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UFO e alieni - Raccolta di articoli a tema ufologico
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Abbiamo anche conferma delle dichiarazioni di Gary McKinnon sulla Marina Spaziale.
"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."
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Alfredo Benni Consigliere CUN , analista foto video
Il 27 ottobre, nella sala convegni di Villa Maria gremita all’inverosimile, c’è stato a Roma il “7° convegno di Roma”, il più importante convegno ufologico di questo secolo. E non perché lo abbia organizzato il CUN (Centro Ufologico Nazionale) ma perché si è varcato il cosiddetto “Punto di non ritorno”. Infatti nel convegno organizzato dalla sede romana del CUN nella persona del Presidente Vladimiro Bibolotti e Paolo Giuzzardi coadiuvati magistralmente da Silvio Eugeni, Riccardo Protani e Giovanni Cavaliere del nostro ufficio stampa, è stato ospitato lo staff al gran completo della TTSA (To The Stars Academy of Arts & Science) con il fondatore Tom DeLonge (President & CEO) e l’ infaticabile Luis Elizondo (Director of Global Security & Special Programs)
Il punto di non ritorno è stato varcato quando Luis Elizondo ha detto chiaramente che fra gli obbiettivi della TTSA c’è lo studio della tecnologia sugli UFOs e la ricaduta tecnologica dei reperti esotici raccolti. Insomma non si parla più di fantascienza, allucinazioni o spiritismo ma di scienza concreta (dei fatti). Un durissimo colpo sferrato da una parte a scettici e negazionisti incalliti e dall’altra ad “esoteristi fai da te” che mescolano UFO e spiritismo.
La “mission” di ATTIP
www.cun-italia.com/wp-content/uploads/2018/10/DSC_0903sm.jpg
I materiali “esotici” studiati da TTSA
www.cun-italia.com/wp-content/uploads/2018/10/DSC_0905sm.jpg
Lanciati nel futuro
E mentre qualcuno ancora ancorato al passato si domandava se gli UFO esistessero o meno, a fine giornata le persone che hanno assisto al convegno in sala ed in streaming già erano catapultate nel futuro. Un futuro da cui è impossibile tornare indietro. Un orizzonte degli eventi che lancia il CUN in un nuovo universo composto di interazioni internazionali e attori ai massimi livelli. Un punto di non ritorno che è stato superato nel momento in cui si vuole studiare la tecnologia degli UFO e quindi si ammette che gli UFO sono un fenomeno tecnologico.
Fra i partecipanti al convegno desideriamo ricordare tra l’ altro: Patrizio Caini, Susanna Urbani, Massimo Angelucci, Alfredo Benni, Roberto Pinotti, Moreno Tambellini, Renzo Tomasella, Alfredo Magenta, Marco Pigliapoco, Antonio De Comite, Matteo Pieroni, Giampaola Canil, Manuel Paroletti, Caludio Balella, Mauro Panzera, Franco Marcucci, Elisabetta Nasuti, Andrea Di Palermo, Alberto Negri e tanti, tanti altri amici. Menzione speciale al Dott. Daniele Mariutto (Segretario dell’Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche, Giuridiche e Sociali) e sua moglie Alessandra.
A questi link è possibile vedere ed ascoltare tutte le dirette streaming che già ad oggi a pochi giorni dal convegno hanno totalizzato migliaia di visualizzazioni.
Diretta streaming su Facebook
Prima parte
seconda parte
Fonte www.cun-italia.com/punto-di-non-ritorno/
Se qualcuno pensasse che quelli del TTSA (To The Stars Academy of Arts & Science),siano dei ciarlatani,vi invito a leggere qui:
home.tothestarsacademy.com/
Questa la traduzzione
translate.google.com/translate?hl=it&sl=...emy.com/&prev=search
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Parte prima
parte seconda
parte terza
Chi è Philip Corso
Leggi in anteprima l'introduzione al libro del colonnello Philip J. Corso e scopri i segreti del più grande insabbiamento della storia del governo americano
Mi chiamo Philip J. Corso e per due incredibili anni all'inizio dei Sessanta, con il grado di tenente colonnello sono stato a capo dell'Ufficio Tecnologie Straniere nella Divisione Ricerca e Sviluppo dell'Esercito (U.S. Army R&D), al Pentagono. La mia vita di allora fu doppia, una alla luce del sole, l'altra segreta.
