L'altro giorno, mentre riflettevo sulla sorte crudele di Antonio Megalizzi, ho pensato: "Almeno questa volta non ci sono i soliti fessacchiotti che dicono 'E' tutto falso' ".
E invece anche questa volta sono arrivati.
Persino qui su luogocomune, sito conosciuto per prediligere l'uso della logica e dei riscontri fattuali, è comparso qualcuno che ha detto "è tutta una messinscena, a Strasburgo non è morto nessuno".
A questo punto mi domando quale possa essere il meccanismo mentale che porta certe persone ad oscurare a tal punto la propria capacità di raziocinio da fare affermazioni del genere. Il semplice ragionamento che costoro fanno per giungere a tale conclusione infatti ("non ci sono foto del morto quindi non è morto") non è sufficiente a giustificare un tale salto quantico nel nostro cervello.
Ci deve essere qualcos'altro, un "a priori" di tipo kantiano, che ti porta poi a formulare una giustificazione così fragile, pur di arrivare a quella conclusione.
In altre parole, ci deve essere una tale necessità di poter affermare a tutti i costi che "tutto ciò che ci raccontano è falso" da arrivare poi a formulare dei ragionamenti forzati (come appunto "non ci sono foto quindi non è morto") per poter giustificare tale necessità.
Solo chi ha già deciso aprioristicamente che "gli americani non si farebbero mai da soli una cosa del genere" arriva poi ad accettare le ridicole spiegazioni del NIST per il crollo delle Torri Gemelle.
Solo chi ha già deciso che "tutto ciò che ci raccontano è falso" arriva poi a pensare che "siccome non ci sono foto, allora Megalizzi non è morto".
Quando sei schiavo della famosa premessa inamovibile (nel ragionamento deduttivo), devi poi obbligare il tuo cervello a fare delle contorsioni impensabili pur di "stare dentro" a quella premessa.
La domanda quindi diventa: che cosa ha portato certe persone a formulare una tale premessa ("tutto ciò che ci raccontano è falso") da uscirsene poi con delle stupidaggini come quella citata più sopra. (Sia chiaro, il ragionamento vale per Megalizzi come per i famosi "manichini" di Nizza o della Rambla di Barcellona).
La risposta che mi sono dato a questo interrogativo è la seguente: stiamo vivendo una fase di transizione epocale, nella quale stiamo passando molto rapidamente da un mondo fatto di certezze assolute ad un mondo di totale incertezza. Ieri vivevamo tutti nella costante rassicurazione dataci dalle televisioni e dai giornali, che fungevano da padre, da figura guida per tutta la società. Una cosa era vera perchè "lo ha detto la televisione". In questo mondo di certezze (anche se fasulle) si viveva paradossalmente molto meglio, perchè erano ben pochi i dubbi che ci attanagliavano dal mattino alla sera.
Oggi invece, con l'avvento di internet, è cambiato tutto. Oggi nulla è più certo, nulla è più garantito solo perchè "lo ha detto la televisione". Anzi, proprio perchè le cose le dice la televisione, noi diventiamo sempre più sospettosi. E questo sarebbe un bene, se ad ogni sospetto si facesse seguire un ragionamento logico che analizzi e scomponga le famose "versioni ufficiali", fino a portarci ad una nostra conclusione personale.
Il problema è che nell'abbandonare la "mano sicura" che fino a ieri ci aveva guidato, molti si perdono per strada. Non hanno ancora sviluppato le capacità logico-razionali per fare da soli un valido percorso individuale verso la verità, e quindi si ritrovano persi in una nebbia terrificante. Dietro non c'è più la figura rassicurante del "padre" che ci guidava, ma davanti non riescono ancora a raccogliere le forze per camminare con le propie gambe.
Ed è in questa fase di nebbia terrificante che la persona meno preparata si aggrappa ad una "sua" verità assoluta e risolutiva: "E' tutto falso".
Non sapendo ancora percorrere da sola il cammino verso l'indipendenza mentale, ma non avendo più nulla alle spalle che ti sorregge, adottano questa soluzione "universale" che copre - almeno temporaneamente - tutte le situazioni possibili senza obbligarti ogni volta a fare un sano ragionamento razionale.
L'umanità si trova nel guado fra un mondo in cui era l'autorità a dirci come stanno le cose e un mondo in cui sarà ciascuno di noi a decidere come stanno le cose.
