Debunking Puente

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3 Anni 1 Mese fa #43767 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
@ finzi78
no

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3 Anni 1 Mese fa #43768 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
Adenosina 

Per spiegare il blocco della sperimentazione sull’adenosiana … sono sufficienti le spiegazioni dell’Aifa.
Sufficienti una volta assodato il concetto di rischi/benefici … e la presenza di terapie approvate ed efficaci.
Da spiegazione Aifa: rischio/beneficio non definibile … disponibilità di terapie efficaci … quindi studio non autorizzato.


Nel capitolo del video sull'Adenosina viene spiegato che questa è una sostanza prodotta dal nostro organismo, che blocca le infiammazioni acute, e stimola la riparazione dei danni ai tessuti. E vengono presentate le prove empiriche da cui è emersa la sua efficacia per guarire i pazienti affetti da Covid-19

Nel giugno del 2020, due dottori del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Sebastiano Macheda e Pierpaolo Correale, hanno una intuizione geniale: far arrivare l'adenosina direttamente ai polmoni, nei malati di Covid, tramite una tecnica di aerosol.

-Grande Ospedale Metropolitano "Bianchi-Melacrino-Morelli": "Adenosina anti-Covid, Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio deposita il brevetto"-

"I risultati si sono visti sin dalle prime ore dalla somministrazione del trattamento: miglioramento delle condizioni generali dei pazienti, del livello di ossigenazione (indice di Horowitz) risalito a valori normali in 120 ore, tutto riscontrato e repertato radiologicamente. Ma ciò che più ha colpito, inaspettatamente, è stata la totale riduzione della carica virale, potremmo dire la scomparsa»."
www.ospedalerc.it/news/news/2020/06/05/a...ta-il-brevetto-3431/

Viene mostrata inoltre l'intervista del TGR a Pierpaolo Correale: 
Dott. Correale: "L'Adenosina è una sostanza prodotta dal nostro organismo, e normalmente ha il compito preciso di spegnere l'infiammazione e di indurre i processi di riparazione."
Giornalista: "Una molecola capace di spegnere l'infiammazione come un interruttore. Alla base di un'intuizione che potrebbe rivoluzionare l'approccio e la cura dei malati affetti da Covid-19, gli studi del Dott. Correale sull'immunoterapia oncologica. Intanto il trattamento sta dando ottimi risultati e nelle ultime settimane a Reggio la mortalità da Coronavirus è crollata.
Dott. Correale: "La terapia ovviamente è rivoluzionaria perché riduce i tempi di trattamento a 7 giorni (quindi la guarigione del paziente) e riduce la mortalità drammaticamente."
Giornalista: "13 dei 14 pazienti gravi sottoposti alla cura si sono totalmente ripresi."
Dott. Correale: "Dopo il trattamento con l'adenosina, in 13 su 14 il valore tornava nella norma e in tanti pazienti sottoposti alla tac all'inizio e dopo terapia abbiamo visto una riduzione dei segni infiammatori."
Giornalista: "Potenzialmente da Reggio Calabria viene una delle cure più risolutive per il Covid."
Dott. Correale: "Se si riproduce la Fase 3 penso che sarà così."


Ma la Fase 3, quella della sperimentazione, non è mai arrivata. Perché? 
Perché l'Aifa: «blocca la cura sperimentale con adenosina del Gom (Grande Ospedale Metropolitano)»
L'AIFA si dice «non favorevole in considerazione di un rapporto rischio/beneficio non definibile; si ritiene che a fronte dell’attuale disponibilità di alcune opzioni terapeutiche di provata efficacia lo studio proposto non possa essere autorizzato.»
www.nursetimes.org/aifa-blocca-la-cura-s...osina-del-gom/111625

Nel video viene evidenziata la natura doppiamente ridicola di tale risposta. 
Poiché non si comprende quali dovrebbero essere queste "opzioni terapeutiche di provata efficacia". 
«È dal primo giorno che ci dicono che "non ci sono cure valide". Ed ora di colpo ce ne sono addirittura tante che questa qui non serve più?»

La premessa di questa considerazione è confermata dal sito del Ministero della Salute, che nella sezione Fake News afferma: "Allo stato attuale non esistono terapie di comprovata efficacia contro Covid-19."
www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavir...a=italiano&tagId=914

Anche l'Aifa conferma "l’assenza di terapie di provata efficacia per COVID-19" all'interno delle schede informative sui "Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19". Da cui si ricava inoltre che nessuno tra quelli elencati è raccomandato, a parte "eparina e corticosteroidi".
www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmac...lla-malattia-covid19

Alla luce di queste considerazioni, il Dott. Correale si lamenta dell'incomprensibile spiegazione di Aifa:

-Affaritaliani, 8/01/2021, "Covid, adenosina per curarlo. Ma l'Aifa blocca sperimentazione in Calabria"-

Dott. Pierpaolo Correale: "E’ stata bloccata senza delle motivazioni comprensibili e senza la possibilità di un confronto per il quale eravamo a disposizione. In un momento storico critico per la salute nulla dovrebbe essere lasciato al caso. L’AIFA dovrebbe avere come mission quella di incentivare gli studi spontanei e la ricerca in genere, non inibirla."
www.affaritaliani.it/blog/rocca-sbrocca/...-no-aifa-715237.html

Qual'è quindi l'argomentazione messa sul tavolo dagli autori di Open per spiegare il blocco deciso dall'Aifa?:

Per quanto riguarda il blocco della sperimentazione sulla adenosina da parte di Aifa, dovrebbero essere sufficienti le spiegazioni date dall’Agenzia

Dopo di che viene citato semplicemente il comunicato Aifa già mostrato nel video.

Il capitolo viene concluso poi con la seguente frase:
«Se l’interesse è la salute dei pazienti e non lucrare su nuovi brevetti, ottimizzando le risorse per cure più valide – non basate su studi osservazionali che riguardano un numero limitato di pazienti – dove sarebbe il problema?»

E questo dopo che le prime quattro aziende produttrici di vaccini hanno prospettato un profitto dai 40 ai 60 miliardi di dollari dalla vendita dei vaccini anti-Covid per l'anno fiscale 2021.
www.theguardian.com/business/2021/mar/06...-from-covid-vaccines

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3 Anni 1 Mese fa - 3 Anni 1 Mese fa #43772 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
OZONOTERAPIA
L'Ozonoterapia, ci spiega Mazzucco nel video, è un trattamento con azione antinfiammatoria e antidolorifica che si usa sopratutto per le patologie specifiche della colonna vertebrale.
Ha anche delle forti proprietà anti-batteriche e anti-virali.
www.humanitas.it/cure/ossigeno-ozonoterapia/

Per questo motivo è stata sperimentata anche con il Covid 19.

