A prima vista la
notizia pubblicata su Repubblica sembra sensazionale: "
Hiv: ecco come ci attacca - Filmato per la prima volta il momento in cui il virus passa da una cellula malata a una sana."
Questo significherebbe, prima di tutto, poter chiudere definitivamente l’annosa polemica sull’esistenza stessa del virus che causa l’AIDS, nata dal fatto che era stata riscontrata una percentuale di malati di AIDS risultati negativi al test HIV.
Ora invece avremmo addirittura un filmato che lo vede in azione mentre contagia una cellula sana. Sarebbe come passare dalla favola romantica di Arsenio Lupin, tramandata oralmente da nonni a nipoti, alla sua irruzione effettiva in un reality show. Ecco il video presentato da Repubblica:
Leggendo meglio però scopriamo che
“i ricercatori hanno creato un clone del virus dove hanno inserito una proteina che diventa verde con l'esposizione alla luce”.
Perchè mai – viene da chiedersi – avranno dovuto creare un clone, per fare l’esperimento? Non potevano iniettare la proteina direttamentre nell’originale? Forse l’originale non era colorabile di verde?
Perchè qui i casi sono due: o quello è davvero un clone - nel senso che è identico in tutto e per tutto – e allora non si capisce perchè non usare l’originale. Oppure quello non è un clone vero è proprio, … … ma solo qualcosa che gli assomiglia, e allora l’esperimento non serve a niente.
Ma poi, scusate, non ci avevano detto che il virus HIV muta in continuazione? Come si fa a “clonare” qualcosa che muta in continuazione? Cloni anche le mutazioni? O ti accontenti di clonarne una a caso, che dopo 10 minuti tanto non serve più a niente? Se invece sei così “manico” da aver clonato il virus con tutte le sue mutazioni, mi spieghi come mai dopo non sei capace di neutralizzarlo? Forse perchè ti affidi ancora all’antico proverbio universitario, che dice: “Nessuna mutazione, risolta la questione. Mille mutazioni, son cazzi dei baroni”?
La pagina di Repubblica dice inoltre:
“Un gruppo di scienziati americani di varie università ha filmato il momento in cui l'Hiv comincia a diffondersi nel corpo. Una scoperta che potrebbe aiutare a trovare un vaccino”.
A dire la verità, nel filmato si vede solo una parte della cellula “A” che perfora la parete e passa alla cellula “B”. Dove sarebbe la grande scoperta? Come pensavano che passasse, fino ad oggi, una qualunque molecola da una cellula all’altra? Facendo il salto con l’asta, forse? Oppure diceva a tutti “chiudete gli occhi”, poi usciva di nascosto e “faceva il giro da dietro”?
Qui si sono messi addirittura “scienziati americani di varie università” per scoprirlo, come se quelli di una sola non avessero i neuroni sufficienti per capirlo. (Uno di Yale tiene fermo il microscopio, l'altro di Berkeley gira l'interruttore, il terzo della UCLA guarda dentro, il quarto venuto da Firenze prende nota...).
Bisogna dire che il tutto è molto strano. Sarà anche vero quello che ci raccontano, per carità, ma noi questo signor HIV continuiamo a non vederlo.
Per tornare alla metafora di prima, qui non è successo che il fantasma di Arsenio Lupin si è finalmente materializzato, è successo che abbiamo conosciuto il cugino di un fantasma. Il resto sembra quasi lasciato alla nostra immaginazione, come se a furia di sentirne parlare dovessino convincerci che esiste davvero.
La cosa ricorda molto da vicino il caso del Pentagono, fra l'altro: dopo anni in cui si discuteva di un Boeing che nessuno riusciva a vedere, comparve un filmato che doveva finalmente risolvere l’enigma, ma finì solo per confermare che il Boeing non si vedeva.
Che dite, saranno solo coincidenze, o i furbini di una certa propaganda vengono tutti dalla stessa scuola?
Massimo Mazzucco
(Grazie a A.M. per la segnalazione)
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