SCHEDA STORICA SULLA QUESTIONE INDIANA

 

 

 

"Possibile che una delle regioni più ridenti del globo debba restare allo stato di natura, covo di pochi miserabili selvaggi, quando sembra destinata dal creatore a fornire il sostentamento ad una numerosa popolazione e a divenire sede della civiltà, della scienza e della vera religione?"

Harrison, governatore della Louisiana

"Siamo stati costretti a bere l’amaro calice dell’umiliazione, trattati come cani mentre la nostra vita e la nostra libertà divenivano trastullo dell’uomo bianco; la nostra patria e le tombe dei nostri padri ci sono state strappate dallo spietato vincitore finché, scacciati, nazione dopo nazione, ci ritroviamo fuggiaschi, vagabondi e stranieri nella nostra stessa terra,..

John Ross, capo Cherokee

 
I nativi originali


Fra il 1500 e il 1600, vivevano sul continente nordamericano, a seconda delle diverse stime storiche, dai due ai 10 milioni di abitanti, divisi in una infinità di tribù e sottotribù. Le risorse naturali da una parte, e lo spazio a disposizione dall'altra, erano talmente abbondanti che raramente si creavano motivi di frizione fra una tribù e l'altra.

Questa è una mappa con i principali gruppi tribali prima della conquista del territorio da parte dei bianchi.

QUI  l'originale in alta definizione (400 Kb)

Le prime esplorazioni

Con gli arrivi dei primi europei sulle coste atlantiche, intorno al 1600, iniziarono a formarsi gli insediamenti di coloni da cui sarebbero partite le prime esplorazioni verso l'interno. Esse furono condotte, a Nord (New England, Massachussets), dagli inglesi, e a Sud (Florida e Louisiana) dai francesi. Ma la prima spedizione vera e propria, a scopo di conquista, fu condotta dagli spagnoli, che si erano già da tempo attestati in Messico, e che poterono quindi partire direttamente dalla terraferma, attraverso quello che oggi è il confine Sud degli Stati Uniti.

La Spedizione di Coronado

Attratti dalla leggenda delle "sette città d'oro di Cebola", nel 1540 mille uomini partirono da Compostela verso Nord, agli ordini del generale Francisco Coronado. Arrivarono fino al Kansas e al Gran Canyon del Colorado, ma rientrarono, dopo quasi due anni, senza aver trovato l'oro che cercavano.

In compenso, avevano fatto agli indiani il più grande regalo che si potesse immaginare: alcuni cavalli, sfuggiti agli spagnoli, erano stati catturati dalle tribù locali, che si erano messe ad allevarli. Pochi decenni più tardi, l'intera zona delle Grandi Pianure si ritrovava così a disposizione un mezzo di trasporto che avrebbe radicalmente cambiato le abitudini degli indigeni, e che avrebbe dato loro la possibilità di comunicare e muoversi molto più rapidamente, nel periodo di lotta contro l'avanzata dei bianchi, due secoli più tardi. (In America un antenato del cavallo era esistito in epoche precedenti, ma pare che si fosse estinto circa 9000 anni fa).


Prima dell'Indipendenza

La storia degli Stati Uniti si può dividere in due grossi blocchi, il cui spartiacque è la rivoluzione del 1776. In quell'anno infatti le colonie già presenti sul territorio si ribellarono alla corona inglese ed ottennero l'indipendenza, diventando la federazione di stati che sta alla base della moderna nazione americana.

Con l'arrivo dei primi coloni, nel 1600, i rapporti con le popolazioni locali erano stati di natura relativamente pacifica. Prevalevano situazioni di piena collaborazione ed armonia, in cui il commercio di pelli e lo scambio di altri beni avvantaggiava sia gli indigeni che i bianchi, e solo raramente si registravano episodi di violenza, dovuti soprattutto a questioni di territorio.

Ma con l'aumento massiccio dell'immigrazione, e l'inizio della spinta verso l'interno, la situazione si capovolse, gli equilibri iniziali si spezzarono, e lo scontro violento divenne la regola invece dell'eccezione.

Fu così che al momento della rivoluzione, la maggior parte delle tribù indigene si alleò con gli inglesi, nella speranza di vedere diminuito, con la sconfitta dei coloni ribelli, il potere del loro oppressori.

Purtroppo per loro invece, alla fine della guerra si ritrovarono dalla parte degli sconfitti.


Man mano che i nuovi stati della federazione venivano formati, le nazioni indiane comprese nel territorio venivano inglobate, e dotate di autogoverno, protetto da trattati.

La politica nazionale di George Washington

 
George Washington
La politica nazionale per le tribù indiane formulata da G. Washington nel 1789 partiva dal presupposto che ciascuna tribù indiana fosse nazione indipendente, affermando che i trattati stipulati tra le tribù ed il governo federale erano, secondo la costituzione degli Stati Uniti, vincolanti per i singoli stati.

Questi trattati garantivano ad ogni tribù il diritto all’autogoverno entro i propri confini, e imponevano al governo federale di proteggere i confini tribali da ogni intrusione dei bianchi. In cambio ciascuna tribù si impegnava a restare alleata degli Stati Uniti e a non stipulare accordi commerciali con nazioni straniere. Il timore era che Inghilterra, Francia e Spagna non avessero rinunciato ad acquisire il controllo dell’ovest e, alleandosi con gli indiani, potessero ricacciare gli americani bianchi ad est degli Apalachi.


Nuvola Rossa


"Gli indiani in quanto primi occupanti, godono di diritto di proprietà sul suolo" disse Knox, ministro della guerra a Washington. "Esso non può venir loro sottratto senza il loro libero consenso [….] espropriarli[….] sarebbe una grossolana violazione delle leggi fondamentali di natura e di quella giustizia distributiva che costituisce la gloria di una nazione."

Knox condivideva le idee di Jefferson a di altri esponenti dell’illuminismo secondo cui "l’indiano è, fisicamente e mentalmente pari all’europeo". Tra il 1776 ed il 1804, gli stati del nord abolirono la schiavitù, mentre l’elite di quelli meridionali premeva in tutti i modi perché se ne imitasse l’esempio. Tutti i presidenti, da Washington a Jackson, incoraggiarono i matrimoni misti tra bianchi e indiani, per promuovere l’acculturazione di questi ultimi.

La prima acculturazione

Lo spostamento rapido degli americani bianchi verso occidente, il costo delle guerre e il timore di nuove alleanze delle tribù indiane con spagnoli, francesi o inglesi, indusse il governo a porre in atto, nel 1790, una serie di leggi finalizzate ad indurre gli indiani al passaggio dalla caccia all’agricoltura.

Knox stimava che le misure poste in essere avrebbero determinato una completa assimilazione degli indiani, e avrebbero portato alla progressiva estinzione dei loro diritti di proprietà sulle terre entro cinquant’anni, tranne le piccole fattorie che ciascuna famiglia indiana avrebbe conservato come proprietà privata.

Al fine di persuadere gli indiani a dedicarsi all’agricoltura, il governo federale forniva gratuitamente le attrezzature, insieme ad esperti con il compito di spiegare tecniche e vantaggi dei sistemi agricoli.

Furono istituite a carico dello stato federale scuole di lavoro manuale nelle quali i bambini indiani venivano preparati a diventare agricoltori e mogli di agricoltori.

Fu istituita la vigilanza dell’esercito sui confini stabiliti per trattato, e formulata la figura dell’agente federale con funzioni di diplomatico residente.

Il governo infine offrì incentivi economici alle associazioni missionarie delle diverse confessioni cristiane (soprattutto protestanti), che si impegnavano ad istruire gli indiani e ad insegnar loro le più avanzate tecniche agricole.

Nel contempo gli indigeni venivano anche spinti alla conversione verso il cristianesimo.

Alcune delle maggiori tribù degli Stati Uniti sud orientali (Cherokee, Creek, Chicasaw, Chotaw e Seminole) fecero progressi così rapidi sulla via dell’acculturazione da divenir note intorno al 1830 come le "cinque tribù civilizzate". Esse contavano circa 45.000 individui, e possedevano quasi tremila schiavi africani.

Nel cercare di migliorare la loro posizione sociale, collocandosi su un piano di superiorità rispetto ai neri, molti pellirosse finirono per accettare, insieme al processo di acculturazione, anche gli stessi pregiudizi razziali dei bianchi.

La rapida avanzata dei pionieri verso ovest, tra il 1789 ed il 1830, rese sempre più inadatti i territori di caccia degli indiani al commercio delle pellicce, mentre la selvaggina diveniva sempre più scarsa.

Poiché le terre per loro avevano valore solo come territori di caccia - come previsto da Knox - anno dopo anno le varie tribù si convinsero a svendere al governo federale milioni di acri di terra, che poi sistematicamente veniva rivenduta ai coloni bianchi. Il ricavato delle vendite andava a costituire dei fondi fiduciari, da cui le nazioni indiane ricavavano rendite annuali per edificare segherie, mulini, strade, e strutture necessarie all’economia di mercato.

In altre parole, l'unico indiano che il sistema accettava era quello che accettasse, a sua volta, le regole del sistema.
 

L’intralcio indiano nel progetto della nazione bianca

La sconfitta dei Creek nel 1812, degli Shawnee e dei loro alleati del nord, la sconfitta a New Orleans del corpo di spedizione inglese, ed il fatto che le tribù indiane occupavano territori particolarmente adatti alla crescita del cotone, diede motivo ai bianchi dell’ovest di invocare l’eliminazione dei "selvaggi traditori" che avevano rotto i trattati di alleanza con gli Stati Uniti.

Dal 1815 al 1828, perciò, la questione indiana acquistò sempre maggiore rilevanza politica ed economica, ponendo le basi per un trasferimento forzato.

Nel 1823 gli Stati Uniti formularono la "dottrina Monroe", e la nazione venne pervasa dalla certezza del proprio destino imperialistico, alimentando così la convinzione del "chiaro destino" dell’America di espandersi fino al Pacifico e della fede che Dio avesse scelto gli Stati Uniti come modello e guida per il mondo intero.

In questi anni, i presidenti Adams e Monroe cercarono di persuadere gli indiani a trasferirsi ancora più a occidente, ma essi si rifiutavano di cedere ulteriori terre oltre a quelle già perdute fino a quel momento.

Con il procedere del processo di acculturazione, questi cominciarono a rendersi conto che si chiedeva loro di rinunciare a tutto ciò che li rendeva indiani: avrebbero perso le loro terre, le loro tradizioni, la loro religione, la loro lingua, il loro autogoverno nazionale e sarebbero rimasti indiani solo nel colore.

Essi cominciarono a comprendere che ben pochi americani bianchi li avrebbero accettati come cittadini dotati degli stessi loro diritti.

In effetti la ripresa dell’istituto di schiavitù dei negri legata allo sviluppo della coltivazione del cotone, rafforzò ulteriormente nei bianchi la convinzione dell’inferiorità razziale degli Africani.

"Anche se noi concedessimo pari cittadinanza agli indiani acculturati, ed anche ammettendo che un progetto simile sia praticabile, il massimo dei diritti e dei privilegi che l’opinione pubblica potrebbe concedere agli indiani sarebbe di collocarli in una posizione di mezzo tra il negro e il bianco; e se pure dovessero sopravvivere a questa degradazione, senza la possibilità di raggiungere l’elevazione del secondo, essi sprofonderebbero gradualmente nella condizione del primo…"

George Gilmer, governatore della Georgia


In Georgia ed in tutto il sud il futuro di ogni indiano sarebbe stato quello di un cittadino di seconda categoria, come lo schiavo africano liberato: agli indiani sarebbe stato negato il diritto di votare, di detenere cariche pubbliche, di testimoniare in tribunale, di prestare servizio militare e di mandare i figli nelle scuole pubbliche.

Con il crescere del fervore nazionalistico degli americani bianchi, di pari passo crebbe quello delle nazioni indiane. Tutto ciò non fece che rafforzare la determinazione di queste nel respingere la prospettiva dell’assimilazione alimentando il legame alle proprie terre ed al proprio autogoverno.

Nel 1827 i Cherokee adottarono un corpo di polizia, un sistema giudiziario ed un parlamento bicamerale elettivo ed anche una costituzione scritta, basata su quella degli Stati Uniti .

Essi affermarono cosi la propria sovranità di nazione indipendente, legata agli Stati Uniti solo dagli obblighi fissati per trattato.

Dagli Stati Uniti, essi attendevano che questi mantenessero gli impegni, che proteggessero i loro confini e che non pretendessero ulteriori cessioni di terre senza il consenso indiano.

