così enorme con così tante persone.
Infatti, pensate un attimo a cosa accadrebbe se la Cina cambiasse il proprio sistema "comunista" in quello "capitalista" identico agli usa............pensate un attimo..........il mondo finirebbe nel giro di pochissimi anni!!!!!!
Pensate infatti un attimo a cosa accadrebbe se, per semplice esempio, solamente la metà della popolazione cinese si comprasse un auto!
Pensateci un attimo.
Stessa cosa per il discorso covid......se la Cina non attuasse certe restrizioni, quale disastro si provocherebbe?
Un immane disastro che metterebbe realmente in ginocchio tutta quanta la Cina a causa dell'affollamento degli ospedali e di tutte le conseguenze che ci sarebbero a catena sull'economia.
Ma questo ragionamento l'autrice dell'articolo non lo fa, non lo affronta (consapevole?).
Quindi, è un'enorme fortuna per tutta l'umanità che la Cina sia con questo sistema!
Ragionando a voce alta e buttando li alcune ipotesi:
Perchè non colgono questa opportunità per ristabilire o rinforzare un clima di repressione o restrizione?
Forse non vogliono mettere luce su un qualcosa che rafforzi il pensiero comune di chi dissente
Forse non vogliono svelare/anticipare azioni e comportamenti che potrebbero essere attuati anche da noi
Forse perchè non vogliono incrinare la visione che si è via via costruita negli ultimi anni sulla Cina, magari scoprendo che USA e Cina sono meno distanti di quel che si possa pensare
Di sicuro la tendenza globale e non solo occidentale non fa presagire ad un futuro luminoso e sereno.
Ricordo che ascoltando un intervento della Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica quantistica, diceva che di fatto ci sono forti influenze da parte sopratutto di tempeste solari che stanno interagendo con il nostro sistema solare e con il nostro pianeta. Senza entrare troppo nello specifico, preannunciava periodi di forte instabilità sopratutto antropologica, che portano a azioni e reazioni che quotidianamente stiamo vivendo, esasperando tutti gli aspetti, negativi e positivi del genere umano, con un periodo di relativa calma tra il 2024 e 2025 (proprio per un allentamento di questi effetti astrali). Ora senza scadere nelle ipotesi pittoresche o astratte, siamo proiettati sicuramente in una fase molto delicata e intensa, gli episodi che stanno avvenendo in Cina, ma non solo (Ucraina, Iran, USA, Europa, in primis) sono sintomatici di un esasperazione che non può essere semplicemente ricondotta ad aspetti antropologici, quali il sovrapopolamento, le guerre economiche e di territorio, ma vanno viste come fasi che sovrastano in termini di influenza, il nostro esistere.
Di sicuro i tempi che stiamo vivendo e che ci spettano, saranno molto difficili e complessi e lavorare su se stessi, diventerà sempre più fondamentale e necessario.
C'è qualche evidenza che le sommosse popolari in Cina non siano spontanee bensì "guidate" dall'Occidente?
Si possono in qualche modo accomunare le nostre proteste contro GP e vaccino semi-obbligatorio con quelle dei cinesi che sembrano vivere in uno Stato di controllo ben più stringente del nostro?
Saluti
Gli USA quando intervengono in un paese per destabilizzarlo non si inventano nulla, ma agiscono sfruttando il malcontento presente all' interno.
Così è avvenuto a Piazza Tiananmen, così avviene in Ucraina, così avviene in Persia.
Se l' Ucraina è quel che è e se gli USA sono riusciti a sfruttarla in funzione anti russa lo si deve a Stalin.
Se oggi serpeggia il malcontento in Cina e in molti vi è il desiderio represso di ravanare con un tampone un pertugio che non è propriamente il naso di qualche dipendente sanitario lo si deve al modo folle del governo cinese nel trattare la propria popolazione.
Se in Iran ci fosse più intelligenza nel trattare il tema religioso probabilmente i facinorosi avrebbero meno possibilità di fare proselitismo.
