L’arresto di Trump può attendere. Così hanno deciso alla procura di Manhattan. Il problema è che l’arresto, che vedrebbe imporre le manette ai polsi dell’ex presidente e futuro candidato alla Casa Bianca (peraltro favorito), non solo non gli impedirebbe di candidarsi – così prevede la Costituzione -, ma rischia di farne aumentare la popolarità.
Dagli amici mi guardi Dio…
Per far fuori Trump ci vuole altro. E questo altro potrebbe essere una violenza di piazza in stile assalto a Capitol Hill o una strage di qualche matto trumpiano, o asserito tale, che vadano a connotarsi come reazione all’arresto. In ambedue in casi, per Trump si metterebbe davvero male.
Negli ultimi tempi Trump ha allarmato sul rischio di avviare la terza guerra mondiale in Ucraina, ha affermato che, da presidente, metterebbe subito fine al conflitto e che è pronto a dar vita a un redde rationem con il Deep State americano. Semmai ci fossero state esitazioni tra i suoi tanti nemici sulla necessità di farlo fuori, le sue ultime dichiarazioni le hanno dissipate.
A indicare che il cerchio si sta stringendo attorno al collo di Trump è anche il voltafaccia di Ron DeSantis, o meglio il palesarsi della sua vera appartenenza politica. In precedenza, il futuro candidato dei repubblicani aveva seguito le orme di Trump, perché, consapevole della sua popolarità nel Gop, doveva presentarsi come un Trump meno eccentrico e quindi con maggiori possibilità di vittoria.
Così aveva inseguito i temi cari al suo concorrente interno, arrivando anche a derubricare la guerra ucraina a “controversia territoriale” nella quale non sono in gioco interessi statunitensi.
Ma quando ha capito che Trump era in trappola ha gettato la maschera e ha corretto subito il tiro allineandosi ai dettami neocon. Così ha spiegato che le sue precedenti dichiarazioni sull’Ucraina erano state fraintese e che Putin è un “criminale di guerra”, da cui la necessità di combatterlo.
DeSantis e George W. Bush
Da candidato alla Casa Bianca, DeSantis continuerà a vellicare i fan di Trump sulle questioni morali – attaccando il movimento Lgtb e altro – perché i loro voti servono, ma sulla politica estera non tornerà indietro.
E se vincesse, com’è probabile che accada se correrà contro Biden, seguirebbe le orme di George W. Bush. A scriverlo è Jamelle Bouie sul New York Times, ma ad affermarlo sono anche Trump e i suoi sostenitori.
Se abbiamo citato l’articolo di Bouie è per un cenno riportato al suo interno: “Il repubblicanesimo di Bush era incredibilmente arrogante: ‘Ora siamo un impero, e quando agiamo, creiamo la nostra realtà'”, ebbe a dire al corrispondente del Nyt Ron Suskin (vedi anche un noto commento di questa frase su The Atlantic).
Il neretto è nostro e intende segnalare la visione della geopolitica propria dei neoconservatori (e dei liberal, loro corrispettivo nel partito democratico). Più volte abbiamo segnalato la follia di questo circolo politico. E tale parola va intesa nel senso letterale del termine perché, analogamente a quanti soffrono di tali patologie, i neocon hanno un rapporto distorto e irrazionale con la realtà.
Per essi la realtà non esiste, se non quando coincide con le loro perverse fantasie e le loro prospettive. E dal momento che la realtà ha il vizio di essere testarda, deve subire la loro violenza perché ciò accada.
Da qui i conflitti degli anni passati e l’attuale rischio Terza guerra mondiale, dal momento che gli antagonisti del loro Impero non si piegano alle loro prospettive o, anche se lo fanno, la loro resa potrebbe non essere utile ai loro progetti su larga scala.
È il caso, ad esempio, di quanto avvenuto prima della guerra irachena, un retroscena raccontato dall’allora capo dell’antiterrorismo della CIA Vincent Cannistraro, il quale, come ha raccontato al Guardian, prima dell’invasione aveva ricevuto un messaggio di Saddam tramite il capo dell’intelligence irachena.
