- Messaggi: 87
- Ringraziamenti ricevuti 14
Referendum Crimea 2014: legittimo o farsa
- Fran_schib
- Autore della discussione
- Offline
- Utente
Less
Di più
2 Anni 2 Mesi fa #49322
da Fran_schib
Referendum Crimea 2014: legittimo o farsa è stato creato da Fran_schib
Salve a tutti.
Il referendum e l'annessione della Crimea alla Federazione russa è un evento che è al centro di numerose critiche da parte dell'Occidente e dell'ONU, che a loro dire avrebbe violato alcuni articoli del diritto internazionale.
Fin qui sembra la solita dicotomia che i "Tiranni malvagi" Sono i cattivi che devono essere annientati e i "democratici" Invece sono i buoni, ma la realtà è ben più complicata di quanto possano far credere la maggior parte delle istituzioni filo atlantiste.
Quindi, la domanda principale che una persona con un minimo di sale in zucca è:
il referendum della Crimea è veramente una farsa come dice L'Onu oppure il contrario?
Il referendum e l'annessione della Crimea alla Federazione russa è un evento che è al centro di numerose critiche da parte dell'Occidente e dell'ONU, che a loro dire avrebbe violato alcuni articoli del diritto internazionale.
Fin qui sembra la solita dicotomia che i "Tiranni malvagi" Sono i cattivi che devono essere annientati e i "democratici" Invece sono i buoni, ma la realtà è ben più complicata di quanto possano far credere la maggior parte delle istituzioni filo atlantiste.
Quindi, la domanda principale che una persona con un minimo di sale in zucca è:
il referendum della Crimea è veramente una farsa come dice L'Onu oppure il contrario?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
2 Anni 2 Mesi fa - 2 Anni 2 Mesi fa #49324
da NDL
Risposta da NDL al topic Referendum Crimea 2014: legittimo o farsa
Imparzialmente e in modo equidistante, cioè nè filoatlantista tanto meno pro Putin, non posso evitare di suggerirti di riformulare il tuo dubbio, la domanda posta in quei termini è semplicemente irricevibile.
Irricevibile cioè senza una possibile seria risposta, nel senso che per come la vedi la vedi, quel referendum, fatto in quei tempi e in quelle condizioni non aveva alcuna possibilità di essere credibile.
Sotto il punto di vista strettamente politico e storico-politico la Crimea è sempre stata, sin dai tempi del Khanato ovvero prima che fosse nella sfera di influenza dell'impero bizantino, poi dei Genovesi, quindi dell'impero Ottomano ed infine di quello russo, una regione indipendente o semi-indipendente. Semi-indipendenza ed autogestione territoriale mantenuta nei secoli anche nel suo statuto di donazione all'Ucraina, con la possibilità come ente regionale semi-autonomo, di autogestire anche l'aspetto dei confini e dell'appartenenza, tramite referendum popolare, così come previsto dalla costituzione dell'URSS nei casi di annessione e scissione di un territorio ai Soviet. Ma un conto è l'autogestione e l'autodeterminazione e la volontà di un popolo, altro invece è l'imperio da parte delle potenze che controllano.
Sotto il punto di vista geopolitico, ovvero indifferentemente da se i voti alla fine fossero stati autentici o meno e che quindi il risultato sia stato a suo tempo aderente alla volontà della popolazione o meno, e che quella volontà fosse stata autentica e libera oppure sottomessa all'autorità che esercitava il controllo coatto del territorio in quel frangente temporale, il risultato del referendum 2014 non è credibile perchè, anche nel caso in cui fosse stato scevro da qualsiasi manipolazione diretta, da qualsiasi pressione o coercizione, da qualsiasi influenza interna o remota, i risultati sono stati comunque soggetti a loro volta a manipolazione, pressione, coercizione ed influenza esercitata dalla parte di opposta fazione.
Sotto il punto di vista popolare, con (dati 2006) oltre il 60% dei residenti di origine russa o russofoni e tra il 20-25% di origine ucraina il risultato referendario probabilmente è realmente aderente alla realtà, sopratutto considerando che sin dal 1998 e fino al 2009 (non ho altre fonti dirette successive) lo stato ucraino iniziò a deliberare una serie di disposizioni miranti a limitare sempre più da un lato l'autonomia ed il potere di autogestione territoriale del governo di Crimea, quanto dall'altro a "derussizzare" la popolazione del luogo ovvero ad applicare lo stesso sistema di limitazioni e vincoli contro tutto quello che era cultura usi e costumi russi, ben applicato sui territori del Don ora oggetto di confllitto.