Nel febbraio del 2020 i cinesi riferiscono di un primo caso di un paziente con il Covid-19 in condizioni critiche che è stato trattato con ozonoterapia (Case Report: Recovery of One ICU-Acquired COVID-19 Patient Via Ozonated Autohemotherapy). Il paziente "si è ripreso dalla sindrome respiratoria senza problemi ed è stato dimesso dall'ospedale dopo l'eliminazione del virus."
papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3561379

In Spagna un gruppo di pazienti trattati con ozonoterapia rivela di guarire molto più rapidamente di un gruppo di pazienti che non l'hanno ricevuta (Ozone therapy for patients with COVID-19 pneumonia: Preliminary report of a prospective case-control study):
"L'autoemoterapia ozonizzata è stata associata ad un tempo significativamente più breve del miglioramento clinico in questo studio caso-controllo prospettico."
pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33310665/

Grafico:
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/instan...3586/bin/gr1_lrg.jpg
La linea marrone sono i pazienti trattati con l'ozono, la linea verde sono quelli trattati senza ozono. I tempi di recupero sono molto più rapidi nel primo caso.

In Italia:
Triestecafe: "Coronavirus, ospedale di Udine primo in Italia a curare pazienti con l’ozonoterapia" - 05 Aprile 2020

"Questo trattamento viene somministrato in fase precoce, cioè prima che il paziente entri in terapia intensiva: su 36 pazienti trattati, 35 sono stati poi dimessi."
"Il trattamento - come ricorda il direttore del dipartimento di anestesia e rianimazione del santa Maria della Misericordia Amato De Monte - non ha effetti collaterali".

www.triestecafe.it/it/news/cronaca/coron...-l-ozonoterapia.html

Ma il nostro ministero della salute non sembra interessato ai pazienti guariti.

Nel luglio del 2020, l'ISS pubblica un rapporto (Focus on: utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento a COVID-19) nel quale scrive:

"Oltre all’ipotizzata attività antivirale, i meccanismi che sarebbero alla base della possibile efficacia dell’ozono in COVID-19 comprendono gli effetti antiossidante, antinfiammatorio, immunostimolante, ossigenante e citoprotettivo"
"Sebbene la maggior parte di tali meccanismi possa teoricamente esitare in un effetto benefico in pazienti affetti da COVID-19, al momento […] mancano ancora delle dimostrazioni dirette ottenute in studi controllati."

www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+IS...feb0-7ea0957e5781?t= 1595858146906

Mancano gli studi controllati, e nessuno ovviamente pensa di farli.

Pensate, a novembre il deputato del gruppo misto Pedrazzini arriva a fare una interrogazione parlamentare al ministro della salute, chiedendo se il ministro interrogato: "non ritenga urgente adottare iniziative per inserire, viste le evidenze scientifiche, in attesa della disponibilità del vaccino, le terapie di ossigeno-ozono […] utilizzandolo sia per la cura dei pazienti, sia per sanificare gli ambienti, per contenere i focolai ed evitare il contagio."
documenti.camera.it/leg18/resoconti/asse...d0429.allegato_b.pdf

Ma la risposta è sempre la stessa: le nuove informazioni, dice il ministero, "non consentono di modificare le conclusioni riportate nel Rapporto ISS COVID-19 n. 56/2020: Pubblicato il 23 luglio 2020", inoltre, "alcuni degli effetti esercitati dall'ozono […] impongono un'ovvia cautela per l'uso nella condizione clinica in oggetto."

documenti.camera.it/leg18/resoconti/comm.../19/12/allegato.htm#

Nuovamente la cautela.
Quando c'è da approvare i vaccini si corre e non si guarda in faccia nessuno, quando invece esce una cura che costa poco e che è già disponibile allora salta fuori la cautela.

La risposta degli autori Open è che, stando alle fonti da loro analizzate in un loro articolo su una prova in corso in Italia "non risulta dimostrata l’efficacia dell’ozonoterapia nei pazienti Covid-19".
Gli autori quindi citano il loro articolo:
"Abbiamo trovato effettivamente uno studio interessante […] Il gruppo studiato è troppo piccolo per poter dedurre differenze significative".
E citano anche a supporto i loro "colleghi americani di Snopes", i quali assicurano:
"L’ozono, oltre a essere tossico, non ha mai dimostrato efficacia contro la Covid, né come cura a se stante, né come supporto ad altre terapie."

Risulta ovvio il fatto che mere opinioni da profano e deduzioni fondate su queste (congiuntamente a quelle di scrittori del web dello stesso indirizzo ideologico) non possono reggere il confronto con esperienze documentate e studi clinici su decine e decine di pazienti guariti; i quali, quand'anche soltanto osservazionali o non randomizzati, costituiscono nondimeno evidenze importanti nella ricerca medica, difficilmente sovvertibili nella sostanza, e che in tempo di emergenza sanitaria (quale è stata dichiara l'attuale e dove la gente muore senza doversi preoccupare degli eventi avversi) impongono l'autorizzazione straordinaria delle misure potenzialmente salvavita, in attesa di una loro definitiva conferma attraverso il gold standard della sperimentazione clinica (che richiede spesso tempi troppo lunghi e mezzi fuori dalla portata dei singoli centri ospedalieri).
Ultima Modifica 3 Anni 1 Mese fa da JProctor.

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3 Anni 1 Mese fa #43784 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
L'Aifa il 22 luglio 2020 aveva vietato l’utilizzo off label dell’idrossiclorochina nei pazienti Covid19 al di fuori degli studi clinici randomizzati e controllati. 
Questa decisione è poi stata impugnata da un gruppo di medici di base che si sono rivolti al Consiglio di Stato.

Ecco come riassume la vicenda Open nell'articolo esaminato:

Innanzitutto rimandiamo al nostro ultimo articolo, sull’idrossicolorochina, mettendo in chiaro alcuni punti fondamentali:
«Facciamo notare che Aifa non ostacola affatto l’utilizzo dell’idrossiclorochina, al fine di agevolare il progredire degli studi clinici riguardo a sicurezza ed efficacia. […] Ha concesso quindi (su responsabilità del medico) la prescrizione del farmaco ai pazienti che non necessitano l’ospedalizzazione. Non di meno, Nature ha pubblicato recentemente una meta-analisi che non sembra lasciare spazio a dubbi, confermando quanto già sapevamo: non solo non funziona, ma si associa anche a una mortalità più alta.»