In questo guado molti, necessariamente, si perdono. Ma quello che conta non è la storia dei singoli individui, è il percorso dell'intera umanità.
Massimo Mazzucco
stessa cricca alimentata ad arte..
in loop,
cioè non recuperabili,
come i paranoici clinici, ossessivi compulsivi ecc.
da psichiatria..
si sono infilati in una gabbia mentale
dalla quale è difficile uscire..
sul fatto di megalizzi,
piuttosto contesto non la non-morte,
ma il fatto che venga abbinato alla causa dell'europa,
martire dell'europa, attacco all'europa, ecc. ecc.
contesto la strumentalizzazione..
che c'entra con la retorica europeista??
sto sbandato, sempre che sia stato lui,
su quello dubito legittimamente,
ha sparato nel mucchio,
non contro l'europa,
ecc. ecc.
corriere.it/.../...
Antonio Megalizzi, nessun miracolo a Strasburgo: è morto il ragazzo coraggioso
coraggioso de che??
anzi piuttosto sfigato..
al posto sbagliato al momento sbagliato..
Poi, sul motivo che porta a volersi deresponsabilizzare possiamo parlarne, ma servirebbe un confronto (onesto) con chi queste posizioni le prende.
E' strano pretendere delle prove da chi e' maestro nel nasconderle o falsificarle, salvo poi lamentarci quando ai parenti delle vittime vengono fatte interviste strappalcrime indugiando sul dolore delle persone.
Mettiamoci l'anima in pace,nessun potere imparera' al suo suddito l'indipendenza mentale,il libero arbitrio e la capacita' di discernere dai fatti reali la realta', anche questa e' una battaglia di tutti i giorni e meno male che esistono blog come luogocomune, il poter scambiare le proprie opinioni con le altrui e' ancora possibile.
IN RED WE TRUST
Niente da aggiungere.
Questo meccanismo mentale é alla base della fiducia, che é alla base della gerarchia. Il progressivo accumularsi di menzogne, di decisioni non trasparenti, di prevaricazioni da parte di chi detiene il potere é, alla fine, la vera causa dell'anarchia.
Così come è difficile accettare la cattiveria dei potenti è altrettanto difficile accettare la morte di innocenti. Meglio credere che chi ci governa ci difende o che i morti innocenti non esistano.
La logica appartiene a pochi, la capacità di far funzionare la ragione inibendo le emozioni appartiene ancora a meno persone, la perseveranza di mantenersi in buona fede appartiene a meno persone ancora.
P.S.
Sono abbastanza persuaso del fatto che qualcosa là fuori si muova.
Offendimi pure tu se vuoi, così facciamo 1 pari, palla al centro.
Uno può anche esagerare dicendo cose impensabili, tipo manichini o altro, proprio per scandalizzare e ottenere risposte appassionate, che altrimenti non troverebbe. Provocazione benigna,insomma.
Poi ci sono i veri e propri fissati che nemmeno di fronte all'evidenza non si arrendono e continuano a vedere pali per fiaschi..
Nel caso del giornalista dei mercatini di natale, il tutto mi sembra un pateracchio satanico servito caldo caldo proprio mentre le giubbe gialle stanno oliando la guillotin..
Il morto ci sarà di sicuro e sembra che più che del padre egli fosse innamorato dell'Europa, così almeno ci fà sapere una non certo disinteressata Ansa.it...
Aggiungo, meglio un dubbio che una falsa certezza.
E, se " DATI INSUFFICIENTI PER RISPOSTA SIGNIFICATIVA", meglio astenersi da formulare valutazioni.
Fin da neonati ci viene imposta una religione ( dipende da dove sei nato ) , a scuola ci vengono imposte delle materie di studio ( non a scelta e incontestabili ) poi i nostri genitori ci inculcano il loro modo di vedere il mondo.
Nessuna scelta, nessun confronto, questo è il pacchetto completo potrai decidere quando sarai maggiorenne quando oramai la tua mente sarà assuefatta e completamente strumentalizzata.
Poi qualcuno si rende conto di essere stato preso per il culo e …….se ancora capace di un ragionamento logico e personale si crea la sua verità o esasperato nega anche la più lampante realtà.
Capisco che questi ultimi folli creano problemi a tutti quelli che portano alle loro tesi ragionamenti logici, ma li preferisco di sicuro ai lobotomizzati che prendono tutto per vero.