Così Cannistraro: “Saddam sapeva che c’era una campagna per collegarlo all’11 settembre e per dimostrare che aveva armi di distruzione di massa. Gli iracheni erano pronti a soddisfare tali preoccupazioni. Ho riferito la conversazione ai livelli superiori del Dipartimento di stato e mi è stato detto di farmi da parte perché se ne sarebbero occupati loro”, Il tentativo di appeasement, conclude Cannistraro, fu ovviamente “assassinato”. Analoghe profferte, pervenute all’amministrazione Usa tramite l’uomo d’affari libanese-americano, Imad el-Hage, rimasero egualmente senza risposta. (sempre il Guardian).
Carriera di un governatore
Anche Trump non si è piegato alla realtà dei neocon. E sta pagando a caro prezzo la sua determinazione. Per quanto riguarda, invece, l’affiliazione neocon di Ron DeSantis abbiamo già scritto, ma occorre specificare che la sua non è una conversione dell’ultima ora, utile per la corsa alla Casa Bianca.
Infatti, egli si è consegnato da tempo a tale circolo. Il Nyt succitato, ad esempio, ricorda che, da giovane avvocato militare, egli svolse una missione a Guantanamo, il carcere cubano nel quale l’esercito Usa ha scaricato migliaia di sospetti terroristi islamici, senza alcun processo e senza alcuna possibilità di uscirne se non per grazia ricevuta dai loro carcerieri.
Mentre DeSantis svolgeva il suo servizio a Guantanamo, si trovò alle prese con uno sciopero della fame dei detenuti. Situazione incresciosa per gli aguzzini, che presto si trovarono a subire le pressioni dei superiori per far cessare lo sciopero. Uno dei comandanti della prigione chiese consiglio a DeSantis, il quale suggerì di procedere con l’alimentazione forzata.
Questa la ricostruzione del Washington Post: “I detenuti furono legati a una sedia e gli venne infilato un tubo lubrificato nel naso, così che un’infermiera potesse versare due lattine di una bevanda proteica, come annotato sui registri militari. Gli avvocati dei detenuti tentarono invano di fermare la dolorosa pratica, sostenendo che violava le convenzioni internazionali sulla tortura”.
Da allora DeSantis deve essere entrato nel cuore dei neocon, come si evince anche dal suo intenso rapporto con Sheldon e Miriam Adelson, munifici donatori del Gop e delle sue campagne elettorali, i quali nel 2019 lo accompagnarono, per accreditarlo, in Israele. Fu Sheldon Adelson, va ricordato, a consigliare vivamente a Trump di imbarcare nella sua amministrazione l’alfiere neocon John Bolton, che tante disgrazie ha arrecato al mondo.
Il copione è scritto, la scena pronta, resta solo da vedere se Trump uscirà vivo da questa macabra pièce e se il suo antagonista riuscirà a coronare il suo sogno di gloria.
Il gioco potrebbe cambiare se fosse introdotta una variabile nuova, ad esempio se Trump, conscio delle difficoltà, lanciasse un altro candidato (…Tucker Carlson?). Ma il suo ego, che pure gli ha consentito di affrontare l’avversa fortuna, gli impedisce di passare il testimone. Vedremo.
Fonte L'antidiplomatico
La Florida infatti è stata l'unica isola felice (a parte qualche piccola realtà in Scandinavia) di tutto l'occidente.
Per questo motivo mi chiedo e vi chiedo: Sostituire al meglio il vecchio rincoglionito era più importante che dare seguito alla narrazione?
È vero che ora il sistema ha un uomo utile al progetto anti-russo, ma è anche vero che lo schifo degli ultimi anni ha rischiato di essere messo in discussione dal fatto che la Florida, densamente popolata, senza lockdown, mascherine es obbligo vaccinale è stata tra i posti con meno morti di tutto il mondo occidentale. Grosso rischio per i pfizer-boys.
Esatto. Il modo migliore per vincere una gara a 2, è controllare entrambi i contendenti (come le presidenziali 2004 Bush vs Kerry, entrambi Skull & Bones).
E' nelle avanguardie alternative che vengono coltivati questi falsi amici (ogni riferimento alle ultime elezioni italiane è scontato)
Infatti.
Non quadra nemmeno a me, questa descrizione di De Santis.
Stride forte con tutto quello che è successo in Florida a proposito di pandeminchia.