Dal link ipertestuale "ha concesso":

«Conclusione: Il Consiglio di Stato non conferma, in alcun modo, la sua efficacia. Al contrario, evidenzia come manchi del tutto uno studio scientifico che dimostri un beneficio nel suo utilizzo.»


Ecco il riassunto dell'ordinanza del Consiglio di Stato che in data 11/12/2020 ha imposto ad Aifa (quindi non è una sua spontanea concessione) di permettere la prescrizione dell'idrossiclorochina ai pazienti bisognosi:

1. 8. «AIFA, con la nota del 26 maggio 2020 […], ha […] disposto dopo pochi mesi la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off label dell’idrossiclorochina […] per il trattamento del SARS-CoV-2, se non nell’ambito di studi clinici controllati, e la sua esclusione dalla rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale.»
2. «Gli appellanti, nella loro qualità di medici che avevano sino a quel momento prescritto l’idrossiclorochina ai pazienti, hanno proposto ricorso contro la nota di AIFA»
2. 1. «Essi hanno in sintesi sostenuto che l’idrossiclorochina, sulla base di studi clinici pubblicati su riviste internazionali accreditate, sarebbe efficace nella lotta contro il virus»
2. 2. «Nel primo grado del giudizio avanti al Tribunale si sono costituiti il Ministero della Salute e AIFA stessa, che si sono opposti entrambi all’accoglimento del ricorso»
2. 4. «Con la successiva nota del 22 luglio 2020 AIFA ha ritenuto, a fronte di un profilo di efficacia assai incerto e di un rischio di tossicità rilevante, di confermare la sospensione dell’utilizzo off label dell’idrossiclorochina»
2. 5. «Anche questa nuova misura è stata impugnata dai ricorrenti avanti al Tribunale»
2. 6. «AIFA si è opposta all’accoglimento anche di questo ulteriore ricorso sulla base delle esperienze internazionali confermative, a suo avviso, delle evidenze scientifiche già poste a base del provvedimento»
3. «I medici ricorrenti in primo grado hanno perciò proposto appello cautelare contro questa nuova ordinanza di rigetto avanti a questo Consiglio di Stato […], e ne hanno chiesto […] la riforma, al fine di consentire loro la prescrizione dell’idrossiclorochina ai pazienti che ne abbiano bisogno.»
7. 1. «Occorre subito confutare il rilievo difensivo di AIFA […] secondo cui il ricorso sarebbe inammissibile […] perché essa, con le note del 26 maggio 2020 e del 22 luglio 2020, avrebbe solo proibito il rimborso del farmaco […] ma non avrebbe vietato ai medici di prescriverlo off label, sotto propria responsabilità, ai pazienti che vi acconsentano»
7. 2. «Il Collegio […] deve pur rilevare, al contrario di quanto AIFA sostiene, che con la nota del 22 luglio 2020 AIFA, senza fare alcun riferimento al regime della rimborsabilità […], ha voluto solo confermare […], la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off label del farmaco al di fuori degli studi clinici randomizzati controllati.»
7. 3. «A torto AIFA sostiene dunque che con le due note impugnate essa non ha inteso limitare la libertà prescrittiva del medico»
7. 4. «AIFA […] nella stessa scheda sull’idrossiclorochina […] già citata e aggiornata al 25 novembre 2020, ha di recente ribadito […] che «l’utilizzo nei pazienti a domicilio […] può essere consentito solo nell’ambito di studi clinici randomizzati controllati», ciò che elimina ogni dubbio, laddove vi fosse, sul fatto che in forza di tali determinazioni, per come sono state percepite e interpretate da tutti gli operatori sanitari […], [non sarebbe più stato possibile] l’inizio di nuovi trattamenti con altri pazienti, a meno che non si trattasse di sperimentazioni in studi clinici randomizzati»
8. 1. «Pecca perciò di astrattezza e non è decisivo l’ulteriore argomento di AIFA […], peraltro del tutto contraddittorio con l’obiezione, appena esaminata, di non aver mai voluto vietare ai medici la prescrizione off label del farmaco […] secondo cui le decisioni da essa assunte […] troverebbero la loro ragione fondante nelle migliori evidenze scientifiche disponibili e, dunque, nell’ottica della maggior garanzia dei sicurezza per i pazienti […] sicché tali decisioni, frutto di discrezionalità tecnica nella sua massima espressione, non sarebbero sindacabili, tantomeno in una fase cautelare del giudizio […] sul quale essa non intende accettare il contraddittorio.»
8. 4 «AIFA […] non può vietare al singolo medico di prescrivere off label il farmaco […] e, come si dirà, […] ove non esistano effettive condizioni di inappropriatezza o insicurezza nell’utilizzo off label fondate su una solida base scientifica.»
11. 7. «La necessità di ancorare la scelta terapeutica e, cioè, della cura più appropriata anzitutto alle evidenze sperimentali dei trial clinici deve tuttavia misurarsi con l’emergenza epidemiologica in atto»
14. «La difficoltà di condurre studi randomizzati controllati su pazienti a domicilio nell’attuale fase di emergenza epidemiologica, la pressione crescente sulle strutture sanitarie […], lo stesso dibattito interno alla comunità scientifica sulle metodologie e sui risultati degli studi condotti sull’uso dell’idrossiclorochina, come nel caso, ben noto anche alle cronache, dello studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet e poi ritirato dai suoi autori […] rendono difficile l’acquisizione di evidenze […] in termini di migliori prove di efficacia clinica, sull’utilizzo del farmaco nei tempi rapidi imposti dalla gravità della situazione.»
14. 2. «Complessivamente […] le meta-analisi sin qui condotte e puntualmente indicate da AIFA […] forniscono evidenze non decisive»
14. 3. «Molti dei dati delle ultime ricerche sull’attività di contrasto alla malattia svolta dall’idrossiclorochina sembrerebbero, peraltro, deporre a favore di un meccanismo immunomodulatorio-antiinfiammatorio della sostanza e, cioè, della capacità di ridurre la produzione delle citochine infiammatorie (c.d. tempesta citochinica)»
14. 5. «gli appellanti citano nella loro relazione di consulenza […] diversi studi randomizzati controllati, condotti su coorti più ristrette di pazienti non ospedalizzati, e numerosi studi osservazionali, in particolare retrospettivi, che dimostrerebbero l’efficacia curativa del farmaco in una fase non avanzata dalla malattia, nonché un’esperienza clinica raccolta “sul campo” nei mesi precedenti (prima del divieto) da parte di molti medici, che avrebbero constatato l’efficacia della terapia con l’idrossiclorochina, a basso dosaggio e per pochi giorni, associata o meno all’azitromicina.»
15. «questo Consiglio ha il dovere di rilevare che la perdurante incertezza circa la sua efficacia terapeutica, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati, non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti in base ad una conclusione (la totale definitiva inefficacia del farmaco sotto ogni aspetto, anche immunomodulatorio) che, allo stato delle conoscenze e della ricerche tuttora parziali e provvisorie, sembra radicale e prematura già a livello scientifico.»
