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Non ho tempo per leggere il suo certamente interessante intervento, anche se sono certo non contenga la risposta a una domanda in fondo bizzarra: esiste un conio che celebra un Natale importante, penso all'incoronazione di Carlo Magno nell'800 o a un anno altamente evocativo come potrebbe essere l'888 ghematria di Gesù, o a quello che inaugurò il favolistico millennio sabbatico che noi riteniamo leggendario, ma che era auspicato nel Medioevo? Insomma, monete che celebrano il Natale precedente il 1584 esistono?Marcipus ha scritto: Questo mio primo intervento vuole rifarsi a delle affermazioni del Sig. Pyter, utente di questo forum, riguardante una sua risposta "numismatica" del 2016, dove diceva
che prima dei XVI secolo non erano presenti coniazioni di monete in larga scala. Niente di più errato naturalmente. Queste affermazioni non possono venire da seri studiosi ( mi dica a quali studiosi faceva riferimento. Per tali faccio riferimento a studiosi numismatici, riconosciuti, con pubblicazioni scientifiche di ampio respiro, e non ciarlatani o complottisti -visto che qua si fa incetta di tali personaggi-. Non ce n'è uno, ed essendo un ricercatore numismatico, con accesso ai documenti di archivio -importanti archivi- posso confermare ciò che dico- ) poiché la stampa è una idea / scoperta a sé riguardante un altro emisfero. La stampa è arte, la moneta è un "oggetto" finanziario di diverse tipologie di metallo volto allo scambio commerciale. Nello studio numismatico ovviamente ci si rivolge anche all'arte riguardante l'incisione, ma specialmente allo studio del tempo circolante la moneta che si va a studiare.
Nello specifico del discorso posto anni fa: il conio esisteva già da prima del XVI e non è vero che la moneta venne coniata in larga scala solo a partire dalla nascita della stampa (XV secolo). Innanzi tutto in passato vi erano in uno Stato più zecche e non solo una; ognuna delle quali approntava sulla moneta il proprio simbolo: R per Roma ecc. , alle volte scrivendo il nome intero della città. Durante il Medioevo , causa anche in alcune zone la perdita della centralità della Corona, i feudatari coniavano monete proprie. In Italia, con i Comuni, ogni città coniava una propria moneta, ed anche in larga scala. Certo Lucca coniava sicuramente meno monete di Milano, come Milano o Siena ne coniavano meno di Roma che aveva in sé lo Stato Pontificio. I bizantini coniavano ad esempio maggiormente in Sicilia che a Roma e a Napoli (dove esisteva anche una propria produzione). I Normanni adottavano il sistema bimetallico basato su rame ed oro e coniavano in larga scala, mancanti però dell'argento, che prendevano da Pavia e da Lucca. La coniazione su larga scala in quel periodo va inquadrata nel nascente Regno di Sicilia: più il regno è vasto, più vi saranno coniazioni, più il potere centrale è forte più le zecche produrranno.
Se, tornando a ritroso di secoli, guardiamo all'Impero Romano, la coniazione era su larga scala senza ombra di dubbio, avendo Roma almeno 7 zecche all'interno della città stessa. Anche se dipendeva dagli imperatori. Oggi i collezionisti riusciranno a trovare monete da Augusto a Claudio con più difficoltà, o pagando di più, giacché monete più rare rispetto agli anni di Nerone e Domiziano; ma questo vuole essere un altro discorso e rimando ai particolari di coniazione antica a chi si occupa del settore delle antichità numismatiche, visto che il mio campo di ricerca riguarda la monetazione prevalentemente dal XVIII secolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, degli Stati Preunitari italiani, compreso lo Stato Pontificio, per poi passare al Regno. Tutte le monete erano coniate tramite dei decreti ovviamente, quindi con approvazione di un Re.
Dal XVI secolo la coniazione su larga scala di monete aumenta, ma ovviamente, pur aumentando, ci saranno sempre monete più rare e meno rare; così come possono esserci delle lattine di Coca Cola rare e comuni (per chi le colleziona).
