di Massimo Profeti
Il palinsesto e la disposizione dei canali visibili con il decoder di Sky, il provider satellitare monopolista in Italia (di proprietà dell’australiano Rupert “lo squalo” Murdoch), sono un chiaro esempio di come anche gli aspetti apparentemente più insignificanti possano tornare utili al condizionamento mediatico di una popolazione.
Facciamo un breve esame di ciò che piove dal cielo nelle nostre case da qualche anno a questa parte, e degli strumenti elettronici che vengono usati per propinarcelo.
Inizialmente c’era il Goldbox, un decoder facilmente programmabile (anche dai pirati), che per la sistemazione dei canali offriva due modalità: quella automatica, che ricercava i canali e li distribuiva secondo un ordine prefissato, oppure quella manuale, che dopo aver effettuato la ricerca permetteva di riordinare i canali secondo le proprie preferenze. La seconda opzione era di gran lunga da preferire, perché permetteva di togliere di mezzo i canali più insulsi, che altrimenti sarebbero stati fastidiosamente collocati fra le posizioni tradizionali di Rai e Mediaset, e quelle dei canali più interessanti del bouquet a pagamento.
Purtroppo, la ricerca manuale aveva una controindicazione che scoraggiava il 90% degli utenti: ammucchiava disordinatamente i canali su 999 posizioni, ... ... per cui il lavoro di riordinamento tramite telecomando era un impegno non da poco. A questa scocciatura si aggiungeva il fatto che le frequenze non si aggiornavano automaticamente, per cui ogni tanto qualche canale spariva, e se si voleva ricominciare a vederlo bisognava rifare tutta la sintonia da capo.
Con i nuovi modelli di decoder le possibilità di personalizzazione sono state completamente annullate, con i canali del bouquet rigidamente divisi per argomento e raggruppati per centinaia: la seguente tabella chiarisce meglio la disposizione:
A questo elenco, almeno inizialmente, non si potevano apportare modifiche di alcun tipo.
Successivamente, su pressione delle autorità, Sky ha reso possibile la creazione di un gruppo di canali personalizzato, a partire dal numero 9600, per 128 posizioni. Il problema, però, è che non tutti i canali del bouquet sono disponibili per essere inclusi fra i 128, anzi, quasi nessuno lo è: soltanto qualcosa del gruppo Informazione e quasi tutti quelli in Varie, che come argomenti spaziano da Camera e Senato alle chat erotiche notturne.
In pratica ne risultano interessanti soltanto una decina, come Euronews (l’unico telegiornale veramente informativo visibile in Italia), Rainews 24 (24 ore di informazione un po’ meno imbavagliata dal CDA Rai rispetto ai tre canali principali), Arcoiris TV e poco altro.
Ora, se la disposizione dei canali per centinaia può sembrare un modo per fare ordine, in realtà ha lo scopo di costringere l’utente a fare zapping esclusivamente con i pulsanti P+ e P-, cioè avanzare o arretrare di un canale per volta, pur di evitare la scomodità di dover digitare numeri a 3 cifre spesso lontane fra loro.
La costruzione strategica della numerazione dei canali, poi, costringe l’utente che vuol vedere i programmi più interessanti a passare per altri di qualità più bassa, col risultato che comunque, anche su quelli, ogni tanto, si fermerà a vedere qualcosa e non ne vedrà altri più “sovversivi”. In questo è particolarmente interessante l’analisi della disposizione dei canali generalisti, quelli cioè che rientrano nel gruppo 100-199 e sui quali bene o male si finisce per zappare di più (v. immagine).
In questo elenco gli unici a fornire sprazzi di informazione alternativa sono Raisat Extra (con le repliche di programmi come Report, Blu Notte e Anno Zero) e Cult (che spesso trasmette film e documentari poco allineati con il Murdoch-pensiero), rispettivamente al numero 120 e 142. Per arrivarci, o per passare da uno all’altro, con lo zapping si passa necessariamente per diversi canali spazzatura, della cui esistenza, almeno inizialmente, si stenta a trovare una ragione.
Per trovarla senza addentrarsi nell’analisi approfondita del loro palinsesto, basta vederne la quantità, il genere di trasmissione e il paese di origine. Se ne deduce facilmente che la loro invadente presenza è frutto di una precisa pianificazione: si tratta di una delle tante iniziative di colonialismo culturale che dal dopoguerra ad oggi gli Usa hanno perpetrato nei confronti dell’Italia. Visto il seguito che hanno telefilm come ER, Lost o CSI, a fronte di una concorrenza interna che sfodera roba tipo La Squadra o il Grande Fratello, si direbbe che l’operazione è perfettamente riuscita.
Una novità degli ultimi giorni è l’inserimento di codici di protezione in certi programmi. In pratica il 15 ottobre non è stato possibile registrare una replica di Report e, udite udite, un cartone animato di Southpark!! Interrogati sull’argomento, al call center sostengono che è possibile registrare tutto meno i canali Rai e Mediaset, più i film per adulti. La notizia della presenza di inibizioni su canali generalisti come Raisat Extra e Comedy Central era una novità anche per loro. In realtà la cosa puzza un po’ perché i programmi rai si sono sempre potuti registrare senza problemi.
Ma torniamo alle apparecchiature hardware e alle loro funzioni.