Una divisione segreta
In qualità di responsabile ricerca e valutazione dei sistemi d'arma per conto dell'Esercito, ebbi modo di studiare armamenti elicotteristici francesi, mezzi tattici di un sistema missilistico antimissile e nuove tecnologie per il vettovagliamento delle nostre truppe. Mi sono aggiornato, mediante relazioni tecniche e incontri con ingegneri collaudatori dell'Esercito, sia sui nuovi arsenali sia sulla destinazione di fondi di programmazione tecnica.
Sottoponevo i loro rapporti al mio superiore, il Tenente Generale Arthur Trudeau, capo della Divisione Army R&D e responsabile di un organico di oltre tremila uomini, impegnato in progetti a livelli differenziati. All'apparenza, soprattutto agli occhi dei parlamentari preoccupati del giusto impiego dei soldi dei contribuenti americani, si trattava di semplice routine.
In realtà, le mie mansioni alla R&D dell'Esercito includevano il ruolo di ufficiale di Intelligence e di consigliere per il Generale Trudeau, il quale aveva già diretto i servizi segreti dell'Esercito, prima di passare alla R&D. Avevo ricevuto un addestramento specifico durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra di Corea. Al Pentagono lavoravo in settori altamente classificati dell'intelligence militare e analizzavo le informazioni per conto del Generale Trudeau.
In Corea, nello stato maggiore del Generale MacArthur, mi resi conto che - nel 1961 e forse ancora oggi - mentre il popolo americano guardava in televisione II Dr. Kildare e Gunsmoke, veterani americani della Seconda Guerra Mondiale e della Corea, erano rinchiusi in condizioni da gulag in campi di prigionia sovietici e coreani. Alcuni di loro, vittime di inimmaginabili torture psicologiche, non sarebbero mai tornati a casa.
Come ufficiale di intelligence, venni a conoscenza di un segreto inquietante: alcune delle più autorevoli istituzioni di governo erano state infiltrate da agenti del KGB e certi aspetti chiave della nostra politica estera venivano pilotati dal Cremlino.
Lo testimoniai per la prima volta nell'Aprile del 1962 in sede di sottocommissione senatoriale presieduta dal Senatore Everett Dirksen dell'Illinois e, un mese dopo, direttamente al Ministro della Giustizia Robert Kennedy, il quale sono certo ne informò il fratello, il Presidente John Kennedy. Per ironia della sorte, dopo il mio congedo dall'Esercito, nel 1964 ero nello staff del Senatore Strom Thurmond e condussi indagini per conto del Senatore Richard Russell, membro della Commissione Warren.
All'oscuro di tutti, al centro della mia doppia vita e sepolto nel mio passato nei servizi segreti militari, al Pentagono c'era un armadietto singolo contenente il segreto più impenetrabile e protetto dell'Esercito: l'archivio Roswell, pieno di fascicoli, reperti e rapporti informativi, che riguardavano un'operazione notturna condotta da uomini del 509° stormo bombardieri della Base Aerea dell'Esercito, a Roswell.
Nella prima settimana del Luglio 1947 i militari avevano recuperato i rottami di un disco volante precipitato nelle vicinanze della città, nel deserto del New Mexico. Il fascicolo Roswell rappresentava l'eredità tangibile di ciò che avvenne nelle ore e nei primi giorni successivi all'incidente, quando scattò il cover-up governativo ufficiale.
Mentre i militari si interrogavano sulla natura, la provenienza e le intenzioni degli occupanti dell'oggetto, venne costituito un gruppo segreto guidato dal direttore dell'Intelligence, l'Ammiraglio Roscoe Hillenkoetter per studiare l'origine dei dischi volanti, raccogliere tutte informazioni sulla fenomenologia degli incontri e, nel contempo, ufficialmente negarne l'esistenza. Tale operazione è stata condotta per cinquanta anni sotto varie forme, nel più totale e assoluto riserbo.
Roswell 1947
Non mi trovavo a Roswell nel 1947, né ero al corrente di alcun dettaglio sull'incidente, il muro di gomma per ovvie ragioni coinvolgeva anche l'interno degli apparati militari. Situazione comprensibile, se si ricorda l'epica "La Guerra Dei Mondi" messa in scena al Mercury Theater da Orson Welles nel 1938, trasmessa radiofonicamente in tutta la nazione.