Faccio ora un piccolo esempio di tirature di monete, non del XVI secolo, ma più vicino a noi:
sotto papa Leone XII (1823-1829) c'era una fiorente coniazione di Quattrini anziché di Scudi Romani. I Quattrini ad esempio, coniati dal 1824 al 1826 furono 300.000, gli Scudi, dagli 1825 al 1826 furono 9.672. Entrambi coniati in larga scala (ovviamente bisogna sempre vedere di che Stato si parla; sé grande, piccolo, importante o meno importante, e quindi l'epoca) ma con tirature diverse. Sicuramente in giro vi erano meno monete d'oro che d'argento o rame. Se poi vediamo il Grosso (Mezzo Paolo) di Pio VII, in due anni (1815-1817) ne vennero coniati 47.580, ma ovviamente non era l'unica moneta, giacché venivano coniati Quattrini (sino al 5° tipo), Baiocchi, Mezzo Baiocco, Scudi ecc). Se andiamo da Gregorio XVI a Pio IX assistiamo sempre ad una monetazione in larga scala (ovviamente l'ottocento fu un epoca dove si coniava molto -forte di questa grande monetazione fu anche l'epoca che vide l'affermarsi della locomotiva ecc-, ma anche prima). Anche le monete d'oro, ad esempio, furono coniate in misura maggiore. Prendiamo ad esempio lo Scudo d'oro fatto dal 1858 al 1864; ne furono coniati 987.821 pezzi, e parliamo di oro, quindi una moneta non ad appannaggio del popolo, ma bensì di ambasciatori, nobiltà ecc, ed anche da collezione (visto che, come per le medaglie papali, nell'ottocento esisteva il collezionismo numismatico così come oggi -c'è chi colleziona Euro circolanti e chi Euro commemorativi argentei e aurei, in modo da essere tesaurizzato-).
Passiamo ora ai Savoia. Con il Regno d'Italia, che ricopriva milioni e milioni di persone, a differenza dello Stato Pontificio che ne raggruppava un numero di molto inferiore, la coniazione su larga scala raggiunge vertici molto alti(ma anche qua vi sono monete rare e monete comuni, come appunto per ogni cosa). Porto ad esempio le 2 Lire Impero, coniate fra il 1936 ed il 1943, raggiungendo i 18.550.070 esemplari. Nella numismatica non serve la sola tiratura per stabilire la rarità della moneta. Di questa moneta, per esempio, nel '41 vennero coniate 1:865.000 esemplari, mentre l'anno dopo 2.450.000 ma ed è questo l'anno più raro, anche se con coniazione maggiore. Se prendiamo invece, tornando a retro ma sempre stando nel Regno, per l'anno 1863, troviamo le 2 Lire, coniate solamente quell'anno, che raggiunsero i 4.000 di esemplari (naturalmente dobbiamo paragonare il tutto alle persone presenti in Italia, e tenendo conto che,assieme alla moneta metallica, sia essa aurea, bronzea, argentea o di rame ed altri metalli, esisteva anche la cartamoneta) ; dei quali rari sono quelli coniati non nella zecca di Napoli, ma di Torino. Nel XIX secolo un esemplare che raggiunge importati vertici di tiratura,fu la Lira coniata fra il 1883 ed il 1900 (si possono leggere per le tirature, le Leggi, i Regi Decreti) da 835 millesimi, che sostituiva la precedente , sempre in argento, di 900 millesimi (Legge del 24 agosto 1862, 788 - che autorizzava importanti emissioni fino a tirature esorbitanti. Le leggi erano valide fino ad altre leggi che le invalidavano; come è sempre stato). Tale moneta raggiunse la tiratura di 26.487.582 esemplari.
Come vede Sig. Pyter, certo dopo il XVI secolo si coniò in larga scala, però (anche se mi sono concentrato maggiormente sugli ultimi due secoli per gli esempi) anche nel Medioevo , come in età antica, si coniava in larga scala a seconda del Governo di uno Stato, a seconda se a coniare fossero re o signori feudali. Nel Rinascimento poi, con l'avvento delle banche, ed in modo particolare quelle toscane, le coniazioni iniziarono ad essere più "importanti". Non dimentichiamo che i Medici di Firenze erano i banchieri dei papi, dove gli stessi depositavano le fortune, anche personali, in moneta.
PS esaustivo fu l'intervento di un utente (Tizio.8020) che Le rispose in merito alla coniazione di monete nel Medioevo, sempre in quel 2016
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Saprebbe indicarmi un numismatico a cui rivolgere alcune domande sui conii alto medioevali?Marcipus ha scritto: Per Carlo Magno esistono le tremisse. Sono monete molto belle ma anche rare. Vi è il monogramma dell'Imperatore, come C oppure una semplice K, o CARLVS REX FR.
In tutta onestà e sincerità, non è però il mio periodo.
In numismatica (prima si prende una laurea in Archeologia, poi si seguono studi numismatici) ci si specializza su dei secoli specifici. C'è anche chi è solo specializzato nella monetazione di una sola città e dedica tutta la vita a tali studi raggiungendo livelli talmente elevati da insegnare anche presso le più importanti accademie mondiali
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gio65 ha scritto:
Saprebbe indicarmi un numismatico a cui rivolgere alcune domande sui conii alto medioevali?Marcipus ha scritto: Per Carlo Magno esistono le tremisse. Sono monete molto belle ma anche rare. Vi è il monogramma dell'Imperatore, come C oppure una semplice K, o CARLVS REX FR.
In tutta onestà e sincerità, non è però il mio periodo.