16. «in presenza di dati e visioni mediche diverse o addirittura contrastanti, l’inibizione temporanea e generalizzata del suo utilizzo nella pratica clinica, al di fuori di studi sperimentali, è una misura che non consente di verificare (e di fatto vanifica) l’eventuale immediata e anche tenue efficacia dell’idrossiclorochina sui pazienti paucisintomatici se non in tempi, per quanto necessari alla ricerca, molto lunghi e comunque non proporzionati alla necessità impellente di cura nell’attuale fase, rinviandone l’utilizzo ad un momento in cui, cioè, la necessità di sperimentarne l’efficacia sarà venuta meno»
17. «L’applicazione dei principi propri dell’evidence based medicine di fronte ad un quadro emergenziale che non consente di acquisire evidenze sperimentali certe e rapide di studi randomizzati e controllati […] conduce al paradosso di negare una qualsiasi possibilità di sperimentare in concreto la cura proprio quando maggiore, e urgente, ne è la necessità per questa classe di pazienti, così da evitare la loro ospedalizzazione e, nei casi più gravi o in quadri di comorbilità, la morte.»
17. 1. «L’applicazione pur doverosa e rigorosa di questo metodo scientifico, in una forma, per così dire, estrema, non può essere cieca e deve misurarsi, oltre che con il dato immediato della preziosa esperienza clinica degli scorsi mesi, con l’emergenza della situazione epidemiologica, senza condurre nel caso di specie ad un esito manifestamente irragionevole e sproporzionato […], e cioè la negazione di ogni possibile cura, in assenza di altra valida alternativa terapeutica domiciliare, anche di una possibile terapia in grado di esercitare, se non una diretta […] azione antivirale, quantomeno un benefico o persino tenue meccanismo immunomodulatorio-antiinfiammatorio e di arrestare così dal principio […] il decorso a volte fatale della malattia.»
18. «Questo Consiglio di Stato ha già chiarito che la cura non è un valore metafisico e lontano dal paziente, che egli non può comprendere e far proprio, non è «un principio autoritativo, un’entità astratta, oggettivata, misteriosa o sacra, calata o imposta dall’alto o dall’esterno, che ciò avvenga ad opera del medico, dotato di un elevato e inaccessibile sapere specialistico, o della struttura sanitaria nel suo complesso» […] ma deve essere costruita per la persona e con la persona, nel rispetto della dignità umana che costituisce il valore fondante del nostro ordinamento […] in questa prospettiva si deve rilevare che la stessa adozione di un modello scientifico […] non è un fine a se stesso, ma deve garantire la cura della singola persona, in sé e per sé considerata, che è il centro e il fine ultimo del rapporto terapeutico.»
18. 1. «Non si tratta qui […] di alimentare credenze pseudoscientifiche o attese miracolistiche, ma di riconoscere doverosamente alla scienza medica […] e pertanto al singolo medico tutta la responsabilità di valutare il singolo caso e di umanizzare e personalizzare la cura sulla base delle acquisizioni scientifiche disponibili, per quanto limitate e controverse.»
19. «Quanto al […] la sicurezza della cura, la stessa AIFA riconosce che i dati degli studi clinici randomizzati più recenti non sembrano confermare il maggiore rischio di gravi tossicità, soprattutto cardiologiche, riscontrate nei primi studi osservazionali e in nessun caso si è evidenziato un eccesso di mortalità»
19. 1. «Diversi studi randomizzati controllati hanno evidenziato la sicurezza di impiego dell’HCQ sia in terapie prolungate che in cicli terapeutici brevi (5-7 giorni) con dosi non eccessivamente elevate, anche di 200 mg per 2 volte al giorno»
20. «Il breve quadro sin qui descritto circa l’efficacia e la sicurezza della terapia dimostra, pur nella sommaria delibazione consentita in fase cautelare, che il rapporto tra benefici/rischi, sulla base delle conoscenze scientifiche attuali […], non è ragionevolmente tale da precludere l’utilizzo off label dell’idrossiclorochina e la prescrizione del medico curante, sotto sua precisa responsabilità, nella cura domiciliare dell’infezione da SARS-CoV- 2»
21. «Ciò tanto più ove si consideri la circostanza […], non contestata dalla stessa AIFA […], che non esiste allo stato una adeguata e precoce terapia domiciliare ad hoc per curare la malattia e l’elevata ospedalizzazione dei pazienti affetti da SARS-CoV-2 in una fase di riespansione della pandemia, come quella attuale, rischia di pregiudicare l’erogazione delle cure nei reparti di terapia intensiva e subintensiva proprio verso i pazienti più gravi o bisognosi, con compromissione della stessa efficienza del Servizio Sanitario Nazionale e del principio universalistico che lo informa.»
22. 1. «Emerge infatti […] la irragionevolezza e l’illogicità del divieto imposto dall’AIFA all’utilizzo dell’idrossiclorochina nella misura in cui esso, da un lato, sacrifica a priori in modo non giustificato e non proporzionato, in assenza di plausibili ragioni scientifiche fondative della scelta amministrativa, l’autonomia decisionale del medico, sancita dal citato art. 3 (nonché desumibile, come si dirà, dagli artt. 9 e 33 Cost.), e dall’altro limita il diritto alla salute di cui all’art. 32 Cost. […] sospendendo l’utilizzo di una possibile alternativa terapeutica per il singolo paziente che ne reclami la somministrazione»
22. 2. «Proprio il dovere di solidarietà (art. 2 e 32 Cost.), fondamento vero di un Servizio sanitario nazionale di ispirazione universalistica come quello italiano […] impone in una situazione epidemiologica tanto grave non già di vietare, ma di consentire, dietro indispensabile prescrizione medica, l’utilizzo di una terapia che possa avere una pur minima efficacia terapeutica, in condizioni di sicurezza, fino alla eventuale attendibile prova contraria della sua inefficacia»
22. 3. «Nel dubbio circa l’efficacia della terapia, e acclarata la sicurezza di essa almeno per moltissimi pazienti, lo Stato sociale di diritto, prima ancora della stessa deontologia, non vieta, ma richiede alla scienza medica di curare anziché astenersi dal curare i cittadini»
23. 6. «Questo Consiglio ritiene dunque, […] che al singolo medico debbano essere restituite, in assenza di valide inoppugnabili ragioni scientifiche che lo impediscano, tutta l’autonomia e la responsabilità che l’ordinamento gli riconosce nella prescrizione e nel controllo dell’utilizzo off label dell’idrossiclorochina»
24. «Sul piano del pregiudizio grave e irreparabile, infine, questo Consiglio di Stato deve rilevare che la somministrazione della cura in assenza di altre precoci ed efficaci terapie domiciliari costituisce […] un imperativo […] che impone allo Stato e ad AIFA stessa di consentire anziché di vietare la cura a fronte di una non rinviabile necessità terapeutica, pur nel dubbio circa l’efficacia di questa e nell’attesa di più precisi studi clinici randomizzati controllati»