I bianchi dell’ovest reagirono energicamente e lo stato della Georgia, citando la clausola costituzionale che affermava che "entro i confini di giurisdizione di uno stato non è consentito formare o erigere nuovi stati", assunse la giurisdizione su alcuni milioni di acri di terra che le nazioni Cherokee e Creek, occupavano entro i suoi confini.

Questo atto aboliva di fatto l’autogoverno dei Creek e dei Cherokee, e trasformava gli indiani in cittadini di seconda categoria, invalidando i precedenti trattati stipulati con il governo federale.

Per gli Stati Uniti fu un grave conflitto tra sovranità statale e federale, un conflitto che la costituzione aveva volutamente lasciato nell’ambiguità. 

I sentieri di lacrime

Quando nel 1829 Andrew Jackson divenne presidente degli Stati Uniti, altri stati seguirono l’esempio della Georgia. Eroe delle prime guerre indiane, uomo di frontiera, piantatore, proprietario di schiavi e speculatore terriero, Jackson era notoriamente a favore del trasferimento forzato di tutte le tribù indiane, e del "diritto" di ciascuno stato, di denazionalizzare a proprio piacimento le tribù residenti entro i propri confini.

Egli perciò ignorò le proteste delle nazioni indiane e nel maggio del 1830, convinse il congresso ad approvare il cosiddetto "Indian Removal Act", nonostante l’opposizione del partito whig e di migliaia di bianchi dell’est.

Cosi migliaia di indiani residenti ad est del Mississipi si incamminarono verso i territori dell’ovest, scortati dai soldati, su quelle piste che da allora presero il nome di "sentieri di lacrime".I Cherokee che nel 1838 non avevano ancora ceduto al trasferimento forzato furono cacciati dalle loro terre con la forza delle armi.

Sebbene il presidente della corte suprema di appello Jhon Marshall dichiarò esplicitamente che la sovranità proclamata dallo stato della Georgia sui territori contesi fosse "priva di valore ", Jackson ne ignorò la sentenza.

Sopra: ll sentiero delle lacrime, da un dipinto di Robert Lindenaux. 1942

"… siamo stati costretti a bere l’amaro calice dell’umiliazione, trattati come cani mentre la nostra vita e la nostra libertà divenivano trastullo dell’uomo bianco; la nostra patria e le tombe dei nostri padri ci sono state strappate dallo spietato vincitore finché, scacciati, nazione dopo nazione, ci ritroviamo fuggiaschi, vagabondi e stranieri nella nostra stessa terra, e contempliamo un futuro in cui i nostri discendenti saranno forse completamente estinti […] sospinti in punta di baionetta nell’oceano occidentale, o ridotti alla condizione di schiavi… "

John Ross, capo Cherokee

"… un delitto che sconcerta la nostra immaginazione [….] L’anima umana, la giustizia, la pietà che risiede nel profondo del cuore di ogni uomo dal Maine alla Georgia, non possono non aborrire questa vicenda…"

Ralph Valdo Emerson , a nome degli oppositori.


L’ALTRO AMERICANO

L’indottrinamento

.....cento anni di errori e di crimini commessi per rendere l’indiano simile al bianco.

Dopo che nel 1886 gli americani bianchi ebbero domato le ultime rivolte armate degli indiani, si rese necessario schiacciarne la resistenza interiore: una volta compiuta la conquista dei loro territori, doveva infatti proseguire quella dell’identità culturale indiana.

In tale direzione una prima linea di pensiero era a favore di una sistematico indottrinamento degli indiani delle riserve che puntava ad una prospettiva di "americanizzazione " o " acculturazione" dei bambini indiani, in quanto gli adulti "selvaggi", erano considerati praticamente irrecuperabili.

Un secondo orientamento prevedeva la possibilità di recidere i legami tra l’individuo e la tribù, concedendo ad ogni capofamiglia indiano un piccolo appezzamento di terra da coltivare, in modo da rendersi autosufficiente e imparare a nuotare o affogare nel mare della cultura bianca.

Al fine di tradurre in normativa di legge le due strategie finalizzate a ricreare l’indiano ad immagine e somiglianza del bianco, il primo passo consisté nell’abbandonare il presupposto che le tribù indiane fossero nazioni indipendenti e con le quali si dovevano stipulare dei trattati.

Nel 1831 le tribù indiane erano considerate "nazioni subordinate all’interno del territorio dello stato" e di questa affermazione gli indiani sottolineavano il termine "nazioni" i bianchi subordinate. Nel 1871 il congresso approvò una legge secondo cui non si sarebbero più dovuti stipulare dei trattati con le tribù indiane.

Il congresso spogliò poi i loro tribunali del potere di giudicare secondo il diritto tribale i casi sorti all’interno delle riserve, conferendo poteri dittatoriali all’ufficio per gli affari indiani e, in ciascuna riserva, ai suoi agenti e sovrintendenti. uesto controllo autoritario venne ulteriormente rafforzato dalla creazione in ogni riserva di una "polizia indiana" formata da giovani pellirossa disposti ad appoggiare le nuove autorità.

L’ufficio emanò disposizioni che consentivano ai suoi agenti di negare le razioni di viveri agli indiani ribelli, di incarcerare gli adulti che non collaboravano, di frustrare i bambini riottosi, e di separare i figli dai genitori per inviarli nelle scuole statali e nelle missioni..

In queste scuole i bambini dovevano spogliarsi di ogni residuo di "tribalismo" venivano puniti se parlavano nella propria lingua, erano costretti a vestirsi, comportarsi e pensare come bianchi, e non potevano ricevere visite dai genitori né farne.

La cittadinanza autosufficiente

L’esperimento di cittadinanza autosufficiente iniziò nel 1887 con l’approvazione del "Dawes General Allotment Act" ed anche in questa penosa situazione, la condizione degli indiani delle riserve era però probabilmente migliore rispetto a quella di quanti dovettero subire il programma di detribalizzazione.

Tale provvedimento era stato energicamente sostenuto non solo dai riformatori bianchi, ma anche da quei bianchi che vivevano nei territori indiani e che aspiravano a trasformarli in uno stato a maggioranza bianca (Oklahoma).

Le stesse compagnie ferroviarie erano ansiose di detribalizzare gli indiani per ottenere nei loro territori le concessioni fondiarie promesse dal governo, cosi come le imprese che intendevano sfruttare le stesse riserve dei territori indiani.

Il "Dawes Act" conferi al governo il potere di abolir ogni forma di autogoverno tribale, lottizzare le terre delle riserve, concedere 160 acri di terre (circa 40 ettari) a ogni capofamiglia, vendere ai bianchi quanto restava e infine cancellare ogni rapporto esistente deponendo qualsiasi responsabilità per gli affari dei nuovi cittadini indiani, abbandonati alla mercé dei loro vicini bianchi e di una amministrazione statale composta principalmente da "uomini della frontiera" .

In seguito al "Dawes Act", 67 tribù nel solo Oklahoma ed una dozzina al di fuori dei suoi confini persero gli ultimi scampoli di territorio loro rimasti.

Molti indiani, e in particolare gli ex-cacciatori, di bisonti, non avevano nessuna esperienza nella coltivazione della terra, e quella che venne loro concessa non era certo delle più fertili; il governo non fornì loro alcuna assistenza nel costruire, recintare, attrezzare o dotare di bestiame fattorie autosufficienti.

In breve tempo, impossibilitati a pagare le tasse e le rate dei prestiti, e spesso, se le loro terre valevano qualcosa, indotti con la frode a rinunciare ai titoli di proprietà, migliaia di indiani si trasformarono in vagabondi senza fissa dimora. Si calcola che di tutti gli indiani che attraverso il "Dawes Act" avevano ricevuto in concessione un appezzamento di terreno, l’85-90 per cento l’abbia perduto negli anni immediatamente successivi.

Le tribù che sfuggirono alla detribalizzazione e alla "lottizzazione individuale " continuarono a godere della proprietà comune delle loro terre, ma furono assoggettate dal 1880 al 1930 alla dura legge della americanizzazione sotto l’ufficio per gli affari indiani.

Nel 1910 la popolazione indiana era ridotta al livello più basso dall’inizio della invasione europea e negli Stati Uniti non restavano che poco più di 220.000 indiani. Quelli che non erano stati uccisi direttamente negli scontri armati, erano stati eliminati dalle malattie dell'uomo bianco, per le quali essi non disponevano di nessuna immunità.

Ma per chi era convinto della incapacità della "razza rossa" di sopravvivere alla competizione con quella anglosassone, la distruzione morale e materiale degli indiani costituiva una dimostrazione lampante dell’assunto.

Il sistema di detribalizzazione ed i programmi di americanizzazione forzata nelle riserve costituirono il punto più basso nella lunga storia di maltrattamenti da parte dei bianchi, e il periodo di massima disperazione degli indiani.

Il giorno della vergogna: Massacro a Wounded Knee - 1890

Tra il 1880 ed il 1890, come reazione al degrado delle proprie condizioni di vita, si manifestò tra le tribù occidentali un’ondata di movimenti religiosi che invocavano l’aiuto divino.

Fu il periodo della "danza degli spettri", durante il quale si auspicava che il Grande Spirito, avrebbe riportato in vita non solo i bisonti i cervi e gli altri animali uccisi dai bianchi , ma anche i guerrieri caduti.

Si sarebbe infine ottenuta la scomparsa degli uomini bianchi e il ritorno dei giorni felici prima dell’arrivo degli europei.

Il primo grande profeta della danza degli spettri che iniziò a predicare questa rinascita spirituale negli anni 70 fu un indiano paiute di nome Tavibo. Il movimento ricevette nuovo impulso negli anni 80 da Wovoka figlio di Tavibo, ma quando il movimento si diffuse tra i Sioux assunse nuova forma.

Il capo Grande Piede insegnava infatti che il Grande Spirito avrebbe sostenuto gli indiani, in un’ultima grande rivolta. I Sioux ignorarono le proibizioni degli agenti federali, che tentarono di proibire la danza degli spettri nelle riserve, e Toro Seduto diede il proprio appoggio al movimento.

"… la nostra religione potrà anche sembrarvi sciocca, ma a me cosi sembra la vostra. Battisti, metodisti e presbiteriani, hanno ciascuno un Dio diverso. Perché non dovremmo avere il nostro? Perché cercate di portarci via la nostra religione?..."

Toro Seduto

Nel novembre del 1890, allo scopo di soffocare il movimento, il commissario per gli affari indiani ordinò ai soldati di arrestare Toro Seduto, Grande Piede e altri capi. Nei tafferugli che seguirono, Toro Seduto restò ucciso. Duecento Sioux, guidati da Grande Piede fuggirono dalla riserva di Pine Ridge.

I cinquecento cavalleggeri che partirono al loro inseguimento costrinsero i fuggitivi a rientrare nella riserva, presso un fiume chiamato Wounded Knee.

Mentre venivano perquisiti in cerca di armi, il 29 dicembre 1890, alcuni Sioux opposero resistenza: i soldati cominciarono a sparare, alcuni con le mitragliatrici Hotchkiss; gli indiani per lo più disarmati cercarono di fuggire, ma i soldati li inseguirono,m uccidendone 150.

Un Sioux, testimone oculare del massacro, raccontò che in seguito…

… "…a ovest, su per la scarpata che giungeva fino all’alta cresta, erano sparsi i corpi di donne, ragazzi e bambini [….] i soldati avevano sparato loro, mentre correvano, uccidendoli sul posto. Alcuni giacevano in mucchi, perché si erano stretti gli uni agli altri…". Tra i morti c’era anche Grande Piede.

Wounded Knee - Raccolta dei cadaveri dopo il massacro

Il massacro suscitò numerose proteste, ed il governo nominò una commissione d’inchiesta. La relazione finale attribuì la responsabilità dell’accaduto ai soldati, ma nessuno di loro venne mai punito, e nessun cambiamento venne apportato al sistema delle riserve, che proibiva agli indiani la pratica di qualsiasi rito tribale.

Il nuovo cittadino americano

A differenza dei bisonti, gli indiani non scomparvero, e dopo il 1910 la popolazione indiana ricominciò ad aumentare. Gli schiavi neri liberati furono milioni, e nel territorio americano vi furono nuove ondate di emigranti provenienti dall’Europa.

Tutto ciò portò a riconsiderare il fatto che gli Stati Uniti fossero una "nazione bianca protestante", e nei cinquant’anni successivi si diffuse la consapevolezza della natura distruttrice dei tentativi di "incivilire gli indiani".

