La prima notizia è che un italiano su quattro rivuole Berlusconi. La seconda è che il secondo di quei quattro rivuole comunque un alleato di Berlusconi (Lega, Alleanza Nazionale, o UDC che sia) di questo ultimo quinquennio.
Soltanto su queste due affermazioni si potrebbe scrivere un saggio di mille pagine. L'incapacità di vedere, da parte di costoro, tutto quello che abbiamo perso in questi anni (dalla credibilità internazionale alla potenza economica, passando per pagine e pagine della nostra Costituzione calpestate come sterco di vacca) è davvero stupefacente.
E invece, parlando con un amico, mi sono sentito addirittura capovolgere il teorema, e alla fine non ho potuto dargli torto: "Il vero miracolo - mi ha detto - è che ci sia ancora metà della popolazione che è rimasta sana di mente". In effetti, bisogna riconoscere che l'alluvione di tette, goal e formaggini,... ... che ormai ci devasta il cervello da una ventina d'anni, avrebbe potuto anche portare tutti al punto di non ritorno.
Così abbiamo avuto invece una specie di "mappatura" psicologica dell'Italia, dove un cittadino su due o non è in grado di riconoscere la devastazione - economica, fisica, e soprattutto morale - che ci ha causato l'avvento al potere di Berlusconi, oppure se ne fotte allegramente di ciò, e pensa esclusivamente ai cavoli suoi. E fra le due, è difficile dire quale sia l'ipotesi peggiore.
Ora pare che l'ultima parola stia, ironicamente, al voto che arriva dall'estero. Ebbene, se qualcuno si preoccupa di possibili brogli avvenuti nei normali seggi italiani, eviti di leggere quello che ha da dire un cittadino residente all'estero come il sottoscritto.
Come tutti i miei connazionali (immagino) ho ricevuto già da un paio di settimane il "pacco dono" del nostro Consolato locale. Fra fogli, foglietti, lettere di introduzione, involucri, volantini, fotocopie, fascicolati, eccetera, sarà pesato si e no mezzo chilo. In mezzo a questo mostruoso spreco di carta, sono riuscito a individuare le famigerate schede, una rosa e una celeste (forse perchè "Camera" è femminile, mentre "Senato" è maschile?).
Assieme alle schede, nel "cuore" del malloppo, trovi due buste, il tuo certificato elettorale, e un bel foglio di istruzioni patinato, che recita più o meno così: dopo aver apposto il voto, piegate le schede e mettetele nella busta piccola, quella non affrancata. Poi staccate il tagliando di ritorno del vostro certificato elettorale, firmatelo, e infilatelo, insieme alla busta piccola, nella busta più grande, che è indirizzata al Consolato di questa città.
Geniale, mi dico. Così, pur senza dover andare a deporre la scheda nell'urna, il segreto del mio voto è garantito dall'anonimato.
Peccato che invece - me ne sono accorto dopo - il tagliando di ritorno del mio certificato elettorale riporti a tutto tondo il mio numero di iscrizione all'AIRE (Associazione Italiani Residenti all'Estero), il che equivale in tutto e per tutto al mio documento di identità.
Certo, le mie schede elettorali sono tranquille e protette, nella seconda busta chiusa, che sta all'interno della prima. Ma se io rispondo con due settimane di anticipo, mi volete raccontare che ci sarà uno "scrutatore" a fargli la guardia 24 ore su 24, finchè viene il momento dello spoglio?
Inoltre, ho anche pensato, il mio Console sarà sicuramente una persona perbene, ma chi mi garantisce che nelle centinaia di circoscrizioni estere nel resto del mondo tutte le schede che arrivano per posta finiscano davvero nell'urna? E che non vengano invece "perfezionate" da una mano solerte, prima di farlo? O piuttosto che in quell'urna, al posto della mia scheda, non ne finisca direttamente un'altra?
Insomma, il sistema sarà anche stato studiato in buona fede, ma chissà perchè si finisce sempre per "distrarsi" su quei particolari di cui i furbacchiotti possono poi approfittare impunemente.
La poca serietà di questo sistema, d'altronde, non fa che riflettere la poca serietà di tutto il resto della nostra situazione. Comunque vadano le cose, il nostro paese da domani sarà al limite dell'ingovernabilità, e i mali che ci hanno afflitto ultimamente non potranno in questo caso che peggiorare.
Forse è venuto il momento di smettere di guardare in alto, in attesa di una soluzione che da sola non verrà mai, e di rimboccarci le maniche, uno per uno, cominciando a guardarci in faccia per cercare di capire da dove si possa ripartire, per salvare il salvabile.
Se in fondo due italiani su quattro stanno da una parte, e due dall'altra, vuol dire almeno che per incontrarci non dovremmo avere grossi problemi. Cerchiamo di parlarci, invece di parlare soltanto, di capirci invece di voler soltanto essere capiti, perchè alla fine quelli che devono sgobbare dal mattino alla sera siamo comunque tutti noi, di destra o di sinistra che vogliamo chiamarci.
Gli altri, il grosso della fatica lo hanno già fatto, con queste elezioni. Ora, in un modo o nell'altro, li attendono altri 5 anni di ozio e di ruberie, pagati con i soldi del nostro lavoro.
Massimo Mazzucco