In numismatica (prima si prende una laurea in Archeologia, poi si seguono studi numismatici) ci si specializza su dei secoli specifici. C'è anche chi è solo specializzato nella monetazione di una sola città e dedica tutta la vita a tali studi raggiungendo livelli talmente elevati da insegnare anche presso le più importanti accademie mondiali
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Non credere che non ti segua, Italo, ma l'approccio genera un'infinità di ipotesi. Ad esempio "Urrà", potrebbe essere letto come Ur Ra, cioè Ur, città natale di Abramo, dedicata al dio egizio Ra.Italo ha scritto: 2) Il grido di guerra dei Cosacchi era "Urà",
da lì dovrebbe essere passato nel resto d'Europa. L'Oxford Dictionary lo dichiara senza problemi ma finisce lì.
Il fiume Volga veniva anche chiamato Ra. Magari è solo una coincidenza o magari no.
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Ciao, ho appena finito di tradurre Chronology 1 in italiano (lo puoi vedere sul sito di fomenko)
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Giosuè ha scritto:
gio65 ha scritto: Giosuè, io ci andrei piano con il sopravvalutare il mondo accademico, perché esprime solo una verità scientifica che, come tale, può, talvolta deve, essere impugnata. Che poi io non abbia accesso agli archivi lo ritengo non un mio limite, ma un limite proprio di quel mondo accademico che chiude le porte alla ricerca rendendola appannaggio di pochi, più o meno illuminati. Ti va di parlare della ricostruzione delle mura di Gerusalemme? Ti faccio vedere come salta tutta quella verità scientifica o su quali basi poggia, andandone di mezzo la dedicazione del secondo tempio e dunque la datazione dell'esilio ferma all'astronomico, dico astronomico, 586 a.C. (che poi salta comunque se siamo in possesso dell'esatta cronologia dei Re e dei fondamentali ma assolutamente sconosciuti anni sabbatici e giubilari che coincidevano una volta ogni 700 anni).
Ps: non sono un fomenkiano, ne riconosco però le sacrosante ragioni della ricerca
Non ci siamo ben compresi:
A: era il mio ultimo messaggio: sono stufo di stare in una piazza dal chiaro sentore complottista.
B: puoi parlare delle mura di Gerusalemme quanto e come vuoi. Non te lo impedisco certo io ovviamente
C: che in determinati archivi la ricerca sia ad appannaggio di chi è "illuminato" (oggi più che mai termine che usano i complottisti) mi sembra giustissimo. Io ho studiato , speso il mio tempo e soldi alla ricerca e per la ricerca; ne faccio parte, so come maneggiare una pergamena od un cartaceo di Fabriano del XIII- XIV secolo, so riconoscere una stampa falsa da una originale ed altri, che non hanno le mie specializzazioni no.
D: chi ha seriamente studiato può fregiarsi di una ricerca multidisciplinare , cosa che non possono fare i ricercatori indipendente, anche perché non pagati da nessuno e quindi con risorse limitatissime e personali
E: le tue ricerche devono essere supportate da archeologi, filologi, storici, paleografi , geologi e paleopatologi. Quando parli delle "mura di Gerusalemme" devi tener conto dei manufatti e cimiteri ritrovati nelle vicinanze: ergo tener conto delle datazioni scientifiche ecc
F: la ragioni di ricerca di Fomenko sono mirate a far apparire la Russia come grande. Non hanno basi scientifiche e non hanno passata la revisione paritaria che, per un matematico come Fomenko, doveva essere la colonna portante dei suoi "studi"
G: il mondo accademico non chiude nessuna porta a chi vuole apprendere attraverso lo studio. Se viene un "illuminato" che dice: "io ho scoperto questo", è normale che gli si chiedano delle prove e soprattutto i lavori con i quali ha prodotto quelle prove. Se i lavori non hanno un metodo scientifico di ricerca allora viene respinto, poiché solo con un metodo scientifico, sia esso appartenente alla scienza naturale che sociale, si portano avanti gli studi, le ricerche e i lavori.
H: la cronologia biblica cristiana , pur smontandola a proprio piacimento, non smonterebbe la granitica cronologia ebraica. Quindi inutile smontare la Bibbia cristiana visto che reggerebbe il Tanach.
Con questo ho concluso.
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"il mondo accademico non chiude nessuna porta a chi vuole apprendere attraverso lo studio. Se viene un "illuminato" che dice: "io ho scoperto questo", è normale che gli si chiedano delle prove e soprattutto i lavori con i quali ha prodotto quelle prove. Se i lavori non hanno un metodo scientifico di ricerca allora viene respinto, poiché solo con un metodo scientifico, sia esso appartenente alla scienza naturale che sociale, si portano avanti gli studi, le ricerche e i lavori."
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Questo mio primo intervento vuole rifarsi a delle affermazioni del Sig. Pyter, utente di questo forum, riguardante una sua risposta "numismatica" del 2016
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