La questione è questa e l' unica entità che sembra fare i conti in questo modo è proprio la Russia, dove il tentativo di evitare il più possibile l' accadere dei così detti "danni collaterali" condiziona lo stesso andamento della guerra, dagli altri vedo solo la classica stupidità dei governi.
Concordo 100%.
Inoltre, mentre la Cina è lontanissima dal nostro modo di vivere e sentire la vita, ed è intrinsecamente razzista, e laddove l'Islam radicale ha caratteristiche tali da renderlo anch'esso inconciliabile con molti aspetti "nostri", la cultura russa non ha proprio per nulla queste inconciliabilità con noi.
Che è più o meno il ragionamento che ha fatto l'ambasciatore russo nell'intervista di Fracassi, consiglio di rivederla.
Interessante questa cosa del 2024. Da altre fonti non collegate tra loro si ripete che sará un anno in cui ci sará un rallentamento dell'instabilitá e un periodo (non si capisce se breve) di relativa calma.
Sinceramente non saprei esprimermi visto che la tavola che hanno apparecchiato non la sparecchi in un anno solo ma staremo a vedere...un anno puó essere molto lungo comunque
Non mi sono piaciuti invece gli interventi di "Redazione";
il primo è palesemente intimidatorio ed il secondo accenna
ad un mutamento di posizione di mik300 che io francamente
non vedo. Si è solo spiegato meglio.
Già che ci sono vorrei anche dire che, a mio parere, se i cinesi
si comportano in un certo modo nei confronti del covid, forse
il motivo risiede in qualcosa che noi non sappiamo ma loro sì
(effetti a lungo termine dell'infezione? Maggiore pericolosità
dei cosiddetti "vaccini" rispetto alla malattia? Altro?).
La situazione economoca non mi pare sia il punto cardine.
Almeno io non l ho per nulla considerata davanti alla negazione di ogni diritto civile davanti ad una supposta pandemia.
Supposta è proprio il termine ambivalente che descrive meglio la situazione.
Ora, se è accettabile una situazione in cui si debba fare un tampone quotidiano, se è legittimo per una cultura diversa imporre lockdown ad caztum allora alzo le mani.
L' articolo è tendenzioso se mi dimostrate che sono balle i lockdown, i tamponi, i sequestri di persona.
Altrimenti c è ben poco di tendenzioso Nell articolo essendo la fedele riproduzione di un qualcosa che abbiamo vissuto sulla nostra pelle.

#16 karl
No no.
Non c è alcun motivo razionale di incarcerare le persone.
Se metti in mano allo stato questa possibilità sta sicuro che la utilizzerà per scopi non proprio nobili.
Anche questo è stato già dimostrato.
esattamente..
Sembra come se ci volessimo liberare dai peggiori governi italiani mai visti (draghi, conte ed ora meloni..) strizzando l'occhio a chi sta molto peggio di noi
premetto che la Signora Dematté, come sappiamo e ne va preso atto, è una fonte illustre e autorevole quindi difficilmente tacciabile di superficialità,
volevo comunque sollevare alcune perplessità sull'articolo e sarei anche grato a chi mi volesse, al contrario , far ragionare meglio o darmi delucidazioni che da solo non riesco bene a capire il suo scritto.
- non trovo in rete l'articolo, cosa che invece mi permetterebbe di capirne meglio il contesto e valutare, rispetto al riportato, anche parti ante e post (se ci sono)
- un altro utente , che poi ha spiegato meglio il suo pensiero, è stato oggetto di una reprimenda perché metteva in dubbio dei passi del racconto, però , del resto, il tono, l'argomentare, lo stile descrittivo al contempo banale e catastrofico della Dematté ricorda molto certi opuscoli dei testimoni di Geova, o ritornando a molti anni fa , i sermoni dei Bambini di Gesù, comunque una dialettica che evoca predicatori televisivi americani ........, che di per sé non è inficiante, però se dalla redazione si stigmatizzano le critiche appellandosi alla "prova contraria" è pur vero che tanti "aneddoti" descritti nell'articolo, tipo : "... tizio ha detto, caio ha fatto, sempronio ha documentato ma dopo tutto è stato cancellato etc etc ....." , peccano della più elementare regola giornalistica, quella del riscontro della fonte, che rende molti passi del narrato, data l'autrice, più che cronaca, enunciazione di postulati fideistici.