Una pratica funzione del decoder Goldbox era l’EPG (Electronic Program Guide), una sorta di guida tv interattiva che permetteva di avere qualche informazione in più sulla trasmissione in corso e su quelle successive (orario, durata, ecc.). Questa funzione è rimasta nelle versioni successive dei decoder Sky ed è stata anche notevolmente ampliata come contenuti e funzioni. Oggi è possibile leggere una breve descrizione del programma o automatizzarne la visione o la registrazione (nei modelli di decoder dotati di hard disk).
Unico problema, mai risolto, è la quasi totale mancanza di funzionalità dell’EPG sui 6 canali Rai e Mediaset: fino a poco tempo fa non erano visibili né il titolo né la durata del programma. Oggi sono finalmente disponibili quelle informazioni, ma spesso sono sbagliate o la scritta cambia dopo qualche secondo. Continua ad essere invece indisponibile il testo con la descrizione del programma. Verrebbe da pensare che le informazioni per qualche motivo non arrivino al decoder, ma è curioso constatare che invece esistono e sono perfettamente consultabili tramite la guida ai programmi, raggiungibile tramite i menu interattivi. E’ quindi del tutto lecito pensare che il buco di funzionalità dell’EPG sia una scelta tecnica voluta, anche se ne rimangono oscuri i motivi.
Quella che inizialmente era solo un’impressione, si è recentemente rivelata una certezza quando la serie di errori nei dati forniti dall’EPG è divenuta troppo numerosa e concentrata per continuare ad essere considerata casuale. Alcune recenti repliche di Anno Zero e di Blu Notte, e un film su Guantanamo trasmesso più volte da Cult, sono iniziati prima e sono durati più di quanto dicesse l’EPG, col risultato che chi gli si era affidato per programmare una registrazione è rimasto fregato. Abbiamo avuto modo di constatare che questi episodi sono estremamente rari e si verificano, casualmente ed esclusivamente, con programmi “scomodi”.
Altra strana coincidenza che tutti possono verificare è che questo tipo di programmi hanno sempre lo stesso testo descrittivo. Sarà un caso e non è detto che la cosa sia voluta, fatto sta che impedisce ai telespettatori di sapere in anticipo l’argomento della puntata in replica. Ad onor del vero, bisogna comunque dire che la descrizione generica ce l’ha anche il programma di regime per eccellenza: Porta a Porta. Questo non accade invece con tutte le altre trasmissioni, anche le più ripetitive, che hanno sempre indicato almeno il titolo e/o il numero di episodio.
Infine, un’ottima trovata dei progettisti del palinsesto è consistita nella creazione di canali-replica di altri, che hanno lo stesso identico palinsesto ma lo trasmettono con il ritardo di un’ora. Inizialmente c’era solo Sky Cinema 2, poi arrivarono National Geographic+1 e History+1 (che sono anche i due canali più ambigui, perché mischiano documentari scientifici di ottima fattura a propaganda neocons della peggior specie).
Recentemente si sono aggiunti al gruppetto dei replicanti tre fra le emittenti di peggior qualità del gruppo generalista (Fox, Fox Life e Fox Crime), che hanno avuto un piazzamento nella numerazione a dir poco curioso: mentre tutti gli altri si trovano subito dopo il proprio “padre”, queste ultime sono state piazzate alla fine del gruppo generalista, contrariamente a qualsiasi logica.
In coda a queste è stato anche aggiunto un altro canale, Next HD, uno dei 4 che trasmette programmi in alta definizione. Più o meno contemporaneamente, è stata introdotta la possibilità, tramite un automatismo del decoder, di saltare direttamente al canale 100, 200, 300 400, ecc., digitando soltanto il tasto 1, 2, 3, 4, ecc. Il risultato dell’operazione sarebbe stato che se non fossero stati introdotti i 4 nuovi canali prima del 200, sarebbe stato possibile raggiungere il sovversivissimo canale Cult con la pressione di solo due tasti: 2 (che porta al canale 200) e P- (che porta al canale immediatamente precedente nella numerazione). Ecco quindi che la stranissima posizione dei nuovi canali ha un senso: rendere più difficile arrivare a Cult con lo zapping.
In effetti è peggio di giochi senza frontiere: bisogna premere 2 e poi P- quattro volte. Si fa prima a digitare direttamente il numero di canale: 142. Fortunatamente i tre tasti numerici sono vicini, ma solo chi vuole fortissimamente vedere proprio quel canale sposterà il pollice dalla comoda fascetta P+ P- alla insidiosa ma elettrizzante zona numerica del telecomando, mediante la quale si può volare, liberi e gioiosi, da Cult a Euronews e ad Arcoiris TV senza passare per gli studi della De Filippi.
Scherzi a parte, la guerra dei palinsesti continua senza tregua: l’ultima novità è la scomparsa dalla programmazione ufficiale di Raisat Extra delle repliche della puntata di lunedì scorso del programma XII round, che vedeva Giulietto Chiesa intervistato sul film ZERO! Inchiesta sull’11 settembre . Le repliche erano previste nei prossimi giorni, secondo le date e gli orari standard dedicati alla trasmissione, come riportato dal sito www.satellite.it. Sul sito di Sky e sulla guida EPG, invece, sono sparite. Probabilmente non le vedremo mai.
In conclusione: potrà anche essere “gomblottismo” all’ultimo stadio, ma la lista di particolari curiosi è certo lunga e interessante, e vale forse la pena di dedicarvi un minuto di riflessione.
In fondo, la posta in palio è soltanto il modo di pensare del popolo italiano.
Massimo Profeti (ProphetOne)