Il Paese sprofondò nel panico totale alla notizia dell'atterraggio di invasori marziani a Grovers Mills, nel New Jersey e all'attacco da loro sferrato contro la popolazione locale. La ricostruzione dei fatti, i racconti dei testimoni oculari atterriti dalle violenze e dall'impotenza delle nostre forze armate di fronte alle creature, fu altamente realistica. Sterminavano chiunque si frapponesse alla marcia su New York delle loro macchine da guerra, raccontava al microfono Orson Welles.
In quella notte di Halloween il radiodramma generò un tale terrore e i militari apparvero così incapaci nel proteggere la popolazione, che le forze dell'ordine furono sommerse dalle chiamate di emergenza. Il Paese sembrò impazzire, e scricchiolarono le impalcature del potere costituito.
A Roswell però, nel 1947 un disco volante atterrò veramente. Niente fantasie, la pura realtà. I militari nulla poterono per impedirlo e l'ultima cosa che le autorità volevano era ritrovarsi alle prese con un'altra "Guerra dei Mondi".
Ecco spiegata la disperata necessità di insabbiare tutta la storia. Inoltre, sulle prime, l'Esercito ritenne che il velivolo potesse essere una nuova arma sperimentale sovietica, infatti era simile ad alcuni velivoli tedeschi costruiti verso la fine della guerra, in particolare all'ala volante a mezzaluna progettata da Horton. E se i Sovietici avessero sviluppato una loro versione dell'ala volante?
I resoconti sull'incidente nei dettagli differiscono. Non avendo vissuto direttamente i fatti, mi sono attenuto a diverse fonti, anche militari. Fra le versioni emerse nel corso degli anni, il ritrovamento dei rottami del velivolo era stato attribuito a un gruppo di archeologi, o al mandriano Mac Brazel.
Per il punto di impatto, i rapporti militari che ho letto si riferivano a diverse località, alcune non lontane dalla base aerea di Roswell, come San Augustin e Corona, altre a siti più vicini alla cittadina. Erano rutti rapporti classificati, pertanto non ho potuto trattenerne o farne copia per uso personale dopo il congedo. Per la datazione, si davano indicazioni sul due, il tre e il quattro di Luglio.
In ogni caso, pur nell'intreccio di discussioni sulla sequenza dei fatti, un elemento essenziale coincide: qualcosa cadde nella piana desertica di Roswell, nelle immediate vicinanze di installazioni militari estremamente nevralgiche, come Alamogordo e White Sands, tanto da indurre l'Esercito a reagire rapidamente e convulsamente appena venne a conoscenza dell'incidente.
Indipendentemente dalle discrepanze rilevate nei resoconti, il file top secret su Roswell giunse nelle mie mani nel momento in cui, nel 1961, fui incaricato di dirigere l'Ufficio Tecnologie Straniere della R&D. Il mio capo, il Generale Trudeau mi chiese di utilizzare i programmi sugli armamenti dell'Esercito per far affluire le scoperte sulla "tecnologia Roswell" alle industrie appaltatoci nel campo della difesa.
Oggi sono d'uso comune i laser, i circuiti integrati, le reti a fibre ortiche, i dispositivi a fasci di particelle accelerate e il Kevlar dei giubbotti antiproiettile. Ma le loro matrici furono scoperte all'interno dello scafo alieno precipitato a Roswell e la loro esistenza era ampiamente documentata nei fascicoli giunti nel mio ufficio, quattordici anni dopo.
E questa è solo una parte della storia. Nelle concitate ore che seguirono il ritrovamento di Roswell, l'Esercito ragionò per esclusione e, in mancanza di informazioni alternative, concluse che il velivolo doveva essere extraterrestre.
Cosa ancora più grave, sia quell'oggetto, sia altri dischi volanti, avevano ripetutamente sorvolato e sorvegliato le nostre postazioni difensive e sembravano evidenziare tecnologie precedentemente riscontrate nei velivoli discoidali progettati dai Nazisti. Ciò indusse i militari a ritenere che le intenzioni dei dischi volanti fossero ostili, non escludendo che avessero già potuto interferire negli eventi del conflitto.