Concluderei con una mia piccola considerazione, la lettura di quest'articolo, tutt'altro che esaustiva quindi da approfondire, mi ricorda tanto il Tiziano Terzani versione matura, cioè spiritualista/Guru, sicuramente profonda e propositiva di voli altissimi della mente, politicamente però un tantino superficiale, rinunciataria ed auto assolutoria, quindi autoreferenziale.
La Dematté comunque, rispetto a Terzani, mi sembra anche un attimo più acida e inappellabilmente definitiva
Che sia in buona o mala fede non so..
L'ultima ruota del carro che si fa esplodere, mandato avanti da altri, c crede veramente.
Probabilmente anche costei è in buona fede..
Ancora sull'economia in crisi e disperata, come dice lei, prendiamo il caso della Cosco.
Si è comprata mezzo porto di Amburgo..
Non mi sembra tanto in crisi e disperata..
Ribadisco, buona o cattiva fede, tutto l'articolo mi sembra distorsivo..
Democrazia, libertà, bla bla bla..
Sto tipo che agita lo striscione sul ponte mi fa un po' ridere e un po' arrabbiare..
E che qui vige la democrazia?
Qui vige la libertà?
Fuffa.
Con lo stomaco vuoto e senza riscaldamento, sono concetti privi di senso..
Ciò non toglie la buona fede dell'articolista, cioè che crede veramente a quello che scrive.
Anche se io la mano sul fuoco non c'è la metto.
La Cina è sotto costante minaccia di rivoluzione colorata..
Questo controllo ossessivo probabilmente dipende da quello, serve x stroncare sul nascere ogni ipotesi golpista.
Io la vedo così.
Il covid ecc ecc lo sappiamo..
Ai tempi si è parlato anche di arma biologica calibrata sul genotipo cinese..
Forse quello che x noi è un raffreddore per loro è un'arma più letale..
Se loro prestano più attenzione forse qualche motivo c'è l'hanno..
Inoltre vista l'alta densità abitativa(Pechino 24 milioni di abitanti) , se si ammalano seriamente a frotte, poi dove li mettono??
Consideriamo anche quello.
Non è vero.
Il malcontento lo puoi generare e fomentare a piacimento..
Come i problemi immaginari o meno..
Basta innescare il casino poi subentra la suggestione della folla.
@giovanni
No infatti..
Loro hanno i gringo sul groppone, sono nel mirino, noi no..
Finché "righiamo dritto", si capisce..
Staranno allenando la popolazione ad uno scenario prossimo ?
quando cioè potrebbe essere difusso un virus realmente letale e non questo virus pompato e reso pericoloso dai media...
D'altra parte tutte le buffonate che piacciono tanto all'autrice non sono altro che il solito tentativo di rivoluzione colorata fomentato dagli euro-USA sfruttando vilmente una qualche difficoltà dei regimi concorrenti. Stesso in Iran.
Dire che la Cina è in crisi economica è ridicolo, nel mio campo (la robotica) quest'anno c'è stata una crescita del 50%, i centri commerciali e i ristoranti sono strapieni, la mia azienda non trova dipendenti se non strapagandoli.
L'unico problema che hanno è una bolla immobiliare che ha portato il prezzo delle case a livelli insensati, ai cinesi piace il gioco d'azzardo e la speculazione, i benestanti comprano case perchè pensano che il prezzo vada sempre su e non le abitano e nemmeno le affittano, quindi c'è l'assurda situazione di palazzi nuovi ovunque ma disabitati e prezzi altissimi. Ma la situazione si sta già lentamente sistemando.
Sempre riguardo all'economia in Cina l'ascensore sociale funziona molto meglio che da noi, c'è la fantastica usanza di rendere azionisti i dipendenti, principalmente per trattenerli, ma anche per premiare la competenza. Huawei è il classico esempio, l'azienda è di proprietà solo dei dipendenti, per questo è tanto odiata dagli USA, non hanno possibilità di specularci contro o farla scalare da amici degli USA.