www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7506782.pdf

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3 Anni 1 Mese fa #43785 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
Idrossiclorochina

Clorochina, da settant'anni si usa con successo contro la malaria, ma da quando si è scoperto che funzionava anche contro il Covid è diventata qualcosa di pericoloso, arrivando ad essere proibita.

Il primo in Europa a parlare di idrossiclorochina contro il Covid è il Prof. Didier Raoult, direttore dell'ospedale universitario malattie infettive di Marsiglia, che ha un indice H (valore di credibilità scientifica) superiore a quello di tutti i virologi italiani e superiore anche a quello di Anthony Fauci (considerato un dio della virologia), e ha una lista impressionante di premi.

18 marzo 2020 arriva la notizia dalla Francia
Repubblica: "Coronavirus, il farmaco contro la malaria funziona in 3 casi su 4"

«il professor Didier Raoult […] ha presentato i risultati del primi studio concluso su 24 pazienti sottoposti a trattamento e già inviato per la pubblicazione sulla rivista scientifica International Journal of Antimicrobial Agents […] il 75% dei pazienti trattati con il Plaquenil, uno dei farmaci a base di idrossiclorochina, “dopo sei giorni di trattamento aveva una carica virale negativa”, ovvero non aveva più il virus attivo all’interno del proprio corpo. Non solo. L’idrossiclorochina utilizzata in abbinamento all’antibiotico azitromicina, utilizzato normalmente contro la polmonite batterica, ha portato alla guarigione dei pazienti in una settimana. Il panel dei trattati presso l’istituto di Marsiglia è stato confrontato con un gruppo di controllo di altrettanti pazienti colpiti da Covid 19 ricoverati negli ospedali di Avignone e Nizza, che non sono stati sottoposti al trattamento e dopo lo stesso periodo, “il 90% di loro è ancora portatore del virus”.»

www.repubblica.it/salute/medicina-e-rice...casi_su_4-251594568/

In seguito il dottor Raoult, insieme una ventina di altri dottori, pubblica uno studio retrospettivo su 1061 casi di pazienti con COVID-19 curati con idrossiclorochina e azitromicina. Risultato: Su un totale di 1061 pazienti sono stati inclusi in questa analisi […] entro 10 giorni il buon esito clinico e la cura virologica sono stati ottenuti in 973 pazienti (91,7%).

pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32387409/

Anche dagli Stati Uniti buone notizie
Fox News: "L'idrossiclorochina ha aiutato a salvare i pazienti affetti da coronavirus, dimostra lo studio"

«I ricercatori dell'Henry Ford Health System nel sud-est del Michigan hanno scoperto che la somministrazione precoce del farmaco idrossiclorochina riduce in modo sostanziale il rischio dei pazienti ospedalizzati di morire. Lo studio, pubblicato sull'International Journal of Infectious Diseases, ha determinato che l'idrossiclorochina ha fornito una "riduzione del rischio 66%", e l'idrossiclorochina accoppiata all'azitromicina una riduzione del 71%, rispetto a nessuno dei due trattamenti. […] "Quello che pensiamo sia stato importante nel nostro [studio] è che i pazienti sono stati trattati precocemente. Perché l'idrossiclorochina abbia un beneficio, la somministrazione deve iniziare prima che i pazienti comincino a soffrire di alcune delle gravi reazioni immunitarie che i pazienti possono avere con il COVID".»

www.foxnews.com/politics/hydroxychloroqu...ve-coronavirus-study
www.ijidonline.com/article/S1201-9712(20)30534-8/fulltext

A far scoppiare il caso del l'idrossiclorochina è il presidente Trump, che la promuove apertamente durante una conferenza stampa alla casa bianca:
"Ha mostrato risultati molto incoraggianti"


Anche in Italia si comincia ad usare l'idrossiclorochina, che viene introdotta in via sperimentale durante la prima ondata di marzo e aprile, lo racconto il dottor Luigi Cavanna, direttore dell'ospedale di Piacenza, in questa intervista a Radio Radio:
dott. Luigi Cavanna: "l'idrossiclorochina l'hanno utilizzata tutti in quel periodo, anch'io, noi l'avevamo nel protocollo, ma non era un protocollo che mi sono inventato io, era un protocollo regionale dell'Asl, ma so che in tante altre realtà vicine a noi, pubblicate sulle linee guida ..."
dott. Luigi Cavanna: "La mia impressione è che assolutamente funzioni, funziona eccome!"

Un'altra conferma della validità dell'idrossiclorochina arriva dall'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Qui i medici, dopo essere stati inondati di pazienti nelle prime settimane, hanno deciso di andarli a curare a casa, prendendoli nelle fasi iniziali della malattia, e dandogli un kit di medicine che comprendeva anche l'idrossiclorochina.

"Da quando abbiamo incominciato a uscire dall'ospedale […] abbiamo visto sparire i pazienti che arrivavano respirando con le punte dei polmoni" 
"In più, come terapia sperimentale approvata dall'Aifa, si è dato ai malati Covid l'idrossiclorochina"
"Con 5 giorni di trattamento, in una fase precoce di malattia, è efficace"
"- Molti guariti? - Si, quasi tutti"

Non solo quindi i pazienti guarivano se presi nella fase precoce, ma in questo modo si evitava anche di intasare gli ospedali

Un'esperienza simile è stata fatta dal dott. Mangiagalli e da alcuni suoi colleghi nel nord Italia, che già dal mese di marzo hanno incominciato a trattare i pazienti con idrossiclorochina sommata all'azitromicina.