In occasione della grande guerra, Woodrow Wilson affermò i principio di autodeterminazione dei popoli, e dopo la firma dei trattati di pace, molte nazioni, già sottomesse agli imperi Austro-Ungarico e Ottomano,  ottennero l’indipendenza proprio in base alla loro identità etnica.

Nasceva nel frattempo tra gli intellettuali americani una nuova sensibilità verso le differenze regionali e culturali all’interno del paese. Grazie al patriottismo dimostrato da 15.000 indiani, che avevano prestato servizio nell’esercito durante la prima guerra mondiale, il governo federale concesse la cittadinanza a tutti gli indiani.

In seguito a questo radicale riorientamento ideologico, figura di spicco dei nuovi riformatori fu quella di John Collier, il quale applicò il principio del relativismo culturale alla lotta degli indiani per conservare la propria identità culturale. Nel 1923 egli fondò la American Indian Defense Association, composta da bianchi, che aveva lo scopo di esercitare pressioni a livello legislativo per un cambiamento della linea di condotta nei confronti degli indiani d’America.

La relazione della commissione incaricata dello studio della condizione indiana (1928) risultò cosi scioccante da indurre l’opinione pubblica alla richiesta di contromisure appropriate. Cosi nel 1933 il presidente Franklin Delano Roosvelt nominò Collier commissario per gli affari indiani, e l’anno dopo il congresso approvò l’ "Indian Reorganization Act", che impresse un deciso mutamento di rotta alla politica nei confronti degli indiani.

In base alla nuova legge gli indiani venivano invitati a darsi costituzioni tribali, a riappropriarsi delle terre perdute, e a creare forme elettive di autogoverno (indipendentemente dal fatto che disponessero di un territorio proprio).

Inoltre l’ufficio per gli affari indiani avrebbe dovuto aiutare ciascuna tribù ad acquisire un rinnovato orgoglio culturale per la propria storia, i propri costumi e la propria religione, avrebbe dovuto assicurare la piena libertà religiosa, e lavorare insieme ai consigli della tribù per l’emancipazione sociale e culturale delle genti indiane, considerate come unità tribali. L’assistenza sanitaria venne migliorata a spese dell’erario federale, e furono stanziati fondi per aiutare la nazioni indiane a metter a frutto le risorse di cui disponevano. La politica della detribalizzazione venne cosi definitivamente abbandonata, e il sistema della americanizzazione fu abolito.

Tre leggi per simulare la completa libertà

Collier rimase in carica fino al 1947, e il suo programma fu strenuamente avversato da quella parte di opinione pubblica bianca che lo accusava di "coccolare gli indiani", sostenendo che il governo avrebbe dovuto abolire del tutto il sistema delle riserve. Egli venne convocato dinanzi al comitato per le Attività Antiamericane ed accusato di ateismo, comunismo e sedizione a causa delle sue concessioni eterodosse sui diritti degli indiani.

Dopo il 1952 il presidente Dwight Eisenhower e il senatore Artur Watkins, presidente del comitato per gli affari indiani, decisero di abbandonare la linea indicata da Collier per seguirne una volta a dare agli indiani "completa libertà".

Ma in realtà le tre leggi intese a realizzare questa nuova politica segnarono un ritorno alla detribalizzazione, oltre alla rinuncia del governo ad ogni responsabilità giuridica o morale per la protezione degli indiani.

La prima legge, il "Voluntary relocation Program" approvato nel 1952, forniva incentivi agli indiani disposti ad abbandonare le riserve per cercare lavoro in determinate aree urbane. Lo scopo era quello di eliminare dalle riserve la popolazione indiana eccedente. Ai volontari, il governo offriva un addestramento professionale, un alloggio ed un aiuto nella ricerca del primo lavoro: dopodiché l’indiano era lasciato a se stesso.

L’addestramento si dimostrò adeguato solo per i lavori più umili e peggio pagati. Molto indiani si ridussero a fare la vita dei barboni, troppo umiliati dal fallimento per ripresentarsi alle famiglie originarie. Dei 35.000 indiani che si offrirono volontari, solo il 30 per cento fece ritorno alle riserve, mentre molti fra quelli rimasti in città dovettero ricorrere all’assistenza sociale.

La seconda legge consentiva agli stati di assumere la giurisdizione civile e penale sulle riserve, dando un colpo di spugna alla polizia indiana, ai tribunali locali e al sistema giuridico tribale voluti da Collier.

La terza legge, la "Termination Policy" dichiarava infine che le tribù indiane avrebbero dovuto svincolarsi il prima possibile dalla supervisione e dal controllo federale. Le tribù vennero spesso costrette con la forza o l’intimidazione ad assumersi ogni responsabilità nella gestione del servizio sanitario, delle scuole, e delle attività imprenditoriali. Furono abolite le restrizioni che impedivano ai bianchi di impadronirsi delle terre delle risorse minerarie.

Questa politica godeva naturalmente del sostegno delle grandi imprese (soprattutto petrolifere e del legname) che già da tempo avevano messo gli occhi sulle risorse ancora controllate dagli indiani.

In seguito alla nuova politica terre e risorse di grande valore caddero presto in mano alle banche e alle imprese dei bianchi. Molte tribù, prive di qualsiasi esperienza, si ritrovarono vittime della speculazione dei bianchi.

La Termination Policy venne sospesa solo con la presidenza di John F. Kennedy, e sotto l’amministrazione Johnson, nell’ambito del programma "guerra alla povertà".

Gli studi statistici effettuati sulla popolazione indiana, a partire dagli anni settanta, hanno rilevato il maggior tasso di disoccupazione, il minor livello di istruzione, i più gravi problemi sanitari, il più elevato tasso di mortalità infantile, i più gravi problemi di alcolismo, e il minor reddito annuale per famiglia di qualsiasi altro gruppo etnico degli Stati Uniti.

Eppure a suo tempo Walter Nickel, ministro degli interni di Nixon, sostenne che gli indiani erano "iperprotetti", e avrebbero dovuto fare maggiore affidamento sulle proprie forze.

Nel 1977 un gruppo di militanti indiani, membri della American Indian Movement, presentò alla conferenza internazionale dei diritti umani di Ginevra un memoriale di protesta in cui si chiedeva alle Nazioni Unite di indagare sulla distruzione della cultura indiana e sulla violazione dei diritti degli indiani americani, e di riconoscere ufficialmente le nazioni indiane dell’America del nord.

Durante l’amministrazione Carter e negli anni successivi, molte tribù indiane si sono rivolte ai tribunali per ottenere il riconoscimento della propria personalità giuridica, e la restituzione delle terre loro sottratte con la frode.

Le tribù dei Taos, degli Yachima e dei Narragansett hanno cosi ottenuto per via legale la restituzione di parte dei loro territori, e molte altre cause sono oggi pendenti presso i tribunali.

Oggi

Attualmente ci sono circa un milione di indiani canadesi e due milioni di nativi americani. Nonostante le terribili sofferenze, sono riusciti a conservare buona parte della propria cultura, in particolar modo dove hanno ancora accesso alla loro terra.

Ci sono indiani in ogni stato degli Usa e in ogni provincia canadese. Circa la metà dei nativi non vive nelle riserve ma in città. La notevole tenacia della identità indiana la si può constatare in popoli come i Mashantucket Pequot del Connecticut che, sebbene quasi completamente sterminati durante la guerra Pequot del 1636-37, riuscirono a sopravvivere nascondendosi, e oggi sono ancora una volta un popolo prospero.

Gli indiani continuano oggi a subire razzismo e persecuzioni. Le condizioni di vita delle riserve sono terribili. Negli USA, gli indiani d'America sono otto volte più soggetti a contrarre la tubercolosi dei cittadini americani, e il 37% di tutti gli indiani muore prima dei 45 anni. In Canada, la percentuale dei suicidi è tre volte maggiore della media nazionale, mentre la mortalità indiana infantile é superiore del 60% a quella dell'intera popolazione del paese.

Il furto delle risorse indiane non è limitato nel passato. In tutto il continente gli indiani vengono ancora oggi privati delle loro terre, delle loro foreste, dei minerali e persino delle sorgenti d'acqua.

LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE!
Proverbio Sioux

Scritto da Sergio Brundu per luogocomune.net

Comments  
Bellissimo articolo, dimostra che gli statunitensi sono delle merde già dall'inizio della loro esistenza come popolo...!!!
GRAZIE BRUNDU! CI VOLEVA....
ma erano solo 10milioni? come fanno a dire che ne hanno sterminato 100 milioni? :roll:
Un famoso cantante nazional-popolare italiano, agli esordi da semi-sconosciuto scrisse una canzone che diceva: "non siamo mica gli americani che loro possono sparare agli indiani".
Quando raggiunse l'apice e divenne un sorta di dio in terra, fu casualmente trovato in casa con delle dosi di cocaina di cui era un noto consumatore e venne arrestato.
Da li in poi non si schiero' mai piu' e continuo' la sua brillante carriera con dei ritornelli che pressapoco facevano : eeeehhh, oooohhhh, aaaahhhh...
E cosi' visse felice contento senza overdosi causali di Fentanyl...
Grazie Brundu.
Però confesso che l'ho letto saltando varie parti perché ho finito l'antiacido...
per certe cose ho poca tolleranza.
la lega delle 5 nazioni (irochesi) resiste ancora
Volevo aggiungere che i Seminole si stanno prendendo le loro rivincite sugli invasori.
#3 bushfamilyguy 2018-01-29 22:05
Un famoso cantante nazional-popolare italiano, agli esordi da semi-sconosciuto scrisse una canzone che diceva: "non siamo mica gli americani che loro possono sparare agli indiani".
Quando raggiunse l'apice e divenne un sorta di dio in terra, fu casualmente trovato in casa con delle dosi di cocaina di cui era un noto consumatore e venne arrestato.
Da li in poi non si schiero' mai piu' e continuo' la sua brillante carriera con dei ritornelli che pressapoco facevano : eeeehhh, oooohhhh, aaaahhhh...
E cosi' visse felice contento senza overdosi causali di Fentanyl...


______
Per completare "eeeehhh, oooohhhh, aaaahhhh"... il nome del cantante: Vasco Rossi
Per contemplare anche altro:
www.viadelcampo.com/html/fiume_sand_creek.html
@peonia
I 100 milioni di cui parli si riferiscono a tutti gli indigeni massacrati in tutta l'America (incluso il sud America) dal 1500 in poi. I "pellerossa" nordamericani erano 10/12 milioni.
questo articolo dovrebbe far capire a tutti che i veri barbari sono gli europei
Grazie Frostyboy

Quote:

#3 bushfamilyguy 2018-01-29 22:05
Un famoso cantante nazional-popolare italiano, agli esordi da semi-sconosciuto scrisse una canzone che diceva: "non siamo mica gli americani che loro possono sparare agli indiani".



:-D
comunque gli americani possono sparare a chiunque... lo dice la storia
Questi eventi (descritti nell'articolo) rappresentano certe "giornate della memoria" che taluni, dalla memoria di parte, faticano un po a ricordare.
Questo per fare il paio con l'articolo precedente sul 27 gennaio che non è propriamente la giornata della memoria ma la giornata dalla memoria corta.
Se si volesse andare a rammentare i fatti passati e correnti per come sono, a molti di quei civici amanti delle reminiscenze, passerebbe gran parte di quell'entusiasmo che hanno nella briga di trasmetterci quel certo non so che sul senso della storia.
Diciamo che i criteri di "evoluzione" pongono la questione che il più forte comunque vince!
Poi vinceranno pure i sensi di colpa, ma purtroppo la questione rimane: perché certe popolazioni sono più attrezzate di altre?
Qui non è la questione di vivere in armonia con la natura, (scappellano intere montagne per bruciar carbone), ma capire perché un popolo non sia in grado di difendere il proprio territorio, e non solo, ma anche il proprio corpo da virus/batteri alieni. C'è da domandarsi come mai non abbiano costruito loro le caravelle piuttosto che gli europei.
Quello che è curioso è trovare calendari e altre genialità, la conoscenza del sistema solare e neppure concepire la ruota o il volo.
È palese dalle sculture/dipinti una certa arretratezza a dispetto di un da Vinci.
Il fatto che si è trucidato deportato e tradito ufficialmente i nativi americani, significa che è solo questione di pietà, perché le ragioni sono solo economiche, e se si manda allo sbando coloni senza scrupoli, diventa un, o io, o te!
Diciamo che bene o male i francesi erano più collaborativi con i nativi, e gli inglesi erano certamente meno aggressivi degli unionisti. Quei blasonati presidenti USA sono stati infami con la VERA popolazione locale.
Quello che è triste è concentrarsi sul nord America quando lo stesso problema lo si trova a sud!
OrtVonAllen:

Quote:

Poi vinceranno pure i sensi di colpa, ma purtroppo la questione rimane: perché certe popolazioni sono più attrezzate di altre?

