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microbiota intestinale, non mangiamo solo noi
5 Anni 1 Mese fa #32501
da qilicado
"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)
χιλικάδο
Risposta da qilicado al topic microbiota intestinale, non mangiamo solo noi
Articolo originale: The Bacteria In Your Gut Might Be Able To Alter Physical Aspects Of Your Brain -
www.iflscience.com/health-and-medicine/b...l-aspects-your-brain
I batteri nel tuo intestino potrebbe essere in grado di alterare gli aspetti fisici del tuo cervello
11 aprile 2016 – di Josh L. Davis
C'è stato un tempo in cui, se una persona diceva di avere una “sensazione di pancia”, veniva interpretao soltanto come un modo di dire figurato. Ma prova a sostegno che ci potrebbe essere effettivamente di più in questo luogo comune di quanto si possa solitamente immaginare, è la maniera in cui gli scienziati stanno apprendendo di come i microbi nel nostro intestino possono apparentemente influenzare ciò che accade nel nostro cervello. Una nuova ricerca ha ampliato ancora di più questa nozione, rivelando che i batteri influenzano non solo la portata chimica del cervello, ma addirittura la sua conformazione fisica.
Ciò che hanno scoperto era che i topi allevati per non avere batteri intestinali mostravano un aumento dell'espressione genica in una certa regione del cervello, nota come corteccia prefrontale, quando venivano confrontati con altri topi che avevano una normale comunità di batteri nel loro intestino, nota come microbiota. Quando i ricercatori hanno poi esaminato quali geni erano coinvolti, hanno scoperto che veniva alterato l'entità dell'isolante che avvolge le fibre nervose.
Conosciuta come “guaina mielinica”, questo isolante è vitale nella conduzione elettrica degli impulsi, l'invio di messaggi in ogni parte del cervello. I topi privi di un microbiota producevano guaine mieliniche più spesse, dimostrando che c'è in apparenza un collegamento tra le caratteristiche fisiche del cervello e il microbiota nell'intestino. “E' probabile che segnali chiave dall'intestino al cervello forniscono un freno ai processi di mielinizzazione”, spiega il professor John F. Cryan, che ha codiretto lo studio pubblicato su Translational Psychiatry. “La comprensione di questi potrebbero aprire innovative strategie basate sul microbiota intestinale per affrontare i disturbi correlati alla mielina”.
I disordini a cui Cryan si riferisce, sono quelli come la sclerosi multipla (MS). Chi soffre di MS dispone di una quantità ridotta di mielina intorno ai nervi, la quale influenza fortemente la loro capacità di mandare impulsi elettrici, interrompendo i messaggi inviati lungo di essi. Questo si traduce spesso in difficoltà visive e del movimento, e nei casi più gravi può portare alla cecità e alla paralisi. Attraverso la comprensione di come i batteri siano in grado di influenzare lo sviluppo e il mantenimento della guaina mielinica, si potrebbe offrire una qualche forma di trattamento per le coloro che si trovano in condizioni come la MS.
Un tempo si pensava che le informazioni trasmesse tra cervello e intestino andavano soltanto per un solo verso, con il cervello che impartiva gli ordini, ma lentamente, negli ultimi dieci anni, questa idea è stata spazzata via. Ora c'è una montagna di prove a suggerire che il collegamento tra i due è molto più di una strada a due sensi, portando alcuni a riferirsi alla massa di nervi scoperta nell'intestino come il “secondo cervello” del corpo . Questa ha guidato alcuni scienziati nel delineare i collegamenti tra i batteri che vivono nell'intestino e alcuni disordini mentali, che vanno dall'autismo alla schizofrenia, sebbene siano difficili da provare e possano essere molto controversi.
Tuttavia, questa nuova nozione aumenta la possibilità che i probiotici, o i trapianti batterici, possano essere utilizzati per trattare un intero spettro di disturbi. Potrebbe sembrare del tutto folle, ma ci sono esempi in cui questo sembra operare. Per esempio, esiste un caso in cui, dopo una grave infezione di Clostridium difficile, una donna altrimenti sana riceveva un trapianto fecale dalla figlia in sovrappeso, per ripopolare il microbiota intestinale. Con il tempo, la madre ricevente divenne obesa. I medici pensano che il suo peso potrebbe essere stato influenzato dai batteri che le erano stati dati dalla figlia.