"Ben prima che Aifa autorizzasse la sperimentazione con l'idrossiclorochina, abbiamo pensato ad un trattamento con idrossiclorochina, azitromicina ed eparina. É stato sorprendente per molti colleghi della Bergamasca, del Basso Alessandrino e del Friuli-Venezia Giulia che hanno visto come i pazienti nel giro di pochi giorni stavano bene. Non più del 5% dei pazienti trattati sono stati ricoverati in ospedale e nessuno dei pazienti trattati a domicilio è morto."

Sempre in primavera, uno studio condotto su 3.451 pazienti ricoverati in 33 ospedali di tutto il territorio nazionale italiano, pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Internal Medicine e coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con Mediterranea Cardiocentro di Napoli e Università di Pisa, dimostra che l'idrossiclorochina riduce del 30% il rischio di morte nei pazienti colpiti da Covid-19:

www.neuromed.it/lidrossiclorochina-riduc...daliera-da-covid-19/
www.ejinme.com/article/S0953-6205(20)30335-6/fulltext

A questo punto parte la campagna mediatica contro l'idrossiclorochina.

Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.

Di più
3 Anni 1 Mese fa #43819 da JProctor
Risposta da JProctor al topic Debunking Puente
[BOZZA FINALE]
Analisi dell’articolo di debunking:

«Covid: le cure proibite», il documentario complottista di Massimo Mazzucco che disinforma
20 MAGGIO 2021

di Juanne Pili e David Puente



Incipit:


[non terminato]



Analisi:


[non terminato]



Cosa significa davvero vigile attesa:



Open qui sostiene che Mazzucco abbia travisato il senso sostanziale della circolare del ministero della salute, che definisce le caratteristiche fondamentali del protocollo ufficiale per la gestione domiciliare dei pazienti Covid.
www.aslroma1.it/uploads/files/35_44_MinS...onSARS-CoV-2_agg.pdf

Mazzucco nel video presenta il protocollo riassumendolo in “tachipirina e vigile attesa” e lo attacca dicendo che tale protocollo palliativo è paragonabile a “una suora accanto al letto”.

Open obbietta: “la gestione domiciliare sui pazienti con infezione da Sars-Cov-2”, dice, “è ben spiegata in una circolare del ministero”, e comprende (oltre alla tachipirina e alla vigile attesa già menzionati da Mazzucco) anche: 
-“misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite pulsossimetria” 
e
-“appropriata idratazione e nutrizione”

Misure queste sicuramente altrettanto importanti, ma il cui tralascio in una sintesi orale non costituisce un difetto tale da stravolgerne e il senso.

Open aggiunge infine che “in nessun caso”, nel protocollo “si prevede un assurdo abbandono del paziente”.
Una precisazione questa che se, come sembra, è rivolta all’interpretazione di Mazzucco, costituisce un mero argomento fantoccio che capovolge tra l’altro le stesse dichiarazioni appena riportate: la figura della suora accanto al letto è infatti esattamente l’opposto dell’abbandono, è una misura effimera ma di costante sorveglianza. Anche questo però Open, non riesce a evitare di distorcere.




Il vaccino è l’unica soluzione possibile?:




Open in questo capoverso tenta di smentire la premessa del ragionamento introduttivo di Mazzucco per cui, data l’assenza o negazione di cure efficaci contro il Coronavirus, il vaccino viene assunto da governo e media come “unica soluzione”.
Tuttavia nel tentativo di smentire Mazzucco, l’autore di Open finisce per contraddire le stesse autorità sanitarie, le quali espressamente sostengono lo stato di emergenza sanitaria attuale e l’approvazione emergenziale condizionata dei vaccini, sulla base della dichiarata “assenza di terapie di comprovata efficacia contro la Covid-19”.

www.aifa.gov.it/documents/20142/1123276/...icina_05.05.2020.pdf

E tacciano quindi ogni affermazione contraria come Fake News.

www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavir...a=italiano&tagId=914

«Alle terapie più sicure ed efficaci – che oggi abbiamo» sostiene Open «contrariamente a quanto l’autore vorrebbe lasciar credere – si uniscono gli interventi non farmaceutici.»

Open non cita direttamente nell’articolo nessuna di queste terapie cui allude, ma rimanda il lettore, con un link, alla lettura di un proprio vecchio articolo: “Via libera al Remdesivir, ma non è l’unico promettente contro il Coronavirus: ecco tutti i farmaci allo studio”.

Al suo interno vengono citati: il remdesivir, il lopinavir/ritonavir, il desametasone, il tocilizumab, e persino la clorochina e il plasma, che come vedremo in seguito sono farmaci che lo stesso autore si spenderà assiduamente per smontare da ogni ipotesi di efficacia.

Riguardo al Remdesivir, “dalle Linee guida OMS e aggiornamento scheda AIFA”:
«Il 20 novembre l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato le linee guida Therapeutics and COVID-19 riguardante il trattamento con Remdesivir. [...] Il gruppo di esperti che ha sviluppato le linee guida (GDG) [...] è giunto alla formulazione della seguente raccomandazione:  “si consiglia di non somministrare remdesivir in aggiunta alle cure standard»
“A seguito di questi risultati, il 26 novembre l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha pubblicato un aggiornamento della scheda informativa relativa all'uso di Remdesivir, stabilendo che [...] l'uso del Remdesivir può essere considerato solo in casi selezionati e dopo un'accurata valutazione del rapporto rischio/ beneficio:

«COVID-19: AIFA limita l’uso di remdesivir in casi selezionati e consente idrossiclorochina solo in studi clinici randomizzati a domicilio»

www.aifa.gov.it/it/web/guest/-/covid-19-...omizzati-a-domicilio

www.ars.toscana.it/2-articoli/4306-nuovo...cure.html#remdesivir

Riguardo al lopinavir/ritonavir, dalla scheda informativa relativa dell’Aifa sui farmaci utilizzati per l’emergenza COVID-19:
«Alla luce delle attuali evidenze di letteratura, l’AIFA decide la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off-label del farmaco al di fuori degli studi clinici.»