Sono d'accordo con alcuni elementi della tua risposta, ma non credo che sia una cosa principalmente legata alla fase storica che stiamo vivendo (certamente di transizione e di incertezza). La spiegazione più profonda ha radici più ancestrali, e riguarda l'indeludibile necessità di ogni persona di riuscire a convivere con se stessa. Ogni individuo, tramite il pensiero e le razionalizzazioni, deve essere in grado di "raccontarsela", cioè di collocare le sue conoscenze all'interno del contesto in cui vive (il suo mondo), e tutto questo deve dare un risultato che gli consenta di convivere più o meno in pace con se stesso. Nessuno può accettare di essere "una merda", e quindi razionalizzerà quell'azione discutibile che ha compiuto, in modo da contestualizzarla, e salvare se stesso (non sono una merda, l'ho fatto per questa e quella ragione). La mancata ottemperanza a questo processo di "pacificazione interiore" sfocia sempre in comportamenti aggressivi e/o autodistruttivi, poiché una persona che non riesce a stare in tregua con se stessa è una persona che sta male (e tanto).
Quando si arriva al 9/11, o ai temi complottistici in generale, ci sono persone che sono venute a conoscenza di certe informazioni (tramite LC, i documentari, internet ecc.), e non possono negarle a se stessi. Quando sai una cosa, non puoi "far finta" di non saperla. Quando hai visto il trucco, l'occhio ti cade sempre lì. Dunque, non potendo "tornare indietro" (dimenticare ciò che sanno), devono riuscire a incasellarlo nel loro mondo, mantenendo quella convivenza con se stessi; nessuno può accettare intimamente di essere un pavido codardo, che sa ma "fa finta di nulla". Si ha allora una radicale ridefinizione del proprio sistema di riferimenti. Un rovesciamento vero e proprio. Ciò che prima era vero, ora è falso e viceversa. Non si tratta di un grado di consapevolezza, o di mera pigrizia mentale nel non voler applicare volta per volta lo spirito critico ai vari avvenimenti: si tratta di un meccanismo di difesa, un modo che la mente usa per ritrovare il suo equilibrio e far coesistere la conoscenza innegabile di certe informazioni (come che il 9/11 è stato una false flag) con la necessità di stare in tregua con se stessi e il proprio mondo.
Il punto è che tali necessità non sono figlie di questo nostro tempo in particolare, sono universalistiche e senza tempo. Le false flag sono sempre esistite (anche se non c'era questo termine per definirle), e nei secoli passati l'incertezza del domani era anche più grande di adesso. La differenza sta nella diversa disponibilità di certe informazioni, prima celate e inconoscibili al pubblico, ed ora presenti, abbondanti (persino troppo, e in modi spesso confusionari e contraddittori).
Queste persone, quasi sempre, non hai mai avuto alcun vero spirito critico o mentalità razionale. Semplicemente, sono "incappate" in informazioni che non sono poi riuscite a negare a se stesse (liquidandole con un sono tutte cazzate), e che quindi hanno dovuto (per la propria sopravvivenza mentale) operare un riassetto dei riferimenti. Ovviamente, non si tratta di vera consapevolezza, bensì di un mainstream rovesciato, col segno meno davanti, che è ugualmente dipendente da esso, e si occupa di "rovesciare" qualsiasi suo input. Per questo ogni evento diviene non solo un attentato false flag, ma viene completamente rovesciato in ogni suo elemento (i morti sono falsi, le dichiarazioni sono false, le immagini sono false). A queste persone non è mai importato nulla della ricerca della verità (e questo di per sé è legittimo), è solo gente che cerca di sopravvivere. Come ulteriore indizio del loro essere il rovescio del mainstream (ma pur sempre mainstream a loro volta) c'è la spiccata tendenza a trovare una persona o ente al quale "votarsi", investendo tale identità di una fiducia smisurata e aprioristica (i "fissati" con Paolo Barnard, quelli con Franceschetti, quelli con Biglino, ecc.). Un conto è seguire spesso delle persone e riporre una fiducia motivata in loro (cosa che io stesso faccio con te, Massimo), e un conto è il tifo sfegatato e rabbioso con chiunque sia percepito come "avversario" (chiunque abbia parlato con seguaci di Barnard o altri sa bene di cosa sto parlando).
clausneghe
No, quello è un sano scetticismo, che si deve applicare soprattutto in casi come questi. Ma quando non si è disposti a cambiare idea, e si parte in quarta, abbiamo decisamente abbandonato gli insegnamenti di San Tommaso.
