Chiedo scusa a tutti coloro che già hanno seguito finora la diatriba con Attivissimo, e che probabilmente non ne potranno più di sentir parlare di quello che è progressivamente diventato un battibecco inutile e sterile. Siamo tutti d'accordo che le discussioni "intelligenti" e "costruttive" siano altre, ma qui evidentemente la posta in gioco era tale da far sì che l'elemento "distruttivo" prendesse il sopravvento (anche se travestito da generosità collaborativa), obbligandomi a scendere necessariamente allo stesso livello.
A furia però di scazzottare a destra e a manca, sono convinto che siamo finalmente arrivati all'osso della questione. Forse tanta tenacia, apparentemente inutile, nel dare retta a chi secondo molti non lo meritava, alla fine ha pagato.
Non sta a me giudicare, naturalmente, ma i fatti sono ora sotto gli occhi di tutti. E a me questi fatti dicono chiaramente che se in Internet esiste una sola, enorme bufala, questa è proprio Paolo Attivissimo.
Se c'è uno cioè che non verifica, lui per primo, le affermazioni eccezionali che fa, è proprio lui. (Che equivale più o meno a dire che la Croce Rossa … … non sterilizza prima gli strumenti con cui promette di salvarti la pelle).
Come già detto, i passaggi della discussione - alcuni interessanti, per la maggior patre decisamente noiosi - li trovate tutti nell'
articolo precedente, partendo dal link alla pagina con le critiche e controcritiche iniziali, e proseguendo per un dibattito che si estende per oltre 400 post.
Alla fine dei quali scoprirete qualcosa di particolarmente curioso: messo di fronte al suo stesso, rigororissimo metodo dì indagine (per il quale ha addirittura adottato lo slogan "affermazioni eccezionali necessitano di prove eccezionali"), Attivissimo non ha saputo dare conto delle più elementari garanzie di verificabilità, che lui stesso va pretendendo dagli altri.
Dicesi predicare bene e razzolare male. All'ennesima potenza, però, visto l'argomento trattato, e viste le implicazioni che un giudizio su di esso comporta.
Vediamo di cosa si tratta. Alla fine della lettura del lungo scambio, si può chiaramente dedurre che quella che innegabilmente è l' "affermazione eccezionale" per antonomasia, su cui poggia l'intera versione ufficiale dell'11 settembre - i 4 piloti senza nessuna esperienza di volo sui jet - da Paolo Attivissimo non è mai stata nemmeno verificata.
Il mio post, da cui è partito il tutto, è il seguente:
MM - Siccome è innegabile che l'affermazione "quattro persone che non hanno mai guidato un jet nella loro vita sono state in grado di impadronirsi di quattro aerei commerciali, e di condurli dove intendevano farlo, nel bel mezzo dei cieli più trafficati del mondo, senza nessun aiuto da terra, e colpendo dei bersagli precisi in tre casi su quattro, con incluse manovre degne di una pattuglia acrobatica", sia assolutamente eccezionale, o mi portate delle prove eccezionali su come ciò sia potuto succedere, oppure io non mi ritengo più in dovere di sprecare altro tempo sull'argomento con chi fa finta di non sentire.
Di fronte a questo, Paolo Attivissimo non ha saputo fare di meglio che suggerire di fare tutti una colletta, per affittare un simulatore professionale, e verificare cosi nel pratico se la cosa sia possibile.
A parte il mio stupore per una procedura così poco ortodossa, gli ho risposto che in ogni caso ciò non proverebbe mai nulla. Chiedevo inoltre di avere comunque una prova documentale che i quattro dirottatori abbiano davvero passato sufficiente tempo in un "simulatore professionale", da aver imparato ciò che serve per fare le manovre che hanno fatto quegli aerei quel giorno.
A quel punto Paolo ha risposto che (parafraso) "qualunque prova lui portasse, noi complottisti la rifiuteremmo a priori (poichè in quel caso sarebbe con tutta probabilità una fonte governativa), e quindi la cosa sarebbe stata assolutamente inutile".
Ho allora replicato che anche se quelle prove non convincessero me, Paolo potrebbe mostrare ai suoi sostenitori che lui le prove le aveva verificate, e che quindi si sentiva perfettamente a posto nello sposare una tesi ufficiale basata in gran parte proprio su quella "affermazione eccezionale".
Ho dovuto ripetere l'invito più volte, e finalmente, in chiusura, Paolo ha risposto: "Se ci tieni proprio, lo faccio, ma non ora."
Giudicate vuoi. A me tutto ciò dice chiaramente che lui quelle prove, fino ad oggi, non le ha mai cercate. (In una situazione simile, ma capovolta, Paolo mi aveva chiesto una fonte per una affermazione molto meno eccezionale di questa - i 67 casi di scrambling - e io ho saputo immediatamente dargliela. Dopodichè, sappiamo tutti che NESSUNA FONTE AL MONDO SARA' MAI AFFIDABILE IN ASSOLUTO, e ognuno potrà sempre dire di ciascuna quello che vuole (come dice il proverbio, "le prove saranno sempre sufficienti per chi vuole vederle, e non lo saranno mai per chi non vuole farlo"), ma io, di fronte a quelli che mi sostengono, ho dimostrato di lavorare correttamente, citando inoltre un'informazione che non è mai stata smentita da nessuno.