Non sapevamo quali fossero le intenzioni degli occupanti di quei velivoli, ma desumemmo, soprattutto dal modi in cui si intromettevano nella vita quotidiana degli umani e dalle mutilazioni di bestiame, che rappresentavano potenziali nemici. Il che implicava un nemico dotato di mezzi superiori ai nostri e di armi in grado di annientarci.
Nello stesso tempo, eravamo coinvolti nella Guerra Fredda contro i Sovietici e in Indocina, mentre agenti del KGB si infiltravano sistematicamente nelle nostre reti di intelligence. Ed eccoci invischiati fino al collo su un doppio fronte: contro i Comunisti che minacciavano i nostri alleati tentando di minare le nostre istituzioni e, per quanto incredibile possa sembrare, contro un pericolo extraterrestre ben più temibile dei Comunisti.
Riuscimmo a ritorcere la tecnologia aliena contro i legittimi proprietari, fornendola alle industrie americane per adattarla a progetti di difesa spaziale. Ci lavorammo su fino agli anni Ottanta, ma alla fine il risultato è arrivato attraverso l'impiego di una buona parte delle tecnologie nel programma SDI, l'Iniziativa di Difesa Strategica, le "Guerre Stellari" per ottenere la capacità di abbattere satelliti, neutralizzare i sistemi di puntamento elettronico di testate nucleari, mettere fuori uso navi spaziali nel caso costituissero una minaccia.
Abbiamo usato tecnologia aliena per realizzare: raggi laser, armi a fasci di particelle accelerate, aerei a prestazioni "Stealth". In definitiva, non solo abbiamo surclassato i Sovietici ponendo fine alla Guerra Fredda, ma abbiamo imposto una situazione di stallo a extraterrestri che, dopo tutto, si sono rivelati non troppo "invulnerabili".
Ciò che accadde dopo Roswell, il nostro usufruire delle tecnologie degli extraterrestri contro di loro e il modo in cui abbiamo vinto la Guerra Fredda, è una storia incredibile. Io stesso non riuscivo a capacitarmene. Ogni giorno il lavoro al Pentagono era di routine, sin quando iniziammo a concentrare una mole sufficiente di tecnologie aliene nei nostri programmi, allora la macchina si mise in moto e dalle industrie ci arrivarono applicazioni concrete.
All'inizio non fui pienamente conscio della portata dei risultati conseguiti dalla Divisione RScD quando il Generale Trudeau ne assunse il comando e la fece crescere da unità disorganica all'ombra dell' ARPA (Advanced Research Projects Agency) a struttura che avrebbe creato i missili militari teleguidati, i missili antimissile e il sistema anti-satellite a fasci di particelle accelerate. Solo molti anni dopo compresi che avevamo scritto una pagina di storia.
Di me, oltretutto, ho sempre pensato di essere solo un piccolo uomo di una piccola città della Pennsylvania, senza rendermi conto di quanto fosse importante quello che noi della R&D, la Divisione Ricerca e Sviluppo dell'Esercito, avevamo raggiunto, soprattutto con la tecnologia derivata dai rottami del Roswell crash.
Tutto è divenuto più chiaro trentacinque anni dopo il mio congedo dall'Esercito. Mi accingevo a raccogliere i miei ricordi per un libro che avrebbe dovuto essere completamente diverso da questo. Rileggendo i vecchi diari e riportando alla luce i memorandum che avevo redatto per il Generale Trudeau, finalmente ebbi piena coscienza di ciò che accadde nei giorni successivi all'incidente di Roswell: gli eventi probabilmente più fondamentali degli ultimi cinquanta anni.
Che ci si creda o meno, questo è il resoconto di ciò che avvenne nei giorni dopo Roswell e di come un piccolo gruppo di ufficiali dell'intelligence militare cambiò il corso della storia dell'umanità.
Devo dire che le credenziali di Philip Corso sono state ampiamente verificate e confermate.Voglio aggiungere che il colonnello Philip Corso,appena prima della sua morte,ha voluto fare un affidavit(se vuoi sapere cosa è un affidavit it.wikipedia.org/wiki/Affidavit ),dichiarando che tutto ciò che ha affermato è assolutamente la verità.
Mi chiedo chi e perchè può mettere in dubbio un simile giuramento fatto da persona che ben sapeva di aver ancora poco da vivere.