Le provocazioni si fanno agli avversari, non a chi, come te, cerca di scoprire la verità dietro quella ufficiale. Inoltre, la risposta "appassionata" diventa quasi sempre e quasi subito una risposta emotiva, che perde la bussola in men che non si dica. Non è strepitando o accalorandosi che si è scoperto tutto ciò che ora sappiamo sul 9/11, ma con l'indagine, il ragionamento, le inferenze tecniche e scientifiche, la comprensione dei meccanismi che regolano i poteri.
Non ce l'ho con te, è solo per stigmatizzare il pensiero che vede nella "sparata" un qualcosa di buono (vuoi per attirare l'attenzione sul tema, vuoi per ottenere risposte più "sentite", o altro). Con le sparate, saremmo ancora agli ologrammi del 9/11, alle mini-nukes nelle cantine delle torri, senza dimenticare ovviamente che la data 9/11 compare sulla patente di Neo in Matrix, e che questo sia una prova di come fosse già tutto da tempo pianificato.
il periodo storico effettivamente è diverso dagli altri?
diciamo che la tendenza dell'uomo di far pensare qualcun'altro al posto nostro è sempre stata molto forte.
è piu forte oggi che in altre epoche?
io credo di no
in realtà credo l'opposto
mai come in questo periodo storico ci sono persone che si chiedono in che realtà vivono.
il discorso di massimo sulla tv può avere un senso ma molto limitato nel tempo.
l'uomo prima credeva nelle religioni e si sono fatte guerre "sante" per esse, arrivando a sacrificare la propria vita e privando quella di altri in nome di
propagande totalmente strumentalizzate da i soliti al potere
insomma quello che faceva (e ancora fa la tv) lo facevano altri
l'uomo possiede molte piu credenze e false certezze di quante consapevolezze ha, e questo credo sia fuor di dubbio.
il punto è che probabilmente mai come oggi molti si cominciano a svegliare e danno fastidio agli altri che dormono.
questa cosa si traduce in una sensazione di fastidio, di sgomento e addirittura di sentirsi persi ed in balia di un mondo troppo complicato da capire e fondamentalmente ostile.
ma lo è sempre stato
la novità è solo che ce ne stiamo rendendo conto.
un recente articolo di stefano re parlava della responsabilità della propria esistenza
credo sia questo il nocciolo della questione
in realtà l'uomo non è mai stato responsabile della sua esistenza e per mettere una toppa a questo immenso problema si è raccontato una serie di minchiate una piu
fantasiosa dell'altra , partendo dalle religioni passando per le politiche e arrivando ai giorni nostri in cui letteralmente non sappiamo in cosa credere
lentamente cominciamo a capire che non c'è nulla in cui credere ma tanto da capire ,un universo da capire (forse piu universi) e questo è troppo per alcune menti
o probabilmente troppo per alcuni cuori
perche come dicevamo l'ostacolo maggiore alla comprensione del mondo non è tanto l'intelligenza ma il coraggio
ci vogliono palle oggi per pensarla in certi modi e sostenere le proprie idee. molto spesso si finisce isolati e derisi
stiamo qui su luogocomune spesso proprio per approdare in un porto sicuro, per sentirci un attimo insieme tra persone
che piu o meno la pensano allo stesso modo: ovvero cercare di pensare per proprio conto.
la fuori c'è il mondo che va avanti a convinzioni , a dogmi e guai a metterli in dubbio perche si rischia l'emarginazione sociale.
insomma per concludere probabilmente è ora di avere un mondo senza padre e di essere responsabili noi in prima persona
di cosa pensiamo senza demandare questo coraggioso compito a qualcun altro
Conforta leggere che esistono blog come luogocomune nei quali il poter scambiare le proprie opinioni con le altrui e' ancora possibile.
_
"In questo guado molti, necessariamente, si perdono. Ma quello che conta non è la storia dei singoli individui, è il percorso dell'intera umanità".