Quindi pilotato o meno, quel referendum anche se legale e previsto sin dal 1921, non ha avuto ragion d'essere se non per la necessità, da parte di chi lo indisse, di cercare di rientrare nei modi e nelle definizioni dei concordati ONU e di avere una pezza d'appoggio per poter gestire quel territorio senza trasformare l'annessione in un formale atto in guerra.
In quest'ottica, e questa suppongo sia l'unica logica prospettiva, il risultato del referendum non interessò ne ai committenti russi ne agli oppositori occidentali, dato che comunque fu solo propaganda per entrambi e per la Russia una contromisura per futuri sviluppi guerreggiati che in effetti si limitarono all'istituzione di una serie di taskforces americane lungo il confine tra i due stati.
Irricevibile cioè senza una possibile seria risposta, nel senso che per come la vedi la vedi, quel referendum, fatto in quei tempi e in quelle condizioni non aveva alcuna possibilità di essere credibile.
Sotto il punto di vista strettamente politico e storico-politico la Crimea è sempre stata, sin dai tempi del Khanato ovvero prima che fosse nella sfera di influenza dell'impero bizantino, poi dei Genovesi, quindi dell'impero Ottomano ed infine di quello russo, una regione indipendente o semi-indipendente. Semi-indipendenza ed autogestione territoriale mantenuta nei secoli anche nel suo statuto di donazione all'Ucraina, con la possibilità come ente regionale semi-autonomo, di autogestire anche l'aspetto dei confini e dell'appartenenza, tramite referendum popolare, così come previsto dalla costituzione dell'URSS nei casi di annessione e scissione di un territorio ai Soviet. Ma un conto è l'autogestione e l'autodeterminazione e la volontà di un popolo, altro invece è l'imperio da parte delle potenze che controllano.
Sotto il punto di vista geopolitico, ovvero indifferentemente da se i voti alla fine fossero stati autentici o meno e che quindi il risultato sia stato a suo tempo aderente alla volontà della popolazione o meno, e che quella volontà fosse stata autentica e libera oppure sottomessa all'autorità che esercitava il controllo coatto del territorio in quel frangente temporale, il risultato del referendum 2014 non è credibile perchè, anche nel caso in cui fosse stato scevro da qualsiasi manipolazione diretta, da qualsiasi pressione o coercizione, da qualsiasi influenza interna o remota, i risultati sono stati comunque soggetti a loro volta a manipolazione, pressione, coercizione ed influenza esercitata dalla parte di opposta fazione.
Sotto il punto di vista popolare, con (dati 2006) oltre il 60% dei residenti di origine russa o russofoni e tra il 20-25% di origine ucraina il risultato referendario probabilmente è realmente aderente alla realtà, sopratutto considerando che sin dal 1998 e fino al 2009 (non ho altre fonti dirette successive) lo stato ucraino iniziò a deliberare una serie di disposizioni miranti a limitare sempre più da un lato l'autonomia ed il potere di autogestione territoriale del governo di Crimea, quanto dall'altro a "derussizzare" la popolazione del luogo ovvero ad applicare lo stesso sistema di limitazioni e vincoli contro tutto quello che era cultura usi e costumi russi, ben applicato sui territori del Don ora oggetto di confllitto.
Quindi pilotato o meno, quel referendum anche se legale e previsto sin dal 1921, non ha avuto ragion d'essere se non per la necessità, da parte di chi lo indisse, di cercare di rientrare nei modi e nelle definizioni dei concordati ONU e di avere una pezza d'appoggio per poter gestire quel territorio senza trasformare l'annessione in un formale atto in guerra.
In quest'ottica, e questa suppongo sia l'unica logica prospettiva, il risultato del referendum non interessò ne ai committenti russi ne agli oppositori occidentali, dato che comunque fu solo propaganda per entrambi e per la Russia una contromisura per futuri sviluppi guerreggiati che in effetti si limitarono all'istituzione di una serie di taskforces americane lungo il confine tra i due stati.
Ultima Modifica 2 Anni 2 Mesi fa da NDL.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Tempo creazione pagina: 0.177 secondi