In ogni caso, prima di lanciare un'accusa così pesante nei confronti di Paolo, io stesso che non lo amo particolarmente ci ho pensato sopra due volte. E se alla fine ho deciso di farlo, è perché ho trovato una chiara conferma di questa sua ingiustificabile contraddizione nella famosa serie di risposte che ho tanto dovuto insistere per avere.
Quando ha finalmente deciso di rispondere, infatti, Paolo ha finito per saltare proprio quelle che ritengo - e non credo di essere l'unico - decisamente le più importanti. Eccole:
Sulla totale mancanza di logica nella strategia dei dirottatori:
MM - Dimmi piuttosto questo: se il paragone è "comunque passabile", come tu dici, me la spieghi la logica di quella strategia? Sembra infatti evidente, a questo punto, che l'operazione, in quei termini, non sarebbe mai potuta andare in porto, senza il clamoroso stallo della difesa. Quindi? (Non dimenticare che ci hanno messo cinque anni, secondo l'FBI, a mettere a punto quel piano).
PA - Ripeto: io non ho risposte per tutto.
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Sulla presenza del Boeing già a livello del prato, nell'entrata a destra fotogramma, nel recente video del Pentagono (il che impone un approccio alla facciata in perfetta orizzontale):
MM - E in ogni caso, il muso dell'aereo sul prato cosa ci fa, entrando dalla destra dell'inquadratura già a livello suolo?
PA - Sei molto sicuro che quello sia il muso dell'aereo. Io, sinceramente, come ti ho già detto, credo che il filmato sia troppo vago per essere così categorici. Potrebbe trattarsi di una turbolenza, di una scia, di fumo, e l'aereo sarebbe davanti... in effetti c'è una serie di pixel regolare che potrebbe essere una fusoliera, con un po' di fantasia.
Veramente lo ha detto il Dipartimento della Difesa che "questo è il filmato in cui finalmente si vede il Boeing", ma in ogni caso ecco i tre fotogrammi in cui compare la "serie di pixel regolare" compare da destra - e scompare verso sinistra, si presume - proprio nel momento in cui l'edificio esplode.
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In realtà Attivissimo sa bene che quella posizione del Boeing mette poi in imbarazzo chi vuole sostenere che sia penetrato nell'edificio, poiche si ritrova davanti i famosi rulli di cavo elettrico che ormai tutti conoscono.
E infatti, alla domanda che riguarda i rulli, Paolo risponde:
PA - La posizione delle bobine consente il passaggio del 757. Sto costruendo un modello apposta.
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E ancora, sulla totale incapacità di Hanjour di volare, confermata anche dal New York Times:
MM - Peccato che una volta sul Pentagono Hanjour abbia fatto una manovra degna della migliore pattuglia acrobatica. O ti sei già dimenticato di questo?
PA - No. Una cosa alla volta.
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Di nuovo sulla questione dei rulli di cavo da superare:
MM - Piuttosto, non noti nulla di particolare, in questa foto? Visto che l'aereo stava già raso-erba molto prima dell'impatto (ingresso a destra fotogramma, indicato sopra) come avrebbe fatto ad entrare in quel buco, senza nemmeno far cadere quei rulli?
A questo ho già risposto prima. [Sta costruendo un modello, questa era la risposta].
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Sulla totale mancanza di logica della stessa manovra già improbabile per un incapace come Hanjour:
MM - Ma soprattutto, chi te lo fa fare, a quel punto, di abbassarti a raso-erba, rischiando mi mandare tutto al diavolo, quando ti è andata di lusso fin'adesso, e sei già allineato col Pentagono da almeno un paio di chilometri?
PA - Questa è una domanda da fare al pilota dirottatore, non a me.
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Sul misterioso foro d'uscito al terzo anello, che a parere non solo mio contiene la chiave dell'intero enigma del Pentagono:
MM - E' da due anni, che pongo questa domanda. Tu hai per caso una risposta?
PA - Come sopra.
Quindi, a quello che lui stesso dice, il grande "cacciatore di bufale" si è gettato nell'arena dell'undici settembre e ha sposato la tesi ufficiale, senza prima aver nemmeno investigato su affermazioni decisamente eccezionali come:
1) I quattro piloti privi di ogni esperienza sui jet
2) La lampante mancanza di logica nella loro strategia
3) In particolare la assoluta inettitudine al volo per il pilota responsabile delle acrobazie più spettacolari
4) La lampante mancanza di logica nella scelta finale dello stesso Hanjour
5) La plausiblità di un passaggio effettivo raso-erba di un aereo di quelle dimensioni
6) La vistosa mancanza di una risposta ufficiale al foro di uscita al terzo anello.
Di tutto questo, il cacciatore di bufale "dal metodo scientifico" non si è mai occupato fino ad oggi, mentre noi dovremmo credere che egli sostenga la tesi ufficiale a ragion veduta, e non per partito preso.
E la cosa splendida è che alla fine del suo post, Attivissimo ha scritto:
PA - Bene. Io ho risposto a tutto, ma proprio a tutto. Ora tocca a te.
Infatti, Paolo, ora tocca a me. E se permetti, avrei un paio di cosucce da fare.
Massimo Mazzucco