Massimo Mazzucco
Chapeau
ciao rickard bentornato , sbaglio o era un po che non ti si vedeva?
ci sarebbe tanto da dire sul tuo commento ma in parte ho detto la mia in quello sopra.
ti volevo solo chiedere una piccola cosa
quindi che significato gli dai? un puro e semplice caso?
(vorrei specificare che non voglio insinuare nulla riguardo all'argomento e sono completamente "sospeso", non ho una spiegazione)
Non ho capito bene, le prime due citazioni sono le mie, non per togliere nulla a Massimo,che ha scritto un ottimo pezzo, ma tanto per scambiare due opinioni vorrei sapere che ne pensi.
Starburst3
IN RED WE TRUST
Come è già stato detto, in passato la religione aveva un grande peso.
Oggi i punti di riferimento sono altri e sono destinati a dissolversi lasciando le persone nel panico.
A quel punto ci sarà da aver paura perché la massa impaurita e senza guida potrà fare disastri enormi.
Grazie, fefo. Sì, mi ero "ritirato" un po'. In realtà, stavo scrivendo da tempo un articolo che pensavo poi di mandare a Massimo, e ho avuto come una crisi di rigetto. Così ho lasciato perdere, e non sono intervenuto (poi ci ricasco, come puoi vedere )
Il fatto è che questo elemento diviene un elemento solo se lo si guarda con la prospettiva di chi è in cerca di elementi compatibili. Se tu sei "in cerca" di 9/11, ogni volta che un 9 compare accostato a un 11 vedrai ciò che cerchi. Come per una vecchia battuta sui medici: scegli lo specialista, e avrai scelto la malattia.
Prima ancora di chiedermi se ci sia qualcosa di "strano" nella patente di Neo, io voglio chiedermi: perché è strano? C'è un motivo intrinseco, oggettivo, oppure sono io che vedo l'oggetto della mia cerca in ogni cosa?
Poi, nel caso specifico della patente, io (che pure ho provato ad approfondire la vicenda delle "coincidenze" di questo tipo), non ho trovato alcuna spiegazione soddisfacente per attribuirle ad oscuri disegni del potere. So che dire che è un caso possa risultare "deludente", ma a dispetto di certi proverbi, il caso esiste, e non è per nulla residuale, anche nelle vicende umane. L'ossessione si voler attribuire tutto ad una qualche volontà del potere altro non è che un ennesimo modo di ribadire quel potere, attribuendogli addirittura l'onnipotenza.
Nel tuo primo post hai citato le religioni e il ruolo che hanno avuto nella manipolazione delle popolazioni. Ovviamente questo ruolo esisteva ed esiste ancora, ma non si tratta dello stesso tipo di percorso di cui parla l'articolo di Massimo. Le religioni non si occupano di far incasellare le informazioni nel proprio mondo, si occupano di creare un mondo nel quale incasellare qualsiasi informazione, facendola rientrare o meno nella ortodossia. Diciamo che, se l'articolo di Massimo si interroga sul perché di una certa strada intrapresa, la religione è uno dei veicoli che può portare ad intraprendere una certa strada (ma non è la strada in sé).
Però mi è tornata in mente una volta in cui io ho scritto a un altro di non generalizzare dicendo che tutti i farmaci fanno male perché è una classe molto vasta in cui alcuni sono innocui e alcuni sono salva-vita.
E con stupore tu hai scritto di ignorare i troll !
Comunque ammiro chi tenta di tenere la testa sulle spalle e i piedi per terra(che non è scientismo).
tratto da :https://www.altrogiornale.org/la-scienza-non-e-uguale-per-tutti/
la spiegazione che mi sono dato io della data sulla patente di neo è la seguente:
9-11-2001 è un numero un po particolare
911 ormai lo sanno pure i sassi perche è speciale in particolare in america
2001 è il nuovo millennio
quindi chi ha scelto di fare l'attentato ha scelto quella data deliberatamente, non è stato un caso(questo di sicuro)
cosi come non è stato un caso scegliere quella data sulla patente di neo , qualcuna l'ha scleta
quindi tutte e due queste menti hanno pensato la stessa cosa tutto qui.
un numero(una data) che evoca qualcosa e entrambi hanno pensato quella data, questo al limite è il caso
ovvio che non ci debba essere per forza un relazione tra le due menti
quante volte pensiamo le stesse cose di un altra persona?
poi si ci sarà anche la tua considerazione che
le religioni in ultima analisi fanno proprio quello di cui parla massimo, danno un significato all'esistenza dell'uomo , delle riposte cosa che l'uomo da solo non riesce
proprio perche (come detto da stefano re) è difficile che le persone diventino responsabili della loro esistenza quindi si fanno questa domanda
perche esisto? esisti perche ti ha creato dio dice la religione e in questo senso è la funzione del padre
ovvero della luce , della guida , di colui che ti guida (è tutto metaforico ovviamente)
MMI=2001 davanti al grattacielo dove si andrà a schiantare l'elicottero
youtu.be/2E3JDtqHaVM?t=179
Anche se non ti conosco molto mi unisco anch'io ai bentornato!