Più attrezzate in che senso? Ad andare a rompere i coglioni a quelle "meno attrezzate"? Seguendo questa logica l'energumeno che ti spinge in un angolo e ti dice dammi i soldi e l'orologio è più attrezzato del Dalai Lama nello stare al mondo.

Quote:

Quello che è curioso è trovare calendari e altre genialità, la conoscenza del sistema solare e neppure concepire la ruota o il volo.

Posto che ruota e volo sono cose piuttosto diverse (e che Leonardo non vi si avvicinò poi tanto nell'aspetto pratico, per inciso), quella che le civiltà precolombiane non conoscessero la ruota è una solenne stronzata. Sono stati trovati giocattoli precolombiani con le ruote...quello che non avevano erano animali da soma. Poi voglio dire, secondo te un popolo che fa cose del genere per gioco non riesce a concepire la ruota:


Per quanto riguarda lo staccarsi da terra ci sarebbe poi il problemino di Nazca e delle altre misteriose linee disseminate nel continente sudamericano.
La ruota a livello pratico! Non didattico!

FranZeta

Quote:

Più attrezzate in che senso? Ad andare a rompere i coglioni a quelle "meno attrezzate"? Seguendo questa logica l'energumeno che ti spinge in un angolo e ti dice dammi i soldi e l'orologio è più attrezzato del Dalai Lama nello stare al mondo.

Non è tanto rompere, conquistare territori rientra nel gioco della natura ed è l'umanità forse che si crea degli scrupoli. L'intelligenza filosofica "occidentale" è allo "sbando", ma quella pratica rimane, le caravelle piuttosto che il missile che disintegra il meteorite.

Trovo pure singolare da parte dei nativi usare il cavallo, non essendo autoctono.

Purtroppo il problema non è il mio "pianto", ma una condizione oggettiva. Il più forte, vince! Pure a Gaza!

Non è assecondando lo strazio di questa vicenda che si comprende come funzionano le cose. Nell'articolo precedente ricordai i nativi come prima cosa, il peggior olocausto!
Rimane che nelle potenzialità cinesi ci sta la polvere da sparo, quelle europee, lo sappiamo, e quelle africane pure! Un gamberetto americano spodesta il gamberetto europeo, e il Madagascar è pieno di eucalipti.

PS il Dalai Lama è filoamericano...non è certo il Tibet che ha sviluppato la meccanica orologera, rubarla è da "intenditori", il buddismo attuale, un bluff!
Ort:

Quote:

La ruota a livello pratico! Non didattico!


Quote:

...e neppure concepire la ruota...

Mettiti d'accordo con te stesso, poi ne riparliamo.

Quote:

Non è tanto rompere, conquistare territori rientra nel gioco della natura ed è l'umanità forse che si crea degli scrupoli. L'intelligenza filosofica "occidentale" è allo "sbando", ma quella pratica rimane, le caravelle piuttosto che il missile che disintegra il meteorite. Trovo pure singolare da parte dei nativi usare il cavallo, non essendo autoctono.

Qui c'è del delirio...la caravella serve appunto a rompere i coglioni fino all'altro capo del mondo, dove gente che vive in sconfinate praterie senza problemi di spazio e risorse non ha nessun bisogno di perdere tempo per fare altrettanto. Il missile poi da sparare al meteorite è un'idea tanto stupida che ormai neanche più i film di hollywood...
Trovi singolare usare il cavallo (nota invenzione occidentale), ma non trovi strano che la superiorità che stai decantando si riduce solo alla conoscenza della polvere da sparo, che però viene dalla Cina. E all'essere avvezzi alla guerra, ovviamente.

Quote:

Un gamberetto americano spodesta il gamberetto europeo, e il Madagascar è pieno di eucalipti.

Opera della natura, chiaramente: il seme d'eucalipto si è fatto una traversata oceanica di sua iniziativa. Il darwinismo genera mostri.
Tra le altre merdate della diciamo cultura anglosassone c'e' la "trovata" del destino manifesto,una paccottiglia fatta di darwinismo,spencerismo,malthusianesimo, con la quale quattro delinquenti hanno trovato la scusa di invadere ed espandersi mandando in avanti pendagli da forca detenuti nelle prigioni britanniche, in australia ed oceania in primis.Fin dall'nizio della loro cosidetta rivoluzione,vedi la boston tea party (gettarono le casse di te dalle navi inglesi travestiti da indiani Mohawk) hanno accampato scuse per le loro nefandezze,adducendo il fatto, tra gli altri, che i pellerossa vivessero nelle tende e facessero vita nomade,dimenticando che uno a casa sua fa quello che cazzo gli pare e non deve essere uno stronzo venuto da fuori a imporgli come vivere.
La loro cosidetta civilta' occidentale si e' travestita da "ineluttabile" come fanno i banditi quando vanno a rubare ai poveri.
Posto una delle canzoni piu' belle dedicate ad un popolo:


IN RED WE TRUST
ORT

Il problema non è di intelligenza ma di conoscenza..... una cosa che non troverai mai in nessun libro di storia.....
la nostra vicinanza alla culla della civiltà (Mesopotamia) ci ha permesso di attingere a conoscenze “aliene” relativamente a questioni di dominio e offesa che sono state adoperate proprio come suggeriva lo scopo, ecco perché non troverai spiegazioni storiche o antropologiche..... possiamo farci mille pippe ma la CONOSCENZA È POTERE e nulla c’entra l intelligenza e le capacità....
La domanda è

Chi ci ha dato l imbeccata???

Poi

In cambio di cosa ?

P.S.

L arroganza e la tracotanza USA mi fa venire il volta stomaco.....
Contenti loro..... sono il primo esperimento sul controllo della popolazione..... GRASSI PATRIOTI E STUPIDI..... imbottiti di medicinali fin dall’infanzia poi di zuccheri e grasso con lo scopo di inebetire le menti e controllare la massa.... con il consenso della stessa.....
Posso dire! yankee go home?
bell'articolo...con un ingrediente principale ossia la madre di tutti i ''peccati'' degli yankees....Si,in effetti lo ''spartiacque'' nella ''questione'' americana si ebbe quando fu eletto Andrew Jackson..combinazione,ironia della sorte,nello stesso periodo + o - anche i gesuiti si vedevano ''riabilitati'' a livello mondiale....ma questa è,forse,un'altra storia...tornando alla questione americana,beh i + merdosi sono sicuramenti stati gli spagnoli...se solo si fosse seguito l'esempio dei primi presidenti..che tutti dicono ''massoni''. Se uno è ''massone'' ma ha la coscienza e l'integrità morale che avevano i washington od i jefferson,ben venga,per quello che mi riguarda,quel ''tipo'' di massoneria;ciò per dire che,accostare tali figure alla massoneria,almeno per me,è una grande stronzata....L'ultimo grande che cercò di ''appianare'' il problema fu Abraham Lincoln ma lo fecero fuori.Dopodichè nel 1913...13 numero ''a caso'' 13 stati,13 stelle... lo sciagurato Woodrow Wilson appose la firma,alla condanna definitiva di questa nazione, alla nascita della FED....ma questa è un'altra storia...

Quote:

Poi vinceranno pure i sensi di colpa, ma purtroppo la questione rimane: perché certe popolazioni sono più attrezzate di altre? Qui non è la questione di vivere in armonia con la natura, (scappellano intere montagne per bruciar carbone), ma capire perché un popolo non sia in grado di difendere il proprio territorio, e non solo, ma anche il proprio corpo da virus/batteri alieni. C'è da domandarsi come mai non abbiano costruito loro le caravelle piuttosto che gli europei.

Qualcuno ha cercato di spiegarlo, anche in maniera piuttosto obiettiva e intelligente secondo me.

Jared Diamond sostiene che il successo delle civiltà europee, che hanno conquistato terre come l'America, l'Africa e l'Oceania, non è dovuto ad una loro presunta superiorità intellettuale. Gli europei non sono più intelligenti degli altri popoli, ma semplicemente hanno avuto la fortuna di vivere in un continente, l'Eurasia, le cui condizioni ambientali hanno favorito lo sviluppo e la diffusione degli elementi che hanno contribuito in maniera determinante alla loro supremazia sugli altri popoli: le armi (e più in generale la tecnologia) e le malattie.

Jared Diamond spiega come lo sviluppo dell'agricoltura e la domesticazione degli animali sia stato un pre-requisito per giungere alle civiltà di armi e malattie. Tale sviluppo è stato più veloce in Eurasia per molti motivi:

in Eurasia, molto più che negli altri continenti, vivevano più animali selvatici che per le loro caratteristiche erano "facilmente" domesticabili.
in Eurasia, molto più che negli altri continenti, esistevano specie vegetali facilmente domesticabili, cioè da cui si potevano ottenere facilmente delle specie adatte ad essere coltivate e che apportassero un significativo contributo nutritivo.
in Eurasia, molto più che negli altri continenti, le caratteristiche geografiche del continente hanno favorito il diffondersi delle innovazioni tecnologiche. In altri continenti questa diffusione è stata rallentata dalla presenza di barriere geografiche (deserti, catene montuose).
L'Eurasia, inoltre, è l'unico continente che si sviluppa principalmente da est a ovest e non da nord a sud come Africa e Americhe. Pertanto specie animali e vegetali potevano essere spostate più facilmente lungo questo continente. In Africa e nelle Americhe le specie animali e vegetali addomesticate in una regione potevano non incontrare, ad altre latitudini, le condizioni ambientali e climatologiche che ne consentissero la sopravvivenza.


it.wikipedia.org/wiki/Armi,_acciaio_e_malattie
Vale davvero la pena di acquistare il libro.

Io non sono d'accordo sul fatto che gli Europei siano più o meno incivili/civili/cattivi/buoni di altri.
Purtroppo la storia umana è piena di genocidi compiuti da gente di tutti i colori.
Gengis Khan era più o meno civile di noi, e in base a quale ragionamento? E gli Aztechi erano meglio? E gli abitanti dell'Isola di Pasqua che si sono sterminati... da soli (quando sono arrivati gli Europei hanno trovato il lavoro già fatto)?
Il Sapiens è Sapiens.

Nell'uomo è presente una nevrosi che ha le sue radici nell'istinto: quello di accumulare oggi perché domani non si sa mai. Tutti gli animali mettono via qualcosa per l'inverno, ma in noi umani a un certo punto l'istinto diventa nevrosi e vogliamo prenderci TUTTO, anche la roba degli altri, anche quando non ci serve, anche quando non è la soluzione migliore perché crea conflitto dove non ce n'era.

E' vero che - oggi come oggi - al vertice ci siamo noi Occidentali, e quindi gli invasori siamo noi. Per ragioni fondamentalmente storiche e geografiche, ma soprattutto geografiche.
E non è una responsabilità da cui una società che ama definirsi "civile" possa scappare.
premesso che a me viene un groppo in gola ogni volta che sento parlare di indiani americani.
vorrei solo evidenziare un punto che mi pare non è stato trattato fin qui
dall'articolo:

Quote:

Attualmente ci sono circa un milione di indiani canadesi e due milioni di nativi americani. Nonostante le terribili sofferenze, sono riusciti a conservare buona parte della propria cultura, in particolar modo dove hanno ancora accesso alla loro terra.

l'articolo ripercorre lo sterminio fisico compiuto a danno dei nativi americani
ma dello sterminio hollywoddiano ne vogliamo parlare?
penso che a parte "piccolo grande uomo" , "soldato blu" e pochi altri si è costruita l'immagine del indiano cattivo

ma soprattutto questi 3 milioni di nativi dove sono rappresentati in film e produzioni?
c'è una sorta di silenzio assordante in merito che di fatto fa presupporre al pubblico come se gli indiani non esistessero più
Articolo da incorniciare!

Quote:

c'è una sorta di silenzio assordante in merito che di fatto fa presupporre al pubblico come se gli indiani non esistessero più

Di fatto non c'è nulla da raccontare oggi, gli indiani non esistono se non geneticamente, non esiste una cultura "indiana". Esistono nativi americani più o meno integrati nella società USA. La cultura indiana oggi non va oltre il casino, la birra e la moto con le frange di cuoio.
Poi ci sono le danze della pioggia in costume organizzate per turisti ma va da sé che quella non è cultura (a 'sto punto lo è di più la moto: cavallo d'acciaio al galoppo attraverso la prateria).
Quella che era la loro identità culturale è stata spazzata via cinquecento anni fa e non può essere riesumata.