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- orsoinpiedi
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Quella che oggi vi mostriano è una intervista scioccante all’ex-esecutivo della Banca Mondiale che dichiara: “Creature Non Umane Controllano il Mondo”!! Che “una razza aliena (rettile?) controlla il mondo” è qualcosa che è stato discusso nei gruppi o circoli “cospirazionisti” da molto tempo. Tuttavia, che venga detto da una persona che ha lavorato in un’istituzione di grande importanza in quanto è la Banca Mondiale, è un’altra cosa.
Lei si chiama Karen Hudes, ha studiato giurisprudenza presso la Yale University and Economics presso l’Università di Amsterdam. Ha lavorato per l’Export Import Bank degli Stati Uniti tra il 1980 e il 1985. Ha anche lavorato per 20 anni per l’Ufficio Legale della Banca Mondiale tra il 1986 e il 2007.
In questa intervista, Karen Hudes rivela che lei è stato licenziata a causa dei suoi tentativi di denunciare la corruzione e la mafia che giace all’interno delle più alte cupole della Banca e l’economia globale.
Afferma che tutto è controllato da una strana entità che chiamano “Black Pope” (il Papa nero) e che questa entità non è umana. Dichiara che esiste un’altra specie su questo pianeta che non è umana e che ci governa prima dell’era glaciale. Queste entità non sono extraterrestri ma un’altra specie di esseri umani con un alto sviluppo tecnologico, con un alto coefficiente intellettuale e senza alcuna capacità creativa o emotiva. Per lei, questi esseri sarebbero stati in posizioni di potere per molto tempo. Per illustrare, ha parlato delle mitre che alcuni faraoni egiziani usavano per coprire le loro teste allungate e i misteriosi teschi peruviani.
www.ufo-spain.com/wp-content/uploads/2017/10/karen22.jpg
Citando uno studio svizzero del 2011 pubblicato sulla rivista “Plos One” sulla “rete di controllo aziendale globale”, Karen Hudes ha sottolineato che un piccolo gruppo di entità, principalmente quelle che si trovano all’interno delle istituzioni finanziarie e banche centrali, esercitano un’enorme influenza sull’economia internazionale . “Quello che sta realmente accadendo è che le risorse del mondo sono dominate da questo gruppo”, aggiungendo che i “corruttori di potere corrotti” sono riusciti a dominare anche i media. “Hanno il permesso di farlo”. I media, le TV e le radio, vengono controllate da questo gruppo che viene denominato Kabal-Illuminati. Sono come “rettili”, non hanno capacità creativa o emozioni. Tengono l’Umanità sotto scacco e il Pianeta Terra come una Prigione (Prison Planet).
Le parole di Hudes, che per molti potrebbero sembrare pazzesche, si uniscono anche a quelle dell’ex ministro della Difesa del Canada, Paul Hellyier, che in un congresso UFO tenutosi qualche tempo fa, ha affermato che ci sono alieni che lavorano nel governo degli Stati Uniti, ma non hanno nulla a che vedere con i veri “extraterrestri”. Il ricercatore e ufologo del CSETI Dr. Steven Greer ha spesso denunciato che le forze di potere occulto della Kabal-Illuminati, coloro che tengono sotto scacco il mondo intero, non sono Umani e combattono contro i veri extraterrestri delle Star Nations che al contrario vogliono aiutare gli Umani e la Terra nella sua fase di sviluppo con tecnologie Free Energy e sostenere la pace tra i popoli. Cosa ne pensate delle incredibili dichiarazioni di Karen Hudes? Lasciamo l’intervista completa divisa in due parti.
infine
Whistleblower della Banca Mondiale Karen Hudes Avvelenata
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- Fabiodoc76
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Credo che abbiamo tante specie e razze diverse infiltrati in mezzo a noi e che ci stanno guardando con curiosità
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Un mistero intricato e sofisticato in cui vediamo le Nazioni Unite fare il loro gioco.
********* Se nel telegramma in fondo c'è scritto Walt Disney non'è perchè il telegramma lo ha scritto Pluto ma è perchè Gordon Cooper
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dello stesso
Un po' meno,nel momento in cui rinnega il fenomeno UFO.
Io so che gli ufo esistono,li ho visti bene, quando ero ancora un ragazzino,e nessuno mi potrà convincere del contrario.Certamente,il capire che dietro l'attentato di Oklahoma city, c'era ben altro,come dietro l'attentato di Kennedy,e l'aver pronosticato un gravissimo attentato 2 mesi prima dell' 11/09,mi fa pensare ad un attento conoscitore del modo di operare di questi poteri,e ciò che si muove "dietro le quinte".