In questo caso, la discriminazione tra vero e falso, richiede come minimo dei parametri per valutare il "vero" considerando tutto il resto o falso o indeterminato. E' importante, anche se poco rassicurante avere sempre sottomano il contenitore per lo "indeterminato" almeno al momento attuale.
Ora però vorrei concentrarmi sul come un individuo crea la propria base di verità, alla quale in seguito farà riferimento per discriminare il vero dal resto.
Quindi per prima cosa è importante capire come e dove e da chi ho attinto gli elementi che formano i riferimenti per tale suddivisione.
Possono esser stati i genitori, o gli educatori (ai quali i genitori hanno demandato tale compito) o persone alle quali noi abbiamo affidato i compito di "maestri", ma, in tutto il periodo successivo allo "sgrossamento" (periodo nel quale tutto appariva una novità, slegata dalle conoscenze pregresse), la parte del leone l'han fatta le proprie sensazioni.
La convinzione che tutto cosa potesse colpire i propri sensi, fosse vero (sindrome di S.Tommaso), ci ha portati ad introdurre paletti di verità in modo a volte assurdo, a volte anche contraddittorio.
Ecco allora nascere i primi dubbi, sulla platea di elementi che usiamo come riferimenti.
Lo scoprire in seguito che anche cosa vedevamo, percepivamo personalmente potesse essere una "montatura" di chi in effetti voleva manipolarci, ha buttato molti nel dubbio su tutto e tutti.
Ora, io non pretendo che la MIA soluzione a questo "dubbio di origine" delle mie percezioni sia omnicomprensiva e metta al riparo da ogni convinzione errata, ma il mio metodo del "quadro" nel quale ogni nozione, come un tassello di un puzzle, si tiene ma tiene anche gli elementi vicini, mi offre una quasi certezza che, se è possibile alterare una o poche tessere (di questo puzzle) non posso, statisticamente parlando, costruire TUTTA UNA ZONA incastrata nel puzzle che in effetti sia un falso, generatore di falsi.
Questo quindi, che chiamerei "quadro generale di informazioni accertate" lo considero il mio quadro di riferimento.
In tutto il tuo ragionamento c'è una falla, che consiste nel fatto che a noi umani non è concesso il piacere di conoscere la verità, o meglio di non poter proiettare la nostra verità acquisita nel futuro.
Un esempio banale è il seguente:
metto la mano su una fiamma e percepisco un calore forte.
Per il principio suddetto, la mia esperienza vale per il momento della prova, ma non mi garantisce che in un momento successivo continui a restare valido.
Per averne la certezza dovrei continuare sempre e solo a provare ... impedendomi così di utilizzare in qualsiasi altro modo l'esperienza fatta. Perchè continuerei a fare sempre e solo la stessa cosa.
Ora, cosa normalmente viene omesso, nella ricerca della verità (vedi il mio intervento sopra), è l'accettazione implicita del principio di approssimazione, che mi consente di assegnare ad una esperienza un grado accettabile di verità, sempre mai escludendo che in altra situazione, essa possa dimostrarsi falsa.
E' tale grado di approssimazione che varia, per ogni "verità" da individuo a individuo, mettendo sovente a confronto diversi gradi di essa.
Quindi dovremmo accettare che esistano diverse "verità" rifugiandoci per preservare la nostra "non follia" nella ricerca di contatti con chi ha verità (al plurale) simili alle nostre.
L'abilità di Mazzucco, come gestore di blog, sta nell'esprimere concetti e fatti dando solo un velato senso della sua verità, e questo per stimolare la discussione, che, come si dimostra, normalmente accade.