Comunque è anche vero il contrario rispetto a quello che dici tu.
Al cinema, quando non sono brutali cacciatori di scalpo (usanza inventata dagli Europei!) spesso gli indiani vengono ritratti all'esatto opposto come "il buon selvaggio" che è una rappresentazione altrettanto lontana dalla realtà, buona giusto per alimentare i sensi di colpa del pubblico moderno e a creare il mito degli "indiani pacifici" che tanto ci piace (e vende!).
Perché se è vero che alcuni indiani erano pacifici, molti altri non lo erano.
Ci sono state guerre fratricide ben prima dell'arrivo degli Europei. Ci sono tribù che hanno usato il cavallo (che era una novità da quelle parti) per muovere guerra ai vicini. I Sioux invadevano regolarmente i territori dei Pawnee e dei Corvi.

Chi erano veramente continua a non essere rilevante di fronte a quello che vogliamo che siano.

Quote:

Il problema non è di intelligenza ma di conoscenza.....

Credo che il vero problema sia nel giudicare gli altri senza sapere nemmeno chi siamo.
Ovvio quindi che la conoscenza sia fondamentale, ma soprattutto di noi stessi.

Dalla nascita ci insegnano ad "etichettare tutto" e a schierarci.
Ci dicono di amare il prossimo e poi ci mettono in competizione.

Bastardi americani, o russi o cinesi o romani o mongoli o ebrei o barbari o coreani.
Poi però, giornalmente beneficiamo delle loro bastardate.

Non mi domando quasi mai, come è stato prodotto il mio PC o lo smartphone da cui sto digitando.
Dove hanno reperito materiali e manodopera, quale è stato il processo industriale che ha permesso ciò?
Forse dietro ci sono sacrifici umani? Schiavi, morti, maltrattamenti?
Potere e sapere, spesso vanno a braccetto con i sacrifici umani. Fin dall'antichità :o)

Sinceramente non capisco perchè a volte definiamo una cosa "disumana" se genera odio e morte, l'uomo purtroppo è anche questo, la natura purtroppo è anche questo.

Sarà forse anche una questione di DNA? Abele o Caino?

Se subisco traumi infantili che inibiscono la mia empatia probabilmente diventerò un bastardo. Colpa mia?
Se tutto va liscio, ricevo amore e non manco di risorse, sono "umano". Merito mio?

Sono il primo a giudicare, quindi niente morale, ci sono dentro con tutte le scarpe.
Le mie sono solo considerazioni.

Da bambino facevo il tifo per i Cowboy.
Oggi sono affascinato dalla cultura Indiana, diciamo da una cultura "pacifica".

Me l'avevano raccontata storta, e continuano a raccontarmela storta.
E' per questo che sono qui :-)

Non sopporto le menzogne, di conseguenza se non voglio prendermi in giro evito in tutti i modi di dire bugie, soprattutto a me stesso.

Bellissimo articolo. Aiuta a comprendere chi siamo.
Grande articolo... io proporrei un VERO giorno della memoria!
Fefo l'avevo detto infatti anche io nel mio post, Hollywood da sempre manipola, però anche BALLA COI LUPI e L'ULTIMO DEI MOIKANI,che adoro, hanno dato ilvero volto dei Pellerossa...
piccola nota :-D, mi hanno detto che in una vita precedente lo ero... ne sono contenta... :-P
Falchetto apprezzo quasi tutti i tuoi pensieri e li condivido, ma Jared Diamond dice cose anche inesatte, dimentichiamo che abbiamo domato pure i leoni, [c'è quel bianco che gioca con un leone selvaggio e sono amiconi, io cose di questo tipo non l'ho visto fare da nessuno del posto.]
Per quanto riguarda le materie prime, direi che si è tirato la zappa sul piede, il continente americano è ricchissimo.
Ma basta solo il concetto di architettura per comprendere che per costruire un ponte, è questione di superiorità intellettuale.
Questo discorso è irritante ma pone le basi per comprendere, come è potuto accadere.
Gli stessi vichinghi conquistarono l'America ma si istallarono in Sicilia, non in Canada!


#18 hvsky Credo che conoscenze extraterrestri ci siano state pure da quelle parti, come ho detto prima, si son trovati studi importanti sul cielo. Ciò non toglie che la ferrovia ha reso più pratico gli spostamenti, che la mongolfiera è ben oltre che far "disegni giganti" per gli alieni.


#16 FranZeta

Quote:

Mettiti d'accordo con te stesso, poi ne riparliamo.

Ci vuole pazienza, io sono d'accordo con me stesso, ma forse mi esprimo male.
Vediamo se posso convincerti: L'acero ha i semi come un "elicottero", da Vinci, fece dei disegni per sfruttare questo fenomeno. Un seme può rotolare come una ruota, ma lungi dall'usarla come un mulino ad esempio.

#16 FranZeta

Quote:

Trovi singolare usare il cavallo (nota invenzione occidentale), ma non trovi strano che la superiorità che stai decantando si riduce solo alla conoscenza della polvere da sparo, che però viene dalla Cina. E all'essere avvezzi alla guerra, ovviamente.

Come ho detto l'hanno concepita i cinesi la pirotecnica!
La guerra c'è anche in natura e forse pure più subdola, in fondo la "genialità" è imitarla, poi balestra, catapulta, castelli e meccanismi dentati, sono roba "nostra", mentre si facevano comunque sacrifici umani e cannibalismo in altre zone del mondo.

Quote:

c'è quel bianco che gioca con un leone selvaggio e sono amiconi, io cose di questo tipo non l'ho visto fare da nessuno del posto.

Magari nessuno del posto mette il video su Youtube, o magari i locali hanno abbastanza sale in zucca da non giocare con un leone, ci avevi pensato?


Quote:

Gli stessi vichinghi conquistarono l'America ma si istallarono in Sicilia, non in Canada!

A parte che stai facendo un po' di confusione (non è che gli stessi vichinghi abbiano conquistato Canada e Sicilia, si parla di gente diversa in epoche diverse).
Comunque prendiamola per buona, tu dove ti installeresti potendo scegliere tra sei mesi di buio e i cannoli con la ricotta? :-D
Che poi ci hanno anche provato a stare (nel senso di rimanere e prosperare) sia in Canada sia in Groenlandia... gli è andata male perché in Canada non hanno trovato gli indiani di Balla coi Lupi ma quelli di Ombre rosse (che sfiga!); mentre in Groenlandia è cambiato il clima e sono morti di fame (ancora più sfigati).
Diamond parla anche di questo, prima di contestarlo ti consiglio di leggerlo, non può essere riassunto in quattro righe su Wiki.
Oltretutto questa tua affermazione non fa che confermare quanta importanza abbia la geografia nelle vicende umane.
Noi (in Eurasia) abbiamo - nel corso dei millenni - vissuto una situazione più favorevole allo sviluppo di tecnologie che - tra i tanti altri scopi - servono bene allo sterminio degli "altri". Di tutti gli umani siamo i più bravi a uccidere. Punto. Non siamo né i migliori né i peggiori. Siamo i più "fortunati", se vuoi.


Quote:

La guerra c'è anche in natura e forse pure più subdola, in fondo la "genialità è imitarla, poi balestra, catapulta, castelli e meccanismi dentati, sono roba "nostra", mentre si facevano comunque sacrifici umani e cannibalismo in altre zone del mondo.

I sacrifici umani li facevano anche i Romani, e anche in tempi non arcaici (con Annibale alle porte han preso un paio di Greci e li hanno seppelliti vivi nel foro, giusto per esser sicuri che qualche dio non fosse incazzato).

Non c'è nulla che mi faccia obiettivamente pensare a una superiorità intellettiva (e nemmeno etica o morale) dell'occidente.
C'è una innegabile superiorità tecnologica che è fondamentalmente di origine... geografica.

Comunque basta cercare bene, a quanto pare i leoni non sono razzisti:
www.youtube.com/.../
www.youtube.com/watch?v=9W1VyFxa33s
www.youtube.com/watch?v=zUCDFJS1UqY

#27 peonia
mi hanno detto che in una vita precedente lo ero... ne sono contenta... :-P


Qualcosa mi dice che ti sei sottoposta ad una seduta di ipnosi regressiva :-D

Quote:

Un famoso cantante nazional-popolare italiano, agli esordi da semi-sconosciuto scrisse una canzone che diceva: "non siamo mica gli americani che loro possono sparare agli indiani".

Un altrettanto famoso cantautore scrisse tutta una canzone.Fiume Sand Creek.
ricordo un testo del fu john kleeves, da leggere tutto

scribd.com/.../...
Falchetto...insomma era un'insieme, parlavo di architettura e ponti, poi i sacrifici sono certamente opinabili per delle "sottili" differenze, sia di tempo che di cultura.

Quello che è importante capire perché è successo, non tanto un'etica!
La vespa inietta uova al bruco, sfruttandolo in vita e in morte! È etico?

L'occidente non è certo la risposta[!/b] Però se il sole è destinato a spegnersi, campa cavallo, che ne usciamo con le tribù! E questo si chiama spirito di sopravvivenza. Chi nel suo moon hoax ha perlomeno valutato questa possibilità!

È facile maltrattare un cane, poi comprendendo la pet terapia, si può comprendere gli equilibri universali.
L'uomo che descrivo "vincente", è poi un uomo che concentra la sua ansia di "IBRIDO" in uno sfogo universale, si muove nel terreno e pensa in grande. Su questa base ci sta la sofferenza, ne più ne meno che finire in una ragnatela.

La squallida superiorità intellettiva è il triste bunker antiatomico rispetto alla capanna spazzata via, il lupo che poi soffiò invano sui mattoni e i tre porcellini vissero felici e contenti!

Quote:

Falchetto...insomma era un'insieme, parlavo di architettura e ponti, poi i sacrifici sono certamente opinabili per delle "sottili" differenze, sia di tempo che di cultura.

Sottili differenze... tipo? Insomma se il sacrificio umano lo fanno i Romani (gente che conosceva Platone e Aristotele e sapeva anche costruire i ponti!) è un po' meno grave per questa e quell'altra ragione? Ma sul serio?
Con le "sottili differenze" possiamo giustificare tutto e il contrario di tutto.


Quote:

Quello che è importante è capire perché è successo, non tanto un'etica!

Perfetto non posso che ribadirti: leggi Diamond, perché parte proprio dalla tua stessa domanda.
Poi non devi per forza essere d'accordo con le sue tesi ma non puoi nemmeno essere in disaccordo senza averlo letto.
Ort#28:

Quote:

Vediamo se posso convincerti: L'acero ha i semi come un "elicottero", da Vinci, fece dei disegni per sfruttare questo fenomeno. Un seme può rotolare come una ruota, ma lungi dall'usarla come un mulino ad esempio.

Allora, chiudiamola definitivamante questa faccenda della ruota. Se costruisco un giocattolo per i bambini con le ruote, una specie di carrettino da trainare con una cordicella per intenderci, non ci sono dubbi che possiedo il concetto di ruota e posso trasferirlo anche ad utilizzi più concreti, se fosse il caso. Ma continui ad ignorare il fatto che se non ho un cavallo o un bue a cui attaccare il carro la mia ruota serve quanto un trolley sul Monte Bianco. D'altronde un valido sostituto della ruota pare l'avessero, e sarebbe curioso poter chiedere a Leonardo di progettare uno strumento per fare altrettanto:


EDIT: Allego immagine di giocattolo in modo da evitare ulteriori incomprensioni:


Tornando in topic, riassumendo i tuoi interventi #13 e #15, in pratica sostieni che lo sterminio dei nativi americani è nell'ordine delle cose poichè:

1) Non avendo mai costruito una caravella non hanno potuto anticipare gli europei ed essere loro gli invasori. In extrema ratio avrebbero almeno potuto intercettare la flottiglia di Colombo in alto mare.

2) Non hanno mai avuto l'idea di attaccare un carretto a un bisonte.

3) Sono del tutto inadatti al volo.

Sì, sì, molto convincente: mi hai quasi persuaso che meritassero la fine che hanno fatto.
# 35 FranZeta

Quote:

1) Non avendo mai costruito una caravella non hanno potuto anticipare gli europei ed essere loro gli invasori. In extrema ratio avrebbero almeno potuto intercettare la flottiglia di Colombo in alto mare.
2) Non hanno mai avuto l'idea di attaccare un carretto a un bisonte.
3) Sono del tutto inadatti al volo.