www.aifa.gov.it/documents/20142/1123276/...navir_17.07.2020.pdf

Riguardo all’uso del corticosteroide desametasone, dalle raccomandazioni Aifa sui farmaci per la gestione domiciliare del Covid-19:
«L’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti ospedalizzati con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno. Tale raccomandazione si basa sul fatto che attualmente esistono evidenze di un benefico clinico di tali farmaci solo in questo setting di pazienti/fase di malattia. Si sottolinea, inoltre, che nella fase iniziale della malattia (nella quale prevalgono i fenomeni connessi alla replicazione virale) l’utilizzo del cortisone potrebbe avere un impatto negativo sulla risposta immunitaria sviluppata.
L’uso dei corticosteroidi a domicilio può essere considerato nei pazienti che presentano fattori di rischio di progressione di malattia verso forme severe, in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia e qualora non sia possibile nell’immediato il ricovero per sovraccarico delle strutture ospedaliere.»

www.aifa.gov.it/documents/20142/1269602/...-Agg._26.04.2021.pdf

Riguardo all’uso del tocilizumab, dal comunicato ufficiale dell’Aifa:
«COVID-19: Studio randomizzato italiano, nessun beneficio dal tocilizumab»

www.aifa.gov.it/-/covid-19-studio-random...icio-dal-tocilizumab

Riguardo l’uso della clorochina/idrossiclorochina, dalla scheda informativa dell’Aifa:
«AIFA non raccomanda l'utilizzo dell'idrossiclorochina nei pazienti con COVID-19 in ospedale.»

Dalle alle raccomandazioni Aifa sui farmaci per la gestione domiciliare del Covid-19:
«L’utilizzo di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione. Gli studi clinici randomizzati ad oggi pubblicati concludono per una sostanziale inefficacia del farmaco»

www.aifa.gov.it/documents/20142/1123276/...ate05_22.12.2020.pdf

www.aifa.gov.it/documents/20142/1269602/...-Agg._26.04.2021.pdf

Riguardo all’uso del plasma, dal comunicato ufficiale dell’Aifa:
«COVID-19: Studio Tsunami, il plasma non riduce il rischio di peggioramento respiratorio o morte»

www.aifa.gov.it/-/covid-19-studio-tsunam...respiratorio-o-morte

A riconferma di ciò, anche dalle linee guida del Ministero attualmente in vigore apprendiamo:
«nei soggetti a domicilio asintomatici o paucisintomatici, sulla base delle informazioni e dei dati attualmente disponibili, si forniscono le seguenti indicazioni di gestione clinica:»
«- vigile attesa (intesa come costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente)»
«- trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo o FANS in caso di febbre»
«- non utilizzare routinariamente corticosteroidi.»
«- non utilizzare eparina.»
«- evitare l’uso empirico di antibiotici.»
«- non utilizzare idrossiclorochina»
Circolare Ministero della Salute 0008676-26/04/2021-DGPROGS-MDS-P recante “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-COV-2".
www.aslroma1.it/uploads/files/35_44_MinS...onSARS-CoV-2_agg.pdf

Nessuna, quindi, delle suddette cure citate dall’autore di Open viene definita una cura “sicura ed efficace” contro la malattia da Covid-19.
Sia per Aifa che per il Ministero cioè, a differenza di quanto sostenuto da Open (sia in questo articolo che in quello di supporto), non esistono attualmente “terapie di comprovata efficacia” per il Coronavirus.
Vengono solo limitatamente raccomandate eparina e corticosteroidi nei soggetti gravi necessitanti di ventilazione meccanica ad uso palliativo. 
Ma nessuna terapia che già nelle fasi precoci apporti un beneficio viene attualmente ammessa.

Infine Open cita “anche gli interventi non farmaceutici”, che abbiamo e che a suo dire sfaterebbero il concetto attaccato da Mazzucco del vaccino come “unica soluzione”, ripetutoci però al contempo insistentemente da tutti i presentatori e giornalisti televisivi, compreso Enrico Mentana editore di Open, e cioè:
“coprifuoco e chiusure”.

Misure entrambe che ben presto hanno dimostrato però la loro totale inefficacia:

“Covid 19, gli studi adesso dicono che il lockdown non diminuisce i contagi”.

www.romait.it/covid-19-gli-studi-adesso-...uisce-i-contagi.html




Spieghiamo il controllo negli studi scientifici:



Open attacca qui il concetto espresso da Mazzucco sulla necessità di curare i malati già ai primi sintomi della malattia, per evitare che si aggravino, e quindi che muoiano o intasino le terapie intensive, causando a cascata (come già sperimentato ad inizio pandemia), ancora più decessi e pressioni sugli ospedali. 

Open però critica questo approccio. Se una cura viene somministrata “fin dai primi sintomi”, dice, considerato che “buona parte dei pazienti naturalmente non svilupperà forme gravi […] come facciamo ad accertare che il potenziale farmaco funzioni davvero?”.
Ci vuole dunque un “controllo”, prosegue Open, e studi in “doppio cieco”. 

Quello che viene omesso in questo ragionamento è che la guarigione dei pazienti dovrebbe essere la prerogativa insormontabile di un sistema sanitario, come imposto dal giuramento di Ippocrate e dall’articolo 32 Cost.  
E questo impone in uno stato sociale, ancor prima che in uno stato di emergenza, di concedere ai cittadini, piuttosto che negargli, una qualsiasi possibilità di cura che possa avere anche la più remota e deduttiva efficacia contro la malattia, e attestane la sicurezza perché conosciuta da tempo, in attesa di una definitiva conferma da studi randomizzati e controllati, che per la loro innata lentezza e dispendiosità ne rendono estremamente ardua la realizzazione durante un’emergenza sanitaria, e i cui risultati potrebbero giungere solo quando la necessità urgente di tali prove sarà ormai venuta meno, e i morti saranno già avvenuti.

Per far valer di più la sua argomentazione, l’autore di Open cerca altresì di sminuire l’attendibilità dei risultati empirici e degli studi clinici raccolti a favore dell’efficacia delle terapie presentate, fortemente documentata, e men che mai soltanto deduttiva, paragonando queste a “caramelle zuccherate”.

Open poi evidenzia l’importanza del rapporto “rischi/benefici” nell’autorizzazione di una cura. 

“Nei primi mesi di pandemia”, scrive l’autore, “non esistevano trattamenti accertati e abbiamo sperimentato tantissimo, per esempio col plasma iperimmune e l’idrossiclorochina. Poi, pian piano, sono emersi trattamenti più sicuri ed efficaci.”

Eccettuato il fatto che trattamenti “sicuri ed efficaci” contro la Covid-19, Agenzia del Farmaco e Ministero della Sanità non li hanno mai ammessi:

“Allo stato attuale non esistono terapie di comprovata efficacia contro Covid-19.”

www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavir...a=italiano&tagId=914

“In considerazione dell’assenza di terapie di provata efficacia per COVID-19”

www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmac...lla-malattia-covid19




I VIP dimessi dopo pochi giorni:



Secondo Open, l’idea che le case farmaceutiche non vogliano le cure per i comuni mortali, perché preferiscono puntare sui vaccini, sarebbe “un ragionamento fuori da ogni logica”.