I sessantenni di oggi, per esempio, a parte qualche raro caso, sono completamente "istituzioanlizzati" dalla TV, ne fanno parte, sono appunto i suoi figli più fedeli, per quanto intelligenti e colti siano, fanno sempre riferimento alla TV! Sempre, cioè se una cosa non passa da li, non vale niente, classicissimo esempio: American Moon, "si ok interessante ma......perchè, perchè, perchè, ma, però,mmm... " dovesse mai essere trasmesso su Rai1 in prima serata, allora nessuno avrebbe più tanto da dire, si fiderebbe subito, perchè non è più una cosa di "internet" ma l'hanno detto alla TV!!! Quindi il suo valore/verità passa da 2 a 9!E' una cosa insopportabile. C'è un bellissimo film di Carpenter " Essi vivono" che dipinge grosso modo questa situazione, vi consiglio di guardarlo.
Senza più punti di riferimenti.
I nuovi orientamenti sono impiantati con facilità dove regna la confusione.
La falla è il suo commento, perché lei non ha assolutamente carpito l'essenza del mio che non era un ragionamento, ma l'esposizione di quel che grazie a lei ora posso definire una "teoria", la teoria della (s)conoscenza, soprattutto di sé stessi. La falla sono le conclusioni che lei ha tratto, che sono il tentativo di dare una spiegazione plausibile ad un elaborato che lei pensa di aver compreso. Lungi da me dal volerla offendere, ma ricordo bene quel che ho scritto anche se è stato cancellato. Il mio commento era il numero 39, quello che risulta essere il suo commento. E questo fatto mi obbliga a non tornarci sopra.
Io Massimo lo conosco bene come lui conosce bene me, mi ha aiutato nel momento più difficile della mia vita, io di lui nutro il più grande rispetto di questo mondo, e conosco perfettamente quali sono le sue doti, doti che legittimano un talento inarrivabile per molti, inarrivabile per i più, e questo secondo me dovrebbe responsabilizzarlo ancor di più, responsabilità probabilmente che non si sente per la sua grande umiltà.
Cit.
I contenuti di ciò che viene proposto come oggetto di discussione funge solo da miccia: non esiste più un articolo che non sia commentabile; non più un argomento trattato da qualsiasi blog o testata online che abbia come obiettivo finale proprio quello di accendere la discussione, quello di creare dibattito. Le faccio questa domanda: per lei è giusto? Prima che mi risponda mi conceda questa piccola riflessione:
Tutto nasce attraverso una discussione, anche i bambini nascono da una discussione: non esiste nulla in natura che non nasca da una discussione, ossia un incontro/scontro, da un cosa che propone e da un cosa che riceve e usufruisce. Ma c'è un però: il perché tutto nasca come deve nascere presuppone un principio fondamentale, senza il quale non si formerebbe alcun tipo di materia, senza il quale non si formerebbe alcun tipo di vita: è il principio di reciprocità. Il principio di reciprocità è ciò che consente a un donatore ed a un ricevente, di essere entrambi donatori e riceventi. Non esiste in natura nulla che non si formi attraverso una attività simbiotica. Perfino i parassiti non sono esenti da ciò che le ho appena detto. Questo principio dovrebbe rappresentare anche il fondamento per trattare tematiche di ogni tipo. E mi dispiace ammettere che questo principio, il quale rappresenta l'assoluta verità (e sfido chiunque a confutarmi), è molto poco conosciuto a noi "menti così evolute", altrimenti non sapremmo neppure qua a parlarne. Molti di noi sono orfani della chiave per accedere alla propria coscienza.
La saluto, mi stia bene. Io faccio ritorno nella terra di mezzo.
Mazzucco che lo voglia o meno, è uno dei padri del pensiero indagatore, quel pensiero che mette in dubbio la verità ufficiale, sezionandola e scorporandola in quasi tutte le variabili che la compongono.
Quando Mazzucco fonda Luogocomune (nome già di per se alquanto rivelatore), o scrive articoli o fa video o interviste dove da una visione per lo più alternativa degli eventi, si sta di fatto comportando da padre e chi lo ascolta, in parte lo vede come una figura sicura ed autorevole, orientata a proteggere il vero corso degli eventi; caratteristiche queste che psicologicamente ascriviamo ala figura paterna, un po' il Socrate della contro informazione.