Quote:

Sì, sì, molto convincente: mi hai quasi persuaso che meritassero la fine che hanno fatto.

E' il destino manifesto riveduto e corretto,ma sempre destino manifesto rimane!

IN RED WE TRUST
Un ottimo riassunto storiografico dell'olocausto dei nativi americani. Per l'occasione ho spulciato un po' wikipedia ed ho trovato il seguente fatto molto interessante:

Quote:

La vita Spirituale delle comunità(tribù) non prevede sacerdoti o persone che si elevino rispetto agli altri, perché viene ritenuto dannoso dare in mano ad un solo uomo un potere così grande.

e questo era per la realtà indiana,tribù appunto. Nella nostra realtà non solo abbiamo fatto l'opposto, ma fin dai tempi antichi abbiamo delle caste che si sono elevate sopra agli altri. Oggi si chiamano istituzioni, governi, multinazionali, banche. Questo fatto unito al progrgesso tecnologico dà un logico perchè alle efferatezze di cui è costellata la nostra storia e il nostro presente e sicuramente il nostro futuro. E non si faccia l'errore di pensare che la causa sia uomo bianco di religione cristiano o ebreo, il risultato è identico con chiunque (bianco-nero-giallo-misto o uomo-donna o qualunque età oqualunque religione).
Non è una famiglia di contadini che può sterminare un popolo! però possono sterminare un'altra famiglia......
Eh sì brava gente questi Sioux, non avevano neanche i sacerdoti... cosa di cui dubito, tralaltro (e gli sciamani chi sono?). E' ragionevole pensare che (anche io a questo punto cito a caso da Internet) Non essendoci tradizione scritta, tutte le pratiche religiose erano tramandate oralmente ed erano dominio di pochi. Insomma nulla di particolarmente diverso dai Sapiens che popolano il resto del mondo.

Peccato che questa spiritualità non abbia impedito loro di muovere continuamente guerra ai Pawnee per poter cacciare a casa loro (prima e dopo l'arrivo degli Europei, coi cavalli e i fucili comprati dagli Europei) né di rendersi responsabili di fatti come questo:
en.wikipedia.org/wiki/Massacre_Canyon
Ma a noi che basta un film per farci un'opinione queste cose non interessano.

Come dicevo qualche post più sopra il Sapiens è Sapiens, nulla giustifica il massacro di interi popoli ma se pensate che gli indiani prima che arrivassero gli Europei vivessero tutti in pace fumando il kalumé siete parecchio fuori strada.

Vivevano a casa loro, e tanto basta ad avere ragione quando qualcuno ti invade (per quel che vale la ragione di fronte alle armi). Ma anche i Pawnee avevano ragione... o no? In cosa siamo diversi noi e i Sioux?

L'unica cosa che si può contestare all'Occidente è - per l'appunto - l'ipocrisia di ritenersi DIVERSI (superiori o inferiori a seconda dei punti di vista, i sensi di colpa, le convenienze momentanee) da tutti gli altri, comportandosi però allo stesso modo.
#25 Cicos


Quote:

Sarà forse anche una questione di DNA? Abele o Caino?

Piccola curiosità sperando di non essere in OT.
Dagli scritti di Sitchin (e non) e in parte dalla Bibbia si evince come alcuni discendenti di Caino siano proprio i nativi americani. E' risaputo che alcuni popolazioni a est dell'asia e i nativi americani hanno una peluria facciale (e anche del corpo) estremamente ridotta, o quasi nulla, per via della loro genetica. Sotto quest'ottica è molto interessante andare a leggere gli antichi testi quando narrano di Caino o Ka-in:
Questa è la parte sulla Bibbia (Genesi 4):
15 Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. 16 Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
Questa è la parte Sumera/Babilonese (Ottava Tavoletta di Enki):
A Eridù Enki pronunciò il verdetto:"Che per la sua cattiva azione Ka-in sia esiliato ad oriente, in una terra di vagabondaggio, che gli venga risparmiata la vita, lui e la sua discendenza saranno distinti dagli altri". Per opera di Ningishzidda l'essenza vitale di Ka-in venne alterata: affinche sul suo viso non crescesse la barba, Ningishzidda mutò l'essenza vitale di Ka-in. Con la sorella Awan come sposa, Ka-in abbandonò l'Edin e si diresse verso la terra del vagabondaggio.
Come al solito la Bibbia è molto vaga e ci parla solo di un segno imposto a Caino (altrimenti si capirebbe troppo) mentre i testi più antichi sono più dettagliati spiegandoci quel segno è proprio la mancanza di peli.
Altre piccole considerazioni:
1) La maledizione di Dio per chi uccide Caino esiste solo nella Bibbia.
2) Leggendo ancora un po' la tavoletta numero 8 si scopre che quando Adapa (che sarebbe Adamo ma è un po' complessa la cosa da spiegare in due righe) sta per morire vuol vedere i suoi figli maschi Ka-in e Sati (il terzo figlio nella Bibbia sarebbe Seth). Visto che Adapa era quasi cieco, riconosce i due dalla barba/non barba. Adapa fa una premonizione dicendo che i discendenti di Seti (barbuti) si spargeranno ovunque sulla Terra mentre i discendenti di Ka-in (non barbuti) vivranno solo ad oriente e fonderanno 7 Nazioni.
*
I barbuti che sterminano i non barbuti. Ecco, se vogliamo fare i cinici e trovare una "morale" possiamo dire che il peccato di Caino (uccidere Abele), per un gioco del destino, è stato "vendicato" dai discendenti dell'altro suo fratello i quali hanno avuto nella Storia un trattamento migliore dagli Dei. I poveri non barbuti infatti sono stati lasciati da soli nella terra del vagabondaggio senza avere il potere, la conoscenza e la tecnologia per resistere allo sterminio.

Quote:

Peccato che questa spiritualità non abbia impedito loro di muovere continuamente guerra ai Pawnee (prima e dopo l'arrivo degli Europei) né di rendersi responsabili di fatti come questo: en.wikipedia.org/wiki/Massacre_Canyon

Leggendo bene il link che hai postato, la cosa che più balza all'occhio, è che il massacre canyon calza bene con l'aricolo precedente "La trappola per topi"


Quote:

This incident, in particular, caused the government nationwide to intensify "its efforts to keep the Indians confined to their reservation"

con la sola differenza che ci sono più di una trappola
Sì ma non equivocare, i Sioux rompevano il cazzo ai Pawnee (e viceversa, immagino) da ben prima che arrivassero gli Europei (che hanno saputo approfittare della situazione e dividere e imperare molto bene) perché volevano cacciare a casa dei Pawnee. Perché l'erba del vicino è sempre più verde, anche in America. Quando sono arrivati gli Europei i Sioux e più o meno tutti i loro vicini erano già in stato di guerra semi-permanente (che poi è diventata un odio viscerale verso l'altro). Probabilmente perché i Sioux erano talmente efficaci nel cacciare che di bisonti ne erano rimasti pochi a casa loro. Oppure volevano la terra di qualcun altro. Non lo sapremo mai.
Solo che non troverai molta letteratura a proposito di fatti successi in un luogo e in un'epoca in cui gli avvenimenti venivano tramandati oralmente ma la tradizione orale si è interrotta secoli fa. Quindi, siccome non ci sono conflitti documentati, noi pensiamo non ci siano conflitti. E sbagliamo.

Noi guardiamo agli indiani d'America come a un unicum ma sono dozzine di Nazioni sparse su un continente, spesso e volentieri in conflitto tra di loro.
E spesso e volentieri hanno strizzato più di un occhio agli Europei proprio in funzione di queste guerre (il nemico del mio nemico è un mio amico) con l'unico risultato di farsi spazzare via una Nazione dopo l'altra.
Anzi viene da chiedersi se fossero state unite come le immaginiamo (tutti gli indiani d'America sono uguali per noi, come dire un Polacco e un Portoghese sono la stessa cosa, ma la realtà è diversa) gli Europei sarebbero riusciti a conquistare il Nord America?
Perché gli Indios non avevano cavalli e fucili, ma gli indiani d'America li avevano, e magari la storia poteva andare diversamente.

NB. In Balla coi Lupi questa situazione viene anche mostrata, ma sono i Pawnee a razziare i Sioux.
@ Wounded Knee

Il massacro suscitò numerose proteste, ed il governo nominò una commissione d’inchiesta. La relazione finale attribuì la responsabilità dell’accaduto ai soldati, ma nessuno di loro venne mai punito, e nessun cambiamento venne apportato al sistema delle riserve, che proibiva agli indiani la pratica di qualsiasi rito tribale.

Allora come oggi: colpevoli e, come succede anche oggi, magari pure promossi di grado.
@FranZeta
A proposito dell' uso della ruota presso gli Inca:
"(...) Questo popolo grande, che di proposito non riproduceva la rota in alcuna guisa (se non per indicare sacralità), per non recare offesa all' unica rota del cielo, il Sole, (...)"
J.Anello Oliva, De Los Reyes, 31 Julio 1637
Tratto da un documento/resoconto cifrato scritto dal gesuita e scrittore italiano e riportato nel libro "Exul immeritus Blas Valera..." di Laura L.Minelli

Quote:

"(...) Questo popolo grande, che di proposito non riproduceva la rota in alcuna guisa (se non per indicare sacralità), per non recare offesa all' unica rota del cielo, il Sole, (...)"

Nel 1637 era un'ipotesi oggi è una bufala. Però hai fatto bene a postarlo è molto interessante il punto di vista di un Europeo del '600.
Per metterla giù proprio terra terra non usavano la ruota perché era pressoché inutile in montagna. Una gerla è più utile di una ruota se vivi sul Machu Picchu.
Ancora oggi in quei luoghi un mulo è piu utile di un'auto.
#8 frostyboy


Quote:

@peonia
I 100 milioni di cui parli si riferiscono a tutti gli indigeni massacrati in tutta l'America (incluso il sud America) dal 1500 in poi.

www.maurizioblondet.it/la-leggenda-nera/
Falchetto

Quote:

Nel 1637 era un'ipotesi oggi è una bufala.

Ciao Falchetto, non era neanche una ipotesi, il gesuita semplicemente riporta quanto raccontatogli dagli Inca, vero o meno che fosse. E il mio era solo un mattoncino aggiunto alla discussione, utile o meno che sia stato. L' ho proposto perché proveniente da una fonte dell' epoca, mi sembrava interessante. :-)
E' molto interessante e in effetti la mia ipotesi è anche un po' traballante.
Non tutto il sud america è montuoso.
Che avesse ragione lui? :-D

Quote:

non era neanche una ipotesi, il gesuita semplicemente riporta quanto raccontatogli dagli Inca

Si, e io ho parlato con un inca e mi ha detto che sono la reincarnazione di Atahualpa.
@Pyter
J.Oliva ha vissuto in Perù per 45 anni quando la maggior parte degli inca non erano ancora stati sterminati, ci sta che qualcosina l' abbia saputa, no?
Ma visto che siamo in tema, caro dio sole, perché cacchio hai permesso a Pizarro di arrivare a Cajamarca? Eri ubriaco? Non accampare scuse! :-D

Scusate l'OT.

Quote:

Si, e io ho parlato con un inca e mi ha detto che sono la reincarnazione di Atahualpa.

Tu rivendica il regno e vediamo che succede :-D magari qualcuno ti piglia sul serio .
@#41 Falchetto

non mi sembra che sto equivocando, anzi mi sembra tutto l'opposto, anche perchè non ho espresso giudizi sui sioux ma sull'intero genere umano

mi autocito


Quote:

Nella nostra realtà non solo abbiamo fatto l'opposto, ma fin dai tempi antichi abbiamo delle caste che si sono elevate sopra agli altri. Oggi si chiamano istituzioni, governi, multinazionali, banche. Questo fatto unito al progrgesso tecnologico dà un logico perchè alle efferatezze di cui è costellata la nostra storia e il nostro presente e sicuramente il nostro futuro. E non si faccia l'errore di pensare che la causa sia uomo bianco di religione cristiano o ebreo, il risultato è identico con chiunque (bianco-nero-giallo-misto o uomo-donna o qualunque età oqualunque religione). Non è una famiglia di contadini che può sterminare un popolo! però possono sterminare un'altra famiglia......



Non mi è chiaro dov'è che non sono stato chiaro.... forse suona meglio se sostituisco famiglia di contadini con tribù che stermina un'altra tribù?