Certo che va considerato anche lo stress a cui era sottoposto.Finisco con ciò che la Casa Bianca disse di lui dopo le sue dichiarazioni sull'attentato di Oklahoma:"l'ospite radiofonico più pericoloso d'America"
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orsoinpiedi ha scritto: Ciao Bastion,non conoscevo Bill Cooper.Ho letto il link,ed altro,e sono rimasto impressionato ed in parte perplesso.Impressionato per la lucidità di esposizione sul N.W.O.,la composizione,il modo di operare,e le finalità
dello stesso
Un po' meno,nel momento in cui rinnega il fenomeno UFO.
Io so che gli ufo esistono,li ho visti bene, quando ero ancora un ragazzino,e nessuno mi potrà convincere del contrario.Certamente,il capire che dietro l'attentato di Oklahoma city, c'era ben altro,come dietro l'attentato di Kennedy,e l'aver pronosticato un gravissimo attentato 2 mesi prima dell' 11/09,mi fa pensare ad un attento conoscitore del modo di operare di questi poteri,e ciò che si muove "dietro le quinte".
Certo che va considerato anche lo stress a cui era sottoposto.Finisco con ciò che la Casa Bianca disse di lui dopo le sue dichiarazioni sull'attentato di Oklahoma:"l'ospite radiofonico più pericoloso d'America"
Orso devi leggere Behold a Pale Horse assolutamente
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Scoperta una ventina di pianeti super-abitabili, più ospitali della Terra
tg24.sky.it/scienze/2020/10/05/pianeti-super-abitabili
Sono a circa 100 anni luce da noi,praticamente nel nostro pianerottolo.
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Il fenomeno ufo non può essere inquadrato sotto un solo aspetto,in quanto le intelligenze in gioco.sono.molte e diversificate tra loro.
Non nego la versione di Bellini,ma è solo una parte della realtà.
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Troppe sono però le opzioni incongruenti per dare rilevanza solo alla testimonianza del già citato Bellini. La concezione dell'UFO "fisico" prevale fin dalla metà degli anni '40-50, e l'ufologia che vi si ispirava non subì incrinature, tanto è vero che i rapporti che riferivano di "entità" in associazione con UFO erano considerati nei primi anni come estranei alla casistica ufologica vera e propria, centrata unicamente sui rapporti di oggetti in volo. Oggi sappiamo che ignorare altre opzioni riduce di moltissimo il fenomeno ufologico. L'evoluzione di questo fenomeno (evoluzione programmata? E se si, da CHI?) è sotto gli occhi di ogni ricercatore, certo andrebbe considerato se ogni nuovo approccio sia quello giusto, o almeno migliore di quello precedente.
Il che equivarrebbe a stabilire se l'aspetto reale o principale sia quello tecnologico, o magari parapsicologico, o mentale (vedi colloqui telepatici con gli addotti), magari di natura quantistica, o religioso (vedi certe apparizioni mariane), o che tutte queste opzioni non siano che una parte, semplici inserti del puzzle ufologico. Di certo si sa che il fenomeno esiste, e dargli una univoca categoria deleteria (alla Bellini), significa diminuire il fenomeno stesso. Dove sta la verità? Alla prova attuale dei fatti, sicuramente illusoria, perchè di fatto, ci stiamo impelagando in un ginepraio di speculazioni, spesso ancora più fantascientifiche di quella extraterrestre. Non è certamente più l'ufologia dei primi anni del dopo guerra, perchè ha assunto per suo oggetto qualcosa di diverso: NON solo l'UFO apparecchio, ma pure, per dirne una, anche l'UFO "fantasma" della socio-psicologia, ogni riferimento a Bellini è del tutto voluto...
Un saluto
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Se è vero che gli extrat.comunicano con la telepatia,e possono entrare nel nostro cervello,mi chiedo come il nostro cervello possa interpretare il significato di tale comunicazione.
La mia convinzione che loro possono leggerci il pensiero è suffragata dalla testimonianza di moltissimi piloti militari che affermano di non aver potuto sparare contro gli ufo in quanto gli strumenti si sono bloccati nello stesso momento della formulazione "pensiero/sparo".