Ma il religioso fondamentalista c'è sempre nel gruppo, per quanto il fondatore abbia cercato di dare un'impronta il più ragionevole possibile, la dove il ragionevole usualmente viene messo in dubbio. Un lavoro alquanto arduo.
Mazzucco con questo articolo, a ragiono o torto che sia, sculaccia un po' i suo piccoli impetuosi bambini. Cercando di ricondurli ad una visione si alternativa, ma non troppo.
Il primo, quello descritto nell'articolo, è il classico meccanismo difensivo della generalizzazione, ovvero "papà mi ha imbrogliato diverse volte, per cui adesso tutto quello che mi dice è sicuramente falso". Mediante questo processo in realtà non si conquista alcuna indipendenza dal genitore, si continua a riconoscerne l'autorità e ad attingere da esso informazioni con l'unica differenza che tutto viene letto al contrario e sviluppando ostilità.
L'indipendenza di pensiero rimane pari a zero, quindi non c'è alcuna crescita o presa di coscienza.
La seconda chiave di lettura, che mi sembra nessuno abbia finora preso in considerazione, è quella dell'emulazione.
Quando in un insieme di bambini (perchè è sempre di bambini, anche se adulti, che si tratta), il "figo" del gruppo scopre che babbo Natale non esiste, mette in discussione l'autorità dei genitori e scopre che mamma e papà di nascosto fanno cose interessanti precluse ai bambini, acquisisce consenso e ammirazione dagli altri. A questo punto in alcuni può scattare il desiderio di fare la stessa cosa allo scopo di acquisire lo stesso prestigio. In questo caso però senza i necessari ragionamenti e le conoscenze acquisite, ma solo imitandone il comportamento. Visto che anche in assenza di elementi logici tale comportamento può comunque attecchire su diversi bambini esso viene rinforzato.
Esiste una terza chiave di lettura, ovvero quella già ben conosciuta degli infiltrati che mescolando dubbi legittimi a cazzate totali inducono nei lettori distratti il medesimo meccanismo di generalizzazione, ovvero a pensare che tutto ciò che diverge dalla verità ufficiale è frutto di menti malate e paranoiche. E ci riescono abbastanza bene.
Ho letto il suo commento, ed ho creduto di rispondere, dopo aver CREDUTO di capirne il senso.
Ovviamente, da persona onesta con se stesso, se enuncio una "teoria", almeno in quel momento ci credo al 100%.
e ricadiamo nel bisticcio "giusto/sbagliato"
io posso solo risponderle "di lato" affermando che io lo approvo, come approvo ogni esercizio mentale che metta a confronto diverse "verità". Aggiungo che se accetto il confronto di merito, esso deve avvenire nella forma di "dibattito" che ha regole precise ... e non le giudico giuste o sbagliate, ma che le giudico necessarie .
Chi non le approva, semplicemente dovrà fare a meno del mio contributo.
Riguardo al principio di reciprocità, benchè io sia convinto che applicarlo sia un'ottima forma di educazione, che rappresenti anche un fondamento della convivenza civile, non sono così d'accordo che sia una "verità".
Se io le sparo e l'uccido, la voglio vedere ad applicare il principio di reciprocità.
Pertanto posso accettare che in un qualsiasi rapporto sia auspicabile, ma non una verità.
Buona vita.
Buona vita a lei.
Cordialità.
Quando fai presente che le torri sono cadute come nelle demolizioni controllate e ti viene detto "non ci sono prove che sia stato il governo americano, le torri possono essere state minate da bin laden che voleva distuggerle e non solo colpirle"
Quando fai vedere american moon e ti viene detto "i dvd non sono una prova, potrebbero essere stati creati da persone che volevano mettere in discussione lo sbarco sulla luna"
capisci che il merdstream ha fatto piu' danni della grandine e che a certe persone l'evidenza non serve a niente.
ma ormai saremo oltre il milione.
www.redditodicittadinanza2018.it/
Sicome non c'è il video del crollo, allora non c'è la demolizione controllata.
incuriosito sono andato a vedere di chi è il sito
Domain: redditodicittadinanza2018.it
Status: ok
Signed: no
Created: 2018-03-09 03:25:08
Last Update: 2018-03-09 03:50:22
Expire Date: 2019-03-09
Registrant
Organization: Ars Digitalia s.r.l.s.
sono andato quindi al loro sito e riporto direttamente la pagina che interessa
arsdigitalia.net/.../...