Aria di festa, oggi, in casa dei debunkers. Sono riusciti a trarre in inganno Massimo Mazzucco, e per loro questo deve rappresentare qualcosa di simile ad aver ricevuto una visita personale dello Spirito Santo.
Pensate cosa sono riusciti a fare: sono riusciti a farmi pubblicare un articolo falso, e ora festeggiano convinti di aver decretato “la morte” di un sito che odiano talmente tanto da averli obbligati a ricorrere al più meschino dei trucchi pur di arrivare a quel risultato.
La storia è presto detta: l’articolo “Sotto gli occhi di tutti”, mandatomi da Marcanton, era inventato di sana pianta. La mia colpa è quella di non aver verificato quello che pubblicavo, per cui secondo loro la credibilità del sito dovrebbe ora crollare a zero.
Peccato che l’articolo parlasse dei contenuti di un libro – che io non avevo letto - per cui hanno scelto l’unico caso in cui non avevo nessuna possibiltà di verificare, se non quella di fidarmi, oppure di andare a ordinarlo e leggermelo tutto da cima a fondo. Non avendo minimamente pensato ad una trappola di questo genere, avevo chiesto all’autore di accertarsi lui stesso che i dati fossero precisi, e a quel punto mi sentivo tranquillo. (In realtà una verifica l’ho fatta comunque, all’ultimo momento, mettendo in Google un paio dei nomi citati dall’articolo, e a quel punto avrei dovuto insospettirmi trovando poco o niente: invece ho pensato – stupidamente - che la mancanza di riscontri fosse dovuta al fatto che il libro è recente, e che in fondo si trattava di informazioni riservate). Nel frattempo avevo anche chiesto all’autore di riscrivere l’introduzione all’articolo, perchè l’italiano era un pò traballante (ci siamo rimandati il testo 3 o 4 volte, nell’arco di un mese). Mi ero anche offerto di riscrivergliela io, ... ... ma non ne trovavo mai il tempo, e dopo la sua ultima insistenza, visto che l’aveva già riscritto per l’ennesima volta, l'ho rimesso un pò a posto, e l'ho pubblicato così. Ma mi sono preoccupato della comprensibilità della lingua italiana, non dei contenuti, che davo già per verificati (e che comunque cerco sempre di lasciare intatti. Chiunque abbia avuto un articolo pubblicato da me vi potrà confermare che suggerisco al massimo dei cambiamenti di forma - se necessari - ma rispetto sempre in pieno il contenuto, anche quando non sono d'accordo).
Tutto qui.
Forse era più difficile convincere un bambino ad aprire una scatola piena di serpenti, dicendogli che era colma di cioccolato. Non avendo modo di verificare, deve per forza fidarsi di te, e quando la apre tu festeggi il fatto che è stato morsicato. Davvero encomiabile come comportamento.
Trovo infatti inutile commentare un gesto del genere, compiuto da persone che si nascondono inoltre sotto il comodo velo dell’anonimato: ognuno saprà trovare nel proprio vocabolario morale i termini che preferisce per definirlo.
Mi scuso sinceramente con i lettori, e mi assumo tutte le responsabilità del caso, anche se tengo a sottolineare che
il mio errore non è stato quello di “pubblicare alla cieca”, come si vorrebbe far credere, ma quello di fidarmi di un utente che non conoscevo a sufficienza. Luogocomune è sempre più un sito fatto di contributi, e va da sè che ciascuno ci deve mettere anche del suo, nel preparare i propri. Se poi uno mi inganna intenzionalmente, io ci posso fare molto poco. (Sarebbe stato molto più grave se avessi scritto io qualcosa di non vero, ma quando ad esempio una ragazza mi scrive che il suo cane è guarito dal cancro con la cartilagine di squalo, io non posso certo saltare in macchina e andare a verificare di persona. O mi fido, o non pubblico del tutto. Ci sono dei limiti anche alle “garanzie assolute”, ed è in quei casi che subentra la fiducia).
In ogni caso, avviso che da oggi gli utenti che manderanno articoli dovranno purtroppo adattarsi a parametri di scrutinio molto più severi, che escludono a priori la fiducia di cui sopra, per evitare che un fatto del genere si ripeta.
Sempre come responsabile del sito vorrei ora aggiungere questo: se questi signori – che hanno dimostrato più di una volta di odiare luogocomune con tutta la forza che hanno in corpo - sono stati costretti ad inventarsi un testo di sana pianta, pur di trovare qualcosa su luogocomune che non corrisponda al vero, vuole dire che tutto il resto del nostro lavoro è sano e solido a sufficienza da reggere a qualunque scrutinio.
Le vere pagine “false”, in rete, sono ben altre. Sono pagine piene di menzogne intenzionali, fredde e calcolate, che spesso sconfinano nella diffamazione, e le trovate proprio - guarda caso - nei blog di coloro che oggi si compiacciono per avermi ingannato. Questo è un esempio che dovrebbe bastare per tutti:
Crono I parte
Crono II parte
Massimo Mazzucco