Ora sappiamo quanto possa essere diversa l'interpretazione dello stesso fatto,da parte di persone con vissuti molto differenti.Cosa dire degli effetti di una cosa totalmente estranea(a livello di esperienza) come la telepatia,anche arrivando a pensare ad una vera manipolazione mentale.
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Tali esperienze le ho già narrate su altri lidi dunque ci sta che qualcuno, rileggendomi, debba sorbirsi la medesima storia, perché da quando la riportai la prima volta niente è cambiato.
Premetto che nei confronti del Sole ho sempre provato un'attrazione morbosa; un giorno, poco più che dodicenne, trovandomi all'aperto provai l'impulso di guardare il Sole, lo seguii per qualche minuto, al termine dell'osservazione non provai nessun disagio ed i giorni seguenti ripetei le contemplazioni.
Ebbi la malaugurata idea di parlarne con i miei genitori i quali appresa la notizia trasecolarono: mi illustrarono i rischi ai quali ero andato incontro compresa la cecità (ed è vero, vi sconsiglio vivamente di arrischiarvi in questa pericolosa impresa, i danni alla retina possono essere irreversibili) e mi fecero promettere che non lo avrei più fatto.
Trascossero gli anni e poco prima di compiere la maggior età, in una giornata di fine Settembre, mentre il Sole di un bel color rosso rubino stava rapidamente tramontando, mi ritrovai a seguirne la traiettoria finchè questi scomparve dietro delle colline: mi ricordai troppo tardi della promessa infranta nonché dei moniti dei miei genitori, ma a parte un po' di abbaglio non ebbi altri effetti collaterali.
Da allora l'ho osservato qualche centinaio di volte, d'estate quando si trova allo zenith così come d'inverno quando sorge, non so che aggiungere, quando avverto l'impulso lo guardo e l'osservazione continua fino a quando diventa nero, a quel punto dato che mi trasmette spiacevoli sensazioni, ne interrompo la visione.
Mi ero da poco trasferito ove risiedo ora, e la mattina di un sabato di Giugno presi la sdraio per dedicarmi al mio hobby preferito: prendere il Sole crogiolandomi alla sua benefica luce al pari di una lucertola.
Mentre il mio corpo veniva avvolto da quel magico tepore, ebbi l'impressione che i suoi raggi non si fermassero solo sulla pelle ma penetrassero più giù, fino a raggiungere le ossa, regalandomi piacevolissime sensazioni; in quel momento lo amai e d'improvviso venni catapultato, probabilmente, all'interno di esso.
Mi ritrovai dentro una stanza immensa ben più grande degli hangar che accolgono gli aerei; dinanzi a me, osservandolo di lato, c'era un trono gigantesco riccamente adornato alto una trentina di metri.
Su di esso siedeva un ciclopico essere, anziano, con barba e capelli lunghi, sulla sua testa una corona.
La stanza, l'entità ed il trono erano color oro, l'unico colore presente senza soluzione di continuità in tutto l'ambiente.
Costui, accortosi della mia presenza dimostrò di non gradirla affatto, iniziò ad urlare in un idioma sconosciuto e l'eco della sua voce stentorea diventò assordante.
Poi puntò le braccia sui braccioli del trono come se avesse l'intenzione di alzarsi, al che non so come, mi ritrovai sulla mia sdraio dalla quale saltai su come fossi un grillo.
Per qualche minuto vagai su e giù nel giardino cercando di riflettere sull'incredibile vicenda da poco vissuta, la mia testa era pervasa da mille pensieri, ero agitato, confuso, sbigottito, mi detti anche un pizzicotto per capire se ero sveglio, per qualche giorno non presi più il Sole nel timore potesse ripetersi quell'angosciante esperienza, poi col tempo me la scordai.
Trascorsero un po' di anni, ed un caldo giorno d'estate mentre stava prendendo il Sole, ancora una volta mi lasciai traportare dal piacere nel contemplarlo, nel sentire la sua luce trapassare il mio corpo e per la seconda volta mi ritrovai in quell'ambiente dorato.
Stavolta sbucai dalla parete di un corridoio che portava in un'immensa sala di forma sferica dotata di numerose finestre, al di fuori di esse il buio totale; per la prima volta percepii che c'erano delle dimensioni in più rispetto alle tre note, ma mi resta impossibile approfondire il concetto poiché non trovo i termini adatti.