In realtà a guardar bene un tantinello di logica questa idea ce l’avrebbe.

Considerati i profitti miliardari registrati dalle case farmaceutiche grazie alle commesse di praticamente ogni stato del mondo, che è diventato di colpo obbligatoriamente suo cliente.
Considerati i trimestri stellari delle case farmaceutiche che registrano record assoluti dall’inizio della pandemia.
Considerato il controllo senza precedenti che ora viene accordato alle case farmaceutiche, su stati e agenzie regolatorie, per esperimenti e inoculazioni a tappeto su centinaia di milioni di persone in contemporanea.
E considerato che potrebbero perdere tutto questo nel momento stesso che una qualunque cura efficace venisse autorizzata ufficialmente, a causa delle approvazioni condizionate.
www.fda.gov/media/142749/download

Open successivamente sostiene che Trump non si sarebbe curato con terapie a basso costo, ma bensì con sperimentali anticorpi monoclonali i quali hanno un costo di gran lunga superiore a quello dei vaccini.

In realtà Trump, per guarire dal Covid, è stato curato anche con terapie a basso costo, a base di vitamina D:

Business Insider: Trump is taking vitamin D, zinc, antacids, and melatonin since getting COVID-19. Here's the evidence for them.
www.businessinsider.in/science/health/ne...cleshow/78520720.cms

Open poi aggiunge su Trump: “Non è stato trattato con l’idrossiclorochina, tanto sostenuta dai critici di «Big Pharma» in quanto «costano poco»”.

Trump ha invece dichiarato di prendere regolarmente compresse proprio di idrossiclorochina “On daily basis, one compress per day”:

The Guardian: Trump is taking hydroxychloroquine, White House confirms
www.theguardian.com/us-news/2020/may/19/...covid-19-white-house

L’autore di Open afferma poi che i vaccini aiuterebbero a “risparmiare” perché “costano poco” in confronto agli anticorpi monoclonali e ad altri farmaci somministrabili in vigile attesa come “eparina” e “corticosteroidi”.

Qui si dimostra solo l’ignoranza delle più basilari logiche di macroeconomia.

Sarebbe come dire che visto che i microscopi elettronici costano enormemente di più rispetto agli smartphone, i microscopi elettronici profitteranno di più nel mercato, e la gente complessivamente spenderà più in microscopi elettronici che in smartphone.

Il vaccino è un flexible product per cui coniuga i “pregi” dei farmaci cronici o assuefacenti, dovendo essere somministrato, grazie ai richiami, ripetutamente all’infinito, e i “pregi” dei farmaci ricreativi, abbracciando come platea bersaglio il vasto mercato dei sani.

Le case farmaceutiche lucrano sulle commesse Miliardarie che gli stati nazionali sono obbligati a concedere in esclusiva ad un oligopolio di aziende.

Secondo indescrizioni su stringenti clausole di riservatezza, solo l'Italia potrebbe spendere, per qualcosa fino a ieri di totalmente voluttuario ed esule da qualsiasi politica di bilancio, 1,5 miliardi di euro.
www.rai.it/programmi/report/news/2020/12...16-24b9390c85c3.html

In quale altro anno l’eparina ci è costata 1 miliardo di euro?





Il complotto dei virologi in televisione:



Open contesta le dichiarazioni di Mazzucco secondo cui i media, attraverso le entrate pubblicitarie, sarebbero controllati dalle case farmaceutiche.

Ciò non è possibile, ci dice Open, perché: “ogni programma televisivo contatta l’esperto che preferisce”.

Questa però non pare un’argomentazione solida.

E se proprio in virtù dei soldi ricevuti, e per la paura soprattutto di perderli, il programma televisivo fosse portato a preferire un’esperto rispetto a dieci altri di parere opposto? A quel punto il quadro della realtà non verrebbe forse alterato grazie al potere economico di pochi? Si continuerebbe a chiamarlo scherzosamente “complotto” o magari lo si definirebbe per quello che è: un semplice sistema corrotto?

Sono stati 6,58 i miliardi spesi nel 2020 dalle case farmaceutiche per pubblicità dirette al consumatore, rivela un'analisi di Fierce Pharma, di cui 4,58 impiegati solamente nella pubblicità televisiva.
www.fiercepharma.com/special-report/top-...-big-pharma-for-2020

La maggior parte dell'utile delle case farmaceutiche viene tuttavia destinato alla promozione non consumatoriale.

Dall'articolo del noto giornale di scienza e tecnologia Ars Technica, "Big Pharma sborsa ogni anno 20 miliardi di dollari per ungere i medici, 6 miliardi in pubblicità":

«Parla col tuo medico... È un ritornello comune alla fine di qualsiasi pubblicità di farmaci o campagna di sensibilizzazione sulle malattie. Apparentemente, sembra un consiglio responsabile. […] Ma il suggerimento di consultare il proprio medico curante potrebbe non essere così innocente come sembra. La compagnia farmaceutica probabilmente è andata dal tuo medico prima di te.»

«Dei quasi 30 miliardi che le compagnie farmaceutiche spendono ogni anno in marketing medico, intorno al 68% (ossia circa 20 miliardi di dollari) viene impiegato per persuadere i medici e altri professionisti sanitari, non consumatori, dei benefici dei farmaci su prescrizione. Questo secondo un'analisi approfondita pubblicata sulla rivista scientifica JAMA.»

arstechnica.com/science/2019/01/healthca...-it-goes-to-doctors/

Open contesta poi la ricostruzione fatta da Mazzucco sulla vicenda di Crisanti:
“In autunno aveva detto che non si fidava dei nuovi vaccini ed è stato subito massacrato mediaticamente e poi obbligato a vaccinarsi sotto l’occhio delle telecamere. Sembrava un agnellino condotto al macello.”

“Mazzucco”, sostiene Open, “omette molto per condurre lo spettatore attraverso una narrativa tossica”.

Cos’è che Mazzucco omette ce lo spiega dopo:

Crisanti aveva solo detto che voleva leggere “i dati”.
“I dati sono poi arrivati”, ci dice, quindi tutto a posto.

“l’Ema”, ci assicura Open, “non si è lasciata condizionare da media, politici e opinione pubblica”.

Questo però, conclude Open, “Mazzucco non lo racconta, non gli conviene.”


 

Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.

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