Quote:

Probabilmente perché i Sioux erano talmente efficaci nel cacciare che di bisonti ne erano rimasti pochi a casa loro. Non lo sapremo mai.

www.farwest.it/?p=67





Sì credo che non lo sapremo mai

Con il resto del tuo intervento sono sostanzialmente dello stesso parere anche se non giustifico in alcun modo l'operato di noi "europei"

Quote:

J.Oliva ha vissuto in Perù per 45 anni quando la maggior parte degli inca non erano ancora stati sterminati, ci sta che qualcosina l' abbia saputa, no?

Ci sta, ci sta, il fatto è che 'sti cronisti antichi alternano cazzate mostruose e verità lampanti non si sa mai...
Matkshonov evidentemente ho equivocato io.
Poco male, avevo l'esigenza di scrivere quello che ho scritto :-D
no problem ;-)

Quote:

Tu rivendica il regno e vediamo che succede :-D magari qualcuno ti piglia sul serio .

Non ci penso nemmeno... con il ministro dell'istruzione che abbiamo è meglio non scherzare.
OT
LEGGE MOSCA
Si dice il peccato ...
Ma non il peccatore...
@ Macco -

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Leggendo ancora un po' la tavoletta numero 8 si scopre che quando Adapa (che sarebbe Adamo ma è un po' complessa la cosa da spiegare in due righe) sta per morire vuol vedere i suoi figli maschi Ka-in e Sati (il terzo figlio nella Bibbia sarebbe Seth). Visto che Adapa era quasi cieco, riconosce i due dalla barba/non barba. Adapa fa una premonizione dicendo che i discendenti di Seti (barbuti) si spargeranno ovunque sulla Terra mentre i discendenti di Ka-in (non barbuti) vivranno solo ad oriente e fonderanno 7 Nazioni.

Ricorda la storia di Giacobbe ed Esaù.

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#13 OrtVonAllen 2018-01-30 02:43
Diciamo che i criteri di "evoluzione" pongono la questione che il più forte comunque vince!
Poi vinceranno pure i sensi di colpa, ma purtroppo la questione rimane: perché certe popolazioni sono più attrezzate di altre?
Qui non è la questione di vivere in armonia con la natura, (scappellano intere montagne per bruciar carbone), ma capire perché un popolo non sia in grado di difendere il proprio territorio, e non solo, ma anche il proprio corpo da virus/batteri alieni. C'è da domandarsi come mai non abbiano costruito loro le caravelle piuttosto che gli europei.
Quello che è curioso è trovare calendari e altre genialità, la conoscenza del sistema solare e neppure concepire la ruota o il volo.
È palese dalle sculture/dipinti una certa arretratezza a dispetto di un da Vinci.
Il fatto che si è trucidato deportato e tradito ufficialmente i nativi americani, significa che è solo questione di pietà, perché le ragioni sono solo economiche, e se si manda allo sbando coloni senza scrupoli, diventa un, o io, o te!
Diciamo che bene o male i francesi erano più collaborativi con i nativi, e gli inglesi erano certamente meno aggressivi degli unionisti. Quei blasonati presidenti USA sono stati infami con la VERA popolazione locale.
Quello che è triste è concentrarsi sul nord America quando lo stesso problema lo si trova a sud!

Se veramente sei interessato a saperlo, una buona ipotesi la trovi nel saggio di Jared Diamond : "Armi, acciaio e malattie".


eholgersson.files.wordpress.com/.../...

Quote:

#14 FranZeta
OrtVonAllen:

Perdonami, ma è un fatto che i popoli precolomboanoi non utilizzassero al ruota a livello pratico.
Sulla mancanza di animali da lavoro hai ragione, ed in effetti è una delle concause della superiorità dei popoli euroasiatici (vedi il saggio linkato sopra).
Ma ammetterai che non serve un animale da lavoor, per creare ed utilizzare una cosa come una carriola o un risciò o un carretto a mano.
Immagina come sarebbero stati facilitati i viaggi dei messaggeri Inca con una carriola o un carretto.
Idem nel lavoro quotidiano...

Quote:

#21 Falchetto

Scusami, ho risposto al commento #13 senza leggere oltre.
Ho messo il link al pdf gratis del libro di Diamond (io lo presi cartaceo con il "Club degli Editori" nel 1995).

Quote:

#24 Falchetto

Esatto!
Fra l'altro, si continua a ripetere che "c'erano spazi sterminati e risorse sufficienti per tutti".
Non è vero: popoli come gli Apache, i Navajo ed altri, erano ridotit a vivere in territori brulli senza risorse, campavano alla stregua di contadini poveri delle nsotre regioni...
SE non ci fossero stai territori ben definiti, difesi da guerre, magari avrebbero scelto di vivere un pò meglio?
la superiorità degli europei è nelle necrotecnologie infatti nel settore militare sono impegnati i 4/5 della ricerca scientifica con il rischio di distruzione totale

Quote:

#48 Pyter
Citazione:

non era neanche una ipotesi, il gesuita semplicemente riporta quanto raccontatogli dagli Inca

Si, e io ho parlato con un inca e mi ha detto che sono la reincarnazione di Atahualpa.

Non facciamo i furbi: il "tuo" Inca mente spudoratamente!
Il "mio" Inca ha detto che la reincarnazione di Atahualpa sono IO !
#57 Nomit

Eh già, troppo simile per essere un caso. La storia Adapa/Ka-in/Seti e Isacco/Giacobbe/Esaù sono quasi identiche, cambiano solo i nomi e il tipo di benedizioni (ovvero le eredità). Di diverso per es nella Bibbia c'è stato un inganno mentre nella versione sumera il tutto è onesto. Però la storia delle benedizioni che han fatto scattare l'ira di Ka-in ed Esaù è identica (Esaù vuole uccidere il fratello gemello a causa della benedizione, Ka-in uccide il fratello gemello a causa della benedizione). Se si fa il parallelismo si intuisce subito che il mito biblico è la copia di quello sumero spalmato in due parti. Capita spesso di trovare nella Genesi miti precedenti tutti intrecciati, è un bel puzzle da incastrare ma interessante da collegare ;-)
Buona serata..!!!

Quote:

#52 Falchetto
Citazione:

J.Oliva ha vissuto in Perù per 45 anni quando la maggior parte degli inca non erano ancora stati sterminati, ci sta che qualcosina l' abbia saputa, no?

Ci sta, ci sta, il fatto è che 'sti cronisti antichi alternano cazzate mostruose e verità lampanti non si sa mai...

Il piiiiccolissimo problema è riuscire a distinguere le due cose....
#58 Tizio.8020 l'ho scaricato ma diciamo rimane complementare, se le linee di massima tracciate, sono quelle di aver intuito, è palese che il Nuovo Messico sia diverso dalla Virginia e la California piuttosto che il Nevada.
Poi rimane l'architettura che, figurati, non va citata. I ponti sarebbero serviti per mille motivi, eppure...
Cosa si vuole dimostrare con quel Jared Diamond : "Armi, acciaio e malattie". In sintesi è sotto gli occhi di chiunque. L'Alaska impervia o ricca di risorse, e non sto parlando di teste di salmone seppellite, putrefatte e assaggiate come prelibatezza!

Che oggi in Canada i nativi siano allo sbando è più grave di quel che accade in Australia con gli aborigeni, anche se nella loro terra c'è plutonio, spruzzato dagli inglesi.

Tutto ciò è orribile, come lo è capire che la biodiversità va salvaguardata e si fa i sensibili a scoppio ritardato, con "esperti" che analizzano la cosa...fossero stati sul posto sarebbe un altro parlare.
Una cariola....non ha bisogno di animali..( ok.. anche l'uomo è un animale )

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#67 mangog
Una cariola....non ha bisogno di animali..( ok.. anche l'uomo è un animale )

Esatto!
Immagina di lavorare in un cantiere edile senza poterla utilizzare.
Immagina come avrebbero potuto realizzare le opere idrauliche senza quella.
Qui da noi tanti anni fa hanno realizzato argini, deviato fiumi, e tutti gli sposatmenti di terra li hanno realizzati con carriole.
Vero che in alta montagna si usa la gerla, ma parliamo di sentieri.
Le strade realizzate dagli Inca erano sì strette, ma percorribili da almeno un corpo di fanteria, servivano fra le altre cose anche per spostare l'esercito in fretta.
Una carriola, un carretto, avrebbero aiutato molto.
Invece, puro conoscendo la ruota (ed il cavallino giocattolo postato è una prova); non la utilizzavano.

Quote:

Ho messo il link al pdf gratis del libro di Diamond.

Grande!
Adesso va bene tutto, però non si può negare che determinati fattori della cultura sociale dei nativi americani, siano al momento quanto di più anticapitalista la storia abbia mai prodotto.
Poi ci saranno state anche tribù "cattive", ma il senso di comunità intesa nel vero senso della parola, il rispetto per l'armonia del creato e per ogni elemento, comprese le pietre (!), che ad esso appartengono, per farla breve, sradicano alla base i fondamenti della società occidentale capitalista, o chiamatela come accidenti vi pare...quella cosa fondata sull'egoismo più becero, la mancanza più elementare di ogni forma di rispetto altrui, la competizione assassina, il frazionamento della terra e del tempo etc..etc..mica vero che siamo tutti uguali, cavoli, altra cultura, totalmente altra cultura !
basta leggere il discorso all'onu di un rappresentante degli irochesi pubblicato dalla casa editrice punto l di ragusa

Quote:

Poi ci saranno state anche tribù "cattive", ma il senso di comunità intesa nel vero senso della parola, il rispetto per l'armonia del creato e per ogni elemento, comprese le pietre (!), che ad esso appartengono, per farla breve, sradicano alla base i fondamenti della società occidentale capitalista, o chiamatela come accidenti vi pare...quella cosa fondata sull'egoismo più becero, la mancanza più elementare di ogni forma di rispetto altrui, la competizione assassina, il frazionamento della terra e del tempo etc..etc..mica vero che siamo tutti uguali, cavoli, altra cultura, totalmente altra cultura !

Il rispetto per l'armonia del creato e tutto il corollario - al netto dei nostri pregiudizi ballalupiani - è lo stesso delle tribù mongole dell'epoca precedente ai Khan, a cui i nativi americani sono molto affini sia culturalmente che geneticamente, e più in generale di tutti i popoli di religione animista sia nomadi che stanziali.

Si parla di gente che - in America come in Asia - non è mai stata particolarmente rispettosa DEGLI ALTRI UOMINI (che fanno parte del creato... o no?), contro cui conducevano continue razzie (e questa non è competizione assassina? non è egoismo becero? è forse sport?) per i soliti motivi che ben conosciamo: mi prendo la tua terra, tua moglie, oppure semplicemente acquisto consenso nella mia comunità razziando la tua. Questa è la realtà dei nativi americani. Si moriva ucciso dai tuoi vicini perché andavi a cacciare sul lato sbagliato del fiume.

L’ultima estate duemila guerrieri della Nazione Neutra hanno attaccato un villaggio della Nazione del Fuoco, un insediamento fortificato con una palizzata e difeso da circa 900 guerrieri. Lo hanno preso dopo un assedio di nove giorni e molti indiani di codesta nazione vennero uccisi sul posto, circa 800 vennero presi prigionieri, uomini, donne e bambini. Dopo aver bruciato 70 dei migliori guerrieri, hanno tolto gli occhi agli uomini più anziani e poi gli hanno tagliato le labbra, lasciandoli poi ad una misera esistenza. (Gabriel Lalemant, missionario, 1643)

Manca giusto l'ipocrisia di doversi inventare un casus belli: quella - fino a prova contraria - è farina del nostro sacco.

Però chissà perché gli Indiani d'America per noi - dopo essere stati dei selvaggi per secoli - sono improvvisamente diventati dei gran bravi ragazzi, magari un po' stonati a forza di fumarsi pipe e, scopro oggi, addirittura anticapitalisti! Ma soprattutto vivevano in armoniaaaah con la naturaaaah! In pratica dei simpatici frikkettoni vesiti di cuoio, che è un'immagine di una tristezza infinita per un popolo di guerrieri che ha perso ma ha combattuto con coraggio. :-?

Tu scrivi "creato" ma - parliamoci chiaro - il concetto è quello. Armonia con la natura.

Talmente in armonia con la natura che hanno estinto intere specie cacciando con arco e frecce e avrebbero estinto anche il bisonte se non fossero arrivati gli Europei con il fucile, il cavallo e la ferrovia a fare lo stesso lavoro ma molto più velocemente.
Eh sì perché il bisonte è solo l'ultimo rimasto di una lunga lista di grandi mammiferi che popolavano il continente americano e sono stati spazzati via da questi simpatici frikkettoni.
Bisognerebbe chiederlo allo Smilodonte cosa ne pensa di questa cosa degli indiani e dell'armonia.