De Santis potrebbe essere stato "agganciato" dai neocon con qualche ricatto visto che gli ex militari di Guantanamo hanno sempre uno scheletro nell'armadio o come qualcuno dice in giro nel web "ha partecipato a qualche "party" ed è stato filmato e che il suo rivale politico ne sia in possesso e alle brutte lo userà creando uno scandalo " , ma queste sono solo speculazioni , senza prove non servono a nulla . Sono d'accordo con l'antidiplomatico quando definisce "folli" i neocon , ma non che lo siano davvero , guarda caso nei loro affari c'era una certa "pratica" sull'occupazione del Donbass e la Crimea terre fertili e pianeggianti con un mare a disposizione , da parte di un'organizzazione ebrea "Nuovo israele" che avrebbe fondato un nuovo "Stato di Israele", proprio nel donbass e Crimea , il progetto appoggiato finanziariamente anche dagli USA si è arenato con l'operazione speciale russa e l'esodo degli ebrei ucraini e russi verso l'attuale Israele si è fermato , esiste un articolo di Blondet in merito a questo , ma volendo unire i puntini il pensiero va al bombardamento dei civili nel Donbasse negli ultimi10 anni , la forte volontà di ripredere la Crimea e donbass da parte dell'Ucraina, e la presenza di uno staff presidenziale nei vari dipartimenti e segreterie di stato completamente neocon di origine ebraica,Tra l'altro Stalin aveva approvato il progetto con la promessa di concedere il permesso agli ebrei di ccupare queste terre ma prima che potesse dare disposizioni legislative venne a mancare , non bisogna dimenticare però che Trump da Presidente aveva nelsuo staff un genero ebreo e ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele fomentando i contrasti tra ebrei e musulmani . " a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca" .
Vero che, come dice Sertes, "Il modo migliore per vincere una gara a 2, è controllare entrambi i contendenti", ma mi domando:
serviva avere un General Surgeon (di fatto ministro della sanità) come Ladapo, così esposto contro la gestione della pandemia?
Per giocare il ruolo del "diverso" bastava una politica sanitaria più lasca, non era necessario arrivare a fare tanto come ha fatto Ladapo, che ha criticato tutto l'impianto della gestione pandemica.
Comunque, per quelli come Massimo e me che ci eravamo illusi, vale sempre la citazione biblica "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo"
Alcuni dei messaggi chiave di Ladapo:
non ci faremo più guidare dalla paura(questo è, fra le righe, un messaggio a tutta la gestione dell’attuale pandemia: basta spaventare la gente per imporgli delle restrizioni assurde!)
Non confondere la scienza con le opinioni personali (anche questo apre la strada ad un approfondimento: si vedano ad esempio le mi tre domande a Luca Zaia);
Il vaccino è una risposta, non l’unica;
La gente ha diritto a scegliere autonomamente cosa fare per la propria salute (non deve essere trattata come bambini ignoranti)
Il compito dello stato è educare, istruire i cittadini a condizioni di vita salutari (perdere peso, mangiare meglio, fare sport, ecc.)
I lockdown non sono serviti a nulla, anzi hanno fatto peggio.
L’immunità che deriva dall’aver contratto la malattia è enorme e superiore a quella del vaccino.
Direi che ce n’è abbastanza per iniziare una rivoluzione, no?
Parole sante.
Già, proprio così.
Il diavolo si nasconde nei dettagli
Il vaccino è una truffa, tutti i vaccini lo sono e questi in particolare sono merda velenosa.
Si dice, o si fa dire ad una faccetta pulita, quello che vuole sentire un certo elettorato.
Si fa passare del tempo e poi si dice ha stato Putin.
Voilà.
Diciamo che il massimo specialista in queste vittorie anticipate è la massoneria.
Tuttavia Trump, a giudicare dalla guerra che gli hanno fatto sembra davvero un outsider (insoddisfacente, limitato fin che vuoi, poco efficace, ma non collaborativo col Potere).
Su De Santis invece fa riflettere il fatto che, nonostante le sue prese di posizione antisistema, non sia stato sommerso dal fango mediatico.
Spero di sbagliarmi ma un modo di togliere Trump dalla contesa credo proprio che lo troveranno
Chissa cosa direbbe oggi Lincoln
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