In quel frangente contai sei o sette di questi giganti che stavano andando in direzione della sala, tutti anziani tranne l'ultimo il quale si voltò di scatto verso di me come per dirmi: “E te che cazzo ci fai qui?”.
Fu come se mi avesse dato un calcio nello stomaco ed in un battibaleno mi ritrovai nel mio corpo, sulla sdraio.
Stavolta fu peggio della prima e dato che in quel periodo frequentavo un forum che si occupava prevalentemente di abduction, narrai l'esperienza nella speranza che qualche altro utente potesse averne provata una simile, ma senza successo.
Qualche anno dopo, una mattina che non avevo proprio voglia di andare al lavoro (bei tempi!!) restai a casa, e girovagando sul web finii per caso su di un'altra comunità che avevo bazzicato per un po' di tempo, Ufoforum, un'ottimo forum.
In esso era presente una sezione dedicata alle abduction e che per via dell'argomento piuttosto delicato, era accessibile tramite tramite una password che veniva rilasciata dall'amministratrice, la inserii e tra le tante cartelle ivi presenti ne scelsi una a caso; all'interno di essa un utente (che dio lo benedica) era andato OT narrando l'avventura del maggiore Morehouse, un remote viewers dell'esercito americano, la sua esperienza è narrata nel seguente link dal quale estrapolo quanto segue:
www.intuizia.com/articolo-sulla-remote-viewing/
"“Il Maggiore Morehouse una volta ebbe un`esperienza straordinaria. Tentò una Remote Viewing “libera”, senza una meta. In quella occasione si ritrovò all`interno di una sala dorata, ricoperta di simboli sconosciuti. Su tre troni dorati si trovavano tre giganteschi individui, che lo “videro”, ma lo ignorarono. Gli esseri avevano fattezze umane, benché fossero di statura titanica, e possedevano barbe fluenti e caschi d`oro.
“Sembravano divinità greche”, ebbe a dire Morehouse. Essi stavano ordinando ad altre creature umanoidi di interagire con una sorta di pannello di controllo brillante dorato su cui erano incisi geroglifici irriconoscibili, tranne uno che era chiaramente una rappresentazione stilizzata di un Sole. Poi d`improvviso Morehouse si sentì “spinto via”, e si ritrovò nel proprio soggiorno.
“Ho avuto molti sogni lucidi, ma quello era qualcosa di reale”, commentò poi. Secondo Morehouse le esperienze di Remote Viewing avvengono in qualcosa di simile alla quarta dimensione, dove si ha un controllo anche sul tempo, oltre che sullo spazio.”
Eureka! Esultai nel leggere che un'altra persona aveva avuto un'esperienza pressochè identica alla mia e ciò mi fu di conforto.
Direi che è tutto.
Ciriciao gente!:wave:
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.
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Ciò che ti è accaduto, è meno raro di quanto si creda, personalmente giungo abbastanza facilmente a queste aspettative, molto lucide in verità, durante la meditazione. Sono realtà/potenzialità latenti in tutti noi, dell'esistenza di possibilità ancora non ben individuate, ma psichicamente attive che, in tutti noi, talvolta affiorano, quasi inavvertite (nel tuo caso indotte dal rilassamento) come a suggerirci di essere più attenti a noi stessi e a spingerci ad una maggiore indagine introspettiva.
Un saluto
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Dunque, posso dirti che in entrambe le occasioni ero desto e non mi trovavo sotto l'influsso di sostanze piscotrope, me ne stavo beato e tranquillo a crogiolarmi al Sole, in brodo di giuggiole per via della benefica sensazione che mi donavano i raggi solari, e forse si stabilì un ponte tra me e l'astro luminoso, il che mi ha condotto, mio malgrado, all'interno di esso dove ho trovato queste esose e scontrose entità, per cui ogni qualvolta prendo il Sole mi accontento del calore che da esso emana, guardandomi bene dal lasciarmi “rapire” da sensazioni “ultraterrene”.
Ho riportato l'esperienza di Morehouse, ritengo dunque che quelle entità esistano anche se su di un piano non fisico quale il nostro: io so quello che ho visto ma non pretendo mi si creda.
Se le fortuite avventure da me avute risultassero off-topic mi scuso con Bastion, l'autore del thread, al quale chiedo di cancellare il mio precedente intervento, per me è lo stesso.:wink:
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