Comunque nulla di diverso rispetto a quello che hanno fatto i Sapiens che abitavano gli altri continenti, prova che tanto in armonia con la natura (il creato) non siamo mai stati né qui né in America. Né altrove. Né mai lo saremo.
Volendo a tutti i costi trovare un ominide in armonia con la natura tocca tornare... agli australopitechi, e ho dei dubbi anche su di loro. Lucy non me la racconta giusta.

Se poi la tesi che si voleva dimostrare è che una qualsiasi società di cacciatori/raccoglitori sia più in armonia con la natura di quanto lo siamo noi viene voglia di rispondere "grazie al c...." :-D Lo sono anche i Mongoli contemporanei mica solo i nativi americani del 1500.

Un link a caso, facile facile, per chi non ha voglia di leggersi Diamond (che è pure gratis grazie a Tizio.8020).
gds.it/.../...

Quote:

Talmente in armonia con la natura che hanno estinto intere specie cacciando con arco e frecce e avrebbero estinto anche il bisonte se non fossero arrivati gli Europei con il fucile, il cavallo e la ferrovia a fare lo stesso lavoro ma molto più velocemente. Eh sì perché il bisonte è solo l'ultimo rimasto di una lunga lista di grandi mammiferi che popolavano il continente americano e sono stati spazzati via dai Sapiens. Bisognerebbe chiederlo allo Smilodonte cosa ne pensa di questa cosa degli indiani e dell'armonia.

Me ne sai nominare un paio di specie sterminate dai nativi americani? lasciando perdere lo smilodonte che quei nativi americani non li ha nemmeno conosciuti


Quote:

Comunque nulla di diverso rispetto a quello che hanno fatto i Sapiens che abitavano gli altri continenti, prova che tanto in armonia con la natura (il creato) non siamo mai stati né qui né in America. Né altrove. Né mai lo saremo.

C'è stato chi era in armonia, chi c'è ancora, chi ci sarà.

Quote:

lasciando perdere lo smilodonte che quei nativi americani non li ha nemmeno conosciuti

Stai scherzando vero?
I "nativi americani" arrivano in America 13.000 anni fa (se non prima), lo Smilodon in America si estingue 10.000 anni fa. Giusto il tempo per il Sapiens di ambientarsi nel Nuovo Mondo e parte la strage.
Il Mammuth e l'orso delle caverne dove sono finiti? Si sono autoestinti? In Europa l'Uro che fine ha fatto?

Dove arriva il Sapiens il grande mammifero si estingue.


Quote:

Me ne sai nominare un paio di specie sterminate dai nativi americani?

Già fatto.
Anche il link facile facile l'ho già postato, oppure leggiti Diamond, che è molto meglio che leggere Falchetto.

Cioé, sono per antonomasia un popolo di grandi cacciatori, ma ci stupisce il fatto che abbiano cacciato il Mammuth o lo Smilodon fino all'estinzione. Ma sul serio? :roll:
Ma no Falchetto non scherzo, la glaciazione Wurm è terminata con un evento catastrofico che ha fatto scomparire diverse specie e ha sconvolto gli ecosistemi di tutto il pianeta. i nativi americani (o meglio: gli uomini che hanno popolato il nord america negli ultimi 12000 anni) che intendiamo noi chissà da dove venivano.. Anche avessero trovato gli ultimi esemplari sopravvissuti non si può addossare loro la colpa dello "sterminio".. lo dico perchè nel tuo discorso ipotizzi che quei popoli non avessero la minima preoccupazione di preservare le specie...il che è ridicolo per una popolazione dipendente dalla caccia. A maggior ragione quindi non sterminavano gli animali, bisonti o altri che fossero.. dato che li vuoi dipingere meno romanticamente puoi dire questo: non sterminavano le specie per puro interesse, toh

Quote:

i nativi americani (o meglio: gli uomini che hanno popolato il nord america negli ultimi 12000 anni) che intendiamo noi chissà da dove venivano.

Dalle steppe mongole.


Quote:

nel tuo discorso ipotizzi che quei popoli non avessero la minima preoccupazione di preservare le specie...il che è ridicolo per una popolazione dipendente dalla caccia

La storia umana è piena di esempi di popoli che si sono condannati a morte abusando in modo del tutto illogico delle risorse a disposizione (altro argomento trattato da Diamond). Anche noi stiamo facendo la stessa cosa.
Evidentemente ci manca il senso del ridicolo.

it.wikipedia.org/.../...

Tutte specie estinte perché è finito il Wurmiano, immagino.
Scomparso il ghiaccio sono scomparsi anche i Mammuth. Ok prendiamola per buona... gli orsi delle caverne si sono estinti perché sono finite le caverne? Cervi, castori, bradipi giganti, topiragni, fochemonache... e compagnia bella si sono tutti estinti per colpa del clima?

La presenza del Sapiens al vertice della catena alimentare è solo una coincidenza secondo te?
Personalmente non credo ai cacciatori preistorici, ma...

"È noto però che anche i cacciatori paleolitici potevano portare all'estinzione delle specie animali: questo accadeva esclusivamente quando raggiungevano delle isole remote o dei continenti isolati dove incontravano una fauna sconosciuta e impreparata all'impatto con un predatore efficiente come l'uomo, che in questo non è diverso da tutti gli altri predatori. Quando si sollevò l'istmo di Panama i predatori placentati del Nord raggiunsero il Sudamerica e provocarono l'estinzione di molte tra le più grosse specie locali, in modo simile a quello che accadde quando l'uomo arrivò per la prima volta nelle Americhe, in Australia o in Sardegna"

Assolutamente non comparabile a quanto fatto dagli europei degli ultimi secoli:

"Quando gli europei arrivarono in Nord America trovarono immensi branchi di erbivori oculatamente sfruttati dalle popolazioni locali: i bisonti formavano un peloso tappeto sulle praterie, i fiumi brulicavano di castori e le colombe migratrici oscuravano il cielo con stormi di milioni di individui (diversi osservatori lo descrissero come uno spettacolo incredibile e impressionante). Nel giro di qualche decennio i bisonti furono ridotti a poche centinaia e le colombe migratrici (l'uccello più abbondante del mondo, con una popolazione di diversi miliardi di individui concentrata negli Stati Uniti orientali) si estinsero del tutto. In Africa, nella terra dei boscimani, non era difficile trovarsi in situazioni incredibili come quella descritta nel 1888 da dei naturalisti inglesi: “Partimmo all'alba, e ben presto ci trovammo sommersi in un vero mare di antilopi. Il dottor Gibbons capì subito che era impossibile contarle, ma stimando che in un ettaro potessero esserci ventimila animali, arrivò a calcolare che in cinquemila ettari gremiti di antilopi ci sarebbero stati cento milioni di animali: “Quanti ce ne saranno, dunque, nelle miglia e miglia che vediamo gremite in tutte le direzioni, fin dove arriva la vista?”. Nell'impossibilità di fare il calcolo, desistette dal proposito. Dopo colazione ripartimmo, e per più di quattro ore e mezza cavalcammo in mezzo alle antilopi, che si spostavano solo di quel tanto che bastava per lasciarci passare…”. Talvolta capitava che persino dei leoni venissero calpestati a morte dalle orde migranti degli erbivori."

(Michele Vignodelli - La civiltà contro l'uomo users.libero.it/michele.vignodelli/dapoalmi.html )

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Evidentemente ci manca il senso del ridicolo.

Non ho alcuna intenzione di contestare questa affermazione :-D

Non mi piace sentire che l'uomo è naturalmente portato alla devastazione, non son d'accordo. Senza dubbio alcuni uomini lo sono, ma penso sia buona cosa tenere a mente che ci sono anche altri uomini. Alcuni li ho conosciuti di persona, so quel che dico.

Quote:

Personalmente non credo ai cacciatori preistorici, ma...

Infatti sono cacciatori/raccoglitori/pittori.
Guarda c'è anche un antenato di Rocco Siffredi. :-D






Quote:

(Michele Vignodelli - La civiltà contro l'uomo users.libero.it/michele.vignodelli/dapoalmi.html )

Non so chi sia Vignodelli ma quello che leggo in questo link mi sembra più un copia/incolla da testi diversi presentato in modo da confermare un suo bias che una ricerca vera e propria.

Nel capitolo L'invasione degli ultracorpi - per esempio - ci sono paragrafi interi copia/incollati proprio da Diamond, titolo "spiritoso" incluso; il tutto senza virgolette e senza cit.
Meno male che - almeno - il Vignodelli ha avuto il buon gusto di citare Diamond nella bibliografia.

Insomma poteva anche scrivere qualcosa di suo.

Quote:

Non so chi sia Vignodelli ma quello che leggo in questo link mi sembra più un copia/incolla da testi diversi presentato in modo da confermare un suo bias che una ricerca vera e propria.

"Con l'emersione dell'istmo di Panamá (Plio-Pleistocene) e la conseguente penetrazione dei Mammiferi Placentali, i Marsupiali sudamericani si estinsero completamente" - sapere.it www.sapere.it/enciclopedia/Marsupiali.html

Quote:

Non mi piace sentire che l'uomo è naturalmente portato alla devastazione, non son d'accordo.

Sicuro non sia un classico caso di verità difficile da mandare giù? ;-)
Che non ti piaccia sentirlo dire è comprensibile, che tu - di conseguenza - non sia d'accordo un po' meno.
Sì Falchetto. Vedi, gli uomini in armonia con la natura sono così noiosi che nei libri di storia non ce li mettono proprio (già ci son troppi libri in circolazione, figurati)....(riaperta parentesi: ci son veramente TROPPI libri, smettetela di comprarli cazzo. in biblioteca trovate di meglio e gratis - e ogni anno c'è da sorbirsi pure la pubblicità etica su quanto sia importante regalare libri --- ma vaffanculo --- chiusa parentesi)

dicevo, le persone in armonia con la natura non fanno testo, letteralmente. evita la psicanalisi e partecipa più attivamente ai topic di musica, nè ;-)
devastare o rispettare la natura è un fatto culturale, gli (indo)europei vogliono dominarla, i tribali farne parte
Addirittura ci sono TROPPI libri! Che facciamo ne bruciamo un po'? :-D
Immagino sia meglio informarsi su Internet, dove non si rischia mai di dover leggere più di quattro pagine.

Non si finisce mai di imparare...

Quote:

devastare o rispettare la natura è un fatto culturale, gli (indo)europei vogliono dominarla, i tribali farne parte

E i tribali indoeuropei cosa vogliono? Dominarla... ma solo fino a un certo punto?

Tra un po' scopriremo che i Sioux erano anche vegetariani, femministi e guidavano tutti un'auto elettrica, basta lasciare abbastanza spazio alla fantasia.

Quote:

Addirittura ci sono TROPPI libri! Che facciamo ne bruciamo un po'? :-D Immagino sia meglio informarsi su Internet, dove non si rischia mai di dover leggere più di quattro pagine. Non si finisce mai di imparare...

Io a dire il vero ho invitato a frequentare di più le biblioteche, che ogni volta che cerco un testo scopro amaramente che , toh, è disponibile. E io che spero sempre lo stia leggendo qualcuno.. e invece no, stanno tutti impegnati a leggere merda per riempire la libreria in salotto.

Bruciarli? almeno scaldassero un po'.. ma che mi stai a piglia' per il culo?? ma smettila va :-D
"Merda" sarebbe quello che tu non approvi?
Magari ne avessi letta di più di 'sta merda non verresti a dirmi che lo Smilodon e il Sapiens non si sono mai conosciuti o che i nativi americani "chissà da dove venivano".
mai detta na roba simile, continuiamo in pm se vuoi, che non interessa a nessuno.
Ma anche no.
quelli che chiamiamo indoeuropei non sono tribali, hanno inventato la civiltà (da civis=città). hanno creato dio padre,la gerarchia,la guerra, i mercati etc. etc. i tribali sono i sopravvissuti.
Ogni giorno che passa aborro sempre di più il popolo americano. Non generalizzo ovviamente, ma se soltanto penso a tutti i mali che la nostra terra è costretta oggi a subire, mi viene a mente soltanto la terra yankee.... stupido io che ho iniziato ad essere sempre più affamato di conoscenza ( grazie alla cara redazione ovviamente...) e sempre più rabbioso con un senso costante di impotenza...