Riguardo al perchè hanno affrontato il Covid in questo modo esagerato la risposta è nel passato, l'aviaria e la sars l'hanno vinta così: eradicandola con gli isolamenti e hanno pensato di fare così anche col Covid, se il virus non fosse arrivato in occidente prima delle chiusure probabilmente ce l'avrebbero fatta, solo che ora che è endemico nel resto del pianeta questa loro strategia non può più funzionare e ne devono prendere atto.
Non l'hanno ancora fatto solo per non ammettere l'errore di valutazione e mettere in cattiva luce la leadership, lo faranno lentamente per far finta che sia stata una scelta ponderata, ma sanno di aver sbagliato e non lo vogliono ammettere.
Probablmente anche un sistema sanitario non dimensionato per 1 miliardo e mezzo di persone li sta facendo titubare, ma il cambiamento arriverà, soprattutto senza congressi in vista.
L' hanno vinta così perché era una buffonata che non poteva proprio prendere piede coi mezzi tecnologici di allora.
Non c è nessuna dimostrazione scientifica che i lockdown funzionino.
Mentre ci sono evidenze che i lockdown peggiorino la situazione in tutti gli ambiti della vita umana.
Strano che la crescita sia proprio in quel settore. Il settore prediletto da certi personaggi del wef.
#21 mik300
Hanno calibrato male allora.
Sono morti più italiani...
altro che statalizzare tutto come nel senso che dice l'autrice di cui sopra..
ma chi è questa qua?
confesso di non conoscere minimamente chi sia..
mai sentita prima..
alla luce di ciò l'articolo di cui sopra, ammessa pure la buona fede dell'autrice, mi fa ancora più schifo..
sulla cina bisognerebbe andare coi piedi di piombo, senza lasciarcsi condizionare dai soliti pippotti occidentali che evidentemente ripetuti all'infinito qualche effetto lo sortiscono..
#17 Ste_79
Già...
Non la capisco mica sta logica.
Sono in crescita economica per cui va bene che mettano un intera città in lockdown peso.
È colpa della rivoluzione colorata se qualcuno protesta e poi non si vede più in giro perche scompare nelle prigioni di regime.
Ah ok. Erano terroristi.
China is a full-blown Technocracy and it is the first of its kind on planet earth, thanks to the clever manipulation and support of Western elites like the Trilateral Commission. [. . .] In conclusion, the clear and present danger to world domination is not any kind of Marxist derivative, but rather neo-authoritarian Technocracy. Living under such a system will be far more oppressive and painful than Socialism, Communism or Fascism
www.technocracy.news/day-7-china-is-a-technocracy/
Fonte: www.conoscenzealconfine.it 2.11.2022
Boh. Se ne sei convinto tu... a me non risulta. Mi risulta che le azioni inizialmente distribuite ai dipendenti, dal 1997 sono poi confluite in "trusts", gestiti dai sindacati. Con tanti saluti ai diritti di voto da parte dei dipendenti. Alcuni dei quali hanno intentato cause alla società, perdendole.
contro.tv/archivio/mercoledi-23-nov-2022
Nella terribile dittatura cinese che impone il tampone per lavorare stanno sorgendo proteste (sicuramente spontanee) contro il regime.
Chissà se la logorroica autrice del mega-pippone è stata in Cina dal 2020 a oggi...
Perchè sembra essersi persa quello che è successo nel suo di paese, dove oltre al tampone obbligatorio per fare qualunque cosa c’è stato anche il siero magico obbligatorio (anche senza fare nulla), il lasciapassare nazista obbligatorio, il divieto di uscire di casa, la chiusura forzata di innumerevoli attività, e tante altre bellissime iniziative “democratiche”.
Oggi, 2022, in Cina stanno facendo, in maniera ridotta, quello che è stato fatto per oltre 2 anni in Italia mentre in Cina non c’era alcuna restrizione, si andava ai concerti e si sguazzava in piscine affollatissime.
Sveglia, invece di guardare allo straniero, il regime è qui da noi.
Si chiama tecnocrazia.
twitter.com/k3158652/status/1596944423379947520
Una live: