Con questo articolo, Fulvio Grimaldi capovolge la lettura corrente del caso Regeni. Una ipotesi azzardata, ma di questi tempi chi se la sente di escluderla?
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Due cose sono infinite. L’universo e la stupidità umana. E non sono sicuro dell’universo”. (Albert Einstein).
“Le azioni sono ritenute buone o cattive, non per il loro merito, ma secondo chi le fa. Non c’è quasi genere di nequizia– tortura, carcere senza processo, assassinio, bombardamento di civili – che non cambi il suo colore morale se commessa dalla ‘nostra’ parte. Lo sciovinista non solo non disapprova atrocità commesse dalla sua parte. Ha anche una notevole capacità di non accorgersene”. (George Orwell)
Un eroe? Calma e gesso.
Sulla persona di Giulio Regeni, trovato morto con segni di tortura al Cairo, probabilmente fatto trovare morto con segni di tortura, non ho elementi e quindi diritto di pronunciarmi. Prendo atto della sua formazione accademica anglosassone, della sua vicinanza giornalistica al più discutibile e filoccidentale informatore sul Medioriente (Giuseppe Acconcia, “il manifesto”), del suo impegno per i "sindacati indipendenti". Leggo anche della notizia riferita dal “Giornale” secondo cui Regeni avrebbe lavorato per il servizio segreto AISE. Prendo quest’ultima notizia con le pinze, come con pinze lunghe cento metri prendo l’uragano di interpretazioni uniformi e apodittiche, nella solita chiave razzista eurocentrica, scatenate, sul solito pubblico basito e disarmato, in perfetta unanimità dai due giornali opposti di opposizione (“manifesto” e “Fatto Quotidiano”) e dalla gran maggioranza dei mainstream media di stampa e radiotelevisivi. In ogni caso, compiango la sua morte e il dolore dei suoi.
Non ho certezze, ma come per tutti gli avvenimenti che rivestono una portata strategica ed esercitano una fortissima pressione sull’opinione pubblica, potenziata dal concorso dei media citati, mi permetto di rilevare indizi e raggiungere un’ipotesi che, alla luce di quanto c’è di concreto e inoppugnabile, ha la stessa dignità e validità di quelle conclamate con sospetta sicumera da tutti gli altri che, a minuti dalla scoperta del cadavere, sanno già perfettamente su chi puntare il dito.
Regeni scriveva per il “manifesto” sotto pseudonimo. Per timore di rappresaglie, come dice la direttrice del suo giornale, dotata di certezze incrollabili fin dalle prime ore della notizia del ritrovamento, o perché sotto copertura? E tutti gli altri, che dal Cairo sparano a zero sul governo Al Sisi, in prima linea il pasionario dei Fratelli Musulmani, Acconcia, e poi i corrispondenti del New York Times, del Guardian, di Al Jazeera e tanti altri, in maggioranza non avari di critiche anche sanguinose al “dittatore”, com’è che firmano con nome e cognome rischiando ogni giorno di finire tagliuzzati in un fosso di periferia?
Un criminale? Per chi?
Non mi pronuncio nemmeno sulla natura del governo del presidente, ex-generale, Al Sisi. Mi mancano gli elementi e, alla luce di esperienze solide come il marmo, non mi fido minimamente, anzi diffido con tutte le mie forze, delle fonti portate, con scarsa avvedutezza giornalistica (ma forse con comunanza di interessi e motivazioni) in palmo di mano e consacrate come indefettibili dal “manifesto”, dal “Fatto”, dal “TG3”, dal “Corriere”, e chi più ne ha più ne metta. Con numeri abbacinanti di detenuti, scomparsi, seviziati, stuprati, forse veri, ma che sono il solito copia e incolla dalle campagne contro altri leader di paesi da radere al suolo.Trattasi, per le fonti, della famigerata genìa di Ong che governi più avveduti di quello egiziano hanno messo al bando da tempo e che, quando domestiche, come la “Commissione Egiziana per i Diritti e la Libertà” sono fautori di mercati e democrazie occidentali, ripetono le vulgate sui diritti umani, ma mai riferite a Usa, o Regno Unito, o Francia, o Bahrein, e fanno riferimento ad agenzie sionimperialiste come HRW e Amnesty International, spesso, come queste ultime, a guida della nota lobby e di veterani delle istituzioni di Washington. Sul “Fatto” si è impegnato Leonardo Coen (interprete puntuale delle posizioni di Israele), che aveva appena finito di intingere la sua penna nel sangue delle vittime False Flag di Parigi e nella polvere da sparo delle katiuscia Nato anti-Putin.
E diffido di chi, per anatemizzare Al Sisi, si schiera vigorosamente dalla parte dei Fratelli Musulmani, storica Quinta Colonna del colonialismo occidentale e oppositori, politici e terroristici, di ogni Stato arabo laico e antimperalista. Diffido di chi sorvola, in tutti i commenti e reportage, sul catastrofico – per la democrazia e per le condizioni sociali – periodo nel 2013 in cui, grazie a pochissimi voti, perlopiù frutto di clientele, ricatti e brogli alla Achille Lauro, si era impadronito del potere il Fratello Musulmano Mohamed Morsi. E con lui ci si è disinvoltamente scordati dell’imposizione forzata di un integralismo islamico paragonabile a quello wahabita dell’Isis (che, del resto, è una delle varie filiazioni della Fratellanza), con tanto di Sharìa e relative punizioni corporali, della soppressione del diritto di sciopero e dei sindacati non islamisti, delle sparizioni di oppositori, dell’ulteriore crollo dell’economia e delle condizioni sociali, delle sparatorie sugli operai manifestanti ad Alessandria.
Il fascista religioso buono
Si reitera all’infinito il rosario delle nefandezze del golpista Al Sisi. Golpista e dittatore, non più di quanto non sia stato Morsi, ma forse meno in quanto esente da strangolamenti religiosi di una società strutturalmente laica. Si trascura il fatto che, dopo pochi mesi di regime integralista e autocratico, Morsi fu spazzato via, prima ancora che dai militari, da una rivolta di venti milioni di egiziani, dei quali alcuni milioni in piazza Tahrir, dichiaratisi contro il “fascista religioso”. Al Sisi fu messo in sella da questi moti di massa e poi confermato in elezioni che non erano meno democratiche di quelle della vittoria di Morsi, anche a rischio di scegliere il cosiddetto male minore del “fascista laico”. Lo scontro divenne cruento quando, il 13 agosto 2013, i Fratelli arroccati in Piazza Rabi’a presero a fucilate le forze dell’ordine, che risposero in maniera dissennata, con l’esito di alcune centinaia di vittime.
Non sono più stato nell’Egitto di Al Sisi e non posso esprimere giudizi che non soffrano di interpretazioni strumentali. Ma se è vero che ci sono tanti arresti, condanne a morte di massa (poi quasi mai eseguite), se la sorveglianza sull’opposizione, essenzialmente quella più organizzata da sempre dei FM, è asfissiante, se la repressione è intollerabile, buona parte di tutto questo si può accreditare al micidiale terrorismo lanciato dalla Fratellanza sotto varie sigle in Sinai e nelle metropoli, da Assuan a Suez, costato nei mesi dall’assunzione della presidenza del generale, migliaia di morti tra militari, poliziotti, civili inermi, turisti. Una campagna di stragi e di boicottaggi della sicurezza e dell’economia a cui ha fornito un contributo decisivo l’abbattimento sul Sinai, il 31 ottobre 2015, del Metrojet russo con 224 passeggeri, contributo di matrice anti-russa e anti-egiziana e, dunque, chiarissima. Abdel Fatah Al Sisi sarà quel che sarà, ma per arrivare ad attribuirgli la proliferazione del terrorismo jihadista, come risposta al suo regime repressivo, fino al delirio di descriverlo responsabile degli attentati di Parigi, bisogna essere, o ottenebrati dall’amore per il mostro islamista, generato dai soliti noti, o esserne al servizio. O essere Acconcia che queste cose è arrivato a scriverle.
Norma Rangeri, da sempre in buona compagnia dei corifei di tutte le False Flag, parla di “avvoltoi” sul corpo del povero ragazzo così malamente scomparso. Ci sono, come no, gli avvoltoi. Ma per riconoscerli bene la direttrice di un giornale in cui si avvicendano, accanto ai Fratelli Musulmani, i corifei della civilizzazione dell’Afghanistan e i compagni dei “rivoluzionari democratici di Bengasi”, dovrebbe guardarsi attorno da vicino. Mi ricorda molto il volteggiare di avvoltoi su carcasse da predare, l’uso geopolitico che si va facendo di Giulio Regeni.
Dipaniamo i fatti. Mohamed Al Sisi liquida la Fratellanza che è, con tutti i suoi derivati tossici, Isis, Al Nusra e altri, lo strumento principe dietro al quale mascherare la guerra agli Stati arabi liberi, laici e non proni. Sostiene in Libia, anche militarmente, il governo laico e parzialmente gheddafiano di Tobruk e il suo comandante militare Khalifa Haftar (bau bau di Acconcia), l’unico che contro l’Isis, rintanato a Derna e Sirte (ora anche con i suoi capi fuggiti da Siria e Iraq), prova a fare qualcosa di concreto. Rappresenta, per la soluzione del groviglio libico una soluzione alternativa a quella colonialista bramata dalla Nato, parzialmente già in atto con forze speciali-squadroni della morte.
Dopo Iraq, Libia, Siria, l’Egitto?
Ma questo è niente. Con il raddoppio del Canale di Suez, realizzato prodigiosamente in solo un anno, e con la scoperta, orgasmatica per il partner ENI, del più vasto giacimento di gas del Mediterraneo, l’Egitto diventa la prima potenza energetica che si affacci su questo mare, libera da condizionamenti esterni, riferimento politico ed economico per gli Stati e, più ancora, per i popoli della regione. Con enorme dispetto di Israele e dei suoi stretti alleati sauditi, turchi e del Golfo. Accentuato dal crescente rapporto politico, economico, militare con quei russi che ai suddetti hanno davvero rotto le uova nel paniere, scompaginandone i piani di annientamento di Siria e Iraq. Obama fa buon viso a cattivo gioco, rinnovando forniture militari, temporaneamente sospese. Ma qui si tratta di non lasciare campo completamente libero a Mosca. A esprimere il risentimento e la collera degli Usa e di Israele ci pensano le citate Ong sionimperialiste, quelle che il “manifesto” e compari atlantici definiscono “indipendenti”, le stesse che hanno liberato le vie del cielo ai bombardieri su Belgrado e Tripoli (ricordate il “dittatore sanguinario” Milosevic, o il “dittatore pazzo” di Libia che bombardava la sua gente e foderava di viagra i suoi supratori in uniforme?).
E’ tanto paradossale, quanto deontologicamente perverso, il fatto che tutti questi commentatori e cronisti si parino il culo ammonendo contro le conclusioni avventate e precipitose su quanto accaduto al Cairo, per poi immediatamente giungere alle più spericolate aporie per le quali il responsabile, diretto o indiretto, è uno e soltanto,lui, Mohamed al Sisi. E diventa un segno della sua colpa il fatto che due sospetti siano stati arrestati “così presto”. Figuriamoci, cosa avrebbero detto se gli arresti fossero arrivati con “sospetto ritardo”. Nessun sospetto invece, per carità, sul fatto che un regime che vuole eliminare un fastidio, sia talmente sprovveduto da farlo ritrovare. Perlopiù pieno di bruciature, tagli e con la testa rotta. Cose che una vulgata diffusissima attribuisce alle abitudini consolidate degli sgherri di regime.
Un giovane italiano. Perché?
Diventando seri, qui si è voluto infliggere un’altra mazzata all’Egitto straricco di gas e incline ai giri di valzer. Non si sarà riusciti a portagli via il gas, come sé’ fatto con il petrolio dei libici, iracheni, siriani. Ma intanto gli si è tolto il turismo, oggi ancora la prima voce delle sue entrate. Ma perché hanno messo di mezzo un giovane e a tutti simpatico italiano? Tale da prestarsi subito ai gazzettieri e avvoltoi (non quelli a cui spara la strabica Rangeri) per la necessaria vittimizzazione-eroificazione e concomitante diabolizzazione del presunto colpevole? Anzi, del colpevole, senza presunto.
L’Italia è dell’Egitto il primo partner commerciale europeo. Con Renzi al Cairo, 60 aziende al suo seguito e l’Eni su un mare di gas davanti alle coste, si sono recentemente conclusi accordi commerciali e industriali per parecchi miliardi. Questi scambi e la bonanza in arrivo dal mare, il raddoppiato introito dai diritti sul Canale raddoppiato e con sei nuovi porti, potrebbero contribuire a dare un ruolo di grande rilievo all’Egitto a livello regionale e internazionale. Darebbero peso alla sua indipendenza e alla indipendenza dei suoi partner da fonti energetiche controllate dagli Usa. L’Italia, ovviamente per i tornaconti suoi, anzi della cricca economico-politica che puntella il regimetto Renzi, è controparte non irrilevante di questi sviluppi. Tutto questo va contro i piani, in primis, di Israele e della sua strategia di frantumazione delle grandi realtà nazionali arabe, condivisa dai principati arabi, dal sultanato di Ankara, dai colonialisti europei e dai predator Usa.
Per mettere i bastoni tra le ruote del carro egiziano, a guida buona o cattiva non interessa una cippa, gli strumenti sono quelli collaudati in tanti regime change e in tante rivoluzioni colorate. In questo caso lo strumento per colpire l’Egitto, mirando al suo leader, e punire l’Italia, potrebbe essere stato un giovane italiano. Giovane e inerme, ma capace di far volare gli avvoltoi sul cadavere dell'Egitto.
Fulvio Grimaldi (Fonte)
Può anche darsi che il ragazzo fosse una risorsa (non organico, risorsa) dei servizi segreti, che sovente si servono di "giornalisti" e ricercatori free lance sul territorio.
Che molti ci speculino su è "normale" e fa parte del gioco, ma ad ora non si hanno elementi per credere che questa morte fosse "pianificata" e facesse parte di un disegno più grande.
Non mi sembra un avvenimento che riveste una portata strategica...e poi dell'opinione pubblica...non gliene frega a nessuno se non al marketing...
Faccio sempre fatica leggere Grimaldi, per nulla scorrevole e sinceramente impossibile replicare vista la stratificazione degli argomenti....salvo il discorso sul gas egiziano, per il resto...non so...si parla comunque di nazioni e ciò a mio avviso è anacronistico, vecchio! Far credere al libero arbitrio le nazioni... significherebbe che gli aerei che irrorano la nostra salute, chiederebbero il permesso per passare da un Paese all'altro...mah..
Negli articoli di Grimaldi...c'è spesso una ciliegina amara verso il Manifesto...e non amo neppure troppo quando parla di sionismo, descrivendolo come un potere e non come uno strumento del potere...comunismo vs fascismo vs capitalismo o sultanato...sarà mica un modo per far capire la politica/storia....
Seguite il danaro e troverete i servi del potere...seguite le opere d'arte sparite e troverete gli ingranaggi di questo inquinante motore...il suo rombo comanda senza un nome/cognome vero e proprio, ma decide le sorti dell'umanità... altro che Putin...
Anteater
anch'io tendo a pensare che ci possa essere un potere che va oltre i governi e gli stati però.... però mi chiedo: se è veramente così perché i russi in Siria stanno, a quanto pare, rompendo le uova nel paniere agli americani? Che bisogno c'è di ammazzare milioni di persone in questi stati mediorientali se sono tutti allineati per mezzo dell'élite?
Perché non è vero che siano tutti allineati alle élite. E' profondamente sbagliato dare del Potere questa visione "onnipotente" e assoluta, descrivendolo quasi come qualcosa di mistico.
Il Potere è cercato e amministrato dagli uomini. Uomini che devono cagare come tutti gli altri. Non da Signori del Male che ricercano il Male per il gusto del Male stesso. Non da entità pseudo-astratte. "Potere" è un termine per indicare la facoltà di fare qualcosa e di incidere sull'esistente; non si tratta di un'entità dotata di una propria coscienza e volontà.
Il miglior favore possibile che si possa fare al potere costituito è proprio questo: ritenerlo onnipotente.
Per quanto riguarda il manifesto ripeto quello che ho scritto del fatto quotidiano, sembrano sempre sul punto di parlare di tutto ma poi alla fine si fermano sempre sulla "porta", serve a bilanciare "l'equilibrio".
Sono uno scettico H24
Sono d'accordo con te.
Aggiungo anche che un altro favore è il "tanto non cambia niente". Una volta in Italia usavano le bombe e la strategia della tensione; ora tali mezzi sono stati sostituiti dal "tanto non cambia niente".
Concordo con quanto scritto da Grimaldi, la storia dei desaparecidos cileni e non solo ci insegna che un governo - regime che elimina i propri oppositori non li fa più ritrovare.............
Renzi negli ultimi mesi, in odore di defenestrazione da parte dei poteri dei piani superiori, inizia ad alzare sempre più la voce per criticare le imposizioni a cui deve sottomettere il suo paese, spingendosi addirittura verso trattative con Iran ed Egitto che potrebbero fare gli interessi dell'Italia: un avvertimento in stile mafioso non guasta.
Come può una nazione fottere il proprio territorio e schiavizzare gran parte del proprio popolo, per FABBRICARE cianfrusaglie o componentistica...scarpe di plastica e tutto il resto... cibo "tossico" compreso, per il resto del mondo...sto parlando di Cina Vietnam eccetera...
O la Russia cimitero nucleare...che difende solo ora la Siria...e che certamente scoraggia l'Arabia a far un intervento da terra...certo coi Sukhoi si va a vincere...magari ne piazzano qualcheduno al florido Venezuela...Cuba ormai...
Poi parlar in questo contesto di Renzi Letta o Monti...io avrei vergogna solo citarli...
l'Italia per chi ci crede alla politica ora non può neppure più contare sulle "grandi" famiglie "italiane"...
La distruzione dell'identità è parecchio in avanti....
...ignoro cosa facesse sto tizio per finir di perdere la vita...avrà parlato sotto tortura?
...ma non usano più il pentothal...l'atropina, per estorcere informazioni? questa storia non è certo interessante da crear un proseguito....
Anteater
Ci starà anche tutta, l'ipotesi di Grimaldi, ma:
1) Dove sarebbe l'odore di defenestrazione di Renzi negli ultimi mesi? Chiunque mastichi un pò di politica sa benissimo che, a meno di eventi nuovi e piuttosto eclatanti, non è realistica un'uscita di Renzi da Palazzo Chigi nel prossimo futuro.
2) L'Egitto è un importante partner commerciale italiano, e questo non è stato minimamente messo in discussione dalla morte del ragazzo. Ragazzo che è stato torturato, probabilmente perché ritenevano, a torto o a ragione, di potergli cavare alcune informazioni. L'Iran è ormai fuori dalle sanzioni, e il suo petrolio disponibile "ufficialmente" al mercato. Fare affari con l'Iran (cosa che TUTTI facevano in ogni caso) non è più "sconveniente" come una volta.
3) Quale sarebbe esattamente l'avvertimento mafioso? Di interrompere le relazioni politiche e commerciali con l'Egitto perché un povero stronzo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato? Già adesso, dopo pochi giorni, la vicenda tende a sgonfiarsi nei media nazionali.
LINK ARTICOLO: albainternazionale.blogspot.it/.../...
Non proprio, nel senso sono avvertimenti più che una defenestrazione che per ora in effetti è improbabile (alla fine è successo in passato con Berlusconi e poi con Letta ma lì vi erano segnali molto più evidenti), almeno finché non si sarà sicuri di poterlo sostituire (Renzi), perchè Berlusconi è out, Salvini troppo tamarro e l'm5s non è certamente una soluzione ottimale ed attualmente se cade Renzi c'è il rischio che vincono loro.
Mi spiego meglio:
in Egitto forze esterne hanno agito per scatenare la cosiddetta primavera Araba, che è proprio partita da quel paese (ancor prima che dalla Tuinisia), prima nel 2010, con le varie uccisioni di cristiani copti e varie manifestazioni, hanno tentato di scatenare una guerra civile (fallendo), poi sono riusciti a defenestrare Mubarak con gli scontri e le manifestazioni del 2011. I fratelli musulmani erano infatti ben voluti dall'elite occidentale, quella che in questi ultimi anni non ha mai impensierito l'ISIS. E' stato da sempre un piano conosciuto quello di distruggere i governi laici nel medioriente, per controllare meglio quelle zone, lo hanno fatto con Saddam, con la Libia, stanno tentando con la Siria ecc.
Poi però le manifestazioni e la rabbia popolare verso i brogli e il fanatismo dei fratelli musulmani, hanno fatto incazzare il popolo che ha appoggiato il colpo di stato del laico militare Al Sisi, non benvoluto dalle elite che contano, tanto che si è accesa la guerra del Sinai e praticamente con i vari attentati si è praticamente dimezzato e distrutto l'industria turistica egiziana, proprio perchè è un governo indipendente che con tutti i suoi difetti ha sempre cercato di dare una mano nel combattere l'ISIS, quindi il partenariato storico Italia ed Egitto e l'uccisione del ragazzo potrebbero essere messaggi di un cambio di rotta. E' pur vero che stanno cambiando diversi equilibri geopolitici, quindi aperture impensabili (come quella verso l'Iran) ora sono possibili, ma ci sono diverse forze contrarie ad un medioriente stabile o sulla via della laicizzazione, non tutti vogliono il mondo multipolare che si sta prospettando in questi anni.
è il popolo a lasciarsi schiavizzare.
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da facebook:
Su alcune misure della spending review si può essere d’accordo. La razionalizzazione dei piccoli tribunali ad esempio è un dovere morale. Ma continuo a non capire perché buttar via così tanto sulle spese militari, a partire dalla dozzina di miliardi necessari a comprare i nuovi F35. Anche basta, dai…
Matteo Renzi
6 luglio 2012 ·
it-it.facebook.com/.../10150947233669915
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F35, governo conferma la spesa di 13 miliardi: ignorata la richiesta del Parlamento di dimezzare i costi
www.ilfattoquotidiano.it/.../2217703
Caro Parsifal79, a proposito dei famosi F35, l'organo di controllo e abilitazione al volo statunitense ha spostato le date per i test del 2016 al 2018! Non riesce a decollare completo di armamenti e serbatoi di riserva. l'elmetto che costa circa 400.000 dollari e non funziona (aggancia gli obiettivi amici indicandoli come minacce. Costo previsto per ogni aereo (per il momento lievitato a 750.000.000 dai circa 400 iniziali).
Ormai quando si parla di costui, penso a Crozza...
...Sto catorcio di aereo forse è per rendere credibile una battaglia con Putin...ma ormai ci son già le armi al plasma...e chissà altro...
Sto povero disgraziato comunque...
tgcom24.mediaset.it/.../...
...Anteater
su facebook mettono prima la data e l'autore, e poi il commento, così:
Matteo Renzi
6 luglio 2012 ·
Su alcune misure della spending review si può essere d’accordo. La razionalizzazione dei piccoli tribunali ad esempio è un dovere morale. Ma continuo a non capire perché buttar via così tanto sulle spese militari, a partire dalla dozzina di miliardi necessari a comprare i nuovi F35. Anche basta, dai…
it-it.facebook.com/.../10150947233669915
"è il popolo a lasciarsi schiavizzare" è la mia risposta al tuo commento. Ora miglioro il commento a scanso di equivoci, anche se suppongo tu fossi ironico.
La lingua e la vista biforcuta dei regimi occidentali registra oggi un nuovo picco di sconcezza nell'orrore che la Merkel dice di provare per i bombardamenti russi su Aleppo, che hanno lo scopo di preparare l'irruzione delle truppe siriane, di Hezbollah e delle milizie sciite irachene che possano FINALMENTE liberare la ex splendida Aleppo dai barbari tagliagole a busta paga CIA.
La guerra fa schifo, certo, ma la culona si dimentica un semplice fatto, che questa guerra l'ha scatenata l'Occidente, dunque anche lei, cara culona.
La culona, poi, non mi risulta disse nulla quando uno dei capi dei suddetti animali, allora addirittura mascherati sotto l'anonima e occidentalizzante sigla dell'ELS, strappò il cuore a un soldato siriano e se lo mangiò, postandolo anche sui social internazionali.
Potrebbero averlo fatto fuori perché aveva scoperto, che so, un possibile attentato contro l'Italia (e così ci ricolleghiamo col discorso di Grimaldi, messaggino per Renzi, "stai buono, Jerry") da parte di tagliagole eterodiretti da oltreoceano?
I tagliagole, tra l'altro, avrebbero ottenuto un ulteriore tornaconto potendo usare il fatto contro Al Sisi.
Ce sta, ce sta puro questo...
www.ilforumditutti.net/
Grazie, Condor, il tuo suggerimento mi pare passato inosservato, ma l'ho trovato molto interessante.
tv.ilfattoquotidiano.it/.../479596
tgcom24.mediaset.it/.../...
adesso si spiegano molte cose