I batteri nel tuo intestino potrebbe essere in grado di alterare gli aspetti fisici del tuo cervello
11 aprile 2016 – di Josh L. Davis
C'è stato un tempo in cui, se una persona diceva di avere una “sensazione di pancia”, veniva interpretao soltanto come un modo di dire figurato. Ma prova a sostegno che ci potrebbe essere effettivamente di più in questo luogo comune di quanto si possa solitamente immaginare, è la maniera in cui gli scienziati stanno apprendendo di come i microbi nel nostro intestino possono apparentemente influenzare ciò che accade nel nostro cervello. Una nuova ricerca ha ampliato ancora di più questa nozione, rivelando che i batteri influenzano non solo la portata chimica del cervello, ma addirittura la sua conformazione fisica.
Ciò che hanno scoperto era che i topi allevati per non avere batteri intestinali mostravano un aumento dell'espressione genica in una certa regione del cervello, nota come corteccia prefrontale, quando venivano confrontati con altri topi che avevano una normale comunità di batteri nel loro intestino, nota come microbiota. Quando i ricercatori hanno poi esaminato quali geni erano coinvolti, hanno scoperto che veniva alterato l'entità dell'isolante che avvolge le fibre nervose.
Conosciuta come “guaina mielinica”, questo isolante è vitale nella conduzione elettrica degli impulsi, l'invio di messaggi in ogni parte del cervello. I topi privi di un microbiota producevano guaine mieliniche più spesse, dimostrando che c'è in apparenza un collegamento tra le caratteristiche fisiche del cervello e il microbiota nell'intestino. “E' probabile che segnali chiave dall'intestino al cervello forniscono un freno ai processi di mielinizzazione”, spiega il professor John F. Cryan, che ha codiretto lo studio pubblicato su Translational Psychiatry. “La comprensione di questi potrebbero aprire innovative strategie basate sul microbiota intestinale per affrontare i disturbi correlati alla mielina”.
I disordini a cui Cryan si riferisce, sono quelli come la sclerosi multipla (MS). Chi soffre di MS dispone di una quantità ridotta di mielina intorno ai nervi, la quale influenza fortemente la loro capacità di mandare impulsi elettrici, interrompendo i messaggi inviati lungo di essi. Questo si traduce spesso in difficoltà visive e del movimento, e nei casi più gravi può portare alla cecità e alla paralisi. Attraverso la comprensione di come i batteri siano in grado di influenzare lo sviluppo e il mantenimento della guaina mielinica, si potrebbe offrire una qualche forma di trattamento per le coloro che si trovano in condizioni come la MS.
Un tempo si pensava che le informazioni trasmesse tra cervello e intestino andavano soltanto per un solo verso, con il cervello che impartiva gli ordini, ma lentamente, negli ultimi dieci anni, questa idea è stata spazzata via. Ora c'è una montagna di prove a suggerire che il collegamento tra i due è molto più di una strada a due sensi, portando alcuni a riferirsi alla massa di nervi scoperta nell'intestino come il “secondo cervello” del corpo . Questa ha guidato alcuni scienziati nel delineare i collegamenti tra i batteri che vivono nell'intestino e alcuni disordini mentali, che vanno dall'autismo alla schizofrenia, sebbene siano difficili da provare e possano essere molto controversi.
Tuttavia, questa nuova nozione aumenta la possibilità che i probiotici, o i trapianti batterici, possano essere utilizzati per trattare un intero spettro di disturbi. Potrebbe sembrare del tutto folle, ma ci sono esempi in cui questo sembra operare. Per esempio, esiste un caso in cui, dopo una grave infezione di Clostridium difficile, una donna altrimenti sana riceveva un trapianto fecale dalla figlia in sovrappeso, per ripopolare il microbiota intestinale. Con il tempo, la madre ricevente divenne obesa. I medici pensano che il suo peso potrebbe essere stato influenzato dai batteri che le erano stati dati dalla figlia.
"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)
χιλικάδο
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